Tesla news Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/tesla/ I segreti del potere - Notizie e retroscena Tue, 17 Jan 2023 12:28:59 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 https://www.business.it/wp-content/uploads/2023/01/cropped-Favicon_Business.it_-32x32.jpg Tesla news Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/tesla/ 32 32 Elon Musk contrario al vaccino anti-covid: “Io e i miei figli non lo faremo” https://www.business.it/elon-musk-contrario-al-vaccino/ Wed, 30 Sep 2020 14:29:39 +0000 https://www.business.it/?p=69881 Nell’attesa della scoperta di un vaccino contro il nuovo coronavirus che metta fine alla pandemia mondiale, il miliardario americano Elon Musk ha rivelato che quando sarà disponibile, non intende vaccinarsi. Intervistato da Kara Swisher nel podcast del New York Times “Sway”, alla domanda “Riceverai un vaccino? Cosa farai con la tua famiglia?”, Musk ha risposto… Leggi tutto »Elon Musk contrario al vaccino anti-covid: “Io e i miei figli non lo faremo”

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Nell’attesa della scoperta di un vaccino contro il nuovo coronavirus che metta fine alla pandemia mondiale, il miliardario americano Elon Musk ha rivelato che quando sarà disponibile, non intende vaccinarsi. Intervistato da Kara Swisher nel podcast del New York Times “Sway”, alla domanda “Riceverai un vaccino? Cosa farai con la tua famiglia?”, Musk ha risposto senza esitazione: “No, non sono a rischio per Covid e nemmeno i miei figli”. Quindi ha aggiunto: “Questo è un problema caldo in cui la razionalità passa in secondo piano. Nel grande schema delle cose quello che abbiamo è qualcosa con un tasso di mortalità molto basso e un alto contagio – e ha concluso dicendo -. In sostanza, la cosa giusta da fare sarebbe non chiudere a chiave l’intero paese, ma mettere in quarantena chiunque sia a rischio finché non sarà passata la tempesta”. Inoltre il CEO di Tesla e SpaceX ha criticato le restrizioni anti-covid e ha difeso la decisione di mantenere le sue fabbriche attive e funzionanti nonostante la diffusione del virus.Alla luce dei dati allarmanti sui contagi negli Stati Uniti, Paese che al momento risulta essere il più colpito al mondo, le parole di Musk stanno facendo discutere. Il Covid-19 ha ucciso finora oltre un milione di persone nel mondo, in cui solo negli Usa si contano oltre 200.000 vittime. Fin dallo scoppio della pandemia, Musk si è sempre dimostrato critico nei confronti delle dure restrizioni alla circolazione delle persone. Lui stesso ha continuato a lavorare e anzi in pieno lockdown, il 30 maggio scorso, la sua compagnia SpaceX è riuscita a raggiungere l’importante traguardo del lancio di Crew Dragon: la navetta con gli astronauti della NASA è stat inviata alla Stazione Spaziale Internazionale (Iss).
L’imprenditore ha dovuto però affrontare alcuni ostacoli nel mantenere aperte le sue fabbriche Tesla in California e a maggio ha citato in giudizio i funzionari della contea di Alameda per aver tentato di chiudere il magazzino principale di Fremont dell’azienda a causa del virus fino a giugno. E alla domanda sul benessere dei suoi dipendenti, sulle loro paure a recarsi nei luoghi di lavoro nonostante il virus, Musk ha risposto: “Ottimo, restate a casa. Se hanno una ragione legittima per essere a rischio, dovrebbero restare a casa”.
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Full Self-Driving, il nuovo sistema a guida autonoma di Tesla su tutta la gamma entro il 2019. L’Annuncio di Elon Musk https://www.business.it/full-self-driving-il-nuovo-sistema-a-guida-autonoma-di-tesla-su-tutta-la-gamma-entro-il-2019-lannuncio-di-elon-musk/ Sat, 04 May 2019 07:53:42 +0000 https://www.business.it/?p=45698 Poter staccare le mani dal volante e lasciarsi guidare sembra ormai un futuro non troppo lontano, specialmente in casa Tesla: “Entro un anno da oggi avremo più di un milione di auto interamente a guida autonoma”. Ad annunciare con orgoglio il suo nuovo sistema Full Self-Driving è stato lo stesso ideatore Elon Musk, spiegando la… Leggi tutto »Full Self-Driving, il nuovo sistema a guida autonoma di Tesla su tutta la gamma entro il 2019. L’Annuncio di Elon Musk

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Poter staccare le mani dal volante e lasciarsi guidare sembra ormai un futuro non troppo lontano, specialmente in casa Tesla: “Entro un anno da oggi avremo più di un milione di auto interamente a guida autonoma”. Ad annunciare con orgoglio il suo nuovo sistema Full Self-Driving è stato lo stesso ideatore Elon Musk, spiegando la sua idea di futuro su quattro ruote. Il suo arrivo sul mercato è previsto sulla gamma Model S, Model X e Model 3 entro la fine del 2019, ed inseguito anche sulla Model Y.
Cos’è il Full Self-Driving
Un super computer in grado di gestire tutte le dinamiche del self drive. E’ questo e tanto altro il Full Self-Driving di Tesla, ovvero una tecnologia che si appoggia a un processore dove due cervelli indipendenti dialogano e decidono come muovere la vettura. Un combo di 6 miliardi di transistor in grado di processare 2,5 miliardi di pixel al secondo. Il primo chip sviluppato da Tesla (in studio da circa 3 anni), ma anche il migliore al mondo pensato per l’auto a guida autonoma, secondo Musk. L’autista robotico si affiderà agli stessi sensi già montati sulle vetture in circolazione: 8 telecamere, 12 sensori a ultrasuoni, un radar frontale. E, aggiunge Musk, anche il computer per manovrarle si trova già nascosto sotto la carrozzeria. Lo ripete due volte: “Tutte le nuove auto in produzione hanno già l’hardware necessario per la guida autonoma. Bisognerà solo aggiornare il software”. E il costo è di 5.000 dollari.
Dal canto loro però gli analisti sono già preoccupati che la descrizione di un sistema di totale autonomia possa creare un falso senso di sicurezza creando situazioni potenzialmente pericolose nelle quali questi computer potrebbero non essere ancora in grado di gestirle al meglio, provocando quindi incidenti. E’ il caso dell’ormai superato Autopilot, il sistema di assistenza alla guida già attivo sulle Tesla, che ne ha già provocati diversi, di cui uno (il primo) mortale, avvenuto nel 2016. Dunque dubbi e preoccupazioni in merito al nuovo sistema Full Self-Driving sono lecite, anche perché il traguardo della guida autonoma non è ancora stato tagliato.
Affinché la tecnologia che permette a una vettura di muoversi da sola all’interno di un nucleo urbano possa essere affidabile, è necessario che questa conosca al centimetro le condizioni dell’ambiente. Tesla sfrutta le centinaia di migliaia di vetture su strada per arricchire i database: Musk ha dichiarato che la sua società è in grado di digerire l’analisi di tre milioni di miglia ogni giorno.

 

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La Casa Bianca offre agli americani l’ennesima ragione per acquistare subito un’auto elettrica https://www.business.it/casa-bianca-perche-acquistare-subito-auto-elettrica/ Tue, 04 Dec 2018 12:15:23 +0000 https://www.business.it/?p=36508 Il consulente economico della Casa Bianca Larry Kudlow ha dichiarato che le sovvenzioni per i veicoli elettrici di Tesla e di altre case automobilistiche potrebbero terminare nel 2021.

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Quando alcuni mesi fa, il CEO di Tesla, Elon Musk, ha introdotto la Model 3 a basso costo, ha detratto migliaia di incentivi fiscali federali dal prezzo stabilito. Lunedì scorso, secondo l’agenzia di stampa internazionale Reuters, il consulente economico della Casa Bianca Larry Kudlow ha dichiarato che le sovvenzioni per i veicoli elettrici di Tesla e di altre case automobilistiche potrebbe di fatto terminate nel 2020 o nel 2021.

Quale scenario riguardo la mobilità elettrica, dunque cosa si prospetta per gli Stati Uniti?
L’amministrazione del Presidente Donald Trump ha a lungo ventilato l’idea di eliminare il cosiddetto tax break. La settimana scorsa è stato dichiarato pubblicamente il pensiero di tagliare le sovvenzioni per veicoli elettrici per la General Motors: ciò dopo l’annuncio e l’intenzione di chiudere cinque stabilimenti automobilistici statunitensi.

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Sussidio e credito d’imposta a tempo

Allo stato attuale, gli americani che acquistano un veicolo elettrico qualificato (come la Nissan Leaf, Chevy Bolt, o qualsiasi modello Tesla) ricevono un credito d’imposta del valore di 7.500 dollari. 
Questo è un grosso pezzo destinato ad incentivare l’adozione di veicoli elettrici. Ma c’è un ostacolo per i produttori di automobili, perché dopo 200.000 veicoli elettrici venduti, il sussidio viene dimezzato ogni sei mesi fino a quando non scompare.

Tesla ha raggiunto la sua 200.000esima vendita EV lo scorso luglio, quindi il programma di incentivi sta pian piano diminuendo. Gli acquirenti di Tesla hanno ancora diritto a un credito d’imposta, anche se alla fine del 2019 la cifra scenderà a $ 1.875. Entro la fine dell’anno si prevede che anche General Motors raggiunga le 200.000 vetture.

Per altre case automobilistiche come Volvo, Volkswagen e Toyota, che di fatto si trovano ben lontane dal limite di 200.000 auto, la fine delle sovvenzioni potrebbe seriamente danneggiare i loro ambiziosi obiettivi di produrre di più, se non addirittura di passare interamente a veicoli elettrici nei prossimi anni.

Non sono tutte notizie negative per veicoli a basse emissioni, in quanto molti stati e persino le giurisdizioni locali stanno spingendo su rimborsi, crediti ed agevolazioni fiscali per l’EV, aumentando le reti e le infrastrutture di ricarica elettrica.

Tesla ha promosso un programma di tassazione federale per anni agli aspiranti acquirenti e ha cercato di cambiare la legge relativa al cap per tutti i veicoli elettrici. Elon Musk ha ripetutamente sostenuto l’imposizione di una tassa sul carbonio per disincentivare l’uso tradizionale dell’automobile.

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GeneralMotors

Le posizioni di Tesla e General Motors

I principali attori sulla scena, Tesla e GM, sono completamente coinvolti nella questione e mentre un portavoce di GM ha detto che la società sostiene il credito al consumo e non pensa che ci dovrebbe essere un limite, Tesla ha rifiutato di commentare.
Riteniamo che una parte importante del raggiungimento di un futuro a emissioni zero e la creazione degli Stati Uniti come leader nell’elettrificazione sia continuare a fornire un credito d’imposta federale per contribuire a rendere i veicoli elettrici più accessibili per tutti i clienti”, questa la posizione ufficiale della General Motors, mentre quella ufficiale di Tesla, risale ad ottobre, ed è stata resa nota sulla CNBC:

Tesla è riuscito nonostante i sussidi governativi, non a causa loro. Studi di terze parti hanno dimostrato che i nostri più grandi concorrenti, tra cui l’industria del petrolio e del gas, ricevono trilioni di dollari in sussidi ogni anno. In confronto, Tesla non riceve praticamente nulla ma riesce ancora a competere con questi giganti. Preferiremmo molto una parità di condizioni in cui tutte le società vadano a zero incentivi “.

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Tesla: aumentano le azioni a sorpresa, fino al 10% https://www.business.it/tesla-aumentano-azioni-sorpresa-fino-10/ Thu, 25 Oct 2018 10:28:51 +0000 https://www.business.it/?p=34058 Tesla realizza a sorpresa un utile netto di circa $ 311,5 milioni. I risultati del terzo trimestre arrivano dopo molti trimestri di perdite, e le azioni di Tesla sono aumentate

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Tesla realizza a sorpresa un utile netto di circa $ 311,5 milioni. I risultati del terzo trimestre arrivano dopo molti trimestri di perdite, e le azioni di Tesla sono aumentate fino al 10%. I risultati dell’azienda sono anche strettamente legati al successo del modello Tesla 3. Tesla ha faticato a raggiungere gli obiettivi di produzione all’inizio dell’anno, ma ha in gran parte reso gli sforzi di produzione che ha promesso sin dal primo trimestre. Nel terzo trimestre, Tesla ha prodotto 4.300 veicoli Model 3 a settimana, per un totale di 83.500 veicoli in tutto il trimestre, con 56.065 di Model 3.

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Per quanto riguarda gli utili finanziari, il CEO di Tesla, Elon Musk, ha dichiarato: “Credo che possiamo avere un flusso di cassa positivo per tutti i trimestri in futuro.” Ha aggiunto che durante i trimestri sarebbero previste eccezioni quando si dovessero effettuare rimborsi significativi. Musk ha citato il primo trimestre 2019 come un trimestre in cui Tesla potrebbe non essere positiva per il flusso di cassa. Qualche tempo fa Elon Musk, fondatore e Chief Executive Officer di Tesla – recentemente finito nell’occhio del ciclone per un tweet che parlava di delisting del Gruppo, aveva promesso che la società avrebbe iniziato a produrre regolarmente profitti a partire dalla seconda metà del 2018. Quello svelato oggi è il terzo trimestre in utile dal 2010, anno di sbarco in Borsa.

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Per Musk si tratta di un importante successo, utile anche per cercare di recuperare la fiducia degli analisti e della Borsa, che di recente gli ha voltato le spalle dopo aver trascorsi anni ‘incantata’ dal miliardario visionario. Musk aveva scommesso tutto sul Model 3, convinto che la vettura elettrica destinata al grande pubblico sarebbe riuscita a portare in utile Tesla nel terzo e nel quarto trimestre. E così, almeno per ora, è stato: fra luglio e settembre Tesla ha prodotto più di 53.000 Model 3, quasi il doppio rispetto ai tre mesi precedenti. Le vendite sono state pari a più di 55.000 unità, tre volte il secondo trimestre. Tesla deve ora dimostrare di aver compiuto progressi sostenibili nel lungo termine, un obiettivo non facile. I risultati del terzo trimestre sono stati infatti spinti dal taglio dei costi, dal deferimento delle spese sui modelli futuri e da un’accelerazione delle vendite, che non è chiaro se continuerà.

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Tesla in Cina: l’azienda compra il terreno per la sua nuova sede di Shanghai https://www.business.it/tesla-cina-nuova-sede-shanghai/ Thu, 18 Oct 2018 11:50:14 +0000 https://www.business.it/?p=33602 La compagnia di Elon Musk sembra aver acquisito lotti di terra per costruire il suo nuovo stabilimento di produzione Tesla nella città di Shanghai.

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Lo scorso luglio Tesla aveva annunciato di aver firmato un accordo in Cina che gli permetteva di costruire fino a 500.000 veicoli all’anno. Adesso, la compagnia di Elon Musk fa saper di aver acquisito anche lotti di terra per costruire il suo stabilimento di produzione fisso nella città di Shanghai.

La sede della Gigafactory cinese è stata impostata proprio a Shanghai perché si tratta di una zona di libero scambio, il che significa che non è necessario collaborare con una società cinese prima che la produzione possa iniziare. Come riporta l’agenzia di stampa Reuters, il governo di Shanghai ha ufficialmente venduto a Tesla un appezzamento di terreno di circa 860.000 metri quadrati (circa 213 acri).

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Nessuna conferma ufficiale

Sull’acquisto del terreno Tesla non si è ancora pronunciata, non ha infatti né smentito né confermato la notizia.  Ma lo Shanghai Bureau of Planning and Land Resources elenca invece una recente asta per un terreno di 864.885 metri quadri costato oltre 140,5 milioni di dollari.
Sembra improbabile che due pezzi di terreno della stessa dimensione siano stati venduti così vicini tra di loro: quindi, molto probabilmente si tratta del pezzo che Tesla ha pagato così tanto caramente per metter radici anche in Cina.

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La strategia “cinese” di Tesla

Il nuovo Gigafactory dovrebbe costare all’incirca 2 miliardi di dollari per la costruzione, ma con la crescente pressione sui governi per ridurre le emissioni combinate con le tariffe molto elevate imposte ai veicoli importati, l’investimento farebbe parte di una strategia lungimirante. L’economia locale trarrà beneficio anche dalle migliaia di nuovi posti di lavoro creati da Gigafactory e dall’acquisto e dalla consegna delle componenti di cui Tesla ha bisogno per costruire i suoi veicoli elettrici.

Nel frattempo, più vicino a casa propria, Tesla riuscì a consegnare 83.500 macchine durante il terzo trimestre. Se l’obiettivo continuerà a crescere e la Gigafactory cinese arriverà anche online, non ci vorrà molto tempo prima che il numero di 500.000 veicoli all’anno sembrino solo una piccola quantità.

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Tesla: 100.000 modelli 3 venduti in tempi record https://www.business.it/tesla-100-000-modelli-3-venduti-tempi-record/ Mon, 15 Oct 2018 09:52:57 +0000 https://www.business.it/?p=33277 Tesla Inc. ha appena raggiunto un importante traguardo numerico: 100.000 auto elettriche Model 3 hanno lasciato la fabbrica. È un risultato notevole considerando

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Tesla Inc. ha appena raggiunto un importante traguardo numerico: 100.000 auto elettriche Model 3 hanno lasciato la fabbrica. È un risultato notevole considerando che all’inizio di quest’anno i piani di Tesla per l’automazione estrema sono andati in pezzi, costringendo i suoi migliori ingegneri a strappare linee di fabbrica, erigere un’enorme tenda e rivedere l’intero processo di assemblaggio. Si è trattato di un trimestre particolarmente “caldo” per Tesla, alle prese con frequenti colli di bottiglia nella produzione della sua berlina elettrica da 35.000 dollari, la Model 3, una vera gatta da pelare per gli ingegneri di Palo Alto, i quali tuttavia sono riusciti, secondo quanto dichiarato dal report di Tesla, a regolarizzare i ritmi produttivi, grazie ad una serie di stop programmati alla linea di montaggio. Ma gli ultimi numeri di produzione sono un segno che queste azioni drammatiche adottate dall’amministratore delegato Elon Musk sono state efficaci. Tesla ora vende più modelli 3 negli Stati Uniti rispetto a tutte le altre marche di auto elettriche combinate. Nel segmento delle berline di lusso, il Model 3 ha girato le auto più vendute di Mercedes e BMW.

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Solo tra luglio e agosto, infatti, la casa automobilistica aveva prodotto ben 34.700 Model 3, superando la produzione dell’intero secondo trimestre, che si era fermata a 28.785. Numeri che avevano portato Elon Musk ad annunciare che Tesla sarebbe stata in grado di produrre 6.000 Model 3 a settimana. Nonostante l’obiettivo non sia stato raggiunto, la casa è riuscita, nel mese di settembre, ad avere una media di produzione superiore alle 5.300 unità a settimana, per un totale di 53.000 Model 3 lanciate sul mercato solo nel terzo trimestre. Se Tesla sarà in grado di mantenere questo trend, è facile ipotizzare che possa arrivare a quota 200.000 entro i prossimi 6 mesi.

Musk vantava nel 2016 che Tesla avrebbe realizzato oltre 100.000 Model 3 entro la fine del 2017. Non ha funzionato in questo modo. Come spesso accade al momento del Muschio, Tesla è arrivato in ritardo a un obiettivo impossibile. Ma la produzione del modello 3 sembra ora in fase di crociera, dalle prime macchine fuori linea a luglio 2017, ci sono voluti circa 14 mesi per la società per costruire i primi 100.000 modelli 3. Al ritmo attuale di produzione, costruirà i secondi 100.000 in meno di sei mesi.

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Il bello arriverà nel 2020. In quell’anno l’imprenditore ha confermato l’avvio della produzione del SUV compatto Model Y, un modello che porterà con sé, secondo quanto dichiarato da Musk, “una rivoluzione nella produzione”. Questo grazie ai continui miglioramenti nell’automazione dei processi. A questo proposito, è bene ricordare che già Tesla Model 3 si caratterizza per una linea produttiva altamente innovativa rispetto a quella delle auto elettriche tradizionali: l’alto livello di automazione è possibile grazie ad una riduzione significativa della complessità di tutto il prodotto. L’assemblaggio di una Model 3 richiede meno di 50 step, il 70% in meno rispetto ad una linea tradizionale, mentre l’impianto elettrico pesa la metà rispetto alla media dei veicoli in circolazione. E poi c’è la batteria, dotata di celle con la più alta densità di tutte le auto elettriche oggi in commercio, ma nonostante questo la vettura pesa come un’auto a benzina di pari categoria.

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Tesla: il successo del modello 3, la migliore auto di lusso in America https://www.business.it/tesla-successo-modello-3-migliore-auto-lusso-america/ Fri, 05 Oct 2018 09:54:45 +0000 https://www.business.it/?p=32596 Tesla supera le aspettative degli analisti di Wall Street per le consegne. La società ha prodotto 80.142 veicoli totali: 26.903 veicoli Model S e X combinati e 53.239 berline

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Tesla supera le aspettative degli analisti di Wall Street per le consegne. La società ha prodotto 80.142 veicoli totali: 26.903 veicoli Model S e X combinati e 53.239 berline Modello 3. Quest’ultimo si conferma una delle berline più vendute in America. Questi numeri del Modello 3 si basano su un aumento coordinato delle consegne negli Stati Uniti a settembre. Il modello 3 dovrebbe avere un prezzo iniziale di $ 35.000, non il prezzo di sei cifre del modello S o del modello X. Le sue consegne complessive, che includevano 5540 delle sue berline Modello 3, erano paragonabili all’80 percento di tutte le consegne per il 2017. Gli analisti avevano abbassato le stime precedenti nell’ultima settimana, rendendo più facile per Tesla superare le aspettative di Wall Street.

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Tesla ha detto che è stata in grado di “aumentare significativamente” le consegne di modelli S e X durante il trimestre, “nonostante i venti contrari che abbiamo dovuto affrontare dalle continue tensioni commerciali tra Stati Uniti e Cina”. Gli analisti avevano abbassato le stime precedenti nell’ultima settimana, rendendo più facile per Tesla superare le aspettative di Wall Street. “Con la produzione stabilizzata, la consegna e la logistica dei veicoli in uscita sono state le nostre principali sfide” durante il terzo trimestre, ha detto la società in una nota. “Abbiamo apportato molti miglioramenti a questi processi nel corso del trimestre e abbiamo in programma di apportare ulteriori miglioramenti [nel quarto trimestre] in modo da poterli adattare con successo.”

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La società ha detto che sta accelerando la costruzione della fabbrica di Shanghai per cercare di minimizzare l’impatto delle tariffe, che hanno aumentato l’aliquota fiscale sui Tesla venduti in Cina al 40 per cento, rispetto al 15 per cento per tutti gli altri veicoli importati, ha detto la società. “Considerando i costi di trasporto marittimo e le tariffe di importazione, Tesla ora opera con uno svantaggio di costo dal 55% al 60% rispetto alla stessa identica macchina prodotta localmente in Cina”, ha affermato la società. “Questo rende un ambiente competitivo difficile, dato che la Cina è di gran lunga il più grande mercato per i veicoli elettrici.” Il CEO Elon Musk ha ripetutamente affermato che si aspetta che la società sia redditizia per il terzo trimestre. Tesla ha avuto solo due trimestri redditizi da quando è diventato pubblico nel 2010.

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Tesla sotto accusa: maltrattamenti e discriminazioni nella sede di Fremont https://www.business.it/tesla-sotto-accusa-maltrattamenti-e-discriminazioni-nella-sede-di-fremont/ Wed, 03 Oct 2018 12:13:12 +0000 https://www.business.it/?p=32480 Un giudice federale ha negato la mozione di Tesla per respingere le accuse in una causa che sosteneva il maltrattamento dei propri lavoratori stranieri. La casa automobilistica dovrà quindi difendersi da un processo contro le accuse secondo le quali i lavoratori stranieri, nella sede  di Fremont hanno lavorato con turni inadeguati.

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Un giudice federale ha negato la mozione di Tesla per respingere le accuse in una causa che sosteneva il maltrattamento dei propri lavoratori stranieri. Ciò significa che la casa automobilistica dovrà difendersi da un processo contro le accuse secondo le quali i lavoratori stranieri, nella sede di Fremont hanno lavorato con turni inadeguati, che violavano le leggi sul lavoro, e sono stati minacciati di deportazione se avessero denunciato i maltrattamenti.

La sentenza del giudice federale arriva pochi giorni dopo che Elon Musk ha accettato di dimettersi dal ruolo di presidente di Tesla (rimanendo però CEO) per stabilirsi nella Securities and Exchange Commission degli Stati Uniti. La SEC ha presentato così una denuncia al tribunale distrettuale federale appena la scorsa settimana, accusando Musk di frodi relative ai suoi tweet durante il mese di agosto, a proposito del fatto che intendeva acquisire Tesla privatamente per $ 420 ad azione.

