Amazon italia Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/amazon/ I segreti del potere - Notizie e retroscena Tue, 17 Jan 2023 12:31:04 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 https://www.business.it/wp-content/uploads/2023/01/cropped-Favicon_Business.it_-32x32.jpg Amazon italia Archivi - Business.it https://www.business.it/tag/amazon/ 32 32 Telecamere per spiare i dipendenti, Amazon di nuovo nella bufera https://www.business.it/telecamere-per-spiare-i-dipendenti-amazon-di-nuovo-nella-bufera/ Mon, 07 Sep 2020 11:48:55 +0000 https://www.business.it/?p=68995 Ancora una volta Amazon è finito nella bufera, come tante volte in questi ultimi anni e senza, però, che nessuno dichiarasse apertamente guerra al colosso del commercio elettronico americano e alle sue agghiaccianti contraddizioni. Quelle, nello specifico. di un’azienda dagli introiti principeschi e che però, oltre a schivare a piacimento gli ostacoli del Fisco, continua… Leggi tutto »Telecamere per spiare i dipendenti, Amazon di nuovo nella bufera

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Ancora una volta Amazon è finito nella bufera, come tante volte in questi ultimi anni e senza, però, che nessuno dichiarasse apertamente guerra al colosso del commercio elettronico americano e alle sue agghiaccianti contraddizioni. Quelle, nello specifico. di un’azienda dagli introiti principeschi e che però, oltre a schivare a piacimento gli ostacoli del Fisco, continua a far discutere per il trattamento riservato ai dipendenti. L’ultimo rapporto dell’Open Markets Institute, ente con sede a Washington Dc negli Stati Uniti, è in questo senso agghiacciante.

Tra le informazioni venute a galla, infatti, ci sono il monitoraggio e la strettissima sorveglianza alla quale Amazon sottopone i propri dipendenti, costretti a subire un controllo costante che crea “condizioni di lavoro oppressive” secondo gli autori del rapporto. Un allarma non isolato: in questi giorni anche il sito web Register aveva parlato di una sorta di Grande Fratello che andava “ben oltre il semplice intento di promuovere un lavoro efficiente” e che rischiava di sfociare in una vera e propria persecuzione.

Amazon negli ultimi mesi ha dotato le sue telecamere di sicurezza di una sofisticata intelligenza artificiale per garantire che i dipendenti rispettino le misure di allontanamento sociale imposte dalla pandemia Covid-19. Questo in superficie. Secondo i dossier, invece, con l’occasione l’azienda ne avrebbe approfittato per controllare che i dipendenti non rubino materiale nei magazzini e che si dedichino al lavoro in ogni istante del loro turno, chiedendo conto di qualsiasi pausa o momento di svago per staccare un po’. Esisterebbe addirittura un softwar che “consiglia ai fattorini i percorsi migliori e si assicura che li completino nel più breve tempo possibile, senza indugiare”. Le pause concesse sono infatti solo 3 al giorno, una regola che non conosce deroghe: 15 minuti per rilassarsi in 2 distinte occasioni e mezz’ora per pranzo. Niente di più. I conducenti devono anche consegnare in tempo 999 ordini su 1.000 sotto la minaccia di licenziamento, cosa che secondo chi oggi accusa Amazon porterebbe a una maggiore velocità sulle strade e incidenti stradali. A fine giornata, controllo obbligatorio per tutti onde evitare che sparisca materiale dai magazzini, una procedura che ura anche 25 minuti, non conteggiati nell’orario di lavoro. Non proprio il paradiso dei lavoratori, per usare un eufemismo. Eppure ancora oggi Amazon continua a portare avanti le proprie politiche, in barba a minacce, sindacati e le timide minacce dei politici di turno.

Angela, la signora “Non c’è Coviddi” diventata di colpo star del web

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Così i quattro titani del Tech avrebbero sbaragliato la concorrenza con pratiche scorrette https://www.business.it/titani-tech-congresso-pratiche-scorrette/ Thu, 30 Jul 2020 17:23:52 +0000 https://www.business.it/?p=67978 Troppo potere e controllo per i quattro titani del Tech. “Gli imperatori dell’economia online”, così li ha definiti David Cicilline, deputato democratico e presidente delle commissione antitrust della Camera, le quattro grandi compagnie di High Tech, Amazon, Apple, Google e Facebook, i cui Ceo sono stati chiamati oggi a testimoniare al Congresso Usa. “Prima della… Leggi tutto »Così i quattro titani del Tech avrebbero sbaragliato la concorrenza con pratiche scorrette

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Troppo potere e controllo per i quattro titani del Tech. “Gli imperatori dell’economia online”, così li ha definiti David Cicilline, deputato democratico e presidente delle commissione antitrust della Camera, le quattro grandi compagnie di High Tech, Amazon, Apple, Google e Facebook, i cui Ceo sono stati chiamati oggi a testimoniare al Congresso Usa. “Prima della pandemia queste aziende erano già dei titani nell’economia. Ora probabilmente emergeranno più forti e potenti che mai dalla pandemia”, ha affermato Cicilline. I Quattro Cavalieri della Tech si sono disimpegnati bene di fronte a politici affamati di protagonismo e pronti ad attaccarli su tutti i fronti. Però anche se superata la prima battaglia con l’arcigno Congresso senza grandi perdite, a partire da oggi per i “Quattro giganti del Tech” incomincia il lungo viaggio verso leggi che ne limiteranno l’influenza, come le banche o le compagnie aeree.Apple non dominante, niente garanzie per Amazon
“Non abbiamo una posizione dominante in nessun mercato o in nessuna categoria di prodotto con cui facciamo affari”. Lo ha detto Tim Cook, Ceo di Apple, all’inizio della sua testimonianza di fronte alla commissione antitrust della Camera dei rappresentanti, tralasciando però l’eccezione dell’Apple Store. Anche Jeff Bezos, fondatore di Amazon, ha affermato da canto suo di non poter garantire che la società non acceda ai dati dei venditori terzi per creare prodotti concorrenti. Un’accusa che la società e i suoi dirigenti avevano precedentemente negato. “Abbiamo una politica contro l’uso di dati specifici del venditore per aiutare la nostra attività di marca privata”, ha detto Bezos, in risposta a una domanda della rappresentante Pramila Jayapal, democratica dello stato di Washington. “Ma non posso garantirvi che quella politica non è stata violata”, ha aggiunto il numero di Amazon. Le autorità di regolamentazione negli Stati Uniti e in Europa hanno esaminato attentamente le relazioni di Amazon con le aziende che vendono sul suo sito e se il gigante dello shopping online ha utilizzato i dati dei venditori per creare i propri prodotti con il marchio del distributore. Come ha segnalato da Repubblica, il problema delle autorità anti-trust, ben evidenziato in Congresso, è che sono costrette a utilizzare regole disegnate per un mondo “analogo” per frenare giganti digitali. Il classico modello per incoraggiare la concorrenza, a Washington come a Bruxelles, è allentare la morsa di giganti aziendali sull’offerta dei prodotti. Ma Google, Facebook e compagnia derivano il proprio potere di mercato dal controllo della domanda: nessuno ci costringe a utilizzare Google, comprare i libri su Amazon o avere un profilo su Facebook. Lo facciamo perché è comodo, utile, divertente. Questa impotenza dell’anti-trust non garantisce però ai titani del Tech di uscire indenni da questo conflitto. Come ci insegna la storia, quando un settore diventa “troppo” importante, il Congresso passa leggi speciali per ridimensionarlo. È successo all’industria petrolifera, ad automobili, sigarette e finanza.mark zuckerberg parlamento europeo facebookQuando nel ’94 quando Netscape aprì Internet alle masse, c’erano 100 milioni di computer nel mondo. Oggi, 4 miliardi di persone, tre quarti della popolazione adulta, hanno uno smartphone. La crescita stratosferica della tecnologia ha creato una nuova categoria di miliardari: i quattro titani seduti (virtualmente) di fronte al Congresso hanno un valore netto più grande dell’economia del Portogallo.Il nodo della questione per le decisioni legislative però è che a differenza delle aziende del passato, la popolazione non odia i titani del Tech. Quando gli Usa attaccarono le aziende petrolifere o i produttori di nicotina o le banche, l’opinione pubblica era a favore di misure dure. The Verge ha chiesto agli americani che effetto avessero queste aziende sulla società e più del 70% ha detto che Google e Amazon facevano del bene. In uno scenario come questo, sarà difficile per l’anti-trust capire quali misure adottare. L’unica certezza che abbiamo al momento è che quello che è andato in scena al Congresso, è solo l’inizio di un processo che porterà a nuove regole nel mondo del digitale a livello globale.

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Il divorzio da record (38 milioni di dollari) del re di Amazon https://www.business.it/il-divorzio-da-record-38-milioni-di-dollari-del-re-di-amazon/ Sun, 07 Jul 2019 09:27:22 +0000 https://www.business.it/?p=49232 Il divorzio più costoso della storia, quello che ha visto separarsi il fondatore di Amazon Jeff Bezos e l’ormai ex moglie MacKenzie davanti a un giudice dello Stato di Washington: 38 miliardi di dollari, quasi tre volte la cifra di tutti i 38 divorzi più ricchi di sempre, passando per nomi come quelli di Ecclestone, Murdoch,… Leggi tutto »Il divorzio da record (38 milioni di dollari) del re di Amazon

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Il divorzio più costoso della storia, quello che ha visto separarsi il fondatore di Amazon Jeff Bezos e l’ormai ex moglie MacKenzie davanti a un giudice dello Stato di Washington: 38 miliardi di dollari, quasi tre volte la cifra di tutti i 38 divorzi più ricchi di sempre, passando per nomi come quelli di Ecclestone, Murdoch, Madonna, Paul McCartney, Harrison Ford, Steven Spielberg, ma anche l’Aga Khan, Mick Jagger, Tiger Woods, Mel Gibson e Roman Abramovich. In base all’accordo, la scrittrice MacKenzie Tuttle, 49 anni, riceverà 19,7 miliardi di azioni Amazon, ossia una partecipazione del 4%: una cifra che la piazza al 22/o posto nella classifica stilata da Bloomberg delle 500 persone più ricche del mondo. Jeff Bezos, 55 anni, conserverà invece una partecipazione del 12%, valutata 114,8 miliardi di dollari, restando comunque l’uomo più ricco del pianeta.La donna ha annunciato che cederà le sue partecipazioni nel Washington Post e nella società di esplorazione spaziale Bleu Origin (4 miliardi di valore) al marito, rinunciando anche al diritto di voto legato alle sue azioni nel colosso delle vendite online. Nelle scorse settimane aveva inoltre promesso che avrebbe dato metà della sua fortuna in beneficenza, aderendo a “Giving Pledge”, l’iniziativa lanciata dal guru della finanza Warren Buffett e da Bill Gates nel 2010 e destinata ai paperoni che vogliono sostenere battaglie per l’istruzione, la sanità, la giustizia sociale ma anche la lotta al cambiamento climatico. Un’iniziativa che l’ex marito non ha ancora sposato.L’intesa fuga i timori di uno scossone al vertice di Amazon: MacKenzie avrebbe infatti potuto chiedere il 50% dei beni comuni, ossia circa 80 miliardi di dollari, e non lo ha fatto. Non ha neppure promosso una battaglia legale, che avrebbe potuto distrarre Bezos dai suoi compiti di amministratore delegato. Per gli azionisti di Amazon insomma un sospiro di sollievo, dopo gli ultimi mesi trascorsi alla finestra fra foto scottanti pubblicate dal tabloid National Enquirer, che ha rivelato la nuova fiamma del magnate: l’ex presentatrice tv Lauren Sanchez.

Milano, un brutto risveglio: manifesti contro aborto e divorzio davanti all’ospedale

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Nuova collaborazione per Amazon: stavolta punta sul cibo a domicilio e investe mezzo miliardo in Deliveroo https://www.business.it/nuova-collaborazione-per-amazon-stavolta-punta-sul-cibo-a-domicilio-e-investe-mezzo-miliardo-in-deliveroo/ Tue, 21 May 2019 19:16:41 +0000 https://www.business.it/?p=46695 Dopo aver investito massicciamente nei supermercati, Amazon si concentra ancora sul settore del cibo, ma questa volta però scommettendo sul servizio di consegne dei pasti a domicilio. Il colosso dell’e-commerce fondato da Jeff Bezos ha deciso di punatare su Deliveroo, società che nei giorni scorsi, ha annunciato la partecipazione di Amazon con 575 milioni di… Leggi tutto »Nuova collaborazione per Amazon: stavolta punta sul cibo a domicilio e investe mezzo miliardo in Deliveroo

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Dopo aver investito massicciamente nei supermercati, Amazon si concentra ancora sul settore del cibo, ma questa volta però scommettendo sul servizio di consegne dei pasti a domicilio. Il colosso dell’e-commerce fondato da Jeff Bezos ha deciso di punatare su Deliveroo, società che nei giorni scorsi, ha annunciato la partecipazione di Amazon con 575 milioni di dollari (514 milioni di euro al cambio attuale) al finanziamento della società londinese, accanto ai preesistenti investitori T. Rowe Price, Fidelity Management e Research Company e Greenoaks. La stessa società delle consegne ha precisato che “questo significa che Deliveroo ha raccolto in totale fino ad oggi 1,53 miliardi di dollari”.
Secondo la società inglese di consegne a domicilio, il nuovo investimento contribuirà a far crescere il team di ingegneri di Deliveroo con sede a Londra, nonché di ampliare la portata delle consegne di Deliveroo e portare nuove innovazioni nel settore del cibo e sviluppare nuovi prodotti, come ad esempio attraverso le super cucine per il solo delivery “Edition”. Will Shu, fondatore e CEO di Deliveroo, ha dichiarato: “Amazon è stata un’ispirazione per me personalmente e per l’azienda, e non vediamo l’ora di collaborare con un’organizzazione così ossessionata dal ruolo dei clienti”. Dall’altro lato, Doug Gurr Country Manager di Amazon UK, ha dichiarato stupore per l’entusiasto approccio di Delivero e per la loro dedizione nel fornire ai clienti una selezione sempre crescente di ottimi ristoranti, oltre a comode opzioni di consegna.
Amazon muove così massicciamente sull’Europa, scommettendo su una società che anima la competizione nel Vecchio continente con Just Eat e Uber Technologies. Lo stesso servizio Prime Now, d’altra parte, ha proiettato Amazon su questo segmento di mercato lanciando offerte di consegne nelle maggiori città britanniche nell’arco di due ore.

 

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Amazon schiacciato dal concorrente Alibaba, chiude il sito cinese https://www.business.it/amazon-schiacciato-dal-concorrente-alibaba-chiude-il-sito-cinese/ Wed, 24 Apr 2019 15:02:42 +0000 https://www.business.it/?p=45194 Amazon, il colosso dell’e-commerce in occidente, è stato sconfitto dai suoi concorrenti asiatici fino al punto di chiudere il suo store online cinese. La notizia si è appresa in una nota citata dal Financial Times e resa pubblica proprio dal gruppo di e-commerce statunitense, specificando che dal 18 luglio verrà terminato il servizio di vendita… Leggi tutto »Amazon schiacciato dal concorrente Alibaba, chiude il sito cinese

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Amazon, il colosso dell’e-commerce in occidente, è stato sconfitto dai suoi concorrenti asiatici fino al punto di chiudere il suo store online cinese. La notizia si è appresa in una nota citata dal Financial Times e resa pubblica proprio dal gruppo di e-commerce statunitense, specificando che dal 18 luglio verrà terminato il servizio di vendita per conto delle terze parti su Amazon.cn. Gli utenti potranno continuare ad acquistare dai siti esteri di Amazon e ricevere gli articoli tramite la rete internazionale, ma è chiaro che si tratterà di molte meno spedizioni, probabilmente più specifiche e che richiederanno tempi di attesa più lunghi, mentre resteranno pienamente attivi i prodotti come i Kindle e soprattutto i servizi in cloud di Aws.
amazon-aumenta-salario-dipendentiIl mercato online cinese risulta un segmento di mercato dove è forte la competizione con i giganti locali dell’e-commcerce, Alibaba e Jd, e anche un gigante mondiale dello shopping online come Amazon, non è riuscito a non rimanerne schiacciato. Dunque i cambiamenti che si verificheranno da luglio prossimo potrebbero riguardare anche i network di logistica e i magazzini del gruppo. Il colosso dell’e-commerce, che continuerà a offrire in Cina i prodotti di cloud computing attraverso Amazon Web Services, dopo aver comunicato la notizia ai suoi dipendenti in Cina, ha anche offerto loro un sostegno nella ricerca di un nuovo posto di lavoro.

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Amazon pensa a un servizio di musica in streaming gratis in stile Spotify https://www.business.it/amazon-pensa-a-un-servizio-di-musica-in-streaming-gratis-in-stile-spotify/ Fri, 19 Apr 2019 16:31:37 +0000 https://www.business.it/?p=44964 Amazon potrebbe presto lanciare un servizio di musica in streaming gratuito finanziato da spot pubblicitari. A darne la notizia è stato Billboard, e il debutto potrebbe addirittura avvenire già nei prossimi giorni. Un colpo basso che potrebbe costare caro a Spotify. Il colosso dell’E-commerce al momento propone lo streaming musicale con i due servizi Amazon… Leggi tutto »Amazon pensa a un servizio di musica in streaming gratis in stile Spotify

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Amazon potrebbe presto lanciare un servizio di musica in streaming gratuito finanziato da spot pubblicitari. A darne la notizia è stato Billboard, e il debutto potrebbe addirittura avvenire già nei prossimi giorni. Un colpo basso che potrebbe costare caro a Spotify. Il colosso dell’E-commerce al momento propone lo streaming musicale con i due servizi Amazon Prime Music (gratis per i clienti di Amazon Prime) e Prime Music Unlimited (che prevede il pagamento di una quota mensile in stile Netflix).
Secondo la fonte, il colosso di Jeff Bezos è disposto anche a pagare alcune etichette discografiche pur di lanciare al meglio l’offerta gratuita di canzoni. Il servizio gratuito permetterebbe di riprodurre musica sull’ecosistema di altoparlanti di Amazon. Spotify, dunque, potrebbe non essere più il solo servizio che prevede un parte free per l’ascolto della musica in streaming. Nonostante gli ultimi dati la vedano in affanno rispetto ad Apple Music, la società guidata da Daniel Ek può contare ad oggi su 96 milioni di utenti paganti.

 

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Dal web ai negozi fisici: Amazon aprirà la sua prima catena di supermercati https://www.business.it/dal-web-ai-negozi-fisici-amazon-aprira-la-sua-prima-catena-di-supermercati/ Sat, 09 Mar 2019 12:39:23 +0000 https://www.business.it/?p=41954 Amazon, la regina incontrastata del commercio online con 232,9 miliardi di dollari di fatturato solo nel 2018, espande la sua rete di distribuzione e punta sul settore delle vendite tradizionali: dopo il lancio di Amazon Go, i piccoli supermarket senza casse in cui si può acquistare cibo già pronto, il colosso dell’e-commerce di Bezos è… Leggi tutto »Dal web ai negozi fisici: Amazon aprirà la sua prima catena di supermercati

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Amazon, la regina incontrastata del commercio online con 232,9 miliardi di dollari di fatturato solo nel 2018, espande la sua rete di distribuzione e punta sul settore delle vendite tradizionali: dopo il lancio di Amazon Go, i piccoli supermarket senza casse in cui si può acquistare cibo già pronto, il colosso dell’e-commerce di Bezos è pronto ad aprire una nuova catena di supermercati reali fatti di mattoni e scaffali, e questa volta non automatizzati ma con commessi in carne e ossa. Ad anticipare la notizia è il Wall Street Journal. Stando alla fonte, i contratti d’affitto per alcuni spazi destinati ad ospitare questi negozi sono già pronti, e il primo Store dovrebbe essere inaugurato a Los Angeles già entro la fine di quest’anno, per seguire con altre aperture all’inizio del 2020.

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Dall’online al commercio fisico
Gli investimenti nei punti vendita fisici però sono già da qualche anno nei piani del colosso americano. Il piano di espansione era iniziato già nel 2017, quando la compagnia fondata da Bezos aveva speso quasi 14 miliardi di dollari per acquistare la catena di supermercati “bio” Whole Foods, che si caratterizza per avere un’offerta di prodotti (e di conseguenza una clientela) di fascia alta. Adesso però la nuova catena di Amazon si prospetta molto più in linea con il genere del supermercato tradizionale rispetto a Whole Foods, con una gamma d’offerta più ampia e prezzi più concorrenziali mirati verso un pubblico più tradizionale.
I vantaggi
La mossa di Amazon punta ad ampliare i propri confini al di là del mercato online, dove il colosso dell’e-commerce si è praticamente accaparrato quasi tutto. Del resto, la capacità dell’azienda di adattarsi e operare su canali differenti a quello digitale la colloca già oggi in una categoria a sé stante nel settore della distribuzione. Oltre ai supermercati fisici, il modo per far toccare ai clienti i prodotti dal vivo e allargare il proprio business, negli ultimi mesi il colosso aveva lanciato anche l’idea dei mobili low cost su stile Ikea. Un ulteriore conferma che l’arma vincente su cui Amazon ha deciso di puntare è proprio la grande distribuzione, considerati anche i ricavi che ne potranno derivare.

 

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Amazon come Ikea: la nuova sfida del colosso dell’e-commerce nel mercato dei mobili per la casa https://www.business.it/amazon-come-ikea-la-nuova-sfida-del-colosso-delle-commerce-nel-mercato-dei-mobili-per-la-casa/ Wed, 13 Feb 2019 16:27:37 +0000 https://www.business.it/?p=40563 Movian e Alkove: sono questi i due nuovi brand di mobili targati Amazon, pronti a sbarcare in Italia, Francia, Spagna e Germania. Un’offerta che si sviluppa con elementi di arredo per il salotto, la sala da pranzo, il bagno e gli altri ambienti della casa. A completare la collezione saranno inoltre luci, arredo per la… Leggi tutto »Amazon come Ikea: la nuova sfida del colosso dell’e-commerce nel mercato dei mobili per la casa

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Movian e Alkove: sono questi i due nuovi brand di mobili targati Amazon, pronti a sbarcare in Italia, Francia, Spagna e Germania. Un’offerta che si sviluppa con elementi di arredo per il salotto, la sala da pranzo, il bagno e gli altri ambienti della casa. A completare la collezione saranno inoltre luci, arredo per la casa e prodotti tessili. Una nuova strategia di espansione quella del gigante dell’e-commerce, che a quanto pare ha deciso di sfidare un altro gigante in campo di arredamento: Ikea, il colosso planetario del mobile da montare. C’è da dire che Amazon aveva già un’ampia selezione di mobili per la casa, ma ora l’offerta si arricchisce anche con marchi propri ed esclusivi in vendita online. I due marchi Movian e Alkove, si differenziano tra loro per stile, posizionamento e quindi anche target.
Movian per uno stile moderno e dinamico
La nuova proposta di Amazon punta a ridefinire gli spazi della casa con pezzi di arredamento versatili che celebrano la quotidianità e il lifestyle. E soprattutto vengono consegnati direttamente sull’uscio di casa del cliente. Guardando ai diversi posizionamenti delle gamme, Movian offre una pratica e flessibile collezione di moderni pezzi di arredamento dalle linee semplici e dallo stile nordico. Da un letto singolo minimalista a un guardaroba dal design giapponese ma dal design funzionale, disegnati per abbracciare uno stile di vita moderno e dinamico. Si tratta dunque di articoli decisamente simili a quanto si può trovare tra gli scaffali di Ikea, in gran parte creati in truciolato.
Per i più sofisticati c’è Alkove
Un po’ più raffinata e ricercata l’offerta di Alkove che privilegia design e qualità dei materiali, proponendo prodotti raffinati come comodini di legno di massello dal design curato, sedie decorative con particolari in faggio o un tavolino con ruote in quercia selvatica. Per quanto riguarda i prezzi degli articoli, utilizzando materiali più pregiati e scegliendo un design che abbraccia una fascia più alta, i prezzi dell’arredo risultano più alti rispetto alla linea Movian. Infine, a tutti i brand si vanno poi ad aggiungere alle luci, ai complementi per la casa e i prodotti tessili integrandosi con le altre collezioni della società Usa come, per esempio, la biancheria firmata AmazonBasic.

 

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Amazon: diventerà regina della domotica? https://www.business.it/amazon-leader-domotica/ Tue, 12 Feb 2019 12:49:55 +0000 https://www.business.it/?p=40466 Quali saranno gli strumenti vincenti che porteranno Amazon a diventare il leader indiscusso della domotica? Solo di recente, il famoso colosso e-commerce ha deciso di acquistare Eero, azienda che nasce a San Francisco nel 2014, e che si occupa di creare e sviluppare sistemi wi-fi utilizzati per la domotica. L’ultimo investimento del Grande Colosso ha… Leggi tutto »Amazon: diventerà regina della domotica?

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Quali saranno gli strumenti vincenti che porteranno Amazon a diventare il leader indiscusso della domotica?
Solo di recente, il famoso colosso e-commerce ha deciso di acquistare Eero, azienda che nasce a San Francisco nel 2014, e che si occupa di creare e sviluppare sistemi wi-fi utilizzati per la domotica.

L’ultimo investimento del Grande Colosso ha al centro la costruzione di una casa intelligente, per questo si parla di Smart Home.

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Integrazione dei sistemi Eero

I sistemi sviluppati da Eero hanno la possibilità di essere costantemente aggiornati e implementati grazie a un sistema integrato con un cloud. In questo modo tutti i dispositivi che Amazon ha sviluppato per la sua Smart Home potranno connettersi contemporaneamente grazie alle soluzioni innovative della famosa società: dall’assistente vocale Alexa, agli speakers della linea Echo, al microonde e tutti gli elettrodomestici automatizzati. Si stima che questo mercato entro il 2023 dovrebbe valere oltre 155 milioni di dollari.

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Altri investimenti

Ma questi non sono gli unici investimenti in casa Amazon per quanto riguarda il campo della domotica: in passato il grande colosso ha deciso di acquisire Blink, al prezzo di 90 milioni di dollari. Questa società è famosa per la commercializzazione di telecamere di sicurezza, controllabili da lontano per mezzo di dispositivi remoti o chip ad alta efficienza.

Solo recentemente, la società di Amazon si è accaparrata un’altra grande azienda californiana importante che produce “campanelli intelligenti”, dotati di videocamere e in grado di essere controllate attraverso lo smartphone. Questi sistemi intelligenti possono essere collegati direttamente ai comandi vocali, integrandosi con Alexa, o con altre videocamere installabili, come nel caso di Cloud Cam, che comprende anche Amazon Key, caratterizzata dalla “serratura intelligente” che consente al fattorino o al postino di consegnare pacchi anche quando in casa non c’è nessuno.
Oltre a questi recenti investimenti sulla casa intelligente, il team di Amazon ha partecipato finanziariamente al progetto della start-up Plant Prefab. Quest’azienda si è distinta per la creazione di case prefabbricate e interamente collegate tramite i sistemi tecnologici più all’avanguardia.

Tutti questi prodotti si integrano benissimo con il progetto Smart Home di Jeff Bezos.

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Il cane-robot diventa postino e recapita pacchi a domicilio: le consegne del futuro sviluppate da Continental https://www.business.it/il-cane-robot-diventa-postino-e-recapita-pacchi-a-domicilio-le-consegne-del-futuro-sviluppate-da-continental/ Wed, 23 Jan 2019 15:22:44 +0000 https://www.business.it/?p=39356 Come ormai sappiamo la prossima frontiera delle consegne a domicilio sarà rappresentata da metodi alternativi da supporto agli attuali corrieri. Società come Amazon stanno già sperimentando da tempo l’opzione di utilizzare i droni per recapitare i pacchetti, ma c’è qualcuno che sta sperimentando metodo alternativo a “quattro zampe”. Dunque in un futuro neanche tanto lontano,… Leggi tutto »Il cane-robot diventa postino e recapita pacchi a domicilio: le consegne del futuro sviluppate da Continental

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Come ormai sappiamo la prossima frontiera delle consegne a domicilio sarà rappresentata da metodi alternativi da supporto agli attuali corrieri. Società come Amazon stanno già sperimentando da tempo l’opzione di utilizzare i droni per recapitare i pacchetti, ma c’è qualcuno che sta sperimentando metodo alternativo a “quattro zampe”. Dunque in un futuro neanche tanto lontano, il vostro pacco potrebbe essere consegnato a domicilio da un cane (o meglio da un cane-robot), una sorta di postino automatizzato che si metterà a cuccia sui nostri zerbini tirando fuori il pacchetto ordinato. Parliamo del futuro delle consegne a domicilio immaginato da Continental, uno dei più grandi fornitori dell’industria automobilistica. Durante l’ultimo Ces di Las Vegas, l’azienda tedesca ha infatti annunciato di essere al lavoro per studiare un sistema di consegne automatizzato al cento per cento.
Consegne del futuro con il cane-robot
A portare i colli a destinazione saranno veicoli elettrici a guida autonoma ( i Continental Mobility Experience ) capaci di trasportare uno o più cani-robot postini che saranno poi sguinzagliati per coprire gli ultimi metri per ultimare la consegna. Una soluzione che aiuterebbe anche le persone che non sono fisicamente in grado di ritirare il proprio pacco. I macchinari in questione sono progettati da AnyBotics e sono in grado di aprire porte e salire scale. Il cagnolino hitech può anche raggiungere la porta esatta del destinatario della consegna, suonare il campanello e consegnare il pacco, trasportandolo sulla sua schiena.

“Le sfide per un robot postino sono analoghe a quelle da affrontare con i veicoli automatizzati”, afferma in una nota ufficiale Jeremy McClain, Direttore di Systems & Technology, Continental Nord America: “Inoltre, i robot postini richiederanno una tecnologia avanzata e robusta, proprio come quella richiesta dal settore automobilistico. Ci saranno picchi di domanda per i veicoli autonomi durante il giorno e il loro uso al di fuori delle ore di punta permetterà ai robot postini di entrare in azione”.

 

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Meno lettere e più scatole. Nell’era del digitale cambia il mestiere del postino: dalla bicicletta al triciclo-portapacchi, consegna fino a tarda sera https://www.business.it/meno-lettere-e-piu-scatole-nellera-del-digitale-cambia-il-mestiere-del-postino-dalla-bicicletta-al-triciclo-portapacchi-consegna-fino-a-tarda-sera/ Tue, 22 Jan 2019 19:55:24 +0000 https://www.business.it/?p=39265 C’era una volta il postino: il vecchio portalettere, quello che in sella alla bicicletta ogni giorno per mesi e anni percorreva le stesse strade e imparava a memoria tutti i nomi, compresi quelli dei cani, e gli orari dei suoi utenti è in via di estinzione insieme alla classica lettera con francobollo, che dal 2005… Leggi tutto »Meno lettere e più scatole. Nell’era del digitale cambia il mestiere del postino: dalla bicicletta al triciclo-portapacchi, consegna fino a tarda sera

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C’era una volta il postino: il vecchio portalettere, quello che in sella alla bicicletta ogni giorno per mesi e anni percorreva le stesse strade e imparava a memoria tutti i nomi, compresi quelli dei cani, e gli orari dei suoi utenti è in via di estinzione insieme alla classica lettera con francobollo, che dal 2005 ha subito un crollo del 57% e in aumento di anno in anno del 4%. Mentre le cassette si svuotano nell’era del 4.0, anche il mestiere del postino si è evoluto, reinventandosi e cambiando pelle a partire dal suo mezzo di trasporto: al posto del vecchio scooter, c’è oggi un triciclo a motore ecologico dotato di un contenitore sul parabrezza e un altro sul cofano, per trasportare oggetti fino che pesano fino a 55 chili. Ma non è solo il mezzo di trasporto ad essere cambiato: dotato di palmare, stampante e pos, il portalettere si trasforma in una sorta di ufficio postale mobile, offrendo ai clienti l’opportunità di ricevere a domicilio una serie di servizi, dal pagamento dei bollettini di conto corrente alle ricariche telefoniche. Tutti questi elementi raccontano della grande rivoluzione nell’organizzazione del servizio, che permette di prolungare le consegne fino alle 19.45 e attivarle anche il sabato. Perché se è vero che negli ultimi dieci anni la spedizione delle lettere tradizionali è dimezzata, è inevitabile concentrare gli affari su pacchi ed e-commerce.

Nell’era del digitale, la sfida di Poste italiane sembra andare avanti a gonfie vele, forse anche grazie all’accordo con Amazon dell’estate scorsa, per coprire l’ultimo miglio di commesse per il colosso del commercio elettronico. La modifica radicale delle consegne prevede il passaggio dei portalettere con la posta ordinaria e massiva a giorni alterni, per concentrare le energie sui pacchi.
*Per far fronte a questa evoluzione serve anche manodopera giovane e interconnessa: a fronte di 15mila esordi incentivati e pensionamenti il 2022, Poste prevede 4.600 assunzioni, 3.800 stabilizzazioni da contratto a tempo determinato e 1.800 trasformazioni da part-time a full-time.

“Un cambio necessario nell’era dei social e della fatturazione elettronica”, conferma Nicola Di Ceglie, segretario della Slc Cgil, tra i firmatari dell’accordo con l’azienda. “Puntare sui pacchi è una strada obbligata, che sta permettendo di ridurre le perdite ed evitare lo smembramento in bad e best company. L’obbiettivo è ora far viaggiare sulle spalle di centinaia di tricicli almeno cento milioni di pacchi e-commerce all’anno”.

 

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Traffico dati in rete, attenzione ai siti porno! Conoscono più cose di te di quante ne sappia Netflix e Amazon https://www.business.it/traffico-dati-in-rete-attenzione-ai-siti-porno-conoscono-piu-cose-di-te-di-quante-ne-sappia-netflix-e-amazon/ Tue, 18 Dec 2018 17:09:45 +0000 https://www.business.it/?p=37398 I maggiori traffici di dati sui gusti degli utenti nel web non provengono dai colossi dello streaming come Netflix, Amazon o Hulu, ma dai portali che offrono contenuti in streaming di natura pornografica: se si unisse il flusso dei tre colossi dell’intrattenimento online, anche tutti insieme non riuscirebbero a raggiungere la ben più ampia mole… Leggi tutto »Traffico dati in rete, attenzione ai siti porno! Conoscono più cose di te di quante ne sappia Netflix e Amazon

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I maggiori traffici di dati sui gusti degli utenti nel web non provengono dai colossi dello streaming come Netflix, Amazon o Hulu, ma dai portali che offrono contenuti in streaming di natura pornografica: se si unisse il flusso dei tre colossi dell’intrattenimento online, anche tutti insieme non riuscirebbero a raggiungere la ben più ampia mole di dati di Pornhube. Ne tanto meno il suo fatturato, visto che il portale a luci rosse più famoso del mondo porta a casa circa 97 miliardi di dollari l’anno e Netflix si ferma a poco più di 11. A rivelarlo è stata l’indagine di Quartz, dove secondo i suoi dati, i siti pornografici riescono a realizzare circa 125 milioni di visite al giorno (di cui 100 milioni solo per Pornhub), seguendo così ogni mossa di ogni utente: viene monitorata ogni cosa, da quali contenuti sceglie, a quali momenti mette in pausa o ripete. Ed estrapolando questi dati a un livello più profondo rispetto ad altri servizi di streaming, molti siti porno sono in grado di offrire agli utenti esattamente quello che vogliono. Tra le società che gestiscono la pornografia online, la più importante è la MindGeek, che possiede numerosi siti di intrattenimento per adulti (come YouPorn e RedTube) e società di produzione, tra cui Pornhub. La vera forza di questa holdind non è solamente il suo fatturato, ma la vastità di dati riguardo ai propri utenti che l’azienda riesce a detenere, che come scrive Quartz, rapprenta la sua vera forza.


Grandi entrate e bassi costi
L’asso nella manica di MindGeek sono prima di tutto i costi: l’utente medio può guardare tanto porno quanto vuole gratuitamente e senza fare un account, perché la gran parte dei contenuti hot sono caricati (quindi, se vogliamo, prodotti) direttamente dagli utenti, come video fatti in casa, espandendo così ulteriormente la gamma di offerte praticamente senza costi. Inoltre produrre molti brevi video porno (le persone trascorrono in media meno di 10 minuti su Pornhub) risulta molto più economico che realizzare programmi TV e film che spesso richiedono budget da svariati milioni di dollari. In definitiva, con tutte le milioni di visite giornaliere che accedono sui suoi siti pornografici, MindGeek ottiene una vasta gamma di informazioni, che diventano ancora più chiare quando i suoi utenti decidono di pagare per i contenuti premium. Inoltre, Pornhub in particolare, gestisce una delle operazioni di analisi dei dati digitali più sofisticate, e il suo blog, Pornhub Insights, garantisce tutta la trasparenza possibile sulla raccolta dei dati.

Dalla teoria alla pratica
Tutti questi dati si possono tradurre in un più semplice e chiaro esempio: una persona a cui piace guardare il sesso a tre fra due donne e un uomo fa clic su tutti i video di questa categoria, e la maggior parte dei filmati che sceglie sono caratterizzati da lingerie in pizzo. Potrebbe soffermarsi un po’ più a lungo sulle scene in cui l’uomo rimane nudo, e bloccare l’immagine in momenti simili, nei diversi video. Tutte queste preferenze sono tracciate dai siti pornografici e, se sono condivise da un numero sufficiente di persone, aiutano i produttori a realizzare video che sono in sintonia con questi gusti. Anche Netflix, specie dopo essere diventata una realtà globale, ha provato a fare una cosa simile usando il taste cluster: dividendo i suoi utenti in 1.300 diverse “comunità del gusto”, nel tentativo di catalogare le loro preferenze e decidere che cosa programmare elaborando con algoritmi, immense quantità di dati relativi alle vere abitudini di visualizzazione dei singoli abbonati. In sostanza se ciò fosse vero, un regista o un attore possono essere più o meno bravi, ma non lavorano più nel nome di un messaggio o di un’ispirazione prettamente artistica, ma forniscono semplicemente un prodotto che, su carta, i singoli utenti gli hanno già ordinato, come in un qualsiasi fast-food.

Privacy e riservatezza
In tutto questo spionaggio di dati online, c’è anche una nota positiva che potrà far dormire sereno più di qualche utente: tutti questi elementi personali non vengono utilizzati all’esterno dell’azienda, MinGeek non vende nulla e utilizza tutto per rendere sempre più specifico il proprio servizio. Il suo potere sta proprio in questo: tenere tutti i dati per se ed utilizzarli per perfezionare questo meccanismo a calamita, in modo che ogni singolo utente possa tornare a far visita ai suoi portali, trovando proprio li quello che più si avvicina alle sue preferenze.

 

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Amazon riduce la vendita dei prodotti Crap: snack, bibite e acqua nel mirino degli articoli che non generano profitto https://www.business.it/amazon-riduce-la-vendita-dei-prodotti-crap-snack-bibite-e-acqua-nel-mirino-degli-articoli-che-non-generano-profitto/ Mon, 17 Dec 2018 16:40:34 +0000 https://www.business.it/?p=37309 Se c’è un negozio online dove ormai si può trovare davvero di tutto quel sito è proprio Amazon: dalla tecnologia fino alla musica e ai film, dai mobili fino al cibo, ma a quanto pare non tutti i prodotti risulterebbero redditizi per il colosso dell’ecommerce. Sono i prodotti Crap, acronimo di Can’t realize a profit,… Leggi tutto »Amazon riduce la vendita dei prodotti Crap: snack, bibite e acqua nel mirino degli articoli che non generano profitto

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Se c’è un negozio online dove ormai si può trovare davvero di tutto quel sito è proprio Amazon: dalla tecnologia fino alla musica e ai film, dai mobili fino al cibo, ma a quanto pare non tutti i prodotti risulterebbero redditizi per il colosso dell’ecommerce. Sono i prodotti Crap, acronimo di Can’t realize a profit, che non riescono a produrre margini di profitto per via del loro ingombro elevato rapportato al basso costo, che in genere non supera i 15 dollari. Sono diffusi specialmente nella categoria Pantry, e rappresentano il gruppo degli snack, acqua o bibite in bottiglia, ma anche asciugamani di carta o detergenti per la casa.
amazon accordo con poste italiane
Secondo il Wall Street Journal, il gruppo di Jeff Bezos ha intenzione di delegarne la gestione ai venditori di terze parti, occupandosi sempre meno direttamente del loro stoccaggio in magazzino e delle spedizioni. Inoltre, avrebbe già avviato discussioni e trattative con i produttori al fine di studiare soluzioni per il packaging nuove o ottimizzate, così che possano occupare meno spazio durante il trasporto oppure aumentando la quantità di oggetti per pacco e anche il costo di ogni pezzo.

Entrando nel dettaglio, il giornale inglese ha menzionato l’esempio dell’acqua Smartwater di Coca Cola, venduta sulla piattaforma a 6,99 dollari e acquistabile tramite il Dash Button, dispositivo di Amazon che con una singola pressione di un pulsante permette di ordinare direttamente a casa il prodotto. Dopo aver concordato che le spedizioni del prodotto sarebbero partite direttamente dalla Coca Cola e non più da Amazon, la piattaforma ha notificato ai propri clienti Dash “che l’articolo predefinito sarebbe stato una confezione da 24 unità al prezzo di 37,20 dollari”, ha scritto il giornale. Questo ha portato, da agosto, il prezzo di ciascuna bottiglia da 1,17 dollari a 1,55 dollari.

Sempre dalla rilevazione del Wall Street Journal, Amazon ha superato il valore di tremila miliardi di dollari, dando al colosso una leva importante nell’imporre le proprie condizioni ai marchi che distribuisce. La speranza è che il cambiamento in corso possa ottimizzare il processo di lavoro che, in questi giorni proprio con il Natale alle porte, è stato oggetto di scioperi e manifestazioni negli stabilimenti della società in tutto il mondo, dove i lavoratori hanno protestato per le precarie condizioni di lavoro nei centri logistici di Amazon e l’ostilità dell’azienda alle rappresentanze degli operai.

