Mondo Lavoro Aziende che assumono https://www.business.it/tag/aziende-che-assumono/ I segreti del potere - Notizie e retroscena Tue, 17 Jan 2023 12:16:00 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 https://www.business.it/wp-content/uploads/2023/01/cropped-Favicon_Business.it_-32x32.jpg Mondo Lavoro Aziende che assumono https://www.business.it/tag/aziende-che-assumono/ 32 32 Millennials e Generazione Z: passione per la moda senza dimenticare retribuzione e benefit https://www.business.it/millennials-generazione-z-passione-moda-retribuzione-benef/ Fri, 23 Nov 2018 10:37:13 +0000 https://www.business.it/?p=35838 Attualmente si contano al mondo 1 miliardo e 800 milioni di Millennials e 2 miliardi di membri della Generazione Z. Un esercito di giovani che però sembra vivere in due mondi diversi

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Attualmente si contano al mondo 1 miliardo e 800 milioni di Millennials e 2 miliardi di membri della Generazione Z. Un esercito di giovani che però sembra vivere in due mondi diversi. Mentre per i Millennials la differenza tra reale e virtuale ha ancora un significato, per la Generazione Z essi sono una cosa sola, vita vissuta e social sono inscindibili. Sono tutti su Instagram, usano pochissimo Facebook, non guardano la TV e il loro mezzo di interazione principale è WhatsApp. I Millennials o generazione Y, sono i nati tra il 1980 e la fine degli anni 90; la Generazione Z invece è costituita da coloro nati dal 1997 in poi.

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E’ fondamentale conoscere le inclinazioni, le convinzioni, le aspirazioni degli individui delle età che ci interessano, quindi la generazione di appartenenza. Essere nati in un determinato momento storico influenza il proprio modo di pensare, di agire, di comunicare ed incide sulle abitudini, sui ricordi e sui gusti della persona. Secondo PwC, entro il 2020 i Millennials saranno il 50% della forza lavoro: retribuzione e benefit, sviluppo professionale e stabilità lavorativa le loro principali aspettative. È nel fashion il lavoro da sogno per il 61% dei Millennials (nati tra il 1980 e il 1994) e il 65% della Z Generation (nati tra il 1995 e il 2010) secondo PwC. Cosa si aspettano per la carriera? Come faranno le aziende del fashion per attrarre, mantenere e motivare i talenti?

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Nel giro di pochi anni, i Millennials saranno la metà della forza lavoro: per attrarli le aziende dovranno rispondere alle loro aspettative su retribuzione e benefit. “I brand del fashion e del lusso – secondo Erika Andreetta di PwC – per rispondere alla sfida lanciata dal mercato del lavoro e della produttività, dovranno essere pronte a lavorare su nuove strategie tra le quali: miglioramento dell’ambiente di lavoro, maggior flessibilità dell’organizzazione delle attività, migliore gestione delle persone, sia dal punto di vista economico che formativo, maggiore attenzione alla sostenibilità e alla corporate social responsibility”. Come trattenere allora i talenti? Le strategie introdotte sono: modernizzare l’ambiente di lavoro (86%), rinnovare la percezione del brand (84%) programmi di apprendimento (84%). La chiave non è solo offrire stipendi più alti, ma aiutare i dipendenti a connettersi con i valori e la mission aziendale e offrire opportunità di realizzazione che vanno al di là della busta paga.

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Aziende: con i videogame si trova lavoro, ecco le competenze da mettere nel CV https://www.business.it/aziende-videogame-trova-lavoro-competenze-mettere-cv/ Fri, 09 Nov 2018 11:15:10 +0000 https://www.business.it/?p=34960 Non più una perdita di tempo. Una giusta dose di videogame può aiutare a sviluppare skill utili anche sul lavoro. Si perché i giocatori di videogame posseggono qualità

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Non più una perdita di tempo. Una giusta dose di videogame può aiutare a sviluppare skill utili anche sul lavoro. Si perché i giocatori di videogame posseggono qualità preziose e difficili da trovare. Le ricerche suggeriscono che le prestazioni in questi giochi possono essere una misura dell’intelligenza. La ragione potrebbe essere che i giochi di strategia si concentrano maggiormente sulla memoria e sulla capacità di prendere decisioni strategiche, mentre i tiratori in prima persona si affidano soprattutto alla velocità e alla precisione. La causa esatta della correlazione, tuttavia, è ancora sconosciuta. Infatti la comparsa di nuovi lavori ha portato anche all’esigenza di nuove competenze, che le aziende hanno iniziato a cercare al di fuori dei tradizionali metodi di selezione, assumendo candidati che possono vantare una varietà di competenze legate ad aree diverse, tra le quali il gaming.

E’ un mercato in fermento grazie ai continui progressi tecnologici che hanno permesso non solo di abbattere le barriere geografiche, consentendo a giocatori di diverse parti del mondo di sfidarsi virtualmente, ma, grazie anche alla creatività e allo sviluppo di temi e dinamiche molto vicine alla realtà, è diventato un passatempo non solo per i più piccoli ma anche per un pubblico adulto. Non è difficile trovare un’opportunità di lavoro nelle tante start up o nelle realtà più affermate. I ruoli più ricercati sono ovviamente profili tecnici, anche se non mancano posizioni aperte in ambito commerciale e marketing.

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L’intrattenimento digitale è entrato prepotentemente nel nostro quotidiano e questo ha aperto sicuramente nuove possibilità. Ci sono sempre più persone interessate ad entrare a far parte di questo settore spinte proprio dalle crescenti opportunità che il mercato offre. Il settore dell’intrattenimento digitale è un vero motore di sviluppo economico.

Tuttavia, le prestazioni nei giochi di strategia mostrano esattamente le stesse capacità di analisi dei dati necessarie a un bravo analista o consulente finanziario. Infatti recenti ricerche suggeriscono che assumere un giocatore può aiutare a colmare quel gap di competenze nella cybersicurezza: tre quarti dei manager senior afferma che prenderebbe in considerazione l’assunzione di un giocatore anche se questa persona non avesse una specifica esperienza o formazione nella cybersicurezza. Le aziende dovrebbero fare di tutto per aggiudicarsi questi giocatori col pallino della statistica e a loro volta i gamer dovrebbero imparare a mettere in evidenza le loro credenziali di gioco quando fanno domande d’assunzione.

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Quali sono le competenze da mettere nel CV

Cosa deve fare un giocatore per applicare in ufficio le competenze acquisite sul campo di battaglia? E quali sono le competenze trasferibili che incoraggiano le aziende ad assumere i giocatori?

1- Eccellenti capacità di analisi dei dati.

I giocatori spesso utilizzano per la costruzione dei caratteri o per calcolare il drop rate dei bottini proprio il genere di analisi dei dati che le società finanziarie cercano nei candidati qualificati. L’analisi statistica del gioco si adatta perfettamente alle tecniche di analisi dei dati utilizzate dalle società finanziarie e gli aspetti di problem solving di questi giochi possono essere applicati alle analisi complesse che i consulenti finanziati devono completare giornalmente.

2- Gioco di squadra

La capacità di lavorare con i colleghi e collaborare con loro sui progetti è un tratto che la maggior parte delle aziende cerca nei suoi dipendenti. 

3- Leadership

I leader devono sapere comunicare efficacemente ed essere certi che tutti i giocatori eseguano il loro particolare ruolo. Quando un giocatore deve fronteggiare una sfida, deve mostrare flessibilità di pensiero e creare soluzioni innovative ai problemi. 

4- Comunicazione diretta

In alcuni uffici c’è troppo formalismo e le persone spesso sentono di non potersi esprimere con franchezza e onestà. Nel gioco, invece, i leader spesso ottengono i migliori risultati con uno stile di comunicazione diretto. 

In questa era digitale le aziende cercano qualcosa più delle tradizionali hard e soft skill che oramai sono richieste a tutti i candidati. Dimostrare di avere delle passioni al di fuori della vita lavorativa e poi inquadrarle per dimostrare quanto si sia adatti a quel lavoro aiuterà sicuramente a distinguersi dalla massa degli altri candidati. Analogamente, scoprire se i candidati hanno buone capacità nel gioco potrebbe portare prospettive preziose nel luogo di lavoro. Purtroppo esistono ancora molti pregiudizi su passatempi come il gioco e alcune aziende continueranno a considerare il gioco un’attività ricreativa e non una qualità. Non dovete limitarvi a indicare in curriculum le skill nel gioco, ma fare in modo che queste competenze siano collegate al ruolo che andrete a occupare e che siano rilevanti. Analizzate attentamente l’annuncio e delineate le competenze che possedete, anziché citare varie competenze legate al gioco alle quali il datore di lavoro non è interessato. 

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HR Data Driven Innovation: sempre più una priorità per la direzione HR https://www.business.it/hr-data-driven-innovation-priorita-direzione-hr/ Thu, 08 Nov 2018 11:28:39 +0000 https://www.business.it/?p=34894 Grazie alle tecnologie di dati e analisi, il reclutamento sta subendo molti cambiamenti. L'automazione sta diventando un fattore più importante nel reclutamento

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Grazie alle tecnologie di dati e analisi, il reclutamento sta subendo molti cambiamenti. L’automazione sta diventando un fattore più importante nel reclutamento intelligente. Nuovi strumenti stanno emergendo per aiutare i team delle risorse umane a identificare e valutare i migliori candidati. Ci sono dati sul reclutamento, dati sulla progressione di carriera, dati di allenamento, cifre sull’assenteismo, dati sulla produttività, revisioni dello sviluppo personale, profili di competenza e dati sulla soddisfazione del personale, solo per i principianti. Inoltre, oltre alle tradizionali serie di dati sulle risorse umane, le aziende possono ora raccogliere molti più dati, ad esempio la scansione di dati sui social media o l’analisi del contenuto delle e-mail per valutare il sentimento dei dipendenti.

L’utilizzo dei dati delle risorse umane può essere impegnativo dal punto di vista legale ed etico, ma incredibilmente prezioso, probabilmente il più grande vantaggio del team delle risorse umane. Perché? Perché quando i dati delle risorse umane vengono utilizzati per migliorare le decisioni, rendere i dipendenti più soddisfatti e ottimizzare i processi, aggiungono valore all’azienda.

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Il percorso verso la trasformazione in “data-driven company” obbliga” le aziende a vedere il dato non come elemento tecnico ma come pilastro strategico del business. Non basta solo la tecnologia, per questo passaggio è necessario portare la cultura del dato a tutti i livelli aziendali.  La diffusione della digitalizzazione dei processi e delle modalità di relazione comporta una crescita esponenziale dei dati, trasformati poi in informazioni utili per la Direzione HR. Per questi motivi c’è grande attenzione su questo tema.

Tuttavia, in Italia siamo ancora in fase esplorativa, nelle organizzazioni italiane l’uso di HR Analytics & Big Data è ancora limitato, e legato alla semplice reportistica descrittiva – eventualmente personalizzata per i manager – o, al più, al confronto attraverso sistemi di benchmark esterni. Il panorama internazionale invece, inizia a mostrare diversi casi di successo di implementazione di advanced analytics in ambito HR. Ora, nell’era dei big data e dell’analisi, le aziende stanno trasformando i loro dati in intuizioni, come prevedere quando i dipendenti se ne andranno, dove reclutare i candidati più adatti, come identificare e attrarre i candidati idonei e come mantenerli felice quando diventano dipendenti. Tutto ciò significa che i dati delle risorse umane sono più preziosi che mai. 

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Con questa nuova metodologia, ci si aspetta che i responsabili delle risorse umane migliorino continuamente il valore in dollari dell’innovazione e della produttività della forza lavoro fino a quando l’azienda non guiderà l’industria in un confronto parallelo. Aziende come Powerhouse come Google e Apple, aziende che eccellono in innovazione, velocità, adeguatezza e valutazioni di titoli eccezionali hanno già dimostrato con successo l’impatto sul business di questo tipo di approccio basato sui dati. Una cultura basata sui dati è un must per avere successo in questo spazio in quanto ci aiuterà a capire meglio come possiamo organizzare / gestire al meglio i talenti per misurare i risultati di business che stiamo cercando di ottenere e per monitorare i progressi rispetto a questi risultati. E se le risorse umane non stanno prendendo questo sul serio, ci saranno altri dipartimenti che prenderanno questo spazio. 

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Millennials: ecco cosa chiedono alle aziende https://www.business.it/millennials-cosa-chiedono-aziende/ Tue, 23 Oct 2018 10:00:48 +0000 https://www.business.it/?p=33900 Diventato ormai un termine di uso comune, per “Millennials” si intendono i giovani nati tra il 1980 e la metà degli anni Duemila. Una generazione enorme, forse la

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Diventato ormai un termine di uso comune, per “Millennials” si intendono i giovani nati tra il 1980 e la metà degli anni Duemila. Una generazione enorme, forse la più ricca di sfaccettature che abbia mai abitato questo mondo: i Millennials sono creativi, amanti della tecnologia, proiettati verso la carriera. E investono nel capitale umano più di quanto sia mai stato fatto prima. E se anche c’è chi li descrive pigri, è puro pregiudizio. Ma come approcciano al mondo del lavoro? cosa chiedono alle aziende? 

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Vogliono un piano di carriera chiaro e preciso.

Vogliono sapere cosa gli accadrà professionalmente. Devono avere parametri definiti e precisi in modo da conoscerli e condividerli. L’ambiente di lavoro ideale, innanzitutto, deve essere un luogo in cui le persone vengono valorizzate e riescono a sentirsi indipendenti da un lato e parte di una squadra dall’altro. Il fattore umano, le interazioni e le relazioni saranno sempre più importanti. Il mentoring, infatti, è sempre più popolare e apprezzato nelle nuove generazioni. Altrettanto fondamentale è l’attenzione al benessere dei dipendenti. Aree fitness e relax, presenza di psicologici e mental coach, spazi verdi, mensa che proponga un’alimentazione bilanciata sono tutti servizi che i lavoratori del futuro amano tantissimo.

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Formazione

La formazione e l’apprendimento continuo rappresentano un fattore di scelta determinante. I millennials scelgono aziende che investono sulla loro crescita professionale e non soltanto nel primo anno ma per tutta la loro permanenza in azienda. Difatto le aziende che hanno un vero e proprio programma di Talent Development sono tra le prime scelte dei migliori potenziali.

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I millennials amano la tecnologia

Per attirare i talenti più giovani, le aziende devono essere in grado anche di costruire un’infrastruttura tecnologica. “Tutti noi vogliamo utilizzare i nostri dispositivi mobili anche per il lavoro senza essere costretti a cambiare device ma ciò ovviamente richiede flessibilità di software e soprattutto un buon livello di criptatura dati, necessaria nel momento in cui quei dispositivi lasciano l’ufficio con sessioni di lavoro in standby” conferma Chris Barksdale, VP of Scripps Networks Interactive. I Millennials, infatti, sono attirati dall’intelligenza artificiale, ma al tempo stesso ne sono spaventati: temono che l’automazione possa “rubare” posti di lavoro. Per catturare l’attenzione dei Millennials occorre stimolarli in maniera dinamica.

L’essere cresciuti durante il processo di democratizzazione di Internet ha fatto sì che i Millennials crescessero come la generazione più informata e, di conseguenza, ha generato degli individui esigenti e consapevoli che chiedono sempre di più alle aziende, ai prodotti e al cibo. Più di qualunque altra generazione che li ha preceduti, i Millennials vogliono sapere come, dove e da chi viene prodotto ciò che acquistano e non esitano a confrontarsi con le aziende produttrici utilizzando i canali digitali a disposizione e, soprattutto, ricordarsi sempre che questa generazione, al contrario di tutte quelle che l’hanno preceduta, è la generazione del “noi”, del “di più”, dell’“adesso”.

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CheBanca: nasce l’accademia del legno https://www.business.it/che-banca-nasce-accademia-legno/ Thu, 18 Oct 2018 09:18:27 +0000 https://www.business.it/?p=33583 L’Accademia del Legno di CheBanca!: è questo il nome dell’impresa sociale artigianale nata dalla collaborazione tra CheBanca! e la cooperativa sociale Contrada degli Artigiani.

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L’Accademia del Legno di CheBanca!: è questo il nome dell’impresa sociale artigianale nata dalla collaborazione tra CheBanca! e la cooperativa sociale Contrada degli Artigiani. Un progetto pensato per offrire opportunità lavorative a giovani che vivono condizioni sociali, economiche e personali difficili con l’obiettivo di diventare, entro il prossimo triennio, una realtà imprenditoriale sostenibile e indipendente che realizza servizi e prodotti di eccellenza nel campo dell’arredo e della decorazione d’interni. Nei prossimi tre anni Contrada degli Artigiani, attraverso L’Accademia del Legno, investirà sul percorso di crescita professionale di 6 giovani del proprio organico provenienti da una condizione di disoccupazione e/o di svantaggio personale.  L’Accademia offrirà, inoltre, 24 tirocini mirati all’orientamento o all’inserimento nel mondo del lavoro ad altri giovani provenienti da una simile situazione. Al termine del percorso formativo alcuni allievi saranno assunti dall’Accademia, i restanti si affacceranno al mondo del lavoro forti delle competenze acquisite. L’Accademia sarà a tutti gli effetti un ambiente di apprendimento dell’arte della falegnameria, del restauro, della decorazione e dell’arredo. I ragazzi vivranno i ritmi e le dinamiche di un contesto lavorativo reale e, conseguentemente, svilupperanno le competenze e approfondiranno gli strumenti a presidio dell’intero processo di produzione, riparazione e restauro di manufatti lignei. Al termine del percorso tutti i ragazzi avranno maturato le capacità necessarie per intraprendere una percorso professionale nella lavorazione del legno, uno dei fiori all’occhiello del made in Italy. Il progetto L’Accademia del Legno arricchirà, inoltre, il bagaglio di competenze dei futuri operatori e tecnici del legno della Scuola Oliver Twist di Cometa.

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Attraverso la formazione in assetto lavorativo con job rotation, gli studenti della scuola, circa 100 l’anno, avranno modo di lavorare su commesse reali attingendo dal know-how di maestri artigiani per la realizzazione di prodotti unici nel campo dell’arredo e della decorazione d’interni. Il cuore di questo progetto sono di fatto i giovani, un target a cui anche CheBanca! ha prestato grande attenzione: nello sviluppo della propria attività bancaria nella gestione del risparmio e degli investimenti a servizio della clientela “Affluent & Premier”, CheBanca! offre una risposta concreta anche ai bisogni cosiddetta  “Next Wealth Generation”, ovvero a coloro che nell’arco di qualche anno matureranno i bisogni di servizi finanziari della clientela affluent in un contesto operativo, tecnologico e regolamentare in rapida evoluzione. “Il nostro tentativo è quello di creare un centro d’eccellenza per il recupero della dispersione scolastica e l’inserimento lavorativo di ragazzi che vivono condizioni sociali, economiche e personali difficili – ha commentato Erasmo Figini, fondatore di Cometa. L’Accademia del Legno si prefigge di diventare una impresa sociale artigianale puntando a salvare lo straordinario patrimonio di competenze del saper fare italiano aprendosi ai mercati internazionali, ma garantendo al contempo solidità e sostenibilità economica per dare un futuro alla nostra tradizione e ai nostri ragazzi”.

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“L’inclusione sociale è il tema su cui il Gruppo Mediobanca ha concentrato negli ultimi anni le proprie iniziative in ambito solidale – commenta Alberto Nagel, amministratore delegato di Mediobanca. – Dopo INSIEME, l’iniziativa che promuove la pratica sportiva in favore di giovani appartenenti a fasce socialmente deboli e a rischio di esclusione, siamo felici di dare il nostro contributo a L’Accademia del Legno, a sostegno della crescita umana e professionale di tanti ragazzi. Fin dall’inizio abbiamo pensato CheBanca! come una banca nuova, in grado di coniugare l’eccellenza e l’innovazione nei servizi con la responsabilità e l’utilità sociale nei confronti della comunità di appartenenza. Questo progetto ne è concreta testimonianza”.

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 “CheBanca! pone da sempre grande attenzione ai bisogni delle famiglie e dei territori in cui opera, offrendo risposte concrete nella pianificazione finanziaria dei propri clienti, spesso finalizzata alla realizzazione degli obiettivi dei più giovani” – ha dichiarato Gian Luca Sichel, amministratore delegato di CheBanca! – “Con le stesse premesse abbiamo aderito con entusiasmo a L’Accademia del Legno, un progetto concreto che contribuirà alla crescita umana e professionale di tanti ragazzi”. Il modello di business di CheBanca!, unicum nel panorama finanziario italiano (in quanto nata con un forte DNA digitale), si caratterizza per essere altamente sostenibile essendo già oggi allineato alle tendenze strutturali di lungo termine (demografiche, tecnologiche, regolamentari). Tratti salienti sono infatti:

· l’offerta – innovativa, trasparente, conveniente e finalizzata alla soddisfazione della clientela – coerente alla indicazioni MIFID II; CheBanca! offre prelievi bancomat gratuiti su tutto il territorio nazionale;

· la distribuzione – omnicanale – allineata alle modalità di fruizione dei servizi della Next Wealth generation;

· i ricavi, ben diversificati per tipologia, fonti

(margine di interesse derivante dall’attività di raccolta diretta e mutui, crescente contributo delle commissioni da risparmio gestito)

e prevalentemente ricorrenti (commissioni: 90% da commissioni di gestione e da servizi bancari)

· la capacità di crescita, strutturalmente elevata grazie alla scalabilità della piattaforma operativa/digitale, al continuo potenziamento della rete sia di proprietà che dei consulenti, alle future acquisizioni (supportate dal Gruppo Mediobanca).

 L’Accademia del Legno avrà dunque una doppia anima. Da una parte una vera e propria start-up artigianale che realizza prodotti di eccellenza nel campo dell’arredo e della decorazione d’interni destinati al mercato nazionale e internazionale, da sempre interessato alla creatività e al design made in Italy. Dall’altra sarà un partner della Scuola Oliver Twist di Cometa per la formazione, attraverso il meccanismo della job rotation, dei giovani studenti specializzati nella lavorazione del legno. Un indirizzo che oggi vanta un track record di successo: il 90% dei ragazzi che nell’ultimo triennio ha concluso questo percorso formativo ha trovato un impiego o ha scelto di proseguire nella propria formazione professionale; il 60% degli occupati ha già un contratto stabile nel settore.  

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Amazon: la realtà virtuale discrimina i candidati donna https://www.business.it/amazon-realta-virtuale-discrimina-candidati-donna/ Fri, 12 Oct 2018 09:13:27 +0000 https://www.business.it/?p=33152 Anche gli algoritmi peccano di sessismo. La disparità di genere non riguarda solo gli esseri umani, ma anche le intelligenze artificiali programmate dagli esseri umani stessi.

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Anche gli algoritmi peccano di sessismo. La disparità di genere non riguarda solo gli esseri umani, ma anche le intelligenze artificiali programmate dagli esseri umani stessi. L’ultimo esempio riguarda Amazon e il suo tentativo di dare vita a un motore di reclutamento. Lo ha dimostrato uno degli ultimi esperimenti diAmazon, che ha provato a usufruire dell’intelligenza artificiale per passare in rassegna i curricula degli aspiranti dipendenti, per poi scoprire che il suo software discriminava le donne. Il progetto che è nato tra il 2014 e il 2017 puntava a elaborare un sistema in grado di automatizzare la ricerca dei talenti e, soprattutto, di liberarne la selezione dalla variante della soggettività e dai possibili errori dei reclutatori. L’obiettivo del colosso dell’e-commerce era quello di creare un meccanismo capace di scremare più di cento profili e di selezionare quelli dei cinque fortunati provvisti di tutti i requisiti necessari per l’assunzione.

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Il sistema, basato sull’apprendimento automatico, aveva però il problema di discriminare le donne, soprattutto per i ruoli tecnologici. Questo perché era stato “allenato” attraverso i curricula ricevuti dalla società nell’arco di 10 anni e provenienti in gran parte da uomini, che sono più presenti nei settori tecnologici. Il motore di reclutamento, a cui ha lavorato un gruppo di 12 persone con base a Edimburgo, non è mai stato usato come unico sistema per assumere dipendenti, hanno precisato le fonti. Così il team è stato sciolto all’inizio del 2017, ed è stato accantonato dai dirigenti, che hanno perso fiducia nelle potenzialità dell’idea.

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L’esperimento era nato in un momento cruciale per il gigante del commercio elettronico: l’apprendimento automatico stava guadagnando terreno e il dipartimento Risorse umane di Amazon si apprestava a triplicare il proprio personale. Il compito del team incaricato del progetto – una dozzina di persone impiegate nel centro ingegneristico di Amazon a Edimburgo – era quello di sviluppare un’intelligenza artificiale in grado di setacciare rapidamente i curriculum delle persone che si erano proposte per un’offerta di lavoro e individuare i migliori candidati. A ogni candidato veniva assegnato un punteggio che, come nel caso dei prodotti venduti sul sito di ecommerce di Amazon, variava da una a cinque stelle. 

Ma quando l’azienda si è resa conto che i programmi presentavano problemi di disparità di genere, ha cercato di correggere il tiro. Ma rimaneva il rischio che emergessero altre questioni discriminatorie. Così non c’è stata altra opzione che quella di chiudere il progetto. Sembra inoltre che a Edimburgo verrà formato un nuovo team con lo scopo di dare una seconda occasione alla selezione automatizzata dei lavoratori.

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Lavoro: i mestieri che gli italiani non vogliono fare e che scomparirebbero senza gli immigrati https://www.business.it/lavoro-mestieri-italiani-non-vogliono-fare-scomparirebbero-senza-immigrati/ Mon, 24 Sep 2018 09:05:40 +0000 https://www.business.it/?p=31828 I lavori tradizionali sono destinati a scomparire. Nei prossimi cinque anni, agricoltori, giornalisti e sarti potrebbero andare in pensione. Tra le cause: la digitalizzazione e il

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I lavori tradizionali sono destinati a scomparire. Nei prossimi cinque anni, agricoltori, giornalisti e sarti potrebbero andare in pensione. Tra le cause: la digitalizzazione e il continuo aggiornamento tecnologico. Entro il 2022 alcune delle professioni che hanno fatto appassionare e sognare tanti studenti potrebbero finire prima del tempo. Tuttavia, mentre si parla di digitalizzazione e tecnologia, ci sono però alcuni mestieri che gli italiani non vogliono più fare e che scomparirebbero se non ci fossero gli immigrati.  Si tratta di vere e proprie opportunità professionali che nessuno intende cogliere,  posti di lavoro che la maggior parte degli italiani sembra non voler occupare. Una recente ricerca sull’occupazione ha stilato una classifica dei lavori “trascurati” e delle professioni per cui sembra non esserci alcun candidato.

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I lavori che in Italia nessuno vuole fare

C’è la crisi ma ci sono anche alcuni lavori che nessuno vuole fare. Spesso si preferisce provare ad orientare i propri sforzi alla ricerca di professioni che potrebbero offrire carriere brillanti e remunerazioni molto alte e, in attesa di avere l’occasione della vita, ci si dedica spesso a lavori altrettanto faticosi, spesso meno retribuiti e abbastanza generici da poter essere svolti senza una specifica competenza personale. Si parla spesso di lavoro e dei mestieri che in Italia nessuno, o quasi, vuole fare. Nel nostro paese infatti, mancherebbero colf, baby sitter, badanti, venditori ambulanti, operai specializzati, artigiani edili. Mestieri che dal 2008 al 2017 sono passati da 1,7 milioni a 2,4 milioni secondo i dati riferiti dalla Fondazione Moressa su dati Istat. Lavori che scomparirebbero senza gli stranieri. Nonostante ad oggi le figure più promettenti per il futuro siano collegate alla tecnologia, il web, ingegneri e marketing, i mestieri relativi all’artigianato sembrano destinati a sopravvivere, anzi saranno tra le più cercate del prossimo decennio se abbinate alla tecnologia e la manualità.

Ad oggi questi mestieri sembrano dimenticati da una generazione che ufficialmente è molto più attratta dai lavori social meno faticoso fisicamente e più improntato all’apparire, fotografia di un mondo che cambia faccia con tutte le polemiche che ci si porta dietro. Tuttavia, come insegna la storia, con l’avvento della tecnica la società si trasforma e molti lavori, considerati indispensabili per decenni, tendono a scomparire. Secondo Chiara Tronchin, ricercatrice della Fondazione Moressa, il tasso di occupazione degli stranieri dalla crisi iniziata nel 2008 fino ad oggi è sempre stato superiore rispetto a quello degli italiani, un caso dovuto “alla normativa sull’immigrazione e alla forte quota di italiani inattivi, soprattutto donne e al Sud”.

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Basti pensare che 7 colf su 10 sono straniere, molte arrivano dall’est. Si tratta di una figura letteralmente snobbata dagli italiani se non in rari casi. Gli italiani hanno il primato nei ruoli tecnici, docenti, contabili, informatici ma per la figura di venditore ambulante fa a gara con gli stranieri. Nel dettaglio nella top ten dei lavori svolti praticamente solo da stranieri ci sono i domestici con il 69,1%, seguito da badanti al 59,6% e venditori ambulanti al 46,8%. In lizza anche i braccianti agricoli (31,6%) e gli operai edili (30,4%). Ci sono anche gli addetti alle pulizie alberghi (27,4%) e addetti non qualificati alle merci (26%). Chiudono i custodi, addetti alla ristorazione e falegnami. Parlando di percentuali, i lavoratori stranieri sono il 30,4% tra gli operai edili, 32% tra i braccianti agricoli e 69% tra i collaboratori domestici.

Tutti mestieri che i giovani non vogliono più fare e portano il discorso nell’ottica della crescita. Purtroppo per i restringimenti previsti per gli immigrati sono diminuite. Ma le famiglie e gli anziani italiani certe figure professionali le richiedono molto. Comprendere il proprio territorio ed  orientare la propria formazione e la propria ricerca di occupazione verso quelle arti e mestieri che anche nella nostra Provincia nessuno sembra più voler svolgere ci potrebbe permettere di avere in un tempo minore un ruolo professionale riconosciuto e ben pagato. Una scelta coraggiosa che potrebbe consentirci di cercare occupazione in un mercato privo di concorrenza.

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Curriculum vitae, i 5 migliori tool per creare un CV online https://www.business.it/curriculum-vitae-5-migliori-tool-creare-un-cv-online/ Wed, 19 Sep 2018 06:45:44 +0000 https://www.business.it/?p=23326 Il curriculum vitae è il primo biglietto da visita che ci permette di avere un primo contatto con le aziende quando siamo alla ricerca di un lavoro. Si tratta di un elemento importantissimo che permette agli esperti delle risorse umane di iniziare a farsi un’idea della nostra figura professionale, delle nostre attitudini e delle nostre… Leggi tutto »Curriculum vitae, i 5 migliori tool per creare un CV online

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Il curriculum vitae è il primo biglietto da visita che ci permette di avere un primo contatto con le aziende quando siamo alla ricerca di un lavoro. Si tratta di un elemento importantissimo che permette agli esperti delle risorse umane di iniziare a farsi un’idea della nostra figura professionale, delle nostre attitudini e delle nostre esperienze. Il CV è quindi molto più importante di quanto si possa pensare e a volte un resumé ben scritto può fare più della metà del lavoro, permettendoci di arrivare alla fase successiva della selezione o di ottenere un colloquio frontale con chi deve assumere all’interno dell’azienda. Al giorno d’oggi ci sono molte aziende che richiedono curriculum vitae creati sugli standard europei, come ad esempio l’Europass ma sono tante anche le aziende che preferiscono un minimo di originalità e che vogliono capire proprio attraverso la struttura del nostro curriculum con che tipo di persona devono interfacciarsi. A questo punto entrano in gioco la nostra creatività e altri strumenti pratici, come ad esempio alcuni tool online che permettono di creare in modo semplice un curriculum vitae personalizzato che possa risultare accattivante e far aumentare le nostre possibilità di trovare un lavoro. Quali sono i tool migliori dunque per creare un resumé accattivante? Ne abbiamo individuati 5 che possono risultare più efficaci e congeniali di altri. Eccoli.

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Enhancv

Partiamo da questo primo tool. Si tratta di uno strumento di creazione di curriculum vitae online molto intuitivo e che permette   di creare un cv accattivante in pochi passi. Potete scegliere il template e il colore che preferite per il vostro curriculum e iniziare ad inserire le vostre informazioni passo a passo. E’ possibile poi inserire anche una serie di icone e altri piccoli elementi. L’aspetto finale è accattivante ma per alcuni elementi ancora leggermente simile ad un curriculum creato attraverso il tool per i resumé in formato europeo.

CV Wizard

Questo è un tool completo di tutto, dal format dello stesso all’elaborazione della lettera di presentazione e addirittura l’invio del curriculum vitae alle numerose aziende presenti nella banca dati, costantemente aggiornate.

Kickresume

Kickresume è uno dei tool più completi in circolazione e unitamente al cv è possibile creare attraverso questo strumento online anche una lettera di presentazione ed eventualmente una pagina web personalizzata, oltre a poter condividere tramite link il vostro resumé. In questi due ultimi casi però, si tratta di servizi disponibili solo per chi sceglie la versione premium. Con questo tool potete anche esportare in word il vostro cv.

Sumry

Questo tool permette l’importazione delle proprie informazioni anche tramite LinkedIn. Si tratta di uno dei servizi più diffusi. Permette di creare una propria timeline personalizzata in cui compaiano le nostre esperienze professionali. Il risultato che si ottiene è molto simile a quello di una pagina da “social network” con un’immagine di copertina.

Cakeresume

Si tratta di un tool relativamente avanzato, simile ad un servizio di creazione di una pagina web personale. Con questo tool si possono creare blocchi con immagini e testo completamente editabili.
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Curriculum: come presentare al meglio le proprie competenze https://www.business.it/curriculum-come-presentare-al-meglio-le-proprie-competenze/ Wed, 12 Sep 2018 08:00:02 +0000 https://www.business.it/?p=30851 Il curriculum vitae serve a schematizzare le informazioni che sono importanti per collocare le attitudini di un candidato rispetto alle esigenze dell'azienda.

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Il curriculum vitae serve a schematizzare le informazioni che sono importanti per collocare le attitudini di un candidato rispetto alle esigenze dell’azienda. Visto che in buona sostanza si tratta di un format, i blocchi di cui è composto sono uguali e ricorrenti in tutti i curriculum vitae, o per lo meno dovrebbero essere fatti secondo lo stesso schema. Nonostante assolva alla stessa funzione bisogna tenere conto della destinazione, delle proprie esperienze e peculiarità, e questo giustifica l’esistenza di tipi di curriculum differenti.

L’obiettivo di riuscire a passare alla fase del colloquio dipende esclusivamente dal curriculum vitae, per cui sapere come presentarlo e corredarlo di eventuali lettere di presentazione, può fare la differenza. Differenziare il CV è consigliabile per evidenziare delle particolarità che in maniera diversa risulterebbero appiattite. Ciò che conta non sono le differenziazioni formali, ma quelle sostanziali.

Per farti un’idea ti suggerisco di cliccare su questo link: modelli di cv professionali.

Vediamo i diversi tipi di curriculum per scoprire quello giusto per te.

Quali sono i principali tipi di curriculum?

Il curriculum europeo: Europass

A livello europeo si è cercato di imporre un tipo di curriculum vitae uniformato per diffondere un’unica cultura in merito. Sebbene sia apprezzabile il concetto sottostante, c’è da rilevare che il suo utilizzo non è così diffuso e gli stati membri non sono univoci nell’utilizzarlo. Nonostante ci siano dei risultati non all’altezza delle premesse, è comunque un modello unico caratterizzato dalla sintesi degli argomenti. I blocchi sono rigidi e può risultare agevole da consultare. Il design è scarno, ma il suo obiettivo è la semplificazione a favore degli esaminatori.

Curriculum cronologico

Le esperienze lavorative vengono dettagliate in ordine cronologico inverso. L’esaminatore prende nota della continuità dell’impiego e ciò comporta una buona opinione sull’affidabilità del candidato. Se ragionassimo in senso inverso significa che questo tipo di curriculum mostri dei limiti quando ci sono dei buchi di periodi di tempo lavorativi. L’assenza di occupazione per periodi di tempo importanti devono essere giustificati se non si vuole che lo faccia l’esaminatore.

Si può anche utilizzare una visualizzazione temporale diretta che fa partire dall’inizio le esperienze lavorative. Un esaminatore è interessato agli ultimi periodi quindi un modo o l’altro non sposta la sua attenzione.

Curriculum funzionale

Chi ha l’esigenza di valorizzare le proprie competenze, evidenziando risultati e livelli di responsabilità importanti, può utilizzare uno schema per temi, o funzioni. Il tipo di collocazione che si sta cercando comporta l’essere in possesso di speciali competenze, ed è bene che appaiano al primo colpo d’occhio.

Curriculum misto

Si tratta di una soluzione intermedia a quelle presentate sopra. Il candidato in questo caso, oltre a voler evidenziare le proprie competenze desidera inserire il nome delle aziende per cui ha lavorato, in maniera cronologica. La semplicità di lettura delle competenze e dei risultati ottenuti in maniera successiva, offre un quadro esauriente. Si può dire che per figure professionali in possesso di un percorso ricco, sia il tipo di curriculum ottimale.

Curriculum per competenze

Oggi le aziende tendono a richiedere con esattezza informazioni sulle competenze dei candidati. Non sono interessate al loro percorso cronologico o a dove hanno prestato la loro attività lavorativa, ma solo a cosa sanno effettivamente fare.

Questi tipi di curriculum valorizzano i risultati, che danno testimonianza certa della competenza. Occorre quindi corredare il CV con atti separati e comprovanti.

Curriculum creativo

Se ci si sente particolarmente confidenti nell’attuare una strategia di contatto con le aziende differente e non usuale, nulla vieta di strutturare il proprio curriculum in maniera creativa ed innovativa. Il settore è importante per cui la creatività potrebbe essa stessa essere un biglietto da visita, basti pensare ad un’agenzia di pubblicità.

Video-curriculum

Una modalità multimediale che talvolta viene richiesta più che essere fatta in sostituzione del modello cartaceo o online. Il video-curriculum mostra la persona nel momento in cui interagisce ed in un certo senso anticipa il colloquio.

LinkedIn

Per concludere è giusto inserire una nuova modalità di presentazione che riguarda l’ambiente social. Linkedin è ormai conosciuto per essere il network di riferimento dei profili dei lavoratori. Le aziende cercano informazioni su Linkedin per scovare talenti o professionalità di un certo rilievo. Col passar del tempo sta diventando un contenitore di informazioni per qualsiasi tipo di lavoro. Per l’estero è un biglietto da visita, per cui spesso si utilizza la lingua inglese.

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Curriculum vitae: gli 8 errori più fastidiosi che puoi fare in un curriculum https://www.business.it/curriculum-vitae-8-errori-fastidiosi-puoi-fare-curriculum/ Mon, 20 Aug 2018 08:00:47 +0000 https://www.business.it/?p=30592 Quando si scrive un curriculum vitae si commettono molti errori nella compilazione che possono essere evitati con piccoli accorgimenti. A pari merito di competenza e professionalità

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Quando si scrive un curriculum vitae si commettono molti errori nella compilazione che possono essere evitati con piccoli accorgimenti. A pari merito di competenza e professionalità del candidato un curriculum che si presenta meglio vale di più. La scrittura del curriculum è uno dei momenti più importanti della ricerca del lavoro: il CV è il tuo biglietto da visita con il quale ti presenti alle aziende dalle cui vorresti farti assumere. Prima ancora del colloquio, però, il tuo curriculum vitae dovrà colpire l’attenzione dei selezionatori. Per questo oggi vogliamo parlarti degli errori da evitare nella redazione del curriculum vitae perfetto: è dimostrato che i responsabili della selezione all’interno delle aziende utilizzano pochissimi secondi per leggere il curriculum del candidato e decidere se passare allo step successivo. Ecco perché per attirare l’attenzione degli esaminatori e avere l’opportunità di essere chiamati per un colloquio conoscitivo è necessario studiare con attenzione il proprio curriculum e compilarlo in modo funzionale, ma soprattutto corretto ed efficace. Nessuno lo sa meglio di Tina Nicolai, fondatrice di Résumé Writers’ Ink. Ha stimato di aver letto più di 40.000 curriculum dal lancio, nel 2010, di Résumé Writers’ Ink. Nel corso degli anni, dice Nicolai, alcuni fastidiosi errori tendono a ripetersi spesso. Ecco quali sono per Nicolai gli errori più fastidiosi che puoi fare in un curriculum:

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1-Trascuratezza

“I più grandi errori che fanno le persone in cerca di lavoro: sono negligenti, prestano poca attenzione ai dettagli, sono pigre!” Nicolai ha detto di aver visto troppi curriculum con errori di battitura, caratteri non professionali, informazioni obsolete e informazioni irrilevanti.

2-Sommari troppo lunghi

I sommari sono fastidiosi quando sono scritti in un tono formale e includono troppi aggettivi, ha detto.

“Dopo un po’ i riassunti sembrano un lungo capitolo di un libro”, ha detto Nicolai. “È meglio elencare alcuni punti con risultati mirati e una cronologia che afferma.

3-Troppe parole d’ordine

Il gergo dei cv come “fuori dagli schemi”, “lavoro di squadra” e “comunicatore eccezionale” “sono le aspettative di base nel mercato di oggi”, ha detto Nicolai. “Una persona che è davvero un ‘risolutore di problemi unico che lavora bene in team’ trasmetterà questo sinteticamente e creativamente nel proprio curriculum attraverso una combinazione di poche parole e immagini”.

4-Iniziare un elenco a punti con “Responsabile di”

Questa è un’altra “cosa da pigri” che ha visto troppe volte nei curriculum. “I candidati devono capire che iniziare una frase con” responsabile di” dice a chi legge quali sarebbero stati i requisiti del lavoro svolto ma non afferma che il candidato abbia effettivamente eseguito le funzioni”, ha detto Nicolai. “Non afferma che il candidato abbia svolto con successo queste funzioni. Non essere pigro: prenditi qualche minuto in più per spiegare ciò che hai realizzato, non ciò che avresti dovuto realizzare”.

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5-Essere troppo formale

Alla fine ha detto che trova fastidiosi i cv eccessivamente formali perché non sono coinvolgenti e non consentono a chi legge di comprendere bene la personalità del candidato.

6-Usare un modello di curriculum

Nicolai dice che troppe persone si affidano a dei modelli di curriculum che sono facilmente reperibili online. I modelli sono progettati come una guida e non sono pensati per essere usati come degli stampini” .“Pensa a un modello come a un vestito: una persona indossa un abito e lo adatta al suo stile personale, un modello riassuntivo è un quadro per mostrare il tuo marchio personale e, soprattutto, i tuoi risultati”.

7-Usare la spaziatura in modo inappropriato

“Il più delle voltei candidati usano troppo o troppo poco spazio bianco”, ha detto. “Scrivere troppe parole su una pagina con margini minuscoli e caratteri piccoli è fastidioso e, al contrario, avere infiniti ‘spazi bianchi’ con le parole giustificate da un lato o dall’altro del curriculum è ugualmente fastidioso”.

8-Occupare troppo spazio con le informazioni di contatto

Non si dovrebbero usare quattro righe per elencare il proprio nome, indirizzo, e-mail e numero di telefono. “Guadagna spazio rimuovendo l’indirizzo e condensando il tuo nome, numero di telefono ed email su una sola riga“, ha detto Nicolai. “Le righe del tuo curriculum sono “preziose” e dovrebbero essere usate per elencare le qualità attinenti.

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Strappate il Cv: Pymetrics ha creato un nuovo metodo davvero efficace https://www.business.it/pymetrics-nuovo-metodo-cv-efficace/ Wed, 08 Aug 2018 11:35:12 +0000 https://www.business.it/?p=30462 Quante volte, in cerca di un impiego che esprima il vostro talento, avete scritto, modificato, e poi

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Quante volte, in cerca di un impiego che esprima il vostro talento, avete scritto, modificato, e poi ancora corretto di nuovo il vostro Curriculum?

Nell’era digitale sono numerosi i consigli che servono per preparare una presentazione efficace: dall’inserimento delle soft skills, all’invio di un vero e proprio video curriculum, il caro vecchio pezzo di carta può essere oramai messo da parte. Ma mettendosi invece dalla parte delle aziende, come interpretare i dati scegliendo il candidato adatto al profilo richiesto?

Direttamente dall’America (e da dove, sennò?) si sta propagando una nuova filosofia di assunzione propagata da Frida Polli, confondatrice e Ceo di Pymetrics, dove si occupa di assunzioni. 

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Pymetrics: cos’è e cosa offre

La società è diventata abilissima nel determinare se un candidato sarebbe adatto o meno per un ruolo specifico che l’azienda richiede. Polli afferma infatti che fino ad ora, la piattaforma di Pymetrics è stata estremamente efficace nel trovare le assunzioni giuste rispetto al metodo classico che selezionava i curriculum tradizionali.

L’amministratore delegato e co-fondatore di Pymetrics, Frida Polli ha infatti dichiarato: ”Sappiamo da molto tempo che il curriculum non era la cosa migliore da usare, ma era il più facile da utilizzare”, afferma Polli. Uno studio del 1998, ad esempio, ha rilevato che l’esperienza lavorativa è uno degli indicatori più deboli per le future prestazioni lavorative, ma i dipartimenti delle risorse umane hanno comunque continuato a basarsi sul curriculum tradizionale per la scelta dei candidati.

Com’è arrivata l’intuizione di Polli? Il Ceo ha trascorso un decennio come neuroscienziato cognitivo ad Harvard e al MIT, dove ha studiato i vari modi di misurare gli attributi cognitivi ed emotivi delle persone. Durante quel periodo, era risultato chiaro alla comunità delle neuroscienze che certe valutazioni potevano servire come misure molto accurate delle capacità cognitive ed emotive di una persona. In generale, però, quei test da cui risultavano le attitudini richiedevano un dottorato per amministrarli, e ci volevano circa quattro ore per completarli fino in fondo.

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CV

La piattaforma rivoluzionaria

Così, nel 2012, Polli ha deciso di costruire in maniera indipendente una piattaforma adeguata, che potesse essere applicata perfettamente al mondo delle assunzioni.
Ha co-fondato Pymetrics, e lei e il suo team hanno creato una catena di giochi e quiz che potrebbero essere riprodotti in circa 30 minuti. Un candidato completa una dozzina di compiti, una cosa molto simile agli esercizi di allenamento del cervello nella famosa app Lumosity, l’intelligenza artificiale misura tratti caratteristici come il multi-tasking, l’altruismo e la risoluzione dei problemi. Ad un’azienda che vuole assumere, questi risultati indicano quanto è probabile che un candidato abbia successo in un ruolo particolare, confrontando i suoi risultati con una linea di base: le metriche conseguite dai migliori dipendenti dell’azienda.

La startup di New York ha già alcuni grandi clienti aziendali nel proprio elenco clienti: LinkedIn, Unilever, Accenture e Tesla. Pymetrics utilizza un modello di software come servizio, e fattura gli addebiti basandosi sul numero di candidati che ogni anno riceve una società.

I risultati, finora, si  rivelati molto promettenti. Polli dichiara che alcune aziende hanno più che raddoppiato la percentuale di candidati assunti rispetto a quelli che invitano per interviste di persona. I tassi di mantenimento del posto, in un anno del servizio, sono aumentati tra il 30 e il 60 percento. E le aziende segnalano che le prestazioni lavorative sono migliorate tra i nuovi assunti.

Polli ha poi osservato che la piattaforma ha anche aiutato le aziende ad aumentare la propria diversità, grazie agli algoritmi di Pymetrics, che verificano costantemente e rimuovono i pregiudizi etnici o di genere quando si presentano, portando a un numero maggiore di assunzioni di donne e  di minoranze. Infine è la piattaforma è capace di aiutare anche le aziende ad espandere il loro campo d’azione, oltre a quelli che possono permettersi costosi studi universitari e verificare prima le proprie competenze attraverso test attitudinali.

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Vantaggi per le aziende e peri candidati

“Molti dei nostri clienti vogliono sentirsi come se stessero toccando il più ampio set di candidati là fuori e avessero trovato davvero le persone che sono più adatte a loro”.  

Per il candidato, tale personalizzazione offre un ulteriore vantaggio: i risultati della valutazione possono essere associati ad altre posizioni all’interno della piattaforma di Pymetrics, agendo come una versione professionale degli studenti delle scuole superiori da applicare a molte università contemporaneamente.

“Se sei stato in un determinato lavoro per 20 anni e provi ad utilizzare il tuo curriculum come punto dati per farti assumere in un nuovo ruolo, probabilmente fallirai”, dice infine Polli “Ecco dove cercare di capire il potenziale di qualcuno, utilizzando un approccio cognitivo ed emotivo che risulti davvero efficace”.

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Uffici aperti, migliori di quelli tradizionali: ecco perchè https://www.business.it/uffici-aperti-migliori-perche/ Mon, 06 Aug 2018 12:14:03 +0000 https://www.business.it/?p=30367 Chi ha sempre immaginato che gli uffici chiusi, individuali e personali fossero migliori di quelli aperti dovrà ricredersi.

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Chi ha sempre immaginato che gli uffici chiusi, individuali e personali fossero migliori di quelli aperti dovrà ricredersi. Secondo uno studio americano condotto per misurare la soddisfazione dei dipendenti durante il lavoro d’ufficio, è risultato che gli open space offrono molti più vantaggi.

É vero, senza dubbio l’ufficio personale accresce l’autocompiacimento, ma per quanto riguarda soprattutto un lavoro che ha bisogno di mansioni interpersonali, gli uffici aperti si rivelano di gran lunga migliori.

In primo luogo, chi ha vissuto entrambe le esperienze afferma che il coinvolgimento con i colleghi è molto più proficuo. Si impara di più sul lavoro degli altri, e di conseguenza si possono avere stimoli interessanti per fare meglio il proprio.

Inoltre, si riesce a capire molto più velocemente cosa sta succedendo in azienda in quanto si è fisicamente presenti durante conversazioni importanti.

Infine, anche il lato economico vuole la sua parte e spendere soldi per uffici costosi invece che per spazi in coworking avvantaggia anche la spesa aziendale.

Insieme ad altre persone si è più produttivi e collaborativi, quindi capaci di fare proposte che portino benefici a tutti.

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Quali sono gli svantaggi e come trovare una soluzione

Di recente gli open space in azienda hanno ricevuto commenti negativi e il trend si è in qualche modo arrestato. Ci sono infatti quelli che potrebbero essere definiti reclami contro gli uffici aperti, per vari motivi: il primo riguarda la lamentela secondo cui non ci sarebbe abbastanza spazio per il personale. A volte si tratta di un’osservazione giusta, e a volte è semplicemente un difetto di organizzazione: non si possono mettere troppe persone in uno spazio piccolo e angusto, deve funzionare per essere davvero performante.

Questo problema è spesso sentito dalle aziende che stanno crescendo rapidamente e hanno difficoltà a tenere il passo con le esigenze di assunzione. Una soluzione adeguata potrebbe essere quella di far crescere lo spazio parallelamente alla crescita dell’azienda.

Il secondo reclamo è quello che implica agli open space una mancanza di privacy. Anche questo potrebbe essere vero, ma ci vuole ingegno: se solo si dotano le diverse aeree di lavoro con semplici strumenti architettonici si garantisce un minimo di privacy senza per questo alzare dei muri.

Gli uffici aperti, se mal gestiti, sono spesso progettati da persone che dimenticano che i lavoratori hanno bisogno di ben oltre che la loro semplice postazione di lavoro: devono anche avere altri posti dove andare, ad esempio stanze del telefono, sale riunioni e spazi per tutti gli usi, anche solo per distrarsi e cambiare un po’ lo scenario.

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Questioni economiche e di parità

Inoltre, come abbiamo già sottolineato, usufruire di uno spazio con stanze aperte fa risparmiare molto all’azienda, sopratutto se si tratta di una startup: i risparmi iniziali sono estremamente importanti e più che doverosi per far partire una giovane impresa.

In effetti, molte realtà hanno fatto presente che gli open space non sono l’ideale per le persone introverse o per coloro che hanno bisogno di lavorare restando concentrati, senza distrazioni esterne. Garantire dunque spazi silenziosi è necessario per tutti, magari riservandoli solo a coloro che ne hanno davvero bisogno per il tipo di mansione che svolgono.

Infine, per controbattere a chi considera gli uffici aperti come se le persone si insinuassero nel loro spazio personale, questo problema può essere risolto fornendo soluzioni anche non architettoniche come barriere temporanee, mobili, librerie e piante per fornire quel minino di privacy che garantisce un lavoro sereno.