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Il caso dei subappaltatori Eisenmann Corp e ISM Vuzem

In una sentenza pronunciata invece lunedì, il Giudice Lucy Koh del tribunale distrettuale settentrionale della California a San Jose, ha respinto cinque su sette rivendicazioni nella causa in corso, Lesnik v. Eisenmann SE, respingendo le mozioni di licenziamento dai subappaltatori di Tesla Eisenmann Corp e ISM Vuzem.

Anche altri produttori di veicoli molto noti come Mercedes-Benz, Deere, REHAU, LaX, Volkswagen, Dicastal e BMW sono stati nominati come imputati, ma poi liquidati perché non inclusi nelle due dichiarazioni che andranno successivamente a giudizio.

La causa legale collettiva è stata presentata nel 2016 da Gregor Lesnik, dalla Slovenia, e Stjepan Papes, dalla Croazia, per conto di lavoratori stranieri coperti da visti B-1. Sia Lesnik che Papes sono stati assunti dall’ISM Vuzem e inviati negli Stati Uniti per lavorare nella struttura di Tesla proprio nella sede di Fremont. L’accusa sostiene che i lavoratori stranieri sono stati pagati molto meno rispetto al salario minimo e hanno lavorato per molte ore di seguito, senza le pause previste dal contratto.

Lesnik sostiene di aver lavorato normalmente 12 ore al giorno e mai meno di 10 ore, oltre 80 ore a settimana, arrivando fino a 240 ore al mese, mentre ha ricevuto solo un giorno di riposo ogni due settimane: tutto ciò è totalmente in violazione delle leggi sul lavoro.

Sempre secondo le dichiarazioni, quando Lesnik era troppo malato per lavorare o quando ha riportato un infortunio sul lavoro, la stessa Vuzem ha minacciato di trattenere i benefici retributivi o di visto e di immigrazione del lavoratore. Koh ha respinto le argomentazioni: Tesla ed Eisenmann non sarebbero responsabili per gli abusi di ISM Vuzem perché non ne hanno beneficiato finanziariamente.

Non è la prima volta che lo stabilimento di produzione automobilistica di Tesla a Fremont viene indagato: è stato esaminato l’anno scorso dopo le denunce del dipendente Jose Moran, che sono state smentite dal CEO Elon Musk in una email dello staff.

Poi, all’inizio di quest’anno, la divisione della sicurezza e della salute sul lavoro in California ha dichiarato che avrebbe esaminato le condizioni in fabbrica dopo che Reveal aveva riferito che Tesla non era in regola a proposito di infortuni sul lavoro, come invece richiesto dalla legge statale e federale.

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La versione di Tesla riferita dal portavoce

Mentre sono state criticate pratiche in materia di lavoro e sicurezza, altri lavoratori hanno intentato numerose azioni legali contro la discriminazione razziale e le molestie, sempre nello stabilimento di Fremont.

Il portavoce di Tesla rintracciato dalla rivista TechCrunch ha così rilasciato una breve dichiarazione:

In Tesla, operiamo sui principi di equità, giustizia e gentilezza. Se le persone lavorano per l’azienda, ci aspettiamo che agiscano in modo etico e seguano questi stessi principi. Gregor Lesnik è stato portato nello stabilimento Tesla da una società chiamata ISM Vuzem, un subappaltatore portato da Eisenmann, la ditta che abbiamo assunto per costruire il nostro nuovo negozio di vernici. Abbiamo un contratto con Eisenmann non perché pensavamo che fossero meno costosi della concorrenza, perché di fatto non lo erano, ma perché erano considerati tra i migliori, se non i migliori al mondo nella costruzione di negozi di vernici. Per quanto riguarda la legge, Tesla ha eseguito tutto correttamente. Abbiamo assunto un appaltatore per realizzare un progetto “chiavi in ​​mano” proprio nella nostra fabbrica e, come sempre facciamo in queste situazioni, siamo stati obbligati contrattualmente a rispettare tutte le leggi nel portare le risorse che ritenevano necessarie per svolgere il lavoro. Mentre non ne eravamo a conoscenza al momento in cui il fatto si è compiuto, abbiamo saputo dopo che un subappaltatore che hanno usato, ISM Vuzem, non era all’altezza delle nostre aspettative. Se avessimo saputo che non stavano facendo la cosa giusta, li avremmo rimossi immediatamente dalla nostra fabbrica. Questo subappaltatore non funziona più su progetti Tesla. Inoltre, abbiamo ulteriormente migliorato i nostri contratti e le nostre politiche in materia di fornitori per meglio fermare i comportamenti dannosi. Gli appaltatori devono ovviamente attenersi alla legge, ma ciò non risulta sufficiente. Devono anche agire moralmente e fare ciò che è giusto. Se ci fosse stato qualcos’altro che avremmo potuto fare diversamente o meglio in questa situazione, l’avremmo fatto.

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Tesla: Supercharger gratuiti durante la tempesta Florence, ecco perchè https://www.business.it/tesla-supercharger-gratuiti-tempesta/ Mon, 17 Sep 2018 12:27:11 +0000 https://www.business.it/?p=31400 I proprietari di veicoli Tesla sono stati informati che l’azienda aveva abilitato una capacità di batteria aggiuntiva, quindi visto il tempo in piena emergenza, stati offerti anche Supercharging gratuiti, capaci di portare le batterie all'80% in circa 30 minuti.

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Tesla ha esteso la gamma di batterie per auto in maniera gratuita nella città di Florence, interessata dall’uragano che l’ha colpita appena pochi giorni fa, prima che fosse declassata in tempesta tropicale.

Florence è arrivata in North Carolina venerdì sera.

Come riportato da NPR, l’auto elettrica più famosa al mondo può sfruttare a distanza la capacità massima delle sue batterie da 75 kWh nei veicoli Model S e X, aggiungendo circa 30 miglia di distanza in più.

I proprietari di Tesla sono stati informati che l’azienda aveva abilitato una capacità di batteria aggiuntiva, quindi visto il tempo in piena emergenza, stati offerti anche Supercharging gratuiti, capaci di portare le batterie all’80% in circa 30 minuti.

Speriamo che questo vi offra la tranquillità di raggiungere un luogo sicuro“, si leggeva nella nota ufficiale dell’azienda.

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Tesla durante le emergenze atmosferiche

Le configurazioni normali della batteria torneranno già a metà ottobre.

Non è la prima volta che Tesla ha esteso l’autonomia delle batterie per aiutare le popolazioni in grave difficoltà: lo aveva già fatto lo scorso anno durante l’ uragano Irma.

Sugli altri veicoli General Motors di Chevrolet, Buick, GMC e Cadillac, tutti i membri di OnStar possono avere accesso a servizi di “Crisis Assist” durante i disastri come l’uragano Florence, anche se di solito non si iscrivono. Ciò significa che le persone possono utilizzare le proprie auto per uscire da zone disastrate, trovare hotel, gas o utilizzare i propri veicoli come l’hotspot WiFi.

Mary Ann Adams, responsabile degli incidenti di crisi per OnStar e in risposta alle catastrofe avvenuta, ha dichiarato che venerdì sera sono sopraggiunte circa 25.000 chiamate, attraverso il servizio di assistenza crisi, ma che tutte hanno avuto prontamente risposta grazie ad un team affabile e disponibile.

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Servizi in caso di crisi 

“Dato che le macchine sono collegate, forniscono servizi che altrimenti non sarebbe possibile sfruttare”, ha detto a proposito delle persone che ne hanno usufruito nella zona interessata dalla tempesta. Per molti strumenti OnStar, si tratta più che altro  dell’accesso a un telefono funzionante e a una fonte di ricarica. Per gli altri è un modo per trovare un hotel o ascoltare gli ultimi aggiornamenti della tempesta.

“Penso che sia un altro strumento per sopravvivere e navigare nella tempesta“, ha dichiarato Adams.

Dopo una tempesta, le chiamate al centro crisi aumentano di nuovo, soprattutto quando viene valutato il danno e sono necessarie ulteriori evacuazioni. Per alcuni si tratta solo di una questione di controllo per vedere se possono rientrare nella propria casa. E, se possono, la segnaletica e le strade potrebbero essere distrutte, richiedendo ancora più chiamate al centro di comando.

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Elon Musk: Tesla, possibile privatizzazione, ecco perché https://www.business.it/elon-musk-tesla-possibile-privatizzazione-ecco-perche/ Thu, 09 Aug 2018 07:56:12 +0000 https://www.business.it/?p=30473 Elon Musk, oltre ad essere un grande imprenditore e visionario, è anche una figura molto imprevedibile, come ha dimostrato in più occasioni. L’ultima proprio l’altro giorno, quando

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Elon Musk, oltre ad essere un grande imprenditore e visionario, è anche una figura molto imprevedibile, come ha dimostrato in più occasioni. L’ultima proprio l’altro giorno, quando con un tweet ha espresso il desiderio di voler privatizzare Tesla, ossia di portarla via da Wall Street, nel caso in cui raggiungesse il valore per azione di 420 dollari. A sorpresa, prima su Twitter e poi con un comunicato ufficiale, Elon Musk ha fatto sapere che Tesla potrebbe anche uscire dai mercati regolamentati, per divenire 100% privata. E intanto, come solito, le quotazioni sul mercato fluttuano per il titolo Tesla, oltre il 10% di crescita. Con una serie di tweet il fondatore della società ha annunciato il cambio di rotta. Prima l’ironia dei follower, poi la sorpresa. E una nota ufficiale dove spiega i tre motivi per cui lo fa. A dirla tutta subito dopo il tweet in pochi l’hanno preso sul serio. “Fa sul serio?” si chiedevano in molti su Twitter. Ma la conferma è arrivata qualche ora dopo.

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L’annuncio del probabilissimo ritiro di Tesla dal mercato azionario

Prima con un tweet sulla piattaforma social, poi con un comunicato stampa diffuso ai dipendenti dell’azienda. A cosa porterà ciò? Elon Musk, ha avanzato su Twitter l’ipotesi di privatizzare la compagnia e abbandonare quindi la quotazione in Borsa. Le azioni sono aumentate del 11% a 379 dollari. Ecco alcuni estratti dal comunicato che Tesla ha diramato il 7 Agosto 2018, in una lettera redatta e firmata da Musk in cui prova a spiegare le ragioni della ri-privatizzazione, dopo l’ingresso in borsa dell’ormai lontano 2010. O almeno così sembrerebbe.

“Sto considerando di rendere Tesla privata a 420 dollari. I soldi ci sono”, ha scritto l’imprenditore. La conferma è arrivata due ore dopo, in una nota ufficiale della società come lettera ai dipendenti di Musk, in cui conferma intenzioni, spiega il piano, e dà spiegazioni sulle ragioni della sua decisione. La mossa potrebbe portare la società a valere circa 70 miliardi, e potrebbe diventare di diritto la più grossa operazione di privatizzazione di una società quotata, almeno nella storia americana. 

“In secondo luogo, la mia intenzione è che tutti i dipendenti Tesla restino azionisti della società, proprio come accade a SpaceX. Se dovessimo diventare privati, i dipendenti sarebbero comunque in grado di vendere periodicamente le loro azioni e esercitare le loro opzioni. Ciò consentirebbe a voi di condividere ancora il valore crescente dell’azienda, quello che avete contribuito duramente a costruire nel tempo”. “In terzo luogo, l’intenzione non è quella di unire SpaceX e Tesla. Continuerebbero ad avere proprietà separate e strutture di governance. Tuttavia, la struttura prevista per Tesla è simile in molti modi alla struttura SpaceX: azionisti esterni e azionisti tra i dipendenti che hanno l’opportunità di vendere o acquistare circa ogni sei mesi”.

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Perché Musk vuole privatizzare Tesla

Elon Musk ha espresso questa suo desiderio per il fatto che Tesla è stata esposta molto alle critiche degli analisti negli ultimi mesi per via del troppo capitale bruciato rapidamente. Musk non ama le critiche della stampa, in occasione della prima trimestrale dell’anno si lamentò delle domande “noiose”e “stupide” dei giornalisti nella conferenza di presentazione dei dati finanziari che mandarono a picco il titolo in borsa. Il ritiro dalla borsa significa che Tesla cesserà di essere a tutti gli effetti una S.p.A, ossia una società per azioni (Inc. nel mercato americano). Questo porterebbe a dare più potere al nucleo effettivo della compagnia sulle scelte strategiche, gli investimenti e – a fine anno – i dividendi. Per inciso: le azioni rimangono, ma non saranno quotate in borsa. Il titolo intanto è schizzato in alto. “Ogni singola azione sarà messa in vendita a partire da 420 dollari” ha scritto su Twitter Elon Musk. Privatizzare vuol dire appunto in questo caso togliere il titolo dalla borsa.

Musk oggi possiede il 20% di Tesla. Ha bisogno di 50 miliardi di dollari per comprare le azioni dagli altri azionisti, cui si aggiungono 10 miliardi di dollari di debito. Numeri che parlano di un’operazione gigantesca, che supererebbe l’acquisizione di 45 miliardi di dollari del gigante energetico texano – Energy Future Holdings – nel 2007. Per Musk portare a termine questo piano potrebbe essere assai complesso. A cominciare dal fatto di dover negoziare con il proprio board, e poi con chi in questo momento possiede le azioni (gli servirà il 51% dei voti favorevoli in consiglio di amministrazione). E 20% in possesso di Musk non è una garanzia di successo. Insomma, ci sono tutte le indicazioni per non pensare che si tratti di una goliardata di mezza estate, ma che sia davvero qualcosa di più concreto. Musk vuole che la Tesla operi in maniera più tranquilla e vuole anche dimostrare di poter centrare gli obiettivi di produzione della Model 3, l’auto elettrica per il grande pubblico e cruciale nei piani di Tesla per balzare in utile. La mossa aiuterebbe peraltro l’azienda a superare un possibile attuale trimestre negativo, sospinto verso il basso proprio dai continui problemi di produzione della Model 3.

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Tesla: vende tavole da surf da $ 1500, esaurite in pochi minuti https://www.business.it/tesla-vende-tavole-surf-1500-esaurite-pochi-minuti/ Mon, 30 Jul 2018 07:56:50 +0000 https://www.business.it/?p=29952 Elon Musk dopo la vendita interessante di alcuni dei suoi accessori come i cappelli, le magliette e le tazze, a cose più strane, come Tesla in miniatura per bambini e caricabatterie USB a forma di Supercharger che riempiono i loro veicoli, e per non dimenticare il lanciafiamme, la sua azienda Tesla ha rilasciato un nuovo prodotto.

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Elon Musk dopo la vendita interessante di alcuni dei suoi accessori come i cappelli, le magliette e le tazze, a cose più strane, come Tesla in miniatura per bambini e caricabatterie USB a forma di Supercharger che riempiono i loro veicoli, e per non dimenticare il lanciafiamme, la sua azienda Tesla ha rilasciato un nuovo prodotto. Mentre impazzano online i rumor che vogliono l’approdo di Tesla nel mercato smartphone, Elon Musk ha lanciato una tavola da surf in Limited Edition venduta al prezzo di circa 1500 dollari, che è andata sold out in pochi minuti. Nella pagina dello shop dedicata a Limited Edition Tesla Surfboard, si legge: “Progettato dal Tesla Design Studio in collaborazione con Lost Surfboards e Matt ‘Mayhem’ Biolos, produttore di tavole da surf per gli atleti del World Surf League Championship. La tavola Tesla Limited Edition presenta un mix delle stesse finiture opache e lucide di alta qualità utilizzate su tutte le nostre auto. Il deck è rinforzato con una fibra di carbonio “Black Dart”, ispirata agli interni delle nostre vetture“. Il tutto ovviamente accompagnato da alcune immagini, come quella che potete vedere sotto questa news.

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Già sold out, ma alcuni si sono già fatti strada su eBay

Elon Musk ha inventato alcuni prodotti interessanti per promuovere le sue società nel corso degli anni. La sua società di auto elettriche Tesla ha rilasciato un nuovo prodotto: una tavola da surf da $1500. Sono bastati pochi minuti per vendere tutte le unità disponibili. Il tutto senza particolari campagne pubblicitarie. Insomma, in attesa di sapere se la società californiana entrerà anche nel mercato degli smartphone gli appassionati hanno già potuto acquistare delle tavole da surf targate Tesla in edizione limitata. Il Modello S, X e 3 possono ospitare comodamente questa tavola da surf all’interno o all’esterno del veicolo. La parte superiore e inferiore della tavola da surf, inoltre, è caratterizzata dal logo Tesla. Già sold out, ma alcuni si sono già fatti strada su eBay ma a un prezzo che va da $2000- $5000 per uno di essi.

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Purtroppo, il prodotto era disponibile solo in quantità estremamente limitate: 200 in tutto, spedite in 2-10 settimane, tutti realizzati su ordinazione. Le tavole da surf, che sono state brevemente disponibili per il prezzo assolutamente ragionevole di $ 1,500, è una collaborazione tra Tesla Design Studio e Lost Surfboards. Nel caso in cui abbiate mai desiderato di poter navigare su una Tesla, le tavole presentano un “mix della stessa finitura opaca e lucentezza di alta qualità utilizzata su tutte le nostre auto”. Secondo la descrizione del prodotto, le tavole da surf sono rinforzate con fibra di carbonio “ispirata dagli interni” a Teslas. Un’latra stranezza di Elon Musk o un intelligente progetto di marketing? Chi può dirlo…Certo non è molto competitiva sul prezzo, una buona tavola da surf della Lost si aggira intorno agli 800 dollari, ma forse questo surf di Tesla è più un oggetto di design da appendere in casa, o mettere sul tettuccio di una Tesla Model 3.

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Tesla: costruisce la prima fabbrica fuori dagli Stati Uniti https://www.business.it/tesla-costruisce-prima-fabbrica-fuori-stati-uniti/ Thu, 12 Jul 2018 07:00:39 +0000 https://www.business.it/?p=29451 Stanno prendendo forma le strategie Tesla di crescita ed espansione in Oriente, Cina in particolare. Il numero uno dell’azienda americana, Elon Musk, lavorava da tempo a questo progetto, ma solo recentemente la società californiana è riuscita a trovare un’intesa con le autorità cinesi, che avevano finora sempre preteso il coinvolgimento di società locali. Tesla produrrà auto anche in Cina. Elon Musk ha infatti stipulato… Leggi tutto »Tesla: costruisce la prima fabbrica fuori dagli Stati Uniti

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Stanno prendendo forma le strategie Tesla di crescita ed espansione in Oriente, Cina in particolare. Il numero uno dell’azienda americana, Elon Musk, lavorava da tempo a questo progetto, ma solo recentemente la società californiana è riuscita a trovare un’intesa con le autorità cinesi, che avevano finora sempre preteso il coinvolgimento di società locali. Tesla produrrà auto anche in Cina. Elon Musk ha infatti stipulato un accordo con le autorità cinesi per la realizzazione di un nuovo impianto di produzione a Shanghai, la più grande di Tesla fuori dagli Stati Uniti, capace di sfornare fino a 500 mila veicoli all’anno. La firma all’accordo è avvenuta, secondo Reuters, presso il Fairmont Peace Hotel di Shanghai, in un incontro blindato. Presenti Elon Musk e un anonimo funzionario cinese. 

Una mossa importante per Tesla. Innanzitutto perché è la prima fabbrica Tesla situata al di fuori dei confini statunitensi: un passo importante per l’azienda, che neanche troppo lentamente si sta mettendo in pari a livello di globalizzazione con le concorrenti grandi case automobilistiche di lungo corso. In secondo luogo, con questa mossa, Musk può ripararsi dalle pesanti tariffe cinesi sulle importazioni, aumentate in risposta alle politiche protezionistiche di Trump.

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L’accordo siglato

La guerra dei dazi ha accelerato le trattative che duravano da mesi. Aiutate anche dalla nuova legge cinese che toglie il vincolo di joint venture al 50% con i partner locali per produrre automobili in Cina.  Così Elon Musk in un albergo a 5 stelle di Shanghai ha siglato il contratto con il sindaco Ying Yong per la realizzazione di uno stabilimento Tesla nella città cinese. L’accordo è stato firmato nel Fairmont Peace Hotel, l’hotel della pace, luogo simbolico di Shanghai. da mesi il CEO di Tesla stava trattando per poter aprire una fabbrica in Cina dove assemblare le sue auto elettriche direttamente, e in modo indipendente, senza partner locali – la nuova legge appena approvata glielo consente – e soprattutto per evitare i dazi all’importazione del 25% imposti dal governo sulle auto straniere.

L’accordo siglato prevede la realizzazione di un impianto di assemblaggio di Tesla a Shanghai,  con una capacità produttiva prevista di 500mila auto all’anno. Che è il doppio della produzione annuale attuale di Tesla negli impianti californiani di Freemont. Una sfida enorme, industriale e in termini di investimenti. Lo stabilimento Tesla sorgerà nell’area industriale di Lingang, vicino al porto Yangshan della città:si tratta del più importante progetto di investimento per la costruzione di una fabbrica straniera in Cina. La prima pietra verrà posata all’inizio del prossimo anno. Shanghai diventerà il centro produttivo, ma anche di ricerca e sviluppo di Tesla in Cina:la fabbrica riceverà il sostegno finanziario della città.  A Wall Street la notizia dell’accordo ha fatto balzare le azioni Tesla. Diversi analisi tuttavia si interrogano sulla capacità di Musk, già alle prese con i problemi produttivi per la Model 3, di finanziare questa operazione.

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Perché Tesla decide di produrre in Cina

Ricordiamo che la Cina è al momento il più grande e prolifico mercato al mondo per automobili elettriche, con vendite che continuano a salire grazie anche agli incentivi statali: il governo cinese intende raggiungere l’ambizioso obiettivo del 100% di veicoli elettrici circolanti sul proprio territorio entro il 2030.

La Cina è diventata in pochi anni il riferimento industriale globale per l’innovazione legata ai veicoli a nuova propulsione, elettrici ed ibridi. È il primo mercato mondiale per il settore automotive. Ed ha anche raggiunto il primato delle vendite di auto con le batterie. Gli obiettivi del governo cinese sono ambiziosi. La diffusione è favorita dai ricchi incentivi che dal 2013 il governo cinese destina sia all’industria che al consumatore finale. 

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Tesla Model 3, ostacoli e obiettivi sui tempi di produzione https://www.business.it/tesla-model-3-ostacoli-obiettivi-tempi-produzione/ Mon, 02 Jul 2018 10:35:00 +0000 https://www.business.it/?p=29119 Tesla continua a far parlare di sè: l’ennesimo obiettivo è quello di voler rispettare i tempi di produzione della Model 3, la berlina più attesa di sempre, nota al pubblico come una delle più economiche e modello di punta della casa automobilistica di Elon Musk. Dopo aver infiammato gli animi e aver fatto varie presentazioni… Leggi tutto »Tesla Model 3, ostacoli e obiettivi sui tempi di produzione

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Tesla continua a far parlare di sè: l’ennesimo obiettivo è quello di voler rispettare i tempi di produzione della Model 3, la berlina più attesa di sempre, nota al pubblico come una delle più economiche e modello di punta della casa automobilistica di Elon Musk.

Dopo aver infiammato gli animi e aver fatto varie presentazioni di routine, Tesla ha prodotto 5.000 veicoli elettrici del Modello 3 nell’ultima settimana di giugno. 

Infatti il 5.000esimo veicolo è uscito dalla catena di montaggio domenica mattina presto, secondo l’agenzia di stampa Reuters, che ha potuto divulgare la notizia grazie alla conferma di due lavoratori. I post sui social media, messi successivamente, hanno poi confermato definitivamente Elon Musk ha anch’egli twittato domenica sera, rivelando che Tesla aveva prodotto 7.000 macchine in sette giorni. Il tweet non ha specificato se si trattava di una combinazione di veicoli Model S, Model X e Model 3, o di uno solo dei modelli.

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Tesla Model 3 auto del futuro e del presente quanto costa davvero

Quali sono gli obiettivi

L’obiettivo della casa era quello di raggiungere la produzione dei 5.000 pezzi di Model 3 a settimana, ma è stato perseguito per mesi senza successo.

Era stata inviata anche una lettera agli azionisti, datata maggio 2017, nella quale Tesla dichiarava che i preparativi nei suoi stabilimenti di produzione erano in linea per supportare la produzione di 5.000 veicoli della Model 3 a settimana, e questo si sarebbe verificato nel 2017.

L’azienda, nonostante i buoni propositi e le relative promesse, non è riuscita a soddisfare nessuno dei suoi obiettivi, né per la produzione né per la consegna della Model 3, fin dall’evento di presentazione avvenuto lo scorso luglio (2017), quando Musk distribuì le chiavi dei primi veicoli pronti ai dipendenti.

I problemi di produzione della Model 3 sono venuti alla luce all’inizio di ottobre 2017, quando Tesla ha riferito di aver prodotto solo 260 delle sue nuove auto elettriche nel terzo trimestre, consegnandone solo 220.

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Tesla Model 3 tutte le notizie necessarie prezzo consegna autonomia

Ostacoli alla messa in produzione

Musk, che ha ripetutamente fatto riferimento alla Model 3 come ad un vero e proprio “inferno di produzione”, per questo ha voluto intensificare gli sforzi negli ultimi mesi, nella speranza di dimostrare che l’azienda può ancora diventare un produttore di veicoli elettrici ad alta crescita.

