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Morte di Veronica Amistadi e del piccolo Riccardo, trovato un biglietto con le motivazioni del gesto

Il suicidio di Veronica Amistadi, trovato un biglietto. Lo riporta il Corriere del Trentino. Un tavolo vuoto, su cui riposano tre fotografie. Un ritratto di madre e figlio, una gioia che non esiste più. Veronica Amistadi, 41 anni, manager di successo, e il piccolo Riccardo, solo quattro anni. Immortalati in momenti di serena intimità, ore prima che un abisso di disperazione li inghiottisse nel torrente Noce, dal ponte di Mostizzolo.
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Veronica Amistadi
Veronica Amistadi

“Esclusa dalla vita di mio figlio”, il suicidio di Veronica Amistadi e le parole del suo ultimo biglietto

Ogni dettaglio racconta una storia che nessuno sembra essere in grado di comprendere appieno. Per il suicidio di Veronica Amistadi trovato un biglietto, forse la spiegazione. Una relazione tormentata con l’ex compagno, terminata da settembre, suggerita in un biglietto lasciato nell’auto e in una lettera inviata a un quotidiano locale. Ma questi brandelli di una vita in pezzi non bastano a spiegare la scelta di Veronica di precipitare per novanta metri nel vuoto, con tra le braccia il suo bambino. La Volkswagen Touran parcheggiata sul lato del ponte, le chiavi nel cruscotto, le quattro frecce accese. Un biglietto d’addio. E un viaggio verso l’ignoto, con l’unico tesoro che aveva: Riccardo.
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Le indagini sul suicidio-infanticidio

Veronica, originaria di Roncone, ma residente a Trento, è stata ritrovata senza vita insieme al figlioletto a breve distanza dal letto del torrente. Una tragedia che ha lasciato la comunità intera senza parole, mentre gli investigatori dei Carabinieri di Cles cercano di far luce su quanto accaduto. Il pm Davide Ognibene ha aperto un fascicolo per istigazione al suicidio a carico di ignoti, un passo necessario per tentare di comprendere la terribile tragedia e svolgere ulteriori indagini sul computer e sul telefono di Veronica. Inoltre, le telecamere lungo il tragitto da Trento al viadotto mostrano l’auto di Veronica nei pressi del ponte il giorno precedente l’incidente, suggerendo che potrebbe aver pianificato l’atto in anticipo.

L’ex compagno di Veronica, con il quale la donna aveva mantenuto un rapporto cordiale per amore del piccolo Riccardo, ha sostenuto che la separazione sembrava essere stata gestita nel modo meno doloroso possibile per il loro bambino. Tuttavia, il biglietto ritrovato nell’auto lasciato da Veronica suggerisce una relazione più tormentata e una donna profondamente sconvolta. Gli investigatori credono che Veronica potrebbe aver vissuto un forte disagio, mai manifestato all’esterno, nemmeno nelle ultime ore. Una telefonata alla sorella poco più di due ore prima della tragedia non aveva suscitato allarme. In quell’ultimo dialogo aveva parlato della nuova vita dell’ex compagno e dei suoi sentimenti. Forse, Veronica temeva di perdere il suo ruolo di madre.

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Valeria Amistadi

La lunga mail di Valeria Amistadi prima della sua morte e di suo figlio Riccardo

Prima di salire in auto per l’ultimo viaggio, Veronica aveva scritto una lunga email, un testamento di emozioni e sentimenti che ora è nelle mani degli investigatori. Questo messaggio, unitamente agli altri documenti rinvenuti nella sua abitazione, costituiscono un frammento doloroso della sua intima disperazione. Le persone che conoscevano Veronica si sforzano di razionalizzare il terribile evento. Un dolore sottile, una disperazione silenziosa, si era infiltrata nella sua vita, fino a divenire insopportabile. L’amore per il piccolo Riccardo, la lotta per mantenere una coesistenza pacifica con l’ex compagno, l’incertezza sul suo futuro – ogni pezzo del puzzle sembra portare a quel tragico ponte di Mostizzolo.

Gli inquirenti lavorano senza sosta per delineare i contorni di questa tragedia. Nonostante non ci siano dubbi sulla volontarietà del gesto di Veronica, la Procura intende eseguire tutti gli accertamenti necessari per cercare di comprendere il più possibile le circostanze e le motivazioni che hanno portato alla tragedia. Il torrente Noce, il ponte di Mostizzolo, una madre e un figlio: la scena di una tragedia che ha sconvolto una comunità e che pone interrogativi profondi sulle fragilità nascoste che talvolta si celano dietro alle facciate apparentemente serene delle nostre vite. Una tragedia che ci ricorda quanto sia importante prestare attenzione, comprendere e sostenere le persone che ci circondano.

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