nazionale – Business.it https://www.business.it I segreti del potere - Notizie e retroscena Tue, 07 Jan 2020 10:56:08 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.8.1 https://www.business.it/wp-content/uploads/2023/01/cropped-Favicon_Business.it_-32x32.jpg nazionale – Business.it https://www.business.it 32 32 Sardine, al via la fase 3: tutto pronto per il primo congresso nazionale https://www.business.it/sardine-al-via-la-fase-3-tutto-pronto-per-il-primo-congresso-nazionale/ Tue, 07 Jan 2020 10:56:08 +0000 https://www.business.it/?p=57490 Una nuova fase per la vita delle Sardine, che si preparano a una due giorni di discussioni per pianificare le iniziative future. A dare l’annuncio non sono stati direttamente i fondatori bolognesi del movimento ma una delle referenti di Torino, Francesca Valentina Penotti, che ha parlato del primo congresso nazionale da quando è nata l’associazione 6.000… Read More »Sardine, al via la fase 3: tutto pronto per il primo congresso nazionale

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Una nuova fase per la vita delle Sardine, che si preparano a una due giorni di discussioni per pianificare le iniziative future. A dare l’annuncio non sono stati direttamente i fondatori bolognesi del movimento ma una delle referenti di Torino, Francesca Valentina Penotti, che ha parlato del primo congresso nazionale da quando è nata l’associazione 6.000 Sardine. Le date ufficiali saranno rese note entro il 26 gennaio e decise dal direttivo nazionale.“A livello regionale siamo un po’ divisi, nel senso che ogni regione pensa giustamente un po’ per sé. In Piemonte avremo una sorta di congresso-riunione il 25 gennaio – ha spiegato la Penotti ai microfoni di Agorà, su Rai 3 – Importante il week end fra il 18 ed il 19 gennaio a Bologna”. Sull’idea di un meeting a livello nazionale “posso dirvi che entro il 26 gennaio uscirà una data, una data che cadrà però dopo il 26 gennaio. Sarà probabilmente una ‘due giorni’ in cui ci terrà un congresso nazionale di noi rappresentanti delle Sardine”. 
La data del 26 gennaio sarà dunque di fondamentale importanza per un movimento che si prepara a entrare nella sua Fase 3: da Bologna fanno sapere che anche in caso di risultati negativi alle prossime Regionali, non ci saranno comunque retromarce. “Molte sardine risultano determinate a tenere vivo il movimento, comunque andranno le elezioni – dicono i quattro di Bologna – di quello che succederà nella fase 3 e della direzione che prenderà il movimento se ne parlerà al congresso”.L’ultimo invito ufficiale lanciato da Mattia Santori, Roberto Morotti, Giulia Trappoloni e Andrea Garreffa riguarda l’evento del 19 gennaio a Bologna. Sardina ospita Sardina è il nome scelto per un programma di ospitalità destinato a tutte le sardine italiane che, quel giorno, vorranno ritrovarsi nel capoluogo dell’Emilia-Romagna: “Tantissime sardine emiliane-romagnole hanno già messo a disposizione le loro case per tutti coloro che vorranno arrivare già dal sabato per vivere un weekend all’insegna della condivisione e dell’ospitalità”.

Rula Jebreal esclusa da Sanremo? Retromarcia della Rai: ma solo a una condizione

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Italiani che odiano le donne: cosa c’è dietro gli insulti a Carola Rakete https://www.business.it/italiani-che-odiano-le-donne-cosa-ce-dietro-gli-insulti-a-carola-rakete/ Sat, 29 Jun 2019 09:05:55 +0000 https://www.business.it/?p=48781 C’è qualcosa che non torna, che stride tremendamente negli insulti che si sono sentiti sul molo di Lampedusa durante l’arresto di Carola, la capitana della Sea Watch finita in manette dopo un braccio di ferro infinito con le autorità italiane per lo sbarco di 42 migranti a bordo della sua nave. Un triste ritornello, quello… Read More »Italiani che odiano le donne: cosa c’è dietro gli insulti a Carola Rakete

