segre Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/segre/ I segreti del potere - Notizie e retroscena Fri, 20 Jan 2023 17:51:59 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 https://www.business.it/wp-content/uploads/2023/01/cropped-Favicon_Business.it_-32x32.jpg segre Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/segre/ 32 32 “Sei il capo del Senato, dimettiti”, pioggia di accuse per La Russa https://www.business.it/sei-il-capo-del-senato-dimettiti-pioggia-di-accuse-per-la-russa/ Tue, 27 Dec 2022 14:27:42 +0000 https://www.business.it/?p=105878 Dopo Isabella Rauti, figlia del fondatore del Movimento sociale italiano (Msi), Pino Rauti, anche Ignazio La Russa posta una foto per celebrare la fondazione del partito d’ispirazione fascista. “Nel ricordo di mio padre, che fu tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano in Sicilia e che scelse con il MSI per tutta la vita, la… Leggi tutto »“Sei il capo del Senato, dimettiti”, pioggia di accuse per La Russa

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Dopo Isabella Rauti, figlia del fondatore del Movimento sociale italiano (Msi), Pino Rauti, anche Ignazio La Russa posta una foto per celebrare la fondazione del partito d’ispirazione fascista.

Ingazio La Russa

“Nel ricordo di mio padre, che fu tra i fondatori del Movimento Sociale Italiano in Sicilia e che scelse con il MSI per tutta la vita, la via della partecipazione libera e democratica in difesa delle sue idee rispettose della Costituzione italiana”, ha scritto La Russa.

Tante le reazioni di protesta che giudicano inopportuna questa “celebrazione” da parte della seconda carica dello Stato.

La questione era stata sollevata anche da Liliana Segre, che prima delle elezioni aveva chiesto a Giorgia Meloni di eliminare la fiamma dal simbolo del suo partito, contestato riferimento alla fiaccola ardente sulla tomba di Mussolini.

“Solo qualche giorno fa hanno giurato sulla Costituzione antifascista ed ora esaltano fondatori, nascita e storia del Msi. Isabella Rauti e Ignazio La Russa sono incompatibili con i loro ruoli di governo e istituzionali. Una deriva culturale inqualificabile. Dimissioni!”, accusa via Twitter il deputato Stefano Vaccari, del Partito democratico.

Indignata anche Laura Boldrini, ex presidente della Camera: “Zero senso delle istituzioni. Svilita la seconda carica dello Stato”.

Simona Malpezzi, capogruppo al Senato per i democratici: “Con tutto l’umano rispetto per i padri di Isabella Rauti e Ignazio La Russa le loro uscite nostalgiche verso il Msi sono gravi. Chi rappresenta le Istituzioni non può non ricordare che le radici democratiche del Paese e la nostra Costituzione sono antifasciste”.

Emanuele Fiano (Pd), figlio di Nedo, sopravvissuto all’Olocausto e deceduto due anni fa, risponde a La Russa: “Signori, in questi giorni l’esaltazione dell’Msi, partito fondato dai fascisti reduci di Salò, come Almirante e Romualdi, è ormai ai massimi livelli, qui la seconda carica dello Stato. E voi? Ex colleghi in Parlamento? Tutti zitti?”.

Chi parla è il senatore FdI Alberto Balboni, presidente della commissione Affari costituzionali che difende i suoi: “Qualche nostalgico della guerra civile nega ad Isabella Rauti, Ignazio La Russa e con loro ad una intera comunità politica, il diritto di ricordare la fondazione del Msi e l’importanza che essa ebbe per la democrazia italiana”.

La replica di La Russa arriva attraverso il suo portavoce: “Mi domando se chi strumentalmente sta polemizzando contro il Presidente del Senato abbia veramente letto il suo post”, scrive in una nota Emiliano Arrigo. “La piena adesione del Msi alla democrazia e al Parlamento è storia e nessuno può negarla”

Al coro di voci che chiedono le dimissioni si aggiunge anche il co-portavoce dei Verdi, Angelo Bonelli. Mentre Osvaldo Napoli (Azione) si chiede se La Russa e Balboni abbiano intenzione di sconfessare la svolta di Fiuggi del 1995 di Gianfranco Fini, da cui nacque Alleanza Nazionale proprio “per condannare il fascismo e, con esso, qualsiasi richiamo esplicito o velato come poteva essere il Msi”.

A celebrare il compleanno del Msi sui social è anche il senatore ligure di FdI ed ex assessore della giunta Toti, Gianni Berrino. Un post su facebook con la fiamma tricolore e la scritta “buon compleanno Msi”. Nei commenti tante bandierine tricolori e qualche emoticon di mano tesa a ricordare il saluto romano.

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Il Pd attacca le opposizioni: “Nessuno di voi in piedi per Liliana Segre” https://www.business.it/il-pd-attacca-le-opposizioni-nessuno-di-voi-in-piedi-per-liliana-segre/ Tue, 19 Jan 2021 16:03:34 +0000 https://www.business.it/?p=73414 Arrivata in Senato per il voto di fiducia al governo Conte, Liliana Segre è stata accolta dagli applausi partiti da molti colleghi di Palazzo Madama, che si sono alzati in piedi per omaggiare la sopravvissuta ai lager nazisti. Non un tributo bipartisan, però, come evidenziato da Caterina Biti del Pd che, attraverso i social, ha… Leggi tutto »Il Pd attacca le opposizioni: “Nessuno di voi in piedi per Liliana Segre”

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Arrivata in Senato per il voto di fiducia al governo Conte, Liliana Segre è stata accolta dagli applausi partiti da molti colleghi di Palazzo Madama, che si sono alzati in piedi per omaggiare la sopravvissuta ai lager nazisti. Non un tributo bipartisan, però, come evidenziato da Caterina Biti del Pd che, attraverso i social, ha puntato il dito contro le opposizioni: “Poco fa è entrata in aula la senatrice Segre, è stata accolta da un applauso. Non di tutti. Ci siamo alzati in piedi, per metà emiciclo. Nell’altra metà pochi, pochissimi, neanche le dita di una mano. Le ricorderò quelle dita di una mano”.Il Partito Democratico denuncia anche attacchi sui social alla senatrice a vita: “Ancora una volta la rete e gli haters prendono di mira Liliana Segre – si legge attraverso l’account Twitter dei deputati dem – Insulti e minacce ignobili verso una donna straordinaria. Dovremmo solo portare rispetto per il suo senso profondo della democrazia e d’amore verso il Paese”.Liliana Segre aveva annunciato in precedenza che si sarebbe recata in Senato per votare la fiducia al governo Conte. “Non partecipo ai lavori del Senato da molti mesi perché, alla mia età, sono un soggetto a rischio e i medici mi avevano caldamente consigliato di evitare. Contavo di riprendere le mie trasferte a Roma solo una volta vaccinata, ma di fronte a questa situazione ho sentito un richiamo fortissimo, un misto di senso del dovere e di indignazione civile” aveva spiegato.Una volta in Senato, Segre ha ribadito: “Sono venuta a votare sì. Che sia venuta è già una risposta”. E sulle parole pronunciate questa mattina dal presidente del Consiglio: “Sono stata prestata alla politica, senza essermene mai occupata, dal presidente Mattarella che un giorno mi ha fatto senatrice a vita. Io sono spettatrice. Ho iniziato molte cose tardi ma tardi così non pensavo. Devo rileggere quel discorso, capire se ha toccato certi punti che mi interessano”.

