Macron Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/macron/ I segreti del potere - Notizie e retroscena Tue, 17 Jan 2023 12:32:04 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.3 https://www.business.it/wp-content/uploads/2023/01/cropped-Favicon_Business.it_-32x32.jpg Macron Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/macron/ 32 32 Il consigliere economico di Macron: “Meloni vuole il dialogo solo dove le conviene” https://www.business.it/il-consigliere-economico-di-macron-meloni-vuole-il-dialogo-solo-dove-le-conviene/ Sat, 26 Nov 2022 10:19:33 +0000 https://www.business.it/?p=101783 “Senza Draghi il vostro non è più un paese leader, Meloni stia attenta a non essere dialogante solo quando conviene a lei. Se va allo scontro sui migranti e cerca dialogo sui conti, l’Italia perde credibilità”. Usa parole molto pesanti il consigliere economico di Emmanuel Macron in Francia, Philippe Aghion, in un’intervista pubblicata da La… Leggi tutto »Il consigliere economico di Macron: “Meloni vuole il dialogo solo dove le conviene”

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“Senza Draghi il vostro non è più un paese leader, Meloni stia attenta a non essere dialogante solo quando conviene a lei. Se va allo scontro sui migranti e cerca dialogo sui conti, l’Italia perde credibilità”.

La Francia torna a parlare della vicenda migranti

Usa parole molto pesanti il consigliere economico di Emmanuel Macron in Francia, Philippe Aghion, in un’intervista pubblicata da La Stampa.

Le parole sulla minore credibilità del Paese senza Draghi sono sconcertanti e l’intervistatore incalza il francese nel merito della questione migratoria, puntando l’attenzione sull’isolamento cui è stata lasciata l’Italia.

“È vero, l’Unione europea e la Francia stessa non sono state collaborative, ma un conto è negoziare, magari picchiando i pugni sul tavolo, un altro è fare da sé”, è la risposta un po’ sibillina del consulente economico.

Il debito economico, però, unisce i due Paesi: “Sì, ma mi aspetto che ci sia una convergenza non solo dove conviene”.

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La figuraccia del presidente francese Macron, indagato dalla procura nazionale https://www.business.it/la-figuraccia-del-presidente-francese-macron-indagato-dalla-procura-nazionale/ Thu, 24 Nov 2022 17:34:08 +0000 https://www.business.it/?p=101678 Il presidente francese Emmanuel Macron sarebbe indagato per “favoritismo” e “finanziamento illecito della campagna elettorale” del 2017 da parte della Procura finanziaria nazionale (PNF). A riportare la notizia è il prestigioso quotidiano Le Parisien. La procura indaga sui rapporti tra il presidente e la società di consulenza americana McKinsey. Le Parisien riferisce di finanziamenti illeciti… Leggi tutto »La figuraccia del presidente francese Macron, indagato dalla procura nazionale

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Il presidente francese Emmanuel Macron sarebbe indagato per “favoritismo” e “finanziamento illecito della campagna elettorale” del 2017 da parte della Procura finanziaria nazionale (PNF).

Macron attacca i no vax francesi
Emmanuel Macron

A riportare la notizia è il prestigioso quotidiano Le Parisien. La procura indaga sui rapporti tra il presidente e la società di consulenza americana McKinsey.

Le Parisien riferisce di finanziamenti illeciti nelle campagne presidenziali del 2017 e del 2022, è anche l’assegnazione indebita di alcune commesse pubbliche.

La procura non nomina Macron, ma il riferimento è talmente preciso che Le Parisien lo ha fatto, annunciando di aver saputo che la Pnf ha aperto due fascicoli giudiziari a fine ottobre riguardanti “le condizioni di intervento di uffici di consulenza nelle campagne elettorali francesi del 2017 e del 2022” e i sospetti di “favoritismo”.

Emmanuel Macron

La nota della procura è firmata dal procuratore della Repubblica, Jean-François Bohnert.

Durante le ultime presidenziali, Emmanuel Macron è stato spesso attaccato duramente proprio per i suoi rapporti con le società di consulenza private.

Il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, e il presidente della Repubblica italiana, Sergio Mattarella

Il 17 marzo 2022, il Senato rese noto che le commesse dello Stato per questo tipo di consulenze private erano “più che raddoppiate” tra il 2018 e il 2021, per un totale complessivo di un miliardo di euro nel 2021.

McKinsey era la società di consulenza maggiormente utilizzata dalle autorità francesi durante la pandemia.

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Macron molla Meloni anche sulle battaglie europee, e Ursula ringrazia https://www.business.it/macron-molla-meloni-anche-sulle-battaglie-europee-e-ursula-ringrazia/ Thu, 17 Nov 2022 16:13:59 +0000 https://www.business.it/?p=101170 Quello che sta per essere varato dall’Unione europea il prossimo 24 novembre non sarà l’agognato price cap sul gas, ma un provvedimento temporaneo che stabilisce una specie di tetto automatico oltre una certa, escludendo gli scambi fuori borsa. Insomma, è la rivincita di Ursula von der Leyen su Draghi e sul governo italiano, che avrebbe… Leggi tutto »Macron molla Meloni anche sulle battaglie europee, e Ursula ringrazia

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Quello che sta per essere varato dall’Unione europea il prossimo 24 novembre non sarà l’agognato price cap sul gas, ma un provvedimento temporaneo che stabilisce una specie di tetto automatico oltre una certa, escludendo gli scambi fuori borsa.

Emmanuel Macron e Giorgia Meloni

Insomma, è la rivincita di Ursula von der Leyen su Draghi e sul governo italiano, che avrebbe avuto bisogno del sostegno della Francia per contrastare lo strapotere di Olanda e Germania in questo campo.

Questo “meccanismo di correzione del mercato”, però, non è un procedimento definitivo e sono ampi i margini di contrattazione possibili. Il testo formale, se arriverà, dovrà contenere il vero price cap, e non è detto che non arrivi entro fine anno.

Ursula von der Leyen

Sembrava già fatta, con il governo Meloni pronto a scartare il pacco dono lasciatole dal predecessore, ma la crisi dei migranti e la figuraccia internazionale con la Francia hanno compromesso tutto, almeno sul piano della tempistica. A questo punto è solo una questione di tempo, evitando che un provvedimento provvisorio faccia buon gioco alle democrazie un po’ più prepotenti e resti dov’è troppo a lungo.

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Mattarella sente Macron: “Serve piena collaborazione sulla questione migratoria” https://www.business.it/mattarella-sente-macron-serve-piena-collaborazione-sulla-questione-migratoria/ Mon, 14 Nov 2022 08:29:28 +0000 https://www.business.it/?p=100818 Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron. Sul tavolo il dossier bollente della cooperazione sulla questione migratoria. Una nota del Quirinale ribadisce il comune accordo sulla relazione tra i due paesi e la necessità “che vengano poste in atto condizioni di piena collaborazione… Leggi tutto »Mattarella sente Macron: “Serve piena collaborazione sulla questione migratoria”

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Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha avuto un colloquio telefonico con il presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron.

Emmanuel Macron e Sergio Mattarella

Sul tavolo il dossier bollente della cooperazione sulla questione migratoria.

Una nota del Quirinale ribadisce il comune accordo sulla relazione tra i due paesi e la necessità “che vengano poste in atto condizioni di piena collaborazione in ogni settore sia in ambito bilaterale sia dell’Unione Europea”.

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Tensioni Italia-Francia, Fiorello: “Se Marcon ci minaccia, noi dovremmo…” https://www.business.it/tensioni-italia-francia-fiorello-se-marcon-ci-minaccia-noi-dovremmo/ Sat, 12 Nov 2022 13:32:24 +0000 https://www.business.it/?p=100799 Con la sua rassegna stampa mattutina su Rai Play, che partirà ufficialmente su Rai Due a dicembre con il titolo di “Viva Rai Due”, Rosario Fiorello fa parlare spesso di sé e delle sue provocazioni. È diventata virale il suo commento circa le tensioni che riguardano la questione delle migrazioni, con i botta e risposta… Leggi tutto »Tensioni Italia-Francia, Fiorello: “Se Marcon ci minaccia, noi dovremmo…”

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Con la sua rassegna stampa mattutina su Rai Play, che partirà ufficialmente su Rai Due a dicembre con il titolo di “Viva Rai Due”, Rosario Fiorello fa parlare spesso di sé e delle sue provocazioni.

Rosario Fiorello

È diventata virale il suo commento circa le tensioni che riguardano la questione delle migrazioni, con i botta e risposta tra Macron e Meloni e con le proposte del ministro degli Esteri francese di sospendere gli accordi per l’assorbimento di 3500 richieste d’asilo dall’Italia dopo i poco comprensibili respingimenti delle navi in soccorso dei migranti.

Con la consueta ironia, Fiorello prova a stemperare le altissime temperature raggiunte in questi giorni: “Emmanuel Macron minaccia: ritiro l’ambasciatore e vi restituisco Carla Bruni. Risponde Giorgia Meloni: e io vi rimando Marco Materazzi!”.

Il riferimento è alla coppa del mondo di calcio del 2006, quando la nazionale italiana vinse il suo quarto, e per ora ultimo titolo mondiale battendo in finale proprio la Francia capitanata da Zinedine Zidane. Mattatore della serata fu proprio il legnoso e scorretto difensore interista, che segnò il gol del pareggio in risposta al rigore di Zidane e nei tempi supplementari lo trascinò nella provocazione avallandone di fatto l’espulsione in un momento decisivo della partita, che sarebbe poi stata vinta ai rigori dalla nazionale italiana, ma senza il giocatore-simbolo dei galletti.

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Patto di ferro Draghi-Macron su sicurezza e migranti https://www.business.it/draghi-e-macron-pronti-a-firmare-il-trattato-del-quirinale/ Tue, 14 Sep 2021 07:45:44 +0000 https://www.business.it/?p=79964 Mario Draghi ed Emmanuel Macron firmeranno presto il Trattato del Quirinale. Si tratta di un accordo ufficiale tra la Repubblica italiana e quella francese, finalizzato a rafforzare la cooperazione bilaterale tra i due Paesi. Il documento, formato da 13 pagine, dovrebbe dunque essere firmato dal premier italiano e dal presidente francese entro la fine del… Leggi tutto »Patto di ferro Draghi-Macron su sicurezza e migranti

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Mario Draghi ed Emmanuel Macron firmeranno presto il Trattato del Quirinale. Si tratta di un accordo ufficiale tra la Repubblica italiana e quella francese, finalizzato a rafforzare la cooperazione bilaterale tra i due Paesi. Il documento, formato da 13 pagine, dovrebbe dunque essere firmato dal premier italiano e dal presidente francese entro la fine del 2021. Lo scopo dichiarato è quello di costruire una “relazione speciale” tra i due Stati europei.

La cooperazione italo-francese si svilupperà su temi come sicurezza, cultura, trasporti ed ecologia. Il modello a cui vorrebbero ispirarsi gli estensori del Trattato del Quirinale è quello del trattato franco-tedesco, firmato all’Eliseo quasi 60 anni fa dagli allora presidenti Charles De Gaulle e Konrad Adenauer. Secondo quanto riportato da fonti di stampa, la bozza del nuovo trattato sarebbe già pronta. Già firmata dai francesi, ma ancora al vaglio degli italiani per le ultime limature.

Macron e Draghi avrebbero anche discusso della questione durante il loro recente incontro a Marsiglia. La promessa reciproca che si sono fatti è quella di apporre le loro firme sul documento entro la fine di quest’anno. Nel preambolo del Trattato del Quirinale si conferma “l’impegno costante e senza equivoci in favore dell’unità europea”, da parte delle due nazioni. L’obiettivo dichiarato è poi quello di “un’Europa sovrana per rispondere alle sfide mondiali”. Ma un occhio di riguardo viene riservato anche alla Nato, il patto militare Atlantico.

Fondamentale poi, sarà la cooperazione italo-francese sulla sicurezza e contro il terrorismo. Possibile la creazione di un Consiglio di Difesa comune, con riunioni periodiche tra i rispettivi ministri della Difesa. Importantissima anche la strategia sull’immigrazione, con interventi previsti direttamente in Africa. Spazio anche per una stretta collaborazione su scambi culturali, transizione ecologica e costruzione di infrastrutture.

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Conte batte Macron e la Merkel: è lui il premier più apprezzato in Europa https://www.business.it/conte-batte-macron-e-la-merkel-e-lui-il-premier-piu-apprezzato-in-europa/ Tue, 14 Apr 2020 12:18:22 +0000 https://www.business.it/?p=62762 Non solo il leader più apprezzato dagli italiani in queste giornate concitate, con il Paese alle prese con la delicata gestione dell’emergenza coronavirus. Ma anche uno dei capi di Stato più amati in Europa. Questo quanto emerge da un sondaggio realizzato da Swg per il Tg La7 e che ha messo a confronto gli indici… Leggi tutto »Conte batte Macron e la Merkel: è lui il premier più apprezzato in Europa

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Non solo il leader più apprezzato dagli italiani in queste giornate concitate, con il Paese alle prese con la delicata gestione dell’emergenza coronavirus. Ma anche uno dei capi di Stato più amati in Europa. Questo quanto emerge da un sondaggio realizzato da Swg per il Tg La7 e che ha messo a confronto gli indici di gradimento dei cittadini di diverse nazioni Ue nei confronti dei loro rappresentanti: l’operato del nostro esecutivo è risultato migliore di quello di Angela Merkel o Emmanuel Macron.Le rilevazioni hanno evidenziato come il gradimento verso il governo Conte sia più alto, infatti, di quello dei cittadini tedeschi e francesi nei confronti dei rispettivi leader politici, a loro volta impegnati nel difficile compito di traghettare i loro Paesi fuori da una crisi senza precedenti. Alla domanda “Nel suo paese si stanno prendendo tutte le misure necessarie per affrontare la diffusione dell’epidemia?”, il 73% degli italiani ha risposto con un convinto “sì”. In Germania soltanto il 65% della popolazione pensa che la Merkel abbia fatto il possibile, in Francia solo il 54% si dice convinto da Macron.Per cercare una nazione dove c’è maggiore consenso verso le istituzioni bisogna rivolgere lo sguardo alla Polonia: lì, però, a giocare a favore è anche il basso numero di casi di contagio registrati, circa 7 mila, ben al di sotto rispetto a tanti Paesi dell’Europa dell’ovest. Diverso è invece il discorso se si sposta il ragionamento verso l’Europa: molti italiani, infatti, non sembrano per niente soddisfatti dell’accordo che è andato delineando dopo l’ultimo Eurogruppo.Alla domanda “Nell’Eurogruppo è stato raggiunto un accordo che consente l’utilizzo del fondo salva-stati Mes all’Italia per 37 miliardi, senza condizioni penalizzanti, mentre non sono stati approvati gli Eurobond. Come ritiene questo risultato?”, il 40% degli italiani ha risposto che si tratta di un cedimento da parte dell’Italia, il 30% parla di compromesso accettabile e il 26% non si è espresso. Soltanto per un 4% dei cittadini si tratta di un successo. 