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C’è qualcosa che non torna, che stride tremendamente negli insulti che si sono sentiti sul molo di Lampedusa durante l’arresto di Carola, la capitana della Sea Watch finita in manette dopo un braccio di ferro infinito con le autorità italiane per lo sbarco di 42 migranti a bordo della sua nave. Un triste ritornello, quello che vede sempre le donne prese di mira con gli stessi, odiosi epiteti dei quali gli “uomini” nostrani non sembrano proprio riuscire a fare a meno, parti ormai preponderanti dei rispettivi vocabolari.Si può essere d’accordo o meno con quello che Carola fa a bordo della sua imbarcazione. Urlarle “tro**” o augurarsi di vederla “stuprata da quei neg**” è qualcosa che va ben oltre e testimonia, ancora una volta, il sessismo di cui il nostro Paese non riesce a liberarsi da secoli. Quello che ha accompagnato, per dire, tante donne in politica, circondate da squallidi luoghi comuni sulle persone alle quali si sarebbero concesse carnalmente per arrivare dove sono. Impossibile, d’altronde, pensare che una lei sia in grado di farcela da sola. In questi giorni di passione sportiva, che per fortuna aiuta a distrarre da altro, tantissimi sono i commenti di identico stampo piovuti sulle Azzurre, da “ora tutte a preparare la cena” subito dopo la fine degli ottavi di finale vinti con la Cina alle tante battutacce sul fisico, a dire dell’utente di turno “per niente femminile”, delle atlete in campo. Si scherza sulla presunta inferiorità del calcio rosa rispetto all’altro, quello dei maschietti tutto muscoli. Si ride sui “falli”, in stile Bagaglino. Pochi quelli che, bontà loro, si limitano a sottolineare l’aspetto sportivo.Le donne sotto i riflettori non piacciono agli uomini, questo è sicuro, che le preferirebbero in versione casalinga, fedele e rapide nella preparazione dei pasti. Non piace nemmeno la povera Greta, la bimba svedese che ha lanciato la sua personalissima battaglia contro i cambiamenti climatici. Diventando famosa e proprio per questo insultata in lungo e largo. Le danno della “racchia”, ché l’aspetto è prerequisito fondamentale per ogni signorina che si rispetti. La stampa italiana è arrivata a chiamarla “pallosa”, “gretina” (Feltri docet). La sensazione, tristissima, è che ci fosse stato un uomo al suo posto avremmo letto ben altro. A priori.

“Spero che quei neg** ti violentino”. Carola in manette tra gli insulti leghisti

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Calcio femminile, insulti choc al capitano della Nazionale: “Come fa a essere italiana?” https://www.business.it/mondiale-femminile-insulti-razzisti-contro-il-capitano-azzurro-gama/ Sun, 09 Jun 2019 09:43:35 +0000 https://www.business.it/?p=47714 Neanche il tempo di vedere ufficialmente la prima partita della Nazionale di calcio femminile che subito sono scoppiate le polemiche. A macchiare in queste ore il debutto delle azzurre ci hanno pensato i soliti leoni della tastiera, che attraverso Facebook e Twitter hanno iniziato a prendere di mira un’atleta nello specifico, Sara Gama, capitano dell’Italia e… Read More »Calcio femminile, insulti choc al capitano della Nazionale: “Come fa a essere italiana?”

