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Criptovalute, in Giappone nuovi requisiti per gli exchange dall'FSA

Cointelegraph Japan, magazine finanziario giapponese specializzato in criptovalute, ha redatto una notizia il 6 maggio scorso, battuta successivamente dalle agenzie di tutto il mondo.

L’argomento in questione riguarda l’FSA, la Financial Services Agency giapponese, che ha dichiarato quali sono le disposizioni legislative per gli exchange di criptovalute nazionali al fine di ridurre gli attacchi hacker e il riciclaggio di denaro. 

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Obiettivi e funzioni

L’obiettivo conclamato è quello di individuare i rischi prima che sia troppo tardi, potenziando il controllo e il monitoraggio sulle transazioni.

In questo modo non solo i passaggi saranno maggiormente garantiti, ma gli investitori potranno essere più tutelati, operando in tranquillità.

La notizia è stata riportata anche al Nikkei Asian Review, al quale una fonte della Financial Services Agency ha dichiarato che gli exchange cambieranno notevolmente disposizioni:  gli asset dei clienti verrano gestiti in maniere separata da quelli exchange. Inoltre le loro criptovalute potranno essere conservate solo in sistemi digitali offline, quindi non collegati alla rete.

Ovviamente si parla di come attivare misure antiriciclaggio, che resta la maggiore preoccupazione del mercato asiatico. Per attuare ciò si sono definite normative più severe, che richiedono maggiori controlli, monitoraggi e verifiche rispetto alla transazioni che utilizzano cifre ingenti.

Si chiama Know You Cusotmer, ed ha prettamente lo scopo di effettuare controlli precisi ed efficienti.

L’epoca delle criptovalute deregolamentate, senza obblighi né costrizioni, sta oramai definitivamente volgendo al termine.

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criptovalute-investire-2018La figura degli ispettori

Dato il successo delle monete digitali, ci si aspetta di più anche da chi dovrebbe osservarne i movimenti e garantire un giusto afflusso di transazioni anche con le istituzioni private.

Maggiori controlli e maggiori restrizioni, soprattutto per gli exchange registrati presso il governo in particolare per le valute digitali che garantiscono l’anonimato.

I giapponesi hanno infatti stabilito la loro linea di controllo e di attacco, istituendo anche la figura di ispettori specializzati, i quali avranno il compito di segnalare qualsiasi cambiamento nelle disposizioni segnalare dagli exchange. Appena un mese fa il nuovo ente sulla autoregolamentazione per gli exchange ha iniziato il lavoro di monitoraggio: il risultato è la chiusura di qualche operatore nazionali in poco meno di 30 giorni di attività.

L’esempio del Giappone potrebbe influenzare anche l’Europa e le future normative su exchange e transazioni digitali.

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