 

 

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Amazon diventa anche operatore postale in Italia: ecco che cosa cambia e che impatto avrà sui corrieri https://www.business.it/amazon-diventa-anche-operatore-postale-in-italia-ecco-che-cosa-cambia-e-che-impatto-avra-sui-corrieri/ Wed, 28 Nov 2018 19:00:59 +0000 https://www.business.it/?p=36134 Una nuova sfida per Amazon che da ieri è diventato un operatore postale anche in Italia: Amazon Logistica e Amazon Transport sono i nomi delle due aziende che hanno ricevuto il via libera da parte del Ministero dello Sviluppo Economico per erogare servizi di spedizione sul territorio nazionale insieme ad altri 4.400 operatori, già iscritti… Leggi tutto »Amazon diventa anche operatore postale in Italia: ecco che cosa cambia e che impatto avrà sui corrieri

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Una nuova sfida per Amazon che da ieri è diventato un operatore postale anche in Italia: Amazon Logistica e Amazon Transport sono i nomi delle due aziende che hanno ricevuto il via libera da parte del Ministero dello Sviluppo Economico per erogare servizi di spedizione sul territorio nazionale insieme ad altri 4.400 operatori, già iscritti in questo speciale elenco. Il colosso dell’e-commerce già da tempo operava nel campo delle spedizioni ma senza l’autorizzazione ufficiale, al punto che, da quanto riportano le maggiori testate giornalistiche, l’Agcom avrebbe condannato Amazon a pagare una multa di 300 mila euro per motivazioni legate ad alcuni processi svolti nei depositi di Amazon Logistics inerenti “l’organizzazione di una rete unitaria per svolgere il servizio di consegna dei prodotti di venditori terzi e la gestione dei punti di recapito”. In sostanza, il colosso di Jeff Bezos si è dovuto mettere in regola facendo richiesta al Mise e ottenendo l’ok alle due licenze.
amazon-lavoro-intelligenza-artificialeLa compagnia di Seattle ha conquistato quindi (perlomeno in Italia) un altro pezzo di mercato, andando a concorrere direttamente con altri importanti player nazionali come Poste Italiane e corrieri espresso, allargando il suo business commerciale dell’e-commerce alla consegna dei pacchi a domicilio. Con camion, droni, aerei, postini e dipendenti gestiti in proprio. Ma come cambieranno i rapporti con i corrieri con i quali già lavora l’azienda? Stando alle parole di un portavoce della filiale italiana, Amazon continuerà per il momento ad utilizzare i tradizionali corrieri per il trasporto dei prodotti alla porta del cliente, con il costante obiettivo di rispettare i tempi di consegna: “Non commentiamo i nostri piani futuri. Lavoriamo con una grande varietà di corrieri e ci aspettiamo di continuare a farlo. Il nostro obiettivo è consegnare pacchi ai clienti entro la data di consegna prevista”, ha affermato il colosso americano in una nota. “Valutiamo i corrieri in base a velocità, affidabilità, flessibilità, innovazione e costi”. Amazon ha proseguito affermando che con la gestione di milioni di ordini da consegnare in tutta Europa ogni settimana, la multinazionale preferisce valutare tutte le opzioni che forniscono i corrieri per assicurare che le consegne avvengano in tempo per soddisfare o addirittura superare le aspettative dei loro clienti.

Da quello che si può apprendere sul giornale La Repubblica, le due società controllate da Amazon hanno ottenuto l’autorizzazione per consegnare raccomandate, posta sopra i 2 chili e pacchi da 20 a 30 chili, pony express e consegne con data certa, corriere espresso, ritiro a domicilio, conferma dell’avvenuta consegna, tracciamento elettronico e altre voci.

 

 

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Black Friday: da oggi inizia la caccia all’affare, ma occhio a fregature e acquisti impulsivi https://www.business.it/black-friday-una-rapida-guida-per-evitare-fregature-e-fare-affari/ Mon, 19 Nov 2018 19:43:42 +0000 https://www.business.it/?p=35555 Il Black Friday e il Cyber Monday sono alle porte: per chi è a caccia dell’affare prima del periodo natalizio, venerdì 23 e lunedì 26 novembre sono due date da segnare in rosso sul calendario, anche se già da oggi molti siti di e-commerce hanno iniziato il periodo di promozioni. Fino a pochi anni fa,… Leggi tutto »Black Friday: da oggi inizia la caccia all’affare, ma occhio a fregature e acquisti impulsivi

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Il Black Friday e il Cyber Monday sono alle porte: per chi è a caccia dell’affare prima del periodo natalizio, venerdì 23 e lunedì 26 novembre sono due date da segnare in rosso sul calendario, anche se già da oggi molti siti di e-commerce hanno iniziato il periodo di promozioni. Fino a pochi anni fa, la maggior parte degli italiani neanche sapevano cosa fossero, ma oggi non è più così e ormai anche in Italia, il Black Friday e il Cyber Monday, danno il via alla corsa ai regali per non arrivare in ritardo sugli acquisti per Natale. Anche quest’anno in Italia, ad inaugurare questa tradizione americana, è stato Amazon, che ha già iniziato le sue offerte e si prepara a superare l’obbiettivo di vendite dell’anno scorso. Solo nel 2017, durante il periodo compreso tra il Giorno del Ringraziamento e il lunedì successivo, il colosso Usa dello shopping ha ricevuto ordini per ben 140 milioni di prodotti, molti dei quali tramite l’app ufficiale Amazon (il 50% di ordini in più rispetto all’anno precedente). Solo in Italia Amazon l’anno scorso ha fatto 15.000 offerte e ha ricevuto ordini per 2 milioni di prodotti, contro gli 1,1 milioni dell’anno precedente.Oltre alla Regina americana del Black Friday, anche altri grandi operatori del commercio hanno deciso di dare il via alle iniziative promozionali in anteprima, soprattutto online. Attenzione però perché spesso i prezzi sulla rete possono risultare tutt’altro che stracciati. Inoltre i consumatori inondati da messaggi promozionali, potrebbero cedere all’impulso di acquistare senza freni qualunque cosa supponendo sia un buon affare: in aiuto di questi acquirenti sono scese in campo le associazioni dei consumatori tra cui l’Adiconsum e il Centro Europeo Consumatori Italia, cha hanno diramato una serie di consigli per evitare brutte sorprese dal web.

Il modo migliore per approfittare del Black Friday è pianificare gli acquisti, ha suggerito l’Aduc. Poi bisogna confrontare i prezzi: anche se l’ondata di annunci, di offerte e pubblicità possono farci credere che è possibile trovare i migliori sconti su qualsiasi prodotto, è importante controllare i prezzi di prima dell’offerta. Importante è cercare solo prodotti di cui si ha bisogno. L’ideale sarebbe fare una lista, sia che si tratti di acquisti nei negozi fisici che online. Così, nel caso si trovi una buona offerta, si potrà davvero risparmiare. Le condizioni di acquisto vanno tenute bene in conto: molti negozi offrono possibilità di cambio della merce con modalità e tempi propri. Ma è bene ricordare che per legge la merce si può restituire, quando si acquista fuori degli esercizi commerciali fisici, entro 14 giorni. In secondo luogo bisogna diffidare dei prezzi troppo bassi. Spesso gli smartphone di ultima generazione vengono offerti a cifre irrisorie (anche 200-300 euro), ed in questi casi il rischio è altissimo: nel migliore dei casi il telefono potrebbe essere usato o ricondizionato, ma nella peggiore delle ipotesi probabilmente quel telefono non vi sarà mai consegnato.
I rischi maggiori si corrono al di fuori delle grandi piattaforme (come Amazon, eBay o Zalando per l’abbigliamento), quindi chi acquista sui siti di aziende poco conosciute, deve verificare che abbiano inserito i propri recapiti sul sito: indirizzo geografico e i contatti di telefono e email. E’’ un obbligo di legge. Adiconsum ha inoltre ricordarto di prestare attenzione anche al dominio del sito, perche’ il .it non e’ garanzia che il negozio abbia la sua sede in Italia. Al momento del pagamento invece, il Centro europeo consumatori (Cec), ha consigliato di privilegiare le carte di credito che offrono il servizio di chargeback, cioe’ la restituzione del prezzo pagato in caso di mancata consegna, e PayPal, il sistema digitale che ci evita di inserire i dati della carta e offre protezione in caso di frodi. Prima di concludere l’acquisto, e’ bene dare un’occhiata alla barra degli indirizzi. Prima o alla fine della url deve esserci l’immagine stilizzata di un lucchetto. E’ il segnale che quella connessione e’ protetta e i dati che inseriamo sono protetti da un protocollo di sicurezza.

Infine, è bene verificare se il prezzo indicato includa Iva e costi di spedizione, poichè queste voci potrebbero far lievitare in modo significativo il costo finale e ridimensionare gli sconti. L’acquisto nei siti più conosciuti di solito offre sufficienti garanzie per sapere con certezza che il nostro acquisto è sicuro. Tuttavia, poiché molti altri siti sono presenti con offerte in questo periodo, è consigliabile verificare che il negozio sia reale per evitare fregature: controllare le varie opinioni sui social e l’esistenza dell’azienda sul registro delle imprese.

Cos è il Black Friday
Si tratta di un giorno non festivo, ma particolarmente importante sotto l’aspetto commerciale, una specie di festa dei consumi, inventata negli Stati Uniti, che segue il Giorno del Ringraziamento, cioè la festa, questa sì religiosa, osservata negli Usa e in Canada in segno di gratitudine verso Dio per il raccolto e per quanto ricevuto durante l’anno trascorso. Il giovedì del Ringraziamento apre ufficialmente la stagione dello shopping natalizio che con il Black Friday entra concretamente in vigore. Si chiama “venerdì nero” perché quando la festa è stata istituita (la data di esordio è incerta) i registri di cassa dei negozi venivano compilati a penna: rossa per i conti in perdita, nera per quelli in attivo. Il Black Friday indica quindi un giorno di grandi guadagni per le attività commerciali, in quello che il mondo del business considera il periodo dell’anno più proficuo, capace di portare in nero e quindi in attivo, i conti dei commercianti. Nel 1924, il giorno successivo al Ringraziamento, la catena di distribuzione Macy’s organizzò la prima parata per celebrare l’inizio degli acquisti natalizi ma fu solo negli anni Ottanta che esplose la Black Friday mania negli Stati Uniti; successivamente è diventato popolare anche in altri Paesi e da qualche anno anche in Italia, specie per le vendite online.

 

 

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E-commerce: Cina, chi sono i principali concorrenti di Alibaba https://www.business.it/e-commerce-cina-principali-concorrenti-alibaba/ Wed, 07 Nov 2018 11:02:56 +0000 https://www.business.it/?p=34812 Nel mercato globale Alibaba è ancora molto amato, soprattutto a Wall Street dove di 39 analisti tracciati da FactSet che coprono il titolo, tutti e 39 lo considerano un

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Nel mercato globale Alibaba è ancora molto amato, soprattutto a Wall Street dove di 39 analisti tracciati da FactSet che coprono il titolo, tutti e 39 lo considerano un acquisto. La media del target price è di 234.62,36 dollari, il 36 percento sopra i livelli attuali. Secondo le previsioni di eMarketer Alibaba si aggiudicherà la più grossa fetta dell’intera torta del mercato eCommerce cinese, ossia circa il 58%, seguita dal 16% di JD.com.

Alibaba è cresciuta fino a diventare una delle più grandi e preziose società di e-commerce del mondo. Infatti, il primo giorno di trading, Alibaba ha eclissato sia Amazon che eBay. Alibaba.com è una piattaforma di eCommerce per le piccole aziende, ed è il cuore dell’impero dell’Alibaba Group. Mette in contatto milioni di acquirenti e fornitori in tutto il mondo, aiutando le piccole aziende a trovare aziende manifatturiere, esportatori e grossisti. I venditori offrono ogni prodotto immaginabile sul suo sito. Puoi trovarci indumenti, prodotti elettronici, cosmetici, prodotti per l’agricoltura e il cibo, ricambi di apparecchi industriali e utensili. Ogni giorno, acquirenti e venditori si scambiano circa 100000 messaggi.

Alibaba genera entrate principalmente da commissioni di vendita, servizi di evasione ordini, spese pubblicitarie e altre commissioni basate sui servizi, comprese quelle dalla sua piattaforma di pagamento online, Alipay. Nel Marzo 2018, Alibaba ha registrato $ 39,9 miliardi di entrate. Le operazioni interne di e-commerce della società hanno rappresentato il 75,7% delle entrate, mentre le operazioni internazionali di e-commerce hanno contribuito solo all’8,4%. Il restante 15,9% è stato generato dalla sua attività di cloud computing, media digitali e altre operazioni.

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Chi è il principale concorrente di Alibaba

Uno dei principali concorrenti di Alibaba nello spazio e-commerce è JD.com, un rivenditore di vendite dirette nello stampo di Amazon, che si classifica al secondo posto. Il rivenditore cinese online JD.com sta colmando il gap del leader di mercato Alibaba Group Holding ttraverso una forte logistica interna, aumentando le vendite durante una recente promozione che si avvicina al rivale durante lo shopping online dello scorso anno.

JD.com riceverà un investimento di 550 milioni di dollari da Google nell’ambito di una partnership strategica vista in gran parte come un tentativo di resistere a giocatori dominanti come Alibaba e Amazon.com. L’infusione in contanti della società tecnologica statunitense dovrebbe migliorare la già formidabile esperienza di logistica e supply chain di JD.com, cosa che ha aiutato il secondo venditore elettronico online della Cina a mantenere tempi di consegna rapidi. Anche se la differenza di lunghezza ostacola i confronti diretti, quest’anno le vendite di JD.com hanno sorpassato il bottino della compagnia di 127,1 miliardi di yuan rispetto alla promozione del Singles Day dello scorso anno – e hanno raggiunto quasi il 90% della quota di Singapore di 168,2 miliardi di yuan di Alibaba.

Alibaba deteneva una quota del 53% nel mercato dello shopping online rivolto ai consumatori lo scorso anno, quasi invariata rispetto a cinque anni fa, mentre JD.com è salita al 33% dal 22% nello stesso periodo, dice il Centro di ricerca e-commerce cinese. JD.com trae forza dalla gestione in gruppo di tutto, dall’approvvigionamento dei prodotti alla logistica. Alibaba esternalizza il servizio clienti e le operazioni logistiche, al contrario, e le attività commerciali che utilizzano il suo centro commerciale virtuale gestiscono la propria catena di approvvigionamento.

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Una rete di circa 500 magazzini cinesi consente a JD.com di ottenere il 95% o più dei prodotti per i clienti entro 24 ore e il 57% entro sei ore. Questa attualità è molto elogiativa rispetto ad Alibaba, che offre la consegna in 24 ore come regola generale, ma i cui prodotti “arrivano spesso molto tardi”, come diceva uno studente universitario di vent’anni. L’azienda utilizza l’intelligenza artificiale per aiutare con compiti come gestire i reclami dei clienti. L’obiettivo è utilizzare l’intelligenza artificiale e altre tecnologie avanzate per rivoluzionare ulteriormente l’e-commerce, ha affermato il CEO Liu Qiangdong, noto anche come Richard Liu.

JD.com gode del sostegno dei consumatori per il suo servizio di consegna a domicilio di alta qualità, ha affermato Xu Xiangdong della China Market Research and Consulting di Tokyo. Probabilmente il rivenditore online si propone di essere una società più completamente commerciale rispetto ad Alibaba, per cui le tasse del venditore e la pubblicità forniscono reddito, ha aggiunto Xu.

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Concorrenti internazionali

Amazon e Alibaba, i due grandi giganti dell’industria e-commerce competono l’uno contro l’altro per vincere la corona del leader del mercato globale dell’e-commerce.Amazon ha posto la prima pietra nel 1995 come libreria online mentre Alibaba ha iniziato la sua avventura nel 1999, quasi cinque anni dopo la fondazione di Amazon. Ora che entrambe le società hanno stabilito una forte presenza di marchi nei loro territori d’origine, c’è una forte concorrenza tra questi due giganti della tecnologia che stanno cercando nuovi mercati in cui espandersi.

I due titani di e-commerce hanno molte caratteristiche in comune. Una parte importante delle entrate di Amazon proviene da prodotti elettronici, merchandise e contenuti multimediali digitali (tra cui Amazon Prime, una sottoscrizione annuale basata su commissioni che trasmette contenuti video e altri servizi digitali di tendenza).

D’altra parte, Alibaba opera su una serie di siti di e-commerce destinati a diversi tipi di venditori. Il Taobao di Alibaba è uno dei mercati più redditizi del gruppo Alibaba ed è responsabile di oltre l’80% delle vendite di Alibaba. Anche se le modalità di funzionamento di entrambe le società sembrano simili a prima vista, sono piuttosto diverse. Alibaba non è coinvolta nelle vendite dirette e non possiede magazzini come Amazon. Semplicemente aiutano le piccole imprese e i produttori di marca a raggiungere i consumatori. Amazon opera su una piattaforma online gestita che sembra simile a un negozio tradizionale ma rimane online. Esercita il controllo sull’esperienza del cliente. Amazon ha già riconosciuto il fatto che per competere con Alibaba in Cina, è necessario investire una grande quantità di denaro e si è allontanato dalla Cina per concentrarsi su altre regioni importanti.

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Amazon: entrate inferiori, la società delude Wall Street https://www.business.it/amazon-entrate-inferiori-societa-delude-wall-street/ Fri, 26 Oct 2018 09:50:44 +0000 https://www.business.it/?p=34107 Amazon, il gigante dell'e-commerce ha annunciato una deludente crescita delle sue entrate nell'ultimo trimestre e ha anche avvertito che il suo quarto trimestre, che

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Amazon, il gigante dell’e-commerce ha annunciato una deludente crescita delle sue entrate nell’ultimo trimestre e ha anche avvertito che il suo quarto trimestre, che comprende le intense festività natalizie, sarebbe anche inferiore alle stime degli analisti. Nonostante il profitto del terzo trimestre di Amazon che ha spazzato via le aspettative inebrianti degli analisti, è comunque riuscito a deludere Wall Street con un ribasso del 9% circa dopo la pubblicazione del bilancio del terzo trimestre. 

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In particolare l’eps, utile per azione, si è attestato a $5,75, rispetto ai $3,14 previsti, mentre il fatturato è stato pari a $56,6 miliardi, al di sotto dei $57,10 miliardi attesi. Amazon prevede inoltre che il fatturato del quarto trimestre si attesterà in un range compreso tra $66,5 miliardi e $72,5 miliardi, ben al di sotto dei $73,79 miliardi attesi dagli analisti. Gli utili operativi sono stimati nello stesso arco temporale tra $2,1 miliardi e $3,6 miliardi, al di sotto dei $3,9 miliardi attesi dal consensus.

Il bilancio e’stato trainato, negli ultimi tre mesi, dall’attivita’ di retail, potenziata dall’acquisizione della catene di supermercati di fascia alta Whole Foods, e dai servizi di cloud della divisione Aws. Il segmento retail ha generato entrate per 49,9 miliardi, con 34,35 miliardi in Nordamerica e 15,5 miliardi sui mercati internazionali. Aws ha portato in dote 6,7 miliardi di revenue e soprattutto due miliardi di profitti operativi.

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Gli investitori di Amazon hanno imparato molto tempo fa a concentrarsi maggiormente sulla crescita dei ricavi, a causa della strategia di lunga data di Jeff Bezos di concentrarsi sulla crescente quota di mercato piuttosto che pagare dividendi. Le entrate internazionali, tuttavia, sono state pari a 15,5 miliardi di dollari, significativamente inferiori alla stima di Wall Street di 16,5 miliardi di dollari, a segnalare un inatteso rallentamento delle vendite di Amazon all’estero. Amazon ha inoltre registrato una perdita di $ 385 milioni nei suoi mercati internazionali.

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Alexa, l’assistente vocale di Amazon, debutta in Italia: ecco cosa si potrà fare insieme la famiglia Echo https://www.business.it/alexa-lassistente-vocale-di-amazon-debutta-in-italia-ecco-cosa-si-potra-fare-insieme-la-famiglia-echo/ Wed, 24 Oct 2018 18:30:10 +0000 https://www.business.it/?p=34015 Ieri è arrivata in Italia Alexa, l’assistente vocale di Amazon basato sull’intelligenza artificiale, che prende vita attraverso quattro prodotti: Amazon Echo, Echo Plus, Echo Dot ed Echo Sport. Se avete uno smartphone (che sia Android o iOs), avrete già una certa confidenza con gli assistenti vocali. Potete chiamare un amico, prenotare in un ristorante, chiedere… Leggi tutto »Alexa, l’assistente vocale di Amazon, debutta in Italia: ecco cosa si potrà fare insieme la famiglia Echo

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Ieri è arrivata in Italia Alexa, l’assistente vocale di Amazon basato sull’intelligenza artificiale, che prende vita attraverso quattro prodotti: Amazon Echo, Echo Plus, Echo Dot ed Echo Sport. Se avete uno smartphone (che sia Android o iOs), avrete già una certa confidenza con gli assistenti vocali. Potete chiamare un amico, prenotare in un ristorante, chiedere che tempo farà. Amazon con Alexa ha esteso questa funzione a tutta la casa e i dispositivi Echo, che sono l’harware che permette a questo cervello domestico di funzionare. In sostanza, se Echo, Echo Plus, Echo Dot ed Echo Spot sono il braccio (in realtà speaker a controllo vocale), Alexa è la mente: risiede nel cloud e può, così, diventare sempre più intelligente. Basta chiedere e Alexa risponde alle domande, riproduce la musica, legge le notizie, controlla la casa intelligente, aggiunge attività alla lista delle cose da fare. Inoltre con il controllo vocale a lungo raggio è possibile avviare queste funzionalità anche dall’altra parte della stanza (ma non della casa) anche senza essere vicini allo speaker.Amazon è stata l’azienda che, già nel 2015, diede vita alla categoria degli smart speaker: altoparlanti da collegare alla rete wireless che si controllano con la voce grazie a un assistente digitale, un software capace di capire il linguaggio umano. In Italia, questa procedura è stata preceduta da Google, che nella scorsa primavera ha portato i suoi Google Home, animati dall’assistente Google nel nostro Paese. La causa di questo ritardo, è probabilmente dovuto alla volontà di costruire da zero per i clienti amazon.it italiani , una Alexa con una voce in lingua italiana, che conosce informazioni di carattere locale, centinaia di funzioni locali, molte delle quali create appunto da sviluppatori italiani. “Questa esperienza di Alexa è stata creata appositamente per l’Italia” dichiara Jorrit Van Der Meulen, Vicepresidente Amazon Devices International. “Completamente nuova e l’abbiamo costruita partendo dalle fondamenta per rendere omaggio alla lingua e alla cultura italiana, consentendo ai clienti di chiedere in modo semplice di ascoltare la musica, sapere il meteo e le notizie, gestire l’agenda della famiglia, avere suggerimenti di ricette per il pranzo domenicale, e altro” ha proseguito Van Der Meulen. “Con Echo Spot, Alexa può anche mostrare delle immagini: per guardare il sommario quotidiano delle notizie da Sky Tg24, visualizzare le immagini dalle telecamere di sicurezza compatibili, effettuare videochiamate ad amici e parenti che possiedono un Echo Spot o l’App di Alexa”.amazon-lavoro-intelligenza-artificialeAmazon Echo è lo speaker di base: costa 100 euro e si attiva quando si pronuncia il comando “Alexa”. L’anello luminoso del dispositivo diventa blu e inizia a trasmettere la richiesta al cloud, dove viene elaborata da Alexa che risponde attraverso l’altoparlante, utilizzato anche per riprodurre musica in streaming direttamente dai servizi come Amazon Music, Spotify Premium, Deezer e streaming radio da RTL 102.5, Radio Deejay, Radio 105, Rai Radio Uno, RDS, Radio Italia. Dotato anche di Bluetooth, consentendo di ascoltare musica in streaming direttamente da smartphone o tablet. Echo Plus offre in più a 150 euro Zigbee, l’hub integrato per la casa intelligente capace di trovare e configurare i dispositivi compatibili promunciando la frase: “Alexa, trova i miei dispositivi”. Usando Amazon Smart Plug (venduta a 30 euro) si possono controllare le luci, i ventilatori, la macchina del caffè e altro ancora usando la voce. Alexa lavora con prodotti compatibili che funzionano con il Wi-Fi come luci, termostati, prese intelligenti e interruttori di marche come Philips Hue, IKEA, BTicino/Legrand, Netatmo, TP-Link e Hive.

Inoltre, è possibile utilizzare la funzione Routine che consente di automatizzare una serie di azioni personalizzabili utilizzando un singolo comando vocale a propria scelta. Ad esempio, dicendo “Alexa, buonanotte”, Alexa spegnerà le luci e riprodurrà suoni che conciliano il sonno. È possibile creare Routine basate sull’ora del giorno, impostando, per esempio, una Routine con cui Alexa, ogni giorno infrasettimanale alle 6 del mattino, e alle 9 di sabato e domenica, accenda le luci della cucina, avvii la macchina del caffè e legga le previsioni del tempo. Aggiungendo Routine basate su temperatura e movimento, Alexa si attiva quando la temperatura di una stanza è troppo alta o troppo bassa, o quando viene rilevato un movimento.

Amazon Echo, Echo Plus, Echo Dot, Echo Spot, Echo Sub e Amazon Smart Plug sono disponibili in pre-ordine, con uno sconto speciale del 40% in occasione del lancio in Italia. Per iniziarli ad usare però, bisognerà aspettare le prime consegne che cominceranno il 30 ottobre.

 

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Alexa Echo: la relazione di un bambino con l’assistente vocale di Amazon https://www.business.it/alexa-echo-relazione-bambino-assistente-vocale-amazon/ Wed, 17 Oct 2018 10:00:37 +0000 https://www.business.it/?p=33474 Navigare in rete può essere un’esperienza entusiasmante, che permette ai bambini di ampliare le loro conoscenze e approfondire i propri interessi: ascoltare storie e canzoni in una lingua straniera, consultare enciclopedie interattive, conoscere culture lontane e affascinanti. La rete non deve necessariamente portare ad isolarsi, al contrario può diventare un luogo di socializzazione, dove interagire con gli… Leggi tutto »Alexa Echo: la relazione di un bambino con l’assistente vocale di Amazon

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Navigare in rete può essere un’esperienza entusiasmante, che permette ai bambini di ampliare le loro conoscenze e approfondire i propri interessi: ascoltare storie e canzoni in una lingua straniera, consultare enciclopedie interattive, conoscere culture lontane e affascinanti. La rete non deve necessariamente portare ad isolarsi, al contrario può diventare un luogo di socializzazione, dove interagire con gli amici o fare attività in famiglia. Un classico esempio sono i videogiochi: quando genitori e figli giocano e si divertono insieme si rafforzano i legami famigliari. Senza un’adeguata guida i bambini tendono a trascorrere troppo tempo utilizzando smartphone, tablet e pc: un comportamento negativo che, soprattutto nell’infanzia, può provocare rischi per la salute. I genitori devono insegnare ai figli ad utilizzare internet in modo sicuro, impegnandosi prima di tutto a conoscere questo strumento loro stessi. Essere consapevoli dei rischi come delle opportunità è essenziale per scegliere protezioni adeguate: l’educazione e l’utilizzo di sistemi per filtrare i contenuti efficaci e aggiornati sono i principali modi per difendere i bambini dai pericoli di internet.

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Oggi l’intelligenza artificiale è parte integrante delle nostre vite, sopratutto quando le nostre case sono abitate da dispositivi intelligenti come Alexa, l’assistente vocale di Amazon. Tuttavia molti bambini interagiscono con loro, e questo  è sempre più comune, dicono gli esperti. Le prime quattro parole che il mio bambino capì erano “mamma”, “papà”, “gatto” e “Alexa”. É il caso di Cameron, un bambino che ha riconosciuto per la prima volta il nome di assistente vocale di Amazon mentre era seduto, coperto con salsa di spaghetti, nel suo seggiolone. “Avevo appena detto “Alexa” che alzò la testa per guardare l’altoparlante Echo nascosto dietro il pothos dorato in vaso sulla libreria. Mi aveva sentito dire molte volte Alexa (mi chiedevo spesso se pensava che fosse la pianta a rispondere), ma questa volta sapeva che l’Eco si sarebbe acceso e avrebbe detto qualcosa.” Afferma la mamma.

Per Cameron, che ora ha 20 mesi, Alexa non è solo un’assistente virtuale – è la DJ di casa, il promemoria per togliere la lasagna dal forno e quella che oscura le luci quando siamo troppo stanchi per scendere dal divano . Quando Alexa risponde più o meno dopo, sorride. “Qualsiasi parola tu dica molto diventa presto una parola per i bambini piccoli”, ha detto Kathy Hirsh-Pasek, presidente della International Society for Infant Studies. Questa è la prima generazione a crescere con l’intelligenza artificiale onnipresente. Secondo la società di ricerche di mercato ABI, dispositivi domestici intelligenti come Google Home e Amazon Echo saranno presenti in oltre 50 milioni di case in tutto il mondo entro la fine di quest’anno.

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La relazione dei bambini con gli assistenti digitali come Alexa è sempre più comune, dicono gli esperti, e avere la parola nelle prime lingue non è così sorprendente come si potrebbe pensare. Ecco perché è facile capire come un bambino possa dire come prime parole mamma, papà e Alexa. Qualsiasi cosa generi una risposta è un probabile candidato per una prima parola di un bambino. È uno dei motivi principali per cui “mamma” è una buona parola da insegnare ai bambini. Ma l’interesse di un bambino per Alexa è legato alla naturale curiosità. Amazon offre un sacco di contenuti adatti ai bambini per i dispositivi Echo, compresi i podcast che riproducono storie della buonanotte e persino giochi basati sull’audio, come l’app Disney’s Cars Adventure, che consente ai bambini di dare indicazioni di svolta a una svolta da Lightning McQueen. Alexa potrebbe non essere la relazione più ricca nella vita di un bambino, ma è una presenza che probabilmente durerà a lungo.

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Amazon Business, la nuova esperienza di acquisto per le aziende https://www.business.it/amazon-business/ Tue, 16 Oct 2018 12:34:10 +0000 https://www.business.it/?p=33408 É stato inaugurato solo pochi mesi fa, ma Amazon Business potrebbe diventare l'ennesimo successo per la società di Bezos. Più funzionalità che vanno a semplificare lo shopping online delle aziende di piccole e grandi dimensioni.

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É stato inaugurato solo pochi mesi fa, ma Amazon Business si appresta a diventare un altro obiettivo di sicuro successo per Bezos & Co.

Più funzionalità rispetto al semplice amazon.it, che vanno ad arricchire, ma soprattutto a semplificare lo shopping online delle aziende di piccole e grandi dimensioni.

A beneficiarne saranno in particolare i venditori terzi, che grazie ad Amazon Business potranno finalmente incentivare le loro vendite non solo in Italia ma anche nel resto d’Europa, insomma espandere il loro mercato, e di conseguenza il proprio volume d’affari.

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Quali sono i vantaggi?

Numerosi, partendo dal fatto che si tratta di un’azienda che offre l’accesso a circa 250 milioni di prodotti. Chi sceglierà di aderire ad Amazon Business potrà godere

  • della spedizione gratuita in Italia (per ordini sopra i 29 euro)
  • di acquisto semplificato
  • del prezzo Iva esclusa e fatturazione Iva
  • di regole di acquisto personalizzate
  • di account aziendali condivisi
  • d’impostazioni personali per i livelli di approvazione
  • d’integrazione nei sistemi di e-procurement
  • di assistenza di clienti amazon business (esclusivamente dedicato ai clienti Amazon registrati al servizio)

Attivo da giugno, eppure ha già riscosso un grande successo, come tutto ciò tocca Bezos.

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Il commento di Heimes

Il direttore di Amazon Business EU, Todd Hermes, ha dichiarato orgoglioso che:

“Molti clienti effettuano già acquisti su Amazon.it per le proprie esigenze aziendali. Con questo lancio, Amazon.it ora offre loro un’esperienza molto più comoda. Abbiamo ascoltato i clienti e aggiunto le funzionalità che rendono gli acquisti per le aziende facili e convenienti. Le nuove funzionalità personalizzate, come gli account aziendali che possono essere gestiti da più utenti e l’opportunità di impostare livelli di approvazione interna e limiti di spesa personalizzati per approvare gli ordini, consentono alle aziende di semplificare e migliorare i propri processi di acquisto. Amazon Business offre la combinazione dell’ampia selezione, spedizione gratuita in Italia per ordini idonei pari o superiori a 29 euro e prezzi convenienti che i clienti hanno imparato a conoscere da Amazon e ad amare”.

Il servizio è già disponibile negli Usa, Regno Unito, Germania, Francia, India, Giappone, Spagna e nel nostro paese.

L’obiettivo a lungo termine è quello di raddoppiare i paesi coinvolti, visto che sempre più aziende vorranno provare la nuovissima esperienza di acquisto migliorata da Amazon Business. 

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Amazon: la realtà virtuale discrimina i candidati donna https://www.business.it/amazon-realta-virtuale-discrimina-candidati-donna/ Fri, 12 Oct 2018 09:13:27 +0000 https://www.business.it/?p=33152 Anche gli algoritmi peccano di sessismo. La disparità di genere non riguarda solo gli esseri umani, ma anche le intelligenze artificiali programmate dagli esseri umani stessi.

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Anche gli algoritmi peccano di sessismo. La disparità di genere non riguarda solo gli esseri umani, ma anche le intelligenze artificiali programmate dagli esseri umani stessi. L’ultimo esempio riguarda Amazon e il suo tentativo di dare vita a un motore di reclutamento. Lo ha dimostrato uno degli ultimi esperimenti diAmazon, che ha provato a usufruire dell’intelligenza artificiale per passare in rassegna i curricula degli aspiranti dipendenti, per poi scoprire che il suo software discriminava le donne. Il progetto che è nato tra il 2014 e il 2017 puntava a elaborare un sistema in grado di automatizzare la ricerca dei talenti e, soprattutto, di liberarne la selezione dalla variante della soggettività e dai possibili errori dei reclutatori. L’obiettivo del colosso dell’e-commerce era quello di creare un meccanismo capace di scremare più di cento profili e di selezionare quelli dei cinque fortunati provvisti di tutti i requisiti necessari per l’assunzione.

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Il sistema, basato sull’apprendimento automatico, aveva però il problema di discriminare le donne, soprattutto per i ruoli tecnologici. Questo perché era stato “allenato” attraverso i curricula ricevuti dalla società nell’arco di 10 anni e provenienti in gran parte da uomini, che sono più presenti nei settori tecnologici. Il motore di reclutamento, a cui ha lavorato un gruppo di 12 persone con base a Edimburgo, non è mai stato usato come unico sistema per assumere dipendenti, hanno precisato le fonti. Così il team è stato sciolto all’inizio del 2017, ed è stato accantonato dai dirigenti, che hanno perso fiducia nelle potenzialità dell’idea.

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L’esperimento era nato in un momento cruciale per il gigante del commercio elettronico: l’apprendimento automatico stava guadagnando terreno e il dipartimento Risorse umane di Amazon si apprestava a triplicare il proprio personale. Il compito del team incaricato del progetto – una dozzina di persone impiegate nel centro ingegneristico di Amazon a Edimburgo – era quello di sviluppare un’intelligenza artificiale in grado di setacciare rapidamente i curriculum delle persone che si erano proposte per un’offerta di lavoro e individuare i migliori candidati. A ogni candidato veniva assegnato un punteggio che, come nel caso dei prodotti venduti sul sito di ecommerce di Amazon, variava da una a cinque stelle. 

Ma quando l’azienda si è resa conto che i programmi presentavano problemi di disparità di genere, ha cercato di correggere il tiro. Ma rimaneva il rischio che emergessero altre questioni discriminatorie. Così non c’è stata altra opzione che quella di chiudere il progetto. Sembra inoltre che a Edimburgo verrà formato un nuovo team con lo scopo di dare una seconda occasione alla selezione automatizzata dei lavoratori.

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Amazon: 4 motivi che avrebbero spinto la compagnia ad aumentare lo stipendio ai dipendenti https://www.business.it/amazon-4-motivi-avrebbero-spinto-compagnia-aumentare-stipendio-dipendenti/ Tue, 09 Oct 2018 08:00:01 +0000 https://www.business.it/?p=32756 Come è noto, ogni anno la rivista statunitense Forbes, pubblica una lista degli uomini e donne in vista più ricchi del mondo, stimandone il patrimonio in miliardi di dollari

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Come è noto, ogni anno la rivista statunitense Forbes, pubblica una lista degli uomini e donne in vista più ricchi del mondo, stimandone il patrimonio in miliardi di dollari statunitensi. Il patrimonio di Jeff Bezos stabilmente al primo posto con 112 miliardi di dollari nella classifica statica, è cresciuto ulteriormente superando i 141 miliardi di dollari nella classifica in real time. Quella di Bezos è stata una vera e propria scalata, dato che solo lo scorso anno risultava terzo nella classifica di Forbes, dietro a Bill Gates e Warren Buffett. Tuttavia, Bezos è stato attaccato recentemente, a causa del salario minimo e delle condizioni di lavoro dei suoi dipendenti. La pressione su Bezos per alzare il salario era aumentata da parte dei politici americani. Molte le critiche ricevuto in merito alla questione. Il senatore Bernie Sanders, ha presentato un disegno di legge, denominato Bezos act, che punta a colpire le grandi società come Amazon, imponendo il pagamento di tasse aggiuntive pari ai sussidi pubblici incassati dai propri lavoratori proprio a causa – secondo Sanders – dei bassi stipendi.

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Così Amazon aumenta il salario minimo per i suoi dipendenti americani e inglesi. E si spinge anche oltre impegnandosi in prima persona a farsi promotrice in Congresso dell’aumento del salario minimo federale, attualmente pari a 7,25 dollari l’ora. Dall’1 novembre i dipendenti americani di Amazon, 250.000 quelli attuali e i 100.000 a termine che saranno assunti per la stagione delle feste, riceveranno 15 dollari l’ora. I lavoratori inglesi incasseranno invece 9,50 sterline l’ora, con un picco di 10,50 sterline a Londra.  A seguito di questa decisione, lo stesso ex candidato democratico Bernie Sanders, ha lodato la scelta dell’azienda.. “Non è un segreto che sono stato un duro critico dei salari e delle pratiche per l’occupazione di Amazon e del suo proprietario Jeff Bezos”, ha ammesso. Bezos “ha fatto esattamente la cosa giusta”, ha aggiunto riferendosi all’aumento. “Inoltre ha indicato il suo sostegno per un aumento dei salari minimi” a livello federale, mette in evidenza Sanders, spiegando come a suo avviso “non c’è alcun motivo per cui altre società redditizie” non debbano seguire la strada aperta da Amazon. Ma cosa ha spinto la compagnia ad annunciarlo ora? Amazon potrebbe aver accettato l’aumento dello stipendio per le seguenti ragioni:

1.Perché Bezos in realtà si preoccupa

Probabilmente Amazon non ha ottenuto il punteggio di Forbes America, come migliore datore di lavoro. Ma forse Bezos ha un cuore, dopo tutto. Quale marca vorrebbe essere associata a condizioni di lavoro atroci?

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2. Impedire Ai Concorrenti Di Bracconare I Lavoratori

Forse aumentare il salario minimo dei lavoratori di Amazon era un gioco per impedire ai dipendenti di lavorare per concorrenti più piccoli, o addirittura rubare lavoratori da concorrenti più piccoli. Così non tutte le piccole imprese saranno in grado di permettersi di competere con gli stipendi di Amazon.

3. Fare Ciò Che Dice Bernie

Recentemente il senatore Bernie Sanders ha presentato un disegno di legge, denominato Bezos act, che punta a colpire le grandi società come Amazon, imponendo il pagamento di tasse aggiuntive pari ai sussidi pubblici incassati dai propri lavoratori proprio a causa – secondo Sanders – dei bassi stipendi. Ad agosto, Sanders accusò Bezos di maltrattare i lavoratori, ma non fu il primo a farlo.  Bezos potrebbe allineare la sua compagnia con la sinistra negli Stati Uniti per portare avanti la “ondata blu” un’ondata di vittorie democratiche per i seggi di Camera e Senato negli ultimi due mesi precedenti alle elezioni di medio termine. Sanders sembrava essere soddisfatto dall’annuncio del salario minimo di $ 15 e ha esortato altre società a seguire il comando di Bezos. “Non si può continuare a pagare il salario dei lavoratori da fame”, ha detto Sanders.

4. Per Placare I Dipendenti Irrequieti

Un salario minimo più elevato spesso riduce il desiderio di sindacalizzazione dei dipendenti di lottare per migliori condizioni di lavoro. E ora, tra crescenti disordini lavorativi e intensa attività anti-sindacale da parte di Amazon, un’impennata di salari opportunamente programmata potrebbe essere la giusta soluzione. Amazon ha preso la decisione giusta di ritenersi responsabile di pagare (almeno più di) mezzo milione di dipendenti un salario equo e vivibile e di lottare perché più aziende facciano lo stesso.

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Amazon: aumenta il salario minimo per tutti i lavoratori statunitensi https://www.business.it/amazon-aumenta-salario-minimo-tutti-lavoratori-statunitensi/ Thu, 04 Oct 2018 08:00:04 +0000 https://www.business.it/?p=32493 Il colosso dell’e-commerce dal 1° novembre raddoppia lo stipendio dei suoi lavoratori statunitensi. “Incoraggiamo i nostri concorrenti a fare altrettanto”, ha detto Jeff Bezos.

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Il colosso dell’e-commerce dal 1° novembre raddoppia lo stipendio dei suoi lavoratori statunitensi. “Incoraggiamo i nostri concorrenti a fare altrettanto”, ha detto Jeff Bezos. Tutti i dipendenti delle filiali americane di Amazon non potranno essere pagati meno di 15 dollari l’ora, contro i 7,25 attuali a partire da novembre. Jeff Bezos specifica in una nota che questo provvedimento riguarderà circa 250.000 dipendenti e 100.000 addetti stagionali. L’annuncio arriva dopo anni di contestazioni sindacali, in particolare sulle condizioni dei lavoratori.

Amazon aumenta il salario minimo per i suoi dipendenti americani e si spinge anche oltre estendendo l’aumento anche ai suoi dipendenti inglesi, impegnandosi in prima persona a farsi promotrice in Congresso dell’aumento del salario minimo federale, attualmente pari a 7,25 dollari l’ora. Dall’1 novembre quindi i dipendenti americani di Amazon, 250.000 quelli attuali e i 100.000 a termine che saranno assunti per la stagione delle feste, riceveranno 15 dollari l’ora. I lavoratori inglesi incasseranno invece 9,50 sterline l’ora, con un picco di 10,50 sterline a Londra. 

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«Abbiamo ascoltato i nostri critici, pensato a fondo su cosa volessimo fare, e deciso che vogliamo essere una forza guida», ha detto il fondatore e Ad di Amazon, Jeff Bezos: «Intendiamo supportare una campagna per l’aumento del salario minimo che avrà un impatto profondo sulla vita di milioni di persone e famiglie nel paese», ha dichiarato il vicepresidente per gli affari globali di Amazon, Jay Carney. La società specifica in una nota che i dipendenti Amazon negli Usa beneficiano già di diversi benefit. Come assistenza sanitaria, assicurazione sulla vita, fino a 20 settimane di congedo parentale retribuito e copertura quasi totale di eventuali tasse scolastiche. Nessuna comunicazione arriva invece dagli altri paesi in cui Amazon è attiva, con oltre 575mila dipendenti in tutto il mondo.

