Design Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/design/ I segreti del potere - Notizie e retroscena Tue, 17 Jan 2023 12:35:41 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.3 https://www.business.it/wp-content/uploads/2023/01/cropped-Favicon_Business.it_-32x32.jpg Design Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/design/ 32 32 Innovazione digitale in Design e Moda, i migliori progetti del Digital Award https://www.business.it/innovazione-digitale-design-moda-progetti-digital-award/ Tue, 24 Apr 2018 10:13:14 +0000 https://www.business.it/?p=23790 Il mondo digitale è sempre più connesso a contesti ed ambiti che lo rendono rivoluzionario. Le nostre vite sono cambiate: la rivoluzione della Rete, applicata alle nuove tecnologie, ha in sé quella visione di insieme che ci proietta verso un futuro molto più innovativo di quanto riusciamo ad immaginare. Ormai il digitale è entrato a… Leggi tutto »Innovazione digitale in Design e Moda, i migliori progetti del Digital Award

L'articolo Innovazione digitale in Design e Moda, i migliori progetti del Digital Award proviene da Business.it.

]]>
Il mondo digitale è sempre più connesso a contesti ed ambiti che lo rendono rivoluzionario. Le nostre vite sono cambiate: la rivoluzione della Rete, applicata alle nuove tecnologie, ha in sé quella visione di insieme che ci proietta verso un futuro molto più innovativo di quanto riusciamo ad immaginare.

Ormai il digitale è entrato a far parte della nostra quotidianità quasi senza che ce ne accorgessimo, eppure adesso non possiamo più farne a meno. Dal risveglio la mattina fino all’ora di andare a dormire le nostre azioni sono supportate da una tecnologia che interagisce con noi al punto tale da diventare nostra complice ed alleata.

Design e Moda Digital

Due ambiti che in particolare hanno visto l’influenza del digitale e sono diventati estremamente futuristi sono il Design e la Moda.

Entrambi i mondi si sono rivolti al digitale per migliorare le proprie performance di produzione, al fine di ottenere un maggior feedback dal consumatore e incoraggiare l’acquisto attraverso un’esperienza gratificante.

Stiamo parlando di abbigliamento sportivo, di occhiali con la possibilità di un’esperienza tattile e del coraggio di gettarsi completamente verso l’innovazione.

Il Design e la Moda sono due settori che in Italia risiedono nelle prime file di rilevanza economica per numero di occupati e valore del prodotto. Non a caso sono appunto quelle che per prime hanno puntato sull’innovazione, testando la sperimentazione digitale attraverso i processi produttivi per un risultato finale più performante e altamente qualitativo. Un risultato che possa quindi fare la differenza e riesca a strutturarsi in maniera diversa rispetto alla concorrenza mondiale. A tal proposito sei è svolto qualche mese fa un premio a chi investe nel cambiamento, quel Digital Award sponsorizzato dalla Regione Lombardia che si propone ogni anno di valorizzare le best practice innovative delle imprese (anche di soggetti pubblico-privati e di professionisti che utilizzano il digitale) come leva di competitività per la moda e il design.

Leggi anche: Giacche tech per il team Usa alle olimpiadi invernali

moda-digital-awardDigital Award, i migliori progetti edizione 2017

Dall’edizione 2017 sono usciti 8 vincitori, in grado di stabilire un vero e proprio punto di riferimento nell’ambito moda e design, raccontando come hanno deciso di puntare su cambiamento e innovazione.

In attesa dell’edizione 2018, ecco alcun dei progetti vincitori in ambito Design:

Il progetto MUSAA, Museo di Street Art Aumentata – Bepart è stato in grado di proporre un percorso innovativo volto allan digitalizzazione del design. Il fine era quello di mostrare un arredo urbano attraverso la realizzazione di avamposti museali. Questi ultimi sarebbero accessibile grazie alla tecnologia della realtà aumentata. Si tratta di un prototipo funzionante, permanente e comunicabile della cosiddetta Cultural Smart City.

Ha a che fare con l’ecommerce e la sostenibilità il progetto relativo a Deesup Srl.
Si tratta della creazione di un marketplace dell’arredamento di design firmato a prezzi competitivi. Vi si può accedere per vendere i propri oggetti di design di seconda mano, oppure per e comprare i desiderabilia, ma a prezzi più contenuto. Il progetto rappresenta un’esclusiva una novità sul mercato italiano, rendendo accessibile il design di qualità anche a chi non potrebbe permetterselo. Deesup dà una nuova possibilità ad oggetti di design già usati grazie allo scambio regolato dalla piattaforma innovativa, con lo scopo di che semplificare la compravendita.

Nel mondo della Moda segnaliamo i progetti:

La scarpa MIA DIY si presenta come un prodotto altamente innovativo. É rivolta ai bambini affetti da deficit motori e per questa ragione sono costretti ad indossare dei tutori ortopedici ai piedi. Questa scarpa si propone come un vero progetto rivoluzionario: è funzionale, progettata per esser anche bella esteticamente e unisce insieme moda e tecnologie di digital fabrication, insieme a competenze chinesiologiche.

pop-up-shop-deesup-srlLeggi anche: Milano Design Award 2018, le migliori istallazioni del Fuorisalone

Infine c’è il progetto BREATH, di Breath Srl, che ha vinto anche il Premio Speciale Camera di Commercio di Milano.

Breath è stata in grado di proporre un’intera collezione di abbigliamento sportivo specificamente dedicato per le persone che seguono dei corsi di yoga. Gli outfit innovativi propongono tessuti in fibre naturali, e combina fashion design e tecnologia: la smart t-shirt è collegata ad un electronic device e ad un’app capace di seguire l’attività respiratoria, dando la possibilità di creare un archivio personale di esercizi da svolgere in completa autonomia.

L'articolo Innovazione digitale in Design e Moda, i migliori progetti del Digital Award proviene da Business.it.

]]>
Milano Design Award 2018, le migliori istallazioni del Fuorisalone https://www.business.it/milano-design-award-2018-le-migliori-istallazioni-del-fuorisalone/ Sat, 21 Apr 2018 16:00:34 +0000 https://www.business.it/?p=23442 Entra nel vivo l’edizione 2018 della Milano Design Week e intanto si delineano anche i vincitori degli attesi Milano Design Award, i riconoscimenti che premiano le migliori installazioni che i visitatori hanno potuto ammirare negli spazi espositivi del Fuorisalone. Sei i vincitori totali, uno per ogni categoria che una giuria di esperti ha votato. A… Leggi tutto »Milano Design Award 2018, le migliori istallazioni del Fuorisalone

L'articolo Milano Design Award 2018, le migliori istallazioni del Fuorisalone proviene da Business.it.

]]>
Entra nel vivo l’edizione 2018 della Milano Design Week e intanto si delineano anche i vincitori degli attesi Milano Design Award, i riconoscimenti che premiano le migliori installazioni che i visitatori hanno potuto ammirare negli spazi espositivi del Fuorisalone. Sei i vincitori totali, uno per ogni categoria che una giuria di esperti ha votato. A vincere l’edizione 2018 di questo prestigioso premio è stato Monster Cabaret di Maxim Velčovský per Lasvit, con la partecipazione di Alessandro Mendini, the Campana Brothers, Yabu Pushelberg, Nendo, Fabio Novembre, Daniel Libeskind, Maarten Bass, Moritz Waldemayer, Maurizio Galante. A venire premiati anche altre 6 installazioni in base a diverse categorie.

MilanoDesign-awardLe categorie dell’edizione 2018

Best Technology 2018, Best Sustainability 2018, Best Engagement 2018, Best Playfulness 2018 sono solo alcune delle categorie premiate. Uno degli eventi più attesi a livello internazionale, cominciato il 17 aprile, si prolungherà fino al 22 aprile con i visitatori che potranno così continuare ad ammirare le virtuose installazioni. Si conclude così l’ottava edizione di Milano Design Award  che ha visto partecipare i principali circuiti e progetti ufficiali del Fuorisalone: 5vie, Art+Design, Asia Design Pavilion, Brera Design District, IN/BOVISA, Milano Space Makers, Porta Venezia in design, Superstudio Più, Tortona Design Week, Triennale di Milano, Ventura Centrale, Ventura Future e Zona Sant’Ambrogio, con la sponsorizzazione di IED e Hyundai.

MilanoDesign-awardI vincitori dell’edizione 2018 per categoria

“Per la capacità del progetto di restituire un’esperienza di tecnologia tanto intangibile quanto unica e rilevante, avvolgendo il visitatore e proponendo un’orchestrazione sensoriale di straordinario impatto” Vince il Best Technology 2018: “Transitions” by Panasonic Design”. Un’installazione spettacolare, che sfrutta le tecnologie Panasonic nel condizionamento dell’aria, nell’elaborazione dell’immagine, del suono, dell’illuminazione e perfino nella cura della persona – alla Pinacoteca di Brera, nel Brera Design District. Per aver proposto una soluzione concreta e sostenibile nel progetto architettonico in un perfetto equilibrio tra qualità materica ed esperienza emozionale, vince il Best Sustainability 2018: “3D housing 05” by Massimiliano Locatelli di CLS con Italcementi, Arup e Cybe. Un prototipo di abitazione costruita con la stampa 3D e polveri di cemento, in Piazza Beccaria. Per la qualità dell’ambiente ricreato e per il tipo di coinvolgimento proposto che suggerisce un viaggio spazio/temporale estraniante e suggestivo, vince il Best Engagement 2018: “The Diner” di David Rockwell + Surface con 2×4.  Un’interpretazione contemporanea dell’ indimenticabile diner americano, in via Ferrante Aporti 15, Ventura Centrale. Per l’intuizione coraggiosa nel proporre un’interazione fisica, arcaica e divertente, dando un’anima a un archetipo del design come la sedia, vince Unicorn 2018: “Giants with Dwarf” di Stephan Hurlemann per Horgenglarus. La sognante installazione di giganti di legno, celebra l’antica produzione di tavoli e sedie dell’azienda svizzera, in via Ferrante Aporti 9, Ventura Centrale. Per la riscoperta dei sensi attraverso le infinite interazioni con gli oggetti d’uso quotidiano, trasformati in sofisticate opportunità di gioco e “magie”, dove finalmente la tecnologia non fa più paura, vince il Best Playfulness 2018: “Hidden Senses” dal design Center di Sony Design. Cinque stanze: in ognuna un case study differente: spostandosi da una all’altra gli “Hidden Senses” vengono gradualmente rivelati – in Via Savona, 56 Milano Space Makers per Tortona Design Week.
Leggi anche: Smau Londra, la prima edizione all’insegna del Made in Italy

L'articolo Milano Design Award 2018, le migliori istallazioni del Fuorisalone proviene da Business.it.

]]>
Design Week Milano 2018, Land Rover Bespoke Design al Fuorisalone https://www.business.it/design-week-milano-2018-land-rover-bespoke-design-al-fuorisalone/ Sat, 14 Apr 2018 08:30:42 +0000 https://www.business.it/?p=22963 Mancano ormai pochissimi giorni all’inizio della Milan Design Week e il programma dell’edizione del 2018 si preannuncia già molto intenso. Come ogni anno, anche alcuni top brand automobilistici hanno confermato la loro presenza, con eventi dedicati al design e all’innovazione. Tra i tanti marchi presenti ci sarà anche Land Rover che torna alla Milan Design Week per il… Leggi tutto »Design Week Milano 2018, Land Rover Bespoke Design al Fuorisalone

L'articolo Design Week Milano 2018, Land Rover Bespoke Design al Fuorisalone proviene da Business.it.

]]>
Mancano ormai pochissimi giorni all’inizio della Milan Design Week e il programma dell’edizione del 2018 si preannuncia già molto intenso. Come ogni anno, anche alcuni top brand automobilistici hanno confermato la loro presenza, con eventi dedicati al design e all’innovazione. Tra i tanti marchi presenti ci sarà anche Land Rover che torna alla Milan Design Week per il 5° anno consecutivo, con un progetto allestitivo che celebra l’anima bespoke di Land Rover, lo storico marchio automobilistico che quest’anno festeggia il suo 70° anniversario. In collaborazione con lo studio dell’Interior Designer Andrea Castrignano e l’agenzia milanese Access Live Communication, Land Rover proporrà un percorso che parte dalla rappresentazione metaforica dello spirito pionieristico del brand e si conclude con la massima espressione del peerless design, rappresentato dalla nuova Range Rover SV Coupé.

Allestimento esclusivo al Fuorisalone 2018

Un gioco di suggestive proiezioni, profumi e suoni guiderà il visitatore all’interno di un bosco virtuale. Simbolo di un heritage senza eguali e di uno spirito avventuriero che ha da sempre contraddistinto la gamma Land Rover, questa esperienza multisensoriale introduce il percorso espositivo che animerà Gattinoni Hub, in via Statuto 2, dal 17 al 22 aprile. La nuova Range Rover SV Coupé, incastonata come un diamante in una teca trasparente, rappresenta il culmine di questo viaggio. Icona di un design bespoke, il nuovo modello incarna perfettamente il concetto di peerless experience. Nella sua storia lunga 70 anni, Land Rover ha sempre saputo evolversi, senza mai perdere la sua forte identità, creando una vettura che esalta la personalizzazione e il lusso raffinato, degna di essere contemplata come un’opera d’arte in un museo. Range Rover SV Coupé stupisce per il profilo intrigante e l’incredibile raffinatezza degli interni. Questo oggetto unico, prodotto a mano dalla Divisione Special Vehicle Operations (SVO) in non più di 999 esemplari, offre ampie opportunità di personalizzazione. La SV Coupé che, in occasione del 70° anniversario del brand, vuol rendere omaggio alla Range Rover originale del 1970, verrà svelata per la prima volta al pubblico internazionale della Milano Design Week, dopo il debutto ufficiale al Ginevra Motor Show.

Un evento unico nel cuore di Milano

Continuerà anche quest’anno la partnership d’eccezione con BORN, la piattaforma che raccoglie e sostiene la creatività delle migliori realtà internazionali che fanno del design il loro fiore all’occhiello. In particolare, saranno celebrati i Land Rover BORN Awards, concepiti e creati da Jean Christophe Chopin, visionario imprenditore amante del design, CEO e fondatore di BORN. I riconoscimenti vogliono premiare i migliori creativi dell’anno a livello internazionale, che hanno saputo interpretare alla perfezione il tema scelto per questa edizione, il peerless design. Le opere dei vincitori dei cinque Paesi che hanno partecipato agli Awards saranno esposte presso Gattinoni Hub, all’interno di un allestimento che ne esalta l’unicità. Il 18 aprile, nel corso di un evento esclusivo dedicato alla stampa e ad ospiti selezionati, Gerry Mc Govern, Chief Design Officer di Land Rover e Jean Christophe Chopin, fondatore e CEO di BORN, annunceranno i 6 vincitori italiani dei Land Rover BORN Awards che hanno dimostrato di saper coniugare estetica e funzionalità, creando prodotti capaci di distinguersi per il loro stile “senza pari”.
Leggi anche: Fuorisalone 2018, Jaguar e la mobilità del futuro a Milano
 

L'articolo Design Week Milano 2018, Land Rover Bespoke Design al Fuorisalone proviene da Business.it.

]]>
Design Week Milano 2018, I3P presenta le startup innovative https://www.business.it/design-week-milano-2018-i3p-startup-innovative/ Fri, 13 Apr 2018 10:51:08 +0000 https://www.business.it/?p=22915 La Design Week, che si svolgerà a Milano dal 17 al 22 aprile 2018, è l’evento che tutti gli appassionati ed esperti del settore stanno aspettando con entusiasmo, compreso il famoso Fuorisalone, ricco di eventi ed iniziative imperdibili. I3P cos’è In questo contesto I3P, l’incubatore del Politecnico di Torino, si presenta come promotore di importanti… Leggi tutto »Design Week Milano 2018, I3P presenta le startup innovative

L'articolo Design Week Milano 2018, I3P presenta le startup innovative proviene da Business.it.

]]>
La Design Week, che si svolgerà a Milano dal 17 al 22 aprile 2018, è l’evento che tutti gli appassionati ed esperti del settore stanno aspettando con entusiasmo, compreso il famoso Fuorisalone, ricco di eventi ed iniziative imperdibili.

