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Max Gazzè pizzicato e condannato: cos’ha fatto

Il cantautore Max Gazzè condannato per abusivismo edilizio. Il Tar del Lazio ha respinto il suo ricorso per una richiesta di condono. L’abuso riguarda alcuni edifici della villa in cui vive, a Campagnano, in provincia di Roma. Dovrà risarcire il Comune per 5 mila euro. Nel 2010, il comune aveva respinto la richiesta di Gazzè di poter beneficiare delle norme del condono edilizio introdotte da Berlusconi nel 2003. Gazzè aveva acquistato la villa nel 2004, sul lago di Bracciano. Il precedente proprietario aveva presentato una richiesta di condono. Secondo quanto riportato da Repubblica, gli abusi erano molteplici: dalla costruzione di una piscina nella sua villa alla realizzazione di un portico su un lato della strada. Erano presenti anche un soppalco che aveva ampliato l’abitazione, variazioni nella sagoma dell’edificio e un cambio di destinazione d’uso del magazzino da agricolo a residenziale.
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 Max Gazzè condannato per abusivismo edilizio
Max Gazzè condannato per abusivismo

Il cantante Max Gazzè condannato per abusivismo edilizio

Nonostante le dichiarazioni e le richieste di condono, dunque, Max Gazzè condannato per abusivismo edilizio. Durante l’inchiesta, quando la richiesta di condono era stata presentata, gli abusi erano stati denunciati come lavori di ristrutturazione edilizia e di manutenzione straordinaria, effettuati in assenza o in violazione delle norme edilizie, classificati come categorie 3 e 6. Ma il Comune riteneva che gli abusi rientrassero nella categoria 1, che includeva tutte le opere realizzate in assenza o in violazione delle norme edilizie e degli strumenti urbanistici. Pertanto, era necessario presentare una perizia. Inoltre, la discrepanza tra gli abusi denunciati e quelli effettivamente realizzati era almeno doppia. Nonostante ciò, il cantautore sembrava determinato a non arrendersi. I suoi avvocati hanno richiamato la legittimità costituzionale in relazione alla legge regionale, ma il ricorso è stato respinto dai giudici. Ora Gazzè è costretto a pagare un risarcimento e a regolarizzare gli abusi commessi.

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