Infine, l’open space regala una sensazione di parità con il leader: finora l’ufficio e le sue dimensioni erano sinonimo di status symbol, mentre se un leader sceglie di non creare gerarchie, si mette al pari dei suoi dipendenti e desidera lavorare con la propria squadra, senza uffici che ne attestino il ruolo di dirigenza. 

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Settimana lavorativa ridotta, i risultati delle aziende che l’hanno applicata https://www.business.it/settimana-lavorativa-ridotta-risultati-aziende/ Fri, 03 Aug 2018 06:30:58 +0000 https://www.business.it/?p=30302 Le aziende di tutto il mondo stanno progressivamente riducendo la settimana lavorativa di 40 ore dei loro dipendenti. Infatti le settimane lavorative di 30 ore stanno diventando sempre più comuni e sempre più apprezzate.

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Le aziende di tutto il mondo stanno progressivamente riducendo la settimana lavorativa di 40 ore dei loro dipendenti. Infatti le settimane lavorative di 30 ore stanno diventando sempre più comuni e sempre più apprezzate.

Gli studi dimostrano che gli americani lavorano più a lungo di molte persone in Europa e in Giappone, con molti impiegati statunitensi che trascorrono in media 50 ore al lavoro ogni settimana.

Sebbene il numero medio di ore trascorse al lavoro ogni settimana non scenda significativamente negli Stati Uniti, alcune società americane e amministrazioni locali si stanno unendo in altre parti del mondo per verificare se una riduzione del numero di ore di lavoro settimanali può aumentare la produttività dei dipendenti.

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I risultati della ricerca

Esiste una ricerca per supportare questi cambiamenti di politica aziendale: lo psicologo Anders Ericsson, specializzato nella scienza delle prestazioni di punta, suggerisce che le persone possono concentrarsi sul loro lavoro solo per quattro o cinque ore in una sola seduta. E un’indagine del 2016, che ha coinvolto quasi 2.000 impiegati nel Regno Unito, sostiene che l’impiegato medio lavora per circa tre ore durante una giornata di otto ore.

Più di recente, uno staff della società neozelandese ha  lavorato per 32 ore a settimana tra marzo e aprile. E i 240 dipendenti sono stati pagati solo per cinque giorni di lavoro.

Ecco alcuni degli esperimenti più importanti nella riduzione della settimana lavorativa:

Dopo aver sperimentato una settimana lavorativa di 32 ore, un’azienda neozelandese vuole rendere permanente il cambiamento. L’azienda, che gestisce proprietà, trust e testamento, afferma che la produttività dei dipendenti è notevolmente aumentata durante l’esperimento.

Secondo il New York Times, i supervisori del Perpetual Guardian, questo il nome dell’azienda in questione, hanno notato miglioramenti nella partecipazione dei dipendenti e un aumento della creatività durante l’esperimento.

Il fondatore dell’azienda, Andrew Barnes, ha dichiarato che un cambiamento permanente delle politiche andrebbe a vantaggio delle madri, consentendo loro di completare una quantità di lavoro a tempo pieno in meno ore. La politica potrebbe inoltre ridurre le bollette dell’elettricità, con la conseguenza di avere meno auto sulla strada durante l’ora di punta.

Barnes ha anche affermato che crede che Perpetual Guardian sia la prima azienda al mondo a pagare dipendenti per 40 ore pur operando realmente in una settimana di 32 ore lavorative.

Questo è solo un esempio, ma altri potrebbero comprenderne i significativi vantaggi.

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I risultati della Svezia

In Svezia, uno studio governativo ha  selezionato un gruppo di lavoratori per la casa di riposo per lavorare 30 ore a settimana, mentre riceveva una retribuzione per 40 ore. (La maggior parte delle cure per anziani nel paese è finanziata  da tasse municipali e sovvenzioni governative).

I lavoratori delle case di riposo hanno quindi riportato maggiore felicità durante una prova di una settimana lavorativa di 30 ore, e il bilancio della città ha avuto un successo significativo.

Lo studio è stato condotto da febbraio 2015 a dicembre 2016 e gli impiegati hanno riferito che una giornata di sei ore li ha resi più felici e meno stressati.

I dipendenti partecipanti hanno apprezzato il loro lavoro molto di più durante questo periodo, ma il cambiamento è stato costoso: i funzionari della città hanno dovuto assumere più di una dozzina di persone per coprire i turni lasciati liberi dai circa 70 lavoratori che hanno avuto più tempo libero.

Il libro paga è cresciuto del 22% circa durante l’esperimento. Un politico locale ha dichiarato che i minori costi di disoccupazione hanno compensato questo aumento di circa il 10%, ma il costo complessivo è comunque aumentato. É giusto quindi trovare soluzioni adeguate ad ogni caso, ma la giornata ridotta potrebbe presto diventare una realtà diffusa.

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Ferrero: cerca 60 assaggiatori Nutella. Esperienza richiesta nessuna https://www.business.it/ferrero-cerca-60-assaggiatori-nutella-esperienza-richiesta-nessuna/ Sat, 28 Jul 2018 07:00:28 +0000 https://www.business.it/?p=29923 Il sogno di tanti può ora diventare realtà. I golosi di tutta Italia sono avvertiti. L'azienda dolciaria Ferrero potrebbe avere bisogno di voi per una consulenza davvero interessante. Si tratta di assaggiare la Nutella.

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Il sogno di tanti può ora diventare realtà. I golosi di tutta Italia sono avvertiti. L’azienda dolciaria Ferrero potrebbe avere bisogno di voi per una consulenza davvero interessante. Si tratta di assaggiare la Nutella. Non è uno scherzo, è tutto vero. L’azienda di Alba ha pubblicato un annuncio di lavoro attraverso Openjobmetis, per trovare 60 “giudici sensoriali”. “Ricerchiamo persone a cui piacerebbe imparare a gustare cacao, granella di nocciole e altri prodotti semilavorati dolci”, si legge sul sito, che non richiede nessun requisito particolare ai candidati, se non “abitudine all’utilizzo del computer e assenza di allergie legate a prodotti di questo genere o di patologie/abitudini che possano influenzare le capacità sensoriali coinvolte (gusto, olfatto e la vista nella distinzione dei colori)”.

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Come partecipare

Non serve esperienza per rispondere all’originale annuncio di lavoro pubblicato in questi giorni da una agenzia interinale per conto della Ferrero che produce la celebre Nutella. Il colosso dolciario di Alba è alla ricerca di “giudici sensoriali”, assaggiatori part-time in grado di fornire all’azienda le indicazioni necessarie a migliorare cioccolatini e altri snack. Un’offerta di lavoro per un posto davvero allettante: quello di assaggiatore professionale all’interno dell’azienda della Nutella. Ferrero, il colosso dolciario di Alba, cerca 60 persone per testare semilavorati e materie prime, a partire da cacao, granella di nocciole e altri prodotti che servono a produrre i famosi dolci del marchio piemontese.

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I selezionati avranno accesso a un corso di formazione retribuito (con inizio a settembre e della durata di 3 mesi), che “avrà l’obiettivo di educare il senso dell’olfatto e del gusto e migliorare la capacità di esprimere a parole ciò che si percepirà con gli assaggi dei prodotti semilavorati”. “Al termine del corso”, continua l’annuncio, “i candidati ritenuti idonei saranno assunti con un contratto in somministrazione duraturo nel tempo con un impegno part time di due giorni alla settimana di 2 ore”. Il lavoro si svolgerà ad Alba, zona della sede della Ferrero. I golosi sono chiamati a farsi avanti.

Alla Ferrero, che fino ad ora aveva affidato l’originale compito a personale interno, assicurano che non si tratta di una iniziativa di marketing. La volontà, dicono ad Alba, è quella di mettere al centro la materia prima. E la qualità. Il compenso? Purtroppo non è specificato, ma siamo certi che in molti sarebbero disposti ad accettare indipendentemente dalla retribuzione. Perché per certi lavori ciò che importa non è il portafoglio, ma il cuore. O lo stomaco, che dir si voglia.

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Come educare le aziende a reclutare persone valide: il modello Guild Education https://www.business.it/come-educare-aziende-reclutare-persone-valide/ Fri, 27 Jul 2018 10:13:14 +0000 https://www.business.it/?p=29929 In America, patria della startup, esiste un settore che sta riscuotendo molto successo e nel quale spicca la Guild Education. Si tratta di un’azienda che ha sede a Denver, in Colorado, ed è capace di guadagnare 40 milioni di dollari

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In America, patria della startup, esiste un settore che sta riscuotendo molto successo e nel quale spicca la Guild Education. Si tratta di un’azienda che ha sede a Denver, in Colorado, ed è capace di guadagnare 40 milioni di dollari per fare in modo che l’educazione impartita ai dipendenti sia un vantaggio per la società stessa.

In primo luogo parliamo di una delle parti più costose e difficoltose dell’intera operazione aziendale: il reclutamento e la fidelizzazione di nuovi dipendenti.

Esiste infatti, una vera e propria classe di start-up ed aziende che sono sempre più finanziate per cercare di ottimizzare uno o tutti questi problemi in una volta sola. Tra questi spicca la piattaforma di formazione dei dipendenti Guild Education.

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Il modello Guild Education

La Guild Education è solo una delle tante aziende che cercano di trarre vantaggio dall’opportunità di aiutare i datori di lavoro ad educare i propri dipendenti.  Si possono colmare le lacune di talento con un po ‘di allenamento, inoltre i dipendenti possono essere incoraggiati a restare in azienda. Guild Education riesce quindi a dare una mano ai datori di lavoro collaborando con le università attraverso progetti senza scopo di lucro, per fornire ai dipendenti l’istruzione su una varietà di argomenti o dar loro delle credenziali, che vanno dal completamento delle scuole superiori e dai programmi professionali al raggiungimento di una laurea di primo e secondo livello. Tutto questo è stato progettato con lo scopo di offrire alle aziende un modo per garantire che i dipendenti si sentano come se avessero un interesse acquisito nel loro futuro e desiderano mantenere quel tipo di vantaggio.

Guild Education ha dichiarato di aver raccolto un round di finanziamento da 40 milioni di dollari guidato da Felicis Ventures, con la partecipazione di Salesforce Ventures, Workday Ventures, Rethink Impact & Education e Silicon Valley Bank. Anche gli investitori esistenti Bessemer Venture Partners, Redpoint Ventures, Harrison Metal e Cowboy Ventures hanno partecipato alla gara e Wesley Chan di Felicis si unirà al consiglio di amministrazione dell’azienda. La società afferma che i suoi programmi sono attualmente disponibili per circa 2,5 milioni di adulti che lavorano e dà accesso a corsi, programmi e lauree in oltre 90 università e poli di apprendimento.

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I risultati raggiunti e i modelli satellite

La maggior parte delle nostre aziende vede un ROI (ritorno del capitale) sull’investimento dei dipendenti entro il primo o il secondo anno“, ha affermato il CEO Rachel Carlson. “Ecco perché: su base incrementale, i nostri programmi devono semplicemente costare meno del costo di perdere un dipendente altamente performante, compresa l’assunzione e l’addestramento della loro sostituzione. Lo realizziamo collaborando con università a basso costo e senza scopo di lucro e concentrandoci con loro sulla doppia conservazione: aiutare i dipendenti a riuscire nella scuola e sul lavoro. Le aziende con forza lavoro in prima linea lottano con tassi di rotazione annuali ben superiori al 50%. Quindi, per le nostre aziende, un tasso di fidelizzazione di 4 anni è un risultato fenomenale, e sono entusiasti di vedere che il dipendente passa al loro prossimo lavoro dopo il conseguimento della laurea”.

Ma Guild Education non è certo l’unica a fornire questo tipo di servizio, visto e compreso col business che riesce a generare. Pluralsight, ad esempio, offre alle aziende un modo per aiutare i dipendenti a raccogliere nuove competenze di ingegneria del software, diventando pubblici all’inizio di quest’anno. Non è esattamente lo stesso modello del Guild, ma indica che esiste un’opportunità piuttosto consistente di strumenti che aiutano la forza lavoro ad educare ulteriormente i propri dipendenti, a ricavarne più valore ed aiutarli a progredire nelle loro carriere. Dato che il processo di assunzione può essere costoso e dispendioso in termini di tempo (ci sono persino le startup che concentrano gli sforzi sul machine learning per il reclutamento), potrebbe avere senso vedere se la persona giusta per un lavoro è già all’interno di un’azienda. Ciò aiuterebbe le aziende ad ottenere le competenze di cui hanno bisogno e a creare fedeltà con quel dipendente già acquisito.

Passando attraverso i datori di lavoro per offrire questo vantaggio (come fanno già alcune aziende come Lynda.com), Guild Education potrebbe essere in grado di snellire il processo, in modo tale che i dipendenti possano accedere ad entità già note come le università senza scopo di lucro per ottenere l’educazione che cercano.

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Leader e CEO, quali differenze tra i ruoli dirigenziali più desiderati https://www.business.it/leader-ceo-differenze/ Thu, 26 Jul 2018 09:25:29 +0000 https://www.business.it/?p=29893 Diventare CEO, ovvero ricoprire un ruolo di amministratore capo d’azienda a livello dirigenziale è diverso dall’essere un leader. Rispetto infatti al semplice coordinatore generale, il CEO si trova in un costante processo di apprendimento, con numerose responsabilità. Il leader cosiddetti “funzionali” esistono di fatto in ogni azienda. Ogni dipartimento ed ogni team hanno un responsabile… Leggi tutto »Leader e CEO, quali differenze tra i ruoli dirigenziali più desiderati

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Diventare CEO, ovvero ricoprire un ruolo di amministratore capo d’azienda a livello dirigenziale è diverso dall’essere un leader. Rispetto infatti al semplice coordinatore generale, il CEO si trova in un costante processo di apprendimento, con numerose responsabilità.

Il leader cosiddetti “funzionali” esistono di fatto in ogni azienda. Ogni dipartimento ed ogni team hanno un responsabile che si assicura che tutto funzioni in modo efficace e corretto secondo gli obiettivi prefissati.

Ma la maggior parte delle persone tende ad immaginare che il ruolo di CEO sia la posizione più invidiabile in un’azienda. Guardano alla soddisfazione, alla realizzazione nel ricoprire la posizione ma ci sono moltissimi svantaggi annessi in termini di stress, responsabilità e mantenimento del percorso aziendale.

Le abilità di cui ha bisogno un CEO sono diverse da quelle di un leader. Le aspettative cambiano. E mentre l’ esperienza di leader serve sempre nel bene e nel male, rappresenta  solo il punto di partenza in un processo costante che comprende apprendimento e sviluppo personale.

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Cosa succede quando si diventa CEO

In primo luogo diventare CEO mette davanti a dure realtà: la prima? quella secondo cui è impossibile proteggere sempre la squadra che si dirige! Infatti il leader ha il compito di proteggere sempre il morale e le idee della squadra. Cerca di ispirare, guidare e proteggere.  Il CEO, invece, impara presto che ci saranno situazioni in cui non potrà proteggere tutti.

Arriva sempre il momento in cui il CEO deve essere pronto a prendere le decisioni più difficili e ad essere in grado di fare ciò che è meglio per l’azienda, invece che per la singola squadra.

Inoltre un CEO non può scegliere il diverso tipo di direzione, come il leader può fare scegliendo loti stile di leadership a lui più consona.

Il CEO deve fare un ulteriore passo avanti, comprendendo quale tipologia di leadership adottano e i diversi tipi di leader che lo circondano e agire di conseguenza.

Spesso il leader tende ad ascoltare le opinioni degli altri, facendosi influenzare e agendo di conseguenza. É un metodo di lavoro che può funzionare, ma il CEO deve essere superiore anche a questo metodo e indirizzare la squadra verso il percorso che ritiene più giusto per l’azienda anche se la squadra mostra un disaccordo.

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Scopri come usare e capire l’intuizione

I leader di solito hanno un istinto diretto sulla loro situazione professionale. Bloccare una potenziale assunzione o prendere una decisione difficile è importante e giusto se è l’istinto a riferirlo. Il CEO quindi, rispetto al leader, deve dare retta al suo intuito, senza prendere in considerazioni dati, informazioni o altro che possa confutare la decisione presa. Spesso i migliori CEO hanno dichiarato che le decisioni peggiori della loro vita le hanno prese proprio quando non si sono fidati del loro istinto.

L’intuizione non avrà ragione il 100 percento delle volte, ma imparare ad ascoltare le emozioni è già di per sé un buon metodo per affrontare le situazioni professionali più complicate.

Comprendere queste sfumature è solo una parte della transizione dal passare ad una posizione di leadership a quella di CEO. Inoltre, imparare sempre, costantemente, senza mai pensare di essere arrivati è una prerogativa essenziale. Il resto deriva dall’esperienza. 

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10 consigli per essere un buon capo secondo Google https://www.business.it/10-consigli-essere-buon-capo-google/ Thu, 19 Jul 2018 12:24:47 +0000 https://www.business.it/?p=29717 Quali sono le caratteristiche per essere o per diventare un buon capo d’azienda? E se ti capita di guidare un team, quali sono le qualità che possono migliorarti? Fin dal 2008 Google ha iniziato la ricerca su ciò che può rendere un leader capace e apprezzato. Il programma in questione è stato chiamato Project Oxygen… Leggi tutto »10 consigli per essere un buon capo secondo Google

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Quali sono le caratteristiche per essere o per diventare un buon capo d’azienda?

E se ti capita di guidare un team, quali sono le qualità che possono migliorarti? Fin dal 2008 Google ha iniziato la ricerca su ciò che può rendere un leader capace e apprezzato. Il programma in questione è stato chiamato Project Oxygen e, col tempo, si è rivelato un ottimo strumento: ha saputo cogliere e distinguere il miglioramento delle metriche chiave come, ad esempio, il turnover, la soddisfazione e le prestazione dei dipendenti.

Il progetto ha rivelato dati incredibili: man mano che l’azienda cresceva negli anni, aumentavano anche le prestazioni di richiesta per capi. Google ha così raffinato la sua ricerca aggiornando i comportamenti in base alla ricerca interna e ai feedback dei dipendenti.

Quindi, secondo la ricerca, ecco i 10 comportamenti che un buon leader dovrebbe sviluppare secondo il percorso analizzato dai migliori manager di Google, insieme ad alcuni suggerimenti pratici.

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VITA DA UFFICIO: Le 5 cose che vorresti dire al tuo capo (e non puoi!)

  1. In primo luogo: il leader deve essere un buon allenatore

Un buon allenatore evita la trappola di risolvere ogni problema per la propria squadra non appena si presenta. Non si tratta di un metodo efficace, ma questi momenti possono diventare preziose situazioni dalle quali imparare, quindi la squadra stessa può acquisire nozioni importantissime.

2. Il leader delega alla squadra

Un buon team leader rispetta le persone e dà alla gente abbastanza libertà di esplorare nuove idee, sperimentare e sviluppare il proprio stile di lavoro, senza pressioni.

Inoltre, i grandi manager si assicurano che i loro dipendenti dispongano degli strumenti e della flessibilità di cui hanno bisogno per svolgere il proprio lavoro.

3. Il leader crea un ambiente di squadra inclusivo, mostrando interesse per il successo e il benessere del gruppo 

I grandi manager infatti rendono prioritaria la fiducia nei loro team di lavoro. Proprio Google, durante una delle sue dichiarazioni ufficiali, ha fatto sapere che:

In una squadra con un’elevata sicurezza psicologica, i compagni di squadra si sentono sicuri di rischiare intorno ai membri del proprio team. Si sentono forti del fatto che nessuno nella squadra metterà in imbarazzo o punirà qualcun altro per aver ammesso un errore, aver fatto una domanda o offerto una nuova idea”.

4. Un buon leader sa essere produttivo ed orientato ai risultati

I migliori manager rendono le persone intorno a loro tranquille e an proprio agio.

Capiscono di cosa è capace la squadra e, di conseguenza, usano l’intelligenza emotiva per motivare le loro persone e aiutarle a realizzare il loro potenziale.

5. Il leader è un buon comunicatore se ascolta e condivide le informazioni con il suo team

I grandi manager sono grandi ascoltatori: questo atteggiamento consente di capire molte cose. Condividono tutto ciò che possono, rendendosi conto che la trasparenza è vantaggiosa per la squadra nel suo insieme.

Se ce n’è bisogno condividono anche lodi sincere e specifiche, ma allo stesso tempo non si trattengono dal dare un feedback anche negativo se necessario, sempre però assicurandosi di inquadrarlo in un modo costruttivo e facile da imparare.

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6. Il leader supporta la carriera dei propri dipendenti e ne discute le prestazioni

I grandi leader investono nelle persone del proprio team. Forniscono opzioni di carriera, rendendosi conto che non tutti vogliono seguire la stessa strada, ma possono esistere opzioni diverse e personalizzate.

Inoltre non trattengono le persone per ottenere guadagni personali. Piuttosto, supportano i membri del proprio team e li aiutano a raggiungere i loro obiettivi.

7. Il leader ha una chiara visione e una precisa strategia di squadra

I grandi manager sanno sempre dove stanno andando, ma si assicurano che anche l’intera squadra lo sappia e lo capisca piuttosto che tenerli all’oscuro dei piani di azione.

8. Il leader possiede capacità tecniche chiave per aiutare e consigliare la squadra

I grandi capi comprendono bene un lavoro e sono esperti nel piano che sovrintendono.

Se un leader efficace viene trasferito in un nuovo dipartimento, all’inizio si ha bisogno di tempo per familiarizzare con il lavoro quotidiano. Questo guadagna il rispetto della propria squadra.

9. Il leader collabora ad ogni piano d’azione

I grandi manager cercano di non creare competizione, ma hanno la capacità di vedere il quadro generale e di lavorare per il bene di un’azienda nel suo insieme.

10. Il leader è un decisore forte

Infine, per Google i grandi leader devono prendere il comando, ovvero essere decisionionali anche nelle situazioni più difficili, assicurandosi che tutti capiscano le ragioni di tali decisioni.

 

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Donne e impresa: la tecnologia premia la loro tenacia https://www.business.it/donne-impresa-tecnologia-premia-tenacia/ Wed, 11 Jul 2018 10:26:42 +0000 https://www.business.it/?p=29443 Superare gli stereotipi di genere per affrontare il grande valore che le donne hanno nel ruolo dell’innovazione tecnologica è oggi un punto fondamentale. C’è un motivo per cui le donne “devono fare impresa”, ed è il bisogno di ampliare l’offerta del mercato. Le donne sono oggi il più grande mercato inesplorato del mondo. Le aziende guidate… Leggi tutto »Donne e impresa: la tecnologia premia la loro tenacia

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Superare gli stereotipi di genere per affrontare il grande valore che le donne hanno nel ruolo dell’innovazione tecnologica è oggi un punto fondamentale. C’è un motivo per cui le donne “devono fare impresa”, ed è il bisogno di ampliare l’offerta del mercato. Le donne sono oggi il più grande mercato inesplorato del mondo. Le aziende guidate da donne raggiungono, in genere, ottimi risultati. E poi competitività, senso del dovere, precisione e astuzia sono caratteristiche tipicamente femminili che permettono al gentil sesso di raggiungere mete e obiettivi molto alti. Non è un caso che il genio femminile si sia sempre distinto nel mondo economico come in quello letterario e artistico. L’Italia è un Paese ricco di donne di talento: alcune finiscono sotto i riflettori perché ricevono premi e riconoscimenti, altre preferiscono vivere dietro le quinte, più rifilate, facendo associare i loro successi più al posto in cui lavorano che alle proprie doti personali. Ci sono molte storie di donne che si sono distinte nei settori delle startup, del made in Italy e dell’innovazione.

L’imprenditorialità femminile si distingue per ricerca e coraggio. La capacità di rimettersi in gioco e costruire nuovi modelli di business da parte di chi cerca nuovi impieghi, percorsi di carriera alternativi. Per chi, dunque, vuole una “seconda change” professionale, possono essere un esempio e un modello per tutti. La situazione italiana delle donne impegnate in campo tecnologico è ancora lontana. Sono ancora poche ma tendono a crescere, soprattutto per merito delle imprese guidate da giovani donne che investono specialmente in settori innovativi e quelli del digitale. Allora come rompere gli schemi e riprendersi il futuro?

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La tenacia delle donne

Un caso concreto di donne impegnate in settori innovativi è ArterraBioscience una startup del settore biotech di Napoli, prima classificata al premio della Commissione europea per donne innovatrici, l’EU Prize for Women Innovators. Gabriella Colucci, CEO e fondatrice di Arterra Bioscience dice: “Sfatiamo questo mito del biotech dominio delle multinazionali. Il biotech è una tecnologia semplice, accessibile a chiunque. Tanto è vero che quando è integrato in una realtà locale, sia di ricerca scientifica che di realtà produttiva, riesce a dare degli ottimi risultati in termini d’innovazione di prodotto, di processo e nuove opportunità”.

ArterraBio ha depositato 14 brevetti per prodotti per la cura della pelle. Le nuove tecnologie danno diverse opportunità alle donne che vogliono fare impresa. Anche perché le donne in ricerca sono l’80%. Si lavora perché questa fetta di donne in ricerca, possa raccogliere risultati a capo di imprese come spiega Tiziana Pompei, vicesegretario generale di Unioncamere: “Noi abbiamo costituito i comitati per l’imprenditoria femminile in base a un accordo col ministero che servono proprio a supportare le donne nel fare impresa. Sono comitati costituiti da imprenditrici e rappresentanti delle associazioni di categoria, che lavorano tutte insieme per aiutare le donne nel fare impresa.”

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Una vera sfida dato che attualmente le donne, secondo i dati di Unioncamere, guidano appena il 22% delle piccole e medie imprese.

Anche se ci sono più donne che uomini che vivono in Europa, le donne rappresentano solo un terzo degli imprenditori dell’UE. Inoltre Le imprenditrici tendono a concentrarsi su settori considerati meno redditizi, come l’istruzione, l’assistenza sanitaria e il lavoro di comunità, mentre gli uomini predominano in settori ad alta crescita potenziale come la tecnologia e IT. Le donne sono più propense degli uomini a lavorare come dipendenti (con un margine del 63% rispetto al 53%) e gli uomini sono più favorevoli al lavoro autonomo (42% al 33%). Il 30% delle imprenditrici lavorano part-time, rispetto al 12% degli uomini. Le imprese femminili tendono a rimanere più piccole: solo il 22% delle imprenditrici nell’Unione europea sono datori di lavoro, rispetto al 30% degli uomini. 

Per ispirare più donne a portare le loro idee innovative sul mercato e diventare imprenditrici, la Commissione Europea ha creato un premio per le donne innovatrici. Il premio riconosce il successo delle donne nell’innovazione in due categorie: la principale categoria “Donne innovatrici” e la categoria “Innovatore emergente” per imprenditrici sotto i 30 anni. Ogni finalista del premio ha fondato o co-fondato un’azienda di successo basata sulle sue proprie idee innovative. Nel mese di giugno 2018, tre premi di € 100.000, € 50.000 e € 30.000 sono stati assegnati nella categoria principale di “Donne Innovatrici” e un premio di € 20.000 andrà al vincitore del Premio “Innovatore emergente“.

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Amazon: creerà 1700 posti di lavoro in Italia entro la fine dell’anno https://www.business.it/amazon-creera-1700-posti-lavoro-italia-entro-fine-anno/ Tue, 10 Jul 2018 08:25:20 +0000 https://www.business.it/?p=29384 Amazon punta ancora forte sull’Italia. Previsti nuovi investimenti per rafforzare la sua presenza nel nostro Paese, con una crescita occupazionale importante. Quantificata dall’azienda in 1.700 nuovi posti di lavoro (a tempo indeterminato) creati sul territorio nazionale entro la fine del 2018.Il colosso dell’ecommerce chiuderà il 2018 con 5200 dipendenti, contro i 3500 di fine 2017. Nuove opportunità di lavoro destinate… Leggi tutto »Amazon: creerà 1700 posti di lavoro in Italia entro la fine dell’anno

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Amazon punta ancora forte sull’Italia. Previsti nuovi investimenti per rafforzare la sua presenza nel nostro Paese, con una crescita occupazionale importante. Quantificata dall’azienda in 1.700 nuovi posti di lavoro (a tempo indeterminato) creati sul territorio nazionale entro la fine del 2018.Il colosso dell’ecommerce chiuderà il 2018 con 5200 dipendenti, contro i 3500 di fine 2017. Nuove opportunità di lavoro destinate a persone con ogni tipo di esperienza, istruzione e livelli di competenza, dagli ingegneri e sviluppatori di software fino agli operatori di magazzino.

Molti dei ruoli sono disponibili nei nuovi centri di distribuzione che sono stati aperti nell’autunno 2017 a Passo Corese (Rieti) e a Vercelli così come nel centro di distribuzione a Castel San Giovanni (Piacenza), nel customer service di Cagliari, nel centro di sviluppo di Torino e nella nuova sede direzionale a Milano che vedrà salire ad oltre 600 i dipendenti entro la fine dell’anno. Dal 2010 Amazon ha investito oltre 1,6 miliardi di euro in Italia. I “1.700 nuovi dipendenti rafforzeranno i nostri team italiani per assicurare consegne più veloci”, sottolinea in una nota Mariangela Marseglia, Country Manager Amazon Italia e Spagna.

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Posizioni aperte

Dopo l’apertura di due nuovi centri di distribuzione a Passo Corese e Vercelli e di cinque depositi di smistamento in tutta Italia nel 2017, facendo il punto sulla logistica, Amazon ricorda che ha aperto quest’anno tre nuovi depositi di smistamento – a Buccinasco (Milano), Burago (Monza e Brianza) e Roma – e aprirà un nuovo centro di smistamento a Casirate d’Adda in cui saranno assunti 400 dipendenti in tre anni. Le nuove opportunità di lavoro dunque, interesseranno diversi profili.

Oltre all’assunzione di responsabili operativi, ingegneri, specialisti nelle risorse umane, specialisti IT e di operatori che prelevano, imballano e spediscono gli ordini dei clienti, l’azienda sta assumendo anche ruoli altamente qualificati per il Tech Center di Vercelli focalizzati sul l’implementazione di processi tecnologici dei nostri centri di distribuzione. “Siamo impegnati a investire in Italia per migliorare continuamente i servizi che offriamo ai nostri clienti e per portare innovazione, in tutta Europa e in Italia, attraverso la ricerca e lo sviluppo in particolare negli ambiti del machine learning e della robotica ha dichiarato Mariangela Marseglia.

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Quest’anno poi, il colosso dell’ecommerce è salito al quarto posto nella classifica dei datori di lavoro più attrattivi, realizzata da Universum in base alle risposte di oltre 38mila studenti di università italiane. Nella sede direzionale di Milano Porta Nuova, per esempio, il numero dei dipendenti salirà a 600, con l’inserimento di account manager, ingegneri, specialisti del cloud, e diversi altri profili digitali. Inoltre, Amazon continuerà ad assumere per il suo centro di sviluppo di Torino, impegnato in nuovi progetti su Alexa, Amazon Echo e Amazon Fire. Attualmente sono in corso le selezioni per l’assunzione di ricercatori nell’ambito del riconoscimento vocale e della comprensione del linguaggio naturale.

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Retribuzione e benefit

Tutti i dipendenti Amazon che lavorano nei centri di distribuzione, nel customer service o negli uffici corporate, sottolinea la società, “ricevono una retribuzione competitiva e un pacchetto completo di benefit, compresa l’assicurazione medica privata dal primo giorno di lavoro, assicurazione sulla vita, uno sconto per acquisti su Amazon e un piano pensionistico aziendale”. Amazon offre inoltre ai dipendenti dei centri di distribuzione un programma innovativo chiamato Career Choice “che copre per quattro anni fino al 95% dei costi della retta e dei libri per corsi di formazione scelti dal personale, fino ad un massimo di 8.000 euro”.

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Meritocrazia Italia, il paese si conferma fanalino di coda d’Europa https://www.business.it/meritocrazia-italia-fanalino-di-coda-europa/ Thu, 28 Jun 2018 06:45:06 +0000 https://www.business.it/?p=28997 Spesso nel mondo del lavoro ci chiediamo quali siano i parametri di assunzione che un’azienda applica per scegliere un candidato. Ancora più spesso, soprattutto nel nostro paese, viene domandarsi se questi parametri siano effettivamente giusti e quale sia il grado di meritocrazia utilizzato. Il sentire comune vuole infatti che la professione venga pesantemente agevolata dalla… Leggi tutto »Meritocrazia Italia, il paese si conferma fanalino di coda d’Europa

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Spesso nel mondo del lavoro ci chiediamo quali siano i parametri di assunzione che un’azienda applica per scegliere un candidato. Ancora più spesso, soprattutto nel nostro paese, viene domandarsi se questi parametri siano effettivamente giusti e quale sia il grado di meritocrazia utilizzato.

Il sentire comune vuole infatti che la professione venga pesantemente agevolata dalla raccomandazione, dalla segnalazione, o comunque facilitata dalla rete di conoscenze. In Italia purtroppo non si tratta solo di una sensazione, ma di una pratica che corrisponde a verità. Molte aziende non assumono chi è più bravo, chi ha maggiori competenze, chi esprime le migliori capacità per apprendere e fare dunque la differenze in una determinato ruolo. Il nostro paese ha il triste primato di essere considerato uno tra i meno meritocratici d’Europa.

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Le basi del meritometro

La considerazione di una meritocrazia non applicata adeguatamente in Italia deriva da dati ben precisi, che confermano quello che in molti già sospettavano. I dati derivano da un meritometro: stiamo parlando di uno strumento capace di misurare il grado di meritocrazia in ogni paese in cui viene utilizzato e in grado di effettuare paragoni e stime rispetto ad altre nazioni di riferimento.

Il meritometro utilizza sette fattori, considerati essenziali per costruire un sistema sociale ed economico che si dimostri in tutto e per tutto equo e competitivo, a livello globale. Si prendono quindi in esame:

  • libertà degli individui e delle organizzazioni
  • pari opportunità
  • qualità del sistema educativo, attrattività per i talenti
  • regole
  • trasparenza
  • mobilità sociale

L’opionione di Maria Cristina Origlia

In un’intervista al Mybusiness di Vanity Fair, Maria Cristina Origlia, vice presidente del Forum della Meritocrazia ( l’associazione non profit che ha creato il meritometro, presentandolo fino alle aule del Senato della Repubblica), esprime la sua soddisfazione per il metodo ma anche molta preoccupazione per il nostro paese:

«L’intento è quello di offrire elementi oggettivi di conoscenza e azione per diffondere la cultura del merito nel nostro Paese, che si trova in ultima posizione sugli 11 paesi europei analizzati.
Questo significa che l’Italia non è attrattiva né per i nostri giovani, che sempre più numerosi vanno a cercare opportunità professionali altrove, né per giovani stranieri. Non è una bella prospettiva per il futuro del Paese».

Il meritometro, oltre quindi a fotografare una situazione sociale e culturale in maniera precisa, e dare indicazioni su quali fattori devono essere sviluppati e cambiati, pone anche la domanda su come si possa andare avanti. Offre infatti il vantaggio di paragonare i paesi tra di loro e comprendere quali sono i metodi che funzionano negli stati ad alto tasso meritocratico.

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Puntare ai paesi più meritocratici

Secondo lo studio, la Finlandia detiene saldamente il primo posto, di seguito tutti gli altri paesi scandinavi. Segno che la cultura del merito, dell’onestà e della trasparenza vince dal Nord al contrario dei paesi mediterranei, ancora ancorati ad un sistema vecchio, poco premiante e assai radicato.

Detto questo ci sono anche esempi, nel nostro stesso paese, dove la meritocrazia è applicata bene, ad esempio nella scuole con l’Istituto Volta di Perugia, e in ambito aziendale, con la Vitec Group Imaging. Forse qualcosa sta cambiando, ma il punto di svolta è insistere di più su valori come impegno, curiosità nell’apprendimento e valorizzazione concreta del talento.

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Raccomandazioni lavoro Italia: chi cerca lavoro si affida alle conoscenze https://www.business.it/raccomandazioni-lavoro-italia-chi-cerca-lavoro-punta-su-conoscenze-2/ Fri, 22 Jun 2018 12:00:02 +0000 https://www.business.it/?p=18032 Collocamento: sarebbe ancora la raccomandazione il mezzo più usato da chi si pone alla ricerca di un lavoro, come confermano i dati di alcuni recenti studi formulati da Eurostat e Istat

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Il mondo del lavoro sta cambiando profondamente nel nostro Paese, sotto l’impulso del Jobs Act e dell’incessante progresso tecnologico che potrebbe in breve far scomparire la manodopera umana da alcuni settori, sostituendola con quella fornita dagli automi. Nuove condizioni che impongono ai lavoratori di rimettersi in gioco per non essere magari tagliati fuori da un mercato del lavoro sempre più concorrenziale e problematico.
Una trasformazione così impetuosa comporterebbe anche una ridefinizione dei sistemi di reclutamento e collocamento dei lavoratori, che però nel nostro Paese sembrano essere rimasti quelli di una volta, quando gli italiani preferivano rivolgersi ai canali informali costituiti da parenti e amici, piuttosto che passare da quelli ufficiali, reputati con tutta evidenza non all’altezza della sfida.

La raccomandazione è ancora largamente praticata

Sono le tabelle elaborate da Eurostat nel corso del terzo trimestre del 2017 a spiegare come in Italia continui a prevalere la cultura della raccomandazione, ovvero il passa parola affidato a conoscenti e parenti, oppure a soggetti reputati in grado di poter offrire con più facilità una soluzione positiva alla ricerca di un lavoro.
Un atteggiamento che si è notevolmente rafforzato dall’inizio della crisi che ha fatto seguito allo scoppio della bolla dei mutui Subprime e che si fonda con tutta evidenza sul mancato funzionamento degli uffici delegati al collocamento di manodopera nel nostro Paese, una caratteristica del resto di vecchia data, che però non è stata mai scalfita dalle tante riforme del lavoro predisposte nel corso degli ultimi decenni.
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La differenza con gli altri Paesi è evidente

Se in Italia oltre l’80% di chi cerca un lavoro pensa subito alla raccomandazione, negli altri Paesi dell’Unione Europea il quadro appare notevolmente diverso. Lo dimostra il dato relativo all’Unione Europea, ove la media di chi percorre questo canale si ferma sotto il 70%, con inglesi e tedeschi rispettivamente al 38 e al 45%. Praticamente percentuali dimezzate nei colossi economici europei, che sembrano privilegiare il sistema effettivamente meritocratico.
Solo un italiano su quattro, secondo i dati di questa ricerca, si rivolge quindi alle agenzie statali che dovrebbero favorire il collocamento di manodopera, segno evidente di una sfiducia generale che è il risultato ormai consolidato del mancato funzionamento delle strutture in questione, cui pure il Jobs Act ha affidato il compito di rendersi parte sempre più attiva nella ricerca di lavoro.

Anche le agenzie private arrancano

Mal comune, mezzo gaudio? Si potrebbe sintetizzare in questo modo il dato relativo alle agenzie di collocamento private, che secondo qualcuno avrebbero dovuto rivestire un ruolo molto importante nel mercato del lavoro. La percentuale di lavoratori che si rivolge a queste strutture è infatti ferma sotto il 15%, segno evidente di una sfiducia che deriva anche dalla scarsa efficienza dimostrata dalle agenzie in questione.
Come si può facilmente comprendere dai dati del report di Eurostat, il problema legato alla ricerca del lavoro continua ad essere molto evidente in un Paese come il nostro che ancora non è uscito dalla crisi economica e che vede un gran numero di lavoratori alle prese con i problemi innescati dalla fine dell’articolo 18 e di un regime di tutele che, quantomeno, proteggeva i lavoratori in attività.
In mancanza di politiche attive da parte dei soggetti che pure dovrebbero favorire il collocamento della manodopera, sono ancora tanti coloro che si rivolgono alla raccomandazione per trovare occupazione. Lo dimostra anche un recente studio dell’Istat, secondo il quale sarebbe al 40% la percentuale di giovani italiani che hanno trovato un lavoro in questo modo.
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Offerte lavoro Social Media Manager, le aziende che assumono in Italia https://www.business.it/offerte-lavoro-social-media-manager-le-aziende-che-assumono-in-italia/ Fri, 15 Jun 2018 12:00:35 +0000 https://www.business.it/?p=28554 Il ruolo di Social Media Manager all’interno di un’azienda è sicuramente uno dei più richiesti dal mercato del lavoro negli ultimi anni. Società che spaziano tra diversi settori si stanno attrezzando per inserire questo tipo di risorse all’interno degli uffici comunicazione tradizionali affinché possano dare un contributo diverso e più moderno, al passo per così… Leggi tutto »Offerte lavoro Social Media Manager, le aziende che assumono in Italia

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Il ruolo di Social Media Manager all’interno di un’azienda è sicuramente uno dei più richiesti dal mercato del lavoro negli ultimi anni. Società che spaziano tra diversi settori si stanno attrezzando per inserire questo tipo di risorse all’interno degli uffici comunicazione tradizionali affinché possano dare un contributo diverso e più moderno, al passo per così dire con la digital transformation, alla divulgazione delle iniziative e al branding aziendale. Generalmente il Social Media Manager si occupa della creazione di contenuti, testuali, o multimediali, da inserire all’interno delle pagine social aziendali, curandone ogni aspetto. Si tratta di una risorsa che solitamente ha svolto degli studi in comunicazione o marketing e che ha una spiccata attitudine creativa, oltre ad una conoscenza approfondita di tutti i maggiori canali social utilizzati. Solidamente le aziende si affidano a figure professionali che hanno già maturato un’esperienza di almeno 2/3 anni in ruoli simili e quindi iniziare presto questa attività consente di avere una carriera ricca di opportunità. Come abbiamo premesso, le aziende che sono a caccia di questo profilo professionale sono molte  sparse su tutto il territorio nazionale. Per questo abbiamo deciso di raccogliere alcune delle call più interessanti da parte delle società più importanti che sono a caccia di queste risorse per integrare il proprio organico.

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Dalla moda alla grande distribuzione: cercasi Social Media Manager

Cominciamo con la nostra carrellata di offerte di lavoro, partendo da un’azienda leader nel settore della moda e in particolare dell’abbigliamento, vale a dire Calzedonia Group, che per la sua sede di Verona è alla ricerca di un Social Media Manager abbia maturato almeno uno o più anni di esperienza nel settore moda, oppure che sia neolaureato/a in Scienze della Comunicazione (o materie affini) con specializzazione in Digital Communication. La risorsa si dovrà occupare di individuare le più efficaci strategie di comunicazione online a supporto ed integrazione delle attività e degli eventi offline; sviluppare contenuti digital in un’ottica di content management; monitoring  & management dei social network per i diversi Brand del Gruppo; online media buying: ideare, gestire, monitorare le campagne web e seguire le trattative di acquisto; seguire l’implementazione di SEO, SEM e ottimizzazione su motori di ricerca; monitorare il sentiment e usability dei siti istituzionali con l’utilizzo delle piattaforme di analytics; gestire le Digital PR curando i contatti con influencers, bloggers, socialities e organizzare la copertura di eventi online/offline. A caccia della stessa figura professionale c’è anche Red Bull, azienda nata come colosso del beverage e ora attiva in diversi settori tra sport ed entertainment: in questo caso la risorsa dovrà aver maturato almeno 5 anni di esperienza in ruoli affini, avere un’ottima padronanza della lingua inglese e aver conseguito un titolo di studio in Marketing e Comunicazione o in Digital Marketing. In questo caso la sede lavorativa è ubicata a Milano.

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Le aziende che assumono Social Media Manager

Concludiamo le proposte di lavoro come Social Media Manager con Allianz Italia, leader mondiale nel campo assicurativo, che è alla ricerca di una figura professionale definita come Business Content Manager. Questa risorsa sarà inserita all’interno dell’unità Distribution Development e avrà il compito di progettare e creare contenuti per promuovere prodotti e servizi finanziari e assicurativi presso la rete di consulenti finanziari di Allianz Bank e la rete dei consulenti assicurativi, curando anche la relativa orchestrazione sui diversi canali digitali.

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Offerte lavoro Software Engineer, le aziende che assumono in Italia https://www.business.it/offerte-lavoro-software-engineer-le-aziende-che-assumono-in-italia/ Wed, 13 Jun 2018 14:00:02 +0000 https://www.business.it/?p=28426 Tutti coloro che negli ultimi tempi sono alla ricerca di un’occupazione, avranno sicuramente notato come le proposte delle aziende si sono adattate ad un mercato che con la digital transformation ha subito un’evoluzione e una differenziazione. Ora sono richieste particolari figure professionali che prima nemmeno esistevano: i Data Analyst, i Social Media Manager e ancora… Leggi tutto »Offerte lavoro Software Engineer, le aziende che assumono in Italia

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Tutti coloro che negli ultimi tempi sono alla ricerca di un’occupazione, avranno sicuramente notato come le proposte delle aziende si sono adattate ad un mercato che con la digital transformation ha subito un’evoluzione e una differenziazione. Ora sono richieste particolari figure professionali che prima nemmeno esistevano: i Data Analyst, i Social Media Manager e ancora Java Developer oppure i Software Engineer. Proprio su quest’ultimi vogliamo soffermarci in questo articolo. I software engineer, o più semplicemente ingegneri del software sono tra le figure professionali che stanno assumendo maggior importanza negli ultimi anni. In un mondo digitale in continua mutazione, queste risorse sono sempre più strategiche per le aziende. Secondo alcune stime chi lavora in questo ruolo può guadagnare da un minimo di 24.000 euro annui fino ad un massimo di 50.000 euro. Cifre importanti che possono invogliare ad intraprendere questa strada professionale. Ma quali sono esattamente le mansioni di un software engineer? Questa figura professionale in genere si occupa di ricerca, progettazione e valutazione di applicazioni, database e software nell’ambito delle telecomunicazioni. Questa risorsa deve dunque farsi carico degli aggiornamenti dei programmi, di verificarne il funzionamento, testandoli e in alcuni casi anche la risoluzione di bug che si possono venire a creare. L’ingegnere del software può trovare lavoro in società che offrono servizi informatici, in aziende che operano nel campo della ricerca e dello sviluppo oppure più semplicemente in unità informatiche sia all’interno sedi società pubbliche che private. Di seguito vi proporremmo alcune delle offerte di lavoro più interessanti proposte dalle aziende italiane per Software Engineer.

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Cercasi Software Engineer: le offerte più interessanti

Partiamo con la prima offerta da una delle aziende leader del settore consulting, vale a dire Accenture: per la sua sede di Casalecchio di Reno è alla ricerca di un Software Engineer – Business Analytics. Questa figura professionale dovrà aver conseguito una laurea triennale o magistrale in ingegneria o ingegneria informatica, dovrà garantire competenze nella programmazione Java, esperienze nel campo del linguaggi di sviluppo web e un’ottima conoscenza della lingua inglese. La risorsa dovrebbe avere preferibilmente un’esperienza da 1-3 anni in ruoli analoghi. Altra interessante offerta è quella proposta da Regas, azienda partner delle principali utilities del settore energetico per la fornitura di prodotti e servizi per gli impianti di distribuzione del gas naturale, che è alla ricerca di un software engineer R&D. La figura ideale per questa posizione dovrà essere un laureato in ingegneria informatica oppure laureato in ingegneria con esperienza professionale nella programmazione. Dovrà essere in grado di garantire una conoscenza dei linguaggi di programmazione: Python, NodeJS; del Web framework: Django, Angular. Una profonda conoscenza di database quali PostgreSQL, MySQL, Mongo etc. Una conoscenza ottima dei sistemi operativi Linux, Mac OS, Windows. Preferenziale, ma gradita conoscenza della piattaforma Arduino. La sede di lavoro sarebbe a Treviglio (Bergamo), con possibilità di lavorare anche da remoto.

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Una figura professionale sempre molto richiesta

Concludiamo la nostra carrellata  di offerte di lavoro, con quella proposta da Eco-Mind, azienda esperta nel campo dell’ingegneria informatica, che è alla ricerca di un software engineer con più di 3 anni di esperienza nello sviluppo Java/JEE, con utilizzo di web-services. La figura professionale dovrà poi essere un esperto HTML 5, CSS, JavaScript, jQuery (AngularJS è un plus), Ajax. La sede di lavoro è Milano.

Leggi anche: Offerte di lavoro Data Analyst, le aziende che assumono

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Offerte lavoro Data Analyst, le aziende che assumono in Italia https://www.business.it/offerte-lavoro-data-analyst-le-aziende-che-assumono-in-italia/ Tue, 12 Jun 2018 08:00:12 +0000 https://www.business.it/?p=28355 Lo sviluppo della cultura digitale e della digital transformation ha portato il mercato del lavoro ad adattare la domanda verso alcune figure professionali che prima non esistevano e che ora sono praticamente fondamentali all’interno dell’organigramma aziendale. Si tratta di risorse strettamente legate al mondo digitale, tra cui troviamo anche il Data Analyst, o analista dei… Leggi tutto »Offerte lavoro Data Analyst, le aziende che assumono in Italia

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Lo sviluppo della cultura digitale e della digital transformation ha portato il mercato del lavoro ad adattare la domanda verso alcune figure professionali che prima non esistevano e che ora sono praticamente fondamentali all’interno dell’organigramma aziendale. Si tratta di risorse strettamente legate al mondo digitale, tra cui troviamo anche il Data Analyst, o analista dei dati se preferiamo la nomenclatura italiana. Ma cosa fa nel concreto il Data Analyst? Queste figure professionali si trovano di fronte una massa di dati che hanno il compito di analizzare, sintetizzare estrapolando le informazioni utili che possano essere funzionali al processo decisionale e alla definizione di nuove strategie aziendali. Per questo nel nostro Paese la definizione più corretta è Data Analyst mentre negli Stati Uniti questa figura professionale in forte ascesa. Per quanto riguarda poi le competenze che sono richieste per svolgere il ruolo di Data Analyst, c’è sicuramente una buona propensione per il ragionamento matematico e statistico oltre a capacità di tipo analitico a cui dovrebbero aggiungersi anche competenze di programmazione e doti comunicative. Trattandosi di una professione trasversale, chi vuole avvicinarsi a questo ambito non deve avere necessariamente una formazione improntata unitamente sulla Data Analysis: può trattarsi infatti di figure che hanno svolto studi di tipo economico, matematico, statistico o anche di ingegneri gestionali o informatici. Esistono numerose aziende che sono alla ricerca di queste figure professionali su tutto il territorio nazionale. Ecco alcune delle aziende più interessanti che assumono Data Analyst in Italia.

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Cercasi Data Analyst, le offerte di lavoro dall’Italia

Partiamo subito con un’offerta molto interessante da parte di Eni, il colosso dell’energia, che è alla ricerca di un Big Data Solution Architect: questa figura professionale andrà ad operare nell’area ICT che governa la definizione delle architetture, ne garantisce la progettazione, l’evoluzione e l’integrazione in aderenza alle strategie ICT. L’attività quotidiana in azienda prevederebbe la definizione degli standard architetturali in ambito Big Data ed Advanced Analytics garantendo gli obiettivi di scalabilità, manutenibilità, sicurezza ed affidabilità, il contribuire all’evoluzione dei framework architetturali di riferimento Big Data e degli ambienti dedicati alla Data Science, l’affiancamento ai Business Analyst aziendali per identificare le soluzioni architetturali più idonee a supporto delle esigenze di business, l’dentificazione dei requisiti non funzionali a partire dai requisiti di business, la collaborazione con i Data Engineer nel processo di industrializzazione delle soluzioni sviluppate e con i Delivery Manager per il rilascio delle soluzioni architetturali disegnate. Alle risorse ricercate si richiede un’esperienza di almeno 3-5 anni nel ruolo oggetto della ricerca e una conoscenza avanzata sulla progettazione di architetture di trattamento delle informazioni. Al candidato ritenuto idoneo verrà proposto un contratto a tempo indeterminato.

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Le aziende più importanti che assumono Data Analyst

Altra interessante offerta per chi cerca occupazione come Data Analyst è quella proposta da Gruppo Tecnocasa, leader europeo nei settori dell’intermediazione immobiliare in franchising e della mediazione creditizia, che è alla ricerca di un Business Intelligence – Data Analyst Junior che verrebbe inserito con un contratto di apprendistato nell’azienda. La ricerca è la sede nazionale ubicata a Rozzano (Milano) e si inserirebbe nel progetto per l’ampliamento del team di Business Intelligence – Data Integration. Tra i requisiti ricercati, laurea in discipline informatiche, statistiche od ingegneristiche e conoscenza del linguaggio SQL. 

