allarme Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/allarme/ I segreti del potere - Notizie e retroscena Thu, 09 Jan 2020 15:20:00 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 https://www.business.it/wp-content/uploads/2023/01/cropped-Favicon_Business.it_-32x32.jpg allarme Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/allarme/ 32 32 Autostrade, ancora allarme in Liguria: “Cadono calcinacci in galleria sulla A26” https://www.business.it/autostrade-ancora-allarme-in-liguria-cadono-calcinacci-in-galleria-sulla-a2657663-2/ Thu, 09 Jan 2020 15:20:00 +0000 https://www.business.it/?p=57663 Un calvario senza fine, quello delle autostrade liguri, dove ancora una volta si sono verificati problemi, con l’incolumità degli automobilisti a rischio anche se per fortuna non ci sono state gravi conseguenze. L’ultimo incidente in ordine cronologico ha visto gli uomini dei vigili del fuoco e della polizia stradale all’interno della galleria Maxetti, sulla A10,… Leggi tutto »Autostrade, ancora allarme in Liguria: “Cadono calcinacci in galleria sulla A26”

L'articolo Autostrade, ancora allarme in Liguria: “Cadono calcinacci in galleria sulla A26” proviene da Business.it.

]]>
Un calvario senza fine, quello delle autostrade liguri, dove ancora una volta si sono verificati problemi, con l’incolumità degli automobilisti a rischio anche se per fortuna non ci sono state gravi conseguenze. L’ultimo incidente in ordine cronologico ha visto gli uomini dei vigili del fuoco e della polizia stradale all’interno della galleria Maxetti, sulla A10, tra Arenzano e Varazze, all’altezza di Cogoleto, dove era stata segnalata la caduta di materiale.A cadere è stato un pezzo di una ondulina distaccata dalla volta della galleria Maxetti. L’intervento dei pompieri, allertati da un automobilista, non è stato necessario. Sul posto sono intervenuti i tecnici di Autostrade che hanno rimosso l’ostacolo senza che per fortuna ci fossero conseguenze o ripercussioni sul traffico. Sui social è però esplosa nuovamente la rabbia degli utenti che lamentano il totale stato di abbandono delle tratte italiane. Lo scorso 30 dicembre, sulla A26 Genova-Alessandria, si erano staccate due tonnellate di materiale dalla volta della galleria Bertè senza causare danni ai mezzi in transito. Nelle scorse era stata invece la volta di una parte di intonaco che si era staccato, senza causare problemi, nella galleria Turchino, sempre in A26.
Un vero calvario, quello degli ultimi mesi, che ha spinto alcuni cittadini a organizzare una Class Action. La proposta ha già raggiunto oltre 11 mila seguaci e ha tra i suoi scopi principali quello di ottenere  informazioni corrette, trasparenti ed esaustive sullo stato del traffico. Si legge nelle informazioni del gruppo:  “Ritardi, costi, nervoso e soprattutto una assoluta mancanza di sicurezza e di informazioni inadeguate sono il pane quotidiano, per giunta pagato carissimo. Questo gruppo pubblico è aperto a tutti coloro che intendono far valere la propria voce e portare il problema alla luce dei media, chiedendo chiarezza e responsabili della situazione attuale”.

Work Life Integration: Il successo di Rodrigo Di Lauro, tra i più chiacchierati manager italiani, ecco chi è

L'articolo Autostrade, ancora allarme in Liguria: “Cadono calcinacci in galleria sulla A26” proviene da Business.it.

]]>
L’allarme di Salvini: “Arrivano i terroristi dalla Libia, fermiamo le Ong” https://www.business.it/lallarme-di-salvini-terroristi-in-arrivo-dalla-libia-con-le-navi-ong/ Tue, 16 Apr 2019 11:58:17 +0000 https://www.business.it/?p=44737 Salvini lancia l’allarme, preoccupato dal fatto che, approfittando del caos libico, possano arrivare in Italia “centinaia di terroristi islamici”. Una paura che potrebbe trasformarsi in realtà già a partire dal prossimo soccorso eventualmente operato dalla Mare Jonio, la nave umanitaria della Ong italiana Mediterranea. È questa la motivazione con la quale, come anticipato da Repubblica, il ministro dell’Interno… Leggi tutto »L’allarme di Salvini: “Arrivano i terroristi dalla Libia, fermiamo le Ong”

L'articolo L’allarme di Salvini: “Arrivano i terroristi dalla Libia, fermiamo le Ong” proviene da Business.it.

