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“Non è l’Arena”, Dell’Utri arrabbiato con Giletti per la puntata sulla mafia. Ancora misteri sul perché della chiusura

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Una foto compromettente che ritrarrebbe Silvio Berlusconi, il boss mafioso Giuseppe Graviano e il generale dei Carabinieri Francesco Delfino, scattata probabilmente di nascosto sul lago d’Orta, sta scuotendo il mondo politico italiano. La vicenda è stata portata alla luce grazie a un’intercettazione di Salvatore Baiardo, ospite della trasmissione televisiva “Non è l’Arena” di Massimo Giletti. Baiardo avrebbe mostrato la foto a Giletti, il quale avrebbe riconosciuto Berlusconi. La foto è diventata oggetto di un’indagine della magistratura sulla strage di Capaci e sulla trattativa Stato-mafia.
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Ma la vicenda non si ferma qui. In una conversazione intercettata dall’Antimafia, l’avvocata Enrica Mascherpa, legale di Fininvest, propone a Marcello Dell’Utri, storico collaboratore di Berlusconi e condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, di organizzare una “contro-comunicazione” mediatica contro la puntata di “Non è l’Arena”. Dell’Utri si mostra preoccupato perché la puntata potrebbe influenzare i giudici del processo in corso. Inoltre, secondo il quotidiano Il Fatto Quotidiano, Dell’Utri avrebbe provato a mobilitare Fininvest contro La7.

Ma non è finita qui: Baiardo ha anche sostenuto che Giletti avrebbe taciuto l’esistenza di una cena tra lui e Urbano Cairo, l’editore di La7, al ristorante Pierluigi di Roma. La cena sarebbe avvenuta circa dieci giorni dopo la puntata di “Non è l’Arena” in cui Baiardo era ospite. Secondo la ricostruzione dei protagonisti, durante la cena non si sarebbe parlato di Baiardo, ma dei costi del programma. Tuttavia, l’azienda avrebbe mandato segnali rassicuranti al conduttore sul rinnovo del contratto, smentendo la voce che la puntata fosse stata chiusa a causa dei bassi ascolti.
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