La proposta di Marco Travaglio: “Commissariare Lombardia e Piemonte. Regioni fuori controllo”

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Conte-Macron, braccio di ferro con l’Europa: subito gli eurobond o niente accordo https://www.business.it/conte-macron-braccio-di-ferro-con-leuropa-subito-gli-eurobond-o-niente-accordo/ Sun, 05 Apr 2020 08:35:09 +0000 https://www.business.it/?p=62264 Continuano le trattative serrate in seno a un’Unione Europea che continua a mostrare crepe preoccupanti e cerca ora disperatamente una soluzione che accontenti tutti per garantirsi una sopravvivenza non troppo scontata. La situazione è la stessa dei giorni scorsi: il blocco dei Paesi del Nord schierato da una parte, quelli del Mediterraneo dall’altra. In mezzo,… Leggi tutto »Conte-Macron, braccio di ferro con l’Europa: subito gli eurobond o niente accordo

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Continuano le trattative serrate in seno a un’Unione Europea che continua a mostrare crepe preoccupanti e cerca ora disperatamente una soluzione che accontenti tutti per garantirsi una sopravvivenza non troppo scontata. La situazione è la stessa dei giorni scorsi: il blocco dei Paesi del Nord schierato da una parte, quelli del Mediterraneo dall’altra. In mezzo, la ricerca di un punto condiviso sul piano da mettere in atto per contrastare i devastanti effetti economici dell’emergenza coronavirus all’interno degli Stati membri più colpiti. In primis l’Italia, ma anche Francia e Spagna, che da giorni si trovano ad affrontare difficoltà crescenti.La Germania, che guida il blocco di chi non vuole condividere il rischio economico con gli altri e non accetta l’idea di dare aiuti senza porre condizioni, nelle scorse ore aveva fatto trapelare un grande ottimismo, sostenendo che tra Berlino e Parigi si fosse ormai vicini a un accordo da proporre poi agli altri Paesi membri. Senza i discussi eurobond, punto sul quale Giuseppe Conte continua invece a insistere. La realtà, però, è che Macron e la Merkel restano molto lontani, con la Francia che guarda piuttosto all’Italia come alleato del quale condividere le richieste.Francia e Italia si stanno così arroccando sulla medesima posizione: se nel programma che l’Ue presenterà non ci saranno gli eurobond, rifiuteremo senza se e senza ma. Non basteranno, dunque, le proposte fatte dalla presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen, che aveva anticipato l’idea di una cassa integrazione europea per tutelare i lavoratori bloccati a casa dall’emergenza. Strategia apprezzata ma non ritenuta sufficiente, da sola. E allora, si torna indietro al solito punto: un meccanismo solidale di distribuzione dei debito a livello europeo attraverso la creazione di obbligazioni del debito pubblico dei Paesi facenti parte dell’eurozona. O si va in questa direzione, o Conte e Macron sono pronti a mettere il veto.Macron e Conte possono contare a loro fianco su altri 16 Paesi, gli stessi che nei giorni scorsi hanno condiviso la loro rabbia verso un’Ue ancora poco solidale nonostante i tempi. E così il rischio è che il Consiglio Europeo delle prossime ore, quello che dovrebbe confrontarsi e stabilire una linea d’azione condivisa, possa slittare. I negoziati proseguono feroci, dietro le quinte. Ma la soluzione è ancora molto lontana. E un confronto, ora come ora, potrebbe non avere altro risultato che quello di esasperare gli animi ed evidenziare le divergenze.

A 104 anni Ada guarisce dal coronavirus: la commozione dei medici di Biella

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Salvini ora si finge europeista: vuole far pace con la Francia di Macron https://www.business.it/salvini-ora-si-finge-europeista-vuole-far-pace-con-la-francia-di-macron/ Mon, 14 Oct 2019 13:15:29 +0000 https://www.business.it/?p=53337 Sabato prossimo la Lega potrebbe vivere uno dei momenti più importanti del suo recente passato, con l’adunata convocata a Roma che dovrebbe portare in dote, stando alle stime degli organizzatori, circa 400 pullman provenienti da tutta Italia. Si punta a quota 200 mila presenze a piazza San Giovanni, con Salvini che tenterà di prendere lo… Leggi tutto »Salvini ora si finge europeista: vuole far pace con la Francia di Macron

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Sabato prossimo la Lega potrebbe vivere uno dei momenti più importanti del suo recente passato, con l’adunata convocata a Roma che dovrebbe portare in dote, stando alle stime degli organizzatori, circa 400 pullman provenienti da tutta Italia. Si punta a quota 200 mila presenze a piazza San Giovanni, con Salvini che tenterà di prendere lo slancio necessario per chiudere in grande stile le Regionali in Umbria e ribadire il suo ruolo centrale nel partito e nell’opposizione. Non c’è ancora un discorso ufficiale, stando alle fonti del Carroccio. Salvini non ama preparare con larghissimo anticipo i suoi interventi, così da poter sfruttare al massimo anche argomenti di stretta attualità. Così come non esiste ancora una scaletta degli interventi. Una novità, però, sembra delinearsi all’orizzonte. Come anticipa Dagospia, infatti, non ci dovrebbero essere simboli di partito, con il tricolore a dominare la scena. La vera notizia, però, è un’altra: proprio in concomitanza con Piazza San Giovanni ci sarà anche una manifestazione a favore di Matteo Salvini a Budapest. Manifestazione autonoma, senza alcun input o aiuto da parte della Lega. E c’è un ulteriore passo in avanti nella strategia del Carroccio: il riposizionamento strategico del partito. Infatti, il Capitano sta lavorando in gran segreto ad un nuovo piano comunicativo internazionale per far sentire la sua voce a tutti quegli ambienti, politici e finanziari, che lo guardano con diffidenza.Salvini è stato visto con sospetto dalle cancellerie di mezzo mondo ed è convinto che l’opinione pubblica internazionale sia influenzata negativamente da quello che riporta la stampa italiana. D’ora in poi, intende rapportarsi direttamente e in modo progressivo con i più importanti media internazionali. A partire dalla Francia del nemico Macron.

Il generale Usa Allen: “Il presidente Trump ha le mani sporche di sangue”

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Tra Di Maio è Macron ora è amore: i grillini corteggiano il vecchio nemico https://www.business.it/tra-di-maio-e-macron-ora-e-amore-i-grillini-corteggiano-il-vecchio-nemico/ Fri, 30 Aug 2019 08:40:32 +0000 https://www.business.it/?p=51356 Ma ve li immaginate Luigi Di Maio ed Emmanuel Macron insieme, uno al fianco dell’altro, dopo il tanto veleno reciproco degli ultimi mesi? Eppure la scena potrebbe non essere così fantasiosa: dopo scontri infiniti che hanno avuto come oggetto la Tav, l’appoggio ai gilet gialli e via e via, è infatti partito un timido ma… Leggi tutto »Tra Di Maio è Macron ora è amore: i grillini corteggiano il vecchio nemico

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Ma ve li immaginate Luigi Di Maio ed Emmanuel Macron insieme, uno al fianco dell’altro, dopo il tanto veleno reciproco degli ultimi mesi? Eppure la scena potrebbe non essere così fantasiosa: dopo scontri infiniti che hanno avuto come oggetto la Tav, l’appoggio ai gilet gialli e via e via, è infatti partito un timido ma concreto corteggiamento da parte del vicepresidente pentastellato al Parlamento Europeo Fabio Massimo Castaldo. Destinatario Sandro Gozi, titolare del dossier per Renew Europe, la formazione macroniana a Strasburgo.A rivelare il retroscena, clamoroso, è Alberto D’Argenio sulle pagine di Repubblica: “In campagna elettorale i Cinque Stelle avevano costruito una bislacca alleanza con partiti che poi non hanno portato deputati a Strasburgo. A luglio hanno bussato alla porta dei verdi, ma si sono sentiti rispondere con un “no”. Quindi Castaldo aveva provato a costruire accordi con una serie di partiti alternativi, ma senza successo”.Ora che si sono liberati dall’abbraccio della Lega, i grillini cercano così di imporre una nuova immagine anche in Europa, rimarcando il loro impegno e la determinazione nell’appoggiare a luglio Ursula von der Leyden, alla quale hanno regalato voti decisivi. Al momento, però, la situazione con i Verdi non si sblocca. Come d’altronde rifiuti sono arrivati dalla Gue, l’estrema sinistra di Strasburgo.Nuovo oggetto delle mire pentastellate è così diventata Renew Europe, la formazione liberal-macroniana che però ha subito messo le mani avanti: non basta allontanarsi da Salvini, servono segnali di un cambio di rotta su tematiche chiave come la politica europea e quella estera. Riusciranno i grillini a rompere l’isolamento in Europa? A Macron, udite udite, l’ardua sentenza.

Salvini fa lo spaccone con Macron: “Venga qui a Roma a parlare dei migranti”

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Salvini fa lo spaccone con Macron: “Venga qui a Roma a parlare dei migranti” https://www.business.it/salvini-fa-lo-spaccone-con-macron-venga-qui-a-roma-a-parlare-dei-migranti/ Tue, 23 Jul 2019 07:58:25 +0000 https://www.business.it/?p=50043 Salvini contro Macron, affrontato in maniera provocatoria sul tema dei migranti e pubblicato “sfidato” a venire in Italia per discutere dell’argomento: “L’Italia ha rialzato la testa, non prende ordini e non fa la dama di compagnia: se Macron vuole discutere di immigrati venga pure a Roma”. Così il vicepremier ha risposto al presidente francese, che… Leggi tutto »Salvini fa lo spaccone con Macron: “Venga qui a Roma a parlare dei migranti”

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Salvini contro Macron, affrontato in maniera provocatoria sul tema dei migranti e pubblicato “sfidato” a venire in Italia per discutere dell’argomento: “L’Italia ha rialzato la testa, non prende ordini e non fa la dama di compagnia: se Macron vuole discutere di immigrati venga pure a Roma”. Così il vicepremier ha risposto al presidente francese, che lo aveva accusato di disertare la riunione informale di Parigi in tema immigrazione. L’incontro si proponeva di lavorare ad un “meccanismo di solidarietà” con cui dividere le persone soccorse in mare fra diversi Paesi dell’Unione europea, ma riaffermava il principio di sbarco nel porto più vicino.A Parigi, Macron ha sottolineato l’importanza di “rispettare le regole umanitarie e del diritto marittimo internazionale” per cui, lasciando le acque territoriali libiche con rifugiati a bordo, ogni imbarcazione deve essere accolta nel porto più vicino. “È una necessità giuridica e pratica”, ha proseguito il presidente francese, difendendo il principio per cui non si deve mettere a rischio la salute tanto fisica quanto psicologica di persone vulnerabili. “L’impegno della Francia è totale per proseguire una politica efficace e che risponda ai nostri principi. Non dobbiamo lasciar montare populismi da nessuna parte”. Macron ha poi preso atto dell’assenza di Matteo Salvini, dicendosi dispiaciuto per la decisione del titolare del Viminale di disertare la riunione e sottolineando che l’unica via possibile è quella della cooperazione, richiamando il leader della Lega alla “responsabilità”. Parole che non devono essere affatto piaciute allo stesso Salvini, che ha parlato del meeting di Parigi come di un “errore di forma e di sostanza”. Il leader del Carroccio ha anche indicato che molti altri ministri europei erano assenti al vertice ” voluto da francesi e da tedeschi”. Salvini aveva scritto una lettera al suo omologo francese Christophe Castaner, in cui affermava che l’Italia non fosse più il campo profughi dell’Ue: “L’Italia non è più disposta ad accogliere tutti gli immigrati in arrivo in Europa. Francia e Germania non possono decidere le politiche migratorie ignorando le richieste dei Paesi più esposti come noi e Malta”.

Le mani di Arata sul contratto di governo tra Lega e Cinque Stelle

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Macron snobba Conte: l’Italia gialloverde è sempre più isolata https://www.business.it/macron-snobba-conte-litalia-gialloverde-e-sempre-piu-isolata/ Tue, 18 Jun 2019 08:27:18 +0000 https://www.business.it/?p=48181 L’Italia resta distante dall’Europa, abbandonata a sé stessa. A sintetizzare alla perfezione l’isolamento del Bel Paese è l’istantanea della visita di Giuseppe Conte al salone dell’aeronautica di Le Bourget, in Francia: da un lato il presidente Emmanuel Macron che arriva a bordo dell’Airbus militare A330, assiste allo spettacolo della Patrouille de France, le frecce tricolori, e… Leggi tutto »Macron snobba Conte: l’Italia gialloverde è sempre più isolata

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L’Italia resta distante dall’Europa, abbandonata a sé stessa. A sintetizzare alla perfezione l’isolamento del Bel Paese è l’istantanea della visita di Giuseppe Conte al salone dell’aeronautica di Le Bourget, in Francia: da un lato il presidente Emmanuel Macron che arriva a bordo dell’Airbus militare A330, assiste allo spettacolo della Patrouille de France, le frecce tricolori, e poi benedice il prototipo del nuovo caccia militare Next Generation Fighter. Dall’altro, il premier italiano snobbato dal leader francese, costretto mentre visita lo stand Leonardo e quello dall’Agenzia spaziale italiana a parare i colpi che arrivano dal vicepremier Matteo Salvini in trasferta a Washington.Macron non si è rivelato l’alleato in cui Conte sperava per trovare una sponda nei negoziati europei, ripartito via velocemente senza nemmeno rivedere il premier italiano. “Nessun incontro, si sono già parlati” ha spiegato l’Eliseo. Sottolineando come ogni altro eventuale scambio di vedute sarebbe stato superfluo. E così, racconta Anais Ginori sulle pagine di Repubblica, mentre Salvini va in cerca dell’endorsement americano, a Parigi la coppia franco-tedesca lavora per emanciparsi dal dominio militare dell’alleato Usa ormai sempre meno affidabile. Allo stand di Dassault è stato firmato l’accordo per sviluppare il progetto del Scaf (Système de combat aerien du futur), sistema di combattimento aereo che Emmanuel Macron e Angela Merkel hanno lanciato nel luglio 2017. Le difficoltà per costruire una Difesa comune nel cuore d’Europa sono ancora molte. Ma al di là degli ostacoli, resta un percorso condiviso e avviato, da cui l’Italia è clamorosamente esclusa. E anzi, il nostro governo sembra aver scelto di guardare altrove, visto che sui caccia tratta con il Regno Unito in piena Brexit per partecipare allo sviluppo dei modelli Tempest.Un isolamento industriale e militare che è, nella sostanza, anche politico. E che rischia di accrescersi dopo la consegna della lettera di risposta del governo gialloverde a Bruxelles. La linea sarà quella del “basta con il primato della finanza che non offre chance di crescita”. Conte incontrerà di nuovo Salvini e Di Maio prima dell’invio. Nessuno potrà tirarsi indietro: le responsabilità saranno condivise. E l’Europa sembrerà ancora più lontana.