]]>
Salvini lancia l’allarme, preoccupato dal fatto che, approfittando del caos libico, possano arrivare in Italia “centinaia di terroristi islamici”. Una paura che potrebbe trasformarsi in realtà già a partire dal prossimo soccorso eventualmente operato dalla Mare Jonio, la nave umanitaria della Ong italiana Mediterranea. È questa la motivazione con la quale, come anticipato da Repubblica, il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha firmato una terza direttiva, ritagliata proprio sulla Mare Jonio, che getta i presupposti affinché le acque territoriali italiane possano essere chiuse persino a una nave italiana.
Citando l’esempio della Francia che proprio per l’emergenza terrorismo ha chiesto di prorogare per altre sei mesi la chiusura delle frontiere con l’Italia, il Viminale ha firmato quella che viene definita una “intimazione alla Mare Jonio” e dà espresso ordine ai comandanti delle forze di polizia, della Guardia costiera e della Marina “di vigilare affinché il comandante e la proprietà della Mare Jonio si attengano alle vigenti normative nazionali ed internazionali in materia di coordinamento delle attività di soccorso in mare e di idoneità tecnica dei mezzi impiegati”.La direttiva chiede anche di verificare che “si rispettino le prerogative di coordinamento delle autorità straniere legittimamente titolate ai sensi della vigente normativa internazionale al coordinamento ddelle operazioni di soccorso in mare nelle proprie acque di responsabilità dichiarate e non contestate dai paesi costieri limitrofi e non reiterino condotte in contrasto con la vigente normativa”. Una notizia che arriva proprio mentre, però, i Cinque Stelle continuano nel loro percorso di smarcamento da Salvini. Il ministro Toninelli, a sua volta indagato per il caso Diciotti, ha infatti detto che “i porti chiusi non possono essere la soluzione definitiva al problema dell’immigrazione”

Notre Dame brucia, Salvini torna a guardare… il Grande Fratello. E i social si indignano

L'articolo L’allarme di Salvini: “Arrivano i terroristi dalla Libia, fermiamo le Ong” proviene da Business.it.

]]>
Siria, incubo senza fine: oltre 1000 bambini uccisi nel 2018 https://www.business.it/siria-lallarme-dellunicef-oltre-mille-bambini-uccisi-nel-2018/ Mon, 11 Mar 2019 14:24:17 +0000 https://www.business.it/?p=42271 Numeri terribili, che descrivono un incubo che il mondo continua a far finta, tristemente, di non vedere. “Solo nel 2018, in Siria 1.106 bambini sono stati uccisi nei combattimenti, il più alto numero in un solo anno dall’inizio della guerra, nel 2011. Questi sono solo i numeri che l’Onu è stato in grado di verificare, ma… Leggi tutto »Siria, incubo senza fine: oltre 1000 bambini uccisi nel 2018

L'articolo Siria, incubo senza fine: oltre 1000 bambini uccisi nel 2018 proviene da Business.it.