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Smart Working Day 2018, a Firenze martedì 5 giugno l’evento conclusivo https://www.business.it/smart-working-day-2018-firenze-martedi-5-giugno-levento-conclusivo/ Mon, 04 Jun 2018 07:33:08 +0000 https://www.business.it/?p=27862 Dopo le tappe che si sono svolte a maggio a Torino (10 maggio) e Milano (21 maggio), gli Smart Working Day 2018 si concludono ufficialmente il 5 giugno a Montelupo Fiorentino (Firenze) dove si svolgerà l’evento che tirerà le somme sull’edizione di quest’anno. Nel 2017 erano stati 4 i relatori che erano intervenuti durante gli… Leggi tutto »Smart Working Day 2018, a Firenze martedì 5 giugno l’evento conclusivo

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Dopo le tappe che si sono svolte a maggio a Torino (10 maggio) e Milano (21 maggio), gli Smart Working Day 2018 si concludono ufficialmente il 5 giugno a Montelupo Fiorentino (Firenze) dove si svolgerà l’evento che tirerà le somme sull’edizione di quest’anno. Nel 2017 erano stati 4 i relatori che erano intervenuti durante gli Smart Working Day mentre erano stati 17 gli ospiti che avevano contribuito portando la loro esperienza. Rispetto all’anno precedente, sono state 3 le città scelte per l’edizione del 2018 (nel 2017 erano state 5). Ma cos’è in realtà lo Smart Working Day? Una giornata interamente dedicata allo Smart Working e alla scoperta delle nuove logiche che stanno rivoluzionando il modo di lavorare e collaborare delle organizzazioni. Un’occasione per avvicinarsi allo Smart Working e confrontarsi con esperti e innovatori, scoprire casi di ispirazione e nuovi approcci e concept alla base della collaborazione, condividere esperienze e conoscere più da vicino trend ed evoluzioni sul fenomeno. Un evento rivolto a responsabili HR e IT, Facility Manager e tutti coloro che desiderano attivare lo Smart Working nella propria organizzazione, crescere e sperimentare il cambio di paradigma. Smart Working significa sapersi adattare al cambiamento e innovare il proprio modello organizzativo, promuovere un modo di lavorare e collaborare fondato sui concetti cardine di responsabilità, flessibilità ma soprattutto fiducia, pilastro fondamentale su cui poggia il rapporto tra le persone. Di seguito vi riportiamo il programma dello Smart Working Day che si terrà il 5 giugno a Montelupo Fiorentino a partire dalle ore 9.30, con tutti gli appuntamenti in agenda e i relatori che interverranno.

Programma dell’evento

ore 9.30
Registrazione partecipanti

ore 10.00
START – Here we go!
Samuel Lo Gioco

ore 10.15
Smart Working: questione di lusso o sopravvivenza?
Andrea Solimene

ore 10.45
Noi e lo Smart Working
Speech Session

ore 11.15
Salotto Live: lo Smart Working tra esperienze, casi di ispirazione e tendenze

ore 12.00
Coffee Break

ore 12.15
Come creare un’azienda e un team che collaborano efficacemente da remoto
Giovanni Battista Pozza

ore 12.45
Noi e lo Smart Working
Speech Session

ore 13.15
Light Lunch

ore 14.15
Smart Worker: la team leadership da remoto

ore 14.45
Serve ancora l’ufficio? Gli spazi di lavoro nell’era dello smart working

ore 15.15
Coffee Break

ore 15.30
Nuove “regole”per lo smart working: un punto di svolta?
Avv. Alberto Codella

ore 16.00
Chiusura e Networking

Quali sono le tematiche che verranno affrontate

Ma quali sono le tematiche che verranno affrontate durante questa intensa giornata? A quali domande si darà risposta? Di seguito vi proponiamo alcuni dei quesiti base da cui i relatori dello Smart Working Day 2018 partiranno: Che cos’è lo Smart Working e perché ha senso avviare un progetto di innovazione e cambiamento?; Quali i suoi vantaggi e le sue potenzialità?; Chi ha introdotto lo Smart Working e quale percorso sta seguendo?; Chi sono gli Smart Worker e come diventarlo?; Come cambiano gli ambienti di lavoro e come la tecnologia può abilitare un nuovo modo di collaborare?; Cosa ci dice la normativa e quali le principali sfide. L’iscrizione all’evento è completamente gratuita e per finalizzarla basta consultare il portale dell’evento e completare l’apposito form online. Per maggiori informazioni, vi consigliamo di visitare il sito dello Smart Working Day.

Leggi anche: Smau Bologna R2B, il programma e alcune informazioni utili

 

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Lavoro, freelance o dipendente: ecco i pro e i contro https://www.business.it/lavoro-freelance-dipendente-pro/ Mon, 28 May 2018 16:51:55 +0000 https://www.business.it/?p=25914 Lavoro dipendente o lavoro da freelance? Si tratta di un dualismo professionale che da sempre pone a confronto due modi e due mondi di interpretare la vita lavorativa quotidiana. Il lavoro dipendente è quasi un normale passaggio che si fa al termine del proprio percorso di studi ma non è detto che non si possa… Leggi tutto »Lavoro, freelance o dipendente: ecco i pro e i contro

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Lavoro dipendente o lavoro da freelance? Si tratta di un dualismo professionale che da sempre pone a confronto due modi e due mondi di interpretare la vita lavorativa quotidiana. Il lavoro dipendente è quasi un normale passaggio che si fa al termine del proprio percorso di studi ma non è detto che non si possa subito lanciarsi nel lavoro in proprio. C’è chi comincia come dipendente e poi si mette in proprio o comunque diventa un collaboratore esterno e c’è chi invece dopo anni decide di fare il passaggio inverso. A volte diventare un freelance può essere anche un’esigenza dovuta al fatto di non riuscire a trovare un lavoro dipendente: così ci si reinventa oppure si offrono i propri servizi e le proprie conoscenze, ricavando un’occupazione là dove non si erano riuscite a porre le basi. C’è poi chi per indole non è in grado e non sopporta di lavorare all’interno di una scala gerarchica e così cerca di fare il freelance: attenzione però, essere freelance non significa vivere in un modo parallelo e completamente esterno alla realtà professionale visto che bisogna sempre rispettare scadenze e portare a termine le mansioni per le quali si ha firmato un contratto. Ma quali sono dunque i pro e i contro del lavoro da dipendente e di quello da freelance? Andiamo ad analizzare nel dettaglio queste due tipologie.

lavoro-dipendente-freelanceLavorare a contatto con gli altri o godersi autonomia e solitudine?

Il lavoro dipendente da sicuramente la possibilità di entrare in contatto con la comunità professionale: vivere ogni giorno lavorativo a contatto con i colleghi permette di intrattenere relazioni interpersonali che vanno al di là di quello che accade durante l’ufficio e ci permette di interfacciarci con colleghi e collaboratori che possono arricchire anche il nostro percorso di crescita professionale. Non sempre però lavorare a contatto con gli altri è facile e spesso si finisce per scontrarsi con caratteri e persone diverse da noi. Dall’altra parte, il lavoro da freelance non ci offre la possibilità di vivere la comunità lavorativa ma ci da anche una maggiore autonomia. I freelance sono più solitari ma anche in questo caso ci possono essere momenti in cui si può entrare a contatto con altri professionisti: eventi, conferenze, momenti di networking.

lavoro-dipendente-freelanceUn orario di lavoro più o meno flessibile

Uno degli aspetti più importanti poi è l’orario di lavoro: per i lavoratori dipendenti, l’orario di lavoro è qualcosa di fisso anche se negli ultimi anni le esigenze di molte aziende hanno costretto tanti dipendenti a dover dilatare i propri tempi lavorativi con straordinari e una connettività totale che spesso costringe a portare il lavoro anche fuori dall’ufficio. Il freelance ha invece orari più flessibili visto che è lui a decidere tempistiche e modalità del proprio lavoro ma ancora una volta è bene ricordare che esistono comunque alcune scadenze e alcuni momenti professionali che vengono scanditi in modo rigoroso e per questo anche i freelance possono essere costretti a carichi di lavoro eccessivi e a momenti di maggiore calma.
Leggi anche: Web eCom Bari 2018, l’evento dedicato a eCommerce e Digital Marketing

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Imprenditoria femminile, l'unione europea supporta la diversity https://www.business.it/imprenditoria-femminile-lunione-europea-supporta-la-diversity/ Thu, 24 May 2018 12:49:59 +0000 https://www.business.it/?p=25788 Oggi le donne si trovano ad affrontare percorsi sempre più difficili per raggiungere un concreto obiettivo professionale. Il mondo del lavoro si mostra con un approccio maschile e maschilista, e il problema conseguente è che questo contesto non giova a nessuno: non giova alle donne, che in questo modo vengono precluse da un contesto dove… Leggi tutto »Imprenditoria femminile, l'unione europea supporta la diversity

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Oggi le donne si trovano ad affrontare percorsi sempre più difficili per raggiungere un concreto obiettivo professionale.

Il mondo del lavoro si mostra con un approccio maschile e maschilista, e il problema conseguente è che questo contesto non giova a nessuno: non giova alle donne, che in questo modo vengono precluse da un contesto dove potrebbero affermarsi e far valere le proprie competenze; non giova all’aziende stesse, che in questo modo tagliano fuori parecchio talento e capacità a dir poco competitive; non giova ai colleghi maschi, che in questo caso perdono la possibilità di misurarsi, crescere, imparare e competere con chi può portare numerosi vantaggi, sopratutto a livello economico.

Leggi anche: Imprenditoria femminile, da Eurointerim il bando Donne e Lavoro 2018

startup-donne-aDisparità maschile-femminile

Il quadro è sconfortante, ma il grave problema è che è così dappertutto, non solo da noi. L’Italia è sempre bistratta, in particolare dai suoi abitanti, che la reputano sempre un passo indietro rispetto agli altri paesi occidentali. In alcuni settori è effettivamente così, ma in un contesto più generale i paesi sviluppati sono accomunati sia dagli stessi privilegi sia dagli stessi problemi.

Il numero, in percentuale, delle donne nel mondo del lavoro e più nello specifico, ai vertici delle aziende sono bassi ovunque. Nonostante la rivoluzione culturale, la liberazione dai dogmi del patriarcato, la conquista di diritti sociali, il mondo professionale contemporaneo gode ancora poco della qualità e del talento professionale femminile.

C’è un gap enorme tra il conseguimento di diplomi, lauree e specializzazioni conseguite da donne con voti più alti rispetto agli uomini e l’effettiva occupazione nel mondo del lavoro, a vantaggio dei colleghi maschi.

Perché la parte femminile, più istruita e preparata, non trovo lo sbocco corrispondente una volta fatto l’ingresso nel mondo lavorativo? Perché i maschi continuano a ricoprire ruoli dirigenziali nonostante numerose statistiche affermino che favorire la gender diversity migliora le performance dell’azienda?

Leggi anche: Imprenditrici donne: le più innovative d’Europa

L’esempio dell’Italian Business Angels Network

Una nota senza dubbio positiva è arrivata dal Survey IBAN 2017, che ha sottolineato come sia cresciuto il numero delle donne imprenditrice capaci di investire in altre imprese. Infatti l’anno scorso un investimento su 4 è stato realizzato da una donna. Diventare “Business angel” rappresenta in effetti un’ottima opportunità per restare aggiornate su ambiti come startup e tecnologia, un modo utile di investire capitale nelle società prescelte. I numeri dunque parlano chiaro: pare che né lo Stato né le aziende siano incentivate a colmare il gap.

Le quote rosa hanno certo dato un aiuto, ma di fatto quella da cambiare è la mentalità della società. Per questo anche l’Europa sta cercando di correre ai ripari, formando progetti capaci di sensibilizzare sia il pubblico femminile, sia quello maschile.

Dove intervenire? Ambiti e necessità di intervento

imprese-donne-rischi-ed-ostacoliSulla fornitura di modelli con cui identificarsi, aumentando le informazioni sul tempo a disposizione e rafforzando le proprie capacità e permettendo anche ad ambiti ritenuti prettamente maschili come il mondo finanziario di aprire le porte al vantaggio comprovato della diversity.

Infine esiste la reale necessità di abbattere i pregiudizi, investendo fondi di venture capital in startup di ogni tipologia, rischiando e puntando su progetti e iniziative promosse dall’imprenditoria femminile.

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EndeavorX in Italia: a Torino il programma per gli imprenditori più promettenti https://www.business.it/endeavorx-italia-torino-programma-gli-imprenditori-piu-promettenti/ Thu, 24 May 2018 07:20:58 +0000 https://www.business.it/?p=25745 Con il primo Selection Day alle OGR-Officine Grandi Riparazioni di Torino, è approdato in Italia EndeavorX: il programma lanciato da Endeavor Italia, in partnership con Fondazione CRT, per gli imprenditori che dimostrano di avere il potenziale per essere parte della rete internazionale di Endeavor e giocare un ruolo di primo piano nell’ecosistema imprenditoriale locale. Già… Leggi tutto »EndeavorX in Italia: a Torino il programma per gli imprenditori più promettenti

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Con il primo Selection Day alle OGR-Officine Grandi Riparazioni di Torino, è approdato in Italia EndeavorX: il programma lanciato da Endeavor Italia, in partnership con Fondazione CRT, per gli imprenditori che dimostrano di avere il potenziale per essere parte della rete internazionale di Endeavor e giocare un ruolo di primo piano nell’ecosistema imprenditoriale locale. Già introdotto con successo in altri Paesi, tra cui Brasile e Grecia, il percorso si rivolge agli imprenditori le cui aziende non hanno ancora raggiunto le dimensioni necessarie per superare il rigoroso processo di selezione del network internazionale (e.g. fatturato annuale tra i 500.000 e 1 milione di euro). Un panel composto da mentor della rete di Endeavor ha selezionato oggi i 6 partecipanti a EndeavorX tra i 12 candidati precedentemente identificati dal team di Endeavor Italia con il supporto di B Heroes ed EY.

unione-business-cluster-significatoCome funziona EndeavorX

Gli imprenditori scelti avranno l’opportunità di intraprendere un percorso di mentorship personalizzata di sei mesi, partecipare a eventi di networking con top business leader internazionali, accedere al capitale tramite la rete di investitori che collaborano con Endeavor. Obiettivo finale del programma: accelerare la crescita degli imprenditori e della loro azienda, e renderli pronti per affrontare gli ulteriori step di selezione previsti dal modello Endeavor, fino all’International Selection Panel (ISP), la valutazione finale della loro candidatura a entrare nel network da parte di un panel internazionale di venture capitalist e imprenditori di successo. “Scopo di Endeavor è promuovere la crescita economica di lungo periodo attraverso la selezione, il mentoring e l’accelerazione di imprenditori ad alto potenziale”, spiega Raffaele Mauro, Managing Director di Endeavor Italia. “Con EndeavorX abbiamo l’opportunità di farlo anche con imprenditori provenienti da realtà più piccole ma dalle grandi potenzialità, capaci e intenzionati a migliorare, per accompagnarli verso un modello di sviluppo positivo e fruttuoso non soltanto per loro stessi ma anche per tutta l’economia italiana e internazionale”. “Insieme a Endeavor lanciamo la prima iniziativa legata allo sviluppo dell’imprenditoria ad alto potenziale presso le OGR”, afferma Massimo Lapucci, Direttore Generale OGR e Segretario Generale della Fondazione CRT. “Insieme ad altri partner, tra cui anche acceleratori d’impresa internazionali, vogliamo creare un ‘ecosistema tech’ e posizionare sulla mappa Torino come luogo ideale per le startup e la ricerca e come centro di connessione tra talenti e capitali”.

endeavorX-Torino-eventoI promotori del programma

Endeavor Italia nasce nel 2016 grazie a una rete locale di donatori e fa parte di Endeavor Global, l’organizzazione non-profit che dal 1997 supporta imprenditori ad “alto potenziale” nell’accesso a talento, mercati e capitali su scala globale attraverso il proprio network. Ad oggi Endeavor ha selezionato oltre 1.658 imprenditori in 30 paesi che hanno generato 700.000 posti di lavoro per un fatturato complessivo, nel solo 2016, di 10 miliardi di dollari. Per informazioni maggiori informazioni è possibile consultare il portale www.endeavoritaly.org. La Fondazione CRT, ente privato non profit nato nel 1991, è un “motore” dello sviluppo e della crescita del Piemonte e Valle d’Aosta: oltre 38.000 gli interventi sostenuti finora (in particolare per la ricerca scientifica, l’innovazione, la formazione dei talenti) per 1,6 miliardi di euro, oltre a importanti investimenti come la recente riqualificazione delle OGR. Fondazione CRT è presente nelle reti europee della filantropia come EFC ed EVPA e realizza anche progetti internazionali con le Nazioni Unite.
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Aprire un'attività in tempo di crisi, ecco i business per guadagnare in recessione https://www.business.it/aprire-unattivita-in-tempo-di-crisi-ecco-i-business-per-guadagnare-in-recessione/ Tue, 22 May 2018 14:00:52 +0000 https://www.business.it/?p=25581 L’economia mondiale sta lentamente risalendo la china e rispetto alla crisi che aveva investito il comparto durante la fine dello scorso decennio, la situazione è migliorata di gran lunga. Di certo non è tutto rose e fiori ma sono in molti ad avere riavviato le attività e ad essere pronti a tentare nuove avventure imprenditoriali… Leggi tutto »Aprire un'attività in tempo di crisi, ecco i business per guadagnare in recessione

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L’economia mondiale sta lentamente risalendo la china e rispetto alla crisi che aveva investito il comparto durante la fine dello scorso decennio, la situazione è migliorata di gran lunga. Di certo non è tutto rose e fiori ma sono in molti ad avere riavviato le attività e ad essere pronti a tentare nuove avventure imprenditoriali senza il timore di venire immediatamente fagocitati da un’economia che fatica a sostenersi. Scegliere di aprire un’attività non è comunque una decisione da prendere alla leggera e come sempre bisogna tenere conto di diversi fattori e sopratutto impegnarsi ad analizzare il mercato e tutte le sue sfaccettature. Proprio per questo è fondamentale rendersi conto di come il sistema economico in cui ci si vuole inserire non stia passando il miglior momento in assoluto e proprio per questo bisogna essere abili a capire quale tipo di business avviare all’interno di un’economia in crisi. Non è detto infatti che a causa di questa situazione non si possa avviare qualcosa di proprio, bisogna soltanto analizzare bene la situazione e scegliere qualcosa che possa risultare remunerativo, magari selezionando un determinato settore o un’attività che alla lunga potrebbe rivelarsi vincente. Il discorso torna sempre al punto focale di cui si parla quando si vuole discutere di business, vale a dire avere un’idea imprenditoriale vincente sotto ogni punto di vista. Ora la domanda sorge spontanea, quali sono le attività da aprire in tempo di crisi? Ecco alcune indicazioni su quali business avviare durante la recessione.

PERSONAL SHOPPER ida chielloArtigianato e riuso: le attività che vincono la crisi

La crisi economica può mettere in ginocchio diverse attività imprenditoriali ma ci sono alcuni settori che se ben studiati possono risultare remunerativi anche quando un sistema economico non è nella migliore delle situazioni. Tra le attività che resistono anche in tempo di crisi c’è sicuramente quella relativa al business del riuso: aprire un negozio dell’usato può essere un’idea vincente, specialmente ora che la moda del vintage ha preso sempre più piede. In questo tipo di negozio si possono trovare occasioni a buon mercato e pezzi a volte unici, che i clienti possono apprezzare ben più di un paio di pantaloni nuovi. Unico aspetto negativo, per così dire, di cui tenere conto è il fatto che parte degli incassi dovrà essere dato ai proprietari degli oggetti venduti. Anche alcune attività di artigianato possono rivelarsi molto remunerative in tempi di crisi. Tra le tante, ricordiamo il calzolaio, un mestiere quasi scomparso, che per anni è stato sostituito dalla grande distribuzione ma che può tornare in auge specialmente nelle grandi città dove molti sono alla ricerca delle vecchie botteghe per far aggiustare i propri oggetti, in questo caso le proprie calzature.

Non si smette mai di tagliarsi i capelli

Un altro tipo di attività che non dovrebbe risentire della crisi è l’Hair Stylist, o più comunemente il parrucchiere. Difficile che si smetta di tagliarsi i capelli e per questo un’attività del genere finirà sempre per essere remunerativa e longeva. Si tratta di un investimento sicuro che porterà profitto e che difficilmente verrà intaccato dalla crisi.
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Selection Day di EndeavorX, il programma per gli imprenditori italiani più promettenti https://www.business.it/selection-day-endeavorx-programma-gli-imprenditori-italiani-piu-promettenti/ Tue, 22 May 2018 10:00:49 +0000 https://www.business.it/?p=25578 Endeavor Italia, organizzazione non-profit parte di Endeavor Global che promuove la crescita economica e sostiene imprenditori ad alto potenziale, organizza per mercoledì 23 maggio il Selection Day di EndeavorX presso le Officine Grandi Riparazioni (OGR) di Torino ospiti di Fondazione CRT, ente sostenitore del programma. EndeavorX è il programma che sarà lanciato quest’anno in Italia… Leggi tutto »Selection Day di EndeavorX, il programma per gli imprenditori italiani più promettenti

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Endeavor Italia, organizzazione non-profit parte di Endeavor Global che promuove la crescita economica e sostiene imprenditori ad alto potenziale, organizza per mercoledì 23 maggio il Selection Day di EndeavorX presso le Officine Grandi Riparazioni (OGR) di Torino ospiti di Fondazione CRT, ente sostenitore del programma. EndeavorX è il programma che sarà lanciato quest’anno in Italia per supportare promettenti imprenditori italiani che, pur non avendo ancora raggiunto la scala dimensionale necessaria per superare il rigoroso processo di selezione del network internazionale, dimostrano di avere il potenziale per diventare in futuro parte della rete e dell’ecosistema italiano. Durante il Selection Day saranno selezionati i 5 partecipanti a EndeavorX tra i 10 imprenditori scelti dal team di Endeavor Italia.

aumentare-produttività-lavoroProgramma

13:30 – 13:40 Presentazione di Fondazione CRT/OGR
Massimo Lapucci, Segretario Generale della Fondazione CRT e Direttore Generale OGR
13:40 – 13:50 Presentazione di Endeavor
Raffaele Mauro, Managing Director Endeavor Italia
13:50 – 14:00 Gli imprenditori Endeavor
Davide D’Atri, Amministratore Delegato di Soundreef
Federico Sargenti, Amministratore Delegato di Supermercato24
14:00 – 16:00 Panel
Panel A – 4 interview session da 30min per i 3 sub-panel
Panel B – 4 interview session da 30min per i 3 sub-panel
Panel C – 4 interview session da 30min per i 3 sub-panel

technology-businessLa location e gli organizzatori

Gli spazi, concepiti per essere polifunzionali su un’area complessiva di circa 9.000 metri quadri (200 metri di lunghezza), ospitano, in continua rotazione, mostre, spettacoli, concerti – dalla musica classica a quella elettronica – eventi di teatro, danza e persino esperienze di realtà virtuale immersiva, in una vera e propria digital galleryIn particolare, le arti visive sono localizzate nei tre “binari” ovest delle Officine Nord, le arti performative nell’ala est, che mantiene l’antica denominazione di “Sala Fucine”: quest’ultima è dotata di un palco ad altezze variabili (il cui volume crea l’effetto di una “scatola nella scatola”), di tribune per il pubblico mobili e a scomparsa, di una cabina di regia. Il cuore delle Officine Nord è il “Duomo”: l’imponente sala alta ben 19 metri – dove i vagoni dei treni venivano posizionati in verticale per le manutenzioni – sarà destinata a simposi, workshop e conferenze, a sottolineare il cambiamento della missione delle OGR, dalla riparazione dei treni alla riparazione e rigenerazione delle idee. L’evento sarà organizzato da Endeavor, l’organizzazione no-profit che supporta gli imprenditori e le imprese che si trovano in fase di espansione. Dal 1997 Endeavor ha selezionato a livello globale 1.512 imprenditori in 30 Paesi, che hanno generato 650.000 posti di lavoro per un fatturato complessivo nel solo 2016 di 10 miliardi di dollari.

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Colloquio di lavoro, le domande più difficili a cui si deve rispondere https://www.business.it/colloquio-lavoro-le-domande-piu-difficili-cui-si-deve-rispondere/ Mon, 21 May 2018 12:00:25 +0000 https://www.business.it/?p=25504 Il colloquio di lavoro è un momento che fa sudare freddo numerosi candidati e che è determinante per ottenere una nuova occupazione. Con la mole di curricula che arrivano sulle scrivanie degli addetti alle risorse umane, riuscire ad ottenere questa opportunità sta diventando sempre più difficile e chi ci arriva, per meriti e per una… Leggi tutto »Colloquio di lavoro, le domande più difficili a cui si deve rispondere

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Il colloquio di lavoro è un momento che fa sudare freddo numerosi candidati e che è determinante per ottenere una nuova occupazione. Con la mole di curricula che arrivano sulle scrivanie degli addetti alle risorse umane, riuscire ad ottenere questa opportunità sta diventando sempre più difficile e chi ci arriva, per meriti e per una carriera pregressa brillante che ha fatto saltare all’occhio il proprio resumé, deve sapere esattamente come comportarsi e come districarsi tra le domande che il recruiter potrebbe porre, evitando così di cadere in tranelli oppure di farsi mettere in trappola dalle quesiti scomodi. Così come il vostro obiettivo è quello di ottenere il lavoro, allo stesso tempo chi vi troverete di fronte avrà l’obiettivo di trovare la migliore risorsa possibile per l’azienda. Proprio per questo dovrà cercare di scremare al massimo le candidature e quindi per aiutarsi utilizzerà domande che potrebbero risultare complicate o che comunque potrebbero spiazzarvi. E’ fondamentale però ricordarsi che non esistono domande impossibili e che con una dovuta preparazione, sarà possibile dare una risposta soddisfacente a qualsiasi quesito che il selezionatore potrebbe porvi. Ma quali sono le domande più difficili nelle quali ci si potrebbe imbattere durante un colloquio di lavoro? Eccone alcune e alcuni suggerimenti su come fare a rispondere nel modo corretto.

Colloquio di lavoro telefonicoCome reagisce alle critiche?

Una delle prime domande che un selezionatore potrebbe porvi è proprio “come reagisce alle critiche”. Cercate di essere sempre il più trasparenti possibili. Non è molto credibile una risposta del tipo, “le accetto senza problemi” oppure “non mi danno assolutamente fastidio”. Cercate di articolare la vostra risposta in modo da spiegare bene la vostra reazione, magari focalizzandovi sull’importanza delle critiche costruttive e di come queste possano essere molto importanti all’interno del percorso di crescita professionale. Un selezionatore apprezzerà senza dubbio un ragionamento del genere piuttosto che una risposta sterile. Un altro quesito frequente durante un colloquio è senza dubbio quello che si riferisce all’apporto che potreste dare all’azienda per la quale vi state candidando. In questo caso, essendo tra le domande più frequenti, potreste anticipare il selezionatore e prepararvi la risposta già prima del colloquio, magari studiando con attenzione la realtà aziendale. Comparate le vostre competenze a quanto viene richiesto dall’annuncio e provate a sviluppare il discorso spostandolo sul piano emotivo, rimarcando qualità come la vostra affidabilità e menzionando la vostra grande motivazione. Un riferimento alla filosofia aziendale potrebbe farvi guadagnare punti, mostrando al selezionatore che avete lavorato in anticipo.

Ricerca del lavoro: sviluppare una strategia di marketing personaleQuali sono le tre qualità positive che le mancano?

Non spaventatevi di fronte a questa domanda. Anche in questo caso, come in quello precedente, un po’ di lavoro preliminare può togliervi dai “pasticci”. Autocritica e auto analisi sono sempre qualità molto ricercate e per questo dovrete essere pronti ad analizzare il vostro carattere e le vostre competenze, magari facendo riferimento a qualità che secondo voi non avete ancora sviluppato, a causa ad esempio della vostra giovane età. Non sottolineate mai la completa assenza di una qualità positiva ma riportatela sempre su un piano che fa riferimento al poco sviluppo.
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Colloquio di lavoro: qual è il tuo difetto maggiore, come rispondere a questa domanda https://www.business.it/colloquio-lavoro-qual-e-difetto-maggiore-rispondere-questa-domanda/ Mon, 21 May 2018 09:33:41 +0000 https://www.business.it/?p=25527 Prima o poi, capita a tutti di fare autocritica per individuare i propri punti deboli, sia in un contesto lavorativo che in situazioni generiche. È una domanda molto comune durante i colloqui, eppure è abbastanza difficile trovare la risposta perfetta; in realtà, non esiste. Se non sei pronto per questa domanda, la situazione può diventare… Leggi tutto »Colloquio di lavoro: qual è il tuo difetto maggiore, come rispondere a questa domanda

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Prima o poi, capita a tutti di fare autocritica per individuare i propri punti deboli, sia in un contesto lavorativo che in situazioni generiche. È una domanda molto comune durante i colloqui, eppure è abbastanza difficile trovare la risposta perfetta; in realtà, non esiste. Se non sei pronto per questa domanda, la situazione può diventare imbarazzante e rischi di dare una risposta terribile. Impara ad individuare e comprendere i tuoi difetti in modo da riuscire a parlarne senza problemi.

Perciò bisogna capire la domanda. Quando ti chiedono quali sono i tuoi punti deboli, soprattutto durante un colloquio, la cosa più importante non sono le debolezze in sé, ma la tua consapevolezza al riguardo e l’approccio che adotti per controbilanciarle. Se la risposta è “non ne ho”, è ovvio che hai un problema con l’auto consapevolezza. Inoltre, è importante comprendere che avere coscienza dei propri punti deboli non equivale ad un difetto, anzi è un punto di forza.

Ma Stacey Valy Panayiotou, la vice presidente senior per lo sviluppo dei talenti di Coca-Cola, chiede qualcosa di leggermente diverso: “Come potresti essere frainteso?. Alla Coca-Cola vogliamo persone versatili, persone che sanno imparare dai loro fallimenti”.“Qual è il tuo difetto maggiore?” è una classica domanda da colloquio di lavoro. Ecco cosa bisogna sapere su come rispondere correttamente a questa domanda.

colloquio-di-lavoro-difetto-maggioreLeggi anche: Colloquio di lavoro su Skype, alcuni consigli utili

Qual è la risposta migliore?

Il modo migliore per parlare della tua debolezza è rendere la tua risposta vera. Molti candidati sono ancora impreparati a discutere dei loro fallimenti. “Come potresti venir frainteso?” potrebbe sembrare una formula inconsueta, ma la sua similitudine con “qual è il tuo difetto maggiore?” potrebbe essere un vantaggio: i candidati possono prepararsi in anticipo alla domanda. Il modo migliore per rispondere a questo genere di domanda è l’onestà. Non c’è niente di peggio che evitare la domanda con un “difetto” costruito e chiaramente disonesto, come “Mi impegno troppo sul lavoro”.

I responsabili delle assunzioni vogliono ascoltare una storia sulle avversità professionali, non sul fallimento personale. Non c’è bisogno di chiacchierare su eventuali errori morali che hai commesso nella tua vita privata mentre il tuo manager delle assunzioni ascolta un muto orrore. Non esiste una risposta adatta a tutti per la tua copia, ma esiste una formula di base che ti consente di adattarti alle tue esigenze: riconosci una vera debolezza e poi parla delle azioni che stai intraprendendo per superarla. Le migliori risposte dovrebbero essere adattate alla compagnia per la quale stai intervistando e dovrebbero includere una debolezza che effettivamente possiedi.

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In altre parole, la tua risposta deve essere autentica e onesta, in modo che il selezionatore possa vederti come candidato di lavoro e come persona reale. Puoi dire al tuo intervistatore che fare presentazioni davanti alla folla ti fa congelare e come stai seguendo dei corsi per superare questa paura. Riconoscendo la debolezza, mostri all’intervistatore che sei consapevole di te stesso. Sii sincero, usando un po’ di strategia. Non è una buona idea affermare di essere “un perfezionista che considera le persone responsabili delle proprie azioni” se non corrisponde alla realtà. Quando qualcuno ti chiede quali siano le tue debolezze, rispondi sinceramente. Devi dire la verità, ma allo stesso tempo devi imparare ad esporla nel modo giusto per mettere in evidenza i tuoi punti di forza. È il meccanismo di base delle pubbliche relazioni. È un metodo utile per presentarti come un candidato eccellente.

Quando ti viene chiesto qual è il tuo difetto maggiore, in realtà ti si chiede quali sono le tue lacune principali nello sviluppo professionale e in che modo le stai affrontando. Panayiotou ha detto che, nel complesso, le domande rivolte durante i colloqui alla Coca-Cola non sono pensate per confondere il candidato ma per far risaltare meglio esperienze importanti e capacità sviluppate in passato che potrebbero aiutarlo nel nuovo ruolo. “Leggendo una descrizione delle funzioni richieste dall’azienda puoi facilmente prevedere le domande che ti verranno poste”, ha detto.

colloquio-di-lavoro-difetto-maggiorePerché non puoi evitare questa domanda?

Questo è il pericolo nel schivare questa domanda: quando non menzioni alcuna vera debolezza, vieni fuori come insincero – o incapace di autocoscienza. Le persone autentiche che sono disposte a mostrare la vulnerabilità sono probabilmente il tipo di candidati che gli intervistatori più vogliono assumere. Naturalmente, la tua risposta dovrebbe possedere un difetto, ma dovrebbe anche essere calcolato. È meglio se la tua debolezza non è centrale per il successo stesso del business. Vuoi mostrare vulnerabilità; non vuoi rivelare che sei mal equipaggiato per il lavoro. Quando ti viene chiesto qual è il tuo punto debole più grande, ciò che ti viene chiesto è quali sono le maggiori lacune nello sviluppo professionale e in che modo stai affrontando queste lacune. Finché questa domanda continua a essere posta, dovrai prepararti una risposta.

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Imprenditoria femminile, da Eurointerim il bando Donne e Lavoro 2018 https://www.business.it/imprenditoria-femminile-da-eurointerim-il-bando-donne-e-lavoro-2018/ Fri, 18 May 2018 10:44:24 +0000 https://www.business.it/?p=25422 Il mondo del lavoro è una giungla, soprattutto se parliamo della disparità eclatante che esiste tra uomini e donne. Lo ha ribadito l’ultimo rapporto Istat sul lavoro (Focus Annuale 2017)  e a breve aspettiamo quello dell’anno in corso, per vedere se in effetti ci sono stati cambiamenti oppure la situazione è rimasta invariata. Leggi anche: Offerte… Leggi tutto »Imprenditoria femminile, da Eurointerim il bando Donne e Lavoro 2018

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Il mondo del lavoro è una giungla, soprattutto se parliamo della disparità eclatante che esiste tra uomini e donne. Lo ha ribadito l’ultimo rapporto Istat sul lavoro (Focus Annuale 2017)  e a breve aspettiamo quello dell’anno in corso, per vedere se in effetti ci sono stati cambiamenti oppure la situazione è rimasta invariata.

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le-donne-scalano-il-cdaLa situazione italiana

Il quadro è a dir poco sconfortante. Nonostante l’apertura di una società verso la trasformazione, l’innovazione e l’apertura ad altri mercati, internamente restiamo un paese con una cultura maschilista e retrograda ancora ben radicata. Purtroppo la disparità salariale, quella dei diritti e perfino la scelta preferenziale in sede di colloquio va a discapito della donna senza un vero reale motivo e anzi impedisce di sfruttare al meglio le potenzialità della parte femminile. Una donna non deve essere scelta perché in quanto tale o solo per diversificare il gruppo di lavoro, ma le statistiche parlano chiaro: le ragazze posseggono più specializzazioni, ottengono voti più alti e sono maggiormente disciplinate dei loro colleghi maschi. Se quindi la maggioranza nel mondo del lavoro è occupata da una percentuale maschile significa che viene messa da parte una grossa fetta di talento. Ciò fa male non solo alle donne perché discriminate ma allo stesso sistema paese, che non sfrutta adeguatamente una potenzialità a portata di mano.

donne-impresaIncludere le donne nel mondo del lavoro: ecco perchè

L’imprenditoria femminile è giunta ad un punto cruciale. Le donne, sopratutto nel mondo del lavoro, vogliono farsi sentire. Come gli uomini, anche loro desiderano fare carriera e applicare modelli di business vincenti.

Nel nostro paese qualche dato positivo si affaccia nella stragrande maggioranza delle percentuali negativi, ma può sperare di crescere avviando così l’economia verso una cultura che tenga conto del talento, del merito e del relativo business che può derivarne.

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Il bando Eurointerim: Donne e Lavoro 2018

Di progetti innovativi ce ne sono in quantità, l’ultimo dei quali è un bando promosso da Eurointerim, l’Agenzia per il lavoro: si chiama “Donne e Lavoro 2018” e si propone di selezionare e valorizzare le nuove idee di business. La domanda può essere compilata da imprenditrici di ogni età, premiate per il loro potenziale, ma in particolare per le idee innovative che saranno in grado di presentare.

le-donne-scalano-il-cdaChi può partecipare al bando di concorso?

Possono partecipare al bando:

– le start-up con un’idea da lanciare

– le imprese con un progetto innovativo al femminile;

soggetti singoli in possesso di un’idea vincente da proporre e realizzare

Il concorso

I criteri di valutazione delle proposte presentate osserveranno in modo particolare l’originalità del progetto, insieme all’innovatività dell’idea e alla realizzabilità tecnica.

Inoltre saranno attentamente valutati i temi della sostenibilità economica e dell’impatto sociale del progetto.

Premi

L’idea che verrà selezionata e giudicata migliore di tutte quelle proposte verrà premiata con un contributo economico di 3mila euro. Sono inoltre previsti anche premi minori, del valore di duemila euro e mille euro.

Sarà inoltre previsto anche un premio speciale di 500euro che verrà dato ad un progetto dotato di impatto sociale degno di nota.

Tutti i progetti che vogliono partecipare al bando devono essere inviati entro il 30 settembre 2018, come illustrato sul sito: www.donna-lavoro.it.

 

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Lavori del futuro, le professioni più redditizie e più richieste https://www.business.it/lavori-del-futuro-le-professioni-piu-redditizie-piu-richieste/ Thu, 17 May 2018 14:00:40 +0000 https://www.business.it/?p=25293 Il mondo del lavoro è in continua mutazione e oltre a nuove skills richieste dalle aziende, sono numerose anche le nuove professioni che sono nate negli ultimi anni e che ora si stanno sempre di più affermando. Si tratta delle cosiddette professioni del futuro, occupazioni che sono nate con la digital transformation oppure si sono… Leggi tutto »Lavori del futuro, le professioni più redditizie e più richieste

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Il mondo del lavoro è in continua mutazione e oltre a nuove skills richieste dalle aziende, sono numerose anche le nuove professioni che sono nate negli ultimi anni e che ora si stanno sempre di più affermando. Si tratta delle cosiddette professioni del futuro, occupazioni che sono nate con la digital transformation oppure si sono sviluppate semplicemente in base a particolari esigenze del mercato del lavoro e che ora rappresentano nicchie in crescita sia dal punto di vista della richiesta che da quello salariale. Impostare la propria formazione o comunque specializzarsi all’interno di uno di questi campi potrebbe consentirci di ottenere un lavoro ben remunerato e sopratutto di inserirci nel mondo del lavoro in modo duraturo. A stilare una classifica e ad analizzare le professioni del futuro, sia dal punto di vista della redditività che della richiesta sul mercato, sono stati gli esperti riuniti durante il World Economic Forum a cui si aggiungono i risultati della ricerca Money. Di seguito entreremo nel dettaglio di quelle che sono le professioni del futuro considerate più redditizie e più richieste, descrivendo nei particolari di cosa si occupano queste figure professionali che occuperanno in futuro una fetta sempre maggiore del mercato del lavoro.

professioni-futuro-redditizieAnalisti dei dati, architetti e ingegneri

Tra le professioni del futuro rientrano anche alcune figure che non rappresentano delle totalità novità all’interno del panorama professionale ma la cui importanza continua a crescere anno dopo anno, anche per le diverse applicazioni e specializzazioni che si sono andate via via sviluppando. E’ il caso ad esempio di architetti e ingegneri, due professioni già molto richieste ma che secondo le ultime ricerche sono destinate a diventare di primaria importanza anche come lavori del futuro. Le infinite applicazioni che possono avere ne fatto risorse molto ambite, specialmente per chi opera in campi come la biochimica, la nanotecnologia e la robotica (ingegneria meccatronica). Discorso leggermente diverso invece per l’Analista Dati, una figura professionale nata negli ultimi anni, che ha cominciato una rapida ascesa. In precedenza non si era creata l’opportunità per una risorsa del genere ma con la digital transformation, si è resa necessaria la creazione di una figura professionale che fosse in grado di dare un senso alla mole di dati grezzi che ogni azienda produce ogni giorno. Avere all’interno del proprio organico una risorsa in grado di analizzare ed estrapolare informazioni essenziali per creare report diventa quanto mai strategico visto che le informazioni ottenute possono essere utilizzate per creare campagne mirate.

presentare-progetto-lavoroDesigner del prodotto

Spazio anche ai lavori creativi tra le professioni del futuro: secondo quanto emerso durante il World Economic Forum, anche figure professionali come i designer del prodotto saranno risorse molto ambite e remunerate nei prossimi anni. Si stima che il picco potrebbe essere raggiunto nel 2020, con la domanda che continuerà ad aumentare vertiginosamente. Queste risorse avranno ampio spazio in nuovi settori merceologici e sopratutto in ambiti di produzione quali la robotica e la progettazione tecnologica.
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Microchip sottopelle, la tecnologia spia i dipendenti al lavoro https://www.business.it/microchip-sottopelle-tecnologia-dipendenti-lavoro/ Wed, 16 May 2018 06:30:09 +0000 https://www.business.it/?p=25189 Il capo spia i propri dipendenti. Non si tratta certo di una notizia da prima pagina, ma se a farlo fosse un microchip impiantato sottopelle, che comunica i dati di riposo e spostamenti? Leggi anche: Perdere la motivazione sul posto di lavoro, cause e consigli per ritrovarla L’azienda Three Square Market L’ultima innovazione in fatto di… Leggi tutto »Microchip sottopelle, la tecnologia spia i dipendenti al lavoro

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Il capo spia i propri dipendenti. Non si tratta certo di una notizia da prima pagina, ma se a farlo fosse un microchip impiantato sottopelle, che comunica i dati di riposo e spostamenti?

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L’azienda Three Square Market

L’ultima innovazione in fatto di controlli tecnologici arriva direttamente da una compagnia del Wisconsin, negli Usa: si tratta di Three Square Market e dell’accordo che il suo amministratore delegato ha stretto con BioHax International, azienda svedese che costruisce microchip.

L’idea iniziale era quella di rendere più semplici i pagamenti all’interno dell’azienda. Fossero stati anche solo pochi spiccioli per pagare alla macchinetta del caffè, il portafogli doveva esser sempre in tasca. Il microchip, invece, rivoluziona tutta la vita aziendale. Impiantato nella mano offre la possibilità non solo di fare acquisti, ma di aprire la porta di sicurezza dell’ufficio, accendere il computer e tantissime altre funzioni.

intelligenza-emotiva-lavoroCaratteristiche

In pratica le tecnologie utilizzate fanno parte del Nfc e Rfid: near field communications e radio frequency identification, per questo le funzioni che contengono possono dare molte più informazioni di quanto sia lecito avere. Cosa succede in pratica? Che nel database dell’azienda resta la traccia di ogni movimento: numero di caffè presi, numero di volte in cui la porta dell’ufficio è stata aperta oppure chiusa, quante ore sono trascorse davanti al computer e quante no.

L’esempio di Three Square Market rappresenta il futuro del controllo tecnologico sul lavoro. Anche la Epicenter svedese ha avuto il coraggio di impiantare ai suoi dipendenti un microchip al fine di attivare tutti i dispositivi tecnologici, anche le stampanti, mentre la British Petroleum aveva offerto un braccialetto elettronico per monitorare gli stati d’animo e capire quando il carico di lavoro diventa stressante.

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Monitorare la salute o spiarne i movimenti?

In realtà, più che monitorare il benessere o la salute dei dipendenti, questi dispositivi di controllo tecnologico servono soprattutto per monitorare le ore lavorative e ottimizzare le prestazioni.

Più che una preoccupazione, si tratta di una supervisione totale, che mette a rischio il diritto alla privacy e alla tutela del suo benessere.

Questi non sono gli unici esempi al mondo, ma ce ne sono diversi che interessano anche il mondo professionale orientale come quello della Cina, dove sono nati caschi speciali per monitorare le emozioni del lavoratore, ma che in realtà sono serviti per aumentare il fatturato dell’azienda. 

colleghi-difficili-lavoroLe leggi nel nostro paese

In Italia tutto questo non potrebbe mai accadere, almeno stando alle leggi attuali, che vietano qualsivoglia intromissione sulla privacy. Perché il datore di lavoro è giustamente obbligato a proteggere la salute del lavoratore, ma affidandosi ad un medico, non certo grazie al monitoraggio di un microchip.

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Crescita professionale, come migliorare le tue capacità di problem solving https://www.business.it/crescita-professionale-migliorare-le-tue-capacita-problem-solving/ Mon, 14 May 2018 07:45:18 +0000 https://www.business.it/?p=24576 Risolvere i problemi sul luogo di lavoro è una delle attività che almeno una volta tutti ci troveremo a dover svolgere. Affrontare le situazioni più spinose e trovare una via d’uscita che sia soddisfacente e che permetta all’attività che stiamo svolgendo di proseguire fa parte della routine professionale di ognuno di noi. Avere buone capacità… Leggi tutto »Crescita professionale, come migliorare le tue capacità di problem solving

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Risolvere i problemi sul luogo di lavoro è una delle attività che almeno una volta tutti ci troveremo a dover svolgere. Affrontare le situazioni più spinose e trovare una via d’uscita che sia soddisfacente e che permetta all’attività che stiamo svolgendo di proseguire fa parte della routine professionale di ognuno di noi. Avere buone capacità di Problem solving è sicuramente una caratteristica che molti datori di lavoro ricercano tra le nuove risorse e in numero sempre maggiore di annunci di lavoro si può notare come questa qualità sia tra le skills richieste. Il Problem solving è sicuramente una capacità che può fare la differenza in diverse situazioni e che è sempre apprezzata, sia nei leader che nei collaboratori all’interno di una realtà aziendale articolata. Non si tratta per forza di una capacità innata ma invece si può definire più come un qualcosa che si può coltivare e migliorare con il tempo, anche grazie alle esperienze quotidiane con cui dobbiamo fare i conti. Esistono quindi dei metodi efficaci per poter migliorare le proprie capacità di Problem solving in modo da riuscire a districare le situazioni più problematiche in modo più rapido e puntuale. Ma quali sono le strategie migliori per aumentare le proprie capacità di Problem solving? Abbiamo deciso di raccogliere in questo articolo alcune utili indicazioni a questo proposito.

problemi-sul-lavoro-conseguenzeIndividuare le cause del problema e definire l’approccio migliore

Quando ci si trova a dover affrontare una situazione problematica è sempre bene analizzarla a fondo per cercare di definirne le cause. Una volta studiato il problema in modo analitico, saremo pronti a definire in che modo approcciarlo per cercare di risolverlo.  Per fare questo bisogna cominciare ad approcciare il problema ponendoci delle semplici domande, come ad esempio dove è successo, come è successo, quando è successo, con chi è successo e perché è successo. Definire in modo chiaro l’atteggiamento con il quale dobbiamo porci nei confronti del problema ci aiuterà non poco ad arrivare ad una soluzione. Cercare di definire l’approccio dopo aver individuato le cause del problema può essere molto utile a noi stessi per capire realmente il nostro grado di comprensione di questo e in secondo luogo anche per stabilirne la priorità. A volte infatti ci troviamo a fare i conti con problemi che sono meno importanti di altri e che possono essere in quel momento trascurati. Una scala delle priorità a questo scopo può esserci di grande aiuto.

carriera nel problem solvingTrovare la soluzione migliori e le eventuali alternative

Una volta definito e analizzato a fondo il problema, il passo successivo è quello più importante, vale a dire trovare una soluzione efficace. Ricordiamoci che non sempre esiste una sola soluzione valida ed efficace e per questo nella ricerca di un modo per superare la nostra situazione problematica dobbiamo metterci nella condizione di analizzare a fondo anche tutte le alternative che potrebbero esserci. Una volta elaborato un piano risolutivo che riteniamo efficace, nel quale sono state inserite anche tutte le valide alternative, seguito il processo di esecuzione e controlliamo che tutto vada per il meglio.
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Curriculum vitae, come ottimizzarlo per trovare lavoro più facilmente https://www.business.it/curriculum-vitae-ottimizzarlo-trovare-lavoro-piu-facilmente/ Sun, 13 May 2018 10:00:13 +0000 https://www.business.it/?p=24547 Quante volte vi è capitato di modificare o di creare da zero un curriculum vitae? Siamo sicuri che nei vostri computer ci sono salvate diverse versioni del vostro resumé, versioni che negli anni avete arricchito e modificato nella speranza di poter trovare la forma giusta e più efficace che permettesse alle aziende di notarvi più… Leggi tutto »Curriculum vitae, come ottimizzarlo per trovare lavoro più facilmente

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Quante volte vi è capitato di modificare o di creare da zero un curriculum vitae? Siamo sicuri che nei vostri computer ci sono salvate diverse versioni del vostro resumé, versioni che negli anni avete arricchito e modificato nella speranza di poter trovare la forma giusta e più efficace che permettesse alle aziende di notarvi più facilmente. Scrivere e creare un curriculum vitae sembra sempre un’operazione più lunga che difficile ma in realtà riuscire a mettere in fila tutte le informazioni essenziali e soprattutto riuscire a creare un buon riassunto delle vostre esperienze senza risultare per forza uguale a tutta la massa non è cosa poi così agevole. Il curriculum vitae è il primo biglietto da visita che un’azienda o un recruiter riceve e nella sua forma può dire già molto a chi ci deve eventualmente selezionare. Cercare di ottimizzarlo al meglio deve essere un’obiettivo primario per far sì che il nostro CV non passi inosservato e non finisca nella massa di carta o di mail che intasa gli uffici delle grandi aziende. Ma quali sono i segreti per creare un curriculum vitae efficace? Come ottimizzare il nostro cv per trovare lavoro più facilmente? Ecco alcuni consigli utili per creare un resumé efficace, che ci permetta di essere notati più facilmente e magari di trovare un’occupazione in tempi brevi.

CVCosa scrivere e cosa non scrivere in un curriculum vitae

Come detto in precedenza, il curriculum vitae è il primo approccio che portiamo all’attenzione di un’azienda. Si tratta di una stretta di mano virtuale con i responsabili delle risorse umane o le figure preposte alla selezione del personale. Creare dunque un documento che sia il più chiaro e ben fatto possibile aumenta le nostre possibilità di essere contattati e magari di avere accesso agli step successivi della selezione. Esistono dunque cose che si devono scrivere e cose che magari è meglio omettere per evitare di non essere assolutamente notati. Ricordiamoci che il curriculum vitae è il nostro primo biglietto da visita e che dunque dovrà contenere quelle informazioni essenziali che lo rendano interessante: se stiamo inviando il nostro cv ad una determinata azienda, cerchiamo di enfatizzare sulle nostre esperienze e sulle nostre skills che in qualche modo sono correlate con questa. Evitiamo di inserire informazioni superflue che possano essere di scarso interesse e che non siano attinenti con la professione che stiamo cercando. Evitiamo poi di elaborare un cv troppo lungo: ricordiamoci sempre che chi analizza i curriculum vede documenti del genere ogni giorno e quindi non arriverà mai a leggere un resumé di più di 2-3 pagine.

intelligenza-emotiva-lavoroCerchiamo di rendere il curriculum il più possibile simile a noi

Il curriculum formato europeo è una soluzione molto gettonata negli ultimi tempi anche se non rispecchia a pieno quello che le aziende vorrebbero vedere. Al di là delle realtà imprenditoriali che realmente richiedono questo tipo di cv, molte aziende apprezzano maggiormente i prodotti che contengono un minimo di personalizzazione. Cerchiamo di trasmettere attraverso il curriculum anche la nostra personalità, ovviamente senza esagerare.
Leggi anche: Crescita professionale, 5 soft skills per trovare lavoro

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Cercare lavoro, Digital Project Manager: ecco le offerte più interessanti https://www.business.it/cercare-lavoro-digital-project-manager-le-offerte-piu-interessanti/ Thu, 10 May 2018 08:00:27 +0000 https://www.business.it/?p=24524 Cercare lavoro è un’operazione che almeno una volta avrà coinvolto chiunque di noi. Portare curriculum direttamente in azienda, fare candidature spontanee attraverso i portali delle società oppure navigare sui siti specializzati a caccia delle offerte di lavoro più interessanti. Proprio per questo, durante la vostra ricerca, vi sarà capitato di imbattervi in un annuncio rivolto… Leggi tutto »Cercare lavoro, Digital Project Manager: ecco le offerte più interessanti

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Cercare lavoro è un’operazione che almeno una volta avrà coinvolto chiunque di noi. Portare curriculum direttamente in azienda, fare candidature spontanee attraverso i portali delle società oppure navigare sui siti specializzati a caccia delle offerte di lavoro più interessanti. Proprio per questo, durante la vostra ricerca, vi sarà capitato di imbattervi in un annuncio rivolto a Digital Project Manager. Si tratta di una figura professionale figlia della digital transformation che ha influenzato in modo sensibile il mondo del lavoro e che ora come ora è tra le risorse più richieste dalle principali aziende. In tutta Italia, da Milano a Napoli, sono numerose le realtà imprenditoriali che sono a caccia di queste figure professionali per completare il proprio organico. Di seguito dedicheremo un pò di spazio ad alcune delle offerte di lavoro più interessanti che siamo riusciti a reperire in rete in modo da aiutare coloro che stanno cercando lavoro come Digital Project Manager.

cercare-lavoro-onlineChi è il Digital Project Manager?

