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Giappone: autobus autonomi inizieranno a trasportare passeggeri

Il colosso cinese della ricerca sul web, Baidu, (la Google della Cina) che recentemente ha annunciato le partnership con Mobileye e Ford si è accordato  con SoftBank per entrare nel mercato dei veicoli autonomi in Giappone. Non è una novità che la Cina voglia diventare leader mondiale nel campo dell’intelligenza artificiale, Baidu, nota perlopiù per il suo motore di ricerca (il più utilizzato al globo), ha svelato i chip Kunlun specializzati per i carichi di lavoro di apprendimento approfondito. Baidu è intenzionato a produrre in massa i bus a guida autonoma per impiegarli non solo in Cina ma anche in altri Paesi. Dopo il debutto in alcune città cinesi, tra cui Pechino, Shenzhen, Pingtan e Wuhan, Baidu porterà 10 Apolong a Tokyo e in altre città del Paese del Sol Levante all’inizio del 2019 grazie alla collaborazione con l’azienda di telecomunicazioni, reduce da un accordo con la Generals Motors per lo sviluppo della medesima tecnologia.

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Minibus a guida autonoma 

Dalla partnership siglata tra il colosso cinese Baidu, la sussidiaria SB Drive di Softbank e il produttore King Long nasce un progetto finalizzato all’attivazione di un servizio di trasporto pubblico basato su minibus a guida autonoma che dal prossimo anno raggiungerà il Giappone. Ogni mezzo sarà in grado di trasportare contemporaneamente fino a un massimo di 14 persone.

L’annuncio è stato diramato in occasione dell’evento annuale Create Baidu organizzato a Pechino e rivolto alla community di sviluppatori, dal CEO e presidente Robin Li, in diretta proprio a bordo di uno dei veicoli. A partire dall’inizio del 2019 una flotta composta da dieci Apolong basati sulla piattaforma Apollo 3.0 sarà portata dalla Cina al paese del Sol Levante. L’accordo assume un’importanza particolare se si considera che si tratta della prima iniziativa che prevede l’esportazione dal territorio cinese di mezzi self-driving.

Si tratta di minibus di livello 4, capace di monitorare il traffico senza l’intervento del conducente, dunque i comandi manuali sono ancora presenti (come previsto dalle normative locali) affinché li si possa attivare in situazioni particolari. Grazie all’accordo con Mobileye, Baidu integrerà in Apollo il Responsibility Sensitive Safety (RSS), il modello open source pensato per assicurarsi che le vetture a guida autonoma prendano decisioni basate sul buon senso.

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Dove saranno destinati i mezzi

Baidu sta attualmente testando i veicoli automatizzati in Cina, più precisamente a Xiongan, lo stesso che farà in un’area chiusa in Giappone con SoftBank, che ha già condotto delle prove utilizzando delle auto elettriche con piattaforma francese presso la centrale nucleare di Fukushima, oltre ai test degli autobus all’Aeroporto Internazionale di Tokyo.

I mezzi saranno destinati in un primo momento a location dove il traffico è controllato e gli spostamenti possono essere pianificati nel dettaglio tramite geolocalizzazione, ad esempio gli aeroporti o le mete turistiche. Le iniziative di Baidu legate alla guida autonoma ovviamente non si fermano qui: un progetto simile arriverà a interessare anche le città cinesi di Pechino, Shenzhen, Pingtan e Wuhan. Queste le parole di Robin Li. Dopo la “storica” sperimentazione su strada in Giappone è la prima volta che Pechino esporta tecnologia di questo genere.

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