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L’iniziativa è una risposta alle critiche piovute da più parti contro Jeff Bezos, e incassa un plauso bipartisan: il senatore democratico ex candidato alla Casa Bianca, Bernie Sanders, loda la scelta e tende la mano ad Amazon, dicendosi disposto a lavorare insieme per fare pressione in Congresso e su altre aziende americane. Soddisfatta anche l’amministrazione di Donald Trump, che ad Amazon e Bezos non ha mai risparmiato duri attacchi: salari più elevati sono «fantastici, sono a favore» dice il consigliere economico della Casa Bianca, Larry Kudlow, convinto che la revisione al rialzo non creerà pressioni inflazionistiche. «Abbiamo ascoltato le critiche, abbiamo riflettuto su cosa volevamo fare e abbiamo deciso» afferma Bezos annunciando la rivoluzione dei salari. «Siamo contenti di questi cambiamenti e incoraggiamo i nostri rivali e le altre aziende che impiegano un numero elevato di dipendenti a unirsi a noi» aggiunge il patron di Amazon, ringraziando Sanders per l’appoggio ricevuto.  L’aumento dei salari di Amazon rientra, secondo alcuni osservatori, anche nella nuova realtà americana della piena occupazione, che impone alla grandi aziende di offrire stipendi competitivi per attirare e mantenere dipendenti.

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Amazon Launchpad: le startup italiane possono portare prodotti innovativi a milioni di clienti https://www.business.it/amazon-launchpad-startup-italiane-portare-prodotti-innovativi-milioni-clienti/ Tue, 02 Oct 2018 10:13:12 +0000 https://www.business.it/?p=32381 Uno spazio su Amazon dedicato alle startup italiane e a chi vuole acquistare i prodotti innovativi delle giovani imprese di tutto il mondo. Si chiama Amazon Launchpad

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Uno spazio su Amazon dedicato alle startup italiane e a chi vuole acquistare i prodotti innovativi delle giovani imprese di tutto il mondo. Si chiama Amazon Launchpad ed è appena arrivato in Italia. Amazon.it presenta oggi Amazon Launchpad, un nuovo programma che rende più semplice per le startup italiane lanciare, commercializzare e distribuire i propri prodotti a milioni di clienti su Amazon.it e nel mondo. I clienti Amazon possono ora disporre di una selezione di prodotti unica e innovativa dalle startup europee e di tutto il mondo: la nuova vetrina Launchpad di Amazon.it include centinaia di prodotti destinate a crescere ulteriormente nei prossimi mesi con nuove idee innovative. In questo modo le piccole startup, magari aventi possibilità di marketing ristrette, possono pubblicizzare e vendere i propri prodotti raggiungendo direttamente il grande pubblico messo a disposizione da Amazon. Per Amazon il vantaggio è un catalogo sempre più ampio e con gadget esclusivi non ancora disponibili in altri mercati.

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L’innovazione per le startup italiane

In Italia, tra le prime ad aderire, ci sono My Cooking Box, che realizza box con gli ingredienti per la preparazione di piatti tipici italiani; Robotica, con la miniserra idroponica Linfa; Banale, con lo spazzolino da denti smart e la maschera antismog. E poi Kamira, 1Control, Powerme, Filo. Tutti i prodotti in vendita sono divisi in cinque categorie: elettronica, food, giocattoli, casa e cura della persona. In più c’è una selezione di Kickstarter con i progetti supportati dal crowdfunding. Le startup hanno accesso alla rete di vendita e distribuzione di Amazon in tutto il mondo e possono usufruire dei servizi di marketing e customer service offerti dalla piattaforma. 

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“In Amazon, l’innovazione è parte della nostra cultura e le nostre energie vengono impiegate per inventare per conto dei nostri clienti, piccole imprese ed imprenditori. Mentre il ritmo dell’innovazione continua ad aumentare all’interno della comunità di startup, Amazon Launchpad consente loro di essere riconosciute in Italia il più velocemente possibile e aiuta i loro prodotti unici a essere scoperti da milioni di clienti Amazon in tutto il mondo”, afferma Mariangela Marseglia, Country Manager di Amazon.it e Amazon.es. In Italia, Amazon collabora con più di 10 piattaforme di crowdfunding, incubatori, acceleratori e società di venture capital per portare i prodotti delle startup ai clienti di Amazon. Amazon Launchpad, tra cui Associazione Progetto Marzotto, Digital Magics, Italia Startup, Lventure Group e Talent Garden per l’Italia. Amazon Launchpad offre alle startup una serie di servizi che aiutano ad accelerare il loro business, tra cui:

  • Sviluppo del brand: le pagine personalizzate aiutano a dare maggiore risalto ai prodotti attraverso foto e video. I founder possono raccontare la propria storia ed entrare in contatto con i clienti in modo più personale, con la possibilità di fornire informazioni sulla startup
  • Customer Reach: gli strumenti di marketing più potenti di Amazon, inclusi attività promozionali e consigli personalizzati, offrono ai prodotti delle startup una maggiore visibilità
  • Distribuzione a livello mondiale: le startup hanno anche accesso alla rete globale dei centri di distribuzione di Amazon, alla spedizione rapida di Amazon Prime e al servizio clienti
  • Espansione globale: Amazon Launchpad è presente su 9 marketplace di Amazon e può aiutare le startup a espandersi a livello globale grazie a soluzioni scalabili e programmi di marketing.

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Dall’apertura del proprio spazio virtuale alle piccole imprese ed agli imprenditori nel 2000, Amazon ha investito decine di miliardi di euro in strumenti, servizi e infrastrutture per aiutarli ad avere successo. Oltre 10.000 aziende italiane vendono su Amazon e un terzo di loro esporta i propri prodotti in Europa e nel mondo raggiungendo 350 milioni di euro di vendite all’estero solo nel 2017. Secondo la ricerca indipendente realizzata da Keystone Strategy Research, le imprese italiane indipendenti impiegano più di 10.000 persone in Italia per gestire le attività di vendita su Amazon. Oltre un terzo dello stock nei centri di distribuzione italiani è dedicato alle attività di terzi che vendono su Amazon.

Amazon Launchpad è stato introdotto a partire dal 2015 ed è disponibile negli Stati Uniti, in Canada, India, Messico e, in Europa, in Francia, Germania, Regno Unito e ora anche in Italia e Spagna. Amazon Launchpad ha lanciato più di 2.100 startup a livello globale (oltre 650 in Europa), con più di 19.000 articoli nel programma, e più di 85 startup hanno superato $1 milione di dollari in vendite dal lancio del programma. Amazon Launchpad ha collaborato con oltre 100 società di venture capital, acceleratori di startup e piattaforme di crowdfunding per aiutare le startup a lanciare i prodotti ed i partner più attivi hanno investito mediamente in più di 6 startup presenti nel programma.

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Business pubblicitario: le pagine di Amazon sempre più piene di pubblicità https://www.business.it/business-pubblicitario-pagine-amazon-sempre-piene-pubblicita/ Wed, 19 Sep 2018 09:52:01 +0000 https://www.business.it/?p=31549 Amazon può fare seriamente concorrenza a Google e Facebook sul mercato della pubblicità online. Essere il più grande motore di ricerca per i prodotti

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Amazon può fare seriamente concorrenza a Google e Facebook sul mercato della pubblicità online. Essere il più grande motore di ricerca per i prodotti commerciali comporta un enorme vantaggio e Amazon sta cominciando a sfruttarlo. Sull’advertising attualmente sono Google e Facebook a farla da padrone. Amazon, tuttavia, sta rosicchiando quote alle rivali ma secondo gli osservatori, grazie a questo incremento, Amazon può essere ormai considerata il terzo partner pubblicitario dietro Facebook e Google

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Quanto guadagna Amazon con la pubblicità?

Che Amazon si stia attrezzando per diventare l’elemento capace di rompere il binomio di Google-Facebook ormai è confermato da più lati. I suoi sforzi sono protesi verso questa direzione, sia lato tecnologico sia lato sales. Ma quanto guadagna Amazon con la pubblicità? I risultati del secondo trimestre, il più recente, dicono quasi 2,2 miliardi di dollari, con un incremento del 129% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. In ogni caso, l’azienda, che ha iniziato a offrire spazi a pagamento nel 2012, crede profondamente al cambio di vocazione da sito di e-commerce a piattaforma pubblicitaria, e lo dimostra con chiari segnali. Ultimamente, infatti, Amazon si sta attrezzando con risorse, mezzi e strutture per approcciare direttamente i produttori ed evitare il ricorso ai centri media.

All’interno della piattaforma Amazon, infatti, si promuovono gli stessi prodotti che dovrebbero essere visualizzati in modalità organica, ovvero senza che i brand investano per ottenere un posto più in alto nella pagina di ricerca. Amazon non è una piattaforma di contenuti come Facebook e Google, in cui le sponsorizzazioni sono correlate ai contenuti o alle ricerche. In questo caso c’è solo un oggetto protagonista, il prodotto. Ed è una differenza sostanziale. Eseguendo una ricerca qualsiasi all’interno di Amazon, per esempio “batterie” osserviamo subito diversi elementi che influenzano la ricerca e, quindi, la scelta del consumatore.

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Come avviene il guadagno di Amazon

Su una singola pagina di ricerca, Amazon guadagna su ogni clic su un contenuto sponsorizzato, oltre a guadagnare sull’eventuale vendita successiva a quel clic. Inoltre, esegue una partita di giro sui contenuti relativi ai prodotti Private Label visto che investe in pubblicità sulla sua stessa piattaforma, oltre a guadagnare molto di più sulla vendita di un proprio prodotto. E, infine, guadagna una piccola percentuale sulla vendita di un prodotto visualizzato in modalità organica: il business perfetto. E il brand si sente sempre più costretto a investire in pubblicità per sperare di essere visualizzato nella prima pagina di ricerca, oltre a dover investire tempo e risorse per popolare la propria sezione all’interno del sito. 

Certo, il business pubblicitario di Amazon è contenuto rispetto alle cifre di Google e Facebook ma registra una crescita talmente alta da far preoccupare gli altri due giganti. Si pensi, ancora, che circa l’8% delle pagine viste su Amazon provengono da link sponsorizzati, il doppio rispetto a un anno fa. E l’azienda di Jeff Bezos non intende fermarsi: gli spazi pubblicitari all’interno di una singola pagina di Amazon sono destinati a crescere.

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Jeff Bezos: crea un fondo da $ 2 miliardi per finanziare scuole e famiglie senza tetto https://www.business.it/jeff-bezos-crea-fondo-2-miliardi-finanziare-scuole-famiglie-senza-tetto/ Fri, 14 Sep 2018 09:12:55 +0000 https://www.business.it/?p=31210 Jeff Bezos, l’uomo più ricco del mondo, prevede di aiutare i senzatetto e di creare una rete di scuole materne nei quartieri poveri, grazie a un progetto filantropico da 2 miliardi di dollari

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Jeff Bezos, l’uomo più ricco del mondo, prevede di aiutare i senzatetto e di creare una rete di scuole materne nei quartieri poveri, grazie a un progetto filantropico da 2 miliardi di dollari, un primo impegno della Bezos Day One Fund, che finanzierà delle noprofit esistenti per aiutare i senzatetto e le famiglie povere che hanno bambini in età prescolare. Con un patrimonio di oltre 164 miliardi di dollari, Bezos Day One Fund sarà gestito da Bezos insieme alla moglie MacKenzie S. Bezos. L’uomo più ricco del mondo ha fatto l’annuncio su Twitter un anno dopo aver chiesto idee su come usare la sua fortuna personale (163 miliardi di dollari) in beneficenza.

Bezos ha detto che il fondo accademico creerà un’organizzazione per gestire direttamente le nuove scuole. Inoltre, l’iniziativa sui senzatetto si basa sull’attuale sostegno di Amazon’s a Mary’s Place, una organizzazione senza scopo di lucro per senzatetto di Seattle. “Mi riempie di gratitudine e ottimismo per far parte di una specie così incline al miglioramento personale”, ha scritto giovedì in un messaggio su Twitter. Il nome Day One fa riferimento a uno dei concetti più noti di Bezos, che ha menzionato nella sua prima lettera di investitore nel 1997. Il quartier generale dell’azienda è anche chiamato l’edificio del primo giorno. L’idea in generale significa mantenere un’energia di crescita e innovazione alla pari.

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Cosa prevede il fondo

Il fondo dunque avrà due strutture operative: il Day 1 Families Fund, che aiuterà i senzatetto, e il Day 1 Academies Fund, che si propone di creare una “rete di nuovi asili nido di alto livello, ispirati al metodo Montessori e senza scopo di lucro nelle comunità a basso reddito”.   Con un paragone che potrebbe far storcere il naso, Bezos ha spiegato che, assieme alla moglie, “userà gli stessi principi che hanno guidato Amazon. Il più importante dei quali è un’autentica e intensa ossessione per i clienti”. In questo caso, “i bambini sono i clienti”. 

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Bezos è stato bersaglio per le critiche sull’avidità delle multinazionali, per la mancanza di grandi donazioni. Il senatore Bernie Sanders ha deriso il trattamento da parte di Amazon dei suoi magazzinieri mentre Bezos ha accumulato un’enorme fortuna. Giovedì, dopo l’impegno di Bezos, molti si sono rivolti ai social media per criticare ciò che hanno visto come un dono minore rispetto alla sua ricchezza totale e hanno chiesto perché alcuni mesi fa Amazon ha combattuto contro una nuova tassa a Seattle che avrebbe raccolto denaro per aiutare il senza fissa dimora.

Anche Amazon quindi ha iniziato a intensificare le sue opere di beneficenza nella sua città natale di Seattle, dopo aver in genere evitato questo tipo di lavoro in passato. Ha lavorato con Mary’s Place, fornendo alla non-profit un rifugio per senzatetto permanente in uno degli edifici di Amazon. Nel 2013, ha anche avviato AmazonSmile, che dona una parte delle vendite al dettaglio in beneficenza.

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Tecnologia: obiettivi di Amazon, estrarre dati dalle stelle https://www.business.it/tecnologia-obiettivi-amazon-estrarre-dati-stelle/ Wed, 05 Sep 2018 11:16:50 +0000 https://www.business.it/?p=30791 Gli obbiettivi di Amazon puntano sempre più in alto quando si tratta del suo prossimo progetto di data mining importante. Infatti il gigante dell’ecommerce è attualmente in

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Gli obbiettivi di Amazon puntano sempre più in alto quando si tratta del suo prossimo progetto di data mining importante. Infatti il gigante dell’ecommerce è attualmente in trattative con il governo cileno per archiviare e estrarre gli astrodati generati dai giganteschi telescopi della nazione. Se la partnership va a buon fine, potrebbe essere una vittoria per gli astronomi, l’Amazzonia e la popolazione in generale. Tuttavia il 70 percento  del denaro speso per l’astronomia va direttamente in Cile, in quanto la nazione risulta essere adatta per la ricerca astronomica dato il cielo straordinariamente limpido, la mancanza di inquinamento luminoso e le basse precipitazioni.

I colloqui, che sono stati poco segnalati fino ad ora e che sono stati descritti a Reuters da funzionari cileni e da un astronomo, sono finalizzati ad alimentare la crescita del business del cloud computing di Amazon.com in America Latina e ad aumentare le sue capacità di elaborazione dei dati. Il governo di centro destra del presidente Sebastian Pinera, ha annunciato la scorsa settimana che prevede di riunire i dati di tutti i suoi telescopi su un osservatorio virtuale archiviato nel cloud, senza fornire un calendario. Il governo ha parlato del potenziale per l’innovazione dell’astrodata, ma non ha fornito dettagli. Il database avrà presto bisogno di ospitare le informazioni per qualcosa come un miliardo di stelle, e immagazzinare così tanti dati in casa sarebbe un onere enorme per un osservatorio.

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I vantaggi di Amazon

Se Amazon viene scelto per ospitare tali dati l’azienda potrebbe trarne vantaggio in due modi. Amazon Web Services (AWS) potrebbe essere una forza globale dominante, ma finora ha lottato per convincere molte istituzioni pubbliche in America Latina a utilizzare i suoi servizi. Questo progetto di astrodata sarebbe una grande vittoria in termini di ambizioni della società di espandersi nella regione. Due: la partnership potrebbe anche portare allo sviluppo di strumenti di intelligenza artificiale che Amazon potrebbe utilizzare per scopi diversi dall’estrazione di astrodati.

Jeffrey Kratz, General Manager di AWS per il settore pubblico per America Latina, Caraibi e Canada, ha visitato il Cile per colloqui con Pinera. Ha confermato l’interesse della compagnia per l’astrodata, ma ha detto che Amazon non ha nessun annuncio da presentare al momento. “Il Cile è un paese molto importante per AWS”, ha detto in una e-mail a Reuters. “Siamo rimasti stupiti dall’incredibile lavoro sull’astronomia e sui telescopi, come veri e propri punti di prova sull’innovazione e sulla tecnologia che lavorano insieme”. “I telescopi cileni possono trarre vantaggio dal cloud eliminando il pesante lavoro di gestione dell’IT”, ha aggiunto Kratz.

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Amazon, il cui fondatore e maggiore azionista Jeff Bezos è ben noto per il suo interesse nello spazio, fornisce già una piattaforma cloud per i dati del telescopio Hubble e il Centro internazionale per la ricerca sull’astronomia radio in Australia. Il ruolo di Amazon nel progetto di astrodata lo farebbe anche entrare in un mercato in cui sta cercando di espandersi. Amazon, che controlla quasi un terzo del business globale del cloud computing, davanti ai rivali Microsoft e Google, ha faticato ad attirare le istituzioni pubbliche in America Latina, comprese le strutture di ricerca, per archiviare i propri dati online anziché su macchine fisiche. AWS ha rifiutato di fornire qualsiasi informazione sulla dimensione delle sue attività regionali in America Latina.

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Amazon Alexa: il primo campus universitario ad avere oratori intelligenti https://www.business.it/amazon-alexa-primo-campus-universitario-oratori-intelligenti/ Fri, 24 Aug 2018 08:00:08 +0000 https://www.business.it/?p=30739 La St. Louis University (SLU) in Missouri ha annunciato che collocherà dispositivi Amazon Echo Dot, alimentati da Alexa for Business, in tutte le stanze della residenza studentesca

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La St. Louis University (SLU) in Missouri ha annunciato che collocherà dispositivi Amazon Echo Dot, alimentati da Alexa for Business, in tutte le stanze della residenza studentesca o negli appartamenti per studenti del campus. Questa è la prima volta che un college dota ogni studente di uno spazio vivente con un dispositivo abilitato ad Amazon Alexa. Gli Echo Dots abilitati per Alexa saranno programmati per rispondere a oltre 100 domande specifiche sulle attività del campus e degli studenti, come ad esempio gli orari della biblioteca o un elenco delle prossime lezioni pubbliche.

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L’assistente intelligente in residenze e appartamenti per studenti

L’Università di St. Louis, un’università privata di quattro anni nel Missouri, ha svelato un piano per installare 2.300 Echo Dots abilitati per l’assistente intelligente in residenze e appartamenti per studenti prima che le lezioni inizino. SLU è il primo college o università del paese a portare i dispositivi abilitati per Alexa in un campus, ha detto l’università. I dispositivi sono gestiti da Alexa for Business e verranno dotati di un’abilità SLU personalizzata che consentirà agli studenti di ottenere risposte immediate a più di 100 domande specifiche dell’università. Gli Echo Dots di SLU offriranno un’abilità unica che consentirà agli studenti di porre più di 100 domande specifiche per università come: “A che ora chiude la biblioteca stasera?” o “Dov’è l’ufficio dello stato civile?”.

Inoltre, Alexa sarà in grado di fornire informazioni su giochi di Billiken, concerti, relatori universitari, eventi studenteschi e organizzazioni, informarli delle opportunità di essere coinvolti nelle loro comunità e insegnare loro sulle organizzazioni studentesche tra le altre cose. L’obiettivo finale di questa nuova aggiunta è aiutare gli studenti a riuscire a scuola. “Gli studenti che attraggono sono fortemente motivati a raggiungere il successo dentro e fuori la classe”, ha detto David Hakanson, vice presidente e CIO della SLU, in un comunicato stampa. “Ogni minuto che possiamo salvare i nostri studenti dal dover cercare le informazioni di cui hanno bisogno online è un altro minuto che possono essere focalizzati su ciò che conta di più: la loro educazione”.

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E la privacy?

Per quanto riguarda i problemi di privacy, SLU afferma che poiché utilizza la piattaforma Amazon Alexa for Business, ogni Echo Dot è gestito da un sistema centrale che non è legato a nessun account individuale. Non verranno raccolte informazioni personali quindi l’utilizzo è anonimo. Gli Echo Dots non manterranno inoltre alcuna registrazione di domande che vengono poste. Se uno studente desidera rinunciare all’uso dell’Echo Dot dato a loro, può semplicemente archiviarlo, scollegarlo e accenderlo alla fine dell’anno scolastico. Tuttavia, Amazon Echo ha recentemente fatto pressioni negative sulle minacce alla sicurezza che potrebbe rappresentare. I ricercatori hanno dimostrato come gli hacker potrebbero usarlo per spiare le conversazioni degli utenti – non qualcosa che uno studente desidera nella privacy del proprio dormitorio. Tuttavia, gli studenti fortunati che hanno ottenuto i dispositivi durante un test pilota in primavera li hanno graditi.

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Amazon: potrebbe presto valere 1 trilione come Apple https://www.business.it/amazon-potrebbe-presto-valere-1-trilione-come-apple/ Wed, 22 Aug 2018 08:00:57 +0000 https://www.business.it/?p=30655 Ormai il traguardo è stato raggiunto e superato! Ora lo si può dire di certo: Apple è la prima azienda al mondo il cui valore ha superato la soglia di 1000 miliardi di dollari,

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Ormai il traguardo è stato raggiunto e superato! Ora lo si può dire di certo: Apple è la prima azienda al mondo il cui valore ha superato la soglia di 1000 miliardi di dollari, ovvero di un trilione.  Nessun’altra azienda è mai riuscita a raggiungere un simile traguardo. I suoi titoli, del resto, continuano a salire e si aspetta che presto la Apple riuscirà a raggiungere persino la soglia di 1,1 trilioni. Ma alcuni analisti prevedono che Amazon possa entrare nel club delle aziende da trilioni di dollari. Gli analisti, ora sono pronti a scommettere su un risultato storico per il colosso di Jeff Bezos. A puntare sul gruppo americano del commercio elettronico e del cloud sono in particolare gli analisti di Macquarie, che hanno pubblicato una nota entusiastica alla luce dei risultati messi a segno da Amazon nel primo trimestre del 2018. Le azioni del gigante di gadget retail / cloud / media / consumer sono aumentate di quasi il 65% nel 2018. Gli analisti prevedono che le vendite di Amazon aumenteranno del 32% rispetto a ben $ 265 miliardi quest’anno.

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I segreti del successo di Amazon

Amazon non resta fermo a guardare e, a breve, potrebbe raggiungere o superare Cupertino in questa impresa. Il divario si è rapidamente ridotto tra i valori di mercato delle due società; Apple, da sempre ritenuta la prima azienda a raggiungere 1 trilione di dollari, ha iniziato l’anno con titoli valutati del 50% in più rispetto a quelli di Amazon. Tuttavia, le azioni di Amazon sono aumentate così velocemente aggiungendo “l’equivalente della capitalizzazione totale di Walmart in soli sei mesi“ come riporta la rivista Bloomberg. Solo tre anni fa, Amazon non era nella lista delle migliori 40 aziende, ma questa situazione è cambiata con l’aumento della spesa da investire, dalla vendita online, dalla tecnologia informatica (si pensi ad Amazon Echo) e, più recentemente, dall’acquisto di Whole Foods. Questi affari hanno iniziato presto a dare i propri frutti e, di conseguenza, è aumentato l’entusiasmo degli investitori.

Apple ha occupato il podio fra le aziende di maggior valore negli ultimi sei anni. Nel 2010, in particolare, ha superato Microsoft e nel 2012 ha sottratto il titolo a ExxonMobil. All’inizio di gennaio, la capitalizzazione di Apple ha raggiunto 900 miliardi di dollari, fino ad arrivare a un incremento del valore azionario che ha portato la società a raggiungere il traguardo del trilione di dollari. Alcune proiezioni all’inizio di quest’anno hanno evidenziato la possibilità che Amazon batta Apple. Anche se la maggior parte degli analisti vede ancora Apple come la prima società in grado di mantenere questo traguardo. Tuttavia, dato che il valore delle scorte di Amazon è aumentato, non sembra più così impossibile superare la società di Cupertino.

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Amazon continua a innovare

Amazon, in particolare, continua a innovare, come dimostra anche il programma emergente di advertising che fa concorrenza a Google e Facebook. Oltre 10 mila imprese italiane vendono su Amazon e più di un terzo esportano i loro prodotti soprattutto in Europa e alcune anche in tutto il mondo: nel 2017 queste aziende hanno raggiunto la cifra record di vendite all’estero di oltre 350 milioni di euro. L’azienda di Bezos viene premiata dai suoi azionisti proprio per la strategia di espansione di lungo periodo, che punta alla conquista dei mercati internazionali, con l’Europa in pole position per fare da traino a business multiforme che include l’offerta video e musica in streaming, gli speaker Echo per la casa intelligente, l’assistente vocale Alexa e presto anche un robot domestico.

Oggi Amazon è la seconda più grande azienda americana per capitalizzazione di mercato e sebbene la Apple sia comunque la prima ad aver raggiunto il magnifico traguardo con le sue azioni che crescono di giorno in giorno, non sarà però l’ultima in quanto anche le altre aziende si stanno avvicinando a quel limite. Occorre, quindi, prestare attenzione anche agli inseguitori della Apple, che sono principalmente 4: Amazon, Google, Microsoft, Facebook. Tutte e 4 hanno i propri punti forti e quelli deboli. Anche il loro prezzo sul mercato è ampiamente diverso, ma sono tutte delle aziende ugualmente importanti.

Amazon è un’azienda self-made che si è sviluppata solo come un’attività di puro commercio. Qui è possibile acquistare gli oggetti provenienti anche dai più lontani angoli del mondo. Tutto ciò che serve è semplicemente recarti sul sito di Amazon e dinnanzi a te si aprirà un mondo. Qui puoi acquistare tutto ciò che vuoi, anche dagli articoli più semplice a quelli più complessi o difficili da trovare. Dovrai solo attendere che i funzionari della Amazon trovino l’oggetto dei tuoi desideri e te lo spediscano. Si pensa che avrà comunque una crescita lenta, ma costante, motivo per cui prima o poi comunque sfiorerà e poi supererà il traguardo da 1 trilione di dollari. Il tempo lo farà vedere, ma a noi non resta che attendere. Del resto i piani sono tanti, gli investimenti sono troppi e le idee per il futuro fanno letteralmente impazzire il mercato spingendolo verso quella soglia così tanto agognata e sognata.

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Amazon: Jeff Bezos guadagna $275 milioni al giorno ma i dipendenti sono alla fame https://www.business.it/amazon-jeff-bezos-guadagna-275-milioni-giorno-dipendenti-fame/ Tue, 21 Aug 2018 09:00:00 +0000 https://www.business.it/?p=30628 Il suo patrimonio è cresciuto di 275 milioni di dollari al giorno. Bezos sempre più ricco mentre alcuni dipendenti di Amazon in Usa stentano a vivere secondo Bernie Sanders,

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Il suo patrimonio è cresciuto di 275 milioni di dollari al giorno. Bezos sempre più ricco mentre alcuni dipendenti di Amazon in Usa stentano a vivere secondo Bernie Sanders, senatore del Vermont. A scagliarsi contro il colosso dell’e-commerce e il suo Ceo, Jeff Bezos, è Bernie Sanders, in corsa verso la Casa Bianca. Che Bezos sia l’uomo più ricco del mondo è risaputo, il patrimonio del visionario americano è aumentato di 275 milioni di dollari al giorno nei primi 4 mesi dell’anno secondo Sanders, che punta il dito contro i guadagni record del Ceo di Amazon, reo di guadagnare in soli 10 secondi più di quanto guadagnano i dipendenti in un anno.

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Il punto debole di Amazon

Con un patrimonio netto stimato di 141,9 miliardi di dollari, Jeff Bezos è stato recentemente eletto da Forbes l’uomo più ricco al mondo: un altro motivo che attira le attenzioni di Sanders, e dei Democratici. Le condizioni di lavoro e soprattutto gli stipendi dei dipendenti Amazon sono sempre stati un punto delicato. Amazon è conosciuta in tutto il mondo come una piattaforma di e-commerce inarrestabile. L’unico suo punto debole sono le condizioni di lavoro dei propri dipendenti e soprattutto gli stipendi. Lo stipendio di Jeff Bezos fa rizzare i capelli. Alcuni dipendenti che pur lavorando durante la notte, non guadagnano abbastanza soldi per mantenersi.

Il nemico giurato di Sanders è proprio Bezos, per svariati motivi. A cominciare dal fatto che Amazon “lo scorso anno non ha pagato alcuna imposta federale” per arrivare alle condizioni lavorative denunciate dai dipendenti. La strategia di Sanders funzionerà ancora una volta in vista delle elezioni di mid-term (novembre) e delle prossime presidenziali dove si rinnoverà la sfida a Donald Trump? Il senatore ha ricordato anche che in alcuni Stati i dipendenti devono richiedere i sussidi governativi per mantenere le famiglie. Una presa di posizione non solo contro Amazon, ma verso tutte quelle società che creano profitto, ma i cui lavoratori hanno comunque problemi ad arrivare a fine mese: “Se c’è un nuovo boom dell’economia, perché si lavora di più a salari più bassi che non permettono di risparmiare?”.

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Non solo bassi salari per i dipendenti

Alcuni dipendenti dell’azienda, pur lavorando otto ore durante la notte arrivano a guadagnare un massimo di 1.450 euro al mese. Cifra sicuramente non consona rispetto al lavoro eseguito. Non solo bassi salari non sufficienti a condurre una vita dignitosa, ma anche situazioni al limite della sopportazione come racconta un dipendente: “Mi sono procurato un ernia cercando di andare e tornare dal bagno in un meno di un minuto e trenta secondi, perché Amazon controlla i tempi”. Un accusa che il colosso dell’ecommerce ha respinto. Pensante invece che ai vertici dell’azienda, c’è Jeff Bezos che negli ultimi quattro mesi dell’anno ha aumentato il proprio patrimonio di 275 milioni di dollari al giorno. Significa che il boss dell’azienda, guadagna in 10 secondi più di quanto guadagni un dipendente qualsiasi in un anno intero di lavoro. Moltissimi dipendenti situati in Arizona, Pennsylvania e Ohio devono contare sui sussidi governativi per poter dare da mangiare alla propria famiglia, nonostante abbiano un lavoro. 

Nonostante il tasso di disoccupazione negli Stati Uniti sia arrivato al minimo storico, gli stipendi dei lavoratori continuano a calare e oltre 140 milioni di cittadini non riescono a sostenere i propri bisogni primari. Di conseguenza, a finire nel mirino del senatore in questione sono state per prime le grandi aziende americane, che pagano stipendi a sei zeri ai propri CEO, invece che occuparsi di offrire una stabilità economica alle persone che mandano avanti le aziende, ovvero i dipendenti. Bisogna anche sottolineare che Amazonlo scorso anno non ha pagato alcuna imposta federale. Ammontano a mezzo milione i dipendenti di Amazon, Jeff Bezos in una lettera agli azionisti ha fatto notare che il colosso ha creato 130 mila posti lo scorso anno.

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Amazon Prime Day 2018: tutti i numeri https://www.business.it/amazon-prime-day-2018-successo-problemi/ Thu, 19 Jul 2018 09:09:12 +0000 https://www.business.it/?p=29687 Anche quest’anno il tanto atteso Amazon Prime Day è terminato. Milioni e milioni di utenti si sono riversati sulla piattaforma di e-commerce più famosa al mondo per approfittare degli innumerevoli sconti durati 36 ore. Come ogni anno (questo è il terzo) Amazon registra cifre da record, ma nonostante il successo non sono mancati problemi dell’ultimo… Leggi tutto »Amazon Prime Day 2018: tutti i numeri

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Anche quest’anno il tanto atteso Amazon Prime Day è terminato. Milioni e milioni di utenti si sono riversati sulla piattaforma di e-commerce più famosa al mondo per approfittare degli innumerevoli sconti durati 36 ore.

Come ogni anno (questo è il terzo) Amazon registra cifre da record, ma nonostante il successo non sono mancati problemi dell’ultimo minuto che hanno minato le grandi aspettative dell’azienda.

In primo luogo, disordini tecnici: problemi di connessioni e stabilizzazione si sono verificati soprattutto nelle prime ore, costando al gigante dell’e-commerce circa 1,2 milioni di dollari al minuto. Questi i dati secondo Spencer Millerberg, il fondatore di One Click Retail.

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Pagine rotte, perdite ingenti

In realtà è difficile fare una stima della perdita anche perché i problemi tecnici si sono verificati in modo discontinuo. Alcune pagine di destinazione risultavano rotte mentre altri collegamenti che invitavano potenziali clienti davano errore di pagina. Tutto questo è successo in maniera particolare sulle coste statunitensi (est e ovest) per più di un’ora.

One Click Retail ha quindi fatto sapere che la perdita di vendite effettive dei prodotti su Amazon è equivalsa a 90 milioni di dollari, 99 milioni secondo Bloomberg.

Eppure Amazon ha fatto dichiarazioni positive: nonostante i problemi tecnici, nonostante la perdita in percentuale, la stima dei guadagni è risultata elevata. Come lo sappiamo? Le vendite del Prime Day negli Stati Uniti sono cresciute di più rispetto alle prime 10 ore dello scorso anno rispetto alla promozione annuale delle vendite.

Infatti, secondo le affermazioni ufficiali della multinazionale di Bezos, il Prime Day 2018 ha superato in cifre il Cyber Monday, il Black Friday e perfino il precedente Prime Day. Sai stima che gli utenti abbiamo acquistato globalmente oltre 100 milioni di prodotti durante Inoltre, anche le piccole e medie imprese hanno realizzato vendite per oltre 1 miliardo di dollari. 

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Segreti del successo: perchè il Prime Day resta comunque una data record

I segreti del successo? In primo luogo la durata maggiore dell’evento, che da 30 ore iniziali, è arrivata quest’anno a garantire una copertura di 36 ore.

In secondo luogo, i paesi al quale è stato destinato: quest’anno le nazioni coinvolte nel Prime Day sono state 4 in più rispetto allo scorso anno, come ad esempio l’Australia. 

Inoltre, alcuni paesi sono stati interessati da un raddoppiamento degli affari: l’Italia, il Giappone, il Messico e la Spagna.

Infine l’84% dei marchi sul sito ha esteso i propri sconti a più di un articolo, triplicando l’offerta, registrando così una crescita rispetto all’anno scorso, che aveva effettuato una copertura del 67%.

Quindi, nonostante problemi tecnici e tensioni dell’ultimo minuto, Amazon può dichiararsi ancora una volta soddisfatta. Visti i risultati, il Prime Day avrà lunga vita.

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Amazon Prime Day: grande successo di vendite, nuovo record https://www.business.it/amazon-prime-day-grande-successo-vendite-nuovo-record/ Thu, 19 Jul 2018 08:18:56 +0000 https://www.business.it/?p=29678 Amazon Prime Day 2018 è terminato, ed è stato apparentemente il più grande successo di vendita di Amazon di sempre. Anche se sembrava essere partito male con un sito web e un’app rotti che reindirizzavano nelle relative pagine di errore. Per molti acquirenti, i problemi persistevano per ore. Ma il fallimento non ha cambiato il risultato… Leggi tutto »Amazon Prime Day: grande successo di vendite, nuovo record

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Amazon Prime Day 2018 è terminato, ed è stato apparentemente il più grande successo di vendita di Amazon di sempre. Anche se sembrava essere partito male con un sito web e un’app rotti che reindirizzavano nelle relative pagine di errore. Per molti acquirenti, i problemi persistevano per ore. Ma il fallimento non ha cambiato il risultato finale: il terzo Prime Day di fila che ha rotto tutti i precedenti record di vendite Amazon. Ebbene, l’azienda dell’uomo più ricco del mondo ha annunciato che in 36 ore sono stati venduti ai membri Prime più di 100 milioni di prodotti, registrando un nuovo record che supera non solo il Prime Day 2017, ma anche il Cyber Monday e il Black Friday. In termini prettamente economici, ciò significa che in un giorno e mezzo (dalle 12 del 16 luglio alla mezzanotte del 17) sono stati venduti prodotti per un valore superiore a 1 miliardo di dollari.

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Curiosità sulle 36 ore di shopping

Il colosso di Internet ha detto che gli acquirenti online hanno acquistato oltre 100 milioni di prodotti in tutto il mondo, definendolo il “più grande evento di shopping di sempre“. A Wall Street il titolo Amazon sulle prime ha festeggiato le indiscrezioni sui numeri e le stime degli analisti. Le azioni sono salite ai nuovi massimi di tutti i tempi, forti di un progresso dello 0,6% a quota $1.854. Anche se poi le azioni hanno finito per prendere la strada dei ribassi, l’amministratore delegato Jeff Bezos, che già pochi giorni fa era diventato l’uomo più ricco della storia degli Stati Uniti e il settimo del mondo intero, rischia di arricchirsi ulteriormente.

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I membri principali di tutto il mondo hanno ordinato oltre 100 milioni di prodotti durante il Prime Day 2018, ha detto Amazon. I best-seller di quest’anno sono stati i dispositivi di Amazon: Ecco Dot e Fire Tv Sticks con Alexa Voice Remote. Record di acquisti da parte dei membri Prime in 17 PaesiRecord di iscritti ad Amazon Prime il 16 luglio (più di ogni altro giorno). Fire TV Stick è stato in assoluto il prodotto più venduto. Quest’anno, Amazon ha menzionato che le piccole e medie imprese che vendono su Amazon hanno superato le vendite di $ 1 miliardo. La ricerca di Coresight ha stimato che gli acquirenti spenderebbero 3,4 miliardi di dollari in Prime Day quest’anno, con un aumento di oltre il 40 percento rispetto all’anno precedente.

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In Italia invece le vendite si sono concentrate su: Finish Dishwasher Tabs All in 1 Max, Braun Multi-grooming Kit Precision Trimmer 9-in-1, Hoover Rechargeable Broom 2-in-1 Freedom. Per trovare uno smartphone tra i prodotti di maggior successo durante l’Amazon Prime Day 2018 bisogna andare in India, dove a farla da padrona è stato lo Xiaomi Redmi Y2 nella versione Gold da 32GB. La PlayStation 4 Pro da 1TB ha guidato le vendite in Australia, mentre in Francia, Germania ed Austria il prodotto che è andato per la maggiore è stata la membership PlayStation Plus. Non mancano ovviamente le memory card SanDisk, che hanno avuto successo soprattutto in Spagna, Olanda, Francia e Belgio. Una cosa sembra certa: nonostante l’apertura traballante, il Primo giorno rischia di tornare per un quinto anno. Luglio tende ad essere un mese lento nella vendita al dettaglio, ma Prime Day è riuscito a cambiarlo.

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Amazon: dipendenti in sciopero durante il Prime Day https://www.business.it/amazon-dipendenti-sciopero-durante-prime-day/ Tue, 17 Jul 2018 08:19:32 +0000 https://www.business.it/?p=29591 E’ iniziato il Prime Day, quella giornata promozionale con prodotti in offerta esclusiva per 36 ore per i clienti iscritti allo speciale programma organizzata da Amazon a luglio tutti gli anni dal 2015, quando l’azienda volle festeggiare i suoi 20 anni. Quest’anno il Prime Day sarà segnato da uno sciopero indetto dai dipendenti di Amazon che… Leggi tutto »Amazon: dipendenti in sciopero durante il Prime Day

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E’ iniziato il Prime Day, quella giornata promozionale con prodotti in offerta esclusiva per 36 ore per i clienti iscritti allo speciale programma organizzata da Amazon a luglio tutti gli anni dal 2015, quando l’azienda volle festeggiare i suoi 20 anni. Quest’anno il Prime Day sarà segnato da uno sciopero indetto dai dipendenti di Amazon che si stanno mobilitando in Europa per migliorare le condizioni di lavoro. Le lavoratrici e i lavoratori del maggior centro logistico di Amazon in Spagna, a San Fernando de Henares, vicino a Madrid, hanno cominciato ieri uno sciopero di 72 ore, proprio in corrispondenza con l’Amazon Prime Day, il periodo di maggiore fatturazione dell’impresa statunitense. 

L’atteso giorno dell’Amazon Prime Day, come previsto, è stato contrassegnato anche da agitazioni molto forti da parte dei dipendenti in tutta Europa, che hanno approfittato della grande visibilità del momento per denunciare condizioni di lavoro sulle quali si discute da tempo, all’interno dei magazzini Amazon. Secondo i sindacati, la protesta è stata assecondata dalla maggioranza dei lavoratori. Si legge nel comunicato dei Sindacati: “Fino a mezzanotte, i prezzi scenderanno e aumenteranno i profitti, i dipendenti di Amazon lasceranno il lavoro e chiederanno un contratto collettivo per proteggere la loro salute. Quello in Amazon è un lavoro usurante, camminiamo chilometri ogni giorno e facciamo per otto ore gli stessi gesti in una posizione eretta prolungata.” A fronte del grande successo commerciale della ditta, ormai leader mondiale nel campo delle spedizioni dei più disparati articoli, le condizioni dei lavoratori attirano sempre più l’attenzione dei sindacati e di chi deve vigilare sulle corrette condizioni di lavoro.

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È un lavoro usurante

Azioni europee di blocco su Amazon, in occasione del “Prime Day”, un’operazione di super-promozione, per protestare contro le difficoltà del loro lavoro. Gli affiliati del sindacato protestano contro le condizioni di lavoro all’interno degli stabilimenti e per gli orari di lavoro: “È un lavoro usurante” come abbiamo letto nel comunicato. I dipendenti del più grande centro logistico di Amazon in Spagna hanno iniziato lunedì un nuovo sciopero di tre giorni per rivendicare uno stipendio più alto di quello che il gigante statunitense propone.

Secondo Ana Berceruelo, rappresentante della CCOO, che sostiene di essere la prima unione all’interno dell’azienda a livello nazionale, 1.200 dipendenti hanno partecipato al movimento, “circa l’80%” del personale del centro di San Fernando de Henares, vicino a Madrid. Non male, ammettono i sindacati, anche se la partecipazione sembra essere stata meno consistente che nello sciopero di marzo, che fu un grande successo (praticamente non entrò nessuno). 

La maggior parte dei lavoratori interinali è sottoposta a una grande pressione per ottenere il rinnovo dei contratti che possono durare anche solo poche settimane. In ogni caso, secondo elconfidencial.com, molti di loro ieri sono stati mandati a casa due ore prima per mancanza di lavoro. I dipendenti del centro di San Fernando de Henares avevano già scioperato a marzo per le stesse ragioni, per la prima volta dall’apertura del sito nel 2012.