Polverini: “Pronta a entrare in un gruppo di moderati per Conte”

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Alessandra Mussolini: “Liliana Segre? È come la strega di Biancaneve” https://www.business.it/alessandra-mussolini-liliana-segre-e-come-la-strega-di-biancaneve/ Wed, 29 Jan 2020 11:25:04 +0000 https://www.business.it/?p=58747 Un’intervista che risale in realtà a qualche settimana fa, tornata d’attualità però soltanto ora e capace di scatenare polemiche a non finire in rete. Protagonista Alessandra Mussolini, che aveva definito Liliana Segre, senatrice a via e sopravvissuta all’Olocausto, definendola “strega di Biancaneve”. “Si trasforma da nonnina a strega di Biancaneve, pensi a pacificare e non… Leggi tutto »Alessandra Mussolini: “Liliana Segre? È come la strega di Biancaneve”

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Un’intervista che risale in realtà a qualche settimana fa, tornata d’attualità però soltanto ora e capace di scatenare polemiche a non finire in rete. Protagonista Alessandra Mussolini, che aveva definito Liliana Segre, senatrice a via e sopravvissuta all’Olocausto, definendola “strega di Biancaneve”. “Si trasforma da nonnina a strega di Biancaneve, pensi a pacificare e non a fomentare” aveva detto la Mussolini a Radio Cafè, una radio padovana.Nel corso della trasmissione si parlava del comune di Verona, che vorrebbe dedicare una via a Giorgio Almirante, storico leader del Msi. La Segre si era opposta. La Mussolini aveva così commentato: “Stiamo discutendo di cosa è odio e cosa non lo è, proprio quello di cui dovrebbe occuparsi la commissione contro l’antisemitismo presieduta dalla Segre. Non provochiamo l’effetto contrario, altrimenti ci si trasforma da nonnina a strega di Biancaneve”.La Mussolini era poi tornata ad affrontare il tema del fascismo e della fine del Ventennio: “Fino a quando un presidente della Repubblica non dirà che piazzale Loreto è stato uno scempio, non ci sarà pacificazione”. Un’intervista che non ha mancato di scatenare reazioni polemiche, come quella di Laura Boldrini: “La prossima volta che ad Alessandra Mussolini viene in mente di parlare di Liliana Segre conti fino a dieci”. Critiche nei confronti di Mussolini erano arrivate anche da Beatrice Brignone, segretaria di Possibile: “Apprendo di un nuovo, inaccettabile, attacco rivolto a Liliana Segre. Le parole di Alessandra Mussolini lasciano sgomenti: il paragone con la strega cattiva è indecente. Consigliamo a chi continua a insultare Segre di ascoltare le sue parole e recepire i messaggi che ha inviato in tutti questi anni, fino a oggi. Il prezioso lavoro di memoria, contro l’odio, è fondamentale e deve essere sostenuto”.

L’incredibile proposta di Brunetta: “Subito un governo di centrodestra con Renzi”

 

 

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Liliana Segre non si arrende: “Pronta a guidare la Commissione contro l’odio” https://www.business.it/liliana-segre-non-si-arrende-pronta-a-guidare-la-commissione-contro-lodio/ Fri, 22 Nov 2019 08:17:20 +0000 https://www.business.it/?p=55196 Liliana Segre non molla e, anzi, rilancia la sfida: “La tentazione di abbandonare il campo ogni tanto si affaccia. Se a quasi 90 anni finisci bersagliata da insulti, sotto scorta, senza più la vita semplice e riservata di prima, credo sia normale chiedersi ‘ma chi me l’ha fatto fare?”. Però dura poco, non sono una… Leggi tutto »Liliana Segre non si arrende: “Pronta a guidare la Commissione contro l’odio”

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Liliana Segre non molla e, anzi, rilancia la sfida: “La tentazione di abbandonare il campo ogni tanto si affaccia. Se a quasi 90 anni finisci bersagliata da insulti, sotto scorta, senza più la vita semplice e riservata di prima, credo sia normale chiedersi ‘ma chi me l’ha fatto fare?”. Però dura poco, non sono una che si arrende facilmente”. Intervista dal Corriere dell Sera, la senatrice ha ribadito la sua volontà di presiedere la Commissione contro l’odio nata da una sua stessa iniziativa e accompagnata da feroci polemiche per l’astensione del centrodestra al momento del voto.“Se me la propongono, sono dell’idea di dire sì. Sono stata in dubbio e certo il calendario degli anni non va indietro. Ma io credo in questa Commissione, dunque spero di reggere”. Un mese complicato, per la Segre. Pieno di tensioni. “Sono esausta. Troppa esposizione, troppo odio, troppe polemiche, troppa popolarità, troppo tutto. Alla mia età mi trovo a condurre un’esistenza che non avrei mai immaginato. La scorta? Né io né i miei familiari abbiamo chiesto nulla. Il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico della Prefettura di Milano ha ritenuto di garantirmi una tutela, che è una forma di protezione più blanda della scorta. Naturalmente sono rimasta di stucco”.Oggi la Segre è un esempio per tutti gli italiani, impegnata da anni a raccontare l’orrore vissuto sulla sua pelle: “Ho passato quarantacinque anni, dopo la guerra, a macerarmi nel rimorso di non riuscire a parlare. Poi a 60 anni ho trovato le parole per fare il mio dovere. Per decenni ho rivissuto gli incubi del passato pur di testimoniare nelle scuole, nella speranza che anche un solo studente accogliesse il mio doloroso dono. Oggi, grazie alla scelta stupefacente del presidente Mattarella di nominarmi senatrice a vita, posso raggiungere milioni di persone”. Se smettessi avrei una vita più serena, ma non sarei in pace. E poi la darei vinta proprio agli odiatori”.A chi critica la commissione Segre risponde: “Sono arrivati al paradosso di ribattezzarla con tono demonizzante ‘Commissione Segre-Boldrini’ gli stessi partiti che nella passata legislatura, alla Camera, avevano approvato all’unanimità le conclusioni della Commissione Jo Cox, cioè la vera ‘Commissione Boldrini’. Siamo seri. La Commissione che ho proposto non può giudicare né censurare nessuno e non può cambiare le leggi. Si tratta di studiare un fenomeno, di avanzare proposte su un problema per cui tutti, anche gli esponenti dell’opposizione quando parlano a telecamere spente, si dichiarano allarmati. L’odio in rete dilaga”.

Infine un pensiero a Matteo Salvini e Giorgia Meloni, al centro a loro volta di feroci polemiche per le scelte quantomeno discutibili dei rispettivi partiti: “Colgo l’occasione per esprimere loro solidarietà. Sarò un’illusa, ma continuo ad auspicare che tutti si uniscano in un impegno bipartisan per prevenire le epidemie dell’odio. Io ho sperimentato i danni che possono produrre”.

Una cena per domarli: Conte prova a riportare il sereno tra i giallorossi a tavola

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Biella dà la cittadinanza onoraria a Ezio Greggio ma non a Liliana Segre https://www.business.it/biella-da-la-cittadinanza-onoraria-a-ezio-greggio-ma-non-a-liliana-segre/ Tue, 19 Nov 2019 15:23:45 +0000 https://www.business.it/?p=55055 Eliana Segre no, Ezio Greggio sì. E con tutto il rispetto per il comico e conduttore, molto amato dal pubblico italiano, la notizia ha scatenato non poche polemiche in rete. La conferma è arrivata da Biella, dove uno dei volti più noti di Striscia la Notizia, protagonista anche di tanti film al cinema, è stato… Leggi tutto »Biella dà la cittadinanza onoraria a Ezio Greggio ma non a Liliana Segre

