Qual’è la situazione italiana sulla banda ultralarga rispetto al resto d’Europa? I dati del Rapporto I-Com 2017 su tutte le reti e i servizi di nuova generazione è stato redatto da Think Thank, Istituto per la competitività I-Com. I dati presi in esame sono stati ricevuti sia da fonti europee che nazionali.
Leggendo l’intero rapporto dell’I-Com broadband index, il nostro paese si trova nella parte bassa della classifica nonostante quest’anno sia progredita di una posizione. A quanto pare ci sono stati dei miglioramenti, ma non tali da affermare che l’Italia sia pronta per la sfida digitale.
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La copertura italiana
Stando all’I-Com broadband index, solo una provincia su tre in Italia ha la banda ultralarga. Ciò significa che il numero dei comuni raggiunti dalla rete innovativa si assesta intorno al 43,8%. C’è ancora molta strada da fare prima di raggiungere la media europea in quanto il dato sottolinea che meno di più di un comune su due è ancora scoperto dalla banda ultralarga.
La copertura è cresciuta notevolmente, questo è certo. L’anno scorso era solo il 16%, tuttavia non basta se vogliamo che il nostro paese entri a pieno diritto nell’era digitale, garantendo servizi innovativi a tutta la cittadinanza. Sempre secondo l’I-Com broadband index, è stato composto un indice che prende in considerazione il grado di penetrazione della banda larga rispetto alle abitazioni, il grado di sviluppo dell’e-commerce, il grado di copertura in fibra ottica e il grado di copertura in banda ultralarga nel mobile.
Ebbene, l’Italia si trova in 22esima posizione grazie ad indice complessivo di 76,4 avanzando di una rispetto allo scorso anno. Precede la Francia, la Polonia e la Croazia. Svezia e Danimarca risultano prime con un indice rispettivamente di 99,6 e 100.
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