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Braccia incrociate in Germania per i dipendenti Amazon

I lavoratori tedeschi si sono uniti alle proteste degli spagnoli, in sciopero per tre giorni, e ai polacchi, che hanno deciso di non fare ore extra. Per l’azienda di Seattle la Germania è il secondo mercato più grande dopo gli Stati Uniti. Le richieste sono: migliori condizioni di lavoro e stipendi più alti. Il giorno dei maxi sconti su Amazon, si è aperto tra l’altro con problemi tecnici al sito e all’app del colosso. Infatti la pagina di destinazione per Prime Day non funzionava nella giornata di ieri, risultando inattivi. Quando si faceva clic sulla maggior parte dei collegamenti, i lettori venivano inviati a una pagina di errore o ad una pagina di destinazione che rimandava i lettori alla pagina di destinazione principale. Un duro colpo per Amazon che ha spinto questo evento per settimane.

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Fuori dai cancelli dell’azienda Amazon

Fuori dai cancelli dell’azienda, dalle sei del mattino si concentrano un paio di centinaia di persone che indossano maschere di Jeff Bezos, fondatore e direttore di Amazon, e che cercano di convincere lavoratori e camion a non entrare. La lotta dei lavoratori nasce dalla decisione di Amazon di non rinnovare il contratto particolare di cui godevano i suoi lavoratori per farli entrare nel contratto collettivo della logistica, meno conveniente e applicato ai lavoratori delle altre sedi Amazon in Spagna.

La ragione per la quale a Madrid i lavoratori godevano di uno status migliore è che il centro di San Fernando era stato il primo ad aprire nella penisola. Da dicembre, scaduto il contratto, i lavoratori non ricevono alcun aumento salariale. Secondo Amazon, che in un comunicato ha sostenuto che la maggior parte dei lavoratori è rimasto al proprio posto di lavoro e che i camion sono entrati e usciti regolarmente dal centro, i numeri forniti dai sindacati non sarebbero reali. Sembra che ad ogni buon conto l’azienda abbia spostato nei giorni scorsi molta mercanzia in altri centri, soprattutto quello di El Prat del Llobregat, vicino a Barcellona, per minimizzare l’impatto dello sciopero in questa data chiave per il gigante degli acquisti online. I sindacati sottolineano che questi spostamenti certamente sono stati onerosi per l’azienda.

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Amazon Prime Day Italia 2018: tutto quello che c’è da sapere https://www.business.it/amazon-prime-day-italia-2018-tutto-quello-che-ce-da-sapere/ Mon, 16 Jul 2018 10:14:18 +0000 https://www.business.it/?p=29570 16 luglio 2018, il giorno che tutti gli appassionati di e-commerce aspettavano: oggi è l’Amazon Prime Day, inizierà ufficialmente alle 12 e terminerà alla mezzanotte di domani. 36 ore di sconti, offerte e saldi, per celebrare quello che Amazon ha inaugurato 3 anni fa per la prima volta: un giorno e mezzo durante il quale… Leggi tutto »Amazon Prime Day Italia 2018: tutto quello che c’è da sapere

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16 luglio 2018, il giorno che tutti gli appassionati di e-commerce aspettavano: oggi è l’Amazon Prime Day, inizierà ufficialmente alle 12 e terminerà alla mezzanotte di domani.

36 ore di sconti, offerte e saldi, per celebrare quello che Amazon ha inaugurato 3 anni fa per la prima volta: un giorno e mezzo durante il quale si possono acquistare tanti, tantissimi prodotti a prezzi ridotti!

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Amazon Prime: cos’è

In primo luogo, per approfittare delle offerte dell’Amazon Prime Day, occorre essere registrati (di conseguenza abbonati)  ad Amazon Prime.

Se non siete ancora iscritti, la registrazione è semplice e veloce: basta inserire i propri dati e Amazon consegnerà gratuitamente e velocemente per i primi 30 giorni. Dopodiché l’abbonamento costerà meno di 5 euro al mese (4,99%). Con Amazon Prime si ha quindi diritto a consegne illimitate, che garantiscono velocità (tra 1 e 3 giorni di consegna). Basta inserire il cap dell’indirizzo al quale si desidera destinare i prodotti  e capire quale copertura è servita dalle spedizioni in tutta Italia.

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Consegne veloci e teppistiche di consegna ridotte non sono gli unici vantaggi di Prime: si potrà infatti usufruire in anticipo di 30 minuti rispetto agli altri abbonati alle Offerte lampo.

Amazon Prime offre quindi numerosi benefici, che includono cinema e libri. Come? Se si è abbonati ad Amazon Prime si ha diritto, in maniera gratuita (compresa quindi nell’abbonamento) alla visione di film e serie tv in streaming incluse anche alcune esclusive prodotte proprio da Prime Video. La visione è disponibile sullo schermo Tv, piuttosto che sui dispositivi utilizzati quotidianamente come tablet o pc. Inoltre, con Kindle, Amazon Prime offre una selezione di libri da leggere, regolarmente aggiornati.

I vantaggi non terminano qui: Prime Photos, sempre compreso nell’abbonamento, dà la possibilità di caricare le immagini su Amazon Drive, contando quindi su un archivio sicuro, sempre disponibile e accessibile.

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Amazon Prime Day 

Dopo essersi iscritti, si può avere accesso a tutti gli sconti del Prime Day, quest’anno disponibili in due fasi: moltissimi articoli saranno scontati proprio da oggi alle 12, mentre altri dalla mezzanotte di stasera. Tutti continueranno fino a domani e termineranno alla mezzanotte del 17 luglio. I prodotti appartengono ad infinite categorie: casa, macchina, tempo libero, sport, giochi, abbigliamento.. non resta che l’imbarazzo della scelta!

Amazon Prime Day è nato nel 2015, festeggia quest’anno la terza edizione. Un successo senza precedenti, registrando enorme soddisfazione da parte dei clienti e guadagni esorbitanti da parte della multinazionale, superando perfino i dati dello scorso black friday.

Cosa aspettate? L’Amazon Prime Day è iniziato!

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Amazon: creerà 1700 posti di lavoro in Italia entro la fine dell’anno https://www.business.it/amazon-creera-1700-posti-lavoro-italia-entro-fine-anno/ Tue, 10 Jul 2018 08:25:20 +0000 https://www.business.it/?p=29384 Amazon punta ancora forte sull’Italia. Previsti nuovi investimenti per rafforzare la sua presenza nel nostro Paese, con una crescita occupazionale importante. Quantificata dall’azienda in 1.700 nuovi posti di lavoro (a tempo indeterminato) creati sul territorio nazionale entro la fine del 2018.Il colosso dell’ecommerce chiuderà il 2018 con 5200 dipendenti, contro i 3500 di fine 2017. Nuove opportunità di lavoro destinate… Leggi tutto »Amazon: creerà 1700 posti di lavoro in Italia entro la fine dell’anno

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Amazon punta ancora forte sull’Italia. Previsti nuovi investimenti per rafforzare la sua presenza nel nostro Paese, con una crescita occupazionale importante. Quantificata dall’azienda in 1.700 nuovi posti di lavoro (a tempo indeterminato) creati sul territorio nazionale entro la fine del 2018.Il colosso dell’ecommerce chiuderà il 2018 con 5200 dipendenti, contro i 3500 di fine 2017. Nuove opportunità di lavoro destinate a persone con ogni tipo di esperienza, istruzione e livelli di competenza, dagli ingegneri e sviluppatori di software fino agli operatori di magazzino.

Molti dei ruoli sono disponibili nei nuovi centri di distribuzione che sono stati aperti nell’autunno 2017 a Passo Corese (Rieti) e a Vercelli così come nel centro di distribuzione a Castel San Giovanni (Piacenza), nel customer service di Cagliari, nel centro di sviluppo di Torino e nella nuova sede direzionale a Milano che vedrà salire ad oltre 600 i dipendenti entro la fine dell’anno. Dal 2010 Amazon ha investito oltre 1,6 miliardi di euro in Italia. I “1.700 nuovi dipendenti rafforzeranno i nostri team italiani per assicurare consegne più veloci”, sottolinea in una nota Mariangela Marseglia, Country Manager Amazon Italia e Spagna.

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Posizioni aperte

Dopo l’apertura di due nuovi centri di distribuzione a Passo Corese e Vercelli e di cinque depositi di smistamento in tutta Italia nel 2017, facendo il punto sulla logistica, Amazon ricorda che ha aperto quest’anno tre nuovi depositi di smistamento – a Buccinasco (Milano), Burago (Monza e Brianza) e Roma – e aprirà un nuovo centro di smistamento a Casirate d’Adda in cui saranno assunti 400 dipendenti in tre anni. Le nuove opportunità di lavoro dunque, interesseranno diversi profili.

Oltre all’assunzione di responsabili operativi, ingegneri, specialisti nelle risorse umane, specialisti IT e di operatori che prelevano, imballano e spediscono gli ordini dei clienti, l’azienda sta assumendo anche ruoli altamente qualificati per il Tech Center di Vercelli focalizzati sul l’implementazione di processi tecnologici dei nostri centri di distribuzione. “Siamo impegnati a investire in Italia per migliorare continuamente i servizi che offriamo ai nostri clienti e per portare innovazione, in tutta Europa e in Italia, attraverso la ricerca e lo sviluppo in particolare negli ambiti del machine learning e della robotica ha dichiarato Mariangela Marseglia.

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Quest’anno poi, il colosso dell’ecommerce è salito al quarto posto nella classifica dei datori di lavoro più attrattivi, realizzata da Universum in base alle risposte di oltre 38mila studenti di università italiane. Nella sede direzionale di Milano Porta Nuova, per esempio, il numero dei dipendenti salirà a 600, con l’inserimento di account manager, ingegneri, specialisti del cloud, e diversi altri profili digitali. Inoltre, Amazon continuerà ad assumere per il suo centro di sviluppo di Torino, impegnato in nuovi progetti su Alexa, Amazon Echo e Amazon Fire. Attualmente sono in corso le selezioni per l’assunzione di ricercatori nell’ambito del riconoscimento vocale e della comprensione del linguaggio naturale.

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Retribuzione e benefit

Tutti i dipendenti Amazon che lavorano nei centri di distribuzione, nel customer service o negli uffici corporate, sottolinea la società, “ricevono una retribuzione competitiva e un pacchetto completo di benefit, compresa l’assicurazione medica privata dal primo giorno di lavoro, assicurazione sulla vita, uno sconto per acquisti su Amazon e un piano pensionistico aziendale”. Amazon offre inoltre ai dipendenti dei centri di distribuzione un programma innovativo chiamato Career Choice “che copre per quattro anni fino al 95% dei costi della retta e dei libri per corsi di formazione scelti dal personale, fino ad un massimo di 8.000 euro”.

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Amazon Prime day 2018, svelata la data, arriva con più offerte https://www.business.it/amazon-prime-day-2018-svelata-data-arriva-piu-offerte/ Tue, 03 Jul 2018 08:20:08 +0000 https://www.business.it/?p=29156 E’ ufficiale. Amazon ha finalmente svelato la data del Prime Day 2018. A chi non conoscesse questa ricorrenza proposta ormai ogni anno da Amazon, ricordiamo che si tratta di una giornata durante la quale tantissimi articoli saranno messi in sconto sulle pagine del colossale sito di e-commerce per gli utenti iscritti al servizio Prime. Sarà un evento di 36 ore… Leggi tutto »Amazon Prime day 2018, svelata la data, arriva con più offerte

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E’ ufficiale. Amazon ha finalmente svelato la data del Prime Day 2018. A chi non conoscesse questa ricorrenza proposta ormai ogni anno da Amazon, ricordiamo che si tratta di una giornata durante la quale tantissimi articoli saranno messi in sconto sulle pagine del colossale sito di e-commerce per gli utenti iscritti al servizio Prime. Sarà un evento di 36 ore con offerte che inizieranno lunedì 16 luglio alle 12:00 PT / 3 PM ET e dureranno fino a mercoledì 18 luglio alle 3:00 ET per il quarto ingresso in quella che è diventata una tradizione annuale di offerte e sconti su una grande varietà di prodotti, con prezzi ridotti su tutto, dalla TV alle cuffie, ai videogiochi, ai laptop, ai prodotti Amazon Echo. Le offerte Prime Day sono disponibili negli Stati Uniti, Regno Unito, Spagna, Messico, Giappone, India, Italia, Germania, Francia, Cina, Canada, Belgio e Austria come l’anno scorso, con Australia, Singapore, Paesi Bassi e Lussemburgo ora incluso.

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Cos’è il giorno di Amazon Prime?

Amazon Prime Day è un evento online che dura tutto il giorno e che ha debuttato il 15 luglio 2015 per celebrare il ventesimo compleanno di Amazon. Amazon lo ha descritto come un “evento di shopping globale, che offre più offerte del Black Friday, esclusivamente per i membri Prime”. Tuttavia, se non hai un account Prime, puoi registrarne uno. Ci aspettiamo inoltre che Amazon offra una miriade di offerte esclusive. Lo scopo di Prime Day è semplice: promuovere il servizio di abbonamento Prime di Amazon, che ha subito un aumento dei prezzi all’inizio di questa primavera.

Gli studi hanno dimostrato che i clienti Prime spendono più del doppio di quanto non facciano i non membri, quindi non c’è da meravigliarsi che Amazon stia cercando di diffondere il primo amore il più possibile. Prime Day è stato un enorme successo per Amazon. Nel 2017, l’evento di 30 ore ha visto una crescita delle vendite di oltre il 60% rispetto a Prime Day 2016. Secondo Amazon, “decine di milioni” di membri Prime hanno effettuato un acquisto su Prime Day 2017, che era superiore del 50% rispetto a Prime Giorno 2016. L’evento è stato il giorno di shopping più importante per molti dispositivi Amazon inclusi i tablet Echo, Fire e Kindle. Tuttavia, secondo Amazon l’oggetto più acquistato della società nel primo giorno del 2017 è stato l’Echo Dot. 

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Controllo del prezzo

L’unica cosa più importante da considerare in Prime Day è se “l’affare” che hai è in realtà un affare. Proprio come il Black Friday, molti dei cosiddetti sconti sono in realtà solo il normale prezzo al dettaglio di un prodotto, specialmente quando si tratta di gadget più vecchi, che non saranno venduti per il prezzo “suggerito” che Amazon elenca. Assicurati di confrontare i prezzi con altri rivenditori o, meglio ancora, utilizza uno strumento di monitoraggio dei prezzi di Amazon come CamelCamelCamel per assicurarti di ottenere le migliori offerte.

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Quali offerte includerà

Quest’anno l’evento del Primo giorno includerà anche le offerte di Whole Foods. I membri Prime degli Stati Uniti riceveranno un ulteriore 10 percento di sconto su centinaia di articoli in vendita e “sconti profondi” su determinati prodotti. I titolari di carte Visa di Amazon Prime Rewards riceveranno il doppio dei premi – il 10% di sconto – fino a $ 400 negli acquisti di Whole Foods. Insomma se state pianificando un acquisto vale la pena attendere, per la precisione il prossimo 16 luglio alle ore 12 quando partirà l’Amazon Prime Day 2018, che andrà poi avanti per tutta la giornata successiva, come da tradizione. Ovviamente tra i prodotti interessati ci saranno anche smartphonenotebookfotocamereaccessori geek e perifericheTuttavia, alcune offerte sono già in diretta prima del Prime Day, dove già da oggi saranno riportare le prime “pre-offerte”. Ecco quelle già attive:

Tablet Amazon Fire con sconti fino al 54%

-25% di sconto su accessori per Kindle e Fire

-20% di sconto sui prodotti alimentari a marchio Amazon

-20% di scotto sui prodotti Amazon Basics

-Fino al 30% di sconto sui prodotti Amazon Pantry

-4 mesi di Amazon Music Unlimited a 0,99€

7€ di buono sconto acquistando almeno 20€ di libri

-3 mesi di Kindle Unlimited a 0€

-10€ di sconto sul prossimo acquisto di almeno 25€ installando Amazon Assistant da clienti Prime

-Echo Show : risparmia $ 100 (normalmente $ 229)

-Prime Video, DVD e Blu-ray : risparmia fino al 50 percento su determinati film e programmi TV

-Twitch Prime : centinaia di ore di gioco gratuito e possibilità di vincere un gioco per PC gratuito ogni giorno fino al 18 luglio e altro ancora

-Audible : primi tre mesi per $ 4,95 / mese (65% di sconto)

E tante altre. Oltre a questo, i membri di Amazon Prime possono usufruire dei vantaggi esistenti tra cui consegna gratuita di un giorno, consegna scontata nello stesso giorno, accesso a Prime Video, accesso a Prime Music, offerte esclusive e consegna in 2 ore su Prime Now.

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Amazon: acquista PillPack farmacia online https://www.business.it/amazon-acquista-pillpack-farmacia-online/ Mon, 02 Jul 2018 08:30:19 +0000 https://www.business.it/?p=29109 Amazon sta acquistando PillPack per circa $ 1 miliardo,  famosa farmacia online che permette le consegne a domicilio dei farmaci pre-dosati, probabilmente la farmacia “online” più innovativa del momento. L’azienda dell’e-commerce avrebbe pensato fortemente ad introdursi nel settore delle farmacie a suo modo. Questo ha già in qualche modo spaventatole grandi catene farmaceutiche americane, le quali dopo… Leggi tutto »Amazon: acquista PillPack farmacia online

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Amazon sta acquistando PillPack per circa $ 1 miliardo,  famosa farmacia online che permette le consegne a domicilio dei farmaci pre-dosati, probabilmente la farmacia “online” più innovativa del momento. L’azienda dell’e-commerce avrebbe pensato fortemente ad introdursi nel settore delle farmacie a suo modo. Questo ha già in qualche modo spaventatole grandi catene farmaceutiche americane, le quali dopo l’annuncio, hanno subito una durissima battuta di arresto in Borsa. Tj Parker, uno dei fondatori della PillPack, si è dichiarato entusiasta dell’acquisizione da parte di Amazon e non vede l’ora di poter lavorare a fianco del colosso dell’e-commerce. L’operazione di acquisizione dovrebbe completarsi nella seconda metà del 2018. Secondo quanto riportato dal The Wall Street Journal, Amazon avrebbe battuto sul tempo Walmart che stava corteggiando da tempo PillPack. Si sa che in questo Jeff Bezos sembra possedere un qualcosa in più rispetto agli altri e in questo caso proprio il CEO di Amazon si è preso anche una piccola rivincita sempre su Walmart che di recente aveva soffiato da sotto il naso FlipKart. Amazon è pronta a consegnare porta a porta anche le medicine

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Chi è PillPack

PillPack, che dispone di un migliaio di dipendenti – contro ad esempio i 235mila del colosso Walgreens – ha sviluppato un sistema di gestione dei medicinali innovativo. In pratica il cliente attiva un account, indica i farmaci che usa normalmente e la sua farmacia di riferimento (che detiene le prescrizioni mediche), fornisce i propri dati assicurativi e quelli di pagamento. Dopodiché PillPack consegna al cliente un dispositivo che contiene tutti i medicinali correttamente divisi per giorno in bustine etichettate. In questo modo basta sfilare quotidianamente dalla bocca del dispender ogni bustina. Grazie a una app per smartphone è possibile gestire poi i nuovi ordini per la ricarica e ricevere la consegna in pacco anonimo direttamente a casa. Nel caso di cambiamento di prescrizioni o scadenze il proprio medico può direttamente contattare l’azienda.

Insomma, una grande comodità soprattutto per gli anziani o chi se ne prende cura. “La squadra visionaria di PillPack ha una combinazione di forte esperienza farmaceutica e un focus sulla tecnologia”, sostiene Jeff Wilke, capo del settore consumer di Amazon. “Siamo entusiasti di vedere cosa potremo fare insieme per i clienti nel tempo”. L’accordo PillPack darà a Amazon un vantaggio in campo farmaceutico, un’area che si è dimostrata resistente a prezzi bassi e interruzioni. Gli analisti ipotizzano che Amazon possa calzare la farmacia online in una nuova offerta per gli abbonamenti Prime.

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L’acquisizione di Amazon

Questo accordo dunque, conferma l’interessamento di Amazon nel settore della vendita dei farmaci, dichiarando guerra al retail tradizionale anche in un campo particolarmente difficile. PillPack si occupa del confezionamento e della consegna di medicinali: il suo sito è autorizzato a spedire prescrizioni in 49 stati americani. Il suo fatturato si aggira intorno ai 100 milioni di dollari. Questo servizio potrebbe essere tremendamente utile per le persone che assumono più farmaci. L’acquisizione di Amazon potrebbe aiutare PillPack a crescere (attualmente vanta solo 1.000 dipendenti). PillPack, nel frattempo, è già autorizzato a fornire farmaci a tutti i 50 stati degli Stati Uniti, aiutando Amazon a superare gli ostacoli normativi che potrebbero aver complicato la sua incursione nel settore dei farmaci da prescrizione.

Il CEO italiano di Walgreens Boots Alliance, Stefano Pessina, ha comunque sottolineato come la sua azienda non è particolarmente colpita dall’acquisizione di Amazon visto che il mondo delle farmacie è decisamente più complesso di una semplice consegna online di medicine. Sappiamo, ma soprattutto abbiamo visto, che quando Amazon decide di scendere in campo non lo fa solo per carpire il terreno ma lo fa con convinzione e praticamente sempre è riuscita a realizzare un successo di quello che ha progettato. A dire il vero, Amazon rimane il rivenditore da battere, anche se ha aumentato il prezzo di adesione Prime del 20% a maggio a $ 119. Subito dopo, il titolo ha toccato nuovi massimi mentre gli investitori scommettono su Amazon mantenendo il primato con i consumatori e la concorrenza. Vedremo dunque se anche con le farmacie riuscirà a modificare nuovamente il mercato e a renderlo per la prima volta non solo fisico ma anche “online”.

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Amazon, ti sta cercando per avviare attività di consegna https://www.business.it/amazon-cercando-avviare-attivita-consegna/ Fri, 29 Jun 2018 08:21:36 +0000 https://www.business.it/?p=29063 Amazon dice di voler reclutare imprenditori per costruire una rete nazionale di piccole società di consegna indipendenti – guidando i furgoni in leasing con il marchio Amazon. L’azienda vuole aiutare a lanciare le piccole imprese negli Stati Uniti dedicate a portare i pacchetti nell’ultimo passaggio del loro viaggio: dai centri di smistamento Amazon locali ai… Leggi tutto »Amazon, ti sta cercando per avviare attività di consegna

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Amazon dice di voler reclutare imprenditori per costruire una rete nazionale di piccole società di consegna indipendenti – guidando i furgoni in leasing con il marchio Amazon. L’azienda vuole aiutare a lanciare le piccole imprese negli Stati Uniti dedicate a portare i pacchetti nell’ultimo passaggio del loro viaggio: dai centri di smistamento Amazon locali ai clienti che li hanno ordinati. Amazon promette consegne veloci, soprattutto per i membri Prime che potrebbero non essere soddisfatti di ricevere i loro acquisti in ritardo quando devono pagare $ 20 in più per un abbonamento in corso. Per essere in grado di tenere il passo con la domanda e rimanere fedele alla sua parola, il titano dell’e-commerce ha lanciato un’iniziativa che incoraggia le persone a iniziare le proprie attività di consegna di piccoli pacchi per l’azienda. Il progetto Amazon Delivery Service Partner offre agli imprenditori veicoli con marchio Amazon scontati per consegna, uniformi di marca, carburante e copertura assicurativa completa, tra le altre cose, per un investimento minimo di $ 10.000.

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Il nuovo programma di Amazon

Amazon sta cercando di espandere le proprie operazioni logistiche e di risolvere le consegne dell’ultimo miglio offrendo alle piccole imprese strumenti chiavi in mano per avviare le società di consegna. Per il gigante dell’e-commerce, lo sforzo vale la pena se può espandere i servizi di consegna. Il colosso dell’e-commerce ha annunciato il suo nuovo programma Delivery Service Partners. Ogni unità di consegna inizierà la propria giornata in una delle 75 stazioni attuali di Amazon negli Stati Uniti, dove i pacchi ordinati da Amazon.com vengono raccolti dai conducenti che indossano camicie con colletto blu con un logo Amazon e cappelli neri. 

Gli algoritmi determineranno quali pacchetti vengono inviati a queste stazioni di consegna e che vengono inviati ad altri partner di consegna, come FedEx e UPS. “Si tratta di ridimensionare i costi in modo efficace”, ha affermato Dave Clark, vicepresidente senior di Amazon Worldwide Operations, aggiungendo che il nuovo programma di distribuzione contribuirà a far fronte alla crescita dell’e-commerce. “Dovremo soddisfare questa crescita e sta superando la crescita dei nostri fornitori principali “. In teoria, l’espansione di Amazon con le piccole imprese di logistica aziendale potrebbe migliorare la consegna, l’adempimento e il servizio clienti in giornata.

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Quanto potrebbero guadagnare i partecipanti?

La compagnia dice anche che i partecipanti hanno il potenziale per guadagnare fino a $ 300.000 di profitti ogni anno per una flotta di 40 veicoli. Coloro che scelgono di andare fuori tutto e ottenere 40 furgoni per i loro affari dovrebbero ovviamente sborsare più soldi,  soprattutto perché hanno bisogno di assumere circa 100 conducenti per gestire le cose senza problemi. Dave Clark, VP senior di Amazon per le operazioni a livello mondiale, ha dichiarato al New York Times che spera di ottenere centinaia di iscrizioni nel corso del prossimo anno. Se diventa un successo negli Stati Uniti, potrebbe essere distribuito in altri paesi in tutto il mondo.

Amazon ha dichiarato di avere accordi esclusivi per l’acquisto di furgoni di marca, assicurazione, dispositivi palmari e altri servizi. Il gigante dell’e-commerce offre anche formazione a partire da Seattle per una settimana e poi due sul campo con i proprietari esistenti. Sono inclusi strumenti tecnologici, supporto on-demand e migliori pratiche logistiche. È l’ultimo tentativo di Amazon di ottenere un maggiore controllo della rete di consegna al centro della sua attività Prime, che spedisce 5 miliardi di pacchi all’anno a livello globale. Quindi cosa aspetti! Puoi fare domanda per avviare la tua piccola attività, consegnando pacchetti Amazon Prime in furgoni e uniformi con marchio Amazon.

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Amazon Prime, il servizio sbarca in Australia https://www.business.it/amazon-prime-novita-australia/ Tue, 19 Jun 2018 10:37:23 +0000 https://www.business.it/?p=28755 Ci è voluto molto tempo prima che gli australiani ottenessero Amazon e ancora più tempo per ottenere il servizio Prime. Già presente e largamente utilizzato negli Usa e in Europa, adesso è finalmente arrivato anche il momento del continente australiano. Il programma di iscrizione è finalmente disponibile nel paese dei canguri: offre la consegna gratuita… Leggi tutto »Amazon Prime, il servizio sbarca in Australia

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Ci è voluto molto tempo prima che gli australiani ottenessero Amazon e ancora più tempo per ottenere il servizio Prime. Già presente e largamente utilizzato negli Usa e in Europa, adesso è finalmente arrivato anche il momento del continente australiano.

Il programma di iscrizione è finalmente disponibile nel paese dei canguri: offre la consegna gratuita sui prodotti e l’accesso a Prime Video, oltre ad ulteriori servizi come Twitch Prime e Prime Reading.

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Amazon Prime Australia: servizi

Ciò significa che i clienti potranno finalmente ottenere la consegna gratuita su milioni di prodotti locali e internazionali, ottenere l’accesso all’esclusiva Prime, che offre contenuti di serie originali,  film e spettacoli televisivi, ed avere in più l’accesso ad oltre 1.000 e-book con il Primo Reading, benefici per i giocatori con Twitch Prime e, ovviamente l’accesso alla consegna con priorità già scontata.

La cosa rilevante da notare è il fatto che l’abbonamento negli Stati Uniti costa esattamente il doppio di quello che i clienti australiani pagando in patria. Un po’ di sconto è possibile da una nazione all’altra, ma un costo di riduzione della metà salta subito all’occhio!

Ricordiamo però che il servizio Prime, in Australia offre solo la consegna “business” gratuita nell’arco di due giorni, mentre per gli Stati Uniti, Amazon riesce a garantire addirittura la consegna gratuita nello stesso giorno o, al limite, il giorno successivo.
Tuttavia, Australian Prime ha un vantaggio: i clienti possono beneficiare della consegna gratuita per ordini internazionali superiori a $ 49.

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Prime Australia, cosa cambia

Quindi ci è voluto parecchio tempo prima che gli australiani potessero usufruire dei noti servizi Amazon. Ma visto che Prime era già  ampiamente apprezzato sia negli Usa sia in Europa, l’Australia potrà smettere di invidiare gli altri paesi e godersi le consegne in tranquillità. 

La spedizione di due giorni è effettivamente disponibile in tutte le principali città, ad eccezione di Darwin ed alcune città più interne come Albury-Wodonga, Bendigo, Gold Coast, e Newcastle. In località più remote, i membri Prime potranno comunque ricevere la spedizione gratuita, che sarà veloce prendendo quattro o cinque giorni di massima.

Siamo davvero orgogliosi di offrire agli australiani il più ampio set di vantaggi Prime al momento più fornito e completo rispetto agli altri paesi del mondo“, ha dichiarato Jamil Ghani, Vice Presidente di Prime International Amazon.

Questo è solo l’inizio per Prime in Australia, perché continueremo a migliorare Prime, aggiungendo ancora più selezione e ulteriori vantaggi.

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Amazon accordo con Poste Italiane: cosa cambia per le consegne https://www.business.it/amazon-accordo-con-poste-italiane-cosa-cambia-per-le-consegne/ Thu, 14 Jun 2018 09:51:25 +0000 https://www.business.it/?p=28518 In attesa dei droni Amazon ha stretto un accordo con Poste Italiane per la consegna degli ordini effettuati dai clienti del colosso sul sito di e-commerce. Cosa cambia quindi nel prossimo futuro e come viene rivoluzionato il mondo delle consegne? Vi sono numerose novità in merito che sicuramente faranno la gioia dei numerosi clienti Amazon… Leggi tutto »Amazon accordo con Poste Italiane: cosa cambia per le consegne

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In attesa dei droni Amazon ha stretto un accordo con Poste Italiane per la consegna degli ordini effettuati dai clienti del colosso sul sito di e-commerce. Cosa cambia quindi nel prossimo futuro e come viene rivoluzionato il mondo delle consegne? Vi sono numerose novità in merito che sicuramente faranno la gioia dei numerosi clienti Amazon sparsi per tutta Italia. Il contratto triennale, ma rinnovabile per un ulteriore biennio, stipulato fra Amazon e Poste Italiane prevede, fra le altre cose, una consegna serale fino alle 19:45, ma soprattutto la possibilità che i pacchi vengano recapitati comodamente a casa perfino nel fine settimana. Cosa cambia per Poste Italiane e cosa, invece, per Amazon? Per il colosso statunitense quasi nulla, per quello italiano, invece, tutto. Con il declino delle consegne delle normali lettere, infatti, il mercato di Poste Italiane era in fase di grossa crisi. Ora, grazie ad una diversificazione dei servizi, ma soprattutto ad un arricchimento della propria offerta, la società che si occupa della gestione del servizio postale italiano potrà vivere una nuova ‘età dell’oro’. In fin dei conti i numeri parlano chiaro. L’e-commerce è in continua crescita. E’ questo il settore giusto dove cercare, quindi, di implementare il proprio business.

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Amazon accordo con Poste Italiane: un po’ di numeri

Cosi come si evince dalla nota stampa diffusa da Poste Italiane verrà sfruttata al massimo la capillare presenza territoriale della società che si occupa della gestione del servizio postale italiano. L’accordo con il colosso statunitense prevede l’impiego di circa 30 mila portalettere che verranno impegnati nelle attività di recapito. Verranno, però, coinvolti anche i lavoratori del corriere espresso SDA e la flotta MistralAir. Si tratta delle due compagnie del gruppo che già oggi operano sul territorio per le varie consegne.
Il contratto firmato con Amazon va quindi ad implementare gli sforzi di Poste Italiane di cambiare rotta e di rivoluzionare il mondo delle consegne. Il piano di ammodernamento del colosso italiano prevede che nel 2018 si arrivino a raggiungere i 50 milioni di pacchi consegnati e che nel 2022 il numero possa raddoppiare arrivando così a quota 100 milioni di pacchi consegnati. Obiettivi ambiziosi, ma, anche grazie ad Amazon, non irraggiungibili.
Per ora pare che i centri coinvolti per le nuove modalità di recapito pacchi siano 71 e che siano dislocati a Genova, Milano, Torino e Roma. Entro fine mese, però, Poste Italiane conta di completare l’ammodernamento dei vari centri di tante altre regioni e di raggiungere una completa operatività.
Riuscirà però l’accordo con Amazon e la consegna degli ordini effettuati su internet ad aiutare Poste Italiane a combattere una pericolosissima fase di declino dettata, ormai, dalla quasi assenza di consegne delle normali missive? I dati relativi al fatturato dell’e-commerce in Italia fanno ben sperare. Si parla infatti di un fatturato che si aggira sui 23,6 miliardi di euro nel 2017 e che pare in già in netta crescita per il 2018.
Da gennaio ad oggi, infine,  Poste Italiane ha già consegnato 15,9 milioni di pacchi.  Pare quindi che la scelta di puntare più sulla consegna dei pacchi che sulle lettere per il rilancio del Gruppo sia da considerarsi più che positiva.
Si spera, però, che in Italia non succeda quanto accaduto in America. L’accordo fra Amazon e il servizio postale americano, però, è finito nel mirino di Trump. Il Presidente ha puntato il dito contro il colosso di Bezos accusandolo di: “prosciugare il servizio postale di denaro che non può permettersi di perdere“. 

Amazon e le consegne: tutte le nuove strategie

Secondo gli esperti del settore, a causa degli aumenti dei costi riguardanti le spedizioni, Amazon sta cercando in tutti i modi di implementare strategie alternative che possano aiutare il colosso statunitense a incrementare nuovamente i guadagni. Oltre Oceano si sta studiando un sistema di consegna pacchi, ovvero degli ordini ricevuti dal portale di e-commerce, attraverso l’utilizzo dei droni. Pare questa una delle strade migliori tanto che anche altre aziende stanno cercando di sviluppare progetti affini.

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Amazon ha bisogno dei droni per sopravvivere https://www.business.it/amazon-ha-bisogno-dei-droni-per-sopravvivere/ Sat, 09 Jun 2018 17:13:01 +0000 https://www.business.it/?p=28253 Un sogno, ma anche una necessità. Amazon ha bisogno dei droni per sopravvivere ed è quindi bene che continui ad implementare gli sforzi per portare a termine tale progetto. Ciò che sembrava essere pura utopia, anzi pura fantascienza, potrà diventare, anzi dovrà diventare ben presto realtà. Il colosso guidato da Bezos arriverà a risparmiare parecchi soldi… Leggi tutto »Amazon ha bisogno dei droni per sopravvivere

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Un sogno, ma anche una necessità. Amazon ha bisogno dei droni per sopravvivere ed è quindi bene che continui ad implementare gli sforzi per portare a termine tale progetto. Ciò che sembrava essere pura utopia, anzi pura fantascienza, potrà diventare, anzi dovrà diventare ben presto realtà. Il colosso guidato da Bezos arriverà a risparmiare parecchi soldi se riuscirà a trovare il modo per consegnare pacchi e pacchetti tramite droni.
Secondo chi ha fatto i conti in tasca ad Amazon pare proprio che l’attività di e-commerce dell’azienda nel Nord America abbia portato a casa, nello scorso trimestre un margine operativo di appena il 3,7%. Il dato riguardante, invece, l’e-commerce internazionale ha segnato una perdita operativa di 622 milioni di dollari. Nello stesso periodo, solo un anno fa, invece, la cifra si era arrestata sui 481 milioni di dollari.
Cosa significa tutto ciò? Ebbene sembrerà strano ma Amazon guadagna molto poco a causa di un rapido aumento dei costi delle spedizioni. Per massimizzare il guadagno è quindi chiaro come Amazon debba abbattere i costi di spedizione. Ecco spiegato quindi il motivo per il quale il colosso, nonostante il continuo successo ottenuto a livello mondiale, debba spingere di più sulla realizzazione delle consegne con i droni. Senza dimenticare gli attriti con l’amministrazione Trump, che indaga su un presunto accordo di favore tra il Servizio Postale Federale e il colosso dell’e-commerce.

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Amazon e il costo delle spedizioni: droni si o droni no?

Bezos avrebbe già risolto gran parte dei suoi problemi ed avrebbe aumentato i guadagni se solo avesse già potuto iniziare a consegnare pacchetti e pacchettini con l’utilizzo dei droni. Perché? Così come dicevamo poco fa, leggendo i bilanci trimestrali di Amazon, emerge come i costi di spedizione abbiano rappresentato circa un quinto del costo riguardante le vendite. Si parla all’incirca di una spesa di 6 miliardi di dollari e di costi aumentati a ritmo allarmante da un trimestre all’altro. Possibile che un’azienda che vuole vendere i propri prodotti su internet e farli recapitare a casa ai propri clienti debba spendere così tanto per poter sostenere il proprio business?
Pare di sì. Oltre a ciò, fino ad ora, Amazon ha potuto solamente rimanere a guardare, inerme, l’aumento delle spese da sostenere. Pare, infatti, che l’azienda non abbia adottato alcuna contro-offensiva o proposto alternative al problema.
L’utilizzo di mongolfiere o droni, che poteva sembrare solamente una trovata pubblicitaria, per colpa dei 6 miliardi di dollari spesi per le spedizioni, però sta diventando sempre di più una forte necessità. Quale delle due soluzioni verrà messa in pratica per prima?
In merito al discorso riguardante la consegna di merce attraverso droni c’è da dire che anche altre aziende abbiano iniziato a costruire progetti interessanti. Grazie all’utilizzo delle moderne tecnologie, infatti, i droni potrebbero essere in grado di portare la spesa quotidiana a casa dei clienti, ma anche il cibo da asporto, volando nei cieli cittadini in qualsiasi condizione meteorologica e senza qualcuno che li guidi. Come? Amazon, ma anche altre aziende, stanno studiando l’utilizzo di GPS e mappe per far volare i droni in solitaria e permettere loro di raggiungere ciascuno il proprio obiettivo senza minare la sicurezza dei cieli ed andare a minacciare le tratte di volo degli aerei passeggeri.

Amazon e i droni: quanto tempo ci vorrà ancora?

Quanto tempo ci vorrà ancora prima che Amazon possa utilizzare i droni in tutto il mondo per consegnare pacchetti e pacchettini? Nel 2016 è stata effettuata la prima consegna in Inghilterra. Dopo, però, tutto si è bloccato.
C’è chi prevede che nel 2019 le cose potranno cambiare notevolmente e che a fine anno si arriverà definitivamente ad una svolta dal sapore rivoluzionario. Amazon, dal canto suo, sta lavorando con grande attenzione al progetto Amazon Prime Air. Secondi i ben informati i dirigenti hanno incontrato personale dell’aviazione per le approvazioni di sicurezza ed il controllo del traffico aereo. Per ora, però, nessuno sa se il progetto sia ancora su carta o se siano già partite le prime sperimentazioni.

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Amazon: il nuovo Fire tv Cube che tutti stavamo aspettando https://www.business.it/amazon-nuovo-fire-tv-cube-stavamo-aspettando/ Fri, 08 Jun 2018 09:32:16 +0000 https://www.business.it/?p=28168 L’ultimo dispositivo compatibile con Alexa di Amazon è arrivato e potrebbe essere ancora più utile. Amazon ha lanciato un altro dispositivo intelligente, soprannominato Amazon Fire TV Cube, il dispositivo si connette al televisore e funge da lettore multimediale in streaming Ultra HD 4K che consente di accedere a una varietà di servizi, tra cui Netflix Prime… Leggi tutto »Amazon: il nuovo Fire tv Cube che tutti stavamo aspettando

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L’ultimo dispositivo compatibile con Alexa di Amazon è arrivato e potrebbe essere ancora più utile. Amazon ha lanciato un altro dispositivo intelligente, soprannominato Amazon Fire TV Cube, il dispositivo si connette al televisore e funge da lettore multimediale in streaming Ultra HD 4K che consente di accedere a una varietà di servizi, tra cui Netflix Prime Video, Hulu e altri. Ma Fire TV Cube è progettato per essere molto più di un set-top box che può anche dirti il tempo o controllare i tuoi accessori per la casa intelligente. Il terzo aspetto chiave di questo prodotto – e il più sorprendente – è che è anche un telecomando universale. È inoltre supportato dall’Assistente personale virtuale di Amazon, Alexa, che ti consente di accedere ai contenuti, accendere le luci nel tuo salotto e svolgere altre attività pronunciando comandi vocali e senza mai sollevare il telecomando.

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Come funziona Fire TV Cube

Può accendere e spegnere il sistema di intrattenimento domestico, commutare gli ingressi sul televisore, riprodurre o mettere in pausa lo spettacolo che si sta guardando e, naturalmente, gestire le domande base di Alexa come “Che tempo farà domani?” Infatti, Amazon si aspetta che Fire TV Cube sia così potente e capace, che raramente dovrai toccare il tuo telecomando TV. Fire TV Cubes sarà disponibile il 21 giugno per $ 119,99. E per un periodo limitato questa settimana, i membri di Prime saranno in grado di ritirarlo per uno sconto di $ 89,99. Il Fire TV Cube è proprio questo: un cubo. È disponibile in una finitura nera lucida e ha la stessa striscia illuminata lungo il bordo esterno come Amazon Echo.

Fire TV Cube funziona indipendentemente dal fatto che il televisore sia acceso o spento. Quando la TV è spenta, il dispositivo funzionerà esattamente come un normale Amazon Echo. Ma puoi configurarlo in modo che Fire TV Cube accenda la tua TV e qualsiasi altra cosa sia inclusa nella configurazione di home entertainment. Fire TV Cube ha acceso la TV, una soundbar, PlayStation Vue e le luci nell’appartamento tutte insieme quando ha sentito la frase “Alexa, sono a casa”. Quando la TV è accesa, la voce di Alexa riprodurrà gli altoparlanti della tua TV.

Puoi dire al Fire TV Cube di fare cose del tipo, “Riproduci un episodio di una serie preferita. Oppure inizia a suonare da dove eri rimasto”. È possibile dire al dispositivo di riprodurre, mettere in pausa, avanzare rapidamente, riavvolgere o regolare il volume. Alexa può anche scorrere le opzioni su vari servizi di streaming, passare gli input tra streaming e TV in diretta, oppure sintonizzarsi su un canale specifico.