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Eliana Segre no, Ezio Greggio sì. E con tutto il rispetto per il comico e conduttore, molto amato dal pubblico italiano, la notizia ha scatenato non poche polemiche in rete. La conferma è arrivata da Biella, dove uno dei volti più noti di Striscia la Notizia, protagonista anche di tanti film al cinema, è stato insignito della cittadinanza onoraria, una decisione presa dopo l’approvazione di una delibera di giunta.L’attore è andato così ad aggiungersi a una lista ristretta di personalità che in passato erano a loro volte state insignite dell’onorificenza per essersi distinte in vari ambiti, rendendo così onore alle loro origini. Tra questi, ad esempio, lo stilista Nino Cerruti e l’artista Michelangelo Pistoletto. Le motivazioni che hanno indotto il sindaco Claudio Corradino a offrire a Greggio il riconoscimento sono infatti legate alla carriera, all’impegno rivolto al sociale e al forte legame mantenuto con la città natale, Cossato.“Si conferisce a Ezio Greggio – si legge nel testo – il titolo di Cittadino Onorario per la popolarità televisiva come conduttore, giornalista, attore e regista; per il suo costante impegno attraverso l’associazione ‘Ezio Greggio per i bambini prematuri’; per aver contribuito a diffondere in Italia e nel mondo il nome di Biella”. Lo stesso Corradino, però, in passato aveva detto no al riconoscimento della cittadinanza onoraria a Liliana Segre.In quell’occasione il primo cittadino leghista aveva detto: “Nessuna cittadinanza onoraria per Liliana Segre, perché non ha fatto nulla per Biella e per il Biellese”. La proposta, in quell’occasione, era stata presentata dalle liste civiche che fanno capo all’ex primo cittadino Dino Gentile.”La storia di Segre è un esempio a livello nazionale. E infatti è stata nominata senatrice a vita, meritatamente. Mi tolgo il cappello di fronte alla sua storia, le sue sofferenze e la sua testimonianza. Però la proposta di alcune forze d’opposizione non passerà perché nulla c’entra con il nostro territorio. La proposta mi pare strumentale e quindi non la condivido”.

Ilaria Cucchi contro Salvini: “Sciacallo, specula su mio fratello”

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Segre, insulti choc in rete: “Era meglio quando bruciavano quelli come te” https://www.business.it/segre-insulti-choc-in-rete-era-meglio-quando-bruciavano-quelli-come-te/ Tue, 12 Nov 2019 14:04:00 +0000 https://www.business.it/?p=54699 Continua a scatenare polemiche con la sua sola esistenza, Liliana Segre, senatrice da anni impegnata nel testimoniare alle generazioni future l’orrore dell’Olocausto e finita suo malgrado al centro di una serie infinita di casi. Di recente, a conferma di quanto folle sia diventato il mondo dei social italiani, sono comparsi messaggi horror nei suoi confronti,… Leggi tutto »Segre, insulti choc in rete: “Era meglio quando bruciavano quelli come te”

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Continua a scatenare polemiche con la sua sola esistenza, Liliana Segre, senatrice da anni impegnata nel testimoniare alle generazioni future l’orrore dell’Olocausto e finita suo malgrado al centro di una serie infinita di casi. Di recente, a conferma di quanto folle sia diventato il mondo dei social italiani, sono comparsi messaggi horror nei suoi confronti, con parole che lasciano a bocca aperta e non possono non essere accompagnate da una decisa, netta condanna.“Era meglio un tempo quando questa gente come lei veniva decimata per ridurre il grave problema del sovraffollamento” scrive ad esempio Anna, uno dei tanti utenti che non avendo molto di meglio da fare preferisce passare il tempo pubblicando commenti antisemiti nei confronti della Segre. La frase choc è arrivata a commento della notizia che la città di Pescara avrebbe conferito la cittadinanza onoraria alla Segre. A imitarla un altro illustrissimo “signore” che invita la senatrice a tornare “a casetta” accompagnando l’espressione con la foto di un camino.Un clima scatenato dall’astensione del centrodestra sul voto per la nascita della Commissione “anti-odio”, con Fratelli d’Italia, Forza Italia e la Lega a negare addirittura l’applauso in Aula alla Segre. Da lì in poi, la Segre era finita al centro di una vera e propria bufera, ricevendo un numero così ingente di messaggi minatori e insulti da spingere il prefetto di Milano ad assegnarle una scorta, decisione anche questa accompagnata da reazioni di ogni tipo.Non manca, per fortuna, chi in rete si è da subito schierato a favore della senatrice, difendendola da questo folle e ingiustificato clima. E chi, più semplicemente, chiede di abbassare i toni, stufo di sentir parlare dello stesso argomento: “Sarebbe forse il caso di farla finita tutti” posta così un altro internauta. Forse, non con tutti i torti.

Liliana Segre sarà cittadina onoraria di Pescara: la retromarcia dopo le polemiche

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Liliana Segre sarà cittadina onoraria di Pescara: la retromarcia dopo le polemiche https://www.business.it/liliana-segre-sara-cittadina-onoraria-di-pescara-la-retromarcia-dopo-le-polemiche/ Tue, 12 Nov 2019 13:38:29 +0000 https://www.business.it/?p=54697 Alla fine è arrivato l’atteso passo indietro, accompagnato dall’annuncio: il 27 gennaio 2020, Giorno della Memoria, il sindaco di Pescara darà la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, “all’Unione delle Comunità Ebraiche (Ucei), a tutti i sopravvissuti dei campi di concentramento e alla Brigata Ebraica”. L’annuncio è arrivato per bocca del sindaco della città, Carlo Masci,… Leggi tutto »Liliana Segre sarà cittadina onoraria di Pescara: la retromarcia dopo le polemiche

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Alla fine è arrivato l’atteso passo indietro, accompagnato dall’annuncio: il 27 gennaio 2020, Giorno della Memoria, il sindaco di Pescara darà la cittadinanza onoraria a Liliana Segre, “all’Unione delle Comunità Ebraiche (Ucei), a tutti i sopravvissuti dei campi di concentramento e alla Brigata Ebraica”. L’annuncio è arrivato per bocca del sindaco della città, Carlo Masci, che ha preso le distanze dalle polemiche dei giorni scorsi dicendosi “risentito” per quelle tensioni “vergognose e strumentali”. A proporre la cittadinanza onoraria, inizialmente respinta, era stata Marinella Slocco, consigliera comunale di centrosinistra. “Sulla cittadinanza onoraria a Liliana Segre non c’è nessun problema, ma manca il legame con la città di Pescara e dovremmo mettere in fila tante persone che hanno subito le stesse vicende” aveva detto inizialmente il primo cittadino, aprendo un vero e proprio caso. “Segre è una persona che ha sofferto, che riconosciamo come simbolo e che invito ufficialmente a Pescara, il 27 gennaio, per la commemorazione della Shoah. Su questi argomenti non si può essere divisi, ma la proposta di Sclocco mi sembra strumentale e ritengo non si possano fare strumentalizzazioni per creare divisioni” aveva infatti spiegato in quell’occasione Masci.Una presa di posizione che aveva fatto discutere parecchio, arrivata in un momento in cui la Segre era già al centro di molte tensioni dopo l’astensione del centrodestra italiano sul voto per la nascita di una Commissione contro l’odio. Nelle scorse ore, per manifestare tutta la propria solidarietà verso la senatrice testimone dell’Olocausto, la giornalista Lucia Annunziata aveva avanzato la proposta di sceglierla come prossimo Presidente della Repubblica.