]]>
Numeri terribili, che descrivono un incubo che il mondo continua a far finta, tristemente, di non vedere. “Solo nel 2018, in Siria 1.106 bambini sono stati uccisi nei combattimenti, il più alto numero in un solo anno dall’inizio della guerra, nel 2011. Questi sono solo i numeri che l’Onu è stato in grado di verificare, ma le cifre reali sono probabilmente molto più alte”. Lo fa sapere il direttore generale dell’Unicef, Henrietta Fore.Le mine rappresentano al momento la principale causa di morte tra i bambini in Siria: lo scorso anno quelli morti o feriti a causa di ordigni inesplosi sono stati 434 morti. Il 2018 ha visto anche 262 attacchi contro le strutture scolastiche e sanitarie, “anch’essi – osserva l’Unicef – a livelli record”. L’Unicef manifesta “particolare preoccupazione” per la situazione nel Paese: “Oggi – osserva Fore – c’è un allarmante equivoco che il conflitto in Siria stia rapidamente per concludersi: non è così. I bambini in alcune parti del Paese rimangono in pericolo”.Particolarmente grave “la situazione nella Siria nordoccidentale di Idlib, dove un’intensificazione della violenza ha ucciso 59 bambini solo nelle ultime settimane”. I minori risultano poi le principali vittime della guerra in qualsiasi schieramento: “I bambini e le famiglie nelle terre di nessuno continuano a vivere nel limbo” – evidenzia l’Unicef – e “il destino dei bambini dei ‘foreign fighters’ rimane poco chiaro”.In proposito l’Unicef “esorta gli Stati membri ad assumersi la responsabilità per i bambini che sono loro cittadini o nati da loro cittadini, e ad adottare misure per evitare che i bambini diventino apolidi”. Grave anche la situazione dei rifugiati nei Paesi confinanti con il teatro di guerra: 2,6 milioni di bambini che, “nonostante il sostegno dei governi ospitanti, delle Nazioni Unite e della comunità internazionale, devono affrontare le proprie sfide” accettando anche lavoro e minorile e matrimoni precoci, tra povertà e assenza di istruzione.

C’è speranza per padre Dall’Oglio: dalla Siria la notizia sulle sorti del gesuita, scomparso nel 2013

L'articolo Siria, incubo senza fine: oltre 1000 bambini uccisi nel 2018 proviene da Business.it.

]]>
Il reddito? Un ostacolo al lavoro: l’allarme lanciato dall’Inps, i dati di un bonus “pericoloso” https://www.business.it/linps-contro-il-reddito-di-cittadinanza-puo-scoraggiare-i-giovani/ Wed, 06 Feb 2019 12:52:29 +0000 https://www.business.it/?p=40130 Un provvedimento nato per aiutare i cittadini in difficoltà e che però, paradossalmente, potrebbe avere sul mondo del lavoro effetti ben diversi da quelli sperati. A lanciare l’allarme sulle possibili conseguenze del reddito di cittadinanza è l’Inps: come sintetizzato dal Sole 24 Ore, secondo i dati dell’istituto sotto la soglia di 9.360 euro annui destinati… Leggi tutto »Il reddito? Un ostacolo al lavoro: l’allarme lanciato dall’Inps, i dati di un bonus “pericoloso”

L'articolo Il reddito? Un ostacolo al lavoro: l’allarme lanciato dall’Inps, i dati di un bonus “pericoloso” proviene da Business.it.

]]>
Un provvedimento nato per aiutare i cittadini in difficoltà e che però, paradossalmente, potrebbe avere sul mondo del lavoro effetti ben diversi da quelli sperati. A lanciare l’allarme sulle possibili conseguenze del reddito di cittadinanza è l’Inps: come sintetizzato dal Sole 24 Ore, secondo i dati dell’istituto sotto la soglia di 9.360 euro annui destinati a una persona single con Isee zero troviamo ben il 37,5% dei lavoratori del sud Italia (1,3 milioni) e il 21,2% di occupati al nord (1,7 milioni).Al centro si collocano invece sotto i 780 euro al mese il 27,6% dei lavoratori, più di 837mila unità. Il dato al sud, però, resta quello più emblematico. Perché sempre secondo l’Inps aggiungendo al totale anche collaboratori, partite Iva e autonomi si arriva a quasi il 45% dei dipendenti privati. Le stime, però, parlano di un 30% dei beneficiari che riceveranno una erogazione pari o superiore ai fatidici 9.360 euro annui, in quanto parte di nuclei famigliari con più componenti.Cifre analoghe emergono anche dalle ricerche dell’ufficio parlamentare di bilancio (Upb) che lanciato l’allarme parlando del rischio di “comportamenti opportunistici” considerando che per chi ha un reddito da lavoro inferiore, il bonus può rappresentare un disincentivo. Un problema evidente soprattutto al Meridione, dove risiede una gran parte di quella popolazione per la quale lavorare non risulterebbe, al dunque, conveniente.Un effetto più evidente per i giovani, penalizzati da redditi di ingresso nel mondo del lavoro non soddisfacenti. Confindustria si è accodata alle proteste, sostenendo come proprio tra le persone con età più bassa il reddito possa trasformarsi in un ostacolo, frenando la voglia di mettersi in gioco e fare le prime esperienze.