I3P cos’è

In questo contesto I3P, l’incubatore del Politecnico di Torino, si presenta come promotore di importanti iniziative per il trasferimento tecnologico, l’incubazione e la crescita di impresa. L’attività di I3P si inquadra nelle strategie globali del territorio piemontese volte a sostenere la ricerca, l’innovazione tecnologica, l’innovazione sociale e la nuova imprenditoria.

Per questo I3P è lieta di presentare alla Design Week le startup che parteciperanno alla manifestazione e faranno dell’evento un punto centrale per ottenere visibilità: si tratta di tre aziende estremamente innovative e competitive come Olive Lab, Biancorosso e Yar. Tre aziende giovani, tre esperienze differenti e immersivi.

Leggi anche: Fuorisalone 2018 Jaguar Electrifies Future Perspective, la mobilità del futuro a Milano

Olive Lab: illuminazione alternativa

La prima tratta di illuminazione e sperimenta il design come forma di arredamento più che una funzione d’interni necessaria. Olive Lab parteciperà al Milan Design Market nell’ambito dell’Isola Design District e proprio nel corso dell’evento, nello studio fotografico Gianni Rizzotti, la startup e lo studio creativo presenteranno due prodotti in esclusiva: Equilibrio e Riflesso.

La prima nasce come lampada estremamente particolare e dal design innovativo. É caratterizzata da due componenti cilindrici simmetrici, che grazie a dei magneti, sono capaci di sostenere la lampada stessa facendo sembrare che sia capace di fluttuare magicamente nel vuoto, in un permanente stato di equilibrio. Si tratta di una lampada sostenibile, che si accende solo quando le due componenti sono perfettamente allineate.

L’altro prodotto è Riflesso: un orologio da parete, dal design accattivante e originale. Riflesso può infatti utilizzare i fasci di luce per mostrare lo scorrere del tempo, giocando con n sistema di riflessi e una sorgente di LED pilotati da un sensore di luce ambientale. Ciò che è visibile sono tre fasce di luce sulla parete, che disegnano lo scorrere del tempo dando la sensazione di trovarsi in un mondo magico e fatato. “La luce è design e arredamento”, è questo che concordano all’unisono Giulia Liverani e Marco Signoretto, founders di Olive Lab.

La Milano Design Week sarà anche l’occasione per coinvolgere due mondi complementari come l’interior design e la realtà virtuale.

Biancorosso: Realtà virtuale al servizio di tutti

La Startup Biancorosso ha esattamente questo scopo: offrire un servizio che sia accessibile a tutti e perfettamente integrato con la tecnologia da interni. Biancorosso è infatti in grado di dare a tutti la possibilità di godere della casa dei propri sogni, permettendo di visualizzare immersivamente il progetto commissionato in realtà virtuale tramite un’applicazione e un visore 3D. Dove incontrare questo fantastico progetto? Per le vie delle zone centrali del Fuori Salone, in particolare sabato 21 aprile dalle 11 alle 18 (in via Tortona), dove il team di Biancorosso si esibirà in uno scatenato flash mob sulle note di una personalissima versione del tormentone​ “Una vita in vacanza”​ dello Stato Sociale, classificata al secondo posto del Festival di SanRemo.

La startup racconterà a modo proprio la sua mission e il suo motto : “la casa dei sogni per tutti”. ​Biancorosso Design​ ha infatti una propria filosofia, che la contraddistingue per gusto e bellezza tutti italiani, che secondo loro dovrebbero essere democratizzati e resi alla portata di tutti. In poche parole tutti hanno il diritto allo stile e alla funzionalità. Per questo Biancorosso Design è in grado di offrire ai propri clienti il progetto prima ancora che venga realizzato grazie alla​ realtà virtuale! La App ideata dal team serve per ricreare l’ambiente che si vuole rivoluzionare e vedere come diventerà dopo il restyle.

Leggi anche: Milano digital week: open lecturer Intelligenza Artificiale e data management il 15 marzo allo IULM

biancorosso-startupYar: la musica di un altro pianeta

Infine, l’I3P presenterà Yar, la cosiddetta musica spaziale. Partecipare al Design Week sarà un’occasione per assistere ad un evento più che singolare: la Moon Mission, dal 17 al 22 aprile, ogni giorno dalle 11.30 alle 22.00. Presso il Cinema Arti Milano la Driade celebrerà il suo 50° anniversario con una missione lunare immaginaria, ovvero sarà capace di regalare a tutti i visitatori un’esperienza multisensoriale grazie alla sala d’ascolto lunare, con una playlist interstellare di Tidal eseguita appunto con YAR. Il progetto musicale è ispirato dalla complessità e bellezza della natura, e ha lo scopo di restituire la musica come se fosse suonata dal vivo nella stanza. YAR rappresenta un sistema audio che, grazie alla sua tecnologia altamente innovativa, immerge l’ascoltatore al centro della scena.

L'articolo Design Week Milano 2018, I3P presenta le startup innovative proviene da Business.it.

]]>
Fuorisalone 2018 Jaguar Electrifies Future Perspective, la mobilità del futuro a Milano https://www.business.it/fuorisalone-2018-jaguar-electrifies-future-perspective-la-mobilita-del-futuro-milano/ Fri, 13 Apr 2018 08:00:48 +0000 https://www.business.it/?p=22856 Milano si prepara a diventare capitale del design e dell’innovazione: come ogni anno torna infatti il consueto appuntamento con la Milan Design Week e come sempre sono tanti i marchi che organizzano eventi esclusivi. Tra i protagonisti assoluti del Fuorisalone 2018 ci sarà anche Jaguar Land Rover, storico marchio britannico dell’automotive che negli ultimi anni… Leggi tutto »Fuorisalone 2018 Jaguar Electrifies Future Perspective, la mobilità del futuro a Milano

L'articolo Fuorisalone 2018 Jaguar Electrifies Future Perspective, la mobilità del futuro a Milano proviene da Business.it.

]]>
Milano si prepara a diventare capitale del design e dell’innovazione: come ogni anno torna infatti il consueto appuntamento con la Milan Design Week e come sempre sono tanti i marchi che organizzano eventi esclusivi. Tra i protagonisti assoluti del Fuorisalone 2018 ci sarà anche Jaguar Land Rover, storico marchio britannico dell’automotive che negli ultimi anni ha dato il via ad un’inversione di tendenza che ha portato il brand ad investire in modo sensibile nella mobilità del futuro con un’impegno costante rivolto verso l’elettrificazione delle vetture. A questo proposito, lo scorso marzo, è stato lanciato Jaguar I-PACE, il nuovo modello totalmente elettrico della flotta che, posto al centro dell’installazione, incarna uno dei nuovi volti del brand. Caratterizzata da design essenziale ed elevate prestazioni, questa innovativa vettura è la prova concreta di come il mondo dell’elettrico abbia raggiunto una nuova dimensione, creando una diversa prospettiva attraverso cui guardare il futuro. Jaguar sarà dunque protagonista anche in Italia per per presentare “Jaguar Electrifies: Future Perspective”: un’installazione che immerge il visitatore in una dimensione fatta di innovazione, dove presente e futuro si fondono per creare insolite prospettive che portano il visitatore verso un nuovo orizzonte della mobilità. I-PACE sarà esposta al Chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro di Milano, dal 17 al 22 aprile.

Jaguar I-PACE protagonista al Fuorisalone 2018

Coraggio, abilità e conoscenza sono gli elementi chiave che hanno guidato la creazione di I-PACE e che sono stati utilizzati come punto di partenza per “Jaguar Electrifies: Future Perspective”, l’installazione creata dallo studio di progettazione romano Mama Design. Geometrie luminose introdurranno il visitatore all’universo di prospettive che animerà il Chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro, location d’eccezione che ospiterà Jaguar durante l’intera settimana del Fuorisalone. Cornici LED, esplicito richiamo al mondo dell’elettrico, e linee minimaliste si snoderanno attorno all’innovativo modello del Brand del Giaguaro, creando giochi di luce e un incrocio di piani prospettici. Il visitatore sarà coinvolto in un’atmosfera immersiva, realizzata con l’obiettivo di stimolare punti di vista inediti che hanno ispirato la creazione della nuova Jaguar I-PACE e dettato le regole di un avveniristico “electrification design”. Una cloud metafisica, inoltre, animerà il colonnato del chiostro, creando una dimensione astratta in cui parole chiave raccontano i concetti ispiratori che hanno guidato lo sviluppo dell’installazione.

La mobilità del futuro secondo Jaguar

Giovedì 19, presso il Chiostro Nina Vinchi del Piccolo Teatro di Milano, Ian Callum, Jaguar Director of Design, sarà protagonista di un incontro con la stampa italiana e internazionale per illustrare la visione di Jaguar sul futuro della mobilità, grazie all’introduzione dei nuovi veicoli elettrici, tra cui spicca Jaguar I-PACE.
Leggi anche: FIA Smart Cities Forum Roma

L'articolo Fuorisalone 2018 Jaguar Electrifies Future Perspective, la mobilità del futuro a Milano proviene da Business.it.

]]>
Design per tutti: parte Land Rover Born Awards 2018 https://www.business.it/design-per-tutti-parte-land-rover-born-awards-2018/ Wed, 14 Feb 2018 07:00:09 +0000 https://www.business.it/?p=18597 Prende il via l’edizione 2018 dei Land Rover Born Awards, dedicato ai migliori creativi dell’anno. I concorrenti potranno presentare i loro lavori fino al prossimo 16 marzo, poi una giuria sceglierà i vincitori, che esporranno le loro creazioni alla Design Week di aprile a Milano. Un contest  che premierà la realizzazione di prodotti capaci non solo… Leggi tutto »Design per tutti: parte Land Rover Born Awards 2018

L'articolo Design per tutti: parte Land Rover Born Awards 2018 proviene da Business.it.

]]>
Prende il via l’edizione 2018 dei Land Rover Born Awards, dedicato ai migliori creativi dell’anno. I concorrenti potranno presentare i loro lavori fino al prossimo 16 marzo, poi una giuria sceglierà i vincitori, che esporranno le loro creazioni alla Design Week di aprile a Milano.

Un contest  che premierà la realizzazione di prodotti capaci non solo di conciliare funzionalità ed estetica, ma anche di migliorare la qualità della vita. L’ideazione dell’importante riconoscimento nasce da Jean Christophe Chopin (imprenditore amante del design) e dall’approccio eclettico del team di BORN la piattaforma che raccoglie e sostiene la creatività delle migliori realtà nazionali ed internazionali. Un’autentica gallery che mette in mostra il meglio del design, stimolando giovani creativi e celebrando il talento in tutte le sue forme.

landrover-bornaward-contestCome funziona

Saranno sei le categorie premiate (architettura, tecnologia, design, moda, sport e mobilità).

Per l’edizione 2018 il tema scelto è “Peerless” o “Senza Pari”: quando l’inimitabile e il singolare si fondono in un’alternanza creativa, combinando i valori dell’eccellenza, del design e delle competenze nelle varie professioni. “E’ un termine evocativo, affascinante, che rimanda all’idea che non vi sia nulla di comparabile – le parole di Gerry McGovern, chief design officer di Land Rover – Un oggetto di design “peerless” si distingue per la sua unicità, ma sarà necessario avere immaginazione, intelligenza e spirito innovativo, con quel tratto di intuizione in più”. Un riconoscimento unico a livello internazionale che intende creare una relazione con i player chiave del mondo del lusso e del design, con l’obiettivo di scoprire, affiancare e sostenere sia i creativi emergenti che quelli già affermati. I candidati saranno valutati da una giuria: quelli che si distingueranno per carattere innovativo, sostenibilità e rilevanza, verranno premiati.

I vincitori italiani saranno invitati ad esporre le loro creazioni all’interno di un allestimento unico, in occasione della Design Week di Milano (dal 17 al 22 aprile 2018), accanto ai vincitori di altre cinque nazioni del mondo. Tutti i premiati prenderanno parte ad incontri tematici organizzati da BORN sul tema «Quando la creatività incontra il successo», noti con il nome di “Conversation with”.

Come partecipare

Il contest è aperto a tutti i creativi – emergenti e non – che potranno iscriversi sul sito www.born.com entro il 16 marzo 2018, proponendo i loro progetti in una delle sei categorie del concorso: architettura, tecnologia, design, moda, sport e mobilità.

La giuria

In Italia, la scelta dei vincitori spetterà ad una giuria di esperti del mondo del lusso e del design, co-diretta da Jean-Christophe Chopin, fondatore, CEO e Direttore creativo dei Born Awards e da Gerry McGovern, Chief Design Officer di Land Rover. Tra gli altri giurati figurano nomi illustri quali: Phillippe Lamy (Managing Director EMEA Loropiana) Marva Griffin (Fondatrice del Salone Satellite), Luisa Collina (Preside Scuola del Design del Politecnico di Milano), Angelo Flaccavento (giornalista di moda), Tommaso Micaglio (Managing Partner di One33 Investment House), Carlo Borromeo (vincitore dei Land Rover BORN Awards 2017), le sorelle Sella (vincitrici dei Land Rover BORN Awards 2017) e Daniele Maver (Presidente di Jaguar Land Rover Italia).

La giuria valuterà e premierà i progetti che si distingueranno per il carattere innovativo, la sostenibilità e la rilevanza.

Leggi anche: Milano Design Award, Panasonic si aggiudica il Best Storytelling Award

La collaborazione tra Land Rover e Born Awards

Un riconoscimento che, da quattro anni, trova anche il supporto di Land Rover che ha scelto di sostenere la creatività grazie ad una partnership duratura che si fonda sulla reciproca consapevolezza dell’importanza del design e sul credo condiviso di principi comuni: l’innovazione, la creatività e l’importanza della bellezza senza confini.

L’edizione di quest’anno prevede per la prima volta, accanto alla consueta premiazione a livello internazionale, l’istituzione di sei finali nazionali, con lo scopo di rispettare le differenze culturali dei vari paesi coinvolti: Stati Uniti, Cina, UK, Italia, Francia e Spagna.

DANIELE MAVER, Presidente Jaguar Land Rover Italia, dichiara: «La collaborazione tra Land Rover e Born Awards si fonda sulla convinzione reciproca che la creatività e la funzionalità al servizio del design possano cambiare il modo in cui viviamo e guardiamo il mondo, migliorando la qualità della vita di ogni giorno.»

GERRY MCGOVERN, Chief Design Of cer di Land Rover: «“Peerless” è un temine evocativo, affascinante, che rimanda all’idea che non vi sia nulla di comparabile. Un oggetto di design “peerless” si distingue per la sua unicità.» «È facile essere semplicemente diversi, ma per essere “peerless” è necessario avere immaginazione, intelligenza e spirito innovativo, con quel tratto di intuizione in più.» E continua: «La partnership strategica che unisce Land Rover e BORN incoraggia le creazioni che pongono al centro il design e che saranno in grado di ispirare la prossima generazione di creativi del futuro.»

JEAN-CHRISTOPHE CHOPIN, fondatore, CEO e direttore artistico dei BORN Awards afferma: «Mi auguro che questa nuova edizione dei Land Rover BORN Awards veda la partecipazione di designer d’eccezione. Il tema “Peerless” o “senza pari” è decisamente perfetto per personalità con capacità spiccatamente innovative.
BORN e Land Rover sono uniti nella convinzione dell’importanza di riconoscere il contributo che i nuovi creativi apportano alla realizzazione di un mondo migliore.» E aggiunge: «Ho dato vita a questo contest per scoprire e celebrare il design più innovativo dal punto di vista funzionale ed estetico. Ampliando i premi a livello internazionale e organizzando le BORN Conversations, stiamo facendo un nuovo passo verso un mondo in cui il design possa avere un effetto tangibile sul miglioramento della vita di ognuno di noi.»

Jaguar Land Rover è il maggiore costruttore automobilistico del Regno Unito di veicoli premium, frutto della fusione di due iconici brand britannici: Land Rover, primaria casa costruttrice di 4×4 premium, e Jaguar, uno dei maggiori marchi mondiali di auto sportive e di lusso. L’Azienda è guidata dal desiderio di produrre veicoli ai vertici del mercato, per offrire un’esperienza che i clienti ameranno per sempre. I prodotti Jaguar Land Rover sono richiesti in tutto il mondo. Nel 2017 Jaguar Land Rover ha venduto 621.109 veicoli in 130 Paesi; oltre l’80% dei veicoli prodotti è destinato all’esportazione.