Tesla riporta, ogni trimestre, i suoi numeri di produzione e consegna: il secondo trimestre si è concluso il 30 giugno.

La società ha ancora molto da dimostrare, sia ai propri clienti, sia ai suoi azionisti. Infatti, anche dimostrando che può costantemente coprire il numero di 5.000 veicoli prodotti a settimana, producendo automobili senza problemi di adattamento e finitura, c’è ancora un problema non risolto che è stato notato dai nuovi proprietari.

Tesla ha recentemente aperto agli ordini della Model 3 tutti i titolari di prenotazioni sia negli Stati Uniti che in Canada. Finora, coloro che hanno effettuato le prenotazioni possono scegliere tra tre versioni della Model 3: trazione posteriore a lungo raggio di 310 miglia, trazione integrale a doppio raggio e a lungo raggio o variante di prestazioni. Le stime di consegna però vengono mostrate ai clienti solo mentre effettuano la selezione, l’effettiva scelta dipenderà dalla data dell’ordine e dalla configurazione del veicolo selezionato. Infine l’esclusiva batteria standard non è ancora un’opzione per i clienti. Staremo a vedere come tenterà di risolvere anche questa il visionario Musk.

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Tesla news, Elon Musk accusa un dipendente di sabotaggio https://www.business.it/tesla-news-elon-musk-dipendente-sabotaggio/ Tue, 19 Jun 2018 11:15:57 +0000 https://www.business.it/?p=28757 La notizia è di poche ore fa, ma ha già fatto il giro del mondo: Elon Musk ha scoperto una spia all’interno della sua azienda, che ha espressamente definito “sabotatore”. Il fatto è trapelato domenica sera, in quanto il CEO di Tesla ha inviato una email a tutti i dipendenti dove descriveva esattamente la sua… Leggi tutto »Tesla news, Elon Musk accusa un dipendente di sabotaggio

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La notizia è di poche ore fa, ma ha già fatto il giro del mondo: Elon Musk ha scoperto una spia all’interno della sua azienda, che ha espressamente definito “sabotatore”.

Il fatto è trapelato domenica sera, in quanto il CEO di Tesla ha inviato una email a tutti i dipendenti dove descriveva esattamente la sua intuizione: nella email viene spiegato che è stata compiuta un’azione estesa e compromettente.

Di cosa si tratta esattamente?

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Le dichiarazioni ufficiali

Sono rimasto costernato dall’apprendere, questo fine settimana, informazioni sull’operato di un dipendente Tesla, che ha condotto un sabotaggio piuttosto esteso e dannoso alle nostre operazioni“, ha scritto Musk. Il CEO è in un momento a dir poco difficile e imbarazzante della sua carriera: è infatti sottoposto ad un’enorme pressione da parti dei clienti per aumentare la produzione della berlina Tesla Model 3. Inoltre, si sente sotto accusa per gli incidenti sempre più numerosi che hanno coinvolto le sue auto elettriche, causando la morte di alcune persone mentre venivano eseguiti dei test su strada.

L’email nella quale si fa esplicita l’accusa verso un sabotatore è stata inviata a tutti i dipendenti la stessa notte in cui un incendio ha interrotto le operazioni in uno stabilimento Tesla di Fremont, in California. L’allarme è durato diverse ore, ma alla fine l’incendio è stato domato.

Musk ha così rivolto le sue accuse di sabotaggio verso un dipendente al quale era stata negata una promozione. Così facendo ha avvertito la sua azienda dichiarando preoccupazione per i suoi nemici. Le sue parole sono queste: “C‘è una lunga lista di organizzazioni che vogliono che Tesla venga distrutta. Queste includono i venditori di Wall Street, che hanno già perso miliardi di dollari e rischiano di perdere molto di più. Poi ci sono le compagnie petrolifere e del gas, l’industria più ricca del mondo, che non amano l’idea dell’avanzamento di Tesla, il progresso dell’energia solare e delle auto elettriche”.

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Crisi aziendale e pressione mediatica

Insomma, nero su bianco tutti i “nemici” giurati dell’uomo che con la tecnologia alternativa e la fiducia dell’innovazione ha deciso di perseguire il sogno di cambiare per sempre il mondo della mobilità.

L’ultimo periodo non è stato dei più rosei: Tesla ha dovuto fronteggiare la crisi che ha coinvolto numerosi suoi modelli in incidenti e incendi di varia natura. Inoltre solo la scorsa settimana ha annunciato il taglio di oltre 3000 dipendenti che rappresentano il 9% della forza lavoro di Tesla. La motivazione? L’ennesimo tentativo di crescere e diventare più competitivi sul crescente mercato delle auto di ultima generazione.

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Elon Musk, dichiarazioni su autopilota, Model 3 e motocicletta Tesla https://www.business.it/elon-musk-autopilota-model-3-motocicletta-tesla/ Wed, 06 Jun 2018 09:13:55 +0000 https://www.business.it/?p=27989 I possessori di una Tesla saranno presto in grado di provare l’autopilota. La novità è che la cosa potrà essere del tutto gratuita. A pronunciare queste parole è lo stesso Elon Musk, annunciate durante l’assemblea annuale degli azionisti di Tesla che ha avuto luogo nella Silicon Valley martedì 5 giugno. Dopo aver affrontato numerosi e… Leggi tutto »Elon Musk, dichiarazioni su autopilota, Model 3 e motocicletta Tesla

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I possessori di una Tesla saranno presto in grado di provare l’autopilota. La novità è che la cosa potrà essere del tutto gratuita.

A pronunciare queste parole è lo stesso Elon Musk, annunciate durante l’assemblea annuale degli azionisti di Tesla che ha avuto luogo nella Silicon Valley martedì 5 giugno.

Dopo aver affrontato numerosi e scottanti temi, tra i quali le preoccupazioni che interessano la produzione e i prezzi della Tesla più ambita, la Model 3, ma sopratutto dopo aver annunciato un nuovo stabilimento di Gigafactory per la costruzione di batterie nella lontana Shanghai, Musk ha accennato al fatto che già dal prossimo mese l’azienda sarà in grado di offrire prove gratuite del nuovo software semi-autonomo dell’auto, l’Autopilota.

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Autopilota: cosa c’è da sapere

“L’affidabilità e la capacità dell’Autopilota aumenteranno nei prossimi sei-dodici mesi“, ha dichiarato, aggiungendo poi che i miglioramenti incrementali erano già previsti da tempo per il programma di assistenza alla guida.

Il pilota automatico infatti rappresenta una funzione aggiuntiva che non viene automaticamente fornita con l’auto, ma costa ai possessori di Tesla circa 5.000 dollari in più grazie ai quali potranno ottenere un sistema di controllo automatico della velocità e un vero e proprio strumento di mantenimento della corsia.

Sempre durante il suo discorso, il CEO di Tesla ha aggiunto qualche risposta esauriente alle domande relative all’evento, come ad esempio: “I miglioramenti dell’autopilota saranno piuttosto importanti”. Cosa intendeva Musk?

Diciamo pure che la prova gratuita potrebbe rappresentare un vantaggio per rafforzare la percezione dell’Autopilota come uno strumento indispensabile, più che sicuro ed affidabile, soprattutto in seguito alle notizie che hanno fatto il gito del mondo a proposito degli incidenti avvenuti con la funzione attivata.

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Model Y e Model 3: novità

Musk ha successivamente illustrato i piani per la Model Y, programmata per una presentazione ufficiale del lancio per marzo 2019, e con la produzione effettiva dei veicoli a partire dalla prima metà del 2020. Ha infatti sottolineato che si tratterà di “qualcosa di super speciale”.

C’è stato però anche il momento degli scherzi. Musk ha dovuto rispondere alla domanda di un rappresentante di People for the Ethical Treatment of Animals, ( la rinomata PETA), che chiedeva di rimuovere la pelle da tutti i volanti di Tesla. Musk ha risposto che il Modello Y non avrebbe avuto pelle nel veicolo!

Lo stesso CEO di Tesla ha poi sottolineato che la berlina più economica della gamma, la Model 3, dovrebbe poter raggiungere una produzione di 5.000 auto alla settimana entro la fine di giugno. Tutti i problemi relativi alla realizzazione del Modello 3 sono stati i più difficoltosi della storia della casa automobilistica, ma che sono stati quasi tutti risolti.

Attualmente, se qualcuno volesse ordinare una Model 3 negli Stati Uniti, l’attesa sarebbe scesa a soli quattro mesi.

Infine, Musk stesso ha messo fine alle dicerie che volevano la messa in produzione di una motocicletta Tesla: il CEO ha praticamente annullato le speranze che la compagnia ne costruisse una, ricordando un’esperienza personale, in cui avrebbe rischiato la morte in sella ad un motociclo.

Solo auto innovativa dunque, sicure, affidabili e maggiormente performanti di qualsiasi altro concorrente sul mercato.

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Tesla, nuovo incidente per auto a guida autonoma: Elon Musk si difende https://www.business.it/tesla-nuovo-incidente-auto-guida-autonoma-elon-musk-difende/ Thu, 31 May 2018 13:16:08 +0000 https://www.business.it/?p=27464 Il mondo delle auto a guida autonoma continua a destare curiosità! Strenui sostenitori delle nuove tecnologie si accompagnano agli scettici che non credono fino in fondo nelle potenzialità della mobilità del futuro. Test su strada sono oramai la norma in alcune delle città più innovative del mondo. Auto elettriche, auto a guida autonoma e tutte… Leggi tutto »Tesla, nuovo incidente per auto a guida autonoma: Elon Musk si difende

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Il mondo delle auto a guida autonoma continua a destare curiosità! Strenui sostenitori delle nuove tecnologie si accompagnano agli scettici che non credono fino in fondo nelle potenzialità della mobilità del futuro.

Test su strada sono oramai la norma in alcune delle città più innovative del mondo. Auto elettriche, auto a guida autonoma e tutte quelle che presentano innovazione nel campo dei veicoli di nuova generazione fanno notizia, dividendo in due il pubblico.

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Elon Musk si difende

Tesla ed Elon Musk sono sempre al centro della scena internazionale: nel bene e nel male, coloro che sono stati in grado di scommettere sul futuro sono anche quelli più soggetti a critiche, additati per ogni errore, grave o meno grave, che può screditarne il successo futuro.

La storia si ripete ogni volta, e lo stesso Elon Musk se lo chiede pubblicamente attraverso i social: “Un incidente di Tesla che causa una caviglia rotta è sulle prime pagine, mentre le 40.000 persone che muoiono ogni anno in incidenti stradali non ricevono alcuna copertura mediatica”. Nero su bianco lo sfogo del patron di Tesla. In effetti ragione ce l’ha da vendere: guardiamo ad esempio quanto risalto è stato dato alla notizia di Uber sulla morte avvenuta a Tempe, dove un’auto a guida autonoma della compagnia ha investito e ucciso una donna.

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La sfiducia verso le auto di nuova generazione

É chiaro, la mobilità di nuova generazione si trova in fase sperimentale, ovvero fa, incoraggia e testa affinché venga garantita la sicurezza, le performance e l’affidabilità. Qualche errore, soprattutto in questa fase, è normale: è dalla risoluzione dei problemi che si arriva a produrre veicoli di alta qualità.

L’ultima cosa che ha fatto notizia è stato un incidente che ha coinvolto proprio Tesla: qualche giorno fa uno dei suoi modelli più performanti, Tesla Model S, è stata coinvolta in un incidente con un Suv. A quanto pare la Model S, condotta in modalità guida autonoma, ha preso in pieno l’auto parcheggiato, un Suv appartenente alla polizia di Laguna Beach, in California. Così il “pilota automatico” è diventato lo spauracchio dei nuovi veicoli performanti, stando alle cronache che vogliono queste modalità più pericolose della guida al volante. Fortunatamente, nello schianto sono rimasti incolumi sia il guidatore della Model S, sia il poliziotto in servizio, che in quel momento non era nella sua auto di servizio.

Di strada le vetture elettriche devono ancora farne, certo è che vengono investite più del dovuto da imputazioni eccessive  e alquanto approssimative.

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Elon Musk: nuova data di rilascio per il Tesla Model Y https://www.business.it/elon-musk-nuova-data-rilascio-tesla-model-y/ Sun, 27 May 2018 07:00:21 +0000 https://www.business.it/?p=25830 Elon Musk, il capo di Tesla ha recentemente twittato che potrebbe rivelare il misterioso Model Y SUV il 15 marzo 2019, successivamente ha spiegato che aveva preparato la data “perché le idi di marzo suonavano bene”.  Ha poi chiarito che la presentazione potrebbe avvenire tra la fine del 2018 e la metà del 2019. Il Musk spesso fa affermazioni selvagge su… Leggi tutto »Elon Musk: nuova data di rilascio per il Tesla Model Y

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Elon Musk, il capo di Tesla ha recentemente twittato che potrebbe rivelare il misterioso Model Y SUV il 15 marzo 2019, successivamente ha spiegato che aveva preparato la data “perché le idi di marzo suonavano bene”.  Ha poi chiarito che la presentazione potrebbe avvenire tra la fine del 2018 e la metà del 2019. Il Musk spesso fa affermazioni selvagge su Twitter, alcune meno importanti di altre, che lasciano i follower chiedendosi se sta solo scherzando con tutti o addirittura facendo un vero annuncio. È stato quando ha annunciato che avrebbe inviato una Tesla Roadster nello spazio, un’idea che la maggior parte delle persone ha liquidato come un’altra delle sue battute. Anche se i rapporti recenti suggeriscono che ci stiamo avvicinando alla produzione del modello Y. E dato il programma di lavoro tipico di Tesla che rivela un anno o due prima di spedire un veicolo, Marzo dovrebbe essere il momento migliore per vedere il Modello Y. Tuttavia, la data è abbastanza lontana dall’ultimo grande evento di Tesla , la Semi / New Roadster che ha debuttato lo scorso novembre.

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Come sarà il nuovo tesla Model Y

C’è ancora molto di più di quanto non sappiamo sul modello Y. Non ci sono state discussioni sulle specifiche, né alcun teaser aggiuntivo oltre al fatto che il nuovo SUV avrebbe preso molto in prestito dal lavoro di ingegneria verso il Modello 3. Si ritiene inoltre che la produzione avverrà in un nuovo stabilimento, dal momento che l’attuale stabilimento di Tesla a Fremont è già responsabile della realizzazione di Model S, Model X e Model 3. L’anno scorso 

Tesla ha mostrato un’immagine del teaser del veicolo senza specchietti laterali. Fino ad ora non è stato condiviso molto altro sulla disponibilità della nuova auto elettrica. Il muschio è sempre stato vago su quando la nuova auto sarebbe stata svelata. Più recentemente, ha faticato con le pause di produzione e ha raggiunto l’obiettivo di costruire 5000 auto Model 3 ogni settimana. Il tempo sembra il concetto più relativo di Tesla.  Ad aprile, Musk ha dichiarato su Twitter che Tesla ha utilizzato troppa automazione nel processo di produzione del Modello 3. “Sì, l’eccesso di automazione a Tesla è stato un errore, per essere precisi, il mio errore, gli umani sono sottovalutati”, ha scritto in risposta a un giornalista del Wall Street Journal.

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tesla-model-y-presentazioneIl modello Y sarà un SUV crossover che condivide gli elementi della piattaforma per la berlina Model 3 di Tesla. Durante la telefonata agli utili del primo trimestre della società, Musk ha dichiarato che il modello Y trasformerà il processo di produzione di Tesla. “Penso che la Model Y sarà una rivoluzione manifatturiera”, ha detto Musk. “Sarà, penso, incredibile dal punto di vista della produzione, perché non vogliamo più affrontare questo dolore.”

Ci potrebbe sempre essere un annuncio a sorpresa nel frattempo, naturalmente, se sentono che c’è troppa mancanza di eventi. Ma Tesla ha molto da offrire al momento e probabilmente dovrebbe concentrarsi sulla produzione del modello 3, sull’ingegneria Semi / Roadster, sul progresso gigafactory, sull’introduzione del compressore, sull’espansione internazionale, sulla ricerca di nuovi siti di produzione e sul lancio del programma del tetto solare, tutto oltre all’ingegneria Model Y, quindi forse una pausa negli eventi per il momento è una buona idea per la sanità mentale di tutti.

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Elon Musk news: un azionista di Tesla vorrebbe rimuoverlo da presidente https://www.business.it/elon-musk-news-un-azionista-di-tesla-vorrebbe-rimuoverlo-da-presidente/ Sun, 29 Apr 2018 10:00:20 +0000 https://www.business.it/?p=24108 Elon Musk potrebbe essere rimosso dalla sua posizione di presidente di Tesla. Ad annunciarlo Tech Crunch: il magazine spiega come uno dei principali azionisti dell’azienda americana abbia espresso – in vista della riunione annuale degli azionisti – la sua proposta di rimuovere Musk dalla sua posizione a favore di una figura “indipendente”. Stando a quanto… Leggi tutto »Elon Musk news: un azionista di Tesla vorrebbe rimuoverlo da presidente

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Elon Musk potrebbe essere rimosso dalla sua posizione di presidente di Tesla. Ad annunciarlo Tech Crunch: il magazine spiega come uno dei principali azionisti dell’azienda americana abbia espresso – in vista della riunione annuale degli azionisti – la sua proposta di rimuovere Musk dalla sua posizione a favore di una figura “indipendente”. Stando a quanto affermato dall’azionista, la figura di Elon Musk potrebbe intralciare la crescita dell’azienda: il consiglio, comunque, sembra aver bocciato questa proposta.

Elon Musk ancora presidente di Tesla?

Come ogni anni, nel mese di giugno si tiene la riunione annuale degli azionisti di Tesla. È proprio in questo contesto che Jing Zhao – attualmente in possesso di 12 azioni dell’azienda – vorrebbe proporre la rimozione di Elon Musk dalla carica di presidente del colosso delle auto elettriche. Zhao è convinto che una figura celebre come quella dell’imprenditore visionario occupata a ricoprire due cariche – CEO e Chairman – potrebbe essere deleteria per l’azienda nel lungo termine.
elon-musk-tesla“In questo settore tecnologico sempre più competitivo ed in continua evoluzione, potrebbe essere difficile per una sola persona controllare in modo efficace il business aziendale e il senior management” – spiega Zhao nella sua proposta. L’azionista, però, non si limita a criticare la posizione di Musk solo in Tesla bensì parla anche delle cariche ricoperte da Musk in SpaceX e SolarCity.

La risposta di Tesla

La proposta dell’azionista Jing Zhao sembra però non essere piaciuta al resto del consiglio di Tesla che si è detto convinto nel voler bocciare tale proposta. In particolare, Tech Crunch – dopo aver contattato l’azienda – ha ottenuto come risposta la copia dell’intero messaggio redatto dal consiglio. “Alla luce delle significative opportunità future di crescita e della necessità di un’accurata attuazione al fine di raggiungere tali scopi, il Consiglio ritiene che alla società continui ad essere utile la presenza di Mr. Musk nel ricoprire il ruolo di Presidente” – si legge. “Il Consiglio ritiene che l’autorità del Lead Independent Director e la presenza di altri sei amministratori indipendenti assicurino che il Consiglio agisca in modo del tutto indipendente. L’attuale struttura del Consiglio è inoltre coerente con le pratiche di maggioranza delle grandi aziende pubbliche: secondo lo Spencer Stuart Board Index del 2017, infatti, il 72% delle aziende dell’indice S&P 500 non ha al suo interno un presidente indipendente” – affermano ancora dal consiglio, rimarcando la volontà di non avvallare la proposta dell’azionista Zhao.

La risposta di Elon Musk

La risposta di Elon Musk a questa proposta non è ancora arrivata. Di certo, però, dando un’occhiata ai profili social dell’imprenditore visionario sembra chiaro come Zhao non abbia toccato minimamente l’indole di Elon Musk. Poche ora fa, infatti, un cinguettio sul suo profilo Twitter recitava “Oh, comunque sto costruendo un drago cyborg”. Forse preso dalla malinconia per l’attesa della nuova stagione di Game of Thrones oppure da un attimo di follia, Elon Musk sembra essere quindi al lavoro ad un nuovo progetto. Non è dato sapere, almeno per ora, se si tratta o meno di uno scherzo ma ciò che è certo è che l’imprenditore non è solito non mantenere le sue promesse. Dopo gli annunci su Twitter sono nati progetti quali quello di The Boring Company o dei lanciafiamme – tanto discussi quanto andati a ruba – con il marchio di quest’ultima azienda, impegnata nella creazione di tunnel sotterranei per le automobili.

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Tesla Model 3, arriva Siri come dispositivo integrato https://www.business.it/tesla-model-3-siri/ Thu, 22 Mar 2018 13:02:19 +0000 https://www.business.it/?p=21228 Il mondo Tesla è accattivante e presenta innovazioni sempre più futuristiche. L’ultimo modello, la fiammante Tesla Model 3 ha una novità in arrivo: ottiene l’integrazione di Apple Siri. Già le altre versioni Model S e Model X possedevano questo collegamento. Adesso è arrivato il turno della Model 3. La Model 3 possiede un’autonomia di 354… Leggi tutto »Tesla Model 3, arriva Siri come dispositivo integrato

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Il mondo Tesla è accattivante e presenta innovazioni sempre più futuristiche. L’ultimo modello, la fiammante Tesla Model 3 ha una novità in arrivo: ottiene l’integrazione di Apple Siri. Già le altre versioni Model S e Model X possedevano questo collegamento. Adesso è arrivato il turno della Model 3.

La Model 3 possiede un’autonomia di 354 km e 499 km tra versione base e in autonomia estesa. É in grado di raggiungere circa 96,6 km/h in 5,6 secondi. Ha trazione posteriore e comprende due enormi bagagliai, uno posteriore e uno inferiore, con una capacità di 425 litri.

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Apple Siri e Model 3

La nuova funzionalità di collegamento con Apple Siri all’interno dell’abitacolo viene fornita per gentile concessione di un aggiornamento dell’app Tesla iOS, consentendo a tutto il pubblico dei possessori di Model 3 di utilizzare al meglio Siri e interfacciarsi, scoprendo se ad esempio la propria auto è rimasta chiusa, bloccata, non si sa più dove si trova. Inoltre si potrà addirittura far suonare il clacson oppure accendere le luci fuori e dentro l’abitacolo.

Una curiosità interessante sulla questione?

Eccola: Tesla Model 3 e l’Apple Siri applicato ad essa risponde alla chiamata “MyCar” (ovviamente nella versione inglese) piuttosto che a “My Tesla” o a “MyModel 3”. Per questa opzione potrebbero sorgere dei problemi se ad esempio il proprietario possiede più macchine o altri dispositivi ad esso collegati.

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Come funzionerà Siri

Ovviamente i comandi vocali funzionano con “Ehi Siri”, il telefono deve essere necessariamente sbloccato per funzionare, in più, essendo ancora una tecnologia nuova, non è ancora performante al 100%.

Cosa possono fare in questo momento i proprietari di una Tesla Model 3 oltre a sfoggiarla? Con Apple Siri si non può ancora azionare il bagagliaio, modificare la temperatura interna del veicolo o attivare la modalità Valet, ma indubbio che queste funzioni verrano prima o poi attivate. 

Ricordiamo che Tesla Model 3 è un’automobile a propulsione elettrica, ultima versione dopo le elettriche predecessori Model S e Model X, e viene appunto proposta al pubblico a tre volumi.

É stata presentata per la prima volta ufficialmente ad Hawthorne nel 2016 lo stesso dallo stesso fondatore e produttore Elon Musk e prodotta nel 2017 con prezzo di circa 35mila dollari. Alla presentazione ufficiale era stata definita come auto elettrica per il pubblico di massa, poichè meno costosa (si fa per dire) e più concorrenziale delle altre sorelle di categoria.

Il merito del suo successo va attribuito non solo alla tecnologia applicata e ai progressi che catapultano Tesla nel mondo del futuro, ma soprattutto all’enorme aspettativa che Musk sa ogni volta generare nei confronti del pubblico e alla capacità di creare un evento in merito all’uscita di ogni auto elettrica della sua casa automobilistica. 

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Elon Musk, colonizzare Marte per salvare l’umanità dal prossimo conflitto mondiale https://www.business.it/elon-musk-colonizzare-marte-salvare-umanita/ Mon, 12 Mar 2018 13:07:10 +0000 https://www.business.it/?p=20507 Elon Musk vuole salvare l’umanità, e vuole farlo costruendo delle basi per stabilirsi definitivamente sulla Luna e su Marte. “Probabilmente ci sarà un’altra epoca buia, soprattutto se nel nostro futuro c’è un’altra Guerra Mondiale, dobbiamo assicurarci che ci sia un seme di civiltà umana per riportare la civiltà umana”,  ha detto al pubblico domenica scorsa… Leggi tutto »Elon Musk, colonizzare Marte per salvare l’umanità dal prossimo conflitto mondiale

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Elon Musk vuole salvare l’umanità, e vuole farlo costruendo delle basi per stabilirsi definitivamente sulla Luna e su Marte.