Reddito di cittadinanza: tutti i trucchetti per averlo. Boom di separazioni e cambio di residenza

L'articolo Il reddito? Un ostacolo al lavoro: l’allarme lanciato dall’Inps, i dati di un bonus “pericoloso” proviene da Business.it.

]]>
Non chiamatele più “leggere”. Marijuana, l’allarme che spaventa le famiglie: “Cosa fumano oggi i nostri ragazzi” https://www.business.it/non-chiamatele-piu-leggere-marijuana-lallarme-che-spaventa-le-famiglie-cosa-fumano-oggi-i-nostri-ragazzi/ Fri, 11 Jan 2019 07:47:16 +0000 https://www.business.it/?p=38541 Non può essere paragonata alle cosiddette “droghe pesanti”, certo. Ma nemmeno considerata così “leggera”. Il consumo di marijuana può avere effetti nocivi per la salute, aggravando o addirittura provocando sindromi psichiche, stati d’ansia, comportamenti violenti e anche patologie serie, dalla schizofrenia alla paranoia. Un allarme che arriva dagli Stati Uniti, dove 23 Stati hanno già liberalizzato… Leggi tutto »Non chiamatele più “leggere”. Marijuana, l’allarme che spaventa le famiglie: “Cosa fumano oggi i nostri ragazzi”

L'articolo Non chiamatele più “leggere”. Marijuana, l’allarme che spaventa le famiglie: “Cosa fumano oggi i nostri ragazzi” proviene da Business.it.

]]>
Non può essere paragonata alle cosiddette “droghe pesanti”, certo. Ma nemmeno considerata così “leggera”. Il consumo di marijuana può avere effetti nocivi per la salute, aggravando o addirittura provocando sindromi psichiche, stati d’ansia, comportamenti violenti e anche patologie serie, dalla schizofrenia alla paranoia. Un allarme che arriva dagli Stati Uniti, dove 23 Stati hanno già liberalizzato la cannabis per usi medici e dove, come un fulmine a ciel sereno, è arrivato il libro “Tell Your Children”, pubblicato dalla nota casa editrice Simon & Schuster.A far scalpore, il fatto che l’autore del testo non sia un esponente della destra conservatrice americana ma Alex Berenson, un progressista in passato giornalista del New York Times che ha scritto il libro con l’aiuto della moglie, psicologa specializzata nello studio dei comportamenti criminali. E che, in un clima dove il 62% degli americani si dice favorevole alla liberalizzazione, scrive: “Ho l’impressione che sulla cannabis abbia sviluppato un’insensibilità rispetto all’evidenza dei fatti analoga a quella della destra sulle evidenze dei mutamenti climatici”.L’autore non mette in discussione la depenalizzazione che gli pare giusta, ma contesta la totale liberalizzazione. Americani con la guardia abbassata, ragiona Alex, forse per gli stessi suoi motivi: il ricordo di innocue esperienze giovanili. Solo che la marijuana di allora aveva un contenuto di THC, il principio attivo, limitata all’1-2 per cento, mentre quella potenziata che circola oggi ha una percentuale molto più elevata.Nel libro, si mette in evidenza come oggi le droghe leggere consumate dai ragazzi contengano un principio attivo a volte anche sette volte superiore rispetto ai gloriosi anni ’60 e ’70. Dati che hanno scatenato accesi dibattiti in rete, non solo al di là dell’Oceano. Proprio ieri, in Italia, Beppe Grillo ha rilanciato la proposta di legge presentata dal senatore M5S Matteo Mantero: “Trovate qualche motivo per non legalizzare la marijuana?”.

Quanti vaffa per Grillo: dopo il patto sulla scienza, i 5 Stelle insorgono in rete e parlano di “tradimento”

L'articolo Non chiamatele più “leggere”. Marijuana, l’allarme che spaventa le famiglie: “Cosa fumano oggi i nostri ragazzi” proviene da Business.it.

]]>