Digital Transformation https://www.business.it/tag/digital-transformation/ I segreti del potere - Notizie e retroscena Tue, 17 Jan 2023 12:19:33 +0000 it-IT hourly 1 https://wordpress.org/?v=6.5.2 https://www.business.it/wp-content/uploads/2023/01/cropped-Favicon_Business.it_-32x32.jpg Digital Transformation https://www.business.it/tag/digital-transformation/ 32 32 Welfare CCNL: ecco come prepararsi https://www.business.it/welfare-ccnl-come-prepararsi/ Tue, 26 Feb 2019 08:00:24 +0000 https://www.business.it/?p=41113 Nelle recenti normative in merito ai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro che riguardano il settore orafi e argentieri, delle telecomunicazioni e delle case di cura (personale non medico), sono stati inseriti i servizi di welfare aziendale. La novità segue quanto era già stato fatto nel rinnovo del CCNL dei metalmeccanici e testimonia una crescente sensibilità… Leggi tutto »Welfare CCNL: ecco come prepararsi

L'articolo Welfare CCNL: ecco come prepararsi proviene da Business.it.

]]>
Nelle recenti normative in merito ai Contratti Collettivi Nazionali di Lavoro che riguardano il settore orafi e argentieri, delle telecomunicazioni e delle case di cura (personale non medico), sono stati inseriti i servizi di welfare aziendale. La novità segue quanto era già stato fatto nel rinnovo del CCNL dei metalmeccanici e testimonia una crescente sensibilità per il benessere e la salute dei dipendenti, anche delle aziende più piccole. I vantaggi non sono riservati solo ai collaboratori, ma riguardano anche gli imprenditori, per cui questo cambiamento può diventare un’opportunità. Tra le diverse soluzioni per introdurre il welfare aziendale nel rispetto delle normative, molte sono di immediata e facile applicazione, offrendo benefici per tutte le parti coinvolte. A seguire, sono approfonditi alcuni aspetti che riguardano questa importante evoluzione del mondo del lavoro.

Leggi anche: Una piattaforma web per diffondere il welfare aziendale

Perché il welfare aziendale

Le normative italiane emanate negli ultimi anni, dalla Legge di Stabilità del 2016 in poi, hanno dimostrato una crescente attenzione al secondo welfare, con particolare focalizzazione verso i temi riguardanti la salute e l’equilibrio tra vita lavorativa e privata, in azienda e in famiglia. Il fattore interessante è che questo nuovo approccio non riguarda più solo ed esclusivamente le grandi multinazionali, ma anche le aziende più piccole, che possono avvalersi dei vantaggi della defiscalizzazione prevista per i servizi legati al welfare. I motivi di questa attenzione alla qualità della vita dei dipendenti sono da ricercarsi nella raggiunta consapevolezza da parte delle istituzioni che se l’ambiente di lavoro favorisce la serenità e il benessere delle persone, questo si ripercuote positivamente sulla loro salute e produttività.

Sostenere la qualità della vita dei collaboratori significa far crescere l’economia e il potere d’acquisto, dei singoli professionisti e delle loro famiglie.

Welfare-ccnl

I vantaggi per le aziende

Alcuni imprenditori hanno accolto con una certa diffidenza questa svolta normativa nei confronti del welfare. In realtà, per le aziende si tratta di una grande opportunità, perché le esperienze delle imprese che hanno già applicato iniziative di questo tipo a favore dei dipendenti, hanno evidenziato un notevole aumento delle performance in azienda.

Secondo l’indagine di A.T. Kearney, “Welfare in Azienda”, ci sono almeno 3 ragioni vantaggiose per introdurre soluzioni di welfare.

  • Per prima cosa, le persone sono più coinvolte e motivate se la realtà aziendale offre loro benefit e attività concrete a sostegno della salute e del benessere, nel corso delle ore lavorative e non solo.
  • In secondo luogo, aumentano i livelli di fidelizzazione, da parte dei collaboratori, ma anche dei clienti.
  • Inoltre, è più facile attrarre nuovi talenti, caratterizzando la propria azienda come moderna e attenta alle esigenze dei dipendenti, valorizzandoli come elementi fondamentali.
  • Non è tutto, infatti per le imprese che avviano iniziative di welfare sono previsti importanti sgravi fiscali: la deducibilità degli incentivi, erogati ai dipendenti come riconoscimento per la produttività sotto forma di fringe benefit, è totale (art.95 del DPR n.917/86).