“Probabilmente ci sarà un’altra epoca buia, soprattutto se nel nostro futuro c’è un’altra Guerra Mondiale, dobbiamo assicurarci che ci sia un seme di civiltà umana per riportare la civiltà umana”,  ha detto al pubblico domenica scorsa al Festival South By Southwest.

Elon Musk è da molti considerato il profeta della tecnologia. Tutto ciò che dice preso attentamente in considerazione, un po’ perché si tratta di un uomo esperto e competente, un po’ perché è una persona intuitiva, che sa guardare lontano, e lo ha dimostrato con le sue invenzioni geniali e i suoi progetti lungimiranti.

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L’Intelligenza Artificiale scatenerà la terza guerra mondiale

Insomma il patron di Tesla non ha fatto propriamente una predizione, ma ha ipotizzato un possibile scenario futuro dove se scoppierà la Terza Guerra Mondiale, l’uomo dovrà essere in grado di preservare la propria umanità genetica.

Non è la prima volta che Musk profetizza un terzo conflitto mondiale, ribadendo che sarà l’Intelligenza Artificiale a causarlo. Infatti la responsabilità di ciò non verrà data ai grandi della Terra, ai potenti o ai signori della guerra, bensì è più probabile che nazioni come la Cina, la Russia e tutte le nazioni che dominano nel campo dell’informatica daranno vita a sistemi di intelligenza artificiale scatenando una competizione per il predominio. Sarà questa gara a causare quindi, con tutta probabilità, la Terza Guerra Mondiale.

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Marte avrà bisogno di una vita vera

Le dichiarazioni di Musk non sono piaciute a tutti, sta di fatto che al patron della Tesla non mancano né idee, né intuizioni. Per questo l’ultima trovata era quella di mandare un’auto su Marte, infilata direttamente sul razzo Falcon di SpaceX, l’azienda di sua proprietà che azienda opera nel settore aerospaziale. Oltre a questo progetto, si aggiunge quello di costruire basi che preservino la vita dell’uomo semmai dovesse avverarsi lo scenario apocalittico della Terza Guerra Mondiale.

“Marte avrà bisogno di tutto, dalle fonderie di ferro, alla pizza ai locali notturni: dovrebbe davvero avere ottimi bar“, ha dichiarato Musk durante la conversazione con il moderatore Jonathan Nolan, co-creatore della serie “Westworld” della HBO.

Durante il confronto si è lasciato andare, parlando di successi e fallimenti, ma sopratutto del suo interesse per lo spazio e i progressi di Space X. Nel dibattito ha parlato anche dell’Intelligenza Artificiale dichiarando al pubblico presente che: ”L’I.A. mi spaventa a morte, sebbene non sia tipicamente un fan della regolamentazione, ritingo che l’I.A. sia più pericolosa delle armi nucleari e non è che lasciamo che chiunque costruisca armi nucleari”, ha affermato con preoccupazione. 

Ecco dunque il pensiero sulla salvezza dell’umanità, che potrebbe avvenire solo grazie ad uno spostamento su un altro pianeta, possibilmente a bordo di un Falcon X targato Tesla.

Elon Musk il nuovo modello di business

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Tesla Semi, il camion elettrico di Elon Musk effettua il primo trasporto https://www.business.it/tesla-semi-camion-elettrico-elon-musk/ Thu, 08 Mar 2018 16:00:18 +0000 https://www.business.it/?p=20258 Tesla ha presentato il suo primo camion: un truck elettrico chiamato Semi (parola che sta per Tir nello slang americano). Le caratteristiche sono a dir poco allettanti: da 0 a 100 Km/h in 20 secondi a carico pieno, con Cx 0,38 e costi di gestione inferiori del 20 per cento rispetto al diesel. Non si… Leggi tutto »Tesla Semi, il camion elettrico di Elon Musk effettua il primo trasporto

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Tesla ha presentato il suo primo camion: un truck elettrico chiamato Semi (parola che sta per Tir nello slang americano). Le caratteristiche sono a dir poco allettanti: da 0 a 100 Km/h in 20 secondi a carico pieno, con Cx 0,38 e costi di gestione inferiori del 20 per cento rispetto al diesel.

Non si tratta del primo progetto di auto elettrica, ma sembra sicuramente quello più riuscito, almeno fino ad ora. Un’autonomia di 800 km e un costo di gestione più basso del 20% rispetto ai Tir tradizionali rendono Semi un prodotto allettante. Non uno, ma quattro i motori elettrici posizionati sugli assi delle quattro ruote posteriori. Per ricaricarlo con il Megacharger bastano solo 40 minuti! Il Semi è stato anche dotato di AutoPilot, un sistema automatico di guida già presente nei modelli Model S e Model X. Questo sistema prevede una frenata automatica d’emergenza, garantisce la tenuta della corsia e un avviso nel caso in cui si verificasse un pericolo di tamponamento.

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Le caratteristiche

Questo truck non è speciale solo perché è elettrico, ma si differenzia da quelli tradizionali anche per un’altra caratteristica: ha il posto di guida esattamente al centro dell’abitacolo, dotato però anche di un sedile passeggero.

Anche i consumi sono da evidenziare: inferiori a 2 kWh ogni 1,6 km, quantificabile in oltre oltre 200mila dollari di risparmio di carburante.

Il camion si può prenotare dando un acconto iniziale di 5mila dollari. Elon Musk promette di metterlo sul mercato entro il 2019, effettuando prima le consegne per quelli già prenotati.

Inoltre il numero 1 di Tesla dà una garanzia: nessun guasto per 1 milione e 600mila chilometri, senza nessuna sostituzione dei freni.

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tesla-semi_01-truckLa prima consegna

Intanto i primi Semi sono stati messi al lavoro, per effettuare una consegna alla stessa Tesla. Truck equipaggiati con rimorchi carichi di pacchi di batterie che arrivano direttamente dalla catena di montaggio Gigafactory, e che sono diretti allo stabilimento automobilistico Tesla Fremont, situato in California.

C’è anche un’immagine che circola in rete e che lo stesso Musk ha condiviso su uno dei Semi al lavoro. Nella foto è visibile sia la versione nera opaca sia quella argentata con il cappuccio aerodinamico, che presumibilmente sono gli stessi mostrati alla presentazione ufficiale. I camion avevano inoltre attaccati rimorchi a grandezza naturale.

Il viaggio dalla fabbrica Gigafactory alla fabbrica di Fremont è di circa quattro ore e mezza, e copre una distanza di circa 260 miglia (420 km). Non si tratta proprio di un lungo percorso, ma potrebbe rappresentare già qualcosa di significativo per moltissimi clienti, inoltre è un viaggio che Tesla deve fare regolarmente con la propria “flotta” di trasporti proprio per questo scopo.

Tesla definisce questa una corsa “di produzione”, ma il suo obiettivo di metterlo sul mercato è e resta il 2019, con un probabile periodo di consegna ai clienti rimandato al 2020. Tuttavia, questo trasporto merci dovrebbe fornire informazioni preziose alla società mentre procede, specialmente ora che ha un considerevole arretrato di ordini dei clienti da gestire. E ci scommettiamo, aumenteranno.

 
crisi tesla licenziamenti in tutti i reparti

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Tesla: nuovo strumento recupero dati blackbox https://www.business.it/tesla-nuovo-strumento-recupero-dati-blackbox/ Thu, 08 Mar 2018 07:30:46 +0000 https://www.business.it/?p=20142 I dati raccolti in “scatole nere” possono essere lo strumento con cui Tesla Motors può attingere per sviare la responsabilità dell’autopilota, ad esempio avvocati che hanno familiarità con tali casi. I dati presi dai registratori di dati di eventi (EDR), spesso chiamati “scatole nere”, registrano dati come velocità, uso della cintura di sicurezza e posizione del… Leggi tutto »Tesla: nuovo strumento recupero dati blackbox

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I dati raccolti in “scatole nere” possono essere lo strumento con cui Tesla Motors può attingere per sviare la responsabilità dell’autopilota, ad esempio avvocati che hanno familiarità con tali casi. I dati presi dai registratori di dati di eventi (EDR), spesso chiamati “scatole nere”, registrano dati come velocità, uso della cintura di sicurezza e posizione del pedale nei secondi prima e dopo un incidente. I dati registrati dagli EDR sono stati comunemente citati nelle aule dei tribunali poiché la tecnologia è diventata standard nelle nuove auto negli ultimi dieci anni.

Tesla sta rendendo un po’ più facile per le persone recuperare i “dati blackbox” dai loro veicoli dopo un crash con nuovi strumenti EDR. Mentre i veicoli di Tesla sono altamente connessi e registrano molti dati, la società non ha utilizzato un EDR (Event Data Recorder), che funge da scatola nera per le auto, per rendere i dati sugli incidenti accessibili ai proprietari o ad altre persone che potrebbero averne bisogno, come le autorità o le compagnie assicurative.

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Il recupero dei dati “black box”

Tesla ha aggiunto un EDR e ha rilasciato questa settimana nuovi strumenti disponibili al pubblico per accedere ai log, che in realtà non includono i “log di autopilota” di Telsa spesso pubblicizzati dopo alcuni arresti anomali. In passato, Tesla ha spesso utilizzato i “registri dati” per difendersi dalle affermazioni fatte dai proprietari che accusavano l’autopilota di Tesla o improvvisi eventi di accelerazione dopo gli arresti anomali nei veicoli Model S e Model X.

Ad esempio, una celebrità sudcoreana ha citato in giudizio Tesla dopo aver affermato che il suo modello X ha accelerato da solo nel suo garage nel 2016, ma la casa automobilistica ha affermato che i registri mostravano che si trattava di un errore dell’utente. In questo caso, Tesla potrebbe mostrare che il pedale dell’acceleratore è stato premuto fisicamente durante l’evento. Questo è il tipo di dati che le persone saranno in grado di vedere  attraverso il nuovo EDR di Tesla, ma non mostrerà alcun dato relativo al pilota automatico.

Originariamente, EDR fondamentalmente registrava solo se gli airbag venivano distribuiti dopo l’evento in caso di incidente. Da allora si sono evoluti in una raccolta di dati più complessa collegata a più sensori e ora NHTSA richiede che raccolga cose come la velocità del veicolo, gli input dall’acceleratore, il freno e lo sterzo, il controllo di stabilità e l’attività dell’ABS e cintura di sicurezza. Questo è il dato che l’EDR di Tesla rilascerà come richiesto da NTHSA e non i dati del pilota automatico o persino le immagini delle telecamere autopilot di Tesla.

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Come riportato in precedenza, le telecamere autopilota Tesla memorizzano le riprese dopo un incidente come una dashcam. Quelle immagini potrebbero sicuramente essere utili in caso di crash, ma sono state inviate solo a Tesla, anche se Elon Musk dice che Tesla sta lavorando su una dashcam usando le sue telecamere autopilota. 

NHTSA specifica che l’EDR dovrebbe “non includere dati audio e video”. Ma per il resto dei dati sopra menzionati, Tesla sta rendendo più semplice per le persone l’accesso, a condizione che abbiano accesso fisico al veicolo. E per essere chiari, i dati sono disponibili solo in caso di incidente. Con una nuova pagina di risorse sul suo sito Web, Tesla spiega come accedere all’EDR con un adattatore USB CAN (PCAN-USB), la sua imbracatura di recupero e un nuovo software gratuito.  

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Tesla news 2018: il business di Elon Musk continua https://www.business.it/tesla-news-2018-business-elon-musk-continua/ Mon, 05 Mar 2018 11:27:25 +0000 https://www.business.it/?p=19928 La casa di Palo Alto non ha mai avuto fisime sulla nazionalità dei suoi ingegneri o sulla provenienza delle tecnologie necessarie a primeggiare nell’auto elettrica. Nomi tedeschi (il designer Franz von Holzhausen , l’ex-Audi Peter Hochholdinger, la filiale Grohmann a suo tempo acquisita) e marchi giapponesi (Panasonic) per cominciare. Ma anche nomi, scopriamo ora, greci. Sebbene i… Leggi tutto »Tesla news 2018: il business di Elon Musk continua

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La casa di Palo Alto non ha mai avuto fisime sulla nazionalità dei suoi ingegneri o sulla provenienza delle tecnologie necessarie a primeggiare nell’auto elettrica. Nomi tedeschi (il designer Franz von Holzhausen , l’ex-Audi Peter Hochholdinger, la filiale Grohmann a suo tempo acquisita) e marchi giapponesi (Panasonic) per cominciare. Ma anche nomi, scopriamo ora, greci.

Sebbene i team di progettazione e ingegneria di Tesla si trovino principalmente negli Stati Uniti, in particolare in California, negli ultimi anni l’azienda sta vivendo una forte internazionalizzazione, stabilendo centri nel Regno Unito e in Germania. Seguendo questa tabella di marcia,  Tesla aprirà un centro di ricerca e sviluppo per motori elettrici in Grecia, ad Atene. Un centro specializzato in tecnologie dei motori elettrici. Questo avviene perché tre dei suoi progettisti condividono la carriera accademica al Politecnico di Atene (la cui denominazione ufficiale è NTUA: università tecnica nazionale di Atene).

tesla-grecia-businessL’idea di Tesla nella capitale greca

Elon Musk potrebbe avere piani per colonizzare Marte ma tornando sul pianeta Terra sta estendendo la sua portata ad Atene, aprendo una struttura di ingegneria chiamata Tesla Grecia. Ci sono diverse voci che hanno messo in guardia l’idea di Tesla di aprire un piccolo ufficio di ricerca e sviluppo ad Atene , in Grecia, per sviluppare nuove tecnologie di motori elettrici. La notizia è sorprendente, dal momento che i modelli del produttore californiano non sono nemmeno commercializzati in questo paese.

È stata la stessa azienda a rendere ufficiale la costruzione di un piccolo ufficio di ricerca e sviluppo ad Atene, che sarà composto da un team di ingegneri altamente qualificato. Questo team si concentrerà esclusivamente su attività limitate di ricerca e sviluppo per accelerare lo sviluppo della tecnologia dei motori elettrici attraverso una stretta collaborazione con il team statunitense.

Tre dei migliori designer di motori elettrici Tesla, il progettista motore principale, Konstantinos Laskaris, il motore di progettista, Konstantinos Bourchas e ingegnere team di progettazione del motore, Vasilis Papanikolaou, s alieron della National Technical University Atene, che mostra l’enorme talento che Tesla ha trovato nel paese ellenico.

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La squadra

Per questo motivo, la società vuole approfittare di questo talento locale in ingegneria elettrica con un ufficio nella capitale greca. Tesla ha evidenziato il solido talento nell’ingegneria elettrica e nelle sue università tecniche, che offrono programmi su misura e competenze specialistiche per la tecnologia dei motori elettrici.

La squadra formata nella capitale greca sarà relativamente piccola, a partire da soli 10 ingegneri che contribuiranno a porre l’accento che Tesla ha sullo sviluppo del motore elettrico (l’azienda sta rapidamente diventando un grande produttore di propulsori elettrici e altri componenti potenza elettronica). JB Straubel , direttore tecnologico di Tesla ed esperto di conversione energetica, ha dichiarato in precedenza che considera l’elettronica di potenza uno dei principali vantaggi di Tesla nel settore. “La Grecia ha un forte talento nel campo dell’ingegneria elettrica e università tecniche che offrono programmi su misura e competenze specialistiche per la tecnologia dei motori elettrici”, ha detto un portavoce a Electrek, un sito di notizie negli Stati Uniti.

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Tesla: stazioni di ricarica gratuite ai parcheggi dell'ufficio https://www.business.it/tesla-stazioni-ricarica-gratuite-parcheggi-ufficio/ Mon, 26 Feb 2018 11:00:25 +0000 https://www.business.it/?p=19357 Tesla ha un track record piuttosto buono quando si tratta di rendere i suoi caricabatterie più accessibili, ma ha bisogno di intensificare il suo gioco ora che spedisce sempre più auto. Uno dei modi in cui prevede di farlo è il lancio di un altro programma di ricarica, questa volta per l’ufficio. Tesla sta espandendo la sua infrastruttura… Leggi tutto »Tesla: stazioni di ricarica gratuite ai parcheggi dell'ufficio

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Tesla ha un track record piuttosto buono quando si tratta di rendere i suoi caricabatterie più accessibili, ma ha bisogno di intensificare il suo gioco ora che spedisce sempre più auto. Uno dei modi in cui prevede di farlo è il lancio di un altro programma di ricarica, questa volta per l’ufficioTesla sta espandendo la sua infrastruttura di ricarica in una nuova area: parcheggi per uffici. Un nuovo programma di “ricarica sul posto di lavoro“. Offre ai commercianti connettori a parete gratuiti Tesla e coprirà anche l’installazione, a condizione che soddisfino determinati requisiti stabiliti dal costruttore automobilistico californiano. Tesla non coprirà i costi di gestione delle stazioni di ricarica e la compagnia dice che potrebbero esserci altri costi di permissione, di costruzione, di zonizzazione o di manodopera.

Tesla ha introdotto questo mese il programma Workplace Charging, che porta le unità di ricarica dei veicoli elettrici negli edifici degli uffici, in modo che i dipendenti possano ottenere una ricarica mentre lavorano.

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Il programma Workplace Charging

Mentre il programma Tesla’s Destinations installa caricabatterie nei parcheggi di ristoranti, hotel e resort che chiunque può utilizzare, il programma Workplace si concentra sui dipendenti dell’azienda. Il programma è abbastanza simile alla rete di ricarica di destinazione in base alla quale Tesla fornisce stazioni di ricarica gratuite ad aziende come ristoranti, hotel e resort, che in cambio coprono il costo dell’elettricità.

Il nuovo programma di carico sul posto di lavoro fornisce gratuitamente gli stessi connettori a muro Tesla, ma si concentra sui parcheggi nei luoghi di lavoro.  Secondo Electreck, solo le persone impiegate da un partner di Workplace saranno in grado di utilizzare i caricabatterie, quindi non aspettiamoci di individuarle nel sistema di navigazione di Tesla. Dopotutto, le società stesse dovranno pagare per l’uso di Tesla elettrico. Per quanto riguarda i connettori stessi, saranno 240 volt, che possono caricare completamente una batteria Tesla in poche ore.

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La dichiarazione di Tesla pubblicata da Electrek recita:

La società ha descritto il nuovo programma in una dichiarazione: “Mentre la flotta di Tesla continua a crescere, è più importante che mai per i nostri clienti essere in grado di caricare facilmente le loro auto dove parcheggiano. Il modo più conveniente per ricaricare è quello di collegarlo durante la notte a casa, e per la maggior parte delle persone, questo è tutto ciò che è necessario. Per gli altri, come quelli che vivono in un appartamento, Tesla sta introducendo il suo nuovo programma Workplace Charging. Ricaricare al lavoro è semplice e conveniente, basta collegarlo e l’auto viene caricata dal momento in cui hai finito per la giornata. Per i datori di lavoro qualificati o i gestori di proprietà commerciali che scelgono di fornire un’opzione di ricarica EV, Tesla esaminerà, donerà i propri connettori a muro Tesla e fornirà assistenza per l’installazione. I costi energetici saranno a carico della proprietà. ”
Tesla è stata davvero proattiva sull’implementazione delle stazioni di ricarica. Ovviamente, la rete di Supercharger è di gran lunga la più estesa rete di ricarica rapida in tutto il mondo, ma la rete di ricarica di destinazione e ora anche il programma di carico sul posto di lavoro sono interessanti anche per altri motivi. Cresce velocemente perché Tesla copre il costo dei punti di ricarica mentre i proprietari devono coprire il costo dell’elettricità. Per i lavori in ufficio o industriali, le auto spesso rimangono parcheggiate nei parcheggi per 8 o più ore alla volta, il che è un sacco di tempo per caricare, anche per i pendolari più lunghi.
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Bitcoin news: una Tesla usata come supercomputer https://www.business.it/bitcoin-news-tesla-usata-supercomputer/ Thu, 22 Feb 2018 10:22:44 +0000 https://www.business.it/?p=19102 I Bitcoin hanno ottenuto un discreto successo soprattutto grazie alle impennate di prezzi che hanno aumentato il portafogli dei giocatori d’azzardo. Nonostante i numerosi moniti della Banca Centrale Europea, i Bitcoin procedono con la loro corsa, continuando a ricevere consensi e decretandone l’ascesa. Ma a quanto pare non basta comprarli e restare a guardare quanto frutteranno.… Leggi tutto »Bitcoin news: una Tesla usata come supercomputer

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I Bitcoin hanno ottenuto un discreto successo soprattutto grazie alle impennate di prezzi che hanno aumentato il portafogli dei giocatori d’azzardo. Nonostante i numerosi moniti della Banca Centrale Europea, i Bitcoin procedono con la loro corsa, continuando a ricevere consensi e decretandone l’ascesa.

Ma a quanto pare non basta comprarli e restare a guardare quanto frutteranno.

C’è chi ha avuto l’idea di trasformare la Tesla, la berlina a motore elettrico in un supercomputer. Per fare cosa? Semplice: guadagnare Bitcoin! Effettuare il cosiddetto mining, ovvero scavare nelle miniere un po’ come cercare l’oro. In questo caso l’oro sono i bitcoin, e più persone cercano, meno oro Bitcoin si trova. Occorre quindi aumentare la potenza di calcolo dei computer che fanno calcoli crittografici. Ebbene, questo signore americano ha preso tutta l’energia elettrica che gli serviva per far funzionare il mining, sfruttando le ricariche gratuite offerte appunto da Tesla. Siccome il costo dell’energia è nettamente capace di superare quello dei Bitcoin guadagnati in questo modo, molte persone si ingegnano affinché si possono fare “mining”, e di conseguenza con grandissimo dispendio di energia elettrica, senza però pagare un dollaro.

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Via le bollette usando qualsiasi mezzo a disposizione per non farsi arrivare a casa bollette salate: pannelli fotovoltaici, pali eolici… e chi può ne ha, più ne metta.

Utilizzare però la batteria di una Tesla Model S, sembra impossibile, eppure è successo anche questo. Come è stato possibile? Grazie ai processori presenti nella rete di bordo. E ovviamente grazie ai Supercharger, le colonnine che offrono la ricarica gratis della batteria a clienti di prim’ordine.

Insomma la febbre dei Bitcoin, e più in generale, delle criprtovalute ha fatto ingegnare le menti di molti appassionati sul modo di fare soldi spendendo poco.

Tutto questo è avvenuto da quando il valore del Bitcoin ha raggiunto cifre altissime, arrivando a toccare i 19mila dollari e attestandosi a quota 15mila grazie al debutto nei future.

Non servono server, ma solo computer connessi con tecnologia blockchain, e l’estrazione è decentralizzata. Per questo basta un computer, l’hardware adatto e il gioco è fatto. Guadagnare Bitcoin è estremamente facile.

Tesla-superchargerLeggi anche: Bitcoin news: quota 50mila entro fine anno. Le parole di Draghi

E anche se viene richiesta una carica di energia non indifferenti, molti pensano che il gioco vale la candela.

Eppure non è nuovo il commento ufficiale della BCE e del presidente Draghi. Solo poche settimane fa, a Strasburgo, ha presentato una relazione sull’andamento dell’eurozona. Il successo dei Bitcoin non ha evitato che mettesse in guardia sostenitori, appassionati e fanatici sul rischio di investire nelle criptovalute.

I Bitcoin hanno attirato l’interesse tutti, ottenendo un successo tale da scavalcare tutte le altre criptomonete. É indubbio infatti che la loro diffusione abbia portato linfa nuova ai portafogli delle banche europee. Questo dato di fatto va comunque valutato ed esaminato con accortezza e molta lungimiranza. Per ora, sia Mario Draghi che numerosi dirigenti di banche europee continuano ad esclamare  perplessità a riguardo, ribadendo che la decentralizzazione, ma in particolare la deregolamentazione delle criptovalute è un loro punto a sfavore, proprio perché “le valute digitali non sono soggette a uno specifico approccio di vigilanza”.

Staremo a vedere come si evolverà il caso Bitcoin e quanto, nel futuro, le criptovalute avranno la meglio sulle monete correnti.

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Tesla energia solare: nuova centrale elettrica in Australia https://www.business.it/tesla-energia-solare-nuova-centrale-elettrica-australia/ Mon, 05 Feb 2018 11:00:25 +0000 https://www.business.it/?p=18060 Tesla ha fatto grandi passi nel mercato dello stoccaggio di energia in Australia, ma ora sono tutti rimpiccioliti da questo nuovo progetto che vedrà l’installazione di pannelli solari e Powerwall in 50.000 case per creare la più grande centrale elettrica virtuale del mondo (di cui abbiamo già parlato qui). il nuovo progetto annunciato oggi utilizza… Leggi tutto »Tesla energia solare: nuova centrale elettrica in Australia

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Tesla ha fatto grandi passi nel mercato dello stoccaggio di energia in Australia, ma ora sono tutti rimpiccioliti da questo nuovo progetto che vedrà l’installazione di pannelli solari e Powerwall in 50.000 case per creare la più grande centrale elettrica virtuale del mondo (di cui abbiamo già parlato qui). il nuovo progetto annunciato oggi utilizza il sistema di batterie residenziali di Tesla, il Powerwall, per creare un immagazzinamento dell’energia decentralizzato, che fondamentalmente si traduce nella creazione di una massiccia centrale elettrica virtuale.