Razzismo in crescita sui social: per il 55% degli italiani è “giustificabile”

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Liliana Segre presidente della Repubblica: la proposta è già virale sui social https://www.business.it/liliana-segre-presidente-della-repubblica-la-proposta-e-gia-virale-sui-social/ Mon, 11 Nov 2019 11:59:01 +0000 https://www.business.it/?p=54625 Una proposta che sta facendo il giro del web e che ha già fatto discutere, e parecchio, gli utenti: Liliana Segre prossima presidente della Repubblica. A lanciarla, dal palco del convegno “Metamorfosi. Le conseguenze del cambiamento” in scena a Milano, è stata Lucia Annunziata, direttrice di Huffington Post Italia. “Vogliamo far partire da qui, da… Leggi tutto »Liliana Segre presidente della Repubblica: la proposta è già virale sui social

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Una proposta che sta facendo il giro del web e che ha già fatto discutere, e parecchio, gli utenti: Liliana Segre prossima presidente della Repubblica. A lanciarla, dal palco del convegno “Metamorfosi. Le conseguenze del cambiamento” in scena a Milano, è stata Lucia Annunziata, direttrice di Huffington Post Italia. “Vogliamo far partire da qui, da questo convegno, la proposta di candidare Liliana Segre alla presidenza della Repubblica, per togliere il Quirinale dalla partigianeria della politica” ha detto la giornalista.La stessa Annunziata aveva parlato poco prima della politica italiana come di una gestione sempre meno attenta al territorio e alle sue esigenze. Tra le testate che hanno immediatamente condiviso l’appello della Annunziata c’è il quotidiano La Repubblica. Il direttore Carlo Verdelli ha infatti sottolineato: “Sottoscriviamo all’inizio di questa giornata una proposta alta e nobile. L’idea di Lucia Annunziata e dell’Huffpost di candidare Segre significa candidare un simbolo che racconta un’altra visione dell’Italia.“La notizia della scorta data a Segre, in seguito a minacce subite, ha scosso il mondo – ha aggiunto Verdelli – Ci sarà un commissione anti odio e speriamo che Segre, che ha sempre predicato la pace, resista alle pressioni che sta subendo, so che è turbata”. Anche tanti utenti sui social si sono detti favorevoli.La proposta arriva in un momento particolarmente delicato, con la Segre al centro di una lunga serie di polemiche. Prima il mancato voto del centrodestra alla proposta dell’istituzione di una Commissione anti-odio, poi le minacce ricevute in rete che hanno spinto il Prefetto di Milano ad assegnarle una scorta.

Roma, altro locale in fiamme: ancora sospetti sull’estrema destra

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Meloni, niente pentimenti sul caso Segre: “Giusto quel mancato applauso in Aula” https://www.business.it/meloni-niente-pentimenti-sul-caso-segre-giusto-quel-mancato-applauso-in-aula/ Sun, 10 Nov 2019 11:21:25 +0000 https://www.business.it/?p=54588 Un passo indietro non troppo convinto, appena accennato, senza di fondo cambiare idea di fronte a una polemica, quella sull’astensione durante il voto per la Commissione Segre, che ha visto Giorgia Meloni finire sul banco degli imputati. Intervistata da Massimo Rebotti sulle pagine di Repubblica, la leader di Fratelli d’Italia ha infatti specificato di non… Leggi tutto »Meloni, niente pentimenti sul caso Segre: “Giusto quel mancato applauso in Aula”

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Un passo indietro non troppo convinto, appena accennato, senza di fondo cambiare idea di fronte a una polemica, quella sull’astensione durante il voto per la Commissione Segre, che ha visto Giorgia Meloni finire sul banco degli imputati. Intervistata da Massimo Rebotti sulle pagine di Repubblica, la leader di Fratelli d’Italia ha infatti specificato di non essere pentita di quel voto mancato, negando qualsiasi collegamento tra le polemiche successive (le minacce alla Segre, costretta a girare con la scorta): “Non c’entra niente. La senatrice non è la prima esponente della comunità ebraica a finire sotto scorta. E nella maggior parte dei casi il problema è il fondamentalismo islamico”.La Meloni ha poi ribadito tutto il suo impegno nel combattere l’antisemitismo che ancora oggi è una piaga del nostro Paese, prendendo le distanze da ogni sua forma. Ma ha anche chiarito che sul mancato applauso in aula alla Segre non c’è stato nessun errore da parte dei suoi parlamentari: “Lì si applaudiva il provvedimento, non la persona. L’ho detto anche a lei quando ci siamo sentite al telefono. Il problema di quella Commissione è che si lascia ai politici il compito di stabilire quali siano parole d’odio e quali no. Questo non mi fa stare tranquilla, a anche io sono stata accusata di diffondere l’odio”.“Io ho idee chiare e mi sembra di esporle sempre nel rispetto di tutti. E il problema dell’antisemitismo non è certo soltanto nell’estremismo di destra, anche in quello di sinistra o islamico”. Poi una battuta sul remix “Io sono Giorgia”, realizzato prendendo spunto da alcuni suoi interventi pubblici, viralissimo in rete: “Se la gente balla e ascolta questa canzone vorrà dire che ho qualcosa da dire, no?”.Sul boom di consensi che Fratelli d’Italia sta incontrando in questo periodo storico, invece, la Meloni vola basso: “Più voti ottengo e più sento una responsabilità sulle spalle. Siamo il secondo partito della coalizione di centrodestra e siamo in crescita. Direi che la considerazione ce la siamo conquistata”.

Zingaretti-Conte, patto per salvare il governo: nasce un nuovo gruppo autonomo

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“Cara Liliana Segre, ecco perché ti dobbiamo tutti quanti chiedere scusa” https://www.business.it/cara-liliana-segre-ecco-perche-ti-dobbiamo-tutti-quanti-chiedere-scusa/ Fri, 08 Nov 2019 14:21:02 +0000 https://www.business.it/?p=54531 Chi ha ancora il coraggio di definirsi di destra ad alta voce, senza confondersi tra le urla sdegnate e la retorica degli estremisti di oggi, dovrebbe ammettere i propri errori e chiedere scusa. Senza tentennare, consapevole di essere a sua volta responsabile se nell’Italia di oggi, nel 2019, una donna come Liliana Segre è costretta… Leggi tutto »“Cara Liliana Segre, ecco perché ti dobbiamo tutti quanti chiedere scusa”

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Chi ha ancora il coraggio di definirsi di destra ad alta voce, senza confondersi tra le urla sdegnate e la retorica degli estremisti di oggi, dovrebbe ammettere i propri errori e chiedere scusa. Senza tentennare, consapevole di essere a sua volta responsabile se nell’Italia di oggi, nel 2019, una donna come Liliana Segre è costretta a fare affidamento sulla scorta per poter passeggiare liberamente.Lo chiede, in queste ore, Filippo Rossi, autore del libro “Dalla Parte di Jekyll” e impegnato a girare l’Italia per raccontare la sua idea di “Buona Destra”, alternativa e nemica giurata della coalizione sovranista capeggiata da Matteo Salvini e Giorgia Meloni. In una lettera indirizzata al Fatto Quotidiano, ecco le scuse alla senatrice: “Quello che ti sta succedendo è responsabilità anche mia. Io sono di destra e ripudio questa destra dominante, destra rabbiosa e bavosa, destra cattiva. Ma oggi mi rendo conto che non basta, che la battaglia deve essere ancora più forte, ancora più incisiva”.“Mi sento coinvolto perché la mia destra ha fatto e fa poco per contrastare questa deriva bestiale – conclude Rossi – Ti prego perdonami, anche per loro”. Un messaggio che arriva proprio mentre a riaccendere la polemica è la notizia della mancata concessione della cittadinanza onoraria a Liliana Segre da parte della giunta leghista di Pescara.Di fronte a una mozione presentata dal centrosinistra, il sindaco Carlo Masci ha detto no, sostenendo che non ci sarebbero legami abbastanza forti tra la donna e la città da giustificare un simile riconoscimento. In queste ore è iniziata a circolare la voce che la Segre, avvilita dagli episodi degli ultimi giorni, starebbe addirittura pensando di lasciare la Commissione da lei stessa voluta per combattere odio e discriminazioni.