BORN è una piattaforma digitale in cui i creativi hanno la possibilità di mostrare i loro progetti, il loro brand e il loro team ad un pubblico di appassionati del design. Inoltre permette loro di entrare in contatto con una rete di professionisti del settore, con il solo requisito di offrire un progetto innovativo, sostenibile e rilevante. Che si tratti di un brand emergente o già conosciuto, BORN vuole fornire un nuovo impulso per lo sviluppo della creatività e del business.

Leggi anche: Milano Digital Week 2018: il programma, gli ospiti, le novità

L'articolo Design per tutti: parte Land Rover Born Awards 2018 proviene da Business.it.

]]>
Scarpe innovative: ecco le calzature che cambiano quando decidi tu https://www.business.it/scarpe-innovative-ecco-le-calzature-che-cambiano-quando-decidi-tu/ Wed, 13 Sep 2017 05:30:04 +0000 https://www.business.it/?p=12572 Le scarpe innovative che possono cambiare il futuro: le Shiftwear sono pronte a cambiare il modo di concepire le calzature

L'articolo Scarpe innovative: ecco le calzature che cambiano quando decidi tu proviene da Business.it.

]]>
Le scarpe innovative Shiftwear

Le scarpe innovative sono pronte. Sembrava un futuro lontano quello in cui Marty McFly e le sue scarpe imperversavano sugli schermi con Ritorno al futuro. Ovviamente sembrava tutto merito di un telefilm che faceva impazzire i giovani e mai nessuno avrebbe pensato alle nuove scarpe innovative che i vari produttori avrebbero potuto immettere sul mercato. Da quelle autoallaccianti fino ad arrivare alle ShiftWear, un paio di sneakers che possono davvero cambiare il modo di vedere il futuro. Come? Proponendo un paio di calzature in grado di cambiare a proprio piacimento tramite un’applicazione collegata direttamente alle proprie scarpe. Un alto grado di personalizzazione, un concetto portato all’estremo: poter personalizzare le proprie scarpe diventa totalmente interattivo, direttamente dal proprio telefono. Un display ePaper che permette di avere ai piedi un vero dispositivo elettronico, con ben trenta giorni di autonomia. Un ritrovato di tecnologia che fa di queste scarpe un vero e proprio giocattolo elettronico. Il design rimane quello classico, ma ovviamente si è cercato di dare il meglio sulla parte elettronica.

shiftwear scarpe innovative IVLa tecnologia a portata di piede

Un vero e proprio concentrato di tecnologia, che prevede un bel display flessibile Hd, ovviamente impermeabile e garantita fino a 5 metri di profondità. L’autonomia, come già detto, è di circa trenta giorni. Inoltre questo modello è pensato per avere un basso impatto ambientale, visto che la batteria è pensata appositamente per essere eco friendly. Un ritrovato di tecnologia che permette di avere delle scarpe innovative altamente personalizzabili. L’applicazione è molto intuitiva ed è possibile usufruire di tantissimi sfondi da poter inserire sul display laterale. Al momento non sono state spiegate le modalità di ricarica, ma la batteria ha davvero una lunga durata rispetto al normale. Secondo alcune voci le scarpe dovrebbero ricaricarsi durante l’utilizzo, ovvero camminando. Al momento però questa ipotesi non è stata ancora confermata. Il design è molto simile alle scarpe già in vendita, ma lo schermo rende il tutto altamente tecnologico. Il costo è di circa 500 $, un prezzo alquanto alto per un paio di sneaker. Contando la tecnologia, il prezzo potrebbe essere considerato commerciale.

Scarpe innovative o altamente personalizzabili?

Queste scarpe sono molto innovative e abbracciano un concetto di personalizzazione davvero incredibile. Personalizzare le scarpe abbraccia un fattore davvero incredibile che sta sconvolgendo anche il mondo della tecnologia. Personalizzare anche le proprie scarpe era diventato un must degli ultimi anni, dunque poterle personalizzare a proprio piacimento potrebbe essere un vero e proprio momento rivoluzionario. Sicuramente il prezzo non aiuterà la commercializzazione, anche se la voglia di poter acquistare un paio di scarpe che cambia colore a piacimento potrebbe convincere più di qualcuno. Sicuramente le scarpe innovative ShiftWear rimangono un prodotto unico e che racchiudono un insieme di tecnologie che possono davvero cambiare la visione di queste scarpe. Inoltre il basso impatto ambientale permette di poter creare un paio di scarpe davvero incredibile, che può essere implicato anche in altri progetti. La ricarica non è ancora stata svelata, ma se si dovesse avere la conferma di poterle ricaricare con il cammino potrebbe essere un’idea rivoluzionaria.
 
shiftwear le scarpe innnovative

L'articolo Scarpe innovative: ecco le calzature che cambiano quando decidi tu proviene da Business.it.

]]>
La Fiat 500 al MoMa, celebrata con una mostra per i suoi 60 anni. https://www.business.it/la-fiat-500-al-moma-celebrata-con-una-mostra-per-i-suoi-60-anni/ Wed, 12 Jul 2017 06:04:11 +0000 https://www.business.it/?p=10478 Passato più di mezzo secolo dal lancio della prima Fiat 500, l’utilitaria più famosa al mondo è ancora oggi oggetto di culto per appassionati e nostalgici, ma anche per chi apprezza l’originalità dei nuovi modelli. Il mitico “Cinquino” compie 60 anni. E viene festeggiato con tutti gli onori, entrando a far parte dell’esposizione permanente di… Leggi tutto »La Fiat 500 al MoMa, celebrata con una mostra per i suoi 60 anni.

L'articolo La Fiat 500 al MoMa, celebrata con una mostra per i suoi 60 anni. proviene da Business.it.

]]>
Passato più di mezzo secolo dal lancio della prima Fiat 500, l’utilitaria più famosa al mondo è ancora oggi oggetto di culto per appassionati e nostalgici, ma anche per chi apprezza l’originalità dei nuovi modelli.

Il mitico “Cinquino” compie 60 anni. E viene festeggiato con tutti gli onori, entrando a far parte dell’esposizione permanente di un grande museo: la Fiat 500 al MoMa di New York viene consacrata definitivamente icona di stile e di design.
Lanciata il 4 Luglio del 1957, da una equipe di ingegneri e designer guidati da Dante Giacosa, al principio non fu esattamente un successo, complici il prezzo piuttosto elevato (459mila lire) che costitutiva lo stipendio annuale di un operaio, e la velocità modesta, che arrivava solo agli 85 km orari.
Gli scarsi risultati iniziali non scoraggiarono i vertici Fiat, che – a pochi mesi dal lancio – introdussero due versioni debitamente corrette: l’Economica e la Normale. La prima, con un prezzo inferiore di 25mila lire, che furono rimborsate con regolare assegno a quei clienti che l’avevano appena acquistata; la seconda, con opportune migliorie e aggiornamenti che ne correggevano i punti deboli.

Fiat 500 al MoMa per celebrare i 60 anni dal lancio
Immagine tratta da: motori.corriere.it

Da quel momento in poi, e fino al 1977, gli esemplari venduti sono stati 4 milioni, di cui una minima parte – circa 20 mila – in Giappone, Nuova Zelanda, Australia, Cuba e Thailandia. Il resto, tutti in Italia. E, ancora oggi, sono 400 mila quelle circolanti.
Nei venti anni di popolarità crescente, dal 1957 al 1977, i modelli e le varianti susseguitesi sono state diverse, ciascuna per rispondere alle differenti esigenze dei nuovi “motorizzati”, in grado – finalmente – di permettersi il lusso di una automobile: maneggevole, pratica e soprattutto alla portata delle tasche di molti, impegnati nella faticosa ripresa negli anni del boom economico.

Un gioiello di design in mostra al MoMa

L’arrivo della Fiat 500 al MoMa sancisce un successo protrattosi negli ultimi 60 anni. Il modello acquistato dal Museo di Arte Moderna di New York è una versione F, praticamente la più popolare prodotta dal 1965 al 1972. Sicuramente, l’aver inserito tra le opere d’arte anche questo oggetto “d’uso comune” vuole essere un segnale forte di come il design automotive si sia evoluto nel tempo. Come ha infatti dichiarato Martino Stierli, il “Philip Johnson Chief Curator of Architecture and Design” del MoMA, «La Fiat 500 è un’icona della storia dell’automobile che ha cambiato per sempre il modo di disegnare e di produrre auto».

Fiat 500 al MoMa: a confronto modelli vecchi e nuovi
Immagine tratta da: fiat.it

Il nuovo modello, nato nel 2007, ha confermato il successo del predecessore storico. In dieci anni di vita, ne sono stati venduti 2 milioni e, già dall’esordio, la nuova 500 è riuscita a conquistare diversi premi e riconoscimenti, tra cui il Car of the Year ed il Compasso d’oro per il design. Ad oggi, è l’automobile leader di vendita in Europa, prima in 8 paesi e sul podio in altri 6. Fin da subito, si è presentata in vesti differenti, più originali e moderne, dalla cabrio alla berlina, fino ad arrivare alle serie speciali, l’ultima delle quali è proprio quella che celebra i 60 anni del “Cinquino”: la Fiat 500 Anniversary. Due modelli limited edition che riprendono, nei colori e nei dettagli, le vetture degli anni Sessanta.
I festeggiamenti in casa sono avvenuti sul tetto del Lingotto, proprio in quel vecchio circuito utilizzato un tempo per testare le automobili. Alla presenza di decine di ospiti provenienti da tutta Europa, hanno sfilato 500 vecchie e nuove, a celebrazione di una piccola utilitaria carica di ricordi ed emozioni per milioni di italiani, il cui restyling non poteva essere più riuscito.

Simbolo della creatività Made in Italy

Non solo un’automobile, quindi, ma anzitutto un vero e proprio simbolo della creatività italiana nel mondo, da cui artisti e designer traggono ispirazione. La Fiat 500 al MoMa diventa manifesto di un modo di essere, emblema della motorizzazione di massa, cimelio ancora perfettamente attuale.
L’auto più celebre della storia Fiat, celebrata oggi come succede con le opere più importanti e rappresentative.
Fonte originale principale: repubblica.it

L'articolo La Fiat 500 al MoMa, celebrata con una mostra per i suoi 60 anni. proviene da Business.it.

]]>
Renzo Piano progetta una “casa sull’albero” da 20 milioni di euro https://www.business.it/renzo-piano-progetta-una-casa-sullalbero-da-20-milioni-di-euro/ Fri, 30 Jun 2017 06:13:21 +0000 https://www.business.it/?p=9855 “Contro la sofferenza inutile, per il rispetto della vita”. Così recita la Fondazione Hospice Seragnoli Onlus. Ed è così che il grande Renzo Piano ha accolto la sfida di realizzare un progetto meraviglioso, che coinvolge i bambini con malattie rare o inguaribili. Il progetto della casa sull’albero Già fa parlare di sé  il progetto voluto… Leggi tutto »Renzo Piano progetta una “casa sull’albero” da 20 milioni di euro

L'articolo Renzo Piano progetta una “casa sull’albero” da 20 milioni di euro proviene da Business.it.

]]>
“Contro la sofferenza inutile, per il rispetto della vita”. Così recita la Fondazione Hospice Seragnoli Onlus. Ed è così che il grande Renzo Piano ha accolto la sfida di realizzare un progetto meraviglioso, che coinvolge i bambini con malattie rare o inguaribili.

Il progetto della casa sull’albero

Già fa parlare di sé  il progetto voluto dalla Fondazione Hospice “Maria Teresa Chiantore Seragnoli” . Sarà pronto nel 2020 e costerà 20 milioni di euro. A capo dei lavori siederà l’architetto di fama mondiale Renzo Piano. Sono tante le domande in questione. Per rispondere  a tutte, partiamo dall’inizio.

Cos’è un HOSPICE?

Nel 1967 Cicely Saunders fondò, a Londra, il St. Christopher’s Hospice, prima struttura al mondo basata sul sistema delle cure palliative, che s’interessano specificamente del rispetto dell’essere umano sofferente.

La Saunders realizzò che per i malati terminali (più in generale per tutti coloro a cui era stata riscontrata una malattia rara o inguaribile), sarebbero servite cure adatte a migliorare la qualità della vita degli ultimi momenti, sia dei pazienti che delle loro famiglie. Era quindi necessario formare un’equipe completa di medici, infermieri, psicologi e figure complementari affinché l’attenzione fosse focalizzata non più, oramai, sulla malattia, ma sulla persona nella sua interezza. Da qui, terapie specifiche: controllo del dolore, degli altri sintomi fisici paralizzanti e debilitanti, della sofferenza fisica e spirituale.

Guarda anche:  The big bend il palazzo più lungo del mondo

Gli Hospice italiani della Fondazione Seragnoli

In Italia esistono 3 hospice completamente gratuiti grazie all’accreditamento con il sistema Sanitario Nazionale e agli introiti che derivano dalla beneficenza dei donatori. Tutti e tre  si trovano a Bologna, nei presidi sanitari di Bentivoglio, Bellaria e Casalecchio, voluti e fondati dall’imprenditrice filantropa Isabella Seragnoli. In quasi 15 anni di attività, le strutture hanno assistito oltre 10mila pazienti ed effettuato circa 11mila ricoveri. Inoltre, dal 2006, è stata istituita un’Accademia di Scienze di Medicina Palliativa per la formazione e la ricerca.

Guarda anche: Svolta 3D arrivano organi umani riprodotti dalla stampante

Il nuovo Hospice Pediatrico di Renzo Piano

Il nuovo progetto sarà completamente dedicato alle cure palliative per i bambini affetti da malattie rare o senza alcuna possibilità di guarigione. “I bambini devono sognare anche quando la dimensione della vita e della sofferenza si compenetrano”, afferma emozionato Renzo Piano al Mast di Bologna.

“In questo progetto si ritrovano due dimensioni che si alleano: quello della scienza medica, sana e importante, e tocca ripeterlo in un momento in cui la gente non si fida, e quello della scienza umana, che fa immergere i bambini nella bellezza”.

Tutti gli esseri umani hanno diritto ad una vita dignitosa, in particolare quei bambini e le loro famiglie che sanno di aspettare una fine inevitabile. Chi di noi non ha sognato di giocare almeno una volta in una casetta sull’albero? “Sarà un luogo sobrio di cemento, legno, pietre e vetrate, pieno di bellezza naturale, non cosmetica” continua l’architetto spiegando il progetto nei dettagli.

“Sarà una struttura sospesa dal punto di vista fisico perché si eleva a 6 metri di altezza dal piano terra, e psicologico, dove si incrociano la disciplina umana e la scienza medica, per alleviare il dolore e immergere i bambini in una bellezza naturale”.

Ti potrebbe interessare anche: https://www.business.it/la-vita-oltr-la-terra-la-nasa-continua-a-scoprire-pianeti-abitabili/

I numeri dell’hospice pediatrico

L’edificio sorgerà poco distante dall’ospedale Bellaria, e avrà una superficie di 4500 mq. La struttura conterà numerosi padiglioni, tutti collegati tra loro, 14 camere singole, 8 appartamenti (per i parenti dei bambini in degenza) e sarà interamente circondata da un bosco di 390 alberi e 5.000 piante di arbusto. Sul tetto non mancheranno cellule fotovoltaiche per produrre almeno il 20% dell’energia necessaria alla struttura.

La fine dei lavori è prevista entro il 2020. Ci aspettiamo altro successo, tutto italiano.

fonti: ilsole24ore, ansa, fondhs.org

L'articolo Renzo Piano progetta una “casa sull’albero” da 20 milioni di euro proviene da Business.it.

]]>
Chevalier Project: i numeri da record del Made in Italy in chiave contemporanea https://www.business.it/chevalier-project-i-numeri-da-record-del-made-in-italy-in-chiave-contemporanea/ Sun, 11 Jun 2017 07:00:48 +0000 https://www.business.it/?p=9402 Chevalier Project: la start up che con un piccolo investimento diventa protagonista del settore, con successi di fatturato e migliaia di follower sui social Oltre 300k euro di fatturato in meno di due anni di attività, con un investimento iniziale di poco più di 1000€, un profilo Instagram da oltre 160k follower e una pagina… Leggi tutto »Chevalier Project: i numeri da record del Made in Italy in chiave contemporanea

L'articolo Chevalier Project: i numeri da record del Made in Italy in chiave contemporanea proviene da Business.it.