Tesla Powerwall la batteria di nuova generazione rivoluzionaria per l’Australia che  aiuta a sfruttare al massimo l’elettricità generata dai pannelli solari è una batteria completamente integrata che alimenta la casa quando i pannelli solari non producono abbastanza elettricità per alimentare gli elettrodomestici, ad esempio la sera. Permetterà ai proprietari di pannelli solari di immagazzinare l’energia solare in eccesso prodotta dai loro sistemi, invece di trasportarla nuovamente in rete.

Sta per diventare una parte molto importante della rete elettrica del South Australia. Secondo il governo, le batterie Powerwall della società, forniranno elettricità fino a 50.000 case nei prossimi quattro anni, il che significa che ora offrono una soluzione personalizzata con accumulatore solare-batteria che consente di accedere alla potenza del sole libera e abbondante e riduce la dipendenza dai combustibili fossili. 

Le batterie di casa Tesla massimizzano l’utilità dei pannelli solari e offrono una varietà di soluzioni di backup per la fornitura di energia elettrica. Powerwall è una batteria ricaricabile agli ioni di litio progettata per immagazzinare energia a livello residenziale per l’alimentazione di riserva e l’autoconsumo della generazione di energia solare. Powerwall è costituito da un pacco batterie agli ioni di litio di Tesla, un sistema di controllo termico a liquido e un software che riceve i comandi di invio da un inverter solare. L’unità si monta perfettamente su una parete ed è integrata con la rete locale per sfruttare la potenza in eccesso e offrire ai clienti la flessibilità necessaria per attingere energia dalla propria riserva.

Powerwall immagazzina l’elettricità generata dai pannelli solari durante il giorno e la rende disponibile a casa la sera. I proprietari di casa possono sfruttare i vantaggi del solare sul tetto utilizzando lo spazio di archiviazione generato durante la notte; possono essere utilizzati come backup durante le interruzioni di corrente e anche immagazzinare elettricità dalla rete quando i tassi di elettricità sono bassi.

La potenza generata dai singoli sistemi fornirà elettricità alle case in cui sono installate, ma fornirà anche energia extra alla rete dove potrà essere distribuita in altri luoghi, se necessario. Avrà quindi la possibilità di alimentare fino a 75.000 case. La rete sarà la più grande del suo genere in qualsiasi parte del mondo, una volta completata. Questo sistema prevede una riduzione delle bollette elettriche fino al 30%. Secondo I funzionari governativi, si prevede un aumento di concorrenza che vedrà le bollette elettriche di chi non adotta le batterie di Tesla, più basse.

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Il programma è già iniziato, con un periodo di prova iniziale di 1.100 case provenienti dalle abitazioni pubbliche del Sud dell’Australia e 24.000 case aggiuntive pianificate prima che si aprano a tutti i residenti dell’Australia Meridionale. Il sistema di batterie singole è riuscito . guadagnare circa $ 1 milione in pochi giorni.

Il nuovo progetto sarà finanziato attraverso le vendite di energia ed è assistito dal governo con una sovvenzione di $ 2 milioni e un prestito di $ 30 milioni dal Fondo per le tecnologie rinnovabili. Tesla prevede di accelerare il suo sviluppo nei prossimi anni e di avere tutti i 50.000 sistemi installati entro il 2022.

Ora, questo incredibile uso del sistema è davvero specifico per il mercato energetico australiano e non ci sono molti mercati là fuori dove potrebbe essere così prezioso, ma possono certamente adattarlo a diverse scale e per diversi usi. Ma solo in Australia, ha portato alla realizzazione di molti altri progetti. Il CEO di Tesla Elon Musk ha rilasciato un’intervista durante la quale è stato informato della significativa pressione che i prezzi elevati dell’elettricità in Australia stanno mettendo sulle famiglie.

Visibilmente influenzato dal problema, Musk ha promesso che Tesla lavorerà di più per aiutare a risolvere il problema. Non molto tempo dopo, Tesla è stata scelta per costruire un’altra grande batteria in Australia e la società sta anche  collaborando con Neon nel paese, per progetti potenzialmente più grandi del sistema Powerpack originale.

Ma ora questa nuova centrale virtuale avrà un impatto ancora più grande. Detto questo,  spero che Tesla possa rapidamente accelerare la produzione di Powerwall. È già difficile per i clienti di molti mercati mettere le mani sul pacco batterie della casa e ora che Tesla è stata incaricata di inviare 50.000 unità in Australia nei prossimi 4 anni, sarà probabilmente ancora più difficile.

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Lanciafiamme Tesla: Elon Musk guadagna 10 milioni di dollari https://www.business.it/lanciafiamme-tesla-elon-musk-guadagna-10-milioni-di-dollari/ Thu, 01 Feb 2018 16:00:49 +0000 https://www.business.it/?p=17880 Tutti esauriti i lanciafiamme venduti da The Boring Company, la start up di Elon Musk. Il patron di Tesla ha raggiunto un nuovo traguardo, arrivando a guadagnare circa 10 milioni di dollari. La vendita dei lanciafiamme Boring 20k era iniziata qualche giorno fa, quasi per scherzo. Musk ne aveva infatti promesso la vendita se fosse… Leggi tutto »Lanciafiamme Tesla: Elon Musk guadagna 10 milioni di dollari

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Tutti esauriti i lanciafiamme venduti da The Boring Company, la start up di Elon Musk. Il patron di Tesla ha raggiunto un nuovo traguardo, arrivando a guadagnare circa 10 milioni di dollari.

La vendita dei lanciafiamme Boring 20k era iniziata qualche giorno fa, quasi per scherzo. Musk ne aveva infatti promesso la vendita se fosse riuscito a vendere tutti i 50mila cappellini con il logo della società. Così è stato, e i lanciafiamme sono stati messi in vendita a 500 dollari l’uno, andando a ruba in poche ore. L’arma rappresenta l’ennesimo gadget della Boring, azienda che progetta sistemi di trasporto sotterranei, al fine di diminuire il traffico nelle grandi città. Come sempre Elon Musk investe in progetti lungimiranti, Tesla e SpaceX sono solo quelli più eclatanti.

Ma con la vendita dei lanciafiamme, di indubbio successo, Elon Musk si è attirato le critiche di molti, che hanno fatto notare quanto possa essere pericoloso, nonostante oltre all’arma fosse compreso anche un estintore a supporto.

A quanto pare, Elon Musk non è stato intimorito dalle accuse, e ha spiegato che la fiamma generata non era niente di così preoccupante.

Al contrario, sempre stando ai suoi commenti su twitter, si legge: “Sarei più intimorito da un coltello da bistecca”.

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Possedere un lanciafiamme non è reato negli Stati Uniti. Alcune associazioni però hanno messo i bastoni tra le ruote a Musk, mettendo in atto soluzioni legali per evitare che i prodotti ordinati online possano arrivare nella mani di qualche squilibrato.

Intanto Musk se la ride e brinda all’ennesimo successo. Il Re Mida delle auto elettriche, il paladino dello spazio ha ottenuto ricavi esorbitanti per quella che era partita come una semplice scommessa. Magari tutte le scommesse fossero vinte con 10milioni di dollari.

lanciafiamme-teslaLeggi anche: Nave Tesla: pronta a salpare la prima chiatta alimentata a batteria

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La batteria Tesla impiantata nel South Australia dimostra tutta la sua efficienza nei primi test https://www.business.it/la-batteria-tesla-impiantata-nel-south-australia-dimostra-tutta-la-sua-efficienza-nei-primi-test/ Tue, 30 Jan 2018 09:30:44 +0000 https://www.business.it/?p=17732 La batteria Tesla fornita recentemente dall'azienda californiana al South Australia ha subito dimostrato grande efficienza, permettendo allo Stato di superare una possibile crisi energetica

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È bastato poco più di un mese, per avere la prima esauriente risposta sulla batteria Tesla impiantata nel sud dell’Australia, il cui scopo era di poter ovviare all’interruzione nella fornitura di energia elettrica che ormai da tempo assilla questa parte del Paese.
La più grande batteria del mondo agli ioni di litio, che l’azienda guidata da Elon Musk aveva provveduto a mettere in funzione a Hornsdale, non senza corollario di polemiche a livello politico, ha infatti consentito una risposta non solo efficace, ma anche notevolmente più rapida di quella cui avevano dato luogo i sistemi tradizionali in precedenza.

Un risultato eccellente

La batteria Tesla è stata duramente messa alla prova nei primi giorni dell’anno, esibendo una rapidità di reazione all’altezza della situazione, confinata in appena 0,14 secondi dal momento del calo di produzione che ha interessato l’impianto di Lon Yang.
La centrale posta nello stato di Victoria era peraltro stata protagonista di un altro episodio simile appena sette giorni prima, quando la risposta data aveva invece comportato un’attesa di quattro secondi.
La prestazione fornita dalla batteria Tesla è stata messa in ampio risalto dai funzionari statali, che non hanno esitato a magnificare i tempi di risposta del nuovo sistema. Il fatto realmente importante è però che grazie ad essa potrebbe essere data una risposta ad un problema sempre più grave, quello della crisi energetica di cui è preda l’Australia.
Leggi anche: Batteria più grande del mondo: l’ha fornita Tesla all’Australia in metà dei tempi previsti

tesla-batteria-australia-funzionamento-3Un problema sempre più avvertito

I black-out non sono assolutamente una novità per questa zona del pianeta, se si pensa che nel 2016 un problema analogo lasciò il South Australia senza energia per un lungo periodo. A causarli sono soprattutto gli enormi consumi comportati dall’attività degli impianti di condizionamento dell’aria, la risposta più gettonata dagli australiani di fronte alle ondate di caldo che caratterizzano il Paese.
Proprio per superare una situazione sempre più critica, le autorità del South Australia avevano deciso di dare vita ad un accordo con Tesla, la quale si era impegnata a fornire una batteria adeguata allo scopo nell’arco massimo di cento giorni. Impegno rispettato dall’azienda californiana, con ovvio sollievo delle autorità statali, che all’inizio di dicembre hanno potuto annunciare l’avvio dell’impianto di Hornsdale.

Le prossime mosse di Tesla

La batteria Tesla viene alimentata da un parco eolico posto nelle vicinanze e può fare fronte alle esigenze di 30mila abitazioni, anche se in archi temporali abbastanza limitati. Il progetto in questione è però solo uno di quelli in cui Elon Musk ha deciso di impegnare l’azienda da lui guidata.
Va infatti sottolineato come in contemporanea Tesla si sia dichiarata pronta ad intervenire in Portorico, ove a far mancare spesso l’energia elettrica sono i ricorrenti uragani. Inoltre già nel 2016 era stato varato un sistema formato da batterie e pannelli solari in una delle isole che compongono le Samoa statunitensi, grazie al quale era stato possibile provvedere alle esigenze degli abitanti, slegandoli dalla dipendenza verso le fonti di energia fossili.
Una strategia che con tutta evidenza punta a rimarcare ancora una volta da una parte la necessità di virare verso forme di energia rinnovabili e dall’altra il ruolo sempre più centrale di Tesla nel nuovo sistema energetico che si verrebbe a creare in questo caso. Un sistema del quale Elon Musk mira ad essere uno dei maggiori protagonisti a livello globale.
Leggi anche: Tesla, la scommessa di Musk: niente stipendio per i prossimi dieci anni
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Nave Tesla: pronta a salpare la prima chiatta alimentata a batteria https://www.business.it/nave-tesla-pronta-a-salpare-la-prima-chiatta-alimentata-a-batteria/ Tue, 30 Jan 2018 06:30:32 +0000 https://www.business.it/?p=17703 Tutto parte dall’Olanda, più precisamente da Rotterdam e Amsterdam. Nel bel mezzo un progetto che l’azienda Port-Liner sta cercando di portare a termine. Si tratta di un cargo elettrico, in effetti è già stata definita “Nave Tesla” in quanto  ideata per diminuire le emissioni su un tratto di mare molto inquinato. L’Unione Europea ha versato… Leggi tutto »Nave Tesla: pronta a salpare la prima chiatta alimentata a batteria

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Tutto parte dall’Olanda, più precisamente da Rotterdam e Amsterdam. Nel bel mezzo un progetto che l’azienda Port-Liner sta cercando di portare a termine.

Si tratta di un cargo elettrico, in effetti è già stata definita “Nave Tesla” in quanto  ideata per diminuire le emissioni su un tratto di mare molto inquinato.

L’Unione Europea ha versato all’azienda olandese ben 7 milioni di euro, che vanno ad aggiungersi agli altri 93 già investiti dalla Port-Liner per quello che si preannuncia come il più grande esperimento su acqua mai costruito e ribattezzato appunto Nave Tesla.

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Il commercio su ruote tra le due città olandesi è a dir poco intasato e crea notevoli problemi di traffico e inquinamento. Liberare quel piccolo tratto di strada, che per trasportare 280 container impiega 23mila viaggi su camion, significherebbe collegare i due porti tramite mare abbattendo drasticamente le emissioni.

La “nave Tesla”  prevede la costruzione di 6 chiatte a batteria. Dove verranno posizionate le batterie? Dentro un container, proprio come quelli da trasportare. Il vantaggio sarà quello di poterle scaricare a terra per essere alimentate nuovamente.

“Ci sono 7.300 natanti per brevi spostamenti in tutta Europa, e di questi più di 5.000 sono di proprietà di imprenditori belgi o olandesi. Siamo in grado di costruirne fino a 500 l’anno, ma già così ci vorranno 50 anni per riuscire a convertire questa industria all’energia rinnovabil” ha dichiarato al quotidiano inglese Loadstar Ton van Meegen, CEO di Port-Liner.

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Nave-teslaLe prime due chiatte sono quasi finite, e pronte a salpare l’autunno prossimo per il viaggio inaugurale sul canale Wilhelmina.

L’impresa della Port-Linder, se portata a termine, rivoluzionerà l’intero settore dei trasporti, sia navale che su strada.

Molta ancora ci vorrà per una piena realizzazione della Nave-Tesla, soprattutto per l’effettiva funzionalità della questione relativa alle batterie, alla ricarica e allo spostamento attraverso container.

Certo è che l’impresa viene accolta come un passo in avanti verso la sostituzione dei mezzi a combustione e l’entrata nel mondo dei trasporti marini ecostenibile.

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Tesla, la scommessa di Musk: niente stipendio per i prossimi dieci anni https://www.business.it/tesla-la-scommessa-di-musk-niente-stipendio-per-i-prossimi-dieci-anni/ Fri, 26 Jan 2018 09:00:01 +0000 https://www.business.it/?p=17483 Elon Musk, CEO di Tesla ed uno degli uomini più visionari del pianeta, ha comunicato che rinuncerà allo stipendio per 10 anni pur continuando a fare il proprio lavoro. Per l’imprenditore sudafricano, naturalizzato statunitense, si tratta di una nuova scommessa, perché se al termine dei due lustri Tesla raggiungerà gli obiettivi di margini e ricavi prefissati, il fondatore… Leggi tutto »Tesla, la scommessa di Musk: niente stipendio per i prossimi dieci anni

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Elon Musk, CEO di Tesla ed uno degli uomini più visionari del pianeta, ha comunicato che rinuncerà allo stipendio per 10 anni pur continuando a fare il proprio lavoro. Per l’imprenditore sudafricano, naturalizzato statunitense, si tratta di una nuova scommessa, perché se al termine dei due lustri Tesla raggiungerà gli obiettivi di margini e ricavi prefissati, il fondatore della Casa di auto elettriche californiana otterrà il 12% del Gruppo.

Per chiunque sarebbe una follia; per il 46enne Elon Musk, visionario imprenditore multimiliardario già proprietario di Paypal e ora fondatore e al vertice di Tesla (oltre che della società SpaceX per le esplorazioni spaziali), è una scommessa da giocare, e che è certo di vincere.

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Al termine dei dieci anni, se le cose in Tesla andranno secondo le previsioni di ricavi e margini, il valore di Borsa dovrebbe decuplicare a 650 miliardi di dollari, dagli attuali 59,3 miliardi. Gli obiettivi sono di arrivare a ricavi per 175 miliardi o a un utile di 14 miliardi, target considerati ambiziosi visto che Tesla ha registrato lo scorso anno ricavi per 11,7 miliardi di dollari. Se non succederà, Musk — che ha attualmente il 20% di Tesla — non prenderà nulla: è una clausola di stock option.

Se invece il ceo riuscirà a centrare tutti gli obiettivi, otterrà il 12% del gruppo, che varrebbe 78 miliardi di dollari. Il primo traguardo è fissato a quota 100 miliardi di dollari. Poi si avanzerà a balzi di 50 miliardi: quindi 150, 200, 250 miliardi e così via fino al traguardo finale. D’altronde Musk ha già centrato il vecchio piano di stock option che puntava a raggiungere entro il 2022 un valore di Borsa di 43 miliardi.

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In cambio Musk si impegna a restare come capo azienda — o comunque alla presidenza e alla guida dello sviluppo dei prodotti — di Tesla per altri dieci anni. Obiettivo a breve è recuperare i ritardi legati alla produzione della nuova Model 3, la berlina «low cost». Poi c’è da far girare in utile il bilancio: l’ultimo trimestre ha chiuso in rosso per 619,3 milioni di dollari, e nei suoi quindici anni di attività non ha mai chiuso un solo anno in positivo. Non a caso i critici ieri evidenziavano che potrebbe trattarsi dell’ennesimo annuncio per tenere su il titolo, che ieri al Nasdaq ha guadagnato uno 0,5%. 

Ma i fedelissimi di Musk non hanno dubbi che quest’uomo possa raggiungere qualsiasi cosa voglia. Nella sua carriera ha creato enormi successi pur avendo anche dovuto subire estromissioni dalla carica di ceo nelle sue precedenti aziende. Tesla ha invece bisogno di Musk per la sua strategia di espandersi nel segmento dei suv, nei camion e negli autobus. Sullo sfondo, la sfida dell’auto a guida autonoma e il car sharing.

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Nasce il pick-up di Tesla: ora l'azienda propone un innovativo modello a trazione elettrica https://www.business.it/nasce-il-pick-up-di-tesla-ora-lazienda-propone-un-innovativo-modello-a-trazione-elettrica/ Thu, 04 Jan 2018 06:30:24 +0000 http://www.business.it/?p=16289 Il nuovo pick-up di Tesla punta a conquistare il mercato Usa, dove questo tipo di vettura è il più venduto. L'annuncio è arrivato dal Ceo durante le festività natalizie via Twitter

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L’annuncio della novità di Tesla

Elon Musk, creatore di Space Exploration Technologies Corporation, lo ha annunciato su Twitter, in un post di ringraziamento destinato ai suoi clienti per la fiducia dimostrata nei confronti dell’azienda. Ne ha approfittato per chiedere ai suoi lettori qualche idea e suggerimento per poter migliorare la produzione e quindi ha anticipato l’uscita del nuovo pick-up di Tesla.
Non ci sono molti dettagli nei post pubblicati su Twitter, ma Musk ha diffuso qualche fotografia dei bozzetti raffiguranti il design del nuovo veicolo. Quando ha messo in evidenza i disegni, l’inventore ha scritto che ”muore dalla voglia di costruirlo”. Insomma, tutto sembra pronto per mettere in produzione il pick-up, un modello molto apprezzato negli Usa, dove risulta essere il tipo di mezzo più venduto.
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pick-up-di-tesla-2Il progetto

Sebbene la comunicazione sia stata diffusa da poco, già a novembre scorso si parlava della prossima uscita del pick-up di Tesla. Si era parlato della novità durante la presentazione del Tir elettrico e della nuova generazione supercar Roadster. Il successo delle vetture messe sul mercato dall’innovativo brand ha consentito a Musk e al suo staff di ampliare l’offerta, creando un variegato parco macchine.
Ovviamente l’idea di mettere in produzione il pick-up nasce da un’approfondita ricerca di mercato svolta negli Stati Uniti, così da inserirsi in un segmento dove non manca la concorrenza, proprio per via del successo del modello. Si vende facilmente, ma chiaramente è importante dotare il mezzo di tecnologie all’avanguardia e di garantire l’efficienza su strada.

Tesla contro Ford

Il pick-up di Tesla si inserisce in un settore ampiamente dominato da Ford, da cui prende spunto per proporre un veicolo con caratteristiche decisamente interessanti per gli automobilisti. Il modello descritto da Musk dovrebbe avere dimensioni particolarmente ampie, tanto da inglobare il cassone del campione di vendite Ford F-150 Super Crew. Un modello ambito dagli appassionati.
In effetti questo aspetto, contenuto in uno degli annunci del Ceo dell’azienda, sembra essere una sfida diretta al concorrente che vanta la leadership del mercato. L’F-150 è nato 69 anni fa e si è evoluto nel tempo, arrivando a sfornare diverse versioni che hanno consentito al marchio Ford di toccare il milione di pezzi venduti all’anno. Un vero record dovuto certamente alle peculiarità offerte dalla vettura più amata dagli americani. La concorrenza al colosso non è certo facile da affrontare.
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pick-up-di-tesla-4La sfida di Tesla

Probabilmente il pick-up di Tesla non riuscirà a registrare gli stessi numeri e neppure a vincere la sfida contro Ford, ma intanto ha lanciato la sfida. Del resto gli appassionati del settore conoscono bene le ambizioni spaziali di Musk, alcune delle quali sono state soddisfatte. Intanto si sa che oltre alla trazione elettrica, il veicolo avrà una sospensione pneumatica per regolare in modo dinamico il carico per mantenere l’angolo del carrello appendice corretto.
L’altezza di marcia sarà uniforme e promette performance uguali a quelle di un’automobile sportiva. Se qualche sfida è stata vinta, va detto che i ritardi nella produzione sono all’ordine del giorno per Tesla, così come gli annunci sono sempre superiori alle reali possibilità, quindi prima di sfidare Ford sarebbe opportuno concentrarsi sulla realizzazione del pick-up, così da conquistare gli automobilisti con la qualità e le dotazioni, invece che con le promesse di superare i concorrenti.
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Ricariche Supercharger da 480 Volt solo per auto privati: la nuova policy di Tesla https://www.business.it/ricariche-supercharger-da-480-volt-solo-per-auto-privati-la-nuova-policy-di-tesla/ Mon, 01 Jan 2018 06:30:18 +0000 http://www.business.it/?p=16210 Ricariche Supercharger: per non intralciarne l'uso da parte dei privati, le colonnine di ricarica da 480 Volt saranno off-limits per taxisti e autisti professionisti di compagnie come Uber e Lyft

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La nuova policy di Tesla

Niente ricariche Supercharger per i tassisti e per le vetture che fanno parte della flotta di Uber e Lyft. È questo quanto deciso di recente dai vertici di Tesla che, attraverso un comunicato, hanno fatto sapere che, da ora in poi, le vetture elettriche prodotte dall’azienda automobilistica californiana potranno essere collegate alle colonnine di ricarica veloce da 480 volt solo se di proprietà di privati.
Stop dunque alla fornitura del servizio per gli autisti professionisti: la svolta dettata da Elon Musk, Chief Executive Officer di Tesla, dovrebbe servire a non intralciare tutti gli altri utenti, evitando così gli abusi registrati negli scorsi mesi con delle automobili lasciate tutta la notte attaccate alle colonnine.
Ad ogni buon conto, Tesla ha comunque precisato che verrà in qualche modo incontro a coloro che fanno uso dei servizi di car sharing.

crisi tesla licenziamenti in tutti i repartiI motivi dello stop al servizio

Il divieto di ricorrere alle ricariche Supercharger per la categoria di tassisti e affini è arrivato a sorpresa da parte della compagnia con sede a Palo Alto ed è volto a disincentivare il ricorso alle colonnine di Tesla dei cosiddetti “professionisti del volante”. Tra questi ultimi saranno compresi anche coloro che effettuano consegne commerciali e gli autisti di tutte quelle automobili in servizio per enti e organizzazioni statali o governative.
L’intento di questa nuova policy voluta dallo stesso Elon Musk è di provare a incentivare un uso più responsabile delle colonnine di ricarica distribuite sul territorio e consentire a un numero sempre maggiore di automobilisti privati di poter fare “rifornimento”.
Nella nota diffusa da Tesla, inoltre, si fa riferimento anche al ricorso alla “extrema ratio” di predisporre il blocco dell’accesso alle postazioni Supercharger nei casi in cui dovessero verificarsi violazioni alle nuove disposizioni.
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tesla-super-rechargingLa scarsa diffusione dei Supercharger
Tuttavia, la limitazione all’uso delle ricariche Supercharger potrebbe causare in principio qualche disagio e, per questo motivo, Tesla ha reso noto che sarà approntata anche un’app dedicata al car sharing, sottolineando comunque che alcune colonnine dovrebbero essere escluse da questa stretta e restare di fatto a disposizione di tutti gli automobilisti.
Ad esempio in Italia, a differenza che in altri Paesi, al momento si contano solamente 25 colonnine Supercharger, distribuite principalmente nel Nord della penisola: presto ne verranno installate altre 13, ma il problema della loro scarsa concentrazione sul territorio nazionale permane.
E, in vista di una crescente diffusione delle automobili elettriche, sarà infatti questa una delle principali sfide che Tesla si troverà ad affrontare.
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tesla-super-recharging-2Un’app per il car sharing

Se le ricariche Supercharger saranno dunque off-limits per i professionisti, è altresì vero che Elon Musk ha già ipotizzato una possibile soluzione, ovvero la ridefinizione del concetto stesso di car sharing. A suo dire, i possessori di una vettura elettrica possono comunque prestarla ad un amico che ne ha bisogno ma, in caso si voglia lucrare sul servizio di trasporto, allora dovranno necessariamente appoggiarsi a Tesla.
L’azienda automobilistica statunitense, come accennato, ha in cantiere il lancio di un’app che consentirebbe di connettersi a una rete centrale e di guadagnare denaro quando non si usa personalmente la vettura elettrica.
La strada, d’altronde, è oramai tracciata e nei prossimi anni altri importanti marchi del settore (a partire da Mercedes e BMW) punteranno sulla filosofia della condivisione a scapito della vecchia idea del “possesso” del mezzo di trasporto.
Guarda il video: Tesla 3: l’auto elettrica che conquisterà il mondo intero

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Elon Musk: numero di cellulare privato su Twitter, visualizzato da 16,7 milioni di followers https://www.business.it/elon-musk-numero-di-cellulare-privato-su-twitter-visualizzato-da-167-milioni-di-followers/ Thu, 28 Dec 2017 06:30:23 +0000 http://www.business.it/?p=16135 Il numero di cellulare di Elon Musk è stato pubblicato per errore sul suo profilo Twitter e, oltre al fatto che ad averlo visualizzato sono stati tutti i suoi followers che ammontano a 16,7 milioni, ad aver fatto notizia è stato il suo presunto contatto con Carmack, direttore tecnologico di Oculus Go

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Ebbene sì, con i social network succede anche di essere costretti a cambiare numero di telefono. Questa volta ad essere caduto nella trappola dei social-errori è stato Elon Musk che, per errore, ha twittato il suo numero privato. E chi non avrebbe preso al volo l’occasione di annotarsi il numero di cellulare di Elon Musk?