I 5 Stelle contro Di Battista: “Attacca il Movimento ma pensa solo ai soldi”

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C’è una destra che scarica i sovranisti: la svolta a pochi giorni dalle europee https://www.business.it/i-partiti-sovranisti-in-crisi-ecco-perche-le-inchieste-fanno-tremare/ Tue, 21 May 2019 09:08:19 +0000 https://www.business.it/?p=46643 Dopo mesi e mesi di proclami baldanzosi, ora le forze sovraniste rischiano una clamorosa battuta d’arresto. Il ‘caso Strache’, l’inchiesta della Commissione elettorale britannica sui finanziamenti a Nigel Farage, il sospetto dello zampino di Steve Bannon nella campagna elettorale di Marine Le Pen. Con il voto che si avvicina, una lunga serie di inchieste sta infatti mettendo a… Leggi tutto »C’è una destra che scarica i sovranisti: la svolta a pochi giorni dalle europee

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Dopo mesi e mesi di proclami baldanzosi, ora le forze sovraniste rischiano una clamorosa battuta d’arresto. Il ‘caso Strache’, l’inchiesta della Commissione elettorale britannica sui finanziamenti a Nigel Farage, il sospetto dello zampino di Steve Bannon nella campagna elettorale di Marine Le Pen. Con il voto che si avvicina, una lunga serie di inchieste sta infatti mettendo a repentaglio la campagna contro Bruxelles dei vari partiti. Le formazioni di destra e i conservatori euroscettici puntano a una svolta nella composizione del prossimo Parlamento europeo per diventare la terza forza politica a Strasburgo dopo Popolari e Socialisti (che sulla carta da soli non avranno più la maggioranza all’Eurocamera) e strappare così il podio ai liberali, che dovrebbero riunirsi in una nuova formazione che mette insieme il gruppo dell’Alde con gli eletti della Republique En Marche di Emmanuel Macron.Le ultime proiezioni precedenti allo scandalo austriaco indicano che le forze della destra sovranista potrebbero eleggere complessivamente 173 deputati, contro 154 dell’attuale legislatura. I numeri non consentirebbero in realtà alcun sostanziale cambiamento negli equilibri delle prossime istituzioni Ue, ma l’obiettivo dichiarato è quello di rafforzare il gruppo Europa delle Nazioni e delle Libertà (ENL), formato da Lega, Rassemblement National di Marine Le Pen, Fpo austriaca, partito nazionalista fiammingo Vlaams Belang e i tedeschi dell’Afd.Il ‘caso Strache’ non è l’unico elemento che rischia di indebolire le forze della destra euroscettica. In Francia, Marine Le Pen, accusata dai suoi avversari di essere il “cavallo di Troia” di Donald Trump e Vladimir Putin per indebolire l’Europa, ha dovuto pubblicamente smentire che Steve Bannon, ex stratega del presidente Usa, abbia svolto un ruolo nella sua campagna elettorale. In Gran Bretagna, il Brexit Party di Nigel Farage ma il suo leader è nel mirino della Commissione elettorale britannica, che ha annunciato di voler indagare sui finanziamento della sua campagna per le elezioni europee.

Un bel pastrocchio, insomma, che incoraggia a farsi avanti proprio quelle destre che, invece, non sono mai salite sul carro dell’antieuropeismo. Come la nuova Forza Italia, con Tajani che sembra ormai lanciato come successore di Berlusconi. E che, non a caso, non fa che prendere le distanze dagli atteggiamenti di Salvini, in guerra costante con Bruxelles.

Crollo di ascolti. Nessuno guarda più il Tg1 sovranista! Rai nel caos

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Meloni, che gaffe: sui social difende le “zucchine di mare” italiane https://www.business.it/giorgia-meloni-la-gaffe-in-diretta-twitter-sulle-zucchine-di-mare/ Fri, 03 May 2019 11:25:39 +0000 https://www.business.it/?p=45665 Giorgia Meloni ha scelto di buttarsi su un terreno insidioso, quello gastronomico, finendo per attirare su di sé le ironie degli utenti social, al solito spietati. No, niente partecipazioni a sorpresa a MasterChef o a qualche altro programma culinario. La leader di Fratelli d’Italia ha piuttosto deciso di improvvisarsi paladina delle zucchine di mare, realizzando… Leggi tutto »Meloni, che gaffe: sui social difende le “zucchine di mare” italiane

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Giorgia Meloni ha scelto di buttarsi su un terreno insidioso, quello gastronomico, finendo per attirare su di sé le ironie degli utenti social, al solito spietati. No, niente partecipazioni a sorpresa a MasterChef o a qualche altro programma culinario. La leader di Fratelli d’Italia ha piuttosto deciso di improvvisarsi paladina delle zucchine di mare, realizzando una video-diretta su Twitter nella quale puntava il dito contro i soprusi del governo francese a nostro danno.Una battaglia che magari molti italiani sottovalutano, ma che sta evidentemente a cuore alla Meloni, decisa a difendere i prodotti del Bel Paese dagli assalti stranieri. Eccola, allora, sbottare davanti alla telecamere: “Oggi noi c’abbiamo una Europa dove io devo farmi dire da Macron quanto deve essere il diametro delle zucchine che i miei pescatori possono pescare nei mari”. A sfuggire a molti è l’esistenza stessa delle “zucchine di mare”, fantomatico prodotto ittico che ha scatenato la fantasia degli internauti italiani, che subito si sono sbizzarriti nel tentare di identificarne la natura. “Però poi Macron in Libia fa una campagna per acquisire il controllo della Libia, cacciare l’Eni e cacciare gli Italiani e l’Unione Europea non dice niente” ha concluso poi la Meloni.Secondo alcuni utenti, la Meloni si stava probabilmente riferendo ai cetrioli di mare. Anche in questo caso, però, si tratterebbe di una gaffe, visto che non vengono pescati in Italia. Dalla diretta interessata, forse anche per paura di nuovi scivoloni, nessun chiarimento.

Parenzo contro Salvini e la Meloni: “Loro sono due falsari”

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Mattarella in Francia per fare pace con i “cugini”: prove di distensione con Macron https://www.business.it/mattarella-prova-a-far-pace-con-la-francia-dopo-tante-tensioni/ Thu, 02 May 2019 13:28:06 +0000 https://www.business.it/?p=45622 Sergio Mattarella prova a sventolare la bandiera bianca e riportare la pace tra Italia e Francia, dopo che i rapporti tra i due Stati erano stati messi a dura prova da una serie di velenosi diverbi tra gli esponenti del governo gialloverde e l’Eliseo. La visita del Presidente della Repubblica a Parigi in occasione del… Leggi tutto »Mattarella in Francia per fare pace con i “cugini”: prove di distensione con Macron

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Sergio Mattarella prova a sventolare la bandiera bianca e riportare la pace tra Italia e Francia, dopo che i rapporti tra i due Stati erano stati messi a dura prova da una serie di velenosi diverbi tra gli esponenti del governo gialloverde e l’Eliseo. La visita del Presidente della Repubblica a Parigi in occasione del cinquecentenario della morte di Leonardo Da Vinci è così diventata l’occasione perfetta per cercare di placare gli animi.“Sono qui per testimoniare l’amicizia tra Italia e Francia” ha detto Mattarella, lasciandosi così alle spalle i litigi sulla Tav, sul sostegno del M5s ai gilet gialli, la disputa Fincantieri-Stx e i migranti, fino ad arrivare al richiamo dell’ambasciatore francese a Parigi dello scorso febbraio. Il capo dello Stato ha visitato Notre Dame, prima autorità straniera a visitare la cattedrale colpita dal grave incendio dello scorso 15 aprile.Il presidente della Repubblica ha ascoltato il racconto del capo cantiere, che ha spiegato come si sia svolto l’intervento dei Vigili del fuoco. “Notre Dame rispecchia un’importante componente della storia e della civiltà d’Europa”, ha detto Mattarella. “Questo spiega perché in Italia le ore dell’incendio sono state seguite con angoscia e con affetto, perché tra l’altro, Francia e Italia condividono una grande sensibilità per il patrimonio culturale”. Poi, insieme al presidente francese Emmanuel Macron, il capo dello stato ha visitato il castello di Amboise, dove Leonardo Da Vinci trascorse gli ultimi 3 anni della sua vita.Proprio Leonardo e le sue opere erano finite coinvolte nelle querelle sull’asse Roma-Parigi. Il sottosegretario ai Beni e alle attività culturali, Lucia Borgonzoni, ha rimesso in discussione gli accordi che prevedevano il prestito da parte dell’Italia di alcune opere di Leonardo alla Francia. La Lega, guidata dal vicepresidente del Consiglio e ministro dell’Interno, Matteo Salvini, e in cui milita la stessa Borgonzoni, aveva trasformato la questione in una sfida diplomatica, prendendo di mira Macron.

Tutte le bufale su Leonardo Da Vinci: dalla Gioconda all’omosessualità, cosa c’è di vero

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Notre Dame è salva, ma restano i misteri sulle cause del rogo https://www.business.it/notre-dame-e-salva-ma-resta-il-giallo-sulle-cause-del-rogo/ Tue, 16 Apr 2019 06:52:35 +0000 https://www.business.it/?p=44709 Oltre 400 vigili del fuoco impegnati in una disperata corsa contro il tempo per salvare Notre Dame, il simbolo di Parigi divorato improvvisamente dalle fiamme sotto gli occhi commossi del mondo. Una lotta seguita in diretta dagli utenti di ogni angolo del pianeta fino all’annunciato, arrivato intorno alle 5 del mattino, che il rogo era… Leggi tutto »Notre Dame è salva, ma restano i misteri sulle cause del rogo

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Oltre 400 vigili del fuoco impegnati in una disperata corsa contro il tempo per salvare Notre Dame, il simbolo di Parigi divorato improvvisamente dalle fiamme sotto gli occhi commossi del mondo. Una lotta seguita in diretta dagli utenti di ogni angolo del pianeta fino all’annunciato, arrivato intorno alle 5 del mattino, che il rogo era stato domato. Ad annunciarlo è stato il portavoce della municipalità di Parigi, aggiungendo che le piogge attese nelle prossime ore dovrebbero aiutare nello svolgimento delle ultime azioni. “Adesso possiamo dire che i due campanili sono stati salvati e stiamo raffreddando la struttura facendo molta attenzione all’interno” ha affermato il comandante generale dei vigili del fuoco di Parigi, Jean-Claude Gallet, in un primo report delle operazioni di spegnimento del rogo. La struttura è salva ma, purtroppo, i danni sono stati ingenti, a partire dal crollo del tetto e di quella guglia che della città parigina era un simbolo. La corona di spine di Cristo, che secondo la tradizione viene custodita a Notre Dame e che è fra le sue reliquie più preziose, è in salvo, secondo quanto riferito dal rettore della cattedrale, Patrick Chauvet, così come la tunica di San Luigi. L’intera Ile-de-la Cité, dove sorge la cattedrale, è rimasta isolata. La Procura parigina, intanto, ha aperto un’inchiesta per incendio colposo: è infatti ancora giallo sulle cause, anche se stando alle prime ricostruzioni le fiamme che hanno divorato la cattedrale gotica sarebbero divampate da una impalcatura dei lavori di ristrutturazione in corso. “Come tutti i nostri compatrioti, sono triste di vedere una parte di noi andare in fiamme, ma faremo di tutto per ricostruire Notre Dame”, ha assicurato i presidente Emmanuel Macron. Intanto, su Twitter i militanti dell’Isis hanno esultato davanti alle immagini della cattedrale gotica in fiamme. Secondo quanto riporta il sito di intelligence Site, hanno definito il rogo un colpo “ai cuori dei leader crociati”.

100 milioni per ricostruire Notre Dame: il gesto che commuove la Francia

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L’Italia si è persa la Libia: così i gialloverdi hanno lasciato via libera alla Francia di Macron https://www.business.it/ecco-perche-litalia-sta-regalando-la-libia-alla-francia-di-macron/ Mon, 18 Feb 2019 12:45:23 +0000 https://www.business.it/?p=40801 L’Italia è sempre più lontana dalla Libia. Una situazione difficile, con il generale Khalifa Haftar che avanza nel sud del Paese mettendo a rischio El Feel, il pozzo da cui l’Eni estrae gran parte del suo petrolio e del suo gas. Il tutto mentre a Tripoli il premier Fayez Al Serraj è invece ostaggio delle milizie chiamate a… Leggi tutto »L’Italia si è persa la Libia: così i gialloverdi hanno lasciato via libera alla Francia di Macron

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L’Italia è sempre più lontana dalla Libia. Una situazione difficile, con il generale Khalifa Haftar che avanza nel sud del Paese mettendo a rischio El Feel, il pozzo da cui l’Eni estrae gran parte del suo petrolio e del suo gas. Il tutto mentre a Tripoli il premier Fayez Al Serraj è invece ostaggio delle milizie chiamate a difenderlo. Roma resta a guardare mentre la Francia di Macron, che proprio di Haftar è grande alleata, sembra a un passo dallo strappare al Bel Paese l’egemonia sulla zona.Uno scenario reso più difficile dal generale isolamento in cui l’Italia si è andata recentemente a ficcare, con i rapporti con la stessa Francia che si sono fatti via via sempre più testi prima con le liti sulla Tav e poi con le strizzate d’occhio ai gilet gialli. I segnali più preoccupanti per Roma arrivano dalla regione del Fezzan. Lì l’Esercito Nazionale Libico, la formazione armata guidata da Haftar e fedele al governo di Tobruk, ha messo le mani su Sharara, un dei principali pozzi della regione gestito dalla Repsol spagnola e difeso, fino a poco tempo fa, da alcune milizie tuareg pagate dal governo di Tripoli. Ma ora il generale potrebbe esser tentato dal mettere le mani anche su El Feel, il pozzo gestito dall’Eni da cui arrivano petrolio e gas destinati all’Italia.Il bombardamento intorno alla pista del piccolo aeroporto di El Feel messo a segno sabato 9 febbraio dalle forze aeree di Tobruk dimostra come il pozzo dell’Eni, distante un centinaio di chilometri da Sharara, sia già nel mirino del generale. Dietro i successi di Haftar, è l’accusa mossa ai gialloverdi, ci sono i passi falsi dell’Italia. Che con Minniti, ai tempi del governo Gentiloni, aveva convinto i capi delle tribù del sud, ricevuti al Viminale, a firmare una tregua. Un accordo che Hafat è riuscito a far saltare, grazie ai finanziamenti di Francia ed Emirati. E se al sud si mette male a Tripoli le cose vanno anche peggio. Il premier Fayez al Serraj è ormai ostaggio delle milizie incaricate di difenderlo. Non paghe di taglieggiarlo estorcendogli gran parte dei proventi governativi i gruppi armati ne indirizzano anche politica ed alleanze. Mentre l’Italia, isolata, fatica a far sentire la sua voce.

