Novità auto 2018 Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/auto-e-motori/ I segreti del potere - Notizie e retroscena Tue, 17 Jan 2023 12:31:50 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 https://www.business.it/wp-content/uploads/2023/01/cropped-Favicon_Business.it_-32x32.jpg Novità auto 2018 Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/auto-e-motori/ 32 32 La Casa Bianca offre agli americani l’ennesima ragione per acquistare subito un’auto elettrica https://www.business.it/casa-bianca-perche-acquistare-subito-auto-elettrica/ Tue, 04 Dec 2018 12:15:23 +0000 https://www.business.it/?p=36508 Il consulente economico della Casa Bianca Larry Kudlow ha dichiarato che le sovvenzioni per i veicoli elettrici di Tesla e di altre case automobilistiche potrebbero terminare nel 2021.

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Quando alcuni mesi fa, il CEO di Tesla, Elon Musk, ha introdotto la Model 3 a basso costo, ha detratto migliaia di incentivi fiscali federali dal prezzo stabilito. Lunedì scorso, secondo l’agenzia di stampa internazionale Reuters, il consulente economico della Casa Bianca Larry Kudlow ha dichiarato che le sovvenzioni per i veicoli elettrici di Tesla e di altre case automobilistiche potrebbe di fatto terminate nel 2020 o nel 2021.

Quale scenario riguardo la mobilità elettrica, dunque cosa si prospetta per gli Stati Uniti?
L’amministrazione del Presidente Donald Trump ha a lungo ventilato l’idea di eliminare il cosiddetto tax break. La settimana scorsa è stato dichiarato pubblicamente il pensiero di tagliare le sovvenzioni per veicoli elettrici per la General Motors: ciò dopo l’annuncio e l’intenzione di chiudere cinque stabilimenti automobilistici statunitensi.

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Sussidio e credito d’imposta a tempo

Allo stato attuale, gli americani che acquistano un veicolo elettrico qualificato (come la Nissan Leaf, Chevy Bolt, o qualsiasi modello Tesla) ricevono un credito d’imposta del valore di 7.500 dollari. 
Questo è un grosso pezzo destinato ad incentivare l’adozione di veicoli elettrici. Ma c’è un ostacolo per i produttori di automobili, perché dopo 200.000 veicoli elettrici venduti, il sussidio viene dimezzato ogni sei mesi fino a quando non scompare.

Tesla ha raggiunto la sua 200.000esima vendita EV lo scorso luglio, quindi il programma di incentivi sta pian piano diminuendo. Gli acquirenti di Tesla hanno ancora diritto a un credito d’imposta, anche se alla fine del 2019 la cifra scenderà a $ 1.875. Entro la fine dell’anno si prevede che anche General Motors raggiunga le 200.000 vetture.

Per altre case automobilistiche come Volvo, Volkswagen e Toyota, che di fatto si trovano ben lontane dal limite di 200.000 auto, la fine delle sovvenzioni potrebbe seriamente danneggiare i loro ambiziosi obiettivi di produrre di più, se non addirittura di passare interamente a veicoli elettrici nei prossimi anni.

Non sono tutte notizie negative per veicoli a basse emissioni, in quanto molti stati e persino le giurisdizioni locali stanno spingendo su rimborsi, crediti ed agevolazioni fiscali per l’EV, aumentando le reti e le infrastrutture di ricarica elettrica.

Tesla ha promosso un programma di tassazione federale per anni agli aspiranti acquirenti e ha cercato di cambiare la legge relativa al cap per tutti i veicoli elettrici. Elon Musk ha ripetutamente sostenuto l’imposizione di una tassa sul carbonio per disincentivare l’uso tradizionale dell’automobile.

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GeneralMotors

Le posizioni di Tesla e General Motors

I principali attori sulla scena, Tesla e GM, sono completamente coinvolti nella questione e mentre un portavoce di GM ha detto che la società sostiene il credito al consumo e non pensa che ci dovrebbe essere un limite, Tesla ha rifiutato di commentare.
Riteniamo che una parte importante del raggiungimento di un futuro a emissioni zero e la creazione degli Stati Uniti come leader nell’elettrificazione sia continuare a fornire un credito d’imposta federale per contribuire a rendere i veicoli elettrici più accessibili per tutti i clienti”, questa la posizione ufficiale della General Motors, mentre quella ufficiale di Tesla, risale ad ottobre, ed è stata resa nota sulla CNBC:

Tesla è riuscito nonostante i sussidi governativi, non a causa loro. Studi di terze parti hanno dimostrato che i nostri più grandi concorrenti, tra cui l’industria del petrolio e del gas, ricevono trilioni di dollari in sussidi ogni anno. In confronto, Tesla non riceve praticamente nulla ma riesce ancora a competere con questi giganti. Preferiremmo molto una parità di condizioni in cui tutte le società vadano a zero incentivi “.

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Dopo l’incidente mortale, Uber porta di nuovo su strada i veicoli a guida autonoma https://www.business.it/dopo-lincidente-mortale-uber-porta-di-nuovo-su-strada-i-veicoli-a-guida-autonoma/ Mon, 12 Nov 2018 13:17:00 +0000 https://www.business.it/?p=35109 Dopo il blocco, successivo all’incidente mortale avvenuto in Arizona lo scorzo marzo, Uber ha iniziato a testare nuovamente auto a guida autonoma su strada.

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Uber, l’azienda leader nel servizio di trasporto automobilistico privato, ha iniziato a testare nuovamente auto a guida autonoma, dopo il blocco successivo all’incidente mortale avvenuto in Arizona.

Sette mesi dopo quel tragico evento, costato la vita ad una donna, Uber dichiara ufficialmente di essere pronto a rimettere in moto le sue auto a guida autonoma.

La società ha rilasciato un nuovo rapporto di sicurezza dopo aver richiesto all’Amministrazione nazionale per la sicurezza del traffico delle autostrade degli Stati Uniti il ​​permesso di iniziare a testare i propri veicoli a guida autonoma su strade pubbliche nello stato della Pennsylvania.

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La dichiarazione del CEO di Uber

Nel rapporto, Uber ha descritto una serie di modifiche di sicurezza apportate in seguito all’incidente mortale accaduto lo scorso marzo nella cittadina di Tempe.
L’azienda ha affermato che d’ora in poi metterà due operatori umani in ciascun veicolo a guida autonoma, uno per sedersi al volante e un altro per monitorare il sistema dal sedile del passeggero, al fine di garantire sicurezza e affidabilità.

Siamo profondamente dispiaciuti per l’incidente a Tempe, in Arizona, avvenuto lo scorso marzo”, ha dichiarato il CEO di Uber Dara Khosrowshahi in un recente post sul suo blog. “Nei mesi successivi, abbiamo intrapreso una revisione completa degli approcci di sicurezza, dallo sviluppo del sistema e alla cultura di ATG. Abbiamo adottato un approccio misurato e graduale per tornare ai test su strada, iniziando prima con la guida manuale nella città di Pittsburgh. Ci siamo impegnati a fornire questo rapporto sulla sicurezza prima di tornare ai test su strada in modalità self-driving, e torneremo su strada solo quando avremo implementato i processi, rendendoli migliori“.

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La svolta di Uber

Se Uber vince l’approvazione del pubblico e della autorità, ciò rappresenterà la prima volta in cui l’azienda sarà in grado di testare le sue auto a guida autonoma sulle strade pubbliche, a partire dal fatale incidente di Tempe. (L’azienda in precedenza ha ottenuto l’approvazione per riportare i veicoli sulla strada a Pittsburgh  ma solo in “modalità manuale”, in cui sono guidati come qualsiasi altra auto.) L’incidente, avvenuto in Arizona, ha nutrito numerosi dubbi sull’affidabilità delle auto a guida autonoma di Uber, così come è avvenuto nel mondo in occasione di incidenti che hanno coinvolto auto a guida autonoma.

Per quanto riguarda il caso particolare di Uber, gli investigatori hanno scoperto che il sistema dell’auto non avvertiva il conducente del pedone sulla strada, anche se i suoi sensori l’avevano rilevata. E la macchina, in quel particolare gionro, non rallentò né frenò dopo che la donna fu scoperta dal radar. L’autista, che avrebbe dovuto sorvegliare la strada, è stato poi scoperto che si trovava a guardare un programma sulla tv a pagamento Hulu al momento dell’incidente.

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Volvo news, la produzione della nuova S60 a Charleston, U.S.A. https://www.business.it/volvo-news-la-produzione-della-nuova-s60-a-charleston-u-s-a/ Wed, 20 Jun 2018 12:44:07 +0000 https://www.business.it/?p=28776 Volvo ha da poco lanciato il suo nuovissimo prodotto di punta, la S60, ma le novità non finiscono qui. Sarà presto avviata la produzione del nuovo stabilimento in Carolina, nella città di Charleston. Questo avrà un’importanza fondamentale in quanto aprirà un nuovo canale negli Usa, mercato fertile per un’innovativa concezione di mobilità.  Nella nuova pubblicità… Leggi tutto »Volvo news, la produzione della nuova S60 a Charleston, U.S.A.

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Volvo ha da poco lanciato il suo nuovissimo prodotto di punta, la S60, ma le novità non finiscono qui. Sarà presto avviata la produzione del nuovo stabilimento in Carolina, nella città di Charleston.

Questo avrà un’importanza fondamentale in quanto aprirà un nuovo canale negli Usa, mercato fertile per un’innovativa concezione di mobilità. 

Nella nuova pubblicità del sito si legge a chiare lettere: “Nuova Volvo V60. Una station wagon lussuosa e versatile per vivere al meglio ogni momento della vita”. La berlina sarà il prodotto di punta della casa nei prossimi anni. 

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La nuova direzione di Volvo

La casa automobilistica svedese, acquisita dalla cinese Geely ben 8 anni fa ha deciso di puntare tutto non solo su nuovi modelli innovativi e performanti, ma anche su una linea produttiva che farà sempre più spazio alla mobilità elettrica, dichiarando ufficialmente che già dal 2025 le vetture Volvo potranno vantare il 25% di plastica riciclata. Un ulteriore balzo in avanti, verso quel futuro e quella mobilità che stanno letteralmente conquistando i mercati delle auto.

Lo stabilimento inaugurato a Charleston si trova nella Carolina del Sud e comincerà la produzione della nuova berlina già dal 2019. Saranno poi prodotti modelli XC90, comprese le varianti ibride plug-in.

Volvo stima quindi che la produzione S60 inizierà in autunno, ma la prossima vettura XC90 non sarà invece completata almeno fino al 2021. Quando l’intera produzione funzionerà a pieno regime, il nuovo stabilimento dovrà essere in grado di costruire circa 150.000 auto all’anno.

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La produzione del nuovo sito di Charleston

Indipendentemente dal veicolo e dall’auto di punta, qualsiasi cosa venga prodotta dallo stabilimento Volvo di Charleston sarà destinata non solo agli Stati Uniti, ma a tutti i clienti internazionali. Gli Stati Uniti però ricopriranno senza dubbio il ruolo di “principale benefattore”. In che senso? Non solo in termini di automobili, ma soprattutto in termini di posti di lavoro: Volvo investirà circa 1,1 miliardi di dollari nella sua produzione Usa, e nei prossimi anni, l’impianto dovrebbe creare 4.000 nuovi posti di lavoro solo nell’area di Charleston.

Non si tratterà solo di ruoli tecnici come il montaggio, ma il sito avrà anche un edificio per uffici con 300 membri dello staff che lavoreranno nel settore di ricerca e sviluppo, acquisti, qualità e vendite.

Il tempismo di Volvo non potrebbe essere migliore. Con le voci che girano a proposito di tariffe incombenti su auto di lusso costruite a livello internazionale, stabilire una base operativa negli Stati Uniti è un’idea più che saggia e a dir poco lungimirante. Inoltre la piattaforma della S60 al suo interno potrà significare che esiste la possibilità concreta che la casa automobilistica potrebbe spostare la produzione aggiuntiva negli Stati Uniti senza doversi reinventare ulteriormente. 

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La mobilità elettrica e i governi che hanno deciso di investire https://www.business.it/la-mobilita-elettrica-e-i-governi-che-hanno-deciso-di-investire/ Tue, 05 Jun 2018 08:00:57 +0000 https://www.business.it/?p=27882 Le auto elettriche rappresentano da sole circa l’uno percento del mercato automobilistico statunitense ma, negli ultimi tempi, la percentuale potrebbe cambiare visto che sono in arrivo grandi somme dai governi per promuovere proprio i veicoli elettrici. La scorsa settimana gli stati di California, New York e New Jersey hanno annunciato importanti investimenti per i veicoli… Leggi tutto »La mobilità elettrica e i governi che hanno deciso di investire

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Le auto elettriche rappresentano da sole circa l’uno percento del mercato automobilistico statunitense ma, negli ultimi tempi, la percentuale potrebbe cambiare visto che sono in arrivo grandi somme dai governi per promuovere proprio i veicoli elettrici.

La scorsa settimana gli stati di California, New York e New Jersey hanno annunciato importanti investimenti per i veicoli elettrici, in particolare per le opzioni di ricarica rapida, le ricariche a domicilio ed altre infrastrutture di ricarica.

In California verranno investiti circa 738 milioni nei prossimi cinque anni, volti ad espandere la rete di ricarica dello stato per auto personali, camion elettrici e altri veicoli più grandi.
Il programma EV di New York sta portando invece 250 milioni di dollari per 200 caricabatterie veloci su strade e città, oltre a 400 stazioni di ricarica pubbliche in parcheggi, aeroporti e stazioni ferroviarie.

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Il piano di investimenti

Nel New Jersey ad esempio c’è un grosso piano: la società di servizi statali sta investendo 300 milioni di dollari per costruire le 200 stazioni di ricarica dello stato in una rete da 50.000 abitanti. Dove? Nei quartieri, nei parchi, negli uffici e lungo le strade principali. Si spera che i circa 16.000 veicoli elettrici del New Jersey si espanderanno fino a diventare 275.000 nei prossimi sette anni.

Lo stato del New Jersey sta anche esaminando la legislazione per costruire 600 nuove stazioni di ricarica entro il 2020 e fornire incentivi per i nuovi conducenti di veicoli a emissioni zero.

Questi cospicui incentivi per l’elettrificazione e la mobilità elettrica hanno più rilevanza anche perché i grandi operatori del settore stanno ottenendo più soldi grazie all’opzione del carburante alternativo.

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L’esempio di Fiat Chrysler

Fiat Chrysler è l’ultima di molte aziende automobilistiche a fissare obiettivi “aggressivi” per i veicoli elettrici, dimostrando che l’industria automobilistica sta scommettendo anche proprio su fonti alternative al carburante: non sono infatti solo i governi attenti al problema delle emissioni e che quindi cercano di raggiungere gli obiettivi di riduzione dei gas serra: oramai anche il mondo delle automobili va verso quella direzione.

Venerdì scorso l’amministratore delegato di Fiat Chrysler, Sergio Marchionne, ha dichiarato che nel  gruppo automobilistico sarebbe disposto a spendere più di 10 miliardi di dollari per costruire una parte elettrica più robusta ed efficiente rispetto alla produzione attuale, e una grossa fetta del budget di circa 52 miliardi verrà stanziata per i prossimi cinque anni. Tutte le jeep della compagnia saranno elettriche entro il 2022 e il costruttore automobilistico avrà quattro SUV completamente elettrici. Tutto sommato, ciò porterà la produzione ad un totale di 30 veicoli ibridi o completamente elettrici nei prossimi quattro anni.

I piani di Fiat Chrysler seguono quelli di un elenco crescente di case automobilistiche come la Volvo, con piani specifici per far diventare la produzione completamente elettrica a partire dal prossimo anno. Proprio la General Motors vorrebbe ottenere 20 veicoli completamente elettrici già disponibili nel 2023.

Non si tratta di un fatto solo ambientale: queste aziende sono consapevoli che la domanda di veicoli elettrici sta aumentando notevolmente. Solo il mese scorso, l’American Automobile Association ha rilevato che il 20 percento (con aumento del 5% rispetto all’anno precedente) degli americani desidera la prossima auto ad alimentazione elettrica.

E se a Elon Musk piacerebbe che quei 50 milioni di americani comprassero tutti Tesla, grazie al  sostegno del governo, i benefici fiscali e l’aumento dei prezzi del gas, sempre più aziende potrebbero offrire un’alternativa elettrica ai veicoli a carburante.

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Auto a guida autonoma, in calo la fiducia dei consumatori https://www.business.it/auto-guida-autonoma-calo-fiducia-consumatori/ Wed, 23 May 2018 09:21:53 +0000 https://www.business.it/?p=25677 Dopo un incredibile entusiasmo iniziale, la maggior parte dei sostenitori delle auto a guida autonoma sta perdendo fiducia a causa dei recenti incidenti mortali riportati dalle cronache. Le auto a guida autonoma possiedono sicuramente le carte in regola per diventare i mezzi di trasporto del futuro, in quanto il loro scopo è quello di garantire… Leggi tutto »Auto a guida autonoma, in calo la fiducia dei consumatori

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Dopo un incredibile entusiasmo iniziale, la maggior parte dei sostenitori delle auto a guida autonoma sta perdendo fiducia a causa dei recenti incidenti mortali riportati dalle cronache.

Le auto a guida autonoma possiedono sicuramente le carte in regola per diventare i mezzi di trasporto del futuro, in quanto il loro scopo è quello di garantire spostamenti più facili, più produttivi e più sicuri.

Gli esiti del sondaggio

Un recente sondaggio, pubblicato pochi giorni fa dall’American Automobile Association, ha rilevato che il 73% dei conducenti americani ha paura di guidare un veicolo autonomo. Questa percentuale è aumentata del 10 % rispetto allo stesso sondaggio fatto circa 6 mesi fa.

All’incirca il 64 % ha dichiarato di avere troppa paura di mettersi alla guida di un veicolo autonomo.

Questi dati mostrano un aumento di paura e scetticismo riscontrati per i veicoli a guida autonoma sopratutto in seguito agli incidenti mortali avvenuti marzo in Arizona.

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bmw-guida-autonomaLa tecnologia che intimorisce

Anche un altro sondaggio, condotto dal sito di acquisto di automobili CarGurus, ha rivelato che i proprietari di auto non sono ancora pronti a scambiare i loro veicoli convenzionali con veicoli a guida autonoma. L‘84% dei 1.873 proprietari di auto statunitensi intervistati in aprile ha dichiarato di non essere pronto a possedere un’auto a guida autonoma per almeno i prossimi cinque anni.
Inoltre il 79% degli intervistati ha dichiarato di non essere entusiasta della nuova tecnologia, che ritiene instabile e non abbastanza sicura.

Tesla è senza dubito reputato come il miglior marchio di fiducia per lo sviluppo della tecnologia delle auto a guida autonoma. Complice quell’Elon Musk imprenditore che grazie alla sua intraprendenza e lungimiranza ha saputo creare un brand che unisce in sé il futuro, l’innovazione e la potenza dirompente. Sempre secondo i sondaggi, una reputazione negativa viene accostata invece a Waymo, azienda automobilistica autonoma di Google, che è stata ritenuta affidabile solo dal 5% dei conducenti intervistati. Eppure si tratta di un’impresa solida e di successo.

Si può quindi concludere che la sicurezza ha giocato un ruolo importante nel modo in cui le persone si sentono rispetto alle auto che guidano da sole, sia per chi si è dimostrato inizialmente  entusiasta, sia per chi è invece è tutt’oggi preoccupato.

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Il caso GPS e la reazione dei consumatori

In realtà osservare con attenzione le auto a guida autonoma e conoscerne e fondo i meccanismi può placare molti timori. Daniel McGehee, direttore del National Advanced Driving Simulator, e docente di ingegneria all’Università dello Iowa, ha accostato i risultati del sondaggio mostrano quelli che più di vent’anni fa stavano monitorando i sistemi di navigazione GPS per la mappatura. Il feedback iniziale dei consumatori infatti era stato quello secondo cui il GPS era ritenuta “la cosa più stupida del pianeta”. Le prime ricerche infatti indicavano, in maniera del tutto erronea, che le persone non avrebbero mai usato il GPS poiché utilizzavano mappe cartacee.

Uber-incidente

E pensare che oggi siamo addirittura nell’era di Google Maps, dove la maggior parte delle persone preferisce il tracciamento digitale a qualsiasi tipo di mappa cartacea. Perciò anche le affermazioni fatte da McGehee possono inquadrare la paura delle auto a guida autonoma in una primissima fase iniziale di timore, che verrà poi superata dalle innovative funzionalità e le alte performance una volta sperimentate.

Per i consumatori risulta infatti estremamente difficile accettare le nuove tecnologie fino a quando non le hanno provate di persona, ma le nuove tecnologie sono certo fatte per migliorare ed alzare gli standard qualitativi della guida su strada, garantire una performance differente, avere meno impatto ambientale. Se questo quindi è il loro scopo su carta, attendiamo di conoscere gli esiti reali al più presto. 

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Concorrenza Tesla, in arrivo Energy Solar, il tetto Nissan a energia solare https://www.business.it/concorrenza-tesla-arrivo-energy-solar-tetto-nissan-energia-solare/ Sat, 19 May 2018 07:00:28 +0000 https://www.business.it/?p=25439 Il settore delle auto elettriche è in continua crescita ed espansione. Le chiamano “auto del futuro” e sembra proprio che sostituiranno in tutto e per tutto i vecchi motori a benzina. Tesla è l’azienda di riferimento, guadata dal mondo intero per i modelli all’avanguardia della mobilità elettrica. Ma altre aziende come Volvo e Nissan stanno… Leggi tutto »Concorrenza Tesla, in arrivo Energy Solar, il tetto Nissan a energia solare

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Il settore delle auto elettriche è in continua crescita ed espansione. Le chiamano “auto del futuro” e sembra proprio che sostituiranno in tutto e per tutto i vecchi motori a benzina.

Tesla è l’azienda di riferimento, guadata dal mondo intero per i modelli all’avanguardia della mobilità elettrica. Ma altre aziende come Volvo e Nissan stanno puntando alla produzioni di veicoli elettrici, facendo accrescere notevolmente la concorrenza. La casa automobilistica giapponese ha deciso di puntare su soluzioni innovative riguardo l’ambito energetico a 360 gradi. Così ha presentato il progetto Energy Solar, che richiama il già noto esperimento Tesla Solar Roof.

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tetto solare tesla

Solar Roof di Tesla

Elon Musk è un tipo versatile, lo sappiamo bene. Col tempo e grazie alle sue innovazioni abbiamo imparato a conoscerlo: si batte per un mondo più green, dove anche la tecnologia più all’avanguardia può collaborare con progetti sostenibili. Solar Roof fa parte di queste idee. Testate dagli stessi dipendenti Tesla, le tegole sono state create per supportare un normalissimo tetto, sfruttando però l’energia grazie ad una batteria Powerwall integrata. Il tetto solare Tesla può dunque trasformare la luce solare in elettricità, in quanto l’energia che viene trattenuta durante il giorno può essere utilizzata in ogni momento, rendendo l’abitazione completamente autonoma, anche in caso di blackout.

Tetto solare TeslaEnergy Solar Nissan: cos’è

Questo progetto deve essere piaciuto tanto che anche Nissan ha presentato un’idea molto simile: si chiama Energy Solar e per ora l’offerta è indirizzata verso il mercato inglese. Si tratta di un impianto dedicato alla produzione e allo sfruttamento dell’energia prodotta dal sole in ambito esclusivamente domestico.

Gli scettici del settore hanno subito storto il naso, giudicando negatività la scelta del mercato del Regno Unito visto il tempo atmosferico che caratterizza l’isola. Ma la Nissan ha assicurato che pannelli sono in grado di lavorare in modo efficiente anche in situazioni di cielo coperto e non necessariamente sereno.

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Come funzionerà?

Il meccanismo dell’energia solar è semplice: sarà convogliato all’interno di batterie rigenerate, che sono state già applicate ad automobili della casa automobilistica. Energy solar sarà in grado di far risparmiare circa il 66% della bolletta consueta, mentre l’investimento iniziale potrà essere recuperato con gli incentivi statali. É stato stimato su una media di circa 4.450 euro a impianto.

Potrebbe in futuro arrivare anche da noi, dipende chi tra Tesla e Nissan sarà in grado di ottenere maggiori risultati ed espandersi anche in Europa.

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Ferrari a motore ibrido, Marchionne si arrende al cambiamento di mercato https://www.business.it/ferrari-motore-ibrido-marchionne-si-arrende-al-cambiamento-mercato/ Thu, 17 May 2018 12:22:54 +0000 https://www.business.it/?p=25350 Quante volte abbiamo sentito dichiarazioni sulle auto del futuro? Siamo veramente tutti d’accordo sul fatto che le macchine alimentate a benzina e diesel rappresenteranno solo un ricordo? Finora le grandi case automobilistiche hanno dichiarato la volontà di passare completamente all’alimentazione elettrica, dandosi obiettivi concreti e date da rispettare. Da Volvo, a Tesla, da Nissan, a… Leggi tutto »Ferrari a motore ibrido, Marchionne si arrende al cambiamento di mercato

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Quante volte abbiamo sentito dichiarazioni sulle auto del futuro? Siamo veramente tutti d’accordo sul fatto che le macchine alimentate a benzina e diesel rappresenteranno solo un ricordo?

Finora le grandi case automobilistiche hanno dichiarato la volontà di passare completamente all’alimentazione elettrica, dandosi obiettivi concreti e date da rispettare. Da Volvo, a Tesla, da Nissan, a Ford e BYD, tutte hanno mostrato le proprie iniziative in merito. Tranne la Fiat, quella nostra Fiat, diventata Chrysler e guidata dal lungimirante manager Marchionne.

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L’opinione di Marchionne

Il famoso amministratore delegato ha più volte ufficializzato la propria opinione in merito, criticando il trend che vuole l’auto elettrica come la sola e unica alternativa di mobilità futura. Scettico sull’impatto ambientale e sulla reale accessibilità di costi, Marchionne è stato, in rappresentanza della stessa FCA, una voce fuori dal coro.

Ma il trend è forte: Elon Musk e la sua Tesla, come ogni altra innovazione che si rispetti, continuano a ricevere consensi. E così anche l’A.D. italiano ha dovuto rivedere le sue posizioni, tant’è che ha proposto i nuovi modelli Ferrari con motore ibrido.

In un mondo come quello attuale, alla continua ricerca di soluzioni tecnologiche che rispettino l’ambiente e la salute dell’uomo, l’auto elettrica si propone come il modello di trasporto più efficiente e innovativo rispetto alle automobili di quotidiana fruizione, alimentate ancora da benzina e diesel.

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La gamma Ferrari 2022: sarà ibrida

Per questo i modelli i nuovi modelli Ferrari previsti entro il 2022 avranno tutti il motore ibrido. Le mitiche macchine targate con il cavallo hanno finora consumato moltissima benzina. La vecchia combustione interna, che per i più appassionati garantisce quel rombo di motori e quell’accelerazione tale da far aumentare l’adrenalina, di certo non sparirà del tutto.

Marchionne ha infatti dichiarato che “Alcuni clienti vorranno la combustione”, motivo per cui le splendide testa rossa non a benzina non spariranno definitivamente.

Ma è tempo di adeguarsi a leggi più ambientali più rigide e ad una proposta alternativa che ormai sta prendendo in seria considerazione il passaggio completo dall’alimentazione a petrolio rispetto all’avvento delle colonnine elettriche.

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europa green ritorno delle auto elettriche 2

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Motori news, Volvo presenta il primo camion elettrico per la spazzatura https://www.business.it/motori-news-volvo-camion-elettrico-spazzatura/ Sat, 12 May 2018 06:30:31 +0000 https://www.business.it/?p=24970 Quante volte siete stati infastiditi dal fastidioso rumore del camion della spazzatura? Soprattutto se passo vicino alla vostra abitazione, disturbandovi magari la mattina presto. Questo inconveniente, tanto odiato quanto utile per il servizio che effettua, potrebbe presto appartenere al passato. Il noto marchio automobilistico Volvo ha lanciato il progetto di un camion elettrico molto più… Leggi tutto »Motori news, Volvo presenta il primo camion elettrico per la spazzatura

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Quante volte siete stati infastiditi dal fastidioso rumore del camion della spazzatura? Soprattutto se passo vicino alla vostra abitazione, disturbandovi magari la mattina presto. Questo inconveniente, tanto odiato quanto utile per il servizio che effettua, potrebbe presto appartenere al passato.

Il noto marchio automobilistico Volvo ha lanciato il progetto di un camion elettrico molto più silenzioso di quelli attualmente in uso.

Il problema dell’inquinamento acustico causato dai camion della nettezza urbana è un problema molto sentito, sia nelle grandi sia nelle piccole città.

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Il nuovo Volvo FE elettrico, presentato questa settimana, è stato appositamente progettato per ottimizzare l’efficienza e trasportare silenziosamente la spazzatura.

Caratteristiche

Il camion è  alimentato agli ioni di litio e possiede una gamma di 125 miglia. É stato concepito come compattatore per la spazzatura, reso perfetto da zero emissioni. Il camion è stato specificamente costruito al fine di ottenere una guida più silenziosa, con meno vibrazioni sia per i lavoratori della spazzatura che corrono lungo la strada, ma soprattutto per i residenti che finora sono stati disturbati dai grossi camion della spazzatura, sentendo per fino scuotere le mura di casa.

Il debutto in Europa

Volvo FE Electric sarà disponibile in Europa nel 2019 a partire dalla città di Amburgo, in Germania. Il nuovo camion della spazzatura segue la presentazione di Volvo della FL Electric, mostrata al pubblico un mese fa. La FL Electric, simile all’FE, è un camion completamente elettrico con una gamma di 185 miglia più lunga e un motore elettrico con 185 kilowatt di potenza massima.

Il nuovo modello di motore a doppia alimentazione del camion per la spazzatura FE può invece sopportare un sollevamento più pesante e contenere fino a 60.000 kg, perfetto per le esigenze di raccolta dell’immondizia.

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I funzionari della gestione dei rifiuti di Amburgo hanno dichiarato che i suoi 300 veicoli convenzionali di spazzatura rilasciano più di 30 kg di anidride carbonica all’anno. Il camion elettrico Volvo sarà così in grado di alleggerire la città anche dall’inquinamento dell’aria. A tal proposito  sarà proprio l’energia pulita ad alimentare le batterie ricaricabili.

Inoltre, il carrello di cui il camion è dotato, ha una cabina di accesso ribassata per facilitare i movimenti di accensione e spegnimento. E mentre la guida silenziosa è vantaggiosa anche per il conducente, il vantaggio esiste soprattutto per i genitori con i bambini piccoli e per chi possiede animali domestici che, dal rumore del camion della spazzatura sono facilmente spaventati.

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Uber continua la sua espansione e lancia il nuovo servizio Uber Rent https://www.business.it/uber-nuovo-servizio-uber-rent/ Thu, 12 Apr 2018 09:12:38 +0000 https://www.business.it/?p=22791 Uber sta facendo del suo meglio per recuperare la stima e il sostegno dei suoi clienti. Dopo l’incidente mortale avvenuto a Tempe, nel quale una donna è stata investita e uccisa da una delle auto della compagnia in sperimentazione “self driving car”, Uber vuole adesso mostrare nuove opportunità e lo fa mostrando al pubblico una… Leggi tutto »Uber continua la sua espansione e lancia il nuovo servizio Uber Rent

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Uber sta facendo del suo meglio per recuperare la stima e il sostegno dei suoi clienti. Dopo l’incidente mortale avvenuto a Tempe, nel quale una donna è stata investita e uccisa da una delle auto della compagnia in sperimentazione “self driving car”, Uber vuole adesso mostrare nuove opportunità e lo fa mostrando al pubblico una nuova funzione del servizio. Infatti, grazie alla collaborazione con Getaround, con l’app di Uber si potrà anche utilizzare un vero e proprio servizio di car sharing, o di bike sharing. E le novità non finiscono qui.

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La partnership con Getaround

Durante un evento a Washington, DC, il CEO di Uber Dara Khosrowshahi ha fornito una panoramica dei nuovi servizi, che comprendono sia programmi pilota che progetti relativi a nuovi dati. Uber si sta ormai muovendo in direzioni sempre più diverse, l’ordinazione di un’auto grazie all’app sarà solo una delle tante funzioni previste. In primo luogo sono attese partnership importanti come quella con Getaround: si potranno infatti noleggiare auto con facilità ed efficienza.

Uber Rent, il nuovo servizio

La nuova funzione, chiamata Uber Rent, permetterà il noleggio di un’auto da poter guidare autonomamente scegliendo: una serie di auto (SuV, citycar, berlina etc), il tempo dell’utilizzo (un’ora, mezza giornata o un’intero giorno), e dà la possibilità di caricare le informazione sull’app. Quest’ultima darà accesso alle varie opzioni, scegliendo infine l’auto da noleggiare alla quale basta avvicinarsi per sbloccarla e guidarla. Facile e veloce, Uber Rent punta a minimizzare in tempo di noleggio e a rappresentare un’alternativa più efficiente alle numerose realtà, già consolidate del settore.

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L’accordo con Masabi

Questa non è l’unica novità: gli utenti di Uber avranno molte opzioni da considerare come acquistare i biglietti per il trasporto pubblico attraverso l’app grazie a una partnership con il servizio di biglietteria mobile Masabi. La multinazionale MasterCard, che ha investito in Masabi dal 2014, si è dimostrata estremamente soddisfatta della partnership tra Uber e Masabi, definendola come una “pietra miliare”. La MasterCard collabora già con Masabi per far acquistare i biglietti mobile ai pendolari e ai viaggiatori già in transito. MasterCard prevede inoltre la possibilità di effettuare un viaggio dal Connecticut a New York utilizzando una piattaforma di pagamento in-app che copre la corsa Uber su tutto il percorso: sia il biglietto del treno, sia l’accesso alla metropolitana.

Intanto, il servizio di noleggio Uber Rent sarà attivo nella città di San Francisco, per poi spostarsi su Washington e coprire pian piano le maggiori città americane.

Gli studi con SharedStreets e il servizio Uber Bike

Il Ceo Khosrowshahi ha inoltre annunciato l’espansione del servizio Uber Bike, anche questo sarà presto attivo in numerose altre città.

Per quanto riguarda i dati? Khosrowshahi ha introdotto un nuovo programma pilota in Washington DC per esaminare i dati di utilizzo dei clienti. Lavorando con SharedStreets (un sistema per la condivisione di informazioni utilizzabili attraverso le linee urbane e aziendali per aiutare le comunità di tutto il mondo a capire e gestire meglio le loro strade) e le agenzie di trasporto, Uber studierà come vengono utilizzate le diverse modalità di trasporto e come influenzano le strade cittadine e i percorsi che effettuano i clienti.

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Uber Movement

A tutto questo si aggiunge un’altra novità entusiasmante: si tratta di Uber Movement, un progetto di dati che mostra, in modo anonimo, l’uso di Uber, d’ora in poi già utilizzabile 12 nuove città del mondo, comprese: Amsterdam, Bangalore, Brisbane, Cairo, Hyderabad, Melbourne, Mumbai, Nairobi, Nuova Delhi, Perth, Pittsburgh e Toronto.