La Segre pronta a lasciare la Commissione contro odio e discriminazioni

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La Meloni innesca la retro: “Applaudiremo Liliana Segre in Aula” https://www.business.it/la-meloni-innesca-la-retro-applaudiremo-liliana-segre-in-aula/ Fri, 08 Nov 2019 09:16:45 +0000 https://www.business.it/?p=54515 Giorgia Meloni alle grandi manovre. Quelle in retromarcia, nello specifico, per cercare di gettare un po’ di sana acqua su un fuoco, quello del caso Segre, che rischia di scottare un partito in forte ascesa nei sondaggi ma ancor pieno di contraddizioni: “Il non aver condiviso in toto i contenuti della commissione Segre non equivale… Leggi tutto »La Meloni innesca la retro: “Applaudiremo Liliana Segre in Aula”

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Giorgia Meloni alle grandi manovre. Quelle in retromarcia, nello specifico, per cercare di gettare un po’ di sana acqua su un fuoco, quello del caso Segre, che rischia di scottare un partito in forte ascesa nei sondaggi ma ancor pieno di contraddizioni: “Il non aver condiviso in toto i contenuti della commissione Segre non equivale a dire che è giusto sostenere l’antisemitismo: è assurdo pure pensarlo. Io non ho problemi a dire che condanno l’antisemitismo”.La leader di Fratelli d’Italia ha deciso di aprirsi nel corso di un’intervista concessa a La Repubblica per mettere un paletto e prendere le distanze da quel mondo di estremisti che ha spinto il prefetto di Milano ad assegnare la scorta alla senatrice a vita, sopravvissuta all’Olocausto: “Sono molti i rappresentanti della comunità ebraica sotto scorta” e quello quello di Liliana Segre “non è il primo caso né in Italia né in Europa” ma “questo, ovviamente, fa più rumore”.La Meloni ha anche riconosciuto che “c’è un problema oggettivo di sicurezza per gli ebrei che vivono nel nostro Paese.” Ma che tuttavia “il primo pericolo è il fondamentalismo islamico”. Sul caso Segre la Meloni ha poi aggiunto: “Nella prossima seduta il nostro capogruppo Luca Ciriani inviterà ad applaudire, esplicitamente, alla Segre”.La segretaria di FdI ha obiettato, guardando a quanto accaduto in questi giorni, che è stata istituita una commissione “composta da politici che a maggioranza decidono quali siano le parole d’odio. A me questa cosa non tranquillizza” perché “ci sarebbero concetti e punti di vista non punibili penalmente ma pericolosi”.

Segre, il sindaco leghista nega la cittadinanza alla senatrice sotto scorta

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Segre, il sindaco leghista nega la cittadinanza alla senatrice sotto scorta https://www.business.it/segre-il-sindaco-leghista-nega-la-cittadinanza-alla-senatrice-sotto-scorta/ Fri, 08 Nov 2019 08:08:43 +0000 https://www.business.it/?p=54511 Non c’è pace per Liliana Segre, la senatrice a vita sopravvissuta all’Olocausto che da anni si batte girando l’Italia per raccontare la sua drammatica testimonianza, per spiegare ai giovani delle scuole dello Stivale l’orrore vissuto sulla sua pelle. E che oggi, incredibilmente, si trova a girare sotto scorta dopo la decisione del prefetto di Milano,… Leggi tutto »Segre, il sindaco leghista nega la cittadinanza alla senatrice sotto scorta

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Non c’è pace per Liliana Segre, la senatrice a vita sopravvissuta all’Olocausto che da anni si batte girando l’Italia per raccontare la sua drammatica testimonianza, per spiegare ai giovani delle scuole dello Stivale l’orrore vissuto sulla sua pelle. E che oggi, incredibilmente, si trova a girare sotto scorta dopo la decisione del prefetto di Milano, una scelta arrivata per dare un segnale dopo la vergognosa escalation di minacce ricevute sui social che avevano allarmato lei e la famiglia.Intorno a lei c’è preoccupazione unanime. La Segre si dice stanca, affranta, mentre parenti, amici e politici italiani cercando di convincerla a non mollare, a portare avanti con l’impegno di sempre il suo viaggio, fondamentale per quei giovani che un giorno saranno il futuro del Paese. Una vergogna tutta italiana, un episodio che fa male e che andrebbe cancellato il prima possibile. Con il centrodestra, quello che si è astenuto al momento del voto sulla Commissione contro le discriminazioni e l’odio, che ha la coscienza chiaramente sporca.Salvini, non a caso, ha iniziato a capire di aver commesso un clamoroso autogol. Grave, gravissimo, considerando l’importanza della figura chiamata in ballo. Inizialmente con la sua solita aveva tentato di minimizzare la notizia della scorta: “Anche io ricevo tante minacce”. Poi ha fatto un passo indietro, manifestando tutta la sua solidarietà alla Segre.Il suo partito, però, continua pericolosamente ad ammiccare a quel mondo dell’estrema destra dal quale sono piovuti proprio i vergognosi insulti di queste ore. Il metro lo dà il sindaco di Pescara Carlo Masci, leghista, che in un momento tanto delicato ha scelto di non concedere la cittadinanza onoraria alla senatrice: “Mancano legami con la città”. Manca anche, ci sentiamo di aggiungere, il buonsenso. E non è la prima volta, a certe latitudini politiche.

Raggi invoca l’esercito a Roma “per fermare lo spaccio di droga”

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Liliana Segre insultata sui social: “Le danno la scorta soltanto perché è ebrea” https://www.business.it/liliana-segre-insultata-sui-social-le-danno-la-scorta-soltanto-perche-e-ebrea/ Thu, 07 Nov 2019 15:02:01 +0000 https://www.business.it/?p=54496 La scelta di concedere la scorta a Liliana Segre, senatrice sopravvissuta all’Olocausto e nel mirino dell’estrema destra con utenti che l’hanno inondata di messaggi di odio e minacce? Per qualcuno è una “scelta politica”, fatta dalla sinistra per “attaccare i suoi nemici”. Una tesi bislacca, verrebbe da pensare. Eppure circolata in queste ore su una… Leggi tutto »Liliana Segre insultata sui social: “Le danno la scorta soltanto perché è ebrea”

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La scelta di concedere la scorta a Liliana Segre, senatrice sopravvissuta all’Olocausto e nel mirino dell’estrema destra con utenti che l’hanno inondata di messaggi di odio e minacce? Per qualcuno è una “scelta politica”, fatta dalla sinistra per “attaccare i suoi nemici”. Una tesi bislacca, verrebbe da pensare. Eppure circolata in queste ore su una rete sempre più preda di isterismi e follie di ogni genere.La notizia era circolata nelle scorse ore: il prefetto Renato Saccone, su indicazione del ministro Lamorgese durante una riunione del Comitato per l’ordine e la sicurezza pubblica, aveva deciso di concedere la misura protettiva alla Segre, al centro tra l’altro di polemiche recenti al momento del voto sulla nascita della Commissione “anti-odio”. Ma la reazione di alcuni utenti è stata a dir poco sorprendente, per non dire agghiacciante.Per qualcuno la Segre “viene tutelata soltanto perché ebrea”, frasi che hanno un amarissimo gusto di antisemitismo. Per altri la scelta è “uno spreco di risorse, che distoglie uomini chiave da attività più importanti”. E ancora: “Propaganda per creare un clima di tensione… E noi paghiamo!”. Oppure: “È la sinistra che ha organizzato questa messa in scena perché ha bisogno di odio per legittimare le solite nefandezze sugli avversari”.“Anche mio nonno è sopravvissuto ai campi di sterminio fino a qualche anno fa,ma mai nessuno gli ha proposto una scorta!!!!!vergognoso….” è l’eroica testimonianza di un’altra cittadina inviperita. Considerando gli aggettivi e i toni usati mediamente, la conferma che forse la discussa Commissione proposta dalla stessa Segre al nostro Paese serve più che mai.