]]>
Chevalier Project: la start up che con un piccolo investimento diventa protagonista del settore, con successi di fatturato e migliaia di follower sui social

Oltre 300k euro di fatturato in meno di due anni di attività, con un investimento iniziale di poco più di 1000€, un profilo Instagram da oltre 160k follower e una pagina Facebook con più di 200k like, e un e-shop che macina vendite.

Sono i numeri uno dei punti di forza di Chevalier Project, jewellery brand interamente made in Italy che, grazie al mix vincente di un prodotto di alto livello, un’attitudine commerciale fuori dal comune e una strategia di comunicazione di successo, in pochissimo tempo è riuscito a crescere e affermarsi come alternativa accessibile a molti competitor, senza rinunciare al lusso nelle linee e nelle materie prime.

Nato- inizialmente come brand maschile, poi rapidamente evolutosi in unisex- dall’estro e dallo spirito imprenditoriale di Mauro Valente, Andrea Giametta e Carlo Federico: Chevalier Project è rappresentato da showroom di Milano e Dubai, e conta oggi circa 100 rivenditori nel mondo tra negozi fisici ed e-commerce, di cui 90 in Italia e i restanti distribuiti tra Svizzera, Libano, Repubblica Ceca, Turchia e Taiwan.

Grazie a questi punti vendita selezionati, e all’incredibile lavoro svolto con lo shop del sito ufficiale, Chevalier Project ha superato i 300k euro di fatturato in meno di due anni, e si prepara ad ampliare la propria gamma di prodotti inserendo pezzi di piccola pelletteria e occhiali da sole, oltre a creazioni di forte impatto nel settore della gioielleria.

In ogni prodotto Chevalier Project, l’eleganza tipica del made in Italy- quella che strizza l’occhio al fascino vintage della Capri anni Cinquanta e Sessanta- incontra un design contemporaneo e pulito e il lusso delle pietre semipreziose, con un risultato sorprendente: realizzate da storici artigiani toscani del gioiello made in Italy, le creazioni Chevalier Project si caratterizzano per essere lussuose ma con un pricing competitivo grazie alla completa assenza di intermediari. Sono infatti i tre founder a occuparsi personalmente della scelta e dell’acquisto di materie prime come argento, onice, pietra lavica, sodalite, giada, occhio di tigre e acquamarina, e pellami come il pitone, che avvolge una linea di raffinati bracciali dal fascino discreto ma accattivante, sempre abbinati a preziose placcature in oro. Di lusso anche gli elementi del packaging: scatole handmade in legno inciso al laser e cuscinetti in lino italiano cuciti a mano a Capri.

Di alto livello anche le collaborazioni che Chevalier Project ha già all’attivo, nonostante sia un brand molto giovane: quelle charity con Strawberry Fields Onlus, ente benefico impegnato nella costruzione di scuole in Etiopia, che ha commissionato un bracciale in edizione speciale, e quella con la Fondazione Umberto Veronesi, che ha scelto il brand per sostenere il progetto. E poi quelle fashion: con TYL – Take Your Luxury – azienda di Antonio Sorrentino, nata dalla passione per l’universo del lusso con l’obiettivo di esportare il gusto italiano all’estero, ha scelto Chevalier Project per una limited edition di bracciali con la propria griffe; e quella con Ilario Piscioneri, maestro dell’Alta Sartoria Italiana, ha commissionato al brand la realizzazione di un bracciale in edizione limitata per i clienti premium dell’A.S. Roma.

L'articolo Chevalier Project: i numeri da record del Made in Italy in chiave contemporanea proviene da Business.it.

]]>
La tecnologia al servizio della moda: ecco IT4Fashion 2017 https://www.business.it/la-tecnologia-al-servizio-della-moda-ecco-it4fashion-2017/ Wed, 26 Apr 2017 08:05:06 +0000 https://www.business.it/?p=6109 Quando l’informatica e le telecomunicazioni arrivano in supporto al business della moda, ecco IT4Fashion. Giunto ormai alla sua settima edizione, un appuntamento che lega scienziati italiani ed europei a servizio del mondo del fashion, nel palazzo delle Pagliere, nel complesso Pitti-Uffizi a Firenze. Tre giorni per esporre nuove tecnologie, casi di successo e testimonianze sullo… Leggi tutto »La tecnologia al servizio della moda: ecco IT4Fashion 2017

L'articolo La tecnologia al servizio della moda: ecco IT4Fashion 2017 proviene da Business.it.

]]>
Quando l’informatica e le telecomunicazioni arrivano in supporto al business della moda, ecco IT4Fashion. Giunto ormai alla sua settima edizione, un appuntamento che lega scienziati italiani ed europei a servizio del mondo del fashion, nel palazzo delle Pagliere, nel complesso Pitti-Uffizi a Firenze. Tre giorni per esporre nuove tecnologie, casi di successo e testimonianze sullo stato dell’arte di questa alleanza.
IT4FashionSono 25 i casi presentati, che affrontano tutti i temi della filiera, dallo sviluppo del prodotto alla gestione dei resi nei punti vendita, le piattaforme logistiche, il monitoraggio della qualità, la tracciabilità di prodotto e infine il tema dell’omnicanalità. Quest’ultimo aspetto in particolare, vede nel punto vendita il momento finale del ciclo di vita del prodotto fashion, ma anche il primo vero momento di contatto tra i marchi e il cliente.
IT4Fashion
L’attuale obbiettivo delle aziende di moda è essere più veloci e comprimere il tempo che passa dallo sviluppo della nuova collezione al momento in cui sarà disponibile in negozio o sugli altri canali. È uno dei temi portanti di questa edizione di IT4Fashion, l’occasione per presentare alcuni casi di successo proprio legati a questo aspetto:

  • Il calzaturificio Maretto, in collaborazione MBM Italia, la storica azienda del distretto calzaturiero del Brenta, che produce calzature donna di alta gamma, presenterà il progetto di Product LifeCycle Management. Un programma che permette una marcata riduzione dei tempi di sviluppo del prodotto sin dalla fase di design e allo stesso tempo migliorare la comunicazione interna con i reparti di modelleria e produzione.
  • Miroglio Fashion, la società del Gruppo Miroglio che si occupa di creare, produrre e distribuire nel mondo 11 brand di abbigliamento femminile, presenterà invece una soluzione di ottimizzazione delle politiche di replenishment dei punti vendita. In particolare, il progetto affronta il problema dei tempi ottimali nell’allocazione della merce nei punti vendita, per massimizzare le vendite e ridurre al minimo il numero di capi invenduti a fine stagione.  Un nodo particolarmente complesso nel settore dell’abbigliamento, dove le vendite sono caratterizzate da un’alta volatilità, vengono influenzate da molti fattori esogeni e il ciclo di vita dei prodotti è piuttosto breve.
  • Nel settore dell’occhialeria il brand Safilo presenterà SMILE, un modello di business più sostenibile volto a gestire in modo automatico i riassortimenti, aumentare il livello di servizio e ridurre la complessità della filiera. Un sistema di raccolta dati con struttura a blocchi funzionali, che permettono di creare e modificare i flussi di processo in qualsiasi momento, garantendo così la business continuity.

 

L'articolo La tecnologia al servizio della moda: ecco IT4Fashion 2017 proviene da Business.it.

]]>
Milano Design Award, Panasonic si aggiudica il Best Storytelling Award https://www.business.it/milano-design-award-panasonic-si-aggiudica-il-best-storytelling-award/ Wed, 12 Apr 2017 07:42:59 +0000 https://www.business.it/?p=5558 Per la capacità di tradurre il tema dell’installazione in una storia coinvolgente, in cui la tecnologia rintraccia le sue origini e si fonde con la tradizione artigiana giapponese. Con queste motivazioni l’installazione di Panasonic Corporation “Electronics Meets Crafts”è stata premiata al Milano Design Award 2017 del Fuorisalone con il “Best Storytelling Award”. Un premio assegnato… Leggi tutto »Milano Design Award, Panasonic si aggiudica il Best Storytelling Award

L'articolo Milano Design Award, Panasonic si aggiudica il Best Storytelling Award proviene da Business.it.

]]>
Per la capacità di tradurre il tema dell’installazione in una storia coinvolgente, in cui la tecnologia rintraccia le sue origini e si fonde con la tradizione artigiana giapponese.
Con queste motivazioni l’installazione di Panasonic Corporation “Electronics Meets Crafts”è stata premiata al Milano Design Award 2017 del Fuorisalone con il “Best Storytelling Award”. Un premio assegnato al progetto in grado di raccontare in maniera chiara il suo concept d’ispirazione, coinvolgendo nella narrazione gli spettatori dell’installazione.
Realizzata in collaborazione con GO ON, gruppo di artigiani di Kyoto già noti nel mondo dell’alta moda,  “Electronic Meets Crafts” nasce per ricreare la fascinazione esercitata dalla dimensione spaziale, attraverso un’alta concezione estetica di derivazione nipponica. La migliore tecnologia audio-video Panasonic, che integra proiettori professionali e dispositivi di illuminazione all’avanguardia, dà vita a uno spazio multisensoriale in grado di coinvolgere i visitatori, stimolandone tutti e cinque i sensi.
In “Electronic Meets Crafts” Panasonic ha dato vita a oggetti dalle forme originali e ricercate che rappresentano il connubio tra evoluzione e tradizione, tra tecnologia e artigianalità.
Protagonista del progetto lo Space Player di Panasonic: un innovativo sistema di proiezione professionale e lighting in un unico corpo compatto e di design, ideale per i più svariati contesti d’installazione.
Inoltre, nella sezione dell’installazione Panasonic dedicata alla collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Brera, l’azienda nipponica ha collaborato con gli studenti universitari per l’elaborazione di nuovi progetti. Progetti che sfruttano le potenzialità dell’elettronica per creare nuove forme d’arte.

L’edizione 2017 dei Milano Design Award

La competizione, giunta quest’anno alla settima edizione, è organizzata dai distretti e dagli enti che organizzano il Fuori Salone, per celebrare i migliori allestimenti della Milano Design Week. L’obiettivo dei “Milano Design Award 2017” è quello di selezionare ed eleggere, attraverso una giuria internazionale, il miglior progetto espositivo della Milano Design Week, in base alle qualità fondamentali che definiscono l’installazione, tra cui concetto, tecnologia e narrazione.
Molteplici gli aspetti che concorrono alla scelta, tra i criteri chiave: concept, technology, storytelling e engagement che rappresentano alcune delle categorie premiate.
Milano Design Award
Oltre al riconoscimento principale, che quest’anno è stato assegnato all’installazione di Lg “S.F._Senses of the Future” firmata del designer Tokujin Yoshioka e allestita a Superstudio nel Tortona Design District, sono 6 i premi che vengono assegnati:

  • “Best Concept” assegnato a May I Have Your Attention, Please?
    Maarten Baas by Lensvelt
  • Best Technology assegnato alla Foundation Formafantasma, Krizia
  • “Best Storytelling Award”, che a premiato GO ON and Panasonic Design & Shuichi Furumi
  • “Best Engagement by IED” assegnato a New Spring COS x Studio Swine
  • “The Unicorn” assegnato alla Superfollie Nobody&Co in collaboration with Studio Toogood
  • “Press Choice” assegnato alla Foundation Formafantasma, Krizia

Con i Milano Design Award i  distretti hanno assegnato anche i premi alla carriera:

  • Il Milano Design Award Lifetime Achievement for Designer, premio alla carriera al Designer che si è maggiormente distinto per la sua creatività e che ha contribuito a fare la storia del Fuori Salone, è stato assegnato a Tom Dixon
  • Il Milano Design Award Lifetime Achievement for Company, riconoscimento per l’azienda che ha da sempre un legame forte con il Fuori Salone e ne ha segnato dei momenti particolari, è stato assegnato  all’azienda italiana fondata a Carugo nel 1946, Cappellini.

L'articolo Milano Design Award, Panasonic si aggiudica il Best Storytelling Award proviene da Business.it.

]]>
Nuovi stili di vita, fra nomadismo e tecnologia alla Milano Desing Week https://www.business.it/nuovi-stili-di-vita-fra-nomadismo-e-tecnologia-alla-milano-desing-week/ Sun, 09 Apr 2017 07:00:47 +0000 https://www.business.it/?p=8167 I nuovi stili di vita, nati dalla flessibilità, dal nomadismo urbano e dall’uso delle tecnologie, saranno al centro di HOMI, Il Salone degli Stili di Vita, alla settimana del design di Milano, con il suo format HOMI SMART, dedicato al crossover tra design e nuove tecnologie. A partire dal modo in cui gli stili di… Leggi tutto »Nuovi stili di vita, fra nomadismo e tecnologia alla Milano Desing Week

L'articolo Nuovi stili di vita, fra nomadismo e tecnologia alla Milano Desing Week proviene da Business.it.

]]>
I nuovi stili di vita, nati dalla flessibilità, dal nomadismo urbano e dall’uso delle tecnologie, saranno al centro di HOMI, Il Salone degli Stili di Vita, alla settimana del design di Milano, con il suo format HOMI SMART, dedicato al crossover tra design e nuove tecnologie.
A partire dal modo in cui gli stili di vita influenzano e modificano abitudini e modi di vivere la casa, HOMI SMART porterà i visitatori in un viaggio alla scoperta del design e del lifestyle pensato per rispondere a nuovi bisogni del vivere contemporaneo.

Il progetto che indaga gli stili di vita “nomadi”

Realizzato in collaborazione con IDLAB, HOMI SMART connette scuole, start up, aziende, designer, a cavallo tra l’analogico e il digitale, ed offre un punto di vista privilegiato sul filo rosso che unisce i nuovi device tecnologici al design.
Dal 4 al 9 aprile, in occasione della Milano Design Week, sarà alla BASE MILANO, all’interno di Design Nomade, un evento che indaga i nuovi scenari del vivere nomade: spazi ibridi e flessibili tra l’abitativo, il ricreativo e il lavorativo, oggetti interconnessi, agili, sempre portabili.
Per l’occasione  HOMI SMART offrirà ai visitatori un percorso allo stesso tempo fisico e virtuale, dove esplorare nuovi scenari e dove trovare prototipi, progetti, idee pensate per chi ama muoversi e spostarsi.
stili di vita
Tra i protagonisti presenti il collettivo di Tingo Design con le loro lampade prototipo, la lampada da borsa dell’azienda HOME&MORE vincitrice dell’HOMI Smart selection gennaio 2017 e Cuore Code, il gioiello tecnologico dal design tradizionale.
Fra gli eventi proposti HOMI SMART, Sculpture Experience di Orwell che proporrà un’esperienza immersiva attraverso la quale le persone potranno scolpire il proprio busto all’interno di un viaggio nella realtà virtuale, E il progetto #TOURTELLING di Accademia Galli- IED Como, che per la giornata di sabato 8 aprile organizzerà dei team di studenti che girando nei 5 distretti del fuori salone dovranno realizzare una storytelling su Instagram, per raccontare gli incontri e le esperienze di questo loro viaggio.
Un racconto innovativo, un viaggio nel design attraverso gli occhi della tecnologia digitale, proposto attraverso una modalità di presentazione basata sull’idea del confronto e dello scambio informale.

La mostra dedicata al design ai tempi del nuovo nomadismo

“Design Nomade” è la  mostra a cura del team di BASE Milano con le suggestioni di Stefano Mirti, che indaga il cambiamento in atto nel design degli oggetti, degli interni e degli ambienti pubblici nell’era della tecnologia mobile e del neo-nomadismo. Che impatto hanno sul design industriale fenomeni come il lavoro in remoto, cloud computing, coworking, freelancing, frequent travelling? E Come cambiano le forme, i materiali, le interfacce, gli usi, i paradigmi di progettazione?
Queste le domande su cui riflette la mostra, organizzata attraverso una call internazionale, che vuole offrire diversi punti di vista e angolazioni da cui osservare i cambiamenti in atto. Sono oggetti e progetti molto diversi tra loro, ma che parlano tutti lo stesso linguaggio, quello di un design agile; oggetti pensati per essere sempre in viaggio, micro-architetture che si possono compattare e spostare e che nascono in primis come spazi di condivisione.
 