Uber si sta espandendo, non si tratta più solo di un’azienda che trasporta passeggeri ma sembra aver intrapreso la strada per diventare una vera e propria multinazionale del trasporto a pagamento.

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App per automobile, arriva Parkmobile del gruppo BMW https://www.business.it/app-automobile-parkmobile-bmw/ Tue, 03 Apr 2018 08:46:16 +0000 https://www.business.it/?p=21974 Il mondo high tech e quello dei motori si fondono, rinnovandosi a vicenda continuamente. L’ultima innovazione del gruppo Bmw è l’acquisto di una nuovissima applicazione: la Parkmobile, destinata a diventare la principale guida digitale per trovare parcheggio. Leggi anche: Gli italiani e l’automobile, un rapporto di lunga durata Parkmobile: cos’è e come funziona Più di 100… Leggi tutto »App per automobile, arriva Parkmobile del gruppo BMW

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Il mondo high tech e quello dei motori si fondono, rinnovandosi a vicenda continuamente. L’ultima innovazione del gruppo Bmw è l’acquisto di una nuovissima applicazione: la Parkmobile, destinata a diventare la principale guida digitale per trovare parcheggio.

Leggi anche: Gli italiani e l’automobile, un rapporto di lunga durata

Parkmobile: cos’è e come funziona

Più di 100 città degli Stati Uniti sono già capaci di mostrare quanto sia bloccata una strada specifica, impedendo alla gente di perdere più tempo del necessario per cercare un posto auto. Il servizio è già attivo anche nel Nord Europa, in tutto sono 1000 i conglomerati cittadini che già ne usufruiscono. Nella quotidianità, durante la quale si perde molto tempo a trovare parcheggio, questa app risulta utile ed efficiente, fatta apposta per le necessità di traffico riscontrate nella vita di città.

Infatti sono già 22 milioni gli utenti collegati alla piattaforma, segno che la tecnologia è riuscita a soddisfare un problema sentito dalla maggior parte degli automobilisti.

L’app Parkmobile è disponibile nella versione standard, che risulta gratuita, e nella versione professionale, a 0,99 centesimi al mese che include sconti su tariffe, assistenza stradale e bisogni occasionali e offerte speciali.

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bmw-appUn investimento nel futuro della mobilità digitale

Acquisendo Parkmobile lo scorso gennaio (dopo averne già acquistato una quota nel 2014), la Bmw è diventata il più grande fornitore al mondo per soluzioni di parcheggio digitale.

La casa automobilistica tedesca ha aggiunto la funzionalità Parkmobile al suo sistema di infotainment iDrive, rendendolo già disponibile su tutti i propri modelli più esclusivi.

Non solo risulta un progetto innovativo e veloce per trovare parcheggio, ma è utile nel pagamento consentendo di acquistare il tagliando senza tirare fuori il portafogli, ovvero senza l’uso del contante. Infatti tramite smartphone o tablet, il biglietto del parcheggio potrà semplicemente essere acquistato grazie all’app, oppure sarà disponibile la prenotazione di un posto presso un garage a nostra scelta.

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bmw e start up 2Nuovi mercati, nuove opzioni

A quanto pare, con questa app futuristica e innovativa, BMW vuole conquistare anche il mercato di servizi finanziari e della mobilità, implementando il primato come produttore di automobili mondiale. La casa possiede infatti i marchi prestigiosi di Rolls Royce, Mini, Bmw Motorrad e Bmw, con questa ennesima società ha definitivamente sfondato il mondo del digitale applicato all’industria dell’auto.

Parkmobile ha sede ad Atlanta (Georgia) e possiede circa 100 dipendenti. Questa mossa rivela come il colosso bavarese stia puntando i suoi investimenti, e di conseguenza il suo futuro, verso il mondo della tecnologia, del digitale e dell’innovazione applicate al contesto auto e motori. Parkmobile fa parte di quel settore che avrà uno sviluppo crescente nel prossimo futuro, visto che è riuscito ad unire efficienza e velocità ad un bisogno molto sentito della collettività degli automobilisti. Il futuro della mobilità digitale è arrivato. 

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Mondo del futuro: veicoli a guida autonoma, condivisa ed elettrica https://www.business.it/mondo-del-futuro-veicoli-a-guida-autonoma-condivisa-ed-elettrica/ Sat, 31 Mar 2018 06:30:40 +0000 https://www.business.it/?p=21840 Tra le tantissime innovazioni che ci riserva il futuro potremmo presto usare Lego a grandezza naturale per costruire case, utilizzare internet sulla Luna, impiantare nel cervello umano chip con superpoteri o far qualcosa di altruistico come aiutare le persone e ridurre il divario che esiste tra abbienti e meno abbienti, in un mondo sempre più… Leggi tutto »Mondo del futuro: veicoli a guida autonoma, condivisa ed elettrica

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Tra le tantissime innovazioni che ci riserva il futuro potremmo presto usare Lego a grandezza naturale per costruire case, utilizzare internet sulla Luna, impiantare nel cervello umano chip con superpoteri o far qualcosa di altruistico come aiutare le persone e ridurre il divario che esiste tra abbienti e meno abbienti, in un mondo sempre più interessato dalla crescita della disuguaglianza.

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La rivoluzione della guida

Ma il mondo dell’innovazione è sicuramente più veloce di quanto riusciamo ad immaginare, potremmo infatti approdare in un futuro dove non importerà andare a prendere i figli agli allenamenti di calcio: lo farà un’auto a guida autonoma al posto del genitore, chiamata direttamente dallo smartphone.

Il mondo del futuro non si ferma qui: l’innovazione potrebbe diventare addirittura gratuita e il mondo tecnologico che immaginiamo fervidamente garantirebbe sicurezza e gratuità. Certo, sarebbe utile: lo sviluppo dei veicoli a guida autonoma potrebbero creare un futuro più sicuro e più rispettoso dell’ambiente per un mondo che da tempo è diventato dipendente dalle automobili.

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I dati del Boston Consulting Group

Secondo uno studio recente del Boston Consulting Group i dati sono sorprendenti: negli Stati Uniti nel prossimo 2030 il 25% dei chilometri percorsi da auto private sarà di fatto effettuato da veicoli a guida autonoma, auto condivise, o elettriche, con una diminuzione di circa il 60% dei costi.

La rivoluzione delle auto indipendenti è iniziata e sta andando molto velocemente. Forse le previsioni di un nuovo futuro di cui abbiamo parlato prima sono lontana, mente la mobilità autonoma è già realtà e conquista terreno ogni giorno che passa

Il modo di muoverci in auto cambierà notevolmente, in primo luogo negli Stati Uniti, nei quali la rivoluzione è già iniziata. Secondo il dossier redatto da “The Reimagined Car: Shared, Autonomous, and Electric” sono appunto tre le tendenze che ribalteranno le nostra abitudini in tema di spostamenti: car sharing, guida autonoma e auto elettriche.

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porsche-auto-elettricaContesti in cambiamento

Connessi poi a questi trend saranno ulteriori contesti, sicuramente collegati ad altri tipi di business, che dovranno completamente rigestire la loro natura, partendo ad esempio dalle istituzioni cittadine, che avranno il compito di  ripianificare il transito urbano in maniera diversa e più funzionale soprattutto per quel che riguarda i trasporti pubblici. Inoltre muteranno altri aspetti come quello assicurativo, che registrerà un calo di incidenti e quello dell’energia elettrica, che aumenterà. Infine il settore digitale: il tutto avrà bisogno di un controllo straordinario per organizzare e gestire il nuovo flusso di auto del futuro.

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Tesla Model 3, arriva Siri come dispositivo integrato https://www.business.it/tesla-model-3-siri/ Thu, 22 Mar 2018 13:02:19 +0000 https://www.business.it/?p=21228 Il mondo Tesla è accattivante e presenta innovazioni sempre più futuristiche. L’ultimo modello, la fiammante Tesla Model 3 ha una novità in arrivo: ottiene l’integrazione di Apple Siri. Già le altre versioni Model S e Model X possedevano questo collegamento. Adesso è arrivato il turno della Model 3. La Model 3 possiede un’autonomia di 354… Leggi tutto »Tesla Model 3, arriva Siri come dispositivo integrato

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Il mondo Tesla è accattivante e presenta innovazioni sempre più futuristiche. L’ultimo modello, la fiammante Tesla Model 3 ha una novità in arrivo: ottiene l’integrazione di Apple Siri. Già le altre versioni Model S e Model X possedevano questo collegamento. Adesso è arrivato il turno della Model 3.

La Model 3 possiede un’autonomia di 354 km e 499 km tra versione base e in autonomia estesa. É in grado di raggiungere circa 96,6 km/h in 5,6 secondi. Ha trazione posteriore e comprende due enormi bagagliai, uno posteriore e uno inferiore, con una capacità di 425 litri.

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Apple Siri e Model 3

La nuova funzionalità di collegamento con Apple Siri all’interno dell’abitacolo viene fornita per gentile concessione di un aggiornamento dell’app Tesla iOS, consentendo a tutto il pubblico dei possessori di Model 3 di utilizzare al meglio Siri e interfacciarsi, scoprendo se ad esempio la propria auto è rimasta chiusa, bloccata, non si sa più dove si trova. Inoltre si potrà addirittura far suonare il clacson oppure accendere le luci fuori e dentro l’abitacolo.

Una curiosità interessante sulla questione?

Eccola: Tesla Model 3 e l’Apple Siri applicato ad essa risponde alla chiamata “MyCar” (ovviamente nella versione inglese) piuttosto che a “My Tesla” o a “MyModel 3”. Per questa opzione potrebbero sorgere dei problemi se ad esempio il proprietario possiede più macchine o altri dispositivi ad esso collegati.

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Come funzionerà Siri

Ovviamente i comandi vocali funzionano con “Ehi Siri”, il telefono deve essere necessariamente sbloccato per funzionare, in più, essendo ancora una tecnologia nuova, non è ancora performante al 100%.

Cosa possono fare in questo momento i proprietari di una Tesla Model 3 oltre a sfoggiarla? Con Apple Siri si non può ancora azionare il bagagliaio, modificare la temperatura interna del veicolo o attivare la modalità Valet, ma indubbio che queste funzioni verrano prima o poi attivate. 

Ricordiamo che Tesla Model 3 è un’automobile a propulsione elettrica, ultima versione dopo le elettriche predecessori Model S e Model X, e viene appunto proposta al pubblico a tre volumi.

É stata presentata per la prima volta ufficialmente ad Hawthorne nel 2016 lo stesso dallo stesso fondatore e produttore Elon Musk e prodotta nel 2017 con prezzo di circa 35mila dollari. Alla presentazione ufficiale era stata definita come auto elettrica per il pubblico di massa, poichè meno costosa (si fa per dire) e più concorrenziale delle altre sorelle di categoria.

Il merito del suo successo va attribuito non solo alla tecnologia applicata e ai progressi che catapultano Tesla nel mondo del futuro, ma soprattutto all’enorme aspettativa che Musk sa ogni volta generare nei confronti del pubblico e alla capacità di creare un evento in merito all’uscita di ogni auto elettrica della sua casa automobilistica. 

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Toyota Camry 2018, il battito cardiaco si legge sul display https://www.business.it/toyota-camry-2018-battito-cardiaco/ Thu, 22 Mar 2018 09:27:14 +0000 https://www.business.it/?p=21182 Nella rivista InStyle americana del mese di marzo è in arrivo una grossa novità che ha a che fare con la Toyota Camry. Conoscete questa auto? Negli Stati Uniti è la berlina più venduta, una vettura che in Europa non conosciamo e che appare invece solo nell’universo dei pick-up. Negli Stati Uniti la macchina è… Leggi tutto »Toyota Camry 2018, il battito cardiaco si legge sul display

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Nella rivista InStyle americana del mese di marzo è in arrivo una grossa novità che ha a che fare con la Toyota Camry. Conoscete questa auto?

Negli Stati Uniti è la berlina più venduta, una vettura che in Europa non conosciamo e che appare invece solo nell’universo dei pick-up. Negli Stati Uniti la macchina è osannata come una vera e propria celebrità: tutto è curato nei minimi dettagli, dal materiale, alla plancia fino al il volante, si presenta elegante, raffinata e decisa.

L’ultimo modello è stato presentato in tutto il suo splendore durante l’ultimo Salone di Detroit e il pubblico è rimasto a dir poco estasiato.

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lavoro-automotive-programmatoriIl battito cardiaco sul display

A quanto pare la tecnologia avanza sempre più velocemente, di pari passo con la stessa velocità delle auto, in una corsa verso il futuro e acquisendo prestazioni inimmaginabili.

Quando un’auto è lanciata a tutta velocità, non c’è niente di meglio che aggrapparsi alle maniglie e farsi trasportare in avanti.

La Toyota Camry è capace di un’innovazione a dir poco straordinaria: mentre si tengono strette le maniglie della vettura, si può controllare la velocità del battito cardiaco sul dispaly! Questa straordinaria innovazione si applica semplicemente mettendo i pollici sui sensori di metallo, lo schermo dell’auto si apre e nella consolle è possibile osservare i dati della frequenza cardiaca attraverso un display grafico e un bip che gli corrisponde.

Il design del nuovo schermo luminoso, innovativo e futuristico, è stato creato da Saatchi & Saatachi per la pubblicità sulla rivista. Il direttore creativo del progetto, che ha presentato su Instyle il progetto in anteprima, ha dovuto effettuare molte ricerche e notevoli esperimenti grafici prima di presentarne le bozze d’uscita.

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toyota-camryInnovazione del futuro

Alla fine è uscita e stentiamo a credere che non ne parleranno tutti come “l’auto capace di misurare il battito del cuore”.

Ovviamente non si tratta certo di un elettrocardiogramma, ma e non dobbiamo neanche aspettarci un annuncio medico della frequenza cardiaco. C’è bisogno prima di tutto di un impulso corretto che vada dai pollici alle dita per funzionare bene e, anche se riesce a monitorare ed informare sulla situazione cardiaca, non può dare certo dati utili sulla salute del cuore.

Diciamo pure che dovrebbe emulare l l’esperienza sensoriale della guida, informando in diretta le pulsazioni e, di conseguenza, le emozioni che il nostro cuore prova andando in macchina.

Una grande invenzione o tecnologia superflua? Staremo a vedere!

Ricordiamo infine che la Toyota Camry 2018 parte da un prezzo approssimativo di 24 mila dollari.

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Benzina e diesel, i prezzi aumentano di nuovo https://www.business.it/benzina-diesel-prezzi-aumento/ Thu, 22 Mar 2018 07:30:28 +0000 https://www.business.it/?p=21139 Salgono i prezzi del gasolio. Dopo una sola settimana di rialzi crescenti, che hanno interessato le quotazioni internazionali, la benzina e il diesel registrano costi in aumento. Eni e Italiana Petroli sono stati i primi ad effettuare un centesimo in più sui prezzi sia della benzina che del gasolio. Leggi anche: Mobilità sostenibile, Toyota fa un… Leggi tutto »Benzina e diesel, i prezzi aumentano di nuovo

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Salgono i prezzi del gasolio. Dopo una sola settimana di rialzi crescenti, che hanno interessato le quotazioni internazionali, la benzina e il diesel registrano costi in aumento.

Eni e Italiana Petroli sono stati i primi ad effettuare un centesimo in più sui prezzi sia della benzina che del gasolio.

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I dettagli dei prezzi

Nel dettaglio, ecco gli aumenti: benzina self service a 1,547 euro/litro (+1 millesimo, pompe bianche 1,522), diesel a 1,415 euro/litro (+1 millesimo, pompe bianche 1,392). Benzina servito a 1,665 euro/litro (+1 millesimo, pompe bianche 1,565), diesel a 1,536 euro/litro (+2 millesimi, pompe bianche 1,435). Gpl a 0,637 euro/litro (invariato, pompe bianche 0,626), metano a 0,961 euro/kg (-2 millesimi, pompe bianche 0,952).

I costi sono stati registrati dall’Osservatorio prezzi del ministero dello Sviluppo economico ed elaborati dalla Staffetta.

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Il diesel potrebbe finire entro la fine del 2018

Eppure c’è già chi auspica che la profezia che vede il diesel finire il suo ciclo di vita entro la fine del 2018. Il “dieselgate”, lo scandalo sulle emissioni di Wolkswagen, (che ha visto in queste ultime ore la procura raccogliere dati e informazioni in tutti gli uffici del quartier generale di Wolfsburg e di Monaco,e della Baviera, al fine di monitorare tutte le comunicazioni per sospetta di manipolazione del mercato) ha rallentato parecchio gli entusiasmi di un tempo e i fattori economici in rialzo non contribuiscono certo a migliorare la situazione.

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futuro della mobilitàLa situazione italiana

Eppure le auto che utilizzano il diesel come carburante sono la maggioranza, sopratutto in Italia, dove le auto a gasolio rappresentano il 56% del totale e, come ha dichiarato Felipe Munoz, un’analista di Jato Dynamics, al Financial Times: “Ciò perché il governo italiano non ha ancora assunto una posizione chiara contro il diesel e perché l’Italia è il terzo Paese europeo dove la benzina costa di più”.

Visti i recenti aggiornamenti, dobbiamo dunque aspettarci un rincaro che peserà non poco sulle tasche degli italiani.

Si è rotta così la tregua che durava da più una settimana su tutta la rete carburanti a livello nazionale, viste anche le quotazioni in Mediterraneo di benzina e diesel, ad oggi ancora in salita.

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Auto a guida autonoma, l'incidente mortale che ha coinvolto Uber https://www.business.it/auto-a-guida-autonoma-incidente-mortale-uber/ Tue, 20 Mar 2018 09:42:55 +0000 https://www.business.it/?p=21055 Alla fine ci è scappato il morto. O per meglio dire all’inizio, visto che l’avventura su strada della guida autonoma di Uber era appena cominciata. Una donna è stata investita e uccisa in una cittadina dell’Arizona, Tempe, proprio da una delle auto in sperimentazione “self driving car”. Attualmente il progetto è attivo anche in altre… Leggi tutto »Auto a guida autonoma, l'incidente mortale che ha coinvolto Uber

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Alla fine ci è scappato il morto. O per meglio dire all’inizio, visto che l’avventura su strada della guida autonoma di Uber era appena cominciata.

Una donna è stata investita e uccisa in una cittadina dell’Arizona, Tempe, proprio da una delle auto in sperimentazione “self driving car”. Attualmente il progetto è attivo anche in altre città tra cui San Francisco e Toronto.

L’incidente è avvenuto intorno alle 10 di sera, e l’auto elettrica si trovava in quel momento in modalità autonoma. Al volante un uomo, mentre la donna si trovava a piedi.

Secondo le dichiarazioni ufficiali della polizia di Tempe: ”Il veicolo stava viaggiando verso nord, appena a sud di Curry Road, quando una donna che camminava fuori dall’attraversamento ha attraversato la strada da ovest a est quando è stata colpita dal veicolo Uber. É stata trasportata in un ospedale locale dove è morta per le sue ferite”.

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La partecipazione di Uber

Uber si è reso fin da subito partecipe della vicenda. Chiamato in causa, ha immediatamente sospeso i suoi progetti di guida autonoma, che per ora sono rimandati a data da destinarsi.

“I nostri cuori vanno alla famiglia della vittima. Stiamo collaborando pienamente con le autorità locali nelle indagini su questo incidente”, ha dichiarato un portavoce Uber in una nota ufficiale.

Si è esposto lo stesso amministratore delegato di Uber, Dara Khosrowshahi, che ha twittato lunedì mattina le sue condoglianze alla famiglia della vittima: “Alcune notizie incredibilmente tristi dall’Arizona. Stiamo pensando alla famiglia della vittima mentre lavoriamo con le forze dell’ordine locali per capire cosa è successo”.

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Lo stop ai test su strada

Non è il primo incidente causato da veicoli a guida autonoma. Dall’inizio delle sperimentazioni, Uber aveva già registrato incidenti e collisioni. Proprio in una delle città coinvolte dall’iniziativa, Pittsburgh, circa una settimana fa, un’auto a guida autonoma è stata coinvolta in uno scontro con un’altra auto, fortunatamente senza aver causato danni ai conducenti, ma solo alle vetture.

Anche le auto a guida autonoma di Google e Tesla sono state coinvolte in incidenti gravi negli ultimi due anni.

E pensare che la promozione della auto a guida autonoma punta soprattutto sulla maggior sicurezza e affidabilità rispetto ai veicoli tradizionali con pilota.

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La regolamentazione della Germania

Ma in questo contesto ancora così nuovo e innovativo, manca una vera e propria regolamentazione, per questo in Europa sono ancora lontani test su strada. L’unico paese ad aver legiferato di più sulla questione è la Germania: nel maggio scorso il Bundestag ha approvato il Codice Etico per le auto a guida autonoma, una legge che consente la sperimentazione di auto robotizzate sulle strade, purché sia presente la scatola nera, ci sarà piena responsabilità del guidatore e la responsabilità civile e penale riguardo un incidente ricadrà pienamente sul produttore.

Il futuro sembra prendere questa direzione, e vista la possibilità di problemi riscontrati da questa nuova tecnologia, occorrono regole più ferree per capire come intervenire su eventualità del genere.

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Jaguar I-PACE, caratteristiche, dettagli e prezzo del nuovo Suv elettrico https://www.business.it/jaguar-pace-caratteristiche-dettagli-costo-del-suv-elettrico/ Sat, 10 Mar 2018 07:30:54 +0000 https://www.business.it/?p=20144 La casa automobilistica Jaguar ha appena presentato al Salone dell’auto di Ginevra il suo primo veicolo elettrico, la nuova Jaguar I-PACE. Il Suv, dotato di sola alimentazione elettrica, verrà lanciato sul mercato entro la fine dell’anno. É una notizia che ha letteralmente entusiasmato gli appassionati di tutto il mondo, in particolare coloro che già pensano di… Leggi tutto »Jaguar I-PACE, caratteristiche, dettagli e prezzo del nuovo Suv elettrico

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La casa automobilistica Jaguar ha appena presentato al Salone dell’auto di Ginevra il suo primo veicolo elettrico, la nuova Jaguar I-PACE. Il Suv, dotato di sola alimentazione elettrica, verrà lanciato sul mercato entro la fine dell’anno.

É una notizia che ha letteralmente entusiasmato gli appassionati di tutto il mondo, in particolare coloro che già pensano di investire su una macchina performante, alimentata senza carburante. Il Suv Jaguar I-PACE è dotato di una batteria da 90 kilowatt, capace di alimentare il motore per circa 386 km e rappresenta il primo modello di Coventry elettrico, oltre ad essere una concorrente diretta della Tesla Model X.

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Caratteristiche

Il crossover possiede già caratteristiche che lo portano lontano: ha uno scatto da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi, con una una velocità che può raggiungere i 200 km/h.

Gode di una potenza di 400 CV e 696 Nm di coppia, vantando inoltre una costruzione del veicolo fatta completamente in alluminio, sfiorando solo le due tonnellate.

Jaguar I-PACE ha solo debuttato al Salone di Ginevra, ma presto verrà presentato nuovamente al celebre Salone Internazionale dell’Auto di New York, e per quanto riguarda il mercato americano sarà disponibile entro la seconda metà del 2018.

jaguar-i-pace-02Jaguar I-PACE si presenta con un design innovativo, studiato per ottenere un risultato eccellente: le batterie sono state messe “a terra”, garantendo più spazio all’interno dell’abitacolo. All’interno sono presenti due schermi touch nella console centrale, la strumentazione è interamente digitale, e fornisce prestazione tecnologiche di livello, come  l’assistente vocale Amazon Alexa Skill e il controllo da remoto tramite un’app.

Possiede infine un bagagliaio da 656 litri.

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Costo e progetti futuri

Per ultimo, ma non meno importante, il prezzo: Jaguar I-PACE costa circa 70mila euro, non male tutto sommato se considerato il tipo di veicolo e il paragone con la diretta concorrente Tesla Model X (il cui prezzo di aggira intorno agli 82mila dollari).

La Jaguar Land Rover sta inoltre costruendo una rete di coperture elettriche per aiutare i possessori di EV a installare caricabatterie domestici, passando quindi all’utilizzo di dispositivi più veloci. Questo piano arriva dopo un servizio che Tesla offre già in alcuni stati.

Ma Jaguar è partita verso la corsa all’innovazione, sta già investendo 1,5 miliardi di dollari in nuove strutture che verranno realizzate nei prossimi 5 anni. Negli Stati Uniti sono già presenti 207 concessionarie Jaguar e Land Rover, che a breve saranno le prime a ricevere un aggiornamento elettrico. L’obiettivo è ottimizzare e pianificare una rete completamente elettrica efficiente e capillare. 

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Tesla Semi, il camion elettrico di Elon Musk effettua il primo trasporto https://www.business.it/tesla-semi-camion-elettrico-elon-musk/ Thu, 08 Mar 2018 16:00:18 +0000 https://www.business.it/?p=20258 Tesla ha presentato il suo primo camion: un truck elettrico chiamato Semi (parola che sta per Tir nello slang americano). Le caratteristiche sono a dir poco allettanti: da 0 a 100 Km/h in 20 secondi a carico pieno, con Cx 0,38 e costi di gestione inferiori del 20 per cento rispetto al diesel. Non si… Leggi tutto »Tesla Semi, il camion elettrico di Elon Musk effettua il primo trasporto

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Tesla ha presentato il suo primo camion: un truck elettrico chiamato Semi (parola che sta per Tir nello slang americano). Le caratteristiche sono a dir poco allettanti: da 0 a 100 Km/h in 20 secondi a carico pieno, con Cx 0,38 e costi di gestione inferiori del 20 per cento rispetto al diesel.

Non si tratta del primo progetto di auto elettrica, ma sembra sicuramente quello più riuscito, almeno fino ad ora. Un’autonomia di 800 km e un costo di gestione più basso del 20% rispetto ai Tir tradizionali rendono Semi un prodotto allettante. Non uno, ma quattro i motori elettrici posizionati sugli assi delle quattro ruote posteriori. Per ricaricarlo con il Megacharger bastano solo 40 minuti! Il Semi è stato anche dotato di AutoPilot, un sistema automatico di guida già presente nei modelli Model S e Model X. Questo sistema prevede una frenata automatica d’emergenza, garantisce la tenuta della corsia e un avviso nel caso in cui si verificasse un pericolo di tamponamento.

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Le caratteristiche

Questo truck non è speciale solo perché è elettrico, ma si differenzia da quelli tradizionali anche per un’altra caratteristica: ha il posto di guida esattamente al centro dell’abitacolo, dotato però anche di un sedile passeggero.

Anche i consumi sono da evidenziare: inferiori a 2 kWh ogni 1,6 km, quantificabile in oltre oltre 200mila dollari di risparmio di carburante.

Il camion si può prenotare dando un acconto iniziale di 5mila dollari. Elon Musk promette di metterlo sul mercato entro il 2019, effettuando prima le consegne per quelli già prenotati.

Inoltre il numero 1 di Tesla dà una garanzia: nessun guasto per 1 milione e 600mila chilometri, senza nessuna sostituzione dei freni.

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tesla-semi_01-truckLa prima consegna

Intanto i primi Semi sono stati messi al lavoro, per effettuare una consegna alla stessa Tesla. Truck equipaggiati con rimorchi carichi di pacchi di batterie che arrivano direttamente dalla catena di montaggio Gigafactory, e che sono diretti allo stabilimento automobilistico Tesla Fremont, situato in California.

C’è anche un’immagine che circola in rete e che lo stesso Musk ha condiviso su uno dei Semi al lavoro. Nella foto è visibile sia la versione nera opaca sia quella argentata con il cappuccio aerodinamico, che presumibilmente sono gli stessi mostrati alla presentazione ufficiale. I camion avevano inoltre attaccati rimorchi a grandezza naturale.

Il viaggio dalla fabbrica Gigafactory alla fabbrica di Fremont è di circa quattro ore e mezza, e copre una distanza di circa 260 miglia (420 km). Non si tratta proprio di un lungo percorso, ma potrebbe rappresentare già qualcosa di significativo per moltissimi clienti, inoltre è un viaggio che Tesla deve fare regolarmente con la propria “flotta” di trasporti proprio per questo scopo.

Tesla definisce questa una corsa “di produzione”, ma il suo obiettivo di metterlo sul mercato è e resta il 2019, con un probabile periodo di consegna ai clienti rimandato al 2020. Tuttavia, questo trasporto merci dovrebbe fornire informazioni preziose alla società mentre procede, specialmente ora che ha un considerevole arretrato di ordini dei clienti da gestire. E ci scommettiamo, aumenteranno.

 
crisi tesla licenziamenti in tutti i reparti

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Nel 2018 la fine del diesel, ma non a causa del prezzo del gasolio https://www.business.it/2018-fine-del-diesel-prezzo-gasolio/ Thu, 01 Mar 2018 12:39:07 +0000 https://www.business.it/?p=19715 Oramai sembra realtà, la fine del diesel potrebbe avvenire entro la fine del 2018 e non per il prezzo del gasolio. I costi infatti scendono e salgono in base a molteplici fattori economici, anche se il “diselgate” ha sicuramente influito in maniera negativa. Sappiamo però che anche se le auto in circolazione che lo utilizzano… Leggi tutto »Nel 2018 la fine del diesel, ma non a causa del prezzo del gasolio

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Oramai sembra realtà, la fine del diesel potrebbe avvenire entro la fine del 2018 e non per il prezzo del gasolio. I costi infatti scendono e salgono in base a molteplici fattori economici, anche se il “diselgate” ha sicuramente influito in maniera negativa. Sappiamo però che anche se le auto in circolazione che lo utilizzano sono la maggioranza, questo carburante è destinato ad abbandonare i serbatoi.

L’ultima a render note le sue intenzioni è stata la FCA (Fiat Chrysler Automobiles) attraverso il ‘Financial Times’. La multinazionale, che comprende i marchi delle vetture Abarth, Alfa Romeo, Chrysler, Dodge, Fiat, Jeep, Lancia, Ram e Maserati, ha dichiarato che il piano quadriennale sarà presentato a giugno prossimo e tra le novità ci sarebbe quella di voler eliminare gradualmente il gasolio dalle auto. L’uscita dal mercato definitiva è prevista per il 2022.

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mercato dell'auto in caloAddio al diesel

La FCA non è l’unica impresa nel settore automobilistico a voler eliminare completamente il gasolio dalla sua produzione. Sta di fatto che anche altre case automobilistiche, proprio come Volkswagen, la Porshe, la Mercedes e la giapponese Toyota, hanno resa nota la medesima intenzione.

E le motivazioni non sono certo tutte legate allo scandalo sulle emissioni, ma i governi hanno iniziato a tagliare gli incentivi per questo tipo di carburante che alla sua nascita costituiva davvero un’alternativa valida e più ecologica alla benzina, oltre ad essere meno costoso. Non solo i governi, ma le stesse città stanno pianificando progetti ambientali che tengono conto delle emissioni tanto che, come ha fatto Parigi, dove sarà vietata la circolazione delle vetture a gasolio entro il 2030. Perché dunque continuare a produrle?

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La situazione diesel in Italia

L’Italia resta indietro rispetto agli altri paesi che già vertono su scelte diverse. Nel nostro paese, le auto a gasolio rappresentano ancora il 56% del mercato totale, forse “Ciò perché il governo italiano non ha ancora assunto una posizione chiara contro il diesel e perché l’Italia è il terzo Paese europeo dove la benzina costa di più”, ha azzardato al Financial Times Felipe Munoz, un’analista di Jato Dynamics.

Qual è dunque il futuro dell’auto?

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Le auto elettriche

Una volta detto addio al motore diesel, il futuro si prospetta roseo per auto ibride e veicoli elettrici. Infatti sappiamo che il petrolio e i suoi derivati sono una fonte non rinnovabile e altamente  inquinante, per questo destinata a finire. Soprattutto dopo l’ennesimo summit sul cambiamento climatico, la nostra epoca ha intrapreso la corsa all’ecosostenibilità.

Spazio dunque alle auto  elettriche come Nissan Leaf e Tesla Model S, dove la previsione generale le vede superare la quota del 50% sul mercato entro il 2030.

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Polizia americana: Ford deposita un brevetto per nuove auto dotate di A.I. https://www.business.it/polizia-americana-ford-deposita-brevetto-auto-intelligenza-artificiale/ Mon, 05 Feb 2018 09:53:49 +0000 https://www.business.it/?p=18061 Siamo al limite della tecnologia e dell’innovazione. Ricordate il telefilm Supercar? La serie tv anni ’80, che raccontava le avventure di una macchina automatizzata e provvista di intelligenza artificiale tanto da farla comunicare con il suo guidatore, non è poi così lontana dalla realtà. La casa automobilistica Ford ha richiesto il brevetto per un’automobile della polizia… Leggi tutto »Polizia americana: Ford deposita un brevetto per nuove auto dotate di A.I.

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Siamo al limite della tecnologia e dell’innovazione. Ricordate il telefilm Supercar? La serie tv anni ’80, che raccontava le avventure di una macchina automatizzata e provvista di intelligenza artificiale tanto da farla comunicare con il suo guidatore, non è poi così lontana dalla realtà.
La casa automobilistica Ford ha richiesto il brevetto per un’automobile della polizia a guida autonoma. L’intelligenza artificiale sarà infatti in grado di identificare i trasgressori scansionando le targhe, di effettuare registrazioni attraverso videocamere, di accedere a registrazioni governative attraverso la rete. Insomma: una vera e propria “Supercar” della polizia.

Il brevetto è già stato depositato da Ford e si trova adesso sotto la revisione del governo degli Stati Uniti.

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Ford-auto-A.I.Cosa può fare la Supercar della polizia?

Gli esperti hanno salutato con entusiasmo questo progetto, approvando in particolare  la sicurezza e la capacità di seguire le regole stradali. Anche se Ford dichiara che le violazioni del codice stradale faranno sempre parte del traffico fino quando ci saranno conducenti umani.

Questo non significa certo che la polizia, così come la conosciamo noi, non esisterà più. Le superauto aiuteranno e faranno da supporto agli agenti nel catturare i criminali. Non tutto potrà essere automatizzato, infatti anche alcune attività di routine resteranno puro appannaggio degli uomini in divisa.

L’auto a guida autonoma della Ford sarà comunque dotata di programmi specifici e ben sviluppati, volti in qualsiasi momento a passare il controllo del veicolo ad un umano, bloccando l’intelligenza artificiale che la controlla. Questa possibilità è necessaria nel momento in cui dovessero verificarsi problemi.

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Gli esempi della Supercar della polizia sono molteplici

Le telecamere o i sensori di cui è provvista l’auto segnalano una macchina in corsa. Di conseguenza i dati vengono registrati e trasferiti ad un sistema di calcolo centrale, dove si cerca di rintracciarne la posizione e girare un video che riprenda informazioni sensibili come il numero di targa e la relativa patente di guida del conducente.

