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Pubblicità Esselunga, Calenda interviene nella polemica: “Siete decerebrati”

Bufera social su Esselunga dopo la nuova pubblicità. La catena di supermercati è finita nel mirino degli haters per la decisione di mostrare nel video del nuovo spot una famiglia cosiddetta mono nucleo, cioè con i genitori separati. In questo caso si tratta di una madre separata e di sua figlia. C’è infatti chi ha sottolineato come la pubblicità colpevolizzi i genitori divorziati, o comunque tutte le famiglie che non rispecchiano i canoni di quella cosiddetta tradizionale. Nel dibattito si inserisce anche la premier Giorgia Meloni con un post su X che sta scatenando un putiferio. E infatti il primo a rispondere duramente è il leader di Azione Carlo Calenda.
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Esselunga pubblicità Meloni Calenda

Pubblicità Esselunga: le dichiarazioni di Meloni e Calenda

Il video della nuova pubblicità di Esselunga si apre con la scena in cui, mentre la donna fa la spesa al supermercato con la figlia, la piccola si allontana per andare a scegliere una pesca al reparto frutta. Poi la ragazzina donerà quel frutto al padre dicendo: “Questa te la manda la mamma”. Insomma, un tentativo della bambina di far riappacificare i genitori separati che è evidentemente piaciuto a Giorgia Meloni.

La Meloni scrive su X: “Leggo che questo spot avrebbe generato diverse polemiche e contestazioni. Io lo trovo molto bello e toccante”. Un giudizio più che positivo sulla pubblicità di Esselunga, quello del presidente del Consiglio, che qualcuno condivide. Anche se in molti criticano il suo intervento. “Del tutto fuori luogo che la presidente del Consiglio esterni un parere, positivo o negativo non importa, su uno spot pubblicitario”, commenta ad esempio qualcuno.

“Oggi la ruota della perdita di tempo della politica italiana si è fermata sulla casella spot. – sbotta allora Calenda – Cosa ci dice quello spot? Niente. Tranne che a Esselunga sanno davvero fare il loro lavoro. Ora ci sarebbe il problema della sanità, Non c’è lo spot ma ci sono le liste d’attesa. Siamo un branco di decerebrati e meritiamo l’estinzione”.
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