Prima di presentarvi le offerte più interessanti che sono disponibili online, vogliamo soffermarci un’attimo su questa figura professionale. Chi è il Digital Project Manager e di cosa si occupa nel concreto? Ecco nel dettaglio alcune informazioni su questa risorsa molto ricercata dalle aziende. Il Digital Project Manager si occupa in particolare dello sviluppo di un determinato progetto, di cui ne cura ogni aspetto, sia per quanto riguarda le risorse economiche, sia per quelle umane, che sono necessarie per far sì che si realizzi. In particolare, il Digital Project Manager aiuta i clienti nel processo di sviluppo delle strategie di web prosecco management e mantiene un collegamento molto stretto con tutto quello che rappresenta il mondo del digital marketing.

Ricerca del lavoro: sviluppare una strategia di marketing personaleLe offerte di lavoro più interessanti

Partiamo con il proporvi alcune offerte di lavoro per Digital Project Manager a Milano. Tra le più interessanti nel capoluogo lombardo è sicuramente quella proposta da L’Oréal, colosso francese della cosmesi, che è a caccia di un Digital Project Manager che dovrà ontribuire al successo della marca Lancôme favorendo la veicolazione efficace e di impatto dei contenuti di comunicazione digitale, con un focus alla integrazione dei vari strumenti digitali per raggiungere, emozionare ed ingaggiare la consumatrice. I requisiti richiesti sono un’esperienza di 3/4 anni, un background in digital marketing, ottima conoscenza lingua inglese, affinità per il settore della cosmetica e del lusso, eccellenti capacità di comunicazione e coinvolgimento degli interlocutori, eccellenti capacità di gestione dei progetti, pensiero imprenditoriale e commitment e infine buona propensione al lavoro in team. Vi segnaliamo anche un’offerta per ruolo analogo proposta da Moncler, azienda tessile specializzata in abbigliamento invernale, che è a caccia di una risorsa che dovrà interfacciarsi direttamente con il PM Senior e collaborando con i dipartimenti marketing, e-commerce e comunicazione per supportare il dipartimento Digital nel perseguire lo sviluppo dei nuovi progetti. Le principali mansioni saranno pianificazione di progetto e monitoraggio del suo corretto sviluppo, suggerendo azioni correttive o soluzioni adatte in caso di criticità, coordinamento del timing affinché vengano garantite le varie fasi fino al completamento delle attività; apertura e monitoraggio di bug e segnalazioni riguardanti le dinamiche del sito aziendale o siti “satellite”; partecipazione a meeting interni / esterni; interfacciamento con team di fornitori. Infine, vi segnaliamo un’offerta per Digital Project Manager a Bologna presso Diennea, azienda che opera nel Digital Marketing con sedi anche a Parigi e a Milano. La risorsa sarà inserita nell’Area Digital Marketing Solutions e risponderà direttamente a Chief Project & Planning Officer. Si richiede una laurea in economia o in discipline umanistiche.
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Cercare lavoro, Digital Marketing Specialist: ecco le offerte più interessanti https://www.business.it/cercare-lavoro-digital-marketing-specialist-le-offerte-piu-interessanti/ Wed, 09 May 2018 08:00:07 +0000 https://www.business.it/?p=24489 Per chi si adopera nel cercare lavoro, specialmente sui siti di recruiting oppure su social network come LinkedIn, sarà sicuramente capitato di imbattersi in offerte di lavoro rivolte a figure professionali come i Digital Marketing Specialist. No, non si tratta di un caso. Queste figure professionali sono state a suo tempo inserite tra le cosiddette… Leggi tutto »Cercare lavoro, Digital Marketing Specialist: ecco le offerte più interessanti

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Per chi si adopera nel cercare lavoro, specialmente sui siti di recruiting oppure su social network come LinkedIn, sarà sicuramente capitato di imbattersi in offerte di lavoro rivolte a figure professionali come i Digital Marketing Specialist. No, non si tratta di un caso. Queste figure professionali sono state a suo tempo inserite tra le cosiddette professioni del futuro anche se con il passare del tempo sono ormai entrate a pieno titolo nell’organico di molte aziende. Ora come ora investire sul marketing è fondamentale e con la digital transformation si sono rese necessarie delle competenze che le vecchie agenzie di pubblicità o semplicemente gli addetti che prima ricoprivano queste mansioni non hanno oppure faticano ad acquisire. Così, molte realtà imprenditoriali sono a caccia di giovani che hanno seguito un percorso di studi in marketing o comunicazione e che magari hanno già svolto una piccola o media esperienza in altre aziende. In questo pezzo vogliamo dedicare un pò di spazio a chi si impegna a cercare lavoro e in particolare alle offerte più interessanti per quanto riguarda la figura del Digital Marketing Specialist.

Ricerca del lavoro: sviluppare una strategia di marketing personaleChi è il Digital Marketing Specialist?

Il Digital Marketing Specialist è un professionista che si occupa di sfruttare al meglio e in modo trasversale tutti i canali di comunicazione per dare la massima visibilità ad un brand o ad un prodotto aziendale. Ha il compito di creare, sviluppare e analizzare i risultati delle campagne di marketing, cercando di stimolare quanto più possibile i potenziali clienti. Queste figure professionali devono essere in grado di pianificare un’attività articolata tramite una digital strategy che deve tradursi in modo efficace in un marketing digital plan. La figura professionale del Digital Marketing Specialist deve essere in grado di conoscere le tecniche di SEO & SEM, Mobile ed Email Marketing ed essere in grado di produrre campagne di marketing attraverso video, contenuti digitali e attraverso una gestione efficace dei social media. Una risorsa di questo tipo può avere un guadagno variabile a seconda dell’esperienza maturata nel campo: si può andare da un range di 25.000/30.000 euro lordi per le figure Junior con poca esperienza, fino ad un massimo di 65.000/75.000 euro lordi per i profili Senior. Entriamo ora nel dettaglio di alcune delle offerte di lavoro come Digital Marketing Specialist più interessanti al momento.

combattere-stanchezza-lavoroLe offerte più interessanti

Partiamo subito da Bologna, con una possibilità molto interessante proposta da Marposs, azienda leader mondiale nella produzione sistemi elettronici da officina per controlli dimensionali, geometrici e di stato della superficie di parti meccaniche. La società cerca una risorsa da inserire nella Direzione Marketing che possa svolgere attività come l’implementazione delle attività web e social dell’Azienda, la manutenzione e l’aggiornamento del sito, la creazione contenuti SEO oriented, la gestione insieme all’agenzia web delle attività di SEO e di campagne AdWords, la gestione di attività digital coordinate dall’Headquarter (es. il digital advertising), la gestione social media e il content marketing. Per quanto riguarda i requisiti, si ricerca una risorsa che abbia conseguito un titolo accademico in Marketing o Scienza della Comunicazione, con esperienza ( breve 2-3 anni) in agenzia di web marketing o in un ruolo analogo all’interno del reparto marketing di un’azienda strutturata. Un’altra interessante offerta invece è quella proposta a Milano dal colosso francese dell’alimentazione Danone, che ha nel capoluogo lombardo la divisione Piante Essenziali e Latticini. La ricerca è orientata verso un Digital Marketing Specialist che abbia almeno un’esperienza di 1-2 in ambito internazionale nello stesso ruolo. Quello proposto è un contratto a tempo per la durata di 12 mesi.
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Crescita professionale, come mantenere unito e motivato il tuo staff https://www.business.it/crescita-professionale-mantenere-unito-motivato-staff/ Tue, 08 May 2018 08:00:12 +0000 https://www.business.it/?p=24416 Il team work sta alla base del successo di molte realtà aziendali che crescono continuamente grazie ad uno staff motivato e capace di raggiungere gli obiettivi che vengono prefissati in modo rapido e concreto. L’amalgama che si viene a creare all’interno di un gruppo di lavoro è fondamentale affinché questo possa arrivare alla meta senza… Leggi tutto »Crescita professionale, come mantenere unito e motivato il tuo staff

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Il team work sta alla base del successo di molte realtà aziendali che crescono continuamente grazie ad uno staff motivato e capace di raggiungere gli obiettivi che vengono prefissati in modo rapido e concreto. L’amalgama che si viene a creare all’interno di un gruppo di lavoro è fondamentale affinché questo possa arrivare alla meta senza intoppi, dimostrandosi produttivo ed in grado di lavorare in armonia con il contesto aziendale. Non sempre è facile lavorare in gruppo però, poiché all’interno di un team vengono messe insieme persone con caratteristiche diverse e con personalità che non sempre sono fatte per poter coesistere in modo pacifico. Se da un lato questo può essere un limite, dall’altra parte l’eterogeneità rappresenta una possibilità di arricchimento reciproco che aggiunge valore allo staff e lo rende unico. Un minimo di competizione interna e le diverse competenze che si vengono ad accavallare all’interno di un gruppo di lavoro permettono a questo di progredire e di avere stimoli interni che normalmente non sarebbero così scontati. Fondamentale dunque è mantenere quell’equilibrio che permette a tutti gli elementi diversi di un team di coesistere in modo pacifico e propositivo. Ma quali sono i segreti per mantenere unito uno staff? Come fare a motivare il proprio gruppo di lavoro in modo adeguato? Ecco alcuni consigli utili.

Conoscere il proprio team: definire sempre ruoli e gerarchie

Uno dei primi passi per far sì che il nostro team di lavoro sia sempre unito è quello di conoscere al meglio la sua composizione e sopratutto le peculiarità dei membri che ne fanno parte. Ogni collaboratore deve sentirsi valorizzato e parte integrante di un meccanismo professionale che deve essere sempre ben oliato e in sintonia con le altre componenti aziendali. Fare team building, organizzare attività e incontri anche al di fuori del contesto lavorativo può essere un buon metodo per creare una coesione e un rapporto forte tra i membri del team anche a livello personale. Un altro step fondamentale per creare un gruppo coeso in cui non prevalgano i singoli ma gli obiettivi da raggiungere è quello di fare chiarezza fin da subito definendo i compiti e i ruoli che ogni singolo collaboratore deve svolgere e deve ricoprire. In questo modo nessuno prevaricherà un altro e si creerà una sorta di equilibrio che costituirà l’armonia lavorativa del vostro gruppo. Le commistioni e la collaborazione tra i vari membri del team non devono per questo essere influenzate ma avere ben chiara una struttura può aiutare e non poco.

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Gratificare nel modo giusto: non esageriamo mai

Per mantenere unito un gruppo bisogna anche evitare che i diversi membri vengano gratificati in modo eccessivo, sia in un senso che in un altro. Se uno dei collaboratori all’interno del team ha svolto un lavoro in modo egregio, è giusto dare risalto a quanto fatto ma enfatizzare troppo sulle gesta di un singolo può creare una frattura all’interno del team. Allo stesso modo, può creare problemi anche l’atteggiamento opposto: mortificare qualcuno per un errore può rompere l’equilibrio di cui si è parlato in precedenza.
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HR Manager: come prepararsi al meglio per ottenere il posto https://www.business.it/hr-manager-come-prepararsi-meglio-ottenere-posto/ Tue, 08 May 2018 07:00:24 +0000 https://www.business.it/?p=24639 Il colloquio di lavoro è sempre un momento difficile per chi sta cercando di trovare un nuovo lavoro. L’ansia delle domande, la paura di non essere abbastanza qualificati o di dire qualcosa di sbagliato, creano preoccupazione perché non sappiamo come si svolgerà, chi ci troveremo davanti e quale piega prenderà la discussione. Per non parlare poi della fase di contrattazione dello stipendio. Sono solo… Leggi tutto »HR Manager: come prepararsi al meglio per ottenere il posto

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Il colloquio di lavoro è sempre un momento difficile per chi sta cercando di trovare un nuovo lavoro. L’ansia delle domande, la paura di non essere abbastanza qualificati o di dire qualcosa di sbagliato, creano preoccupazione perché non sappiamo come si svolgerà, chi ci troveremo davanti e quale piega prenderà la discussione.

Per non parlare poi della fase di contrattazione dello stipendio. Sono solo alcune delle cose che terrorizzano i candidati. Fra tutte le domande che l’intervistatore può farti,  quella Perchè dovremmo assumerla?” è sicuramente una delle più difficili da gestire. La risposta a questa domanda deve essere ponderata, non banale e soprattutto intelligente. In questo modo colpirai  il selezionatore. Vediamo allora qualche possibile risposta a questa domanda.

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Perché dovremmo assumerla?

Durante un colloquio di lavoro è frequente ritrovarsi a dover rispondere a una delle “domande fatidiche” più diffuse: “perché dovresti essere proprio tu la nostra scelta?”. Questo quesito – solitamente posto al candidato verso la fine dell’intervista – se non affrontato con un po’ di preparazione e astuzia può influire negativamente sul risultato dell’incontro e sulla possibilità di ottenere il posto di lavoro cui aspirate.

Sebbene questa domanda possa sembrare piuttosto innocua, ha un obiettivo importante: valutare quanto siete in linea con l’azienda e la sua cultura. Il contesto lavorativo e il metodo di lavoro, infatti, sono diversi da azienda ad azienda, ed è importante per il recruiter capire se sarete in grado di ambientarvi al meglio in quello che sarà il vostro futuro team o la vostra nuova posizione.

Il responsabile HR o il manager dell’azienda che fa questa domanda vuole capire se il candidato possiede le caratteristiche richieste per la posizione oggetto del colloquio e se si tratta della persona giusta rispetto alla cultura e ai valori dell’azienda. Allora, come si risponde in modo efficace a questa domanda? La domanda è stata posta direttamente alle aziende. Vediamo le risposte.

Ferrero

“Premesso che il primo consiglio è di essere sempre onesti durante un colloquio – dicono dalla Ferrero – la risposta migliore da dare è quella che valorizza le caratteristiche personali o gli eventuali risultati lavorativi che confermino di essere la persona giusta per la posizione e per l’azienda che sta effettuando la selezione”. Per articolare bene la risposta, quindi, è essenziale essere ben preparati, studiando nel dettaglio le mansioni del ruolo per cui ci sta candidando e analizzando punti di forza e di debolezza dell’impresa.

Hays

Raccogliere informazioni sull’azienda e sulla posizione è fondamentale per elaborare una risposta profonda”, spiega Marco Oliveri, Director di Hays, società di ricerca e selezione del personale specializzata nel middle e top management. Uno dei trucchi per emergere rispetto agli altri candidati, dunque, potrebbe essere quello di presentarsi come un esperto. In che modo? Raccogliendo informazioni preziose non solo sull’azienda, ma anche sulla concorrenza e sul mercato di riferimento, per capire i rischi e le opportunità ad esso connesse. “Un altro consiglio d’oro – aggiunge Oliveri – è quello di fare domande ai recruiter. Chi fa domande denota curiosità, una dote che di solito è ben apprezzata dai manager HR. Si possono chiedere maggiori dettagli sulla posizione che si andrà a ricoprire, ma anche sulle politiche di incentivazione del personale messe in atto dall’azienda, per capire se è un ambiente in cui si può crescere”.

Enel

“La chiave per impressionare favorevolmente il recruiter può essere anche quella di mostrare con sincerità e coraggio la propria voglia di mettersi in gioco, senza farsi bloccare dalla paura di sbagliare”. Così la pensa Lea Tarchioni, Responsabile Risorse Umane e Organizzazione Italia di Enel.

Essere in linea con i valori dell’azienda come fiducia, responsabilità, innovazione, è fondamentale. Il candidato deve dimostrare di essere curioso, pronto a cogliere le sfide, aperto alle opportunità di crescita, mettersi in gioco senza preclusioni e pregiudizi, portare punti di vista nuovi senza paura di sperimentare e commettere errori, perché non esistono altri modi di imparare a crescere.

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hrmanager-domandaAlcune risposte da dare alla domanda perché dovremmo assumerla?

  • Perchè credo di essere la figura giusta per dare una ventata di innovazione all’azienda: risposta un po’ presuntuosa, ma sicuramente giusta al fine di stupire il tuo futuro datore di lavoro. Ti dimostri sicuro di te e conscio delle tue potenzialità.
  • Perchè la mia esperienza pregressa potrebbe essere d’aiuto all’azienda: una risposta calma, pacata, ma che dimostra che sei consapevole di come, ciò che hai imparato precedentemente, possa essere importante per far funzionare meglio la nuova azienda.
  • Perchè sono umile, ma molto testardo: risposta che dimostra la tua capacità di lavorare a testa basta e farti valere per via della tua buona volontà e della voglia di superare i tuoi limiti.
  • Perchè ho voglia di crescere con voi: dicendo così dimostri voglia di fare, interesse nell’azienda e impegno nel crescere sia a livello personale che di gruppo. Ti dimostri propositivo alla crescita a livello di team.
  • Perchè sono bravo in quello che faccio e credo di poter migliorare ancora con voi: consapevolezza, grinta e voglia di fare. Con questa risposta dici tutto di te e dimostri grinta oltre che voglia di superare limiti.

Non esiste tendenzialmente una risposta più adatta. Ciò che impressiona maggiormente è quando si è di fronte a un candidato ben preparato, che ha raccolto informazioni sull’azienda, conoscere in particolare i valori aziendali, dimostrando un sincero interesse per l’azienda e di aver dedicato parte del vostro tempo a conoscerla meglio. Come è evidente, tutte queste strategie richiedono una preparazione pre-colloquio sull’azienda, il suo settore di business, i suoi prodotti, i suoi valori e obiettivi per emergere come la persona più in linea con i valori espressi dall’azienda. 
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Colloquio di lavoro: Ecco le 7 domande che Google ha vietato ai colloqui https://www.business.it/colloquio-lavoro-ecco-7-domande-google-vietato-colloqui/ Mon, 07 May 2018 08:20:15 +0000 https://www.business.it/?p=24602 Con ottimi vantaggi e benefici, un’ottima retribuzione e un elevato livello di soddisfazione sul lavoro, lavorare per società come Google, Apple o Facebook è senza alcun dubbio un sogno per moltissime persone. Ne consegue perciò la necessità di scremare gli aspiranti dipendenti, per poter selezionare il meglio all’interno della moltitudine che cerca di ottenere un posto di lavoro presso… Leggi tutto »Colloquio di lavoro: Ecco le 7 domande che Google ha vietato ai colloqui

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Con ottimi vantaggi e benefici, un’ottima retribuzione e un elevato livello di soddisfazione sul lavoro, lavorare per società come Google, Apple o Facebook è senza alcun dubbio un sogno per moltissime personeNe consegue perciò la necessità di scremare gli aspiranti dipendenti, per poter selezionare il meglio all’interno della moltitudine che cerca di ottenere un posto di lavoro presso l’azienda. Durante i colloqui di lavori, questa dura selezione viene sviluppata anche attraverso la somministrazione al candidato di domande piuttosto strane, per non dire assurde! Gli intervistatori tendono a fare richieste o porre domande particolari, per vedere come si comporta il potenziale dipendente in condizioni di stress, o per capire se egli sia in grado di effettuare valutazioni pertinenti in poco tempo.

colloqui di lavoro di Google sono famosi per la loro difficoltà ed originalità, con domande che spesso servono a mettere alla prova il pensiero critico e laterale dei candidati. Le domande di Google, dunque, sono un po’ il terrore dei candidati perché, come è facile immaginare, non rendono facile il fatto di superare il colloquio ed essere assunti. Capita anche, però, che sia la stessa azienda di Google a ritenere che dare la risposta a certe domande può rivelarsi effettivamente molto duro. Il motivo? Ogni volta che venivano poste ai candidati, la risposta era una vera e propria scena muta.

Per questo motivo e per evitare di sovraccaricare i candidati di ulteriore stress ed ansia, Google ha deciso di non fare più 7 domande ritenute quasi impossibili. Ecco, dunque, una lista delle 7 domande impossibili che Google non fa più ai colloqui di lavoro. Mettetevi alla prova cercando di dare la risposta. Alcune di esse ne prevedono una giusta, altre più di una. In fondo all’articolo, però, vi riportiamo anche alcune delle risposte.

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Google e le 7 domande impossibili

  1. Sei il capitano di una nave di pirati e il tuo equipaggio deve votare il modo con cui dividere il tesoro. Se meno della metà dell’equipaggio è d’accordo con te, morirai. Come lo dividi in modo da avere la tua parte e da sopravvivere allo stesso tempo?
  2. Perché i tombini sono rotondi?
  3. Quanto costerebbe lavare tutte le finestre di Seattle? Dai una risposta precisa come 10 dollari a finestra, una risposta precisa è meglio di una stima approssimativa.
  4. Un uomo ha spinto la sua auto fino a un hotel e ha perso i suoi averi. Che cosa è successo?
  5. Quante volte al giorno si sovrappongono le lancette dell’orologio?
  6. Spiega a tuo nipote di 8 anni che cos’è un database, usando solo tre frasi.
  7. Se l’orologio segna le 3:15, quanto misura l’angolo tra la lancetta dei minuti e quella delle ore?

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Ecco alcune risposte

Risposta domanda 1
Un’opzione è quella di dividere il tesoro in parti uguali con il 51% dell’equipaggio.
Risposta domanda 2
Se fossero quadrati e posizionati sul buco con angolazione errata non servirebbero a nulla.
Risposta alla domanda 5
Si sovrappongono 22 volte.
Risposta alla domanda 7
Un orologio corre lungo 360° e per ogni ora c’è una rotazione di 30°, alle 3:15 la lancetta dei minuti è sul 3 mentre quella delle ore è a 1/4 di distanza tra il 3 e il 4, quindi se moltiplichi 30° per 1/4 il risultato è 7,5°.

Le aziende non hanno le idee molto chiare su come selezionare. Conducono colloqui impossibili affinché i candidati possano dimostrare di saper agire in condizioni di grande difficoltà, imprevisti, reazioni inattese, persino fuori dai canoni comuni della logica. Le aziende vogliono di più. Solo che di preciso non sanno nemmeno loro cosa. Per questo, nel dubbio, fino a quando non lo capiscono davvero, fanno ai loro candidati domande impossibili. Per fortuna Google si è reso conto che alcune domande risultavano incredibilmente difficili e contorte. E voi, che cosa avreste risposto a queste domande?
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Leadership, come svilupparla e come mantenerla con i colleghi https://www.business.it/leadership-come-svilupparla-e-come-mantenerla-con-i-colleghi/ Mon, 07 May 2018 07:00:36 +0000 https://www.business.it/?p=24407 Le dinamiche professionali che si creano sul posto di lavoro tendono giocoforza a portare all’individuazione di una figura trainante che si faccia carico di un gruppo di lavoro e che lo porti verso gli obiettivi da raggiungere. Stiamo parlando di un leader, di una figura professionale che possiede caratteristiche particolari che gli permettono di potersi… Leggi tutto »Leadership, come svilupparla e come mantenerla con i colleghi

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Le dinamiche professionali che si creano sul posto di lavoro tendono giocoforza a portare all’individuazione di una figura trainante che si faccia carico di un gruppo di lavoro e che lo porti verso gli obiettivi da raggiungere. Stiamo parlando di un leader, di una figura professionale che possiede caratteristiche particolari che gli permettono di potersi ergere sopra gli altri grazie alla sua professionalità e al suo carisma senza prevaricarli ma stimolandoli a dare il meglio di sé per lavorare in sintonia e remare nella stessa direzione. Non si deve per forza trattare di una figura professionale più alta in grado ma può essere il caso anche di un collaboratore che lavora in un team e che grazie alle sue peculiarità può fare da collante tra questo e la dirigenza aziendale. La leadership è una qualità sempre molto apprezzata sul luogo di lavoro, non tutti la possiedono ma non è per forza una qualità innata che non si può conquistare con il tempo e con il lavoro quotidiano. Ma quali sono i segreti per sviluppare la leadership e riuscire a mantenerla con i colleghi sul posto di lavoro? Abbiamo deciso di dedicare uno spazio speciale a questa tematica, raccogliendo alcune riflessioni e sopratutto alcuni consigli che potrebbero esservi utili a questo proposito.

leadership-capi-visionariEssere un buon leader agli occhi degli altri

La leadership in un certo senso va conquistata sul campo e proprio per questo bisogna cercare di essere notati per quello che si fa quotidianamente. Essere un esempio positivo e stimolante per i colleghi e per i collaboratori, può fare da traino per il lavoro del team. In questo modo, ponendosi come fonte di ispirazione per gli altri si viene posti dagli stessi colleghi in una posizione diversa e per così dire privilegiata: quella di essere un esempio positivo e di alta professionalità. In questo modo sarà quasi naturale che gli altri ci comincino a trattare come leader. La leadership va sviluppata nel tempo, curando i particolari e impegnandosi al massimo. Il carisma e la professionalità possono essere basi forti su cui poggiare lo sviluppo di questa caratteristica.

Mantenere la leadership all’interno di un gruppo

Come detto in precedenza, la leadership va conquistata giorno dopo giorno ma una volta ottenuta va anche mantenuta. Non bisogna mai adagiarsi e pensare che lo status non possa cambiare. E’ fondamentale capire che si tratta di un elemento imprescindibile a cui bisogna sempre dare nuova linfa e che quindi va stimolata. I membri del team ci guarderanno sempre come esempio trainante ma dall’altra parte dovremo essere noi abili a mantenere questo rapporto di fiducia reciproca. Cerchiamo dunque di pianificare sempre il lavoro quotidiano analizzando le motivazioni e le competenze di ciascun membro del nostro team, valorizzandone al massimo le caratteristiche. Mostriamoci sempre capaci di ascoltare e accogliere ogni tipo di consiglio e di contributo, stimolando la discussione e il confronto per cercare di raggiungere gli obiettivi prefissati. Diamo sempre il buon esempio e cerchiamo di conoscere in modo approfondito i membri del nostro team: mantenere un rapporto umano può giovare alla convivenza sul lavoro.
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Lavorare da casa, cosa fare: ecco le professioni da remoto più redditizie https://www.business.it/lavorare-casa-cosa-le-professioni-remoto-piu-redditizie/ Sun, 06 May 2018 10:00:54 +0000 https://www.business.it/?p=24403 Avere il proprio ufficio direttamente sul proprio pc e poterlo spostare ovunque si vuole è stata una conquista incredibile che di fatto ha riscritto il concetto di professione. Lavorare comodamente da casa propria o comunque da qualsiasi altro posto che sia dotato di una connessione internet è stata una cosa rivoluzionaria che ha contribuito a… Leggi tutto »Lavorare da casa, cosa fare: ecco le professioni da remoto più redditizie

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Avere il proprio ufficio direttamente sul proprio pc e poterlo spostare ovunque si vuole è stata una conquista incredibile che di fatto ha riscritto il concetto di professione. Lavorare comodamente da casa propria o comunque da qualsiasi altro posto che sia dotato di una connessione internet è stata una cosa rivoluzionaria che ha contribuito a modificare il mercato del lavoro, andando a creare una serie di occupazioni che possono essere svolte da remoto senza bisogno di doversi recare in ufficio ogni giorno. Il lavoro da remoto è senza dubbio stata una novità importante e oggigiorno sono sempre di più le persone che lavorano dal tavolo di casa o dal proprio ufficio che magari sta in salotto. Esistono un numero molto elevato di professioni che può essere svolto da remoto e tutte permettono di avere uno stipendio altrettanto competitivo rispetto alle professioni tradizionali. Lavorare da casa è un vantaggio in termini economici e di produttività, sia per il singolo che per l’azienda visto che vengono ridotti gli spostamenti e le perdite di tempo dovute al fatto di dover raggiungere il luogo di lavoro. Basta scendere le scale o cambiare stanza e si è già in ufficio. Come tutte le professioni, anche per quelle da remoto esistono categorie che sono maggiormente retribuite e altre che lo sono meno. Proprio a questo proposito vogliamo dedicare un po’ di spazio in questo articolo: quali sono le professioni da remoto più redditizie? Ecco cosa fare se volete lavorare da casa e avere un introito importante.

combattere-stanchezza-lavoroLa creatività è un fattore molto importante per lavorare da casa

Essere creativi svolge un ruolo molto importante per chi vuole lavorare da remoto. A questo proposito esistono due professioni in particolare che ci permettono di lavorare da casa e avere un reddito, senza impegnarci in modo così intenso. Stiamo parlando del blogging e della vendita online di propri prodotti. Nel primo caso, avere un blog è più semplice di quanto pensiamo e ha dei costi davvero contenuti. Pagare un dominio online a volte ha un prezzo praticamente nullo e se riusciamo ad individuare un segmento che non è mai stato battuto da nessun altro, possiamo ottenere sponsorizzazioni e vendere spazi pubblicitari sulle nostre pagine guadagnando in questo modo. Non si tratterà subito di cifre importanti ma se il nostro blog avrà successo, al di là dello sforzo di dover mettere qualcosa nero su bianco, ci permetterà di guadagnare comodamente da casa. Avere un negozio online è un altro modo per dare sfogo alla nostra creatività: se non abbiamo abbastanza fondi per aprire una nostra attività oppure un negozio, ecco che uno shop virtuale può fare al caso nostro. Le vostre creazioni possono essere messe facilmente in vendita, anche attraverso i siti di retail online più celebri.

mantenere-posto-lavoroSvolgere traduzioni su commissione

Un altro mestiere da remoto può essere quello del traduttore. Molte aziende, piuttosto che assumere una figura che possa tradurre i documenti, preferisce appoggiarsi a risorse esterne. Se riuscirete ad entrare nel circuito, ecco che potreste procacciarvi una serie di clienti che pagherebbero bene per le vostre traduzioni. Un lavoro da casa basato sulle vostre conoscenze.
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Cercare lavoro online, 5 consigli per trovare occupazione sul web https://www.business.it/cercare-lavoro-online-5-consigli-trovare-occupazione-sul-web/ Sat, 05 May 2018 10:00:32 +0000 https://www.business.it/?p=24394 La ricerca del lavoro è una delle chimere di molti giovani e di tante altre persone che per un motivo o per un altro sono a caccia di un’occupazione. Con la digital transformation la ricerca del lavoro si è evoluta e il curriculum che prima veniva portato a mano nei negozi e nelle aziende è… Leggi tutto »Cercare lavoro online, 5 consigli per trovare occupazione sul web

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La ricerca del lavoro è una delle chimere di molti giovani e di tante altre persone che per un motivo o per un altro sono a caccia di un’occupazione. Con la digital transformation la ricerca del lavoro si è evoluta e il curriculum che prima veniva portato a mano nei negozi e nelle aziende è stato sostituito dalla versione digitale che viene semplicemente inviata attraverso la posta elettronica. Un modo semplice e veloce per entrare in contatto con i datori di lavoro e facilitare la ricerca di una nuova posizione professionale. Il fatto che la ricerca del lavoro sia più alla portata di tutti non significa però che questo processo sia facile e scontato. E’ sempre molto difficile trovare un’occupazione e sopratutto riuscire ad arrivare a fare ciò che ci siamo prefissati o ciò per cui abbiamo studiato. Anche il web è una giungla e trovare lavoro online non è così semplice come potrebbe sembrare. Si tratta comunque di un metodo efficace che può guidarci a trovare posizioni aperte in aziende che non avremmo normalmente considerato. Per facilitarvi nella ricerca e per darvi qualche utile dritta, abbiamo pensato di dedicare uno spazio ad alcuni consigli su come cercare lavoro online. Abbiamo così individuato 5 tips che potrebbero essere strategici per trovare un’occupazione sul web. Eccoli.

costruire-resilienza-lavoroCreare un curriculum chiaro e accattivante

Il curriculum vitae rimane il nostro biglietto da visita. Molte aziende al giorno d’oggi richiedono il cosiddetto Europass, vale a dire il CV in formato europeo ma sono altrettante le realtà imprenditoriali che preferiscono che il resumé goda di un minimo di personalizzazione. Senza creare nulla di bizzarro e stravagante, cercate di rendere il vostro curriculum accattivante ma sopratutto siate chiari e precisi nel descrivere quello che avete fatto in precedenza, senza dare spazio al superfluo ma concentrandovi nel dare risalto alle cose utili e interessanti che possano permettervi di trovare lavoro in quell’azienda.

Allegate una lettera motivazionale

La lettera motivazionale può essere molto utile in alcune circostanze per integrare ed esplodere alcune cose che avete già scritto all’interno del curriculum. E’ un modo per presentarvi e per descrivere le motivazioni per le quali vi siete interessati a quella determinata azienda. Evitate di fare copia e incolla ogni volta, cercate di creare una ad hoc specialmente per quelle aziende per le quali siete veramente motivati.

Utilizzate diversi siti di ricerca

Non fossilizzatevi su un solo sito di ricerca del lavoro. Cercare di allargare i vostri orizzonti e registratevi su portali diversi in modo da poter differenziare la vostra ricerca. A volte vi imbatterete in offerte simili ma in altre occasioni potreste trovare cose diverse.

cercare-lavoro-onlineFate buon uso dei social network

Sono sempre più frequenti le aziende che utilizzano i social network per promuovere annunci di lavoro. Non utilizzate solo i social network come svago ma prestate attenzione alle occasioni che potrebbero capitarvi davanti agli occhi. Discorso diverso invece vale per LinkedIn, il social per eccellenza dal punto di vista professionale: in questo caso la vostra ricerca dovrà essere più diretta e mirata.

Fate networking

Il web è lo strumento perfetto per fare networking. Utilizzate la vostra rete di contatti per far sapere che siete alla ricerca di un lavoro e magari potreste ricevere un feedback positivo.
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Crescita professionale, 5 consigli per aumentare la produttività fin dal mattino https://www.business.it/crescita-professionale-5-consigli-aumentare-la-produttivita/ Fri, 04 May 2018 10:00:06 +0000 https://www.business.it/?p=24328 Essere produttivi sul luogo di lavoro è una delle condizioni fondamentali affinché la nostra attività sia proficua e sopratutto apprezzata. Raggiungere gli obiettivi in poco tempo e in modo efficace è uno dei traguardi professionali che ci poniamo e che ci vengono posti dai nostri superiori e per questo ogni giorno dobbiamo impegnarci per cercare… Leggi tutto »Crescita professionale, 5 consigli per aumentare la produttività fin dal mattino

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Essere produttivi sul luogo di lavoro è una delle condizioni fondamentali affinché la nostra attività sia proficua e sopratutto apprezzata. Raggiungere gli obiettivi in poco tempo e in modo efficace è uno dei traguardi professionali che ci poniamo e che ci vengono posti dai nostri superiori e per questo ogni giorno dobbiamo impegnarci per cercare di raggiungerli al meglio. Non è sempre facile essere produttivi però visto che a volte la nostra capacità di lavorare bene e in modo proficuo può essere influenzata da alcuni fattori esterni che possono mettere alla prova il nostro ritmo lavorativo. Una buona prassi però può essere quella di lavorare sulla produttività adattando le proprie abitudini di vita anche fuori dall’ambiente di lavoro. Proviamo a spiegarci meglio: arrivare in un ufficio già svegli e pronti a prendere parte alla routine giornaliera può essere un modo efficace per rendere più efficiente il vostro lavoro. E’ necessario quindi curare ogni minimo dettaglio se si vuole aumentare la produttività in ambito professionale. Ma quali sono i segreti per avviare in modo giusto questo processo? Di seguito abbiamo raccolto 5 consigli utili per aumentare la produttività fin dalle prime ore della giornata, una serie di abitudini che può essere utile seguire nell’ambito della crescita professionale. Scopriamole insieme.

cercare-lavoro-onlineNon preoccupatevi dell’ora in cui andate a dormire ma siate organizzati al mattino

Vogliamo cominciare i nostri consigli cercando di sfatare un falso mito e un luogo comune. La preoccupazione riguardo l’orario in cui andate a dormire non deve condizionarvi mai, o comunque non deve essere la vostra ossessione. E’ più importante invece che voi cerchiate di creare una sorta di routine al mattino, delineando una scaletta di attività che rimanga fissa e che vi permette di svegliarvi nel modo giusto. Cercate di arrivare al lavoro svegli e già con la mente in moto, pronta ad intraprendere le attività quotidiane.

Non programmate nuovamente la sveglia

Il suono fastidioso della sveglia è l’incubo di tutti coloro che devono svegliarsi per andare a lavorare. Spesso ci capita di bloccare il nostro allarme mattutino e magari di concederci qualche altro minuto di sonno. Non saranno però quei pochi minuti guadagnati a farci riacquistare le forze. Cercate di alzarvi al primo suono della sveglia, di prendere coraggio e di affrontare la giornata.

Lasciate entrare la luce

Per alcuni è quasi impossibile dormire senza che la stanza in cui si trovano sia completamente immersa nel buio. Fondamentale però al mattino per svegliarsi è avere un po’ di luce affinché la vostra mente possa realizzare che è il momento di alzarsi. Lasciate entrare la luce naturale nella vostra camera oppure accendete una lampada, questo vi stimolerà a scendere dal letto.

scrivania-perfetta-lavoroImpiegate un po’ di tempo per l’esercizio fisico

Fare esercizio fisico ogni mattina prima di andare in ufficio è una buona prassi che aiuta a stimolare il nostro organismo e ci permette di essere più reattivi fin dal risveglio.

Fate colazione nel modo giusto

Una colazione ad alto contenuto proteico, magari con yogurt o uova, può essere il modo giusto per avere energia da impiegare al vostro arrivo in ufficio ed essere ancora più produttivi.
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Aprire un negozio, 3 buoni motivi per i quali non bisogna avviare un franchising https://www.business.it/aprire-un-negozio-3-buoni-motivi-quali-non-bisogna-avviare-un-franchising/ Wed, 02 May 2018 10:00:46 +0000 https://www.business.it/?p=24208 Avete deciso che il lavoro dipendente non fa per voi e per questo siete pronti a cimentarvi in un’attività che vi metta al centro. Avete deciso di aprire un negozio tutto vostro e state ancora decidendo su quale segmento di mercato concentrarvi. Si tratta di un momento molto delicato in cui bisogna fare scelte importanti… Leggi tutto »Aprire un negozio, 3 buoni motivi per i quali non bisogna avviare un franchising

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Avete deciso che il lavoro dipendente non fa per voi e per questo siete pronti a cimentarvi in un’attività che vi metta al centro. Avete deciso di aprire un negozio tutto vostro e state ancora decidendo su quale segmento di mercato concentrarvi. Si tratta di un momento molto delicato in cui bisogna fare scelte importanti che potrebbero risultare definitive per il futuro e la sopravvivenza della vostra attività. Dove aprire il vostro negozio, quanti fondi utilizzare, come pubblicizzare quello che fate o vendete, come arredare la location e tanti altri interrogativi attanagliano la vostra mente e non sempre trovano una risposta giusta. Tra le tante idee che vi passano davanti agli occhi in questo momento decisionale molto importante, potrebbe esserci stata anche quella di avviare un negozio in franchising, legandovi magari ad un grande marchio affascinati da una presentazione accattivante di qualche agente procacciatore o più semplicemente perché desiderosi di entrare a far parte di una realtà più grande che vi possa dare stimoli lavorativi diversi. Fermi, non andate oltre. In questo articolo vogliamo darvi 3 buoni motivi per i quali non dovreste mai avviare un’attività in franchising. Non perché siamo contro a questo tipo di business ma perché non sempre si tratta della decisione giusta. Facciamo chiarezza. Non è detto che tutti possano aprire un’attività in franchising, altrimenti il mondo sarebbe costellato dai grandi marchi. C’è chi può e chi non può, per utilizzare una frase fatta molto nota. Andiamo a vedere nel dettaglio quali sono le 3 ragioni principali per le quali non dovreste mai avviare un’attività in franchising.

nicchia profittevole come sceglierlaI costi elevati per avviare un franchise

I costi di avviare un’attività sono già di per sé elevati ma quelli per avviare un franchise lo sono ancora di più. Vi facciamo un esempio pratico: secondo le classifiche stilate da entrepreneur.com, per avviare il franchise più importante al mondo, vale a dire McDonald’s, è necessario un’investimento iniziale compreso tra i $1,008,000 e i $2,214,080. Una cifra molto elevata ma anche scorrendo in basso questa speciale classifica si può vedere che gli investimenti saranno comunque molto significativi. Anche se disponeste di queste cifre, dovreste poi considerare tutti i costi aggiuntivi, come ad esempio le royalties. Una soluzione può essere quella di avviare un’attività in proprio, in cui potreste ovviare alla ristrettezza di fondi con l’impiego del vostro tempo per abbattere i costi di gestione.

La mancanza di indipendenza

E’ innegabile che quando si entra a far parte di un franchise e si apre un negozio, non si possono fare le cose di testa propria. Quando si entra in questo sistema imprenditoriale bisogna sottostare a delle regole ed è praticamente impossibile poter personalizzare il proprio negozio a piacimento. Se siete personaggi creativi che vogliono lasciare la loro importa all’interno della propria attività, vi consigliamo dunque di non optare per questo tipo di soluzione.

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La grande passione dietro ad un franchise

Come ogni tipo di attività imprenditoriale necessità di grande passione, tempo, sacrifici e sopratutto importanti risorse. Se non siete in grado di offrire questo spirito ma siete ugualmente motivati a lanciarvi nel mondo imprenditoriale, potreste valutare l’opzione di trovare un partner commerciale che possa inserire sul mercato i vostri prodotti oppure che possa sostenervi dal punti di vista economico.
Leggi anche: Sviluppare l’intelligenza emotiva per diventare leader di successo

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Crescita professionale, sviluppare l'intelligenza emotiva per diventare leader di successo https://www.business.it/crescita-professionale-sviluppare-lintelligenza-emotiva-diventare-leader-successo/ Tue, 01 May 2018 14:00:17 +0000 https://www.business.it/?p=24193 Per ottenere una crescita professionale importante che possa consentirci di fare carriera e di scalare la gerarchia di lavoro fino ad arrivare al vertice sono molte le caratteristiche e le qualità di cui dobbiamo tenere conto e su cui dobbiamo lavorare se vogliamo riuscire ad emergere dalla massa e ad affermarci in modo significativo. Tra… Leggi tutto »Crescita professionale, sviluppare l'intelligenza emotiva per diventare leader di successo

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Per ottenere una crescita professionale importante che possa consentirci di fare carriera e di scalare la gerarchia di lavoro fino ad arrivare al vertice sono molte le caratteristiche e le qualità di cui dobbiamo tenere conto e su cui dobbiamo lavorare se vogliamo riuscire ad emergere dalla massa e ad affermarci in modo significativo. Tra i tanti elementi che possiamo sviluppare nel corso della nostra esperienza lavorativa per migliorarci e migliorare anche il nostro rapporto professionale con gli altri c’è anche la cosiddetta intelligenza emotiva. Questo elemento può essere molto più utile di quanto si possa pensare e può aiutare a fare carriera e a diventare un leader di successo ma prima di tutto vi sarà utile per essere apprezzati da colleghi e collaboratori. Ci sono persone che hanno questa caratteristica da molto tempo ma non per questo si tratta di una dote innata, bensì di una qualità sulla quale si può lavorare e che si può sviluppare con l’esperienza e con il passare del tempo. Prima di entrare nel dettaglio di come sviluppare l’intelligenza emotiva possa essere utile a chi vuole diventare un leader di successo, è bene chiarire il concetto di intelligenza emotiva. Di seguito vi daremo una definizione di questa qualità e dei suoi utilizzi in ambito professionale.

lavoro-colloqui-skypeCosa si intende per intelligenza emotiva

I primi a trattare l’argomento dell’intelligenza emotiva i professori Peter Salovey e John D. Mayer nel loro articolo “Emotional Intelligence” pubblicato nel 1990. I due studiosi hanno definito l’intelligenza emotiva come “la capacità di controllare i sentimenti ed emozioni proprie ed altrui, distinguere tra di esse e di utilizzare queste informazioni per guidare i propri pensieri e le proprie azioni”. Successivamente, la prima definizione di Salovey e Mayer è stata perfezionata, includendo alcune considerazioni sui sentimenti, definendo così questa qualità così:”L’intelligenza emotiva coinvolge l’abilità di percepire, valutare ed esprimere un’emozione; l’abilità di accedere ai sentimenti e/o crearli quando facilitano i pensieri; l’abilità di capire l’emozione e la conoscenza emotiva; l’abilità di regolare le emozioni per promuovere la crescita emotiva e intellettuale”. A tornare sull’argomento nel 1995 è Daniel Goleman nel suo libro “Emotional Intelligence” che è stato tradotto in Italia nel 1997 con il titolo “Intelligenza emotiva che cos’è perché può renderci felici”. A partire da questa opera, anche nel nostro Paese si è iniziato a parlare di intelligenza emotiva, sia in ambito psicologico che in ambito organizzativo/aziendale. Andiamo ora a vedere le applicazioni dell’intelligenza emotiva in ambito professionale e come possono essere utili a renderci un leader di successo.

fintech-italia-borsadelcreditoL’intelligenza emotiva come strumento per il successo professionale

Gli individui che posseggono un’elevata intelligenza emotiva sono in grado di avere un grande controllo delle proprie emozioni, evitando di lasciarle trasparire in momenti particolari in cui altri si lascerebbero andare. La capacità di sapersi controllare è utile anche in situazioni di stress, momenti in cui chi possiede questa capacità è in grado di analizzare tutto con grande lucidità. Si può dire dunque che chi possiede l’intelligenza emotiva sia una figura professionale adatta a prendere delle decisioni in qualsiasi tipo di situazione. Questa visione di insieme e la capacità di controllare le proprie emozioni sono una base importante, a cui si unisce una grande empatia: creare relazioni e rapporti con gli altri permette di lavorare meglio e di legarsi ai propri collaboratori mostrando un lato umano che viene sempre apprezzato.
Leggi anche: 5 soft skills utili per trovare lavoro

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Crescita professionale, 5 soft skills per trovare lavoro https://www.business.it/crescita-professionale-5-soft-skills-trovare-lavoro/ Mon, 30 Apr 2018 10:00:05 +0000 https://www.business.it/?p=24132 Scoprire, valorizzare e migliorare le nostre competenze in ambito professionale può essere la chiave per trovare lavoro, se lo stiamo cercando, oppure ottenere maggiori benefici dalla nostra occupazione. Al giorno d’oggi si parla sempre più di skills in ambito lavorativo, vale a dire quelle competenze essenziali e fondamentali che servono per svolgere una determinata mansione.… Leggi tutto »Crescita professionale, 5 soft skills per trovare lavoro

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Scoprire, valorizzare e migliorare le nostre competenze in ambito professionale può essere la chiave per trovare lavoro, se lo stiamo cercando, oppure ottenere maggiori benefici dalla nostra occupazione. Al giorno d’oggi si parla sempre più di skills in ambito lavorativo, vale a dire quelle competenze essenziali e fondamentali che servono per svolgere una determinata mansione. Si tratta di abilità che possono essere acquisite, migliorate e curate nel corso di una carriera. In alcuni casi si possono ottenere lavorando sulla propria crescita professionale giorno dopo giorno, in altri casi invece si tratta di caratteristiche che sono già insite nella nostra persona e per questo ci rendono peculiari. In questo caso non possiamo fare altro che lavorare sodo per cercare di migliorarle. Non tutte le competenze in ambito lavorativo sono uguali e sopratutto è giusto ricordare che alcune sono più importanti di altre e magari più specifiche.

Hard skills VS Soft Skills: la definizione

Prima di entrare nel dettaglio di quali sono quelle più ricercate e adatte per trovare un lavoro, è bene fare una distinzione fondamentale. La divisione che va fatta è tra hard skills e soft skills. Si tratta di competenze diverse e ora vi spiegheremo in modo dettagliato il perché. Partiamo dalle hard skills. Si tratta di competenze di tipo tecnico e quindi di caratteristiche tangibili. Si parla di hard skills ad esempio nel caso di una specifica lingua. Per essere più chiari: se si sta cercando un lavoro e leggendo un annuncio notiamo che la figura professionale ricercata deve conoscere la lingua spagnola per svolgere quella mansione, ecco che in questo caso si parla di hard skill. Le soft skills invece sono le competenze trasversali, ovvero tutte quelle abilità intangibili che non possono essere misurate con parametri fissi ma che possono influenzare e non poco la vita professionale di un individuo. A volte le soft skills possono essere anche più importanti delle competenze tecniche nella ricerca di un lavoro. A questo proposito vogliamo soffermarci su 5 soft skills che possono essere utili per trovare un’occupazione. Ecco quali sono nel dettaglio.

Comunicazione

Saper comunicare al giorno d’oggi è fondamentale. Sapersi interfacciare con colleghi e partner di business nel modo giusto può essere la chiave di volta nel lavoro. Si tratta di una competenza imprescindibile.

Public speaking

A volte saper comunicare bene non basta, bisogna saperlo fare anche davanti a molte persone e saper vincere quelle paure che potrebbero bloccarci. Quando ci si trova davanti ad un’uditorio bisogna essere in grado di presentare bene quello di cui si sta parlando e sopratutto percepire i feedback della platea anche dai linguaggi non verbali.

Leadership

La capacità di guidare un gruppo di lavoro o un ufficio a raggiungere determinati obiettivi può essere un fattore determinante per migliorare la produttività. In questo caso bisogna essere in grado di lavorare sotto pressione, prendere delle decisioni magari in tempi stretti e sopratutto saper motivare i propri collaboratori.

Team work

Saper lavorare bene in gruppo significa sapersi interfacciare con colleghi e collaboratori. Un gruppo che lavora bene, rende maggiormente in termini di performance.

