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Cospito, dalla Corte Costituzionale un possibile sconto di pena

La Corte Costituzionale ipotizza sconto di pena per Cospito. Alfredo Cospito, il terrorista che si autodefinisce anarchico, potrebbe ottenere uno sconto di pena, in forza del pronunciamento della Corte Costituzionale. La Corte ha fatto decadere come illegittimo il dispositivo che ha portato all’inasprimento della pena per il mancato attentato alla Scuola allievi carabinieri di Fossano del 2006. Il reato, dunque, non può più essere inquadrato nel sistema della “strage contro la sicurezza dello Stato”. I giudici potranno dunque valutare uno sconto di pena in punta di diritto. Ma non tutte le opinioni sono concordi.
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Alfredo Cospito

Sconto di pena possibile per Cospito, i dettagli

La Corte costituzionale doveva dare il suo parere sulle attenuanti che potrebbero essere applicate all’attentato contro la Scuola carabinieri di Fossano, nel 2006, andato a vuoto. Ecco perché la Corte Costituzionale ipotizza sconto di pena per Cospito Gli esplosivi, piazzati all’interno di alcuni cassonetti, non hanno provocato il ferimento di nessuno.

“Viene dunque dichiarato illegittimo il quarto comma dell’articolo 69 del codice penale “nella parte in cui vieta al giudice di considerare eventuali circostanze attenuanti come prevalenti sulla circostanza aggravante della recidiva di cui all’art. 99, quarto comma, cod. pen., nei casi in cui il reato è punito con la pena edittale dell’ergastolo. Il carattere fisso della pena dell’ergastolo esige che il giudice possa operare l’ordinario bilanciamento tra circostanze aggravanti e attenuanti previsto dai primi tre commi dello stesso art. 69. Il giudice dovrà valutare, caso per caso, se applicare la pena dell’ergastolo oppure, laddove reputi prevalenti le attenuanti, una diversa pena detentiva”.

Nonostante l’attentato fosse di fatto fallito, la Cassazione rinviò la decisione alla Corte d’appello di Torino per una rideterminazione della pena. In quella circostanza i giudici inasprirono i 20 anni di reclusione per strage, optando per il regime di carcere duro al 41 bis, inquadrando il reato come “strage contro la sicurezza dello Stato”.

Il legale di Cospito, però, ha sollevato una questione di incostituzionalità perché, si legge nei suoi atti: “La pena fissa è stata dichiarata indiziata di incostituzionalità perché non consente di parametrare la pena all’offesa”. Si chiede, cioè, che in presenza della massima pena possibile, il giudice possa operare un bilanciamento tra le attenuanti e la possibilità di comminare una pena detentiva alternativa.

Sconto di pena per Cospito, perché per alcuni sarebbe un errore

Contattata da Open, l’avvocata generale dello Stato, Paola Zerman, sostiene che il riconoscimento di attenuanti per lieve entità del fatto commesso da Cospito “porterebbe a un vulnus nel sistema”. Graduare la pena, passando dalla condanna dell’ergastolo ostativo a un altro regime carcerario, “può aprire la strada a riconoscere la lieve entità ad altri reati come l’associazione mafiosa”.

L’errore di fondo che si fa da subito su questa vicenda, secondo Zerman, è che “laddove non ci siano morti il fatto sia considerato di lieve entità”, ma l’articolo 285 punisce chiunque, contro la sicurezza dello Stato, compia attentati. “Si può cambiare la politica, ma sempre in modo democratico. L’anarchico è colui che non agisce mai isolato perché dietro c’è l’ideologia. L’anarchico ritiene che la violenza possa vincere”.

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