L’auto della Ford, dotata quindi di Intelligenza Artificiale, sarà in grado di delineare una mappa e indicare i punti ideali nei quali bloccare il veicolo in fuga.

Come indicato sul brevetto Ford, la nuova macchina della polizia  potrà determinare il limite di velocità per un determinato tratto di strada, cercando attraverso un database le leggi sul traffico locale e interrogando il sistema di elaborazione centrale remoto.

Infine, l’auto di ultima generazione sarebbe in grado di comunicare in modalità wireless con altri veicoli della stessa tipologia e determinare se un’automobile è in modalità di guida autonoma oppure se controllata da un conducente umano

Se approvato, il progetto rivoluzionerà le sorti della polizia e il mondo in cui si pratica la sicurezza sulle strade. Per ora resta solo un’idea accattivante e dalla stessa Ford hanno fatto sapere che ci vorrà del tempo prima che dal brevetto si passi all’attuazione concreta.

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Mercedes classe A, l'assistente vocale apre la strada alla tecnologia https://www.business.it/mercedes-classe-a-lassistente-vocale-apre-la-strada-alla-tecnologia/ Mon, 29 Jan 2018 08:04:06 +0000 https://www.business.it/?p=17635 Mercedes classe A: la presentazione del nuovo assistente vocale al CES di Las Vegas sembra il preludio ad un uso sempre più intensivo della tecnologia all'interno delle vetture tedesche

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L’assistente personale sulla propria auto è ormai sulla rampa di lancio. A farlo diventare una realtà sarà l’ultima Mercedes classe A e la location scelta per presentare il progetto è stata Las Vegas, ove ha avuto luogo come tutti gli anni il CES, ovvero l’International Consumer Electronics Show, una delle kermesse tecnologiche più seguite a livello globale.
Se in un famoso spot pubblicitario del passato era “Ambrogio” a darsi da fare per accontentare ogni capriccio del suo datore di lavoro, in qualità di factotum, ora è invece il ritrovato tecnologico della casa di Stoccarda a incaricarsi di rendere realtà i desideri del proprietario della vettura. Con risultati d’eccezione.

Il segreto è nella plancia

Il sistema ammirato in anteprima nel Nevada, si fonda in pratica sulla plancia, ove è stata installata MBUX, l’interfaccia utente che segna una vera e propria rivoluzione nel settore. Proprio a partire dall’assistente vocale, prodotto in collaborazione con Nuance, che a differenza di dispositivi come Bixby o Siri non funziona solo quando è in linea.
Il device in questione, Linguatronic, permette alla nuova Mercedes classe A di gestire una lunga lista di funzioni, rivelandosi per quello che è realmente, ovvero un’applicazione di AI (intelligenza artificiale). In tal modo l’interazione tra guidatore e vettura è estremamente agevolata e non costringe il primo a scervellarsi nel tentativo di farsi capire.
Guarda il video: Tesla 3: l’auto elettrica che conquisterà il mondo intero

La tecnologia si fa sempre più democratica

Il nuovo assistente vocale della Mercedes classe A si avvale di “un processore Nvidia Parker con 8 GB di Ram e Gpu Cuda dedicata”. Ma quello che stupisce maggiormente, in questo caso, è proprio il fatto che una innovazione così importante non venga introdotta sui modelli di maggior valore della casa tedesca, ma su una vettura compatta.
Una decisione che ha spinto molti addetti ai lavori a parlare senza mezzi termini di tecnologia sempre più democratica, ovvero alla portata di tutti. E’ stata Ola Kalenius a esternare il desiderio della Mercedes di andare in questa direzione e fare in modo che la tecnologia entri a far parte in maniera stabile della nostra vita di tutti i giorni.
La rappresentante del Board di Daimler Ag ha poi ricordato come anche nel corso del 2017 il brand teutonico abbia confermato la sua posizione di preminenza tra i marchi premium a livello globale, favorita anche dalle quasi 350mila vetture commercializzate negli Stati Uniti. Un primato che Mercedes si ripromette naturalmente di confermare nell’anno appena iniziato.
Guarda il video: Toyota concept-i l’auto che capisce come stai

Mercedes punta sulla tecnologia per crescere ancora

Se Sergio Marchionne aveva poche ore prima affermato come la tecnologia non sia sufficiente per vendere auto, l’amministratore delegato del gruppo, Dieter Zetsche sembra invece puntare forte sulla ricerca e lo sviluppo, una direzione intrapresa ormai da anni e in particolare dal 2012, quando Daimler decise di destinare ben otto miliardi di euro in tal senso.
Oggi i miliardi sono diventati quasi il doppio, ma Zetsche li reputa necessari per permettere all’azienda da lui guidata di mantenere la posizione di forza acquisita. Proprio l’interfaccia uomo-macchina, peraltro, potrebbe secondo lui avvantaggiare i colossi tecnologici, a partire da Amazon, reputato ormai alla stregua di un vero e proprio concorrente, anche se non dovesse mai decidere di produrre autovetture.
In questa ottica, quindi, la decisione di introdurre l’assistente vocale nelle Mercedes classe A potrebbe essere soltanto la prima mossa in una strategia tesa a far diventare sempre più presente la tecnologia nell’universo Daimler.
Guarda il video: BMW concept X7: il Suv di un altro pianeta

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Trovate 8 auto abbandonate nel futuristico robot park di Edimburgo https://www.business.it/trovate-8-auto-abbandonate-nel-futuristico-robot-park-di-edimburgo/ Thu, 25 Jan 2018 07:30:24 +0000 https://www.business.it/?p=17331 Sono state ritrovate alcune auto abbandonate a Edimburgo, più precisamente in una struttura, il robot park, che sta per essere demolita. Di cosa si tratta? Nel 2001, nella capitale della Scozia, fu inaugurato un parcheggio futuristico: lo Sky park, osannato come la vera avanguardia della città. Costato circa 5 milioni di euro, è stato il parcheggio tecnologicamente… Leggi tutto »Trovate 8 auto abbandonate nel futuristico robot park di Edimburgo

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Sono state ritrovate alcune auto abbandonate a Edimburgo, più precisamente in una struttura, il robot park, che sta per essere demolita.

Di cosa si tratta?

Nel 2001, nella capitale della Scozia, fu inaugurato un parcheggio futuristico: lo Sky park, osannato come la vera avanguardia della città. Costato circa 5 milioni di euro, è stato il parcheggio tecnologicamente più avanzato di tutta la Gran Bretagna.

I clienti potevano entrare con i loro veicoli all’interno della struttura, che sarebbe stata denominata Robot Park: farsi spostare l’auto direttamente da un robot, senza doversi preoccupare di dover lasciare la propria macchina a posteggiatori incompetenti. Il vantaggio era inoltre quello di evitare di perderla all’interno di un vero e proprio labirinto costituito da rampe e scalini.

Il robot park è stato utilizzato moltissimo, ma ha chiuso i battenti un paio di anni dopo per problemi amministrativi.

Robot-park-edimburgoLeggi anche: L’auto che legge la mente umana di Nissan: ecco la nuova frontiera dell’Intelligent mobility
Così, otto veicoli sono praticamente stati tenuti prigionieri per oltre un decennio nel parcheggio oramai in disuso e completamente abbandonato. Visto il recente smantellamento della struttura, i veicoli sono stati ritrovati perfettamente integri e preservati.

Come mai nessuno li ha reclamati in tutti questi anni? A chi appartenevano e che fine faranno una volta recuperati?

Sembra di aver aperto una capsula del tempo. Le auto risalgono ovviamente a 15 anni e sono in buono stato. C’è una Austin Maestro, una Fiat Uno. Tra i veicoli ce n’è anche una datata fine anni ’80. Quasi un cimelio.

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Il robot park verrà demolito per fare spazio ad un nuovo edificio, che ospiterà uffici, per una somma di 30 milioni di sterline. E pensare che, nel 2001 al momento della costruzione, lo Sky park era stato salutato come un simbolo del futuro, prendendo spunto da imprese simili già presenti e funzionanti nelle città di Sydney, Tokyo e Pechino. Il perché delle auto abbandonate rimane un vero e proprio mistero. L’impresa di demolizione ha fatto sapere che faranno di tutto per salvarerle, forse riconsegnandole ai rispettivi proprietari.

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Mobilità sostenibile, Toyota fa un importante passo avanti: in Italia solo ibride e benzina https://www.business.it/mobilita-sostenibile-toyota-fa-un-importante-passo-avanti-in-italia-solo-ibride-e-benzina/ Fri, 19 Jan 2018 06:30:14 +0000 http://www.business.it/?p=16842 Mobilità sostenibile: dallo scorso 1° gennaio in Italia la gamma Toyota vede in vendita solo vetture ibride o alimentate a benzina. L'alimentazione diesel resta solo per fuoristrada, furgoni e pick-up

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La casa giapponese Toyota ha scelto il “Diesel free”

Il listino italiano della Toyota dallo scorso 1 gennaio ha visto uscite le versioni diesel della Yaris, della Auris e della Rav 4. La scelta era stata annunciata dalla casa nipponica che ha tra i suoi “must” la mobilità sostenibile e nel cui listino, ad eccezione dei furgoni dei pick-up e dei fuoristrada, rimangono solo auto alimentate a benzina o ibride.
Una scelta che da parte di Toyota è stata effettuata con molto coraggio, se si pensa che nello scorso anno il diesel ha rappresentato il 56,7% delle auto nuove immatricolate nel nostro paese. In numeri assoluti infatti circa 1,13 milioni di vetture nuove erano alimentate a gasolio.
Come si legge in una nota che la stessa casa automobilistica ha fatto pervenire alla stampa, l’obiettivo che si prefigge Toyota è quello di ridurre in un modo “importante” l’impatto di NOx e polveri sottili nell’atmosfera, che caratterizzano in particolar modo i motori diesel. Questo porterà vantaggi sia per la salute dei cittadini che per l’intero ecosistema del nostro paese.
In dettaglio dal listino italiano della casa nipponica sono state eliminate la versione diesel della piccola Aygo, della media Auris e della compatta Yaris, oltre che quella della C-Hr la “urban-crossover” della casa. Per queste solo versioni a benzina oppure ibride, cioè con un motore endotermico associato ad un motore elettrico.
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I propositi ecologici della Toyota

Il sostegno alla mobilità sostenibile da parte della casa nipponica si sposa ai propositi ecologici, annunciati circa due settimane fa. La Toyota pensa di vendere, a livello mondiale, entro il 2030, circa 5,5 milioni di autovetture ogni anno tra ibride ed elettriche, comprendendo tra queste 1 milione di autovetture con emissioni zero.
Raggiungere questi numeri non sarà facile, ma intanto il mercato italiano, nel 2017 ha fatto registrare un importante balzo in avanti di vendite delle ibride, con un aumento del 71% rispetto all’anno precedente. Considerando che il totale del mercato è salito del 7,9% dal 2016 al 2017 il risultato è veramente importante.
Il numero totale delle auto ibride vendute nel 2017 è stato di 66mila con una incidenza del 3,4% sul venduto totale ed un aumento dell’1,3%. Da notare che fino al 31 dicembre 2017 Toyota ha venduto in Italia circa 180mila vetture comprese quelle con marchio Lexus, il cui listino è composto solo da vetture ibride. Sul totale delle vendite di vetture di questo tipo il dato rappresenta il 60%.

Il diesel resta su alcune vetture

Nonostante la scelta effettuata da Toyota, che risente anche del fatto di un maggior costo per lo sviluppo futuro delle motorizzazioni diesel, alcuni tipi di vetture restano disponibili con motori alimentati a gasolio; si tratta dei fuoristrada e dei furgoni, con Land Cruiser, Hilux, Proace e Proace Verso.
La mobilità sostenibile del resto viene scelta anche da molte amministrazioni comunali, che stanno precludendo l’ingresso nei centri storici delle città per le vetture diesel, anche quando si tratta di “Euro 6”. Un annuncio del genere è arrivato da parte di Parigi, che intende eliminarle entro il 2024.
La svolta della casa giapponese verso le vetture “pulite” vedrà anche un cambio di rotta per quanto riguarda la comunicazione pubblicitaria, che proprio in questi giorni ha visto partire quella dedicata alla gamma dei SUV.
Questa scelta, che era stata effettuata in precedenza anche in altri paesi, con risultati in linea con le previsioni, conferma che Toyota rimane tra le aziende più “interessate” alla mobilità sostenibile, argomento del quale si discute molto nelle varie tavole rotonde sull’ambiente, non solo con le dichiarazioni, ma anche con i fatti.
Guarda il video: Toyota concept-i l’auto che capisce come stai
Toyota_concept-i

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Le nuove Kia saranno più intelligenti: Google Assistant integrato nei modelli dal 2018 https://www.business.it/le-nuove-kia-saranno-piu-intelligenti-google-assistant-integrato-nei-modelli-dal-2018/ Fri, 12 Jan 2018 06:30:51 +0000 http://www.business.it/?p=16642 La casa Sudcoreana Kia ha annunciato, in occasione del Ces 2018, l’integrazione nei nuovi modelli dell’assistente virtuale di Google. L’innovazione del commercio conversazionale passa dagli smart speaker, e arriva a casa. Ma ci arriva in macchina. Il CES 2018 ha fornito l’occasione a tanti marchi dell’automotive di presentare le loro proposte in questi termini. Tra… Leggi tutto »Le nuove Kia saranno più intelligenti: Google Assistant integrato nei modelli dal 2018

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La casa Sudcoreana Kia ha annunciato, in occasione del Ces 2018, l’integrazione nei nuovi modelli dell’assistente virtuale di Google.

L’innovazione del commercio conversazionale passa dagli smart speaker, e arriva a casa. Ma ci arriva in macchina.
Il CES 2018 ha fornito l’occasione a tanti marchi dell’automotive di presentare le loro proposte in questi termini.
Tra i marchi che integreranno presto, se non l’hanno già fatto, uno smart speaker nell’auto, vale a dire una AI che vive nello stereo del veicolo, ci sono Nissan, KIA, BMW e Hundai.

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In questi giorni infatti, il teatro del CES ha visto le novità di casa Kia, che vedrà, nei modelli futuri, l’integrazione di Google Assistant.
L’IA di Big G permetterà al guidatore, oltre ad avere “compagnia” durante il viaggio, di chiudere e aprire l’auto, accenderla e spegnerla, accendere i fari e suonare il clacson, anche da remoto, attraverso un’app.

Alcuni modelli Kia erano già equipaggiati dalla tecnologia della casa Sudcoreana UVO, un progenitore di AI insomma, che ora vedrà, appunto, l’integrazione della tecnologia di Google Assistant.

Kia google assistantLeggi anche: Auto su Marte: ora Elon Musk vuole spedire la Tesla Roadster sul pianeta rosso

Kia non sarà l’unico marchio in grado di fornire un servizio simile. Anzi. L’automotive è un terreno fertile in termini di assistenti virtuali collegati a speaker e infatti Amazon, con Alexa, ha già reso “smart” alcuni modelli Ford e Nissan, e nei progetti futuri dell’intelligenza artificiale di Bezos ci sono BMW e Mini.
Per quanto riguarda Google Assitant invece si parla di Kia, appunto, Fiat Chrysler, Mercedes Benz e Hundai.

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Kia google assistant

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L'auto che legge la mente umana di Nissan: ecco la nuova frontiera dell'Intelligent mobility https://www.business.it/lauto-che-legge-la-mente-umana-di-nissan-ecco-la-nuova-frontiera-dellintelligent-mobility/ Tue, 09 Jan 2018 06:30:11 +0000 http://www.business.it/?p=16422 L'auto che legge la mente è una vera e propria innovazione che Nissan ha deciso di proporre per mettere al sicuro guidatori e passeggeri, segnando un ulteriore passo in avanti in fatto di mobilità intelligente

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L’auto che legge la mente è ormai una realtà in casa Nissan. In fatto di tecnologia, le innovazioni sono decisamente moltissime e sembra proprio che quel futuro che tutti pensavamo irraggiungibile sia ormai a portata di mano. A dimostrazione di ciò ci sono le numerose iniziative organizzate in occasione del CES a Las Vegas, una delle migliori occasioni per tutti gli amanti di elettronica e di nuove tecnologie per toccare con mano il futuro.
Proprio il CES, infatti, rappresenta il punto di incontro perfetto tra aziende e privati che vogliono riuscire a spostare ogni anno in avanti il confine delle nuove tecnologie in ogni ambito. A non essere mancate quest’anno sono state le novità in fatto di automobili. Vediamo , dunque, di scendere più nel dettaglio e di scoprire cosa ci riserverà il prossimo futuro in merito alla trovata del secolo: l’auto che legge la mente.
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auto-che-legge-la-menteNissan: in arrivo l’auto che legge la mente

In fatto di auto, Nissan ha stupito davvero tutti. L’auto che legge la mente di Nissan, infatti, ha dato prova di uno slancio molto importante che la casa automobilistica ha intenzione di effettuare già dal prossimo futuro. In buona sostanza, queste auto riescono a far interagire il cervello umano con il sistema che le regola al fine di garantire una guida decisamente molto più precisa oltre che rilassante. Ciò molto semplicemente seguendo i vari impulsi celebrali del guidatore.
L’auto che legge la mente di Nissan è il prodotto di studi e ricerche che nel corso del tempo i tecnici giapponesi hanno messo a punto al fine di riuscire a ridurre in maniera notevole il tempo di reazione di ogni genere di conducente. Senza alcun dubbio, si tratta di un ulteriore potenziamento della cosiddetta Intelligent mobility.
Ciò che Nissan ha voluto sottolineare è che non abbiamo a che fare con qualcosa di futuristico quanto, piuttosto, con un particolare sistema attraverso il quale avere l’opportunità di mettere al sicuro tutti gli utilizzatori di automobili in maniera semplice e alla portata di ogni genere di portafogli. Non un tentativo di voler guardare al futuro ad ogni costo ma, al contrario, la concreta possibilità di prevenire incidenti e realizzare automobili sempre più sicure.
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Il primato di Nissan

Con l’auto che legge la mente Nissan ha ottenuto il primato in tale ambito, segnando un importante punto a favore dell’integrazione delle nuove tecnologie nel settore automobilistico. Il funzionamento di queste auto è semplicissimo: l’unica cosa da fare sarà quella di indossare un particolare casco attraverso il quale il sistema avrà la possibilità di effettuare una misurazione delle onde cerebrali e della loro attività.
La fase successiva sarà, ovviamente, l’elaborazione dei dati raccolti in modo tale da riuscire a prevedere ogni genere di movimento o intenzione del guidatore. In termini molto più semplici, il veicolo avrà l’opportunità di girare il volante o rallentare da 0,2 fino a 0,5 secondi prima del guidatore. Tra l’altro, ciò avverrà senza che il guidatore possa accorgersene.
Come è facile intuire, pertanto, si tratta di un’innovazione volta a mettere al sicuro guidatori e passeggeri. In questo modo, infatti, l’auto ha la possibilità di colmare ogni genere di distrazione da parte del conducente, cercando di evitare gli incidenti. La sicurezza sulla strada è fondamentale e grazie alla sinergia tra l’intelligenza umana e quella artificiale si avrà la possibilità di potenziare e rendere sempre più precisi i sistemi creati per garantirla.
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Nasce il pick-up di Tesla: ora l'azienda propone un innovativo modello a trazione elettrica https://www.business.it/nasce-il-pick-up-di-tesla-ora-lazienda-propone-un-innovativo-modello-a-trazione-elettrica/ Thu, 04 Jan 2018 06:30:24 +0000 http://www.business.it/?p=16289 Il nuovo pick-up di Tesla punta a conquistare il mercato Usa, dove questo tipo di vettura è il più venduto. L'annuncio è arrivato dal Ceo durante le festività natalizie via Twitter

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L’annuncio della novità di Tesla

Elon Musk, creatore di Space Exploration Technologies Corporation, lo ha annunciato su Twitter, in un post di ringraziamento destinato ai suoi clienti per la fiducia dimostrata nei confronti dell’azienda. Ne ha approfittato per chiedere ai suoi lettori qualche idea e suggerimento per poter migliorare la produzione e quindi ha anticipato l’uscita del nuovo pick-up di Tesla.
Non ci sono molti dettagli nei post pubblicati su Twitter, ma Musk ha diffuso qualche fotografia dei bozzetti raffiguranti il design del nuovo veicolo. Quando ha messo in evidenza i disegni, l’inventore ha scritto che ”muore dalla voglia di costruirlo”. Insomma, tutto sembra pronto per mettere in produzione il pick-up, un modello molto apprezzato negli Usa, dove risulta essere il tipo di mezzo più venduto.
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pick-up-di-tesla-2Il progetto

Sebbene la comunicazione sia stata diffusa da poco, già a novembre scorso si parlava della prossima uscita del pick-up di Tesla. Si era parlato della novità durante la presentazione del Tir elettrico e della nuova generazione supercar Roadster. Il successo delle vetture messe sul mercato dall’innovativo brand ha consentito a Musk e al suo staff di ampliare l’offerta, creando un variegato parco macchine.
Ovviamente l’idea di mettere in produzione il pick-up nasce da un’approfondita ricerca di mercato svolta negli Stati Uniti, così da inserirsi in un segmento dove non manca la concorrenza, proprio per via del successo del modello. Si vende facilmente, ma chiaramente è importante dotare il mezzo di tecnologie all’avanguardia e di garantire l’efficienza su strada.

Tesla contro Ford

Il pick-up di Tesla si inserisce in un settore ampiamente dominato da Ford, da cui prende spunto per proporre un veicolo con caratteristiche decisamente interessanti per gli automobilisti. Il modello descritto da Musk dovrebbe avere dimensioni particolarmente ampie, tanto da inglobare il cassone del campione di vendite Ford F-150 Super Crew. Un modello ambito dagli appassionati.
In effetti questo aspetto, contenuto in uno degli annunci del Ceo dell’azienda, sembra essere una sfida diretta al concorrente che vanta la leadership del mercato. L’F-150 è nato 69 anni fa e si è evoluto nel tempo, arrivando a sfornare diverse versioni che hanno consentito al marchio Ford di toccare il milione di pezzi venduti all’anno. Un vero record dovuto certamente alle peculiarità offerte dalla vettura più amata dagli americani. La concorrenza al colosso non è certo facile da affrontare.
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pick-up-di-tesla-4La sfida di Tesla

Probabilmente il pick-up di Tesla non riuscirà a registrare gli stessi numeri e neppure a vincere la sfida contro Ford, ma intanto ha lanciato la sfida. Del resto gli appassionati del settore conoscono bene le ambizioni spaziali di Musk, alcune delle quali sono state soddisfatte. Intanto si sa che oltre alla trazione elettrica, il veicolo avrà una sospensione pneumatica per regolare in modo dinamico il carico per mantenere l’angolo del carrello appendice corretto.
L’altezza di marcia sarà uniforme e promette performance uguali a quelle di un’automobile sportiva. Se qualche sfida è stata vinta, va detto che i ritardi nella produzione sono all’ordine del giorno per Tesla, così come gli annunci sono sempre superiori alle reali possibilità, quindi prima di sfidare Ford sarebbe opportuno concentrarsi sulla realizzazione del pick-up, così da conquistare gli automobilisti con la qualità e le dotazioni, invece che con le promesse di superare i concorrenti.
pick-up-di-tesla-3

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Ricariche Supercharger da 480 Volt solo per auto privati: la nuova policy di Tesla https://www.business.it/ricariche-supercharger-da-480-volt-solo-per-auto-privati-la-nuova-policy-di-tesla/ Mon, 01 Jan 2018 06:30:18 +0000 http://www.business.it/?p=16210 Ricariche Supercharger: per non intralciarne l'uso da parte dei privati, le colonnine di ricarica da 480 Volt saranno off-limits per taxisti e autisti professionisti di compagnie come Uber e Lyft

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La nuova policy di Tesla

Niente ricariche Supercharger per i tassisti e per le vetture che fanno parte della flotta di Uber e Lyft. È questo quanto deciso di recente dai vertici di Tesla che, attraverso un comunicato, hanno fatto sapere che, da ora in poi, le vetture elettriche prodotte dall’azienda automobilistica californiana potranno essere collegate alle colonnine di ricarica veloce da 480 volt solo se di proprietà di privati.
Stop dunque alla fornitura del servizio per gli autisti professionisti: la svolta dettata da Elon Musk, Chief Executive Officer di Tesla, dovrebbe servire a non intralciare tutti gli altri utenti, evitando così gli abusi registrati negli scorsi mesi con delle automobili lasciate tutta la notte attaccate alle colonnine.
Ad ogni buon conto, Tesla ha comunque precisato che verrà in qualche modo incontro a coloro che fanno uso dei servizi di car sharing.

crisi tesla licenziamenti in tutti i repartiI motivi dello stop al servizio

Il divieto di ricorrere alle ricariche Supercharger per la categoria di tassisti e affini è arrivato a sorpresa da parte della compagnia con sede a Palo Alto ed è volto a disincentivare il ricorso alle colonnine di Tesla dei cosiddetti “professionisti del volante”. Tra questi ultimi saranno compresi anche coloro che effettuano consegne commerciali e gli autisti di tutte quelle automobili in servizio per enti e organizzazioni statali o governative.
L’intento di questa nuova policy voluta dallo stesso Elon Musk è di provare a incentivare un uso più responsabile delle colonnine di ricarica distribuite sul territorio e consentire a un numero sempre maggiore di automobilisti privati di poter fare “rifornimento”.
Nella nota diffusa da Tesla, inoltre, si fa riferimento anche al ricorso alla “extrema ratio” di predisporre il blocco dell’accesso alle postazioni Supercharger nei casi in cui dovessero verificarsi violazioni alle nuove disposizioni.
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tesla-super-rechargingLa scarsa diffusione dei Supercharger
Tuttavia, la limitazione all’uso delle ricariche Supercharger potrebbe causare in principio qualche disagio e, per questo motivo, Tesla ha reso noto che sarà approntata anche un’app dedicata al car sharing, sottolineando comunque che alcune colonnine dovrebbero essere escluse da questa stretta e restare di fatto a disposizione di tutti gli automobilisti.
Ad esempio in Italia, a differenza che in altri Paesi, al momento si contano solamente 25 colonnine Supercharger, distribuite principalmente nel Nord della penisola: presto ne verranno installate altre 13, ma il problema della loro scarsa concentrazione sul territorio nazionale permane.
E, in vista di una crescente diffusione delle automobili elettriche, sarà infatti questa una delle principali sfide che Tesla si troverà ad affrontare.
Leggi anche: Tesla Model 3: tutto quello che c’è da sapere sull’auto elettrica del momento

tesla-super-recharging-2Un’app per il car sharing

Se le ricariche Supercharger saranno dunque off-limits per i professionisti, è altresì vero che Elon Musk ha già ipotizzato una possibile soluzione, ovvero la ridefinizione del concetto stesso di car sharing. A suo dire, i possessori di una vettura elettrica possono comunque prestarla ad un amico che ne ha bisogno ma, in caso si voglia lucrare sul servizio di trasporto, allora dovranno necessariamente appoggiarsi a Tesla.
L’azienda automobilistica statunitense, come accennato, ha in cantiere il lancio di un’app che consentirebbe di connettersi a una rete centrale e di guadagnare denaro quando non si usa personalmente la vettura elettrica.
La strada, d’altronde, è oramai tracciata e nei prossimi anni altri importanti marchi del settore (a partire da Mercedes e BMW) punteranno sulla filosofia della condivisione a scapito della vecchia idea del “possesso” del mezzo di trasporto.
Guarda il video: Tesla 3: l’auto elettrica che conquisterà il mondo intero

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Il Chip IA per Autopilot conquista Elon Musk: Tesla studia l'hardware che renderà la guida autonoma https://www.business.it/il-chip-ia-per-autopilot-conquista-elon-musk-tesla-studia-lhardware-che-rendera-la-guida-autonoma/ Sat, 23 Dec 2017 06:30:27 +0000 http://www.business.it/?p=16010 Il Chip IA per Autopilot permetterà la guida automatica delle auto Tesla. Elon Musk conferma che l'azienda sta sviluppando un proprio hardware specializzato che sarà il migliore al mondo

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Tesla studia i primi Chip IA per Autopilot

Riusciranno i Chip IA per Autopilot a salvare Tesla dalla crisi? Chissà. Il momento critico che la casa automobilistica sta attraversando è sotto gli occhi di tutti, tra le centinaia di licenziamenti e il forte bisogno di liquidità per effettuare nuovi investimenti. Diversi studiosi ne hanno addirittura profetizzato il fallimento entro l’estate, ma la regina della Silicon Valley non si arrende e va avanti per la sua strada.
Difficoltà a parte, infatti l’azienda continua a lavorare sull’innovazione con ottimismo e attualmente sta studiando un proprio hardware specializzato per automatizzare la guida dell’auto. La notizia era già trapelata in via “ufficiosa” nei mesi scorsi. Secondo quanto riferito dalla CNBC, è stata confermata solo di recente dal patron Elon Musk in occasione di un party aziendale.
Ma non è finita. Il team di ricerca vanta nomi del calibro di Jim Keller, il brillante CPU Architect di fama mondiale che con Tesla ha rilanciato il proprio futuro professionale dopo una folgorante carriera in aziende come Apple e AMD. Musk ne è entusiasta e ritiene che Keller stavolta svilupperà il migliore hardware al mondo per Autopilot.
Guarda il video: Tesla 3: l’auto elettrica che conquisterà il mondo intero

Addio a Mobileye e Nvidia per i chip: Tesla punta sul fai-da-te

Lo sviluppo dei nuovi Chip IA per Autopilot sta molto a cuore all’azienda californiana, che non lascia nulla all’improvvisazione e sembra essere molto esigente in merito, a costo di ricominciare daccapo. Nel giro di poco tempo ha messo alla porta ben 2 guru dell’innovazione tecnologica a cui si era affidata inizialmente.
In un primo momento, Tesla si era rivolta a Mobileye, acquisita da Intel lo scorso marzo, per sviluppare la nuova soluzione visionaria. Non soddisfatta, successivamente era passata a Nvidia, che ha prodotto i chip attualmente utilizzati nelle vetture in circolazione. Infine, il colpo di scena: dopo i sorprendenti cambi di rotta, la casa automobilistica ha deciso di fare da sola.
Del resto l’autoproduzione è una filosofia che Musk ha sempre applicato ai propri business con ottimi risultati. In generale riscuote molto successo tra le aziende del comparto hi-tech, basta pensare ad Apple. Lo sviluppo di un hardware personalizzato non è un processo facile né veloce. D’altro canto però è sicuramente quello più proficuo perché potrebbe aiutare Tesla a rendere più efficiente la piattaforma elevando il rapporto tra performance e costi.
Guarda il video: Volkswagen presenta Sedric l’auto del futuro

elon-musk-vuole-mandare-un-auto-su-marte-2Musk vuole auto autonome entro 2 anni: lo aiuterà AMD?

Ce la farà Tesla, da sola, a sviluppare i Chip IA per Autopilot entro breve tempo? In molti nutrono forti dubbi visto che la posta in gioco è alta. Lo scorso aprile Elon Musk ha sottolineato di aspettarsi auto completamente autonome entro 2 anni. Una sfida che adesso pesa soprattutto sul fidato Jim Keller.
L’ex ingegnere di AMD potrebbe trovare un valido supporto dalla collaborazione al progetto della divisione semi-custom dell’azienda che ha abbandonato. AMD è una leader indiscussa in fatto di grafica, architetture x86 e ARM, e personalizzazione di chip per i clienti.
Keller riuscirebbe a lavorare meglio con i suoi ex colleghi e le competenze di AMD. Non c’è tempo da perdere, dato che la concorrenza non manca. Nelle strade di Phoenix, in Arizona, circolano già le auto senza giudatore del progetto Waymo di Google.
A Tesla la sfida di tentare il sorpasso.
Guarda il video: Continental BEE Moves: il futuro della mobilità

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Crisi Tesla, l'azienda perde 480 mila dollari all'ora e rischia di fallire entro l'estate https://www.business.it/crisi-tesla-lazienda-perde-480-mila-dollari-allora-e-rischia-di-fallire-entro-lestate/ Mon, 11 Dec 2017 08:16:58 +0000 http://www.business.it/?p=15688 La crisi Tesla potrebbe portarla al fallimento entro 9 mesi, ma l'azienda è ottimista. Per salvarsi punta sulla Model 3 e ha già lanciato un camion elettrico e una nuova auto sportiva

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Tesla chiude un anno nero: persi 8 mila dollari al minuto

La crisi Tesla continua e si fa sempre più seria. Qualcuno però ancora non ci crede. A sentire Elon Musk, patron della nota azienda statunitense, l’azienda gode di ottima salute e ha già licenziato centinaia di dipendenti solo per una questione di scarsa produttività.
Tuttavia si ricrederebbe subito se finalmente iniziasse a prendere i considerazione i dati poco incoraggianti che circolano a riguardo. Le stime dell’analisi condotta dalla prestigiosa testata Bloomberg parlano di una perdita super veloce, pari a 480 mila dollari ogni ora, che potrebbe rivelarsi fatale per l’azienda e portarla al fallimento entro la prossima estate.
Secondo Bloomberg, la regina della Silicon Valley che ha conquistato il mondo con le sue auto elettriche ha bruciato una ricchezza di 8 mila dollari al minuto solo nell’ultimo anno. Se non provvederà subito ad adottare adeguate misure per invertire la rotta, esaurirà tutte le liquidità entro breve tempo e non potrà tornare indietro.
Leggi anche: Crisi Tesla? licenziate tra le 400 e le 700 persone in una settimana. Cosa sta succedendo?