Gestione del tempo

Una giornata lavorativa può sembrare infinita ma quando si ha una moltitudine di cose da fare il tempo passa molto più in fretta. Essere in grado di gestire le proprie attività al meglio è una dote molto importante.
Leggi anche: Cercare lavoro, le aziende che assumono Data Analyst

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Cercare lavoro, le aziende che assumono Data Analyst https://www.business.it/cercare-lavoro-le-aziende-assumono-data-analyst/ Sun, 29 Apr 2018 16:00:46 +0000 https://www.business.it/?p=24118 Sono sempre di più le aziende che sono alla ricerca di figure professionali nel campo digital e dell’information technology. Tra le risorse che sono più gettonate al momento c’è ad esempio quella del Data Analyst, il cosiddetto scienziato dei Big Data, colui che ha il compito di dover analizzare il flusso di dati che in… Leggi tutto »Cercare lavoro, le aziende che assumono Data Analyst

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Sono sempre di più le aziende che sono alla ricerca di figure professionali nel campo digital e dell’information technology. Tra le risorse che sono più gettonate al momento c’è ad esempio quella del Data Analyst, il cosiddetto scienziato dei Big Data, colui che ha il compito di dover analizzare il flusso di dati che in ogni azienda sono spesso allo stato grezzo. Il Data Analyst è una figura che sta sicuramente prendendo piede in Italia e in Europa anche se negli Stati Uniti è già sviluppata da molto tempo. Per chi sta cercando lavoro dunque e ha svolto questo tipo di formazione, si tratta di un momento molto importante. Andiamo a scoprire un pò più nel dettaglio questa figura professionale prima di dedicarci alle offerte di lavoro proposte dalle aziende in tutta Italia.

big-data-developers-lavoroUna figura professionale sempre più richiesta

I Data Analyst saranno sempre più richiesti specialmente in settori come quello assicurativo, bancario, dei media e delle utility. Queste figure professionali si trovano di fronte una massa di dati che hanno il compito di analizzare, sintetizzare estrapolando le informazioni utili che possano essere funzionali al processo decisionale e alla definizione di nuove strategie aziendali. Per questo nel nostro Paese la definizione più corretta è Data Analyst mentre negli Stati Uniti questa figura professionale in forte ascesa. Per quanto riguarda poi le competenze che sono richieste per svolgere il ruolo di Data Analyst, c’è sicuramente una buona propensione per il ragionamento matematico e statistico oltre a capacità di tipo analitico a cui dovrebbero aggiungersi anche competenze di programmazione e doti comunicative. Per quanto riguarda la formazione, Sono stati attivati i primi corsi universitari presso le università di Bologna e Pisa, dove dal 2016 sono presenti i master in Data Science e in Big Analytics e Social Mining mentre a Tor Vergata è stato avviato il primo percorso di studi in Data Science. Per quanto riguarda gli stipendi che queste figure professionali possono percepire, se negli stati uniti si parla di risorse già radicate nel tessuto aziendale e per questo retribuite con stipendi abbastanza elevati, in Italia e in Europa si parla di stipendi sicuramente più bassi. In media, per una figura Junior in questo settore si può arrivare ad un guadagno annuo di 30 mila euro mentre per una figura Senior lo stipendio può elevarsi fino a 50 mila euro. Andiamo ora a vedere nel dettaglio quali sono le offerte di lavoro più interessanti per chi sta cercando occupazione come Data Analyst.

Data Scientist offerte lavoroLe offerte di lavoro più interessanti per Data Analyst

La prima offerta che vi proponiamo è quella di Prometeia, azienda di consulenza manageriale con sede a Bologna, che sta cercando un Data Analyst che sarà inserita nella funzione HR Administration a supporto delle attività di analisi dati, implementazione e gestione dei sistemi informativi della funzione risorse umane.Il candidato ideale è in possesso di una laurea triennale/specialistica con ottimi voti in discipline economiche, statistiche, ingegneristiche gestionali. Rappresenterà titolo preferenziale aver conseguito un master in Risorse Umane e/o l’interesse ad approfondire le tematiche inerenti la gestione del personale. Altra offerta molto interessante è quella proposta dalla sede di Milano di Amazon che è alla ricerca di un Data Analyst che sia in grado di analizzare grandi set di dati e abbia qualità comunicative esemplari.
Leggi anche: Avviare un’attività, come aprire un negozio di successo
 

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Problemi sul lavoro: le conseguenze inattese dell'essere troppo buoni https://www.business.it/problemi-lavoro-conseguenze-comportamento-buono/ Sat, 28 Apr 2018 07:35:54 +0000 https://www.business.it/?p=24033 Prova a immaginare otto persone che si riuniscono con lo scopo di prendere decisioni strategiche per l’azienda. C’è positività e voglia di ottenere il risultato sperato. Tuttavia due membri del gruppo trattengono delle informazioni importanti o delle prospettive di cui gli altri non erano a conoscenza. Tutti sanno bene che le vendite sono in sofferenza… Leggi tutto »Problemi sul lavoro: le conseguenze inattese dell'essere troppo buoni

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Prova a immaginare otto persone che si riuniscono con lo scopo di prendere decisioni strategiche per l’azienda. C’è positività e voglia di ottenere il risultato sperato. Tuttavia due membri del gruppo trattengono delle informazioni importanti o delle prospettive di cui gli altri non erano a conoscenza. Tutti sanno bene che le vendite sono in sofferenza e hanno ascoltato i rimbrotti del CEO numerose volte.
Tuttavia solo una persona conosce i movimenti recenti di un competitor, mentre l’altro ha informazioni interessanti riguardanti una tecnologia in grado di fare la differenza.
Naturalmente l’obiettivo di riunire più persone in una stanza dovrebbe essere quella di fare in modo che le informazioni rilevanti siano esposte per il bene dell’azienda.
In un’ambiente lavorativo che valorizza l’armonia e il rispetto, queste informazioni corrono invece il rischio di essere insabbiate a causa di una strana forma di pregiudizio sulle condivisione delle informazioni che è oggetto di studio da parte degli psicologi.
In un’organizzazione in cui le persone sono “buone”, i membri di un team tendono a rispettare gli altrui sentimenti e a tutelare il loro status fisiologico a breve termine. Essi danno per scontato che la loro sopravvivenza e il loro avanzamento si basa su quanto buoni riescono ad essere e quanto fanno stare bene gli altri, in relazione ai risultati prodotti.
E’ noto che un modo per far star bene un gruppo di persone al lavoro è ripetere e ri-confenzionare informazioni che tutti conoscono. Nel momento in cui ripeti, magari con una formula diversa, le stesse informazioni che sono state dette dalla persona che ha parlato prima di te, otterrai consensi. Le teste di chi ascolta inizieranno ad annuire in segno di approvazione e chi parla riuscirà a propagare un sentimento positivo, ma verrà a mancare del tutto lo spirito critico. Chi si oppone o chi ha informazioni nuove e rilevanti, inizierà a soffrire di amnesie e si morderà la lingua perché sentirà che è meglio non obiettare ma unirsi a questa giungla di buonismo. Ci saranno sorrisi e persino la persona che aveva un punto di vista diverso si unirà a quest’armonia senza nemmeno accorgersene.
lavoro-buon-dipendenteIn altre parole essere buoni può produrre un costo.
L’enfasi sulla bontà può infatti rappresentare un limite sia alla capacità di prendere decisioni e sia alla creatività, poiché si corre il rischio di limitare il numero di contributi da parte di un gruppo. Chi ha qualcosa da dire potrebbe sentirsi escluso, isolato dalla festa!
Paradossalmente il buonismo esagerato rinforza il pregiudizio culturale verso donne e persone di colore. Una cultura fatta di bontà respinge chi è diverso e chi non si adatta in modo subdolo, diventa un luogo esclusivo dove uomini simili tra loro, e dunque bianchi, sguazzano evitando di contraddirsi.
Il fatto è che spesso l’informazione unica è detenuta da individui che non hanno uno status importante. Quindi, con ogni probabilità, specie negli Stati Uniti, potrà trattarsi di donne o persone non bianche. Tutti sanno cosa pensano i manager e sanno anche che ripetere i loro concetti focalizzandosi su ciò che loro amano discutere contribuisce a mantenere intatta l’atmosfera buonista. Chi è lontano dai centri di potere rischia di più e hanno poco da guadagnare nell’opporsi a quest’atmosfera. Tra l’altro, le donne, più degli uomini, sono state educate con l’aspettativa culturale di essere “buone”.
I luoghi di lavoro troppo buoni quindi possono diventare delle tirannie di conformismo ed ineguaglianza. Se l’aspettativa di armonia è stata impostata, è raro che venga anche chiarito quanto si è liberi di generare un contraddittorio e quanto e quando questo sia accettabile.

Ridefinire il concetto di rispetto

Specialmente in un ambiente che è propenso a innovare, a migliorare la performance, la creatività e l’eguaglianza è necessario far capire ai leader quali siano gli effetti distruttivi di una cultura eccessivamente buona.
Il rispetto non significa un’imposizione di armonia. Il vero rispetto è altresì invitare le persone ad ascoltare punti di vista diversi, prospettive che rompono gli schemi, contraddicono e addirittura indeboliscono le posizioni di altri, persino di manager di comprovata esperienza. Questo anche a costo di rendere il gruppo di lavoro meno felice e sorridente.
Esistono delle tecniche precise per risolvere il problema del pregiudizio relativo alla condivisione delle informazioni.
Prima di un meeting, tutti dovrebbero scriversi le informazioni importanti da condividere. Questo per evitare l’effetto amnesia che ha luogo quando si ascolta un pensiero dominante. I leader dovrebbero parlare per ultimi, limitandosi ad ascoltare le informazioni reputate importanti ed evitando anche di giudicarle sul momento. Un meeting per essere realmente inclusivo deve dare la possibilità di parlare senza timore reverenziale. Forse in questo modo l’atmosfera sarà meno amichevole ma la performance e la creatività migliorano.
Inoltre, è importante anche ammettere che un ambiente lavorativo che richiede rispetto è in realtà aggressivo perché impone un codice di comportamento che a volte è controproducente. La critica costruttiva è pur sempre una critica ma cozza con il fatto di apparire “buono”. In sostanza, un’azienda del genere mette avanti la sicurezza ed il comfort delle persone all’intelligenza ed all’espressione.
Il risultato è un’azienda “buona” ma non “gentile” o “rispettosa”. Valorizzare le idee dando spazio alla creatività è la vera forma di rispetto.
Ricerca del lavoro: sviluppare una strategia di marketing personale

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Lavoro, come comportarsi con un capo più giovane https://www.business.it/lavoro-relazionarsi-un-capo-piu-giovane/ Thu, 26 Apr 2018 12:00:45 +0000 https://www.business.it/?p=23919 Immaginate di aver atteso a lungo di ottenere uno scatto di carriera e di arrivare ad assumere un ruolo di prestigio all’interno dell’azienda, poi all’improvviso qualcuno più giovane di voi vi soffia il posto proprio ad un passo dal traguardo. Avere a che fare con un capo più giovane di noi è una situazione che… Leggi tutto »Lavoro, come comportarsi con un capo più giovane

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Immaginate di aver atteso a lungo di ottenere uno scatto di carriera e di arrivare ad assumere un ruolo di prestigio all’interno dell’azienda, poi all’improvviso qualcuno più giovane di voi vi soffia il posto proprio ad un passo dal traguardo. Avere a che fare con un capo più giovane di noi è una situazione che può essere capitata o che potrebbe capitare a tante persone nel corso della propria esperienza professionale. Per chi lavora da tanto tempo, gestire questo tipo di situazione non è assolutamente facile, specialmente per chi ha maturato molta esperienza sul campo e improvvisamente si vede inserito in un contesto quasi “capovolto”. Non è mai facile adattarsi a dover prendere ordini da chi sembra più inesperto di noi ma a volte può capitare e perciò il mondo non si può fermare solo per questo. Se lavorate da tanti anni in un’azienda significa che le vostre qualità sono apprezzate e che questa situazione non è assolutamente un modo per denigrare quanto fatto. Rimboccatevi le maniche e cercate di continuare a fare del vostro meglio anche con un giovane rampante al comando. Ma quali sono gli atteggiamenti da tenere in questo tipo di situazioni? Ecco alcuni consigli su come comportarsi quando ci si deve relazionare con un capo più giovane.

motivare-team-lavoroAvere un capo più giovane non è poi la fine del mondo

Possiamo capire che per chi ha lavorato a lungo, trovarsi un capo più giovane al comando non deve essere assolutamente facile. Non si tratta però della fine del mondo e come ogni cosa può essere superata. Fondamentale come prima cosa è rendersi conto che non si può perdere la fiducia in sé stessi e in quanto fatto fino ad ora nel corso della propria carriera professionale. Rimarrete professionisti con grande esperienza anche se dovrete seguire i dettami di un capo più giovane. Quanto fatto nel corso degli anni, le capacità acquisite e i rapporti lavorativi non saranno incrinati da questa novità. Quindi rimboccatevi le maniche e analizzate con lucidità questo cambiamento: si tratta di un’opportunità di arricchimento anche per voi. Cercate di vedere gli aspetti positivi della cosa. A lavorare con voi ci sarà un nuovo boss, giovane e volenteroso che porterà una ventata di cambiamento e di sicuro cercherà di stimolare voi e gli altri colleghi a dare il massimo. Cerchiamo di trarre beneficio da questo entusiasmo e mostriamo di cosa siamo capaci.

imprenditrici-donne-europaNon si smette mai di imparare

Essere più giovani non vuol dire per forza essere inesperti. La vostra esperienza maturata sul campo è di certo un valore aggiunto ma ricordatevi che nella vita come nel lavoro non si smette mai di imparare. Anche in questo caso dunque questo cambiamento non fa altro che darvi un plus: si tratterà di un’occasione unica per arricchire la vostra esperienza e dare il via ad una contaminazione professionale di cui sicuramente potrete giovare anche in futuro. Cercate dunque di accogliere un capo più giovane con spirito positivo e propositivo, in questo modo, cercando di non porre barriere, il vostro comportamento potrà essere apprezzato.
Leggi anche: Cercare lavoro con i social network

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Cercare lavoro, i social network come strumento per trovare nuove offerte https://www.business.it/cercare-lavoro-social-network-strumento-trovare-nuove-offerte/ Wed, 25 Apr 2018 14:00:58 +0000 https://www.business.it/?p=23882 La ricerca di un nuovo lavoro è sempre un’operazione per certi versi complicata che ci impegna per un lungo tempo e a cui dobbiamo dedicare grande impegno se vogliamo raggiungere il risultato sperato. Il mondo occupazionale è sempre più complicato e trovare l’offerta che più ci soddisfa in breve tempo non è una cosa così… Leggi tutto »Cercare lavoro, i social network come strumento per trovare nuove offerte

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La ricerca di un nuovo lavoro è sempre un’operazione per certi versi complicata che ci impegna per un lungo tempo e a cui dobbiamo dedicare grande impegno se vogliamo raggiungere il risultato sperato. Il mondo occupazionale è sempre più complicato e trovare l’offerta che più ci soddisfa in breve tempo non è una cosa così scontata. C’è poi da considerare la mole di persone che come noi è alla ricerca di un lavoro e per questo è facile rendersi conto di come arrivare ad uno sbocco occupazionale sia un percorso tutto in salita. Non dobbiamo però disperarci ma dobbiamo cercare di capire come il mercato del lavoro sia cambiato in questi anni e di conseguenza anche il metodo di ricerca di un’occupazione si sia adattato a questi mutamenti. La trasformazione digitale ha spostato il metodo di cercare lavoro verso un’ambito più smart e anche i social network oggi come oggi giocano un ruolo fondamentale nel processo di ricerca di una nuova occupazione. Esistono a questo proposito social network professionali, dedicati ad esempio proprio alla creazione di un profilo lavorativo che ci permetta di esaltare la nostra figura, di creare una rete con colleghi e con persone con cui abbiamo collaborato. Allo stesso tempo però anche alcuni social network più improntati su altri aspetti si stanno adattando a queste esigenze, come ad esempio Facebook. Andiamo a vedere nel dettaglio come i social network possano essere un utile strumento nella ricerca di offerte di lavoro.

Professioni linkedin 2018LinkedIn, il social network professionale per eccellenza

E’ chiaro che quando si parla di lavoro e social network è impossibile non partire da LinkedIn, una piattaforma strategica fondamentale per chi è alla ricerca di un lavoro. Si tratta del social network professionale per eccellenza, uno strumento molto utile per chi vuole sondare il mercato del lavoro ma anche per chi vuole fare rete con le conoscenze che ha fatto durante le sue esperienze lavorative precedenti. Utilizzare LinkedIn è molto semplice, una volta creato il proprio profilo basta poi integrarlo e completarlo con le informazioni fondamentali richieste come esperienze lavorative precedenti, educazione e formazione e altri elementi come progetti portati a termine, particolari competenze (che possono essere confermate dalle persone che fanno parte della tua rete). A questo punto la ricerca del lavoro è molto immediata, con un sistema sia per tipo di occupazione che per luogo. Alcune offerte di lavoro consentono la candidatura cosiddetta “semplice” che attraverso un solo click permette di utilizzare il proprio profilo per presentarsi all’azienda. Uno strumento semplice e veloce, che può essere utile anche come vetrina del proprio profilo professionale.

L’evoluzione di Facebook e l’avvento di Jobs

Il 2018 è stato l’anno di introduzione in Italia di Facebook Jobs, la piattaforma di ricerca lavoro del più popolare dei social network. L’idea di base è stata sempre quella di offrire uno strumento immediato e quindi di creare un’interfaccia che possa essere il più semplice possibile per consentire di entrare in contatto con le aziende interessate in modo semplice e veloce. Queste ultime potranno pubblicare annunci di lavoro attraverso una scheda “Jobs” nella loro pagina, utilizzare la dashboard Jobs, sfruttare Facebook Marketplace e postare nel feed di notizie grazie anche alla promozione degli annunci con post sponsorizzati. I candidati intanto potranno ricercare l’offerta che maggiormente gli interessa selezionando alcuni filtri come la posizione geografica, il tipo di contratto oppure il settore. Una volta trovato un annuncio interessante, potranno riempire il form di candidatura in modo automatico grazie alle informazioni già registrate. Un sistema utile e veloce che è facilitato anche dalla presenza di Messenger.
Leggi anche: Come creare un business plan di successo

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Offerte di lavoro Social Media Manager, le aziende che assumono a Milano https://www.business.it/offerte-lavoro-social-media-manager-le-aziende-assumono-milano/ Tue, 24 Apr 2018 14:00:58 +0000 https://www.business.it/?p=23761 Le professioni digital sono sicuramente le più richieste nel mondo del lavoro oggigiorno. Per chi sta cercando una nuova o una prima occupazione, avere un background o una formazione che rientri all’interno di questo campo può di certo aiutare nell’ottenere un colloquio e di conseguenza anche un lavoro. Tra le professioni digital più richieste c’è… Leggi tutto »Offerte di lavoro Social Media Manager, le aziende che assumono a Milano

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Le professioni digital sono sicuramente le più richieste nel mondo del lavoro oggigiorno. Per chi sta cercando una nuova o una prima occupazione, avere un background o una formazione che rientri all’interno di questo campo può di certo aiutare nell’ottenere un colloquio e di conseguenza anche un lavoro. Tra le professioni digital più richieste c’è il Social Media Manager, una risorsa ricercata da numerose aziende che vogliono puntare sulla comunicazione 2.0 per promuovere le proprie attività e i propri prodotti. Generalmente il Social Media Manager si occupa della creazione di contenuti, testuali, o multimediali, da inserire all’interno delle pagine social aziendali, curandone ogni aspetto. Si tratta di una risorsa che solitamente ha svolto degli studi in comunicazione o marketing e che ha una spiccata attitudine creativa, oltre ad una conoscenza approfondita di tutti i maggiori canali social utilizzati. Solidamente le aziende si affidano a figure professionali che hanno già maturato un’esperienza di almeno 2/3 anni in ruoli simili e quindi iniziare presto questa attività consente di avere una carriera ricca di opportunità. A livello nazionale sono tante le aziende che ricercano questo tipo di figura professionale e in particolare a Milano sono spesso disponibili annunci di società che selezionano Social Media Manager. Abbiamo individuato alcune offerte di lavoro interessanti per questi figure professionali, eccole.

Cercasi Social Media Manager

La prima offerta che vi proponiamo è quella che è stata pubblicata da Burson-Marsteller, agenzia internazionale specializzata in pubbliche relazioni e comunicazione che ha sede centrale a New York ma che possiede anche uffici in Italia. In particolare, la sede di Milano è alla ricerca di un PR Account e Social Media Manager per la practice consumer che abbia 2/3 anni di esperienza nella gestione di brand e aziende consumer con competenze sia di media relation che di social media management. È indispensabile un inglese fluente. Altra offerta di lavoro interessante per Social Media Manager è quella proposta da Alfaparf, multinazionale Italiana Leader nel settore del canale professionale per acconciatori e per l’estetica professionale. In questo caso si ricerca una figura che dovrà essere responsabile di implementare la strategia digitale per contribuire a rafforzare il posizionamento del Brand affidato, nonché l’engagement e loyalty del target di riferimento. La figura risponderà al Digital Manager e l’attività dovrà essere svolta in coordinamento con le funzioni marketing e trade. Dal punto di vista delle esperienze pregresse, si ricerca una figura che abbia maturato almeno 2 o 3 anni in ambito web, agenzie o aziende, idealmente con conoscenza ed esperienza del mercato beauty ed hair; la conoscenza approfondita delle principali piattaforme social e dei più diffusi tool di gestione, analisi e reporting e infine esperienza in gestione di campagne di influencer marketing e di advocate marketing.

Le offerte di lavoro più interessanti a Milano

L’ultima offerta che vi segnaliamo è quella proposta dal marchio alimentare Star, azienda leader a livello internazionale nel settore, che è alla ricerca nello specifico di un Media, PR e Digital Specialist che possa vantare un’esperienza di almeno 2 anni in agenzia digital o in aziende del food and beverage, abbia una conoscenza approfondita dei Social Network e un’ottima conoscenza della lingua Inglese. La figura ricercata dovrà rispondere direttamente alla Media, PR & Digital Manager.
Leggi anche: Ecco le cose che un capo non dovrebbe mai dire ai dipendenti

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Lavoro, le cose che un capo non dovrebbe mai dire ai dipendenti https://www.business.it/lavoro-le-cose-un-capo-non-mai-dire-ai-dipendenti/ Mon, 23 Apr 2018 10:00:26 +0000 https://www.business.it/?p=23618 Il rapporto tra capo e dipendenti in azienda non sempre è facile e a volte interfacciarsi con il proprio superiore può risultare più difficile di quanto si possa immaginare. Ci sono anche momenti in cui i dipendenti si trovano in grande difficoltà perché il loro superiore ha utilizzato un modo di porsi nei loro confronti… Leggi tutto »Lavoro, le cose che un capo non dovrebbe mai dire ai dipendenti

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Il rapporto tra capo e dipendenti in azienda non sempre è facile e a volte interfacciarsi con il proprio superiore può risultare più difficile di quanto si possa immaginare. Ci sono anche momenti in cui i dipendenti si trovano in grande difficoltà perché il loro superiore ha utilizzato un modo di porsi nei loro confronti che esula dal normale rapporto di lavoro o magari ha utilizzato alcune frasi che possono incrinare il rapporto professionale. Quando si è a capo di un settore o di un’azienda bisogna rendersi conto che soppesare le parole è sempre una buona prassi e sopratutto bisogna ricordarsi che la maggior parte delle volte i dipendenti sono le risorse più utili che abbiamo: un buon rapporto e un modo di porsi positivo fanno sentire le risorse professionali a loro agio e più invogliate a lavorare. Ma qual è il confine sottile entro il quale bisogna rimanere per non far sentire a disagio i propri dipendenti? Abbiamo individuato alcune frasi che a nostro avviso un capo non dovrebbe mai pronunciare. Ricordate che il capo deve sempre dare il buon esempio: un despota che non è aperto al confronto e che tratta male i suoi dipendenti finisce per minare alla base la produttività aziendale. Ecco dunque alcuni consigli utili per capire cosa non bisogna mai dire ai dipendenti.

Qui si fa come dico io

Partiamo da una delle più classiche frasi che un capo non dovrebbe mai pronunciare, vale a dire “Qui si fa come dico io”. Al di là del rispettare le direttive aziendali, un comportamento dispotico che non è conforme a quanto professato dalla filosofia aziendale di certo farà storcere il naso ai vostri dipendenti. A questo punto ritorna ancora in auge il discorso fatto in precedenza: bisogna sempre dare il buon esempio quando si è a capo di un gruppo di persone. Un’altra frase che potreste aver sentito e che di sicuro non fa mai piacere ai dipendenti è: “Sei fortunato ad avere un lavoro”. La fortuna c’entra forse davvero poco o nulla, se siete stati assunti è per le vostre capacità e non per un giro di dadi. Non fa mai piacere sentirsi rinfacciare una cosa del genere. I vostri dipendenti sono risorse importanti, se non siete soddisfatti del loro operato per qualche motivo trovate il modo di farglielo notare ma non fate leva sulla riconoscenza. Non si tratta di un buon modo per confrontarsi.

Non hai idea di cosa sia lo stress

Ecco un’altra affermazione davvero infelice. Ricordiamoci che ognuno di noi ha una soglia di sopportazione diversa e lo stress può inficiare sul nostro rendimento in maniera differente. Farlo pesare ai nostri dipendenti sicuramente non è un buon modo per mantenere un buon rapporto. Infine, concludiamo con un’altra affermazione molto frequente: “Perché sei solo tu ad avere questo problema?”. Partiamo dal presupposto che chiunque può incontrare problemi sul lavoro. Se un dipendenti va spesso incontro a cali di rendimento o crea problematiche, è giusto che si avvi un confronto per capire le motivazioni ma sottolineare una situazione in questo modo di certo non lo aiuterà a migliorare.
Leggi anche: Come creare un business plan di successo

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Lavoro, come creare un business plan di successo https://www.business.it/lavoro-creare-un-business-plan-successo/ Sun, 22 Apr 2018 10:00:29 +0000 https://www.business.it/?p=23569 Se state avviando la vostra attività o siete in procinto di lanciare la vostra idea imprenditoriale, ci sarà un passo inevitabile con cui dovrete necessariamente confrontarvi: il business plan. Si tratta di un elemento imprescindibile per chi fa impresa e per chi ha avuto il coraggio di lanciarsi in un modo tutt’altro che facile. Il… Leggi tutto »Lavoro, come creare un business plan di successo

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Se state avviando la vostra attività o siete in procinto di lanciare la vostra idea imprenditoriale, ci sarà un passo inevitabile con cui dovrete necessariamente confrontarvi: il business plan. Si tratta di un elemento imprescindibile per chi fa impresa e per chi ha avuto il coraggio di lanciarsi in un modo tutt’altro che facile. Il business plan è un documento molto importante che non è assolutamente facile da confezionare ma che se ben fatto può darvi un quadro preciso e completo di quello che sarà lo stato di crescita della vostra realtà aziendale. E’ un elemento di cui non si può fare a meno e su cui poter contare. Avere l’idea vincente e migliore, essersi circondati di partner abili a volte non basta per fare impresa. Bisogna avere strategie ben precise ed essere accurati in ogni minimo passo che si fa o che si andrà a fare. A questo proposito il business plan è qualcosa di molto utile. Come si fa dunque a confezionare questo documento in modo accurato affinché possa essere efficace e funzionale alla buona riuscita del nostro progetto imprenditoriale? Ecco alcuni consigli per scrivere un business plan di successo, con il dettaglio di tutti gli elementi che servono per renderlo uno strumento utile a voi e alla vostra attività.

welfare-azienda-strumentiCos’è il business plan e quali elementi lo costituiscono

Procediamo con ordine e partiamo innanzitutto da una delle cose più importanti, vale a dire cos’è esattamente il business plan: un BP è un documento che ci permette di inquadrare dal punto di vista quantitativo e qualitativo le strategie che vogliamo portare a termine con la nostra azienda o con la nostra idea imprenditoriale, descrivendo quali sono gli elementi e le azioni che adotteremo per raggiungere i risultati sperati. In parole povere, nel business plan vengono quegli elementi che contribuiscono a generare un valore e a renderlo redditizio per la nostra azienda, come ad esempio clienti, canali, relazione, ricavi, risorse, attività e costi. Ma come si compone nel dettaglio un business plan? Gli elementi che lo devono costituire sono i seguenti: executive summary (una sorta di sintesi del progetto imprenditoriale che fa da introduzione a quelli che sono gli aspetti più specifici e tecnici analizzati successivamente), descrizione della società, prodotti, analisi del settore dentro il quale si andrà ad operare, analisi di mercato, strategia di marketing, struttura del management, piano di realizzazione, capitali necessari, informazioni finanziarie.

Siate realistici e concentratevi sulla sostanza

Una volta individuato un modello di business plan e aver definito la struttura, concentratevi sulla qualità di quello che sarà contenuto all’interno del documento. E’ importante che il vostro BP sia uno strumento funzionale e per questo dovete cercare di impegnarvi al massimo quando lo redigerete. Fondamentale poi è essere realistici: non impegnatevi per farlo sembrare perfetto ma tenete conto di tutti gli aspetti e cercate di far si che sia il più possibile aderente alla realtà delle cose. In questo modo non rischierete brutte sorprese. Si tratta di uno strumento molto importante, costruitelo in modo strategico e il vostro business avrà una vita lunga e duratura.
Leggi anche: 4 metodi per ispirare il tuo team di lavoro
 

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Crescita professionale, 4 metodi per ispirare il tuo team di lavoro https://www.business.it/crescita-professionale-4-metodi-ispirare-team-lavoro/ Sat, 21 Apr 2018 14:02:00 +0000 https://www.business.it/?p=23437 Quando si è alla guida di un team di lavoro è necessario essere capaci ogni giorno di ispirare i membri del gruppo a dare il meglio di sé e a riuscire a portare a termine gli obiettivi prefissati. Non sempre è facile riuscire in questo intento ma un buon leader deve rendersi conto che avere… Leggi tutto »Crescita professionale, 4 metodi per ispirare il tuo team di lavoro

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Quando si è alla guida di un team di lavoro è necessario essere capaci ogni giorno di ispirare i membri del gruppo a dare il meglio di sé e a riuscire a portare a termine gli obiettivi prefissati. Non sempre è facile riuscire in questo intento ma un buon leader deve rendersi conto che avere un team unito che rema nella stessa direzione è un punto di forza per il lavoro e sopratutto per sé stesso. Motivare le altre persone non è mai facile ma d’altronde se c’è qualcuno che ci ha messo in quella posizione significa che avrà visto in noi quelle caratteristiche utili a far sì che gli altri possano identificarsi e prenderci a riferimento come esempio e come guida. Un buon team leader deve dunque essere fonte di ispirazione continua per i suoi collaboratori ma allo stesso tempo deve essere abile a mantenere sempre un rapporto umano che non lo porti a distaccarsi da chi collabora con lui. Esistono diversi metodi per ispirare il proprio team di lavoro e proprio a questo proposito abbiamo deciso di dedicare un po’ di spazio ad alcune tecniche che alla lunga possono risultare determinanti per raggiungere determinati obiettivi professionali. Ecco quattro metodi per ispirare il tuo team di lavoro.

Essere d’esempio per gli altri

Solitamente chi lavora all’interno di un team guarda al leader come ad una figura da cui trarre fonte d’ispirazione. Essere alla guida di un gruppo di lavoro è una responsabilità non da poco e per questo bisogna far sì che ogni nostra azione possa risultare congeniale al raggiungimento degli obiettivi prefissati. In questo caso, se vogliamo guidare in modo efficace un team, ricordiamoci di essere un buon esempio per gli altri: se pretendiamo che le cose vengano fatte in un certo modo, cerchiamo di essere i primi a dare l’esempio e a tracciare il solco entro il quale bisogna muoversi.

Essere una continua fonte d’ispirazione

Se siete stati posti alla guida di un team, significa che la vostra esperienza vi mette su un piano privilegiato, dal quale potete essere una fonte d’ispirazione continua per chi vi sta intorno. Non preoccupatevi dunque di spendervi al massimo per i membri del vostro team, condividete il più possibile l’esperienza che avete e i vostri punti di forza in modo da creare una connessione forte con chi collabora con voi. In questo modo, i membri del team potranno facilmente identificarsi in voi.

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Incoraggiare i membri del team ad essere se stessi

Va bene identificarsi in un ideale o in una figura che possa trainare il gruppo durante i momenti di lavoro ma non dobbiamo scordarci che anche le peculiarità rendono un gruppo unico e migliore di altri. Incoraggiamo anche le singole caratteristiche dei membri del team, affinché proprio queste possano essere uno strumento di arricchimento dal punto di vista professionale.

Condividere un obiettivo comune

Per lavorare al meglio, è fondamentale per i membri di un team condividere un obiettivo comune. Cercate di far sì che i vostri collaboratori si identifichino con l’azienda e che abbiamo una comunità d’intenti.
Leggi anche: Curriculum vitae, i migliori tool per creare un cv online

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Lavoro, team bulding aziendale: cos'è e quali sono gli obiettivi https://www.business.it/lavoro-team-bulding-aziendale-cose-quali-gli-obiettivi/ Sat, 21 Apr 2018 08:00:24 +0000 https://www.business.it/?p=23414 Per far lavorare bene un team a volte è necessario creare certe condizioni che rendano favorevole la cooperazione e che creino dei rapporti interpersonali che vadano al di là delle semplici interazioni dettate dalle attività professionali. Per cercare di creare un team coeso che lavora in armonia e con qualità, si possono utilizzare diversi strumenti… Leggi tutto »Lavoro, team bulding aziendale: cos'è e quali sono gli obiettivi

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Per far lavorare bene un team a volte è necessario creare certe condizioni che rendano favorevole la cooperazione e che creino dei rapporti interpersonali che vadano al di là delle semplici interazioni dettate dalle attività professionali. Per cercare di creare un team coeso che lavora in armonia e con qualità, si possono utilizzare diversi strumenti ma tra i tanti, una delle pratiche più diffuse negli ultimi anni è sicuramente quella del team building. Si tratta di un’insieme di esperienze condivise che permettono ai singoli membri di un gruppo di lavoro di creare un rapporto profondo, spesso basato sulla fiducia e il rispetto reciproco. L’obiettivo dunque è quello di creare benessere per il gruppo, affinché questo possa lavorare meglio ed essere più produttivo. Un gruppo unito, composto da membri che si fidano gli uni degli altri è sicuramente migliore di una squadra in cui manca quella coesione fondamentale. La necessità di rafforzare i legami all’interno di un gruppo di lavoro non significa che questa tecnica possa essere efficace in qualsiasi situazione. Molto dipende anche dalla volontà dei singoli. Esistono anche poi casi in cui un team non necessità per forza di attività volte a rafforzarne i legami. Andiamo ora ad analizzare nel dettaglio cos’è il team building.

Costruire un gruppo di lavoro coeso e produttivo

Il principio da seguire è quello secondo il quale un gruppo unito è in grado di arrivare agli obiettivi prefissati più facilmente e di ottenere il massimo in termini di performance. La propensione al lavoro in team deve essere un elemento da cui partire, imprescindibile se si vogliono ottenere risultati incoraggianti. Bisogna partire dal presupposto che si faranno attività anche esterne all’ambiente lavorativo, il cui intento è quello di rafforzare e di creare dei rapporti. L’obiettivo primario deve essere quello di raggiungere un benessere condiviso da tutto il gruppo. Esistono diversi metodi di team building. Ad esempio ci possono essere le tecniche formative che prevedono la frequentazione di corsi, della durata solitamente di un paio di giorni, con lo spostamento dalla sede lavorativa. In queste occasioni, si lavora sulle relazioni e sul modo di porsi con gli altri membri del gruppo per cercare di migliorare la cooperazione nel raggiungimento di un obiettivo comune. Possono esserci anche occasioni meno formali: molte aziende ad esempio organizzano attività sportive o ricreative, in cui il divertimento si fa veicolo di altre emozioni collegate al rafforzamento dello spirito di gruppo.

Gli obiettivi del team building: a cosa servono questo tipo di attività

Quando si svolgono questo tipo di attività, si possono individuare diversi obiettivi funzionali. Le attività di team building favoriscono per prima cosa la comunicazione tra i membri di un gruppo di lavoro; in secondo luogo sono di stimolo per la creatività e allo stesso tempo favoriscono l’empatia tra le persone, elemento molto importante per creare coesione e affiatamento. Un altro obiettivo del team building è sicuramente quello di trasmettere e instillare i valori aziendali, oltre alla possibilità di individuare delle figure di riferimento che possano guidare il team in situazioni lavorative.

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Lavoro, welfare aziendale: ecco i servizi per conquistare i propri dipendenti https://www.business.it/lavoro-welfare-aziendale-servizi-conquistare-propri-dipendenti/ Wed, 18 Apr 2018 12:00:07 +0000 https://www.business.it/?p=23237 Il tema del welfare aziendale è sicuramente uno dei più caldi e più discussi degli ultimi anni. Le contaminazioni del mondo anglosassone e d’oltre oceano hanno portato molte aziende nazionali ad adattare e a rinnovare il concetto di welfare aziendale, mettendo a disposizione dei propri dipendenti nuovi servizi che possano agevolarli nella vita quotidiana, permettendo… Leggi tutto »Lavoro, welfare aziendale: ecco i servizi per conquistare i propri dipendenti

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Il tema del welfare aziendale è sicuramente uno dei più caldi e più discussi degli ultimi anni. Le contaminazioni del mondo anglosassone e d’oltre oceano hanno portato molte aziende nazionali ad adattare e a rinnovare il concetto di welfare aziendale, mettendo a disposizione dei propri dipendenti nuovi servizi che possano agevolarli nella vita quotidiana, permettendo loro di essere più produttivi per l’azienda. Ci spieghiamo meglio: le possibilità offerte con questa pratica, sollevano i dipendenti da alcuni doveri che altrimenti dovrebbero essere portati a termine in modo coordinato con l’attività lavorativa, con tutte le difficoltà del caso. E’ sempre bene fare una distinzione fondamentale tra due tipi di welfare aziendale, quello obbligatorio e quello che potremmo definire spontaneo. Nel primo caso, si tratta delle pratiche regolate e previste dalle normative vigenti, nel secondo caso invece si tratta di servizi extra che l’azienda mette a disposizione dei dipendenti per migliorarne e facilitarne la vita di tutti i giorni. L’obiettivo primario è quello di ottenere il benessere del dipendente. Questo tipo di prestazioni possono essere inserite all’interno del contratto di lavoro oppure erogate in determinate circostanze sotto forma di premi di produzione. Il welfare aziendale ha solitamente alcuni obiettivi primari: migliorare la vita del lavoratore, migliorare l’offerta che l’azienda gli rivolge e concedere prestazioni talvolta irraggiungibili sia per fascia di reddito sia perché negoziabili soltanto da realtà aziendali importanti. Quali possono essere dunque gli strumenti a disposizione di un’azienda, sotto forma di welfare aziendale, per conquistare i propri dipendenti? Andiamo a vedere alcuni esempi insieme.

Le pratiche più diffuse di welfare aziendale, ecco come sostenere i propri dipendenti

Esistono diverse pratiche di welfare aziendale, alcune nate ancor prima che questo concetto assumesse una connotazione ben precisa e diventasse prassi per quasi tutte le aziende medio-grandi. Un esempio può essere quello dei buoni pasto. Questo strumento permette al dipendente di avere una sorta di retribuzione integrativa che la risorsa può investire per fini alimentari. Il dipendente infatti può utilizzare i buoni pasto negli esercizi di ristorazione ma anche per fare la spesa al supermercato e in alcuni casi anche in piccole attività commerciali. Questo strumento permette al dipendente di essere più libero ed è meno vincolante di una semplice convenzione con la mensa aziendale oppure con i ristoranti situati nelle aree limitrofe all’azienda. Un’altra pratica molto diffusa presso le aziende è quella di dare premi di produzione extra-contratto ai dipendenti: la condivisione degli obiettivi è importantissima per il raggiungimento degli stessi e in questo modo si vedono valorizzati anche i risultati raggiunti.

strategie-carriera-lavoroI nuovi strumenti di welfare aziendale che si stanno diffondendo in questi anni

Nelle aziende più moderne, è sempre più facile trovare la figura del “maggiordomo aziendale”: si tratta di una risorsa ampiamente utilizzata dalle aziende statunitensi, che serve a svolgere le mansioni e le commissioni al posto dei dipendenti che in questo modo non sono costretti a utilizzare permessi e possono lavorare senza preoccupazioni. Infine, un altro strumento di welfare aziendale può essere il sostegno al trasporto pubblico: con alcuni contributi nell’acquisto di abbonamenti e biglietti per i mezzi pubblici, si facilitano i dipendenti a raggiungere la sede aziendale, in particolare se situata in pieno centro.
Leggi anche: Crescita professionale, le strategie più efficaci per migliorare la propria carriera

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Crescita professionale, le strategie più efficaci per migliorare la propria carriera https://www.business.it/crescita-professionale-le-strategie-piu-efficaci-migliorare-la-propria-carriera/ Tue, 17 Apr 2018 14:00:23 +0000 https://www.business.it/?p=23116 Quando si comincia un lavoro è naturale che dopo un po’ di tempo nasca in noi la volontà e il bisogno di cominciare a migliorare la propria condizione professionale e di voler fare carriera. La scalata alla piramide lavorativa è un sentimento comune che fa da motore e da stimolo per il lavoro quotidiano di… Leggi tutto »Crescita professionale, le strategie più efficaci per migliorare la propria carriera

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Quando si comincia un lavoro è naturale che dopo un po’ di tempo nasca in noi la volontà e il bisogno di cominciare a migliorare la propria condizione professionale e di voler fare carriera. La scalata alla piramide lavorativa è un sentimento comune che fa da motore e da stimolo per il lavoro quotidiano di molti. Fare carriera non è così facile come si potrebbe pensare e non è un processo così automatico. Per fare carriera bisogna curare gli aspetti del proprio lavoro nei minimi dettagli e cercare sempre di migliorarsi per emergere nella massa di figure professionali che hanno ruoli analoghi o che ambiscono ad uno scatto di grado così come noi. Pianificare la propria crescita professionale e adottare strategie che siano il più efficace possibile dunque è un passo fondamentale per puntare ad avere una carriera di successo e che ci soddisfi a pieno. Per far sì che la nostra occupazione possa decollare e che il nostro sviluppo lavorativo sia continuo e ricco di soddisfazioni dunque, dobbiamo fare attenzione ai particolari, porci degli obiettivi ed agire in un modo ben preciso. Ma quali sono dunque le strategie più efficaci per migliorare la propria carriera? Ecco alcuni consigli utili per la vostra crescita professionale e per iniziare la scalata della piramide aziendale.

Le 13 cose da evitare per avere successo nella vitaAnalizzate i vostri successi e registrateli

Non servono grossi sforzi per migliorare la propria carriera professionale ma di certo serve una grande applicazione che vi permetta di curare ogni minimo particolare. Un aspetto molto importante del lavoro quotidiano sono proprio le attività che svolgete, che spesso sono fatte di successi ma anche più semplicemente di progetti regolarmente portati a termine. Idee, lavori compiuti e quant’altro viene fatto in modo giusto e meticoloso sul lavoro deve essere analizzato e registrato da voi, in modo da avere una traccia di quanto fatto per l’azienda in un arco di tempo. Poter dimostrare la bontà del proprio operato e ricordare quanto fatto è un elemento che può tornarci utile qualora volessimo rivolgerci direttamente ad un interlocutore in azienda per cercare uno scatto di grado: andare dal responsabile delle risorse umane con un report che attesti la bontà e la qualità del nostro operato è sicuramente un’arma in più che può risultare vincente nella scelta di un’eventuale promozione.

fare-carriera-consigliTrovate un modello e non accontentatevi mai

Per essere motivati e per cercare di migliorare sempre è utile guardarsi intorno con spirito costruttivo: se un vostro conoscente, un vostro parente oppure anche semplicemente un collega ha ottenuto un ruolo di prestigio, non serve guardarlo con invidia e ammirazione. Se anche voi ambite a qualcosa di grande per la vostra carriera, cercare di carpire i segreti e gli aspetti più importanti del processo che l’hanno portato così in alto. Chiedete consigli e fateli vostri in modo da poterli utilizzare per avvantaggiare la vostra carriera. Infine, ricordate di non accontentarvi mai: oggi il vostro lavoro potrebbe piacervi e magari essere quello che sognavate da tempo ma ricordatevi che ci sarà un momento in cui ambirete a qualcosa di più. Guardate lontano e cercate di pianificare la vostra crescita lavorativa.
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Lavoro, come avviare una seconda attività di successo: ecco i segreti https://www.business.it/lavoro-avviare-seconda-attivita-successo-segreti/ Tue, 17 Apr 2018 10:00:46 +0000 https://www.business.it/?p=23106 Vi è mai capitato di chiedervi se le vostre potenzialità sono espresse al 100% durante l’attività di lavoro che normalmente svolgete ogni giorno? E se ci fosse ancora un margine per voi che vi possa permettere di arrotondare i guadagni e riuscire ad avviare un progetto tutto vostro che possa risultare redditizio e di valore… Leggi tutto »Lavoro, come avviare una seconda attività di successo: ecco i segreti

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Vi è mai capitato di chiedervi se le vostre potenzialità sono espresse al 100% durante l’attività di lavoro che normalmente svolgete ogni giorno? E se ci fosse ancora un margine per voi che vi possa permettere di arrotondare i guadagni e riuscire ad avviare un progetto tutto vostro che possa risultare redditizio e di valore per voi e per il vostro futuro. Avviare una seconda attività di successo potrebbe essere il modo giusto per valorizzare al meglio le vostre caratteristiche, anche quelle che utilizzate meno o che non utilizzate affatto all’interno dell’ambito della vostra prima occupazione. Se disponete delle conoscenze tecniche e sopratutto delle possibilità di farlo, ecco che una seconda attività lavorativa potrebbe essere la chiave giusta per sbancare. Per lanciarvi in una nuova avventura imprenditoriale però bisogna vincere alcune remore, tra cui sopratutto la paura di fare un salto nel buio. Se volete davvero impegnarvi in questo tipo di attività non dovete preoccuparvi: se avete le possibilità di tentare, fatelo sconfiggendo le paure. Il successo che potrebbe derivarne potrebbe stimolarvi anche a rendere maggiormente nella vostra prima attività. Quali sono dunque i segreti per avviare una seconda attività di successo? C’è addirittura chi, come Kimberly Palmer nel suo libro “The Economy for you: discover your inner entrepreneur and recession- proff your life” ha deciso di teorizzarli. Ecco alcune indicazioni basate su questi consigli.

fare-carriera-consigliSiate lungimiranti sui costi e non abbiate paura di osare

Partiamo dal presupposto che quella a cui state lavorando non sarà la vostra prima attività e che quindi non necessità di uno sforzo economico importante, almeno nei primi mesi o anni in cui la avvierete. Ricordate di essere abbastanza lungimiranti nelle scelte economiche da fare e che in un secondo momento si potrà sempre aumentare l’investimento e aggiustare il tiro verso l’alto. Cercate di contenere i costi e di utilizzare strumenti che possano darvi risultati importanti senza un esborso economico elevato. Esistono numerosi modi per poter promuovere ad esempio la vostra attività che non comportino campagne di marketing esose. Fate un passo alla volta e verrete ripagati. L’importante è comunque non aver paura mai di osare: se vi farete vincere dal timore dell’insuccesso, finirete per non lanciarvi mai in questo tipo di esperienza professionale. Guardate al futuro con fiducia, utilizzate la vostra esperienza lavorativa e avviate la vostra seconda attività con spirito d’iniziativa e senso pratico, senza farvi condizionare dal terrore di dover chiudere ancor prima di aver aperto.

Organizza bene il tuo tempo e aspettati sempre alti e bassi

Chi ha una seconda attività deve essere maestro nella gestione del proprio tempo. Ricordiamoci che non si tratta del nostro primo lavoro ma che comunque necessita di una cura e di essere seguito. Cerchiamo di organizzare al meglio le nostre giornate e di dedicare il tempo giusto. Infine, non abbattiamoci mai alla prima difficoltà: come ogni cosa, è normale che si possano vivere degli alti e bassi ma questo non significa che la strada percorsa sia quella sbagliata. Abbiate pazienza e perseverate senza spaventarvi di fronte agli imprevisti.
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Cercare lavoro, usare il networking come strumento per trovare occupazione https://www.business.it/cercare-lavoro-usare-networking-strumento-trovare-occupazione/ Tue, 17 Apr 2018 08:00:19 +0000 https://www.business.it/?p=23037 Siete alla ricerca di lavoro ma volete trovare un metodo nuovo per far sì che i vostri tentativi vadano a buon fine? Siete stufi di cercare sui siti più disparati e di inviare applications che non ottengono alcuna risposta? Forse è arrivato il momento di cambiare metodo e di dare una svolta alla vostra ricerca… Leggi tutto »Cercare lavoro, usare il networking come strumento per trovare occupazione

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Siete alla ricerca di lavoro ma volete trovare un metodo nuovo per far sì che i vostri tentativi vadano a buon fine? Siete stufi di cercare sui siti più disparati e di inviare applications che non ottengono alcuna risposta? Forse è arrivato il momento di cambiare metodo e di dare una svolta alla vostra ricerca di una nuova occupazione. Se siete alle prime armi, oppure avete semplicemente deciso che è il momento giusto di fare una nuova esperienza professionale non dovete disperare se all’inizio faticate e arrancate nella vostra ricerca. Il mercato del lavoro di oggi è molto più complicato di quando l’avete affrontato l’ultima volta e per questo bisogna anche modificare il tiro e magari cercare di sfruttare nuovi strumenti che possano aiutarvi. La pura ricerca e invio di curriculum potrebbe non essere più abbastanza e per questo quello che proponiamo è di sfruttare le conoscenze fatte: usare quindi il networking come strumento per trovare occupazione. Questo può valere sia per coloro che sono alle prime armi sia per coloro che già sono rodati nel mondo del lavoro. Per i primi sarà più difficile ma sicuramente più stimolante, per i secondi si tratterà di far valere al meglio le conoscenze fatte durante gli anni di esperienza professionale. Come fare dunque a cercare lavoro attraverso il networking? Ecco alcuni consigli pratici che potrebbero esservi molto utili.

cercare-lavoro-onlineCercare contatti in comune per ottenere un colloquio

Non è detto che per ottenere un colloquio si debba per forza passare dai canali tradizionali. A questo proposito, avere contatti all’interno dell’azienda per la quale si vuole fare domanda potrebbe essere un metodo molto più efficace e rapido per ottenere un primo abboccamento. Una ricerca tra i propri contatti è sempre il primo step da fare ma di certo non è l’unico. Non è detto infatti che tra i nostri contatti ci sia la persona che stiamo cercando ma è a questo punto che il sistema di networking entra in gioco: tra chi conosciamo potrebbe esserci qualcuno che invece ha contatti con quella figura professionale che stiamo cercando. Secondo le statistiche infatti, più del 40% delle assunzioni viene da referrals mentre solo un 21% proviene dalle occasioni ottenute ricercando tra gli annunci di lavoro. Un altro metodo può essere quello di individuare all’interno dell’azienda dei potenziali influencer e cercare di ottenere un primo contatto con loro. Ad aiutarci in questa fase arriva il social network professionale per eccellenza: da qui dobbiamo far partire la nostra ricerca per cercare di individuare chi all’interno dell’azienda può essere un contatto utile per avere un primo colloquio.