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Neanche il tempo di vedere ufficialmente la prima partita della Nazionale di calcio femminile che subito sono scoppiate le polemiche. A macchiare in queste ore il debutto delle azzurre ci hanno pensato i soliti leoni della tastiera, che attraverso Facebook e Twitter hanno iniziato a prendere di mira un’atleta nello specifico, Sara Gama, capitano dell’Italia e della Juventus con la quale si è laureata quest’anno campione d’Italia per il secondo anno consecutivo.La ragazza è stata oggetto di insulti sulle pagine ufficiali della Nazionale, dove erano state pubblicate delle foto che la vedevano in prima fila con la mano sul cuore con le compagne tutte intorno a lei. “Non capisco perché solo una ha la mano sul cuore e non è italiana” scrive un utente su Facebook. Gama, 30 anni, nata a Trieste è un esempio dentro e fuori dal campo, tanto che la Mattel, l’azienda della Barbie, ha deciso di dedicarle una bambola con la motivazione di “essere un esempio per le nuove generazioni nell’abbattere le barriere della società di cui lo sport a volte è specchio”.“Te pareva che la giocatrice africana della nazionale italiana di calcio femminile non la mettessero in primissimo piano?” si legge in un altro dei tweet pubblicati a commento della foto. Un messaggio, poi rimosso come tutti gli altri, mette in dubbio addirittura la sua nazionalità: “Quella sarà anche nata in Italia, avrà la cittadinanza italiana, parlerà italiano ma, mi dispiace, non è italiana. Non ne possiede né le caratteristiche né i cromosomi”.Su Facebook c’è chi ha anche allargato il discorso attaccando l’intera nazionale femminile e la battaglia per il riconoscimento dello status di professionista messa in campo in questi anni: “Dovrebbero proporre un bello spettacolo per avere pubblico e quindi soldi, e per ora quello che propongono è imbarazzante per chi ama il calcio. Per essere professionisti bisogna essere professionali e capaci, poi i soldi arrivano. Non è questione di parti opportunità, il calcio femminile fa semplicemente schifo”.

Salvini deride i predecessori per la camera al Ministero, ma serve per emergenze nazionali

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Dai campetti di Asti alla Nazionale, la lunga corsa dell’italianissimo Kean https://www.business.it/la-sfida-di-kean-chi-nasce-in-italia-e-italiano-a-tutti-gli-effetti/ Mon, 25 Mar 2019 07:26:25 +0000 https://www.business.it/?p=43255 Il primo calciatore nato negli anni 2000 a esordire in Serie A e in Champions League. Il primo della sua generazione a segnare in uno dei massimi campionati europei, quello italiano. Il primo a indossare la maglia della Nazionale. Il più giovane ad andare in gol con la casacca azzurra sulle spalle. L’uomo dei record… Read More »Dai campetti di Asti alla Nazionale, la lunga corsa dell’italianissimo Kean

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Il primo calciatore nato negli anni 2000 a esordire in Serie A e in Champions League. Il primo della sua generazione a segnare in uno dei massimi campionati europei, quello italiano. Il primo a indossare la maglia della Nazionale. Il più giovane ad andare in gol con la casacca azzurra sulle spalle. L’uomo dei record ha un nome e un cognome, Moise Kean. Il ragazzo di cui tutti parlano, il centravanti della Juventus simbolo di un nuovo corso, di un Paese che spera dopo anni di delusioni calcistiche e ora, finalmente, vede davanti a sé un roseo futuro.Una storia iniziata ad Asti, in quell’oratorio Don Bosco dove Kean frequentava il Grest e veniva soprannominato Mosè dagli amici. Molto più azzeccato di Moise per il contesto del catechismo, un’investitura niente male per chi nel campetto della città sfidava e batteva già i ragazzi più grandi. Come racconta Maurizio Crosetti sulle pagine di Repubblica, il bomber che fa sognare l’Italia è un ragazzo cresciuta dalla madre, Isabelle, con la quale leggeva la Bibbia tutte le sere prima di andare a letto. Lei lo ha tirato su insieme al fratello Giovanni, mente il padre si era allontanato dalla famiglia per fare ritorno solo più tardi.I genitori di Kean parlano la lingua della Costa D’Avorio: “Ma siamo in Italia da trent’anni e nessuno è più italiano di Moise”. E d’altronde quello che un tempo era un bambino che correva dietro al pallone appena uscito da scuola, oggi rivendica a testa alta: “Sono italiano, noi figli di genitori stranieri e nati qui lo siamo tutti, non è giusto fare differenze”. Un affondo niente male per chi di ius soli non vuole ancora sentir parlare.Rispondeva un po’ stupito, Kean, a certe domande che gli venivano fatte dopo il glorioso esordio con la Finlandia, quello che lo ha visto segnare la sua prima, storica rete con la maglia della Nazionale maggiore. Non riusciva a capacitarsi del tanto clamore intorno ai suoi successi. Non si sente speciale, “un italiano come tutti gli altri”. Sì, forse l’Italia ha trovato davvero qualcuno che può cambiarla in meglio. Anche fuori dal campo.

Dalla parte di Wanda Nara: ecco perché il calcio italiano oggi ha bisogno di lei

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