Fallimento entro l’estate? Gli esperti hanno già la data

Gli esperti non hanno dubbi sulla crisi Tesla, ormai il loro dilemma è solo quello di stabilire con certezza la data del fallimento, possibilmente anche l’orario. Secondo la maggior parte degli analisti, all’azienda resterebbero circa 9 mesi di vita, a meno che non riesca a trovare entro breve tempo 2 miliardi di dollari da investire per salvarsi.
Ma qualcuno di loro va oltre e ha stimato persino quando scatterà l’ora X: Tesla fallirà il 6 agosto 2018 quando a New York saranno le 2:17. La “triste” profezia incombe e non lascia spazio all’interpretazione, ma per il momento non sembra preoccupare gli investitori. Ciò è piuttosto strano visto che sarebbero i primi a rimetterci dal punto di vista economico.
Nonostante le previsioni poco confortanti, molti di loro sono convinti che la situazione in cui versa l’azienda migliorerà nettamente nei prossimi mesi. Le azioni attualmente sono in rialzo, tanto che lunedì 27 novembre hanno fatto registrare un aumento del 3%, portandosi a 317,81 dollari ed elevando la capitalizzazione di mercato della Tesla a 53 mila dollari. Si tratta di una cifra che fa ben sperare, visto che quella della Ford è inferiore di 5 miliardi.
Guarda il video: Future Track 2025: molto più di un semplice camion

future-track-2025Elon Musk sfida la crisi lanciando un camion e una nuova auto

Mentre gli analisti si interrogano sui possibili esiti della crisi Tesla, il visionario Elon Musk passa ai fatti e continua a lavorare con ottimismo e a sfornare nuovi modelli senza pensare minimamente al fallimento. Non a caso, di recente ha presentato con successo a livello mondiale il Tesla Semi, il primo camion elettrico della storia, e la nuova Tesla Roadster, un futuristico modello sportivo di auto elettrica, sul mercato dal 2020, che viaggerà ad una velocità mai raggiunta prima da questa tipologia.
L’azienda ha inoltre rassicurato i propri clienti e investitori che la sua situazione finanziaria è destinata a migliorare nell’immediato, soprattutto perché accelererà la produzione della sua berlina elettrica “low cost”. L’ambita Model 3 ha un prezzo base di 35 mila dollari e da adesso ha anche la delicata missione di tirare fuori dai guai la creatura di Musk. Dovrà calcare parecchio l’acceleratore, visto che il tempo stringe e l’estate non è poi così lontana.
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Tesla Roadster sul mercato dal 2020: Elon Musk presenta la sportiva "low cost" https://www.business.it/tesla-roadster-sul-mercato-dal-2020-elon-musk-presenta-la-sportiva-low-cost/ Sat, 09 Dec 2017 06:30:05 +0000 http://www.business.it/?p=15663 La nuova Tesla Roadster farà concorrenza alla Ferrari, ma sarà più economica ed ecologica. Per prenotarla bastano 50 mila dollari, ma per qualcuno è crowfunding e la sua presentazione solo una mossa strategica.

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Una sportiva da 400 km orari e 1.000 km in autonomia

La nuova Tesla Roadster è la punta di diamante della nota casa automobilistica statuinitense, presentata nelle scorse settimane da Elon Musk, l’imprenditore deciso a trainare il futuro con le sue auto elettriche. Sarà disponibile sul mercato dal 2020 attraverso il “referral program” di Tesla, ma 1.000 clienti baciati dalla fortuna riceveranno gratuitamente una Roadster Founders Series, la limited edition da 250 mila dollari.
La nuova sportiva sarà l’auto di serie più veloce della storia. Il modello di base sarà in grado di accelerare da 0 a 60 km in 1,9 secondi e da 0 a 100 km in 4,2 secondi. Una delle sue peculiarità riguarda però il costo contenuto per questo tipo di modello, in aggiunta elettrico, pari a 200 mila dollari. Si pensi che la Lamborghini Aventador S costa il doppio mentre la McLaren P1 nel 2013 era venduta a 1 milione di euro e impiegava 17 secondi per accelerare da 0 a 300 km.
Ma qual è il cliente di un’auto del genere? L’acquirente tipo di una Tesla è cambiato nel tempo. Il target della nuova auto è più vicino a quello di una Mercedes o BMW, piuttosto che di una Ferrari o Lamborghini. L’azienda si rivolge ad un pubblico più giovane e sperimentatore, che va dai manager alle star cinematografiche, invece che ai super ricchi disposti a spendere grandi cifre per avere una Testarossa.
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Un futuro elettrico ad alta tecnologia

Nessuna guerra al “made in Italy” da parte della nuova Tesla Roadster. L’auto presenta delle linee belle e accattivanti, ma non punta a confondersi con l’artigianato di lusso. A Musk non interessano lo sfarzo e il design ma la ricerca tecnologica, che intende comunicare al meglio ai suoi clienti, interessati più all’innovazione che al collezionismo. L’imprenditore ha scherzato dicendo che quando torneranno alla vecchia auto a motore dopo la sua, avranno la sensazione di guidare un veicolo a vapore.
Tuttavia il prezzo dell’auto è comunque alto, sebbene non comparabile a quello di una Ferrari. Secondo i più critici non basterà la potenza del motore a giustificarlo. Dovrà farlo necessariamente un elevato standard di qualità nelle finiture, uno dei punti deboli di Tesla, che le ha già dato filo da torcere con la semplice Model X.
Rispetto al precedente modello, la nuova Tesla Roadster presenta: 3 motori, un tetto removibile, una combinazione di posti 2+2, una seduta rialzata e una migliore performance grazie alla differente disposizione delle batterie. Questa diversa configurazione ha permesso di ottenere un design dalle linee più aerodinamiche, vicino a quello delle altre sportive tradizionali, ma con un peso dell’auto ridotto.
Leggi anche: Tesla Model 3: tutto quello che c’è da sapere sull’auto elettrica del momento

elon-musk-presenta-tesla-roadsterUna strategia per distogliere l’attenzione dalla Model 3?

La recente presentazione della nuova Tesla Roadster e dei Semi Truck – i primi camion elettrici della storia – non ha però convinto tutti e la qualità dei prodotti non c’entra. Qualcuno ritiene che sia stata l’ennesima mossa strategica di Elon Musk in fatto di comunicazione, stavolta per distogliere l’attenzione dei media, degli investitori e del pubblico dai problemi di produzione della Model 3.
Anche la modalità di prenotazione dell’auto ha scatenato i critici dell’azienda: è richiesto un deposito di ben 50 mila dollari, una cifra che fa pensare al crowfunding più che al pre-ordine. Per alcuni servirebbe solo a riempire le casse del gruppo, che punta sui seguaci del “sogno elettrico” e sta cercando di riprendersi dopo le difficoltà produttive incontrate con la Model 3.
Intanto in Europa, Tesla si è rivelata uno stimolo ad innovare per molte case automobilistiche, che hanno investito nella mobilità sostenibile e nella produzione di auto elettriche, sia a livello privato-individuale che pubblico-condiviso.
Leggi anche: Tesla Model 3: l’auto elettrica per tutti? Forse no! Ecco quanto costerà veramente

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General Motors: un servizio di veicoli autonomi pronto nel 2019 https://www.business.it/general-motors-un-servizio-di-veicoli-autonomi-pronto-nel-2019/ Wed, 06 Dec 2017 06:30:43 +0000 http://www.business.it/?p=15548 Nella lista delle auto elettriche più famose non vi è sicuramente General Motors, per ora l’unica casa automobilistica a non aver dimostrato l’intenzione di investire nella tecnologia senza combustile. Ma la notizia choc è arrivata lo stesso, anche se non si parla di elettrico: nel 2019 la casa di Detroit ha annunciato un vero e… Leggi tutto »General Motors: un servizio di veicoli autonomi pronto nel 2019

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Nella lista delle auto elettriche più famose non vi è sicuramente General Motors, per ora l’unica casa automobilistica a non aver dimostrato l’intenzione di investire nella tecnologia senza combustile.

Ma la notizia choc è arrivata lo stesso, anche se non si parla di elettrico: nel 2019 la casa di Detroit ha annunciato un vero e proprio servizio pubblico, con auto che si guidano da sole.

Una specie di servizio taxi, però più conveniente. La GM ha infatti affermato che partirà con i veicoli a guida autonoma contemporaneamente in diverse città e che questa, per la società, sarà la più grande rivoluzione dopo internet!

GeneralMotorsI guadagni ci saranno fin da subito, in quanto la casa ha stimato il costo di un dollaro a miglio, scatenando le ire delle compagnie di taxi e di quelle private come la nota Uber, poiché risulterebbero poco vantaggiose rispetto alla novità.

Leggi anche: Le PMI e l’industria 4.0: i vantaggi spiegati da General Motors

Il confronto è stato fatto anche sulle macchine attuali della stessa GM, che comprende marchi come Chevrolet, Buick e Fiat. Finora un’auto standard vale circa 30mila dollari tra vendita, tagliandi, ricambi vari e altro, mentre un’auto autonoma, al servizio di 1 dollaro al miglio, guadagnerebbe circa centinai di migliaia di dollari. La stima è quella di 1,5 miliardi di dollari entro il 2030.

GeneralMotorsIl Financial Times sottolinea la notizia come qualcosa di sensazionale, in quanto la General Motors sarebbe la prima casa automobilistica ad offrire un simile servizio sul mercato, battendo sul tempo tutte le altre. Se infatti prendiamo in considerazione Ford, Volvo, Nissan e Toyota, tutte hanno annunciato che produrranno automobili autonome non prima del 2020.

Leggi anche: The Phoenix, l’auto fatta di rifiuti elettronici, ha stabilito il record assoluto di autonomia

Chi ha già provato le nuove vetture della General Motors ed ha effettuato test drive parla di macchine ancora difettose, che necessitano di perfezionamento soprattutto nel settore della sicurezza.

Inoltre la GM non ha ancora dichiarato ufficialmente come avverrà il lancio: verrà distribuita da sola o attraverso una piattaforma? La più probabile è la Lyft, sulla quale il gruppo ha già investito più di due miliardi di dollari e che fra poco tempo potrebbe tornargli utile.   

GeneralMotors

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The Phoenix, l'auto fatta di rifiuti elettronici, ha stabilito il record assoluto di autonomia https://www.business.it/the-phoenix-lauto-fatta-di-rifiuti-elettronici-ha-stabilito-il-record-assoluto-di-autonomia/ Thu, 23 Nov 2017 06:30:25 +0000 http://www.business.it/?p=14716 Un'auto fatta di rifiuti elettronici, The Phoenix, ha battuto anche Tesla e stabilito il nuovo record mondiale di autonomia percorrendo 1.593 chilometri con una sola carica di batteria

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The Phoenix, un’auto fatta di rifiuti elettronici, è riuscita a stabilire il nuovo record di autonomia, percorrendo 1.593 chilometri con una sola carica. Si tratta di una vettura costruita negli Stati Uniti ad opera di Eric Lundgren, l’Amministratore Delegato di IT Asset Partners, utilizzando come base la carcassa di una BMW 528i risalente al 1997.
Il record è stato conseguito ai danni della Tesla Model S, che l’aveva conseguito nel 2013, su una strada di Los Angeles, l’Auto Club Speedway, tra il 16 e il 17 ottobre appena passati. A destare impressione è stato soprattutto lo scarto finale, se si pensa che The Phoenix ha percorso 990 miglia circa, contro le 670 conseguite dalla Tesla appena un mese prima, equivalenti a poco meno di 1070 chilometri.
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auto the phoenixThe Phoenix è costata appena 14mila dollari

The Phoenix, l’auto fatta di rifiuti elettronici che è riuscita a scalzare la Tesla Model S, è costata appena 14mila dollari. La sua costruzione si è basata in maniera integrale sul cosiddetto riciclo ibrido, e a detta del suo costruttore l’obiettivo dell’impresa era proprio quello di spiegare le grandi potenzialità dei veicoli mossi dall’energia elettrica e del riutilizzo.
In questo caso il riciclo è andato ad interessare un settore ben preciso, quello delle componenti elettroniche, ove gli sprechi sono destinati ad un incremento esponenziale proprio per la crescita impetuosa del mercato. La missione intrapresa si è concretizzata nell’assemblaggio di un’auto mossa da batterie agli ioni di litio da 165 kWh, dotata di un motore AC-50 e di una centralina proveniente da un carrello elevatore ormai non più utilizzabile.
Il primato è stato registrato da Michael Empiric, un giudice del Guinness Book of World Records, giunto nella città degli angeli con il preciso intento di certificare l’evento.
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auto the phoenixCos’è il riciclo ibrido

Lo stesso Lundgren, intervistato da Renewable Energy Magazine sull’auto fatta di rifiuti elettronici, ha spiegato come il riciclo ibrido abbia come suo scopo il riutilizzo delle componenti elettroniche. Uno scopo portato avanti proprio da IT Asset Partners, ad esempio utilizzando le batterie provenienti da auto ormai in disuso per riusarle nelle sedie a rotelle, oppure riciclando i pannelli solari dismessi a favore di famiglie cambogiane, impedendo in tal modo l’utilizzo del pericoloso cherosene. La compagnia di cui è amministratore delegato si propone in particolare la sensibilizzazione di un numero sempre più largo di consumatori, spingendoli ad impegnarsi per limitare i pericoli di un utilizzo dissennato dell’elettronica, impegnando in particolare l’opinione pubblica a evitare sprechi che rappresentano infine un pericolo per un ambiente sempre più provato.
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auto the phoenixNon è un buon momento per Tesla

Il record conseguito dall’auto fatta di rifiuti elettronici conferma il momento non proprio positivo di Tesla, che nei mesi passati aveva dovuto già subire un colpo alla propria immagine, quando Cummins aveva anticipato il marchio californiano con il primo camion elettrico, denominato Urban Hauler Tractor, presentato prima di Semi.
Nei giorni scorsi è poi venuta fuori l’indiscrezione in base alla quale Tesla non sarebbe in grado di rispettare il piano di consegne per la nuova Model 3, tanto da aver chiesto alle concessionarie di assemblare al suo posto le vetture vendute. Una indiscrezione avanzata da The Financial Times che è stata confermata da ambienti interni, provocando un sensibile regresso del titolo azionario.

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Ritardo Tesla: Elon Musk chiede anche ai concessionari di partecipare all'assemblaggio delle auto da consegnare https://www.business.it/ritardo-tesla-elon-musk-chiede-anche-ai-concessionari-di-partecipare-allassemblaggio-delle-auto-da-consegnare/ Tue, 21 Nov 2017 06:30:32 +0000 http://www.business.it/?p=14750 Ritardo Tesla, Elon Musk cerca di recuperare coinvolgendo le concessionarie nell'assemblaggio delle vetture, recuperando una pratica che pure era ormai caduta in disuso da molto tempo

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Un ritardo pericoloso

Il ritardo di Tesla nelle consegne di Model 3 rischia di offuscare notevolmente la fama accumulata dal gruppo nel corso di questi anni. Basti pensare che nel trimestre conclusosi a settembre il marchio avrebbe dovuto consegnare 1500 veicoli, mentre all’atto pratico soltanto 260 utenti sono entrati in possesso dell’auto nei tempi previsti.
Considerato che l’azienda californiana si propone di aumentare vertiginosamente i suoi ritmi produttivi si tratta di un biglietto da visita estremamente negativo, cui l’amministratore delegato Elon Musk sta cercando di ovviare coinvolgendo le concessionarie nell’assemblaggio delle auto che devono ancora essere consegnate.
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TeslaTesla si trova ora ad un bivio

La Model 3 può già vantare mezzo milione di prenotazioni e si presenta quindi come un grande successo. Quello che sembrava un traguardo da sogno rischia però di tramutarsi in una sorta di incubo per il brand. I clienti che hanno già provveduto a versare la caparra rischiano quindi di mettersi al volante dell’auto con grave ritardo.
A tal proposito occorre segnalare come già sia stato posticipato al mese di marzo l’obiettivo iniziale che prevedeva la consegna di 5mila modelli a settimana. A lanciare l’allarme è stato il Financial Times, spiegando anche come tra le possibili strategie di uscita dalla crisi ci sia il recupero di una pratica ormai in disuso da tempo, ovvero l’affidamento alle concessionarie del montaggio di alcuni elementi.
In pratica, per recuperare il ritardo, Tesla invierebbe le auto ai rivenditori senza alcuni componenti, a partire da display e sedili, i quali sarebbero oggetto di assemblaggio da parte delle officine convenzionate.
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TeslaQuali sono state le cause?

La causa del ritardo di Tesla in questa occasione sarebbe stata individuata dal management in una serie di “colli di bottiglia” produttivi. A fornire questa spiegazione è stata una nota, la quale però non ha potuto impedire la rivalsa della Borsa, che nelle ore successive alla sua emanazione ha duramente penalizzato il titolo azionario.
Se quindi è stato individuato un possibile escamotage al fine di rendere più leggero il carico di lavoro nel sito produttivo di Freemont, lo stesso Financial Times si chiede però se una pratica di questo genere possa infine andare a scapito dei clienti, pregiudicando non solo la messa a punto conclusiva, ma anche le verifiche finali.
A rendere del tutto legittimo il quesito è quanto accaduto in Giappone, ove prima Nissan e poi Subaru sono state accusate di aver affidato i controlli precedenti all’uscita delle auto dagli stabilimenti a personale privo di una preparazione sufficiente.
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TeslaAnche i sindacati sono all’erta

Una questione che rischia di esplodere letteralmente tra le mani di Elon Musk, se si pensa che il numero uno di Tesla si trova in questo momento impegnato in una vera e propria battaglia con i sindacati.
Va infatti ricordato come la United Auto Workers (UAW) abbia già portato il marchio in giudizio di fronte al National Labor Relations Board, la corte che giudica i conflitti sui luoghi di lavoro, a causa dell’allontanamento di centinaia di addetti. Secondo il sindacato ad essere colpiti sarebbero stati proprio i lavoratori più vicini ad esso.
L’azienda respinge quanto affermato da UAW, ma in un momento di difficoltà le conseguenze di una simile battaglia potrebbero essere molto pesanti, soprattutto se il fronte si ampliasse, portando infine ad una situazione molto intricata e che quindi andrebbe assolutamente evitata.

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Piaggio lancia la Vespa Elettrica, orgoglio tecnologico del made in Italy https://www.business.it/piaggio-lancia-la-vespa-elettrica-orgoglio-tecnologico-del-made-in-italy/ Mon, 13 Nov 2017 06:30:14 +0000 http://www.business.it/?p=14201 La novità dell’anno su due ruote è firmata Piaggio: si tratta della Vespa Elettrica e, come dichiara il Presidente e Ad di Piaggio Roberto Colannino: ”in questo oggetto è racchiuso il futuro del nostro pianeta, il nostro futuro”. Il business dei veicoli ad alimentazione elettrica non accenna a diminuire, per questo anche l’azienda di motocicli… Leggi tutto »Piaggio lancia la Vespa Elettrica, orgoglio tecnologico del made in Italy

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La novità dell’anno su due ruote è firmata Piaggio: si tratta della Vespa Elettrica e, come dichiara il Presidente e Ad di Piaggio Roberto Colannino: ”in questo oggetto è racchiuso il futuro del nostro pianeta, il nostro futuro”.
Il business dei veicoli ad alimentazione elettrica non accenna a diminuire, per questo anche l’azienda di motocicli famosa in tutto il mondo ha deciso di puntare sulle nuove tecnologie, producendo un modello innovativo e allo stesso tempo funzionale.
E’ un gioiello della tecnica tutto italiano, tutto fatto in casa, per quello è bello, funziona bene ed è innovativo. C’è tutto il genio italiano e non è poco”, afferma orgoglioso Colannino.

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piaggio

Batteria elettrica supportata da motore termico

Le due versioni della Vespa Elettrica sono stata presentate insieme ad altre novità del gruppo Piaggio a Milano durante l’Eicma, il salone internazionale delle due ruote. Il nuovissimo modello mostra una natura ecologica  e silenziosa mai vista prima d’ora. Secondo i drive test, il motore elettrico garantisce prestazioni ottimali superando la performance di un tradizionale cinquantino.  La Vespa elettrica è dotata infatti di batterie che garantiscono un’autonomia di 100 km a ricarica completa. É inoltre dotata di piccolo motore termico, provvisto di un serbatoio di circa 3 litri. Ciò serve nel momento in cui la batteria si scarica completamente, garantendo automaticamente un’autonomia di altri 80-90 km per la versione normale e 150 km per quella X.

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Come la Vespa del ‘46

La Vespa elettrica sarà ultimata a Pontedera, suo luogo d’origine, entro la fine dell’anno e sarà messa sul mercato internazionale nella primavera del 2018.
La Vespa è connessa ad uno smartphone e potrà essere acquistata anche con canone mensile che terrà conto di batterie, assicurazione e manutenzione.
“Un oggetto tecnico straordinariamente avanzato che apre le porte a soluzioni che passeranno alla storia come è passata alla storia la Vespa nel ’46” afferma l’Ad Colaninno. Ma anche un oggetto così innovativo mostra dei limiti: per quanto riguarda autonomia e infrastrutture, non tutto è già adeguato al veicolo. In Piaggio hanno infatti proposto un motore termico capace di ricaricare quello elettrico, permettendo di superare i problemi legati alle infrastrutture. Per questo la Piaggio ha già intrapreso un percorso innovativo per trovare soluzioni adeguate. “Pensiamo al futuro per girare con un veicolo elettrico anche se non ci sono le infrastrutture»” ha infatti sottolineato Colaninno, concludendo: “Questo e’ un prodotto che lanceremo nello spazio“.

Fonte: adnkronos

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Moto intelligente: al salone di Tokyo Yamaha Motoroid, il modello dal concept avveniristico https://www.business.it/moto-intelligente-al-salone-di-tokyo-yamaha-motoroid-il-modello-dal-concept-avveniristico/ Tue, 07 Nov 2017 06:30:02 +0000 http://www.business.it/?p=14045 La moto intelligente Yamaha Motoroid, presentata in questi giorni al salone di Tokyo, ha un design all'avanguardia, dispone di un motore elettrico ed è in grado di sentire e interagire col pilota alla guida

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Yamaha Motoroid, la moto intelligente

Il salone di Tokyo, svoltosi come ogni anno negli ultimi giorni di ottobre, ha presentato alcuni tra i modelli di moto più innovativi, originali e da tenere d’occhio nei prossimi mesi. Tra di essi ha brillato certamente Yamaha Motoroid, la moto intelligente dotata di numerose tecnologie innovative, per un veicolo al passo con i tempi e forse già proiettato verso il futuro.
La celebre casa di Iwata è da sempre nota in tutto il mondo per la creazione di mezzi all’avanguardia e dotati di dispositivi tecnologici davvero invidiabili. I modelli presentati in occasione del Tokyo Motor Show dal brand nipponico sono tanti, ma la moto intelligente è riuscita ad affascinare più di tutti gli altri prototipi, grazie alla possibilità di interazione tra l’uomo e la macchina e al motore elettrico, accolto con ampi consensi da parte degli ecologisti e di tutti quei motociclisti attenti anche all’ambiente.
Yamaha Motoroid moto intelligente
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Yamaha al Tokyo Motor Show

Tutti gli anni Yamaha è tra i principali protagonisti del Tokyo Motor Show e anche in questa edizione le proposte presentate sono state eccellenti. In tutto sono stati presentati 20 diversi modelli tra veicoli, concept e prototipi, tutti esposti nello spazio Yamaha Future Garage: entra in sintonia con il futuro.
Quest’anno le novità proposte dall’industria nipponica sono diverse. Si va dai prototipi di biciclette a pedalata assistita alle automobili e i mezzi più grandi con tecnologia Leaning Multi-Wheel, passando per scooter e moto. Addirittura è stato realizzato Motobot, un robot capace di guidare moto, già arrivato alla seconda versione; l’umanoide fonde i dispositivi Yamaha legati alla robotica e al mondo delle due ruote e, nel futuro, i suoi inventori sognano una sfida tra Motobot e Valentino Rossi.
Yamaha ha pensato di lasciare spazio anche alla scienza tecnologica di frontiera e ha presentato soluzioni e forme di mobilità per entrare in perfetta sintonia con il veicolo. L’obiettivo è il raggiungimento del Kando, il termine giapponese che indica la perfetta interazione e armonia tra l’uomo e il motore. Proprio la moto intelligente Motoroid sarebbe il modello di punta di questo ambizioso e affascinante progetto.
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Le caratteristiche di Yamaha Motoroid

La moto intelligente Yamaha Motoroid punta tutto sulla fusione di tecnologia e stile, proponendo un design avveniristico e completamente rivoluzionato. Ogni singola linea del mezzo è studiata per fare in modo che il pilota diventi una cosa solo con la moto e, ad un primo sguardo generale, sembra veramente di avere di fronte un veicolo del futuro, arrivato ai giorni nostri con una macchina del tempo.
Per quanto riguarda le dimensioni, il peso dichiarato in assetto di marcia è di 213 kg e Motoroid è grande praticamente quanto una moto classica. I dettagli ritoccati sono vari, a partire dall’interfaccia pilota/moto, con una sella sovrastata da appendici molto sensibili, che devono avvertire la presenza del pilota e sentirne i movimenti durante la guida. Non ci sono manopole ma delle cloche servono a regolare lo sterzo e la forcella.
Il motore elettrico è posizionato nel mozzo della ruota posteriore e rappresenta una bella novità, in quanto testimonia l’attenzione del modello sia al progresso tecnologico che all’ecosostenibilità. Le batterie che alimentano il motore sono agli ioni di litio e grazie agli altri dispositivi sparsi per il veicolo la moto intelligente riconosce il proprio padrone.
moto intelligente yamaha

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Ricarica auto elettrica: ecco il nuovo progetto Eva+ di Enel per le aree extraubane https://www.business.it/ricarica-auto-elettrica-ecco-il-nuovo-progetto-eva-di-enel-per-le-aree-extraubane/ Thu, 26 Oct 2017 05:30:37 +0000 http://www.business.it/?p=13787 Ricarica auto elettrica: 180 colonnine veloci in Italia e 20 in Austria, lungo le tratte extraurbane: questo è il progetto di mobilità elettrica co-finanziato dalla Commissione Europea, nell’ambito di ‘Connecting Europe Facility’, con la collaborazione di Enel, come coordinatore, e l’utility austriaca Verbund insieme con l’ausilio dei grandi marchi costruttori (Renault, Nissan, Bmw, Volkswagen e… Leggi tutto »Ricarica auto elettrica: ecco il nuovo progetto Eva+ di Enel per le aree extraubane

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Ricarica auto elettrica: 180 colonnine veloci in Italia e 20 in Austria, lungo le tratte extraurbane: questo è il progetto di mobilità elettrica co-finanziato dalla Commissione Europea, nell’ambito di ‘Connecting Europe Facility’, con la collaborazione di Enel, come coordinatore, e l’utility austriaca Verbund insieme con l’ausilio dei grandi marchi costruttori (Renault, Nissan, Bmw, Volkswagen e Audi).

Le nuove stazioni di ricarica veloce Fast Recharge Eva+ permetteranno di fare un pieno alle auto elettriche in soli 20 minuti. Già stati attivati i primi 30 punti di ricarica, precisamente nella tratta Milano-Roma che è stata dotata di infrastrutture di ricarica ogni 60km. L’ubicazione delle colonnine è principalmente presso le aree di accesso autostradali, in questo modo possono usufruire del servizio anche coloro che si muovono nelle aree extraurbane.

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ricarica auto elettricaLe aree permettono diversivi per la durata della sosta, si trovano infatti nei pressi di centri commerciali. Esempio tipico sono le stazioni toscane inaugurate il 19 ottobre a Barberino del Mugello, con una carovana elettrica all’uscita del casello autostradale ed a Firenze in viale Guidoni ed a Foiano in corrispondenza del parcheggio dell’Outlet Valdichiana. Si tratta di colonnine ricarica auto elettrica della tipologia ‘Enel Fast Recharge Plus’, tecnologia sviluppata dagli ingegneri Enel, in grado di garantire un pieno di energia elettrica in soli 20 minuti ed è compatibile con tutti i veicoli elettrici presenti sul mercato.

Altre località e città della Toscana prenderanno parte al progetto, una regione molto attenta alla tematica delle colonnine ricarica auto elettrica. Federico Caleno, responsabile Solution development e-mobility di Enel, ha affermato: “Eva+ è un progetto importante, che consente di creare una rete di infrastrutture a ricarica veloce lungo le strade ad alta percorrenza italiane. L’obiettivo è quello di arrivare al numero di 180 postazioni in Italia e 20 in Austria, per collegare l’Italia dal Brennero alla Sicilia e da Torino a Trieste. Questa era la prima pietra da porre, per completare la prima tratta da Roma a Milano. Ha interessato principalmente la Toscana, la Regione da sempre più proattiva nella mobilità elettrica nazionale. Quella di Barberino del Mugello è stata la prima colonnina installata a fine luglio.”

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A Firenze le nuove installazioni si aggiungono alle postazioni riservate ad i taxi elettrici ed alle 180 colonnine ricarica auto elettrica presenti su tutto il territorio cittadino. Grazie agli accordi con centri commerciali, alberghi, ristoranti e stazioni di servizio, è stato possibile implementare l’assistenza di rifornimento, distribuendo omogeneamente i punti ricarica su tutta l’area urbana. “La mobilità elettrica è una grande trasformazione in corso che l’evoluzione della tecnologia sta spingendo. In questo contesto l’Italia, che è uno dei pochi Paesi al mondo ad avere completamente digitalizzato la rete di distribuzione elettrica, ha una grande possibilità. Siamo partiti con un programma che doterà il Paese di un’infrastruttura moderna e capillare.” Spiega Francesco Venturini, direttore della Divisione Globale e-Solutions di Enel, dopo l’inaugurazione della stazione di ricarica veloce installata da Enel nel distributore Ip, del Gruppo Api, a Cormano, alle porte di Milano.

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ricarica auto elettrica 2

Fonte: adnkronos

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Il mercato dell'auto fa registrare una frenata nei paesi europei dopo i successi degli scorsi anni https://www.business.it/il-mercato-dellauto-fa-registrare-una-frenata-nei-paesi-europei-dopo-i-successi-degli-scorsi-anni/ Wed, 25 Oct 2017 05:30:05 +0000 http://www.business.it/?p=13688 Mercato dell'auto in Europa: è una frenata improvvisa, con alcuni paesi che invece incrementano le vendite

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Frena il mercato dell’auto nel vecchio continente

Dopo tanti mesi di aumenti il mercato dell’auto in Europa fa registrare una frenata; il dato del mese di settembre mostra un calo del 2% rispetto al 2016, con il numero delle immatricolazioni, relativo ai paesi della UE e quelli dell’Efta che raggiunge quota 1.466.336. Il precedente segno negativo nel mercato dell’auto si era registrato ad ottobre 2016, ed in quel caso il calo fu dello 0,3%.
Gli analisti fanno comunque notare che il mese di settembre 2017 ha avuto 1 giorno lavorativo in meno rispetto allo scorso anno e quindi il dato non è completamente comparabile. Resta positivo invece l’insieme dei primi 9 mesi dell’anno, nei quali il numero delle immatricolazioni è stato di 12.026.194, con un aumento rispetto al 2016 del 3,6%.
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mercato dell'auto in caloIl quadro relativo alle varie nazioni

In un quadro totale in calo, spicca positivamente il dato del nostro Paese; il mercato dell’auto italiano, anche in questo mese di settembre, ha fatto segnare un aumento delle immatricolazioni, con un + 8,1% dovuto a 176mila nuove auto immesse in circolazione.
Anche il mercato della Spagna ha fatto registrare un trend positivo come quello italiano, con un incremento pari al 4,6%, mentre sono risultati negativi sia quello tedesco che quello della Gran Bretagna. Positivo per l’Italia anche il dato dei primi nove mesi del 2017 con un incremento nelle vendite del 9%, ed un numero totale che supera il milione e mezzo.
Guardando ai risultati registrati dalle varie case automobilistiche si scopre che nel mese di settembre le immatricolazioni di vetture Fiat Chrysler Automobiles hanno superato di poco le 90mila unità, con un calo pari all’1% rispetto al 2016, ma mantenendo stabile la propria quota, al 6,1%.
Migliori i dati complessivi dei primi nove mesi, nei quali la casa costruttrice italo – americana ha realizzato un incremento dell’8,1% con circa 831mila auto vendute, ed una quota di mercato pari al 6,9%.
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L’analisi del Centro Studi Promotor

Guardando l’insieme dei dati per quanto riguarda il mercato dell’auto dell’Europa “allargata”, anche il Centro Studi Promotor sottolinea la differenza di 1 un giorno lavorativo rispetto al 2016, e parala quindi non di una frenata, ma di un “rallentamento della crescita“, facendo osservare che il giorno in meno ha portato ad una diminuzione delle immatricolazioni pari al 4,5%.
Il presidente del centro Studi Promotor, Gian Primo Quagliano, ha previsto che in totale a fine 2017, nei paesi della Unione Europea saranno 15 milioni e 180mila le immatricolazioni registrate, e questo fa sì che solo nel 2018 si potrà ritornare a quelli che sono i “livelli ante crisi”, iniziata nel 2008.
Analizzando i dati che si sono registrati negli altri paesi, il Centro Studi Promotor ha dato un giudizio negativo per quanto riguarda un mercato importante come quello tedesco, che cala del 3,3%, anche se la Germania nel complesso dei primi nove mesi resta in attivo con un aumento del 2,2%.
Un dato che secondo il presidente della Vda, associazione industria automobilistica della Germania, Matthias Wissmann, non deve preoccupare. Lo stesso Wissmann ha voluto rassicurare l’industria dell’auto del suo Paese, comunicando che le prospettive future sono positive.
Un calo più marcato è quello che è stato fatto registrare dal mercato dell’auto in Gran Bretagna. In questo caso oltre alla diminuzione percentuale di settembre, pari al 9,3%, si nota un calo anche nel totale dei 9 mesi del 2017, che si attesta al 3,9%.
Il dato della Gran Bretagna è stato condizionato da fattori diversi: il primo è il boom registrato nel 2016, a cui ha fatto seguito il calo fisiologico di un mercato quasi saturo; il secondo la nuova imposta, introdotta nel mese di aprile, che riguarda le vetture che emettono CO2, e la terza la generale incertezza generata nel paese dalla Brexit.
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Tesla apre il nuovo centro assistenza a Milano per le riparazioni e l'assistenza completa delle auto https://www.business.it/tesla-apre-il-nuovo-centro-assistenza-a-milano-per-le-riparazioni-e-lassistenza-completa-delle-auto/ Mon, 23 Oct 2017 05:30:18 +0000 http://www.business.it/?p=13594 Inaugurato in estate a Milano il centro assistenza Tesla.

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Il centro assistenza Tesla più grande del Sud Europa

A pochi chilometri da Linate è stato inaugurato in estate il primo centro assistenza Tesla in Italia. E non si tratta di un piccolo centro di poca importanza ma del più grande di tutta l’Europa del Sud. Creato in una zona strategica, è facilmente raggiungibile sia dai clienti del Nord Italia che da quanti provengono dal Sud dell’Europa. Come si può facilmente comprendere dalla realizzazione di questa importante officina Tesla, il brand americano ha puntato in maniera particolarmente felice in Italia, dapprima approdando con un centro vendite e, successivamente, con il centro assistenza. E va sottolineato che in programma è previsto anche un altro Service Center, che dovrebbe vedere l’inaugurazione per la fine del 2017 e che sarà localizzato a Padova.
Naturalmente, l’apertura del Service Center era quasi scontata dopo che Tesla aveva inaugurato lo store a Milano: difficile, infatti, immaginare un punto vendita senza un centro assistenza per garantire ai clienti sempre il massimo aiuto in caso di necessità o di problemi. E c’è da dire che il mercato italiano ha risposto bene all’arrivo dello store Tesla, caratterizzato, proprio come il nuovissimo centro assistenza, da una particolare atmosfera, elegante e semplice allo stesso tempo.
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centro assistenza tesla a milano

Recarsi in un centro assistenza Tesla

Recandosi nel nuovo centro assistenza Tesla si può subito notare come il personale sia sempre a disposizione e gli ambienti sempre puliti: in vero stile americano, infatti, l’immagine è fondamentale. Nonostante la semplicità delle divise, degli arredi e delle strutture, quello della Tesla si pone come uno dei Service Care più eleganti che si possano vedere sul territorio italiano.
Gli spazi sono molto ampi, suddivisi in tre ambienti principali: uno dedicato all’esposizione, il secondo all’acquisto auto e il terzo all’officina, ossia al centro assistenza vero e proprio. Come già detto, la particolare attenzione ai dettagli, alla pulizia e all’immagine è chiara ed evidente in tutti gli ambienti, compreso quello dedicato all’officina. Dimenticate quindi lo sporco di olio sul pavimento, l’odore di grasso e di motore: l’officina Tesla si differenzia anche per la sua pulizia.
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centro assistenza tesla a milano 2Milano e Padova: e il resto d’Italia?