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Perché Amazon sceglie la forma di un cubo

Amazon ha scelto la forma del cubo perché il dispositivo è destinato a confondersi con il resto del sistema di home entertainment – la maggior parte dei televisori ha bordi squadrati e una finitura nera lucida, così anche Fire TV Cube. Ma anche il design ha uno scopo pratico. Il dispositivo non ha bisogno di essere rotondo come altri dispositivi Amazon Echo perché è improbabile che sia in un ambiente a 360 gradi – la maggior parte delle persone ha i propri televisori contro un muro. Ed è dotato di un proprio telecomando, anche se probabilmente non avrai mai bisogno di usarlo.

Il dispositivo cattura la tua voce senza che tu debba urlare sulla tua TV. Fire TV Cube è l’ultimo di una linea di hardware che Amazon vende per aumentare le “intelligenze” nella tua casa. Con l’aiuto di Alexa su dispositivi come Amazon Echo, Echo Show e altri, puoi controllare termostati collegati, lampadine e altri prodotti. Il Fire TV Cube sembra molto promettente. Può controllare la tua TV e lo streaming di contenuti o rispondere alle domande di Alexa, insomma l’avveniristica esperienza televisiva che tutti stavamo aspettando. I controlli vocali sono il futuro e Amazon è in testa con Fire TV Cube.

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Amazon’s Echo Look, uno stilista personale nel tuo armadio che sceglie i vestiti per te https://www.business.it/amazons-echo-look-stilista-personale-armadio-sceglie-vestiti-te/ Fri, 08 Jun 2018 07:13:04 +0000 https://www.business.it/?p=28084 Se vuoi ottenere consigli su moda e stile da Vogue allora questa app fa al caso tuo. Amazon’s Echo Look è un vero e proprio assistente personale  che analizza il tuo stile di abbigliamento e formula raccomandazioni alla moda attraverso l’apprendimento automatico. Può anche giudicare gli abiti che indossi ogni giorno e suggerirne di nuovi… Leggi tutto »Amazon’s Echo Look, uno stilista personale nel tuo armadio che sceglie i vestiti per te

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Se vuoi ottenere consigli su moda e stile da Vogue allora questa app fa al caso tuo. Amazon’s Echo Look è un vero e proprio assistente personale  che analizza il tuo stile di abbigliamento e formula raccomandazioni alla moda attraverso l’apprendimento automatico. Può anche giudicare gli abiti che indossi ogni giorno e suggerirne di nuovi da acquistare. Amazon ha progettato l’Echo Look per attrarre un gruppo specifico di persone che si preoccupano del loro aspetto esteriore e desiderano un consulente di moda digitale. 

Amazon utilizza quindi una combinazione di intelligenza artificiale e consigli di veri stilisti per aiutarti a decidere tra due completi. E per quanto possa sembrare folle, fa questo lavoro davvero bene. L’Echo Look ti offre un modo semplice per catalogare il tuo guardaroba e ottenere una visione realistica di come guardi nei tuoi vestiti. E la funzione Controllo stile fornisce un feedback sorprendentemente buono su cosa dovresti indossare.

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Come funziona Echo Looks

 

Echo Look ha una fotocamera sensibile alla profondità con illuminazione a LED integrata che ti consente di scattare una foto di quello che indossi solo con la tua voce, grazie ad Alexa. L’assistente può quindi darti consigli personalizzati e tenere traccia di ciò che è nel tuo armadio. La funzione di controllo dello stile ti dirà quale dei due abiti ti sta meglio (in base a vestibilità, colore, stile e tendenze), e un’altra funzionalità consiglierà elementi che andranno bene con ciò che già possiedi. Puoi, ovviamente, acquistare gli articoli consigliati su Amazon.com.

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Echo Look ti spiega anche il perché un outfit vince sull’altro

 

Puoi aggiungere le tue selezioni di closet preferite all’app Echo Look e organizzare quegli elementi usando la sezione Collections. Look giornaliero ti consente di scattare una foto veloce di quello che indossi ogni giorno per una facile consultazione in seguito.  Ma la funzione di selezione del dispositivo è Style Check, che esaminerà le foto di due abiti diversi per fornire “una seconda opinione su cui è meglio apparire”. Amazon dice che lo fa attraverso algoritmi di apprendimento automatico, ma anche esperti di moda umana. Il processo dura circa un minuto, e il Look Echo valuta “in forma, colore, stile e tendenze attuali”. Quando il risultato torna, include una spiegazione sul motivo per cui un outfit ha vinto sull’altro.

Ci sono nuove funzionalità aggiunte all’Echo Look.  Uno di questi è l’articolo suggerito nell’app per smartphone Echo Look “che si abbina bene ai vestiti che già possiedi per aiutarti a ottenere di più dal tuo armadio.” Proprio come supponete, tutti questi articoli sono disponibili per l’acquisto da Amazon.com. Disponibile negli Stati Uniti, fino ad ora, il dispositivo da $ 200 era disponibile solo attraverso gli inviti. Ma se vuoi acquistare la cosiddetta fotocamera “assistente di stile” (che ha anche il pieno supporto per Alexa), tutto ciò che serve oggi è aggiungerlo al tuo carrello.

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Amazon: drone per le consegne in arrivo https://www.business.it/amazon-drone-per-le-consegne-in-arrivo/ Thu, 07 Jun 2018 17:05:37 +0000 https://www.business.it/?p=28132 Strade più vuote, ma cieli super affollati. Amazon continua a lavorare sul progetto legato alla consegna dei pacchetti tramite drone. Presto, addirittura prima di quanto si possa immaginare, proprio grazie ad Amazon Prime Air, un sistema di consegna con droni che l’azienda continua a sviluppare, infatti, i clienti potranno ricevere i loro pacchetti per via aerea… Leggi tutto »Amazon: drone per le consegne in arrivo

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Strade più vuote, ma cieli super affollati. Amazon continua a lavorare sul progetto legato alla consegna dei pacchetti tramite drone. Presto, addirittura prima di quanto si possa immaginare, proprio grazie ad Amazon Prime Air, un sistema di consegna con droni che l’azienda continua a sviluppare, infatti, i clienti potranno ricevere i loro pacchetti per via aerea e controllare la consegna direttamente dalla propria finestra.
Una vera e propria rivoluzione che porterà sicuramente ad una riduzione dell’inquinamento e che non causerà alcun problema al traffico aereo. Secondo Robert Champagne, infatti, i veicoli saranno tutti sicuri ed efficienti e nessuno di loro andrà ad intaccare le tratte utilizzate per gli aerei facendo ritardare i voli dei passeggeri. Sarà davvero così? Dal colosso internazionale giungono solo rassicurazioni, ma a quanto pare il progetto ha subito qualche piccolo intoppo. Sembra che Amazon sia, ad esempio, ancora in attesa dell’ approvazione federale a causa delle leggi sull’aviazione.
Secondo i ben informati, infine, mercoledì scorso alcuni incaricati dell’azienda si sono recati al Centro di ricerca Ames della NASA di Mountain View per raccontare il progetto sviluppato e spiegarlo nei minimi dettagli soffermandosi soprattutto sulla possibilità che grazie al GPS e ad altre tecnologie i droni possano raggiungere agilmente il loro obiettivo senza alcun problema anche nelle giornate di forte maltempo o nei momenti di punta per il traffico aereo.

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Amazon e le consegne con il drone: la concorrenza

La possibilità di sfruttare al massimo le più moderne tecnologie e fare consegne attraverso l’utilizzo dei droni ha fatto sì che oltre ad Amazon anche colossi concorrenti si muovessero nella stessa direzione ed elaborassero progetti personali all’interno di una vera e propria ‘corsa all’oro’. Sono pertanto i droni la nuova frontiera del trasporto merci? Le normali consegne con camion e fattorini diventeranno presto preistoria?
Impegnati a sviluppare progetti personali, secondo le voci che circolano in rete, vi sarebbero colossi del calibro: Apple, Microsoft, Intel e perfino Uber. Chi di loro toglierà il primato ad Amazon creando una pericolosa concorrenza?
A quanto pare Apple prenderà parte al progetto a cui si lavora in  Carolina del Nord. Si sta studiando come realizzare, attraverso i droni, una particolare consegna di merci grazie anche ad una dettagliata e sempre aggiornata mappatura del territorio.
Microsoft, invece, collaborerà con il dipartimento dei trasporti del Kansas mentre Intel e AT&T, insieme all’università della Virginia, si concentreranno sull’identificazione e la tracciabilità dei droni.
Uber non sarà in diretta concorrenza né ad Amazon, né ad Apple. Nel suo progetto, infatti, si prevede la consegna di cibo e non quella di oggetti.

Amazon e la consegna con i droni vs Amazon’s Grand Challenge

Pare che Amazon stia portando avanti, in gran segreto, in un laboratorio top secret all’interno del quartier generale di Seattle ad un progetto denominato Grand Challenge e pronto ad occuparsi di ricerca sul cancro e di salute, ma anche di consegna merci. A riferirlo ai più è stata la Cnbc, ma non è stato chiarito se a Seattle vi siano anche studiosi e scienziati che stanno lavorando al progetto legato alla consegna dei droni di Prime Air oppure no.
Per Amazon’s Grand Challenge si vocifera di uno studio in merito alla la consegna dell’ultimo miglio, ma non è detto che possano essere utilizzati droni. Possibile, però, che i laboratori del colosso di Jeff Bezos non comunichino fra loro?

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Amazon Echo, Alexa e le registrazioni “furtive”: le spiegazioni di Amazon https://www.business.it/amazon-echo-alexa-le-registrazioni-furtive-le-spiegazioni-amazon/ Thu, 31 May 2018 13:32:01 +0000 https://www.business.it/?p=27467 Amazon Echo e Alexa, sistema di intelligenza artificiale presente all’interno degli speaker intelligenti di Amazon, sono di nuovo sotto i riflettori. Dopo molti dubbi da parte degli utenti a tema privacy, questa volta Alexa e Amazon Echo sembrano essere stati proprio colti in fallo. Pochi giorni fa, infatti, mentre una coppia discuteva animatamente tra le… Leggi tutto »Amazon Echo, Alexa e le registrazioni “furtive”: le spiegazioni di Amazon

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Amazon Echo e Alexa, sistema di intelligenza artificiale presente all’interno degli speaker intelligenti di Amazon, sono di nuovo sotto i riflettori. Dopo molti dubbi da parte degli utenti a tema privacy, questa volta Alexa e Amazon Echo sembrano essere stati proprio colti in fallo.

Pochi giorni fa, infatti, mentre una coppia discuteva animatamente tra le mura della propria abitazione, Alexa sembra aver interpretato male le proprie parole, attivandosi e inviando via mail ad un collega dell’uomo la registrazione della discussione in corso in quel momento. Inevitabile lo scoppio di un caso mediatico, soprattutto alla luce dei recenti avvenimenti che hanno messo in luce le falle di alcuni colossi tecnologici in tema di tutela della privacy dei propri utenti.

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Amazon Echo e Alexa: ecco cosa è successo a Portland

Prima di addentrarci nelle spiegazioni fornite da Amazon, chiariamo cosa è successo ai coniugi di Portland. La coppia dell’Oregon, pochi giorni fa, si trovava nella propria abitazione in preda ad un’accesa discussione. Ad un certo punto, probabilmente a causa di un fraintendimento, un dispositivo Amazon Echo – che la coppia usava abitualmente, in più parti della casa – si è attivato. Non solo: Alexa ha registrato la conversazione privata, inoltrando erroneamente per email ad almeno un conoscente della coppia.

Intervistata ad una TV locale, la donna ha spiegato di aver ricevuto la chiamata di un collega che, convinto fosse colpa di un hacker, ha riportato per filo e per segno la conversazione ascoltata, quindi parte del contenuto della discussione dei coniugi. Il caso ha ovviamente riaperto dubbi e discussioni sul ruolo degli assistenti vocali domestici e sulle pericolosità per la nostra privacy.

Alexa non è però nuova a fraintendimenti o errori di questo genere: da tempo, infatti, molti utenti reclamano di risatine improvvise ed inspiegabili dell’assistente vocale così come risposte ambigue a domande sull’FBI.

Gli errori di Alexa: le spiegazioni di Amazon

Sebbene, almeno in parte, gli assistenti vocali domestici rappresentino una vera e propria rivoluzione, non è da escludere che possano causare anche non pochi problemi. Questo genere di tecnologie, per quanto avanzate, sono ancora agli albori: non è quindi difficile immaginare l’ampio margine di miglioramento.

Sotto i riflettori a causa di quanto avvenuto, l’azienda ha voluto commentare quanto accaduto a Portland dando agli utenti le dovute spiegazioni. Amazon ha parlato di possibili errori di Amazon Echo che hanno portato Alexa ad attivarsi e quindi a capire anche “Invia un messaggio”. Non è difficile, infatti, che durante l’accesa conversazione i coniugi non abbiano fatto caso all’assistente intento a chiedere ordini e/o conferme.

“Nonostante il ripetersi di questa serie di errori sia improbabile, stiamo lavorando perché tutto ciò accada con ancora meno frequenza” – hanno spiegato dall’azienda. Nonostante le scuse e le spiegazioni da parte di Amazon, sono molte le questioni sollevate da quanto accaduto: secondo alcuni esperti, infatti, solo ora le persone – colte dall’entusiasmo iniziale – si stanno rendendo conto di quanto questo genere di dispositivi possano rappresentare una minaccia per la propria privacy ma anche per la propria solitudine.

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Amazon, al via il blocco per gli acquirenti australiani https://www.business.it/amazon-blocco-acquirenti-australiani/ Thu, 31 May 2018 13:08:38 +0000 https://www.business.it/?p=27462 A partire dal prossimo luglio, agli australiani verrà impedito di ordinare prodotti su Amazon. Cosa succede al colosso del commercio online? Perché questo divieto? Il blocco è stato reso ufficiale proprio oggi: amazon.com ha fatto sapere che gli acquirenti che sono residenti in Australia verranno reindirizzati al sito locale, ovvero amazon.com.au, e che i suoi… Leggi tutto »Amazon, al via il blocco per gli acquirenti australiani

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A partire dal prossimo luglio, agli australiani verrà impedito di ordinare prodotti su Amazon.

Cosa succede al colosso del commercio online? Perché questo divieto?

Il blocco è stato reso ufficiale proprio oggi: amazon.com ha fatto sapere che gli acquirenti che sono residenti in Australia verranno reindirizzati al sito locale, ovvero amazon.com.au, e che i suoi siti internazionali, tra cui quello di Amazon.com, non saranno in grado di soddisfare le spedizioni da effettuare agli indirizzi australiani. Il cambiamento è stato fatto in risposta ad un nuovo regolamento fiscale, che entrerà in vigore proprio il 1 ° luglio (e richiede alle imprese di guadagnare oltre $ 75.000 AUD all’anno, al fine di addebitare l’imposta sugli acquisti di beni e servizi, la cosiddetta GST, imposta del 10% in Australia su tutti gli articoli di basso valore importati dai consumatori).

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La cosiddetta “Tassa Amazon”, scopriamo perchè

É stata subito definita la “tassa Amazon”, e ha spaventato molti. D’altronde la nuova politica introdotta in seguito alle preoccupazioni sull’impatto di Amazon ha coinvolto anche altre grandi imprese di e-commerce all’estero sui rivenditori australiani, anch’esse costrette ad applicare la GST a tutti i prodotti che vendono.

C’è un però. La scappatoia a norme fiscali tanto rigide può essere gabbata da un piccolo dettaglio, ovvero: la GST è attualmente applicata solo agli articoli acquistati dai rivenditori oltreoceano se valgono $ 1.000 AUD o più, e molte società locali hanno sostenuto che Amazon, eBay e altri concorrenti esteri ne hanno tratto un vantaggio ingiusto. 

Amazon ha lanciato il suo sito australiano lo scorso dicembre, dunque si tratta di una delle piattaforme più recenti della società. Secondo i dati trapelati, attualmente gestisce 60 milioni di prodotti, una parte più che cospicua dei circa 500 milioni di prodotti che sono elencati sul sito americano di Amazon. Come previsto, i clienti australiani avranno accesso a 4 milioni di prodotti precedentemente disponibili solo su amazon.com, solo attraverso il suo nuovo Global Store.

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La dichiarazione ufficiale di Amazon

Una dichiarazione ufficiale Amazon l’ha pronunciata al sito americano techcrunch, grazie ad portavoce. É stato dichiarato che:

In seguito alle modifiche effettuate sulla legge GST australiana del 1 ° luglio, le opzioni di acquisto internazionali per i clienti australiani cambieranno.

Mentre ci scusiamo per gli eventuali disagi che questo atto potrebbe causare ai clienti, abbiamo dovuto valutare la praticabilità della legislazione come business globale attraverso la collaborazione di più siti internazionali. Sulla base della nostra valutazione, reindirizzeremo i clienti australiani dai nostri siti internazionali ad amazon.com.au, dove possono acquistare i prodotti venduti da Amazon US sul nuovo Global Store, disponibile da oggi. Questo ci consentirà di fornire ai nostri clienti un accesso continuo alla selezione internazionale e di rimanere conformi alla legge che ci impone di raccogliere e rimettere la GST sui prodotti venduti su siti Amazon che vengono spediti dall’estero”.

Dunque la dichiarazione risulta chiara ed esauriente, e non lascia spazio a dubbi o passi indietro del colosso americano.

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Bitcoin: Amazon sta per scatenare uno dei trend più forti https://www.business.it/bitcoin-amazon-scatenare-trend-piu-forti/ Mon, 07 May 2018 10:26:08 +0000 https://www.business.it/?p=24625 Di solito i fattori che determinano un trend sono molteplici e mai semplici da individuare. Prendiamo ad esempio i Millenials, stanno diventando adulti e con un potere di acquisto sempre più influente, tanto da dettare legge in fatto di consumi, abitudini e mercato… Per rispondere alle esigenze di questa nuova generazione, caratterizzata da una spiccata predisposizione ai… Leggi tutto »Bitcoin: Amazon sta per scatenare uno dei trend più forti

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Di solito i fattori che determinano un trend sono molteplici e mai semplici da individuare. Prendiamo ad esempio i Millenials, stanno diventando adulti e con un potere di acquisto sempre più influente, tanto da dettare legge in fatto di consumi, abitudini e mercato… Per rispondere alle esigenze di questa nuova generazione, caratterizzata da una spiccata predisposizione ai social, all’e-commerce e alla sharing economy, le aziende dovranno lavorare sul proprio business, per orientarlo sempre di più verso le richiesta di questo nuovo gruppo di consumatori. Ecco perché, i trend business  seguiranno questi cambiamenti.

Se guardiamo invece alle criptovalute , mentre Bitcoin aumenta di valore raggiungendo il prezzo più alto dall’inizio di marzo, molti investitori si chiedono quale direzione seguirà la criptovaluta più grande del mondo entro la capitalizzazione di mercato. Non si può negare che siamo attualmente in preda a un mercato orso. Dal raggiungimento di massimi di circa $ 20.000 a metà dicembre, il prezzo del Bitcoin è diminuito – a volte in modo drammatico – a minimi di $ 6000.

Detto questo la vera domanda è: da che parte stiamo andando? Quali saranno le prossime follie di mercato? E forse avrai già notato che nessun mercato come quello delle criptovalute è così incline alla follia. Il Bitcoin torna al centro del dibattito e Amazon potrebbe presto introdurre i pagamenti in valuta digitale. La rivoluzione è iniziata senza dubbio. Sembra che la grande trasformazione  della corsa alle criptomonete stia per partire.

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Amazon e Bitcoin presto insieme?

Secondo quanto riportato dalle ultime notizie di stampa internazionale, il colosso di Internet si starebbe preparando ad accettare i pagamenti in Bitcoin. Le voci in merito sono iniziate a circolare la scorsa settimana, quando il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, ha comprato tre nomi a dominio legati al mondo delle criptovalute, facendo così scattare la speculazione del mercato sull’accettazione di Bitcoin. Dalla Silicon Valley, però, nessuna conferma. Aumentano le indiscrezioni che parlano di un imminente annuncio da parte di Amazon, che potrebbe presto iniziare ad accettare i pagamenti con la criptovaluta più popolare.

Già sappiamo che, le grandi aziende tecnologiche come Microsoft e Overstock stanno già accettando forme di pagamento in bitcoin. Ma cosa succederebbe se il più grande rivenditore online del mondo iniziasse a fare lo stesso? E quali sono questi domini?

  • amazonethereum.com
  • amazoncryptocurrency.com
  • amazoncryptocurrencies.com

 
Secondo Patrick Byrne, CEO di Overstock, dopo che eBay, il più grande concorrente di Amazon, ha già espresso l’intenzione di accettare pagamenti in bitcoin, Amazon non avrà altra scelta che fare lo stesso: “Sarei stupito del contrario, dal momento che non farlo vorrebbe dire cedere a noi tutta quella parte del mercato”.

Secondo quanto riportato dal già citato quotidiano tedesco Welt, Amazon annuncerà la sua rivoluzione virtuale nel giro di qualche tempo. Le indiscrezioni che stanno circolando in rete negli ultimi giorni si basano sulle dichiarazioni di James Altucher, imprenditore americano, fondatore di start-up nonché investitore, secondo cui l’annuncio sui Bitcoin sarebbe dovuto arrivare in occasione della trimestrale societaria, presentata però lo scorso 26 ottobre. Gli esperti avranno anche sbagliato data, ma continuano a dirsi convinti che Amazon e Bitcoin presto viaggeranno di pari passo.

Leggi anche: Amazon spinge Amazon Pay: agevolazioni per i venditori che lo utilizzano

Altri indizi interessanti

Un altro indizio interessante è che la Amazon Web Services ha iniziato a collaborare col Digital Currency Group, uno dei maggiori investitori nella tecnologia delle valute digitali. E l’amministratore di Amazon, Scott Mullins, lo ha confermato. “Amazon sta lavorando con istituzioni finanziarie per stimolare l’innovazione e facilitare la sperimentazione senza attriti”. Se davvero Amazon inizierà ad accettare pagamenti in bitcoin, non solo ciò avrà un impatto enorme sul mercato (come tutto ciò che fa Amazon), ma scatenerà anche una forma di emulazione positiva.

Solo l’amministratore delegato Jeff Bezos sa per certo quando ciò accadrà. Ma gli indizi sembrano dimostrare che Amazon ha già gettato le basi. Quello che è certo è che, come è già avvenuto tante altre volte con le cripto, la reazione del mercato sarà di quelle che non vedremo mai più in futuro. Per gli esperti del settore, comunque, non si tratta soltanto di voci e presto Amazon si dirà pronta ad accettare Bitcoin. Abbracciando il Bitcoin, Amazon non farebbe che rafforzare la sua presenza aprendo le porte ad una vera e propria rivoluzione virtuale.

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Amazon spinge Amazon Pay: agevolazioni per i venditori che lo utilizzano https://www.business.it/amazon-spinge-amazon-pay-agevolazioni-per-i-venditori-che-lo-utilizzano/ Sat, 05 May 2018 19:42:48 +0000 https://www.business.it/?p=24561 Offrendo agevolazioni per i venditori che la utilizzano, Amazon spinge Amazon Pay. Il colosso mondiale dell’e-commerce ha realizzato cioè un proprio servizio di elaborazione pagamenti in-house e sta cercando di lanciarlo al meglio offrendo diversi benefici a specifiche categorie. Se sei un commerciante e permetti di pagare la merce acquistata attraverso Amazon Pay e non… Leggi tutto »Amazon spinge Amazon Pay: agevolazioni per i venditori che lo utilizzano

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Offrendo agevolazioni per i venditori che la utilizzano, Amazon spinge Amazon Pay. Il colosso mondiale dell’e-commerce ha realizzato cioè un proprio servizio di elaborazione pagamenti in-house e sta cercando di lanciarlo al meglio offrendo diversi benefici a specifiche categorie. Se sei un commerciante e permetti di pagare la merce acquistata attraverso Amazon Pay e non con altre carte di credito o debito puoi usufruire di sconti molto interessanti.
Insomma sacrificando lievemente i profitti, almeno inizialmente, Amazon sta cercando di guadagnare quote di mercato e sconfiggere i competitor come PayPal. La guerra, però, è appena iniziata. Amazon, almeno inizialmente, pare essersi giocato bene le sue carte. Le azioni del rivale  hanno inizialmente perso più del 3% e subito quindi un duro colpo. E’ dura, però, sconfiggere le vecchie abitudini. Jason Kupferberg, analista della Bank of America, ritiene che l’adozione di Amazon Pay potrebbe rivelarsi una dura e lunga battaglia. Quest’ultimo ha sottolineato che: «Alcuni commercianti SMB possono benissimo aggiungere Amazon Pay al loro sito web se l’incentivo economico è abbastanza grande». Kupferberg si è però posto una domanda molto semplice mettendo a dura prova il ragionamento fatto da Amazon: «Per un consumatore che è già un utente attivo di Pay Pal, perché dovrebbe passano ad Amazon Pay?». La guerra intrapresa sarà pure dura, ma secondo un altro analista Amazon parte in vantaggio. Secondo Rewatt, infatti, dalla sua parte vi sono: una rete consolidata di oltre 2 milioni di commercianti, 100 milioni di utenti Prime e, come se non bastasse, 30 milioni di utenti di Amazon Pay. Numeri impressionanti che sono sicuramente un’ottima base di partenza per un mercato di successo.

amazon-payAmazon spinge Amazon Pay: tutti i benefici per i venditori  

Il mondo dei pagamenti online sta cambiando notevolmente e ormai tutti se ne sono accorti. Amazon, con Amazon Pay, sta cercando di seguire le orme di eBay e Alibaba Group Holding che hanno creato rispettivamente una propria società di pagamento. In fin dei conti se anche il supermercato sotto casa offre maggiori sconti a chi paga con la carta di debito del supermercato stesso, perché Amazon non può fare la stessa cosa?  Il colosso ha deciso, almeno per ora, di offrire benefici ai venditori. Quali? Per le piccole e medie imprese vi sono diversi vantaggi fra i quali:

  • prezzi migliori
  • una massiccia base di acquirenti online
  • funzionalità logistiche aggiuntive

Per i commercianti Amazon Pay è un’opportunità da cogliere. Perché? Secondo gli esperti molti utenti saranno felici di trovare nei vari siti web la comodità, la sicurezza e la familiarità di Amazon e di concludere l’acquisto dell’oggetto dei propri sogni con pochi clic.
Pare, inoltre, che sia già stato stimato, grazie ad Amazon Pay, una riduzione del tasso di abbandono del processo di acquisto. Come? Funzionando come Pay Pal, l’Amazon Pay permette di acquistare prodotti sui vari siti senza dover ricordare troppi codici o l’intero numero della carta, ma solo uno user ed una password inventata dall’utente stesso. Oltre a ciò i clienti Amazon potranno ritrovare all’interno del servizio Amazon Pay tutti i loro dati e non dover indicare sempre l’indirizzo di fatturazione ed il luogo di spedizione. Sembrano banalità, ma nonostante il trend degli acquisti online sia in costante crescita, c’è sempre qualcuno che chiude la schermata e rinuncia a portare a termine la transazione perché non ricorda codici o non ha tempo da perdere nell’inserire tutti i dati richiesti.

Amazon spinge Amazon Pay: come diventare partner

Per diventare partner e soprattutto per integrare Amazon Pay ciascun commerciante dovrà accedere all’Amazon Global Partner Program. Nel sito dedicato ci sono tutte le istruzioni e le risposte a tutte le domande dei grandi, medi e piccoli imprenditori. La procedura guidata aiuta a completare passo dopo passo la procedura di registrazione. I venditori possono accedere quindi al programma di affiliazione descrivendo  la propria attività e rimanendo in attesa  della certificazione. L’integrazione di Amazon Pay nel processo di checkout del sito di e-commerce è basata su API. Configurarlo è semplice, le indicazioni sono sempre sul sito così come le percentuali riguardanti le commissioni trattenute dal colosso.
Resta informato su tutte le novità di casa Amazon

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Amazon: aumenta il prezzo di Prime https://www.business.it/amazon-aumenta-prezzo-prime/ Fri, 27 Apr 2018 08:29:31 +0000 https://www.business.it/?p=24007 Amazon ha annunciato durante i suoi guadagni trimestrali che il prezzo per i suoi membri Prime aumenterà di circa il 20 percento. L’escursione, annunciata dal CFO Brian Olsavsky, innalzerà un abbonamento Prime da $ 99 all’anno a $ 119, valido l’11 maggio per i nuovi membri e il 16 giugno per quelli esistenti. Quasi un raddoppio dei… Leggi tutto »Amazon: aumenta il prezzo di Prime

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Amazon ha annunciato durante i suoi guadagni trimestrali che il prezzo per i suoi membri Prime aumenterà di circa il 20 percento. L’escursione, annunciata dal CFO Brian Olsavsky, innalzerà un abbonamento Prime da $ 99 all’anno a $ 119, valido l’11 maggio per i nuovi membri e il 16 giugno per quelli esistenti. Quasi un raddoppio dei costi che non appare giustificato dall’aggiunta di ulteriori servizi rispetto a quelli già inclusi.

E’ la prima volta che Amazon ha aumentato il costo di un abbonamento Prime annuale dal 2014. Il prezzo era originariamente di $ 79 prima che aumentasse a $ 99 quell’anno. Il numero di abbonati principali si è gonfiato negli ultimi anni. All’inizio di questo mese, il CEO di Amazon Jeff Bezos ha dichiarato agli azionisti che il servizio ha oltre 100 milioni di membri in tutto il mondo. Ma l’aumento dei prezzi è solo per i membri degli Stati Uniti.  Ecco perché, dopo aver raccolto i reclami dei clienti di Amazon Prime, l’Unione Nazionale Consumatori ha deciso di fare qualche approfondimento per capire se gli aumenti possono integrare una pratica commerciale scorretta. Teoricamente, infatti, ogni operatore è libero di fare il prezzo (e anche di modificarlo in corso d’opera), ma sul tavolo c’è una più ampia questione di concorrenza!

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Leggi anche: Amazon: robot domestici nel futuro del celebre e-commerce?

Perché Amazon aumenta i prezzi?

Gli ulteriori $ 20 all’anno rappresentano un extra di $ 2 miliardi di entrate per la società, dati i 100 milioni di abbonati Prime che ha recentemente annunciato nella sua lettera annuale agli azionisti. Ma non è chiaro quale tipo di valore aggiuntivo otterranno i membri Prime. Il principale vantaggio di Prime è la spedizione gratuita. Forse al fine di mantenere quei servizi Amazon potrebbe dover aumentare i prezzi per tenere conto dei costi aggiuntivi. Tuttavia, se gli aumenti si ripercuotono davvero sull’azienda, ci aspettiamo che i prezzi delle spedizioni aumentino a dismisura, anche per i membri non Prime. E non sembra così per ora.

Giovedì, la società ha citato caratteristiche migliorate come motivo per l’aumento. Quattro anni fa, il servizio aveva 20 milioni di prodotti disponibili per la spedizione di due giorni. Oggi quel numero è più di 100 milioni. L’annuncio è arrivato dopo un trimestre particolarmente forte per Amazon. La società ha dichiarato giovedì di aver realizzato profitti per 1,6 miliardi di dollari nei primi tre mesi del 2018, più del doppio dello stesso periodo dell’anno precedente. Le azioni di Amazon sono salite fino al 7% nelle contrattazioni after hours di giovedì. Con il costo annuale aggiunto, le persone hanno iniziato a riflettere sulla qualità del servizio e se vale la pena pagare. 

Proviamo a spiegare la dinamica di questi aumenti: certi operatori dapprima entrano nelle nostre vite riuscendo a creare un forte bisogno nei loro prodotti e nei loro servizi, (quasi una certa dipendenza nell’utente, che allettano “regalandogli” servizi innovativi, abituandoci a usarli con continuità). Ma poi si scopre il trucco: dopo la stagione del prezzo stracciato, dopo le campagne pubblicitarie con la prova gratuita che spinge a sottoscrivere l’abbonamento, il costo irrimediabilmente aumenta, a volte in maniera minima, altre in modo più marcato.
E notate che si tratta sempre di rischi calcolati per le aziende, che sanno bene quanto certe cose, con il tempo, diventino indispensabili per chi ne usufruisce. Perché (sarebbe bene non dimenticarlo) parliamo pur sempre di servizi che possiamo ritenere “superflui”, ma che fanno piacere e con il tempo entrano a far parte delle nostre abitudini. Il risultato finale è che alla fine il bisogno è ben più grande del costo per ottenerlo. A questo punto scattano gli aumenti! Ora, per un osservatore distratto, tutto ciò può sembrare normale.
Adesso vedremo in che modo risponderà il mercato, ma fin d’ora va detto che solo una maggiore concorrenza può portare una spinta reale all’abbassamento dei prezzi di questi servizi. La libertà nel sottoscrivere o disdire un abbonamento è l’unica arma a difesa degli utenti, ma a condizione che ciò sia effettivamente possibile. Ecco perché, forse, come consumatori, dovremmo non solo stare attenti a scegliere ciò che è meglio per noi, ma anche per l’ecosistema nel quale viviamo.
Leggi anche: Amazon: la nuova strategia di Bezos sarà l’abbigliamento

Amazon aumenta il prezzo anche in Italia

Dal 4 aprile si passa da 19 a 36 euro all’anno per i nuovi abbonati. Per i clienti già iscritti che rinnovano entro il 4 maggio il rincaro scatterà l’anno successivo. Amazon Prime cambia il prezzo del suo abbonamento ovvero 3 euro al mese. All’interno dell’abbonamento di Amazon Prime confluiscono una serie di vantaggi per la piattaforma di Jeff Bezos. Le spedizioni in un giorno per molti prodotti, l’accesso a Prime Video e a Prime Photos, oltre alle offerte lampo per comprare prodotti con sconti particolarmente forti con mezz’ora di anticipo rispetto all’offerta per tutti. 

 Fino ad oggi l’Italia, insieme al Messico, era uno dei Paesi con l’abbonamento al prezzo più conveniente, visto che negli Stati Uniti (a fronte di un numero di servizi maggiore) il prezzo è aumentato a 119$.

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Amazon consegna gratuita direttamente in auto e in casa: una nuova rivoluzione in arrivo https://www.business.it/amazon-consegna-gratuita-auto-casa/ Thu, 26 Apr 2018 10:22:32 +0000 https://www.business.it/?p=23927 L’ultima innovazione di Amazon consente di consegnare pacchetti alle auto dei clienti con il programma Amazon Key. E’ lo stesso sistema che consente all’azienda guidata da Jeff Bezos di mettere pacchetti all’interno delle case dei propri clienti. La consegna a domicilio viene effettuata utilizzando una serratura intelligente per la porta e una telecamera di sicurezza; l’auto usa il servizio… Leggi tutto »Amazon consegna gratuita direttamente in auto e in casa: una nuova rivoluzione in arrivo

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L’ultima innovazione di Amazon consente di consegnare pacchetti alle auto dei clienti con il programma Amazon Key. E’ lo stesso sistema che consente all’azienda guidata da Jeff Bezos di mettere pacchetti all’interno delle case dei propri clienti. La consegna a domicilio viene effettuata utilizzando una serratura intelligente per la porta e una telecamera di sicurezza; l’auto usa il servizio connessione OnStar di General Motors. L’idea che avremmo concesso l’accesso alle nostre case e auto a Facebook e Google, dati gli eventi degli ultimi mesi, sarebbe ridicola. La fiducia che la maggior parte di noi ha avuto in queste aziende è stata distrutta dalle rivelazioni che queste, e molte altre, acquisiscono informazioni sui di noi e in alcuni casi le cedono senza alcuna cautela. Questa non è una sorpresa per chi lavora nel settore, ma le recenti rivelazioni hanno fatto cambiare l’atteggiamento di molti utenti verso queste piattaforme. Eppure, nel mezzo di questa reazione negativa, crediamo che Amazon fornirà ciò di cui abbiamo bisogno nelle nostre case e ora, nelle nostre auto, quando non siamo presenti. Perché accade questo?

amazon assistente virtuale alexaLe ragioni del successo di Amazon

Una delle ragioni del grande successo di Amazon e della sua piattaforma in espansione (ha 100 milioni di utenti Amazon Prime) è il fatto che il gigante della vendita al dettaglio risolve per noi i problemi che abbiamo bisogno di risolvere. Ci sono innumerevoli storie sulle persone che cercano un prodotto e lo trovano su Amazon al prezzo migliore e con la consegna più rapida. Nel corso degli anni questa gratificazione immediata a livello di vendita al dettaglio si è evoluta dalla consegna gratuita in 2-3 giorni alla consegna gratuita in giornata di cose come materassi ad aria e vestiti. Nessun oltre ad Amazon, al momento, può farlo.
L’assistente virtuale Alexa sta diventando un servitore defacto, un servizio “intimo” per fare da piccole cose (“Alexa, imposta il timer per 10 minuti”) a cose più grandi (“Alexa, scrivi a Mario, digli che non approvo il progetta e organizza un incontro con lui tra due ore”). Negli Stati Uniti Alexa sta spopolando, per ora in Europa è acquistabile solo in Germania e Regno Unito ma presto arriverà anche in Italia.
Google, Facebook e altre piattaforme simili non hanno questo livello di fiducia e non forniscono un servizio così intimo. Hanno i loro punti di forza e di debolezza – Google con la sua ricerca e Facebook con la sua community. Non possiamo neanche immaginare un futuro senza questi servizi. Ma non risolvono i veri problemi ogni giorno. E questo è ciò che dà il potere ad Amazon. Dobbiamo pagare un pegno, però. Amazon raccoglie tanti dati su di noi come su qualsiasi altra piattaforma. Una differenza fondamentale è che Amazon utilizza i dati per risolvere (lui) i problemi per noi.
L’approccio di Amazon nel fornire un servizio così intimo potrebbe incontrare dei problemi. Non è immune, ad esempio, agli attacchi informatici contro le serrature domestiche e la sicurezza delle auto. Inoltre, la nuova forza lavoro umana necessaria per consegnare questi pacchetti potrebbe essere una fonte di attività criminali. Dispositivi come le webcam sono notoriamente insicuri e le auto si sono dimostrate facili bersagli per gli hacker che utilizzano connessioni wireless.

Le vere sfide di Amazon: sicurezza e forza lavoro di qualità

Le vere sfide per Amazon, oggi, sono garantire l’integrità della sua forza lavoro umana che esegue queste consegne e la sicurezza del software della sua tecnologia utilizzata nelle case e nelle auto. Questa sfida non scomparirà mai perché gli esseri umani intenti a causare danni possono sconfiggere i controlli dei datori di lavoro messi in atto per prevenire i comportamenti criminali. Gli hacker sono sempre stati creativi: troveranno purtroppo modi per trasformare i servizi Amazon in un incubo. Eppure, Amazon sta raddoppiando, estendendo il servizio alle auto, indicando che la domanda potrebbe essere forte. E la società sta andando anche oltre nella sua ricerca di essere un fornitore di servizi leader assoluto. Un robot di Amazon, che si dice sia imminente, dovrebbe migliorare il valore dei servizi Amazon e portare l’intimità con i clienti a un livello completamente nuovo. Porterà anche la sfida della sicurezza di Amazon ad un livello completamente nuovo. Cosa succederà? Dovrebbe essere un robot che risolva i problemi piuttosto che fare cose carine che possono essere inserite nei post di Facebook. Qualche ipotesi? Secondo uno dei maggiori osservatori di “cose” tecnologiche USA, in una recente intervista alla CNBC, il robot di Amazon dovrebbe avrà diverse funzionalità. «La prima – afferma – è che l’interfaccia uomo-robot sarà Alexa e avrà una sorta di corpo robot. Aiuterà a risolvere i nostri problemi quotidiani e transitori come leggere a un bambino, programmare il telecomando per lavorare finalmente, fare il bucato e altri problemi che si verificano e abbiamo bisogno di risolverlo subito dopo». Poi, la funzionalità di domotica. «Dovrebbe avere un drone che possa portare il cesto della biancheria al piano di sopra – spiega l’esperto di tech alla CNBC – portare cibo agli ospiti nel seminterrato e rispondere immediatamente all’allarme della pompa della coppa seminterrata e inviare video al telefono con l’analisi del problema mentre ti siedi lì a letto alle 3 del mattino chiedendomi che cosa è davvero l’allarme forte che si spegne in casa mia?» Altro che risolvere problemi, insomma.
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Amazon: la nuova strategia di Bezos sarà l'abbigliamento https://www.business.it/amazon-nuova-strategia-bezos-sara-labbigliamento/ Mon, 23 Apr 2018 09:40:20 +0000 https://www.business.it/?p=23644 Amazon ha grandi ambizioni nell’abbigliamento. Potrebbe non passare molto tempo prima di vedere Bezos alla Fashion Week di New York accanto ad Anna Wintour. Il futuro dell’abbigliamento negli Stati Uniti, e forse non solo, appartiene ad Amazon. La società di Jeff Bezoz prevede la conquista del 19% del mercato entro il 2020, a danno soprattutto… Leggi tutto »Amazon: la nuova strategia di Bezos sarà l'abbigliamento

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Amazon ha grandi ambizioni nell’abbigliamento. Potrebbe non passare molto tempo prima di vedere Bezos alla Fashion Week di New York accanto ad Anna Wintour. Il futuro dell’abbigliamento negli Stati Uniti, e forse non solo, appartiene ad Amazon. La società di Jeff Bezoz prevede la conquista del 19% del mercato entro il 2020, a danno soprattutto dei tradizionali department store americani. Gli utili realizzati nel 2015 da Amazon nel comparto abbigliamento sfiorerebbero i 18 miliardi di dollari, un numero che varrebbe al colosso dell’e-commerce il 6,7% del mercato statunitense.

Amazon non si ferma più: il portale di e-commerce più utilizzato al mondo e che vanta un sistema di distribuzione praticamente perfetto ha deciso di entrare all’interno del mondo della moda. Amazon intende ricoprire ogni ambito di mercato. Fa parte della strategia globale di Amazon diventare un player universale, un sommo collettore che aggrega e screma l’offerta, ha tutto e può offrire tutto, dal cavolfiore alla scarpa con il tacco.

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Amazon vuole dominare la moda

Mentre la vendita al dettaglio tradizionale continua a recedere, i marchi di moda diretti al commercio continuano ad emergere. Amazon ha iniziato a vestire fino al 2002 e ha acquisito il rivenditore di scarpe online Zappos per $ 1,2 miliardi nel 2009, segnando il più grande acquisto della sua storia al momento. Ma la ricerca della società di dominare la moda ha affrontato diversi ostacoli storici, tra cui il principale che la gente non si è fidata di acquistare l’abbigliamento online per il desiderio di provare gli articoli prima e che Amazon non era percepito come un marchio “cool”. Ma adesso qualcosa è cambiato.  Lo shopping online per l’abbigliamento è decollato, Amazon, nel frattempo, ha affinato la sua strategia di abbigliamento, fornendo rendimenti gratuiti, fotografia migliore e una maggiore selezione. 

