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Leader e CEO, quali differenze tra i ruoli dirigenziali più desiderati

Diventare CEO, ovvero ricoprire un ruolo di amministratore capo d’azienda a livello dirigenziale è diverso dall’essere un leader. Rispetto infatti al semplice coordinatore generale, il CEO si trova in un costante processo di apprendimento, con numerose responsabilità.

Il leader cosiddetti “funzionali” esistono di fatto in ogni azienda. Ogni dipartimento ed ogni team hanno un responsabile che si assicura che tutto funzioni in modo efficace e corretto secondo gli obiettivi prefissati.

Ma la maggior parte delle persone tende ad immaginare che il ruolo di CEO sia la posizione più invidiabile in un’azienda. Guardano alla soddisfazione, alla realizzazione nel ricoprire la posizione ma ci sono moltissimi svantaggi annessi in termini di stress, responsabilità e mantenimento del percorso aziendale.

Le abilità di cui ha bisogno un CEO sono diverse da quelle di un leader. Le aspettative cambiano. E mentre l’ esperienza di leader serve sempre nel bene e nel male, rappresenta  solo il punto di partenza in un processo costante che comprende apprendimento e sviluppo personale.

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Cosa succede quando si diventa CEO

In primo luogo diventare CEO mette davanti a dure realtà: la prima? quella secondo cui è impossibile proteggere sempre la squadra che si dirige! Infatti il leader ha il compito di proteggere sempre il morale e le idee della squadra. Cerca di ispirare, guidare e proteggere.  Il CEO, invece, impara presto che ci saranno situazioni in cui non potrà proteggere tutti.

Arriva sempre il momento in cui il CEO deve essere pronto a prendere le decisioni più difficili e ad essere in grado di fare ciò che è meglio per l’azienda, invece che per la singola squadra.

Inoltre un CEO non può scegliere il diverso tipo di direzione, come il leader può fare scegliendo loti stile di leadership a lui più consona.

Il CEO deve fare un ulteriore passo avanti, comprendendo quale tipologia di leadership adottano e i diversi tipi di leader che lo circondano e agire di conseguenza.

Spesso il leader tende ad ascoltare le opinioni degli altri, facendosi influenzare e agendo di conseguenza. É un metodo di lavoro che può funzionare, ma il CEO deve essere superiore anche a questo metodo e indirizzare la squadra verso il percorso che ritiene più giusto per l’azienda anche se la squadra mostra un disaccordo.

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Scopri come usare e capire l’intuizione

I leader di solito hanno un istinto diretto sulla loro situazione professionale. Bloccare una potenziale assunzione o prendere una decisione difficile è importante e giusto se è l’istinto a riferirlo. Il CEO quindi, rispetto al leader, deve dare retta al suo intuito, senza prendere in considerazioni dati, informazioni o altro che possa confutare la decisione presa. Spesso i migliori CEO hanno dichiarato che le decisioni peggiori della loro vita le hanno prese proprio quando non si sono fidati del loro istinto.

L’intuizione non avrà ragione il 100 percento delle volte, ma imparare ad ascoltare le emozioni è già di per sé un buon metodo per affrontare le situazioni professionali più complicate.

Comprendere queste sfumature è solo una parte della transizione dal passare ad una posizione di leadership a quella di CEO. Inoltre, imparare sempre, costantemente, senza mai pensare di essere arrivati è una prerogativa essenziale. Il resto deriva dall’esperienza. 

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