L'articolo Nuovi stili di vita, fra nomadismo e tecnologia alla Milano Desing Week proviene da Business.it.

]]>
Fuorisalone, l’uomo e il business di fronte ai cambiamenti dettati dalle nuove tecnologie https://www.business.it/fuorisalone-luomo-e-il-business-di-fronte-ai-cambiamenti-dettati-dalle-nuove-tecnologie/ Fri, 07 Apr 2017 06:58:16 +0000 https://www.business.it/?p=5407 Sempre più diffuse, e sempre più indispensabili, le nuove tecnologie stanno entrando in modo sempre più pervasivo nelle nostre esistenze, a iniziare dal lavoro. Algoritmi che gestiscono servizi per i clienti, che governano le catene di montaggio o che guidano al posto nostro. E in futuro cosa ci riserveranno, e quali attività svolgeranno al nostro… Leggi tutto »Fuorisalone, l’uomo e il business di fronte ai cambiamenti dettati dalle nuove tecnologie

L'articolo Fuorisalone, l’uomo e il business di fronte ai cambiamenti dettati dalle nuove tecnologie proviene da Business.it.

]]>
Sempre più diffuse, e sempre più indispensabili, le nuove tecnologie stanno entrando in modo sempre più pervasivo nelle nostre esistenze, a iniziare dal lavoro. Algoritmi che gestiscono servizi per i clienti, che governano le catene di montaggio o che guidano al posto nostro.
E in futuro cosa ci riserveranno, e quali attività svolgeranno al nostro posto? Per riflettere sull’impatto che la tecnologia ha sul nostro presente, e su quello che avrà nei prossimi anni, Logotel in occasione del Fuorisalone di Milano organizza una mostra e un incontro su questi temi, in cui si confronteranno imprenditori e manager di imprese italiane e internazionali.
Ti potrebbe interessare anche: https://www.business.it/spazi-di-lavoro-fluidi-e-portatili-al-salone-del-mobile-di-millano/

La mostra dedicata all’impatto delle nuove tecnologie

Posthuman, When Technology Embeds Society è il titolo della mostra che Logotel organizza al Ventura Design District per la Milano Design Week, per riflettere sull’impatto che le nuove tecnologie hanno sull’ambiente che ci circonda, e per raccontare ed esplorare la trasformazione dell’essere umano e degli equilibri destinati a cambiare nella società.
Punto focale della mostra  realizzata da Logotel è il progetto di  Maria Yablonina, “Mobile Robotic Fabrication Eco-System”, attraverso il quale tre robot interagendo e muovendosi sincronicamente su una struttura dalle grandi dimensioni, costruiscono una rete sospesa ispirata al modo in cui i ragni tessono le loro trame resistenti.
nuove tecnologie

L’impatto delle nuove tecnologie sul futuro delle persone e delle imprese

Fra gli eventi collegati alla mostra, l’incontro dedicato al mondo del business che si terrà giovedì 6 aprile a partire dalle 15.30: un’occasione per riflettere su quale sarà l’impatto che le nuove tecnologie avranno sul futuro del business, sul nostro modo di vivere e di lavorare.
“Le nuove tecnologie – spiegano gli organizzatori – entrano in tutti gli spazi della nostra esistenza, tendono a riconfigurare le nostre relazioni con le cose, con le persone e con l’ambiente”. Dunque “non si tratta solo di nuovi strumenti ma di un contesto che sta mutando, di un nuovo ambiente, di una nuova dimensione che ci trasforma e si caratterizza per la pervasività e per la rapidità dei cambiamenti”.
Che impatto avrà sull’uomo la collaborazione con le macchine? E  quali scelte e sfide si preparano per le persone e per le organizzazioni?
Proprio per affrontare queste questioni Logotel ha organizzato questo incontro, a cui prenderanno parte Giuliano Favini, CEO Logotel, Nicola Favini, Direttore Generale Logotel e Cristina Favini, Strategist & Manager of Design Logotel e Project Manager della mostra, Pietro Leo, Executive Architect – IBM Italy Chief Scientist, and Research Strategist – IBM Academy of Technology Leadership – Riccardo Staglianò, giornalista e scrittore – Thomas Bialas, futurologo e innovatore.
[Foto credits Maria Yablonina]
Ti potrebbe interessare anche: https://www.business.it/fuorisalone-lambrate-design-gourmet/

L'articolo Fuorisalone, l’uomo e il business di fronte ai cambiamenti dettati dalle nuove tecnologie proviene da Business.it.

]]>
Fuorisalone: a Lambrate il design è… gourmet https://www.business.it/fuorisalone-lambrate-design-gourmet/ Mon, 03 Apr 2017 13:26:01 +0000 https://www.business.it/?p=8048 Manca soltanto un giorno all’inizio del Salone del Mobile 2017, il grande evento della settimana del Design a Milano, ma le mirabolanti o esposizioni più ricercate e trendy del mondo, non possono bastare al popolo di appassionati avventori. Serve un luogo dove potersi rifocillare, dove poter trovare cibi sfiziosi, cocktail sorprendenti, magari sulle note di… Leggi tutto »Fuorisalone: a Lambrate il design è… gourmet

L'articolo Fuorisalone: a Lambrate il design è… gourmet proviene da Business.it.

]]>
Manca soltanto un giorno all’inizio del Salone del Mobile 2017, il grande evento della settimana del Design a Milano, ma le mirabolanti o esposizioni più ricercate e trendy del mondo, non possono bastare al popolo di appassionati avventori.

Serve un luogo dove potersi rifocillare, dove poter trovare cibi sfiziosi, cocktail sorprendenti, magari sulle note di un’ottima musica ed esiste solo un luogo che racchiude tutto questo: lo Street Food Experinece.

Si tratta dell’appuntamento gourmet che animerà, per tutta la durata del Salone, il Giardino Ventura di Lambrate, il distretto più creativo ed anticonformista del Fuorisalone.

Durante il Fuorisalone, nel Giardino Ventura di Lambrate sarà allestito un vero e proprio mercato dedicato allo street food d’autore: 15 food truck proporranno il meglio del cibo di strada nel panorama italiano e internazionale, dal kebab vegano all’hamburger gourmet, dalle alette di pollo fritte alla pizza napoletana. 

salonedelmobileIIOgni giornata sarà scandita da tre appuntamenti che faranno scoprire al pubblico le ultime tendenze nel mondo del food e del design.

Si ispira ad i mercati metropolitani internazionali, da un’idea di Gianluca Perrelli, Andrea Carletti e Carlo Portioli, professionisti nella comunicazione, nel design e nel digital marketing, Street Food Experince diventerà il primo punto di riferimento per quanto riguarda la ristorazione “temporary”, con un cibo di alta qualità presentato in location decisamente atipiche.

Proprio come gli “urban food market” che si trovano nelle grandi metropoli, pensiamo ad esempio al suggestivo mercato di Londra, presso Camden Town, Street Food Experience si stabilizzerà  nel Giardino Ventura di Lambrate, con sorprese culinarie di ogni tipo; inaugurato nel dicembre 2015 a Courmayeur, ai piedi del Monte Bianco, sarà il punto di riferimento per food and beverage durante tutta la durata dell’evento.

Già lo scorso anno Foodbox, la società che organizza l’evento, aveva gestito in esclusiva l’offerta Food&Beverage al Salone del Mobile 2016 di Milano, all’interno della prestigiosa location di Villa Ventura collocata nel cuore dell’area piu’ creativa e innovativa dell’evento.

Si è registrato un un un numero di presenze superiore a 20.000 persone, un calendario giornaliero di eventi organizzati con Media Partner e Sponsor, e, grazie alla presenza di numerosi speaker tra cui molti chef e designer l’evento è stato una delle attrazioni principali del Fuorisalone.

salonedelmobileIVSTREET FOOD EXPERIENCE 2017

FOOD & DESIGN: A pranzo con il designer. Ogni giorno nuovi piatti ispirati alle ricette di streetfood italiano ed internazionale saranno presentate e interpretate da designer emergenti insieme a Chef Gourmet.

STREET & FOODTECH: il box dove le più promettenti start-up del mondo del food, presenteranno i loro modelli di business e le esperienze nel dinamico mondo del foodtech.

MIXOLOGY, DESIGN & MUSIC: gli spirits, i cocktail e i long drink incontrano il mondo della musica. Ogni giorno al tramonto un Dj-Set e una esperienza di live music accompagneranno le alchimie dei mixologists più trendy.

salonedelmobileIII

L'articolo Fuorisalone: a Lambrate il design è… gourmet proviene da Business.it.

]]>
Spazi di lavoro fluidi e portatili al Salone del Mobile di Milano https://www.business.it/spazi-di-lavoro-fluidi-e-portatili-al-salone-del-mobile-di-millano/ Fri, 31 Mar 2017 08:00:51 +0000 https://www.business.it/?p=7985 L’organizzazione degli spazi di lavoro incide sul benessere dei lavoratori, sulla produttività e sul loro benessere? Se la risposta può  apparire scontata, basti pensare al nuovo Apple park e al Campus Cameo, certo meno banale è l’ideazione e la progettazione degli spazi di lavoro. A questi temi è dedicata l’edizione di Workplace3.0 del Salone del… Leggi tutto »Spazi di lavoro fluidi e portatili al Salone del Mobile di Milano

L'articolo Spazi di lavoro fluidi e portatili al Salone del Mobile di Milano proviene da Business.it.

]]>
L’organizzazione degli spazi di lavoro incide sul benessere dei lavoratori, sulla produttività e sul loro benessere? Se la risposta può  apparire scontata, basti pensare al nuovo Apple park e al Campus Cameo, certo meno banale è l’ideazione e la progettazione degli spazi di lavoro.
A questi temi è dedicata l’edizione di Workplace3.0 del Salone del Mobile di Milano, che si propone  come think tank per conoscere e comprendere i futuri cambiamenti degli spazi lavorativi, aspirando a essere non una semplice rassegna, ma il punto di partenza per stimolanti idee di sviluppo in grado di rispondere al
cambiamento e alle esigenze del mercato.

Spazi di lavoro: business e idee a Workplace3.0

Workplace3.0 2017 occuperà un’area espositiva di 10.000 metri quadrati suddivisa in due padiglioni. 92 le aziende espositrici che presenteranno  soluzioni in linea con le nuove modalità di lavoro e le nuove esigenze progettuali per “abitare” gli spazi professionali.
Un’occasione di riflessione su gli spazi di lavoro che si configura come un trampolino di lancio per il business degli espositori nazionali e internazionali, in un momento in cui l’export nel settore per le aziende italiane registra un trend positivo. La Francia si afferma come primo mercato del settore, superando quota 80 milioni di euro di export.
Nei primi dieci mesi del 2016  le aziende italiane di arredo ufficio hanno registrato risultati particolarmente brillanti nei due mercati più importanti per il contract e la progettazione: il Regno Unito (+28,5%) e gli Stati Uniti (+30,4%).
spazi di lavoro

Ridefinire gli spazi di lavoro

Ma l’aspirazione di Workplace3.0 va ben oltre quella di rappresentare un’occasione di business. Il proposito è quello di essere “fucina di idee,  specchio e  promotore della ridefinizione stessa dell’idea di ufficio”. Che viene pensato non più come luogo di mera efficienza produttiva ma come habitat permeabile e dinamico, aperto alla  condivisione professionale e alla contaminazione con altre attività, in cui gli spazi siano definiti “più dai bisogni di chi ci lavora che dalle funzioni classiche dei diversi ambienti di un ufficio”
L’edizione 2017 di Workplace3.0 introdurrà nell’ambiente di lavoro una prospettiva fortemente orientata all’uomo e diventerà il palcoscenico di soluzioni progettuali pensate per incidere positivamente sul “work – life balance” e sulla motivazione.
Ecco allora che gli spazi di lavoro si fanno aperti, destrutturati e senza postazioni fisse, caratterizzati da ambienti informali e da arredi riconfigurabili sulla base delle necessità del momento.
Fra le proposte gli spazi di lavoro che verranno presentati a Workplace3.0 anche soluzioni per un”ufficio nomade”. Moduli mobili e “portatili” da impiantare dove occorre, che nascono dalla sempre più diffusa coincidenza tra spazi abitativi e spazi lavorativi.
Sempre più importante, infine, l’emergere di un diverso concetto di customizzazione, in cui lo spazio viene costruito su misura rispetto alle relazioni umane e professionali, e a esigenze come la sostenibilità ambientale ed economica.
[Photo: Courtesy Salone del Mobile.Milano]

L'articolo Spazi di lavoro fluidi e portatili al Salone del Mobile di Milano proviene da Business.it.

]]>
Milano Design Week: conto alla rovescia per Salone e Fuorisalone https://www.business.it/milano-design-week-conto-alla-rovescia-per-salone-e-fuorisalone/ Thu, 30 Mar 2017 07:03:25 +0000 https://www.business.it/?p=7960 Ancora pochi giorni e Milano tornerà ed essere per 6 giorni il centro focale del design dell’arredamento. L’ora della Milano Design Week scatta il 4 aprile, per concludersi domenica 9 aprile, quando nel capoluogo lombardo si apriranno contemporaneamente l’istituzionale Salone del Mobile e il più scapigliato Fuorisalone. Il Salone del Mobile di Milano Oltre 200.000… Leggi tutto »Milano Design Week: conto alla rovescia per Salone e Fuorisalone

L'articolo Milano Design Week: conto alla rovescia per Salone e Fuorisalone proviene da Business.it.

]]>
Ancora pochi giorni e Milano tornerà ed essere per 6 giorni il centro focale del design dell’arredamento. L’ora della Milano Design Week scatta il 4 aprile, per concludersi domenica 9 aprile, quando nel capoluogo lombardo si apriranno contemporaneamente l’istituzionale Salone del Mobile e il più scapigliato Fuorisalone.
fuorisalone

Il Salone del Mobile di Milano

Oltre 200.000 mq di superficie espositiva e oltre 2.000 espositori  per la 56° edizione del Salone del Mobile, che continua il percorso di rinnovamento iniziato lo scorso anno con di x Lux – il settore dedicato al lusso senza tempo riletto in chiave contemporanea.
Novità 2017 il nuovo formato Classico: Tradizione nel futuro, dedicato a mobile e  complemento classici.
In piena sinergia con il Salone Internazionale del Mobile si svolgeranno le biennali  Euroluce, giunta alla 29° edizione,  e  Workplace3.0,  dedicata all’ambiente di lavoro, il Salone del Complemento d’Arredo e il SaloneSatellite, luogo di incontro tra i giovani selezionati dai 5 continenti, da imprenditori,
architetti, interior designer e stampa, che quest’anno avrà come tema “Desing is… ?”
Ad affiancare l’offerta commerciale due eventi in fiera, dedicati alla luce e all’ambiente di lavoro:

  • il primo, a cura di Ciarmoli Queda Studio, dal titolo DeLightFuL, sarà accompagnato da un  corto d’autore ispirato al fantasy firmato dal regista Matteo Garrone.
  • il secondo, A Joyful Sense at Work,  a cura di Cristia Cutrona,  racconta la visione dello scenario evolutivo dell’ambiente ufficio del futuro attraverso  quattro installazioni firmate da quattro studi di architettura internazionali.