Amazon si allarga nella moda dei vestiti. L’anno scorso la società ha lanciato marchi di abbigliamento private label, come Lark & Ro, e Amazon Essentials, che vende magliette da uomo, che potrebbero diventare un nuovo flusso di profitti. L’azienda di Jeff Bezos ha messo annunci sulle pagine di Vogue e ha stretto partnership per le collezioni con Calvin Klein. Ha investito per semplificare la ricerca di abiti sul sito e creato il servizio “guardaroba” che permette di provare i vestiti prima di acquistarli.

Anche Nike ha iniziato a vendere scarpe sul suo sito. Tutti passi che mostrano un’interesse di Amazon per il settore. Secondo gli analisti i marchi di lusso più prestigiosi resteranno diffidenti ma quelli di medio livello stanno già spostando le vendite su Amazon. Goldman Sachs si aspetta che l’azienda stabilisca “ulteriori relazioni dirette con i principali marchi”.

Più di venti case di abbigliamento hanno indicato Amazon come uno dei principali clienti lo scorso anno: tra questi Hanes, Fossil e Perry Ellis, secondo Nomura. Sempre Nomura stima che l’abbigliamento potrebbe essere per Amazon un business da 45 miliardi a 85 miliardi di dollari entro il 2020. Nel 2018 la società è destinata a superare Macy’s come più grande venditore di abbigliamento per gli statunitensi.

Finora la maggior parte delle vendite di abbigliamento di Amazon non sono state di abiti firmati ma di prodotti di base, come calze e magliette. Elaine Kwon, ex dirigente del settore moda di Amazon, pensa però che il trend stia cambiando: “I brand si stanno rendendo conto che le persone acquistano da Amazon e se io, come marchio, mi rifiuto di partecipare, qualcun altro può prendere il mio prodotto e fare quei soldi”, ha spiegato.

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amazon-abbigliamentoL’innovazione di Amazon

L’anno scorso, Amazon ha introdotto una serie di innovazioni progettate per rendere l’esperienza di shopping online il più semplice possibile. Ha lanciato Prime Guardaroba, un servizio in stile Stitch Fix, che ti consente di provare tre o più oggetti a casa prima di rispedire gli oggetti che non vuoi gratuitamente in una scatola richiudibile con un’etichetta prepagata.

Amazon è diventato sempre più dominante in numerose arene sempre più importanti: servizi cloud, assistenti vocali, negozi self-serving di mattoni e malta con Amazon Go e, naturalmente, il suo ruolo ormai tradizionale di negozio online. L’azienda è pronta ad aggiungere abbigliamento a questa lista in crescita poiché cambia il modo in cui la gente acquista i vestiti e attira sempre più clienti.

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Amazon Prime: i clienti sono oltre 100 milioni https://www.business.it/amazon-prime-clienti-oltre-100-milioni/ Sun, 22 Apr 2018 07:00:26 +0000 https://www.business.it/?p=23353 E’ stato per anni uno dei più grandi segreti di Amazon: quante persone pagano per l’abbonamento a Prime. Il raggiungimento di una cifra tonda “importante” sembra aver spinto il CEO Jeff Bezos a sollevare finalmente il velo: «13 anni dopo il lancio, abbiamo superato i 100 milioni di utenti premium (di Amazon Prime, ndr) a livello… Leggi tutto »Amazon Prime: i clienti sono oltre 100 milioni

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E’ stato per anni uno dei più grandi segreti di Amazon: quante persone pagano per l’abbonamento a Prime. Il raggiungimento di una cifra tonda “importante” sembra aver spinto il CEO Jeff Bezos a sollevare finalmente il velo: «13 anni dopo il lancio, abbiamo superato i 100 milioni di utenti premium (di Amazon Prime, ndr) a livello globale», ha scritto il numero uno di Seattle nella lettera di quest’anno agli azionisti. Bezos ha aggiunto che nel 2017, il numero di nuovi abbonati a Prime è stato il più alto rispetto a qualsiasi altro anno. L’abbonamento ad Amazon Prime negli Stati Uniti costa 99 dollari all’anno (in Italia è stato recentemente portato da 19,99 a 36 euro l’anno) e attira le persone con la spedizione gratuita in due giorni e l’accesso allo streaming di video e musica. L’anno scorso e all’inizio di quest’anno , Amazon ha aggiunto tariffe Prime scontate per i destinatari di Medicaid e programmi di assistenza governativa.

jeff bezos amazon lettera azionisti 2018Amazon Prime: un grande affare per la società di Jeff Bezos

Gli abbonati Amazon Prime sono noti per essere più redditizi per la società guidata da Jeff Bezos: secondo i Consumer Intelligence Research Partners questi utenti spendono il doppio di soldi ogni anno rispetto ai non membri. Gli analisti hanno proiettato il numero di abbonati paganti di Amazon da circa 65 milioni a 85 milioni, mentre la compagnia aveva storicamente fatto riferimento a “decine di milioni”.
In una lettera agli azionisti nel 2016 , Bezos aveva scritto: “Vogliamo che Prime abbia un così buon valore, che sia impensabile non essere un membro”. Le lettere annuali di Bezos agli azionisti di Amazon sono una lettura popolare nel mondo degli affari. Nella nota di quest’anno, riflette sul valore di stabilire standard più elevati (“Credo che alti standard possano essere oggetto di insegnamento”, afferma il numero uno di Amazon), sull’arte di creare grandi offerte e sulle aspettative sempre crescenti dei clienti.

Non solo e-commerce: dalla tv via cavo alla moda e alla smart-home

La lettera diffusa ieri, nel percorrere le recenti pietre miliari di Amazon, mette in evidenza l’enorme campo d’azione dell’azienda: la sua massiccia attività cloud-server, l’assistente intelligente Alexa e i dispositivi domestici basati su Alexa, la pluripremiata produzione di TV e film, lo streaming via cavo e le reti televisive, una recente spinta verso la moda, il lancio di un negozio senza sede a Seattle e l’acquisizione da 14 miliardi di dollari di Whole Foods. Inoltre, Bezos non ha menzionato le spinte relativamente nascenti di Amazon verso la sicurezza domestica con l’acquisto di Ring e dei piani vaghi per l’assistenza sanitaria della società, che avevano spaventato il settore. Nella lettera di mercoledì, Bezos ha dichiarato che Amazon impiega più di 560.000 persone a livello globale. Amazon ha inoltre aumentato drasticamente il numero di piccole imprese e altri venditori di terze parti che competono con la propria attività di vendita al dettaglio sulla sua piattaforma commerciale. Nella lettera, Bezos ha detto che il 2017 è stato il primo anno in cui più della metà delle merci vendute su Amazon in tutto il mondo provenivano da venditori di terze parti.
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Amazon Prime, supera i 100 milioni di membri. In più altre rivelazioni https://www.business.it/amazon-prime-supera-100-milioni-membri-altre-rivelazioni/ Thu, 19 Apr 2018 11:29:48 +0000 https://www.business.it/?p=23372 Amazon Prime continua a crescere. L’amministratore delegato della compagnia Jeff Bezos, in occasione della lettera annuale inviata agli azionisti ha rivelato che il servizio offerto della sua azienda ha oltre 100 milioni di abbonati a livello mondiale. Si tratta, inoltre, della prima volta che l’azienda di Seattle ha svelato i dati sul servizio in oltre… Leggi tutto »Amazon Prime, supera i 100 milioni di membri. In più altre rivelazioni

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Amazon Prime continua a crescere. L’amministratore delegato della compagnia Jeff Bezos, in occasione della lettera annuale inviata agli azionisti ha rivelato che il servizio offerto della sua azienda ha oltre 100 milioni di abbonati a livello mondiale. Si tratta, inoltre, della prima volta che l’azienda di Seattle ha svelato i dati sul servizio in oltre tredici anni di storia. Nel 2017, Amazon ha spedito più di 5 miliardi di articoli con Prime in tutto il mondo

Il numero di abbonati principali per anni è stato un segreto al centro di molte speculazioni. Bezos è sempre stato un po’ cauto nel condividere le statistiche di Amazon. Questa è la prima volta che dichiara pubblicamente quanti membri Prime l’azienda ha sottoscritto. La cifra conferma inoltre che Prime è uno dei più grandi abbonamenti Internet del mondo e un gigante tra i rivenditori online. 

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Il successo di Amazon Prime

Per la prima volta, Jeff Bezos, numero uno di Amazon, ha svelato il numero di persone che pagano per godere del servizio Prime che prevede consegne gratuite illimitate entro due giorni da un ordine, oltre all’ accesso di musica e video. Lanciato 13 anni fa, Amazon Prime è il programma di abbonamento mensile o annuale della società. Amazon ha spedito oltre 5 miliardi di articoli tramite Prime nel 2017 sfruttando i tempi di consegna e le spedizioni gratuite.  Inoltre, lo stesso CEO ha anche svelato che sempre nel 2017 la compagnia ha registrato il più alto numero di nuove sottoscrizione rispetto a qualsiasi altro anno precedente.

“Tredici anni dopo il lancio, abbiamo superato su scala globale i 100 milioni di membri prime paganti”, ha scritto il fondatore di quello che da un rivenditore online di libri è diventato un colosso del commercio elettronico. Le azioni di Amazon sono aumentate dell’1,5% circa nel trading esteso dopo la pubblicazione della lettera.Più della metà degli articoli venduti tramite Amazon ora provengono da venditori di terze parti. Anche i prodotti della società stanno vendendo bene, secondo Bezos, che afferma che l’anno scorso è stato il migliore per le vendite di hardware Amazon, come i dispositivi Echo e Fire.

Negli ultimi anni infatti sono stati gli stessi analisti ed azionisti ad ipotizzare il numero di abbonati a Prime Video, il cui costo proprio di recente è stato aumentato anche in Italia a 36 Euro all’anno, contro i 19 precedenti. Amazon Prime infatti va ben oltre i semplici vantaggi offerti a livello di spedizione, in quanto offre anche l’accesso al servizio di streaming Prime Video (la principale alternativa a Netflix, nonostante un catalogo comunque piuttosto ristretto) ed include anche quantità di spazio illimitato per archiviare le fotografie.

Bezos sottolinea l’importanza di fissare standard elevati. Brendan Witcher, un analista principale di Forrester, ha affermato che il numero di abbonati chiarisce che Amazon “continua a imporre un numero sempre maggiore di ragioni per cui i consumatori diventano membri Prime. Altre società si concentrano sulle entrate in crescita”, ha detto Witcher. “Jeff ha un’ottima visione del mondo, una visione salutare del mondo che riconosce che la lealtà verso il tuo marchio genererà entrate e non necessariamente il contrario. Concentrarsi su Prime membership è un’ottima strategia per Amazon”.

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La retribuzione annuale per i lavoratori di Amazon diversa da Bezos

Per rispettare il Dodd-Frank Act, la riforma finanziaria voluta dall’ex presidente Usa Barack Obama in seguito alla crisi del 2008, a partire da quest’anno anche Amazon ha dovuto dichiarare il compenso del proprio amministratore delegato in rapporto alla paga media di un suo dipendente. Jeff Bezos guadagna “solo” 1,7 milioni di dollari ha portato a casa 59 volte più di quanto guadagnato da un lavoratore del gruppo. In salario medio di 28.446 dollari, molto meno di quello di altri colossi tech come Facebook (240mila) o Twitter (160mila).

La differenza è dovuta al fatto che, mentre punta ad ampliare la propria rete logistica, Amazon arruola sempre più operai nei magazzini. Questi ultimi sono pagati meno delle persone specializzate che lavorano al quartier generale a Seattle. Nella lettera Bezos ha ringraziato tutti i dipendenti, il cui totale supera i 560mila. Confermando le indiscrezioni dei giorni precedenti, ha anche detto che Amazon sta lavorando per permettere ai membri Prime di avere vantaggi nei supermercati.

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Trump contro Amazon: ordina indagine sull'accordo con US Postal Service https://www.business.it/trump-contro-amazon-indagine-us-postal-service/ Fri, 13 Apr 2018 11:00:01 +0000 https://www.business.it/?p=22897 Il presidente USA Donald Trump ha ordinato la creazione di una task force per rivedere le pratiche commerciali presso l’United States Postal Service (USPS), una mossa che potrebbe influenzare uno dei “nemici” preferiti del numero 1 della Casa Bianca, Amazon. Perché Donald Trump ce l’ha con l’azienda guidata da Jeff Bezos? In una serie di messaggi Twitter,… Leggi tutto »Trump contro Amazon: ordina indagine sull'accordo con US Postal Service

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Il presidente USA Donald Trump ha ordinato la creazione di una task force per rivedere le pratiche commerciali presso l’United States Postal Service (USPS), una mossa che potrebbe influenzare uno dei “nemici” preferiti del numero 1 della Casa Bianca, Amazon. Perché Donald Trump ce l’ha con l’azienda guidata da Jeff Bezos? In una serie di messaggi Twitter, Trump ha accusato Amazon di “prosciugare” il servizio postale di denaro che non può permettersi di perdere. Gli attacchi prolungati di Trump a una delle più grandi società del mondo hanno danneggiato il prezzo delle azioni di Amazon e sollevato interrogativi sull’interferenza del governo nel settore privato.

trump attacca amazonSecondo Trump le poste americane sono in crisi per colpa di Amazon

“L’USPS si trova su un percorso finanziario insostenibile e deve essere ristrutturato per evitare un piano di salvataggio finanziato dai contribuenti”, così si è espresso testualmente Trump in un ordine presidenziale diffuso nel pomeriggio di ieri. L’ordine richiede un esame dei prezzi, delle politiche e dei costi della forza lavoro del servizio postale federale americano, l’USPS appunto. Il servizio postale americano ha perso più di 65 miliardi di dollari negli ultimi dieci anni, dato che gli americani trasmettono sempre più messaggi online, secondo l’ordine esecutivo. La task force sarà guidata dal segretario del Tesoro Steven Mnuchin o da un suo designato. Un funzionario della Casa Bianca ha detto a Bloomberg che l’ordine presidenziale era inteso a fornire soluzioni ai problemi del servizio postale e non ad “attaccare” qualcuno in particolare. Il funzionario non ha negato che le raccomandazioni della task force potrebbero influenzare Amazon, che ha accordi importanti e convenienti (per lei) con l’USPS. Un secondo funzionario della Casa Bianca ha contestato l’idea che l’ordine fosse diretto su Amazon e ha anche affermato che la task force era incaricata di migliorare il servizio postale.  Amazon non ha, per ora, commentato. Trump ha affermato che Amazon sta “costando ingenti somme di denaro al Servizio Postale degli Stati Uniti, che le fa da fattorino”, una situazione che mette “molte migliaia di rivenditori fuori dal mercato”. Ha ripetuto l’affermazione secondo cui il servizio postale perde in media 1,50 dollari per ogni pacchetto che consegna per Amazon e ha detto che “solo i pazzi o peggio” possono ritenere che l’USPS guadagni dal fare affari con Amazon. Il fondatore di Amazon, Jeff Bezos, possiede anche il Washington Post, che ha sempre trattato aggressivamente l’amministrazione Trump. Da quando nel 2013 è stato siglato un importante contratto quinquennale per la consegna dei pacchi, Amazon e il servizio postale USA hanno dichiarato il loro rapporto commerciale un successo, sebbene i termini del contratto siano riservati.

La questione “ultimo miglio”

L’USPS dice dice di guadagnare grazie all’accordo con Amazon e che è legalmente proibito addebitare a chi fa la consegna meno dei costi di questa. Le entrate dell’e-commerce forniscono “un supporto essenziale per pagare la rete e l’infrastruttura che ci consente di adempiere ai nostri obblighi di servizio universale”, ha scritto David Partenheimer, portavoce del servizio postale, in un editoriale dello scorso gennaio, rimarcando che questo va a beneficio di “tutti gli utenti della posta”. Amazon utilizza regolarmente il servizio postale per completare il cosiddetto “ultimo miglio” di consegna, con i corrieri che lasciano i pacchetti presso circa 150 milioni di abitazioni e aziende ogni giorno. L’azienda dispone di una rete di 35 “centri di smistamento” in cui i pacchetti dei clienti sono ordinati per codice postale, impilati su pallet e consegnati agli uffici postali per la consegna finale. “Amazon ha i soldi per pagare il prezzo equo all’USPS, che sarebbe molto più di quello che stanno pagando ora”, ha detto Trump ai giornalisti alla Casa Bianca all’inizio di questo mese. “Amazon dovrà pagare molto più denaro alle poste americane, non c’è dubbio su questo.” L’ordine esecutivo richiede che la task force esamini “l’espansione e il prezzo del mercato della consegna dei pacchi e il ruolo di USPS nei mercati competitivi”.

Chi stabilisce le tariffe del Servizio Postale

Non è chiaro quale effetto avrebbe infine la task force, poiché la maggior parte delle modifiche alla struttura aziendale del servizio postale federale richiederebbe una nuova legislazione. L’USPS è infatti un’organizzazione indipendente e le sue tariffe postali sono stabilite da una commissione. La task force esaminerà le questioni che sono state studiate per anni da diversi organismi governativi che hanno già emesso raccomandazioni e relazioni incentrate sulla stabilità finanziaria del servizio postale.
Ad esempio, l’ordine esecutivo di Trump richiede che la task force riveda la definizione di obbligo di servizio universale, che è un mandato liberamente definito per il servizio postale per fornire un servizio a prezzi accessibili a tutti i clienti. L’ufficio dell’ispettore generale del servizio postale ha pubblicato una relazione nel 2014 con raccomandazioni per ridefinire l’obbligo nell’era digitale. Nel 2016, lo stesso ufficio ha pubblicato un rapporto con raccomandazioni per il finanziamento del mandato. La task force dovrà presentare una relazione al presidente entro 120 giorni con raccomandazioni per “riforme amministrative e legislative”, questo secondo il testo dell’ordine diffuso ieri.
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Amazon Prime: accordo con Rai per vedere film e serie tv online https://www.business.it/amazon-prime-accordo-rai-vedere-film-serie-tv-online/ Fri, 06 Apr 2018 20:41:37 +0000 https://www.business.it/?p=22388 Amazon continua a sorprendere i propri utenti aggiungendo nuovi contenuti al servizio in abbonamento Prime, già molto apprezzato per la consegna gratuita su migliaia di prodotti venduti sul portale leader al mondo nell’e-commerce. L’annuncio della società guidata da Jeff Bezos questa volta farà contenti cinefili e patiti delle serie Tv: Amazon distribuirà in streaming ai… Leggi tutto »Amazon Prime: accordo con Rai per vedere film e serie tv online

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Amazon continua a sorprendere i propri utenti aggiungendo nuovi contenuti al servizio in abbonamento Prime, già molto apprezzato per la consegna gratuita su migliaia di prodotti venduti sul portale leader al mondo nell’e-commerce. L’annuncio della società guidata da Jeff Bezos questa volta farà contenti cinefili e patiti delle serie Tv: Amazon distribuirà in streaming ai clienti Amazon Prime Video molte serie Tv Rai, decine di titoli di film in prima visione e anche alcune serie finora esclusiva di Netflix. Ad Amazon Prime Video possono aderire anche gli utenti non clienti Prime: ci si può iscrivere anche senza avere l’abbonamento ad Amazon Prime: i primi trenta giorni sono gratuiti, dopodiché si paga 4,99 euro al mese.

Amazon Prime: accordo con Rai e Netflix per vedere i film onlineQuali serie Tv si potranno vedere su Amazon Prime Video

Ma quali serie si potranno vedere su Amazon Prime Video? L’accordo siglato tra la società di Seattle e Rai permetterà di vedere in streaming tutte le puntate de “I Medici”, “Rocco Schiavone” e “Il Cacciatore”. In un comunicato la società leader mondiale nel’e-commerce ha fatto sapere che Amazon Prime Video renderà disponibili gli episodi delle serie tv poco dopo la fine della messa in onda sui canali Rai. Dell’accordo fanno parte anche altre serie, alcune delle quali sono al momento disponibili solo su Netflix. Stiamo parlando di “Non Uccidere”, “Il Giovane Montalbano”, “Sotto Copertura”, “I Bastardi di Pizzofalcone”, “La Mafia Uccide Solo d’Estate – La Serie e Boris Giuliano”. Su Amazon Prime Video Italia sono già presenti alcune serie TV Rai di successo: “L’Ispettore Coliandro”, “Braccialetti Rossi”, “Il Paradiso delle Signore” e “Grand Hotel”.

I film Rai Cinema su Amazon Prime Video

Ma Amazon Prime Video non si limiterà ad offrire solo le migliori serie tv. Grazie all’accordo siglato con la Rai il catalogo Prime Video include anche il meglio della recente produzione di Rai Cinema come “Ammore e Malavita”, recente vincitore di cinque David di Donatello, “Chi m’ha visto” con Pierfrancesco Favino e Giuseppe Fiorello, o i due film della saga “Smetto quando voglio”. Tra gli altri titoli che saranno disponibili in streaming ci sono anche “Beata ignoranza”, “La tenerezza”, “Lasciati andare”, “Tutto quello che vuoi”, “Non è un paese per giovani”, “Questione di karma”, “Silence”, “Rosso Istanbul”, “The start up-accendi il tuo futuro”, “Aspettando il Re – A hologram for the King”, “Human Flow”, “Parliamo delle mie donne”, “Miss Sloane”, “Dove non ho mai abitato”, “Nico 1988”, “Brutti e cattivi”, “Una questione privata”, “Addio fottuti musi verdi”, “Amori che non sanno stare al mondo” e “I Figli Della Notte”.
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Amazon: Alexa Announcements trasmetterà messaggi vocali a tutti https://www.business.it/amazon-alexa-announcements-trasmettera-messaggi-vocali-tutti/ Fri, 06 Apr 2018 09:05:11 +0000 https://www.business.it/?p=22297 Dire alla famiglia che la cena è pronta o ricordare ai bambini che è ora di andare a letto non è necessario gridarlo. Se hai una casa intelligente con diffusori Echo sparsi in giro allora il problema è risolto. Si perché Amazon ha annunciato una nuova funzionalità chiamata Alexa Announcements, che ti consentirà di trasmettere simultaneamente… Leggi tutto »Amazon: Alexa Announcements trasmetterà messaggi vocali a tutti

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Dire alla famiglia che la cena è pronta o ricordare ai bambini che è ora di andare a letto non è necessario gridarlo. Se hai una casa intelligente con diffusori Echo sparsi in giro allora il problema è risolto. Si perché Amazon ha annunciato una nuova funzionalità chiamata Alexa Announcements, che ti consentirà di trasmettere simultaneamente un messaggio vocale a tutti gli Echo della casa.

La nuova funzionalità è come un’intercomunicazione unidirezionale, suggerisce Amazon. La funzione Annunci a senso unico è pensata per il tipo di pronunce grandiose che si desidera che tutti ascoltino. Riprodurranno su tutti i dispositivi supportati, tra cui Echo, Echo Plus, Echo Dot, Echo Show, Echo Spot ed Echo Look.

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Alexa Announcements

Ora, le famiglie che usano i dispositivi Alexa non dovranno urlare, perché una nuova funzione “Annunci” consentirà di chiedere ad Alexa di diffondere la notizia su ogni dispositivo Echo in casa.

É semplice basta iniziare un comando con: “Alexa, annuncia quello”, “Alexa, dillo a tutti” o “Alexa, trasmetti”, quindi aggiungi il tuo messaggio. Dì “Alexa, dì a tutti che la cena è pronta” e tutti nella tua casa a portata d’orecchio di un dispositivo Echo ti sentiranno dire “la cena è pronta”.

Dì “Alexa, annuncia che è ora di alzarsi”, per esempio, e “È ora di alzarsi” sarà trasmesso a tutti gli altri dispositivi Echo in casa. Piuttosto che essere ripetuto nella voce di Alexa, sarà la voce dell’utente ad essere trasmessa. È una comunicazione puramente a senso unico, molto simile a un vecchio annuncio di trasmissione interfonica.

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Rivalità tra Alexa di Amzon e Google Home

Naturalmente, tutto dipende interamente dall’avere più dispositivi Echo in primo luogo. A tal fine, la funzione segna l’ultimo sforzo di Amazon di indurre gli utenti ad installare Alexa in ogni stanza della casa.

Gli utenti dicono semplicemente “Alexa, annuncia” e ogni cosa dopo quella parola chiave verrà trasmessa in modo udibile da ogni altro dispositivo Echo collegato. Certo, Google ha aggiornato i suoi dispositivi Home con funzionalità molto simili da novembre, ma ci sono probabilmente molti più diffusori audio di Amazon in natura. L’aggiornamento di Amazon arriva cinque mesi dopo che Google ha introdotto una funzione simile chiamata Broadcast, che consente di trasmettere messaggi agli altoparlanti di Google Home tramite l’Assistente Google. Naturalmente, uno dei punti di forza relativi di Amazon su Google è il numero di dispositivi abilitati ad Alexa di terze parti.

La funzione Annunci è disponibile per gli utenti di Alexa negli Stati Uniti e in Canada a partire da oggi dice Amazon e sarà disponibile su tutta la gamma Amazon di altoparlanti intelligenti Echo .

Amazon comunica inoltre che sarà possibile inviare un annuncio dall’app Alexa sul proprio dispositivo iOS o Android o da un tablet abilitato per Alexa come Fire HD 8. Solo i dispositivi Echo possono ricevere annunci, però.

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Sicurezza cloud: AWS lancia Secrets Manager per la protezione dei dati https://www.business.it/sicurezza-cloud-aws-lancia-secrets-manager-protezione-dati/ Thu, 05 Apr 2018 13:06:27 +0000 https://www.business.it/?p=22247 Amazon Web Services ha annunciato mercoledì AWS Secrets Managers, uno dei numerosi nuovi strumenti e servizi per la sicurezza e la conformità e per la memorizzazione di importanti informazioni aziendali, come le password. Secrets Manager consente ai clienti di archiviare e recuperare i segreti delle applicazioni tramite API o l’interfaccia a riga di comando di… Leggi tutto »Sicurezza cloud: AWS lancia Secrets Manager per la protezione dei dati

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Amazon Web Services ha annunciato mercoledì AWS Secrets Managers, uno dei numerosi nuovi strumenti e servizi per la sicurezza e la conformità e per la memorizzazione di importanti informazioni aziendali, come le password. Secrets Manager consente ai clienti di archiviare e recuperare i segreti delle applicazioni tramite API o l’interfaccia a riga di comando di AWS (CLI) e ruotare le credenziali con funzioni Lambda incorporate o personalizzate.

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Che cos’è AWS Secrets Manager?

È un servizio AWS nativo che semplifica la conservazione dei segreti delle applicazioni nel loro cloud. Il tipo di segreti che si gestiscono includono credenziali di database, password o chiavi API. Secrets Manager rende più semplice farlo quando si utilizzano più micro servizi distribuiti, senza fare affidamento su un’infrastruttura aggiuntiva.

“Non devi mai più mettere un segreto nel tuo codice”, ha dichiarato il CTO di Amazon Werner Vogels in occasione di un summit di San Francisco di AWS. Secrets Manager, ha detto, “ci consente di costruire sistemi che sono molto più sicuri di quanto potremmo mai fare in passato.” “La console è progettata per aiutare gli amministratori a gestire le credenziali, come le password per i servizi esterni che spesso devono essere inseriti manualmente, in modo molto più sicuro e centralizzato”, ha dichiarato AWS in un post sul blog.

Come funziona?

I Vogels si sono lamentati del fatto che le violazioni dei dati sono diventate una parte quasi quotidiana delle nostre vite negli ultimi anni. “La maggior parte di queste violazioni dei dati è avvenuta perché abbiamo costruito la sicurezza nelle nostre applicazioni come un ripensamento”, ha affermato. “Oggi la sicurezza è il lavoro di tutti. … Ed è nostra responsabilità proteggere i nostri clienti. “

Le credenziali sono spesso un anello debole anche nelle migliori strategie di sicurezza delle informazioni. All’inizio di quest’anno i ricercatori della sicurezza hanno scoperta che gli hacker utilizzavano un cluster Kubernetes non protetto che funzionava sull’infrastruttura di Tesla e che li portava alle credenziali di sicurezza per l’account AWS di Tesla, che usavano per impostare un’operazione di mining di criptovaluta su Tesla. AWS Secrets Manager consentirà ai clienti di esercitare un maggiore controllo su chi è autorizzato ad accedere a determinate credenziali, e lo fa utilizzando AWS Lambda, il servizio di calcolo senza server dell’azienda.

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Amazon Web Services nel cloud

Nell’ultimo anno AWS ha anche cercato di rafforzare le sue capacità di sicurezza con l’acquisizione di Sqrrl e l’introduzione del servizio di sicurezza dei dati di Macie. Amazon Web Services è leader nel mercato delle infrastrutture cloud pubbliche, con oltre 125 servizi disponibili per i clienti. Nel quarto trimestre ha detenuto il 34% del mercato dei servizi di infrastruttura cloud, secondo il Synergy Research Group. Synergy ha messo la quota di Microsoft al 13% e quella di Google al 6%.

Inoltre, i clienti che necessitano di certificati privati per la protezione delle applicazioni Web ora possono ottenere quelli tramite AWS, grazie all’aggiunta della funzione Certificato di sicurezza privata all’AWS Certificate Manager. Il nuovo servizio AWS Secrets Manager è ora disponibile costa 40 centesimi per “segreto” al mese e 5 centesimi per ogni lotto di 10.000 richieste programmatiche.

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Amazon: Monoprix nuova partnership di generi alimentari https://www.business.it/amazon-monoprix-nuova-partnership-generi-alimentari/ Wed, 28 Mar 2018 09:36:02 +0000 https://www.business.it/?p=21634 Monoprix, una delle principali catene francesi di articoli da supermercato e articoli per la casa, ha annunciato che inizierà a vendere alcuni dei suoi prodotti ai clienti di Amazon Prime a Parigi alla fine di quest’anno. È la prima volta per la Francia, dove le vendite di generi alimentari online sono molto indietro rispetto agli… Leggi tutto »Amazon: Monoprix nuova partnership di generi alimentari

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Monoprix, una delle principali catene francesi di articoli da supermercato e articoli per la casa, ha annunciato che inizierà a vendere alcuni dei suoi prodotti ai clienti di Amazon Prime a Parigi alla fine di quest’anno. È la prima volta per la Francia, dove le vendite di generi alimentari online sono molto indietro rispetto agli Stati Uniti e alla Gran Bretagna.

Il servizio Prime Now di Amazon consegna i prodotti per la casa ai suoi clienti entro uno o due ore dall’ordine. Il colosso statunitense dell’e-commerce era alla ricerca di un partner in Francia da un anno per lanciare consegne a domicilio. Ma alla fine è stato raggiunto un accordo con questa filiale del gruppo Casino ben radicata in città.

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L’accordo di Amazon

Il gigante americano dell’e-commerce Amazon ha fatto ulteriori passi avanti nella vendita al dettaglio di prodotti alimentari in Francia quando la catena Monoprix di Casino è diventata il primo rivenditore locale ad accettare di vendere generi alimentari tramite Amazon. L’annuncio ha visto la quotazione azionaria di Casino Guichard Perrachon SA, proprietaria di Monoprix, salito del 4.05 per cento in borsa scambiando a 39.08 euro ($ 49) sul mercato azionario CAC di Parigi.

“Grazie a questa partnership unica tra Amazon e Monoprix, Casino Group rafforza la sua strategia di distribuzione omni-channel e si avvicina ancora di più ai suoi clienti e alle loro esigenze”, ha dichiarato il presidente e CEO di Casino Group, Jean -Charles Naouri, secondo un recente comunicato stampa. “Questa partnership commerciale rappresenta una nuova pietra miliare nella strategia di Casino Group per innovare ancora di più, per il commercio urbano di domani”.

“Questa partnership commerciale, che amplia ulteriormente la selezione del servizio Prime Now, consentirà ai clienti di Amazon Prime di beneficiare di consegne ultrarapide per i loro ordini Monoprix“, ha dichiarato. Mentre Casino aveva notato a novembre che Ocado stava cercando di espandere la sua piattaforma di e-commerce, il rivenditore statunitense Amazon ha fatto il suo ingresso nell’industria francese della consegna di generi alimentari.

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Nuove possibilità di partnership

Nel corso di una conference call, Regis Schultz, presidente di Monoprix e membro del comitato esecutivo del Casinò, ha descritto come “redditizia” l’accordo forgiato con Amazon, aggiungendo che non è escluso che possa essere estesa ad altre regioni in Francia.

Questo potrebbe segnalare più partnership in tutto il mondo, le due società erano in Brasile per negoziare una possibile partnership o vendita di Via Varejo SA, una catena di elettronica e elettrodomestici. Mentre quelli di Via Varejo SA sono speculativi, prove più concrete mostrano che le azioni del Gruppo Casino sono balzate al 9,7% dopo le notizie sulla partnership con Amazon e la possibilità di un accordo più ampio in futuro.

In che modo questa nuova partnership plasmerà il settore sia all’estero che in prima linea per Amazon? E la centrale elettrica dell’e-commerce avrà gli occhi su partnership più globali che vanno avanti? Chi lo sa, il tempo ci darà le risposte.

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Amazon Alexa novità: sarà possibile inviare denaro https://www.business.it/amazon-alexa-novita-inviare-denaro/ Fri, 16 Mar 2018 14:01:43 +0000 https://www.business.it/?p=20862 L’assistente vocale Alexa di Amazon è capace di trasformare la casa in una Smart Home. Ma regolare le lampadine, gestire gli elettrodomestici e informare sulle previsioni del tempo non saranno le uniche opzioni disponibili. L’ultima novità batterà la concorrenza: Alexa potrà essere utilizzato per inviare del denaro alle persone. La società di software Daon ha sviluppato… Leggi tutto »Amazon Alexa novità: sarà possibile inviare denaro

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L’assistente vocale Alexa di Amazon è capace di trasformare la casa in una Smart Home. Ma regolare le lampadine, gestire gli elettrodomestici e informare sulle previsioni del tempo non saranno le uniche opzioni disponibili. L’ultima novità batterà la concorrenza: Alexa potrà essere utilizzato per inviare del denaro alle persone.

La società di software Daon ha sviluppato un modo per inviare denaro tramite l’assistente vocale di Amazon! Ormai la tecnologia e le possibilità ad essa connesse sembrano non avere fine e questa è solo l’ultima delle innovazioni che l’assistente vocale sarà in grado di proporre sul mercato.

Le banche si sono già dimostrate interessate, potranno dunque adottare la nuova tecnologia già a partire da quest’anno.

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alexa-amazon-rideDaon software

In pratica la Daon, società della Virginia che sviluppa software biometrico per governi e banche, ha realizzato un programma diretto alle istituzioni finanziari in modo tale da consentire ai propri clienti di inviare denaro ad altre persone, ad esempio amici, utilizzando Alexa.

Daon è la società che ha aiutato MasterCard a sviluppare il selfie pay, ed ha commentato che si trova già sotto contratto con “importanti istituzioni finanziarie che sono interessate a perseguire il nuovo servizio”, e di rilasciare la nuova tecnologia sotto pagamento nei prossimi 18 mesi.

A tal proposito Tom Grissen, Ceo di Daon, si dichiara soddisfatto e afferma ufficialmente che: “I nostri clienti bancari e finanziari sono desiderosi di fornire questo servizio ai loro consumatori”.

Amazon Alexa si fa strada verso un nuovo ambito professionale oltre a quello domestico, puntando a diventare il braccio destro del settore bancario di consumo, visto che la società di Bezos sta prendendo in considerazione una partnership con le banche per fornire un vero e proprio servizio completo ai clienti, offrendo anche carte di credito.

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La concorrenza

In effetti alcune realtà bancarie già forniscono competenze collegate ad Alexa, come saldare un conto con carta di credito o finanziare un pagamento mensile delle rate per la macchina. Per ora nessuna importante istituzione bancaria consente finora di inviare denaro ai conti correnti altre persone proprio tramite Alexa, anche se questo servizio dovrà battere la concorrenza di servizi come quelli che propongono i cellulari inviando e ricevendo denaro ad amici e familiari, con l’aiuto di servizi come Venmo, PayPal, Square Cash, Zelle e Apple Pay Cash. Per adesso, la concorrenza come Google Assistant non offre ancora pagamenti peer-to-peer, per cui Alexa potrebbe battere tutti sulla novità.

Per questo numerosi investitori come rivenditori, banche o altre istituzioni desiderano capire come sviluppare nuovi servizi per i propri clienti. Non è ancora chiaro che tipo di sicurezza fornisca il servizio per quanto riguarda l’autenticazione della voce o la copiabilità del conto corrente. 

Insomma sembra proprio che per inviare denaro non saremo più costretti ad effettuare bonifici: basterà dirlo a voce ad Alexa.

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Amazon: soluzione per le paurose risate di Alexa https://www.business.it/amazon-soluzione-paurose-risate-alexa/ Fri, 09 Mar 2018 10:18:38 +0000 https://www.business.it/?p=20287 Per settimane, gli utenti dell’assistente digitale di Amazon Alexa, hanno riportato le versioni dello stesso evento inquietante: essere sorpresi da Alexa, emettendo una risata inquietante. Negli ultimi giorni, gli utenti con dispositivi abilitati per Alexa hanno riferito di aver udito risate strane e spontanee. Ora, Amazon dice che sa perché è successo in una dichiarazione a The Verge ,… Leggi tutto »Amazon: soluzione per le paurose risate di Alexa

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Per settimane, gli utenti dell’assistente digitale di Amazon Alexa, hanno riportato le versioni dello stesso evento inquietante: essere sorpresi da Alexa, emettendo una risata inquietante.

Negli ultimi giorni, gli utenti con dispositivi abilitati per Alexa hanno riferito di aver udito risate strane e spontanee. Ora, Amazon dice che sa perché è successo in una dichiarazione a The Verge , dice: “Siamo consapevoli di questo e stiamo lavorando per risolverlo”.

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Perché Alexa emette una risata inquietante?

In rare circostanze, Alexa può erroneamente sentire la frase “Alexa, ridi’”, quando altre parole sono pronunciate, ha detto Amazon in una dichiarazione inviata per posta elettronica. “Stiamo cambiando quella frase in: Alexa, puoi ridere?’ che è meno probabile che abbia falsi positivi, e stiamo disabilitando il breve enunciato “Alexa, ridi”. La società ha anche detto che invece di limitarsi a ridere quando richiesto, l’assistente digitale, che è accessibile attraverso la sua linea di dispositivi Echo e Fire, prima riconoscerà la richiesta, dicendo: “Certo, posso ridere”.
Un utente ha detto su Twitter che stava parlando con sua sorella quando ha sentito il suo dispositivo ridere. Aveva interrotto la conversazione e ha iniziato a cercare online una spiegazione di ciò che era appena accaduto. Non trovando nulla, chiese ad Alexa di ripetere l’ultimo suono che aveva fatto.

Un’altro utente di Twitter ha riferito di essere sorpreso dalla risata di Alexa, inizialmente pensando che ci fosse un bambino nella stanza. L’episodio ha sottolineato le preoccupazioni che turbinavano intorno a Echo e altri altoparlanti intelligenti, come Google Home, che spesso siedono in spazi intimi, in attesa di una chiamata all’azione.

Alcune preoccupazioni sul dispositivo

I critici hanno sostenuto che i dispositivi sempre attivi rappresentano una minaccia per la privacy e la sicurezza. Ci sono state segnalazioni di bambini che ordinano oggetti attraverso i dispositivi senza il consenso dei genitori, e l’anno scorso Burger King ha approfittato dei dispositivi incorporando un comando in uno spot.

Nonostante queste preoccupazioni, la tecnologia è stata ampiamente accettata. I rapporti variano su quanti americani usano questi dispositivi, ma tutti suggeriscono che l’adozione è relativamente alta. Martedì, ad esempio, l’organizzazione di sondaggi Gallup e Northeastern University hanno riferito  che circa un americano su cinque usa un dispositivo domestico intelligente come Alexa, Google Home o altri dispositivi concorrenti.

Amazon ha venduto decine di milioni di dispositivi Alexa durante le recenti festività natalizie, con gli analisti che affermano che Echo rappresenta oltre il 70% delle vendite di altoparlanti intelligenti.

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alexa-amazon-rideCos’è Alexa?

Alexa è il servizio vocale basato su cloud di Amazon disponibile su decine di milioni di dispositivi di produttori di Amazon e di terze parti. Con Alexa, si possono creare esperienze di voce naturale che offrono ai clienti un modo più intuitivo per interagire con la tecnologia che usano ogni giorno.

Alexa è il nome dell’assistente vocale la cui intelligenza artificiale si sviluppa nei grandi centri di ricerca Amazon. L’assistente si presenta in forma di Amazon Echo o Echo Dot. Entrambi i cilindri rispondono al richiamo “Alexa” a cui possono seguire ulteriori comandi vocali. Così sarà possibile controllare i dispositivi della Smart home, chiedere le previsioni del tempo, avviare le telefonate o scegliere una canzone dalla banca dati Amazon, Spotify o, ancora, accendere la radio.

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Amazon conti correnti: sempre più banca https://www.business.it/amazon-conti-correnti-sempre-piu-banca/ Wed, 07 Mar 2018 16:00:35 +0000 https://www.business.it/?p=20091 Amazon sembra interessata alla creazione di un nuovo prodotto finanziario con il quale espandere e diversificare ulteriormente il suo business. L’indiscrezione proviene dal Wall Street Journal, che riporta come l’azienda di Jeff Bezos stia trattando con le principali banche statunitensi, tra cui JPMorgan Chase, al fine di realizzare una sorta di alternativa al conto corrente bancario per poter effettuare acquisti… Leggi tutto »Amazon conti correnti: sempre più banca

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Amazon sembra interessata alla creazione di un nuovo prodotto finanziario con il quale espandere e diversificare ulteriormente il suo business. L’indiscrezione proviene dal Wall Street Journal, che riporta come l’azienda di Jeff Bezos stia trattando con le principali banche statunitensi, tra cui JPMorgan Chase, al fine di realizzare una sorta di alternativa al conto corrente bancario per poter effettuare acquisti sulla propria piattaforma.

Presto Amazon di ogni cliente saprà, oltre ai dati sui consumi, alle ricerche di prodotto e le preferenze di prezzo, anche quanti soldi ci sono sul suo conto corrente. Il colosso dell’e-commerce sta studiando con Jp Morgan Chase & Co. e Capital One Financial un prodotto simile a un conto corrente bancario da offrire ai suoi milioni di clienti sotto il suo brand, come riporta il WSJ.

La società con sede a Seattle sta parlando con JPMorgan per sviluppare un prodotto simile a un conto corrente, in quanto cerca di rafforzare i legami con milioni di consumatori che si affidano al sito. Questa è l’ultima mossa del gigante dell’e-commerce per risolvere uno dei maggiori ostacoli allo shopping sul suo sito web: la mancanza di una carta di credito. Tuttavia, le banche tradizionali possono ancora dormire sonni tranquilli in quanto, per il momento, Amazon non desidera diventare una banca a tutti gli effetti, ma creare partnership per offrire ai propri clienti un servizio vicino a un conto corrente.