Troppi insulti e minacce: Liliana Segre avrà una scorta

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Troppi insulti e minacce: Liliana Segre avrà una scorta https://www.business.it/troppi-insulti-e-minacce-liliana-segre-ora-avra-una-scorta/ Thu, 07 Nov 2019 14:03:19 +0000 https://www.business.it/?p=54494 I carabinieri del Comando provinciale di Milano garantiranno la scorta alla senatrice a vita Liliana Segre. Una misura che è arrivata, come scrive il Corriere della Sera, dopo una lunga indagine che ha evidenziato come la donna, sopravvissuta agli orrori dell’Olocausto, era finita nel mirino di utenti che la bombardavano letteralmente di messaggi di insulti… Leggi tutto »Troppi insulti e minacce: Liliana Segre avrà una scorta

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I carabinieri del Comando provinciale di Milano garantiranno la scorta alla senatrice a vita Liliana Segre. Una misura che è arrivata, come scrive il Corriere della Sera, dopo una lunga indagine che ha evidenziato come la donna, sopravvissuta agli orrori dell’Olocausto, era finita nel mirino di utenti che la bombardavano letteralmente di messaggi di insulti e minacce, anche violente.Così è arrivata la decisione di adottare delle protezioni nei suoi confronti. A scatenare l’odio verso la Segre sono stati, come purtroppo sempre più spesso accade, i social, dove la senatrice è finita nel mirino di haters dai modi decisamente pericolosi. La scelta è stata presa durante il Comitato per la sicurezza e l’ordine pubblico di mercoledì 6 novembre.  Il livello di minacce si era di colpo impennato dopo la vicenda che ha visto la Segre in polemica con il centrodestra, che non ha votato a favore della nascita di una Commissione per combattere l’odio e le discriminazioni preferendo astenersi.La donna è da tempo impegnata nel diffondere la sua testimonianza di vita di deportata nel 1944 nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau e sopravvissuta all’Olocausto ed è per questo attaccata da esponenti dell’estrema destra.

L’Europa non ha (troppa) fiducia nell’Italia: riviste le stime di crescita

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Caso Segre, Forza Nuova appende uno striscione a Milano contro la senatrice https://www.business.it/caso-segre-forza-nuova-appende-uno-striscione-a-milano-contro-la-senatrice/ Tue, 05 Nov 2019 19:19:35 +0000 https://www.business.it/?p=54406 Ancora polemiche intorno a Liliana Segre, la senatrice a vita sopravvissuta all’Olocausto al centro di una protesta feroce per l’astensione del centrodestra dalla sua proposta di istituire una Commissione contro l’odio e la discriminazione. La donna è finita nel mirino di Forza Nuova, con alcuni militanti che di notte hanno appeso uno striscione a Milano… Leggi tutto »Caso Segre, Forza Nuova appende uno striscione a Milano contro la senatrice

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Ancora polemiche intorno a Liliana Segre, la senatrice a vita sopravvissuta all’Olocausto al centro di una protesta feroce per l’astensione del centrodestra dalla sua proposta di istituire una Commissione contro l’odio e la discriminazione. La donna è finita nel mirino di Forza Nuova, con alcuni militanti che di notte hanno appeso uno striscione a Milano contro un evento che avrebbe avuto proprio l’89 enne come protagonista.A scoprire lo striscione con la firma dell’organizzazione di estrema destra sono stati gli uscieri del Municipio 6, dove la senatrice, sopravvissuta ad Auschwitz e testimone della Shoah, aveva in programma una conferenza davanti a centinaia di studenti e studentesse assieme a don Gino Rigoldi, presidente di Comunità Nuova e cappellano del carcere minorile Beccaria. Sullo striscione, immediatamente rimosso, c’era scritto: “Sala ordina: l’antifà agisce. Il popolo subisce”.Lo striscione è stato segnalato da Santo Minniti, il presidente (Pd) del municipio che governa il territorio fra Barona, Giambellino e Lorenteggio. “Per noi la cosa importante è l’iniziativa sull’universalità dei diritti e l’importanza di fare memoria, evento che si tiene oggi al teatro di via Fezzan, con 500 studenti del Vittorini, del Marconi e dell’Enaip – dice Minniti – Per noi questa provocazione non conta niente. Hanno messo lo striscione di notte sulla cancellata del nido di fianco al teatro, ma l’abbiamo tolto subito. Vorrebbero intimidirci, ma non ci lasciamo spaventare”.La denuncia è stata rilanciata da Roberto Cenati, presidente dell’Anpi milanese: “Vergognosa provocazione neofascista in Zona 6. Questa mattina è comparso un vergognoso striscione neofascista nella zona 6 di Milano, proprio nella giornata in cui il Municipio ha organizzato un importante incontro delle scuole con la senatrice Liliana Segre. Manifestiamo la nostra profonda indignazione per questa ulteriore provocazione che offende le tradizioni antifasciste della nostra città”.

Arriva la hit della Meloni: spopola in rete la canzone”Io sono Giorgia”

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Liliana Segre incontrerà Salvini: “Perché chiudere la porta? Io non odio…” https://www.business.it/liliana-segre-incontrera-salvini-perche-chiudere-la-porta-io-non-odio/ Tue, 05 Nov 2019 15:09:24 +0000 https://www.business.it/?p=54398 Liliana Segre e Matteo Salvini si incontreranno. Ad annunciarlo è stata la senatrice a vita, che ha commentato così le voci su un possibile faccia a faccia tra i due dopo le polemiche dei giorni scorsi: “Certo, perché non dovrei. Se lui mi vuole incontrare, perché no?”. Aggiungendo po: “Se io non odio, perché non… Leggi tutto »Liliana Segre incontrerà Salvini: “Perché chiudere la porta? Io non odio…”

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Liliana Segre e Matteo Salvini si incontreranno. Ad annunciarlo è stata la senatrice a vita, che ha commentato così le voci su un possibile faccia a faccia tra i due dopo le polemiche dei giorni scorsi: “Certo, perché non dovrei. Se lui mi vuole incontrare, perché no?”. Aggiungendo po: “Se io non odio, perché non dovrei aprire la porta?”. Un modo per ridistendere gli animi dopo le polemiche per l’astensione delle forze politiche del centrodestra nel voto in Senato per l’istituzione di una Commissione contro le discriminazioni, il razzismo e la diffusione dell’odio.Era stato il segretario della Lega a far sapere per primo di voler chiedere un incontro con la senatrice sopravvissuta ad Auschwitz. Il tutto nonostante non fosse arrivata una vera e proprio marcia indietro da parte della Lega, tra i partiti che avevano fatto mancare il proprio voto in Aula: “Se ci si fosse limitati all’antisemitismo non avrei avuto problemi – aveva spiegato Salvini – ma le commissioni etiche le lascio all’Unione Sovietica”.Un caso che non si era placato col passare delle ore ma arricchito, piuttosto, di altre, allucinanti polemiche. Il segretario della Lega di Lecce Riccardo Rodelli si era dimesso dopo aver definito Segre una “nonnetta mai eletta”, parole al veleno che avevano fatto subito il giro dei social e spinto alla fine il suo stesso partito a chiedergli di fare un passo indietro.Sull’astensione del centrodestra, la Segre aveva commentato: “Sono rimasta delusa e stupita che davanti a una mozione che proponeva l’istituzione di una commissione contro l’odio ci potessero essere dei distinguo. Dagli interventi che ho seguito ho immaginato che una parte si sarebbe astenuta ma poi ho notato che molti astenuti al momento dell’annuncio dell’esito del voto sulla mozione hanno applaudito. Odiare significa perdere tempo prezioso. È un peccato verso sé stessi”.