Numero di cellulare di Elon Musk: come ha fatto a finire su Twitter

Per prima cosa è bene tenere conto di un aspetto: Elon Musk ha ben 16,7 milioni di followers. Ciò vuol dire che un errore come quello di pubblicare il proprio numero di cellulare su Facebook potrebbe costargli davvero molto caro.
Ovviamente, non sono mancati coloro che, dopo essersi annotati il numero di Elon Musk, hanno tentato di contattarlo, notando che si tratta di un numero collegato ad un iPhone. Ma quale è la causa di un simile errore? Stando alle voci di corridoio, pare che Musk stesse provando ad inviare il proprio numero telefonico a John Carmack, nome di spicco di Facebook nonché direttore tecnologico di Oculus Go, una divisione di Facebook che si occupa di realtà virtuale e visori.
Indipendentemente dalla causa, adesso Elon Musk sarà costretto a cambiare il proprio numero di telefono a meno che non abbia intenzione di dover fare i conti con milioni di telefonate al giorno di sconosciuti.

numero-di-cellulare-di-elon-musk-2Ecco la verità sul numero di telefono di Elon Musk

In molti si sono chiesti se quello diffuso du Twitter fosse il vero numero di Musk. La risposta a tale interrogativo sembra essere positiva. Anche se alcune testate giornalistiche hanno deciso di non avere alcuna intenzione di condividerlo, pare proprio che quello pubblicato su Twitter fosse il numero personale di Musk e che, peraltro, risultasse attivo e funzionante.
Addirittura, un corrispondente della CNBC ha anche tentato di contattare Musk, imbattendosi nella sua segreteria telefonica con tanto di sottofondo musicale ispirato a God of war, un noto videogioco per PlayStation.

Perché Elon Musk ha contattato Carmack

I più curiosi non hanno tardato a chiedersi il motivo per il quale Musk volesse avere un colloquio con Carmack. Che all’orizzonte ci sia una collaborazione tra i due?
Per il momento, si tratta solo ed esclusivamente di supposizioni del tutto fantasiose che nulla hanno a che vedere con la realtà dei fatti. Una cosa è certa: questo scoop farà chiacchierare non poco gli appassionati di tecnologia che, molto probabilmente, già staranno ipotizzando una partnership magari all’insaputa di Mr. Facebook. A questo punto, non resta altro che attendere e sperare che ben presto salti fuori la verità riguardo al contatto vero o presunto.
Nel frattempo, ad Elon Musk non rimane altro da fare che cambiare il proprio numero di telefono per garantirsi la privacy, ricordandosi di fornirlo a Carmack che, senza alcun dubbio, nei prossimi giorni non perderà l’occasione di contattarlo per scoprire qualche dettaglio in più riguardo ad un eventuale progetto da mettere in cantiere.
Ne vedremo delle belle, dunque, e non è affatto da escludere che per Musk ci sia un ritorno di fiamma per il mondo dei videogiochi che, com’è noto, al momento gode di una fortuna notevole, considerando i moltissimi utenti di ogni età che proprio non hanno alcuna intenzione di rinunciare a questo passatempo.
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Il Chip IA per Autopilot conquista Elon Musk: Tesla studia l'hardware che renderà la guida autonoma https://www.business.it/il-chip-ia-per-autopilot-conquista-elon-musk-tesla-studia-lhardware-che-rendera-la-guida-autonoma/ Sat, 23 Dec 2017 06:30:27 +0000 http://www.business.it/?p=16010 Il Chip IA per Autopilot permetterà la guida automatica delle auto Tesla. Elon Musk conferma che l'azienda sta sviluppando un proprio hardware specializzato che sarà il migliore al mondo

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Tesla studia i primi Chip IA per Autopilot

Riusciranno i Chip IA per Autopilot a salvare Tesla dalla crisi? Chissà. Il momento critico che la casa automobilistica sta attraversando è sotto gli occhi di tutti, tra le centinaia di licenziamenti e il forte bisogno di liquidità per effettuare nuovi investimenti. Diversi studiosi ne hanno addirittura profetizzato il fallimento entro l’estate, ma la regina della Silicon Valley non si arrende e va avanti per la sua strada.
Difficoltà a parte, infatti l’azienda continua a lavorare sull’innovazione con ottimismo e attualmente sta studiando un proprio hardware specializzato per automatizzare la guida dell’auto. La notizia era già trapelata in via “ufficiosa” nei mesi scorsi. Secondo quanto riferito dalla CNBC, è stata confermata solo di recente dal patron Elon Musk in occasione di un party aziendale.
Ma non è finita. Il team di ricerca vanta nomi del calibro di Jim Keller, il brillante CPU Architect di fama mondiale che con Tesla ha rilanciato il proprio futuro professionale dopo una folgorante carriera in aziende come Apple e AMD. Musk ne è entusiasta e ritiene che Keller stavolta svilupperà il migliore hardware al mondo per Autopilot.
Guarda il video: Tesla 3: l’auto elettrica che conquisterà il mondo intero

Addio a Mobileye e Nvidia per i chip: Tesla punta sul fai-da-te

Lo sviluppo dei nuovi Chip IA per Autopilot sta molto a cuore all’azienda californiana, che non lascia nulla all’improvvisazione e sembra essere molto esigente in merito, a costo di ricominciare daccapo. Nel giro di poco tempo ha messo alla porta ben 2 guru dell’innovazione tecnologica a cui si era affidata inizialmente.
In un primo momento, Tesla si era rivolta a Mobileye, acquisita da Intel lo scorso marzo, per sviluppare la nuova soluzione visionaria. Non soddisfatta, successivamente era passata a Nvidia, che ha prodotto i chip attualmente utilizzati nelle vetture in circolazione. Infine, il colpo di scena: dopo i sorprendenti cambi di rotta, la casa automobilistica ha deciso di fare da sola.
Del resto l’autoproduzione è una filosofia che Musk ha sempre applicato ai propri business con ottimi risultati. In generale riscuote molto successo tra le aziende del comparto hi-tech, basta pensare ad Apple. Lo sviluppo di un hardware personalizzato non è un processo facile né veloce. D’altro canto però è sicuramente quello più proficuo perché potrebbe aiutare Tesla a rendere più efficiente la piattaforma elevando il rapporto tra performance e costi.
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elon-musk-vuole-mandare-un-auto-su-marte-2Musk vuole auto autonome entro 2 anni: lo aiuterà AMD?

Ce la farà Tesla, da sola, a sviluppare i Chip IA per Autopilot entro breve tempo? In molti nutrono forti dubbi visto che la posta in gioco è alta. Lo scorso aprile Elon Musk ha sottolineato di aspettarsi auto completamente autonome entro 2 anni. Una sfida che adesso pesa soprattutto sul fidato Jim Keller.
L’ex ingegnere di AMD potrebbe trovare un valido supporto dalla collaborazione al progetto della divisione semi-custom dell’azienda che ha abbandonato. AMD è una leader indiscussa in fatto di grafica, architetture x86 e ARM, e personalizzazione di chip per i clienti.
Keller riuscirebbe a lavorare meglio con i suoi ex colleghi e le competenze di AMD. Non c’è tempo da perdere, dato che la concorrenza non manca. Nelle strade di Phoenix, in Arizona, circolano già le auto senza giudatore del progetto Waymo di Google.
A Tesla la sfida di tentare il sorpasso.
Guarda il video: Continental BEE Moves: il futuro della mobilità

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Batteria più grande del mondo: l'ha fornita Tesla all'Australia in metà dei tempi previsti https://www.business.it/batteria-piu-grande-del-mondo-lha-fornita-tesla-allaustralia-in-meta-dei-tempi-previsti/ Fri, 15 Dec 2017 06:40:18 +0000 http://www.business.it/?p=15807 Batteria più grande del mondo: Elon Musk è riuscito a fornirla allo stato dell'Australia meridionale con grande anticipo rispetto ai tempi previsti dal bando di gara

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La batteria più grande del mondo è finalmente in funzione, consentendo a Elon Musk, il CEO di Tesla, di vincere la scommessa che aveva deciso di sostenere con lo stato dell’Australia meridionale. La batteria agli ioni di litio da 100 megaWatt, secondo lo stesso Musk, dovrebbe essere il primo passo per trasformare l’intero Paese in una vera e proprio centrale elettrica basata su fonti di energia rinnovabili.

Una impresa a tempo di record

La costruzione della batteria più grande del mondo è stata scandita da una serie di tappe forzate, per le quali sono stati impiegati cento giorni, iniziati subito dopo l’aggiudicazione da parte di Tesla di una commessa da parte dell’Australia meridionale.
Ove non fosse riuscito nell’impresa, il brand di Palo Alto avrebbe dovuto fornire gratuitamente la batteria. Sono invece bastati poco più della metà dei termini indicati dal bando di gara, per dare vita ad un’operazione che ha notevolmente rinsaldato la fama di Tesla, attualmente in una fase difficile, a causa di conti finanziari non proprio brillanti e di una concorrenza sempre più agguerrita.

Le difficoltà dell’Australia meridionale

Ad esprimere tutta la sua soddisfazione per il brillante esito dell’operazione è stata in particolare il Primo Ministro dell’Australia meridionale, Jay Wheaterill, la quale ha voluto mettere in risalto come proprio grazie alla batteria più grande del mondo sarà possibile dare vita ad un piano energetico tale da permettere l’autonomia sotto tale punto di vista ad una zona che ha avuto grani problemi in tal senso nel recente passato.
Va infatti ricordato che l’opera è stata varata dal governo locale al fine di far fronte ad una serie di blackout tra i quali il più grave è stato quello che alla fine del 2016 ha lasciato quasi due milioni di persone senza energia elettrica.
Nel dibattito che ne è conseguito, la strada individuata è stata proprio la Powerpack, che garantisce energia elettrica a 30mila abitazioni per almeno un’ora, anche in caso di nuovo blackout.
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Le polemiche politiche

Va però sottolineato come il successo di Tesla abbia in pratica scatenato la polemica politica in Australia. Se infatti il governo dell’Australia meridionale è un convinto sostenitore di una politica energetica sempre più sganciata dalle fonti fossili e orientata sulle rinnovabili, la posizione contraria continua ad avere i suoi fans all’interno del governo nazionale.
Una posizione rappresentata in particolare dal tesoriere Scott Morrison, secondo il quale si tratterebbe di una soluzione non in grado di assicurare energia elettrica.
Non è dello stesso avviso il governo locale, che sembra assolutamente intenzionato a continuare sulla strada intrapresa e anzi rafforzarla, con un mix energetico in cui spiccano eolico e solare.
Lo stato dell’Australia meridionale, intanto, ha già espresso il suo desiderio di potenziare al massimo questa politica, stanziando 550 milioni di dollari australiani in favore delle rinnovabili.
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Si profila uno scontro?

La diversità di posizioni tra le parti ha spinto alcuni organi di stampa, a partire dal Financial Times, ad adombrare come alla fine la disparità di vedute potrebbe lasciare l’Australia senza una vera politica energetica.
Una responsabilità che però non sembra assolutamente spaventare il governo dello stato dell’Australia meridionale, il quale proprio grazie alla batteria fornita da Tesla si propone di ovviare con successo alla chiusura di una centrale a carbone a Victoria, una delle più grandi del Paese.

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Auto su Marte: ora Elon Musk vuole spedire la Tesla Roadster sul pianeta rosso https://www.business.it/auto-su-marte-ora-elon-musk-vuole-spedire-la-tesla-roadster-sul-pianeta-rosso/ Thu, 14 Dec 2017 06:30:28 +0000 http://www.business.it/?p=15775 Auto su Marte: la Tesla Roadster ai appresta a volare nello spazio, mentre l'azienda guidata da Elon Musk si trova in una fase di evidenti difficoltà

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Non si può certo dire che a Elon Musk, il numero uno di Tesla, manchino le idee. La sua ultima trovata, inviare un’auto su Marte, ha già generato un largo interesse che ha nuovamente portato il marchio californiano al centro dell’attenzione.
Il suo progetto, peraltro, avrebbe l’evidente vantaggio di poter contare non solo su Tesla, ma anche sul know-how di SpaceX, azienda che opera nel settore aerospaziale e la quale si propone di rendere alla portata di tutti i viaggi spaziali.

La prescelta è una Roadster

Spedire un’auto su Marte, in effetti, sembra una trovata di grande impatto, tale da poter riverberare una pubblicità estremamente positiva sul modello prescelto, ovvero una Tesla Roadster che fa parte del parco macchine di Musk. La macchina sarà infilata in un razzo Falcon la cui partenza è stata messa in cantiere proprio per il prossimo anno. Il lancio avverrà sulle note di Space Oddity, il celebre brano di David Bowie che uscì appena dieci giorni prima che Neil Armstrong desse luogo alla sua famosa passeggiata lunare e che fu usato dalla BBC come colonna sonora della trasmissione sull’evento principale del 1969.

Il Falcon Heavy è finalmente pronto

L’idea è stata annunciata su Twitter, e nei giorni successivi lo stesso Elon Musk ha reso noti altri particolari, a partire dal fatto che il vettore sarà un Falcon Heavy, il cui debutto era atteso per il 2013, venendo però continuamente rinviato a causa dei continui problemi tecnici insorti.
Il decollo avverrà da Cape Canaveral, dalla stessa piattaforma che ospitò le storiche missioni Apollo. A meno che non vengano fuori improvvisi problemi, il viaggio della navicella durerà un miliardo di anni.
Se questo volo non sarà in grado di trasportare persone, gli esseri umani potranno invece volare su Marte con il prossimo Falcon Heavy, che sarà progettato espressamente per questo ambizioso scopo. Lo stesso Musk ha peraltro precisato come entro cinque anni potrebbero arrivare sul pianeta rosso due navicelle spaziali contenenti uomini, i quali entro il 2050 potrebbero aver costruito una intera città.
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elon-musk-vuole-mandare-un-auto-su-marte-2Le difficoltà di Tesla

Se l’auto su Marte è un progetto estremamente ambizioso, va però ricordato come Tesla non se la passi molto bene, al momento. Il brand di Paolo Alto, infatti ha appena pubblicato i dati sull’ultimo trimestre, rendendo noto come le perdite si attestino a oltre 600 milioni di dollari. Inoltre dall’anno della sua nascita, il 2003, ha già bruciato una somma gigantesca, circa 10 miliardi di dollari.
Le ambizioni sono insomma altissime, ma i risultati sinora ottenuti non sono pari alle attese, anche perché nel settore dell’auto elettrica la concorrenza non dorme riuscendo spesso a sorpassare Tesla. Come è successo di recente per il camion elettrico Semi, che l’azienda californiana ha a lungo presentato come primo modello ecologico del suo comparto, per poi essere sorpassata in fotofinish da Daimler con E-Fuso Vision One.
Non va poi sottovalutato l’impatto sull’immagine del marchio della vicenda che ha visto protagonista la Model 3, l’auto che doveva essere consegnata ad oltre 400mila acquirenti i quali si erano fidati della presentazione, versando mille dollari a testa per prenotarla. Una serie di problemi ha quindi reso impossibile il rispetto della promessa iniziale, costringendo il management a vere e proprie acrobazie che non sono sfuggite agli analisti.
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Crisi Tesla, l'azienda perde 480 mila dollari all'ora e rischia di fallire entro l'estate https://www.business.it/crisi-tesla-lazienda-perde-480-mila-dollari-allora-e-rischia-di-fallire-entro-lestate/ Mon, 11 Dec 2017 08:16:58 +0000 http://www.business.it/?p=15688 La crisi Tesla potrebbe portarla al fallimento entro 9 mesi, ma l'azienda è ottimista. Per salvarsi punta sulla Model 3 e ha già lanciato un camion elettrico e una nuova auto sportiva

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Tesla chiude un anno nero: persi 8 mila dollari al minuto

La crisi Tesla continua e si fa sempre più seria. Qualcuno però ancora non ci crede. A sentire Elon Musk, patron della nota azienda statunitense, l’azienda gode di ottima salute e ha già licenziato centinaia di dipendenti solo per una questione di scarsa produttività.
Tuttavia si ricrederebbe subito se finalmente iniziasse a prendere i considerazione i dati poco incoraggianti che circolano a riguardo. Le stime dell’analisi condotta dalla prestigiosa testata Bloomberg parlano di una perdita super veloce, pari a 480 mila dollari ogni ora, che potrebbe rivelarsi fatale per l’azienda e portarla al fallimento entro la prossima estate.
Secondo Bloomberg, la regina della Silicon Valley che ha conquistato il mondo con le sue auto elettriche ha bruciato una ricchezza di 8 mila dollari al minuto solo nell’ultimo anno. Se non provvederà subito ad adottare adeguate misure per invertire la rotta, esaurirà tutte le liquidità entro breve tempo e non potrà tornare indietro.
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Fallimento entro l’estate? Gli esperti hanno già la data

Gli esperti non hanno dubbi sulla crisi Tesla, ormai il loro dilemma è solo quello di stabilire con certezza la data del fallimento, possibilmente anche l’orario. Secondo la maggior parte degli analisti, all’azienda resterebbero circa 9 mesi di vita, a meno che non riesca a trovare entro breve tempo 2 miliardi di dollari da investire per salvarsi.
Ma qualcuno di loro va oltre e ha stimato persino quando scatterà l’ora X: Tesla fallirà il 6 agosto 2018 quando a New York saranno le 2:17. La “triste” profezia incombe e non lascia spazio all’interpretazione, ma per il momento non sembra preoccupare gli investitori. Ciò è piuttosto strano visto che sarebbero i primi a rimetterci dal punto di vista economico.
Nonostante le previsioni poco confortanti, molti di loro sono convinti che la situazione in cui versa l’azienda migliorerà nettamente nei prossimi mesi. Le azioni attualmente sono in rialzo, tanto che lunedì 27 novembre hanno fatto registrare un aumento del 3%, portandosi a 317,81 dollari ed elevando la capitalizzazione di mercato della Tesla a 53 mila dollari. Si tratta di una cifra che fa ben sperare, visto che quella della Ford è inferiore di 5 miliardi.
Guarda il video: Future Track 2025: molto più di un semplice camion

future-track-2025Elon Musk sfida la crisi lanciando un camion e una nuova auto

Mentre gli analisti si interrogano sui possibili esiti della crisi Tesla, il visionario Elon Musk passa ai fatti e continua a lavorare con ottimismo e a sfornare nuovi modelli senza pensare minimamente al fallimento. Non a caso, di recente ha presentato con successo a livello mondiale il Tesla Semi, il primo camion elettrico della storia, e la nuova Tesla Roadster, un futuristico modello sportivo di auto elettrica, sul mercato dal 2020, che viaggerà ad una velocità mai raggiunta prima da questa tipologia.
L’azienda ha inoltre rassicurato i propri clienti e investitori che la sua situazione finanziaria è destinata a migliorare nell’immediato, soprattutto perché accelererà la produzione della sua berlina elettrica “low cost”. L’ambita Model 3 ha un prezzo base di 35 mila dollari e da adesso ha anche la delicata missione di tirare fuori dai guai la creatura di Musk. Dovrà calcare parecchio l’acceleratore, visto che il tempo stringe e l’estate non è poi così lontana.
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Tesla Roadster sul mercato dal 2020: Elon Musk presenta la sportiva "low cost" https://www.business.it/tesla-roadster-sul-mercato-dal-2020-elon-musk-presenta-la-sportiva-low-cost/ Sat, 09 Dec 2017 06:30:05 +0000 http://www.business.it/?p=15663 La nuova Tesla Roadster farà concorrenza alla Ferrari, ma sarà più economica ed ecologica. Per prenotarla bastano 50 mila dollari, ma per qualcuno è crowfunding e la sua presentazione solo una mossa strategica.

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Una sportiva da 400 km orari e 1.000 km in autonomia

La nuova Tesla Roadster è la punta di diamante della nota casa automobilistica statuinitense, presentata nelle scorse settimane da Elon Musk, l’imprenditore deciso a trainare il futuro con le sue auto elettriche. Sarà disponibile sul mercato dal 2020 attraverso il “referral program” di Tesla, ma 1.000 clienti baciati dalla fortuna riceveranno gratuitamente una Roadster Founders Series, la limited edition da 250 mila dollari.
La nuova sportiva sarà l’auto di serie più veloce della storia. Il modello di base sarà in grado di accelerare da 0 a 60 km in 1,9 secondi e da 0 a 100 km in 4,2 secondi. Una delle sue peculiarità riguarda però il costo contenuto per questo tipo di modello, in aggiunta elettrico, pari a 200 mila dollari. Si pensi che la Lamborghini Aventador S costa il doppio mentre la McLaren P1 nel 2013 era venduta a 1 milione di euro e impiegava 17 secondi per accelerare da 0 a 300 km.
Ma qual è il cliente di un’auto del genere? L’acquirente tipo di una Tesla è cambiato nel tempo. Il target della nuova auto è più vicino a quello di una Mercedes o BMW, piuttosto che di una Ferrari o Lamborghini. L’azienda si rivolge ad un pubblico più giovane e sperimentatore, che va dai manager alle star cinematografiche, invece che ai super ricchi disposti a spendere grandi cifre per avere una Testarossa.
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Un futuro elettrico ad alta tecnologia

Nessuna guerra al “made in Italy” da parte della nuova Tesla Roadster. L’auto presenta delle linee belle e accattivanti, ma non punta a confondersi con l’artigianato di lusso. A Musk non interessano lo sfarzo e il design ma la ricerca tecnologica, che intende comunicare al meglio ai suoi clienti, interessati più all’innovazione che al collezionismo. L’imprenditore ha scherzato dicendo che quando torneranno alla vecchia auto a motore dopo la sua, avranno la sensazione di guidare un veicolo a vapore.
Tuttavia il prezzo dell’auto è comunque alto, sebbene non comparabile a quello di una Ferrari. Secondo i più critici non basterà la potenza del motore a giustificarlo. Dovrà farlo necessariamente un elevato standard di qualità nelle finiture, uno dei punti deboli di Tesla, che le ha già dato filo da torcere con la semplice Model X.
Rispetto al precedente modello, la nuova Tesla Roadster presenta: 3 motori, un tetto removibile, una combinazione di posti 2+2, una seduta rialzata e una migliore performance grazie alla differente disposizione delle batterie. Questa diversa configurazione ha permesso di ottenere un design dalle linee più aerodinamiche, vicino a quello delle altre sportive tradizionali, ma con un peso dell’auto ridotto.
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elon-musk-presenta-tesla-roadsterUna strategia per distogliere l’attenzione dalla Model 3?