La trattativa di Amazon

Amazon è in trattative con importanti banche statunitensi come la JP Morgan per offrire ai clienti la possibilità di aprire conti correnti direttamente dal rivenditore online. Amazon offre già prestiti alle piccole e medie imprese attraverso una partnership con Bank of America e questo potrebbe essere un altro passo per espandere il proprio business. Il gruppo ha infatti contattato alcuni mesi fa diverse importanti banche, tra cui JP Morgan e Capital One, per offrire ai propri clienti un conto corrente. Amazon non ha intenzione di diventare una banca, la regolamentazione post-crisi renderebbe quasi impossibile una tale trasformazione, ma vuole invece costruire partnership con quelle esistenti. D’altra parte, la sua idea di base è quella di ridurre le tariffe applicate dalle grandi banche ogni volta che uno dei suoi clienti acquista sul suo sito pagando con una carta di credito.

Il progetto è ancora in fase di sviluppo, ma l’idea è quella di attirare un pubblico per lo più giovane senza un conto corrente bancario. Se i piani del gigante di Seattle giungeranno a compimento, Amazon continuerà a espandere segmenti di business, a conseguire risparmi sui costi e a fornire all’azienda informazioni sulle abitudini di spesa dei clienti. Oltre alla piattaforma online ai supermercati Whole Foods, ai negozi Amazon Books e ai negozi Amazon Go, l’azienda offre anche hardware come  Kindles o Echo.

Iniziativa in fase di sviluppo

L’iniziativa del gigante dell’e-commerce, tuttavia, è in fase preliminare e potrebbe non avere successo. Pochi dettagli sono stati dati sull’esatta natura del prodotto che Amazon vuole offrire. I clienti avranno mezzi di pagamento fisici, come carte e libretti degli assegni? Saranno in grado di effettuare pagamenti ad altri trader?

Lo scorso anno, il colosso americano ha annunciato di aver superato la soglia di 3 miliardi di dollari per prestiti concessi cumulativamente a più di 20.000 PMI dal lancio del suo programma di prestito Amazon creato nel 2011. Attraverso quest’ultima, l’azienda offre un servizio di prestito alle piccole imprese che utilizza la sua piattaforma di Marketplace per vendere i propri prodotti. All’inizio del 2017, la società di Seattle ha anche lanciato una carta di credito Visa per i suoi abbonati premium ed emessa da JPMorgan Chase.

Perché questa mossa?

Per tre motivi.

  • Amazon da diversi anni non è più solo un mero sito di eCommerce, ma è ormai un omni-channel: offre anche servizi cloud, podcast e di videostreaming on-demand fino all’ultimo business, il supermercato senza casse aperto a Seattle.
  • Con un proprio conto corrente bancario l’azienda ridurrebbe fortemente le commissioni che paga alle società finanziarie dopo le transazioni dei clienti.
  • Se diventa anche “banca” viene in possesso di nuovi Big Data dei clienti: il loro reddito, le abitudini di spesa, ecc…

Le banche devono avere paura di Amazon?

Le banche tradizionali, logicamente, temono questo potenziale concorrente perché Amazon “ruberebbe” loro milioni di nuovi correntisti e potrebbe tracciare la strada per gli altri Over the Top, perché ricordiamo che la nuova regolazione bancaria PSD2 in vigore nell’Ue dal 13 gennaio, consentirà ai grandi player del web di accedere ai dati sui conti bancari degli utenti e di entrare in concorrenza diretta con le banche sui pagamenti. Per la precisione GoogleAppleFacebookAmazon, ecc… per fare anche da banca nell’Unione europea dovranno attendere settembre 2019 perché si sta lavorando all’infrastruttura tecnologica e della sicurezza e a un registro elettronico della Fintech gestito dall’Eba, l’authority bancaria europea. Al momento nel settore bancario Amazon sembra arrivare più come partner che come disruptor. Di sicuro molti utenti gli affiderebbero il c/c, come emerge da un recente sondaggio condotto su mille clienti Amazon da LendEdu, specializzato nei prestiti agli studenti: il 38% ha dichiarato che si fiderebbe di Amazon per gestire le proprie finanze allo stesso modo di una banca tradizionale.

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Perché i contatti con JPMorgan?

JPMorgan e Amazon si conoscono bene. Dal 2002 ha emesso carte di credito con marchio Amazon e le due società collaborano per un’iniziativa volta a far fronte ai crescenti costi sanitari per i propri dipendenti. Inoltre l’amministratore delegato di JPMorgan, James Dimon, ha dichiarato di essere entrato a far parte di Amazon come dirigente negli anni ’90 e considera Jeff Bezos, il Ceo della società, un “amico di famiglia”. Mentre Capital One è uno dei maggiori istituti bancari che utilizzano il Clou di Amazon.

Amazon vuole ridurre le spese sanitarie

A riguardo delle spese sanitarie, Amazon ha già stretto una partnership con JP Morgan Chase, insieme a Berkshire Hathaway, la società di investimenti del miliardario Warren Buffett, per sviluppare un’offerta per tutti i dipendenti per ridurre i costi di accesso all’assistenza sanitaria. Nel paese dello zio Sam, la spesa per l’assistenza sanitaria cresce ogni anno, al punto che sta crescendo più rapidamente dell’inflazione. L’anno scorso questa spesa ha rappresentato il 18% dell’economia americana. Di fronte a questo, le aziende, che istituiscono piani di assistenza sanitaria per oltre 160 milioni di americani, e il governo stanno cercando di agire a riguardo per ridurre questi costi. Agli occhi di Jeff Bezos e Warren Buffett, c’è un urgente bisogno di ridurre i costi di assicurazione dei dipendenti e offrire un’offerta migliore in questo settore. “Gli enormi costi dell’assistenza sanitaria sono come la tenia affamata sull’economia statunitense”, ha dichiarato Warren Buffett, CEO di Berkshire Hathaway.

Amazon Fintech

L’Amazon-card, qualora dovesse nascere non sarebbe il primo tentativo di Fintech della società.  L’anno scorso ha iniziato a provarci con Amazon Pay, che trasforma l’account dei clienti in un digital wallet, in un portafoglio elettronico, per fare acquisti sicuri anche su altri siti di eCommerce, ma quest’ultimi spesso gli chiudono la porta non accettando questa modalità di pagamento. Per questo “il conto Amazon” dovrà essere un sostanziale passo in avanti rispetto al sistema Amazon Pay.

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Amazon novità: venderà anche farmaci da banco https://www.business.it/amazon-novita-vendera-anche-farmaci-banco/ Tue, 27 Feb 2018 10:45:26 +0000 https://www.business.it/?p=19488 Continua la corsa di Amazon verso nuove collaborazioni, nuovi prodotti, nuove partnership. L’ultima novità riguarda la commercializzazione dei farmaci da banco. Amazon ha infatti iniziato la vendita di farmaci generici, che soprattutto negli Stati Uniti, sono largamente diffusi e utilizzati. Non solo. L’azienda Perrigo confezionerà esclusivamente per il colosso di Amazon una linea esclusiva di… Leggi tutto »Amazon novità: venderà anche farmaci da banco

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Continua la corsa di Amazon verso nuove collaborazioni, nuovi prodotti, nuove partnership. L’ultima novità riguarda la commercializzazione dei farmaci da banco. Amazon ha infatti iniziato la vendita di farmaci generici, che soprattutto negli Stati Uniti, sono largamente diffusi e utilizzati. Non solo. L’azienda Perrigo confezionerà esclusivamente per il colosso di Amazon una linea esclusiva di prodotti OTC denominata Basic Care. Cosa comprende? Di tutto: dai richiestissimi antidolorifici, ai trattamenti per i capelli, passando per antistaminici e antiacidi.

La battaglia per il controllo del settore può dunque cominciare. I farmaci senza prescrizione medica interessano una grossa fetta di mercato, e Amazon darà filo da torcere alla concorrenza in quanto Perrigo garantirà la commercializzazione con prezzi più bassi della concorrenza. Per questo la case farmaceutiche e i rivenditori al dettaglio dovranno al più presto correre ai ripari.

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amazon-lending-fintechUn’alternativa meno costosa per i consumatori

Amazon si è potuta inserire in questo settore grazie all’approvazione regolatoria avvenuta in più di 10 stati americani proprio per presentarsi in veste di distributore di farmaci all’ingrosso.

Alcuni analisti del settore, tra cui quelli che appartengono alla Leering Partners, banca s’investimento, hanno ipotizzato come Amazon possiede tutte le carte in regola per posizionarsi bene nell’ambito della distribuzione farmaceutica.

Se dunque per i consumatori si prospetta una nuova alternativa, e conseguentemente un vantaggio sia per qualità che per costi, il problema sarà tutti per la case farmaceutiche che, fino a questo momento, avevano l’esclusività del settore distributivo.

Ma c’era da aspettarselo. Amazon continua a crescere con un fatturato da capogiro, tanto che le azioni hanno raggiunto quota 1500 dollari.

Il numero 1 Jeff Bezos può dunque dirsi enormemente soddisfatto. Da un po’ di tempo a questa parte, l’Ad di Amazon ha rivolto le sue attenzioni verso il settore della sanità, preannunciando la fondazione di una nuova società insieme a Warren Buffett e JP Morgan. Lo scopo? Garantire cure meno costose per i suoi dipendenti, ma a quanto pare l’interesse si è esteso a tutti gli americani. Perché? Bezos si è accorto i cittadini statunitensi spendono molti soldi per la propria salute, infatti la spesa sanitaria è aumentata del 4,3% nel 2016 arrivando a 3,3 trilioni di dollari complessivi.

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La spesa sanitaria

Avendo già messo piede nell’industria alimentare con l’acquisizione della catena di supermercati biologici Whole Foods, questa è la volta della spesa sanitaria.

Ricordiamo che per Amazon non si tratta di una situazione nuova. La multinazionale dell’ecommerce vende già farmaci dell’industria farmaceutica OTC. Ad esempio Advicil o Nicorette, famosi, anche da noi. Ma non è la stessa cosa che ricevere un marchio completamente esclusivo e poter battere la concorrenza sui prezzi, così come prevede di fare con la linea che Perrigo fornirà.

Così le maggiori catene di rivendita farmaceutica americana (CVS, Walgreens Boots Alliance e Rite Aid) si preparano e già pianificano acquisizioni e fusioni tra loro.

Un tentativo di protezione nei confronti di Amazon? Può darsi. Nel frattempo Bezos affila le lame e si prepara all’ennesima sfida: abbattere i costi della spesa medicale. 

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Amazon Prime: 10 servizi gratuiti inclusi nell'abbonamento https://www.business.it/amazon-prime-servizi-gratuiti/ Fri, 23 Feb 2018 07:00:48 +0000 https://www.business.it/?p=19149 Amazon Prime è un servizio del colosso di Seattle che permette ad ogni membro di aver vantaggi esclusivi. Non tutti sanno che tutte le cose che sono incluse nell’abbonamento sono numerose. Sappiamo infatti che il servizio è conosciuto per offrire in particolare la spedizione gratuita e lo streaming video, proprio come la piattaforma Netflix. Ma… Leggi tutto »Amazon Prime: 10 servizi gratuiti inclusi nell'abbonamento

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Amazon Prime è un servizio del colosso di Seattle che permette ad ogni membro di aver vantaggi esclusivi. Non tutti sanno che tutte le cose che sono incluse nell’abbonamento sono numerose. Sappiamo infatti che il servizio è conosciuto per offrire in particolare la spedizione gratuita e lo streaming video, proprio come la piattaforma Netflix. Ma la lista completa è molto più lunga, incluse tutte le nuove offerte, che per ora valgono sul territorio americano grazie alla collaborazione con Whole Foods.

In elenco inseriamo le prime 10, quelle più importanti, ma Prime ne garantisce almeno il doppio.

 La spedizione gratuita

Moltissimi prodotti scelti su Amazon vengono recapitati in due giorni, e questo vale per gli Usa e per l’Europa. Inoltre, in alcuni posti degli States, si può beneficiare di spedizioni in giornata senza costi aggiuntivi, con un minimo di spesa. 

Consegna gratuita alla data di uscita

Se si vuole preordinare un nuovo libro del nostro autore preferito o l’ultimo modello del prodotto a cui teniamo, con Prime potremmo riceverlo lo stesso giorno in cui esce sul mercato. Questo sempre se il prodotto e l’azienda che lo fornisce permette questo risultato.

Consegna gratuita di due ore

Prime Now è il servizio che prende e porta le cose iperlocali, distribuendo generi alimentari, cibo da ristorante e altri prodotti in sole due ore!  Ovviamente non è servizio disponibile in tutte le città, ma fa parte gratuitamente del pacchetto.

Leggi anche: Amazon Prime: sconti grazie all’accordo con Whole Foods

amazon-sconti-primeConsegna gratuita di generi alimentari e articoli casalinghi 

Servono beni di prima necessità come carta igienica, shampoo, cereali preferiti? Ci pensa Prime Pantry con un servizio totalmente gratuito. L’unica condizione è quella di ordinare un minimo di cinque articoli che rientro nella lista, altrimenti la spedizione viene pagata.

Offerte Alexa

Se si possiede un dispositivo compatibile con Alexa, da Amazon Eco a Dash Wand, da un tablet ad una  TV, si può chiedere quali sono le offerte del momenti e l’A.I. fornirà una lista di prodotti esclusivi su Prime piuttosto casuale. Poi chiederà se desideriamo effettuare l’acquisto.

Consegna del ristorante

Questa è una delle funzioni prova, sempre inserite nel pacchetto Prime.
È già attivo in 30 città degli Stati Uniti e in 20 città di tutto il mondo. Se si possiede già un abbonamento a Prime, si può ricevere la consegna gratuita entro due ore dall’ordine.

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Amazon-GoVantaggi di Whole Foods

Per ora solo negli Usa Canada e Gran Bretagna, presto la catena di supermercati bio Whole Foods porterà molti vantaggi ai membri di Amazon Prime. Per adesso è attivo uno sconto del 5% per i possessori della carta Amazon Prime.

Intanto nella città di Austin, Virginia Beach, Cincinnati e Dallas si può ottenere la consegna gratuita di due ore dai negozi di Whole Foods , anche se ciò richiede un abbonamento Prime Now. Presto si aggiungeranno anche altre città.

Streaming video illimitato

Prime Video è una piattaforma molto simile a Netflix.  Offre film, programmi TV e contenuti originali, come il successo American Gods.

È accessibile su tutti i dispositivi mobili. Inoltre Prime consente di vedere programmi TV e alcuni film nella modalità offline, in quanto possono essere scaricati sul telefono o tablet.

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Streaming musicale illimitato

Amazon Prime Music offre accesso illimitato, senza pubblicità, ad un numero con oltre 2 milioni di brani. Questi possono essere trasferiti su vari dispositivi ed essere ascoltati offline.

Archiviazione fotografica illimitata

Proprio come Google, Amazon Prime offre agli abbonati un cloud storage illimitato per tutte le foto che si desiderano salvare.Prime Photos offre 5 GB di spazio per conservare documenti e video.

State ancora pensando che spendere 19 euro all’anno per Amazon Prime non ne valga la pena?

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Amazon Prime: sconti grazie all'accordo con Whole Foods https://www.business.it/amazon-prime-sconti-grazie-allaccordo-con-whole-foods/ Tue, 20 Feb 2018 11:13:33 +0000 https://www.business.it/?p=18968 Amazon continua a proporre novità agli utenti, provando in qualche modo ad allargare la fetta di pubblico che sostiene i suoi investimenti. L’ultima è data dal 5% di sconto che la carta di credito Amazon Prime offrirebbe all’acquisto di prodotti di Whole Foods. I migliori clienti, si sa, vanno coccolati e premiati. Per questo lo… Leggi tutto »Amazon Prime: sconti grazie all'accordo con Whole Foods

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Amazon continua a proporre novità agli utenti, provando in qualche modo ad allargare la fetta di pubblico che sostiene i suoi investimenti. L’ultima è data dal 5% di sconto che la carta di credito Amazon Prime offrirebbe all’acquisto di prodotti di Whole Foods.

I migliori clienti, si sa, vanno coccolati e premiati. Per questo lo sconto ha lo scopo di ricompensare coloro che fanno costantemente uso della carta.

Il 5% sarà attivo da oggi al primo utilizzo della Visa Prime Amazon Prime Rewards. Perché questo vantaggio proprio acquistando prodotti dalla linea di supermercati bio?

In primo luogo per trovare una maggiore connessione tra le aziende.

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Un’acquisizione da 13, 7 miliardi

Per chi non lo sapesse, il colosso di Seattle ha acquistato la catena di supermercati bio appena pochi mesi fa. Ci sono voluti 13,7 miliardi per acquistare tutti i 430 punti vendita di Whole Foods Market, che si estendono non solo negli Usa, ma anche in Canada e nel Regno Unito.

Amazon desidera creare connessioni ed espandere la rete dei suoi sostenitori a livello globale. Niente male per un gigante della vendita online, che decide di investire su negozi fisici.

whole-foods-market-amazonWhole Foods Market rappresenta una grande sfida: è leader nel settore dei cibi organici e biologici per questo, vista la tendenza dei paesi occidentali verso il consumo di alimenti naturali e non trattati, ha avuto un grande successo di clientela.

Amazon ha ritenuto il progetto valido e in continua espansione, quindi ha deciso di investire proprio dove poteva creare una relazione proficua tra i due mondi.

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La collaborazione con Whole Foods

A proposito dell’acquisizione, il numero 1 di Seattle Jeff Bezos si è cosi espresso: “Milioni di persone amano Whole Foods Market perché ci trovano il miglior cibo organico e naturale e si divertono a mangiare in modo salutare. Whole Foods ha soddisfatto e deliziato clienti per quasi quattro decenni: fanno un ottimo lavoro e vogliamo proseguirlo”.

Le idee sembrano tutte positive. Ecco perché creare uno sconto ulteriore a chi sceglie di consumare cibi di Whole Foods con la carta Amazon Prime. Non è la prima mossa in tal senso, infatti un mese fa Amazon ha già distribuito consegne gratuite di due ore ai membri Prime delle sedi della catena di supermercati che si trovavano nella città di Austin, Cincinnati, Dallas e Virginia Beach. Una mossa strategica e ben congeniata, che non resterà sola. L’azienda ha in programma di rendere Prime il programma attraverso sui si potranno vincere premi presso tutti i negozi di Whole Foods.

La connessione procede spedita tra i due mondi senza nessun ostacolo e serve sia all’uno che all’altro per acquisire nuova clientela. Di conseguenza Amazon rafforzerà Prime in quanto fulcro e verrà novità in sviluppo di tutta l’azienda. E la catena Whole Foods potrà costituire a pieno titolo una base di riferimento per tutti gli acquirenti di Amazon.

Questo accordo presenta un’opportunità per massimizzare il valore per gli azionisti di Whole Foods e allo stesso tempo allarga la nostra missione, quella di portare massima qualità, esperienza, convenienza e innovazione ai nostri clienti” ha affermato il Ceo della società John Mackey.

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Come funziona lo sconto Visa Prime

Finora esisteva già uno sconto del 5% ma solo per chi utilizzava la Visa Prime sul sito amazon.com.

Adesso la carta Amazon Prime Rewards è dedicata a chi è giù un membro Prime, mentre Amazon Rewards è un’altra carta che l’azienda ha reso ampiamente disponibile a tutti.

Da oggi, infatti, i titolari di Amazon Rewards avranno uno sconto del 3% sui prodotti Whole Foods, esattamente come già fanno su amazon.com. Infine, entrambe le carte danno la possibilità di ricevere sconti del 2% in ristoranti, distributori di benzina e drogherie, e l’1% su tutti gli altri acquisti effettuati.

L’unico grande svantaggio di questa collaborazione è che lo sconto non vale per chi possiede la carta Amazon Prime Store Card oppure la Amazon.com Store Card. Entrambe le carte sono disponibili solo per lo shopping su Amazon.com e per tutti quei rivenditori che offrono Pay with Amazon.

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Amazon Go: il primo store al mondo senza cassieri https://www.business.it/amazon-go-il-primo-store-al-mondo-senza-cassieri/ Tue, 23 Jan 2018 06:30:32 +0000 https://www.business.it/?p=17225 Lunedì 22 gennaio è il giorno in cui Amazon apre le porte al negozio automatizzato Amazon Go, situato nel quartier generale di Seattle. Il colosso internazionale di internet e spedizioni, guidato da Jeff Bezos, sta prendendo il volo. Questo è il momento della svolta epocale: un negozio senza cassieri, il primo futuristico store dove non… Leggi tutto »Amazon Go: il primo store al mondo senza cassieri

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Lunedì 22 gennaio è il giorno in cui Amazon apre le porte al negozio automatizzato Amazon Go, situato nel quartier generale di Seattle.

Il colosso internazionale di internet e spedizioni, guidato da Jeff Bezos, sta prendendo il volo.
Questo è il momento della svolta epocale: un negozio senza cassieri, il primo futuristico store dove non ci sono persone ad accoglierti, ma tutto ciò che si può comprare è effettuabile tramite la scansione dell’App di Amazon Go sul cellulare. Infatti, una volta entrati, si registra la nostra presenza passando il codice del telefono su un tornello, dopodiché tutto ciò che scegliamo viene automaticamente registrato dalle telecamere del negozio e caricato sull’account Amazon. Niente check-in in prima persona, registrazioni fisiche o pagamenti.

Amazon Go è il futuro che entra dalla porte principale, iniziando proprio con i negozi affiliati.
Gianna Puerini, vice presidente di Amazon Go, dichiara apertamente che il piano era semplice: “Ci siamo chiesti cosa possiamo fare per poter entrare in un negozio, prendere tutto ciò che vogliamo e andarcene?”.

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Un sogno per coloro che amano l’innovazione, la tecnologia e odiano la fila alle casse o la presenza irritante del commesso.

“I rivenditori avrebbero potuto e avrebbero dovuto perseguire l’innovazione da sempre”, ha affermato l’analista di Forrester Brendan Witcher. “Nessun cliente nella storia degli acquisti ha mai detto: ‘Voglio aspettare in fila per 15 minuti”.

Amazon Go è progetto nuovo, annunciato a sorpresa dalla compagnia proprio durante la stagione frenetica dello shopping natalizio del 2016. A poco più di un anno di distanza, il progetto ha visto la luce scatenando la curiosità dei clienti e degli addetti ai lavori.

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I dettagli sullo store senza cassieri

Amazon Go è una specie di minimarket da 548,64 metri quadrati, costruito al piano terra del grattacielo Day 1. Lo store utilizza algoritmi di apprendimento approfondito e telecamere abilitate alla visione tramite computer, consentendo alle persone di afferrare ciò che vogliono e poi uscire, senza ostacoli.

Facile, veloce e divertente. Tuttavia solleva molte questioni come il futuro del lavoro: gli esseri umani saranno lentamente ma definitivamente sostituti dalla tecnologia?

Risulta così semplice e allo stesso tempo funzionale entrare in un negozio e comprare oggetti senza nessuna intermediazione!

Quasi ci si dimentica che non sono gratuiti.

Il negozio è già stato accessibile tutto l’anno ai dipendenti Amazon, ma solo dal 22 gennaio è stato aperto al pubblico per fare acquisti.

Tutto ciò che serve è un account Amazon, l’app Amazon Go e recarsi, ovviamente, a Seattle.

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Usa, Jeff Bezos dona 33 milioni di dollari ai Dreamers https://www.business.it/usa-jeff-bezos-dona-33-milioni-di-dollari-ai-dreamers/ Sun, 21 Jan 2018 06:30:04 +0000 http://www.business.it/?p=16999 La ricchezza e la filantropia. Sono due parole che spesso corrono insieme nella vita degli uomini e delle donne che gestiscono i maggiori capitali al mondo. L’ultima notizia in questo senso riguarda Jeff Bezos, il numero uno di Amazon, che pochi giorni fa è salito al primo posto della classifica di Bloomberg degli uomini più ricchi… Leggi tutto »Usa, Jeff Bezos dona 33 milioni di dollari ai Dreamers

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La ricchezza e la filantropia. Sono due parole che spesso corrono insieme nella vita degli uomini e delle donne che gestiscono i maggiori capitali al mondo. L’ultima notizia in questo senso riguarda Jeff Bezos, il numero uno di Amazon, che pochi giorni fa è salito al primo posto della classifica di Bloomberg degli uomini più ricchi del pianeta.

Jeff Bezos, fondatore di Amazon e proprietario del Washington Post, ha annunciato che donerà 33 milioni di dollari per finanziare borse di studio destinate a giovani cosiddetti “dreamers”, giovani immigrati arrivati negli Stati Uniti da bambini e con una vita tutta da costruire intorno al sogno americano.

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In questi giorni il tema dei Dreamer è centrale nel dibattito politico americano. Il gesto di Mr Amazon arriva infatti nel momento in cui al Congresso sono aperte le trattative per trovare una soluzione sullo status dei giovani immigrati che rischiano l’espulsione dal Paese.

Bezos e sua moglie MacKenzie doneranno la somma a TheDream.US, il programma scolastico che dal 2014 ha sostenuto più di 1700 immigrati con 19 milioni di dollari. Il denaro offerto dall’uomo più ricco del mondo permetterà di finanziare 1000 borse di studioProprio l’organizzazione annuncia oggi in un comunicato che si tratta della più cospicua donazione ricevuta fino ad ora. I finanziamenti permetteranno ai ragazzi diplomati di proseguire gli studi e frequentare il college.

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In una nota diffusa da Thedream.us, no-profit la cui missione è garantire un’istruzione universitaria ai Dreamers, Bezos ha fatto riferimento al padre adottivo dicendo: «Mio padre è arrivato neglli Stati Uniti quando aveva 16 anni all’interno dell’operazione Pedro Pan. È approdato qui da solo e senza sapere l’inglese». L’arrivo del padre da Cuba ha quindi avvicinato molto Bezos e sua moglie MacKenzie alle vicende dei dreamers. «Con coraggio e determinazione e l’aiuto di alcune importanti organizzazioni in Delaware, mio padre è diventato un cittadino eccezionale e continua a restituire al Paese, che lui crede l’abbia benedetto in molti modi», ha aggiunto Bezos.

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Specchio interattivo, Amazon scende di nuovo in campo: ecco il nuovo brevetto del colosso on line https://www.business.it/specchio-interattivo-amazon-scende-di-nuovo-in-campo-ecco-il-nuovo-brevetto-del-colosso-on-line/ Tue, 16 Jan 2018 06:30:48 +0000 http://www.business.it/?p=16765 Lo specchio interattivo di Amazon può cambiare il futuro: l'e-commerce più potente al mondo ha brevettato questo device in grado di poter aumentare la realtà virtuale

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Specchio interattivo, Amazon stupisce ancora

Lo specchio interattivo potrà risolvere tutti i problemi di chi compra on line. Una frase alquanto diretta, ma che serve a far capire la nuova trovata di Amazon. L’e-commerce più famoso al mondo ha depositato un nuovo brevetto per poter risolvere uno dei principali problemi di chi compra vestiti on line.
Questo business ha subito un incremento esponenziale soprattutto grazie ad Amazon: molte aziende, ma anche moltissimi negozi, hanno iniziato a vendere i propri capi on line proprio tramite questa piattaforma. In questo modo si raggiungono più clienti e si può davvero creare un business efficiente e funzionante. Spedizioni in tutto il mondo e cliente soddisfatto.
Il problema maggiore rimane per ora la taglia. Spesso quando si compra on line non si ha la possibilità di avere un riscontro diretto sulla taglia e non sempre le recensioni presenti sotto ad ogni prodotto rendono giustizia. E allora Amazon ha deciso di risolvere questo problema con uno specchio interattivo: un device che potrebbe rivoluzionare il modo di concepire gli acquisti sul web.
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Problemi di taglia, ecco lo specchio interattivo

In cosa consiste questo specchio interattivo? Attualmente non ci sono moltissimi dettagli su quello che potrà fare, anche se lo specchio rifletterà una realtà virtuale in grado di poter dire con precisione se quell’indumento starà o meno bene. Una definizione veritiera potrebbe sicuramente indicare questo specchio come un camerino virtuale.
Difficile immaginare la tecnologia: a quanto pare questo device riuscirà a risolvere il problema della taglia. Sarà eliminato, però, anche quello dell’indossabilità: molte volte un capo piace, ma ogni persona ha una conformazione fisica particolare e finché un capo non viene messo addosso, non capiremo mai quale sarà il suo grado di vestibilità.
Amazon ti veste e ti aiuta a vestirti. Una frase che potrebbe in questo caso rispecchiare il nuovo brevetto. Un modo davvero unico per poter connettere ancora di più i propri clienti con le aziende abbattendo anche i costi di spedizioni dovute ai resi e alle consegne. Ma soprattutto, per fidelizzare ancora di più il cliente: a quanto pare la missione è totalmente riuscita, almeno fino all’anno appena conclusosi.
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specchio-interattivo-amazonSarà un vero successo o un clamoroso tonfo?

Ricapitolando, l’utente vedrà la propria immagine riflessa e potrà provare tutti i capi che vuole. L’idea sembra essere davvero fantastica e il concetto potrebbe funzionare. Ma sarà un successo e verrà comprato da tutti i clienti?
Ci sono moltissimi fattori che potrebbero influenzare questa scelta. Su tutti il costo: dipenderà se questo prodotto sarà accessibile o meno e se varrà la pena sostenere questa spesa. D’altronde non tutti comprano vestiti su internet proprio per il motivo della taglia e dell’indossabilità, dunque il mercato ancora non è pronto. Ci sono sicuramente forti dubbi sul successo di una tecnologia simile, davvero all’avanguardia.
Oltre al costo, bisognerà capire quale sarà il reale funzionamento. Rimane comunque una tecnologia e una realtà virtuale, almeno per il momento, ben lontana nel riprodurre la praticità e la realtà. Non è solamente un problema di taglie o meno: anche il tessuto gioca un ruolo fondamentale. Per non parlare degli amanti dello shopping: andare in giro per negozi a misurare capi reali è un hobby a cui molti rinunceranno con difficoltà.

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Amazon e i suoi nuovi poli logistici nel Nord Italia https://www.business.it/amazon-e-i-suoi-nuovi-poli-logistici-nel-nord-italia/ Fri, 12 Jan 2018 06:30:39 +0000 http://www.business.it/?p=16525 Amazon raddoppia al Nord Italia con due nuovi hub che permetteranno di migliorare la logistica all’interno del Paese. Entrambi i due nuovi centri logistici apriranno entro l’autunno del 2018. Il primo sorgerà a Torrazza Piemonte, appena fuori dalle porte di Torino. Il secondo hub sarà realizzato, invece, a Casirate, in provincia di Bergamo. L’apertura di questi nuovi poli logistici conferma la volontà… Leggi tutto »Amazon e i suoi nuovi poli logistici nel Nord Italia

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Amazon raddoppia al Nord Italia con due nuovi hub che permetteranno di migliorare la logistica all’interno del Paese. Entrambi i due nuovi centri logistici apriranno entro l’autunno del 2018. Il primo sorgerà a Torrazza Piemonte, appena fuori dalle porte di Torino. Il secondo hub sarà realizzato, invece, a Casirate, in provincia di Bergamo.

L’apertura di questi nuovi poli logistici conferma la volontà di Amazon di investire in Italia e contestualmente anche la buona salute del mercato del commercio elettronico del Paese. Complessivamente, il colosso dell’e-commerce garantirà oltre 1600 nuovi posti di lavoro.

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Nello specifico, l’hub che sarà costruito in Piemonte, sarà il più grande e fungerà da quarto centro di distribuzione di Amazon in Italia. Gli altri centri di distribuzione si trovano a Castel San Giovanni, Passo Corese e Vercelli. La struttura sarà imponente andando ad occupare una superficie di 60 mila metri quadrati. L’investimento per questo progetto sarà di circa 150 milioni di euro.

L’hub piemontese garantirà, da solo, 1200 nuovi posti di lavoro e sarà dotato di tutte le più moderne tecnologie con sistemi automatici e robotizzati. Il secondo hub, quello di Casirate, invece, sarà molto più piccolo e sarà strutturato per gestire il deposito e lo smistamento della merce già “pronta”, quella cioè ritenuta di grande rilevanza. Un hub con una superficie di 34 mila metri quadrati e porterà 400 nuovi posti di lavoro, che permetterà di ridurre i tempi di consegna e “supporterà” il numero crescente di piccole e medie aziende indipendenti che decidono di vendere i propri prodotti su Amazon o di utilizzare la rete di distribuzione offerta dall’azienda”.

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Amazon così facendo, gestirà nel migliore dei modi, la logistica del Nord Italia, l’investimento incrementerà la crescita delle sue attività nel paese. Grande soddisfazione, ovviamente per le forze politiche locali, che approvano con grande entusiasmo il nuovo progetto Amazon, che aumenterà la vitalità delle imprese del territorio, dando così un forte impulso occupazionale. Orgogliosi che una realtà imprenditoriale come Amazon metta radici anche in terra bergamasca. Da subito, in particolare, sarà “messa in campo un’alleanza tra l’azienda e i centri di formazione professionale e i centri per l’impiego a tutto vantaggio del territorio”. Pronti insieme a fare un salto nel futuro.

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In arrivo AmazonOpenTube, diretto concorrente di YouTube https://www.business.it/in-arrivo-amazonopentube-diretto-concorrente-di-youtube/ Sun, 24 Dec 2017 09:54:40 +0000 http://www.business.it/?p=16088 Amazon continua la sua guerra personale contro i colossi della rete come Google e YouTube. Cosa sta succedendo online? Pochi giorni fa l’annuncio che il motore di ricerca più famoso al mondo avrebbe deciso di bloccare YouTube sugli art speaker, su Echo Show, su Fire tv e tutti i dispositivi in grado di mostrare lo… Leggi tutto »In arrivo AmazonOpenTube, diretto concorrente di YouTube

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Amazon continua la sua guerra personale contro i colossi della rete come Google e YouTube. Cosa sta succedendo online?

Pochi giorni fa l’annuncio che il motore di ricerca più famoso al mondo avrebbe deciso di bloccare YouTube sugli art speaker, su Echo Show, su Fire tv e tutti i dispositivi in grado di mostrare lo streaming di Amazon video.

La notizia era già scioccante di per sè, in quanto il mondo web dovrebbe regalare flessibilità, condivisione e facilità di approccio ai new media.
L’ennesima notizia è a dir poco schiacciante e sbalorditiva: Amazon ha giocato al contrattacco e, dopo la dichiarazione del blocco di Google, ha depositato due novità, ovvero Amazontube e Opentube.

Cosa dobbiamo ancora aspettarci?

Google-Vs-Amazon-YouTubeDopo il blocco di Google, testato evidentemente per dare più spazio a prodotti dell’azienda come Chromecast o Nest, Amazon ha visto bene di passare al contrattacco e ha depositato i due marchi di video proponendo di fatto due nuovi canali.

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Amazon possiede già Amazon Prime Video, canale legato all’abbonamento Prime,  grazie al quale  sono visibili film e serie in esclusiva come The Man in the High Castle e The Path.

Amazon ha quindi depositato i marchi Amazontube e Opentube presso lo States Patent and Trademark, ma sembra che il dominio amazontube.com sia già stato comprato addirittura vent’anni fa.

Si pone infatti come diretto concorrente del più conosciuto e utilizzato YouTube, sotto tutti gli aspetti.

Se non si tratta di concorrenza questa! Se ha piani diversi da ciò che tutti si aspettano, dovrebbe precisarlo pubblicamente.
In realtà esistono solo dichiarazioni esterne: Domain Name Wire riporta la notizia che Amazon avrebbe registrato altri domini. Non solo Amazontube e Opentube, ma anche Alexatube in AlexaOpentube.com e AmazonOpentube.com.

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Tv Answer riporta invece un dettaglio: i marchi comprati da Amazon sono ad esclusivo consumo di video e lavori elettronici online, ovvero esattamente la stessa identica funzione del seguitissimo YouTube.

L’intera operazione sembra una manovra più rivolta all’annuncio di Google che ad un vero e proprio servizio innovativo.

Staremo a vedere cosa ci riservano i colossi del web per il prossimo futuro.

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I segreti di Jeff Bezos: ecco com'è riuscito a diventare l'uomo più ricco del mondo https://www.business.it/i-segreti-di-jeff-bezos-ecco-come-riuscito-a-diventare-luomo-piu-ricco-del-mondo/ Tue, 19 Dec 2017 06:30:02 +0000 http://www.business.it/?p=15915 I segreti di Jeff Bezos: dalla ''regola delle due pizze'' ai benefit per fidelizzare i dipendenti, ecco come il magnate statunitense è riuscito a costruire, dal nulla, un vero e proprio impero

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Il successo di Jeff Bezos

Quali sono i segreti di Jeff Bezos e le strategie che, nel corso degli ultimi 23 anni, hanno permesso a questo imprenditore originario del New Mexico e fondatore di Amazon di diventare l’uomo più ricco del pianeta, scalzando persino Bill Gates dal suo trono secondo i dati diffusi da Forbes lo scorso luglio?
Dietro l’ascesa di questo 53enne che ha rivoluzionato il mondo del commercio elettronico ci sono strategie e piccoli trucchi che si sono rivelati vincenti: parte di questi sono stati rivelati in un saggio pubblicato in versione ebook nel 2013 da Brad Stone, reporter di Bloomberg Businessweek, ed emblematicamente intitolato “Vendere tutto. Jeff Bezos e l’era di Amazon”, nel quale si racconta la storia di un visionario uomo d’affari che ha stravolto il mondo delle Internet company.

La “regola delle due pizze”

Uno dei segreti di Jeff Bezos nel dare vita, prima ancora che all’azienda di e-commerce con sede a Seattle, a una vera e propria “vision” strategica è stata, a detta di molti, la sua capacità decisionale. Non solo: sin dagli inizi di una carriera che è letteralmente partita dal basso, l’attuale chairman di Amazon ha sempre avuto chiaro il modello organizzativo che avrebbe dato alla sua creatura.
Al pari di Bill Gates e del compianto Steve Jobs, anche Jeff Bezos è diventato celebre per dei colpi di scena o delle mosse che hanno sparigliato le carte del mercato. Basti pensare a quella che ha definito “la regola delle due pizze” e che racchiude la sua filosofia: il papà di Amazon suggerisce infatti di non organizzare mai una riunione in cui siano presenti più persone di quelle che potrebbero mangiare due pizze. Il motivo? I meeting numerosi sono indice di scarsa organizzazione e perdita di tempo.
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Jeff-Bezos-uomini-più-ricchiIl rapporto con i dipendenti e gli investitori

Tuttavia, tra i segreti di Jeff Bezos, la “regola delle due pizze” rappresenta solo la metafora di un approccio oculato alla gestione del business: infatti, la confusione e la conseguente scarsa tempestività decisionale sono alla base di quelle situazioni in cui sembra che i problemi si moltiplichino e non vi sia apparente soluzione. Non a caso, lo stesso Bezos suggerisce ai suoi dipendenti di non arrivare mai a un meeting presentando dei problemi di cui non si abbia a portata di mano almeno una soluzione.
Ma nella routine quotidiana di Mister Amazon, stando al già citato volume del giornalista di Bloomberg, ci sono anche accorgimenti e trucchi che, col tempo, sono diventati proverbiali nel suo approccio lavorativo: innanzitutto, nel rapporto con i suoi dipendenti non mancano benefit e agevolazioni (la riduzione del pendolarismo, l’incremento della qualità della vita per migliorare l’efficienza), mentre è curioso notare che Bezos ammette di incontrare i potenziali investitori per massimo sei ore all’anno e di scrivere spesso una lettera di suo pugno a tutti gli azionisti di Amazon.
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Immaginarsi a 80 anni

Non ultimo, tra i segreti di Jeff Bezos che hanno contribuito a fare di lui uno dei pionieri del commercio elettronico, stravolgendo tutti i tradizionali modelli di business, c’è una filosofia che può essere sintetizzata nella formula “io a 80 anni”: il diretto interessato ha spiegato infatti che è il modo migliore per fare fronte ai problemi che deve affrontare una multinazionale di tali dimensioni.
In pratica, in presenza di una scelta importante, questo espediente consiste nel figurarsi ottantenni e provare a immaginare quali potrebbero essere state retrospettivamente le conseguenze di quella decisione: in questo modo si valutano con più calma le ricadute di una scelta e si acquisisce maggiore consapevolezza, mantenendo anche la giusta concentrazione e non facendosi influenzare da altri fattori.
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Google blocca Amazon: è guerra tra colossi https://www.business.it/google-blocca-amazon-guerra-colossi/ Wed, 13 Dec 2017 06:35:34 +0000 http://www.business.it/?p=15639 I colossi tecnologici si fanno la guerra. Nell’era delle App e della digitalizzazione, i grandi nomi di internet lottano per il controllo sovrano a suon di ripercussioni sui dispositivi. Cosa è successo? Google e Amazon hanno iniziato una battaglia per mancanza di accordi reciproci. Ci sono state varie vicissitudini secondo le quali l’una ha bloccato… Leggi tutto »Google blocca Amazon: è guerra tra colossi

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I colossi tecnologici si fanno la guerra. Nell’era delle App e della digitalizzazione, i grandi nomi di internet lottano per il controllo sovrano a suon di ripercussioni sui dispositivi.

Cosa è successo?

Google e Amazon hanno iniziato una battaglia per mancanza di accordi reciproci. Ci sono state varie vicissitudini secondo le quali l’una ha bloccato l’accesso delle piattaforme all’altra e viceversa. I due colossi si accusano e nessuno vuole cedere. Chi pagherà lo scontro sono gli utenti, che devono aggiornarsi continuamente sulle modalità di accesso e chi ha bloccato cosa.

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In primo luogo Google ha deciso di bloccare la app di Youtube su tutti gli smart speaker e su Echo Show e Fire Tv, i dispositivi per lo streaming video di Amazon. Questa è l’ennesima notizia sulla questione, riportata dal Financial Times.

Perché? La controllata di Alphabet ha lasciato una dichiarazione ufficiale affermando che c’è stata una mancanza di reciprocità da parte di Amazon. Di conseguenza non sarebbe più stato possibile trovare un accordo sull’utilizzo dei rispettivi prodotti di entrambe le aziende, cosa che si ripercuote sui  servizi utilizzati quotidianamente dagli utenti.

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google-amazonInfatti Mountain View ha riferito a TechCrunch che: “Amazon non supporta prodotti di Google come Chromecast e Google Home, non rende Amazon Prime Video disponibile per gli utenti di Google Cast, e il mese scorso ha bloccato le vendite di alcuni degli ultimi prodotti Nest”. Mentre Amazon ha ribattuto con lo stesso tono, giustificandosi col fatto che : “Google ha creato un precedente deludente bloccando in modo selettivo l’accesso degli utenti a un sito aperto”. I dissapori possono essere superati anche per il bene degli utenti?

