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Michigan, sparatoria all’università: ennesima strage

Ennesima strage in una università degli Stati Uniti. Stavolta la mattanza è avvenuta nell’Università statale del Michigan (Msu). Tutto è accaduto nella serata del 13 febbraio, quando un uomo con il volto coperto e armato ha fatto irruzione nel campus universitario. Al momento il tragico bilancio della sparatoria è di tre morti e cinque feriti. Mentre il killer si sarebbe suicidato. A renderlo noto con un tweet è la polizia dello Stato del Michigan.
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Sparatoria in una università del Michigan

La ricostruzione della sparatoria nell’università del Michigan

Secondo le prime ricostruzioni, il killer dal volto coperto ha iniziato a sparare nella Berkeley Hall, nel campus di East Leaning, alle 20:30 ora locale (le 2:30 in Italia). È trascorsa poi un’interminabile ora prima che l’uomo aprisse nuovamente il fuoco nei pressi di una palestra, distante ben un chilometro dal luogo dove è avvenuta la prima sparatoria.  Al momento le attività della State University del Michigan “sono sospese per 48 ore”, fa sapere la polizia invitando gli studenti a non presentarsi in Università. Ateneo che ospita circa 50mila studenti e si trova ad est di Lensing, la capitale dello Stato, a circa 145 chilometri da Detroit.

Il killer dal volto coperto

Il killer che poi si è sparato risulta essere un uomo di 45 anni. È stato affrontato dagli agenti di polizia fuori dall’Università del Michigan prima di decidere di togliersi la vita. Al momento il suo nome e le sue generalità non sono state rese note. Ma gli inquirenti affermano che non si trattava né di uno studente né di un dipendente. E non aveva nemmeno alcun legame con l’ateneo. Da una prima ricostruzione l’autore della sparatoria sarebbe una persona di colore, mascherata, di bassa statura, con indosso scarpe rosse.

Oltre alla polizia del Michigan, anche gli agenti dell’FBI hanno partecipato all’operazione che ha portato alla morte del killer. I feriti sono stati portati all’E.W. Sparrow Hospital di Lansing. Ma le autorità sanitarie non hanno fornito dettagli sulle loro reali condizioni. Quella dell’Università statale del Michigan non è certo la prima strage che si registra all’interno dei campus universitari degli Usa. A partire dal caso Columbine, da cui il regista Michael Moore ha tratto anche un film, sono decine le sparatorie avvenute in un istituto scolastico che sono costate la vita a moltissimi giovani innocenti. Un fenomeno, quello dell’uso delle armi da fuoco, che sembra non avere più limiti negli Stati Uniti d’America.
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