“Soli e senza mezzi, non possiamo salvare i migranti”. Il grido d’aiuto della Libia dopo l’ennesima tragedia in mare

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Salvini, Di Maio e la malafemmina: la campagna gialloverde per riconquistare la Francia (e Macron) https://www.business.it/salvini-e-di-maio-ora-cercano-la-pace-con-macron-dopo-le-tensioni/ Sat, 09 Feb 2019 10:31:30 +0000 https://www.business.it/?p=40295 Un po’ come Totò, Peppino e la Malafemmina, quando i protagonisti si mostravano disposti a tutto pur di cacciare i vicini fastidiosi. Arrivando alla fine a un compromesso che invece, nella storia che vede Di Maio e Salvini ormai in guerra aperta con la Francia, continua a non arrivare. Un’analogia divertente e per certi versi… Leggi tutto »Salvini, Di Maio e la malafemmina: la campagna gialloverde per riconquistare la Francia (e Macron)

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Un po’ come Totò, Peppino e la Malafemmina, quando i protagonisti si mostravano disposti a tutto pur di cacciare i vicini fastidiosi. Arrivando alla fine a un compromesso che invece, nella storia che vede Di Maio e Salvini ormai in guerra aperta con la Francia, continua a non arrivare. Un’analogia divertente e per certi versi calzante quella sfoderata sulle pagine del Foglio da Massimiliano Lenzi, la sintesi di una situazione dall’alto potenziale esplosivo e alla quale non è semplice trovare una soluzione.Ci stanno provando, i due leader gialloverdi, consapevoli che forse si è superato davvero il limite. Da parte di Macron, certo, con quel ritiro dell’ambasciatore francese a Roma parso davvero fuori luogo. Ma anche sul fronte italiano, con le accuse di neocolonialismo ai vicini d’oltralpe e l’incontro tra Di Maio e i gilet gialli che da mesi scuotono la Francia con le loro vibranti proteste, una sorta di guanto di sfida all’Eliseo che non poteva passare inosservato oltre i confini.Di Maio a indirizzato il suo tentativo di distensione a una lettera pubblicata dalla testata Le Monde, dove ribadisce la sua considerazione della Francia come di un popolo amico, lodandone la storia e la capacità di porsi come riferimento per il resto del mondo sotto il profilo della lotta per la conquista dei diritti civili. Salvini ha invece puntato al dirimpettaio transalpino, il ministro dell’Interno Christophe Castaner, al quale ha scritto a sua volta.Il leader della Lega ha insistito, ovviamente, sul tema a lui più caro, quello dell’immigrazione. Sostenendo la necessità di continuare un percorso condiviso che ha già dato in passato tante volte i suoi frutti. Manca, in tutto questo, un qualsiasi tentativo di distensione con Macron. Che continua a portare avanti la sua personalissima battaglia contro i gialloverdi. E con il quale ricucire i rapporti sembra sempre più complicato.

La Francia se la prende con Alitalia: la reazione di Macron, guerra aperta con Salvini e Di Maio

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La Francia se la prende con Alitalia: la reazione di Macron, guerra aperta con Salvini e Di Maio https://www.business.it/contrattacco-francese-laffondo-di-macron-contro-il-governo-italiano/ Fri, 08 Feb 2019 10:58:18 +0000 https://www.business.it/?p=40257 Un crescendo di tensioni infinite tra Roma e Parigi, con le feroci polemiche delle ultime settimane che hanno visto l’ambasciatore francese in Italia richiamato dopo l’incontro tra il Movimento Cinque Stelle e i gilet gialli e le accuse di “neocolonialismo” lanciate dai gialloverdi a Macron. Che dopo aver reagito tirandosi indietro sugli accordi coi migranti… Leggi tutto »La Francia se la prende con Alitalia: la reazione di Macron, guerra aperta con Salvini e Di Maio

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Un crescendo di tensioni infinite tra Roma e Parigi, con le feroci polemiche delle ultime settimane che hanno visto l’ambasciatore francese in Italia richiamato dopo l’incontro tra il Movimento Cinque Stelle e i gilet gialli e le accuse di “neocolonialismo” lanciate dai gialloverdi a Macron. Che dopo aver reagito tirandosi indietro sugli accordi coi migranti per la distribuzione dei passeggeri della Sea Watch, ha deciso di affidare l’ennesima replica al portavoce del governo Benjamin Griveaux.L’affondo è arrivato attraverso i microfoni di Europe 1: “Le battute di Luigi Di Maio e Matteo Salvini sulla Francia non hanno evitato all’Italia di entrare in recessione” ha detto Griveaux, chiarendo che la miccia dell’escalation tra i due Paesi è stata scatenata dall’arrivo di Di Maio in Francia per incontrare i gilet gialli. “Cortesia istituzionale vuole che si avverta il governo locale, quando si va in un Paese vicino”. Negando poi che sia stata la Francia a cercare il braccio di ferro.Griveaux ha rilanciato anche il paragone tra i populisti e la lebbra già utilizzato dalla Francia l’estate scorsa: “Se si vuol fare indietreggiare la lebbra nazionalista, se si vuole fare indietreggiare i populisti, se si vuol fare indietreggiare la sfida all’Europa, il modo migliore è di comportarsi bene con i propri partner”. Di rincalzo la ministra francese per gli Affari europei, Nathalie Loiseau ha aggiunto: “Non si tratta di drammatizzare, si tratta di dire che la ricreazione è finita”.E mentre il presidente Mattarella ha invitato il governo italiano alla responsabilità, la Francia ha confermato il cambio di rotta sui migranti della Sea Watch, facendo sapere al Viminale che “prenderà solo persone che hanno bisogno di protezione e non migranti economici”. Circola anche voce che sia possibile un cambio di rotta su Alitalia, con Air France pronta ora a sfilarsi dall’intesa per il salvataggio della compagnia.

Francia-Italia, è crisi vera: Parigi richiama il suo ambasciatore, la tensione schizza alle stelle

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Francia-Italia, è crisi vera: Parigi richiama il suo ambasciatore, la tensione schizza alle stelle https://www.business.it/scontro-italia-francia-macron-richiama-lambasciatore-a-roma/ Thu, 07 Feb 2019 13:48:30 +0000 https://www.business.it/?p=40222 Dalle parole ai fatti: la Francia ha annunciato di aver richiamato l’ambasciatore a Roma per delle consultazioni. La decisione è stata presa in seguito “agli attacchi senza precedenti del governo italiano”, secondo quanto riferisce il ministero degli Esteri francese. Si aggrava dunque la crisi tra i due Paesi dopo settimane di tensioni che hanno riguardato sia i… Leggi tutto »Francia-Italia, è crisi vera: Parigi richiama il suo ambasciatore, la tensione schizza alle stelle

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Dalle parole ai fatti: la Francia ha annunciato di aver richiamato l’ambasciatore a Roma per delle consultazioni. La decisione è stata presa in seguito “agli attacchi senza precedenti del governo italiano”, secondo quanto riferisce il ministero degli Esteri francese. Si aggrava dunque la crisi tra i due Paesi dopo settimane di tensioni che hanno riguardato sia i rapporti istituzionali che i messaggi diffusi dai leader del governo italiano in messaggi social o in occasione di comizi elettorali.Come anticipato dal Corriere della Sera, nella nota in cui si annuncia la decisione si legge: “Le ultime ingerenze rappresentano una provocazione supplementare e inaccettabile. Violano il rispetto dovuto alle scelte democratiche, fatte da un popolo amico e alleato. Violano il rispetto che si devono tra loro governo democraticamente e liberamente eletti”. Poche ore prima il ministero degli Esteri francesi aveva duramente protestato per l’incontro del vice premier Luigi Di Maio a Parigi con alcuni responsabili dei gilet gialli. Tanti i punti di contrasto tra i due paesi nel recente passato: ultimo in ordine di tempo è quello della Tav, con il Movimento Cinque Stelle che continua a parlare di opera inutile. Toninelli ha spedito all’ambasciata francese il dossier con l’analisi costi-benefici (negativa, per l’Italia) mentre la Francia ha scelto di tirare dritto e anche pochi giorni fa ha affidato nuovi appalti per 35 milioni di euro. La ministra dei trasporti Borne ha ricordato che l’Italia deve rispettare l’accordo già sottoscritto tra i due paesi sulla Torino-Lione.Altro tema caldo è quello dell’immigrazione, con gli attacchi a Parigi arrivati sia da Salvini che dai Cinque Stelle. Macron viene accusato di “predicare bene e razzolare male”, visto il rifiuto di accogliere le navi delle Ong e la decisione di respingere i migranti alle frontiere di Ventimiglia o Claviere. I vicepremier si sono anche lanciati in una furibonda accusa di “neocolonialismo” contro la Francia.

I Cinque Stelle scommettono sulla violenza, quel viaggio in Francia spiega tutto

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“L’Italia merita leader all’altezza”. L’affondo contro il governo, Salvini e Di Maio umiliati da oltre i confini https://www.business.it/macron-attacca-ancora-litalia-meriterebbe-leader-allaltezza/ Mon, 28 Jan 2019 11:32:03 +0000 https://www.business.it/?p=39587 Una polemica che sembrava essersi placata e che invece continua a trascinarsi giorno dopo giorno, in un crescendo di incomprensioni e accuse reciproche. Tra Italia e Francia è ormai da tempo, infatti, guerra aperta. Non sono piaciute al governo le ingerenze dei cugini d’oltralpe al momento del varo della manovra, passaggio difficile e osteggiato da… Leggi tutto »“L’Italia merita leader all’altezza”. L’affondo contro il governo, Salvini e Di Maio umiliati da oltre i confini

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Una polemica che sembrava essersi placata e che invece continua a trascinarsi giorno dopo giorno, in un crescendo di incomprensioni e accuse reciproche. Tra Italia e Francia è ormai da tempo, infatti, guerra aperta. Non sono piaciute al governo le ingerenze dei cugini d’oltralpe al momento del varo della manovra, passaggio difficile e osteggiato da tanti stati europei. E di contro all’Eliseo le parole di Di Maio e Salvini sul colonialismo contemporaneo sono suonate male, malissimo.Il presidente francese aveva detto nei giorni scorsi di non voler rispondere alle provocazioni italiane, quelle che parlavano di uno sfruttamento ancora in atto nel continente africano da parte dei transalpini. E invece alla fine Emmanuel Macron ha voluto scrollarsi di dosso un peso, tornando infine sull’argomento. Specificando prima che la querelle “non è di mio interesse” E poi passando, però, alla controffensiva. “Non risponderò – ha detto incontrando la stampa al Cairo – è la sola cosa che si aspettano. Tutto questo è irrilevante. Il popolo italiano è nostro amico e merita dei leader all’altezza della sua storia”. La replica di Luigi Di Maio è praticamente immediata, nel corso di Non è l’Arena, su La7. “Prima di fare la morale all’Italia Macron dovrebbe liberare dal neocolonialismo francese gli Stati africani, perché se quegli Stati li impoverisce poi quelle persone partono. Le nostre parole saranno irrilevanti per lui, ma non per gli italiani e gli europei”.Di Maio assicura che se il tema del prossimo Consiglio europeo sarà l’immigrazione, “chiederemo di portare il tema di questa moneta”, il franco coloniale, che pesa sullo sviluppo dell’Africa. Citando esplicitamente la Francia, Di Maio ha parlato di “Paesi che impoveriscono gli Stati africani”. Porre fine a queste prassi “basterebbe per far stare gli africani in Africa”.

Il reddito ai rom? Le parole di Di Maio, la reazione dei social. La proposta Cinque Stelle

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L’Europa ai piedi di Conte: dalla Merkel a Macron, tutti pazzi per un premier sempre più leader https://www.business.it/leuropa-ai-piedi-di-conte-tutti-pazzi-per-il-premier-ora-davvero-leader/ Thu, 10 Jan 2019 09:37:12 +0000 https://www.business.it/?p=38494 L’Europa ha trovato un alleato in Italia, l’uomo di riferimento da contrapporre all’ostilità ostentata ancora oggi da Matteo Salvini: Giuseppe Conte, il premier che ha stregato Angela Merkel e che sta conquistando anche la Francia, con un Macron sempre più convinto della bontà delle intenzioni del Presidente del Consiglio. Sostenerlo e aumentare giorno dopo giorno… Leggi tutto »L’Europa ai piedi di Conte: dalla Merkel a Macron, tutti pazzi per un premier sempre più leader

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L’Europa ha trovato un alleato in Italia, l’uomo di riferimento da contrapporre all’ostilità ostentata ancora oggi da Matteo Salvini: Giuseppe Conte, il premier che ha stregato Angela Merkel e che sta conquistando anche la Francia, con un Macron sempre più convinto della bontà delle intenzioni del Presidente del Consiglio. Sostenerlo e aumentare giorno dopo giorno la sua credibilità a livello internazionale significa, d’altronde, togliere terreno sotto i piedi di Lega e Cinque Stelle.Conte, d’altronde, è l’uomo che ha svolto un ruolo chiave nel processo di mediazione tra Roma e Bruxelles durante i giorni, durissimi, del confronto sulla manovra. La trattativa l’ha fatta il premier con Juncker in versione paciere, tanto che lui stesso ha poi raccontato in un’intervista a ”Panorama” come l’accordo con l’Europa sia stato sugellato ”prima della cena in un bilaterale serrato in inglese e francese”. Un modo anche per sottolineare l’importanza del suo ruolo e mostrare i muscoli a Di Maio e Salvini.Mentre si prepara un nuovo trattato di integrazione franco-tedesca, che sarà firmato da Macron e da Angela Merkel il prossimo 22 gennaio ad Aquisgrana e che conferma il rafforzarsi del tandem franco-tedesco, la Francia ha confermato di aver iniziato già “a lavorare con l’Italia a diversi livelli”.La Francia, d’altronde, sembra più insofferente ancora della Germania nei confronti di Salvini e Di Maio. Le ingerenze pentastellate sulle proteste che hanno agitato il territorio transalpino non sono piaciute nemmeno alle opposizioni, che hanno invitato gentilmente il Movimento a farsi i suoi affari. La stampa, di contro, non fa che ritrarre positivamente il nostro premier. Una conferma di come i buoni rapporti con Conte siano la chiave per il Bel Paese per perdere il treno europeo.

