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Chiuse le indagini preliminari, restano in piedi le accuse per Lady Soumahoro

Indagini preliminari, rinvio a giudizio per Lady Soumahoro. Svolte le indagini preliminari, la Procura di Latina ha confermato tutte le accuse che riguardano Liliane Murekatete. La moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, eletto tra i deputati con Alleanza Verdi Sinistra e poi passato al Gruppo misto, è accusata di aver distratto fondi delle sue cooperative per spenderli in abiti di lusso. E di aver lasciato i migranti senza acqua, cibo e vestiti. Insieme a lei, sono indagati anche la suocera di Soumahoro, due cognati e due collaboratori delle coop. Il deputato continua a ribadire la sua estraneità ai fatti.
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Soumahoro Karibu mezzo milione
Aboubakar Soumahoro e sua moglie, Liliane Murekatete

Chiuse le indagini preliminari, rinvio per Lady Soumahoro

Le indagini preliminari confermano il rinvio a giudizio per Lady Soumahoro. Liliane Murekatete, questo il nome della moglie del deputato Aboubakar Soumahoro, resta indagata. Insieme a lei la madre, Marie Therese Mukamitsindo due cognati e a due collaboratori delle cooperative Karibu e Consorzio Aid. Entrambe impegnate sul fronte della seconda accoglienza per i migranti sbarcati in Italia. I pubblici ministeri Andrea D’Angeli e Giuseppe Miliano hanno eseguito sequestri e interdittive e chiedono ora il rinvio a giudizio per tutti gli indagati.

Da ricordare la frase che il deputato disse a Piazza Pulita, intervistato da Corrado Formigli, sul “diritto all’eleganza” della moglie, fotografata con abiti di lusso. Proprio su quegli abiti è emerso un particolare: per i magistrati il denaro delle cooperative, a cui poi il Ministero delle imprese e del made in Italy ha staccato la spina, sarebbe stato speso illecitamente per fare acquisti anche da Ferragamo a Roma.

Liliane Murekatete

Chiuse le indagini preliminari, rinvio a giudizio per Lady Soumahoro e tutti gli altri indagati

“Il sistema è connotato da rilevanti opacità nella gestione degli ingenti fondi assegnati alla cooperativa sociale e agli altri enti coinvolti. Fondi, in parte non rendicontati e in parte utilizzati per scopi apparentemente estranei allo scopo sociale, in parte destinati ad utilizzi anche all’estero e allo stato non chiariti”. Queste le conclusioni dei pm.

Per quanto riguarda l’evasione dei fondi, l’ipotesi è che questa sarebbe stata compiuta utilizzando fatture false per operazioni inesistenti. Di conseguenza, i soldi che servivano per i migranti sarebbero stati dirottati in Africa, dove il cognato di Soumahoro, Michel Rukundo, ha aperto un resort.

Queste indagini, va sottolineato, riguardano solo i reati tributari. Più delicato il filone penale, cioè le altre indagini aperte dalla Procura di Latina, da quelle sulle condizioni dei migranti nei centri gestiti dalla suocera e dalla moglie di Soumahoro a quelle sui rapporti tra le coop Karibu e Consorzio Aid e i diversi enti pubblici.

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