Assicuratevi che il posto sia disponibile e fate ricerche approfondite

Una volta individuata una figura influente e di riferimento, prima di avviare i contatti assicuratevi che la posizione che state cercando sia disponibile in azienda o che comunque non sia ancora presente. A quel punto, cominciate una ricerca più approfondita e individuate punti in comune con l’interlocutore ma anche elementi della sua vita professionale sui quali far leva per destare interesse. Una volta pronti, sarà il momento di inviare la vostra mail e attendere per un eventuale incontro: cercate di essere accattivanti e di spiegare al meglio le vostre ragioni. Una volta ottenuto un primo incontro, siate abili a “vendere” voi stessi e le vostre skills.
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Cercare Lavoro, migliori siti e metodi per trovare occupazione online https://www.business.it/cercare-lavoro-migliori-siti-metodi-trovare-occupazione-online/ Mon, 16 Apr 2018 07:30:08 +0000 https://www.business.it/?p=23014 Cercare lavoro è una delle azioni più frequenti al giorno d’oggi specialmente tra i giovani. Con la digital transformation questo processo è diventato di certo più immediato ma non per questo più semplice da portare a termine. Con lo sviluppo dei motori di ricerca online poi, sono proliferati i siti per cercare un’occupazione sul web… Leggi tutto »Cercare Lavoro, migliori siti e metodi per trovare occupazione online

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Cercare lavoro è una delle azioni più frequenti al giorno d’oggi specialmente tra i giovani. Con la digital transformation questo processo è diventato di certo più immediato ma non per questo più semplice da portare a termine. Con lo sviluppo dei motori di ricerca online poi, sono proliferati i siti per cercare un’occupazione sul web ma più metodi non significa per forza una maggiore facilità nel poter trovare uno sbocco occupazionale alla fine della propria ricerca. Cercare lavoro online rimane sempre molto complicato e per questo bisogna essere molto abili a creare un curriculum e una lettera di presentazione accattivanti ed efficaci affinché i recruiters e i responsabili delle risorse umane notino il nostro profilo nella mole di candidature che arrivano sulle loro scrivanie o direttamente nella loro casella mail. Bisogna cercare dunque di creare un curriculum che non abbia contenuti superflui e che possa far ricadere lo sguardo del selezionatore perché rappresenta qualcosa di diverso: questo non vuol dire che debba essere un qualcosa di fuori dagli schemi ma che debba essere chiaro e ben strutturato, senza fronzoli ed elementi superflui o fuorvianti. Una volta creato il resumé perfetto però, è tempo di fare il passo più difficile: scegliere come inviarlo. Di siti e di metodi ne esistono tanti, andiamo a vedere nel dettaglio quali potrebbero essere i più efficaci ed immediati.

mantenere-posto-lavoroI migliori siti per trovare lavoro online

Negli ultimi anni c’è stato un proliferare dei motori di ricerca per trovare lavoro. I siti sono tanti e diversi tra loro anche se il principio rimane sempre simile per tutti. Bisogna creare un proprio profilo personale, all’interno del quale, oltre alle informazioni di base, vanno inserite tutte le esperienze lavorative e sopratutto la formazione. A quel punto, dopo alcune domande aggiuntive, avremo il nostro profilo sul sito di ricerca lavoro. E’ possibilità poi allegare alla nostra pagina personale anche uno o più curriculum che verranno visualizzati dalle aziende ed eventualmente compariranno sui motori di ricerca, se autorizzati. E’ possibile poi allegare anche una lettera di presentazione, visto che sono molte e sempre più frequenti, le aziende che la richiedono al momento dell’invio della candidatura. Tra i siti per cercare lavoro online più popolari, possiamo elencare senza dubbio Monster.it che permette di trovare lavoro sia in Italia che all’estero; ci sono poi infojobs.com e Jobrapido. Per ultimo poi vogliamo segnalarvi Indeed.com. I siti di ricerca del lavoro sono sicuramente una risorsa utilissima ma al giorno d’oggi stanno diventando sempre più popolari anche i social network.

lavoro come influencer buzzooleI social network per trovare lavoro online

I social network stanno diventato una risorsa molto importante per cercare lavoro online. Il primo social network dedicato al mondo del lavoro è LinkedIn, una piattaforma completamente specializzata nel networking professionale. Le aziende sviluppano le loro pagine e postano offerte di lavoro alle quali è possibile avere accesso in modo diretto candidandosi con il proprio profilo oppure venendo reindirizzati al sito aziendale. Infine nei prossimi mesi anche Facebook avrà la propria piattaforma in cui ricercare lavoro, vale a dire Facebook Jobs che all’estero già funziona regolarmente.
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Crescita professionale, come migliorare e allenare la memoria di lavoro https://www.business.it/crescita-professionale-migliorare-allenare-la-memoria-lavoro/ Sun, 15 Apr 2018 19:39:45 +0000 https://www.business.it/?p=22986 Quando lavoriamo, qualsiasi sia la nostra occupazione, la memoria è un elemento molto utile in ogni fase quotidiana. Ricorda le attività da fare, organizzare le proprie mansioni in base ad uno schema mentale sono fasi fondamentali. La memoria di lavoro non può mancare a nessuno, specialmente a chi ha in mente una carriera brillante in… Leggi tutto »Crescita professionale, come migliorare e allenare la memoria di lavoro

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Quando lavoriamo, qualsiasi sia la nostra occupazione, la memoria è un elemento molto utile in ogni fase quotidiana. Ricorda le attività da fare, organizzare le proprie mansioni in base ad uno schema mentale sono fasi fondamentali. La memoria di lavoro non può mancare a nessuno, specialmente a chi ha in mente una carriera brillante in cui prevede di occupare posizioni di prestigio. Se si vuole scalare la piramide professionale non si possono commettere errori e non ricordare le cose in ambito professionale potrebbe compromettere la vostra carriera. Fondamentale quindi è avere una memoria di lavoro solida, sui cui poter contare in ogni momento e che vi permetta di avere sempre ben chiare le priorità. La memoria di lavoro tuttavia può essere minata da alcune condizioni che possono andare ad inficiare in modo negativo sul “sistema memoria”. Se non siete smemorati cronici ma state vivendo un periodo in cui dimenticate spesso le cose da fare e le priorità che avete ordinato sopra alla vostra scrivania, ci sono alcune cose di cui dovete tenere conto e che potete migliorare nella vostra vita professionale affinché la vostra memoria di lavoro torni ad essere efficiente a tutti gli effetti. Ecco alcuni consigli per migliorare la vostra memoria di lavoro.

costruire-resilienza-lavoroRidurre lo stress e le distrazioni esterne

La memoria di lavoro può essere influenzata da diversi elementi ma tra i tanti, uno dei più importanti è senza dubbio lo stress. Un lavoratore stressato è un lavoratore che fatica ad esprimere al meglio le proprie capacità e finisce per fornire prestazioni professionali al di sotto dei propri standard. Anche la memoria di lavoro può essere influenzata in modo negativo in certi momenti della nostra carriera quando lo stress è maggiore: cerchiamo di capire le fonti di questo elemento di disturbo ed eliminiamole. Allo stesso modo, anche le distrazioni esterne in azienda possono essere motivo alla base di un indebolimento della memoria di lavoro: se state svolgendo un compito cercare di non farvi influenzare da quello che accade attorno a voi oppure da situazioni che non sono del tutto relative all’ambito lavorativo. Sgombrate la mente, cercate di ordinare tutti gli elementi e fate chiarezza: la vostra memoria di lavoro reagirà ordinando le cose più importanti e non avrete problemi a ricordare tutto quello che dovete fare. Dovete sempre cercare di mantenere al di fuori dell’ambito lavorativo qualsiasi elemento di disturbo e in questo modo non avrete problemi a ricordare nulla.

allenare-concentrazione-lavoroNon esistono impegni di lavoro impossibili

Un altro elemento di disturbo per la vostra memoria di lavoro può essere un impegno di lavoro più difficile del solito. Il fatto di dover impegnare maggiormente le vostre capacità per portare a termine questo compito porterà la vostra mente a dare minore importanza alla memoria di lavoro e in particolare a quella a breve termine che potrebbe essere così minata. In questo caso però molto dipende dalle caratteristiche personali: c’è chi ha una memoria a breve termine più resistente e chi invece, sotto pressione, tende a dimenticare tutto più velocemente.
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Fundraiser, cos’è e cosa fanno i professionisti del non profit https://www.business.it/fundraiser-cose-cosa-fanno-investitori-non-profit/ Thu, 12 Apr 2018 10:48:23 +0000 https://www.business.it/?p=22812 La definizione esatta di Fundraiser è la seguente: chi opera all’interno di organizzazioni umanitarie, impegnandosi nella raccolta di fondi ed iscrizioni. Ma spesso le definizioni sono limitate: essere o diventare un fundraiser vuole dire molto di più. In primo luogo si tratta di una categoria di professionisti che sta riscuotendo molto successo ed è sempre… Leggi tutto »Fundraiser, cos’è e cosa fanno i professionisti del non profit

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La definizione esatta di Fundraiser è la seguente: chi opera all’interno di organizzazioni umanitarie, impegnandosi nella raccolta di fondi ed iscrizioni. Ma spesso le definizioni sono limitate: essere o diventare un fundraiser vuole dire molto di più. In primo luogo si tratta di una categoria di professionisti che sta riscuotendo molto successo ed è sempre più richiesta, sia in Italia che all’estero.

Per questo molti atenei propongono corsi specifici, volti ad offrire quella formazione necessaria che crea figure sempre più preparate nel settore, capaci di andare incontro all’attività lavorativa in maniera competente e motivata.

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Un settore in crescita

Il fundraising è poi in grado di ottenere ricavi significativi, generando negli ultimi anni circa il 4,3% % del Pil. In Italia il settore è in crescita: si registrano oltre 500 mila addetti applicati nelle 300mila associazioni esistenti.

I campi di competenza variano dalle istituzioni che operano per la tutela dell’ambiente, a quelle che si occupano dell’ambito sanitario, umanitario fino a quelle organizzazioni a sfondo culturale. La maggior parte hanno infatti la dicitura non profit, proprio a sottolineare che i guadagni non sono a scopo di lucro, ma servono per essere reinvestiti nell’associazione e garantire la tutela e il mantenimento della causa.

Digital-fundIl fundraising e la filantropia

Spesso il concetto di fundraising viene accostato a quello di Filantropia: è giusto equiparare le due cose, ma non è detto che siano sempre complementari.

Nel Fundraiser la volontà di aiutare e insita nel concetto di arricchimento. I grandi filantropi sono di solito grandi imprenditori, i quali desiderano restituire alla società una parte della loro fortuna in denaro. In Italia questo concetto sta lentamente prendendo piede, grazie al successo e allo sviluppo di Onlus e associazioni benefiche. 

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Come si diventa fundraiser

I corsi di formazione in fundraising come il Master dell’Università di Bologna e Forlì in Master in Fundraising sono sempre più seguiti. “I giovani che si iscrivono sono persone motivate. Spesso lavorano già, e vogliono passare al no profit. La percentuale di placement è molto alta: abbiamo un career service che aiuta i diplomati a preparare un colloquio, attiva contatti, aiuta a trovare uno stage. Riceviamo tre offerte di lavoro alla settimana”, afferma Valerio Meandri, Direttore del Master bolognese e fondatore del Festival del Fundraising: a breve l’edizione 2018, dal 16 al 18 maggio. L’evento costituirà un momento formativo, dove lo scambio di esperienze da parte di relatori nazionali ed internazionali strano utili per acquisire nuove conoscenze da sfruttare in ambito professionale.

Come realizzare un crowdfundingLe opinioni degli esperti di settore

Prima di una presa di coscienza del business generato dal settore e delle opportunità offerte, la raccolta fondi, in particolare per le istituzioni e associazioni senza scopo di lucro, era destinata al solo personale volontario. Mancava dunque una base preparata, efficiente e professionale. Il Fundraising ha enormi potenzialità, infatti secondo Lara Visini, amministratrice delegata di IDMC/Innovairr, quando si parte con il fundraising: “si fa anche comunicazione. Non ha senso raccontare il proprio lavoro e obiettivi come organizzazione, senza dire a chi ascolta cosa può fare, in concreto, con una donazione”. Lo scopo risulta dunque fondamentale, quindi è necessario prendere precauzione e utilizzare una campagna che utilizzi i migliori mezzi di comunicazione diretta, sfruttando l’innovazione digitale: dai social, alla tv, passando per YouTube e modalità di promozione attraverso i siti: tutto deve concorrere alla strategia migliore per portare a termine il progetto del fundraiser. C’è infatti chi è specializzato con le fondazioni e preferisce tenere un rapporto preferenziale con le aziende, oppure coloro che si dedicano alle comunità locali e puntano sul crowdfunding. Oggi non possiamo più contare solo sullo Stato come finanziatore esclusivo, ma bisogna aprire le porte a soluzioni non ancora del tutto sfruttate.

Quali sono le qualità richieste per la professione? Risponde Visini: “Predisposizione al sociale, sensibilità, apertura al lato umano. Anche un’esperienza nel volontariato, per conoscere un’organizzazione e sapersi rapportare, entrando in sintonia con le persone”.

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Cercare lavoro, la cover letter perfetta: 5 regole per scriverla https://www.business.it/cercare-lavoro-la-cover-letter-perfetta-5-regole-scriverla/ Thu, 12 Apr 2018 10:00:58 +0000 https://www.business.it/?p=22770 La lettera di presentazione o “cover letter” ricopre un’importanza strategica nel processo di ricerca del lavoro. In poche righe infatti si racconta tutta la propria carriera pregressa e si da ai recruiter e ai responsabili delle risorse umane un ritratto di voi che andrà ad influenzare l’eventuale selezione per un colloquio. Non si tratta dunque… Leggi tutto »Cercare lavoro, la cover letter perfetta: 5 regole per scriverla

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La lettera di presentazione o “cover letter” ricopre un’importanza strategica nel processo di ricerca del lavoro. In poche righe infatti si racconta tutta la propria carriera pregressa e si da ai recruiter e ai responsabili delle risorse umane un ritratto di voi che andrà ad influenzare l’eventuale selezione per un colloquio. Non si tratta dunque di un mero elemento di corredo al curriculum vitae come molti pensano ma bensì di uno scritto quasi più importante, che introduce il resumé e che se ben scritta può aprirvi già alcune porte. Nella cover letter non finisce un semplice elenco di elementi, tra formazione ed esperienze lavorative ma un ritratto della nostra persona, delle nostre attitudini e di ciò che possiamo offrire eventualmente all’azienda per la quale stiamo presentando domanda di assunzione. Scrivere bene una lettera di presentazione significa fare un passo importante verso la possibilità di trovare lavoro, oltre ad una crescita professionale in termini di presentabilità. Esiste dunque una cover letter perfetta? Nulla è perfetto ma sicuramente si possono scrivere lettere di presentazione che riassumano al meglio quelle caratteristiche che i recruiter ricercano. Abbiamo riportato qui di seguito alcune regole fondamentali per scrivere una buona cover letter, 5 regole per cercare di rendere la vostra lettera di presentazione il più perfetta possibile.

costruire-resilienza-lavoroIndica le tue competenze in base al lavoro per cui stai scrivendo

La cover letter deve essere un’occasione per mettere sul piatto le nostre competenze. E’ superfluo riportare caratteristiche che non rientrano nella job description dell’occupazione per la quale stiamo scrivendo. Rimaniamo focalizzati e cerchiamo di spiegare come e perché potremmo fare la differenza per quell’azienda grazie alle nostre competenze.

Personalizza la cover letter

Una lettera di presentazione troppo formale e “fredda” potrebbe non attrarre l’attenzione di un responsabile delle risorse umane, che non la noterebbe nella mole di applications che ogni giorno deve analizzare. Rendete la vostra cover letter personalizzata, magari ricercando il nome di chi dovrebbe scegliere la vostra figura per un colloquio in azienda.

cercare-lavoro-onlineOrganizza bene i contenuti

Cercate di crearvi uno schema prima di cominciare a scrivere, una struttura ben precisa: utilizzate una suddivisione in paragrafi lineare, che faciliti la lettura e che non appesantisca la vista di chi dovrà analizzare la lettera. Scrivete con un font leggibile e organizzate i contenuti in modo logico. Componete frasi brevi e usa verbi in forma attiva per non appesantire il tono generale. Ricordatevi poi di inserire i vostri contatti alla fine.

Evita refusi

Rileggete sempre più volte la cover letter prima di inviarla. Fate in modo che non ci sia alcun tipo di refuso: gli errori non sono di certo un buon modo per presentarvi e la loro presenza potrebbe compromettere fin da subito le vostre possibilità di essere ricontattati dall’azienda.

Studia bene come concludere

Una buona conclusione per la vostra lettera di presentazione potrebbe essere la chiave di volta per essere ricontattati. Al di là delle frasi di cortesia, in chiusura cercate di esprimere le motivazioni per le quali avete deciso di scrivere a quell’azienda, mettendo in campo anche una fase motiva.

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Crescita professionale, allenare la concentrazione mentale per lavorare meglio https://www.business.it/crescita-professionale-allenare-la-concentrazione-mentale-lavorare-meglio/ Wed, 11 Apr 2018 07:37:05 +0000 https://www.business.it/?p=22656 La concentrazione sul lavoro è fondamentale, qualsiasi ruolo si ricopra. Fare attenzione a ciò che si fa, anche se si tratta di operazioni di routine che conosciamo bene è sempre molto importante. Spesso però potrebbe capitarvi di essere meno concentrati di altri momenti oppure di attraversare delle fasi in cui l’attenzione è latente: fate attenzione,… Leggi tutto »Crescita professionale, allenare la concentrazione mentale per lavorare meglio

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La concentrazione sul lavoro è fondamentale, qualsiasi ruolo si ricopra. Fare attenzione a ciò che si fa, anche se si tratta di operazioni di routine che conosciamo bene è sempre molto importante. Spesso però potrebbe capitarvi di essere meno concentrati di altri momenti oppure di attraversare delle fasi in cui l’attenzione è latente: fate attenzione, in questi momenti è più facile commettere errori e alla lunga, se non cercherete di porre subito rimedio a questa situazione, finirete per entrare in un circolo vizioso che potrebbe anche minare la buona riuscita del vostro lavoro. Se la vostra mente vaga senza meta, lontano da ciò di cui si deve occupare in quel momento, è necessario porsi delle domande e provare a trovare delle soluzioni valide. Esistono alcuni esercizi che possono permettere a chiunque di allenare la concentrazione, semplici azioni che potete effettuare in qualsiasi momento e che vi aiuteranno ad essere focalizzati con attenzione sulle cose da fare. Ci sono molte teorie e molti esperti che suggeriscono metodi diversi per allenare la concentrazione, abbiamo deciso di darvi alcuni spunti basandoci su un’opera di Theron Q. Dumont che nel 1918 ha scritto “The power of concentration”. Questo filosofo del ‘900 ha raccolto nel suo libro alcune semplici azioni che possono sembrare banali ma che risultano molto efficaci.

Esercizi di concentrazione: ecco cosa fare per allenare l’attenzione

Esistono diversi esercizi per cercare di allenare la propria concentrazione. Tra i tanti, ad esempio, c’è quello che prevede di fissare le dita di una mano. Questo esercizio consiste nel sollevare prima un braccio e poi l’altro, alternativamente, in linea rispetto alla spalla e fissare le dita della mano tenendo il braccio ben disteso. Bisogna cominciare per gradi, prima per un minuto e poi aumentare il tempo fino a 5 minuti, in modo da riuscire a controllare perfettamente la stabilità del braccio. Un altro esercizio simile può essere quello che consiste nel fissare un bicchiere pieno d’acqua: riempiamo un bicchiere d’acqua e teniamolo in mano tendendo il braccio di fronte a noi, iniziamo a fissarlo prima per poco tempo e man mano aumentiamo i minuti in cui lo guardiamo intensamente. Ripetiamo l’esercizio prima con un braccio e poi con l’altro. Quest’ultimo, come l’esercizio precedente, ha lo scopo di ottenere il controllo del movimento dei muscoli involontari. Per farlo, è necessario essere perfettamente concentrati e rilassati.

colleghi-difficili-lavoroLa ripetizione, elemento utile per allenare la concentrazione

La ripetizione dei gesti è molto più importante di quanto si possa pensare nell’allenamento della concentrazione. Un altro esercizio molto utile per stimolare l’attenzione è quello di aprire e chiudere le dita di una mano: stendiamo l’avanbraccio poggiandolo sulla scrivania, chiudiamo la mano a pugno con il pollice sopra le altre dita e iniziamo ad aprirla gradatamente, partendo proprio dal pollice. La ripetizione di questo gesto servirà ad allenare la vostra concentrazione. Infine, durante una pausa pranzo potreste effettuare anche un semplice esercizio che consta nel concentrarsi su un singolo odore: da fare all’aria aperta, mentre passeggiate, si svolge focalizzando la propria attenzione su un singolo odore, escludendo gli altri. Si tratta di un esercizio di massima concentrazione, molto utile per allenare la propria attenzione attraverso le proprie percezioni.
Leggi anche: Le 10 regole del galateo sul lavoro

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Crescita professionale, le 10 regole del galateo sul lavoro https://www.business.it/crescita-professionale-le-10-regole-galateo-sul-lavoro/ Tue, 10 Apr 2018 10:00:49 +0000 https://www.business.it/?p=22541 Il rispetto e le buone maniere sul lavoro sono una parte molto importante della vita quotidiana dietro una scrivania o comunque all’interno del mondo professionale. Rivolgersi ai colleghi, ai superiori o più semplicemente a chi ci sta intorno in un certo modo permette di creare rapporti che alla lunga possono inficiare in modo positivo sui… Leggi tutto »Crescita professionale, le 10 regole del galateo sul lavoro

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Il rispetto e le buone maniere sul lavoro sono una parte molto importante della vita quotidiana dietro una scrivania o comunque all’interno del mondo professionale. Rivolgersi ai colleghi, ai superiori o più semplicemente a chi ci sta intorno in un certo modo permette di creare rapporti che alla lunga possono inficiare in modo positivo sui risultati e sulla qualità del nostro lavoro e di quello degli altri. Il galateo aziendale, se così lo possiamo definire, non è un insieme di regola scritte nella pietra anche se si tratta di indicazioni molto importanti che possono sempre ritornare utili nel corso della nostra carriera. Nel mondo del lavoro nulla deve essere lasciato al caso e anche un piccolo dettaglio può essere notato e interpretato in un certo modo. Per questo, un buon comportamento in azienda, con i colleghi, con i superiori e con i collaboratori può essere un valore aggiunto. Ma quali sono le regole del galateo aziendale da seguire sul lavoro? Nel libro “The Essentials of Business Etiquette”, Barbara Pachter ci da un quadro su quelli che dovrebbero essere gli atteggiamenti da tenere. Abbiamo selezionato 10 regole che riteniamo più importanti, eccole.

Ricerca del lavoro: sviluppare una strategia di marketing personaleDare sempre la mano per primo se si ospita o si è la persona più alta in grado

E’ buona norma essere il primo a dare la mano quando qualcuno entra nel nostro ufficio. Allo stesso modo, se siete la figura professionale più alta in grado dovete sempre porgere per primo il saluto per non creare imbarazzo.

Presentarsi sempre con il nome completo

La prassi vuole che ci si presenti con il nome completo. E’ certamente poco professionale dire soltanto “Mario” piuttosto che “Carlo”: indicate sempre il nome completo al momento della presentazione.

Alzarsi quando ci si presenta con qualcuno

Quando qualcuno che non conoscete entra nel vostro ufficio oppure all’interno della sala riunioni cercate sempre di alzarvi in piedi per presentarvi: questo serve a “stabilire la vostra presenza.”

Ringraziare solo una o due volte durante una conversazione

L’eccessivo uso dei ringraziamenti all’interno di una conversazione finiscono per far perdere di significato questa parola, indebolendola e indebolendo anche la nostra figura agli occhi di chi ci sta di fronte.

lavoro-buon-dipendenteVestirsi in modo adeguato

Avere un abbigliamento consono sul luogo di lavoro è fondamentale. Cercate sempre di indossare capi adeguati alla situazione.

Salutare sempre le persone sul lavoro

L’educazione è sempre molto apprezzata e in fin dei conti un saluto non costa nulla. “Salve” o “Buongiorno” sono formule di cortesia che possono ritornarci utili anche con chi non conosciamo se un giorno questa persona siederà al nostro fianco in una riunione.

Essere puntuali

Cercate di non arrivare mai in ritardo, né ad un appuntamento e men che meno in ufficio. La puntualità è indice di professionalità.

Mettere via il telefonino

Se state discutendo con qualcuno o avete un meeting, cercate di non tenere il cellulare sempre sotto gli occhi. Chi vi sta di fronte avrà l’impressione che non lo stiate ascoltando.

Usare un linguaggio professionale nelle mail

Mantenete un tono professionale anche nelle mail. I saluti e la forma anche nei messaggi interni devono cercare sempre di calcare l’ambito nel quale ci si trova.
Leggi anche: Cercare lavoro, cosa eliminare dal curriculum vitae

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Cercare lavoro, cosa eliminare dal curriculum vitae https://www.business.it/cercare-lavoro-cosa-eliminare-curriculum-vitae/ Mon, 09 Apr 2018 07:30:10 +0000 https://www.business.it/?p=22395 Il curriculum vitae è il primo elemento che ci consente di presentarci alle aziende. Sicuramente ognuno di noi ne ha inviato almeno uno una volta nella vita e sopratutto ci ha dedicato molto tempo per cercare di assemblare un resumé efficace e accattivante che permettesse ai responsabili delle risorse umane o ai manager di notare… Leggi tutto »Cercare lavoro, cosa eliminare dal curriculum vitae

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Il curriculum vitae è il primo elemento che ci consente di presentarci alle aziende. Sicuramente ognuno di noi ne ha inviato almeno uno una volta nella vita e sopratutto ci ha dedicato molto tempo per cercare di assemblare un resumé efficace e accattivante che permettesse ai responsabili delle risorse umane o ai manager di notare la nostra figura e farla accedere alla prima selezione o alle selezioni successive. Il curriculum vitae perfetto probabilmente non esiste ma questo non vuol dire che non debba essere fatto con criterio e con grande attenzione, mettendo in evidenza gli aspetti più importanti e lasciando da parte le cose superflue. E’ fondamentale infatti considerare che in genere chi deve analizzare un CV non gli dedica più di 6 secondi, un tempo infinitesimale che tuttavia può diventare fondamentale per trovare un lavoro: come fare dunque far sì che il vostro resumé sia notato per primo o che comunque passi la soglia dei 6 secondi? Al di là delle cose che scriverete, è di grande importanza anche quello che ometterete. Ci sono infatti molti aspetti che vanno eliminati dal proprio curriculum vitae. Andiamo ora a vedere nel dettaglio quali sono le cose che assolutamente non bisogna inserire se volete avere qualche possibilità di trovare l’occupazione dei vostri sogni.

Esperienze di lavoro irrilevanti e dettagli personali

Chi scrive un curriculum di solito tende ad infarcirlo di tutte le cose che si sono fatte durante una seppur breve carriera professionale. A volte però, è bene omettere alcuni dettagli di lavoro che possono risultare davvero irrilevanti: se avete lavorato come cameriere nel ristorante del vostro paese natale, probabile che questo c’entri davvero poco o nulla con la posizione per la quale state presentando il curriculum. Cercate sempre di rendervi conto della realtà e lasciate nel vostro resumé solo quelle esperienze secondarie che possono essere utili in quanto vi hanno permesso di sviluppare alcune skills che risultano essere strategiche anche per questo lavoro. Non eccedete poi con i dettagli personali: basta un solo numero di telefono, non è necessario inserirne diversi; dovrete essere facilmente reperibili e inserire più numero potrebbe confondere chi vi deve contattare. Non date poi riferimenti troppo personali, come il vostro stato civile o le preferenze religiose. Potete omettere poi anche l’indirizzo postale, a cui nessuno fa più riferimento e che può risultare un problema per la sicurezza. Infine, niente hobby: quasi a nessuno importa se vi piace leggere o se vi piace viaggiare, a meno che non si tratti di passatempi che possono essere collegati in qualche modo con il lavoro per il quale vi state proponendo.

career curriculumNiente bugie nel vostro curriculum

Evitate bugie sfacciate nel vostro curriculum. Ormai non serve più ed è facile accorgersi nel momento in cui si va all’analisi dei curricula. Fate buona impressione con quello che avete fatto fino ad ora, senza inventarvi strane cose. Ultimo appunto: evitate di riportare sul vostro curriculum una mail che potrebbe risultare poco professionale: il vostro contatto ai tempi delle superiori non vi farà di certo fare bella figura. Siate professionali.
Leggi anche: I 10 Mba che fanno guadagnare di più

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Lavorare meglio, i segreti per avere la scrivania perfetta https://www.business.it/lavorare-meglio-segreti-la-scrivania-perfetta/ Mon, 09 Apr 2018 07:09:30 +0000 https://www.business.it/?p=22417 La postazione di lavoro è un elemento più importante di quanto possiate pensare e la sua organizzazione inficia in modo sostanziale sul vostro rendimento e sulla vostra produttività. Si tratta del luogo dove in media si passa la maggior parte della giornata lavorativa, a meno che la vostra occupazione non vi porti a fare trasferte… Leggi tutto »Lavorare meglio, i segreti per avere la scrivania perfetta

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La postazione di lavoro è un elemento più importante di quanto possiate pensare e la sua organizzazione inficia in modo sostanziale sul vostro rendimento e sulla vostra produttività. Si tratta del luogo dove in media si passa la maggior parte della giornata lavorativa, a meno che la vostra occupazione non vi porti a fare trasferte frequenti oppure a lavorare lontano dalla sede aziendale per lunghi periodi; in Italia ad esempio, secondo le statistiche dell’Ocse relative al 2016, si passano in media 33,17 ore a settimana alla propria scrivania. Una mole di tempo molto elevata: proprio per questo è necessario capire quanto la nostra scrivania sia determinante nel lavorare meglio. Ma quali sono i segreti per avere una scrivania perfetta? Esistono diversi elementi che possono aiutarvi a ritagliavi uno spazio importante e su misura, con caratteristiche che aiutino a trascorrere meglio e in modo produttivo la vostra giornata lavorativa. Di seguito vi daremo alcuni consigli per una scrivania perfetta che possa aiutarvi in modo sostanziale a lavorare meglio.

Un tocco personale e attenzione sempre alle emergenze

Partiamo dal presupposto che si tratta della vostra scrivania e che quindi un piccolo tocco personale non può guastare. Il fatto di avere un elemento familiare può favorire la serenità e quindi aiutare a lavorare meglio. Ricordatevi sempre di scegliere con cura però quello che volete porre sulla scrivania perché questo elemento potrebbe connotarvi con il vostro superiore o con personaggi esterni che vi fanno visita: evitate dunque foto in cui siete intenti a fare festa o a brindare magari durante un party in riva al mare. Prediligete invece le foto con la famiglia, il partner o anche foto con amici che vi ritraggano in atteggiamenti più consoni. Va bene personalizzare ma ricordatevi sempre dell’ambito nel quale vi trovate. Ricordatevi poi che alla vostra scrivania potreste necessitare sempre di qualcosa all’improvviso quindi è bene avere nel cassetto un piccolo kit di sopravvivenza, con elementi strettamente necessari: caricatore del telefono, auricolari magari per rispondere ad una chiamata in modo più pratico ma anche alcuni elementi utili all’igiene e alla cura personale. Uno spazzolino, il dentifricio, deodorante e magari anche un pettine. Attenzione poi ai malanni improvvisi: avere qualche medicina con sé non guasta mai. Infine, lasciate sempre un ombrello in ufficio in caso di pioggia improvvisa.

lavoro-colloqui-skypeL’ordine è essenziale per l’archiviazione dei documenti

Il caos non deve necessariamente regnare sovrano sulla vostra scrivania. Un desk ordinato vi aiuterà a ritrovare più facilmente i documenti e tutte le pratiche a cui state lavorando. Questo non vuol dire che dobbiate mantenere la scrivania sgombra da qualunque cosa: scegliete magari un punto di archiviazione in cui dividere i documenti in base a quello che state facendo. Ultimo elemento di cui vogliamo parlare è l’illuminazione: quando inizia a fare buio, una sola lampada sulla vostra scrivania non è una buona cosa per il vostro lavoro. Per evitare di sforzare la vista è necessaria una illuminazione diffusa. Allo stesso tempo, in caso di illuminazione naturale, evitavate di dare le spalle alla finestra per evitare fastidiosi riflessi sullo schermo.
Leggi anche: Usare il brain-storming per risolvere i problemi di lavoro

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Crescita professionale, essere leader: cosa c'è da sapere https://www.business.it/crescita-professionale-leader-cosa-ce-sapere/ Sun, 08 Apr 2018 16:42:57 +0000 https://www.business.it/?p=22420 La figura del leader sul lavoro è di primaria importanza e permette all’azienda di procedere spedita verso i propri obiettivi. Un buon leader sa fare da traino per il lavoro di un comparto o dell’intera società ed è in grado di affermarsi e di risolvere in modo pratico problematiche e altri tipi di situazioni che… Leggi tutto »Crescita professionale, essere leader: cosa c'è da sapere

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La figura del leader sul lavoro è di primaria importanza e permette all’azienda di procedere spedita verso i propri obiettivi. Un buon leader sa fare da traino per il lavoro di un comparto o dell’intera società ed è in grado di affermarsi e di risolvere in modo pratico problematiche e altri tipi di situazioni che si presentano quotidianamente. Bisogna ricordare però che un leader non è mai solo e con lui ci sono anche dipendenti e collaboratori che tutti i giorni lavorano a stretto contatto e che si trovano a dover affrontare situazioni simili, a seconda del grado e della posizione che occupano. E’ importante dunque che un buon leader conosca bene la situazione intorno a lui ed abbia alcune caratteristiche che lo portino ad essere apprezzato dai suoi colleghi: questo non vuol dire che debba essere adulato ma che ci sia quel rispetto professionale fondamentale durante il lavoro. Allo stesso modo, un buon leader per trainare un gruppo deve sviluppare alcuni elementi fondamentali. Non ci sono caratteristiche innate ma tutto si può sviluppare con il tempo. A questo proposito abbiamo raccolto qui di seguito alcuni elementi che un buon leader dovrebbe conoscere.

Leadership: 10 consigli per essere un leader vincenteAvere fiducia in voi stessi e nel team, creare obiettivi condivisi

La fiducia è uno degli elementi più importanti nel campo del business. Quando prendere una decisione dovete sempre essere convinti delle vostre scelte: se avete deciso di intraprendere una strada sulla base di motivazioni giuste, perseguitela e mostrate sempre fiducia nella vostra leadership. Allo stesso modo, è fondamentale mostrare fiducia nei confronti dei membri del vostro team che dovranno sentirsi apprezzati e valorizzati nel momento in cui effettueranno delle scelte: questo rapporto genererà sicuramente un lavoro aggiunto e costituirà per voi un ritorno importante che vi aiuterà ad essere riconosciuti in quanto figura guida. Ricordatevi sempre che gli obiettivi che volete e dovete perseguire sono di conseguenza anche gli obiettivi del vostro team e dei vostri collaboratori: cercate sempre di generare e di condividere questi obiettivi in modo da determinare il potenziale di chi vi sta intorno e di misurare il loro grado di attaccamento all’azienda e alla sua mission. Includere il team e i colleghi che lavorano a stretto contatto con voi, quando è possibile, nei processi decisionali li stimolerà e contribuirà a creare un senso di appartenenza e di comunità più forti nei confronti dell’azienda.

Comunicare sempre in modo trasparente, che tipo di leader volevi essere?

La comunicazione è sempre molto importante. Il tipo di approccio che sceglierete con i membri del vostro team e con i vostri colleghi potrebbe determinare il grado di fiducia e di collaborazione che questi vi restituiranno. Cercate sempre di comunicare in modo chiaro e trasparente e di lasciar trasparire in modo positivo ciò che vorreste trasmettere. infine, è bene sempre guardarsi indietro e fare delle valutazioni: quando avete iniziato questo tipo di cammino professionale, come avevate immaginato la vostra leadership? Quando siete in linea e quanto distanti? Cercate sempre di essere il leader che avreste voluto essere quando avete cominciato quel lavoro.
Leggi anche: Comunicare con i colleghi i modo efficace
 

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Crescita professionale, usare il brainstorming per risolvere i problemi di lavoro https://www.business.it/crescita-professionale-usare-brainstorming-risolvere-problemi-lavoro/ Wed, 04 Apr 2018 11:00:47 +0000 https://www.business.it/?p=22065 Per risolvere i problemi di lavoro esistono diverse metodologie. Tra le tante che si conoscono, una delle più utilizzate dalle aziende più smart è senza dubbio il brainstorming. Questa metodologia di approccio alle questioni lavorative, nonostante la sua semplicità, può permettere di arrivare là dove altre tecniche risultano inefficaci e permettere la soluzione di problemi… Leggi tutto »Crescita professionale, usare il brainstorming per risolvere i problemi di lavoro

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Per risolvere i problemi di lavoro esistono diverse metodologie. Tra le tante che si conoscono, una delle più utilizzate dalle aziende più smart è senza dubbio il brainstorming. Questa metodologia di approccio alle questioni lavorative, nonostante la sua semplicità, può permettere di arrivare là dove altre tecniche risultano inefficaci e permettere la soluzione di problemi che a volte possono risultare anche molto complessi. Utilizzare il brainstorming può essere una scelta vincente nel processo di soluzione delle problematiche in ufficio, sia per quanto riguarda la sua applicazione individuale che di quella di gruppo. Non è detto infatti che questa metodologia debba per forza venire utilizzata soltanto durante il lavoro in team ma anche quando vi trovate da soli davanti ad un problema potrebbe essere la tecnica giusta per arrivare a trovare soluzioni che normalmente non riuscireste ad individuare. Ma in cosa consiste davvero questa tecnica di problem solving? Letteralmente “brainstorming” o “brain storming” significa “assalto mentale” e può essere definita come una tecnica creativa per la risoluzione dei problemi. Si è sentito parlare di questa tecnica per la prima volta nel 1953 quando il pubblicitario Alex Osborn l’ha citata nella sua opera “L’immaginazione applicata”. Nel tempo si è creata una vera e propria letteratura attorno al brainstorming che oggigiorno è sempre più utilizzato per la sua caratteristica di informalità. Questo processo di problem solving, come dicevamo in precedenza, si può svolgere singolarmente o in gruppo: di seguito andremo ad analizzare entrambe le metodologie, individuando punti di forza e punti di debolezza.

mantenere-posto-lavoroIl brainstorming individuale

Paradossalmente, il brainstorming individuale è quasi sempre più efficace di quello di gruppo, nonostante nel lavoro in team si possano sviluppare un numero più grande di idee. La presenza di altri individui infatti può generare una sorta di competizione che va a minare la stabilità di questo lavoro, complicando il normale processo che dovrebbe portare al fluire delle idee. Da soli si può essere maggiormente liberi e creativi e per questo si può arrivare meglio ad elaborare certi concetti, magari senza restrizioni o censure. Da sottolineare però c’è un aspetto molto importante: solitamente il brainstorming individuale viene utilizzato per risolvere problemi abbastanza semplici, che non richiedono un ragionamento più elaborato oppure più semplicemente può essere utilizzato per raccogliere alcune idee che possano essere sottoposte e successivamente elaborate. Per fare brainstorming individuale basta trovarsi in un luogo in cui non ci siano interferenze esterne e in cui ci si possa concentrare facilmente per dare libero sfogo al flusso delle idee.

Il brainstorming di gruppo

Il gruppo ha di certo grande forza e un maggior impatto anche se è più difficile da controllare. Avere un team che fa brainstorming permette di elaborare meglio il problema e di mettere in campo esperienze e competenze diverse. L’interazione tra i diversi elementi del gruppo stimola gli altri a proporre le proprie idee e crea un rapporto di collaborazione di cui si può beneficiare anche in altri ambiti. Da considerare c’è tuttavia un aspetto negativo: il flusso di idee senza filtri può portare anche ad idee stravaganti: cerchiamo sempre di non criticare chi le propone per evitare scontri e fratture nel team.
Leggi anche: Come presentare un progetto ai tuoi capi o agli investitori

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Lavorare da casa, 4 occupazioni di successo da fare da remoto https://www.business.it/lavorare-casa-4-occupazioni-successo-remoto/ Wed, 04 Apr 2018 10:00:03 +0000 https://www.business.it/?p=22062 Svegliarsi la mattina, fare colazione, aprire il proprio computer ed essere catapultati in ufficio senza nemmeno doversi alzare dalla sedia. Un sogno di molte persone. Il lavoro da remoto è ambito da tanti, specialmente da coloro che per svariate ragioni non possono o non vogliono allontanarsi dalla propria abitazione: c’è chi ad esempio ha la… Leggi tutto »Lavorare da casa, 4 occupazioni di successo da fare da remoto

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Svegliarsi la mattina, fare colazione, aprire il proprio computer ed essere catapultati in ufficio senza nemmeno doversi alzare dalla sedia. Un sogno di molte persone. Il lavoro da remoto è ambito da tanti, specialmente da coloro che per svariate ragioni non possono o non vogliono allontanarsi dalla propria abitazione: c’è chi ad esempio ha la necessità di stare vicino alla famiglia o ai figli, oppure chi vorrebbe abbattere alcuni costi dettati dagli spostamenti perché abita lontano dal luogo di lavoro. Insomma, lavorare comodamente da casa è un traguardo ambito da tanti e nonostante la diffidenza iniziale, vi possiamo dimostrare che esistono diverse occupazioni che si possono fare da remoto e che ci possono portare ad avere un discreto successo. Da considerare poi anche il fatto che sempre più aziende decidono di affidare alcuni incarichi a collaboratori che siano disposti a lavorare da casa e questa potrebbe essere un’occasione per ritagliarsi un ruolo importante e alternativo. Lavorare da casa, benché lo sembri, non è poi così semplice e bisogna sempre ricordarsi del contesto in cui si opera: se state svolgendo un lavoro da dipendente, mostrate sempre i frutti di ciò che fate ed evitate di non lavorare per privilegiare altre attività, se invece svolgete un’attività autonoma, ricordatevi che per guadagnare dovrete essere abili a vendere il vostro prodotto e quindi dovrete essere concentrati e determinati a comunicarlo in modo efficace. Ma quali sono dunque i lavori da casa che ci possono dare maggiore soddisfazione in termini di successo professionale? Ecco 4 esempi.

presentare-progetto-lavoroTraduttore freelance

Se avete svolto una specifica formazione in lingue, perché non sfruttare le vostre competenze per metterle a disposizione di altre aziende. Tante società che lavorano all’estero necessitano di tradurre documenti in lingue che magari non siano il canonico inglese o il francese. Si tratta di un ottimo lavoro da remoto e per facilitare nella vostra ricerca chi necessita di una traduzione, potreste iscrivervi ad alcuni portali di lavoro per offrire i vostri servizi.

Vendere i propri prodotti online

Se siete piccoli artigiani che non hanno un negozio in cui mettere in esposizione e vendere i propri prodotti, internet potrebbe essere il luogo ideale per mettere in vetrina le vostre produzioni. I costi di un negozio online sono decisamente inferiori a quelli di uno shop di quattro mura e vi permetterebbe di raggiungere un numero di clienti decisamente superiore. Ad aiutarvi poi possono esserci anche i siti della grande distribuzione online, come eBay, Amazon o Etsy dove previa registrazione potrete mettere in vendita i vostri prodotti in modo molto semplice.

Avere un blog

Negli ultimi anni i blog sono proliferati e con essi anche le tecniche per poter monetizzare. Per esempio, attraverso il programma Google Adsense potreste posizionare banner pubblicitari sul vostro portale. In alternativa potreste scegliere una strategia più diretta e contattare direttamente gli inserzionisti per vendere gli spazi.

Assistente virtuale

Avere un assistente in remoto che possa risolvere alcune problematiche è di vitale importanza. Non sottovalutate questa occupazione che si può rivelare veramente proficua sotto diversi punti di vista.
Leggi anche: Come gestire i colleghi difficili sul lavoro

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Crescita professionale, comunicare con i colleghi: 5 consigli per migliorare le proprie capacità https://www.business.it/crescita-professionale-comunicare-colleghi-5-consigli-migliorare-le-proprie-capacita/ Tue, 03 Apr 2018 16:00:05 +0000 https://www.business.it/?p=22015 La comunicazione è uno degli strumenti più importanti di cui disponiamo e saper dialogare bene ed trasmettere con efficacia un’idea, un concetto oppure un progetto sul lavoro è fondamentale. Saper parlare con i colleghi, con i clienti o con i nostri superiori ci permette di intrattenere relazioni professionali che possono essere un valore aggiunto per… Leggi tutto »Crescita professionale, comunicare con i colleghi: 5 consigli per migliorare le proprie capacità

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La comunicazione è uno degli strumenti più importanti di cui disponiamo e saper dialogare bene ed trasmettere con efficacia un’idea, un concetto oppure un progetto sul lavoro è fondamentale. Saper parlare con i colleghi, con i clienti o con i nostri superiori ci permette di intrattenere relazioni professionali che possono essere un valore aggiunto per la nostra crescita ma che sopratutto ci permettono di valorizzare quello che facciamo quotidianamente. In particolare, saper comunicare con i colleghi è un grande punto di forza per chiunque sia in grado di farlo in modo chiaro ed efficace. Una comunicazione corretta con chi ci sta intorno ci permette di lavorare bene e di far lavorare bene gli altri. Spiccate doti comunicative sono tra le skills più ricercate e in particolare coloro che vogliono emergere sul lavoro devono essere in grado di dimostrare di avere queste capacità nel proprio bagaglio di esperienza. C’è chi nasce con l’abilità di comunicare ma c’è anche chi è capace di acquisirla con l’esperienza e la pratica. Ad ogni modo non si finisce mai di imparare e migliorare e per cercare di accrescere le proprie capacità si possono osservare alcune indicazioni pratiche che potrebbero fare bene alla carriera. A questo scopo abbiamo deciso di raccogliere qui di seguito alcuni consigli pratici per aiutarvi a migliorare le vostre capacità nel comunicare con i colleghi.

produttività-lavoro-casaFare pratica costantemente

Come ogni cosa, anche la comunicazione necessita di pratica costante. Per migliorare è necessario mettersi continuamente alla prova e cercare di individuare quelli che sono i punti deboli, lavorando sodo. Provate e riprovate i vostri discorsi e le vostre presentazioni in modo da affinare le vostre capacità. A quel punto potrete dire di aver migliorato sensibilmente le vostre doti comunicative.

Guardare negli occhio i nostri interlocutori

Cercate sempre di mantenere un contatto visivo con chi vi ascolta e non interrompetelo mai, nemmeno se il vostro interlocutore decide di fare una domanda. Il legame che si crea quando si guarda qualcuno negli occhi è di grande importanza dal punto di vista comunicativo: in questo modo infatti si genere una sorta di interesse biunivoco, in cui chi ci sta di fronte è portato a mostrare lo stesso interesse che voi state dimostrando nei suoi confronti. Per agevolare il contatto visivo, un consiglio può essere quello di spostare il vostro sguardo da un occhio all’altro.

Ricerca del lavoro: sviluppare una strategia di marketing personaleUsare i gesti per enfatizzare un concetto

Il linguaggio non verbale è uno strumento molto importante. Non dovete abusarne ma l’utilizzo giusto può dare un effetto di grande rilievo: utilizzate il corpo e la mimica facciale per enfatizzare quei concetti che ritenete più importanti e che devono essere fatti passare.

Parlare in maniera chiara

Siate sempre consapevoli delle parole che state pronunciando. Siate chiari e concisi, non usate una terminologia di cui non conoscete il significato e non abusate dei tecnicismi: la terminologia tecnica è corretta ma non dovete dare l’impressione di voler gonfiare il vostro messaggio con paroloni.

Usare il giusto tono della voce

Ricordatevi che la voce ricopre un ruolo molto importante: usate sempre il tono giusto e cercate di differenziarlo a seconda dell’argomento e del concetto che volete trasmettere.
Leggi anche: Come conservare a lungo il posto di lavoro

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Crescita professionale, come conservare il posto di lavoro a lungo https://www.business.it/crescita-professionale-conservare-posto-lavoro-lungo/ Tue, 03 Apr 2018 07:20:30 +0000 https://www.business.it/?p=21956 Trovare un lavoro al giorno d’oggi è una cosa più complicata di quanto si possa pensare ma è altrettanto complicato trovare un’occupazione che ci piace e mantenerla a lungo senza venire trasferiti oppure, nella peggiore delle ipotesi, perdere il lavoro a causa di tagli al personale o per la nostra scarsa attitudine a quell’occupazione. Nel… Leggi tutto »Crescita professionale, come conservare il posto di lavoro a lungo

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Trovare un lavoro al giorno d’oggi è una cosa più complicata di quanto si possa pensare ma è altrettanto complicato trovare un’occupazione che ci piace e mantenerla a lungo senza venire trasferiti oppure, nella peggiore delle ipotesi, perdere il lavoro a causa di tagli al personale o per la nostra scarsa attitudine a quell’occupazione. Nel mondo del lavoro odierno sono sempre meno gli impiegati modello che dedicano la loro vita professionale ad una sola azienda, un po’ a causa di come si è evoluto il mondo del lavoro ma anche per la difficoltà ad ottenere un contratto a tempo indeterminato. Avere diverse esperienze sul proprio curriculum vitae è di certo una cosa positiva e un plus che può aiutarvi a trovare lavoro più facilmente ma ad un certo punto della propria carriera è bene fermarsi e cercare di tentare la scalata. Avere uno stipendio fisso e un posto di lavoro a lungo termine ci da sicurezze e ci permette di pianificare meglio anche la nostra vita al di fuori delle mura aziendali. Conservare a lungo un posto di lavoro non è mai facile ma di certo non è impossibile e proprio per questo abbiamo deciso di dedicare un po’ di spazio a questa tematica con un focus su quali sono gli atteggiamenti da mantenere per poter rimanere a lungo nella stessa azienda.

Mantenete buoni rapporti con tutti, collaborate e siate positivi

La buona convivenza con tutti sul luogo di lavoro è un primo step fondamentale per essere apprezzati e per non essere oggetto di valutazione. Al di là di fare bene il proprio lavoro ogni giorno, dovrete essere in grado di convivere in modo positivo con i vostri colleghi e con il vostro superiore. Per quanto riguarda i primi, fate attenzione ad ogni piccolo dettaglio ma non guardateli come nemici che potrebbero soffiarvi una promozione: la collaborazione è sempre molto importante e per questo dovrete cercare di instaurare un rapporto sano che vi permetta di raggiungere gli obiettivi comuni in modo rapido. Non ostacolate chi vi sta accanto e alla fine potreste ricevere lo stesso trattamento. Fondamentale poi è avere un buon rapporto con il vostro capo: questo non vuol dire essere per forza servizievoli e accondiscendenti in qualsiasi situazione ma cercare di avere una relazione positiva e propositiva. Il vostro superiore sarà la figura di riferimento che valuterà il vostro operato giorno dopo giorno e potrebbe essere proprio lui a dover prendere una decisione riguardo la vostra permanenza in azienda.

combattere-stanchezza-lavoroRispettate i clienti, siate puntuali e sempre ordinati sul lavoro

Un altro indice che farà di voi figure professionali di riferimento e imprescindibili per l’azienda sarà senza dubbio il vostro rapporto con i clienti: se sarete rispettosi e se avrete un buon rapporto con questi, il loro feedback positivo vi renderà risorse preziose di cui l’azienda non potrà fare a meno. Infine, ricordatevi sempre di alcune regole basilari: ordine, precisione e puntualità sul luogo di lavoro sono cose che paiono scontate ma che sono sempre notate e apprezzate molto. Curate questi aspetti con costanza e sarete sempre un passo avanti agli altri.
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Crescita professionale, come gestire i colleghi difficili: ecco alcuni consigli https://www.business.it/crescita-professionale-gestire-colleghi-difficili-consigli/ Tue, 03 Apr 2018 07:12:32 +0000 https://www.business.it/?p=21945 Nel lavoro di tutti i giorni oltre a dover fare i conti con le vostre mansioni e con il vostro capo, spesso ci si trova a dover gestire anche il rapporto con i propri colleghi che non sempre sono così come ce li eravamo immaginati. Spesso infatti si ha a che fare con persone che… Leggi tutto »Crescita professionale, come gestire i colleghi difficili: ecco alcuni consigli

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Nel lavoro di tutti i giorni oltre a dover fare i conti con le vostre mansioni e con il vostro capo, spesso ci si trova a dover gestire anche il rapporto con i propri colleghi che non sempre sono così come ce li eravamo immaginati. Spesso infatti si ha a che fare con persone che hanno un carattere completamente opposto al nostro o che comunque non affrontano l’attività lavorativa nello stesso modo e alla fine si finisce per scontrarsi ogni giorno per ogni piccolo particolare. La professionalità è tutto nel mondo del lavoro e per questo è necessario rimboccarsi le maniche e cercare di trovare una mediazione anche con i colleghi più difficili. La vostra attività quotidiana non può essere in nessun modo influenzata da ciò che vi accade intorno e dunque dovrete essere pronti a superare anche questo tipo di difficoltà affinché il vostro lavoro non venga intaccato in modo negativo dalle persone che vi gravitano attorno. Come fare dunque a superare situazioni e personaggi sgradevoli al lavoro? Esistono alcuni accorgimenti per affrontare al meglio anche i colleghi più difficili in modo da tenerli a bada e fargli capire che il loro atteggiamento è fuori luogo e non adatto a quel contesto. Ecco alcuni consigli utili per superare qualsiasi difficoltà in ufficio e qualsiasi conflitto con i vostri colleghi.