Leggi anche: Intelligenza artificiale: costruire un sistema di AI a livello umano che potrebbe cambiare il mondo

Estensione del Welfare CCNL: gli importi per settore

Dopo il settore metalmeccanico, pioniere nell’applicazione del welfare, l’estensione al settore orafi e argentieri, telecomunicazioni e case di cura (personale non medico) riguarda circa 2 milioni di persone ed è probabile che vi sia un ulteriore allargamento dei settori coinvolti nei prossimi mesi.

Nel settore metalmeccanico industria, il valore dei beni e servizi da mettere a disposizione dei collaboratori dal 1° giugno 2019 è pari a 200 Euro, nel settore metalmeccanico PMI è di 150 Euro, da utilizzare entro l’anno di riferimento previsto dalla normativa. Nelle telecomunicazioni è stato nel 2018 di 120 Euro, per gli orafi di 100 Euro nel 2018, che saliranno a 150 Euro per l’anno 2019, per gli operatori non medici delle case di cura l’importo previsto è di 200 Euro, a partire dal 2018.

Welfare2-ccnl

Welfare semplice per ogni tipo di impresa

Le recenti normative non devono spaventare le imprese: non è obbligatorio elaborare piani complessi per entrare nell’ottica del welfare, sono sufficienti anche semplici iniziative che, come appena descritto, non possono che portare benefici anche all’azienda.

L’applicazione della defiscalizzazione dei servizi welfare può avvenire in 6 modi:

1. Buoni acquisto, da quelli per la spesa, a quelli regalo o per il rifornimento di carburante

2. Buoni pasto, da utilizzare nella mensa interna all’azienda o nei servizi di ristorazione esterni

3. Trasporti, per abbonamenti ai mezzi pubblici o per migliorare la mobilità casa-lavoro

4. Assicurazioni, per la previdenza assicurativa e le polizze sulla salute

6. Sostegno familiare, per figli o anziani non autosufficienti a carico del lavoratore

Per facilitare le aziende nell’adozione delle nuove normative, si rivela strategico il supporto di partner qualificati, per creare insieme un piano personalizzato ed efficace.

Il welfare è un’opportunità di innovazione ed evoluzione dell’azienda che, ponendo al centro i collaboratori e il loro benessere, può far decollare la produttività: non sfruttarla significa perdere un’occasione strategica di crescita.

L'articolo Welfare CCNL: ecco come prepararsi proviene da Business.it.

]]>
Un nuovo modo di fare marketing: il Messaging https://www.business.it/il-messaging/ Wed, 16 Jan 2019 12:34:59 +0000 https://www.business.it/?p=38852 Nell’era del Digital World, il messaggio sembra essere diventato lo strumento preferito da utenti e brand, in quanto adattabile a qualsiasi tipo di situazione. Oggi, le aziende che utilizzano il Digital Marketing cercano di sviluppare siti il più possibile completi, aggiungono le FAQ, cercano di sponsorizzare ogni aspetto chiave di qualsiasi prodotto, anche se successivamente… Leggi tutto »Un nuovo modo di fare marketing: il Messaging

L'articolo Un nuovo modo di fare marketing: il Messaging proviene da Business.it.

]]>
Nell’era del Digital World, il messaggio sembra essere diventato lo strumento preferito da utenti e brand, in quanto adattabile a qualsiasi tipo di situazione.
Oggi, le aziende che utilizzano il Digital Marketing cercano di sviluppare siti il più possibile completi, aggiungono le FAQ, cercano di sponsorizzare ogni aspetto chiave di qualsiasi prodotto, anche se successivamente una buona parte delle persone preferisce mandare un messaggio e chiedere informazioni al riguardo.
Di sicuro il numero dei messaggi inviati dai vari utenti supera nettamente il numero di pagine web fruite da browser. Il mobile ha fatto sì che l’internet dei messaggi sia diventato più importante dell’internet delle pagine.

Dall’inizio dell’anno le ricerche su Google nel Mondo sono state circa 1.800 miliardi, ma nello stesso periodo si registrano circa 20.000 miliardi di e-mail, e 24.000 miliardi di messaggi su WhatsApp.