La recente presentazione della nuova Tesla Roadster e dei Semi Truck – i primi camion elettrici della storia – non ha però convinto tutti e la qualità dei prodotti non c’entra. Qualcuno ritiene che sia stata l’ennesima mossa strategica di Elon Musk in fatto di comunicazione, stavolta per distogliere l’attenzione dei media, degli investitori e del pubblico dai problemi di produzione della Model 3.
Anche la modalità di prenotazione dell’auto ha scatenato i critici dell’azienda: è richiesto un deposito di ben 50 mila dollari, una cifra che fa pensare al crowfunding più che al pre-ordine. Per alcuni servirebbe solo a riempire le casse del gruppo, che punta sui seguaci del “sogno elettrico” e sta cercando di riprendersi dopo le difficoltà produttive incontrate con la Model 3.
Intanto in Europa, Tesla si è rivelata uno stimolo ad innovare per molte case automobilistiche, che hanno investito nella mobilità sostenibile e nella produzione di auto elettriche, sia a livello privato-individuale che pubblico-condiviso.
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Ritardo Tesla: Elon Musk chiede anche ai concessionari di partecipare all'assemblaggio delle auto da consegnare https://www.business.it/ritardo-tesla-elon-musk-chiede-anche-ai-concessionari-di-partecipare-allassemblaggio-delle-auto-da-consegnare/ Tue, 21 Nov 2017 06:30:32 +0000 http://www.business.it/?p=14750 Ritardo Tesla, Elon Musk cerca di recuperare coinvolgendo le concessionarie nell'assemblaggio delle vetture, recuperando una pratica che pure era ormai caduta in disuso da molto tempo

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Un ritardo pericoloso

Il ritardo di Tesla nelle consegne di Model 3 rischia di offuscare notevolmente la fama accumulata dal gruppo nel corso di questi anni. Basti pensare che nel trimestre conclusosi a settembre il marchio avrebbe dovuto consegnare 1500 veicoli, mentre all’atto pratico soltanto 260 utenti sono entrati in possesso dell’auto nei tempi previsti.
Considerato che l’azienda californiana si propone di aumentare vertiginosamente i suoi ritmi produttivi si tratta di un biglietto da visita estremamente negativo, cui l’amministratore delegato Elon Musk sta cercando di ovviare coinvolgendo le concessionarie nell’assemblaggio delle auto che devono ancora essere consegnate.
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TeslaTesla si trova ora ad un bivio

La Model 3 può già vantare mezzo milione di prenotazioni e si presenta quindi come un grande successo. Quello che sembrava un traguardo da sogno rischia però di tramutarsi in una sorta di incubo per il brand. I clienti che hanno già provveduto a versare la caparra rischiano quindi di mettersi al volante dell’auto con grave ritardo.
A tal proposito occorre segnalare come già sia stato posticipato al mese di marzo l’obiettivo iniziale che prevedeva la consegna di 5mila modelli a settimana. A lanciare l’allarme è stato il Financial Times, spiegando anche come tra le possibili strategie di uscita dalla crisi ci sia il recupero di una pratica ormai in disuso da tempo, ovvero l’affidamento alle concessionarie del montaggio di alcuni elementi.
In pratica, per recuperare il ritardo, Tesla invierebbe le auto ai rivenditori senza alcuni componenti, a partire da display e sedili, i quali sarebbero oggetto di assemblaggio da parte delle officine convenzionate.
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TeslaQuali sono state le cause?

La causa del ritardo di Tesla in questa occasione sarebbe stata individuata dal management in una serie di “colli di bottiglia” produttivi. A fornire questa spiegazione è stata una nota, la quale però non ha potuto impedire la rivalsa della Borsa, che nelle ore successive alla sua emanazione ha duramente penalizzato il titolo azionario.
Se quindi è stato individuato un possibile escamotage al fine di rendere più leggero il carico di lavoro nel sito produttivo di Freemont, lo stesso Financial Times si chiede però se una pratica di questo genere possa infine andare a scapito dei clienti, pregiudicando non solo la messa a punto conclusiva, ma anche le verifiche finali.
A rendere del tutto legittimo il quesito è quanto accaduto in Giappone, ove prima Nissan e poi Subaru sono state accusate di aver affidato i controlli precedenti all’uscita delle auto dagli stabilimenti a personale privo di una preparazione sufficiente.
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TeslaAnche i sindacati sono all’erta

Una questione che rischia di esplodere letteralmente tra le mani di Elon Musk, se si pensa che il numero uno di Tesla si trova in questo momento impegnato in una vera e propria battaglia con i sindacati.
Va infatti ricordato come la United Auto Workers (UAW) abbia già portato il marchio in giudizio di fronte al National Labor Relations Board, la corte che giudica i conflitti sui luoghi di lavoro, a causa dell’allontanamento di centinaia di addetti. Secondo il sindacato ad essere colpiti sarebbero stati proprio i lavoratori più vicini ad esso.
L’azienda respinge quanto affermato da UAW, ma in un momento di difficoltà le conseguenze di una simile battaglia potrebbero essere molto pesanti, soprattutto se il fronte si ampliasse, portando infine ad una situazione molto intricata e che quindi andrebbe assolutamente evitata.

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Crisi Tesla? licenziate tra le 400 e le 700 persone in una settimana. Cosa sta succedendo? https://www.business.it/crisi-tesla-licenziate-tra-le-400-e-le-700-persone-in-una-settimana-cosa-sta-succedendo/ Wed, 08 Nov 2017 06:29:17 +0000 http://www.business.it/?p=14105 La crisi Tesla è sempre più evidente e continuano i licenziamenti in tutti i comparti. L'azienda si rifiuta di chiamarli così, ma dichiara che sono misure dovute alla scarsa produttività dei dipendenti

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Dall’asfalto al mare… di licenziamenti

La crisi Tesla continua, i dati sono sotto gli occhi di tutti. Ormai non si può più negare, continua a farlo solo l’apparentemente invincibile creatura di Elon Musk. Nell’ultima settimana ha dato il benservito a qualcosa come 400-700 persone, tra ingegneri, venditori e operai. Ma non si parla di licenziamenti. O almeno, è l’azienda che si rifiuta di chiamarli così. Si tratta di misure legate alla scarsa performance lavorativa di alcuni dei suoi 33 mila dipendenti.
Secondo Musk l’azienda è in ottima salute e, lungi dal licenziare, ha persino il problema opposto: ben 2 mila posti di lavoro scoperti… deve assumere! Nei suoi piani è previsto l‘aumento della capacità produttiva pari a mezzo milione di auto entro l’anno prossimo. Qualcosa però continua a non quadrare.

elon musk crisi tesla

Tesla tra ritardi, disagi e sopravvalutazione

La notizia dei licenziamenti per la crisi Tesla arriva in un momento delicato. Basta pensare alle consegne rallentate della nuova Model 3, appena 220 delle 1.500 previste, causate da problemi nell’assemblaggio dei pannelli esterni. Ma in fatto di puntualità, l’azienda non eccelle. I ritardi si erano verificati anche in passato con la Model X, allora dovuti alle porte ad “ala di falco”, e Tesla aveva persino trascinato in tribunale il suo fornitore. Di recente è stato richiamato indietro il 3% dei crossover elettrici per il controllo dei sedili; ad aprile lo erano state 53 mila unità X e S per il freno di stazionamento.
Le notizie hanno influito sulla capitalizzazione in borsa dell’azienda, che nel 2015 ha registrato un passivo di 885 milioni di dollari, sceso a 330 nel 2016. Musk sostiene che fatturato e cash flow siano aumentati, ma molti ritengono che la venture sia troppo sopravvalutata.

Bolla finanziaria o mito del futuro?

Più che della crisi Tesla, qualcuno guarda in alto e parla di bolla finanziaria. Sarebbe stata “gonfiata” dall’abile comunicazione di Musk, che rilancia continuamente il destino di tutti gli altri business, da SpaceX, per i viaggi su Marte, a Solar City fino a OpenAI, senza dimenticare il futuristico progetto di Hyperloop, il treno ad aria compressa da 1.200 km/h.
Il mito aleggia attorno al “Re Mida” americano. In soli 4 anni sembra aver moltiplicato i 28 mila dollari prestati dal padre in un’azienda di software venduta a 341 milioni, investendone 10 per X.com, in seguito diventata quella PayPal ceduta a eBay per 1,5 miliardi.
Prodigi del genere possono accadere solo nella Silicon Valley, dove l’incontro tra idee, tecnologia e denaro è in grado di originare gas nobili e, all’occorrenza, riportarli allo stato liquido.

crisi tesla

Perché Musk è davanti a un bivio

Adesso però il tempo del mito e delle “comode” strategie è finito e la crisi Tesla deve fare i conti con la realtà. Musk ha sempre avuto la grande capacità di mediare tra l’interno e l’esterno della sua azienda, in un business estremamente difficile come quello automobilistico, ma ora è davanti a un bivio. Deve scegliere se abbandonare la logica della startup, da vendere nel giro di qualche anno a un valore infinitamente superiore all’iniziale, e fronteggiare i problemi di una vera azienda.
Così non soccomberà alla concorrenza sempre più agguerrita. Nel 2019 arriveranno sul mercato le nuove auto elettriche di Audi, Mercedes, Porsche, Bmw e Jaguar, tutte solide realtà imprenditoriali, che lavorano su grandi volumi ed economie di scala e di scopo.

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Elon Musk l'innovatore: pronto un piano per la 'metro' delle automobili https://www.business.it/elon-musk-linnovatore-pronto-un-piano-per-la-metro-delle-automobili/ Mon, 06 Nov 2017 06:30:12 +0000 http://www.business.it/?p=13992 Elon Musk ne studia una delle sue: tutto pronto per la rivoluzione del traffico sotterraneo Che cosa significa essere un vero innovatore? Proveremo a rispondere parlando dell’ultimo straordinario progetto di un personaggio che continua a far parlare di sé. Essere innovatore significa pensare continuamente a superare, a superarsi, tenere acceso il cervello in una sorta… Leggi tutto »Elon Musk l'innovatore: pronto un piano per la 'metro' delle automobili

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Elon Musk ne studia una delle sue: tutto pronto per la rivoluzione del traffico sotterraneo

Che cosa significa essere un vero innovatore? Proveremo a rispondere parlando dell’ultimo straordinario progetto di un personaggio che continua a far parlare di sé.

Essere innovatore significa pensare continuamente a superare, a superarsi, tenere acceso il cervello in una sorta di moto perpetuo, che non contempla il riposo, neppure durante le ore di sonno. Essere innovatore significa ricercare spasmodicamente di applicare la tecnologia alla tecnologia stessa, dando vita a progetti e realizzazioni che migliorino, elevino lo standard di vita. Essere innovatori significa stare un passo avanti a tutti, applicando la teoria concettuale alla pratica fattuale, che probabilmente è una delle cose più difficili del mondo, visto che sono in molti a pensare di fare ed in pochissimi a fare davvero.

Elon Musk è indubbiamente uno di coloro che ‘fanno davvero’, con tutte le sue contraddizioni ed i suoi fisiologici difetti, che non sta certo a noi giudicare, ma il patron di Tesla è, oggettivamente, un innovatore. Dopo essere stato uno degli inventori di PayPal, quando ancora acquistare su internet era ‘roba da pazzi’, dopo aver fondato uno dei marchi più influenti del mercato contemporaneo, si è messo in testa di rivoluzionare completamente la mobilità del futuro, ed è a lavoro per riuscirci.

Abbiamo già ampiamente parlato di Hyperloop, il treno supersonico che presto correrà sottoterra alla velocità della luce, che ha ispirato anche i cinesi, più reattivi e pronti all’effettiva realizzazione. Adesso il nuovo obiettivo di Elon Musk è decongestionare il traffico cittadino, ma non convincendo le persone a fare a meno delle macchine, anzi. Il progetto del visionario americano coinvolge proprio le auto: è stato scavato il primo tunnel di 150 metri di lunghezza, sotto il suolo di Los Angeles, che potrebbe essere il preludio alla prima metropolitana per automobili. Una follia? Tutt’altro.

elon musk metropolitana per auto

IL PROGETTO

Il piano di Musk prevede la costruzione di infrastrutture sotterranee che replichino esattamente il sistema metropolitano, ma che prevedano la presenza di vere e proprie strade, su cui le auto possano sfrecciare ad alta velocità, risalendo al vicino al punto desiderato. Il veicolo verrebbe risucchiato sotto terra da una piazzola-vagone che conduce all’impianto stradale sotterraneo. Una volta raggiunto il punto desiderato, con lo stesso procedimento l’auto riaffiora al piano-terra e continua la sua corsa. Sarebbe una soluzione per il traffico delle grandi metropoli, almeno per quanto riguarda le zone più critiche.

LA FUGA DAL TRAFFICO

Si tratterebbe, dunque, di una vera e propria via di fuga dalle interminabili code ai semafori, un argine massiccio contro gli incidenti stradali ed un sollievo per i ciclisti ed i pedoni che attraversano la città. Los Angeles si è dichiarata pronta allo studio per la realizzazione dell’ambizioso, innovativo progetto, a garantirlo è proprio il sindaco Eric Garcetti, che sta supportando Elon Musk. Il percorso sotterraneo attraverserebbe gran parte delle ‘segrete’ della città californiana, basandosi su un sistema di piattaforme elettriche che, ad impatto zero, accompagnerebbero i veicoli nel sottosuolo, per poi ricondurli in superficie all’uscita desiderata. Una rampa praticamente ogni miglio, lungo una tratta che dall’aeroporto internazionale situato a sud, attraversa l’estensione urbana fino alla periferia nord della città.

elon musk tunnel sotterranei per il traffico

L’INNOVATORE

Ancora una sorprendente contromossa di Elon Musk, che ogni volta che viene messo in discussione non concede il tempo per l’analisi delle sue idee, che tira fuori altri progetti, assolutamente rivoluzionari e degni di nota. Lo abbiamo sentito pronunciarsi su un mondo conquistato dai robot, parlare di turismo spaziale e di una colonizzazione di Marte, abbiamo assistito all’ascesa irresistibile di Tesla: creatore di un nuovo modello di business che sconvolge i canoni e le leggi di mercato, dove vorrà arrivare questo imprenditore, inventore e, senza dubbio, irriducibile, vero innovatore? 

elon musk l'ultima trovata è la metro per automobili

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Tesla apre il nuovo centro assistenza a Milano per le riparazioni e l'assistenza completa delle auto https://www.business.it/tesla-apre-il-nuovo-centro-assistenza-a-milano-per-le-riparazioni-e-lassistenza-completa-delle-auto/ Mon, 23 Oct 2017 05:30:18 +0000 http://www.business.it/?p=13594 Inaugurato in estate a Milano il centro assistenza Tesla.

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Il centro assistenza Tesla più grande del Sud Europa

A pochi chilometri da Linate è stato inaugurato in estate il primo centro assistenza Tesla in Italia. E non si tratta di un piccolo centro di poca importanza ma del più grande di tutta l’Europa del Sud. Creato in una zona strategica, è facilmente raggiungibile sia dai clienti del Nord Italia che da quanti provengono dal Sud dell’Europa. Come si può facilmente comprendere dalla realizzazione di questa importante officina Tesla, il brand americano ha puntato in maniera particolarmente felice in Italia, dapprima approdando con un centro vendite e, successivamente, con il centro assistenza. E va sottolineato che in programma è previsto anche un altro Service Center, che dovrebbe vedere l’inaugurazione per la fine del 2017 e che sarà localizzato a Padova.
Naturalmente, l’apertura del Service Center era quasi scontata dopo che Tesla aveva inaugurato lo store a Milano: difficile, infatti, immaginare un punto vendita senza un centro assistenza per garantire ai clienti sempre il massimo aiuto in caso di necessità o di problemi. E c’è da dire che il mercato italiano ha risposto bene all’arrivo dello store Tesla, caratterizzato, proprio come il nuovissimo centro assistenza, da una particolare atmosfera, elegante e semplice allo stesso tempo.
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centro assistenza tesla a milano

Recarsi in un centro assistenza Tesla

Recandosi nel nuovo centro assistenza Tesla si può subito notare come il personale sia sempre a disposizione e gli ambienti sempre puliti: in vero stile americano, infatti, l’immagine è fondamentale. Nonostante la semplicità delle divise, degli arredi e delle strutture, quello della Tesla si pone come uno dei Service Care più eleganti che si possano vedere sul territorio italiano.
Gli spazi sono molto ampi, suddivisi in tre ambienti principali: uno dedicato all’esposizione, il secondo all’acquisto auto e il terzo all’officina, ossia al centro assistenza vero e proprio. Come già detto, la particolare attenzione ai dettagli, alla pulizia e all’immagine è chiara ed evidente in tutti gli ambienti, compreso quello dedicato all’officina. Dimenticate quindi lo sporco di olio sul pavimento, l’odore di grasso e di motore: l’officina Tesla si differenzia anche per la sua pulizia.
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centro assistenza tesla a milano 2Milano e Padova: e il resto d’Italia?

Al momento, uno dei principali problemi per quanti decidono di acquistare una Tesla è che se non abitano al nord Italia possono trovare grosse difficoltà sia per l’acquisto che per eventuali riparazioni. Se questo aspetto è sicuramente un fattore contro, va sottolineato che esistono anche dei pro. La Tesla, infatti, in vero stile americano, permette di godere di una serie di agevolazioni: controlli e tagliandi possono infatti essere effettuati in remoto, potendo quindi avere la certezza di non dover mai aspettare o perdere tempo inutile quando sarà il momento di fare il tagliando o ordinare pezzi di ricambio. Inoltre, uno dei punti di forza della Tesla è sicuramente dato dal suo essere rivolto al mercato di massa, il che significa che i costi per riparazioni e altri interventi sono sempre molto contenuti.
Se da un lato la possibilità di ricevere assistenza è al momento limitata solo alle zone del nord Italia, va tuttavia evidenziato come le stazioni di ricarica, invece, sono sempre più comuni in Italia, anche nelle zone del Sud permettendo alle Tesla di avere sempre maggiore possibilità di utilizzo. Ad oggi, infatti, sono presenti 22 stazioni e circa 360 punti ricarica che si appoggiano a Hotel, locali pubblici o parcheggi comunali e privati.
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centro assistenza tesla milano 3

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Ecco Solar Roof, il tetto a energia solare ideato da Tesla https://www.business.it/ecco-solar-roof-il-tetto-a-energia-solare-ideato-da-tesla/ Mon, 09 Oct 2017 05:30:16 +0000 https://www.business.it/?p=13245 Tesla non pensa solo alle auto a batteria. Il suo fondatore e CEO Elon Musk si batte per un mondo più green, dove la tecnologia all’avanguardia incontra la sostenibilità. Ecco perché tra le sue creazioni innovative e 100% ecostenibili c’è il tetto solare. Il “solar roof” di Tesla promette di rivoluzionare per sempre la struttura… Leggi tutto »Ecco Solar Roof, il tetto a energia solare ideato da Tesla

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Tesla non pensa solo alle auto a batteria. Il suo fondatore e CEO Elon Musk si batte per un mondo più green, dove la tecnologia all’avanguardia incontra la sostenibilità.
Ecco perché tra le sue creazioni innovative e 100% ecostenibili c’è il tetto solare.
Il “solar roof” di Tesla promette di rivoluzionare per sempre la struttura energetica della copertura della casa. Le primissime installazioni sono state effettuate sui tetti delle case di chi lavora in Tesla. Da sempre infatti, la casa di auto elettriche più famosa al mondo dà l’opportunità, ai proprio dipendenti, di fare da betatester, quindi utilizzare per primi i prodotti riferendo l’indice di gradimento e funzionalità.

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tetto solare Tesla

Le tegole del solar roof

Il “solar roof” promette bene. A quanto pare Tesla ha fatto centro ideando un tetto solare che si presenta gradevole anche all’impatto visivo.
Infatti, il grande problema dei pannelli da installare sul tetto delle case è il lato estetico: molte persone preferiscono evitare nonostante porti un grande risparmio sulla bolletta dell’energia e promette di recuperare l’investimento in pochi anni.
Tesla ha pensato proprio a questo: il valore del tetto solare sta nella struttura delle tegole, create come un normalissimo tetto eppure capaci di sfruttare l’energia grazie ad una batteria Powerwall integrata. Come i più obsoleti pannelli fotovoltaici, il tetto solare trasforma la luce solare in elettricità. L’energia che viene trattenuta durante il giorno può essere utilizzata in ogni momento, rendendo l’abitazione completamente autonoma, anche in caso di blackout.

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tetto solare tesla

La garanzia

Le tegole del tetto solare possono inoltre essere personalizzate. Ne esistono due tipologie in vetro, solari e non solari, ma esteticamente identiche, per garantire uniformità a seconda del bisogno energetico.
Il vetro in questione è, ovviamente, temperato e questo particolare tipo di tegola è più resistente di quelle tradizionali, infatti la garanzia è eterna, o comunque finché la casa regge. La garanzia di produzione e quella di resistenza sono a 30 anni. Il tetto solare è resistente al fuoco, alla grandine e al vento. Un prodotto performante, praticamente eterno.

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Camion elettrico, Tesla è stato anticipato da Cummins con il suo Urban Hauler Tractor https://www.business.it/camion-elettrico-tesla-e-stato-anticipato-da-cummins-con-il-suo-urban-hauler-tractor/ Sun, 10 Sep 2017 05:30:03 +0000 https://www.business.it/?p=12489 Cummins ha anticipato Tesla, facendo uscire il suo camion elettrico pochi giorni prima di Semi

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Il camion elettrico sembra destinato a calamitare grandi attenzioni nei prossimi giorni, in un momento in cui i temi ambientali sono sempre più sentiti.
Mentre molte imprese sono ormai avviate all’abbandono dei combustibili fossili in favore di quelli green, si accende infatti la battaglia relativa a questo nuovo mezzo pesante ecologico, che potrebbe segnare una vera e propria svolta a favore dell’ambiente.

L’annuncio di Elon Musk

Nel mese di aprile, il Ceo di Tesla, Elon Musk, aveva destato un certo stupore annunciando l’intenzione di produrre Semi, il camion elettrico che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto essere il primo in assoluto.
L’attenzione su Semi era poi stata rilanciata dall’agenzia di stampa Reuters, che aveva annunciato di aver appreso la reale autonomia del veicolo. A dare la notizia sarebbe stato un manager di Ryder System Inc., dopo un incontro con l’azienda in cui sarebbe stato messo al corrente della possibilità di arrivare ad una autonomia con una sola carica posizionata tra i 321 e i 483 chilometri.
Una notizia che aveva fatto il gioco di Tesla, riportando in auge il nome dell’azienda che più di altre sembra impegnata sul tema della mobilità sostenibile.

Prossimo passo, l’automatizzazione?

Va peraltro ricordato come Tesla spinga ormai da tempo sul versante del pilota automatico. Tanto da aver portato più di un osservatore a prevedere come ulteriore sviluppo l’adozione dello stesso sul camion elettrico.
Per capire l’importanza di questo evento, basterebbe ricordare come un report della FMCSA (Federal Motor Carrier Saftey Administration), abbia stabilito in oltre 4mila i camion che avrebbero dato vita ad incidenti fatali nel corso del 2015. Inoltre, uno studio pubblicato nei primi mesi del 2017 ha affermato come proprio la presenza del pilota automatico targato Tesla possa ridurre nell’ordine del 40% gli incidenti che vedono coinvolti autocarri. Un dato che potrebbe tradursi in vite salvate e spese mediche risparmiate se solo si procedesse all’automatizzazione dei camion. Una ipotesi che non sembra assolutamente campata in aria.

Cummins anticipa Tesla

Come abbiamo ricordato all’inizio, nelle ultime ore la battaglia sul camion elettrico si è letteralmente accesa, grazie alla notizia data da Cummins, azienda che opera in posizione di forza nel settore del trasporto pesante. Proprio Cummins ha infatti reso noto di aver anticipato Tesla, producendo il primo esemplare di autocarro green. Il modello che può vantare la primogenitura è quindi Urban Hauler Tractor, un modello che è stato mostrato a stampa e addetti ai lavori proprio all’interno della fabbrica del marchio, a Columbus.
Va precisato come sino a questo momento le notizie filtrate dal quartier generale di Cummins siano estremamente scarne. L’azienda ha soltanto precisato che a muovere il mezzo sarà una batteria da 140 kWh, tale da consentire al camion un’autonomia che potrebbe arrivare a poco più di 150 chilometri, quindi meno rispetto a quanto preventivato da Tesla. Proprio per rimediare da questo punto di vista, Cummins sembra propenso a dare modo agli utenti di allungare l’autonomia sino a poco meno di 500 chilometri, con l’adozione di batterie aggiuntive.
Va comunque rilevato come al momento si discuta di modelli adatti a tragitti su media e corta percorrenza. I primi modelli di Urban Hauler Tractor dovrebbero comunque arrivare dopo il 2019, anno in cui è previsto l’inizio della produzione.