Al momento, uno dei principali problemi per quanti decidono di acquistare una Tesla è che se non abitano al nord Italia possono trovare grosse difficoltà sia per l’acquisto che per eventuali riparazioni. Se questo aspetto è sicuramente un fattore contro, va sottolineato che esistono anche dei pro. La Tesla, infatti, in vero stile americano, permette di godere di una serie di agevolazioni: controlli e tagliandi possono infatti essere effettuati in remoto, potendo quindi avere la certezza di non dover mai aspettare o perdere tempo inutile quando sarà il momento di fare il tagliando o ordinare pezzi di ricambio. Inoltre, uno dei punti di forza della Tesla è sicuramente dato dal suo essere rivolto al mercato di massa, il che significa che i costi per riparazioni e altri interventi sono sempre molto contenuti.
Se da un lato la possibilità di ricevere assistenza è al momento limitata solo alle zone del nord Italia, va tuttavia evidenziato come le stazioni di ricarica, invece, sono sempre più comuni in Italia, anche nelle zone del Sud permettendo alle Tesla di avere sempre maggiore possibilità di utilizzo. Ad oggi, infatti, sono presenti 22 stazioni e circa 360 punti ricarica che si appoggiano a Hotel, locali pubblici o parcheggi comunali e privati.
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centro assistenza tesla milano 3

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Il ritorno delle auto elettriche per un Europa green: incontro al vertice per abbattere le emissioni di CO2 https://www.business.it/il-ritorno-delle-auto-elettriche-per-un-europa-green-incontro-al-vertice-per-abbattere-le-emissioni-di-co2/ Sun, 22 Oct 2017 05:30:18 +0000 https://www.business.it/?p=13551 Europa green: le industrie che ruotano intorno alle auto elettriche

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Auto elettriche: un nuovo investimento per l’Europa

Il mercato delle auto elettriche e a consumo zero di CO2 è in crescita e tuttavia l’Europa sembra essere rimasta indietro in questo settore. Sempre più spesso di parla di Europa green e di come gli investimenti nel settore delle energie alternative siano in crescita, grazie anche ai continui incentivi offerti dagli Stati europei. Cosa è successo nel settore automobilistico? La risposta probabilmente si avrà a breve. Nei prossimi giorni, infatti, è previsto un incontro al vertice tra i più grossi nomi dell’industria elettrica e automobilistica e il Commissario europeo per l’Unione Energetica, Maroš Šefčovič.
Il motivo è che la Commissione ha intenzione di puntare maggiormente sulla produzione di auto elettriche per diventare nuovamente concorrenziali sul mercato. Al momento, infatti, l’Europa non è in grado di competere con le produzioni extra-comunitarie, sempre più all’avanguardia non solo nella progettazione, ma anche nella produzione di auto a emissioni zero di CO2. Sicuramente questa notizia è di grande importanza non solo dal punto di vista ambientale, ma anche perché si pone come nuova fonte di occupazione per un gran numero di operai, tecnici e professionisti europei.
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auto elettriche per europa green

Rincorrere la concorrenza o trovare alternative?

Sicuramente, uno dei principali problemi in cui si verrà a trovare questo progetto di veicoli per un’Europa green è quello legato alla concorrenza americana, cinese e coreana. Tuttavia, la particolarità della situazione è data dal fatto che è stata proprio l’Europa a suggerire i primi modelli di tecnologie e auto per la riduzione dell’anidride carbonica. Ci si chiede allora come sia possibile che, nonostante il brillante inizio, i progetti e le competenze, l’Europa green si trovi ora a dover rincorrere la concorrenza nel campo delle auto elettriche. In realtà le motivazioni vanno ben oltre la ricerca e le applicazioni tecnologiche e derivano da una più complessa interazione tra politica e mercati.
Le auto elettriche permettono infatti di ridurre le emissioni di CO2, mostrandosi come probabile mezzo di trasporto del futuro. Tuttavia la principale problematica che si crea nella realizzazione dei veicoli green è che la fabbricazione delle batterie è molto meno ecologica di quello che ci si aspetta. La necessità di particolari materiali di importazione, lo stoccaggio e lo smaltimento rappresentano importanti punti su cui lavorare per dare vita a un processo completamente ecologico e a basso impatto ambientale. Naturalmente, questo non significa che le auto a zero emissione di CO2 non siano ecologiche. Vuol dire che bisogna valutare la produzione nel complesso, non fermandosi solo al prodotto finito.
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Non solo auto elettriche: l’Europa e le tecnologie verdi

Parlare di Europa green rivolgendosi esclusivamente alle produzioni di auto elettriche è comunque molto limitativo. Se infatti, questo tipo di industria non è ancora pronta per essere considerata realmente ecologica, va comunque detto che la Comunità Europea può vantare un gran numero di progetti e invenzioni altamente tecnologici e innovativi e, soprattutto, a basso impatto ambientale. Da questo punto di vista, quindi, si può dire senza dubbio che i progetti che prevedono l’utilizzo di energia alternativa e rinnovabile sono veramente molti, e soprattutto che un gran numero di essi è in grado di competere a livello mondiale.
Questo è sicuramente uno dei motivi per cui la Commissione Europea vuole puntare nuovamente anche sulle auto elettriche, cercando di trovare nuove soluzioni non alla progettazione delle stesse, quanto piuttosto alla loro realizzazione, per avere una catena di produzione che rispetti gli standard green dell’Europa.
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europa green la soluzione sono le auto elettriche

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Richard Branson, patron della Virgin, scommette sull’Hyperloop di Elon Musk https://www.business.it/richard-branson-patron-della-virgin-scommette-sullhyperloop-di-elon-musk/ Sun, 22 Oct 2017 05:30:18 +0000 http://www.business.it/?p=13631 Dopo il grande successo riscosso da Hyperloop One, il treno a velocità supersonica promosso da Tesla, si affacciano nuovi affari sull’orizzonte europeo: Richard Branson, patron della Virgin, ha espresso la sua fascinazione per il treno superveloce e ha dichiarato di voler contribuire alla realizzazione di un progetto innovativo, che collegherà Londra a Edimburgo in soli 50… Leggi tutto »Richard Branson, patron della Virgin, scommette sull’Hyperloop di Elon Musk

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Dopo il grande successo riscosso da Hyperloop One, il treno a velocità supersonica promosso da Tesla, si affacciano nuovi affari sull’orizzonte europeo: Richard Branson, patron della Virgin, ha espresso la sua fascinazione per il treno superveloce e ha dichiarato di voler contribuire alla realizzazione di un progetto innovativo, che collegherà Londra a Edimburgo in soli 50 minuti. Il treno superveloce sarà  infatti capace di percorrere in questo breve lasso di tempo ben 670 chilometri. Branson è ovviamente entrato nell’affare di Musk con un contributo milionario, anche se la cifra precisa non è stata ancora rivelata. Ciò che conta è che investire sul futuro sia diventato un business proficuo. Stando a quanto dichiara Musk il mondo ha bisogno di una nuova forma di mobilità: capsule che viaggiano a 1.000 all’ora in specifici tunnel per saltare il traffico e raggiungere la destinazione in minor tempo possibile.

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hyperloop

Musk: il futuro è una questione di velocità

Hyperloop One è un progetto ideato da Tesla nel 2012, che Elon Musk ha presentato l’anno successivo in tutti i dettagli. Secondo quanto illustrato dall’imprenditore sudafricano, i passeggeri potranno comodamente viaggiare all’interno di treni che sfrecciano in cilindri di alluminio. A loro volta questi cilindri sono racchiusi in due tubo d’acciaio girevoli e si trovano all’interno di un percorso sopraelevato. I cilindri galleggiano su cuscinetti d’aria e possono accelerare su una serie di magneti, proprio come succede già ai modernissimi treni ad alta tecnologia maglev, che modelli a levitazione magnetica che viaggiano appunto senza toccare le rotaie. Il sistema è quindi quello della repulsione e dell’attrazione magnetica.

Le pompe pneumatiche vengono posizionate, diminuendo così la pressione all’interno dei tubi. L’attrito rende possibili velocità subsoniche raggiungendo 1100 chilometri orari. É già stato preventivato un sistema di pannelli solari posizionati in cima alle gallerie, che serviranno per  generare l’elettricità di cui ha bisogno l’intera struttura.

Con queste premesse Richard Branson ha pensato bene di sposare un progetto che portasse innovazione anche nella sua Gran Bretagna.

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hyperloop

Branson segue Musk a tutta velocità

Tra le varie società della Virgin Group figurano compagnie aeree, autonoleggi e la Virgin Galactic, compagnia di voli spaziali commerciali. Questo ennesimo investimento rappresenta una sfida in linea con la lungimiranza del patron Branson.

”Virgin Group’s investment entra in Hyperloop One il più rivoluzionario treno esistente. Una innovativa, eccitante modalità di trasporto delle persone alla velocità degli aerei sulla terra”. Branson è  mosso dalla passione. Infatti è già pronto il nome Virgin Hyperloop One, “dove passeggeri e merci verranno caricati su una “carrozza” e lanciati in una progressiva accelerazione con propulsione elettrica in un tubo a bassa pressione” spiega Branson. 

Per ora l’Hyperloop di Musk è ancora in fase  di sperimentazioni. Sono infatti attivi test drive nei dintorni di Las Vegas per testare velocità e prestazioni. Il fine è quello di arrivare a costruire la tratta Londra Edimburgo, percorribile alla velocità di 1200 all’ora in soli 50 minuti. Una rivoluzione  alla quale Branson non vede l’ora di prendere parte.

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L'auto elettrica non è la soluzione ottimale per il futuro, secondo Sergio Marchionne e Vladimir Putin https://www.business.it/l-auto-elettrica-non-e-la-soluzione-ottimale-per-il-futuro-secondo-sergio-marchionne-e-vladimir-putin/ Fri, 13 Oct 2017 05:30:31 +0000 https://www.business.it/?p=13351 Un approccio morbido: è quello suggerito da Sergio Marchionne a proposito dell’auto elettrica. L’amministratore delegato di FCA lo ha proposto durante il conferimento della Laurea magistrale honoris causa in Ingegneria Meccatronica da parte dell’Università di Trento. Un modo di affrontare l’evoluzione nel settore automobilistico che forse non piacerà a chi pensa che sia necessario affrettare… Leggi tutto »L'auto elettrica non è la soluzione ottimale per il futuro, secondo Sergio Marchionne e Vladimir Putin

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Un approccio morbido: è quello suggerito da Sergio Marchionne a proposito dell’auto elettrica. L’amministratore delegato di FCA lo ha proposto durante il conferimento della Laurea magistrale honoris causa in Ingegneria Meccatronica da parte dell’Università di Trento.
Un modo di affrontare l’evoluzione nel settore automobilistico che forse non piacerà a chi pensa che sia necessario affrettare la transizione verso un mezzo che potrebbe comportare notevoli benefici a livello ambientale, ma che più di un addetto ai lavori ha interpretato come ineluttabile per un marchio che in questi anni non ha esattamente brillato nella proposta di modelli in grado abbattere i livelli di inquinamento che continuano a porre un’ipoteca non da poco sul pianeta.
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Un’arma a doppio taglio

Nel corso della sua lectio magistralis, lo stesso Marchionne non ha potuto fare a meno di riconoscere come il settore dei trasporti si trovi attualmente in prossimità di una vera e propria rivoluzione. Una rivoluzione di cui però non è dato conoscere gli esiti, rendendo impossibile prevedere cosa sarà accaduto da qui a uno o due decenni.
Se l’auto elettrica è attualmente considerata il logico sviluppo di questa rivoluzione, secondo il numero uno di FCA non è detto però che non possa essere soppiantata da altre soluzioni. Anche perché quella che oggi sembra una meraviglia tecnologica potrebbe in realtà rappresentare un’arma a doppio taglio.
I pericoli su cui nessuno sembra intenzionato a puntare il dito, sono in particolare quelli derivanti dal fatto che l’orientamento prevalente sembra quello teso a forzarne l’introduzione a livello mondiale, senza però prima aver rivoluzionato il settore energetico, spostandone il baricentro dalle fonti fossili a quelle rinnovabili. Sino a dichiarare di reputare più utile riservare maggiore attenzione alle possibili migliorie che potrebbero essere apportate ai motori tradizionali e alla diffusione sempre più larga di carburanti alternativi, partendo magari dal metano.
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auto elettrica

Un inedito alleato: Putin

Il discorso di Marchionne sembra trovare un inedito alleato in Vladimir Putin, il leader russo che, durante la Russian Energy Week tenuta a Mosca, ha risolutamente affermato come in fondo l’auto elettrica non risolva alcun problema ove l’energia sia prodotta da combustibili fossili. In pratica, quindi, anche Putin afferma che occorrerebbe prima pensare a potenziare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili e poi pensare alla produzione di auto elettriche.
Inoltre Putin, stando alle dichiarazioni tradotte da Jalopnik, avrebbe affermato come il gas naturale possa rappresentare un combustibile molto più sicuro per l’ambiente rispetto alle auto elettriche, almeno sino quando il modello di produzione dell’energia non muterà le sue prospettive in maniera sensibile.
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Renault non sembra dello stesso avviso

Va però registrato come praticamente in contemporanea con le parole di Marchionne e Putin, Renault abbia annunciato la sua intenzione di puntare con grande forza sull’auto elettrica. Il marchio transalpino, infatti, punta a vendere 5 milioni di veicoli nel 2022, dando vita ad un aumento del 44% rispetto al 2016. Ove riuscisse nell’impresa, vorrebbe dire che il suo parco macchine sarebbe in quel lasso temporale per una buona metà elettrico o ibrido, un dato che si accompagnerebbe ad una larga robotizzazione e automazione dei veicoli prodotti.
Il piano industriale che dovrebbe consentire tutto ciò è stato denominato “Drive The Future” e prevede a livello di ricavi il conseguimento di 70 miliardi di euro all’anno, con margini operativi attestati intorno al 7%. Proprio per fornire solide basi a questi propositi, la casa francese ha deciso di riservare risorse sempre più incisive al settore ricerca, in particolare destinate al settore elettrico, stanziando ben 18 miliardi di euro per i prossimi sei anni.

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Bmw e Start up: un'unione vincente https://www.business.it/bmw-e-start-up-un-unione-vincente/ Wed, 11 Oct 2017 05:30:57 +0000 https://www.business.it/?p=13303 Bmw start up Challenge: un concorso per selezionare start up Bmw punta tutto sull’innovazione investendo milioni di dollari sulle start up. Con un concorso, il Bmw Startup Challenge, il noto colosso automobilistico si pone l’obiettivo di riuscire a cogliere le nuove tecnologie, in continua crescita, del settore dell’automotive per immettere, in futuro, sul mercato vetture… Leggi tutto »Bmw e Start up: un'unione vincente

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Bmw start up Challenge: un concorso per selezionare start up

Bmw punta tutto sull’innovazione investendo milioni di dollari sulle start up. Con un concorso, il Bmw Startup Challenge, il noto colosso automobilistico si pone l’obiettivo di riuscire a cogliere le nuove tecnologie, in continua crescita, del settore dell’automotive per immettere, in futuro, sul mercato vetture elettriche capaci di immagazzinare una quantità di energia maggiore rispetto a quelle prodotte dalle aziende concorrenti. La start-up che ha conquistato la gara è l’olandese LeydenJar Technologies, nata nell’aprile dello scorso anno, impegnata nella creazione di soluzioni che potenziano le batterie a litio. Dopo essersi aggiudicata il concorso il team dovrà lavorare duramente per sottoporre all’attenzione della dirigenza della casa automobilistica progetti dettagliati che permettono di aumentare la potenza delle batterie di oltre il 50% rispetto alla concorrenza. Bmw non è nuova alla collaborazione con le start-up, mostrando particolare interesse verso l’open innovation. Un’innovazione che le consente di inglobare competenze e brevetti delle start-up nella divisione interna di ricerca & sviluppo. Su questa collaborazione il colosso automobilistico ha puntato molto, ribadendo la sua importanza anche nell’ultimo evento Bmw Startup Symposium, un meeting che si è svolto in simultaneità con lo Start-up Fest svoltosi ad Amsterdam.
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bmw e start up 2

Tre diversi progetti ideati da Bmw per una collaborazione proficua con le starp up

Bmw ha tre progetti interni da seguire, tutti con l’intenzione di sostenere economicamente e di acquistare le start-up che riescono a sviluppare soluzioni estranee al know how aziendale. Urban X, Bmw Garage start-up e Bmw i Ventures sono le tre realtà emergenti che hanno catturato l’attenzione della dirigenza. Urban X è un acceleratore impegnato nella mobilità e nella gestione del brand Mini. Bmw Garage Start-up si occupa di venture client comprando prodotti e stringendo partnership con start-up che stanno iniziando ad inserirsi sul mercato in modo da farle crescere all’interno dell’azienda e di passare le nuove tecnologie immediatamente sulle auto. mentre Infine Bmw i Ventures acquisisce parte delle quote delle start-up incorporate per rivenderle a prezzi più elevati o decide strategicamente di immettere le quote in borsa, operazione che apporta innumerevoli benefici sia da un punto di vista finanziario ed organizzativo che fiscale.
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Tanti vantaggi dalla collaborazione con le start up

I vantaggi derivanti dalla collaborazione con le start-up non sono solo per Bmw che riesce ad aggiudicarsi tecnologia e programmi innovativi per digitalizzare le vetture, ma anche per le stesse start-up che possono accedere ai laboratori della casa automobilistica e si ritrovano in un network di investitori e clienti di notevole importanza. Le divisioni studiate vanno dalla guida assistita ad un miglioramento del fabbisogno energetico delle autovetture, fino a connessioni a bordo e intelligenza artificiale.
Il fondo, di ben 400 milioni di dollari annuo, rappresenta una strategia d’investimento di tipo agnostico finanziando diverse start-up a patto che si occupino di innovazioni per le vetture a marchio Bmw. Dati riportati dal portale Usa Crunchbase evidenziano ben undici investimenti. Tra i più importanti Nauto, sponsorizzata con 159 milioni di dollari, ChargePoint sovvenzionata con 82 milioni di dollari e Proterra con 55 milioni di dollari. In particolare il colosso automobilistico ha puntato sulle tre start-up per la produzione di videocamere comandate da un sistema di intelligenza artificiale, per la realizzazione di caricabatterie idonei all’uso nelle moderne e innovative auto elettriche e bus elettrici ecologici.
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Veicoli elettrici: l'India si prepara a rivoluzionare il suo mercato interno entro il 2030, abbattendo così le emissioni https://www.business.it/veicoli-elettrici-lindia-si-prepara-a-rivoluzionare-il-suo-mercato-interno-entro-il-2030-abbattendo-cosi-le-emissioni/ Sun, 08 Oct 2017 05:30:51 +0000 https://www.business.it/?p=13232 Veicoli elettrici, l'India si avvia verso un mercato senza motori endotermici nel 2030

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In India si sta progettando un cambiamento drastico

Rivoluzione in arrivo in India per quanto riguarda i veicoli elettrici. L’obiettivo del governo del paese asiatico è ambizioso: mettere al bando le auto con motori a carburanti fossili entro il 2030. L’annuncio è stato dato da Nitin Gadkari, il ministro dei trasporti.
Parlando con i responsabili di SIAM, il gruppo automobilistico indiano, il ministro Gadkari ha annunciato la volontà, sua e del governo, di mettere al bando le vetture “inquinanti” ed ha indicato la data limite del 2030. Gadkari ha detto che lo spostamento verso le energie alternative sarà fatto “che piaccia o no”.
L’India del resto è uno dei mercati di maggiore importanza per quanto riguarda le auto, con una vendita annuale che raggiunge i 21 milioni di veicoli, a fronte di una popolazione totale di circa 1,3 miliardi di persone. E l’ambiente trarrebbe sicuramente un grande beneficio dalla riduzione delle auto “inquinanti”.
Al fattore ambientale si aggiunge anche quello economico, con il governo che ha stimato un risparmio di circa 60 miliardi di dollari, che si abbina alla riduzione delle emissioni in atmosfera pari al 37%. Una iniziativa, quella indiana, che non è l’unica nel mondo, visto che anche nazioni europee come Gran Bretagna e Francia hanno intenzione di fare lo stesso, con una data finale nel 2040. Anche la Cina ha annunciato la sua intenzione di rinunciare alle vetture “inquinanti”, non dando però una data certa, ma parlando solamente di un “futuro prossimo”.
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veicoli elettrici India

L’analisi della situazione e le prospettive future

Analizzando la situazione indiana si capisce che per l’India il passaggio all’alimentazione elettrica per le autovetture è inevitabile; in primo luogo il Paese asiatico ha sottoscritto l’accordo di Parigi e quindi è impegnato a ridurre, entro il 2030, le emissioni di gas in atmosfera. Inoltre molte città indiane fanno parte della lista che comprende quelle più inquinate al mondo e la causa maggiore è senza dubbio l’uso delle automobili.
Un ulteriore argomento a favore del passaggio alle auto elettriche è dato dal fatto che l’India è costretta ad importare circa l’82% dei combustibili che sono necessari per la circolazione del suo parco veicoli e quindi il passaggio all’elettrico rappresenta una importante diminuzione delle spese.
Due anni fa, nel 2015 l’India ha lanciato il Fame, il programma “Faster Adoption and Manufacturing of Hybrid and Electric Vehicles”, nel quale si promuove l’utilizzo di combustibili “puliti” per le autovetture, ma questa iniziativa in effetti non è mai veramente decollata ed ora il governo presieduto da Modi vuole passare ad un’azione più efficace, mettendo anche sul piatto possibili obblighi futuri per i cittadini.
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veicoli elettrici India

I possibili problemi futuri

Da quanto si è appreso, entro la fine dell’anno saranno disponibili 10mila auto elettriche, ma restano comunque sul tavolo alcune questioni spinose che riguardano ad esempio le batterie da installare su queste vetture ed anche la necessità immediata di attrezzare delle aree dove le automobili elettriche possono effettuare la ricarica in modo semplice.
Un altro ostacolo potrebbe essere rappresentato dalle grandi distanze che ci sono tra le varie città indiane e quindi le vetture dovranno essere in grado di percorrerle senza grandi costi. In un articolo su un organo di stampa locale, “Quarz”, è stata posta la domanda “La popolazione è pronta ad un avvenimento simile”, ma la risposta è stata che oggi non si può dirlo con certezza. Da un lato ci sono una serie di buoni propositi, e dall’altro i problemi che si incontreranno; vale comunque la pena di attendere gli sviluppi futuri.

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La Hyundai Motor punta sull'idrogeno e lancia un nuovo Suv https://www.business.it/la-hyundai-ci-prova-lalimentazione-idrogeno-lancia-un-suv/ Wed, 04 Oct 2017 05:30:41 +0000 https://www.business.it/?p=13134 Il nuovo trend contemporaneo sono le auto ad alimentazione alternativa. Quelle elettriche come Tesla o Nissan Leaf non sono le uniche, sul mercato, a voler rappresentare modelli differenti rispetto ai motori che vanno per la maggiore, alimentati da diesel e benzina. Ci sono anche case automobilistiche che puntano tutto sull’idrogeno e che hanno definito le… Leggi tutto »La Hyundai Motor punta sull'idrogeno e lancia un nuovo Suv

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Il nuovo trend contemporaneo sono le auto ad alimentazione alternativa. Quelle elettriche come Tesla o Nissan Leaf non sono le uniche, sul mercato, a voler rappresentare modelli differenti rispetto ai motori che vanno per la maggiore, alimentati da diesel e benzina. Ci sono anche case automobilistiche che puntano tutto sull’idrogeno e che hanno definito le auto fornite di batterie al litio “incredibly dumb”, senza eccezioni.
La casa automobilistica sudcoreana Hyundai Motor ha presentato il nuovo Suv a emissioni zero. La grande innovazione, che fa salire subito il nuovo modello in cima alla graduatoria delle auto più performanti di sempre, è la garanzia di 800 km con un pieno.


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Hyundai a idrogeno

Il Suv a miscela elettrochimica

Il Suv non inquina e rappresenta il più grande sforzo della casa per un veicolo completamente prodotto a emissioni zero.
La Hyundai Motors ha da sempre puntato sull’idrogeno, sopratutto per il problema della ricarica che presentano le auto a batteria. I due filoni tecnologici si fanno la guerra da anni, e mentre escono nuovi modelli delle case automobilistiche americane e giapponesi, leaders nel settore alternativo elettrico, la casa sudcoreana non ci sta e propone una valida alternativa che sarà sul mercato all’inizio del 2018. Il nuovo Suv non è innovativo solo perché utilizza l’idrogeno come risorsa, ma anche perché lo sviluppo tecnologico è andato avanti inventando una miscela elettrochimica che permette di ottenere energia elettrica non producendo vapore acqueo, al contrario di quanto invece succede al modello precedente ix35.

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Le alternative: elettrico e idrogeno

Le due tecnologie alternative predominanti sul mercato sono, oggi, l’elettrico e l’idrogeno. A suon di show, presentazioni e performance spettacolari si danno battaglia per coinvolgere e convincere il pubblico a scegliere il modello più innovativo, più bello e sopratutto, che non inquina, facendo risparmiare anche il portafoglio.
Ma non è facile sfondare in un settore in continua evoluzione, dove lo sviluppo tecnologico e le prestazioni evolvono affinché l’automobile garantisca le stesse performance di una diesel o benzina, senza i danni causati all’ambiente e con un ottimo rapporto qualità prezzo.

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Hyundai a idrogeno

Benzina verde anche per Bmw

Il problema è anche un altro: l’Europa (in particolare il Regno Unito, la Francia e la nostra Italia), ha avanzato l’ipotesi di un blocco vendite per auto a benzina entro il 2040. Dopo lo scandalo sulle emissioni truccate Volkswagen (la casa tedesca è stata accusata di aver manomesso i test in laboratorio affinché le emissioni risultassero più basse della realtà. Di fatto, ha violato gli standard stabiliti dalla Environmental protection agency), tutte le case automobilistiche del mondo stanno puntando su alimentazioni alternative. Se quella elettrica è la più famosa, ma presenta ancora problemi per quanto riguarda ricarica e autonomia, la risorsa a idrogeno promette di superare il problema con questo nuovo Suv della Hyundai, per il momento rimasto senza nome, dagli 800 km di autonomia assicurati e un minimo tempo di rifornimento.
Dopo Hyundai, anche Bmw ha virato verso le benzina verde, scegliendo l’alternativa dell’idrogeno. 

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Auto biodegradabile: l'idea è di un team di studenti olandesi https://www.business.it/auto-biodegradabile-lidea-e-di-un-team-di-studenti-olandesi/ Sun, 17 Sep 2017 05:30:37 +0000 https://www.business.it/?p=12675 Auto biodegradabile fatta di fogli di lino e zucchero in arrivo dall'Olanda

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Auto biodegradabile: la nuova frontiera dei motori eco-friendly

La prima auto biodegradabile della storia si chiama Lina ed è stata realizzata da un gruppo di studenti della University of Technology di Eindhoven, che si fa chiamare “TU/Ecomotive“, o TU/e. Il prototipo è fatto con zucchero e fogli di lino ed è dotato di un motore elettrico. Secondo i suoi creatori, potrebbe portare ad una svolta nella mobilità sostenibile. Peccato che non abbia ottenuto le necessarie certificazioni dei crush test.
La piccola 4 posti, che è stata presentata lo scorso 17 maggio alla Dutch Technology Week, ha soltanto le ruote e le sospensioni realizzate con i sistemi tradizionali, mentre tutto il resto è completamente biodegradabile. Gli inventori non hanno ancora rivelato tutte le specifiche del prototipo, ma si sono limitati a dire che è ultraleggero e che può raggiungere gli 80 km orari. L’obiettivo è quello di portare Lina su strada: ci riusciranno?

lina auto biodegradabile olandaCaratteristiche di Lina

Yanic Van Riel, uno dei progettisti del veicolo, ha svelato che il prototipo è per la maggior parte realizzato con una resina di barbabietola da zucchero, rivestita con biocomposito a base di fibre di lino proveniente dai Paesi Bassi. Una scocca ultraleggera che fa si che il veicolo pesi solo 310 kg e possa essere completamente riciclato, pur vantando un rapporto forza-peso simile a quello delle auto costruite in vetroresina.
L’auto biodegradabile richiede meno energia per essere prodotta rispetto alle automobili costruite con l’impiego di alluminio e fibra di carbonio, e, grazie alla propulsione elettrica, ha anche il vantaggio della sostenibilità ambientale. Inoltre, per aprirla e chiuderla, non servono le chiavi in quanto le portiere hanno una tecnologia wireless integrata capace di riconoscere il guidatore, caratteristica che la rende virtualmente idonea al car sharing.

Sostenibilità ambientale e tecnologie avanzate

Efficiente e pratica, la prima auto biodegradabile offre un’alternativa sostenibile alle automobili convenzionali, dalla culla alla tomba. Gli inventori chiamano l’approccio caratterizzato dalla propensione a consumare il minimo possibile durante la produzione attraverso l’utilizzo di materiali sostenibili, “riduzione durante la produzione“. Una batteria ridisegnata da Nova renderà la sostituzione delle batterie facile e conveniente, aprendo la strada a nuove tecnologie.
Inoltre, in risposta alla recente tendenza al car sharing, Lina è stata integrata con l’ultima tecnologia “NFC” che fornisce una connettività wireless bidirezionale grazie alla quale gli utenti potranno accedere all’auto usando uno smartphone o una scheda con un chip NFC. La vettura riconoscerà l’utente dal codice univoco NFC e attiverà le sue impostazioni personali, come, ad esempio, le playlist, le destinazioni più frequenti o i contatti telefonici.

auto biodegradabile dall'olandaLe verifiche della motorizzazione

La composizione della carrozzeria, del telaio e degli interni dell’auto biodegradabile non le ha finora permesso di superare i crash test, poiché, in caso di impatto, il materiale, anziché deformarsi, si spezzerebbe. Ma poiché il team olandese TU/e sta lavorando instancabilmente al progetto con l’obiettivo di vedere un giorno l’auto circolare su strada, entro la fine dell’anno Lina verrà sottoposta ad un’ispezione da parte della “RDW” Netherlands Vehicle Authority.
Il progetto ha attirato l’attenzione della stampa e non solo. La divisione “Traffic Solutions” di Tom Tom sta supportando l’iniziativa. Il presidente Carlo van de Weijer ha dichiarato: “L’idea assurda di ieri è la svolta di domani”. Tuttavia, van de Weijer ritiene anche che, a causa della reticenza dei costruttori nei confronti di questo genere di esperimenti “casalinghi”, sarà improbabile che si esca dal prototipo in un futuro vicino. Ma l’operato degli studenti resta encomiabile e sarà tenuto sotto osservazione.

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Amsterdam-Parigi in soli trenta minuti: potrebbe essere possibile già nel 2021 https://www.business.it/amsterdam-parigi-in-soli-trenta-minuti-potrebbe-essere-possibile-gia-nel-2021/ Sun, 17 Sep 2017 05:30:00 +0000 https://www.business.it/amsterdam-parigi-in-soli-trenta-minuti-potrebbe-essere-possibile-gia-nel-2021/ Amsterdam-Parigi in soli trenta minuti: questa è la sfida resa possibile da Hyperloop, un’idea nata negli Stati Uniti che ora potrà essere realizzata sul vecchio continente. A dare corpo al progetto dovrebbe essere Hardt Global Mobility, un’azienda olandese che ha vinto, insieme ad altre realtà del comparto dei trasporti e delle costruzioni, il bando SpaceX… Leggi tutto »Amsterdam-Parigi in soli trenta minuti: potrebbe essere possibile già nel 2021

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Amsterdam-Parigi in soli trenta minuti: questa è la sfida resa possibile da Hyperloop, un’idea nata negli Stati Uniti che ora potrà essere realizzata sul vecchio continente.
A dare corpo al progetto dovrebbe essere Hardt Global Mobility, un’azienda olandese che ha vinto, insieme ad altre realtà del comparto dei trasporti e delle costruzioni, il bando SpaceX Hyperloop, presentando un piano che prevede il collegamento di tutta l’Europa a velocità attualmente impossibili.

Il progetto di Hardt Global Mobility

Il progetto vincente gode dell’apporto della Technical University of Delft, di BAN, azienda operante nel settore delle costruzioni e della Nederlandse Spoorwegen, una compagnia ferroviaria olandese. La sede ove dovrà essere testata la nuova tecnologia è già stata approntata ed è stata teatro della fase di prova che ha interessato in particolare i sistemi di sicurezza e di propulsione.
Da quanto si è appreso sinora, la prima tratta che sfrutterà la tecnologia Hyperloop sarà quella tra la capitale olandese, Amsterdam, e quella francese, Parigi.
Le due città non sono state scelte a caso, poiché proprio il collegamento tra di loro, da realizzare entro il 2021, era l’obiettivo conclamato dall’azienda olandese. Se l’idea di collegare due città così importanti non desta certo stupore, a meravigliare è invece il tempo che sarà necessario per farlo, ovvero trenta minuti. Per capire l’importanza del dato, basterà ricordare come i due centri distino più di 500 chilometri. Proprio dalla velocità di crociera di SpaceX, circa 1126 chilometri orari, ne conseguono i trenta minuti necessari per partire da una città e arrivare nell’altra.
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hyperloop parigi amsterdam

Le tratte attuali diverrebbero obsolete

Se il progetto di Hardt Global Mobility andasse a fondo, le tratte di oggi, che necessitano di oltre 3 ore per collegare Amsterdam e Parigi, diventerebbero chiaramente obsolete. Il tempo in questione è quello necessario al treno rapido di Thalys per il viaggio, mentre chi volesse utilizzare l’aereo, impiegherebbe non meno di un’ora, cui bisognerebbe poi aggiungere l’arrivo in aeroporto (a volte disagevole) e tutte le operazioni necessarie per conseguire il massimo di sicurezza a bordo.
Oltre al fattore tempo, Hyperloop permetterebbe il conseguimento di ulteriori vantaggi come i costi limitati e, soprattutto, un’impatto abbastanza sopportabile sull’ambiente, con l’emissione di quantità accettabili di carbonio. Ecco perché l’Amsterdam-Parigi di Hardt Global Mobility potrebbe diventare presto realtà.
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Amsterdam-Parigi è solo il primo passo?

