Le nostre case sono luoghi intimi, dove trascorrere attimi privati o condividere momenti con parenti e amici. Ma, secondo lo studio di una ricerca internazionale firmata Ikea, la casa è anche il luogo dove si litiga di più. “Life at Home Report 2017” è un’analisi che esplora cambiamenti e stili di vita prendendo in considerazione la fascia d’età compresa tra i 18 e i 65 anni in 22 paesi, in un lasso di tempo di 6 mesi. Dalla ricerca sono emersi moltissimi fattori secondo cui la casa diventa un vero e proprio terreno di guerra: litigi all’ordine del giorno sullo spazio condiviso, gli oggetti e la convivenza creano dissapori all’interno di coppie e famiglie, creando un clima teso e per molti versi insano.
Secondo lo studio condotto dalla multinazionale del mobile componibile, sono 3 i principali motivi di litigio tra le mura domestiche: l’invasione dello spazio personale, l’eccesso di oggetti e il rifiuto per le cose appartenenti all’altra persona.
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Invasione degli spazi
Per quanto riguarda la prima questione, lo studio conferma che il confronto acceso in casa scoppia, in 1 caso su 6, quando qualcuno invade il nostro spazio. Non accettiamo la scomposizione e ricomposizione dei nostri oggetti e delle nostre abitudini. Inoltre, se siamo noi a trasferirci in casa di qualcun altro, i litigi sono assicurati in quanto il 44% dei soggetti presi in esame dichiara di non poter rivendicare i propri spazi in casa altrui. Si è infatti divisi da due sensazioni preponderanti: rispettare gli spazi di chi c’era in precedenza e mettersi a proprio agio in casa di qualcun altro.
Il problema odierno è anche un altro: le case moderne si sono rimpicciolite rispetto al passato. Troppo piccole e di conseguenza troppo piene di oggetti. Non è facile di conseguenza tenere tutto, per cui risulta difficile razionalizzare, comporre e capire cosa tenere e cosa buttare.