Torna infine space&interiors,  dedicato alle finiture per l’architettura, a The Mall Porta Nuova, nel Brera Design District di Milano, con un allestimento a cura dello studio Migliore+Servetto Architects.
Con una forte  vocazione internazionale, il Salone del Mobile spiega Roberto Snaidero, Presidente del Salone del Mobile “ha richiamato la scorsa edizione un 67% di operatori esteri di alto profilo e con forte potere di acquisto”.
Secondo i dati elaborati dal Centro Studi Federlegno Arredo Eventi, l’export nei primi dieci  mesi del 2016 ha confermato il suo ruolo di punto di forza per lo sviluppo delle imprese italiane dell’arredo e dell’illuminazione: le vendite generate all’estero tra gennaio e  ottobre dello scorso anno hanno superato gli 11 miliardi di euro,  con segnali di crescita  importanti soprattutto in Francia (+5,3%), Stati Uniti (+8,1%) e Cina (+18,4%).
fuorisalone

Il Fuorisalone

6 giorni, 1123 eventi e 10 percorsi per il Fuorisalone, che in questo 2017 amplia il suo raggio di azione “conquistando” 2 nuovi Distretti, Cadorna e Isola, che passano così dai 9 del 2016 a gli 11 di quest’anno.
Nato spontaneamente nei primi anni ’80 dalla volontà di aziende attive nel settore dell’arredamento e del design industriale, il Fuorisalone si caratterizza oggi per un’espansione a molti settori affini, tra cui automotive, tecnologia, telecomunicazioni, arte, moda e food. E per non essersi piegato alla formula fieristica, né a un’organizzazione centralizzata, beneficiando però di una regia unica.
Sebbene siano distribuiti su tutta Milano, gli eventi del Fuorisalone si concentrano in tre zone principali:

  • Brera Design District – zona Breara
  • Tortona Design – zona Tortona
  • Ventura Lambrate & Ventura Centrale – zona Lambrate e Centrale

quattro strategiche:

  • Selected by Architonic – zona Milano
  • Porta Venezia in Design – zona Porta Venezia
  • Zona Sant’Ambrogio Design District – zona Sant’Ambrogio
  • Sper Studio Più | Superdesign Show – zona Tortona

e 3 progetti dedicati:

  • Elita Design Week Festival – zona Milano
  • La Triennale di Milano – zona Triennale Cadorna
  • Swiss Design Map Milano – zona Milano

Un pullulare di eventi e luoghi organizzato nel sito Fuorisalone.it, e in cui i visitatori potranno orientarsi anche grazie a “The map”:  una cartina realizzata per selezionare, trovare e organizzare eventi e appuntamenti, utile anche per orientarsi fra i trasporti pubblici e per vistare la città.
 

L'articolo Milano Design Week: conto alla rovescia per Salone e Fuorisalone proviene da Business.it.

]]>
Il design italiano alfiere del made in Italy https://www.business.it/il-design-italiano-alfiere-del-made-in-italy/ Wed, 08 Mar 2017 10:00:44 +0000 https://www.business.it/?p=7612 Una storia lunga oltre un secolo, quella del design italiano, costellata di eccellenze che ne hanno fatto il marchio di fabbrica del made in Italy: dalla nascita della Triennale di Milano fino a quella del Salone del Mobile di Milano, passando per la mostra che nel 1972 il MOMA di New York dedicò ai progetti… Leggi tutto »Il design italiano alfiere del made in Italy

L'articolo Il design italiano alfiere del made in Italy proviene da Business.it.

]]>
Una storia lunga oltre un secolo, quella del design italiano, costellata di eccellenze che ne hanno fatto il marchio di fabbrica del made in Italy: dalla nascita della Triennale di Milano fino a quella del Salone del Mobile di Milano, passando per la mostra che nel 1972 il MOMA di New York dedicò ai progetti italiani.
Un settore che, come bene spiega il report “Design economy” di Fondazione Symbola, negli  anni di crisi si è dimostrato come una delle più solide strategie anticrisi.

I numeri del design italiano

Nel 2015 le oltre 175.000 imprese di design europee hanno prodotto una ricchezza di circa 26 miliardi di euro, il 49,4% in più del 2010. In questo quadro l’Italia mantiene un ruolo di leadership, a cominciare dal numero di imprese: 29 mila, meno delle 34mila francesi, ma più delle 23mila tedesche, delle 21mila inglesi, delle 5mila spagnole.
Con 4,4 miliardi di euro di fatturato del design (poco meno dello 0,3% del Pil nazionale) l’Italia è seconda tra le grandi economie europee dopo la Gran Bretagna (8,8 miliardi), davanti a Germania , Francia e Spagna.
Di rilievo anche i risultati del design italiano nella specializzazione: il nostro Paese è secondo, dopo il Regno Unito (0,17%), per incidenza del fatturato del design sul totale dell’economia, pari allo 0,15%, quasi il doppio della media dell’Unione europea (0,09%), molto più della Germania (0,06%) e di Francia e Spagna (0,05%).
Inoltre in Europa, quasi un addetto di settore su cinque (17,4%) è italiano. Se osserviamo il valore aggiunto per addetto negli ultimi anni (2013 – 14), la sola Spagna (+23,8%, che parte però da livelli molto più bassi dell’Italia) evidenzia performance migliori del nostro Paese (+7,8%), mentre sono negativi in media i risultati dell’Unione europea (-1,0%) e le performance di Regno Unito (-5,2%), Germania (-11,7%) e Francia (-13,7%).

Il design come infrastruttura immateriale

“Il design – spiega il presidente di Symbola, Ermete Realacci  – non è legato solo all’estetica ma anche alla capacità di risolvere problemi complicati, che vale oro nella complessità contemporanea: dall’ideazione di nuovi prodotti all’individuazione di nuovi mercati, fino alla ricerca di nuovi significati. Ieri come oggi il design italiano è l’infrastruttura immateriale del made in Italy, e non è un caso se le imprese di design prosperano lì dove ci sono le Pmi che fanno il made in Italy”.  Oggi il design serve anche a rispondere a nuovi bisogni, come spiega Realacci: “Per esempio è un elemento essenziale nella progettazione dei prodotti hi-tech. Non è un caso se Google per i suoi glass si è rivolto a un’impresa italiana; non è un caso se Giugiaro oggi ha iniziato a disegnare anche auto elettriche per grandi aziende cinesi. E siccome il design rinnova l’idea di progetto e risponde ai bisogni e alle vocazioni dei tempi, oggi assume e veicola nei prodotti anche i dettami dell’economia circolare: efficienza, minore impiego di materia ed energia, riciclabilità”.
occhiali di design
I buoni risultati raggiunti dal design italiano non si limitano al fatturato e alla specializzazione.  L’Italia è uno dei leader anche nei brevetti: il Registered Community Design, lo strumento comunitario di registrazione dei progetti e disegni in ambito industriale, vede il nostro Paese secondo dopo la Germania.
Sulle 32 categorie aggregate previste nella classificazione, l’Italia si colloca in 22 casi  tra i primi tre paesi per numero assoluto:

  • primi in 4 casi – cibo, articoli di ornamento, strumenti musicali, loghi;
  • secondi in 8 – tessile, articoli da viaggio, tessili artificiali, arredamento, articoli per la casa, impianti pubblicitari e insegne, impianti sanitari, di distribuzione, riscaldamento e condizionamento, apparecchi di illuminazione;
  • terzi in 10 casi – articoli per la pulizia, pacchetti e contenitori, orologeria, mezzi di trasporto, macchinari, strumenti fotografici, cinematografici e ottici, stampa e macchine per ufficio, articoli per la caccia e la pesca, costruzione ed elementi per le costruzioni, macchine per la preparazione di cibi.

L'articolo Il design italiano alfiere del made in Italy proviene da Business.it.

]]>
Visualized a Milano: il futuro dell’information communication https://www.business.it/visualized-milano-futuro-dellinformation-communication/ Fri, 03 Mar 2017 09:15:49 +0000 https://www.business.it/?p=7541 Dopo Berlino e Londra si svolgerà sabato 11 marzo a Milano, presso lo spazio BASE di via Bergognone 34, il terzo appuntamento europeo di Visualized, il ciclo di conferenze dedicate all’information design, lanciate nel 2012, a New York, dal communication designer Eric Klotz. L’information design serve a raccontare la realtà, a visualizzare statiche, a restituire… Leggi tutto »Visualized a Milano: il futuro dell’information communication

L'articolo Visualized a Milano: il futuro dell’information communication proviene da Business.it.

]]>
Dopo Berlino e Londra si svolgerà sabato 11 marzo a Milano, presso lo spazio BASE di via Bergognone 34, il terzo appuntamento europeo di Visualized, il ciclo di conferenze dedicate all’information design, lanciate nel 2012, a New York, dal communication designer Eric Klotz.

L’information design serve a raccontare la realtà, a visualizzare statiche, a restituire graficamente la complessità.

Questa scienza attira oggi l’interesse di data journalist, artisti, storyteller: una comunità interdisciplinare che si ritrova nelle conferenze Visualized, incentrate sullo sviluppo di design, storytelling ed innovazione sociale.

L’appuntamento di Milano vuole alimentare il dibattito internazionale sull’information design communication, grazie ai contributi della vivace community italiana,

Saranno coinvolti data visualizers, artisti, designer, ricercatori e altri esperti di settore, in una conferenza di un giorno, dalle ore 9:00 alle 16:00, in un incontro stimolante ed innovativo.

Grazie agli speackers, che condivideranno idee e progetti socialmente innovativi, utilizzando le tecnologie più avanzate e le più aggiornate tecniche di comunicazione visiva, i partecipanti alla conferenza potranno esplorare progetti di comunicazione e informazione esperienziale.

Tali progetti, legati all’information design, tratteranno di visualizzazione dei dati, interaction design, ambienti virtuali ed oggetti intelligenti.

Saranno presentati, inoltre, svariati particolari metodi di comunicazione, alcuni  sperimentali, per dare più significato ai messaggi che si vogliono comunicare.

Milano è il nuovo capitolo europeo del ciclo di conferenze Visualized, sul palco del BASE saliranno designer, ricercatori, giornalisti, tecnologi e tanti altri ospiti, che racconteranno storie straordinarie, condividendo le proprie intuizioni.

Realizzato grazie al contributo di Comin & Partners e con la media partnership, tra gli altri, di Prima Comunicazione, Visualized Milan proporrà i lavori più innovativi e di forte impatto creati in Italia e all’estero.

Per dare maggiore visibilità all’information design e raggiungere un platea ancora più ampia, venerdì 10 Marzo sarà organizzato un evento satellite: un workshop esclusivo sulla visualizzazione dei dati tenuto da Density Design Lab e Calibro che avrà luogo negli uffici di Milano di INAREA Identity and Design Network, la cui disponibilità dei posti è limitata ed è riservata agli iscritti alla conferenza di Visualized Milan.

Le aree tematiche coinvolte saranno quelle della visual arts, design, tech, incubator/innovation, workshops/makers data; 20 relatori interverranno per circa 20 minuti ciascuno.

Questi importanti speakers daranno vita ad una narrazione collettiva, grazie alla condivisione delle proprie intuizioni e alla presentazione due propri progetti.

Gianluca Parodi

L'articolo Visualized a Milano: il futuro dell’information communication proviene da Business.it.

]]>
A Torino arrivano i temporary shop tecnologici per sfidare l’e-commerce https://www.business.it/a-torino-arrivano-i-temporary-shop-tecnologici-per-sfidare-le-commerce/ Wed, 01 Mar 2017 08:15:09 +0000 https://www.business.it/?p=7452 Battere la concorrenza sul suo stesso terreno. La sfida è quella di fronteggiare le grandi piattaforme di e-commerce sfruttando la tecnologia, per rendere le vetrine e i locali fisici più appetibili per la clientela. Il piano è stato lanciato da Ascom Confcommercio Torino: per 45 giorni una trentina di negozi di Torino avranno a disposizione… Leggi tutto »A Torino arrivano i temporary shop tecnologici per sfidare l’e-commerce

L'articolo A Torino arrivano i temporary shop tecnologici per sfidare l’e-commerce proviene da Business.it.

]]>
Battere la concorrenza sul suo stesso terreno. La sfida è quella di fronteggiare le grandi piattaforme di e-commerce sfruttando la tecnologia, per rendere le vetrine e i locali fisici più appetibili per la clientela.
Il piano è stato lanciato da Ascom Confcommercio Torino: per 45 giorni una trentina di negozi di Torino avranno a disposizione per le loro vendite tre temporary shop dotati di tecnologia all’avanguardia per rendere i locali più attraenti per la clientela.  Sono i cosiddetti Temporary Living Lab, spazi fisici tecnologicamente attrezzati per brevi periodi nel cuore della città e nelle zone semi centrali dove, con il supporto di professionisti, è possibile sperimentare concretamente le tecnologie innovative “legate” al negozio, misurandone i benefici.
“Si tratta di un progetto molto ambizioso di Ascom Confcommercio di Torino e provincia che permetterà la collaborazione degli esercenti impegnati nella sperimentazione, le aziende tecnologiche e i proprietari degli spazi commerciali sfitti o vuoti da molto tempo – ha spiegato il direttore Carlo Alberto Carpignano che cura il progetto -. Il nostro scopo, aggiunge il direttore e curatore del progetto, è  creare un ecosistema di aziende, una community del settore, soddisfatte di lavorare insieme. Grazie alle nuove tecnologie sarà possibile il raggiungimento di una nuova clientela, il recupero di spazi vuoti in un un progetto molto importante per la nostra Associazione, ma anche per l’Ente pubblico spesso alle prese con il problema della desertificazione commerciale”.
temporary shop

Come funzionano i temporary shop del progetto

Nei negozi saranno installati dei sensori in grado di monitorare i passaggi e i tempi di permanenza delle persone. E per renderli più  appetibili ai clienti, i temporary shop saranno dotati di diffusori di profumi, specchi digitali e led in grado di valorizzare al meglio gli articoli esposti. Infine ad arricchirli carte da parati avveniriste che permettono in poco tempo di rinnovare il negozio.
Sono una trentina i negozi che sperimenteranno questo progetto, in collaborazione con Banca Sella e Confcommercio, che ha richiesto un investimento di 200 mila euro.
In poco tempo saranno allestiti tre temporary shop: uno nel cuore di Torino, vicino a piazza Cln, un altro in una zona con cantieri (probabilmente via Nizza) e un terzo in un’area semi centrale.
“Ogni attività avrà a disposizione per un mese e mezzo questi spazi – spiega Carlo Alberto Carpignano, – dotati delle tecnologie più all’avanguardia, per poterle sperimentare di persona. Così potranno poi decidere se installarle nel loro negozio. Non solo. Aiuteremo queste imprese a inserirsi nell’e-commerce, spiegando loro l’importanza di avere Facebook o di collaborare con una piattaforma di vendita”.
Il social media manager Christan Zegna avrà il compito di illustrare le primarie regole di comportamento nella comunicazione online e offline creando eventi e fidelizzando la potenziale clientela. Mentre al dottor Andrea Granpioggia, di Hype Banca Sella, spetterà l’illustrazione della possibilità per gli imprenditori di avere una visione chiara e sempre aggiornata di tutti i flussi per fare facilmente confronti e analisi, con la massima trasparenza su commissioni e canoni.
 
[Foto di Hpnx9420 -wikimedia]

L'articolo A Torino arrivano i temporary shop tecnologici per sfidare l’e-commerce proviene da Business.it.

]]>
Anna Maresova, la designer che ripensa i sex toys https://www.business.it/anna-maresova-la-designer-che-ripensa-i-sex-toys/ Fri, 17 Feb 2017 09:12:23 +0000 https://www.business.it/?p=7308 Mettete da parte una noiosa incombenza, spegnete il cellulare, ignorate il rumore che viene da fuori: parliamo di sex toys. Non più – finalmente – argomento di nicchia raccontato con pruriti e trivialità; più in generale tutto ciò che ruota attorno al benessere e alla sessualità – preservativi, lubrificanti, giocattoli – si sta liberando dai… Leggi tutto »Anna Maresova, la designer che ripensa i sex toys

L'articolo Anna Maresova, la designer che ripensa i sex toys proviene da Business.it.

]]>
Mettete da parte una noiosa incombenza, spegnete il cellulare, ignorate il rumore che viene da fuori: parliamo di sex toys. Non più – finalmente – argomento di nicchia raccontato con pruriti e trivialità; più in generale tutto ciò che ruota attorno al benessere e alla sessualità – preservativi, lubrificanti, giocattoli – si sta liberando dai tabù. I design sono sempre più curati, la varietà di prodotti e prezzi è sempre più ampia, l’e-commerce arriva dove i negozi per adulti, ancora troppo spesso, si fermano. Secondo l’ultimo rapporto di Technavio, pubblicato nel 2016 e relativo al quadriennio 2016-2020, il mercato globale dei sex toys dovrebbe superare i 29 miliardi di dollari entro il 2020, con un tasso di crescita annuale di quasi il 7%.

