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Tecnologia: Alphabet, Amazon, Apple e Microsoft stanno scuotendo l’assistenza sanitaria

La popolazione mondiale è sempre più anziana e, di conseguenza, ha bisogno di maggiori cure. Non c’è da stupirsi quindi che colossi mondiali come Alphabet, Apple, Amazon e Microsoft abbiano fiutato l’affare e deciso d’investire sul settore dell’assistenza sanitaria. Secondo l’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) nel 2050 ci saranno due miliardi di anziani su una popolazione mondiale di quasi 10 miliardi di persone. In Europa la percentuale è destinata a salire fino al 34%, con il conseguente aumento delle malattie croniche dovute alla vecchiaia e l’implosione dei sistemi sanitari nazionali, già oggi incapaci di curare tutti. Gli Stati Uniti spendono oltre 3 trilioni di dollari l’anno in costi sanitari, ma i fornitori non possono tenere il passo con la crescente domanda.

Ecco perché molti big della tecnologia come Apple, Amazon Alphabet e Microsoft si sono gettati a capofitto nell’industria della salute, dai farmaci alle cliniche. Le organizzazioni sanitarie si rivolgono sempre più alle società tecnologiche per trasformare la consegna delle cure e ridurre le spese sanitarie. Vedendo l’opportunità di attingere al redditizio mercato sanitario.

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Perché i big della tecnologia stanno investendo sull’assistenza sanitaria? 

L’assistenza sanitaria è notoriamente complicata ma è anche un mega-mercato pieno di sprechi e inefficienze. Ciò rende difficile ignorare le grandi aziende tecnologiche. Alcuni dei marchi più grandi e famosi in America infatti, stanno facendo grandi scommesse sull’assistenza sanitaria. Colossi come Amazon, Apple, Microsoft e Alphabet hanno annunciato il loro impegno per risanare un settore da tempo in grande difficoltà, caratterizzato da ataviche inefficienze e costi in costante aumento.

Guarda Alphabet. Invece di farlo da solo, Verily, il suo gruppo di scienze della vita, sta collaborando con aziende sanitarie per una vasta gamma di progetti di ricerca e sviluppo. Trae vantaggio dall’esperienza di aziende come Johnson & Johnson e Sanofi in settori come la regolamentazione, mentre rimane focalizzata sull’ingegneria, sulla progettazione e sullo sviluppo del prodotto.

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Il gruppo di salute di Apple sta riuscendo ad addentrarsi nella sua esperienza nel design e nella fiducia dei consumatori. Apple Watch aiuta i consumatori a rimanere in buona salute, impostandoli e rispettando gli obiettivi di allenamento regolari. Si tratta di un modo in cui le persone possono utilizzare l’iPhone per compilare e archiviare le loro cartelle cliniche, il tipo di informazioni che si adatta perfettamente all’enfasi posta da Apple sulla privacy dei consumatori e il suo disinteresse per la pubblicità mirata. Sta anche lavorando per fornire cure primarie migliori ai propri dipendenti, attraverso un gruppo indipendente chiamato AC Wellness.

Anche Amazon investe nel settore. Le sue prime mosse in ambito sanitario nell’ultimo anno hanno riguardato la vendita di forniture mediche e attrezzature  attraverso Amazon Business e servizi cloud ai clienti della salute tramite AWS. A giugno, ha acquistato PillPack, che gli fornisce una scorciatoia nella vendita di prodotti farmaceutici ai membri di Amazon Prime. Microsoft come Alphabet, Microsoft sta sfruttando le sue solide capacità di analisi e dati per la visibilità sulla salute della popolazione. L’azienda sta sfruttando Azure, il suo servizio cloud intelligente, per consentire a fornitori e pagatori di colpire specifiche tasche di popolazioni con medicine di precisione per ottenere migliori risultati di salute

L’interesse dei colossi dell’informatica a entrare nel settore sanitario è sempre più forte. Le nuove tecnologie, tra cui la telemedicina, i wearable, le app mobili e l’intelligenza artificiale, facilitano lo spostamento verso la medicina preventiva e l’assistenza basata sul valore, riducendo a loro volta le richieste, migliorando i piani di benefici, abbassando i premi dei pazienti e aumentando il loro valore di vita. È molto presto comunque vedremo un mondo in cui l’assistenza sanitaria, i farmaci e le cliniche siano totalmente di proprietà dei big tech. Insomma, i colossi dell’hi-tech hanno deciso che l’assistenza sanitaria sarà il loro prossimo grande business.

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