Scacco al Conte: Salvini cede sui migranti ma prepara il colpo gobbo per guidare il governo

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Macron je t’aime! La dichiarazione “hot” di Giulianone Ferrara: “Quanto sei eccitante!” https://www.business.it/ferrara-stregato-da-macron-le-parole-damore-del-giornalista-sul-foglio/ Fri, 05 Oct 2018 06:49:09 +0000 https://www.business.it/?p=32573 L’ennesima crisi di governo da gestire. E una foto che ha già fatto il giro del mondo, quella che vede Emmanuel Macron in visita alla tomba di Charles De Gaulle quasi alla ricerca di un appiglio, di un aiuto, una richiesta disperata dopo l’ennesimo scossone politico vissuto dall’esecutivo francese con le dimissioni del ministro dell’Interno, Gérard Collomb.… Leggi tutto »Macron je t’aime! La dichiarazione “hot” di Giulianone Ferrara: “Quanto sei eccitante!”

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L’ennesima crisi di governo da gestire. E una foto che ha già fatto il giro del mondo, quella che vede Emmanuel Macron in visita alla tomba di Charles De Gaulle quasi alla ricerca di un appiglio, di un aiuto, una richiesta disperata dopo l’ennesimo scossone politico vissuto dall’esecutivo francese con le dimissioni del ministro dell’Interno, Gérard Collomb. Una figura, quella del Presidente della Repubblica transalpina, che continua a dividere. E che sembra però aver conquistato Giuliano Ferrara, che lo ha definito “eccitante” sulle pagine del Foglio dopo aver ricordato tutti i recenti guai che lo hanno visto coinvolto, a partire dal licenziamento di Benalla, suo uomo di fiducia improvvisatosi manganellatore nel centro di Parigi.E poi il leader degli ambientalisti Hulot, popolarissimo in patria, che lo ha mollato senza preavviso. Infine il caso Collomb. I sondaggi ora vedono Macron in picchiata, sempre più in difficoltà. “E per questo eccitante – scrive Ferrara – strano e contraddittorio rispetto ai vaneggiamenti pro moltitudine, pieni di pregiudizi e di banalismi sociologici, che vanno per la maggiore”. Un leader considerato un snob dai detrattori, individualista e sprezzante, e che però continua a mostrare i muscoli, a provocare, a non risparmiare bordate al suo stesso popolo, ai suoi cittadini, ricordando loro che “il paese starebbe meglio se la smettesse di lamentarsi, i francesi vedono solo quel che si prende loro”.“Un pazzo” ha riconosciuto lo stesso Ferrara, ricordando il Macron caustico che consiglia a un orticoltore alla disperata ricerca di un lavoro di attraversare la strada, così da poter effettivamente trovare un impiego. E quello che, di fronte alle proteste dei pensionati che pure avevano contribuito alla sua elezione, sottolineava “o favorisco voi o quelli che vi pagano le pensioni”. Caustico, apparentemente incrollabile nella sua fede in sé stesso, vittima di una sorte non troppo benevola con lui negli ultimi, complicatissimi mesi sul piano politico. “Forse è davvero un pazzo questo Macron, ma appunto è eccitante.

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VivaTech Parigi 2018, Macron difende il modello europeo di regolamentazione tecnologica https://www.business.it/vivatech-parigi-2018-macron-difende-modello-europeo-regolamentazione-tecnologica/ Sun, 27 May 2018 07:00:31 +0000 https://www.business.it/?p=25844 Il presidente francese Emmanuel Macron ha tenuto un discorso al VivaTech di Parigi, in svolgimento dal 24 al 26 maggio nella capitale francese. Alternando francese e inglese Macron ha  mostrato la strada per regolamentare le società tecnologiche, sottolineando quanto sia differente da quella già intrapresa da Stati Uniti e Cina. Il pensiero di Macron Il… Leggi tutto »VivaTech Parigi 2018, Macron difende il modello europeo di regolamentazione tecnologica

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Il presidente francese Emmanuel Macron ha tenuto un discorso al VivaTech di Parigi, in svolgimento dal 24 al 26 maggio nella capitale francese. Alternando francese e inglese Macron ha  mostrato la strada per regolamentare le società tecnologiche, sottolineando quanto sia differente da quella già intrapresa da Stati Uniti e Cina.

Il pensiero di Macron

Il Premier francese pensa che l’Europa dovrebbe avere più voce in capitolo quando si tratta di regolamentazione, non solo per quel che riguarda la privacy. Ovviamente ha difeso il GDPR e la privacy online, ma ha anche parlato di altro: tasse, cyberbullismo, protezione dei lavoratori indipendenti etc.

La posta in gioco è alta: ha infatti chiesto alla platea “come è possibile costruire un modello europeo che riesce a conciliare l’innovazione e il bene comune?

Davanti a lui sedevano 50 amministratori delegati appartenenti al settore tecnologico, non solo per dibattere su come l’innovazione può stimolare il bene comune, anche come può collaborare migliorando i settori dell’istruzione, del lavoro e della diversità.

Macron ha iniziato con alcuni numeri sull’ecosistema tecnologico francese. “Voglio parlare con l’intero ecosistema francese qui oggi. Quello che stiamo facendo è essenziale per il nostro paese e per il mondo “, ha esordito.

macron-tesori-africaIn base ai suoi numeri, le startup hanno raccolto 2,5 miliardi di euro in Francia l’anno scorso, cifra che è 3 volte quella registrata nel 2015. Il primo ministro francese ha poi elencato alcuni cambiamenti come le tasse societarie previste sulla politica dei dati in Francia.

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I progetti della Francia per l’Africa

Ha successivamente menzionato l’Africa e i progetti ad essa inerenti.

Il mio secondo messaggio è per l’Africa perché quest’anno hai deciso di invitare l’Africa a VivaTech“, ha affermato, annunciando il paese investirà del denaro pubblico nelle startup africane più promettenti. “Negli ultimi sei mesi, l’Agenzia francese per lo sviluppo ha lavorato molto su questo progetto e sarà in grado di annunciare nelle prossime settimane un nuovo programma specifico di 65 milioni di euro per investire piccole somme, da 30.000 a 50.000 euro per startup

Un messaggio alle grandi aziende tecnologiche

Infine, Macron ha parlato del Tech for Good Summit e della regolamentazione tecnologica in generale. “Stiamo attualmente vivendo una rivoluzione. Credo fermamente in quella rivoluzione e anche il nostro Paese ci crede, Ma non si può negare che alcune persone nel nostro paese e nel mondo temono il cambiamento. Le aziende tecnologiche non sono sempre state esemplari. Alcuni non hanno rispettato le leggi fiscali e hanno alimentato la sfiducia, anche da parte degli imprenditori francesi.”

Così ha  poi difeso il progetto della Francia per creare una tassa europea sulle grandi aziende tecnologiche. Se il governo francese riuscirà a convincere gli altri governi europei a seguirlo, le grandi compagnie tecnologiche potrebbero essere tassate sulle entrate locali in ogni paese dell’Unione. Rappresenterebbe così un modo per evitare schemi di ottimizzazione fiscale.

macron-start-up-franciaSono un grande ottimista tecnologico e questo paese crede nell’innovazione“, ha affermato. “Ma non è abbastanza: fare soldi, creare posti di lavoro e rendere felici gli azionisti è grandioso. Soprattutto creando posti di lavoro, per quanto mi riguarda”. Così si è guardato bene dal menzionare solo gli imprenditori, perché Macron è un sostenitore dell’innovazione ma sta prima di tutto dalla parte dei lavoratori. Ha infine terminato il suo discorso di inaugurazione concludendo che: ”La posta in gioco è come costruiamo un modello europeo che concilia innovazione e bene comune”, ha affermato. “Dobbiamo lavorare insieme per costruire questo quadro comune“.

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Macron, la Francia punta sull'innovazione grazie ad un investimento da 1,5 miliardi di euro https://www.business.it/macron-francia-innovazione-investimento/ Wed, 04 Apr 2018 10:27:59 +0000 https://www.business.it/?p=22098 Che il mondo intero stia andando verso la direzione a senso unico dell’innovazione digitale è cosa nota. Meno conosciuto è chi vuole partecipare al progresso, e cosa più importante, scegliere di farne parte investendo nelle nuove tecnologie. La situazione italiana L’Italia siamo in difficoltà, partendo dalle startup: la maggior parte di esse non trova investimenti… Leggi tutto »Macron, la Francia punta sull'innovazione grazie ad un investimento da 1,5 miliardi di euro

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Che il mondo intero stia andando verso la direzione a senso unico dell’innovazione digitale è cosa nota. Meno conosciuto è chi vuole partecipare al progresso, e cosa più importante, scegliere di farne parte investendo nelle nuove tecnologie.

La situazione italiana

L’Italia siamo in difficoltà, partendo dalle startup: la maggior parte di esse non trova investimenti adeguati a sviluppare le proprie idee, non riesce a trovare voce sul mercato e cosa gravissima, non investe nel digitale, ritrovandosi molto spesso senza un sito funzionante e nessuno sbocco social che funzioni davvero. Le promesse elettorali precedenti alle elezioni dello scorso 4 marzo hanno garantito numerosi investimenti nel settore delle nuove tecnologie, da parte di tutti i partiti: banda larga, pubblica amministrazione digitale, fibra ottica e industria 4.0. “Siamo consapevoli che una parte importante dello sviluppo e della crescita di questo paese dipenderà dalle scelte strategiche di fondo che il nuovo Governo farà in relazione a questi temi”, afferma speranzoso l?AD di Digital 360 Andrea Rangone. Le buone intenzioni ci sono, abbiamo dunque bisogno di fatti, e più avanti vedremo se il nostro paese sarà in grado di allinearsi almeno con il resto d’Europa.

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Il caso Francia

Chi sembra, almeno nei propositi, lanciarsi a tutta velocità nel mondo dell’innovazione è senza dubbio la Francia. I nostri cugini d’oltralpe hanno sviluppato un piano che prevede la spesa di un miliardo e mezzo da investire nei prossimi 4 anni, presi da quei 10 miliardi di euro di Fondi per l’Innovazione e l’industria, stanziati a gennaio. Lo scopo è quello di implementare ancora l’ambito dell’Intelligenza Artificiale, battendo la concorrenza di Cina e Stati Uniti. La Francia occupa già un posto di tutto rispetto in Europa: insieme alla Germania è leader nell’innovazione tecnologica. Ma vuole puntare più in alto, e la dichiarazione d’investimento è stata esplicitata dallo stesso Presidente Macron appena prima di Pasqua.

macron-presidente-franciaIl progetto 

L’Eliseo ha un piano ben preciso, che include anche gli investimenti privati e dà la priorità ai progetti in collaborazione con il governo tedesco.

D’altronde, solo pochi giorni prima del suo discorso, colossi della tecnologia digitale come Samsung e Deepmind avevano già affermato di voler potenziare i propri servizi nella capitale francese, segno che la strada intrapresa è quella giusta. Nei progetti di Macron c’è lo zampino di un illustre matematico, Cedric Villani, che sta offrendo il suo contributo al fine di pianificare una strategia più ampia verso lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Il deep learning aiuterà il potenziamento dei dati e, di conseguenza, al qualità della vita pubblica. Quattro infatti sono gli ambiti di sperimentazione, dalla mobilità alla sanità, dall’ambiente alla difesa e sicurezza, tutte volte a garantire efficienza e mantenimento dell’occupazione in territorio francese.

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La sfida di Macron

Non dobbiamo cadere nella vecchia trappola francese di vedere gli aspetti negativi di una nuova tecnologia e usare questo come alibi per rifiutare la tecnologia stessa”, ha dichiarato il presidente Macron, facendo chiarezza su ciò che intende sviluppare tra imprese disruptive, startup, ricerca e formazione. Il presidente garantisce infatti un codice etico per dati e algoritmi, che incarnerà principi quali trasparenza e correttezza. Dopo lo scandalo Cambridge-Analytica, Macron corre ai ripari affermando la massima affidabilità al sistema.

bando miur 1305 posti per ricercatoriIl Raporto Villani

Che Macron sia un uomo ambizioso, non c’è dubbio alcuno, l’incertezza semmai è nel trasformare la Francia nella Silicon Valley d’Europa, partendo da un aumento di stipendio ai ricercatori, che di solito vengono invece reclutati da multinazionali e startup straniere.

Nero su bianco infine le indicazioni dello stesso Villani, che nel suo Rapporto dichiara la necessità di: “Sostenere l’ecosistema dell’AI, sviluppare una politica di apertura proattiva dei dati, avere un quadro regolatorio francese e europeo, stimolare un dibattito politico e etico”. Affinché il sogno francese si realizzi.