Il collegamento Amsterdam-Parigi in soli trenta minuti riveste un fascino particolare, proprio per il suo elevato valore simbolico. In un momento in cui l’idea dell’integrazione continentale sta perdendo visibilmente quota, a causa delle politiche spesso miopi delle classi dirigenti europee, l’unire le tante città presenti in uno spazio relativamente esiguo come quello europeo sembra fatto apposta per rilanciare il processo che pure tanto entusiasmo aveva destato all’inizio.
Hyperloop va in pratica a riprendere i fili di un discorso per ora molto frammentato tra i vari Paesi che stanno cercando di integrarsi a livello tecnologico. Per farlo, deve però puntare con decisione su un’idea che non si fondi soltanto sull’avanzamento tecnologico, ma riesca ad evocare un sogno ambizioso, com’era all’inizio quello dell’integrazione tra i vari Paesi europei. In attesa di poterlo fare, “Hyperloop One” ha già iniziato le pubbliche relazioni, in particolare dando vita ad una kermesse ad Amsterdam, in cui sono state mostrate le basi su cui si appoggerà il nuovo mezzo di trasporto.
Hyperloop in 30 minuti da parigi ad amsterdam

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Ma è proprio vero che l'auto elettrica non inquina? https://www.business.it/ma-e-proprio-vero-che-lauto-elettrica-non-inquina/ Sat, 16 Sep 2017 05:30:47 +0000 https://www.business.it/?p=12632 Abbiamo sempre pensato che l’auto elettrica fosse 100% ecologica. Prestazioni simili a quelle a benzina, economica nelle ricariche senza carburante ma, soprattutto, non inquina. Questo è il valore aggiunto, l’eccellenza che la contraddistingue dagli altri veicoli e per cui viene scelta dai migliori difensori dell’ambiente e dell’ecosostenibilità. Nel corso degli anni è stata sistematicamente messa… Leggi tutto »Ma è proprio vero che l'auto elettrica non inquina?

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Abbiamo sempre pensato che l’auto elettrica fosse 100% ecologica. Prestazioni simili a quelle a benzina, economica nelle ricariche senza carburante ma, soprattutto, non inquina.
Questo è il valore aggiunto, l’eccellenza che la contraddistingue dagli altri veicoli e per cui viene scelta dai migliori difensori dell’ambiente e dell’ecosostenibilità.
Nel corso degli anni è stata sistematicamente messa da parte. Poco performante, era la scusa, ma in realtà i costi di produzioni, la velocità massima a cui arrivava e le problematiche sulla ricarica della batteria incidevano non poco sul risultato commerciale.

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Nessan Leaf è la nuova auto elettrica economica

Il successo dell’auto elettrica

Negli ultimi dieci anni la consapevolezza che possiamo fare la nostra parte in un mondo ecosostenibile passa anche dal comprare auto elettriche. Costi sempre minori e grandi prestazioni hanno permesso alle auto elettriche e ibride di sfondare il mercato con prodotti come Nissan Leaf, Tesla Model S, Renault Zoe, Citroën C-Zero e BMW i3.
Le basse emissioni hanno garantito il prezzo del biglietto su veicoli a zero inquinamento: alta potenza e nessun senso di colpa. 

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L’auto elettrica inquina oppure no?

Ma è proprio così? Le auto elettriche non inquinano? A confutare questa certezza ci pensa uno studio dell’ Environmental Research Institute di Stoccolma, pubblicato lo scorso maggio 2017. Questa ricerca analizza il ciclo di vita delle grandi batterie agli ioni: proprio quelle utilizzate per essere incorporate nelle e-car. Dallo studio in questione emerge che produrre queste batterie genera enormi quantità di CO2 nell’atmosfera, per cui il gioco non vale la candela. Il problema si evince dai dati: l’esempio concreto proviene dalle auto elettriche considerate come Nissan Leaf e Tesla Model S. Per essere prodotte, le loro batterie immettono nell’aria rispettivamente 5,3 tonnellate di CO2 per quella della Nissan e 17,5 per quella della Tesla.
Riportate ai dati d’inquinamento di un auto a benzina, quest’ultima dovrebbe percorrere circa 154.000 km per inquinare alla stessa quantità. Dove sta dunque la convenienza per l’ambiente e per chi le acquista?

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Produrre batterie per auto elettrica inquina quanto la combustione di un'auto normale

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L’e-car vince sempre

Se la produzione di batterie è così inquinante, come possono le auto elettriche essere tanto vantaggiose? Lo studio redatto dalle svedesi Lisbeth Dahllöf e Mia Romare afferma che la metà delle emissioni nocive proviene dalla lavorazione dei materiali grezzi utilizzati e, per il 20%, dalle attività minerarie. Stabilito ciò, il problema sta alla radice, ovvero: sono immissioni indirette quelle che inquinano.
E se il tessuto industriale spostasse l’acquisizione verso fonti rinnovabili sarebbe un bene per la nostra Terra, anche per la produzione delle automobili a benzina. Infatti, siccome già produrre benzina richiede energia, quella indiretta va poi sommata a quella prodotta nella combustione. Ed è qui che l’auto elettrica ha la meglio: produce sì emissioni nel processo produttivo delle batterie, ma non in quello della combustione. Di fatto non c’è.
L’elettrico vince soprattutto perché la corsa all’ecosostenibilità è, oggi, sempre più veloce. E si iniziano a produrre auto elettriche sempre più piccole, ma comunque performanti, sia nel modello sia nel costo.

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BMW concept X7: il Suv di un altro pianeta https://www.business.it/bmw-concept-x7-suv-un-altro-pianeta/ Thu, 14 Sep 2017 07:26:47 +0000 https://www.business.it/?p=12636 Bmw concept X7 iperformance è il Suv di lusso di nuova generazione. La casa madre BMW sta effettuando un vero cambiamento di rotta: BMW x7 viene presentato al pubblico come “SAV”: Sport Activity Vehicle, e uscirà sul mercato nel 2018. La BMW X7 performance è diretta concorrente delle più rinomate Range Rover e Mercedes GLS, ma… Leggi tutto »BMW concept X7: il Suv di un altro pianeta

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Bmw concept X7 iperformance è il Suv di lusso di nuova generazione. La casa madre BMW sta effettuando un vero cambiamento di rotta: BMW x7 viene presentato al pubblico come “SAV”: Sport Activity Vehicle, e uscirà sul mercato nel 2018.

La BMW X7 performance è diretta concorrente delle più rinomate Range Rover e Mercedes GLS, ma promette ancor più spazio e un lusso senza limiti.

Il design esterno propone linee squadrate e dimensioni importanti. Il taglio della coda è più verticale, la tinta Manhattan Metallic esalta la lucentezza mentre i cerchi in lega hanno 23 pollici di diametro. All’interno, via libera al lusso più estremo per ogni dettaglio: 6 posti comodi disposti su 3 file, luce interna d’ambienta a Led con laser sul tetto panoramico. I passeggeri possono inoltre toccare con mano i materiali d’eccellenza, dai rivestimenti sulle tinte calde di bronzo e oro, al legno a poro aperto fino all’alluminio spazzolato. Opulenza sotto ogni aspetto.

Inoltre, i sedili sono provvisti di display touch per regolare non solo posizione e riscaldamento, ma perfino farsi un massaggio. Grazie alla sim incorporata, tutti gli ospiti possono connettersi ad internet quando vogliono. Plancia e tunnel centrale orientati verso il guidatore. I tasti del volante sono touch, mentre quelli multifunzione si utilizzano a sfioramento.

La novità del Suv superlusso non sta tutto nell’imponenza e opulenza: c’è anche il fattore ibrido che la colloca tra le auto di alta gamma a più basso consumo in quanto utilizza solo 2 litri di benzina per 100km e una discreta autonomia elettrica.

Un’auto paragonabile solo al modello Concept 8, della stessa casa, di cui è simile in alcuni aspetti. Ma BMW X7 resta il primo e più opulento prototipo di Sport utility vehicle ibrido.

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Camion elettrico, Tesla è stato anticipato da Cummins con il suo Urban Hauler Tractor https://www.business.it/camion-elettrico-tesla-e-stato-anticipato-da-cummins-con-il-suo-urban-hauler-tractor/ Sun, 10 Sep 2017 05:30:03 +0000 https://www.business.it/?p=12489 Cummins ha anticipato Tesla, facendo uscire il suo camion elettrico pochi giorni prima di Semi

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Il camion elettrico sembra destinato a calamitare grandi attenzioni nei prossimi giorni, in un momento in cui i temi ambientali sono sempre più sentiti.
Mentre molte imprese sono ormai avviate all’abbandono dei combustibili fossili in favore di quelli green, si accende infatti la battaglia relativa a questo nuovo mezzo pesante ecologico, che potrebbe segnare una vera e propria svolta a favore dell’ambiente.

L’annuncio di Elon Musk

Nel mese di aprile, il Ceo di Tesla, Elon Musk, aveva destato un certo stupore annunciando l’intenzione di produrre Semi, il camion elettrico che nelle sue intenzioni avrebbe dovuto essere il primo in assoluto.
L’attenzione su Semi era poi stata rilanciata dall’agenzia di stampa Reuters, che aveva annunciato di aver appreso la reale autonomia del veicolo. A dare la notizia sarebbe stato un manager di Ryder System Inc., dopo un incontro con l’azienda in cui sarebbe stato messo al corrente della possibilità di arrivare ad una autonomia con una sola carica posizionata tra i 321 e i 483 chilometri.
Una notizia che aveva fatto il gioco di Tesla, riportando in auge il nome dell’azienda che più di altre sembra impegnata sul tema della mobilità sostenibile.

Prossimo passo, l’automatizzazione?

Va peraltro ricordato come Tesla spinga ormai da tempo sul versante del pilota automatico. Tanto da aver portato più di un osservatore a prevedere come ulteriore sviluppo l’adozione dello stesso sul camion elettrico.
Per capire l’importanza di questo evento, basterebbe ricordare come un report della FMCSA (Federal Motor Carrier Saftey Administration), abbia stabilito in oltre 4mila i camion che avrebbero dato vita ad incidenti fatali nel corso del 2015. Inoltre, uno studio pubblicato nei primi mesi del 2017 ha affermato come proprio la presenza del pilota automatico targato Tesla possa ridurre nell’ordine del 40% gli incidenti che vedono coinvolti autocarri. Un dato che potrebbe tradursi in vite salvate e spese mediche risparmiate se solo si procedesse all’automatizzazione dei camion. Una ipotesi che non sembra assolutamente campata in aria.

Cummins anticipa Tesla

Come abbiamo ricordato all’inizio, nelle ultime ore la battaglia sul camion elettrico si è letteralmente accesa, grazie alla notizia data da Cummins, azienda che opera in posizione di forza nel settore del trasporto pesante. Proprio Cummins ha infatti reso noto di aver anticipato Tesla, producendo il primo esemplare di autocarro green. Il modello che può vantare la primogenitura è quindi Urban Hauler Tractor, un modello che è stato mostrato a stampa e addetti ai lavori proprio all’interno della fabbrica del marchio, a Columbus.
Va precisato come sino a questo momento le notizie filtrate dal quartier generale di Cummins siano estremamente scarne. L’azienda ha soltanto precisato che a muovere il mezzo sarà una batteria da 140 kWh, tale da consentire al camion un’autonomia che potrebbe arrivare a poco più di 150 chilometri, quindi meno rispetto a quanto preventivato da Tesla. Proprio per rimediare da questo punto di vista, Cummins sembra propenso a dare modo agli utenti di allungare l’autonomia sino a poco meno di 500 chilometri, con l’adozione di batterie aggiuntive.
Va comunque rilevato come al momento si discuta di modelli adatti a tragitti su media e corta percorrenza. I primi modelli di Urban Hauler Tractor dovrebbero comunque arrivare dopo il 2019, anno in cui è previsto l’inizio della produzione.


TUTTO SU TESLA

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Auto supersonica, a ottobre i primi test su pista: si viaggerà oltre i 1.600 chilometri orari https://www.business.it/auto-supersonica-ottobre-primi-test-pista-si-viaggera-oltre-1-600-chilometri-orari/ Thu, 07 Sep 2017 05:30:19 +0000 https://www.business.it/?p=12370 Bloodhound Project lancia l’auto più veloce del pianeta L’auto supersonica è realtà grazie ad un progetto visionario ad alta tecnologia, ed è così veloce che i primi test su pista si svolgeranno già ad ottobre. Il Bloodhound Project è l’artefice della nuova avventura ingegneristica che punta a realizzare una vettura in grado di viaggiare a… Leggi tutto »Auto supersonica, a ottobre i primi test su pista: si viaggerà oltre i 1.600 chilometri orari

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Bloodhound Project lancia l’auto più veloce del pianeta

L’auto supersonica è realtà grazie ad un progetto visionario ad alta tecnologia, ed è così veloce che i primi test su pista si svolgeranno già ad ottobre. Il Bloodhound Project è l’artefice della nuova avventura ingegneristica che punta a realizzare una vettura in grado di viaggiare a 1.600 chilometri all’ora, ossia percorrerà un miglio in 3,6 secondi.

Se l’idea riuscirà davvero a concretizzarsi in questi termini, si tratterà dell’auto più veloce del mondo mai costruita finora. I dati raccolti durante la sperimentazione dai suoi 500 sensori sono stati caricati sulla piattaforma Cloud Oracle. Forniranno preziose informazioni per svilupparne la tecnologia in futuro e potranno essere utilizzati anche per stimolare gli studenti delle discipline Stem dai docenti che lo vorranno.

Grande soddisfazione da parte di Oracle per i frutti della collaborazione, che ha sottolineato la velocità “operativa” su molti fronti del team. Secondo John Abel, Bloodhound Project Lead dell’azienda, gli ingegneri avranno tuttavia bisogno di ulteriori dati e informazioni, e sempre più rapidamente, per mettere a punto questo speciale prototipo di veicolo al confine della tecnologia dei materiali e della progettazione digitale.

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auto supersonica velocità di 1600 km:h

Un progetto visionario che entusiasma e coinvolge gli studenti

L’auto supersonica non poteva passare inosservata agli occhi dei più giovani, da sempre paladini dell’innovazione. Anche qui i numeri sono sorprendenti: nella sola Inghilterra sono oltre 100 mila gli studenti coinvolti in programmi educativi legati al Bloodhound Project. Le prime dimostrazioni pratiche previste in autunno potrebbero far entrare nelle aule di tutto il globo il veicolo del futuro.

Richard Noble, direttore del Bloodhound Project, ha ricordato che un’intera generazione di giovani ha scelto una carriera in ambito tecnico-scientifico perché ispirata dalle “”corse”” allo spazio e ai cieli degli anni ’60. La speranza è che Bloodhound possa fare lo stesso in questo periodo storico dove c’è un grande bisogno di competenze tecniche.

In una prospettiva educativa, la forza del progetto è quella di consentire a chiunque di accedere a tutte le informazioni esistenti sull’auto supersonica. I dati scientifici e tecnologici sono già disponibili online. Inoltre è presente anche un team dedicato per conoscere meglio le potenzialità di insegnamento sottese al nuovo mezzo rivoluzionario.

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auto supersonica internoUn veicolo metà auto, metà aereo

L’auto supersonica si configura per metà come un’automobile e per l’altra come un aereo. Le scelte tecnico-costruttive e tecnologiche dipendono da questa soluzione avanguardistica  La sua parte anteriore è realizzata in fibra di carbonio, lo stesso materiale delle potenti macchine che sfrecciano in Formula 1; la struttura posteriore ricorda invece quella di un velivolo.

Anche il motore è stato studiato ad hoc e sarà addirittura doppio: l’auto monterà sia quello di un jet che quello di un razzo. Insieme riusciranno a generare una potenza di 135 mila cavalli, circa 6 volte superiore a quella prodotta dai motori utilizzati per la Formula 1. Avrà una lunghezza di 13,4 metri e un peso di 7,5 tonnellate.

La macchina del futuro non rinuncerà nemmeno all’intelligenza artificiale e alla realtà aumentata, che le permetteranno di ottenere dati sempre aggiornati e di prevedere le situazioni di pericolo. Per vederla all’opera non resta che attendere qualche mese, quando sarà messa alla prova per la prima volta sulle piste di Newquai, in Cornovaglia. Per il momento è in grado di percorrere 200 miglia all’ora invece che 1.000, una velocità non supersonica insomma, ma che è senza dubbio superlativa.

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Le auto del futuro e i parcheggi senza stress: vita più facile agli automobilisti https://www.business.it/le-auto-del-futuro-parcheggi-senza-stress-vita-piu-facile-agli-automobilisti/ Fri, 25 Aug 2017 05:30:16 +0000 https://www.business.it/?p=12175 Nuove tecnologia verso le auto del futuro Le auto del futuro riusciranno ad essere super accessoriate con tutto quello che la tecnologia, soprattutto quella digitale, offre. Soprattutto sarà possibile rendere la vita più facile agli automobilisti. Nelle nostre città c’è una cosa, a parte il traffico, per cui tutti odiano prendere l’automobile: la difficoltà con… Leggi tutto »Le auto del futuro e i parcheggi senza stress: vita più facile agli automobilisti

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Nuove tecnologia verso le auto del futuro

Le auto del futuro riusciranno ad essere super accessoriate con tutto quello che la tecnologia, soprattutto quella digitale, offre. Soprattutto sarà possibile rendere la vita più facile agli automobilisti. Nelle nostre città c’è una cosa, a parte il traffico, per cui tutti odiano prendere l’automobile: la difficoltà con cui si deve cercare parcheggio. Ma i tempi moderni renderanno molto più facile e meno stressante anche parcheggiare. Si tratta di un modo nuovo di gestire la propria autovettura, anche in linea con una necessità ecologica di limitare l’inquinamento: ridurre il traffico che si crea ogni qualvolta si cerca un posto adatto per parcheggiare, sicuramente avrà la sua influenza sull’ambiente.

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Grazie ad un app il parcheggio sarà facilissimo

Per parcheggiare la propria auto del futuro, bisognerà dire grazie ad un’app che basterà scaricare sul proprio dispositivo portatile. Tramite essa sarà possibile innanzitutto individuare quali strade nella zona di interesse dell’automobilista hanno posti liberi; in buona sostanza sarà possibile cioè parcheggiare senza essere costretti ad enormi giri di ricerca. Inoltre con l’app si potrà anche pagare direttamente: questo vuol dire che anche la ricerca del parchimetro, la necessità di avere con sé monete o l’individuazione degli esercizi che vendono le tessere da grattare non saranno più necessarie. Pagare in automatico attraverso l’app che riconosce l’avvenuto parcheggio e scala i soldi dalla carta di credito, eviterà anche la classica scocciatura del tornare in auto per esporre sul cruscotto la ricevuta o la tessera che dimostra l’avvenuto pagamento.

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parcheggiare sarà più facile con l'auto del futuroCome funzionerà l’app?

Tutto sarà reso possibile grazie ad un sistema basato su dei sensori non visibili, posizionati al di sotto dello strato di asfalto, che avranno la capacità di riconoscere la presenza di un’autovettura. Quindi sarà il sensore a trasmettere ad un database centrale, tramite un software, l’informazione circa quel determinato posto auto, se cioè esso risulta occupato o piuttosto libero. In questo modo un software sarà messo a disposizione degli automobilisti che tramite il cellulare potranno verificare la presenza di posti auto. Una volta parcheggiato, poi, l’autista non dovrà fare niente: la stessa app comunicherà con il sensore e il software, indicando lo stallo che è stato occupato, nonché l’orario in cui questo è avvenuto. Chiaramente questo influenzerà anche il pagamento del parcheggio stesso.

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Ogni Comune avrà vita facile con le auto del futuro

La rivoluzione per le auto del futuro dovrà chiaramente avvenire con l’accordo dei Comuni, che ne saranno agevolati. Prevedere un siffatto sistema, infatti, può comportare degli enormi vantaggi per l’amministrazione locale. Innanzitutto, l’app e il software che gestisce le zone parcheggio potrà essere un ottimo modo per studiare statisticamente le abitudini della popolazione: con essa potranno essere individuate le zone e gli orari particolarmente “caldi” e si potranno operare politiche di circolazione del traffico deflattive. Si limiteranno anche le violazioni per coloro che non pagano la sosta, perché i controlli saranno molto più semplici e i pagamenti il più delle volte automatici. Questo vuol dire un grande aiuto alla Polizia Municipale. E chiaramente con una automatizzazione dei pagamenti, sarà possibile anche fare studi e verifiche circa le entrate nelle casse comunali che provengono dai parcheggi.

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Tesla Model 3: l’auto elettrica per tutti? Forse no! Ecco quanto costerà veramente https://www.business.it/tesla-model-3-lauto-elettrica-tutti-forse-no-quanto-costera-veramente/ Thu, 24 Aug 2017 05:05:08 +0000 https://www.business.it/?p=12173 *La presentazione della nuova Model 3 di Tesla ha portato con sé la convinzione di poterla acquistare con circa 30.000 euro. Un mito che siamo tenuti a sfatare. Anche il nostro editoriale, nei giorni scorsi, si è lanciato in affermazioni riguardanti il prezzo accessibile della nuova Tesla Model 3, ci sembra doveroso rettificare, analizzando con… Leggi tutto »Tesla Model 3: l’auto elettrica per tutti? Forse no! Ecco quanto costerà veramente

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*La presentazione della nuova Model 3 di Tesla ha portato con sé la convinzione di poterla acquistare con circa 30.000 euro. Un mito che siamo tenuti a sfatare.

Anche il nostro editoriale, nei giorni scorsi, si è lanciato in affermazioni riguardanti il prezzo accessibile della nuova Tesla Model 3, ci sembra doveroso rettificare, analizzando con precisione il vero prezzo finale, in Italia, della nuova berlina di Tesla.

Le affermazioni di Elon Musk

Nonostante abbia tenuto il profilo molto basso, per scelta strategica, il vertice di Tesla Motors, Elon Musk, ha parlato della nuova Model 3 come di un’auto elettrica dalle grandi prestazioni, accessibile a molti. A differenza della Model S, che oscillava tra gli 80 ed i 130 mila euro, la nuova arrivata di casa Tesla, si prospetta come un’auto acquistabile anche dal grande pubblico, ed il prezzo di lancio durante la presentazione di Freemont, in California, è stato fissato a 35 mila dollari.

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Tesla Model 3 tutte le notizie necessarie prezzo consegna autonomia

La legislazione USA

35 mila dollari, facendo un semplice calcolo di conversione sono poco più di 31 mila euro, un prezzo che, effettivamente non supera i canonici investimenti di molte famiglie italiane per l’acquisto di un’auto. Però, c’è un grande, immenso ‘però’, spieghiamolo. Innanzitutto il prezzo di lancio statunitense non tiene conto di nessuna percentuale di IVA, applicata poi alla somma di costo finale. Gli Stati Uniti sono una federazione, per cui ogni Stato ha leggi e tassazioni autonome, quando viene presentato un prodotto sul mercato nazionale si parla sempre e comunque di prezzi esentasse. Inoltre dobbiamo valutare il trasporto delle Model 3 dall’America all’Europa, per cui l’ammontare cresce ulteriormente. Infine, non è trascurabile che il prezzo di partenza sia effettivamente un prezzo di partenza, ovvero si tratta del modello-base a cui vanno aggiunti alcuni optional che hanno un costo considerevole.

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Il prezzo finale di Model 3 in Italia

Quindi, detto questo, quanto costerà l’auto elettrica dalle grandi prestazioni accessibile a tutti, nel Belpaese? Sarà davvero accessibile a tutti? Visti i tempi che stiamo attraversando, probabilmente no! Dobbiamo partire dall’applicare il canonico rincaro del 22% che rappresenta l’IVA italiana, un tasso fisso che in molte altre zone del mondo fa scalpore, ma che noi ci portiamo sulle spalle come un fardello a cui, ormai, siamo abituati. Con questa operazione arriviamo a circa 37 mila euro, a cui vanno aggiunti altri 6 mila euro di costi d’importazione e dazi vari (le fabbriche di produzione Tesla si trovano esclusivamente negli Stati Uniti), più la provvigione dell’unica concessionaria presente in Italia. Ecco che arriviamo già, ad essere ottimisti a 45 mila euro, ma non finisce qui. Come detto, il prezzo di lancio di 35 mila dollari riguardava il modello-base, dunque, calcolando che il modello ’S’ dagli 80 mila di base arrivava quasi a 130 mila euro, fingiamo di inserire qualche indispensabile optional, come una batteria più capiente, e raggiungiamo senza esiti la cifra tonda di 50 mila euro.

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La risposta finale

50 mila euro per una berlina elettrica dalle alte prestazioni, rappresenta sicuramente un investimento interessante, nello stesso tempo, non si tratta affatto di un piccolo sforzo per una famiglia media, in questo momento, in Italia. Si tratta quindi di auto proiettate nel futuro, dal rendimento garantito, con un risparmio sul carburante assicurato, ma che, comunque, richiedono un impegno economico importante.

Tesla model 3 quanto costa davvero

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Tesla Model 3: tutto quello che c’è da sapere sull’auto elettrica del momento https://www.business.it/tesla-model-3-quello-ce-sapere-sullauto-elettrica-del-momento/ Wed, 23 Aug 2017 06:00:31 +0000 https://www.business.it/?p=12145 “L’auto elettrica per il pubblico di massa”. Così è stata definita la Tesla Model 3. Non a caso l’evento per la consegna delle chiavi dei primi 30 veicoli, avvenuto lo scorso 28 luglio,  è stato accompagnato da un clamore esagerato. Merito della novità, certo, ma soprattutto dell’enorme aspettativa creata dal Ceo visionario Elon Musk. Tesla:… Leggi tutto »Tesla Model 3: tutto quello che c’è da sapere sull’auto elettrica del momento

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“L’auto elettrica per il pubblico di massa”. Così è stata definita la Tesla Model 3. Non a caso l’evento per la consegna delle chiavi dei primi 30 veicoli, avvenuto lo scorso 28 luglio,  è stato accompagnato da un clamore esagerato. Merito della novità, certo, ma soprattutto dell’enorme aspettativa creata dal Ceo visionario Elon Musk.

Tesla: l’azienda frena gli entusiasmi con una campagna anti-marketing sui generis

La promessa di un’auto elettrica ad alte prestazioni, a basso costo, è diventata realtà.

Ma tutte le promesse, se troppo a lungo montate e infiocchettate, possono sembrare quanto meno sproporzionate. Ecco ciò che è successo alla Tesla Model 3, che dopo Model S e Model X, ha raggiunto il numero massimo di prenotazioni arrivando a contarne 400mila. Dal canto suo l’azienda, forte di un successo tanto insperato, ha iniziato è il caso di dirlo, a  fare marcia indietro. Per la Tesla Model 3 non esiste ancora nessuna campagna pubblicitaria né un test drive, ma tutto si è svolto grazie ad eventi e al passaparola. Perché frenare dunque gli animi entusiati? Sicuramente il modello più accessibile di Tesla partirà da un prezzo “più basso”, ma con annessi e connessi, optional e quando altro, il prezzo lieviterà. Inoltre, si parte da un prototipo che ha comunque bisogno di tempo per sfondare un mercato che già presenziato stabilmente da altri modelli prodotti fin dal principio per il pubblico di massa, come la Nissan Leaf. Non a caso, l’auto elettrica più venduta al mondo. Finora.

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Tesla Model 3 tutto ciò che c'è da sapereQuanto vale Tesla sui mercati finanziari

Elon Musk è quindi più cauto che mai e dice quello che ritiene più opportuno anche sulle quotazioni in borsa del titolo Tesla. Mai sentito un Ceo che prima quieta gli animi sulla  Model 3 e poi dichiara: “327 dollari è un prezzo, ad azione, più alto di quanto ci meritiamo, perché, a volte, le attese vanno fuori controllo”, ha affermato all’Associazione Nazionale dei Governatori Usa.

Prudente oppure astuto? Che razza di strategia finanziaria è questa?

Tesla vale la bellezza di 50 miliardi di dollari. E il titolo cresce ogni giorno sempre di più (da quando è stato quotata in borsa ad inizio anno). Allora perché il patron Elon Musk dichiara che tutto ciò “è troppo”? In effetti il titolo valeva circa 217 dollari, per cui l’andamento in positivo salta subito all’occhio. Pochi mesi fa, Tesla ha superato addirittura i grandi nomi americani delle quattro ruote come General Motors e Ford. Il segreto sta forse nel fatto che i potenziali investitori sono disposti a scommettere sul margine di crescita in maniera maggiore rispetto all’andamento finanziario. Come succede per il colosso Amazon.

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Tesla Model 3 tempi di consegna e di produzioneTesla Model 3: tempi di produzione e consegna

Finora sono stati prodotti pochi veicoli della popolare Tesla Model 3, ma grazie ad investimenti cospicui e un numero di prenotazioni senza pari, la produzione aumenterà esponenzialmente sino a raggiungere un regime continuo e consolidato.

Per il 2017 le consegne con modelli a batteria ad autonomia elevata sono previste per il mese di ottobre, mentre quelli a batteria standard per il mese di novembre.

Finora i veicoli Tesla Model 3 sono stati assemblati a trazione posteriore, ma dal 2018 è in programma la produzione della trazione integrale, per cui le consegne internazionali saranno effettuate entro la primavera. Nel 2019 verrà invece ufficializzata la produzione dei veicoli con guida a destra. Per quanto riguarda la produzione delle batterie, sappiamo già che la Tesla Model 3 beneficia di una carica da 75 kWh, con 345 km di autonomia. Sono dunque più vantaggiose rispetto ad una Nissan Leaf corrente, che si basa ancora su una batteria da 20-30 kWh, per cui l’autonomia si assesta, al massimo, sui 160/200 km. Ma Tesla Model 3 ha investito su queste batterie più efficienti tenendole “fuori casa”, ovvero appaltandole ad aziende coreane, cinesi e giapponesi molto note quali Samsung, LG e Panasonic.

Chiavi in mano? No. Tesla Model 3 si apre con un’App

Una delle novità più interessanti di Tesla Model 3 è senza dubbio l’assenza di una vera e propria chiave fisica a favore di u metodo più che mai postmoderno: l’auto elettrica si apre con una App. E si mette in moto sempre con una App. Utilizzabile sia su iOs che Android, basterà connettere il cellulare con il Bluetooth e l’auto si aprirà. Se il cellulare è scarico? Insieme al veicolo verrà consegnata una card originale e personalizzata, con la quale si potrà sbloccare la portiera e mettere in moto l’auto.

Tesla Model 3 è senza dubbio l’auto del futuro, già da oggi in pronta consegna.

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Tesla Model 3 tutto sull'auto elettrica del momento tempi di consegna prezzo e autonomia

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Nissan Leaf e Tesla Model 3: scontro tra titani https://www.business.it/nissan-leaf-tesla-model-3-scontro-titani-la-presentazione-dei-modelli/ Tue, 22 Aug 2017 06:00:44 +0000 https://www.business.it/?p=12132 Chi crede che le auto elettriche siano i mezzi di trasporto del futuro, sbaglia di grosso. I veicoli di nuova generazione non solo sono già pronti e progettati in massima sicurezza ed efficienza, ma risultano più che mai competitivi con le altre vetture a benzina sul mercato. Le auto elettriche sono le auto di oggi:… Leggi tutto »Nissan Leaf e Tesla Model 3: scontro tra titani

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Chi crede che le auto elettriche siano i mezzi di trasporto del futuro, sbaglia di grosso.

I veicoli di nuova generazione non solo sono già pronti e progettati in massima sicurezza ed efficienza, ma risultano più che mai competitivi con le altre vetture a benzina sul mercato.

Le auto elettriche sono le auto di oggi: pulite, ecologiche, autonome e in tutto e per tutto simili ai modelli di lusso (ma notevolmente inquinanti) che vanno ancora per la maggiore.

Elon Musk ha consegnato, pochi giorni fa, le prime 30 chiavi della Tesla Model 3 e si appresta a soddisfare circa 20mila nuovi proprietari entro la fine dell’anno. La nuova Nissan Leaf sarà invece pronta il 6 settembre. E c’è da scommetterci: sarà una gara all’ultimo giro.

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Tesla medel 3 sontro nissan leaf qual è la migliore

Tesla model 3: consegnate le prime 30 auto, 20mila entro la fine del 2017

Sull’onda delle cronache rosa per la storia altalenante con l’attrice Amber Head, ex moglie di Johnny Depp, Elon Musk ha spostato l’attenzione sulla vera motivazione della sua fama: essere il fondatore di Tesla gli ha procurato notorietà e ammirazione, gonfiata in questi giorni grazie allo show in onore della consegna dei primi 30 esemplari di Tesla Model 3.

A Freemont, California, dove ha spiegato davanti ad una platea sognante tutti i particolari della nuova vettura elettrica, Musk è apparso emozionato e trepidante. Dietro di lui una Tesla Model 3 rosso fiammante, tanto per esaltare ancora di più l’evento. Il momento, infatti, è stato storico: Tesla ha mantenuto la promessa, ovvero 30 modelli consegnati entro luglio 2017. Il ritmo di produzione deve essere, giocoforza, sostenuto in quanto il prossimo obiettivo è la consegna di 20mila modelli entro dicembre, dei 400 mila prenotati già nel marzo 2016.

Dove risiede il segreto di tanto successo? Il mondo sta cambiando, la cultura dell’ecosostenibilità appassiona sempre più persone tanto da investire su prodotti tecnologici e performanti sì, ma che non danneggino l’ambiente attorno a noi. Oltre a ciò, Tesla ha fatto qualche altro miracolo. Le auto elettriche cercano da tempo di penetrare un mercato spesso inaccessibile, soprattutto per via dei costi di produzione, e quindi di mercato. Tesla ha accettato la sfida di un modello accessibile (soli 35mila dollari), ovviamente più compatto, raggiungendo un’autonomia di 345 km/h e un’accelerazione di 100 km/h da zero a 6 secondi. Con una prestazione tanto valida garantita, la sfida può dirsi vinta su tutta la linea.

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Nuova Nissan Leaf: il debutto ufficiale avverrà il 6 settembre

Tesla non è l’unica ad aver raccolto la sfida di un’auto elettrica ad alte prestazione ma con un prezzo accessibile. Nissan, casa giapponese, ha puntato sull’elettrico ben prima di Tesla, grazie a tanta lungimiranza e cospicui investimenti nel settore tecnologico. Non a caso è la Nissan Leaf è il modello elettrico più venduto al mondo.

La concorrenza non lascia scampo e Nissan ha dovuto velocemente adeguarsi, vista la rapidità con cui sono state prodotte le auto elettriche di ultima generazione. Nissan Leaf gode di un successo inalterato e meritato già da qualche anno: è un auto 100% elettrica, si può ricaricare anche da casa con una ricarica domestica e costa circa 29mila euro. Disponibile in 6 colori, incoraggiata da incentivi e risparmi fiscali, Nissan Leaf è ancora ciò che di meglio si può trovare sul mercato delle auto a motore elettrico. Rispetto al modello Tesla, ha però un’autonomia più ridotta (100-160km con una batteria da 24KWh e 200 con una da 30 KWh). Si tratta infatti di un veicolo proposto soprattutto per la città, dov’è più facile trovare colonnine da ricarica, e trovare  parcheggio, grazie alle dimensioni ridotte.

