L’Internet of Things come chiave per l’innovazione: sembra oramai questo il leit motiv di moltissime aziende tecnologiche, da Nokia a Google. È proprio quest’ultima che, in occasione della conferenza annuale per gli sviluppatori, ha annunciato il lancio della prima versione stabile di Android Things. Il nome lascia pochissimi dubbi: Android Things è il primo sistema operativo dedicato esclusivamente all’Internet of Things che, a breve, verrà presentato all’interno di dispositivi lanciati sul mercato da partner storici (e non) di Big G.
Android Things: l’OS per l’Internet of Things
Il primo sistema operativo pensato per l’Internet delle Cose: potremmo descrivere così Android Things, lanciato poche ore fa durante l’evento organizzato da Google per i developer.
In particolare, Android Things è il sistema operativo di Google che consente agli sviluppatori di creare e gestire dispositivi Internet of Things su larga scala. In linea con quanto già annunciato al CES di Las Vegas del 2018, Big G ha confermato che aziende quali Lenovo, Harman, LG e iHome sono già al lavoro per realizzare prodotti abilitati ad ospitare Google Assistant e basati quindi su Android Things.
L’Internet of Things: un mercato da 3,7 miliardi di euro solo in Italia.
Se molti colossi tecnologici stanno orientando moltissime delle loro forze alla produzione di dispositivi o sistemi per l’Internet of Things non è di certo un caso. Il settore dell’Iot, nella sola Italia, ha raggiunto nel 2017 i 3,7 miliardi di euro di valore. A trainare il settore è lo Smart Metering, ovvero tutto quelle tecnologie legate a telelettura e telegestione delle forniture di gas, elettricità o acqua.
Tra i settori in forte crescita, però, anche quello delle Smart Car o dello Smart Building: questi, insieme a Smart Home e Industrial Iot, saranno i rami del mercato dell’Internet of Things che nei prossimi anni registreranno la crescita maggiore, complice anche l’introduzione di normative orientate verso l’innovazione.