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Zelensky a Vilnius: “Rispetto per l’Ucraina, con noi Nato più forte”

Zelensky contro la Nato. “È inaudito e assurdo che non ci sia un calendario né per l’invito né per l’adesione dell’Ucraina alla Nato e che si aggiungano strane formulazioni sulle condizioni anche solo per l’invito”. Il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, esterna il suo pensiero sul suo canale Telegram. Le parole seguono la chiusura di Joe Biden, presidente Usa, all’idea dell’ingresso dell’Ucraina nell’alleanza occidentale. Sempre su Telegram, Zelensky annuncia anche che l’incertezza sul futuro di Kiev nell’Alleanza incoraggia la Russia a continuare la guerra. “Rispettiamo i nostri alleati. Apprezziamo la sicurezza condivisa. E apprezziamo sempre una conversazione aperta. Ma anche l’Ucraina merita rispetto“.
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Bilaterale Biden-Zelensky

Il presidente ucraino Zelensky contro la Nato: “rispetto per il mio paese”

Mentre Zelensky si pronuncia contro la Nato, l’Ucraina avvia un massiccio attacco contro i comandi russi nelle regioni occupate. A Berdyansk, nell’Ucraina meridionale, le forze di Kiev avrebbero colpito e completamente distrutto un albergo chiamato Hotel Dune, dove risiedeva il comando russo. Secondo il governatore filorusso della regione di Zaporizhzhia, Vladimir Rogov, citato dall’Ukrainska Pravda, l’attacco sarebbe stato compiuto con un missile a lunga gittata Storm Shadow. L’edificio è stato “di fatto raso al suolo” e stanno operando i soccorritori. L’amministrazione militare ha riferito che i residenti di Berdyansk hanno sentito altre esplosioni nella zona.

Zelensky a Vilnius: Nato più forte con noi

“La Nato renderà l’Ucraina più sicura e l’Ucraina renderà la Nato più forte”, così il presidente ucraino ha detto pubblicamente in piazza a Vilnius alla folla radunata per in piazza in favore dell’Ucraina. Il suo discorso è stato accolto da migliaia di persone con applausi, grida di sostegno e bandiere ucraine e della Nato. Zelensky e il presidente lituano hanno poi assistito all’alzabandiera in piazza di un vessillo ucraino proveniente da Bakhmut, mentre risuonava l’inno dell’Ucraina.

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