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Tesori dell'Africa: Macron promette la restituzione ai Paesi straziati dal colonialismo https://www.business.it/tesori-dellafrica-macron-ne-promette-la-restituzione-ai-paesi-cui-sono-stati-sottratti-durante-il-colonialismo/ Mon, 25 Dec 2017 06:30:04 +0000 http://www.business.it/?p=16014 Tesori dell'Africa: Macron vuole scacciare anche le ultime ombre del colonialismo francese e promette di restituire ai Paesi africani il patrimonio artistico che è stato loro sottratto

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La promessa di Macron

Restituire i tesori dell’Africa ai loro legittimi proprietari nel corso dei prossimi cinque anni: è stato questo uno dei punti salienti di un discorso che Emmanuel Macron ha tenuto di recente a Ouagadougou (Burkina Faso), una delle tappe del suo lungo viaggio nel Continente Nero.
Il Presidente della Repubblica francese, infatti, ha annunciato che una delle priorità del suo mandato sarà quella di far sì che una parte dell’immenso patrimonio artistico sottratto nel corso dei secoli a diversi Paesi africani non venga più custodito in musei e collezioni private transalpine, andando di fatto contro quella che era stata la politica adottata dai precedenti inquilini dell’Eliseo.
Il riferimento agli inestimabili tesori dell’Africa e alla speranza di una futura rinascita di un continente così martoriato da guerre e povertà negli ultimi decenni sono stati i due cardini principali del discorso (da alcuni osservatori definito “memorabile”) che Emmanuel Macron ha pronunciato di fronte a una vasta platea presente presso l’Università di Ouagadougou, capitale del Burkina Faso.

tesori-dell-africa-macronL’appello del Presidente del Benin

La restituzione dei tesori dell’Africa era stata chiesta ufficialmente, per la prima volta, nel 2016, quando Patrice Talon, appena eletto Presidente del Benin, si era rivolto al mondo occidentale spiegando che l’eredità artistica sottratta al Continente Nero durante le varie fasi del colonialismo di fine Ottocento servirà in futuro a far conoscere alle popolazioni locali il valore della storia e della loro cultura, oltre a dare un forte impulso al settore turistico.
E il discorso di Emmanuel Macron è stato visto da molti come una risposta diretta all’appello di Talon che aveva spiegato come fossero quasi 6000 gli artefatti del suo Paese che si trovavano ancora conservati in Francia: addirittura, secondo Irénée Zevounou, ambasciatrice del Benin presso l’Unesco, il 99% delle opere d’arte africane si trovano in Europa o in America.
Confermando questo dato, Macron ha promesso che, in discontinuità con gli altri Presidenti della Repubblica, gli oggetti d’arte che fanno bella mostra di sé nei musei dell’Esagono verranno restituiti ai vari Paesi africani, spesso depauperati di questo patrimonio che è parte fondante della loro cultura. Inoltre, il Presidente francese ha anche affermato come l’Africa, come qualunque civiltà, non possa progredire se privata della sua stessa memoria.

tesori-dell-africa-macron-vuole-restituirliContro le istituzioni francesi

Insomma, attorno ai tesori dell’Africa potrebbe giocarsi nei prossimi anni una fetta importante della rivoluzione che Emmanuel Macron aveva annunciato sin dall’avvio della sua campagna elettorale. Il neo-presidente francese è stato infatti protagonista di un viaggio diplomatico che, proseguito tra Costa d’Avorio e Ghana, aveva come scopo quello di aprire “una nuova pagina nelle relazioni franco-africane” e porre idealmente fine alla politica post-coloniale perpetrata in passato.
E la sua promessa di restituire ai legittimi proprietari il maltolto potrebbe finalmente porre fine agli ultimi retaggi di quella politica colonialista che a lungo ha visto la Francia in prima fila. Il Presidente ha così deciso di andare apertamente contro varie istituzioni transalpine che fino ad ora avevano negato la restituzione delle opere adducendo il “principio dell’inalienabilità del patrimonio pubblico”.
Anticipando le obiezioni di coloro che temono per la sicurezza degli artefatti una volta riconsegnati all’Africa, Macron ha anche spiegato che verranno intraprese azioni di partenariato per garantirne la conservazione, formando operatori culturali capaci di gestire questa importante eredità.
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Start up: la Francia di Macron guida la svolta tech europea https://www.business.it/start-up-la-francia-di-macron-guida-la-svolta-tech-europea/ Tue, 05 Dec 2017 06:30:55 +0000 http://www.business.it/?p=15531 Start up tecnologiche, leggi ad hoc, incentivi e accordi con i colossi tech d'oltreoceano: ecco la strategia con cui Macron intende fare di Parigi la Silicon Valley europea

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La Silicon Valley europea sarà Parigi

Il piano di investimenti in start up per il rilancio tech voluto da Macron fa parte di un progetto per far diventare Parigi la capitale europea della tecnologia, il luogo da cui usciranno i futuri colossi digitali. Per il presidente francese i prossimi Google, Apple e Facebook dovranno sorgere lungo la Senna che, pur non essendo in altura, si candida a diventare la nuova Silicon Valley europea.
Le ambizioni del “presidente startupper” erano già state chiarite nei primi giorni di governo, quando l’inquilino dell’Eliseo aveva affermato “Voglio che la Francia diventi la terra degli unicorni“, come vengono chiamate le società valutate più di un miliardo. Ed infatti, tra l’hub di start up tecnologiche Station F, leggi ad hoc, la campagna per attirare capitali dall’estero e l’accordo con i giganti d’oltreoceano, la strategia per trasformare la Francia in una “start up nation” comincia a dare i suoi frutti.
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start-up-francia-station-f-macronLeggi e capitali esteri

Oltre ad aver lanciato Station F, il più grande campus per start up del mondo, ideato da Xavier Niel, uno degli imprenditori più ricchi d’Oltralpe, Macron sta mettendo mano alle rigide leggi sul lavoro per semplificare l’avvio e la gestione di un’impresa, intervenendo sull’alta tassazione, che costituisce un enorme disincentivo alle imprese, e introducendo incentivi fiscali anche per i venture capital in modo da attirare investitori dall’estero.
Macron è finora riuscito ad attirare fondi di venture capital pronti ad essere investiti nelle startup tecnologiche per 2 miliardi di euro, superando Gran Bretagna e Germania. All’interno del Paese transalpino, il piano di rilancio tech si basa sull’intervento pubblico: negli ultimi 5 anni, la banca Bpifrance ha portato i fondi da investire in nuove imprese da 200 milioni a 2 miliardi.

Il clima favorevole

Nella sua missione di trasformare Parigi nella capitale europea dell’innovazione, Macron è facilitato da un clima favorevole, tanto che tempo fa si prevedeva che, dopo la Brexit, la capitale francese avrebbe strappato a Londra lo scettro di polo finanziario d’Europa. Gli investitori stanno lentamente ma costantemente fuggendo dalla city britannica, preferendogli Parigi o Berlino.
La svolta digitale che punta a svecchiare l’immagine della Francia è in crescita. Gli investimenti hanno subito un’accelerazione rispetto allo scorso anno e la tendenza è proseguita anche quest’anno. All’interno del settore tecnologico, il vantaggio della Francia risiede in aree quali software, assistenza sanitaria, deep tech e intelligenza artificiale, che riflettono la forza delle sue scuole di ingegneria transalpine.

start-up-francia-station-fAccordi con i giganti tech

Il fondo di investimento pubblico in start up da 10 miliardi di euro lanciato da Macron sta dando i suoi frutti, e anche i colossi dell’informatica d’oltreoceano se ne sono accorti. Infatti Facebook e Cisco, nonostante i problemi con le autorità europee, stanno investendo su centri di ricerca locale nei settori dell’Internet of Things e dell’intelligenza artificiale.
Macron deve però chiarire la sua posizione in merito alla web tax europea che Bruxelles vorrebbe applicare alle attività dei vari Facebook, Google e Apple, accusati di evadere le tasse arricchendosi ai danni degli Stati Ue. E proprio il CEO della Mela, Tim Cook, ha incontrato il presidente francese lo scorso ottobre, per parlare di tasse e trovare un accordo che migliori le relazioni economiche tra l’azienda di Cupertino e le società locali.
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Cambiamenti climatici: appello all'azione di Merkel da Bonn https://www.business.it/cambiamenti-climatici-appello-allazione-di-merkel-da-bonn/ Mon, 04 Dec 2017 06:33:57 +0000 http://www.business.it/?p=15435 I cambiamenti climatici al centro del vertice sul clima Cop23. Per Merkel c'è in gioco il destino dell'umanità e chiede ai leader mondiali di rispettare gli obiettivi dell'accordo di Parigi

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Appello della Merkel a Bonn: il clima “una sfida centrale per il mondo”

Il cammino per combattere efficacemente i cambiamenti climatici è ancora in salita, ma dalla conferenza internazionale delle Nazioni Unite sul clima di Bonn (Cop23) sembrano emergere segnali positivi. La cancelliera Angela Merkel è tornata a vestire i panni di paladina dell’ambiente, definendo quella del climauna sfida centrale per il mondo“, una questione che “determinerà il destino di tutti noi“, sottolineando la necessità di proteggere il pianeta dai danni devastanti del riscaldamento globale.
Merkel ha poi esortato i leader mondiali presenti al vertice sul clima a “fare di più“, ricordando che l’accordo di Parigi del 2015, respinto dal presidente Donald Trump, è stato solo “un punto di partenza” e che quello che è stato fatto finora non è sufficiente a raggiungere gli obiettivi climatici prefissati. La cancelliera tedesca ha condiviso il palco con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, e con il presidente francese, Emmanuel Macron.
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Merkel prova a rilanciare l’accordo di Parigi

A due anni dalle decisioni prese nel corso del vertice climatico di Parigi, le delegazioni di oltre 190 Paesi si sono riunite a Bonn per rafforzare i negoziati, indeboliti dall’uscita degli Usa per volontà del presidente Trump. In occasione della Cop23 (23esima Conferenza delle parti), Merkel ha sottolineato il ruolo centrale del clima per le sorti dell’umanità e ha spronato i vari rappresentanti mondiali ad “unirsi per realizzare l’accordo di Parigi.
L’obiettivo prefissato di contenere i cambiamenti climatici, mantenendo l’aumento della temperatura globale al di sotto di 2 gradi o di un grado e mezzo, è lontano dall’essere raggiunto, ha dichiarato la cancelliera, che ha poi ricordato come sia compito dei Paesi industrializzati, responsabili dell’aumento delle emissioni di CO2, garantire un apporto maggiore al raggiungimento degli obiettivi dell’accordo anche in virtù delle risorse tecnologiche a disposizione.

merkel-su-cambiamenti-climatic-accordi-di-parigiGuterres e Macron sulla stessa lunghezza d’onda

L’appello di Merkel non è isolato: Guterres ha definito i cambiamenti climatici “la minaccia che definisce il nostro tempo” e ha messo in guardia contro gli investimenti in energie fossili: “Dobbiamo smettere di scommettere su un futuro insostenibile“, ha detto inveendo contro gli 825 miliardi di dollari investiti nel 2016 in combustibili fossili. Macron, che è stato uno dei critici più accesi della decisione di Trump, si è unito al coro descrivendo i cambiamenti climatici come “la più significativa lotta del nostro tempo“.
Il presidente francese ha ricevuto l’applauso più scrosciante quando ha chiesto alla Francia ed ai partner europei di colmare il gap finanziario per il panel Onu sul clima IPCC che, dopo il ritiro di Trump, ha riscontrato problemi di budget. Davanti ai numerosi responsabili politici presenti al Summit, Macron ha garantito che “la Francia farà la sua parte” e ha auspicato una collaborazione da parte delle amministrazioni locali degli Stati Uniti a dispetto di Washington.

Nuova coalizione per la Merkel

Sui cambiamenti climatici si sta giocando, oltre al destino del mondo, anche quello del prossimo governo tedesco. L’appello di Merkel avviene infatti mentre la cancelliera è alle prese con un difficile negoziato su una nuova coalizione di governo, detta “Giamaica“, che includerà, oltre al suo partito Cdu-Csu, i “gruenen“, ossia i Verdi tedeschi, e i liberali, che hanno posizioni diametralmente opposte.
Utilizziamo ancora molto carbone, in particolare lignite“, ha dichiarato la cancelliera sottoposta a pressioni per un’uscita dal carbone entro il 2030, riconoscendo che il problema è controverso e aggiungendo che i lavori devono essere presi in considerazione. Ma Greenpeace, il cui giudizio è ascoltatissimo dalla base del partito, ha accusato i gruenen di accettare compromessi al ribasso sulla decarbonizzazione del Paese. I progressi sono attesi nei prossimi giorni, mentre Merkel risolve i termini della nuova coalizione di governo.
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Pensioni, ecco quale sarà il nuovo piano di Macron https://www.business.it/pensioni-ecco-quale-sara-il-nuovo-piano-di-macron/ Mon, 04 Dec 2017 06:30:00 +0000 http://www.business.it/?p=15450 Pensioni, il Premier Macron cerca una nuova svolta. Ecco quali saranno le mosse per il prossimo futuro e per poter evitare le critiche

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La riforma pensionistica di Macron passa attraverso i cervelli dell’informatica

I giovani non pensano alla pensione, soprattutto in un mondo come quello moderno, dove il lavoro è sempre più poliedrico. Nonostante questo, è proprio a un gruppo di giovani che il presidente francese Macron ha affidato la progettazione del nuovo sistema pensionistico francese. Si tratta degli studenti di informatica della prestigiosa scuola parigina Ecole 42. I tecnici informatici specializzati che si formano in questa scuola possono, secondo Macron, dar vita a un modo rivoluzionario e 2.0 per concepire il sistema delle pensioni d’oltralpe.
A metà del mese di novembre Macron ha promosso un hackaton, cioè un evento di 2 giorni in cui tutti gli informatici selezionati hanno dovuto lavorare in modo comune su questo progetto di riforma. Le idee emerse in questo brainstorming andranno a comporre il nuovo regolamento di corresponsione delle pensioni della CNAIV, la Cassa nazionale di assicurazione per la vecchiaia.
La Francia ha poco meno di 20 milioni di contribuenti, e circa 14 milioni di pensionati che potranno beneficiare di queste modalità innovative. Insieme agli studenti si sono adoperate anche diverse decine di volontari della Cassa nazionale per la creazione del progetto.
L’idea pensionistica di Macron, nemmeno a dirlo, punta tutto sulla digitalizzazione. Gli informatici dell’Ecole 42, infatti, sono stati contattati proprio per pensare a un nuovo sito e a nuovi applicativi per la gestione delle pensioni online.Macron-su-riforme-pensionistiche