Dalla Lega chiedono al Comune di Verona di denunciare Balotelli

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Il dirigente leghista contro Liliana Segre: “Una nonnetta mai eletta” https://www.business.it/il-dirigente-leghista-contro-liliana-segre-una-nonnetta-mai-eletta/ Mon, 04 Nov 2019 09:36:40 +0000 https://www.business.it/?p=54335 Non bastasse la vergognosa astensione del centrodestra, talmente legato agli estremismi di piazza da non trovare nemmeno il coraggio di votare la mozione proposta dalla senatrice Liliana Segre per la nascita di una Commissione anti-odio, ecco arrivare anche gli insulti e le prese in giro nei confronti di una donna, coraggiosissima, sopravvissuta agli orrori dell’Olocausto.… Leggi tutto »Il dirigente leghista contro Liliana Segre: “Una nonnetta mai eletta”

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Non bastasse la vergognosa astensione del centrodestra, talmente legato agli estremismi di piazza da non trovare nemmeno il coraggio di votare la mozione proposta dalla senatrice Liliana Segre per la nascita di una Commissione anti-odio, ecco arrivare anche gli insulti e le prese in giro nei confronti di una donna, coraggiosissima, sopravvissuta agli orrori dell’Olocausto. La firma, neanche a farlo apposta, è di un leghista: Riccardo Rodelli, segretario di Lega Salvini Premier a Lecce.In un comunicato, Rodelli ha definito la Segre “una nonnetta usata come avanguardia e maschera”, un personaggio “che non può essere attaccato, una vecchietta ben educata, reduce dai campi di concentramento, mai eletta. La Mrs. Doubtfire di Palazzo Madama”. La Commissione istituita per combattere l’odio razziale e l’intolleranza, invece, diventa senza troppi giri di parole “una trappola”.Per Rodelli mediante motti come “prima gli italiani”, questi ultimi “si sono sentiti ascoltati, rettamente interpretati, addirittura, novità unica nella storia repubblicana, accennata solo dal berlusconismo, ma senza reali conseguenze passate le elezioni, addirittura ‘rappresentati’. Ovvio che qualcuno, la Casta, l’Establishment, il Padronato, chiamatelo come volete, cominciasse ad allarmarsi di tutte queste parole in libertà”.Con la commissione Segre è stato “servito il ricatto, l’estorsione perfetta. L’avvertimento minaccioso e sinistro col quale ti tapperanno la bocca: perché non puoi dire più niente, devi chinare la testa, tacere, accettare di bere sino in fondo il calice dell’amarezza”.
Pozzuoli: i camorristi tornano dal carcere, il quartiere fa festa in strada

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“Non vi meritate mia madre”. La lettera, rabbiosa, del figlio di Liliana Segre https://www.business.it/non-vi-meritate-mia-madre-la-lettera-rabbiosa-del-figlio-di-liliana-segre/ Mon, 04 Nov 2019 07:27:13 +0000 https://www.business.it/?p=54316 Un messaggio forte, a tratti duro e a tratti toccante. Scritto attraverso le pagine del Corriere della Sera da Alberto Belli Paci, figlio della senatrice a vita Liliana Segre che si è trovata di recente al centro, suo malgrado, di un caso odioso. I senatori del centrodestra si erano infatti astenuti durante la votazione sulla Commissione… Leggi tutto »“Non vi meritate mia madre”. La lettera, rabbiosa, del figlio di Liliana Segre

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Un messaggio forte, a tratti duro e a tratti toccante. Scritto attraverso le pagine del Corriere della Sera da Alberto Belli Paci, figlio della senatrice a vita Liliana Segre che si è trovata di recente al centro, suo malgrado, di un caso odioso. I senatori del centrodestra si erano infatti astenuti durante la votazione sulla Commissione razzismo, antisemitismo, istigazione a odio e violenza. A loro, il primogenito della donna ha voluto scrivere per manifestare tutta la sua rabbia.“A voi che non vi alzate in piedi davanti a una donna di 89 anni, che non è venuta lì per ottenere privilegi o per farsi vedere più brava ma è venuta da sola (lei sì) per proporre un concetto libero dalla politica, un concetto morale, un invito che chiunque avrebbe dovuto accogliere in un mondo normale, senza sospettosamente invece cercare contenuti sovversivi che potevano avvantaggiare gli avversari politici. A voi dico: io credo che non vi meritiate Liliana Segre!”.A indignare più di ogni altra cosa il figlio della Segre è la strumentalizzazione, parola usata a sproposito da esponenti dei vari partiti di destra per giustificare il loro voto mancato: “Guardatevi dentro alla vostra coscienza – prosegue Alberto Belli Paci – Ma voi credete davvero che mia madre sia una che si fa strumentalizzare? Con quel numero sul braccio, 75190, impresso sulla carne di una bambina? Credete davvero che lei si lasci usare da qualcuno per vantaggi politici di una parte politica in particolare?”.E ancora: “Siete fuori strada. Tutti. Talmente abituati a spaccare il capello in quattro da non essere nemmeno più capaci di guardarvi dentro. Lei si aspettava accoglienza solidarietà, umanità, etica, un concetto ecumenico senza steccati, invece ha trovato indifferenza al suo desiderio di giustizia”.

Infine la conclusione di Belli Paci, che racconta la delusione di una donna che non avrebbe mai immaginato di trovarsi al centro di un simile caso: “Lei si aspettava accoglienza solidarietà, umanità, etica, un concetto ecumenico senza steccati, invece ha trovato indifferenza al suo desiderio di giustizia”.

“Vicino ai fedelissimi di Messina Denaro”: arrestato il collaboratore di un deputato…

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Caso Segre, Ornella Vanoni: “Mi scuso con lei, siamo un Paese senza rispetto” https://www.business.it/caso-segre-ornella-vanoni-mi-scuso-con-lei-siamo-un-paese-senza-rispetto/ Sun, 03 Nov 2019 09:14:30 +0000 https://www.business.it/?p=54285 Ornella Vanoni non ci sta, e dopo il caso Segre lancia un messaggio su Twitter per raccontare tutto il proprio dispiacere: “Chiedo scusa alla signora Segre per questo paese senza rispetto per il dolore”. Parole che arrivano dopo la vigliacca decisione del centrodestra di astenersi nel corso della votazione al Senato mirata all’istituzione di una commissione… Leggi tutto »Caso Segre, Ornella Vanoni: “Mi scuso con lei, siamo un Paese senza rispetto”

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Ornella Vanoni non ci sta, e dopo il caso Segre lancia un messaggio su Twitter per raccontare tutto il proprio dispiacere: “Chiedo scusa alla signora Segre per questo paese senza rispetto per il dolore”. Parole che arrivano dopo la vigliacca decisione del centrodestra di astenersi nel corso della votazione al Senato mirata all’istituzione di una commissione che vigili su razzismo e antisemitismo, su proposta della senatrice a vita sopravvissuta all’Olocausto e testimone della Shoah.La cantante ha fatto riferimento proprio alla Segre nel tweet pubblicato poche ore fa, un messaggio che si inserisce in una lunghissima scia di testi simili arrivati da ogni parte del mondo politico e dello spettacolo italiano. Anche alcuni senatori del centrodestra hanno preso le distanze dalla decisione del proprio partito. “Se andiamo avanti così finirà che odieremo anche il portinaio srilankese. Complimenti” ha scritto ancora la Vanoni, esprimendo forte insoddisfazione.Ad astenersi erano stati i senatori di Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia, che non hanno contribuito con il loro voto alla mozione proposta da Liliana Segre per l’istituzione di una commissione che vigili su razzismo e antisemitismo. La mozione è stata approvata con la maggioranza dei voti ma durante l’applauso dell’Aula, i senatori del centrodestra sono rimasti seduti.Giorgia Meloni, leader di Fratelli d’Italia, aveva cercato di stemperare così i toni dopo il suo gesto inspiegabile: “La propaganda politica dovrebbe rimanere fuori da temi così importanti. Come sostenuto da personaggi ben più autorevoli di me, la Commissione approvata dalla maggioranza appare uno strumento molto debole di contrasto all’antisemitismo ma al contempo uno strumento molto forte di censura politica. È questa la ragione dell’astensione di Fratelli d’Italia”.