Amazon si dichiara comunque pronta ad una eventuale collaborazione e si dice pronta a risolvere la disputa in atto. Intanto però dal primo gennaio prossimo sarà Fire Tv a perdere l’accesso a YouTube, mentre è già stato bloccato su Echo Show.

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Prime Video di Amazon diventa (forse!) gratuito https://www.business.it/prime-video-di-amazon-diventa-forse-gratuito/ Tue, 21 Nov 2017 06:30:15 +0000 http://www.business.it/?p=14328 Amazon ha creato Fire TV Stick, e adesso vorrebbe sfondare attraverso un servizio di Prime Video gratuito. Ma facciamo un passo indietro. Tutto è iniziato con Fire TV Stick Basic Edition, una chiavetta HDMI che si collega al televisore ed è capace di eseguire applicazioni e giochi. Si tratta di un prodotto originale di Amazon,… Leggi tutto »Prime Video di Amazon diventa (forse!) gratuito

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Amazon ha creato Fire TV Stick, e adesso vorrebbe sfondare attraverso un servizio di Prime Video gratuito. Ma facciamo un passo indietro.
Tutto è iniziato con Fire TV Stick Basic Edition, una chiavetta HDMI che si collega al televisore ed è capace di eseguire applicazioni e giochi.
Si tratta di un prodotto originale di Amazon, molto simile alla chiavetta Chromecast di Google, già diffusa in 100 paesi del mondo. La chiavetta è collegata ad un telecomando che porta direttamente ai contenuti di Amazon Prime Video, oltre a Netflix, Spotify e moltissimi giochi. La chiavetta base costa 39,99 euro ed ha già dimostrato un buon successo di vendite. Dopo Fire TV Stick, l’ultima novità lanciata dall’azienda di Bezos è Prime Video free. Cosa preannuncia l’offerta? Si vociferano possibili collaborazioni con Netflix e Spotify per impacchettare un’offerta completa, più versatile, capace di collegare le ore di visione al prezzo al pagamento di alcuni contenuti. L’idea è dunque quella di creare un feedback con il cliente.

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Amazon Prime Video e i contenuti originali

Il progetto di Amazon Prime Video prevede un canale esclusivo per ogni creatore di contenuti in cambio della condivisione dei profitti sulla pubblicità e di un numero previsto di ore a settimana.
Non ci sono, per il momento, dichiarazioni ufficiali da parte di Amazon.
Secondo AdAge, per arricchire l’offerta già disponibile, l’idea è quella di svilupparla completamente gratuita. Il servizio Prime costa 19.99 euro in Italia e, come ben sanno gli abbonati, include consegne gratuite, offerte in anteprima, Prime Foto e altre novità come Amazon Pantry, Amazon Famiglia e contenuti originali come le serie Transparent e The Man in the High Castle, di Prime Video.

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Progetto in trattativa

Bezos deve averci pensato bene, concludendo che un’offerta allettante è quella ibrida tra un abbonamento come Netflix, dove si accede solo pagando, e una come Spotify, dove si può accedere all’ascolto dei contenuti con pubblicità, e solo pagando si ha accesso all’offerta più cospicua e con meno pubblicità.
Questo progetto sarebbe un’ulteriore passo in avanti per il colosso delle consegne online, che vorrebbe guadagnare una fetta cospicua degli utenti di Netflix per avere un bacino più largo di pubblicità.

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La serie tv de Il Signore degli Anelli, grazie a Warner Bros. Television e Amazon Studios https://www.business.it/la-serie-tv-de-il-signore-degli-anelli-grazie-a-warner-bros-television-e-amazon-studios/ Wed, 08 Nov 2017 06:30:44 +0000 http://www.business.it/?p=14088 Stando ad una notizia riportata su Variety, il successo del Signore degli Anelli potrebbe continuare con la trasposizione televisiva. Visto il seguito dei romanzi immortali di Tolkien e la successiva proiezione sul grande schermo, adesso sarebbe in trattativa la produzione di una serie per la televisione. L’accordo è ancora in fase preliminare, ma pare che con la… Leggi tutto »La serie tv de Il Signore degli Anelli, grazie a Warner Bros. Television e Amazon Studios

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Stando ad una notizia riportata su Variety, il successo del Signore degli Anelli potrebbe continuare con la trasposizione televisiva. Visto il seguito dei romanzi immortali di Tolkien e la successiva proiezione sul grande schermo, adesso sarebbe in trattativa la produzione di una serie per la televisione. L’accordo è ancora in fase preliminare, ma pare che con la Warner Bros. Television stia negoziando niente di meno che Jeff Bezos, capo di Amazon e direttore degli Amazon Studios.

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jeff bezos accordi signore degli anelli serie tv

Dopo il cinema, la tv

Dopo l’enorme successo cinematografico, il Signore degli Anelli sarebbe pronto ad invadere il piccolo schermo come ha già fatto il fantasy Game of Thrones.
Al cinema il primo capitolo, La compagnia dell’anello, tratto dalla saga di Tolkien, ha registrato un record d’incassi: 871.530.324 $, a livello internazionale di cui 315.544.750 $ solo negli Usa. Numeri da record anche per i due film successivi, che hanno guadagnato incassi da capogiro battendo tutti i guinnes dei primati, compresi premi e riconoscimenti in tutto il mondo.
La Warner Bros, dopo il grande successo cinematografico, è quindi pronta a buttarsi in una avventura televisiva interpellando varie società, tra cui Amazon, che sembra quella più interessata e pronta ad investire.

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Un blockbuster per Prime Video

Entrambe per ora hanno rifiutato di commentare la notizia. Jeff Bezos sarebbe poi coinvolto in prima persona nel progetto per sviluppare il plot da vicino, visto che gli eredi di Tolkien stanno caldeggiando l’idea di vendere i diritti dei romanzi per la tv da tempo. Amazon pare dunque averla spuntata. E ciò conferirebbe prestigio agli Amazon Studios che cercano, da un po’ di tempo, di competere con Netflix attraverso la loro piattaforma streaming di Prime Video. Per questo un titolo di richiamo come il Signore degli Anelli possiede l’appeal giusto e un seguito assicurato.
I numeri parlano chiaro: tra romanzi scritti e film, Il Signore degli anelli è un saga che funziona e ha fan in tutto il mondo. Il seguito di appassionati gradirebbe una serie tv perché sarebbe l’ennesima narrazione di una storia che siamo disposti a guardare ancora e ancora. E Amazon Studios si accaparrerebbe così un sicuro titolo da blockbuster.

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Una giornata con Jeff Bezos, l’uomo più ricco del pianeta https://www.business.it/una-giornata-con-jeff-bezos-luomo-piu-ricco-del-pianeta/ Wed, 08 Nov 2017 06:30:09 +0000 http://www.business.it/?p=14086 Amazon registra numeri da record, lo sappiamo tutti. Ma come conduce la giornata il “capo” dell’azienda più ricca del mondo? Jeff Bezos ha superato per l’ennesima volta i guadagni di Bill Gates secondo la classifica Bloomberg, affermandosi come l’uomo più ricco del pianeta con ben 91, 9 miliardi di dollari. É di qualche giorno fa… Leggi tutto »Una giornata con Jeff Bezos, l’uomo più ricco del pianeta

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Amazon registra numeri da record, lo sappiamo tutti. Ma come conduce la giornata il “capo” dell’azienda più ricca del mondo? Jeff Bezos ha superato per l’ennesima volta i guadagni di Bill Gates secondo la classifica Bloomberg, affermandosi come l’uomo più ricco del pianeta con ben 91, 9 miliardi di dollari. É di qualche giorno fa la notizia secondo cui avrebbe venduto 1 milione di azioni della compagnia per 1,1 miliardi di dollari, ma continua ad investire in altre costole dell’azienda come Amazon Web Service.
Eppure Bezos ha tutta l’aria del bravo padre di famiglia: conduce una routine familiare con moglie e figli senza colpi di testa né gesti particolarmente scapestrati. Investe i suoi guadagni in altre aziende, come l’acquisizione del Washington Post, e figura come una persona capace di prendersi del tempo per sé e per la cura della sua persona, senza stress.

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Informarsi prima di tutto

La giornata tipo del numero 1 di Amazon è molto simile ai comuni mortali. Jeff Bezos dice di svegliarsi da solo, prima delle 8, senza bisogno di puntare nessuna sveglia. La sua attività preferita è leggere i quotidiani, ma da qualche mese si è anche aggiunto un regime di palestra che l’ha notevolmente irrobustito. La colazione è uno dei suoi pasti preferiti, che desidera consumare in famiglia. Dopodiché non si reca subito in ufficio: fatta eccezione per appuntamenti importanti, Bezos preferisce informarsi il più possibile sulle notizie a livello mondiale, quindi legge di attualità e di economia. Per quanto riguarda il lavoro in azienda, il capo di Amazon sceglie di condurre riunioni senza presentazioni o slide, ma chiede di redigere una relazione ad ogni componente del gruppo.
Più in generale, da numerosi fonti, sappiamo che Bezos è un tipo collerico. Ultimamente sta lavorando a questo lato del carattere per cercare di mitigare i suoi comportamenti. Così l’allenamento fisico risulta anche un modo per scaricarsi e allentare le tensioni giornaliere.

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Beneficenza e turismo spaziale

Tiene alla beneficenza, anche se non si è dimostrato finora filantropo come i più noti Zuckerbeg o Gates.
É comunque un milionario che possiede un grosso patrimonio immobiliare, comprensivo di un parco di 2500 mq a Washington, un jet privato Gulfstream G-650ER del 2015 con il quale si sposta nel mondo e, occasionalmente, si concede viaggi da sogno con la famiglia. E, come ogni buon imprenditore contemporaneo (vedi Elon Musk e Richard Branson), investe nel turismo spaziale con la sua personale compagnia Blue Origin.
Il tempo vola quando si è miliardari, ma un’azione catartica prima di andare a letto si può fare: lavare i piatti. Parola di Bezos, e se lo dice lui.. possiamo crederci.

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Controtendenza: dall’ecommerce al negozio fisico, la scelta di Amazon e Facile.it https://www.business.it/controtendenza-dallecommerce-al-negozio-fisico-la-scelta-di-amazon-e-facile-it/ Fri, 03 Nov 2017 06:30:35 +0000 http://www.business.it/?p=13924 L’innovazione tecnologica ha concretamente rivoluzionato la vita di tutti i giorni. Lavorare, fare la spesa, comprare: tutto oggi è semplificato e diversificato grazie a servizi e applicazioni hi-tech. Il nostro stesso modo di agire e di essere consumatori è cambiato, contribuendo alla crisi del retail e allo sviluppo dell’ecommerce. Ma chi crede che il futuro… Leggi tutto »Controtendenza: dall’ecommerce al negozio fisico, la scelta di Amazon e Facile.it

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L’innovazione tecnologica ha concretamente rivoluzionato la vita di tutti i giorni. Lavorare, fare la spesa, comprare: tutto oggi è semplificato e diversificato grazie a servizi e applicazioni hi-tech. Il nostro stesso modo di agire e di essere consumatori è cambiato, contribuendo alla crisi del retail e allo sviluppo dell’ecommerce.
Ma chi crede che il futuro sia tutto nel web sbaglia, in quanto colossi come Amazon e Facile.it hanno deciso di puntare sul negozio fisico andando in controtendenza con la situazione attuale.
A quanto pare, non sarà il web a decretare la fine del retail, ma il futuro sarà tutto di quelle aziende che riusciranno a bene bilanciare l’online e il retail, creando un mix di ottime opportunità per il cliente.

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amazon locker

La situazione italiana

A causa della crescita esponenziale dell’ecommerce, sempre più negozi falliscono, ricreando completamente l’urbanistica della città. L’Ufficio Economico Confesercenti ha rilasciato dati significativi per comprendere il trend del settore: nel 2016 l’ambito del retail ha registrato una diminuzione pari a 7,7 miliardi di euro. Ciò significa 300 euro di spesa in meno a famiglia rispetto a sette anni fa. Oggi è più semplice cliccare e farsi spedire ciò che vogliamo, poiché questo comporta minor tempo da dedicare allo shopping e spesso qualche sconto in più. In Italia l’ecommerce registra una crescita del 17% all’anno, un trend lento ma costante.
Ma non tutti puntano solo al web. Ne è esempio Amazon, che pochi mesi fa ha stretto un accordo commerciale con la catena di supermercati Whole Foods Market, secondo sul quale la spesa verrà addebitata sul conto Amazon dell’acquirente. Si stratta solo di una delle soluzioni che provano a combinare con successo l’ecommerce e il retail, offrendo un nuovo servizio.

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amazon locker

La scelta di Amazon e Facile.it

L’Italia non resta certo a guardare. L’accordo non è l’unica novità del colosso di Seattle: Amazon ha lanciato gli Amazon Locker, punti di ritiro dove ogni cliente ha la possibilità di poter ritirare da sé la propria spedizione. Le città italiane coinvolte sono 43, la spedizione costa meno e ognuno può scegliere liberamente quando ritirare il proprio pacco. Un altro esempio calzante è quello di Facile.it: l’azienda leader nel settore degli annunci assicurativi online ha deciso di puntare sulla diffusione di negozi fisici. Ciò ha lo scopo di offrire una maggiore assistenza al cliente. I primi negozi del franchising sono stati aperti nella città di Varese. Visto l’immediato successo, l’azienda è pronta ad espandere il progetto su tutto il territorio nazionale.

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Amazon si espande al mondo reale puntando sui negozi fisici https://www.business.it/amazon-si-espande-al-mondo-reale-puntando-sui-negozi-fisici/ Fri, 27 Oct 2017 05:30:32 +0000 http://www.business.it/?p=13739 Amazon moltiplica i punti di contatto con il consumatore presidiando anche il mondo fisico

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Amazon non si accontenta più del commercio elettronico

Il colosso di Seattle, leader mondiale nelle vendite online, ha da qualche anno iniziato ad interessarsi al commercio tradizionale nel tentativo di catturare l’utenza ancora restia all’e-commerce. Le iniziative sono tante: dall’apertura di librerie fisiche ad AmazonGo, che permette di fare la spesa “a portata di app“, fino al desiderio di entrare nel mercato dei generi alimentari con i punti di ritiro AmazonFresh e l’acquisizione di Whole Food Market.
Secondo eMarketer, il 90% della spesa al dettaglio a livello mondiale avviene ancora nei negozi fisici. Inoltre, pare che gli acquisti online siano maggiori in prossimità dei punti vendita materiali. Il colosso fondato da Jeff Bezos ha la possibilità di cambiare il retail con tecnologie di automazione prese in prestito dal commercio elettronico, sfumando il confine con il commercio tradizionale.
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Dalla consegna a domicilio al retail tradizionale

L’approccio iniziale di era quello di superare con l’e-commerce il commercio tradizionale, puntando soprattutto su due servizi: “Amazon Prime”, con consegna in un giorno lavorativo, e “Prime Now”, che consente di ricevere gli ordini in un’ora. In assoluta controtendenza, nel 2015 il gigante ha aperto a Seattle il suo primo negozio fisico, una sorta di estensione di Amazon.com con gli stessi prezzi della piattaforma online.
Da allora sono state aperte 11 librerie. Gli sforzi per spostare nel mondo fisico il core business originario sono proseguiti con gli Amazon Locker, dei punti di ritiro self-service, arrivati anche in Italia nel settembre 2016, che permettono ai clienti che non possono essere presenti in casa al momento della consegna di ritirare la merce in speciali armadietti protetti da una password segreta.
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amazon negozi fisici

AmazonGo, il primo negozio fisico di generi alimentari

In fase di sperimentazione è AmazonGo, negozio fisico di generi alimentari di nuova generazione. Vi si accede passando il proprio smartphone su un lettore; da quel momento, qualsiasi prodotto prelevato dagli scaffali verrà registrato nel carrello virtuale e, una volta abbandonato il negozio, sarà addebitato sulla carta di credito. Il tutto senza dover passare alla cassa, fare code e tirare fuori il portafogli.
Ma l’interesse di Amazon per il settore alimentare non finisce qui. Visto il fallimento di AmazonFresh, servizio di vendita online di prodotti agricoli, anziché abbandonare il mercato dei freschi, Bezos ha deciso di trasformare il servizio in un’attività tradizionale, con la possibilità di ordinare online e passare successivamente in negozio per ritirare la merce. Il gigante di Seattle ha inoltre acquisito la catena di supermercati Whole Foods.
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Una strategia “ibrida” per intercettare un maggior flusso di clienti

Oltre ad aver stretto una parternship con Kohl’s, che inizierà ad accettare i resi di Amazon.com presso 82 store, occupandosi di impacchettarli e spedirli a titolo gratuito, e ad aver introdotto Amazon Instant, distributori di prodotti da ritirare nel giro di pochi minuti, Amazon ha annunciato l’apertura di decine di pop-up store, punti dimostrativi dove provare i sistemi Amazon prima di acquistarli.
L’espansione di Amazon dal mondo dell’e-commerce a quello del retail fisico mira a moltiplicare il più possibile i punti di contatto con il consumatore e a conquistare il business del grocery fisico, un mercato troppo ghiotto per essere ignorato. Comprare con un clic è sicuramente comodo e veloce, ma, soprattutto quando si tratta di cibi freschi, bisogna tener presente la necessità di guardare e toccare con mano.
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Amazon go negozio fisico

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Amazon: 250 milioni al fisco per tasse non pagate https://www.business.it/amazon-250-milioni-al-fisco-per-tasse-non-pagate/ Sat, 21 Oct 2017 05:30:15 +0000 http://www.business.it/?p=13559 Le dure condanne che negli ultimi tempi hanno coinvolto grandi aziende come Apple e Google per aver violato le leggi, pagando meno tasse, hanno colpito anche Amazon Amazon deve restituire 250 milioni per proventi non corrisposti Dopo Facebook e Google anche il colosso statunitense Amazon è stato accusato di aver evaso le tasse violando le… Leggi tutto »Amazon: 250 milioni al fisco per tasse non pagate

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Le dure condanne che negli ultimi tempi hanno coinvolto grandi aziende come Apple e Google per aver violato le leggi, pagando meno tasse, hanno colpito anche Amazon

Amazon deve restituire 250 milioni per proventi non corrisposti

Dopo Facebook e Google anche il colosso statunitense Amazon è stato accusato di aver evaso le tasse violando le regole sulla libera concorrenza e sugli aiuti statali. A mettere in risalto i trattamenti fiscali agevolati di cui hanno beneficiato le importanti realtà operanti nell’economia digitale è stata la commissaria dell’Unione Europea alla concorrenza Margarethe Vestager. Obiettivo principale dell’attacco dell’Unione Europea ai colossi economici è di mettere queste grandi società in condizione di pagare correttamente le tasse generate dagli introiti sul web.
L’indagine condotta nei confronti di Amazon, iniziata nel 2014, si è conclusa pochi giorni fa con un provvedimento in cui la Commissione Europea dichiara illegali i benefici fiscali di cui ha beneficiato Amazon in quanto incompatibili con il regolamento riguardante gli aiuti statali. Ad essere poste sotto osservazione sono state le tassazioni ridotte pagate da Amazon da maggio del 2006 fino alla metà del 2014 che hanno portato ad un risparmio di circa 250 milioni di euro.

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Amazon 250 milioni di multa per tasse non pagate 2

Il tax ruling emanato dal Lussemburgo porta ad una netta diminuzione delle tasse

Il tax ruling emanato dal Lussemburgo nel 2003 ha dato modo al colosso Statunitense di eseguire un trasferimento degli utili da Amazon EU ad Amazon Europe Holding Technologies. Pagando una royalty per utilizzare i diritti di proprietà intellettuale è stato possibile spostare gli utili da una società sottoposta alla tassazione del Granducato ad una estera. Un passaggio che ha ridotto significativamente le tasse da pagare sugli introiti generati. Le due realtà imprenditoriali sono entrambe sottoposte ad un controllo completo della casa madre ma si differenziano per settori di competenza. Amazon EU è una società operante nella vendita al dettaglio di tutti i prodotti commercializzati su Amazon venduti su tutto il territorio europeo, mentre Amazon Europe Holding Technologies è una semplice società di intermediazione utilizzata per eludere le tasse. Amazon EU vanta oltre cinquecento dipendenti che si occupano dell’acquisto all’ingrosso e dello smistamento dei prodotti venduti a differenza dell’holding che non presenta alcun ufficio o dipendenti ma che ha solo diritti di proprietà intellettuale.
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Il funzionamento della royalty usato da Amazon per pagare meno tasse

Il meccanismo del pagamento della royalty è considerato legittimo, ma dal controllo effettuato dalla Commissione Europea è emerso che la cifra pagata da Amazon EU ad Amazon Europe Holding Technologies non era corrispondente alle reali capacità economiche, definendo i benefici fiscali concessi dal Lussemburgo non giustificati. Successivamente alla decisione della Commissione Europea Amazon ha dichiarato di aver agito in piena regola rispettando il regime di tassazione previsto dal Lussemburgo. In questi giorni la società sta valutando la possibilità di ricorrere in appello contro il giudizio che ha condannato Amazon al pagamento di 250 milioni di euro, anche se la società ha dimostrato un atteggiamento di collaborazione con la Commissione Europea aprendo, già dal 2014, un’altra struttura fiscale per la gestione delle tasse da pagare sugli utili generati sul territorio europeo. L’antitrust non si è limitata ad analizzare solo la situazione di Amazon, ma ha rimandato l’Irlanda alla Corte di giustizia per non aver recuperato i 13 miliardi dovuti da Apple. Una conferma che, per i vertici dell’Unione Europea, è fondamentale per combattere l’elusione delle tasse. Il conflitto tra i regimi di tassazione degli Stati Uniti e l’Europa è destinato ad aumentare considerando che i colossi economici stanno cercando di rivedere le proprie posizioni e la tassazione degli utili generati.
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Amazon 250 milioni di multa per tasse non pagate 3

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Occhiali intelligenti: Amazon ci prova con gli Alexa Glasses https://www.business.it/occhiali-intelligenti-amazon-ci-prova-con-gli-alexa-glasses/ Mon, 02 Oct 2017 05:30:12 +0000 https://www.business.it/?p=13088 Gli occhiali intelligenti di Amazon saranno privi di display ma avranno il "maggiordomo digitale"

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Amazon al lavoro sugli occhiali intelligenti

Amazon starebbe lavorando ad un paio di occhiali intelligenti compatibili con Alexa come ultima aggiunta alla sua gamma di dispositivi a controllo vocale. Secondo quanto scrive il Financial Times, a differenza della maggior parte dei precedenti wearable, come l’infelice esperimento dei Google Glasses, gli occhiali della più grande piattaforma di e-Commerce al mondo non disporranno di fotocamera e display, e avranno il design di un normale paio di occhiali.
Stando al quotidiano, il dispositivo indossabile “smart” di Amazon, che potrebbe uscire entro fine anno, si concentrerà sulla comunicazione con il suo assistente digitale, Alexa, attraverso un sistema a conduzione ossea che trasmette i suoni facendo vibrare il cranio dell’utente, senza fargli perdere il contatto con il mondo esterno e senza bisogno di inserire ingombranti auricolari nell’orecchio o di prendere in mano lo smartphone.
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Caratteristiche e applicazioni degli Amazon smart glasses

Gli occhiali intelligenti di Amazon si collegheranno a Internet attraverso lo smartphone e permetteranno di interloquire con l’intelligenza artificiale del dispositivo. La comunicazione sarà fruibile senza l’uso di auricolari o speaker esterni, ma tramite una particolare tecnologia per la diffusione audio che convoglia il suono captandolo attraverso le ossa e facendolo vibrare nella testa di chi indossa gli occhiali.
Secondo il Financial Times, che cita persone vicine ai piani del gruppo, l’idea di Amazon non è di imitare i Google Glasses, dispositivo per la realtà aumentata dotato di telecamera e display. La società di Jeff Bezos intende fornire ai propri utenti la possibilità di comunicare direttamente con l’assistente artificiale su uno smartphone senza dover attivare l’app installata sul telefono, ma solo con la voce.
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Smart glasses: tentativi precedenti

Il tentativo più famoso di realizzare degli occhiali intelligenti rimane quello dei Google Glasses, nati per portare la realtà aumentata al grande pubblico ma poi resi disponibili solo per i professionisti. I tentativi di Big G di creare un mercato di massa per i suoi occhiali smart si sono ripetutamente scontrati con problemi di privacy: chi indossa i Glass può infatti spiare la vita altrui.
Gli smart glasses di Amazon potrebbero risolvere alcuni aspetti critici del visore di Google e degli Snapchat Spectacles, tra cui l’indossabilità, la batteria e l’aspetto estetico. L’assenza di telecamera e di micro display, oltre a migliorare la durata della batteria, ridurrebbe infatti il disagio avvertito da molti utenti dei Glass a causa del design troppo appariscente e velocizzerebbe la messa sul mercato.
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Non solo occhiali

Gli occhiali intelligenti di Amazon saranno privi di display ma avranno il “maggiordomo digitale”.
Gli occhiali intelligenti non sono l’unico prodotto a cui il colosso di Seattle starebbe lavorando nei suoi Lab 126. Il wearable in questione dovrebbe essere lanciato insieme ad una telecamera di sicurezza per la casa, progettata per adattarsi al display del più recente dispositivo per la smart home lanciato da Amazon, ovvero Echo Show, un maggiordomo hi-tech dotato di uno schermo touch, fotocamera, Wi-Fi e altoparlanti.
Al momento Amazon non ha rilasciato dichiarazioni ufficiali in merito, ma se le indiscrezioni riportate dal FT si rivelassero fondate, gli Alexa Glasses potrebbero arrivare sul mercato americano entro la fine dell’anno. Una possibile conferma della tesi è il passaggio ad Amazon, nel 2014, dell’ex capo del progetto Google Glasses, Babak Parviz: lecito pensare che possa aver dato un contributo importante ai nuovi occhiali.

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Amazon: un business da 150 milioni di dollari https://www.business.it/nel-cuore-amazon-alla-scoperta-dei-suoi-segreti/ Tue, 26 Sep 2017 05:30:22 +0000 https://www.business.it/?p=12949 Non si può definire nuova, ma è di certo una start up tra le più ricche di sempre. Amazon ha costruito il suo impero economico a suon di spedizioni ed offerte, arrivando a guadagnare circa 150 milioni di dollari l’anno. Dove si trova il quartier generale di questo colosso commerciale? Se pensate alla Silicon Valley… Leggi tutto »Amazon: un business da 150 milioni di dollari

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Non si può definire nuova, ma è di certo una start up tra le più ricche di sempre. Amazon ha costruito il suo impero economico a suon di spedizioni ed offerte, arrivando a guadagnare circa 150 milioni di dollari l’anno.
Dove si trova il quartier generale di questo colosso commerciale? Se pensate alla Silicon Valley sbagliate di grosso. É situato esattamente nel centro della città di Seattle e occupa tre grattacieli, da trentasette piani, costati 4 miliardi di dollari l’uno

L’accoglienza di Amazon

Per chi proprio non lo sapesse, Amazon è la più grande piattaforma di vendita americana utilizzata al mondo (circa 300 milioni di clienti nel mondo). Possiamo quasi affermare che l’e-commerce, così come lo conosciamo oggi, l’hanno inventato loro. O meglio lui, Jeff Bezos, lungimirante imprenditore, partito col vendere libri e cd e arrivato a commerciare praticamente di tutto. L’asso nella manica è stata, fin da principio, il prezzo: con Amazon risparmi ciò che compri in un negozio. Basta attendere i tempi di consegna. E anche su questo ci stanno lavorando in modo efficiente: con Amazon Prime che permette di ricevere la merce acquistata in 1 giorno lavorativo a fronte di un abbonamento annuale di 19.99 euro. E con Amazon Prime now, consegna in 1-2 ore, per il momento attiva solo in alcune zone e città. In Italia è possibile effettuarla a Milano.

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 amazon il colosso dal cuore verde

Legno, pietra scura, vetrate e serre

Niente di futuristico dunque, né di sgargiante. Lontano da tutto ciò che va di moda a Palo Alto, Cupertino etcc, il quartier generale di Amazon si erge maestoso nel centro della piovosa città di Seattle. Volevano fosse parte integrante della city, e non situato in una periferia lontana e isolata dal resto del mondo, hanno dichiarato i suoi capi. Perché la decadenza arriva proprio quando pensi di essere arrivato e ti isoli. Invece, facendo fronte alle start up che nascono oggi giorno, sempre più agguerrite, tecnologiche e competitive, Amazon cerca di tenere alto il baluardo della vittoria.
Anche le facciate dei palazzi che ospitano i suoi dipendenti sono fatte di legno, pietra scura e vetro, a personalizzare l’idea di concretezza, affidabilità e storicità del marchio.
Inoltre, costruite ad hoc per rompere lo skyline della città, tre immense serre sferiche coltivate anche a piante carnivore. Un po’ di verde fa bene a tutti, affermano, permettono ai dipendenti di rilassarsi. C’è pure la mascotte, il cane Rufus, passato a miglior vita qualche anno fa eppur ricordato ancora dall’azienda grazie ai tanti amici a quattro zampe che hanno la libertà di scorrazzare per gli uffici.

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Le idee per fronteggiare i competitor

Come può Amazon fronteggiare il mercato e i suoi competitor? Le idee nascono sempre e sono all’ordine del giorno. Ma devono affrontare un test per poter essere approvate: viene raccontata e poi redatta in una specie di comunicato stampa. Da lì partono le domande come se la cosa dovesse uscire da un momento all’altro sul mercato. Quindi se supera e viene approvata dalle presunte domande dei giornalisti e dei clienti, allora esiste la concreta possibilità di realizzarla, sperando che ottenga il successo che merita.
Amazon ha sedi in moltissimi paesi del mondo fra cui l’Italia, dove i commercianti, solo nel 2016, hanno guadagnato 250 milioni di euro vendendo all’estero attraverso il sito. Per questo Amazon tende a sottolineare come la globalizzazione sia importante per aiutare il piccolo ad avere successo sul mercato internazionale. E visto il vento favorevole, non ci resta che guardare dove arriverà. 

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Moda cheap, lo sbarco di Amazon nel settore potrebbe preludere ad una vera guerra commerciale https://www.business.it/moda-cheap-lo-sbarco-di-amazon-nel-settore-potrebbe-preludere-ad-una-vera-guerra-commerciale/ Sat, 23 Sep 2017 05:29:35 +0000 https://www.business.it/?p=12853 Moda cheap, anche Amazon punta sulla fashion di bassa qualità per allargare il suo raggio d'azione

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La moda cheap è il prossimo campo di espansione di Amazon. Jeff Bezos non si accontenta dei successi inanellati e decide quindi di allargare il suo raggio d’azione con Amazon Moda, dando seguito alla capsule collection varata nel maggio scorso. Se allora si era trattato di una sorta di esperimento, ora però la collezione si è allargata a circa 500 capi, che saranno oggetto di un intenso lancio promozionale lungo tutto il territorio continentale, oltre che sui social media.

Un processo graduale, ma inesorabile

Amazon è arrivato a poco a poco alla moda cheap, mediante un graduale processo iniziato a metà del 2014. Il logico corollario di questo processo è la sfilata dei pezzi creati in partnership con Nicopanda, che ha già destato una certa curiosità, derivante dal suo carattere di moda veloce, che sarà a disposizione della clientela in meno di un’ora, facendo leva su Prime Now, ovvero il servizio di Amazon che punta sulla massima rapidità. A fare da base per l’esperimento sarà Milano con il suo hinterland, e proprio i risultati dovranno dimostrare il senso dell’operazione.
L’entrata in un settore estremamente affollato e nel quale si confrontano attori rilevanti, come quello della moda, in particolare online, potrebbe preludere ad una vera e propria guerra commerciale in cui il concetto di fast fashion potrebbe giocare un ruolo decisivo.

amazon moda cheap concorrenza agli altri marchi

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L’importanza di essere Amazon

Proprio la piattaforma, ormai oliata in ogni ingranaggio, potrebbe in effetti garantire a Amazon una rendita di posizione in cui non entrerebbe solo la moda cheap, ma l’intera proposta di un player universale, capace di offrire praticamente di tutto.
In questo scontro, il gigante diretto da Bezos potrebbe ritrovarsi a concorrere non solo con Google Shopping, ma anche coi portali che puntano sul comparto medio basso della moda, a partire da Zalando. Il risultato di questa scelta, però, potrebbe ripercuotersi a livello di qualità, in quanto si tratta di un segmento in cui la bontà del prodotto viene spesso sacrificata ad una disponibilità economica abbastanza limitata.
Per potersi accreditare in questo comparto, Amazon Moda dovrà perciò cercare di accreditarsi in qualità di marchio universale, in modo da dare vita ad una proposta inclusiva, per arrivare alla quale sarà appunto necessario cercare di raggiungere un punto medio che contrasta clamorosamente con la tensione della fashion a costruire una diversità tra stili.
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Anche Zara e H&M devono temere?

La moda cheap di Amazon andrà a concorrere con chiunque venda moda online, ma non tutti coloro che lo fanno hanno per ora ragione di temerne l’attacco. Se Zalando potrebbe scontare la concorrenza del gigante distributivo, molto minori potrebbero essere le conseguenze per Zara e H&M, impegnate nel cercare di promuovere un’idea di qualità, che magari sarà solo illusoria, ma che al momento riesce a calamitare un gran numero di consumatori.
Mentre non dovrebbero avere problemi la grandi case, quelle che sono in grado di proporre un prodotto più elitario, nel quale l’idea democratica di moda portata avanti dalle catene lascia il posto ad un’idea in cui proprio la differenza si trasforma in un valore aggiunto.
In particolare non dovrebbero temere l’attacco della moda cheap di Amazon le maison che guardano al Made in Italy e che continuano a proporre un’idea di moda che vede nel dettaglio in grado di creare l’unicità di un capo il proprio punto di forza. Un’idea di moda esclusiva e tesa a marcare la differenza che sembra destinata a rinsaldare le sue posizioni nell’immediato futuro.
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Amazon apre le porte all'advertising: un successo assicurato https://www.business.it/amazon-apre-le-porte-alladvertising-un-successo-assicurato/ Sat, 02 Sep 2017 05:30:58 +0000 https://www.business.it/?p=12332 Amazon, da regno incontrastato dell’e-commerce alla pubblicità Ogni volta che sul mercato internazionale appare la parola Amazon, si può stare ben certi che si tratti di qualcosa assolutamente esplosivo e rivoluzionario. E, anche se il colosso statunitense fondato nel 1994 e guidato da Jeff Bezos, ci ha abituati alle sorprese, l’annuncio di voler incrementare il… Leggi tutto »Amazon apre le porte all'advertising: un successo assicurato

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Amazon, da regno incontrastato dell’e-commerce alla pubblicità

Ogni volta che sul mercato internazionale appare la parola Amazon, si può stare ben certi che si tratti di qualcosa assolutamente esplosivo e rivoluzionario. E, anche se il colosso statunitense fondato nel 1994 e guidato da Jeff Bezos, ci ha abituati alle sorprese, l’annuncio di voler incrementare il settore dell’advertising non può che calamitare l’attenzione degli investitori di tutto il mondo. E il perché è presto svelato. Pur non potendo ambire, almeno per il momento, al successo clamoroso di Google e Facebook, Amazon si propone di diventare una vera e propria piattaforma pubblicitaria leader nel settore, offrendo a privati e investitori, non solo consulenze strategiche e personalizzate, ma anche servizi di prima qualità. L’advertising online, quindi, diventa una delle principali voci nel bilancio di crescita annuale di Amazon. Basti pensare anche semplicemente solo al caso dell’Italia, in cui gli investimenti in pubblicità di Amazon sono arrivati a toccare cifre da capogiro, attestandosi intorno ai 20 milioni di euro.

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Advertising online: perché Amazon ha scelto di puntare sulla pubblicità

Benché non siano ancora, giustamente, divulgate le cifre derivanti dalle entrate pubblicitarie di Amazon, non v’è dubbio che si tratti di una grossa fetta del mercato. Certamente non si arriva ai livelli di Google, ben 79 miliardi di introiti derivanti da pubblicità oppure a quelli di Facebook, stimati sui 27 miliardi di dollari, ma tagliare il traguardo di search al 33% per arrivare a quota 2,4 miliardi nel 2019, è sicuramente un ottimo trampolino di lancio. Ma perché Amazon ha deciso di giocare questa carta in questo preciso momento storico? A parere degli esperti del settore, Amazon può riscuotere un meritato successo nel settore dell’advertising proprio grazie al suo contenuto così originale, profondamente diverso dagli altri. La pubblicità, del resto, ricalca un concetto immediato e diretto. Gli annunci online, così facilmente rintracciabili, in un mercato in continua e costante evoluzione, diventano gli alleati perfetti per “targettizare” le abitudini dei consumatori, indagandone gusti e preferenze. E chi meglio di una piattaforma e-commerce può assolvere a questo particolare scopo? Grazie all’offerta search presente sul sito e sull’omonima app, gli advertiser controllano direttamente le evoluzioni del mercato e dei consumatori, isolano la fascia di reddito e, in questo modo, riescono ad accontentare una fascia di pubblico sempre più ampia.
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La novità di Amazon: performance advertising da gestire in autonomia

Gli alti profitti ricavabili in prospettiva futura, non rappresentano che una minima parte dei vantaggi derivanti dall’apertura di Amazon al settore dell’advertising online. A differenza di Google e Facebook, infatti, Amazon ben si è prestata alle verifiche esterne di terze parti per consentire ai vendor di analizzare compiutamente ogni campagna al fine di ottimizzarne i contenuti. Grazie a quest’espediente, dunque, Moat – il motore di ricerca digitale più grande del web – ha constatato come la maggior parte delle inserzioni pubblicitarie sia stata correttamente visualizzata, stando ai dati sensibili dell’ultimo trimestre del 2016. Gli advertiser, inoltre, hanno un ulteriore motivo per stare tranquilli. Amazon, infatti, in ordine alla brand safety, risulta essere uno spazio decisamente sicuro, garantendo affidabilità e serietà. Ciò che si auspica, nel prossimo futuro, è un massiccio intervento nel settore dell’advertising business, in modo tale da garantire un servizio decisamente più produttivo, completo, solido e stutturato, davvero a 360°.

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Amazon ADV

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Meadow: l'Amazon della marijuana punta sulle infrastrutture digitali per conquistare gli Stati Uniti https://www.business.it/meadow-lamazon-della-marijuana-punta-sulle-infrastrutture-digitali-conquistare-gli-stati-uniti/ Wed, 30 Aug 2017 05:16:18 +0000 https://www.business.it/?p=12299 Marijuana, un giro d’affari miliardario grazie alla legalizzazione Tutti pazzi per la marijuana. Sta letteralmente esplodendo negli Usa la vendita di ganja per fini medici e ricreativi. Oggi acquistarla è ancora più facile grazie a Meadow, una sorta di Amazon dell’oro verde. La startup fondata da David Hue punta a gestirne l’intero ciclo, dall’ordine al programma fedeltà. Presto… Leggi tutto »Meadow: l'Amazon della marijuana punta sulle infrastrutture digitali per conquistare gli Stati Uniti

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Marijuana, un giro d’affari miliardario grazie alla legalizzazione

Tutti pazzi per la marijuana. Sta letteralmente esplodendo negli Usa la vendita di ganja per fini medici e ricreativi. Oggi acquistarla è ancora più facile grazie a Meadow, una sorta di Amazon dell’oro verde. La startup fondata da David Hue punta a gestirne l’intero ciclo, dall’ordine al programma fedeltà. Presto per essere premiati basterà fumare più erba. La sua legalizzazione nel Paese sta interessando tutti gli Stati, un processo continuo destinato a rafforzarsi. L’ultima ondata significativa si è verificata lo scorso autunno in concomitanza delle elezioni presidenziali. In California, Maine, Nevada, e Massachusetts oggi ne è consentito l’uso anche per scopi ricreativi; al contrario in Florida, Montana, Arkansas e North Dakota è legale solo per finalità mediche. A questi 8 Stati si sono uniti Washington, Washington D.C., Colorado, Oregon e Alaska, che hanno tutti adottato misure simili. Il crescente successo del “cannabusiness” ha portato a parlare di “green rush”, la nuova corsa all’oro verde. Nel 2016 il suo giro di affari è stato pari a 6,7 miliardi di dollari.

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Meadow alla conquista della California

La marijuana è proibita a livello federale, la sua regolamentazione è complessa e ricca di paradossi. Molti Stati ne hanno infatti autorizzato la vendita e l’uso nonostante ci siano precise regole da rispettare per commercializzarla. Proprio per questo motivo Meadow ha deciso per ora di concentrarsi solo sulla California, dove è nata, specializzandosi nel supporto completo di questo mercato emergente.

La startup ha sviluppato così alcuni dispensary software, ossia i programmi necessari ai dispensari medicinali, i quali la offrono sulla vetrina online… dove si vende un po’ di tutto! Questa particolare soluzione, curiosa quanto strategica, ha portato molte persone a paragonare il suo pacchetto a quello di Amazon Web Services>.

Tutto ricorda il colosso mondiale della distribuzione: dalla logistica alla gestione del magazzino, dall’affiliazione dei punti vendita al loro rifornimento, fino ad arrivare alla registrazione automatica dei pazienti sul sito. Quest’ultimo passaggio è indispensabile negli Stati dove la marijuana è autorizzata per scopi medici, come accade in California.

Il fatturato di Meadow non è ancora paragonabile a quello di Amazon, ma l’azienda è ricca di idee innovative e determinata ad estendere il proprio raggio di azione sfruttando la tecnologia.

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marijuana meadow l'amazon dell'oro verde

Un successo crescente grazie al digitale (e al programma fedeltà)

Oggi su Meadow è possibile farsi visitare da un medico in videochiamata; ordinare marijuana online e da mobile; gestire i resi, gli sconti e molto altro. L’idea più originale è però l’introduzione di un programma fedeltà ad hoc per completare l’offerta.      I clienti abituali possono accumulare punti da riscattare in seguito come denaro contante oppure utilizzabili per effettuare acquisti sul sito, o ancora per ricevere sconti, omaggi e premi. Questa è solo l’ultima idea del fondatore e Ceo David Hua, che domina il quartier generale al “”Mission District”” di San Francisco. Nel 2016 è persino riuscito a ottenere un finanziamento di 2,1 milioni di dollari facendosi incubare da Y Combinator. Meadow si distingue dalla concorrente Eaze perché punta a costruire un’infrastruttura digitale da lanciare anche negli altri Stati, mentre l’ultima si occupa solo di consegne. Questa scelta, secondo Hua, è dettata dal fatto che soprattutto i mercati di Washington, Nevada e Colorado sono cresciuti esponenzialmente in poco tempo, arrivando anche a quintuplicare.

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