Non cadere mai nel tranello dello scontro

Gli scontri sul lavoro possono essere all’ordine del giorno. Una diversa opinione, un diverso punto di vista o un fraintendimento. In alcune occasioni però, ci sono anche dei colleghi che puntano sulla provocazione per mettervi in cattiva luce di fronte a qualcun altro o magari direttamente davanti al vostro capo. In queste situazioni dovete prestare molta attenzione e cercare di non mostrare il fianco a questi subdoli trucchetti: cercate sempre di rimanere calmi e di gestire la situazione in modo professionale senza alimentare inutili polemiche. Ci sono però anche momenti in cui è impossibile sfuggire allo scontro e per questo dovrete essere abili nel tirare fuori gli argomenti migliori e sopratutto nel farlo nel modo giusto, senza scadere in volgarità o espressioni offensive: cercate sempre di rimanere dal lato della ragione e a non cedere dalla vostra posizione, se questa è giusta e sorretta da elementi oggettivi. Alla fine, anche il collega più difficile dovrà piegarsi di fronte all’evidenza e in questo modo avrete risolto un conflitto senza ulteriore clamore.

carriera nel problem solvingNon fidatevi mai troppo degli altri

Se conoscete bene chi vi sta intorno in ufficio, avrete imparato anche a capire come lavorano e come affrontano le attività quotidiane. Fidarsi è bene e non fidarsi è meglio e al di là del rapporto lavorativo, non fate mai troppo affidamento su quei colleghi che ritenere più “difficili”. I colleghi disorganizzati ad esempio sono una categoria molto complicata con cui aver a che fare. Non facciamo ma troppo affidamento su di loro per portare a termine un compito ma preoccupiamoci sempre di aver fatto tutto quello che ci compete in modo che non ci si debba trovare ad essere rimproverati dal capo o dai nostri superiori.
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Crescita professionale, lavorare da casa in modo produttivo: ecco come https://www.business.it/crescita-professionale-lavorare-casa-modo-produttivo/ Mon, 02 Apr 2018 13:30:16 +0000 https://www.business.it/?p=21933 Lavorare da casa è diventata una prassi sempre più comune per molte aziende e per molti impiegati al giorno d’oggi: sempre più società decidono di investire su risorse che possano svolgere i loro compiti tra le mura domestiche con i risultati che, nonostante quello che si può pensare, danno ragione a chi ha deciso di… Leggi tutto »Crescita professionale, lavorare da casa in modo produttivo: ecco come

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Lavorare da casa è diventata una prassi sempre più comune per molte aziende e per molti impiegati al giorno d’oggi: sempre più società decidono di investire su risorse che possano svolgere i loro compiti tra le mura domestiche con i risultati che, nonostante quello che si può pensare, danno ragione a chi ha deciso di compiere queste scelte. Bisogna innanzitutto capire che il lavoro da casa non è poi così tanto differente da quello che si fa in ufficio se si pongono regole precise, senza dimenticare poi che gli obiettivi da raggiungere quotidianamente sono gli stessi quindi lasciarsi distrarre da quello che ci è familiare e che ci circonda è soltanto controproducente. Lavorare da casa in modo produttivo è possibile e sempre più persone fanno richiesta di poter lavorare da remoto, riducendo così gli spostamenti e ottimizzando i tempi di lavoro. Per lavorare da casa nel modo giusto è necessario organizzare al meglio il proprio spazio di lavoro e il proprio tempo e mettere alcuni paletti per quanto riguarda l’ottimizzazione e l’organizzazione della vostra giornata. Abbiamo cercato di delineare come il lavoro da casa sia possibile e altamente produttivo se fatto con criterio e ben organizzato: ecco alcuni consigli utili per svolgere le vostre mansioni da remoto in modo efficace.

lavoro-colloqui-skypeOrganizzare al meglio tempi e spazi di lavoro

Quando la vostra casa si trasforma nel vostro ufficio, anche ciò che rimane familiare non deve distrarvi in alcun modo dal perseguimento degli obiettivi lavorativi quotidiani. Ricordatevi che il lavoro da remoto non si differenzia in alcun modo da quello che dovreste svolgere nel vostro ufficio e per questo dovrete essere in grado di organizzare al meglio il vostro spazio di lavoro in modo da non essere distratti o intaccati in alcun modo da eventuali familiari o altre persone che sono all’interno della casa. Fondamentale poi è organizzare anche il tempo di lavoro. Anche se non siamo in ufficio e non abbiamo colleghi che ci interrompono o che magari ci invitano a prendere il caffè, ci sono altri momenti della giornata di lavoro che possono costituire una sorta di interruzione, come ad esempio rispondere alle mail o al cellulare: cerchiamo di stabilire un momento esatto per la risposte, in modo da poter tornare alle attività precedenti e non perdiamo troppo tempo. La giornata lavorativa ha comunque la stessa durata e iniziare a farsi interrompere dalle distrazioni non ci permetterà di essere produttivi come atteso.
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smart-working-tribekeI problemi di casa e le persone intorno a noi

Come detto in precedenza, non bisogna farsi distrarre da quello che accade intorno a noi nell’ambiente di casa. Se vediamo qualcosa di lasciato in sospeso o una faccenda che dobbiamo sbrigare di cui ci siamo dimenticati, ricordiamoci sempre di essere a lavoro e che normalmente non potremmo fare nulla di quello che ci capita davanti agli occhi. Non interrompiamo mai il lavoro per dare spazio alla casa altrimenti rischieremmo di compromettere la nostra produttività. E’ importante poi non farsi distrarre dalle altre persone, che si tratti di figli, consorte o coinquilini: cerchiamo di isolarci come se fossimo nel nostro ufficio.
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Lavoro, come presentare un progetto al tuo capo o agli investitori https://www.business.it/lavoro-come-presentare-un-progetto-al-capo-agli-investitori/ Mon, 02 Apr 2018 10:11:11 +0000 https://www.business.it/?p=21942 State lavorando su un progetto o l’avete già ultimato, pensate di aver avuto un’intuizione vincente o di avere un’idea innovativa che possa far svoltare il vostro settore o la vostra azienda e ora dovete presentare il tutto al vostro capo o agli investitori affinché decidano di approvare e finanziare. Proprio qui il vostro slancio di… Leggi tutto »Lavoro, come presentare un progetto al tuo capo o agli investitori

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State lavorando su un progetto o l’avete già ultimato, pensate di aver avuto un’intuizione vincente o di avere un’idea innovativa che possa far svoltare il vostro settore o la vostra azienda e ora dovete presentare il tutto al vostro capo o agli investitori affinché decidano di approvare e finanziare. Proprio qui il vostro slancio di entusiasmo si ferma, davanti alla paura di non riuscire ad essere sufficientemente bravi a presentare la vostra idea di fronte a chi dovrà prendere una decisione. E’ comprensibile capire come ci si sente in questi momenti: l’entusiasmo di aver terminato un progetto oppure di aver avuto un’intuizione finisce per cozzare con il timore che non veda mai la luce. Di fronte all’incerto, gli investitori e chi deve pensare al bilancio aziendale finiscono spesso per scegliere ciò che invece è già conosciuto e provato a sufficienza. Questo però non vi deve fermare in alcun modo perché se davvero il vostro progetto o la vostra idea sono validi, esistono alcuni metodi per essere più convincenti e per catturare l’attenzione di chi deve prendere decisioni importanti. Convincere investitori o il proprio capo non è mai facile ma non è impossibile e per questo abbiamo deciso di darvi alcuni consigli in merito, soffermandoci su quelle che sono le tecniche migliori per presentare la vostra idea o il vostro progetto.

combattere-stanchezza-lavoroEssere diretti ed emozionare chi ci ascolta

E’ inutile stare a girare attorno al punto centrale della vostra discussione, chi vi sta di fronte sa perché siete lì e non ha tempo da perdere quindi cercate di essere il più diretti possibile quando presentare la vostra idea o il vostro progetto. Non dilungatevi troppo su particolari di poca importanza ma enfatizzate invece su quelli più interessanti e che possano convincere a puntare su di voi e su quello che state proponendo. Ricordatevi che quando avete iniziato a lavorare su questo progetto e o avete elaborato questa idea, oltre al lavoro che c’è dietro, c’è stato sicuramente un mix di emozioni che vi ha dato quell’input fondamentale per andare avanti. Provate a trasmettere le stesse emozioni a chi vi sta di fronte: l’emozione è una sfaccettatura importante dell’animo umano e trasmetterle in sede di lavoro a volte può essere positivo in quanto indica il nostro grado di coinvolgimento e di attaccamento a quello che abbiamo fatto o stiamo facendo. Provate ad utilizzare questo elemento per fare breccia tra gli investitori e/o il vostro capo.

italiafintechPresentare sempre costi e benefici in modo chiaro

Il vostro progetto o la vostra idea potranno anche essere le migliori del mondo ma devono anche essere sostenibili economicamente. Chi deve finanziare o approvare un finanziamento per il vostro progetto deve sapere se questo può sopravvivere con le sue gambe. Non temete nel dare tutti i numeri che sono necessari per comprendere la portata del vostro progetto: se siete stati abili e attenti, i valori che emergeranno risulteranno veritieri e non spaventeranno né il vostro campo né gli investitori. Cercate di essere sempre chiari e precisi e non abbiate timore di un eventuale fallimento.

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Crescita professionale, come combattere la stanchezza al lavoro https://www.business.it/crescita-professionale-combattere-la-stanchezza-al-lavoro/ Mon, 02 Apr 2018 09:00:41 +0000 https://www.business.it/?p=21930 Quante volte vi è capitato di bloccarvi davanti allo schermo del vostro computer a causa della stanchezza accumulata durante la giornata oppure la sera prima? Può capitare a tutti di avere momenti in cui le energie vengono meno ma se questa situazione si verifica all’inizio della giornata lavorativa non è mai facile portare a termine… Leggi tutto »Crescita professionale, come combattere la stanchezza al lavoro

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Quante volte vi è capitato di bloccarvi davanti allo schermo del vostro computer a causa della stanchezza accumulata durante la giornata oppure la sera prima? Può capitare a tutti di avere momenti in cui le energie vengono meno ma se questa situazione si verifica all’inizio della giornata lavorativa non è mai facile portare a termine le ore di lavoro in modo adeguato. La stanchezza spesso può portare ad errori e a scelte sbagliate e per questo bisogna fare molta attenzione per evitare di fare sbagli che potrebbero incidere in modo importante sul nostro lavoro. Periodi di grande stress, un cambio di stagione o momenti di grandi carichi di lavoro possono essere alcuni dei fattori che incidono sulle prestazioni e sulle energie in ufficio. Non sempre è facile rimanere concentrati e attivi ma ci sono alcuni metodi per combattere la stanchezza che a volte ci colpisce e portare a termine la nostra giornata lavorativa con successo. Si tratta di piccoli accorgimenti o metodi d’azione che ci possono consentire di ottimizzare al meglio le poche energie che abbiamo, evitando di “collassare” davanti al monitor del nostro pc con uno sguardo perso nel vuoto, magari sognando un soffice cuscino. Abbiamo raccolto alcuni di questi consigli e ve li proponiamo qui di seguito.
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Eliminare le fonti di distrazione ed iniziare sempre dai compiti più difficili

Il mondo del lavoro non da molti margini per sfuggire alle proprie mansioni: che si tratti di lavori difficili o più semplici, tutti vanno portati a termine e per questo in certe situazioni, specialmente quando siete stanchi e affaticati, è meglio partire dai primi e portarli a termine con priorità. Se siete stanchi infatti, il vostro grado di attenzione non sarà dei migliori e cominciare dai più facili solo perché vi paiono più congeniali vi farà arrivare a quelli più difficili con un grado di energia ancora più basso. Vi sembrerà di dover scalare una montagna a mani nude e di certo non vi stimolerà a portarli a termine. Cercate poi non tenere vicino a voi fonti di distrazione, come ad esempio il cellulare: se siete stanchi sarà più facile che siate svogliati e che cerchiate di evadere e di non focalizzarvi sulle vostre mansioni lavorative così il telefonino e i social network potrebbero essere il primo rifugio. Tenete in tasca il vostro smartphone, concentratevi e raggiungete gli obiettivi quotidiani con qualche sforzo in più, senza distrarvi e allungare i tempi di lavoro.

Fare pause brevi ma frequenti e curate l’alimentazione

Secondo alcuni esperti, fare una pausa di 5 minuti ogni 50 di lavoro è una buona prassi che aumenta sensibilmente la produttività. Fare pause brevi ma frequenti vi permetterà di staccare un attimo dal lavoro, recuperare energie magari facendo due chiacchiere con un collega o prendendo un caffè e di tornare in ufficio con uno spirito nuovo e più propositivo. Anche l’alimentazione gioca un ruolo molto importante: ricordatevi di bere sempre molto durante la giornata visto che anche la disidratazione può essere causa di stanchezza. Attenzione poi ai pasti, evitate panini e sandwich e pranzate in modo leggero, magari con alimenti che contengono proteine complesse, carboidrati e verdura a foglia verde.
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Crescita professionale, come comportarsi con un capo difficile https://www.business.it/crescita-professionale-comportarsi-un-capo-difficile/ Mon, 02 Apr 2018 09:00:00 +0000 https://www.business.it/?p=21903 Sul posto di lavoro il rapporto con i nostri superiori e con il tanto famigerato capo a volte non è sempre rose e fiori. Esistono infatti figure professionali più importanti di noi che per un motivo o per l’altro sono difficili ma nonostante questo non possiamo fuggire dal confronto, specialmente se si tratta del nostro… Leggi tutto »Crescita professionale, come comportarsi con un capo difficile

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Sul posto di lavoro il rapporto con i nostri superiori e con il tanto famigerato capo a volte non è sempre rose e fiori. Esistono infatti figure professionali più importanti di noi che per un motivo o per l’altro sono difficili ma nonostante questo non possiamo fuggire dal confronto, specialmente se si tratta del nostro capo. Non è mai facile trovare il modo giusto per comportarsi con questo tipo di persone visto che in fin dei conti sono loro ad influenzare in modo importante il nostro destino all’interno dell’azienda. Una mossa sbagliata, una parola di troppo oppure un atteggiamento che va a cozzare con un capo difficile possono risultare fatali per la nostra carriera e magari anche per la nostra permanenza in quell’ambiente di lavoro. Nella vita avremo sempre a che fare con un superiore e quindi prima si capisce come agire in questi casi e prima si arriva all’eventuale soluzione del problema. Ne va della nostra carriera e del nostro benessere lavorativo. Ma come ci si comporta davvero con un capo difficile? Non è impossibile trattare con questo tipo di persone ed esistono alcuni accorgimenti che vi permetteranno di superare anche le situazioni più difficili. Ecco alcuni consigli su come agire quando ci troviamo di fronte un capo difficile.

VITA DA UFFICIO: Le 5 cose che vorresti dire al tuo capo (e non puoi!)Non siate emotivi e provate ad anticipare i problemi

Se avete a che fare con un capo difficile, è probabile che le discussioni siano frequenti e all’ordine del giorno. Se si tratta di momenti di confronto sull’attività lavorativa, cercate sempre di non essere emotivi, anche se dall’altra parte trovate un interlocutore che si lascia andare. Ricordate che alla fine lui è sempre il capo e voi dovete cercare di preservare la vostra posizione: non alzate la voce, non abbiate atteggiamenti ostili in modo che qualsiasi tipo di comportamento del genere non possa essere usato contro di voi. Se notate che l’ambiente e la discussione si sta scaldando, fate un respiro profondo e provate sempre a rimanere calmi. Nel caso in cui notiate che la situazione sta degenerando, provate a posporre la discussione in un secondo momento in cui gli animi si siano calmati. Se poi siete consapevoli che il vostro capo è un tipo difficile, cercate di giocare d’anticipo: se pensate che possa esserci una situazione problematica durante il lavoro, fate qualche mossa preventiva e provate a far sì che questa non si verifichi. Giocare d’anticipo potrebbe darvi la possibilità di evitare di arrivare allo scontro.

Sii professionale e preparati a lavorare sotto pressione

Se sapete già di avere un capo difficile, vi renderete facilmente conto del fatto che lavorare sotto pressione sarà all’ordine del giorno: per un motivo o per l’altro, sarete sempre sotto la lente d’ingrandimento e il vostro lavoro verrà passato ai raggi X quindi cercare sempre di fare del vostro meglio e di non dare adito ad alcun tipo di discussione. La professionalità alla lunga viene apprezzata da tutti, anche dal capo più difficile. Non dimenticate mai di fare il vostro lavoro nel modo migliore possibile.

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Lavoro, come chiedere un aumento di stipendio https://www.business.it/lavoro-chiedere-un-aumento-stipendio/ Mon, 02 Apr 2018 08:09:18 +0000 https://www.business.it/?p=21905 Durante la propria carriera professionale si va incontro ad una crescita dal punto di vista delle responsabilità man mano che si hanno degli scatti di grado e di conseguenza si può verificare anche un aumento di stipendio. A volte però si lavora in contesti in cui non è possibile avere un normale aumento di salario… Leggi tutto »Lavoro, come chiedere un aumento di stipendio

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Durante la propria carriera professionale si va incontro ad una crescita dal punto di vista delle responsabilità man mano che si hanno degli scatti di grado e di conseguenza si può verificare anche un aumento di stipendio. A volte però si lavora in contesti in cui non è possibile avere un normale aumento di salario e così si va incontro alla necessità di voler vedere aumentato il proprio stipendio. In quel momento è necessario rimboccarsi le maniche, trovare le parole giuste e andare a bussare alla porta di chi prende le decisioni dal punto di vista economico per chiedere che il vostro compenso venga ritoccato. Detto fatto potreste pensare ma in realtà non è così facile come sembra. Chiedere un aumento di stipendio non è una pratica da prendere alla leggera e se fatta nel modo o nel momento sbagliato potrebbe non dare i risultati sperati ma anzi essere controproducente. E’ necessario dunque sempre capire come muoversi all’interno della propria azienda e quali mosse mettere a punto affinché si possa chiedere un aumento di stipendio. Proprio per questo abbiamo deciso di darvi alcuni consigli su come approcciarvi con i vostri superiori o con gli uffici preposti per chiedere che il vostro salario cresca. Ecco alcune idee e qualche spunto interessante.

quanti-soldi-servonoEssere realisti e avere sempre qualcosa su cui fare leva

Ognuno di noi vorrebbe avere uno stipendio con tanti zeri che permetta le più svariate attività e di poter vivere in modo agiato e senza rinunciare a nulla. Bisogna per essere in grado di affrontare la realtà: se l’azienda sta attraversando un momento difficile oppure il bilancio non è dei più rosei, forse non è il momento giusto per andare a bussare alla porta del capo per ottenere un aumento. Guardate in faccia alla realtà e prendete questa decisione soltanto nel momento giusto. Il tempismo è tutto, potreste ritrovarvi a chiedere un aumento nel momento sbagliato e a non poter ritornare quando ci saranno le condizioni. Ricordatevi poi di avere sempre qualcosa da utilizzare per convincere chi deve prendere una decisione, a propendere per accontentarvi: se siete un impiegato modello e avete lavorato sodo negli ultimi anni, fate in modo di portare i risultati ottenuti all’attenzione del vostro capo, usando questi come leva per convincerlo ad aumentarvi lo stipendio.

Informarsi sulle politiche aziendali e preparare una buona proposta

Prima di andare a chiedere un aumento di stipendio è bene che siate informati su quali sono le politiche della vostra azienda a riguardo: potrebbe darsi infatti che ci siano dei criteri fissi legati alla progressione professionale che di conseguenza porta con sé anche un aumento di salario. In questo caso sarebbe praticamente impossibile ottenere un aumento e la vostra richiesta finirebbe per mettervi in cattiva luce. Nel caso in cui ci fosse la possibilità di avere uno stipendio più alto invece, ricordatevi di preparare una buona proposta: siate ragionevoli e non chiedete la luna in modo che chi avrà il compito di decidere possa prendere una decisione in base al vostro valore e non in base a richieste spropositate.

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Vodafone Future Jobs Finder, la piattaforma per trovare lavoro nella digital economy https://www.business.it/vodafone-future-jobs-finder-la-piattaforma-trovare-lavoro-nella-digital-economy/ Sun, 01 Apr 2018 07:00:19 +0000 https://www.business.it/?p=21801 La trasformazione digitale sta condizionando il mondo del lavoro e i tanti giovani che sono a caccia di un’occupazione dovranno cercare di inserirsi in questo segmento professionale per cercare di fare carriera. Oggi giorno è sempre più difficile trovare un lavoro che soddisfa e con la disoccupazione crescente che grava su molti paesi, anche alcuni… Leggi tutto »Vodafone Future Jobs Finder, la piattaforma per trovare lavoro nella digital economy

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La trasformazione digitale sta condizionando il mondo del lavoro e i tanti giovani che sono a caccia di un’occupazione dovranno cercare di inserirsi in questo segmento professionale per cercare di fare carriera. Oggi giorno è sempre più difficile trovare un lavoro che soddisfa e con la disoccupazione crescente che grava su molti paesi, anche alcuni colossi hanno deciso di scendere in campo per offrire un plus ai tanti giovani meritevoli ancora a caccia di un lavoro. Tra le aziende leader mondiali c’è anche Vodafone che proprio alcuni giorni fa ha lanciato la piattaforma Future Jobs Finder che si propone di aiutare le nuove generazioni ad introdursi nel panorama della digital economy e di tutte quelle professioni che ad esso sono collegate. Il colosso britannico delle telecomunicazioni punta forte dunque sui cosiddetti Millennials introducendo un metodo nuovo per la ricerca del lavoro ma anche per la formazione professionale visto che il portale, oltre a dare accesso a diverse offerte di lavoro, offre alcuni corsi online che permettono anche una crescita dal punto di vista delle competenze per chi si registra. Una soluzione interessante dunque, che sfrutta il web in modo interattivo proprio per quelle generazioni native digitali. Andiamo ora a vedere nel dettaglio come funziona questo strumento e in particolare a chi si rivolge.

lavoro-colloqui-skypeVodafone Future Jobs Finder: una piattaforma per i Millennials

Questa nuova iniziativa di Vodafone è stata presentata lo scorso 20 marzo e ha l’ambizione di rivolgersi ai 10 milioni di Millennials che vivono in 18 paesi diversi in particolare attraverso il programma internazionale “What will you be?” che avrà il compito di aiutare i giovani nel costruire il loro futuro professionale. L’idea è quella di offrire ai giovani anche delle competenze digitali adeguate, in un mondo del lavoro sempre più orientato in questo senso. La piattaforma Vodafone Future Jobs Finder è stata creata ad hoc e studiata nei minimi dettagli affinché possa aiutare i giovani: per la creazione di questo strumento sono stati consultati psicologi, consulenti del lavoro e professionisti della formazione che hanno messo a punto una piattaforma facile ed intuitiva che possa essere facilmente utilizzata e consultata da desktop, tablet e smartphone. La necessità di elaborare questo tipo di soluzione nasce anche dai risultati ottenuti da alcune ricerche che YouGov ha portato avanti per conto di Vodafone e che hanno evidenziato come esista una grande percentuale di giovani (circa il 67%) che afferma di non aver ricevuto adeguati e sufficienti consigli sulla propria carriera e circa il 23% addirittura creda di non avere le competenze per un lavoro.

smartworking-lavoro-casaCome funziona la piattaforma proposta da Vodafone

Come detto in precedenza, l’uso di questa piattaforma è molto semplice: basta registrarsi all’indirizzo https://futurejobsfinder.vodafone.com/# da pc, tablet e smartphone e iniziare con il primo step previsto, vale a dire una serie di test psicometrici atti ad individuare in particolare attitudini e interessi di ciascun utente e indirizzarlo già verso le professioni della digital economy più adatte al suo profilo. A quel punto verranno proposte alcune opportunità di lavoro e in aggiunta proposti alcuni corsi di formazione online.

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Lavoro, professioni digital più richieste negli ultimi anni https://www.business.it/lavoro-professioni-digital-piu-richieste-negli-ultimi-anni/ Fri, 30 Mar 2018 10:00:15 +0000 https://www.business.it/?p=21799 Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e la digital transformation ha influenzato in modo sostanziale la ricerca di nuove risorse da inserire all’interno delle aziende. Le figure professionali digital stanno prendendo il sopravvento e stanno diventando quelle più richieste in quanto le loro competenze permettono di colmare alcune lacune che in molte società… Leggi tutto »Lavoro, professioni digital più richieste negli ultimi anni

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Il mondo del lavoro è in continua evoluzione e la digital transformation ha influenzato in modo sostanziale la ricerca di nuove risorse da inserire all’interno delle aziende. Le figure professionali digital stanno prendendo il sopravvento e stanno diventando quelle più richieste in quanto le loro competenze permettono di colmare alcune lacune che in molte società l’evoluzione del mercato ha messo in evidenza. Le aziende così sono corse ai ripari e hanno iniziato una ricerca su vasta scala di quelle che da molti sono ritenute le professioni del futuro. Specializzarsi in questo tipo di lavori sarà sicuramente un plus per coloro che vorranno trovare facilmente un’occupazione negli ultimi anni, con il mercato del lavoro che sta andando sempre di più ad orientarsi verso queste figure professionali. Ma quali sono, negli ultimi anni, le professioni digital che risultano essere le più richieste dalle aziende? Abbiamo deciso di sviluppare un focus su queste nuove risorse in evoluzione, tracciando un profilo di quelle che sono le competenze e delle mansioni che ricoprono all’interno delle aziende. Ecco dunque le professioni del futuro, che prenderanno sempre più spazio all’interno del mercato del lavoro.

lavoro remoto offerteDigital Innovation Specialist e Chief Digital Officer tra le professioni digital più richieste negli ultimi anni

Cominciano la nostra analisi delle professioni digital più richieste degli ultimi anni, parlando di due figure professionali molto particolari e trasversali: il Digital Innovation Specialist e il Chief Digital Officer. Nel primo caso, si può dire “nomen omen” nel senso che il destino, o meglio l’occupazione e le mansioni di questa figura stanno tutte nel nome che ne delineano l’ambito d’azione. Si tratta di una professione molto richiesta dalle aziende che necessitano di lavorare sulla digitalizzazione, solitamente hanno avuto una formazione accademica di tipo scientifico, con una specializzazione nel ramo informatico che ne qualifichi le conoscenze in ambito digital. Simile ma più trasversale e collegato a tutte le aree di business dell’azienda è il Chief Digital Officer, o CIO per comodità. Questa figura professionale è ancora poco sviluppata in Italia anche se è tra le più richieste per guidare il processo di digitalizzazione aziendale.

Social Media Manager, Security Manager e Data Analyst: è caccia a questi profili

Il Social Media Manager ormai è diventata una figura complementare per ogni ufficio di comunicazione e marketing aziendale. Guardando indietro queste figure prima erano mosche bianche mentre ora, quasi tutte le società dispongono di una risorsa in grado di gestire tutti i profili social aziendali, di creare pianificare campagne e pubblicazioni ad hoc utilizzando strumenti come Facebook, Twitter, Instagram o LinkedIn. Più specifiche e più settoriali invece sono le ultime due professioni digital a cui vogliamo dare spazio, vale a dire il Security Manager e il Data Analyst. Nel primo caso si tratta di una risorsa specializzata nella protezione dei dati aziendali, che dovrà mantenere alta la sicurezza nei server della società. Sempre collegata ai dati anche l’ultima professione digital a cui ci vogliamo dedicare: il Data Analyst. Questo “scienziato” dei Big Data, ha il compito di analizzare e sintetizzare dati estrapolando le informazioni utili che possano essere funzionali al processo decisionale e alla definizione di nuove strategie aziendali
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Professioni del futuro, Chief Digital Officer: chi è, di cosa si occupa https://www.business.it/professioni-del-futuro-chief-digital-officer-cosa-si-occupa/ Wed, 28 Mar 2018 07:00:53 +0000 https://www.business.it/?p=21402 La trasformazione digitale non sta investendo soltanto la vita di tutti i giorni ma sta avendo un’influenza molto netta anche sul mondo del lavoro e sulle professioni ad esso collegate. Esistono infatti diverse figure professionali che si sono sviluppate in questi anni e che in precedenza non esistevano oppure alcune risorse la cui funzione si… Leggi tutto »Professioni del futuro, Chief Digital Officer: chi è, di cosa si occupa

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La trasformazione digitale non sta investendo soltanto la vita di tutti i giorni ma sta avendo un’influenza molto netta anche sul mondo del lavoro e sulle professioni ad esso collegate. Esistono infatti diverse figure professionali che si sono sviluppate in questi anni e che in precedenza non esistevano oppure alcune risorse la cui funzione si è evoluta e lentamente distinta da quelle che erano le mansioni precedenti. Alcune professioni trasversali che necessitano di essere configurate in modo più marcato e che sono ancora in via di sviluppo. E’ il caso del Chief Digital Officer, una professione che negli ultimi anni sta avendo uno sviluppo incredibile e che oggi rappresenta una delle figure professionali più ricercate in ambito digital. Il Chief Digital Officer, nonostante condivida alcune peculiarità con il CIO (Chief Information Officer), rappresenta una figura professionale a sé stante. Al momento in Italia sono ancora poche le aziende che si sono dotate di questa risorsa ma l’evoluzione del mercato sta spingendo sempre più società a dotarsi di questa figura per gestire i processi di trasformazione digitale. Ma cosa fa esattamente un Chief Digital Officer e quali sono le sue competenze? Andiamo ad analizzare nel dettaglio questa nuova figura professionale, soffermandoci sulle sue caratteristiche.

DigitaleChief Digital Officer: chi è e di cosa si occupa

Come dicevamo in precedenza, la figura professionale del Chief Digital Officer è trasversale e coinvolge diversi ambiti con lo scopo di eliminare le difficoltà di attuazione del processo digitale tra le diverse aree aziendali. Si può dire dunque che il Chief Digital Officer è una sorta di manager della governance digitale con competenze che spaziano tra vari ambiti come management dell’impresa sociale, consumer service, project management, ICT, e-commerce e comunicazione multi-canale. Questa figura professionale emergente deve avere le competenze necessarie a coordinare e sovrintendere la digitalizzazione in modo trasversale. Il Chief Digital Officer deve essere in grado di collaborare in modo trasversale con tutte le unità di business di un’azienda, sovraintendendo al processo di digitalizzazione. Nella maggior parte dei casi, questa figura professionale viene inserita all’interno dell’organigramma aziendale in una posizione che, a livello di budget, dipende in modo diretto da quella del Chief Marketing Officer anche se in alcuni casi, la minoranza secondo le rilevazioni effettuate negli ultimi anni, il CDO riporta direttamente al Ceo o all’amministratore delegato. Il compito di un Chief Digital Officer dunque è quello di guardare oltre, di vedere i limiti dettati dal mancato sviluppo digitale e spingere l’azienda oltre.

Le competenze di un Digital Chief Officer

Questa figura professionale è caratterizzata dal fatto di essere altamente trasversale: doversi interfacciare con diversi comparti aziendali implica la capacità di adattarsi e di conoscere diversi ambiti, oltre ad una capacità di ragionamento e di visione in prospettiva molto sviluppate. Molte delle competenze vengono acquisite sul campo durante l’esperienza quotidiana ma la mancanza di figure professionali di questo tipo, porta molte aziende ad assumere Digital Chief Officer anche con un’esperienza più limitata. Si tratta di una risorsa molto importante per le aziende e la sua implementazione in organico è fondamentale per lo sviluppo di qualsiasi realtà.
Leggi anche: Aziende digital che assumono: Cercaofficina.it

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Lavovare all’estero: Londra, offerte di lavoro nel settore digital per italiani https://www.business.it/lavovare-allestero-londra-offerte-lavoro-nel-settore-digital-italiani/ Tue, 27 Mar 2018 10:00:57 +0000 https://www.business.it/?p=21490 Sono molti i giovani che ogni giorno spulciano i siti internet e i motori di ricerca dedicati al mondo del lavoro alla ricerca di offerte che possano portarli fuori dai confini nazionali. Lavorare all’estero è il sogno di molti ma non sempre questa ambizione è compatibile con il nostro percorso di studi o con le… Leggi tutto »Lavovare all’estero: Londra, offerte di lavoro nel settore digital per italiani

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Sono molti i giovani che ogni giorno spulciano i siti internet e i motori di ricerca dedicati al mondo del lavoro alla ricerca di offerte che possano portarli fuori dai confini nazionali. Lavorare all’estero è il sogno di molti ma non sempre questa ambizione è compatibile con il nostro percorso di studi o con le offerte di lavoro disponibili. La ricerca quotidiana sicuramente nel lungo periodo può portare i suoi frutti, anche se prima di tutto è fondamentale definire dove si vuole spostare la propria vita. Le mete sono le più disparate anche se ancora oggi, nonostante l’incertezza della Brexit che incombe, la Gran Bretagna e in particolare Londra rimangono tra le destinazioni più ambite per chi vuole andare a lavorare all’estero. Il fascino e le possibilità della City sono sicuramente molte e per questo tanti giovani sono attratti dalle luci scintillanti d’Oltre Manica. Come tutto il mondo, anche il mercato del lavoro a Londra si sta evolvendo e sono sempre di più le aziende a caccia di competenze e risorse professionali che possano lavorare nel settore digital. La presenza di molte aziende straniere, tra cui anche alcune società italiane, fa sì che a volte siano presenti anche alcune offerte rivolte direttamente a giovani madrelingua italiani che possano trasferirsi all’estero. Spesso si tratta di risorse specifiche che devono essere in grado di avere anche competenze trasversali e linguistiche particolari ma si tratta comunque di ottime occasioni di cui tenere in considerazione. Di seguito alcune offerte di lavoro a Londra nel settore digital, con il dettaglio sulle figure ricercate e sulle competenze richieste.ù

Lavorare a Londra, cercasi un Digital Media Account Manager

Partiamo con la prima offerta di lavoro che abbiamo individuato a Londra e che si rivolge proprio a risorse che conoscano bene la lingua italiana. L’agenzia di recruiting Euro London Appointments è alla ricerca di una risorsa configurata come Digital Media Account Manager (Italian Speaking). Si tratterebbe di un’assunzione a tempo indeterminato con la possibilità di guadagnare uno stipendio che oscillerebbe tra le 30.000 e le 35.000 sterline annue. La risorsa ricercata deve avere già un’esperienza pregressa in campo digital e in particolare nei digital media, saper parlare italiano e avere un’ottima conoscenza della lingua inglese. Questa figura professionale dovrà interfacciarsi con editori in Italia e dare loro le linee guida per aumentare e migliorare il loro business individuando i trend e le opportunità di mercato a loro rivolte. Per maggiori informazioni e per candidarsi, è possibile consultare l’offerta in lingua inglese.

come trasformare un contratto a tempo indeterminato

Social Media Manager a Londra, ecco l’offerta rivolta agli italiani

La seconda offerta di lavoro a Londra che vi segnaliamo si rivolge a figure che abbiamo esperienza nel campo dei Social Media. La Cabrini Wine Services, azienda specializzata in Social Media Marketing e Brand Ambassador Services per aziende produttrici di vino. La risorsa ricercata è un Social Media Manager da assumere a tempo indeterminato con un salario compreso tra le 30.000 e le 40.000 sterline. La figura professionale dovrà saper parlare e scrivere in inglese fluentemente e conoscere l’italiano o il francese, oltre ad avere competenze con Facebook, Twitter, Instagram, Pinterest, Snapchat e Youtube, avere esperienza nell’uso di social media tool (es. Buffer, Hootsuite), avere esperienza nell’uso di Facebook Ads. Per candidarsi, è possibile visitare la sezione “Join us” dell’azienda.
Leggi anche: Lavorare nel web marketing, ecco le skills che bisogna avere

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Aziende digital che assumono: Cloud4Wi https://www.business.it/aziende-digital-assumono-cloud4wi/ Mon, 26 Mar 2018 17:20:52 +0000 https://www.business.it/?p=21486 Cloud4Wi è una start-up nata a Pisa, dall’idea di Davide Quadrini e Andrea Calcagno, con l’obiettivo di rivoluzionare la connessione wi-fi all’interno degli esercizi commerciali. Un’idea azzeccata tanto da attirare l’attenzione del fondo United Ventures, che supporta la start-up pisana già dal 2014 conferendole un capitale di 4 milioni di dollari. Queste risorse hanno consentito… Leggi tutto »Aziende digital che assumono: Cloud4Wi

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Cloud4Wi è una start-up nata a Pisa, dall’idea di Davide Quadrini e Andrea Calcagno, con l’obiettivo di rivoluzionare la connessione wi-fi all’interno degli esercizi commerciali. Un’idea azzeccata tanto da attirare l’attenzione del fondo United Ventures, che supporta la start-up pisana già dal 2014 conferendole un capitale di 4 milioni di dollari. Queste risorse hanno consentito di finanziare l’espansione internazionale: lo stesso anno Cloud4Wi ha trasferito la propria sede a San Francisco e aperto gli uffici a Milano, Londra, Parigi e Singapore. Recentemente, la stessa azienda digital in continua evoluzione, ha presentato al Retail Week Live di Londra la piattaforma “Volare”, una soluzione che permetterà ai clienti (ristoranti, catene retail e centri commerciali) di espandere il proprio marchio attraverso l’ottimizzazione della piattaforma di accesso al wi-fi. L’espansione continua dell’azienda digital, nata in Toscana e oggigiorno capace di parlare in tutte le lingue del mondo, ha portato alla ricerca di nuovo personale da inserire nelle sedi dislocate in tutto il globo. Sette ricerche lavorative sono state attivate da Cloud4Wi solo nel Bel Paese e, nello specifico, per la sede principale di Pisa.

cloud4wi lavoroCome funziona Cloud4Wi

I servizi Cloud4Wi consentono di sfruttare la rete già disponibile in loco grazie alla quale ciascun rivenditore potrà personalizzare il portale di accesso al wi-fi del proprio negozio, uniformandone il design. Non solo la funzione “digital welcome” poiché l’azienda italiana consente ai propri clienti di raccogliere e analizzare dati (presenza, ubicazione e identità di chi accede al portale), oltre a incrementare la partecipazione dell’utente (tramite autenticazione, creazione di un profilo, mappe interattive). Inoltre, Cloud4Wi può organizzare specifiche campagne di marketing, come l’invio di notifiche o sms mirati, comparsa di banner pubblicitari, possibilità di accesso diretto ai social, fino ad arrivare alla possibile creazione di un’app apposita per i suoi clienti.

Digital4Wi assume: le posizioni aperte in Italia

Ecco le posizioni che Cloud4Wi attualmente deve ricoprire per la sua sede di Pisa. La start-up italiana ricerca un senior machine learning engineer che si dovrà unire al team di ingegneri già presenti nella sede toscana. Le mansioni della figura ricercata dall’azienda digital riguardano la progettazione, lo sviluppo di tecniche di apprendimento utili per lavorare al progetto “Volare”. Per poter candidarsi a questa offerta di lavoro bisogna avere un master o dottorato di ricerca in materie scientifiche oltre ad aver maturato esperienza nel campo dei “data science” e marketing. Si ricerca, dunque, una figura esperta come si può notare da ulteriori skills richieste da Digital4Wi quali conoscenza di linguaggi e strumenti come Python e SQL. Sempre per la stessa mansione, inoltre, l’azienda italiana ricerca anche un junior machine learning engineer. Cloud4Wi ricerca, sempre per il progetto in rampa di lancio, “Volare”, un senior big data engineer che dovrà lavorare alla raccolta, archiviazione, elaborazione ed analisi di grandi quantità di dati raccolti. L’obiettivo principale della nuova figura inserita nel team sarà quello di implementare soluzioni ottimali e contribuire a mantenerle monitorarle.
Cloud4Wi, start-up capace di conquistare consensi anche a San Francisco, è attualmente alla ricerca per la sede di Pisa di un ingegnere wifi radius/AAA: la ricerca è rivolta a profili altamente professionali e dalla comprovata esperienza pregressa nello sviluppo Java e Php oltre a conoscere la programmazione Web3+. Inoltre, l’azienda digital ricerca una figura che abbia già avuto esperienza con Radius e un’esperienza lavorativa in Captive Portal. E ancora, per la sede di Pisa e nell’ambito dello sviluppo della piattaforma “Volare”, Cloud4Wi ricerca uno Full-Stack developer capace di migliorare, progettare e sviluppare la piattaforma dell’azienda con sede anche a Londra; si richiede un profilo con più di 2 anni di esperienza con LAMP e un’ottima conoscenza dell’applicazione Web CakePhp. Inoltre, si ricerca un profilo che sappia maneggiare programmi di software design e con Unix/Linux.
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Aziende che assumono: MediaWorld, offerte di lavoro in web marketing e settore IT https://www.business.it/aziende-che-assumono-mediaworld-offerte-di-lavoro-in-web-marketing-e-settore-it/ Mon, 26 Mar 2018 12:00:25 +0000 https://www.business.it/?p=21395 Nuove offerte di lavoro dalla grande distribuzione, specialmente per quanto riguarda il settore del web marketing e dell’information tecnology. Tra le aziende che assumono, questa volta c’è il colosso dell’elettronica MediaWorld che ha avviato una campagna di assunzioni per alcune sedi sul territorio nazionale. La ricerca di nuove figure professionali riguarda in particolare le sedi… Leggi tutto »Aziende che assumono: MediaWorld, offerte di lavoro in web marketing e settore IT

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Nuove offerte di lavoro dalla grande distribuzione, specialmente per quanto riguarda il settore del web marketing e dell’information tecnology. Tra le aziende che assumono, questa volta c’è il colosso dell’elettronica MediaWorld che ha avviato una campagna di assunzioni per alcune sedi sul territorio nazionale. La ricerca di nuove figure professionali riguarda in particolare le sedi del nord Italia, con risorse che spaziano tra diversi settori all’interno dell’azienda. Ricercate anche alcune figure professionali per la vendita diretta. MediaWorld al momento sta mettendo sul piatto diverse tipologie di assunzione, con contratti a tempo determinato full time e part time oltre alla possibilità di svolgere stage in una delle sedi aziendali. Per alcune sedi lombarde, ci sono anche offerte molto specifiche che richiedono una grande specializzazione come ad esempio Senior Web analytics manager oppure Product owner App. Si tratta senza dubbio di un’occasione importante per chi è alla ricerca di una prima esperienza oppure, nel caso delle figure professionali più specializzate, per chi è alla ricerca di una nuova opportunità di lavoro a fronte di una lunga esperienza in altre aziende. Di seguito vi daremo i dettagli sulle posizioni aperte e su come candidarsi per cercare di ottenere un colloquio con questa realtà aziendale ma prima vogliamo dedicare un po’ di spazio a delineare un profilo di MediaWorld.

Un’azienda di successo con sedi in tutta Europa, ecco MediaWorld

Difficile pensare che nessuno sia entrato almeno una volta in uno dei tanti negozi MediaWorld sparsi in tutta Italia o magari in uno dei store presenti in Europa, conosciuti sotto il nome di Media Markt. Il nome con cui conosciamo questa catena della grande distribuzione di elettronica ed elettrodomestici di consumo è proprio Media Markt, denominazione presente in tutto il mondo tranne che in Italia. Si tratta di un marchio tedesco nato nel 1975 che ha saputo svilupparsi lungo tutto il Vecchio Continente e anche oltre. Oggi l’azienda è presente in molti paesi, tra i quali ricordiamo Austria, Belgio, Cina, Germania, Grecia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Portogallo, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera, Turchia e Ungheria. In Italia, le sedi dell’azienda sono a Curno (Bergamo) e Verano (Monza Brianza), oltre a numerosi punti vendita sparsi per tutta la penisola. In particolare, proprio per le sedi principali sono ricercate le figure specializzate di cui parlavamo in precedenza. Andiamo ora a vedere nel dettaglio a chi si rivolgono le offerte di lavoro proposte da MediaWorld e quali sono i requisiti richiesti dall’azienda.

come scrivere una lettera motivazionaleMediaWorld assume, ecco i profili ricercati

Per la sede di Verano (Monza Brianza), segnaliamo offerte di lavoro per Content Manager, Product owner App e Senior Web analytics manager. Nel dettaglio, per la prima risorsa si richiedono un’esperienza pregressa nello stesso ruolo o posizioni affini, oltre ad una ottima conoscenza inglese e capacità nell’utilizzo di Adobe Photoshop, Illustrator, HTML, CSS e CMS Drupal. Per quanto riguarda la figura di Product owner App, si richiede un’esperienza di almeno 4 anni nel settore digitale, laurea in economia o simili, ottima conoscenza inglese nonchè HTML, CSS, Google Analytics, Scrum / Agile e Axure. Infine, per quanto riguarda l’ultima posizione segnalata, si richiedono 5 anni di esperienza pregressa. Per presentare la propria candidatura, è necessario collegarsi al sito di MediaWorld e visitare l’area “Lavora con noi”.
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Lavorare nel web marketing, ecco le skills che bisogna avere https://www.business.it/lavorare-nel-web-marketing-le-skills-bisogna/ Mon, 26 Mar 2018 08:06:09 +0000 https://www.business.it/?p=21384 La promozione di un’azienda e delle attività ad essa correlata passa tutta per buone strategie di marketing. Se nel passato uno spot pubblicitario e del materiale cartaceo potevano essere la chiave per fare la differenza, in un mondo digitale la promozione passa tutta dalle strategie web. Il web marketing è diventato uno dei capisaldi di… Leggi tutto »Lavorare nel web marketing, ecco le skills che bisogna avere

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La promozione di un’azienda e delle attività ad essa correlata passa tutta per buone strategie di marketing. Se nel passato uno spot pubblicitario e del materiale cartaceo potevano essere la chiave per fare la differenza, in un mondo digitale la promozione passa tutta dalle strategie web. Il web marketing è diventato uno dei capisaldi di ogni società che deve sviluppare questa fase in modo attento e molto efficace se vuole lavorare bene e sbaragliare la concorrenza. Per cercare di superare gli altri, le aziende vanno alla ricerca di figure specializzate che spiccano grazie alle loro doti di creatività e di conoscenza dei meccanismi digital che stanno alla base delle strategie di marketing. Non tutti sono abili e capaci ma ci sono molte capacità, o per meglio dire skills, che possono essere acquisite nel tempo e sviluppate grazie all’esperienza quotidiana. Quindi quali sono le skills che bisogna avere per lavorare nel campo del web marketing? Abbiamo deciso di dedicare un pò di spazio a questo argomento, descrivendo quelle che sono le caratteristiche fondamentali che ogni web marketer deve sviluppare o avere per riuscire ad affermarsi in questo campo. Si tratta di skills più tecniche e di alcune maggiormente legate all’ambito lavorativo. Andiamo a vederle nel dettaglio.

fare-scelte-lavoroAnalizzare ogni aspetto, apprendere in modo rapido e saper scrivere bene

Lavorare in ambito web marketing vuol dire essere capaci di creare contenuti accattivanti che possano catturare l’attenzione dei potenziali clienti o magari saper concentrare all’interno di pochi caratteri (come nel caso di Twitter) il vostro claim o un messaggio che volete trasmettere. La scrittura creativa è un elemento imprescindibile per ogni buon web marketer. Allo stesso tempo, queste figure professionali devono essere in grado di apprendere bene e apprendere in fretta: ricordatevi che il mondo digital è in continua evoluzione e dovete sempre essere aggiornati sulle sue modifiche e sulle sue evoluzioni. Dimostratevi capaci di saper apprendere in fretta e riuscirete ad affermarvi. Essere creativi sicuramente aiuta non poco ma a volte una buona idea può anche essere frutto di un’analisi della situazione: sedetevi e prestate grande attenzione, analizzate i diversi aspetti di una campagna e cercate di trarre le vostre conclusioni disegnando una strategia che possa risultare vincente nel lungo periodo. Le doti analitiche sono molto apprezzate e la conoscenza del mercato in cui è inserita la vostra azienda vi permetteranno di sviluppare campagne web efficaci e dirette.

Lavorare bene in team e reagire prontamente ad ogni tipo di situazione

Il web marketing non è campo in cui ci si trova da soli: molto spesso le aziende hanno squadre ben articolate che lavorano su questi aspetti oppure hanno figure complementari che lavorano insieme ai web marketer. Dovete sempre dimostrarvi pronti a collaborare e a saper lavorare bene in team. Una squadra che lavora su un concetto è sicuramente più efficace e può analizzare una cosa sotto ogni aspetto. Infine, sappiate sempre reagire ad ogni tipo di situazione: avete pubblicato un contenuto che pensavate perfetto ed efficace ma i risultati ottenuti sono opposti per svariate ragioni. Dimostratevi abili a reagire in fretta, a capire l’errore e trarre vantaggio da ciò che avete sbagliato per rilanciare il vostro contenuto.
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Aziende digital che assumono: Cortilia https://www.business.it/aziende-digital-assumono-cortilia/ Mon, 26 Mar 2018 07:00:41 +0000 https://www.business.it/?p=21396 Cortilia è il primo mercato agricolo digital che mette in contatto consumatore e agricoltori per fare la spesa online direttamente da casa. Il brand, in forte espansione, offre nuove posizioni lavorative presso la sua sede di Milano. Il web ha portato alla nascita di start-up e all’esplosione di nicchie di mercato che un tempo nessuno… Leggi tutto »Aziende digital che assumono: Cortilia

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Cortilia è il primo mercato agricolo digital che mette in contatto consumatore e agricoltori per fare la spesa online direttamente da casa. Il brand, in forte espansione, offre nuove posizioni lavorative presso la sua sede di Milano. Il web ha portato alla nascita di start-up e all’esplosione di nicchie di mercato che un tempo nessuno si sarebbe mai immaginato. Anche in quel macro-settore chiamato agricoltura che potrebbe apparire ben lontano dal mondo digital. Cortilia è uno dei progetti più innovativi in questo settore: si tratta del primo mercato che offre direttamente la “campagna a casa tua”. Consente la consegna a domicilio prodotti freschi, artigianali e di stagione che sono lavorati in modo sostenibile di aziende agricole selezionate e che dà particolare attenzione al concetto di gusto e artigianalità. Cortilia promette ai suoi clienti il gusto e la freschezza del prodotto oltre alla diffusione, in ogni angolo della penisola, di colture locali ed eccellenze nazionali. Il brand Cortilia è in forte espansione e offre per la sua sede centrale diverse posizioni lavorative in ambito digital.

Come funziona Cortilia

Prima di vedere quali sono le offerte di lavoro presenti attualmente in Cortilia, andiamo a scoprire come funziona questa sorta di “campagna direttamente a casa tua”. Anzitutto ci si può iscrivere direttamente usufruendo delle credenziali di uno dei social network che quotidianamente si utilizza. Successivamente, si può optare per la sottoscrizione di un abbonamento oppure per la spesa singola occasionale. Gli abbonamenti possono essere modificati e si può concordare la frequenza con cui ricevere la spesa, oltre al giorno e la fascia oraria di consegna.

Lavorare in Cortilia: le posizioni ricercate

Ecco dunque le offerte di lavoro presso la sede centrale Cortilia a Milano. Come facilmente intuibile si tratta di posizioni in ambito web-digital e soprattutto marketing. Per esempio, Cortilia ricerca un candidato a ricoprire il ruolo di junior data scientist, inizialmente in tirocinio. Deve essere una persona capace di lavorare con tutti i reparti attuando una strategia di intelligence-business. Il suo ruolo sarà quello di analizzare i dati e definire nuovi processi di miglioramento. Sono ricercati candidati che abbiano pregressa esperienza in data analysis, un fluente inglese e abbiano conoscenze pratiche di linguaggi come Python e programmi di analisi dei dati. Necessario, inoltre, avere anche un’esperienza di “business intelligence tools” come ad esempio Tableau. Sempre a Milano l’azienda ricerca un category manager da inserire nel team al fine di crescere e migliorare il rapporto con i propri clienti. La figura scelta dovrà attuare un’analisi della performance interna e dei dati di mercato, oltre al monitoraggio della concorrenza diretta e indiretta e lo studio delle modalità di consumo. Richiesta anche in questo caso, da parte dell’agenzia digital, una pregressa esperienza di massimo tre anni nel mondo del retail/alimentare o nella consulenza manageriale. Infine, Cortilia ricerca per la sua sede di Milano due figure di Java developer: un profilo junior e uno senior. Per poter essere presi in considerazione dall’azienda digital che porta “la campagna a casa tua” bisogna avere una forte proiezione verso la creatività e il mondo dell’innovazione oltre ad aver già maturato un’esperienza che dovrà essere comprovata nel mondo dello sviluppo dei software.
Leggi: Aziende digital che assumono: Cercaofficina.it

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Aziende digital che assumono: Cercaofficina.it https://www.business.it/aziende-digital-assumono-cercaofficina/ Sun, 25 Mar 2018 09:00:23 +0000 https://www.business.it/?p=21375 Cercaofficina.it, azienda nata nel 2013 come start-up lanciata da MadeInItaly Ventures srl, fornisce preventivi personalizzati per la riparazione o manutenzione dell’auto e permette di prenotare online un appuntamento in officina. L’azienda all digital offre interessanti opportunità di lavoro, nell’ambito della crescita costante sperimentata fin dalla sua nascita. La ricerca di lavoro nel settore digital è… Leggi tutto »Aziende digital che assumono: Cercaofficina.it

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Cercaofficina.it, azienda nata nel 2013 come start-up lanciata da MadeInItaly Ventures srl, fornisce preventivi personalizzati per la riparazione o manutenzione dell’auto e permette di prenotare online un appuntamento in officina. L’azienda all digital offre interessanti opportunità di lavoro, nell’ambito della crescita costante sperimentata fin dalla sua nascita. La ricerca di lavoro nel settore digital è in netta crescita in Italia, di pari passo con la richiesta di profili specializzati: si stima che ne manchino almeno 135mila. Cercaofficina.it nasce come portale per il confronto di preventivi per interventi di riparazione o manutenzione della propria auto. L’azienda offre un servizio gratuito di richiesta di preventivi da parte degli automobilisti per consentire loro di risparmiare tempo e denaro, ma non solo, perché l’obiettivo di Cercaofficina.it è quello di porsi come partner ideale per le officine le carrozzerie alla ricerca di maggiore spazio grazie al mondo del web. Cercaofficina.it è un’azienda digital in continua espansione e in rapida crescita dal 2013 (anno di sua fondazione) a oggi. Per questo motivo è alla ricerca di nuova forza lavoro e sono diverse le posizioni al momento ricercate.