attirare clienti con l'outbound marketing

Leggi anche: Web Marketing Festival 2018: il trailer

Le chat: strumento chiave

In questo modo, aziende e utenti non si scriveranno più nei commenti dei blog, o nelle pagine Facebook, ma probabilmente chatteranno, velocizzando i tempi di reazione: si realizzerà il One-To-One del marketing moderno. Per essere all’altezza dei tempi, le aziende dovranno utilizzare in modo efficace il mezzo più utilizzato dagli utenti internet e saperlo integrare in un sistema di marketing globale che incameri perfettamente tutti i dati estratti dalle varie conversazioni: questo per fornire servizi ed esperienze migliori. Per realizzare tutto ciò, dovrà crearsi una stretta correlazione tra il CRM, l’e-commerce, la e-mail Automation.
Sicuramente, ci saranno anche quelle aziende che proveranno a fare free-riding, approfittando della facilità di approccio allo smartphone. Questo potrebbe essere un errore importante da evitare. Infatti, il messaging dovrebbe essere visto come uno strumento che permette ai vari brand di mettersi a disposizione dell’utente, e non il mezzo con cui è possibile interrompere le chat.
Il 2015 è stato un anno significativo: proprio in questo periodo il traffico delle piattaforme di messaging ha sorpassato quello dei Social Network.

Leggi anche: App di messaggistica 2018, la Francia dice stop a WhatsApp e Telegram?

Il nuovo canale di vendita

Le conversazioni sono il nucleo della nostra vita, proprio per questo motivo i brand e le aziende dovranno adeguarsi nell’utilizzo degli strumenti di messaggistica e vederli come un nuovo canale di vendita e, soprattutto, un contatto diretto con i propri clienti.
In merito a questo argomento, Google ha più volte sostenuto che: “L’assistenza è il vero campo di battaglia per la crescita dei brand. Mentre le aspettative del consumatore empowered continuano ad aumentare, i brand che assistono meglio vinceranno”.
Nel panorama attuale, dove i brand sono in continua competizione per catturare l’attenzione degli individui, il messaging è diventato uno strumento irrinunciabile per comunicare con un pubblico giovane e super-connesso.

Vantaggi

Molti sono i vantaggi che possono derivare dall’uso della messaggistica istantanea: i dati ottenuti saranno dati reali e potranno essere integrati immediatamente con i Bot. Queste conversazioni non avranno bisogno di essere ottimizzate, in quanto sono formattate automaticamente per avere un layout ottimale.
L’Uso di questo strumento, a differenza di e-mail o tv, produce una relazione bidirezionale tra brand e utente finale.
In questo nuovo modo di navigare, il concetto di integrazione diventa il nucleo principale: si tratta di fare una diversificazione dei vari mezzi a disposizione e integrare i canali tradizionali con quelli più innovativi. Tutto, all’interno di un’autentica strategia di Marketing Digitale.

Leggi anche: Mondo business: la comunicazione efficace per l’internazionalizzazione

L'articolo Un nuovo modo di fare marketing: il Messaging proviene da Business.it.

]]>
Digital transformation: gli europei chiedono più innovazione e maggiore protezione dei dati https://www.business.it/digital-transformation-europei-chiedono-innovazione-maggiore-protezione-dati/ Wed, 21 Nov 2018 11:52:38 +0000 https://www.business.it/?p=35676 La trasformazione digitale è la profonda trasformazione delle attività e dei processi organizzativi, delle competenze e dei modelli per sfruttare appieno i cambiamenti e le

L'articolo Digital transformation: gli europei chiedono più innovazione e maggiore protezione dei dati proviene da Business.it.

]]>
La trasformazione digitale è la profonda trasformazione delle attività e dei processi organizzativi, delle competenze e dei modelli per sfruttare appieno i cambiamenti e le opportunità di un mix di tecnologie digitali e il loro impatto accelerato nella società in modo strategico e prioritario, con cambiamenti presenti e futuri in mente. È anche un cambiamento culturale indispensabile per tutte le imprese ma anche per i cittadini europei che richiedono vere innovazioni nel campo dei servizi pubblici.

digital-transormation-protezione-dati

Leggi anche: Tecnologia digitale: come l’intelligenza artificiale si stia infiltrando nel settore sanitario

Così uno studio Citizen.e Survey a livello globale condotto dalla società di ricerca sensation.io e SAP, affronta questo tema, con l’obiettivo di fornire indicazioni sulla percezione, l’interazione e le priorità dei cittadini nei confronti dei servizi pubblici e sulla loro valutazione in termini di fiducia e trasparenza. I cittadini sono alla ricerca di vere innovazioni nel campo dei servizi pubblici, a patto che le loro informazioni personali siano al sicuro e rimangano private. Ecco le principali evidenze emerse dallo studio:

  • Il 38% dei cittadini statunitensi intervistati indica il risparmio di tempo come ragione principale dell’adozione digitale, percentuale che raggiunge il 47% per gli europei.
  • La generazione Z è la generazione più connessa, istruita e sofisticata, ma la loro adozione dipende dalla fiducia e dalla trasparenza delle proposte.
  • Anche se i dati sono diversi a livello locale, gli intervistati di ogni Paese sono ottimisti sulla maggior parte delle innovazioni tecnologie adottate nelle loro città. 
  • Secondo lo studio, le smart city che investono in soluzioni digitali intelligenti assisteranno a una rapida adozione se alla base esiste un rapporto di fiducia tra amministrazione pubblica e cittadino perché «gli utenti non condivideranno i propri dati se non hanno la certezza che questi non siano trattati in modo sicuro e non verranno utilizzati per scopi diversi da quelli per cui è stato espresso il loro consenso». L’Italia in questo ambito si posiziona sesta nella classifica che vede in testa la Svezia quando si combina la propensione positiva a fornire dati personali alle amministrazioni pubbliche e il valore che si potrebbe ricevere in cambio.

Leggi anche: La cultura degli spazi urbani e l’incontro con il mondo digitale

digital-transormation-protezione-dati

Una preoccupazione più che giustificata se si pensa che ben 3 dei 4 miliardi di utenti connessi sul pianeta sono registrati ad almeno un social network. In un quadro simile, conoscere le possibili aree di rischio a cui la trasformazione digitale potrebbe aprire, specialmente in tema di riservatezza e protezione degli utenti, è divenuto quindi essenziale. L’Intelligenza Artificiale ridisegnerà le nostre vite. La nostra quotidianità di esseri umani, cittadini, lavoratori, genitori e figli, sta cambiando sotto gli occhi di tutti. Quello di cui già oggi possiamo essere certi è che tutte le nostre abitudini e consuetudini verranno ridisegnate producendo cambiamenti sociali che necessitano di una riflessione approfondita (individuale e collettiva) e in alcuni casi, forse, anche tormentata. L’obiettivo principale, comunque, sarà rendere la digitalizzazione una normalità e non un’operazione “straordinaria”. Altro obiettivo da perseguire è riuscire a formare e stimolare i cittadini e le imprese all’utilizzo dei servizi online offerti, anche perché senza una domanda adeguata si rischia di ottenere risultati non all’altezza delle aspettative.

Leggi anche: Privacy: migliaia di app per Android e iOS perdono dati sensibili

L'articolo Digital transformation: gli europei chiedono più innovazione e maggiore protezione dei dati proviene da Business.it.

]]>
Huawei P30: si parla già del prossimo top di gamma del colosso cinese https://www.business.it/huawei-p30-parla-prossimo-top-gamma-colosso-cinese/ Mon, 19 Nov 2018 11:22:24 +0000 https://www.business.it/?p=35523 All'inizio di quest'anno, Huawei ha lanciato due dei suoi smartphone di punta chiamati Huawei P20 e P20 Pro. Lanciati nell'aprile 2018, questi telefoni hanno riscosso un

L'articolo Huawei P30: si parla già del prossimo top di gamma del colosso cinese proviene da Business.it.

]]>
All’inizio di quest’anno, Huawei ha lanciato due dei suoi smartphone di punta chiamati Huawei P20 e P20 Pro. Lanciati nell’aprile 2018, questi telefoni hanno riscosso un enorme successo e si sono aggiunti alla lista degli smartphone più diffusi. Un eventuale smartphone Huawei con 4 fotocamere di cui almeno una con zoom ottico reale da 10X sarebbe probabilmente il dispositivo con il reparto fotografico migliore del mercato e potrebbe fare concorrenza veramente ai prodotti Samsung. Siamo appena stati impressionati dalle caratteristiche del Mate 20 Pro, ma si parla già del successore di P20 Pro. Il prossimo anno sarà quello del P30 Pro. Tutte le nuove funzionalità saranno limitate alla stessa potenza di elaborazione offerta in Mate 20 Pro, ma Huawei migliorerà le videocamere in qualche modo, poiché la serie P riguarda esclusivamente la fotografia. Ci aspettiamo che il P30 Pro prenda in prestito alcune caratteristiche del Mate 20 Pro come lo schermo curvo, la fotocamera 3D per la scansione facciale e possibilmente il lettore di impronte digitali su schermo.

huawei-p30-prossimo-top-di-gamma

Leggi anche: Apple: annuncia i suoi nuovi iPhone XS e XR, ecco tutte le novità

Dal punto di vista software, invece, le versioni Android One non sarebbero ben viste dagli utenti dei dispositivi di alta e media gamma, quindi Huawei probabilmente si affiderà alla sua skin EMUI proprietaria per dispositivi sia di fascia alta che di fascia media. D’altronde Huawei ha appena iniziato il rollout di EMUI 9.0 basata su Android Pie 9.0 su alcuni dei suoi smartphone: P20, P20 Pro, Mate 10, Mate 10 Pro, Mate 10 Porsche Design, Mate RS Porsche Design, Honor 10, Honor View 10 e Honor Play. La società ha quindi diversi mesi prima del lancio della nuova gamma 2019 per testare sul campo l’ultimo sistema operativo di Google, ricevere feedback dagli utenti e correggere eventuali bug.

