Come si evolverà il Superbonus? Una domanda che si stanno ponendo tanti analisti in queste settimane, cercando di decifrare le intenzioni del governo Meloni. Secondo quanto anticipato da Repubblica, il rischio è che l’esecutivo opti per una nuova sterzata sulla maxi agevolazione edilizia, dopo il taglio dello sconto fiscale dal 110 al 90% e al 70% a partire dal prossimo anno e lo stop a cessione del credito e sconto in fattura. L’idea è che dal 2024 l’incentivo fiscale, già sceso al 70%, sia riservato ai soli redditi più bassi, anche se al momento non è ancora stata definita una soglia che faccia chiarezza su questo possibile tetto. (Continua a leggere dopo la foto)
>>> “Sono pericolosi per la salute”. Shampoo e creme, la lista dei prodotti da evitare: “Ecco perché”
>>> Strage di Brandizzo, spunta un video che inchioda Antonio Massa: “Quando dico ‘treno’ spostatevi”

“Nella nostra idea il superbonus – ha spiegato il sottosegretario all’Economia Federico Freni – deve servire a garantire non a chi ha la prima, seconda, terza, quarta casa, di ristrutturarsela, ma a garantire a chi non si può permettere di fare i lavori nella prima casa di poterli fare. Deve tutelare chi i lavori non se li potrebbe permettere, non chi se li può permettere e magari così non li paga”. Difficile, invece, un abbassamento dell’aliquota. (Continua a leggere dopo la foto)

Tra i problemi da affrontare, c’è quello della massa di crediti fiscali generati da chi ha già compiuto i lavori con l’agevolazione originaria al 110%. Se ha svolto lavori per 100 mila euro, deve riaverne indietro 110 mila nell’arco di cinque o dieci anni. Per lo Stato è un conto salatissimo da pagare e di gran lunga superiore alle stime inizialmente previste. Attualmente, secondo Freni, sono almeno 109 miliardi da pagare. Una cifra che, stando al sottosegretario, aumenta “di 3,5 miliardi al mese”, mano a mano che i lavori già avviati avanzano o vengono completati. (Continua a leggere dopo la foto)