Il progetto di alcuni studenti

Alcuni studenti hanno iniziato progettando una home page altamente responsiva, cioè in grado di andare il più possibile incontro all’utente facilitando l’utilizzo del sito. Molto tempo durante l’hackaton è stato dedicato anche a pensare ad applicazioni e a community di socializzazione.
In questo modo l’utente si sente parte di un mondo in cui ha la sua area riservata per l’accredito della pensione e il controllo della contribuzione, ma in cui ci sono tante altre persone simili a lui con cui confrontarsi.
Uno sforzo ancora maggiore è stato compiuto nella direzione della semplificazione burocratica. Tutti i moduli e i questionari, secondo i nerd della scuola di informatica più prestigiosa di Francia, dovranno essere di tipo virtuale. Grazie ad essi, il pensionato potrà compilare tutte le domande da casa propria ed eviterà lunghe ed estenuanti code agli sportelli.
Il confronto tra gli informatici non è solo ai fini della proposizione di idee: in esso è contenuta anche una dimensione agonistica. Le migliori idee e progetti, infatti, verranno giudicati da un’apposita commissione che selezionerà alcune figure professionali.
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La collaborazione con il CNAIV

I tecnici avranno così l’opportunità di collaborare con il CNAIV direttamente, andando a lavorare proprio sui loro sistemi informatici. Questo permetterà alla Cassa di far partire il nuovo sistema pensionistico completamente informatizzato già dalla primavera 2018.
La riforma delle pensioni è sempre un tasto dolente, che rischia di mettere in crisi il consenso popolare nei confronti del presidente Macron. Quest’ultimo, nei primi sei mesi del suo mandato, ha avuto alterni rovesci di fortuna: proprio nelle ultime settimane, centinaia di migliaia di cittadini francesi si sono riversati nelle piazze di Parigi per protestare contro le sue idee proprio in materia di pensioni e di sussidio di disoccupazione.
Per questo il presidente ha scelto di rinnovare la collaborazione tra istituzioni francesi ed Ecole 42. Già nei mesi e negli anni precedenti, infatti, i cervelloni informatici si erano riuniti in diversi meeting per progetti di primaria importanza, come la lotta al terrorismo. Questo segnale forte di incentivo ai giovani per progetti di sicurezza e di welfare nazionale è la strategia di Macron per riacquisire consenso popolare.
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Declino delle PMI: ecco la terapia d'urto del Primo Ministro francese Édouard Philippe https://www.business.it/declino-delle-pmi-ecco-la-terapia-durto-del-primo-ministro-francese-edouard-philippe/ Sun, 03 Dec 2017 06:30:31 +0000 http://www.business.it/?p=15440 Il declino delle PMI francesi verrà affrontato con una task force di manager, una stretta sulle OPA, un fondo statale di 10 miliardi di euro e una spinta all'innovazione

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Come porre fine al costante declino delle PMI e dare vita a un ambizioso piano industriale che favorisca l’innovazione? È questa una delle sfide che, sin dalla scorsa primavera, si è posto il Presidente della Repubblica francese, Emmanuel Macron, per invertire un trend negativo che pare inarrestabile: infatti, Oltralpe si cerca da tempo di fare fronte al problema della deindustrializzazione, tanto che alcuni giorni fa l’economista Patrick Artus ha parlato di una “situazione orrenda”.
Tuttavia, di recente, il Primo Ministro Édouard Philippe ha annunciato il varo di un imponente progetto che, stando anche a quanto aveva promesso lo stesso Macron durante la campagna elettorale, intende rilanciare l’intero comparto e sostenere le cosiddette industrie “di rottura”.

declino-delle-pmi-francesiI numeri di una crisi

Il declino delle PMI è da quasi quindici anni una delle spine nel fianco dei diversi esecutivi che si sono succeduti in Francia: stando ad alcuni dati, dal 2002 a oggi l’incidenza del settore industriale sul PIL dello Stato è passata da un soddisfacente 16,5% (il dato tocca vette del 23% in Germania) a un 12,5% che fotografa bene lo scenario delineato da Artus.
Per questo motivo, nel corso del Consiglio Nazionale per l’Industria svoltosi presso la sede della Valeo, una multinazionale specializzata nella fornitura di componenti per auto, Philippe ha reso note le coordinate di questo piano che stanzierà 10 miliardi di euro a favore delle industrie rivoluzionarie. Non solo: il Governo ha intenzione di istituire un pool di manager per definirne le linee-guida, rendendo anche più stringente la vigilanza sulle Offerte Pubbliche di Acquisto (OPA).
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I dettagli del piano industriale

Insomma, per invertire quel trend che vede il declino delle PMI come un fenomeno inarrestabile, l’esecutivo guidato da Philippe ha deciso di puntare sull’innovazione e sul miglioramento della qualità dei prodotti, specialmente in un mercato sempre più globalizzato. A seguito dell’annuncio, i quotidiani francesi hanno svelato qualche dettaglio in più, spiegando come saranno reperiti i 10 miliardi di euro: la parte più consistente (8,4 miliardi) verrà da titoli “corporate” pubblici, mentre i restanti 1,6 costituiranno il ricavato della vendita delle azioni di Renault ed Engie.
Per quanto riguarda il pool di “veterani” che si occuperà di individuare gli assegnatari più meritevoli dei fondi stanziati, la stampa ha già svelato alcuni nomi di prestigio: tra questi spiccano soprattutto Julien Dubertret, attuale Ispettore Generale delle Finanze, Ronan Stephan (direttore generale di Plastic Omnium) e Jacques Lewiner (fisico e scienziato di acclarata fama).

Il ruolo strategico di Philippe Varin

La sfida che si propone questo piano contro il declino delle PMI è, come detto, quella di stimolare l’innovazione dell’industria e di rilanciarne la competitività sui mercati internazionali: tra le figure cardine individuate da Philippe e Macron, un ruolo centrale l’avranno Jean-Pierre Floris e Philippe Varin (ex numero uno di Peugeot Société Anonyme), i quali porranno un’attenzione particolare alle piccole e medie imprese e cercheranno di arginare le chiusure di impianti che interessano tutto l’Esagono.
Inoltre, pare che proprio Varin sarà chiamato a rivestire un’altra importante carica: da gennaio infatti sarà a capo di France Industrie, organizzazione a cui aderiscono tutti gli imprenditori francesi. Non va infine dimenticato, come accennato in precedenza, che questa task force dovrà vigilare pure su eventuali OPA e difendere le aziende pubbliche: “Controlleremo non solo il settore della difesa e della sicurezza, ma anche quello dei cosmetici e dell’agroalimentare per via della loro appartenenza simbolica al marchio-Francia” ha spiegato a tal proposito Varin.
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Sussidio di disoccupazione anche per i dimissionari: la proposta ''choc'' di Macron https://www.business.it/sussidio-di-disoccupazione-anche-per-i-dimissionari-la-proposta-choc-di-macron/ Thu, 30 Nov 2017 06:30:21 +0000 http://www.business.it/?p=15392 Un sussidio di disoccupazione per chi si licenzia: una promessa fatta in campagna elettorale che Macron intende rispettare e che si inserisce in un ambizioso progetto di riforma del sistema contributivo salariale

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Macron sfida imprese e sindacati

L’aveva promesso: verrà elargito un sussidio di disoccupazione anche a chi darà le dimissioni e non solo ai dipendenti che perderanno il lavoro per eventi non volontari, ossia per licenziamenti (collettivi o individuali). Ed ecco che il giovane Presidente francese si appresta a mantenere la promessa, proponendo questa novità al tavolo delle trattative tra Governo e parti sociali.
Imprenditori e sindacati sono rimasti spiazzati dalla proposta del leader francese che, da parte sua, sembra non preoccuparsi troppo delle critiche e appare quanto mai intenzionato a rispettare le promesse fatte ai suoi elettori. Se, sulla carta, la manovra di Macron si dimostra in linea con le condizioni attuali del mercato del lavoro, in pratica potrebbe rivelarsi rischiosa e costosa, perché questo sussidio di disoccupazione graverebbe molto sulle casse dello Stato.
Le critiche più aspre a questo nuovo sostegno economico per i lavoratori fanno leva sulla già eccessiva generosità del sistema francese in termini di sussidi. Ad oggi, sono 2,5milioni le persone che in Francia ricevono un sussidio di disoccupazione che è pari, in media, al 72% dell’ultimo salario percepito e in alcuni casi arriva a cifre da record per un disoccupato (quasi 6.500 euro netti al mese).
Leggi anche: Startup Nation: la Francia impara dalla Silicon Valley e apre a Parigi l’hub più grande d’Europa

macron-sussidio-di-disoccupazione-per-chi-si-licenziaIncentivo a mettersi in proprio

Secondo Macron, il sussidio di disoccupazione pensato per chi intende licenziarsi sua sponte andrebbe ad aumentare le transizioni verso l’apertura di un’attività in proprio, imprenditoriale o di lavoro autonomo. Questo renderebbe più agile e fluido il mercato del lavoro, diminuirebbe la percentuale di inoccupati nell’impiego subordinato e avrebbe anche un impatto economico positivo per l’erario.
Le partite IVA pagano più tasse anche oltralpe, ma il peso monetario del nuovo sussidio di disoccupazione sulle casse dello Stato sembra superare di gran lunga i vantaggi in termini di tributi delineati dal Presidente francese. Senza contare che tale nuova, generosa misura di sostegno economico per gli inoccupati potrebbe far gola a molti e, di conseguenza, ci sarebbero discreti rischi di abusi.
Macron tranquillizza i sostenitori, e cerca di zittire i suoi detrattori, garantendo un sistema di controlli rigidissimi affinché il nuovo sussidio di disoccupazione venga erogato solo a chi ne ha diritto (e bisogno) ma i sindacati, gli imprenditori e i vertici di Unédic (l’organismo associativo che gestisce le assicurazioni e i sussidi per i lavoratori) non sembrano per nulla convinti della validità di questa manovra.
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macron-sussidio-di-disoccupazione-per-chi-si-licenzia-2I costi della riforma

L’Unédic ha stimato l’impatto del sussidio di disoccupazione “allargato” voluto da Macron in termini economici: il costo si aggirerebbe tra gli 8 e i 14 miliardi di euro per il primo anno, e tra i 3 e 5 per quelli successivi. In tal modo, il bilancio di Unédic potrebbe registrare un deficit di 3,8 miliardi ma sarebbe pronta una soluzione anche per questo: la soppressione dei contributi di disoccupazione e di malattia in favore di una contribuzione generale (“contribution social générsalisée”).
Anche l’OCSE ha esaminato da vicino quest’intervento “a gamba tesa” sulle misure di sostegno ai lavoratori e ne sono emersi degli aspetti poco rassicuranti; infatti, la crescita del PIL indotta da tali manovre sarebbe pari allo 0,4%, un aumento che però non troverebbe giustificazione se paragonato al caro prezzo che dovrebbero pagare lavoratori e famiglie.
Ma il Presidente sembra non voler sentir ragioni. Sostenuto dal Medef (l’associazione che rappresenta i datori di lavoro francesi) e da economisti che vedono nel capitalismo l’unica possibilità di risveglio dell’economia, Macron tira dritto e continua con i suoi rivoluzionari progetti di riforma.

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Macron si muove con estrema forza contro i colossi del web https://www.business.it/macron-si-muove-con-estrema-forza-contro-i-colossi-del-web/ Sat, 09 Sep 2017 05:30:00 +0000 https://www.business.it/?p=12487 Macron e la Francia vanno all'offensiva contro i giganti di Internet, a partire da Microsoft

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Macron sembra assolutamente deciso a dichiarare guerra ai giganti del web, facendo loro pagare le tasse sui ricchi proventi accumulati online. Il primo a farne le spese potrebbe essere Microsoft, cui la Francia chiede 600 milioni di euro.

L’assalto dell’UE contro i colossi del web

Dopo le tante polemiche sollevate da un atteggiamento visto come troppo tollerante, l’Unione Europea sembra stavolta decisa a portare l’affondo decisivo contro le grandi compagnie che dominano Internet, collezionando profitti spaventosi, pagando al contempo tasse bassissime.
La battaglia decisiva potrebbe partire dalla Francia, ove le autorità fiscali hanno avanzato una richiesta di 600 milioni di euro nei confronti di Microsoft, in qualità di risarcimento delle tasse sinora non versate. Macron si pone quindi come capofila di una coalizione che comprende anche gli altri grandi del continente, ovvero la Germania, l’Italia e la Spagna.
Leggi anche: Battaglia Navale Italia-Francia: la mossa di Macron che vuole affondare Fincantieri

Il Consiglio Europeo di Tallinn

Il problema fiscale rappresentato da Microsoft, Google e dalle altre compagnie tecnologiche che dominano la rete collezionando profitti elevatissimi, senza che ciò si traduca in tasse versate agli Stati interessati, sarà al centro del Consiglio Europeo programmato per il 15 settembre a Tallinn, in Estonia. In quella occasione sarà infatti oggetto di discussione il documento sulla tassazione digitale che dovrebbe fare da base all’offensiva dell’Unione Europea.
In quella occasione, il governo Gentiloni porterà sul tavolo della trattativa una proposta, che è stata redatta dal Med, la quale prevede l’imposizione di una tassa standard che andrebbe a colpire gli utili prodotti sul web. Una mossa che sicuramente non farà piacere alle grandi compagnie del web, che ormai da tempo si muovono anche all’interno delle aule di tribunale per impedire di dover pagare in tal senso.
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La Web Tax transitoria

Il governo italiano, peraltro, aveva già mosso i primi passi in tal senso con la Web Tax transitoria, che era diventata realtà in primavera. Una tassa che però era viziata dal fatto che l’adesione delle compagnie era del tutto facoltativa. In pratica l’esecutivo aveva concesso alle web company la possibilità di emergere da una situazione ritenuta illegale, senza dover procedere per via giudiziaria. La risposta si era tramutata in accordi con Apple e Google, rimanendo però allo stadio di un primo passo per una definitiva regolamentazione dei rapporti coi big di Internet.

