Vai al contenuto

Scomparsa Kataleya, possibile svolta nelle indagini: due donne interrogate in procura

Nuova possibile svolta nel caso della scomparsa della piccola Kataleya a Firenze. Questa mattina due auto di carabinieri in borghese si sono presentate di fronte all’ex hotel Astor, la struttura dove la bambina di origine peruviana viveva con la sua famiglia. Dopo essere entrati all’interno, i militari dell’Arma sono usciti poco dopo insieme a due donne per portarle in Procura dove verranno ascoltate come persone informate sui fatti.
Leggi anche: Kataleya scomparsa, la confessione del padre a Chi l’ha visto: “L’ho visto, è stato lui”

Kataleya due donne Procura

Kataleya scomparsa: due donne ascoltate in Procura

La prima delle due donne portate in Procura è Lidia, di nazionalità romena e persona di spicco all’interno della sua comunità che ha occupato lo stabile. L’altra donna è Kata, capelli rossi e occhiali da sole sul volto. È la madre della bambina con cui Kataleya stava giocando poco prima di sparire. Verranno sentite in Procura come persone informate sui fatti.

Gli investigatori hanno deciso di sottoporre ad interrogatorio le due donne in Procura per cercare di mettere in ordine tutti i particolari che hanno raccontato dal giorno della scomparsa di Kataleya. In particolare gli inquirenti dovranno ricostruire con precisione gli orari che riguardano la scomparsa della bambina e l’ultima volta che è stata vista nel cortile e all’interno dell’ex hotel occupato.

Alle 12.45, dopo essere stata sentita in Procura, Kata è rientrata all’interno dell’ex Astor senza rilasciare alcuna dichiarazione. Alle 13.05, venti minuti più tardi rispetto a lei, anche Lidia è tornata all’interno dell’ex Hotel Astor. Accompagnata da due carabinieri in borghese. Insomma, nessuna delle due donne è stata trattenuta. Ieri anche i genitori di Kataleya erano stati ascoltati a lungo dai magistrati. Il padre ha pure ammesso di avere avuto in passato alcuni “problemi” all’interno del palazzo. Ma niente che potesse fargli sospettare una vendetta compiuta nei confronti della sua bambina. Le ricerche dunque proseguono senza sosta, in attesa di qualche elemento che possa fornire una svolta definitiva alle indagini.
Leggi anche: Kataleya, l’ultima immagine della bambina scomparsa a Firenze