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Tesla costruirà la più grande centrale a batterie di tutto il mondo https://www.business.it/tesla-costruira-la-piu-grande-centrale-batterie-mondo/ Wed, 30 Aug 2017 05:30:33 +0000 https://www.business.it/?p=12289 Il trend positivo delle energie rinnovabili Il CEO e fondatore di Tesla, Elon Musk, ha scommesso con il governo del South Australia, di riuscire a costruire in soli 100 giorni la più grande centrale elettrica a batterie di tutto il mondo. Questa sarà installata nella zona centromeridionale del continente australiano e avrà tra i suoi… Leggi tutto »Tesla costruirà la più grande centrale a batterie di tutto il mondo

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Il trend positivo delle energie rinnovabili

Il CEO e fondatore di Tesla, Elon Musk, ha scommesso con il governo del South Australia, di riuscire a costruire in soli 100 giorni la più grande centrale elettrica a batterie di tutto il mondo. Questa sarà installata nella zona centromeridionale del continente australiano e avrà tra i suoi compiti principali quello di raccogliere l’energia prodotta in eccesso dalla centrale eolica dell’utility Francese Neoen, che potrà servirsene come supplemento energetico quando il vento scarseggia. L’interesse per le fonti rinnovabili non è un esclusiva del colosso di Musk. Lo sfruttamento di risorse naturali, rinnovabili e inesauribili, come la luce del sole, il vento, l’acqua e l’energia geotermica è uno tra gli obiettivi futuri più condivisi da tutti i maggiori produttori di energia a livello mondiale. Produrre energia in modo sostenibile sembra la giusta via da percorrere, sia per gli impatti positivi sull’ambiente, ma anche perchè apre la strada all’utopica autosufficienza energetica. Vento e sole, infatti, sono risorse disponibili per tutte le nazioni al contrario dell’uranio, del petrolio e del gas che innescano un rapporto di dipendenza tra i paesi che li richiedono e quelli che li detengono sul territorio per pura “casualità geografica”.

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tesla model 3 elon musk presentazioneTesla sfida i limiti delle rinnovabili

Le rinnovabili presentano alcuni problemi tra cui l’assenza di continuità nel processo di produzione dell’energia e l’impossibilità di programmare i cicli produttivi se non entro certi limiti stringenti che impediscono di far fronte a situazioni come i picchi di richiesta e i cali di offerta. A limare questi difetti potrà essere in futuro solo l’investimento tecnologico che rende più efficaci i meccanismi di produzione dell’energia. Lo ha capito bene Elon musk, imprenditore visionario di origini sudafricane che ha accettato la sfida a braccia aperte. Dopo aver venduto Paypal a Ebay per più di 180 milioni di dollari Musk ha continuato nel suo incredibile percorso di startupper fondando aziende innovative come Space x con l’obiettivo di rendere accessibile lo spazio a costi limitati e di permettere in un futuro prossimo la colonizzazione di Marte. Poco tempo dopo, alle soglie del 2003, Musk ha lanciato Tesla puntando a rivoluzionare il settore della mobilità con le auto elettriche. E proprio correlato a Tesla è l’interesse di Musk per il settore energetico , con la sua Gigafactory, enorme fabbrica di batterie alimentata a energia solare che Tesla sta costruendo nel deserto del Nevada.

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L’ultima scommessa di Musk nell’australia meridionale

Tutto è cominciato quando il CEO di Tesla, il 10 marzo in un tweet, ha dichiarato che avrebbe installato una centrale a batterie nel South Australia entro 100 giorni dall’accordo siglato con il governo locale. Ha poi aggiunto che nel caso in cui non ci fosse riuscito avrebbe regalato l’intera struttura senza chiedere un soldo. La proposta di Musk ha attirato l’attenzione del milionario australiano Mike Cannon-Brookes al vertice di Atlassian, una delle più grandi società di software in Oceania. A seguire ha raggiunto l’orecchio di Jay Weatherill, primo ministro australiano che ha visto in essa un modo per risolvere i problemi energetici della sua comunità, afflitta da continui disagi e blackout. Il progetto prevede l’installazione di batterie agli ioni di litio che garantiranno una capacità di 129 megawattora e saranno in grado di fornire energia elettrica a circa 30.000 abitazioni. Dal governo e da Tesla non sono trapelate informazioni circa i costi effettivi dell’operazione o dell’eventuale penale che Elon dovrebbe sborsare se sforasse i 100 giorni; ma secondo alcune ipotesi ammonterebbe a una cifra non inferiore ai 50 milioni di dollari.

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tesla Model S

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Tesla Model 3: l’auto elettrica per tutti? Forse no! Ecco quanto costerà veramente https://www.business.it/tesla-model-3-lauto-elettrica-tutti-forse-no-quanto-costera-veramente/ Thu, 24 Aug 2017 05:05:08 +0000 https://www.business.it/?p=12173 *La presentazione della nuova Model 3 di Tesla ha portato con sé la convinzione di poterla acquistare con circa 30.000 euro. Un mito che siamo tenuti a sfatare. Anche il nostro editoriale, nei giorni scorsi, si è lanciato in affermazioni riguardanti il prezzo accessibile della nuova Tesla Model 3, ci sembra doveroso rettificare, analizzando con… Leggi tutto »Tesla Model 3: l’auto elettrica per tutti? Forse no! Ecco quanto costerà veramente

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*La presentazione della nuova Model 3 di Tesla ha portato con sé la convinzione di poterla acquistare con circa 30.000 euro. Un mito che siamo tenuti a sfatare.

Anche il nostro editoriale, nei giorni scorsi, si è lanciato in affermazioni riguardanti il prezzo accessibile della nuova Tesla Model 3, ci sembra doveroso rettificare, analizzando con precisione il vero prezzo finale, in Italia, della nuova berlina di Tesla.

Le affermazioni di Elon Musk

Nonostante abbia tenuto il profilo molto basso, per scelta strategica, il vertice di Tesla Motors, Elon Musk, ha parlato della nuova Model 3 come di un’auto elettrica dalle grandi prestazioni, accessibile a molti. A differenza della Model S, che oscillava tra gli 80 ed i 130 mila euro, la nuova arrivata di casa Tesla, si prospetta come un’auto acquistabile anche dal grande pubblico, ed il prezzo di lancio durante la presentazione di Freemont, in California, è stato fissato a 35 mila dollari.

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La legislazione USA

35 mila dollari, facendo un semplice calcolo di conversione sono poco più di 31 mila euro, un prezzo che, effettivamente non supera i canonici investimenti di molte famiglie italiane per l’acquisto di un’auto. Però, c’è un grande, immenso ‘però’, spieghiamolo. Innanzitutto il prezzo di lancio statunitense non tiene conto di nessuna percentuale di IVA, applicata poi alla somma di costo finale. Gli Stati Uniti sono una federazione, per cui ogni Stato ha leggi e tassazioni autonome, quando viene presentato un prodotto sul mercato nazionale si parla sempre e comunque di prezzi esentasse. Inoltre dobbiamo valutare il trasporto delle Model 3 dall’America all’Europa, per cui l’ammontare cresce ulteriormente. Infine, non è trascurabile che il prezzo di partenza sia effettivamente un prezzo di partenza, ovvero si tratta del modello-base a cui vanno aggiunti alcuni optional che hanno un costo considerevole.

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Il prezzo finale di Model 3 in Italia

Quindi, detto questo, quanto costerà l’auto elettrica dalle grandi prestazioni accessibile a tutti, nel Belpaese? Sarà davvero accessibile a tutti? Visti i tempi che stiamo attraversando, probabilmente no! Dobbiamo partire dall’applicare il canonico rincaro del 22% che rappresenta l’IVA italiana, un tasso fisso che in molte altre zone del mondo fa scalpore, ma che noi ci portiamo sulle spalle come un fardello a cui, ormai, siamo abituati. Con questa operazione arriviamo a circa 37 mila euro, a cui vanno aggiunti altri 6 mila euro di costi d’importazione e dazi vari (le fabbriche di produzione Tesla si trovano esclusivamente negli Stati Uniti), più la provvigione dell’unica concessionaria presente in Italia. Ecco che arriviamo già, ad essere ottimisti a 45 mila euro, ma non finisce qui. Come detto, il prezzo di lancio di 35 mila dollari riguardava il modello-base, dunque, calcolando che il modello ’S’ dagli 80 mila di base arrivava quasi a 130 mila euro, fingiamo di inserire qualche indispensabile optional, come una batteria più capiente, e raggiungiamo senza esiti la cifra tonda di 50 mila euro.

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La risposta finale

50 mila euro per una berlina elettrica dalle alte prestazioni, rappresenta sicuramente un investimento interessante, nello stesso tempo, non si tratta affatto di un piccolo sforzo per una famiglia media, in questo momento, in Italia. Si tratta quindi di auto proiettate nel futuro, dal rendimento garantito, con un risparmio sul carburante assicurato, ma che, comunque, richiedono un impegno economico importante.

Tesla model 3 quanto costa davvero

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Tesla Model 3: tutto quello che c’è da sapere sull’auto elettrica del momento https://www.business.it/tesla-model-3-quello-ce-sapere-sullauto-elettrica-del-momento/ Wed, 23 Aug 2017 06:00:31 +0000 https://www.business.it/?p=12145 “L’auto elettrica per il pubblico di massa”. Così è stata definita la Tesla Model 3. Non a caso l’evento per la consegna delle chiavi dei primi 30 veicoli, avvenuto lo scorso 28 luglio,  è stato accompagnato da un clamore esagerato. Merito della novità, certo, ma soprattutto dell’enorme aspettativa creata dal Ceo visionario Elon Musk. Tesla:… Leggi tutto »Tesla Model 3: tutto quello che c’è da sapere sull’auto elettrica del momento

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“L’auto elettrica per il pubblico di massa”. Così è stata definita la Tesla Model 3. Non a caso l’evento per la consegna delle chiavi dei primi 30 veicoli, avvenuto lo scorso 28 luglio,  è stato accompagnato da un clamore esagerato. Merito della novità, certo, ma soprattutto dell’enorme aspettativa creata dal Ceo visionario Elon Musk.

Tesla: l’azienda frena gli entusiasmi con una campagna anti-marketing sui generis

La promessa di un’auto elettrica ad alte prestazioni, a basso costo, è diventata realtà.

Ma tutte le promesse, se troppo a lungo montate e infiocchettate, possono sembrare quanto meno sproporzionate. Ecco ciò che è successo alla Tesla Model 3, che dopo Model S e Model X, ha raggiunto il numero massimo di prenotazioni arrivando a contarne 400mila. Dal canto suo l’azienda, forte di un successo tanto insperato, ha iniziato è il caso di dirlo, a  fare marcia indietro. Per la Tesla Model 3 non esiste ancora nessuna campagna pubblicitaria né un test drive, ma tutto si è svolto grazie ad eventi e al passaparola. Perché frenare dunque gli animi entusiati? Sicuramente il modello più accessibile di Tesla partirà da un prezzo “più basso”, ma con annessi e connessi, optional e quando altro, il prezzo lieviterà. Inoltre, si parte da un prototipo che ha comunque bisogno di tempo per sfondare un mercato che già presenziato stabilmente da altri modelli prodotti fin dal principio per il pubblico di massa, come la Nissan Leaf. Non a caso, l’auto elettrica più venduta al mondo. Finora.

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Tesla Model 3 tutto ciò che c'è da sapereQuanto vale Tesla sui mercati finanziari

Elon Musk è quindi più cauto che mai e dice quello che ritiene più opportuno anche sulle quotazioni in borsa del titolo Tesla. Mai sentito un Ceo che prima quieta gli animi sulla  Model 3 e poi dichiara: “327 dollari è un prezzo, ad azione, più alto di quanto ci meritiamo, perché, a volte, le attese vanno fuori controllo”, ha affermato all’Associazione Nazionale dei Governatori Usa.

Prudente oppure astuto? Che razza di strategia finanziaria è questa?

Tesla vale la bellezza di 50 miliardi di dollari. E il titolo cresce ogni giorno sempre di più (da quando è stato quotata in borsa ad inizio anno). Allora perché il patron Elon Musk dichiara che tutto ciò “è troppo”? In effetti il titolo valeva circa 217 dollari, per cui l’andamento in positivo salta subito all’occhio. Pochi mesi fa, Tesla ha superato addirittura i grandi nomi americani delle quattro ruote come General Motors e Ford. Il segreto sta forse nel fatto che i potenziali investitori sono disposti a scommettere sul margine di crescita in maniera maggiore rispetto all’andamento finanziario. Come succede per il colosso Amazon.

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Tesla Model 3 tempi di consegna e di produzioneTesla Model 3: tempi di produzione e consegna

Finora sono stati prodotti pochi veicoli della popolare Tesla Model 3, ma grazie ad investimenti cospicui e un numero di prenotazioni senza pari, la produzione aumenterà esponenzialmente sino a raggiungere un regime continuo e consolidato.

Per il 2017 le consegne con modelli a batteria ad autonomia elevata sono previste per il mese di ottobre, mentre quelli a batteria standard per il mese di novembre.

Finora i veicoli Tesla Model 3 sono stati assemblati a trazione posteriore, ma dal 2018 è in programma la produzione della trazione integrale, per cui le consegne internazionali saranno effettuate entro la primavera. Nel 2019 verrà invece ufficializzata la produzione dei veicoli con guida a destra. Per quanto riguarda la produzione delle batterie, sappiamo già che la Tesla Model 3 beneficia di una carica da 75 kWh, con 345 km di autonomia. Sono dunque più vantaggiose rispetto ad una Nissan Leaf corrente, che si basa ancora su una batteria da 20-30 kWh, per cui l’autonomia si assesta, al massimo, sui 160/200 km. Ma Tesla Model 3 ha investito su queste batterie più efficienti tenendole “fuori casa”, ovvero appaltandole ad aziende coreane, cinesi e giapponesi molto note quali Samsung, LG e Panasonic.

Chiavi in mano? No. Tesla Model 3 si apre con un’App

Una delle novità più interessanti di Tesla Model 3 è senza dubbio l’assenza di una vera e propria chiave fisica a favore di u metodo più che mai postmoderno: l’auto elettrica si apre con una App. E si mette in moto sempre con una App. Utilizzabile sia su iOs che Android, basterà connettere il cellulare con il Bluetooth e l’auto si aprirà. Se il cellulare è scarico? Insieme al veicolo verrà consegnata una card originale e personalizzata, con la quale si potrà sbloccare la portiera e mettere in moto l’auto.

Tesla Model 3 è senza dubbio l’auto del futuro, già da oggi in pronta consegna.

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Tesla Model 3 tutto sull'auto elettrica del momento tempi di consegna prezzo e autonomia

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Nissan Leaf e Tesla Model 3: scontro tra titani https://www.business.it/nissan-leaf-tesla-model-3-scontro-titani-la-presentazione-dei-modelli/ Tue, 22 Aug 2017 06:00:44 +0000 https://www.business.it/?p=12132 Chi crede che le auto elettriche siano i mezzi di trasporto del futuro, sbaglia di grosso. I veicoli di nuova generazione non solo sono già pronti e progettati in massima sicurezza ed efficienza, ma risultano più che mai competitivi con le altre vetture a benzina sul mercato. Le auto elettriche sono le auto di oggi:… Leggi tutto »Nissan Leaf e Tesla Model 3: scontro tra titani

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Chi crede che le auto elettriche siano i mezzi di trasporto del futuro, sbaglia di grosso.

I veicoli di nuova generazione non solo sono già pronti e progettati in massima sicurezza ed efficienza, ma risultano più che mai competitivi con le altre vetture a benzina sul mercato.

Le auto elettriche sono le auto di oggi: pulite, ecologiche, autonome e in tutto e per tutto simili ai modelli di lusso (ma notevolmente inquinanti) che vanno ancora per la maggiore.

Elon Musk ha consegnato, pochi giorni fa, le prime 30 chiavi della Tesla Model 3 e si appresta a soddisfare circa 20mila nuovi proprietari entro la fine dell’anno. La nuova Nissan Leaf sarà invece pronta il 6 settembre. E c’è da scommetterci: sarà una gara all’ultimo giro.

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Tesla model 3: consegnate le prime 30 auto, 20mila entro la fine del 2017

Sull’onda delle cronache rosa per la storia altalenante con l’attrice Amber Head, ex moglie di Johnny Depp, Elon Musk ha spostato l’attenzione sulla vera motivazione della sua fama: essere il fondatore di Tesla gli ha procurato notorietà e ammirazione, gonfiata in questi giorni grazie allo show in onore della consegna dei primi 30 esemplari di Tesla Model 3.

A Freemont, California, dove ha spiegato davanti ad una platea sognante tutti i particolari della nuova vettura elettrica, Musk è apparso emozionato e trepidante. Dietro di lui una Tesla Model 3 rosso fiammante, tanto per esaltare ancora di più l’evento. Il momento, infatti, è stato storico: Tesla ha mantenuto la promessa, ovvero 30 modelli consegnati entro luglio 2017. Il ritmo di produzione deve essere, giocoforza, sostenuto in quanto il prossimo obiettivo è la consegna di 20mila modelli entro dicembre, dei 400 mila prenotati già nel marzo 2016.

Dove risiede il segreto di tanto successo? Il mondo sta cambiando, la cultura dell’ecosostenibilità appassiona sempre più persone tanto da investire su prodotti tecnologici e performanti sì, ma che non danneggino l’ambiente attorno a noi. Oltre a ciò, Tesla ha fatto qualche altro miracolo. Le auto elettriche cercano da tempo di penetrare un mercato spesso inaccessibile, soprattutto per via dei costi di produzione, e quindi di mercato. Tesla ha accettato la sfida di un modello accessibile (soli 35mila dollari), ovviamente più compatto, raggiungendo un’autonomia di 345 km/h e un’accelerazione di 100 km/h da zero a 6 secondi. Con una prestazione tanto valida garantita, la sfida può dirsi vinta su tutta la linea.

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Nuova Nissan Leaf: il debutto ufficiale avverrà il 6 settembre

Tesla non è l’unica ad aver raccolto la sfida di un’auto elettrica ad alte prestazione ma con un prezzo accessibile. Nissan, casa giapponese, ha puntato sull’elettrico ben prima di Tesla, grazie a tanta lungimiranza e cospicui investimenti nel settore tecnologico. Non a caso è la Nissan Leaf è il modello elettrico più venduto al mondo.

La concorrenza non lascia scampo e Nissan ha dovuto velocemente adeguarsi, vista la rapidità con cui sono state prodotte le auto elettriche di ultima generazione. Nissan Leaf gode di un successo inalterato e meritato già da qualche anno: è un auto 100% elettrica, si può ricaricare anche da casa con una ricarica domestica e costa circa 29mila euro. Disponibile in 6 colori, incoraggiata da incentivi e risparmi fiscali, Nissan Leaf è ancora ciò che di meglio si può trovare sul mercato delle auto a motore elettrico. Rispetto al modello Tesla, ha però un’autonomia più ridotta (100-160km con una batteria da 24KWh e 200 con una da 30 KWh). Si tratta infatti di un veicolo proposto soprattutto per la città, dov’è più facile trovare colonnine da ricarica, e trovare  parcheggio, grazie alle dimensioni ridotte.

Per questo occorre un aggiornamento concreto della Nissan Leaf, che non avviene ormai dal 2010. Il debutto del nuovo modello è previsto il prossimo 6 settembre. Le indiscrezioni si rincorrono, ma a quanto pare il nuovo modello sarà più grande, godrà di maggiore autonomia… in poche parole sarà più performante! E, tanto per restare in tema Tesla, si parla già di una nuova batteria da 60 kWh, oltre ad vero e proprio restyling e un ProPilot 01 per la guida autonoma.

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Nissan Leaf contro model 3Acquistare un auto elettrica: vantaggi e svantaggi

Non sappiamo per quanto ancora la benzina e i suoi derivati domineranno il mercato dei mezzi di trasporto. Le auto elettriche, come abbiamo già specificato, non rappresentano il futuro, sono il presente. Un presente nel quale non esistono più costi di manutenzione né cambi dell’olio. Il “pieno” di ricarica ha un impatto ridotto sul portafoglio. Le auto elettriche, poi, producono emissioni di CO₂ minime o nulle. Ed esistono notevoli risparmi fiscali ed una politica globale di incentivi per poterle scegliere in modo del tutto conveniente. Questi nuovi veicoli stanno raggiungendo standard elevati: sono silenziosi, eppure dotati di accessori che li rendono sportivi, risultano sicuri e comunque performanti come le auto a benzina.

Raggiunti questi notevoli obiettivi, è solo il costo l’unico svantaggio più grande: Tesla model 3 costerà, in euro, una cifra pari a 40-50 mila. E non è certo alla portata di tutti. Nissan Leaf dovrebbe invece attestarsi sui 35 mila euro.  A settembre ne sapremo di più.

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Tesla Model 3: i primi 30 esemplari consegnati da Elon Musk il 28 luglio https://www.business.it/tesla-model-3-primi-30-esemplari-consegnati-elon-musk-28-luglio/ Sat, 19 Aug 2017 06:00:29 +0000 https://www.business.it/?p=12075 Freemont, California, ore nove della sera del 28 luglio; Elon Musk, “padre padrone” di Tesla, è apparso un po’ emozionato al momento di consegnare, ai primi 30 proprietari, le chiavi delle loro nuove Model 3. Una presentazione che è stata anche uno show C’era attesa per la presentazione del nuovo prodotto Tesla, la Model 3,… Leggi tutto »Tesla Model 3: i primi 30 esemplari consegnati da Elon Musk il 28 luglio

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Freemont, California, ore nove della sera del 28 luglio; Elon Musk, “padre padrone” di Tesla, è apparso un po’ emozionato al momento di consegnare, ai primi 30 proprietari, le chiavi delle loro nuove Model 3.

Una presentazione che è stata anche uno show

C’era attesa per la presentazione del nuovo prodotto Tesla, la Model 3, la prima berlina di medie dimensioni “elettrica”. Elon Musk ha portato tutti a Freemont, in California, nel piazzale antistante alla sua fabbrica, sul quale era stato allestito un palco dove spiccava un modello della nuova vettura, con carrozzeria di colore rosso, sicuramente appariscente e di grande effetto scenografico. Una location nella quale, pur apparendo emozionato, Elon Musk si è confermato un padrone di casa veramente piacevole, ed ha consegnato personalmente le chiavi delle auto ai primi 30 “fortunati” che potranno guidare la Model 3 di Tesla. Dopo questo show ora le attenzioni di tutto il mondo dell’auto si concentrano sul fatto se Tesla riuscirà a rispettare gli impegni di produzione che aveva annunciato dodici mesi fa. Dopo il suo annuncio della produzione della Model 3, sono infatti pervenuti in breve tempo 400mila ordini, e Musk fece sapere di poter produrre, già nel secondo semestre del 2017, 100mila o esemplari.

Nello scorso luglio però, questa affermazione era già stata corretta al ribasso e si parlava di un numero di esemplari ridotto da consegnare entro la fine del 2017, pari a 20mila unità. Una correzione che risulta perfettamente in linea con quelle che sono state le abitudini di Musk negli anni passati.

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Presentata la nuova model 3 da elon muskLa Model 3 dal vivo

Un anno fa ci fu la presentazione del “concept”, e dal punto di vista dell’estetica, il modello consegnato ha solo delle piccole differenze, rispecchiando quanto visto in precedenza sulla Model S, della quale rappresenta una versione più piccola e sicuramente più abbordabile.

Rispetto alla sorella maggiore sulla Model 3 saranno presenti un minor numero di funzioni e sarà inferiore anche la potenza, come ha chiarito lo stesso Musk durante la presentazione. Minore naturalmente anche l’autonomia della vettura. Un’altra differenza rispetto alla Model S è la mancanza delle maniglie a scomparsa automatica, che erano una delle caratteristiche peculiari del modello più grande. La Model 3 inoltre, non potrà adottare la configurazione a “sette sedili” a causa della lunghezza ridotta rispetto alla Model S. Nella sua presentazione, Elon Musk ha inoltre spiegato che lo schermo posizionato al centro della plancia, di formato ridotto, pari a 15 pollici, conterrà sia l’infotainment che il quadro strumenti. Il Ceo di Tesla ha anche spiegato che questo modello, con una maggiore autonomia, ha anche bisogno di un minor numero di informazioni. Oltre a quanto dichiarato da Musk, è filtrata anche la notizia che della Model 3 saranno realizzate in tutto due versioni

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nuova tesla model 3 presentata a FreemontModel 3, prezzi e sicurezza

Come di consueto, Musk non si è fermato a contrastare le perplessità riguardanti la sua produzione di auto elettriche, ed ha invece puntato dritto sulla “sicurezza”, davanti ad una folla dei suoi impiegati. Secondo il Ceo di Tesla, questa nuova vettura ha maggiore sicurezza della Volvo S60, che il costruttore ha dichiarato essere la “seconda vettura più sicura al mondo”. Per quanto riguarda i prezzi di vendita, il modello “standard” ha un prezzo di 35mila dollari, a cui corrisponde una autonomia su strada pari a 354 chilometri, ma con dati di rilievo per quanto riguarda lo spunto e la velocità massima. I dati della Model 3 parlano infatti di 5,6 secondi necessari per passare da 0 a 100 chilometri orari e di 200 chilometri orari di velocità massima. Con il modello a maggiore autonomia, questa raggiungerà circa 500 chilometri, ed anche le altre prestazioni saranno leggermente maggiori, 225 chilometri orari di velocità massima e 5,1 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari. Maggiore naturalmente anche il prezzo, che si attesta a quota 44mila dollari. In entrambi i casi la Model 3 avrà trazione posteriore.

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elon musk presenta model 3

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