Per questo occorre un aggiornamento concreto della Nissan Leaf, che non avviene ormai dal 2010. Il debutto del nuovo modello è previsto il prossimo 6 settembre. Le indiscrezioni si rincorrono, ma a quanto pare il nuovo modello sarà più grande, godrà di maggiore autonomia… in poche parole sarà più performante! E, tanto per restare in tema Tesla, si parla già di una nuova batteria da 60 kWh, oltre ad vero e proprio restyling e un ProPilot 01 per la guida autonoma.

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Nissan Leaf contro model 3Acquistare un auto elettrica: vantaggi e svantaggi

Non sappiamo per quanto ancora la benzina e i suoi derivati domineranno il mercato dei mezzi di trasporto. Le auto elettriche, come abbiamo già specificato, non rappresentano il futuro, sono il presente. Un presente nel quale non esistono più costi di manutenzione né cambi dell’olio. Il “pieno” di ricarica ha un impatto ridotto sul portafoglio. Le auto elettriche, poi, producono emissioni di CO₂ minime o nulle. Ed esistono notevoli risparmi fiscali ed una politica globale di incentivi per poterle scegliere in modo del tutto conveniente. Questi nuovi veicoli stanno raggiungendo standard elevati: sono silenziosi, eppure dotati di accessori che li rendono sportivi, risultano sicuri e comunque performanti come le auto a benzina.

Raggiunti questi notevoli obiettivi, è solo il costo l’unico svantaggio più grande: Tesla model 3 costerà, in euro, una cifra pari a 40-50 mila. E non è certo alla portata di tutti. Nissan Leaf dovrebbe invece attestarsi sui 35 mila euro.  A settembre ne sapremo di più.

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Tesla Model 3: i primi 30 esemplari consegnati da Elon Musk il 28 luglio https://www.business.it/tesla-model-3-primi-30-esemplari-consegnati-elon-musk-28-luglio/ Sat, 19 Aug 2017 06:00:29 +0000 https://www.business.it/?p=12075 Freemont, California, ore nove della sera del 28 luglio; Elon Musk, “padre padrone” di Tesla, è apparso un po’ emozionato al momento di consegnare, ai primi 30 proprietari, le chiavi delle loro nuove Model 3. Una presentazione che è stata anche uno show C’era attesa per la presentazione del nuovo prodotto Tesla, la Model 3,… Leggi tutto »Tesla Model 3: i primi 30 esemplari consegnati da Elon Musk il 28 luglio

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Freemont, California, ore nove della sera del 28 luglio; Elon Musk, “padre padrone” di Tesla, è apparso un po’ emozionato al momento di consegnare, ai primi 30 proprietari, le chiavi delle loro nuove Model 3.

Una presentazione che è stata anche uno show

C’era attesa per la presentazione del nuovo prodotto Tesla, la Model 3, la prima berlina di medie dimensioni “elettrica”. Elon Musk ha portato tutti a Freemont, in California, nel piazzale antistante alla sua fabbrica, sul quale era stato allestito un palco dove spiccava un modello della nuova vettura, con carrozzeria di colore rosso, sicuramente appariscente e di grande effetto scenografico. Una location nella quale, pur apparendo emozionato, Elon Musk si è confermato un padrone di casa veramente piacevole, ed ha consegnato personalmente le chiavi delle auto ai primi 30 “fortunati” che potranno guidare la Model 3 di Tesla. Dopo questo show ora le attenzioni di tutto il mondo dell’auto si concentrano sul fatto se Tesla riuscirà a rispettare gli impegni di produzione che aveva annunciato dodici mesi fa. Dopo il suo annuncio della produzione della Model 3, sono infatti pervenuti in breve tempo 400mila ordini, e Musk fece sapere di poter produrre, già nel secondo semestre del 2017, 100mila o esemplari.

Nello scorso luglio però, questa affermazione era già stata corretta al ribasso e si parlava di un numero di esemplari ridotto da consegnare entro la fine del 2017, pari a 20mila unità. Una correzione che risulta perfettamente in linea con quelle che sono state le abitudini di Musk negli anni passati.

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Presentata la nuova model 3 da elon muskLa Model 3 dal vivo

Un anno fa ci fu la presentazione del “concept”, e dal punto di vista dell’estetica, il modello consegnato ha solo delle piccole differenze, rispecchiando quanto visto in precedenza sulla Model S, della quale rappresenta una versione più piccola e sicuramente più abbordabile.

Rispetto alla sorella maggiore sulla Model 3 saranno presenti un minor numero di funzioni e sarà inferiore anche la potenza, come ha chiarito lo stesso Musk durante la presentazione. Minore naturalmente anche l’autonomia della vettura. Un’altra differenza rispetto alla Model S è la mancanza delle maniglie a scomparsa automatica, che erano una delle caratteristiche peculiari del modello più grande. La Model 3 inoltre, non potrà adottare la configurazione a “sette sedili” a causa della lunghezza ridotta rispetto alla Model S. Nella sua presentazione, Elon Musk ha inoltre spiegato che lo schermo posizionato al centro della plancia, di formato ridotto, pari a 15 pollici, conterrà sia l’infotainment che il quadro strumenti. Il Ceo di Tesla ha anche spiegato che questo modello, con una maggiore autonomia, ha anche bisogno di un minor numero di informazioni. Oltre a quanto dichiarato da Musk, è filtrata anche la notizia che della Model 3 saranno realizzate in tutto due versioni

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nuova tesla model 3 presentata a FreemontModel 3, prezzi e sicurezza

Come di consueto, Musk non si è fermato a contrastare le perplessità riguardanti la sua produzione di auto elettriche, ed ha invece puntato dritto sulla “sicurezza”, davanti ad una folla dei suoi impiegati. Secondo il Ceo di Tesla, questa nuova vettura ha maggiore sicurezza della Volvo S60, che il costruttore ha dichiarato essere la “seconda vettura più sicura al mondo”. Per quanto riguarda i prezzi di vendita, il modello “standard” ha un prezzo di 35mila dollari, a cui corrisponde una autonomia su strada pari a 354 chilometri, ma con dati di rilievo per quanto riguarda lo spunto e la velocità massima. I dati della Model 3 parlano infatti di 5,6 secondi necessari per passare da 0 a 100 chilometri orari e di 200 chilometri orari di velocità massima. Con il modello a maggiore autonomia, questa raggiungerà circa 500 chilometri, ed anche le altre prestazioni saranno leggermente maggiori, 225 chilometri orari di velocità massima e 5,1 secondi per accelerare da 0 a 100 chilometri orari. Maggiore naturalmente anche il prezzo, che si attesta a quota 44mila dollari. In entrambi i casi la Model 3 avrà trazione posteriore.

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elon musk presenta model 3

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Ottava generazione della lussuosa Phantom: ecco la nuova arrivata in casa Rolls-Royce https://www.business.it/ottava-generazione-della-lussuosa-phantom-la-nuova-arrivata-casa-rolls-royce/ Thu, 17 Aug 2017 06:00:58 +0000 https://www.business.it/?p=12070 Rolls-Royce è sinonimo di lusso e con la nuova Phantom la casa automobilistica inglese ha segnato un altro punto a suo favore in fatto di classe ed eleganza. Una cosa è certa: a non essere cambiate in occasione dell’ottava generazione di questa vettura sono le linee sinuose e chic che solo Rolls-Royce sa fare. L’architettura è stata… Leggi tutto »Ottava generazione della lussuosa Phantom: ecco la nuova arrivata in casa Rolls-Royce

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Rolls-Royce è sinonimo di lusso e con la nuova Phantom la casa automobilistica inglese ha segnato un altro punto a suo favore in fatto di classe ed eleganza. Una cosa è certa: a non essere cambiate in occasione dell’ottava generazione di questa vettura sono le linee sinuose e chic che solo Rolls-Royce sa fare. L’architettura è stata rinnovata per intero ed è rigorosamente in alluminio, offrendo un livello di rigidità più elevato rispetto ai modelli precedenti. Allo stesso tempo, sono stati ottimizzati anche la leggerezza e, soprattutto, la silenziosità di questa auto che è destinata a diventare il sogno proibito di tutti gli appassionati di moto. Ma vediamo di scendere più nel dettaglio e di scoprire le caratteristiche tecniche della nuova Phantom.

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Phantom: ecco i dettagli della nuova arrivata in casa Rolls-Royce

Come anticipato, il telaio della nuova Phantom è molto più rigido rispetto al passato. Tale rigidità, però, è stata abilmente compensata grazie all’utilizzo di particolari sospensioni e di un sistema di controllo grazie al quale l’esperienza di guida risulterà particolarmente fluida, rendendo l’auto maneggevole e priva di ogni genere di vibrazione al volante. Un aspetto da non sottovalutare riguarda il fatto che le sospensioni di cui sopra sono auto-livellanti e, quindi, permettono una guida particolarmente agevole in ogni genere di situazione. Le telecamere che sono installate all’interno del parabrezza, infatti, hanno il compito di comunicare alle sospensioni le condizioni della strada. Per quanto riguarda, poi, il motore, ‘silenzio’ è la parola chiave di questo nuovo modello, nonostante i 543 cv. Le novità non mancano neanche per quanto riguarda il design di questa vettura che ha fatto epoca. Di seguito, scopriremo le migliorie apportate all’ottava generazione di un’auto dal fascino senza tempo che ha stregato intere generazioni di appassionati.

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rolls-royce il nuovo modello phantom

Il design senza tempo della Rolls-Royce: le linee della nuova Phantom

In merito al design, è interessante tenere conto del fatto che l’ottava generazione della Phantom rappresenta a tutti gli effetti un punto di svolta. Le linee della classica Phantom, infatti, sono state riviste per intero, dando forma ad un modello nuovo e accattivante. A prima vista, ciò che si nota è la forma particolarmente snella e pulita, quasi come se la vettura fosse stata creata con una sola scocca di alluminio. Nella griglia che si trova sul frontale si trova il classico Spirit of extasy che risulta sollevato di appena un centimetro rispetto al passato. Una differenza molto importante riguarda il fatto che in questa generazione la griglia è parte integrante della carrozzeria. A fare la differenza sono anche i fari con tecnologia laser grazie ai quali si ha la possibilità di illuminare addirittura fino ad una distanza di ben 600 metri. Il richiamo agli anni cinquanta e sessanta è chiaro anche se i dettagli ci riportano prepotentemente ai giorni nostri. Basti pensare, ad esempio, ai cerchi e alla chiusura automatica delle portiere. Chi acquisterà questa vettura deve sapere anche che gli interni sono per intero personalizzabili e i sedili sono stati realizzati a mano. In buona sostanza, abbiamo a che fare con una vera e propria opera d’arte a partire dalla carrozzeria per finire al cruscotto. Il costo di una simile vettura non è certo alla portata di ogni genere di portafogli ma è proprio questo il valore aggiunto di un’auto che nel corso del tempo è entrata a far parte dell’immaginario collettivo in fatto di lusso, eleganza, stile e classe.

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Enel: 180 colonne di ricarica per auto elettriche https://www.business.it/enel-180-colonne-di-ricarica-per-auto-elettriche/ Sun, 06 Aug 2017 06:00:20 +0000 https://www.business.it/?p=11912 Le auto elettriche sono le vetture del futuro. Oltre a risparmiare soldi, rappresentano un importante mezzo di salvaguardia dell’ambiente. Per questi motivi Enel ha annunciato la costruzione di 180 colonnine di ricarica. Con un progetto di realizzazione di 180 impianti di ricariche per il 2018, Enel conferma il suo impegno per le auto elettriche. Ad… Leggi tutto »Enel: 180 colonne di ricarica per auto elettriche

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Le auto elettriche sono le vetture del futuro. Oltre a risparmiare soldi, rappresentano un importante mezzo di salvaguardia dell’ambiente. Per questi motivi Enel ha annunciato la costruzione di 180 colonnine di ricarica.

Con un progetto di realizzazione di 180 impianti di ricariche per il 2018, Enel conferma il suo impegno per le auto elettriche. Ad annunciare questa novità è Francesco Starace, amministratore delegato dell’azienda. Le colonnine saranno collocate in maggioranza  lungo l’A1 MIlano-Roma, sull’A4 Torino-Venezia, tre sul Grande Raccordo Anulare, altre tre sulla Salerno-Reggio Calabria e tre in Sicilia.
Fino ad ora i sistemi ricarica erano solo nei motel o in certi distributori di benzina.
livello

Il progetto di Enel

Già da settembre dovremmo vedere le prime colonne di ricarica che saranno dislocate sulle uscite autostradali da Nord a Sud Italia, nelle stazioni di servizio. Così, come accade per i conducenti di veicoli a benzina, Gpl o Gasolio, anche quelli a bordo di un’auto elettrica potranno fare rifornimento.  “A settembre partirà il piano nazionale dell’infrastruttura per il sistema di ricarica della mobilità elettrica. Abbiamo già definito il piano, lo abbiamo presentato al ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio, e lo lanceremo per la fine dell’estate”, ha detto Starace. L’ad di Enel ha spiegato che per i prossimi tre anni la società ha in mente di costruire fra le 10 e le 12mila colonnine su tutto il territorio italiano. Il costo è di 300 milioni di euro.
parcheggio

Le automobili elettriche

Molti marchi che un tempo fabbricavano solo auto a benzina si sono attrezzate per produrre macchine elettriche. Addirittura la casa automobilistica americana Tesla è nata con l’obiettivo di realizzare auto ecosostenibili per la massa. Esistono paesi che stanno sempre più favorendo la diffusione i auto elettriche: nel 2040 in Francia e in Gran Bretagna viaggeranno solo vetture di quel tipo. In Norvegia una macchina su tre è a consumo elettrico, con una crescita delle vendite nel 2017 del + 24%. Dopo Cina e Usa, l’Europa è terza per investimenti nella mobilità sostenibile. In Italia purtroppo le il settore delle auto elettriche non va bene come altrove. Nonostante l’iniziativa di Enel, le elettriche rappresentano il 3% delle auto totali.
città

Firenze e l’attenzione all’ambiente

Proprio nel capoluogo toscano era stato presentato il progetto infrastrutturale dell’Enel. Quando si arriva a Firenze si rimane estasiati per sue bellezze. Dal Duomo agli Uffizi passando per Ponte Vecchio è impossibile non innamorarsene. Per raggiungere hotel, ristoranti e musei, l’amministrazione comunale ha stipulato un accordo con Nissan per la fornitura di 67 Nissan Leaf Enel Edition. Si tratta di un modello di auto elettrica che, come dice il nome, è stato costruito da Nissan ma con la collaborazione di Enel. Questi veicoli completeranno il servizio di taxi attivo.   
Fonte principale originale: repubblica.it

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Telepass per pagare il carburante, le multe e tanto altro https://www.business.it/telepass-per-pagare-il-carburante-le-multe-e-tanto-altro/ Sat, 05 Aug 2017 06:10:19 +0000 https://www.business.it/?p=11881 Dal casello al distributore di carburante, e non solo. Partita una rivoluzione digitale per gli 8 milioni di italiani che utilizzano Telepass Con l’abbonamento Telepass si possono pagare non soltanto i pedaggi autostradali ma anche il carburante – sia fuori che dentro l’autostrada – e – grazie a un’app collegata – il bollo auto, le multe, i taxi,… Leggi tutto »Telepass per pagare il carburante, le multe e tanto altro

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Dal casello al distributore di carburante, e non solo. Partita una rivoluzione digitale per gli 8 milioni di italiani che utilizzano Telepass

Con l’abbonamento Telepass si possono pagare non soltanto i pedaggi autostradali ma anche il carburante – sia fuori che dentro l’autostrada – e – grazie a un’app collegata – il bollo auto, le multe, i taxi, il trasporto pubblico locale e il car sharing.

telepassTelepass ha lanciato il circuito unico a pagamento Telepass Pay e l’app Pyng+, un aggiornamento dell’applicazione Pyng con la quale è già possibile pagare i parcheggi sulle strisce blu e presso i principali aeroporti europei.

Il pieno di carburante con Telepass

telepass-carburanteDa luglio è dunque possibile pagare con il Telepass il carburante – dentro le autostrade sono 160 le aree attrezzate. Si potrà pagare da subito il carburante in oltre 900 stazioni di servizio in modalità self-service e le strisce blu in 35 città. Da ottobre si aggiungeranno altri servizi di pagamento legati alla mobilità: i taxi, il car sharing, il trasporto pubblico locale, il bollo auto e bollettini, le multe.

Altra novità per i viaggiatori italiani è la campagna “Prezzo ok” sul carburante: il Codacons verificherà che le tariffe applicate siano quelle che le compagnie petrolifere vincitrici delle gare di Autostrade per l’Italia si sono impegnate a praticare, le stesse presenti fuori dalla rete autostradale su impianti assimilabili. In pratica lo stesso fornitore non dovrà applicare sulle autostrade una tariffa più cara.

Uno colonnina SOS virtuale

telepassSi arricchisce anche l’app My way, totalmente gratuita e geolocalizzata, con la “Colonnina SOS virtuale” da cui sarà possibile chiamare, nelle autostrade, il soccorso meccanico e sanitario, oppure il call center viabilità di Autostrade per l’Italia. Sempre con la stessa app, grazie alla collaborazione con Unesco e con il Ministero dei Beni Culturali e dei Trasporti, si potrà andare alla scoperta del patrimonio artistico che circonda la rete autostradale, seguendo gli itinerari di viaggio delle maxi installazioni presenti nelle aree di servizio della rete o consultabili sul sito www.autostrade.it.

E in futuro?

Telepass Pay sarà gratuito fino al 31 dicembre (tutte le procedure si possono eseguire online sul sito Telepass.com), mentre a partire dal 2018, il servizio avrà una quota associativa mensile massima di 1,5 euro, ma sono previsti sconti permanenti per i clienti Telepass da oltre 10 anni o che hanno sottoscritto l’offerta Premium”. E per il futuro? La prossima mossa saranno le micropolizze assicurative, del valore di pochi euro, per coprire i propri rischi in mobilità.

Fonte originale principale: repubblica.it

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Tutte le verità sui tutor: facciamo chiarezza sui dubbi degli automobilisti https://www.business.it/tutte-le-verita-sui-tutor-facciamo-chiarezza-sui-dubbi-degli-automobilisti/ Wed, 02 Aug 2017 10:29:26 +0000 https://www.business.it/?p=11747 Ecco una serie di domande sui tutor rilevatori di velocità, a cui chi viaggia per le autostrade non sa, quasi mai, rispondere. Dubbi amletici, misteri, segreti, chiamateli come volete, ma le vere regole di funzionamento dei tutor sono sempre oggetto di diatribe e discussioni tra il guidatore ed i passeggeri che, durante un viaggio, enumerano… Leggi tutto »Tutte le verità sui tutor: facciamo chiarezza sui dubbi degli automobilisti

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Ecco una serie di domande sui tutor rilevatori di velocità, a cui chi viaggia per le autostrade non sa, quasi mai, rispondere.

Dubbi amletici, misteri, segreti, chiamateli come volete, ma le vere regole di funzionamento dei tutor sono sempre oggetto di diatribe e discussioni tra il guidatore ed i passeggeri che, durante un viaggio, enumerano verità rivelate ed ipotesi probabili.

Quante volte, mentre percorrete l’autostrada con a fianco qualche amico, o qualche collega, instaurate una vera e propria discussione sul funzionamento dei tutor?

Saranno accesi? Saranno spenti? Ci fermiamo all’Autogrill così il sistema non può calcolare la velocità media? Oppure: “Nascondi il Telepass così non ti rileva!”, o ancora: “Se vai a 140 km/h non succede niente!”.

Miriadi di considerazioni a cui ognuno risponde a modo suo, azzarda teorie o riporta frasi sentite in Tv o alla radio.

Finalmente faremo chiarezza su molti punti, consultando il codice della strada aggiornato.

Leggi anche: https://www.business.it/nuove-norme-sui-prelievi-di-denaro-arrivano-prime-sanzioni/

tutor autostrade

Le domande più frequenti

Fermandoci in un area di servizio, la velocità media del veicolo si abbassa?

La risposta è NO! Ed il perché è molto semplice, generalmente tra due portali che rilevano la velocità non ci sono aree di servizio. Questa è una delle massime più dibattute, in realtà il sistema è stato progettato proprio per non poter ricorrere a questo tipo di scappatoia.

Superando i 250 km/h il tutor è in grado di rilevare la velocità o non può percepirla?

La risposta è ! Assolutamente sì! Il tutor può rilevare qualsiasi tipo di velocità possibile su un’autostrada. Non sappiamo cosa potrebbe succedere se sotto i portali transitassero Hamilton o Vettel, ma quei casi-limite non ci interessano.

Passando tra due corsie, quindi su un’autostrada a 3 corsie, in quella centrale, le telecamere riescono a calcolare la nostra velocità?

La risposta è ! Certamente! Le telecamere sono progettate per ricoprire uno spazio superiore a 4 corsie.

tutor cambiare corsia non serve

Se si percorre la corsia di emergenza, la velocità della nostra auto è rilevata dal tutor?

La risposta è ! Anche la corsia di emergenza è sotto controllo, per cui non vi fidate di chi vi suggerisce di spostarsi e procedere ad alta velocità perché non sarete rilevati.

Sono soggette a controllo soltanto le vetture dotate di Telepass?

La risposta è NO! Le telecamere rilevano la velocità di qualsiasi veicolo transiti sotto ad i portali. Per cui non disturbatevi a nascondere il vostro Telepass sotto il tappetino del passeggero posteriore, non servirà a nulla!

Durante la notte, se le luci della targa sono spente, il tutor può riconoscere il veicolo?

La risposta è ! Il tutor è dotato di un sistema ad infrarossi di riconoscimento della targa indipendente dalla presenza di luci. Quindi non servirà a nulla rompere il fusibile che illumina la targa per poter effettuare una corsa stile Fast & Furious.

tutor notte targa rilevata

È possibile trovare due tratti consecutivi soggetti al controllo del tutor?

La risposta è NO! Un portale non può svolgere la doppia funzione di entrata e uscita dal controllo. In questo caso possiamo stare tranquilli, ma… Il problema è che noi non possiamo sapere in quale tratto le telecamere sono effettivamente in funzione.

Cambiando corsia durante il passaggio da un portale all’altro si sfugge al controllo?

La risposta è NO! Assolutamente no! Le telecamere registrano tutti i veicoli indistintamente dalla corsia in cui si trovano.

tutor telecamere attive

Quando piove o durante la notte, i tutor, sono accesi?

La risposta è ! Assolutamente sì! Le telecamere possono restare accese anche 24 ore su 24, 7 giorni su 7, indipendentemente dalle condizioni atmosferiche e dall’orario. Quindi non vi fidate mai di chi vi dice di andare più veloce perché piove o perché é notte e non ci sono rischi. I rischi sono doppi, in realtà.

Può essere misurata solo la velocità media di un veicolo?

La risposta è NO! Il sistema è perfettamente in grado di rilevare anche la velocità istantanea.

Quando piove l’impostazione del limite di velocità si abbassa a 110km/h?

La risposta è NO! Il limite rimane impostato a 130 km/h, semplicemente perché dovrebbe essere la polizia stradale a cambiarlo manualmente, quindi comporterebbe problematiche di difficile gestione, vista l’imprevedibilità del clima. Dunque anche se, quando piove, il limite effettivo da non superare è 110 km/h, il tutor resterà impostato alla velocità di base.

Il sistema rileva solo il superamento del limite oltre i 10 km/h?

La risposta è NO! Le telecamere rilevano qualsiasi superamento dei limiti al netto della tolleranza del 5% prevista dalla legge. Quindi, facendo un rapido calcolo, il limite consentito non può superare i 6,5 km/h e non i 10 km/h come in molti ipotizzano.

Leggi anche: https://www.business.it/rc-auto-ancora-in-attesa-dellomologazione-delle-telecamere-sanzioni-non-valide/

tutor polizia

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Lamborghini, il successo tutto made in Italy https://www.business.it/lamborghini-il-successo-tutto-made-in-italy/ Tue, 01 Aug 2017 06:00:34 +0000 https://www.business.it/?p=11559 Successo di vendite, nuovi investimenti, sostenibilità ambientale. Il marchio Lamborghini conferma il suo prestigio nel settore delle auto di lusso e si appresta a varare nuovi progetti.   Crescono le vendite delle automobili Lamborghini, che negli ultimi 6 mesi hanno registrato un + 4% rispetto allo stesso periodo del 2016, pari a 2091 vetture. Un… Leggi tutto »Lamborghini, il successo tutto made in Italy

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Successo di vendite, nuovi investimenti, sostenibilità ambientale. Il marchio Lamborghini conferma il suo prestigio nel settore delle auto di lusso e si appresta a varare nuovi progetti.

 
Crescono le vendite delle automobili Lamborghini, che negli ultimi 6 mesi hanno registrato un + 4% rispetto allo stesso periodo del 2016, pari a 2091 vetture. Un risultato importante che testimonia il prestigio del marchio automobilistico in Italia e nel mondo.
Oggi, oltre a godersi i risultati delle vendite, l’azienda Lamborghini è pronta con nuovi progetti e nuovi investimenti.
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Il successo nelle vendite

I modelli che hanno riscosso più successo in questo periodo di tempo sono  Huracán e Aventador che rispettivamente hanno avuto un incremento del 2% (1400 automobili acquistate) e del 7% (691 unità comprate). Se si considera la giovane storia di queste due auto, si resta stupiti dalla loro crescita. Huracàn è stata presentata al pubblico nel 2014, al Salone di Ginevra. E’ l’erede della Lamborghini Gallardo, da cui ha ripreso la forma. Quasi tutte le luci inserite nell’auto sono a Led, segno dell’attenzione della casa automobilistica alla tecnologia e al risparmio. Esiste sia la versione spider che coupè e l’ultimo modello è la  Huracán LP 640-4 Performante. Sempre al Salone di Ginevra ma nel 2011 è stata ufficializzata la Lamborghini Aventador, reduce da una grande crescita nelle vendite. Le sue caratteristiche rimandano ai modelli della Murciélago (prodotta fino al 2010) e della Reventòn (costruita dal 2007 al 2010). Dal modello base ci sono stati diversi aggiustamenti, fino alla versione Aventador S lanciata sul mercato nel 2016.
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Il prestigio all’estero delle Lamborghini

Fuori dai confini italiani il marchio Lamborghini è molto apprezzato, sia fra gli acquirenti che per eventi o mostre. Sei Huracàn hanno percorso la  Transfăgărăşan, strada nazionale che da nord a sud collega per 90 km la catena dei Carpazi, in Romania. Ciò che colpisce di questo percorso sono le montagne che costeggiano la strada, tutt’altro che scorrevole. Da Sibiu fino al lago Balea le sei automobili hanno viaggiato passando da monti e valli. Le auto utilizzate sono del modello Huracàn: coupè, spider e quattro a due ruote motrici.
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Il progetto Ursu

Per la realizzazione del SUV Ursu, la Lamborhini ha messo sotto contratto 400 lavoratori. Tutti a tempo indeterminato. Oltre alle assunzioni, per la realizzazione di questa vettura ha anche ampliato lo stabilimento a Sant’Agata Bolognese, luogo delle produzioni. Di proprietà di Wolsvagen l’edificio è stato realizzato in maniera ecosostenibile, tanto che nella certificazione Leed Platinum ha ottenuto punteggio pieno in quasi tutti i parametri. Si tratta del massimo in Italia e fra i primi 10 in Europa. La sostenibilità è stata verificata anche per i consumi, come nell’acqua per l’irrigazione e  l’illuminazione degli spazi.
Fonte principale originale: repubblica.it

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L’evoluzione del Gorilla, dai vetri degli smartphone ai parabrezza https://www.business.it/levoluzione-del-gorilla-dai-vetri-degli-smartphone-ai-parabrezza/ Sun, 16 Jul 2017 06:10:48 +0000 https://www.business.it/?p=10676 Il vetro protettivo realizzato dall’americana Corning può rimpiazzare finestrini e parabrezza, nelle auto del futuro, perché più leggero e sicuro del vetro tradizionale Il nome Gorilla Glass, brand della statunitense Corning, è stato, per anni, sinonimo di robustezza e resistenza nel mondo degli smartphone. Il vetro protettivo salva i touch screen fin dai tempi del primo… Leggi tutto »L’evoluzione del Gorilla, dai vetri degli smartphone ai parabrezza

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Il vetro protettivo realizzato dall’americana Corning può rimpiazzare finestrini e parabrezza, nelle auto del futuro, perché più leggero e sicuro del vetro tradizionale

Il nome Gorilla Glass, brand della statunitense Corning, è stato, per anni, sinonimo di robustezza e resistenza nel mondo degli smartphone. Il vetro protettivo salva i touch screen fin dai tempi del parabrezza, smartphoneprimo iPhone. Oggi la società newyorkese sta penetrando un altro mercato altrettanto interessante e fecondo: quello delle automobili. Nel corso dell’ultimo Consumer Electronics Show, Corning ha infatti svelato una concept car con parabrezza, finestrini, lunotto e pannelli touch interni realizzati in Gorilla Glass — una dimostrazione pratica di che tipo di innovazioni ci si può aspettare mettendo il vetro rinforzato a salvaguardia dell’abitacolo di un’auto.

Parabrezza e lunotti più leggeri

I vetri più sottili e leggeri realizzati con la tecnologia alla base di Gorilla Glass permettono innanzitutto di realizzare mezzi più leggeri, quindi più attenti al portafoglio in quanto fanno scendere il consumo di carburante. A parità di superficie coperta, i finestrini della concept car di Corning pesano un terzo di meno rispetto alle controparti tradizionali: un aspetto che sposta il centro di gravità più in basso aumentando la maneggevolezza, e diminuisce lo spazio necessario per la frenata, contribuendo alla sicurezza della guida.

parabrezza rottoLo spessore ridotto permette inoltre di realizzare parabrezza con superfici a opacità variabile: il parabrezza posteriore dell’auto vista a Las Vegas, ad esempio, è composto da due strati di Gorilla Glass che sigillano una pellicola in grado di bloccare del tutto la visuale dall’esterno, garantendo privacy totale ai passeggeri.

Anche l’infotainment per l’abitacolo

Il tutto garantendo anche una resistenza generale che, secondo Corning, supera quella dei materiali concorrenti. Con grande vantaggio per la sicurezza: rispetto a quelli convenzionali, il vetro protettivo Gorilla Glass sarebbe infatti due volte più resistente contro l’impatto di rocce e altri oggetti acuminati, mentre la parabrezzamaggiore flessibilità che lo caratterizza gli permette di assorbire forze d’urto maggiori prima di andare in mille pezzi. La flessibilità di Gorilla Glass permetterà infine ai produttori di auto di realizzare sistemi di infotainment avanzati, con schermi OLED che aderiscono agli interni. Insomma, le caratteristiche che hanno reso unico il vetro per gli smartphone — ovvero maggiore chiarezza, bassa riflettività, possibilità di rivestire schermi curvi — potrebbero farne la fortuna anche nell’abitacolo dell’auto.

Corning è già pronta alla produzione di massa, e sembra che diversi costruttori si siano già mostrati interessati a montare gli ultimi Gorilla Glass all’interno dei propri veicoli. Sulle tempistiche però non ci sono informazioni certe, anche se pare che entro la fine dell’anno li saranno gli stessi interessati a comunicarlo.

Fonte originale principale: www.wired.it

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Aerei, alla Cina super-fornitura di Airbus https://www.business.it/aerei-alla-cina-super-fornitura-di-airbus/ Fri, 14 Jul 2017 06:00:17 +0000 https://www.business.it/?p=10622 Anche nel trasporto aereo la Cina si conferma tra i paesi leader. Secondo molte previsioni, il paese supererà gli Stati Uniti nella dotazione di aerei civili e militari. Con un accordo per la fornitura di 140 aerei Airbus, la Cina si conferma leader nel mercato dei velivoli. Il valore del contratto è di 22,8 miliardi di… Leggi tutto »Aerei, alla Cina super-fornitura di Airbus

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Anche nel trasporto aereo la Cina si conferma tra i paesi leader. Secondo molte previsioni, il paese supererà gli Stati Uniti nella dotazione di aerei civili e militari.

Con un accordo per la fornitura di 140 aerei Airbus, la Cina si conferma leader nel mercato dei velivoli. Il valore del contratto è di 22,8 miliardi di dollari e comprende  100 aerei della famiglia A320 e 40 della famiglia A350 XWB.
La compagnia acquirente si chiama China Aviation Supplies Holding Company ed è un’azienda pubblica.
decollo

La Cina nei trasporti aerei

Insieme ad altri paesi emergenti come India, Russia e Brasile, la Cina rappresenta uno sbocco importante per il commercio degli aerei. Pechino possiede enormi risorse sia nell’aviazione civile che militare. Il governo cinese ha varato misure imponenti per lo sviluppo del settore aeronautico, sia per gli investimenti a società aerospaziali che per attrarre imprese estere. Una dimostrazione di queste politiche è la costruzione del Comac C919, aereo a medio raggio che ha effettuato il primo volo il 5 maggio scorso dall’aeroporto di Pudong, zona di Shanghai. Progettato nel 2009, è stato completato nel 2012. Nonostante il mezzo sia preposto per tragitti brevi, C919 è il primo aereo realizzato in Cina. Con l’avanzata cinese nell’aviazione, sono nate anche molte aziende private che operano nel trasporto aereo. Secondo una stima   della International Air Transport la Cina dovrebbe essere prima nel comparto dei voli civili, superando anche gli Stati Uniti. Anche negli aerei militari la Cina è terza dopo Usa e Russia.
grattacielo

Gli aeroporti cinesi

Con la discesa economia della Cina è aumentato anche il traffico negli aeroporti. Uno su tutti quello di Pechino, il Pechino-Capitale secondo al mondo per grandezza. Da lì ogni giorno partono e arrivano persone da tutto il mondo, per turismo e affari. C’è poi l’aeroporto Pudong di Shangai, dove decollano e atterrano aerei in un bellissimo sfondo. Situato nel quartiere Pudong, l’interno è illuminato da luci che sembrano sospese nell’aria. Sempre a Shangai esiste un’altra struttura:  Shanghai Hongqiao, quarta nel paese per frequentazione dei passeggeri. Rispetto a quello di Pudong è più vicino al centro della città ma sono meno le compagnie di voli internazionali.
città

Il primato dell’italiana Neos

Anche la compagnia italiana Neos (del gruppo Alpitour) si è attrezzata per soddisfare la domanda di volo verso la Cina. Dall’aeroporto Malpensa ha aggiunto alla lista delle destinazioni anche Nanchino, Jinan, Tientsin e Shenyang. Neos, consapevole della crescita degli italiani desiderosi di andare in Cina, ha realizzato voli diretti da Milano e Roma. Lo scorso anno è stato inaugurata la tratta  Tientsin-Roma. Ad oggi Neos rimane l’unico vettore italiano a fare collegamenti diretti fra l’Italia e la Cina. Già dal 2013 l’aeroporto Malpensa ha vinto il riconoscimento “Chinese Friendly Airport”, conferito alla stazioni aeroportuali che si sono distinte per l’attenzione turisti cinesi che negli ultimi mesi sono cresciuti del 12%.
 