La Google Tax britannica

Con la dichiarazione di guerra di Macron, la questione segna una palese fuga in avanti. A livello europeo, l’impostazione data dal governo italiano non poteva certo reggere, proprio in considerazione delle grandi resistenze opposte dalle compagnie interessate. Proprio per questo i grandi continentali hanno infine deciso di prendere spunto dalla cosiddetta “Google Tax” elaborata dal Regno Unito, che prevede una aliquota del 25% sui fatturati che vadano ad oltrepassare quota 10 milioni di sterline.
Se questa è la base di discussione in vista di Tallinn, Francia e Germania hanno però già provveduto a trovare un terreno comune, teso ad impedire alle web companies l’utilizzo di vie di fuga fiscali in modo da versare meno tasse sul continente europeo.
In particolare, Macron intende arrivare ad armonizzare i sistemi fiscali europei, impedendo la discrepanza tra il 25% cui dovrebbe essere portata la tassa in vigore in Francia e il 12,5% cui si attestano i livelli fiscali di Cipro e Irlanda, giudicati del tutto inadeguati. Nel frattempo Bruno Le Maire, responsabile dell’economia nel governo di Parigi, si lamenta della lentezza con cui procede la discussione.
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Startup Nation: la Francia impara dalla Silicon Valley e apre a Parigi l'hub più grande d'Europa https://www.business.it/startup-nationla-francia-impara-dalla-silicon-valley-apre-parigi-lhub-piu-grande-deuropa/ Sun, 27 Aug 2017 05:30:54 +0000 https://www.business.it/?p=12195 A Parigi l’hub più grande d’Europa Le startup francesi entrano in una nuova era. È un hub che non passa inosservato, soprattutto per dimensioni e costo (ben 200 milioni di euro), quello inaugurato a est di Parigi lo scorso 29 giugno, all’interno di un ex deposito ferroviario. Vi prenderanno parte aziende del calibro di Facebook,… Leggi tutto »Startup Nation: la Francia impara dalla Silicon Valley e apre a Parigi l'hub più grande d'Europa

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A Parigi l’hub più grande d’Europa

Le startup francesi entrano in una nuova era. È un hub che non passa inosservato, soprattutto per dimensioni e costo (ben 200 milioni di euro), quello inaugurato a est di Parigi lo scorso 29 giugno, all’interno di un ex deposito ferroviario. Vi prenderanno parte aziende del calibro di Facebook, Microsoft e Vente Prive, convinte a raccogliere la sfida dalla sua nuova direttrice, la trentaduenne Roxanne Varza.

La vecchia Halle Freyssinet è stata rifunzionalizzata per dare vita alla Station F, un mega incubatore di imprese di 34 mila metri quadrati che coniuga innovazione e coworking. La scelta della “F” non è casuale ma significativa perché costituisce la prima lettera di “France”, dell’architetto progettista Freyssinet e infine di “femme”.

La mente di questo ambizioso progetto, che mira a trasformare il Paese in una “startup nation“, è nientemeno che Xavier Niel, imprenditore molto attivo nel mondo delle telecomunicazioni. È lui infatti il fondatore del Gruppo Iliad, a cui appartiene Free Mobile. L’azienda che opera nel campo della telefonia ha rivoluzionato il mercato francese con le sue offerte “low cost” e presto arriverà anche in Italia.

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I numeri del successo di Station F

Station F vanta ben 21 programmi di accelerazione, di cui 10 rivolti a progetti internazionali. Ogni gruppo che ha contribuito alla sua costruzione ha dato vita a un programma speciale. Tra essi c’è Startup Garage, che conta 80 postazioni ed è stato finanziato da Facebook. Si occupa dell’utilizzo di dati, principalmente nei campi della salute, dell’educazione e dei trasporti. Quello di Microsoft si interessa invece dell’intelligenza artificiale.

Guidata dal sindaco Anne Hidalgo, oggi Parigi ha l’obiettivo di dare vita ad un ecosistema che favorisca l’avvio di imprese innovative grazie al sostegno di investitori e servizi pubblici. Già nel 2016 la Francia si è dimostrata fortemente dinamica nel settore delle startup. Ne sono una prova gli ingenti investimenti in materia, che l’anno scorso ammontavano a 2,7 miliardi di euro</b>. Complessivamente sono stati addirittura 590, un altro record in Europa.

Anche le storie di successo non mancano. Basta pensare a quelle di Blablacar, la celebre piattaforma per condividere le auto, e di OVH, operativa nel web hosting. Sono entrate nel “paradiso” delle Unicorn, ossia le startup che valgono più di un miliardo di dollari. Ottimi risultati anche per Deezer, che offre il servizio di musica in streaming, come pure per Criteo, che si occupa di pubblicità.

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station f presentazione dell'incubatore di startup francese 2La Francia diventerà la nuova Silicon Valley?

Sulla funzione strategica che rivestono le imprese innovative, il neopresidente francese Emmanuel Macron non ha dubbi. È stato proprio lui a inaugurare il nuovo hub il 29 giugno, cogliendo subito l’occasione per invitarvi chiunque volesse inventare, investire e sviluppare una startup. Che il tema gli stesse a cuore, si era capito anche all’inizio del mese in occasione di Vivatech, evento ad esse dedicato, quando aveva annunciato di stanziare per loro un fondo pubblico di 10 miliardi.

Mentre in Italia c’è già chi fantastica su come fare qualcosa di simile, nel mondo non tutti sono così convinti ed entusiasti. Per esempio il celebre New York Times è rimasto scettico sul “caso francese”, titolando: “Ecco perché la Francia sta prendendo una lezione culturale dalla Silicon Valley”.

A suo avviso, Station F ha applicato l’esempio californiano all’interno di un unico incubatore. Sebbene le principali aziende digitali statunitensi lo abbiano sostenuto, aprendo degli uffici all’interno, a suo avviso è solo un grande impegno economico, stravagante (“quixotico”) più che ambizioso. Il giornale ha ricordato che oggi sono molti i Paesi che cercano di emulare il sistema della Silicon Valley, con differenti gradi di successo.

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Battaglia Navale Italia-Francia: la mossa di Macron che vuole affondare Fincantieri https://www.business.it/battaglia-navale-italia-francia-la-mossa-macron-vuole-affondare-fincantieri/ Thu, 27 Jul 2017 14:10:32 +0000 https://www.business.it/?p=11561 Colpo di scena nella contesa tra il governo francese e l’S.p.a. italiana per i cantieri navali Stx. ‘Le Monde’ annuncia che il presidente francese ha già preso la sua decisione: i cantieri verranno nazionalizzati. È tutta una questione di business. C’è chi grida al protezionismo, chi invece parla di una soluzione inevitabile, di certo c’è che… Leggi tutto »Battaglia Navale Italia-Francia: la mossa di Macron che vuole affondare Fincantieri

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Colpo di scena nella contesa tra il governo francese e l’S.p.a. italiana per i cantieri navali Stx. ‘Le Monde’ annuncia che il presidente francese ha già preso la sua decisione: i cantieri verranno nazionalizzati.

È tutta una questione di business.

C’è chi grida al protezionismo, chi invece parla di una soluzione inevitabile, di certo c’è che gli ultimi avvenimenti sul fronte cantieri navali Stx, sono destinati a scatenare un turbine di polemiche.

Il fatto

Nonostante i proclami delle settimane precedenti, stando a quanto riporta il principale quotidiano parigino, il presidente francese Macron avrebbe deciso di procedere con la nazionalizzazione dei cantieri acquisiti tramite l’asta giudiziaria dall’azienda italiana Fincantieri.

Un vero e proprio ‘dietro-front’ da parte del governo transalpino che, tramite il portavoce Christophe Castaner, aveva affermato che l’obiettivo non era quello di nazionalizzare il cantiere di Saint-Nazaire.

Gli accordi, da parte della società italiana, erano stati raggiunti durante la presidenza Hollande, accordi che sembravano aver soddisfatto entrambe le parti, ma con l’elezione all’Eliseo di Macron è cambiato tutto.

È iniziato una sorta di duello a colpi di spada, con il presidente francese che ha invalidato i precedenti accordi per motivazioni decisamente pesanti.

Affari militari miliardari

Sembra che dietro la volontà di non rispettare i patti da parte della Francia ci siano motivazioni che si traducono in miliardi di euro in affari militari.

La revisione degli accordi, inizialmente, si pensava fosse una rinegoziazione degli accordi, col governo francese che affermava i suoi diritti di rivisitare il piano, le dichiarazioni di Castaner suonavano come una dimostrazione di forza, senza però l’intenzione di sconvolgere completamente la situazione.

Addirittura sembrava che i toni si fossero addolciti con queste dichiarazioni rispetto alle affermazioni del ministro dell’economia Le Maire, che aveva lanciato una sorta di ultimatum all’Italia: accettare la divisione di capitali o ritrovarsi senza più nulla in mano.

La prepotenza francese pareva essere stata smussata proprio dal portavoce del governo, che affermava che i partner italiani risultano importanti nella gestione del particolare cantiere.

Era stata sottolineata l’importanza di questa risorsa a livello nazionale, evidenziando come l’economia fosse un ambito in cui vige la difficoltà di raggiungere facilmente gli accordi.

“Il mondo dell’economia è un po’ come quello della politica: non è tutto rosa e fiori”.

Una massima che illumina il cammino dell’umanità e che diffonde la saggezza francese attraverso tutti i canali che attraversano il mondo conosciuto.

Resta il fatto che i pericolosi problemi della vicenda sembravano in via di risoluzione, quando, d’improvviso, pochi minuti più tardi, è arrivata la doccia gelata.

Affari di stato

Il mercato navale delle crociere non ha lo stesso volume ed importanza di quello navale militare, il business delle cannoniere è un vero e proprio affare di stato, e come tale comporta interessi triplicati, rispetto ai rapporti tra aziende private.

Gli accordi, in questi termini, si misurano in miliardi di dollari, il giro d’affari è immenso e porta con sé una serie di eventi correlati che ingigantiscono ulteriormente il volume di denaro.

Così è stato per la costituzione di una flotta militare da parte di Fincantieri per il Qatar, che si prepara al grande evento dei mondiali 2022, e deve mettere a disposizione del Paese uno scudo militare protettivo, previsto dalle leggi antiterroristiche.

L’accordo, soffiato dall’azienda italiana alla Francia, è stato possibile grazie alla poca fermezza della presidenza Hollande, e rappresenta un punto di svolta che Macron configura come avvenimento che non dovrà ripetersi in futuro.

Da lì il braccio di ferro, che sembra ormai essersi risolto con la drastica mossa dell’ambizioso presidente, la situazione sembra proprio capovolta con l’Italia tagliata fuori dai ‘giochi’ internazionali in questo settore.

La situazione italiana

E adesso l’Italia che cosa farà? Rimarrà seduta ad aspettare Godot o si sveglierà dal torpore affermando la propria leadership, a suo tempo, conquistata e rivendicando i diritti calpestati?

Serve assolutamente la forza di reazione, lo Stato deve imporsi e negoziare nuovi accordi per non permettere alla Francia di prevalere con la classica prepotenza.

L’asse franco-tedesco mostra sempre gli artigli in situazioni come questa, e l’Italia, sfiancata da continui conflitti interni che indeboliscono Palazzo Chigi, sta in silenzio, da una parte, ad osservare.

È arrivato il momento di reagire facendo leva sulle nostre capacità diplomatiche e sugli accordi ufficiali raggiunti in passato.

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Il nuovo incubatore Station F per una Francia che pensa come una start-up https://www.business.it/il-nuovo-incubatore-station-f-per-una-francia-che-pensa-come-una-start-up/ Sun, 09 Jul 2017 06:00:19 +0000 https://www.business.it/?p=10264 Si chiama Station F, il più grande incubatore del mondo, e ha una mission: far convergere sulla capitale francese le principali start-up mondiali. Intanto il presidente francese Macron porta sul tavolo 10 miliardi per l’innovazione Grandi novità per i startuppers all’ombra della Tour Eiffel: il neo presidente francese Emmanuel Macron ha inaugurato qualche giorno fa a… Leggi tutto »Il nuovo incubatore Station F per una Francia che pensa come una start-up

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Si chiama Station F, il più grande incubatore del mondo, e ha una mission: far convergere sulla capitale francese le principali start-up mondiali. Intanto il presidente francese Macron porta sul tavolo 10 miliardi per l’innovazione

Grandi novità per i startuppers all’ombra della Tour Eiffel: il neo presidente francese Emmanuel Macron ha inaugurato qualche giorno fa a Parigi Station F, il più grande incubatore di start up al mondo.

Station F, postazioniBen 34 mila metri quadrati, allocati nell’area di un vecchio deposito ferroviario, lungo le rive della Senna. Così Station F, in grado di ospitare 1000 start up e di attrarre i migliori talenti tech, è il più grande incubatore che va ad aggiungersi ai 40 già realizzati nella capitale francese, che si candida a conquistare la leadership dell’innovazione tecnologica in Europa, in diretta concorrenza con Londra e Berlino. Se non è grandeur questa. E con la Brexit i presupposti ci sono tutti.

Terreno fertile per le start-up

Il sindaco della “Ville Lumiere” Anne Hidalgo, punta a creare un vero e proprio ecosistema favorevole all’avvio di imprese innovative con il Station F, sotto la torre Eiffelconcorso parallelo pubblico/privato. Lo scorso anno la Francia ha mostrato un forte dinamismo nel campo delle start up, ricevendo quote di investimenti da record (business angel, capitale di rischio e fondi internazionali), pari a quelli ottenuti da Israele e vicino ai livelli della Gran Bretagna. Testimoni della grande attenzione da parte dei cugini transalpini per questo filone sono le storie di successo come Blablacar, piattaforma per la condivisione delle auto, OVH, società di web hosting, entrate nell’Olimpo delle Unicorn (vale a dire start up valutate oltre 1 miliardo di dollari), Deezer, servizio di musica in streaming e Criteo, azienda che opera nella pubblicità.

Sull’onda di questa grande vitalità nasce, appunto, Station F, progettato, ideato e finanziato con oltre 200 milioni di euro da Xavier Niel, imprenditore miliardario, pioniere dell’innovazione nel settore delle telecomunicazioni, fondatore del gruppo Iliad. La trentaduenne manager di origini americane Roxanne Varza è stata chiamata a dirigere ll’incubatore, concepito come un campus universitario, diviso in tre parti, con spazi per eventi e coworking, sale per riunioni e incontri, aree di lavoro, uffici, fablab e un auditorium.

Il sostegno dei big tech mondiali

Se poi ci mettiamo che Station F gode anche del sostegno dei big tech come Amazon, Facebook e Microsoft – che sfrutterà l’incubatore francese per il lancio di un nuovo programma per lo sviluppo di start-up di intelligenza artificiale – si capisce quale peso avrà nel futuro la struttura. Una Silicon Valley francese, così l’ha definita  la cofondatrice e presidente di Cood – piattaforma di e-learning – Gaelle Madelin-Girardeau.

Station F, il presidente MacronUna frase che riassume l’obiettivo di Parigi: togliere il primato a Londra e raggiungere una posizione di vertice su scala continentale grazie allo spirito innovatore di una nuova leva di imprenditori. Se poi ci si mette anche Macron che ha assicurato 10 miliardi di euro di nuovi finanziamenti all’innovazione, si capisce come l’obiettivo di trasformare il modus operandi del Paese in quello di una enorme start-up sia davvero alla portata.

Fonte originale principale: www.lastampa.it

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