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Il negozio del futuro potrebbe letteralmente rivoluzionare il mondo del commercio conosciuto sinora

Il negozio del futuro potrebbe essere sensibilmente differente rispetto a quello tradizionale da noi conosciuto. Secondo gli addetti ai lavori nell’arco di una decina d’anni si potrebbe arrivare ad uno store in cui al posto di clienti e addetti ci saranno solo intelligenze artificiali. Resta solo da vedere se il negozio digitale sarà accettato da una clientela comunque ancora legata al rito dello shopping, anche considerando il distacco e il senso di straniamento che si potrebbe provare con un’esperienza di questo tipo.
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Tutto senza muoversi da casa

Il vantaggio di questo nuovo modo di fare shopping risiede sostanzialmente nel fatto che non ci sarà bisogno di allontanarsi da casa e, magari cercare un parcheggio per la propria macchina. Basterà mettersi di fronte al proprio PC e utilizzare un motore di ricerca e gli occhiali per la realtà virtuale, per iniziare l’escursione nel negozio del futuro.
A sostituire il commesso sarà l’assistente virtuale, mentre gli unici incontri potrebbero essere quelli con gli avatar degli altri clienti che ispezionano il negozio, senza però muoversi dalla propria abitazione. Una volta terminati gli acquisti basterà quindi togliersi gli occhiali per tornare nel mondo reale e riprendere la propria vita di ogni giorno.

 
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Quale destino per i negozi tradizionali

Naturalmente sono molti gli osservatori che si chiedono quale potrà essere l’impatto della tecnologia sui negozi tradizionali. Se alcuni si spingono a preconizzarne la pratica scomparsa, in molti sono però pronti a scommettere su un loro mantenimento, che comunque dovrà avere come base l’adattamento alle nuove necessità dei propri utenti.
L’esempio in tal senso potrebbe essere quanto fatto da Millinsky, al secolo Alexandre Daillance, i cui prodotti d’abbigliamento hanno letteralmente spopolato facendo leva su Instagram. Nel suo caso, il sarto francese ha usato il negozio tradizionale soltanto per vendere alcuni pezzi unici, mentre il resto trovava sbocco sul commercio elettronico. In pratica, esso si è trasformato in una sorta di vetrina dello store telematico, cui è invece affidato il compito di fare i numeri veri in grado di assicurare le fortune del brand.
 
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Il caso di Amazon

Amazon, dal canto suo, ha già dato vita al suo negozio del futuro, puntando su Go, il supermercato in cui il cliente non dovrà confrontarsi con casse e cassieri, ma usare lo smartphone. Grazie al concorso dell’intelligenza artificiale, Amazon potrà in pratica capire quale sia il prodotto riversato nel suo carrello dal cliente, il quale potrà tranquillamente uscire senza dover sottoporsi alle stressanti code che caratterizzano i supermercati normali. Il conto sarà poi addebitato per mezzo della card associata all’account Amazon dell’utente grazie alla app telefonica.
 
Per il negozio del futuro basterà un pc e la tecnologia farà il resto
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Conseguenze di larga portata

Va peraltro ricordato come il commercio tradizionale si trovi già sotto attacco da parte di quello elettronico. Allo stesso tempo, però, sembra che i consumatori continuino a preferire l’esperienza di acquisto tradizionale, come testimonia il dato relativo agli Stati Uniti, ove il commercio elettronico costituisce meno del 12% del totale, pur avanzando di un punto percentuale all’anno.
L’allarme maggiore va forse registrato tra coloro che paventano l’avvento sempre più deciso dell’automazione nella vita degli umani. In tal senso la crescita dell’e-commerce potrebbe tradursi in una ulteriore perdita di posti di lavoro nel commercio. Un allarme che assume una valenza maggiore alla luce di quanto predetto da McKinsey, che in un recente report afferma come addirittura un miliardo di posti di lavoro, 50 milioni solo in Europa, sarebbero messi a rischio da un ricorso sempre più forte all’automazione.