Fonte principale originale: ilsole24ore.it

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Auto senza pilota, arriva il Codice etico https://www.business.it/auto-senza-pilota-arriva-il-codice-etico/ Thu, 13 Jul 2017 06:04:41 +0000 https://www.business.it/?p=10508 Per tutelare le vite e assicurarsi le migliori esperienze alla guida, dalla Germania arriva il Codice etico per le auto a guida autonoma. Nel 2020 saranno i mezzi del futuro. Se esiste il Codice stradale per automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni, serve anche per le auto a guida autonoma. Questa l’idea della Commissione etica sulla… Leggi tutto »Auto senza pilota, arriva il Codice etico

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Per tutelare le vite e assicurarsi le migliori esperienze alla guida, dalla Germania arriva il Codice etico per le auto a guida autonoma. Nel 2020 saranno i mezzi del futuro.

vettura
Se esiste il Codice stradale per automobilisti, motociclisti, ciclisti e pedoni, serve anche per le auto a guida autonoma. Questa l’idea della Commissione etica sulla guida autonoma, nata in Germania che ha redatto il Codice etico per i robot al volante.
Per Christoph Luetge, professore di Business Ethics al Politecnico di Monaco e membro della commissione, questo testo è fondamentale perché rappresenta un primo passo per la futura regolamentazione .
contachilometri

I principi del codice

Il testo elaborato dalla Commissione ancora non contiene leggi, ma dettami morali per il futuro delle auto a guida automatica. I temi riguardano perlopiù gli aspetti della sicurezza. Nel documento c’è scritto che la priorità delle automazioni deve essere quella di salvare vite e quindi di trovare soluzioni. La Commissione, voluta al ministro tedesco dei trasporti Alexander Dobrint, è composta da  quattordici membri, tra quattro professori di etica, uno di informatica, un teologo e un ex giudice costituzionale. L’auspicio dei saggi è che il Codice possa fare da apripista a un insieme di leggi vero e proprio. In caso di incidenti con danni alle auto, allora la responsabilità funziona come quella odierna.
curva

Il primato della Germania

In Europa la Germania è il paese che più di tutti ha legiferato in tema di automazione automobilistica. Nel maggio scorso il Bundestag ha approvato una legge che consente la sperimentazione di auto robotizzate sulle strade. Consapevoli che i mezzi autonomi saranno i protagonisti del futuro dei trasporti, i parlamentari tedeschi hanno messo dei paletti alla legge. Innanzitutto deve esserci la scatola nera, i cui dati dovranno essere conservati per 6 mesi; poi i guidatori dovranno fare il possibile per evitare incidenti; infine la responsabilità civile e penale ricadrà sul produttore.
auto

Le auto senza pilota nel mondo

Secondo una previsione di BI Intelligence, le macchine automatizzate nel 2020 (anno della messa sul mercato) saranno quasi 10 milioni. Ad oggi molti marchi automobilistici si stanno attrezzando per mettere appunto questi tipi di auto, cioè quelle del futuro. Volskwagen già è impegnata e Renault-Nissan (fresca dell’acquisizione di Mitshubishi) ha già fatto test per i nuovi modelli. Tante sono le aziende di altri settori (informatica, robotica e meccanica) che stanno contribuendo alla costruzione di auto a regolazione automatizzata. La più famosa è Alphabet, che già possiede Google e Youtube, e ha lanciato le Google Car vero nome “Waymo”. C’è poi Apple, che ad aprile ha ottenuto la licenza per mandare sulle strade le auto senza pilota. C’è poi la casa di elettrodomestici Bosch che insieme alla Mercedes ha dato il via ad un’auto controllabile con lo smartphone. Ad oggi c’è comunque una disputa tra Alphabet e Uber. Per l’azienda californiana, un ingegnere che all’epoca dei fatti era loro dipendente, avrebbe mandato illecitamente a Uber dei progetti sui sensori di sicurezza stradale.
Fonte principale originale: repubblica.it
 

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La Fiat 500 al MoMa, celebrata con una mostra per i suoi 60 anni. https://www.business.it/la-fiat-500-al-moma-celebrata-con-una-mostra-per-i-suoi-60-anni/ Wed, 12 Jul 2017 06:04:11 +0000 https://www.business.it/?p=10478 Passato più di mezzo secolo dal lancio della prima Fiat 500, l’utilitaria più famosa al mondo è ancora oggi oggetto di culto per appassionati e nostalgici, ma anche per chi apprezza l’originalità dei nuovi modelli. Il mitico “Cinquino” compie 60 anni. E viene festeggiato con tutti gli onori, entrando a far parte dell’esposizione permanente di… Leggi tutto »La Fiat 500 al MoMa, celebrata con una mostra per i suoi 60 anni.

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Passato più di mezzo secolo dal lancio della prima Fiat 500, l’utilitaria più famosa al mondo è ancora oggi oggetto di culto per appassionati e nostalgici, ma anche per chi apprezza l’originalità dei nuovi modelli.

Il mitico “Cinquino” compie 60 anni. E viene festeggiato con tutti gli onori, entrando a far parte dell’esposizione permanente di un grande museo: la Fiat 500 al MoMa di New York viene consacrata definitivamente icona di stile e di design.
Lanciata il 4 Luglio del 1957, da una equipe di ingegneri e designer guidati da Dante Giacosa, al principio non fu esattamente un successo, complici il prezzo piuttosto elevato (459mila lire) che costitutiva lo stipendio annuale di un operaio, e la velocità modesta, che arrivava solo agli 85 km orari.
Gli scarsi risultati iniziali non scoraggiarono i vertici Fiat, che – a pochi mesi dal lancio – introdussero due versioni debitamente corrette: l’Economica e la Normale. La prima, con un prezzo inferiore di 25mila lire, che furono rimborsate con regolare assegno a quei clienti che l’avevano appena acquistata; la seconda, con opportune migliorie e aggiornamenti che ne correggevano i punti deboli.

Fiat 500 al MoMa per celebrare i 60 anni dal lancio
Immagine tratta da: motori.corriere.it

Da quel momento in poi, e fino al 1977, gli esemplari venduti sono stati 4 milioni, di cui una minima parte – circa 20 mila – in Giappone, Nuova Zelanda, Australia, Cuba e Thailandia. Il resto, tutti in Italia. E, ancora oggi, sono 400 mila quelle circolanti.
Nei venti anni di popolarità crescente, dal 1957 al 1977, i modelli e le varianti susseguitesi sono state diverse, ciascuna per rispondere alle differenti esigenze dei nuovi “motorizzati”, in grado – finalmente – di permettersi il lusso di una automobile: maneggevole, pratica e soprattutto alla portata delle tasche di molti, impegnati nella faticosa ripresa negli anni del boom economico.

Un gioiello di design in mostra al MoMa

L’arrivo della Fiat 500 al MoMa sancisce un successo protrattosi negli ultimi 60 anni. Il modello acquistato dal Museo di Arte Moderna di New York è una versione F, praticamente la più popolare prodotta dal 1965 al 1972. Sicuramente, l’aver inserito tra le opere d’arte anche questo oggetto “d’uso comune” vuole essere un segnale forte di come il design automotive si sia evoluto nel tempo. Come ha infatti dichiarato Martino Stierli, il “Philip Johnson Chief Curator of Architecture and Design” del MoMA, «La Fiat 500 è un’icona della storia dell’automobile che ha cambiato per sempre il modo di disegnare e di produrre auto».

Fiat 500 al MoMa: a confronto modelli vecchi e nuovi
Immagine tratta da: fiat.it

Il nuovo modello, nato nel 2007, ha confermato il successo del predecessore storico. In dieci anni di vita, ne sono stati venduti 2 milioni e, già dall’esordio, la nuova 500 è riuscita a conquistare diversi premi e riconoscimenti, tra cui il Car of the Year ed il Compasso d’oro per il design. Ad oggi, è l’automobile leader di vendita in Europa, prima in 8 paesi e sul podio in altri 6. Fin da subito, si è presentata in vesti differenti, più originali e moderne, dalla cabrio alla berlina, fino ad arrivare alle serie speciali, l’ultima delle quali è proprio quella che celebra i 60 anni del “Cinquino”: la Fiat 500 Anniversary. Due modelli limited edition che riprendono, nei colori e nei dettagli, le vetture degli anni Sessanta.
I festeggiamenti in casa sono avvenuti sul tetto del Lingotto, proprio in quel vecchio circuito utilizzato un tempo per testare le automobili. Alla presenza di decine di ospiti provenienti da tutta Europa, hanno sfilato 500 vecchie e nuove, a celebrazione di una piccola utilitaria carica di ricordi ed emozioni per milioni di italiani, il cui restyling non poteva essere più riuscito.

Simbolo della creatività Made in Italy

Non solo un’automobile, quindi, ma anzitutto un vero e proprio simbolo della creatività italiana nel mondo, da cui artisti e designer traggono ispirazione. La Fiat 500 al MoMa diventa manifesto di un modo di essere, emblema della motorizzazione di massa, cimelio ancora perfettamente attuale.
L’auto più celebre della storia Fiat, celebrata oggi come succede con le opere più importanti e rappresentative.
Fonte originale principale: repubblica.it

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Le auto elettriche: un successo inarrestabile https://www.business.it/le-auto-elettriche-un-successo-inarrestabile/ Tue, 11 Jul 2017 10:48:01 +0000 https://www.business.it/?p=10382 In un mondo alla continua ricerca di soluzioni tecnologiche che rispettino l’ambiente e la salute dell’uomo, l’auto elettrica si propone come il modello di trasporto più efficiente e innovativo rispetto alle automobili di quotidiana fruizione, alimentate ancora da benzina e diesel. La storia Non tutti sanno che i primi tentativi di auto elettrica risalgono addirittura… Leggi tutto »Le auto elettriche: un successo inarrestabile

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In un mondo alla continua ricerca di soluzioni tecnologiche che rispettino l’ambiente e la salute dell’uomo, l’auto elettrica si propone come il modello di trasporto più efficiente e innovativo rispetto alle automobili di quotidiana fruizione, alimentate ancora da benzina e diesel.

La storia

Non tutti sanno che i primi tentativi di auto elettrica risalgono addirittura alla metà del 1800, ed erano molto in voga rispetto ai veicoli a combustione. Successivamente, poiché queste auto (prodotte principalmente in Gran Bretagna e America), comportavano alcuni limiti tra cui una velocità molto limitata e problemi riguardo il controllo della carica e della trazione, vennero pian piano sostituite dai modelli a combustione.

Durante il 1900 non sono mancati tentativi concreti di sviluppare auto elettriche, proponendole come alternativa alle auto in circolazione, soprattutto dove aver scoperto i danni causati dall’inquinamento della combustione.

Numerosi progetti hanno portato alla creazione di svariati modelli, ed oggi la diffusione sempre più capillare sembra aver trovare finalmente la propria strada. Restano comunque veicoli molto costosi, per questo l’acquisto è principalmente legato agli incentivi statali.

Guarda anche: tesla 3 l’auto elettrica che conquistera il mondo intero

Tesla Motors inventa Tesla Model 3: la prima berlina “elettrica ed economica”

La Tesla Motors sta per lanciare sul mercato una nuova auto elettrica, la Tesla Model 3. La grande rivoluzione di questa ennesima creazione automobilistica sta in vari dettagli, che la distinguono dalle precedenti: vanta 345 km di autonomia, arriva a 100 kmh in 5,6 secondi ma soprattutto costa “solo” 35 mila dollari. La casa produttrice è fiera, in primo luogo, delle performances sui diversi tipi di strada e poi sul modello, una elegantissima berlina. La Tesla 3 non è ancora sul mercato (arriverà i primi mesi del 2018) eppure ha già ricevuto 400mila prenotazioni da tutto il mondo. Visti i “potenziali” acquirenti, la Tesla 3 segnerà una vera e propria rivoluzione poiché le prestazioni e il prezzo ne decideranno in maniera definitiva le sorti. In Europa la vettura costerà circa 40mila euro, ma abbiamo molto terreno da recuperare. I supercharger (capacità di carico fino a 120 kW) sono i punti di ricarica Tesla della batteria delle auto elettriche, che garantiscono un pieno dell’80%  in soli 30 minuti. Nel vecchio continente scarseggiano, anche se ne è stata prevista un’ampia diffusione. Per ora resta teoria, almeno in Italia, che  possiede 118 punti di ricarica in sole 16 località . Negli Usa, al contrario, la rete è molto fitta e lo scopo è quello di raggiungere un’autonomia mondiale per le auto elettrica con una copertura capillare nel mondo ogni 300 km.


Come Tesla, anche Volvo, Nissan, Ford e BYD

Non è un mistero che il petrolio e i suoi derivati sono una fonte non rinnovabile e altamente  inquinante. Ragion per cui, sopratutto dopo l’ennesimo summit sul cambiamento climatico, stiamo vivendo l’epoca della corsa all’ecosostenibilità. I dati parlano chiaro: se vogliamo salvare il mondo e ciò che di bello ci circonda, è necessario diminuire le emissioni di Co2 e NoX (gli ossidi di azoto incriminati perché tra le possibili cause del riscaldamento globale).

Per questo quasi tutte le maggiori case automobilistiche si stanno attrezzando per presentare nuovi modelli elettrici o comunque ibridi. La casa automobilistica Volvo, storicamente svedese ma da poco tempo di proprietà cinese, ha lanciato qualche giorno fa la sua sfida: dal 2019 produrrà solo auto dotate anche di motore elettrico (ibride) e dal 2025 cesserà la produzione di auto a combustione interna. Le altre case automobilistiche, che stanno gia provvedendo a soddisfare la richiesta di un mercato sempre più attento all’ecologia, appaiono più realistiche ma comunque già pronte perché, in questo preciso momento storico, le auto elettriche rappresentano una reale alternativa rispetto a quelle tradizionali.

Lo dicono i numeri: la Leaf (casa Nissan) resta tra i modelli elettrici più venduti al mondo, superando le oltre 200mila unità. E la Focus Electric continua ad avere un buon successo negli Usa. Ma è la BYD, cinese, ad aggiudicarsi il podio. Sul mercato dal 2008, è riuscita solo nel 2015 a vendere 61.722 veicoli. Un record assoluto, anche se il governo cinese ha dato una mano notevole visti i grossi incentivi dati all’acquisto di auto a basse emissioni.

Un’affare per il mondo intero, tranne che per noi italiani.  Colpa di una politica poco attenta all’innovazione, che non trova il modo per trovare incentivi appropriati, e che la burocrazia peggiora attribuendo erroneamente i capitoli di spesa (20 milioni di euro) al Dipartimento dei trasporti invece che a quello della Direzione generale per lo sviluppo del territorio. Staremo a guardare ciò che gli altri paesi hanno già scelto di guidare.

Fonti: ilsole24ore, ilpost.it, dday.it

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I Mega Yacht: il grande business del mare. Ecco i 10 più costosi del mondo. https://www.business.it/i-mega-yacht-il-grande-business-del-mare-ecco-i-10-piu-costosi-del-mondo/ Thu, 29 Jun 2017 07:00:24 +0000 https://www.business.it/?p=9830 Enormi, esagerati in tutto e veri status symbol per emiri, sultani, magnati russi ed imprenditori internazionali. Sono i dieci mega yacht più costosi del mondo, giganti del mare e del lusso sfrenato che appartengono ad alcuni degli uomini più ricchi del pianeta. Barche di dimensioni imponenti ma anche autentici capolavori di design e ingegneria, che… Leggi tutto »I Mega Yacht: il grande business del mare. Ecco i 10 più costosi del mondo.

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Enormi, esagerati in tutto e veri status symbol per emiri, sultani, magnati russi ed imprenditori internazionali. Sono i dieci mega yacht più costosi del mondo, giganti del mare e del lusso sfrenato che appartengono ad alcuni degli uomini più ricchi del pianeta. Barche di dimensioni imponenti ma anche autentici capolavori di design e ingegneria, che definire soltanto “lussuosi” è ampiamente riduttivo.

Fiori all’occhiello per armatori dalle risorse economiche praticamente illimitate e pronti ad alimentare ogni anno un business multimiliardario che coinvolge i più grandi cantieri nautici del mondo nella costruzione di questi palazzi galleggianti dotati di ogni comfort possibile e immaginabile. Con un unico comune denominatore: il lusso più estremo.

Partendo dalle linee esterne estrose e originali, spesso frutto del guizzo creativo di star del design internazionale, per arrivare all’opulenza degli arredi interni e delle finiture in materiali preziosi e tessuti pregiati. Oltre alle dotazioni tecnologiche e di sicurezza simili a quelle di una base militare, come piattaforme per elicotteri, alloggiamenti per sottomarini privati e sistemi di sicurezza anti-effrazione e addirittura anti-missile!

Conosciamoli da vicino, analizzando nel dettaglio tutti i segreti dei dieci yacht più costosi del mondo.

Lady Moura, 210 milioni di dollari.

Al decimo posto troviamo questo panfilo esclusivo di proprietà di Nasser Al-Rashid, consigliere e curatore degli affari della famiglia reale saudita. Lungo 106 metri, sia lo scafo che la sovrastruttura sono realizzati in acciaio, mentre il suo nome e altri dettagli sono stati realizzati in oro 24 carati. Spesso durante l’anno è possibile trovare questo megayacht ormeggiato a Porto Cervo e a Montecarlo.

Al Mirqab, 250 milioni di dollari.

La nona piazza è invece appannaggio del gioiello progettato da Tim Heywood e costruito dal cantiere Peters Schiffbau Wewelsfleth. Ad acquistarlo è stato Hamad bin Jassim bin Jaber Al Thani, l’ex primo ministro del Qatar. Con la capacità di accogliere 30 ospiti, questo costoso yacht dispone di due sale Vip, dieci suite, una piscina, un eliporto, il cinema e un solarium.

Dilbar, 263 milioni di dollari.

Anche il Dilbar, che si piazza all’ottavo posto di questa speciale classifica, è stato progettato da Tim Heywood e costruito nel 2008. Di proprietà dell’uomo d’affari russo Alisher Usmanov, è lungo circa 360mila piedi ed è chiamato come la madre del proprietario. Primo yacht ad essere dotato di filtri antiparticolato per gli scarichi del motore principale, dispone di un eliporto ed è abbastanza grande per ospitare 47 persone di equipaggio oltre a venti ospiti.

Al Said, 300 milioni di dollari.

Al settimo posto c’è invece lo yacht Al Said, precedentemente chiamato Project Sunflower. Appartiene al sultano Qaboos bin Said Al Said dell’Oman, è lungo 155 metri ed è stato costruito nel 2007 dal cantiere tedesco Lürssen Yachts. Consegnato l’anno successivo, presenta al suo interno una sala concerto che può ospitare un’orchestra di cinquanta persone. Dotato di un sovrastruttura in alluminio, può accogliere un equipaggio di 154 persone oltre a settanta ospiti.

Superyacht A, 323 milioni di dollari.

Andando avanti nella classifica dei dieci yacht più costosi del mondo troviamo l’originalissimo Superyacht A disegnato da Philippe Starck e Martin Francis, che hanno voluto dare un look di design sia agli interni che agli esterni. Di proprietà del miliardario russo Andrey Melnichenko, è stato varato nel 2009 e può ospitare 20 ospiti e 37 persone di servizio. E’ uno degli yacht più estremi e visionari mai costruiti, infatti da quando ha preso il mare nel 2008 ha suscitato reazioni diametralmente opposte fra ammiratori e denigratori. Starck stesso lo ha definito uno stealth yacht per il suo aspetto quasi da navi militare futuristica.

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Serene, 330 milioni di dollari.

La quinta piazza è invece per questo panfilo realizzato in Italia da Fincantieri e varato nel 2011. Appartiene al re della vodka Yuri Scheffler, è lungo 133 ed è considerato uno dei più sfarzosi tra gli yacht di lusso. Ha infatti tutto quello che la fantasia di un multimilionario possa immaginare e anche di più, ad esempio una spa completa, una piscina interna con acqua di mare, una sala di osservazione sottomarina, una parete da scalata ed un cinema all’aperto.

Dubai, 350 milioni di dollari.

Al quarto posto troviamo lo yacht Dubai, precedentemente noto come Platinum 525 e di proprietà dello sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, Primo ministro e vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti nonché emiro di Dubai. Soprannominato “la città galleggiante”, è lungo 525 piedi, ed è dotato di numerosi servizi quali una piscina, una spa ed un eliporto che può ospitare un elicottero fino a 9,5 tonnellate. Inaugurato nel 2006, più di dieci anni dopo la programmazione iniziale del progetto, può accogliere più di 115 ospiti. Tra le caratteristiche più lussuose della nave ci sono le aree per prendere il sole, le jacuzzi e una piscina con piastrelle fatte a mano. Gli interni dispongono invece di mosaici e di una scala circolare con gradini in vetro che cambiano colore.

Azzam, 613,7 milioni di dollari.

Medaglia di bronzo per un’altra lussuosa nave di proprietà di un reale degli Emirati Arabi Uniti, ovvero dello sceicco Khalifa bin Zayed Al Nayan, presidente degli Emirati Arabi Uniti ed emiro di Abu Dhabi. Costruita da Lürssen Yachts, si dice che questa imbarcazione sia lo yacht più complesso e impegnativo che sia mai stato costruito. Tuttavia, la caratteristica più impressionante non sono né il suo prezzo né gli interni stravaganti, ma bensì la sua dimensione. Con una lunghezza di 180 metri, la Azzam occupa infatti con orgoglio il primo posto come yacht privato più grande del mondo. Inoltre, questa supernave non solo è enorme, ma anche abbastanza veloce, raggiungendo una velocità di circa 35 miglia orarie (30 nodi). Il designer responsabile per gli interni è Christophe Leoni, che la descrive come “sofisticata e lussuosa in stile imperiale di inizio secolo”.

Eclipse, 800 milioni di dollari.

In seconda posizione c’è la gemma galleggiante costruita dal cantiere Blohm-Voss di Amburgo e di proprietà dell’imprenditore e politico russo Roman Abramovich. Lungo 162 metri, questo yacht dispone di 24 camere per gli ospiti, due piscine, un mini sottomarino, due piste per gli elicotteri, vasche idromassaggio e una sala discoteca. Ma ciò che rende questa imbarcazione veramente speciale è il suo apparato di sicurezza: l’Eclipse è infatti dotata di un sistema missilistico di difesa, sistemi di rilevazione delle intrusioni e persino di un sistema anti-paparazzi, che impedisce loro di scattare foto con una luce che abbaglia le lenti delle loro fotocamere. Un modesto numero di 70 membri dell’equipaggio è richiesto per mantenere la nave.

History Supreme, 4.8 miliardi di dollari.

Il primo posto, e dunque la palma di yacht più costoso al mondo, va invece a questa nave il cui costo è letteralmente esorbitante. Chiamato anche Baia 100 Supreme, l’History Supreme è di proprietà di un uomo d’affari malese il nome è sconosciuto, secondo alcuni il magnate Robert Kuok. Pur non essendo di dimensioni eccezionali, ciò che ne determina il prezzo è il fatto che è costruito utilizzando materiali rari e preziosi come meteoriti, ossa di dinosauro T-Rex oltre ad un enorme quantitativo di oro, platino e gemme con cui sono stati decorati il ponte, la zona pranzo e l’ancora. Questo gemma galleggiante è stata progettata dal designer britannico Stuart Hughes e ci sono voluti oltre tre anni per completare il progetto.

Fonte: MyLuxury – Catawiki

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Gli italiani e l’automobile, un rapporto di lunga durata https://www.business.it/gli-italiani-e-lautomobile-un-rapporto-di-lunga-durata/ Thu, 22 Jun 2017 06:00:00 +0000 https://www.business.it/?p=9664 In Italia ci sono 37,9 milioni di automobili, una media di 623 auto ogni 1000 abitanti, veicoli ‘anzianotti’ se consideriamo che  un’automobile circola  per quasi 10 anni. Il parco auto italiano è uno dei più vecchi d’Europa e circolano ancora troppe auto con alti livelli di emissione.   La lettura dei dati forniti dall’Annuario statistico… Leggi tutto »Gli italiani e l’automobile, un rapporto di lunga durata

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In Italia ci sono 37,9 milioni di automobili, una media di 623 auto ogni 1000 abitanti, veicoli ‘anzianotti’ se consideriamo che  un’automobile circola  per quasi 10 anni. Il parco auto italiano è uno dei più vecchi d’Europa e circolano ancora troppe auto con alti livelli di emissione.

automobile - autostrada
 
La lettura dei dati forniti dall’Annuario statistico dell’Automobile Club d’Italia relativo alle immatricolazioni presenti al 2016 permette di analizzare con precisione il parco delle autovetture circolanti in Italia. Un dato che salta all’occhio è quello relativo alla longevità delle autovetture immatricolate in Italia. L’età media delle automobili a benzina circolanti è di 13 anni e 10 mesi mentre scende per quelle a gasolio a 9 anni e due mesi. Relativamente più nuove sono quelle a doppia alimentazione, benzina-metano o benzina Gpl e ibride, che hanno una durata di vita media di 7 anni e 5 mesi.  Il 53,6% dei veicoli circolanti ha più di 10 anni e ben il 16% è stato immatricolato da almeno 15 anni. La regione con le auto più longeve è la Sardegna, dove circolano veicoli che hanno in media 10 anni e 9 mesi.  Di contro la regione con il parco auto più nuovo è la Toscana, dove la media è di 8 anni e 6 mesi.
automobile - rottamazione
 

L’importanza degli Ecoincentivi

Dal rapporto dell’ACI, che compara le iscrizioni dei nuovi veicoli a partire dal 2000, si capisce chiaramente che l’ultimo impulso al rinnovo del parco macchine italiano è avvenuto nel 2007, grazie agli ecoincentivi. Dal 2008 ad oggi, complice la recessione economica, invece si assiste ad una netta diminuzione delle immatricolazioni, frenata soltanto nel 2009 dagli incentivi governativi per la rottamazione dell’auto con forti sconti per l’acquisto di auto ibride. Nonostante siano aumentate le radiazioni di vecchi modelli il 27% delle autovetture in circolazione appartengono ancora alle classi Euro 0, Euro 1 e Euro 2, un dato questo che recentemente preoccupa anche il ministro dello Sviluppo Economico Carlo Calenda e il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti che hanno presentato un documento di intenti incentrato a promuovere nuovi incentivi per lo svecchiamento del parco auto circolante, “una sovvenzione direttamente proporzionale al livello di miglioramento di emissioni ed efficienza energetica”. Secondo i due ministri non è ipotizzabile pensare ad una phase out delle autovetture inquinanti ancora in circolazione ma occorre pensare a “misure che accelerino questo passaggio volte a favorire una transizione per una mobilità più sostenibile e meno legata all’uso dell’auto, e nel trasporto merci all’uso dei tir» e orientata alla riduzione delle emissioni“.
automobile - parking

I costi di esercizio per un’autovettura

Far circolare un’auto vecchia non costa soltanto all’ambiente. Per il proprietario aumenta la frequenza e il costo della manutenzione dell’automobile, anche soltanto per il tagliando. In caso di riparazioni poi il costo può arrivare a superare il valore dell’usato del veicolo e anche la spesa dell’RC auto è più gravosa rispetto ad un’auto nuova in rapporto al valore residuo del mezzo.
Tenendo conto di tutte le spese di esercizio, il costo medio di un’autovettura è di 3.800 euro annui: le voci parcheggi, autostrade e tasse automobilistiche sono aumentate dal 2015 mentre le spese per il carburante, i premi RCA, l’ammortamento e la manutenzione negli ultimi due anni sono diminuite. Le voci di spesa più gravose restano comunque l’acquisto di un’auto nuova, l’ammortamento del capitale e a seguire quella per il carburante.
Fonte principale: wired.it
 

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Model Y: il nuovo Suv targato Tesla https://www.business.it/model-y-il-nuovo-suv-targato-tesla/ Mon, 19 Jun 2017 08:36:29 +0000 https://www.business.it/?p=9603 TESLA  PRESENTA MODEL Y, UN SUV A ENERGIA ELETTRICA IN COMMERCIO DAL 2018. SARA’ ALIMENTATO A ENERGIA SOLARE E AVRÀ’  LE PORTE AD ALI DI GABBIANO. Sempre più in crescita la presenza di Tesla nel mercato delle automobili elettriche, che dopo i successi dei veicoli precedenti presenta l’ultima creatura: Model Y. Ancora non sono state svelate [...]

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TESLA  PRESENTA MODEL Y, UN SUV A ENERGIA ELETTRICA IN COMMERCIO DAL 2018. SARA’ ALIMENTATO A ENERGIA SOLARE E AVRÀ’  LE PORTE AD ALI DI GABBIANO.

Sempre più in crescita la presenza di Tesla nel mercato delle automobili elettriche, che dopo i successi dei veicoli precedenti presenta l’ultima creatura: Model Y. Ancora non sono state svelate tutte le caratteristiche, ma la presentazione promette bene.
macchina
Il progetto è stato presentato all’assemblea annuale dei soci e si tratta di un Suv compatto a guida autonoma che dovrebbe uscire tra il 2019 e il 2020. L’automobile in foto era nera ma sarà disponibile anche in altri colori. Come per le vetture del marchio Tesla, anche questa è dotata di portiere “Falcon Doors”, quelle che si aprono ad ali di gabbiano e presenti in molte auto sportive. Per il sistema di alimentazione, il ceo di Tesla, Elon Musk ha dichiarato che non sarà presente la batteria da 12 volt ma un’altra ad energia solare che molto probabilmente verrà prodotta da Gigafactory 1, società controllata anche da Panasonic. Fa discutere la scelta di non avere messo gli specchietti retrovisori a favore di telecamere che dall’esterno riprendono la strada. Questa opzione era già stata progettata per Model 3, ma poi bocciata. “Verrà costruita– ha detto Musk- come nessun’altra prima”.
elettrica
Ad oggi Tesla è una delle aziende automobilistiche più competitive nel settore, grazie ai suoi modelli di auto. Fondata nel 2003, ha iniziato a produrre auto nel 2008. La prima è stata la Tesla Roadster, dall’aspetto sportivo e venduta in tutto il mondo; poi è stata la volta della cinque-porte Model S nel 2012; infine del SUV Model X nel 2015. La maggior parte del funzionamento è guidato da dispositivi intelligenti come sensori, radar e guida assistita che si possono controllare dal proprio smartphone. Sul fronte finanziario però la situazione non è rosea. I debiti ammontano a 330 milioni di dollari, ma da Musk sono arrivate rassicurazioni ai suoi azionisti. Il 7 giugno scorso il colosso giapponese Toyota ha venduto le quote di Tesla, facendo perdere l’1,5% in Borsa. Ciò nonostante, sempre nei mercati azionari, è diventato il quarto gruppo automobilistico per capitalizzazione, seguito da Toyota, Daimler e Volkswagen.
tesla
Con Model Y i SUVdella catena diventano due. Rispetto alle versioni prodotte negli anni scorsi, i cavi elettrici saranno meno: 1,5 km nel Model S contro i 100 metri della Y. Così oltre a rispettare l’ambiente, l’impresa abbatte i costi di produzione. Per costruire il nuovo modello, Tesla lascerà la California per Buffalo, città dello stabilimento di Gigafactory. Elon Musk ha anche spiegato che Model Y in maniera del tutto inedita, senza prendere pezzi da vecchie invenzioni. “Abbiamo sbagliato– aveva aggiunto- a realizzare Model X dallo stesso progetto di Model S. Berlina e SUV sono due auto diverse”. Prima del 2019 ci saranno altre presentazioni, in modo da fornire maggiori dettagli a chi è intenzionato a comprarla. Musk ha dichiarato che Tesla riceve prenotazioni anche per le vetture costruite prima del 2015.

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Motorrand Vision Next 100 futuristica moto BMW auto-bilanciata https://www.business.it/motorrand-vision-next-100-futuristica-moto-bmw-auto-bilanciata/ Sat, 22 Oct 2016 08:30:56 +0000 https://www.business.it/?p=5822 BMW è una delle case automobilistiche più innovative che opera su diversi fronti, non ultimo quello delle moto. Per festeggiare i 100 anni di storia BMW, l’azienda ha pensato bene di creare diversi concept futuristici che promettono di integrare tantissima tecnologia nei mezzi; una di queste promesse è la Motorrand Vision Next 100 moto auto-bilanciata che promette… Leggi tutto »Motorrand Vision Next 100 futuristica moto BMW auto-bilanciata

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BMW è una delle case automobilistiche più innovative che opera su diversi fronti, non ultimo quello delle moto. Per festeggiare i 100 anni di storia BMW, l’azienda ha pensato bene di creare diversi concept futuristici che promettono di integrare tantissima tecnologia nei mezzi; una di queste promesse è la Motorrand Vision Next 100 moto auto-bilanciata che promette di garantire la sicurezza del pilota senza l’utilizzo di protezioni.

Motorrand Vision Next 100 il futuro delle moto

L’idea di base di BMW è quella di realizzare una moto in grado di rimanere in posizione verticale autonomamente; la posizione verticale dovrebbe essere garantita sia da ferma che in movimento quindi in qualsiasi situazione. In pratica la moto dovrà essere equipaggiata di diversi sensori e attuatori che permettono di valutare in ogni momento l’assetto della moto in modo da correggerlo per mantenerla sempre in una posizione ottimale.
Quest’idea è davvero molto futuristica e per adesso molto lontana dall’essere messa sul mercato. La Motorrand Vision Next 100, infatti si pone l’obiettivo molto ambizioso di fornire massima libertà al motociclista mantenendolo in sicurezza senza necessità di indossare nessuna protezione (casco, tuta).

Visore e Pannello di controllo con realtà aumentata

Altra caratteristica molto futuristica è quella di equipaggiare la moto con un pannello di controllo collegato a un visore semi-trasparente che dovrebbe assistere il pilota tramite la realtà aumentata. Nel visore sarà possibile controllare e monitorare tutti i dati della moto, integrare funzionalità di navigazione e fornire un campo visivo allargato grazie ai dati provenienti dai sensori attorno al mezzo.

Motorrand e altri veicoli ad emissioni zero

Altro proposito di BMW sia per la Motorrand Vision Next 100 che per tutti gli altri concept futuristici presentati è quello di avere veicoli ad emissioni zero, puntando interamente sulla trazione elettrica.

Osservando il video concept della Motorrand BMW sembra davvero un veicolo uscito da un film di fantascienza. Probabilmente un veicolo di questo tipo è ancora molto lontano dal poter essere realizzato in serie, però se case costruttrici così grosse continuano a spingere in questa direzione, in un non lontanissimo futuro, quello che oggi sembra impossibile potrebbe diventare realtà.
 

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