5. Il popolo africano in numeri.
Una curiosità sull’Africa espressa in numeri, precisamente quelli (impressionanti) che ne rappresentano la situazione demografica. Attualmente, la popolazione africana è pari a circa 1,1 miliardi di persone. Secondo una proiezione che tiene conto della crescita media annua delle nascite, nel 2050 la popolazione africana raggiungerà i 2,3 miliardi di individui. Lo Stato con il maggior incremento di natalità è il Niger, dove le nascite per donna sono più di 7, mentre quello più popoloso è la Nigeria, che conta quasi 150milioni di abitanti, suddivisi in quasi 370 diverse tribù. Più della metà degli africani appartiene alla fascia di età under 25, e l’aspettativa media di vita è di 58 anni.
4. I più ricchi e i più poveri.
L’Africa si compone di diversi Stati e, fra questi, ve ne sono di molto ricchi. Quello con il PIL più elevato è l’Angola, che sta conoscendo un vero e proprio boom economico tanto da indurre un’inversione della direzione dei flussi migratori: gli angolani non emigrano più verso l’Europa ma ora sono gli europei, in particolare i portoghesi, a stabilirsi nello Stato africano. La persona più ricca dell’Angola è Isabel dos Santos Fontes, la figlia maggiore dell’ex Presidente della Repubblica nonché la prima miliardaria angolana. Purtroppo, questa ricchezza rimane nelle mani di pochi, cosa che porta l’Angola a detenere un altro, ben più triste primato: il numero di mortalità infantile causata dalla fame.
Leggi anche: La top ten dei paesi più belli del mondo secondo Rogue Guide
3. Le antiche università di al-Qarawiyyin e di Timbuctù.
Tre le curiosità sull’Africa, ve n’è una che riguarda il campo dell’istruzione: questo continente ospita due delle università più antiche del mondo. Quella di al-Qarawiyyin, la cui fondazione risale all’859 d.C., è addirittura considerata la prima istituzione educativa sorta nel mondo, seguita da quella di Padova e dalla Scuola Medica di Salerno. L’università di Timbuctù, invece, risale a epoche più “recenti”: è nata nella prima metà del XII secolo, e del suo operato ne dà testimonianza Leone l’Africano nella sua opera cinquecentesca ”Della descrittione dell’Africa et delle cose notabili che ivi sono”. Tra le pagine di questi scritti, infatti, ci sono molti riferimenti all’attività di raccolta di libri “scritti da fuori della barbaria” compiuta dall’ateneo di Timbuctù.