La società di sex toys Whoop.de.doo

In questo mercato ampio convivono le grandi firme e le piccole realtà emergenti. Quindi non sorprendono e anzi confermano questo trend le esperienze come quella di Whoop.de.doo, una linea di sex toys pensata e disegnata per le donne. È a firma della designer ceca Anna Maresova, che i primi prodotti li ha creati per la sua tesi di master, con la quale ha vinto un premio nel 2011. Due anni dopo ha fondato la sua società e ha messo in commercio il primo sex toy della linea: le Whoop.de.doo Venus Balls. Palline vaginali ora disponibili in tre versioni: per le donne che dopo il parto vogliono rafforzare il pavimento pelvico, quelle “light”, che pesano 65 grammi e quelle “noir heavy” che pesano invece 120 grammi.

A fine 2015, dopo un lungo periodo di ricerca e sviluppo, la Whoop.de.doo ha lanciato il suo secondo prodotto: un vibratore all’apparenza minimalissimo ma al suo interno decisamente elaborato. L’esterno è in silicone medico al 100%, il corpo è flessibile. Al posto dei tradizionali pulsanti per regolare la vibrazione ci sono dei caratteri braille, che rendono il controllo intuitivo e tattile. Ha un diametro di 35mm, 3 vibrazioni diverse lungo il corpo, è impermeabile, si può ricaricare tramite usb e viene spedito in una custodia di cotone.
sex_toys_anna
[La designer Anna Maresova e il vibratore con cui ha vinto il Red Dot Award – Whoop.de.doo-Twitter]
Per questo prodotto Maresova ha vinto nel 2016 il Red Dot Award, il prestigioso premio di design nella categoria “vibratori”. Una giuria di 41 esperti fra professionisti, designers, docenti e giornalisti ha scelto il suo prodotto perché “ridotto all’essenziale: piacevole all’uso e intuitivo nel controllo”.

Cosa aspettarsi da questa firma per il 2017? Le Vibration Eggs, che verranno lanciate nei prossimi mesi. Per ora disegnata in due versioni, è un oggetto che unisce la vibrazione alla funzionalità delle palline, ma in versione “mono”. Minimalissima ed elegante, ovviamente.

L'articolo Anna Maresova, la designer che ripensa i sex toys proviene da Business.it.

]]>
Artemest, l’artigianato italiano vola alto in Usa e Uk https://www.business.it/artemest-lartigianato-italiano-vola-alto-in-usa-e-uk/ Sun, 12 Feb 2017 08:00:52 +0000 https://www.business.it/?p=7243 Il meglio dell’artigianato Made in Italy consolida la propria presenza oltre Manica e oltre oceano: la piattaforma Artemest infatti ha recentemente annunciato di aver raccolto 1 milione e 100 mila euro per rafforzare il proprio mercato in UK e USA. Si tratta del primo marketplace di artigianato italiano di altissima qualità, fondato nel 2015 dalla… Leggi tutto »Artemest, l’artigianato italiano vola alto in Usa e Uk

L'articolo Artemest, l’artigianato italiano vola alto in Usa e Uk proviene da Business.it.

]]>
Il meglio dell’artigianato Made in Italy consolida la propria presenza oltre Manica e oltre oceano: la piattaforma Artemest infatti ha recentemente annunciato di aver raccolto 1 milione e 100 mila euro per rafforzare il proprio mercato in UK e USA. Si tratta del primo marketplace di artigianato italiano di altissima qualità, fondato nel 2015 dalla designer di gioielli Ippolita Rostagno.
Ippolita_rostagno_artemest
Dopo 30 anni di lavoro tra Italia e Stati Uniti, dove ha vestito con i suoi preziosi una lunga lista di nomi di Hollywood, ha deciso di lanciare un ponte fra domanda e offerta. Così nel 2015 è nato Artemest: una piattaforma di e-commerce che tiene insieme arte e artigianato, home decor, gioielleria. Oggi è la vetrina di spicco per circa 230 designer e imprese artigianali, distribuisce più di 5mila prodotti in circa 60 paesi nel mondo, offrendo un assortimento di pezzi unici, tra le categorie di arredamento, design, gioielleria e arte.

L’artigianato di lusso piace e cresce

Dai più rinomati maestri del vetro di Murano alle più antiche botteghe di orafi fiorentini, in Artemest “espongono” nomi quali Bruno Gambone, Antonino Sciortino e Giacomo Moor. Per ciascun artista il sito dedica contenuti editoriali e video, che accompagnano il cliente non solo alla scoperta del prodotto ma anche del processo creativo che lo ha generato, le storie e i luoghi.

Il balzo in avanti della piattaforma è stato reso possibile dai finanziamenti di IAG (Italian Angels for Growth), degli investitori americani Kirstie Steiner e Alessandra Lundry, alla Venture Capital Holding SharkBites, il cui maggiore azionista è Fabio Cannavale, fondatore e ceo di lastminute.com, e del Family Office Rancilio Cube. Obbiettivo: consolidare ulteriormente il giro di affari nel mondo dell’artigianato di lusso. “L’investimento verrà utilizzato per espandere la nostra presenza in USA e UK, che attualmente rappresentano circa l’80% del fatturato“, ha detto il Co-founder di Artemest Marco Credendino. “Inoltre intendiamo incrementare il numero di realtà presenti sul nostro sito per rafforzare la nostra posizione come il più grande network online di produttori indipendenti di lusso”.
artemest_stefania_boemi[Stefania Boemi – Artemest]
A distanza di due anni dall’avvio della piattaforma, l’idea di Rostagno si è rivelata efficace. Il fatturato è in crescita, il numero delle collaborazioni aumenta e il suo lavoro è comparso sulle principali riviste del mondo: Forbes, Wall Street Journal, Financial Times. Artigiana e imprenditrice insieme, con Artemest è riuscita nel suo intento, rivelato al New York Times: “Far lavorare il più possibile gli artigiani italiani, così che possano assumere collaboratori e insegnare alle nuove generazioni a fare le cose che sanno fare. Così l’artigianato tutto sarà salvaguardato, con la trasmissione di competenze e con queste, la riverenza per il processo artistico”.

L'articolo Artemest, l’artigianato italiano vola alto in Usa e Uk proviene da Business.it.

]]>
ZzzleepandGo, la startup che ci farà dormire in aeroporto https://www.business.it/zzzleepandgo-la-startup-che-ci-fara-dormire-in-aeroporto/ Fri, 27 Jan 2017 07:15:46 +0000 https://www.business.it/?p=7118 Chi viaggia lo sa, dormire in aeroporto è un incubo: luci al neon sempre accese, scomode panchine pensate per evitare che i viaggiatori campeggino, un gran via vai di gente, niente privacy, niente pulizia, niente silenzio. Proprio da una di queste orribili esperienze, tre ragazzi del varesotto hanno cominciato a maturare la loro idea di business,… Leggi tutto »ZzzleepandGo, la startup che ci farà dormire in aeroporto

L'articolo ZzzleepandGo, la startup che ci farà dormire in aeroporto proviene da Business.it.

]]>
Chi viaggia lo sa, dormire in aeroporto è un incubo: luci al neon sempre accese, scomode panchine pensate per evitare che i viaggiatori campeggino, un gran via vai di gente, niente privacy, niente pulizia, niente silenzio. Proprio da una di queste orribili esperienze, tre ragazzi del varesotto hanno cominciato a maturare la loro idea di business, che è diventata una start up e che mira a ‘colonizzare’ aeroporti e stazioni in tutt’Italia e non solo.

ZzzleepandGo: capsule hotel per dormire in aeroporto

I protagonisti di questa impresa, destinata a cambiare il modo di vivere i viaggi, sono Matteo Destantini, Nicolas Montonati e Alberto Porzio. I tre hanno partecipato nel 2015 ad una smart up, un incitatore di nuove aziende d’innovazione della Liuc, l’ateneo di Castellanza, in provincia di Varese. Lo sviluppatore Angelo Incubino li ha poi affiancati fino alla sistemazione delle prime 4 cabine all’aeroporto di Bergamo Orio al Serio. Oggi, altre capsule hotel della ZzzleepandGo sono disponibili anche a Milano Malpensa.

Come dormire in aeroporto con ZzzleepandGo

Come ogni startup che si rispetti, ZzzleepandGo punta sulla digitalizzazione dei servizi. Basta infatti registrarsi on line e prenotare, con il proprio smart phone, la propria lounges direttamente in aeroporto. Il costo di una “stanza” è di 39 euro a notte ma è possibile anche prenotare, e pagare, ad ore. La capsule garantisce silenzio e privacy, la possibilità di caricare i propri dispositivi mobili e connettersi ad internet tramite la wi-fi. L’igiene è garantita grazie ad un sistema automatizzato di pulizia che abbatte i costi del personale.

Dormire in aeroporto e non solo

Dormire in aeroporto sarà un piacere non più un problema’, assicurano gli startupper. Il sistema, effettivamente, permette di abbattere i costi rispetto alle altre soluzioni alberghiere di norma disponibili nei pressi degli aeroporti e di guadagnare tempo, riducendo a zero i trasferimenti albergo-aeroporto, assicurando così la massima efficienza e innovazione del sistema.

L'articolo ZzzleepandGo, la startup che ci farà dormire in aeroporto proviene da Business.it.

]]>
La coperta super morbida? Si fa con i maxi gomitoli https://www.business.it/la-coperta-super-morbida-si-fa-con-i-maxi-gomitoli/ Tue, 17 Jan 2017 10:12:02 +0000 https://www.business.it/?p=7029 Maxi gomitoli per maxi (e morbidissime) coperte. È l’idea creata dalla designer ucraina Anna Marinenko – in arte Anna Mo – prima con la lana, ora con prodotti più facilmente lavabili, ed è stata finanziata con due campagne di successo su Kickstarter. Al posto dei ferri e del filo sottile, ci sono le braccia ed… Leggi tutto »La coperta super morbida? Si fa con i maxi gomitoli

L'articolo La coperta super morbida? Si fa con i maxi gomitoli proviene da Business.it.

]]>
Maxi gomitoli per maxi (e morbidissime) coperte. È l’idea creata dalla designer ucraina Anna Marinenko – in arte Anna Mo – prima con la lana, ora con prodotti più facilmente lavabili, ed è stata finanziata con due campagne di successo su Kickstarter.
Al posto dei ferri e del filo sottile, ci sono le braccia ed enorme gomitoli che vanno dai 20 metri in su, di lana merino o cotone imbottito. Si chiama Ohhio – si pronuncia óh-yo – ed è nato da un’intuizione avuta da Anna Mo alla fine del 2015, quando, un po’ per caso, si è trovata di fronte a una grossa matassa di lana che ha catturato la sua attenzione. Per gioco ha cominciato a fare la maglia usando le mani al posto dei ferri. Ha fotografato il risultato, lo ha messo online e la risposta ottenuta le ha fatto pensare che quella era un’idea da sviluppare.

La prima campagna su Kickstarter è stata dedicata alla linea di lana. È andata bene, ma dalle centinaia di sostenitori sulla piattaforma, è emerso che la lana non era un materiale per tutti. Difficile da lavare, le persone vegane non lo usano e chi soffre di allergie può non gradirla. Il gruppo ha cominciato quindi a lavorare su Ohhio Braid, una linea di maxi gomitoli di cotone elasticizzato e imbottitura in microfibra, come quella dei cuscini. Morbidissima, più facile sia per il lavaggio che per la manutenzione, più versatile e disponibile in vari diametri, colori e lunghezze.
Ohhio_braid
Il crowdfunding è durato 38 giorni e sono stati raccolti 139.000 $, pari a oltre 3 volte la cifra richiesta. A funzionare è stata non solo l’idea ma l’intera operazione: il progetto ha mosso i primi passi a gennaio del 2016; da febbraio ad aprile Anna e il suo team hanno lavorato sul piano di ricerca e sviluppo. In primavera e in estate si sono quindi concentrati sul prototipo e a novembre il progetto è stato lanciato sulla piattaforma di crowdfunding. La produzione di Ohhio Braid è cominciata a inizio 2017 e le prime spedizioni sono previste in primavera.

Con un maxi gomitolo la fantasia può fare infinite cose

Nella sede di Kiev sono in 20 persone a lavorare. La linea di prodotti di lana già in vendita va dai maxi gomitoli a lavori di maglia già pronti, come coperte, cappelli, sciarpe o cucce per animali.
Ohhio_braid_animali
Nell’acquisto è inserito anche il kit con le istruzioni per il fai da te, nonché per il lavaggio.
L’aspetto innovativo di Ohhio non è solo sul piano estetico: l’idea ha anche rinnovato e rilanciato una tecnica antica come quella della maglia, un aspetto che il gruppo rivendica orgogliosamente per lo stimolo creativo che ha generato: con un maxi gomitolo infatti, la fantasia può fare infinite cose.

L'articolo La coperta super morbida? Si fa con i maxi gomitoli proviene da Business.it.

]]>
Filotto: il portalampada dal concept innovativo https://www.business.it/filotto-il-portalampada-dal-concept-innovativo/ Sat, 24 Dec 2016 08:00:07 +0000 https://www.business.it/?p=1939 Fabio Coianiz è un giovane imprenditore con il pallino dell‘illuminazione. Dopo una laurea Economia e Commercio, nel 2008 apre Duraluce, società di consulenza nel settore dell’illuminazione a risparmio energetico e dell’illuminotecnica. Negli anni seguenti illumina uffici, fabbriche e ogni genere di luogo di lavoro, collabora con le amministrazioni pubbliche per l’illuminazione di beni architettonici e strade… Leggi tutto »Filotto: il portalampada dal concept innovativo

L'articolo Filotto: il portalampada dal concept innovativo proviene da Business.it.

]]>
Fabio Coianiz è un giovane imprenditore con il pallino dell‘illuminazione. Dopo una laurea Economia e Commercio, nel 2008 apre Duraluce, società di consulenza nel settore dell’illuminazione a risparmio energetico e dell’illuminotecnica. Negli anni seguenti illumina uffici, fabbriche e ogni genere di luogo di lavoro, collabora con le amministrazioni pubbliche per l’illuminazione di beni architettonici e strade ma soprattutto si specializza nell’illuminazione di spazi aperti al pubblico, come bar, ristoranti, alberghi e negozi.

Il concept del portalampada Filotto

È provando a valorizzare gli arredi dei locali pubblici, che Fabio sente l’esigenza poter lavorare con punti luce completamente modulabili, dotati di cavi elettrici di diverse lunghezze e rivestiti di differenti colori. È questa l’idea pratica alla base di Filotto, il portalampada a sospensione colorato, completamente personalizzabile, progettato da Fabio Coianiz per liberare i cavi, facendoli diventare parte integrante dell’arredamento. Alla base del concept del prodotto però c’è molto di più. Avvalendosi della consulenza di Emanuela Colarullo, specializzata nel disegno e progettazione di startup e nuovi prodotti, Fabio nel 2015 mette a punto un prodotto nuovo, che ha centrato perfettamente i gusti del target giovane e creativo a cui è indirizzato.

Cosa è il portalampada Filotto?

Filotto è un prodotto da banco, venduto in una scatola leggera e trasparente che contiene tutto il necessario per installare la luce appena tornati a casa. La lampada a sospensione ha un design moderno e minimale e un prezzo contenuto, da acquisto di impulso, lontano dai prezzi inaccessibili delle lampade firmate dai designer: con Filotto è l’acquirente che inventa il suo design. Dal 2015 la gamma dei prodotti Filotto si è continuamente ampliata e ora è possibile scegliere in catalogo tra 17 colori di portalampada (tra siliconici e ceramici), 40 fantasie di filo elettrico, 13 lunghezze di cavi, 8 modelli di lampade a incandescenza, 9 a filamento led, per comporre un’infinità di combinazioni disponibili.

Dove si  acquista il portalampada Filotto?