“Franceschini premier al posto di Conte”. La voce che corre veloce nel Palazzo

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Liliana Segre: una lettera (da Auschwitz) per rispondere alle destre codarde https://www.business.it/liliana-segre-una-lettera-da-auschwitz-per-rispondere-alle-destre-codarde/ Fri, 01 Nov 2019 10:19:19 +0000 https://www.business.it/?p=54239 Ha scelto di rispolverare una pagina del suo diario, quello in cui racconta l’orrore nazista, troppo grande per essere compreso ancora oggi. Così Liliana Segre ha voluto rispondere, con una lettera donata al Corriere della Sera, a quei senatori che si sono astenuti dal votare la sua mozione contro l’odio, giustificando la loro linea come difesa dei… Leggi tutto »Liliana Segre: una lettera (da Auschwitz) per rispondere alle destre codarde

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Ha scelto di rispolverare una pagina del suo diario, quello in cui racconta l’orrore nazista, troppo grande per essere compreso ancora oggi. Così Liliana Segre ha voluto rispondere, con una lettera donata al Corriere della Sera, a quei senatori che si sono astenuti dal votare la sua mozione contro l’odio, giustificando la loro linea come difesa dei valori di patria e famiglia. Un siparietto grottesco che ha avuto come protagonisti gli esponenti del centrodestra italiano, da Salvini alla Meloni passando per Berlusconi.Ecco alcuni passaggi della testimonianza della Segre, un testo scritto in corsivo nel 1944 durante la prigionia ad Auschwitz-Birkenau: “La stanza era grande, lunga e stretta e vuota completamente. C’erano due porte e una finestra piccola, vicino alla finestra la stufa. La stufa era di ferro, appena tiepida, ma quel leggero terpore era annullato dalla corrente gelida che veniva dalla finestra. Stavo attaccata alla stufa e guardavo fuori la distesa di neve e le macchie indistinte delle prigioniere in fila, lontano verso i fili spinati. Avevo consapevolezza della mia nudità e del mio cranio rasato. La rasatura era stata crudele”.

“Non ero mai stata così sola e così infelice. Le ore passavano e ogni tanto entravano dei soldati, mi guardavano, ridevano, scambiavano una battuta di spregio. Avevo fame, sete e freddo. Nessuno mi diede nulla né da bere né da mangiare né da asciugarmi, dopo la doccia rimasi bagnata mentre aspettavo che i miei stracci venissero disinfestati […]”.
“Dopo ore entrò una ragazza. Avrà avuto forse due o tre anni più di me, anche lei nuda e disperata. Si avvicinò alla stufa e ci guardammo con pietà fraterna, già amiche, già sorelle, con occhi adulti. Tentammo in tutti i modi di parlare ma non ci capivamo assolutamente (forse era cecoslovacca o ucraina) e allora non so più a chi delle due venne in mente di tentare con il latino scolastico delle nostre prime frasi delle scuole medie, così lontane da lì”.“E fu fantastico poterci scambiare dolci brevissime frasi: Patria mea pulchra est (La mia patria è bella), Familia mea dulcis est (La mia famiglia è dolce), Cor meum et anima mea tristes sunt (Il mio cuore e la mia anima sono tristi). Fu molto importante quel momento e anche se non ho mai saputo il nome di quella ragazza con lei ho vissuto un’altissima affinità spirituale e la massima condivisione in una condizione umana bestiale. Grazie amica ignota, spero che tu sia tornata a raccontare di quel giorno di marzo 1944 nella Sauna di Birkenau”.

Trump gioca di sponda coi sovranisti: “L’Italia starebbe meglio fuori dall’Ue”

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“Ebrea di me**a, Hitler doveva finire il lavoro”. Insulti choc a Liliana Segre https://www.business.it/segre-messaggi-insulti-razziali/ Sat, 26 Oct 2019 10:30:20 +0000 https://www.business.it/?p=53957 La stupidità e l’odio sembrano non avere fine, soprattutto nel mondo dei social. Ed è per questo che è necessario condannare e inorridirsi davanti a una confessione così sincera e straziante da parte della senatrice a vita Liliana Segre. “Ricevo duecento messaggi al giorno incitanti all’odio razziale”. Duecento messaggi al giorno. Repubblica, che ha intervistato… Leggi tutto »“Ebrea di me**a, Hitler doveva finire il lavoro”. Insulti choc a Liliana Segre

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La stupidità e l’odio sembrano non avere fine, soprattutto nel mondo dei social. Ed è per questo che è necessario condannare e inorridirsi davanti a una confessione così sincera e straziante da parte della senatrice a vita Liliana Segre. “Ricevo duecento messaggi al giorno incitanti all’odio razziale”. Duecento messaggi al giorno. Repubblica, che ha intervistato la senatrice, ne ha raccolto qualcuno. Ad esempio si legge: “Questa ebrea di merda si chiama Liliana Segre, chiedetevi che cazzo a fatto (così è scritto, senza h, ndr) per diventare senatrice a vita stipendiata da noi ed è pro invasione? Hitler non ai (ancora senza h, ndr) fatto bene il tuo mestiere”, scrive un utente.

Liliana Segre, 89 anni, venne arrestata a 13 anni e deportata ad Auschwitz, sopravvisse e fu liberata a Malchow nel 1945 durante l’avanzata russa che portò anche alla liberazione di Auschwitz. Sui social, dal mondo della politica e della cultura arrivano subito messaggi di solidarietà.

“Qui il livello di cretinismo/razzismo/antisemitismo cresce senza pausa. La miglior risposta è far capire che siamo tutti con #LilianaSegre”. Lo scrive su facebook Nicola Morra esprimendo solidarietà alla senatrice a vita Liliana Segre vittima di messaggi online di insulti. Ma la senatrice, ovviamente, non si arrende di fronte a questo scempio, e continua la sua battaglia. “La storia, per quanto si ripeta, in realtà non si ripete mai esattamente. Ogni situazione è diversa. I grandi silenzi, il grande disinteresse, la grande indifferenza, questo si ripete. Sono le persone e i fatti ad essere diversi”.

Liliana Segre continua a partecipare a incontri e, pazientemente, racconta spiega, ricorda. Da quando, divenuta nonna, ha cominciato la sua vita di testimonianza e ha trovato la forza di raccontare l’Olocausto che lei, ragazzina, ha vissuto come vittima perdendo famiglia, affetti, riferimenti. “So cosa vuol dire essere respinti, deportati. Ho assaggiato il sapore amaro dell’indifferenza, mi ha dato la forza di aprirmi dopo questo silenzio pesantissimo, consentendomi di diventare donna di pace, araldo della memoria”.

La senatrice Segre ha la forza di parlare senza mai pronunciare le parole odio e vendetta. “Dentro di me non perdono e non dimentico, ma stendo sempre la mano verso gli altri contrastando anche in Senato i discorsi d’odio che danno vita, purtroppo ai fatti”.

Ecco, che sia un esempio per tutti. E per quel che può valere, anche noi ci aggreghiamo allo sciame di messaggi di solidarietà e di vicinanza alla senatrice a vita Liliana Segre. Contro ogni forma di odio, di razzismo e di stupidità.

 

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