Cercaofficina offre lavoroCome funziona Cercaofficina.it

Ma come funziona Cercaofficina.it, l’azienda nata da un’idea di Marco Brusamolino, Luca Maccarini e Romano Porticone, nel 2013? Per quanto concerne i servizi offerti all’automobilista è sufficiente che quest’ultimo, alla ricerca di una soluzione per la sua vettura, inserisca l’indirizzo della zona in cui ricerca la migliore officina. Successivamente potrà prenotare direttamente in officina oppure, il consumatore, potrà confrontare i preventivi emersi su Cercaofficine.it. Infine, potrà effettuare l’intervento e lasciare una recensione così che gli altri utenti possano conoscere le qualità dell’officina scelta. Le stesse office possono scegliere questa azienda digital per acquisire nuovi clienti online, avere una visibilità qualificata e delle recensioni certificate.

Le offerte di lavoro di Cercaofficina.it

Ecco le offerte di lavoro attualmente attive in Cercaofficina.it C’è la possibilità di sostenere uno stage curriculare in marketing presso la sede di Milano in zona Portello – Grattacielo WJC. Per essere reclutati occorre essere un procinto di laurearsi (laurea magistrale) in economia, marketing o comunicazione, oltre ad avere il possesso di skills digital, social e competenze web. E’ disponibile inoltre uno stage retribuito a scopo di assunzione, sempre a Milano, per uno sviluppatore Php che abbia conoscenza di linguaggi di programmazione quali Html, Css, Php e conoscenza di framework quali Cakephp e Bootstrap. Sempre a Milano, Cercaofficina.it è alla ricerca di un profilo junior di programmatore Php: la retribuzione di partenza è di 24.000 euro lordi annui comprensiva di retribuzione base con bonus variabili al raggiungimento degli obiettivi. Infine, si ricercano profili commerciali, con spiccato orientamento alla vendita e capaci di lavorare per obiettivi. Per questo lavoro sono necessarie esperienza di vendita telefonica, buona capacità di ascolto attivo, flessibilità e sviluppate capacità relazionali. Gli obiettivi da portare a termine, in qualità di addetti alla vendita per conto di Cercaofficina.it, saranno: il contatto con potenziali clienti, presentazione e argomentazione del servizio/prodotto, negoziazione e chiusura del contratto. Tutti i dettagli e le istruzioni per candidarsi sono disponibili nell’area dedicata al lavoro del sito Cercaofficina.it
Leggi anche: Aziende digital che assumono: Buzzoole

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Aziende che assumono: Nuovamacut posti di lavoro nel settore IT https://www.business.it/aziende-assumono-nuovamacut-posti-lavoro-nel-settore-it/ Sun, 25 Mar 2018 07:19:21 +0000 https://www.business.it/?p=21367 Nuova importante offerta di lavoro per coloro che sono interessati ad un’occupazione all’interno del settore IT. A Bologna infatti l’azienda Nuovamacut è alla ricerca di nuove figure professionali da inserire all’interno del proprio organico dopo che la sede della società è stata spostata da Reggio Emilia a Bologna, in un nuovo quartier generale sito a… Leggi tutto »Aziende che assumono: Nuovamacut posti di lavoro nel settore IT

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Nuova importante offerta di lavoro per coloro che sono interessati ad un’occupazione all’interno del settore IT. A Bologna infatti l’azienda Nuovamacut è alla ricerca di nuove figure professionali da inserire all’interno del proprio organico dopo che la sede della società è stata spostata da Reggio Emilia a Bologna, in un nuovo quartier generale sito a pochi passi da FICO Eataly World, il grande parco tematico sul food nato da poco alla periferia della città emiliana. Lo spostamento e la conseguente riorganizzazione dell’azienda ha comportato la necessità di inserire nuove risorse all’interno dell’organico, in particolare per quanto riguarda i settori del marketing e della ricerca e sviluppo. Il nuovo quartier generale di Nuovamacut, nato ufficialmente il 19 marzo scorso, non è nato come ex novo visto che a Bologna già era presente una sede dell’azienda in cui lavoravano 20 persone. “Bologna è sempre stata una città molto viva e molto attiva. Da qualche anno sta vivendo un momento di particolare splendore e rappresenta un vero e proprio fiore all’occhiello per il nostro Paese a livello mondiale.” Questo quanto riferito dall’Amministratore Delegato di Nuovamacut Sauro Lamberti. Andiamo ora a vedere nel dettaglio quelle che sono le offerte di lavoro per questa realtà specializzata nel settore informatico ma prima vogliamo dedicare uno spazio al profilo aziendale, in modo da darvi un’idea completa della realtà in cui potreste calarvi se decideste di presentare il vostro curriculum per le posizioni aperte.

Nuovamacut, una storia che parte da lontano

Nuovamacut nasce nel 1955 e nel corso degli anni ha subito diverse trasformazioni che l’hanno portata ad essere l’azienda che è oggi. La società si è radicata sul territorio italiano e ora può contare su 8 diverse sedi lungo tutta la penisola e un team che supera le 140 persone. Dal 2008 Nuovamacut fa parte del gruppo TeleSystem, leader in Italia nei software gestionali/ERP e nei servizi di formazione rivolti ad Aziende, Artigiani e Microimprese, Professionisti (Commercialisti, Consulenti del Lavoro, Avvocati, Amministratori di Condominio, Liberi Professionisti) Associazioni, Palestre, Centri Benessere/SPA e Impianti Sportivi. Nel 2017 ha registrato un fatturato di oltre 36 milioni di euro e una community di clienti costituito da più di 8.000 aziende, tra cui Atlantic Fluid Tech, BAI, Beghelli, Bondioli & Pavesi, Bosch Rexroth, Brevini Fluid Power, Carel, Farid Industrie, GSG International, Harken Italy, Ica Tech, Iemca Giuliani Macchine, Inglass, Lavazza, MCZ, Milpass, OMS Saleri, OPM, Partena, Sacmi, Sistem Pneumatica, Stampotecnica, Tatuus, Tiesse Robot, Urbinati, Walvoil, Wam. In estrema sintesi, Nuovamacut si occupa di trovare le soluzioni migliori per una gestione integrata dello sviluppo prodotto e dei processi produttivi.

Nuovamacut assume, le posizioni lavorative aperte nella nuova sede di Bologna

La nuova sede sarà un polo all’avanguardia, con ampi open space e la presenza di una sala della realtà virtuale e una postazione di stampa 3D. Al momento le posizioni aperte presso la Nuovamacut di Bologna sono una decina e riguardano area commerciale e marketing, amministrazione, ricerca e sviluppo e area tecnica. Per presentare la propria candidatura e visionare nel dettaglio l’offerta che vi interessa maggiormente, è possibile visitare il sito aziendale nell’area “Lavora con noi”.
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Aziende digital che assumono: Buzzoole https://www.business.it/aziende-digital-che-assumono-buzzoole/ Fri, 23 Mar 2018 20:53:34 +0000 https://www.business.it/?p=21341 Buzzoole è una digital company italiana, primo motore di ricerca di influencer nel nostro paese. Il mondo digital è in continua evoluzione e porta, quotidianamente, alla nascita di nuove figure lavorative. Tra queste ci sono gli influencer, ovvero coloro i quali riescono a promuovere un prodotto o un servizio attraverso i propri profili social. Sono… Leggi tutto »Aziende digital che assumono: Buzzoole

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Buzzoole è una digital company italiana, primo motore di ricerca di influencer nel nostro paese. Il mondo digital è in continua evoluzione e porta, quotidianamente, alla nascita di nuove figure lavorative. Tra queste ci sono gli influencer, ovvero coloro i quali riescono a promuovere un prodotto o un servizio attraverso i propri profili social. Sono considerati veri e propri opinion leader, un fenomeno in continua evoluzione. Hanno una tale importanza all’interno del mercato globale odierno tanto da far nascere aziende specializzate solo nell’influencer marketing, come Buzzoole.
Buzzoole, primo motore di ricerca di influencer (IEO – Influence Engine Optimization), è rivolto a tutti quei brand che vogliono promuoversi sui social media. L’azienda consente di mettere d’accordo tutti: il cliente che può inserire la commessa e ottenere la massima esposizione attraverso profili accreditati sul traffico organico; l’influencer può ottenere un’immediata ricompensa mentre il consumatore finale gode di un feedback veritiero da parte di una persona di cui si fida. E Buzzoole è in continua crescita come dimostrano le posizioni aperte rivolte sia al mercato italiano che inglese.

lavoro come influencer buzzooleCome funziona Buzzoole

Il meccanismo di Buzzoole è in realtà molto semplice: ci si iscrive, si collegano tutti i propri account social (con diritto di precedenza a Facebook, Twitter e Instagram) e a questo punto la piattaforma, analizzando tutti i dati inseriti, stabilirà quanto si è influenti sui social in determinati settori tematici. Per quanto concerne i brand, invece, Buzzoole consente di individuare correttamente gli influencer maggiormente adatti a supportare una determinata campagna. La selezione degli influencer avviene autonomamente da parte dei brand, che possono inviare offerte speciali oppure inviti esclusivi ad eventi.

I profili ricercati per il mercato italiano

Ma quali sono le posizioni ricercate da Buzzoole per il mercato italiano? Si tratta di posizioni aperte per la sede di Napoli e, nello specifico, si ricerca anzitutto un Campaign Manager. La risorsa ricercata da Buzzoole dovrà coordinare e gestire le campagne di Digital PR, avere una buona conoscenza del mercato delle community di influencer e blogger e saper attuare un’ottima gestione della relazione con il cliente per la verifica dell’andamento della campagna. Nel mercato internazionale odierno è fondamentale avere una ottima conoscenza della lingua inglese ed è preferibile, per questa posizione, aver maturato precedenti esperienze nell’ambito delle digital Pr. Sempre per la sede di Napoli Buzzoole ricerca una figura in grado di ricoprire il ruolo di Front-end Developer, che possa dare un supporto alla piattaforma dell’azienda. In questo caso i requisiti richiesti sono ben più specifici poiché bisogna avere un’ottima conoscenza di HTML5/CSS3/Javascript, oltre a saper utilizzare Bootstrap e Zurb Foundation. La figura ricercata dall’azienda digital che si occupa del mercato degli influencer è una buona padronanza di Git Version control system oltre alla capacità di sviluppare web application. Sempre per la sede partenopea, Buzzoole ricerca di un Python Developer, al fine di poter contribuire alla crescita del portale in termini di analisi, progettazione e manutenzione. Nello specifico, però, la figura dovrà avere nel suo curriculum vitae esperienze in ambito digital ben comprovate: una pregressa esperienza di tre anni con il seguente sistema di linguaggio di programmazione ad alto livello. Ottima conoscenza della lingua inglese, poiché saranno richiesti anche trasferimenti presso la sede di Londra.
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I 10 migliori siti per trovare lavoro come freelance https://www.business.it/10-migliori-siti-trovare-lavoro-freelance/ Fri, 23 Mar 2018 09:30:59 +0000 https://www.business.it/?p=21246 Che tu stia cercando una fonte di guadagno aggiuntiva per pagare le bollette oppure opportunità di sviluppo professionale o ancora semplicemente ami la libertà offerta da questa modalità di lavoro, lavorare da freelance oggi è una scelta compiuta da milioni di persone. Cresce il numero delle persone che adottano uno stile di vita da “nomade… Leggi tutto »I 10 migliori siti per trovare lavoro come freelance

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Che tu stia cercando una fonte di guadagno aggiuntiva per pagare le bollette oppure opportunità di sviluppo professionale o ancora semplicemente ami la libertà offerta da questa modalità di lavoro, lavorare da freelance oggi è una scelta compiuta da milioni di persone. Cresce il numero delle persone che adottano uno stile di vita da “nomade digitale” e crescono anche le risorse per chi vuole proporsi come freelance. Esistono molte guide per orientarsi nell’universo del lavoro autonomo, tuttavia per i freelance è più che altro una questione di scelta: iscriversi alle piattaforme più popolari, con particolare attenzione a quelle del paese in cui si vive e a quelle “verticali”, indicate per chi svolge una professione come la tua. Dopo aver scelto la piattaforma (o le piattaforme) più adatte a te, dovrai metterti alla prova attraverso test che mettono in mostra le tue capacità e produrre un portfolio dei tuoi lavori. Fatto questo, non ti resterà che attendere il contatto di qualcuno interessato ai tuoi servizi. Ecco quindi una lista dei 10 migliori siti attraverso i quali trovare lavoro come freelance.

trovare lavoro come freelance su upworkUpwork

Con oltre 1,5 milioni di clienti, Upwork (precedentemente oDesk) è uno dei siti di opportunità per freelance più noto al mondo. Upwork offre opportunità praticamente per ogni genere di libero professionista. Ospita sia progetti a breve che a lungo termine, lavoro ad ore o per progetto e incarichi sia a livello di esperto sia di principiante. Indipendentemente dal punto in cui ti trovi nella tua carriera e dai lavori che sai svolgere, Upwork potrebbe essere interessante per te.

Toptal

Con un approccio nettamente diverso rispetto agli altri siti contenuti in questa lista, Toptal è adatto a freelancer esperti e talentuosi. Per accedervi, infatti, è previsto un processo di selezione che una volta superato da accesso a progetti significativi con grandi clienti (si parla di aziende del calibro di JPMorgan, Zendesk, Airbnb, ecc.) e ad un equo compenso. Non è infatti previsto nessun concorso “al ribasso” per aggiudicarsi il lavoro. Potrai anche unirti alla community di Toptal per frequenti meetup e eventi tecnologici.

Elance

Elance elimina molte delle seccature che si presentano con i portali per cercare lavoro come freelance. Sarai in grado di creare un profilo subito senza impazzire con verifiche di ogni tipo, goderti la protezione del pagamento per assicurarti di essere sempre pagato per le ore di lavoro che svolgi e altro ancora. (proprio in questi giorni Elance è stato assorbito in questi giorni da Upwork, ndr).

Freelancer

A differenza della maggior parte delle altre piattaforme, oltre ad offrire milioni di progetti, Freelancer ti consente di competere con altri freelance in concorsi per dimostrare le tue abilità. Se sei competitivo e convinto della tua esperienza, Freelancer è un ottimo ambiente per mostrare le tue abilità e attirare più clienti.

Subito.it

Anche se la maggior parte delle persone vede Subito.it solo come il più grande portale di annunci per comprare e vendere cose varie, è in realtà una grande fonte di lavori freelance. Puoi facilmente cercare le offerte locali ma puoi cercare anche nelle città principali, dove gli annunci sono davvero molti, se preferisci lavorare da remoto.

Guru

Guru ti consente di mostrare facilmente la tua esperienza lavorativa passata e offre una funzionalità di corrispondenza del lavoro quotidiana per assicurarti di non perdere nessuna buona opportunità. La Guru Work Room, inoltre, ti consente di gestire facilmente tutto il tuo lavoro.

99designes

Piattaforma per designer freelance, 99designs ti consente di competere in concorsi di design e ottenere un feedback mentre i clienti scelgono i migliori. È un ottimo modo per talentuosi designer di dimostrare il proprio valore.

Lavoricreativi

Lavoricreativi, online fin dai primi anni 2000, è la principale piattaforma per cercare lavoro in ambito design, arti visive, ma anche editoria, copywriting. Moltissime le opportunità per freelance disponibili nella sezione annunci. La registrazione è gratuita.

Prontopro

Prontopro è una piattaforma che mette in contatto gli oltre 200 mila professionisti iscritti con le persone che necessitano dei loro servizi. E’ consigliabile anche per i freelance non per forza titolari di partita Iva, soprattutto per i servizi di fotografia, lezioni di lingua, certificazione energetica, personal training. L’iscrizione è gratuita.

Addlance

Su Addlance praticamente ogni ora viene pubblicato un nuovo progetto in ambito web. E’ una piattaforma ideale per tutti i freelance che hanno competenze di programmazione, web design, web content e copywriting. L’iscrizione è gratuita, ma per candidarsi ai progetti occorre acquistare dei crediti.
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Lavoro e digital mismatch: dal "legal" all'agricoltura il mercato è tecnologico https://www.business.it/lavoro-e-digital-mismatch-aziende-cercano-talenti-digitali/ Thu, 22 Mar 2018 13:00:33 +0000 https://www.business.it/?p=21200 Nella seconda edizione de Le Professioni del Futuro, il convegno nazionale ideato da InTribe in collaborazione con Asseprim e Nexi tenutosi lo scorso 15 marzo a Milano, il tema portante della discussione è stato il divario tra le competenze che hanno le persone e le richieste del mercato del lavoro. Dai lavori del convegno è… Leggi tutto »Lavoro e digital mismatch: dal "legal" all'agricoltura il mercato è tecnologico

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Nella seconda edizione de Le Professioni del Futuro, il convegno nazionale ideato da InTribe in collaborazione con Asseprim e Nexi tenutosi lo scorso 15 marzo a Milano, il tema portante della discussione è stato il divario tra le competenze che hanno le persone e le richieste del mercato del lavoro. Dai lavori del convegno è emerso come cresca notevolmente la richiesta di talenti digitali da parte delle aziende tech, ma manchi la specificità in gran parte delle persone senza lavoro o comunque desiderose di cambiarlo.

Entro il 2020 135mila posti vacanti nell’ICT

Una recente indagine dell’Unione Europea (dati Cedefop) ha evidenziato come entro il 2020, in Italia avremo circa 135.000 posti di lavoro vacanti in ambito ICT, cifra che sale a ben 750.000 in Europa. Secondo una stima realizzata da InTribe, questo corrisponderà a circa il 18% delle posizioni lavorative in questo ambito. Fra due anni, per l’accelerazione tecnologica, il 25% delle posizioni aperte saranno relative a nuove professioni, inesistenti fino a 5 anni fa, e tutte avranno a che fare con il mondo tecnologico e digitale. Esperti di intelligenza artificiale, analisti dei big data ed esperti di cyber security saranno tra le professioni emergenti.

aziende cercano talenti digitali Sempre più digitale nel lavoro

«Le aziende ricercano sempre più profili in ambito tecnologico e digitale, che nessuno riesce ad occupare per mancanza di competenze specifiche», ha detto Mirna Pacchetti, CEO di InTribe, «Questo significa che le persone in cerca di lavoro spesso non sono in grado di rispondere ai requisiti e alle competenze tecnologiche e digitali necessarie alle aziende. Il Digital Mismatch riguarda ognuno di noi». L’impatto complessivo potrebbe essere di circa 2.000.000* di posti vacanti entro tre anni, se non investiamo quanto prima nella formazione di noi stessi e dei nostri dipendenti. Spesso pensiamo che il concetto di nativo digitale vada di pari passo con quello di competenza digitale, ma in Italia non è ancora così. Basti pensare che nel 2016, tra i giovani adulti di età compresa tra i 25 e 34 anni, solo il 41% ha usato (in modo basico) un foglio elettronico contro media EU28 del 50% e solo il 29% lo ha utilizzato in modo “avanzato” per organizzare e analizzare i dati (ordinamento, filtri, formule, grafici…) contro il 34% della media europea (fonte Comunità Europea).

Alle aziende servono persone qualificate nel digitale

«Il 15% delle aziende di servizi – ha commentato Umberto Bellini Presidente Asseprim – dichiara di aver incontrato un qualche genere di difficoltà nella realizzazione del sito web. Di queste, tre su quattro hanno faticato a reperire sul mercato risorse con competenze adeguate in termini di capacità di progettazione o di capacità di natura tecnica, confermando il mismatch tra domanda e offerta di lavoro che sempre più interessa determinate aree aziendali. Asseprim si è attivata con percorsi formativi di supporto alle aziende per colmare le competenze necessarie. A questo compito sono chiamate Associazioni, Aziende e Istituzioni».

Come cambiano le professioni tradizionali

La rivoluzione sarà nelle professioni “contaminate” dal digitale e dalle tecnologie. «Entro 10 anni – ha proseguito Pacchetti – il 70% dei lavori evolverà in chiave tecnologica e parte delle professioni del futuro saranno evoluzioni di quelle esistenti». La rivoluzione è già in atto adesso. Basti pensare all’agricoltura, dove si installano sensori che monitorano umidità del terreno, condizioni climatiche e crescita delle piante: l’agricoltore gestisce da tablet. O ancora la Sanità: negli ospedali entrano le stampanti 3D che utilizzano le cellule staminali per creare vene e tessuti.

Lauree STEM e STEAM

La rivoluzione valorizzerà nel breve periodo le lauree STEM (Science, Technology, Engineering e Match) e vedrà la necessità di creare nuovi titoli di studio. L’evoluzione, già avvenuta nel mondo anglosassone e che avverrà anche in Italia nei prossimi anni (circa 5, secondo le stime InTribe) è l’introduzione di una A per ARTS nell’acronimo (STEAM). Le competenze umanistiche abbinate a quelle scientifiche sono fondamentali per creare un’interdisciplinarità basilare alla corretta applicazione del digitale e delle nuove tecnologie in qualsiasi ambito, anche quelli che fino a qualche anno fa non avevano beneficiato di alcun impatto tecnologico, ma che a adesso ne stanno capendo l’importanza.

Superare il gap con il LifeLongLearning

In questa repentina e costante innovazione tutti sono chiamati al continuo aggiornamento professionale. Occorre aumentare le proprie hard skill tecnologiche e verosimilmente questo accadrà per tutta la durata della vita lavorativa. Le aziende dovranno investire massivamente in formazione, quale asset strategico aziendale, l’alternativa è la perdita di competitività, a totale vantaggio di startup e imprese tecnologiche che, in questo periodo storico, acquisiscono velocemente quote di mercato innovando prodotti, servizi e processi. Smettere d’imparare significa precludersi l’opportunità di evolvere assieme al mercato e, a tendere, di restarne esclusi. La quarta rivoluzione industriale porterà alla riqualificazione delle professionalità. Oggi la parola crisi non esiste più, esiste: nuovo mercato.
(*fonte: stime InTribe su dati Cedefop, per Osservatorio Digital Mismatch 2018)
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Aziende digital che assumono: eDreams offre lavoro a Barcellona https://www.business.it/aziende-digital-edreams-offre-lavoro-a-barcellona/ Thu, 22 Mar 2018 08:30:12 +0000 https://www.business.it/?p=21170 Oggigiorno sono sempre di più le opportunità di lavoro nel mondo digital. Occasioni da non lasciarsi sfuggire anche al di fuori dei confini nazionali: chi sogna un’esperienza di lavoro in un ambiente stimolante all’estero può far affidamento sulle posizioni aperte da eDreams, alla ricerca di diversi profili per la sua sede di Barcellona. L’agenzia di… Leggi tutto »Aziende digital che assumono: eDreams offre lavoro a Barcellona

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Oggigiorno sono sempre di più le opportunità di lavoro nel mondo digital. Occasioni da non lasciarsi sfuggire anche al di fuori dei confini nazionali: chi sogna un’esperienza di lavoro in un ambiente stimolante all’estero può far affidamento sulle posizioni aperte da eDreams, alla ricerca di diversi profili per la sua sede di Barcellona. L’agenzia di viaggi online, con sede sia in Spagna che in Italia, è oggi una delle piattaforme booking più ricercate da chi si serve di servizi turistici e terziari quali voli, prenotazione hotel, pacchetti viaggio. Fondata nel 1999 nella Silicon Valley, oggi eDreams conta un fatturato di 4,6 miliardi di euro e oltre 1700 dipendenti. Ma le aziende digital sono in continua evoluzione e perciò anche eDreams, per la sede di Barcellona, è alla ricerca di nuovo personale che possa portare con sé nuove competenze in termini di “capitale culturale” e “professionale”. eDreams, gruppo internazionale solido ed innovativo, ha ricevuto numerosi riconoscimenti ed è in costante crescita. La vendita di pacchetti e offerte turistici è canalizzata attraverso il sito, il Servizio Assistenza Clienti interno e le agenzie di viaggio affiliate sul territorio in Italia e Spagna. L’azienda è al momento alla ricerca di diverse figure per le sedi di Barcellona, a cui offre l’opportunità di lavorare nel mondo del turismo su Internet, unendosi a un gruppo di professionisti giovani e dinamici che hanno creato una delle principali realtà europee di questo settore. Gli interessati alle assunzioni eDreams possono valutare le offerte di lavoro attive in questo periodo.

offerte di lavoro edreams a barcellonaI profili ricercati

La lista dei profili ricercati, in questo momento, da eDreams per la sede di Barcellona sono diverse: si va dal Metasearch Manager all’Air Content Project Lead. Inoltre, si ricerca a tempo indeterminato una figura che possa ricoprire l’incarico di Junior Webmaster (con una laurea preferibilmente in Marketing e Corporate Communications) e un Director of Marketing Analytics. eDreams per la sede di Barcellona è alla ricerca anche di esperti del mondo della finanza e, nello specifico, ricerca un Trade Financial Manager, un Senior Trade Analyst, delle figure specializzate in contabilità e un esperto dei processi manageriali. In virtù di una continua ricerca di personale, però, la multinazionale digitale necessita di forza-lavoro anche nell’ambito delle risorse umane e, per questo motivo, si ricerca per la sede di Barcellona un Senior HR Specialist.

I requisiti

Ma quali sono i requisiti per entrare nello staff di eDreams? Sì, l’azienda digital punta al concetto di insieme, come si può leggere nel suo slogan “eDreams, Viaggiamo Insieme”, ma quando si tratta di lavoro apre le porte solo a profili con caratteristiche eccellenti e che possano portare un miglioramento all’azienda stessa. Nello specifico, per le posizioni aperte attualmente nella sede di Barcellona, si ricercano laureati in materie scientifiche (Matematica, Fisica, Ingegneria) e per le offerte a “tempo indeterminato” si richiede una pregressa esperienza. Senza neanche sottolinearlo, inoltre, è necessaria l’ottima conoscenza della lingua inglese e di una seconda lingua (italiano, spagnolo, tedesco o francese). Per quanto concerne le posizioni relative al mondo della comunicazione o delle risorse umane, invece, l’azienda digitale eDreams ricerca profili che abbiano una formazione di tipo politico-economico-sociale con lauree in Marketing, Economia o in Psicologia. Anche in questo caso, però, eDreams richiede la conoscenza delle lingue straniere, oggigiorno fondamentali per essere “cittadini del mondo”.
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Offerte lavoro, Instagram assume: ecco le figure ricercate https://www.business.it/offerte-lavoro-instagram-assume-le-figure-ricercate/ Tue, 20 Mar 2018 16:30:16 +0000 https://www.business.it/?p=21081 Se sblocchiamo lo schermo dello smartphone di una persona qualsiasi, da Roma a Tokyo, scorrendo tra le applicazioni presenti sarà facile trovare un’icona simile all’obiettivo di una macchina fotografica: stiamo parlando di Instagram, il social network dedicato agli scatti fotografici che vengono postati e valorizzati con gli hashtag più vari. Un’azienda nata nel 2010 e… Leggi tutto »Offerte lavoro, Instagram assume: ecco le figure ricercate

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Se sblocchiamo lo schermo dello smartphone di una persona qualsiasi, da Roma a Tokyo, scorrendo tra le applicazioni presenti sarà facile trovare un’icona simile all’obiettivo di una macchina fotografica: stiamo parlando di Instagram, il social network dedicato agli scatti fotografici che vengono postati e valorizzati con gli hashtag più vari. Un’azienda nata nel 2010 e cresciuta in modo esponenziale fino ad essere acquisita da Facebook. Ma facciamo un passo indietro, perché vi stiamo parlando di questo? Se sognavate di lavorare in ambito digitale siete veri esperti di questo social network ecco che quest’offerta di lavoro potrebbe fare al caso vostro. Instagram infatti ha aperto una call per assumere alcune figure professionali da inserire all’interno dell’azienda. Si tratta di opportunità di lavoro molto interessanti, con la possibilità di lavorare in un contesto giovane e dinamico e sopratutto entrare a far parte di una delle realtà digital più conosciute a livello globale. Al di là dei requisiti specifici e delle figure professionali richieste però, prima di entusiasmarvi dovete essere consapevoli di un particolare non da poco: per poter lavorare con Instagram dovrete essere disposti a trasferirvi all’estero e in particolare in una delle sedi presenti in Germania, Francia, Inghilterra, Australia, USA, Giappone o Singapore. Andiamo ora a vedere nel dettaglio quali sono le offerte di lavoro proposte da Instagram a quali figure professionali si rivolgono. Prima però vogliamo darvi una panoramica sul profilo di questa azienda.

Instagram assume, ecco la storia del social network dedicato alle foto

L’ascesa di Instagram è stata rapida e di successo, tanto da venire ben presto notata dal colosso Facebook che l’ha comprata. L’app è stata creata nell’ottobre del 2010 Kevin Systrom e Mike Krieger e inizialmente poteva essere utilizzata soltanto sui dispositivi compatibili con iOS. Negli anni successivi poi Instagram è sbarcato anche sugli altri sistemi operativi: nell’aprile del 2012 su Android e nel 2013 su Windows Phone. A questo punto l’app era già stata acquisita da Facebook Inc. In Italia, così come in tutto il mondo, Instagram ha riscosso e riscuote un grande successo, come testimoniano numeri da capogiro: 14 milioni di utenti ogni mese e 8 milioni di utenti al giorno, sono solo alcune delle cifre che possono dare un’idea della portata di questa app dedicata alla pubblicazione di fotografie. A livello globale, gli utenti attivi al mese sono più di 800 milioni. Entriamo ora nel dettaglio di quelle che sono le offerte di lavoro proposte da Instagram.

Instagram-typeInstagram lavora con noi, le figure professionali ricercate

Innanzitutto, come anticipato in precedenza, dovete essere disposti a spostarvi all’estero. In particolare, le figure professionali richieste devono aver conseguito un titolo di studio universitario in ambiti come ingegneria e design, conoscere bene l’inglese e avere dimestichezza con applicativi informatici avanzati. Per la sede di Menlo Park (California) le risorse ricercate sono le seguenti: Technical Program Manager, Instagram Creation & Communication /  Instagram Infrastructure; Data Engineering Manager Analytics; Executive Assistant; Communications Manager; Product Manager; Strategic Product and Planning; Head of Consumer Product Marketing. Per la sede di New York invece si ricercano Technical Program Manager, Instagram Client Performance / Instagram Machine Learning Infrastructure / Instagram Design Systems & Velocity /  Instagram Metrics & Data Infrastructure, Software Engineer, Machine Learning / Android / iOS, Manager Software Engineering. Per quanto riguarda l’Europa, le sedi che hanno aperto alle assunzioni sono quelle di Londra, Amburgo e Parigi e le figure professionali ricercate sono Market Operations Lead, Strategic Partner Manager, Policy Programs Coordinator e Country Marketing Manager. Per presentare la propria candidatura è necessario visitare l’area dedicata, “Lavora con noi”, del sito di Instagram.
Leggi anche: Aziende digital che assumono: BlaBlaCar offre lavoro a Parigi e Varsavia

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Come cercano lavoro i giovani millenials nell’era digitale https://www.business.it/cercare-lavoro-era-digitale-giovani/ Tue, 20 Mar 2018 09:45:17 +0000 https://www.business.it/?p=20910 C’era una volta la generazione X, ossia i nati tra gli anni sessanta e gli anni ottanta, che cercavano lavoro dapprima acquistando gli inserti dedicati alla ricerca e selezione del personale dei quotidiani e, successivamente, sfogliando gli annunci presenti sui principali siti di annunci di lavoro. Di fatto, l’arrivo delle cosiddette “job board” come Monster… Leggi tutto »Come cercano lavoro i giovani millenials nell’era digitale

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C’era una volta la generazione X, ossia i nati tra gli anni sessanta e gli anni ottanta, che cercavano lavoro dapprima acquistando gli inserti dedicati alla ricerca e selezione del personale dei quotidiani e, successivamente, sfogliando gli annunci presenti sui principali siti di annunci di lavoro.

Di fatto, l’arrivo delle cosiddette “job board” come Monster o Infojobs, sembrava una grande innovazione ma si trattava semplicemente di una migrazione degli annunci dalla carta stampata al web.

Quello che un potenziale candidato cercava era essenzialmente:

  1. Un’azienda solida con una storia che potesse dare garanzie per il futuro
  2. Un ruolo in azienda ben definito con uno schema di crescita professionale chiaro
  3. Delle mansioni e dei compiti allineati alle caratteristiche del proprio profilo professionale

Era del tutto normale trovare offerte di lavoro in cui non si fornivano troppi dettagli sull’azienda, e certamente non venivano date informazioni su argomenti quali “orario di lavoro” o “struttura manageriale”.  Anzi, era abbastanza frequente imbattersi in annunci anonimi del tipo: “multinazionale in espansione cerca…”,  in cui non compariva nemmeno la ragione sociale ed il logo del potenziale datore di lavoro.

Il fulcro centrale di un offerta di lavoro erano semplicemente i task da svolgere in azienda. Un elenco di requisiti obbligatori o graditi formato da “hard” e “softskill che veniva letti con grande attenzione dal candidato.

Nel caso di un giornale, tale lettura poteva essere un prendere un po’ più tempo, con l’avvento della tecnologia, i motori e gli agenti di ricerca hanno notevolmente facilitato il processo di matching.

Anche il colloquio era fortemente incentrato sui contenuti di una proposta di lavoro. Da una parte il recruiter aveva l’obiettivo di valutare l’esperienza, le conoscenze e l’attitudine di un candidato. Dall’altra l’intervistato, si limitava a rispondere alle domande cercando di facilitare il compito al recruiter ostentando sicurezza e fiducia nei propri mezzi.

La ricerca di talenti, era nettamente appannaggio di aziende che potevano vantare un brand noto e percepito positivamente. Le azioni di “employer branding” non erano altro che campagne pubblicitarie analoghe a campagne di prodotto ma focalizzate sul recruiting.

Negli ultimi anni però, si sono affacciati sul mercato del lavoro i “nativi digitali”, anche detti “millennials”, “echo boomers” o “generazione y” e molte delle dinamiche che regolano il recruitment sono state stravolte.

Lavoro-per-giovani-situazione-italiaI millennials non rispondono agli annunci ma cercano l’engagement con un datore di lavoro

I millennials tendono a non essere interessati nelle mansioni che dovranno svolgere all’interno di un’azienda. O almeno non sono interessati a un elenco di richieste simili ad un menù. La loro priorità è accertarsi che il potenziale datore di lavoro sia in grado di allinearsi ai loro valori e che sia culturalmente vicino alle loro esigenze.

Inviare un CV e confrontare offerte di lavoro è diventato un processo rapido e di facile esecuzione ma il millennial preferisce trovare informazioni addizionali sull’azienda, magari interagendo con i suoi dipendenti ancor prima di un colloquio o scovando opinioni e recensioni su Internet.

Per tal motivo è importante per un datore di lavoro accettare l’engagement e il dialogo con i candidati.

I millennials non si fidelizzano facilmente

Com’è noto, i millennials non si fidelizzano facilmente ad un azienda. La mancata fidelizzazione riguarda essenzialmente il rispetto delle promesse fatte in merito alle prospettive. Paradossalmente è più importante la crescita economica dello stipendio iniziale.

I millennials infatti pretendono rispetto, non vogliono essere considerati un numero e non accettano gerarchie troppo pronunciate e formalità esagerate.

I millennials possono dare tutto e portare grandi benefici solo se il datore di lavoro mostra la volontà di fidelizzarli venendo incontro alle loro esigenze personali.

Ecco perché è importante pensare agli orari flessibili. Un millennial potrebbe rifiutarsi di essere in ufficio alle 8 in punto perché la sua esigenza personale lo porta ad andare a letto tardi. Ma d’altro canto un millennial fidelizzato non ha problemi a lavorare di notte o il weekend per portare a termine un task.

La responsabilità sociale di un impresa è un valore

Ma quali sono i valori che il millennials ritiene fondamentali?

In primo luogo c’è la responsabilità sociale. L’aspettativa è quella di lavorare per un azienda che è attenta alla salute ed al benessere dei propri clienti e dei dipendenti. In generale, un azienda che dimostra di saper investire in aspetti che hanno un impatto sociale positivo sull’ecosistema diventa automaticamente più competitiva nell’attrazione dei giovani talenti.

Famiglia e futuro

Un altro aspetto cruciale che influenza la scelta lavorativa di un millennial riguarda la possibilità di poter avere tempo e strumenti per garantire il benessere ai propri genitori ed alla propria famiglia.

I genitori dei baby boomers ma anche della generazione X erano più giovani ed autosufficienti, mentre oggi il millennial spesso ha genitori più anziani dei quali si preoccupa più di quanto si immagini.

Allo stesso modo, i giovani di oggi, sono consapevoli delle incertezze che potranno esserci quando la loro età sarà avanzata e valutano positivamente la presenza di piani di investimento pensionistici e strumenti di risparmio.

I millennials si affacciano al mondo del lavoro dopo un periodo di forte recessione in tutti i paesi maturi e la loro fidelizzazione è fortemente dipendente dalla capacità del datore di lavoro di fornirgli i mezzi finanziari per garantirsi un futuro tranquillo.

La sfida per le aziende che cercano giovani laureati di talento è quella di saper usare un linguaggio diverso, decisamente meno formale, per identificare il potenziale di un candidato attraverso il dialogo. E’ importante sapere che un millennial arriverà a un colloquio già molto informato sull’azienda e non esiterà a provocare per accertarsi che esistano i valori a cui lui tiene.

E’ poi di fondamentale importanza che un banale annuncio di lavoro che non contiene informazioni tali da consentire ad un millennial di fare le sue valutazioni non otterrà grandi riscontri qualitativi.

E’ più probabile che lo stimolo arrivi da un articolo ricco di contenuti multimediali che parla del lancio di un innovativo prodotto eco-sostenibile o da un video condiviso sui social network che mostra un team interno che parla entusiasticamente del proprio ambiente di lavoro.

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Aziende che assumono: Bosch, cercasi laureati in informatica e ingegneria https://www.business.it/aziende-assumono-bosch-cercasi-laureati-informatica-ingegneria/ Mon, 19 Mar 2018 15:20:25 +0000 https://www.business.it/?p=21020 Nuova interessante chiamata per tutti coloro che sono alla ricerca di un’occupazione. Bosch, nota azienda che produce componentistica elettronica, è alla ricerca di alcune figure da inserire in organico per la sede ubicata a Torino. L’offerta di lavoro si rivolge in particolare ad alcune risorse con una specifica preparazione ed ha una data prefissata molto… Leggi tutto »Aziende che assumono: Bosch, cercasi laureati in informatica e ingegneria

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Nuova interessante chiamata per tutti coloro che sono alla ricerca di un’occupazione. Bosch, nota azienda che produce componentistica elettronica, è alla ricerca di alcune figure da inserire in organico per la sede ubicata a Torino. L’offerta di lavoro si rivolge in particolare ad alcune risorse con una specifica preparazione ed ha una data prefissata molto breve visto che già entro la fine di marzo la società di origine tedesca ha intenzione di finalizzare le assunzioni per completare l’organico a disposizione delle aree di competenza che al momento necessitano di alcuni innesti. Entrare all’interno di una realtà del genere sarebbe sicuramente un’occasione molto importante, specialmente per un neolaureato a caccia di un’esperienza importante al termine di un lungo periodo di studi. In particolare si tratta di un totale di quattro posizioni aperte, tre posti di lavoro e uno stage. Le competenze richieste rientrano nell’ambito dell’informatica, dell’ingegneria e della comunicazione. Vista l’importanza di questa realtà aziendale abbiamo deciso di dedicare uno spazio particolare a queste offerte di lavoro, indicandovi nel dettaglio quali sono le figure ricercate e come fare a candidarsi per le posizioni aperte all’interno di Bosch. Prima di dedicarci a questo però vogliamo delineare un breve profilo aziendale in modo da farvi rendere conto della realtà di cui stiamo parlando.

Bosch, azienda leader del settore ben radicata in Italia

Bosch è una realtà ben radicata in Italia che ha una storia internazionale di ampio respiro. L’azienda nasce a Stoccarda (Germania) nel 1886 su iniziativa di Robert Bosch, come laboratorio per la meccanica di precisione e di ingegneria elettrica. Dopo la specializzazione nel campo della componentistica per automobili, la società conobbe una crescita esponenziale che l’ha portata ad essere leader mondiale del settore. Oltre al settore dell’automotive, Bosch è ben radicata anche in quello degli elettrodomestici. Oggi, l’azienda è presente di 50 paesi nel mondo con circa 300 filiali e circa 70 stabilimenti produttivi e più di 300.000 dipendenti. In Italia, l’azienda è presente in particolare a Milano e a Torino e proprio la sede presente in Piemonte è alla ricerca delle figure professionale di cui vi andremo ad indicare le caratteristiche tra poco. Sul territorio nazionale, si contano in totale 18 aziende controllate, 17 stabilimenti produttivi e 3 centri di ricerca e sviluppo che occupano circa 6.000 addetti.

Bosch lavora con noi, cercasi ingegneri ed informatici

Come anticipato in precedenza, la ricerca di figure professionali del Gruppo Bosch è in particolare per la sede ubicata a Torino. Le offerte di lavoro al momento disponibili per lo stabilimento piemontese al momento sono quattro. La prima è uno stage in per Software Specialist per Sistemi Embedded – Automotive; questa offerta si rivolge a laureati in informatica che dovranno occuparsi della programmazione, sviluppo e validazione dei sistemi embedded per differenti applicazioni legate al mercato automotive. La stessa figura professionale è ricercata anche come lavoro a tutti gli effetti, con gli stessi requisiti illustrati in precedenza. C’è poi una posizione aperta per Project Manager & Technical Salesper questa risorsa è richiesta una laurea in Ingegneria Meccanica / Informatica / Elettronica. Infine, l’ultima posizione aperta è quella di Commercial ManagerPer coloro che sono interessati a queste offerte di lavoro, è possibile consultare la sezione Lavora con Noi del sito di Bosch.
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Occupazione settore tecnologico: la diversità come chiave di sviluppo https://www.business.it/occupazione-settore-tecnologico-diversita-sviluppo/ Mon, 19 Mar 2018 10:21:25 +0000 https://www.business.it/?p=20995 Viste le recenti campagne a favore dell’uguaglianza femminile nei settori sociali, professionali e culturali non siamo stupiti se il dibattito continua a crescere incessantemente. Le donne hanno dovuto combattere con le unghie e con i denti per affermare i propri diritti e ciò vale anche in un abito considerato prettamente maschile come quello tecnologico. Che… Leggi tutto »Occupazione settore tecnologico: la diversità come chiave di sviluppo

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Viste le recenti campagne a favore dell’uguaglianza femminile nei settori sociali, professionali e culturali non siamo stupiti se il dibattito continua a crescere incessantemente. Le donne hanno dovuto combattere con le unghie e con i denti per affermare i propri diritti e ciò vale anche in un abito considerato prettamente maschile come quello tecnologico. Che contiene in sé un paradosso perché è sempre più affamato di ruolo specialistici, ma non prende in seria considerazione il talento di genere.

Si stima che entro il 2019 serviranno circa 2 milioni di ruoli in più nel solo settore della sicurezza informatica. Si tratta di un’industria estremamente competitiva e in rapida evoluzione, per questo affrontare la diversità prendendo in considerazione il reclutamento di diversi generi potrebbe essere una vera sfida per le risorse umane, responsabili delle assunzioni. 

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donne-tecnologiaI dati del Pew Research Center

Se esiste la volontà di risolvere la crisi del talento tecnologico, è necessario cambiare il modo in cui si assume, in quanto restare ancorati alle vecchie impostazioni priva le aziende di creatività e ingegno che rappresenta il cuore pulsante dell’innovazione tecnologica.

Il fatto stesso di arrivare a costruire un team aziendale diversificato e multigenere è considerato un’opzione vincente sotto tutti i punti di vista, dalla competenza al business.

Ma i numeri sulla diversità, almeno finora, sono andati in un’altra direzione e il cambiamento è difficile da concretizzare.

Un rapporto edito negli Stati Uniti, rilasciato dal Pew Research Center (uno studio americano che conduce sondaggi di opinione pubblica, ricerche demografiche, analisi dei contenuti multimediali e altre ricerche empiriche di scienze sociali) dimostra che il numero di professione legati all’informatica è cresciuto del 338% in America, quando circa il 32% era occupato da donne, e solo un quarto dei nuovi ruoli è oggi affidato a figure femminili. Se poi prendiamo in considerazione le altre comunità sottorappresentate come ad esempio le persone di colore vediamo che il divario è ancora più evidente in quanto gli afroamericani rappresentano il 9% e il lavoratori sudamericani solo il 7%.

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imprese-donne-rischi-ed-ostacoliI vantaggi della diversità

Cosa significano questi numeri? Rimandano ad una realtà incoerente, in quanto l’industria tecnologica non riflette il talento della diversità delle comunità che fanno parte della nostra società.

Il problema è che se non cambiamo atteggiamento, il settore non potrà beneficiare delle diverse doti e genialità che caratterizzano le menti differenti per cultura, genere, razza o religione. I risultati del Pew Research Center dimostrano infatti che la diversità sociale accresce la creatività e il talento, portando ad un migliore processo decisionale, alla risoluzione dei problemi, all’innovazione che rappresentano tutte delle caratteristiche fondamentali per il successo del settore tecnologico.

Le soluzioni sono quelle di ripensare il curriculum e di capire come la diversità può costituire un valore aggiunto, interrogandoci sui nostri pregiudizi e vincendo le chiusure mentali che contraddistinguono il nostro modo di fare, soprattutto nell’ambito delle risorse umane.

Maggiori responsabilità significano maggiori opportunità e maggiori guadagni. Per cambiare l’industria tecnologica occorre guadare avanti e includere la diversità come valore complementare

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10 lavori ideali per aspiranti imprenditori https://www.business.it/10-lavori-ideali-aspiranti-imprenditori/ Sun, 18 Mar 2018 20:00:19 +0000 https://www.business.it/?p=20979 Se sei un aspirante imprenditore, ci sono diversi percorsi di carriera che puoi intraprendere per avvicinarti gradualmente al mondo dell’impresa e trasformare i tuoi sogni in realtà. Quale percorso sceglierai dipenderà fondamentalmente dalla tua esperienza, dalle tue capacità, dalla tua disponibilità economica e dalla flessibilità, così come dai tuoi obiettivi per il futuro. Anche se… Leggi tutto »10 lavori ideali per aspiranti imprenditori

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Se sei un aspirante imprenditore, ci sono diversi percorsi di carriera che puoi intraprendere per avvicinarti gradualmente al mondo dell’impresa e trasformare i tuoi sogni in realtà. Quale percorso sceglierai dipenderà fondamentalmente dalla tua esperienza, dalle tue capacità, dalla tua disponibilità economica e dalla flessibilità, così come dai tuoi obiettivi per il futuro. Anche se alcuni imprenditori hanno avuto successo senza passare del tempo in un posto di lavoro tradizionale, molte persone hanno vissuto una solida esperienza lavorativa prima di iniziare la propria attività. Questa esperienza può garantirti le competenze di cui ogni imprenditore ha bisogno per far decollare un’attività e farla funzionare. Ci sono posti di lavoro che possono affinare le tue capacità imprenditoriali mentre impari i “segreti” della gestione di un’impresa, affiancando manager e titolari. Inoltre, lavorare in ruoli in cui l’imprenditorialità è valutata, può darti alcuni dei benefici senza avere la responsabilità reale dell’impresa.
L’altro percorso che puoi intraprendere è trovare un impiego in cui non devi lavorare quando non “sei di turno” o non è il tuo orario di lavoro. Ci sono fortunatamente ancora molti posti di lavoro con orari regolari che ti danno il tempo libero da dedicare ai tuoi progetti. Ci sono anche lavori in cui puoi lavorare con un orario flessibile, che ti lascia tempo per perseguire la tua passione. Può anche avere senso, dal punto di vista finanziario, per avviare una nuova impresa come lavoro collaterale. Questo perché, è quasi banale sottolinearlo, non tutte le nuove imprese hanno successo. Il tasso di successo è molto basso nei primi anni: avere un reddito su cui contare mentre si fa crescere la propria attività può essere una solida strategia per il successo.

Lavori con i quali è possibile acquisire competenze imprenditoriali

Se ti concentri su lavori che sono in linea con le tue aspirazioni, sarai in grado di sviluppare le competenze necessarie per iniziare la tua impresa a tempo pieno, o come lavoro secondario o come transizione per passare poi a tempo pieno alla tua nuova attività. Devi puntare ovviamente su lavori che meglio si adattano a te e che ti aiutino ad acquisire esperienza nel settore della tua carriera o nel settore in cui vuoi lanciare la tua attività. Queste sono alcune delle posizioni che ti possono dare l’esperienza generale di cui hai bisogno per prepararti a metterti in proprio ed avviare un’impresa tua.

Pubblicità, marketing e relazioni pubbliche

Lavorare nella pubblicità, nel marketing o nelle pubbliche relazioni ti fornirà il know-how per raggiungere un pubblico per il tuo prodotto o servizio quando sei pronto per avviare la tua impresa. Potresti inoltre essere in grado di sfruttare per la tua nuova impresa le preziose conoscenze e le risorse (non solo tecniche) che questo genere di lavoro permette di acquisire.

Sviluppo aziendale

Se possiedi solide competenze di sviluppo del tuo business sarai in grado di utilizzarle per identificare opportunità per la tua futura azienda. Avrai anche la possibilità di crescere e gestire un’attività che sarà preziosa quando lavorerai per conto tuo.

Design

Un lavoro nella moda, nel design d’interni o nella progettazione di un prodotto, permette di di acquisire competenze che ti aiuteranno a creare il tuo prodotto o servizio e a prepararlo per il lancio.

E-commerce, Seo e social media

La maggior parte delle aziende ha una presenza online. Se sei a conoscenza delle strategie e-commerce e dell’ottimizzazione per i motori di ricerca (SEO) avrai un vantaggio iniziale nel far partire la tua impresa. Sia che tu stia iniziando una piccola impresa locale o che tu stia pianificando di lanciare la tua impresa su una scala più ampia, sarà essenziale una forte competenza Seo e sui social media.

Gestione

Ci sono posizioni manageriali disponibili in ogni settore. Sia che tu stia iniziando un programma di formazione manageriale o che tu abbia intrapreso questa carriera, il lavoro in management ti darà le doti di leadership, la rete di conoscenze e l’esperienza di comunicazione di cui avrai bisogno per avere successo avviando un’attività imprenditoriale.

Sviluppatore di software, Web o app

Ogni azienda ha bisogno di tecnologia. Se sei uno sviluppatore, l’attività che svolgi per il tuo datore di lavoro migliorerà le tue competenze e te ne offrirà di trasferibili da utilizzare per avviare e far crescere la tua attività.

Immobiliare

Lavorare nel settore immobiliare può farti maturare competenze di vendite, marketing, finanza, comunicazione, auto-motivazione e altro ancora di cui gli imprenditori di successo hanno bisogno.

Responsabile vendite

Le posizioni di venditore e di responsabile vendite possono contribuire a far accumulare esperienza nel generare reddito, raggiungere gli obiettivi e, soprattutto, fanno maturare la capacità di vendere un prodotto o un servizio, principio alla base di qualsiasi attività imprenditoriale.

Consulente

Lavorare per un’importante società di consulenza ti potrà far maturare esperienza sul mercato, facendoti conoscere una grande varietà di aziende. Oltre ad acquisire esperienza, avrai una prospettiva interna su molti diversi tipi di organizzazioni.

Product Manager

I product manager di successo lavorano su un prodotto attraverso la ricerca, lo sviluppo, l’ingegneria, la produzione, l’immissione in vendita e la distribuzione. Questa esperienza può passare senza soluzione di continuità dal prodotto di qualcun altro al prodotto della tua azienda da avviare.
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