È possibile acquistare Filotto nei 200 negozi sparsi in 11 regioni italiane che ospitano l’espositore del prodotto, oppure direttamente sul sito ufficiale Filotto, dove troverete anche una sezione dedicata alla richiesta di ulteriori personalizzazioni.
Il Filotto sarà in mostra a Homi, la fiera milanese del Lifestyle – dal 27 al 30 gennaio 2017 – ospite nell’area di DAUNOACENTO, il concept espositivo di GumDesign.
[FOTO di Fabio Coianiz dalla galleria Facebook di Filotto]

L'articolo Filotto: il portalampada dal concept innovativo proviene da Business.it.

]]>
Quanto conta il food packaging per l’e-commerce https://www.business.it/quanto-conta-il-food-packaging-per-le-commerce/ Mon, 19 Dec 2016 08:00:50 +0000 https://www.business.it/?p=6681 L’importanza di un buon design delle confezioni ormai è risaputa, e quando si tratta di e-commerce l’imballaggio acquista un valore ancora maggiore visto che il packaging del prodotto è il primo elemento che valutiamo all’arrivo del pacco. Una bella confezione, che non causi spreco di imballaggi, che sia di facile apertura e che abbia conservato bene… Leggi tutto »Quanto conta il food packaging per l’e-commerce

L'articolo Quanto conta il food packaging per l’e-commerce proviene da Business.it.

]]>
food packagingL’importanza di un buon design delle confezioni ormai è risaputa, e quando si tratta di e-commerce l’imballaggio acquista un valore ancora maggiore visto che il packaging del prodotto è il primo elemento che valutiamo all’arrivo del pacco.
Una bella confezione, che non causi spreco di imballaggi, che sia di facile apertura e che abbia conservato bene la merce acquistata, è un elemento fondamentale che rende l’esperienza di acquisto soddisfacente e quindi spinge il consumatore a nuovi acquisti futuri.
Nel settore food dell’e-commerce poi il design della confezione è ancora più determinante perché permette alla prima occhiata di farsi un’idea su appeal del prodotto, freschezza e quindi qualità e bontà. I venditori del comparto food però non hanno ancora compreso pienamente l’importanza del packaging e quanto la cura del confezionamento del cibo abbia ricadute positive o negative sulla vendita on line dei loro prodotti. I retailer non differenziano come dovrebbero il packaging dei prodotti deperibili destinati all’e-commerce e questo crea spesso insoddisfazione nel consumatore.
Sono queste le conclusioni a cui sono arrivati i partecipanti a Enabler, un evento di due giorni organizzato a Parigi da Sealed Air, azienda americana leader nelle soluzioni innovative di packaging e igiene per il settore food.

I trend  del Food Packaging per l’e-commerce

Cosa piace ai consumatori di cibo ordinato online? Ecco i maggiori trend del mercato:

  • Green. Il target dei Millennials è attento alla sostenibilità del packaging e chiede confezioni realizzate con materiali biodegradabili, a basso impatto ambientale, senza spreco inutile di carta o plastica.
  • Trasparenza. I contenitori trasparenti che lasciano vedere subito il prodotto, perfettamente ermetici, che lasciano respirare il prodotto e lo proteggono dalla luce sono molto graditi tra i consumatori, soprattutto quando in etichetta riportano tutte le informazioni sull’origine e la provenienza.
  • Riutilizzo. Una confezione che sia pensata per avere una ‘seconda vita’ è in linea con i dettami dell’economia circolare, piace al cliente perché gli dà l’idea di aver ricevuto un regalo e quindi lo fidelizza.
  • Box. I consumatori amano le scatole da pic-nic, di tutte le forme. Sono apprezzate per la praticità, la resistenza al trasporto, agli sballottamenti e alla perforazione: il cibo resta perfettamente integro e ben protetto.
  • App dedicate. I clienti chiedono di poter usare le app sui dispositivi mobili non soltanto per ordinare i prodotti ma anche per seguirne la tracciabilità e poter gestire i tempi di consegna.

Le possibilità offerte dal mercato del packaging sono ampie, diversificate per fasce di prezzo, per design  delle confezioni e per tipo di materiali con cui sono progettati gli imballaggi, molti  innovativi (come ad esempio le confezioni commestibili!) .
Offrire al cliente un’esperienza di acquisto positiva, all’altezza delle aspettative, permette di far crescere moltissimo il canale di vendita online di ogni venditore al dettaglio che si affaccia sull’e-commerce.
[FOTO Sealed Air]

L'articolo Quanto conta il food packaging per l’e-commerce proviene da Business.it.

]]>
La lezione di Best Brand 2016 https://www.business.it/la-lezione-di-best-brand-2016/ Fri, 09 Dec 2016 08:30:19 +0000 https://www.business.it/?p=2074 Sono stati i 4.500 consumatori interpellati, scelti a campione da GfK, a decretare il podio della seconda edizione del premio Best Brands Italia che quest’anno ha premiato i tre marchi risultati più forti, riconosciuti e amati dal pubblico. I vincitori di Best Brand La Ferrero si è aggiudicata il Best Corporate Brand, titolo che premia… Leggi tutto »La lezione di Best Brand 2016

L'articolo La lezione di Best Brand 2016 proviene da Business.it.

]]>
Sono stati i 4.500 consumatori interpellati, scelti a campione da GfK, a decretare il podio della seconda edizione del premio Best Brands Italia che quest’anno ha premiato i tre marchi risultati più forti, riconosciuti e amati dal pubblico.

I vincitori di Best Brand

La Ferrero si è aggiudicata il Best Corporate Brand, titolo che premia la miglior Azienda. La Barilla ha vinto il Best Product Brand come miglior marca e alla Rigoni di Asiago è stato conferito il premio Best Growth Brand come marca cresciuta in maniera più significativa durante il 2016. Ad Airbnb è stato invece conferito l’Innovation Award, un riconoscimento importante che premia l’idea rivoluzionaria della marca e la sua costante portata innovativa.
Mentre i primi tre premi sono il risultato di un ampio studio del Gruppo GfK, leader nelle ricerche di mercato, l’Innovation Award è stato ideato e voluto dai partner di Best Brands 2016: Rai Pubblicità e Sistem24.

I criteri di Best Brand

Al di là della notizia in sé, quello che interessa di questo Premio è il criterio di selezione dei vincitori, non più affidato alla classica Giuria che distribuisce titoli tenendo conto, nel migliore dei casi, dell’affezione del pubblico verso la marca e delle classifiche di vendita.
Best Brands 2016 è un format tedesco, ideato 13 anni fa da Gfk e Serviceplan – la più grande agenzia di comunicazione indipendente in Europa – e importato l’anno scorso in Italia. I vincitori dei premi sono decretati in base ad un algoritmo che incrocia i dati di un ampio studio dell’appeal tra i consumatori con quelli del successo economico di un marchio. Ne viene fuori che a decretare la vittoria è sostanzialmente il pubblico. E’ infatti il pubblico che attraverso i media mette in gioco una componente emotiva verso la marca che lo induce all’acquisto e ne sancisce quindi il successo economico. Share of Soul e Share of Market sono quindi i due piatti della bilancia dove il peso del primo è maggiore rispetto al secondo, ovvero più determinante per il successo di un marchio.

Cosa insegna Best Brand

Best BrandBest Brands 2016 ha premiato grandi aziende quotate in Borsa e attestate sul mercato internazionale ma la ricerca alla base del Premio è valida anche per marchi meno riconosciuti che vogliano comunque imporsi sul mercato. In sostanza GfK e Serviceplan hanno evidenziato come a fare il successo di un marchio sia la componente emotiva: senza un legame emotivo con il consumatore ci sono prodotti e servizi, non marche, ed è proprio la dimensione emotiva che fa preferire al consumatore una marca rispetto ad altre, che sposta la competizione dal prezzo, che genera forza ed è capace di trasmettere valore. 

[FOTO di assillo]

L'articolo La lezione di Best Brand 2016 proviene da Business.it.

]]>
Come preparare le slide per una presentazione efficace https://www.business.it/come-preparare-le-slide-per-una-presentazione-efficace/ Sat, 12 Nov 2016 10:00:58 +0000 https://www.business.it/?p=6172 10-20-30: così consiglia Guy Kawasaky, ex responsabile marketing di Apple e innovatore seriale della Silicon Valley. Il suo metodo per la preparazione di presentazioni Power Point (o Keynote) efficaci è molto semplice e schematico ma estremamente preciso. Perché le slide sono uno strumento potentissimo ma solo se utilizzato bene, altrimenti rischiano di diventare un elemento… Leggi tutto »Come preparare le slide per una presentazione efficace

L'articolo Come preparare le slide per una presentazione efficace proviene da Business.it.

]]>
10-20-30: così consiglia Guy Kawasaky, ex responsabile marketing di Apple e innovatore seriale della Silicon Valley. Il suo metodo per la preparazione di presentazioni Power Point (o Keynote) efficaci è molto semplice e schematico ma estremamente preciso. Perché le slide sono uno strumento potentissimo ma solo se utilizzato bene, altrimenti rischiano di diventare un elemento di distrazione o confusione che non vi aiuterà nella presentazione della vostra idea o del vostro progetto.

10: Il numero delle slide

Secondo Kawasaky 10 slide sono più che sufficienti a presentare qualsiasi tipo di iniziativa, che si tratti di una nuova macchinetta del caffè o di una innovativa tecnica di estrazione del carbonio. Lo schema è universale e sequenziale, perché ogni slide deve corrispondere a:

  • Titolo
  • Problema
  • Soluzione
  • Business model
  • Componente magica/irrazionale
  • Marketing e vendite
  • Competitors
  • Team
  • Proiezioni
  • Stato attuale e piano di sviluppo

20: I minuti di durata della presentazione

Non si scappa: 20’ è il tempo massimo per presentare il vostro progetto. Un tempo giusto per essere esaustivi ed efficaci, una durata che consente all’interlocutore di mantenere viva l’attenzione e sorbire appieno i concetti che vogliamo trasmettergli.

30: La grandezza del font nella singola slide

Un font molto grande quindi, che la maggior parte di noi usa per i titoli. Kawasaki lo suggerisce prima di tutto perché, mediamente, molti dei nostri potenziali interlocutori portano gli occhiali o comunque sforzano parecchio la vista (immaginiamo di trovarci in ambiente “office”, in cui tutti passiamo molto tempo davanti a uno schermo), in secondo luogo perché se il font è così grande lo spazio è ridotto, e se lo spazio è poco siamo costretti ad essere essenziali e netti nelle cose che diciamo, il che aumenta notevolmente la potenza esplicativa della nostra presentazione. Kawasaki sostiene che usando il font 30 noi inseriremo nelle slide esclusivamente “the core of the message”, mentre se abbiamo esigenza di inserire testo di dimensioni minori significa che non conosciamo abbastanza bene la nostra materia di discussione da essere capaci di renderla comprensibile con poche parole.

Non dobbiamo avere necessità di leggere le slide per raccontare quello che facciamo o che vorremmo fare: il testo dietro di noi deve essere solo un canovaccio di appoggio al nostro discorso, deve focalizzare i punti chiave della nostra proposta, non raccontarla nel dettaglio.
Ricordate Steve Jobs in dolcevita nero che presentava l’ultimo iPhone? Con poche semplici parole riusciva a smuovere folle oceaniche dal proprio divano per uscire e andare ad acquistare l’ultimo nato in casa Apple.
Beh, se guardiamo a lui e a Apple come esempio di presentazioni efficaci, possiamo notare alcune cose interessanti:

  • In ogni slide c’è sempre e solo un concetto. Non di più, non più in dettaglio, non con ulteriori specificazioni. Un solo concetto chiaro e comprensibile
  • Usare il linguaggio visivo per trasmettere dati. Spazio quindi a infografiche, rappresentazioni visuali semplici di dati complessi. I numeri sono di difficile comprensione se presi per quello che sono, vanno piuttosto tradotti in concetti comprensibili e coinvolgenti per un essere umano
  • Evitare gli elenchi puntati. Nelle slide non sono necessari e richiedono a chi ascolta uno sforzo di comprensione ulteriore rispetto al concetto principale, che è deve rimanere i focus su cui far concentrare l’ascoltatore
  • Considerare che 10 minuti è il tempo massimo di concentrazione per chiunque: se andate a rivedere le presentazioni di Steve Jobs noterete che puntualmente dopo 10 minuti dall’inizio del suo discorso introduce un secondo speaker sul palco, proprio perché sa che la concentrazione dei suoi interlocutori si è esaurita, ed è meglio cambiare speaker e argomento.

Per noi italiani è difficile essere così sintetici: la nostra lingua è complessa e piena di sinonimi e sfumature; ma se siete una startup e avete un’idea imprenditoriale, o anche se siete un project manager e vi capita spesso di presentare progetti e metodologie di lavoro a diversi interlocutori, allora conviene tenere presente queste semplici regole che possono aiutarvi ad essere più efficaci nella presentazione delle vostre slide e a far arrivare meglio concetti, richieste e istruzioni.

L'articolo Come preparare le slide per una presentazione efficace proviene da Business.it.

]]>
Anna Turcato: la moda come espressione di sé https://www.business.it/anna-turcato-la-moda-come-espressione-di-se/ Thu, 10 Nov 2016 11:56:46 +0000 https://www.business.it/?p=6133 “Ogni volta che incontro una persona leggo la sua storia. Il modo in cui ci vestiamo parla di noi, ci comunica all’esterno. La moda per me non è seguire una tendenza quanto piuttosto un discorso culturale”. Così esordisce Anna Turcato, consulente di immagine e di stile, quando le chiedo come funziona il suo lavoro, cosa… Leggi tutto »Anna Turcato: la moda come espressione di sé

L'articolo Anna Turcato: la moda come espressione di sé proviene da Business.it.

]]>
“Ogni volta che incontro una persona leggo la sua storia. Il modo in cui ci vestiamo parla di noi, ci comunica all’esterno. La moda per me non è seguire una tendenza quanto piuttosto un discorso culturale”. Così esordisce Anna Turcato, consulente di immagine e di stile, quando le chiedo come funziona il suo lavoro, cosa accade quando un cliente la chiama per una consulenza.
Accade che si fanno delle chiamate Skype, che lei ti invii un questionario molto lungo e dettagliato per identificare i tratti salienti della tua personalità, accade che dopo varie telefonate, invii di foto, consulenze sullo shopping e tante altre cose alla fine lei stila un documento da sfogliare nel lungo periodo, una specie di libro su te stessa nel quale sono indicate forme, colori e intenzioni di stile che ti rappresentano così come sei davvero. Perché questa è la consulenza d’immagine così come la intende lei. “Individuare il proprio stile significa trovare il modo di comunicare se stessi all’esterno: la moda è un’espressione di sé”, mi dice.

Da “Gira la moda” alla consulenza di stile

MODAAnna ha sempre avuto la passione per la moda: da piccola giocava a “Gira la moda”, il gioco per fare i cartamodelli. Durante l’adolescenza accompagnava le amiche a fare shopping cercando di capire quali outfit potessero valorizzare meglio personalità che non sempre vedeva ben rappresentate nell’immagine esteriore. Poi ha studiato Scienze della comunicazione, ha lavorato per 10 anni come buyer in grandi aziende del fashion e ha fatto un master in Cool hunting (cacciatore di tendenze). Oggi il suo sito web è visitatissimo, insegna storia della moda allo IED, organizza corsi di formazione ed eroga consulenze personalizzate a tantissime donne e uomini che hanno deciso di confrontare la propria interiorità e la propria esteriorità, cercando di metterle in relazione.
Gli studi che ha fatto l’anno aiutata molto: nel 2012, in un momento storico in cui le sue competitor non avevano ancora colto le potenzialità di internet lei invece inizia una comunicazione sui social network serrata e molto personale, che le ha consentito di posizionarsi bene e crearsi una community di followers molto consistente.
Le chiedo cosa pensa della questione femminile: mi risponde che le donne oggi sono ancora troppo legate a modelli culturali imposti, ancorate ad un discorso estetico sulle forme mentre invece dovrebbero capire che essere belle non significa solo avere delle forme perfette quanto piuttosto creare un’armonia tra volumi, luci, colori. “Il colore parla di noi, è uno svelamento di sé agli altri”, continua. “Dobbiamo accettare i nostri difetti e prendere consapevolezza di noi. Trovare il proprio stile significa avere il coraggio di raccontare agli altri quanto meravigliosi siamo”.

L'articolo Anna Turcato: la moda come espressione di sé proviene da Business.it.

]]>