Huawei P30, principale progetto in ambito mobile per il produttore cinese nel corso del 2019, ma è chiaro già oggi che uno dei punti di forza dello smartphone rischia di essere ancora una volta la fotocamera. Le ultimissime indiscrezioni, annunciano che il prossimo top di gamma avrà quattro fotocamere e zoom ottico 10X. Il prossimo Huawei P30, che probabilmente verrà presentato al Mobile World Congress di Barcellona in programma dal 25 al 28 febbraio 2019, potrebbe avere quattro fotocamere e uno zoom ottico da 10X. Sarebbe questa la risposta del colosso cinese alla concorrenza, proveniente soprattutto dalla coreana Samsung.

Leggi anche: Huawei: per la prima volta supera Apple nella vendita di smartphone

huawei-p30-prossimo-top-di-gamma

Huawei ha riscosso un enorme successo con il suo fiore all’occhiello  P20 Pro, che ha introdotto un sistema a tripla telecamera per migliori fotografie in condizioni di scarsa illuminazione e zoom ottico 3x. Dall’altra parte del Huawei P30 Pro, c’è una configurazione a tre telecamere simile a quella introdotta con il P20 Pro all’inizio di quest’anno. Questo includerà un sensore primario da 40 megapixel, combinato con fotocamere da 22 e 12 megapixel. Altre caratteristiche di Huawei P30 includono una batteria enorme di capacità probabilmente 4000mAh. Non è raro che gli ultimi smartphone indossino grandi batterie e altro ancora. Inoltre, possiamo aspettarci anche altre funzionalità di Huawei P30 come altoparlanti, porta USB di tipo C, resistenza a polvere e acqua e così via. Dovremo aspettare fino al prossimo anno per vedere il design P30 Pro finale.

Leggi anche: Huawei: ha annunciato che sarà il più grande fornitore di smartphone al mondo

L'articolo Huawei P30: si parla già del prossimo top di gamma del colosso cinese proviene da Business.it.

]]>
E-commerce: cresce il mercato digitale e raggiunge 65 miliardi di euro https://www.business.it/e-commerce-cresce-mercato-digitale-raggiunge-65-miliardi-euro/ Fri, 16 Nov 2018 10:12:18 +0000 https://www.business.it/?p=35398 L’unico settore che oggi è in grado di registrare un’impressionante crescita a doppia cifra è l’E-commerce e le previsioni contenute nel report confermano questo trend

L'articolo E-commerce: cresce il mercato digitale e raggiunge 65 miliardi di euro proviene da Business.it.

]]>
L’unico settore che oggi è in grado di registrare un’impressionante crescita a doppia cifra è l’E-commerce e le previsioni contenute nel report confermano questo trend anche per i prossimi anni. La rapidità con cui si è sviluppato questo settore dalla nascita di internet a oggi raddoppierà con l’arrivo delle nuove tecnologie (intelligenza artificiale, blockchain, internet of things…), sviluppandosi in maniera massiva. I dati più recenti relativi alla diffusione dell’e-commerce in Italia e nel mondo ci consentono di individuare quali sono le tendenze in atto, le prospettive e le potenzialità di questo settore. Le statistiche e i report che arrivano da Le infinite possibilità del digitale in Italia , una ricerca congiunta di EY e IAB Italia, confermano che nel 2018 l’industria digitale italiana ha chiuso in crescita per il terzo anno consecutivo. Merito soprattutto della pubblicità online e dell’e-commerce, che hanno fatto registrare incrementi rispettivamente del 13% e del 15% sul 2017, per un peso sul valore complessivo del 4% e 44%,  il mercato arriva a quota 65 miliardi di euro, per un +11,6% rispetto all’anno scorso e un +22% rispetto al 2016. 

mercato-digitale-italia

Leggi anche: Nexive: una nuova piattaforma digitale a supporto dell’e-commerce

Il 67%, ovvero 2 italiani su 3, ha visitato un e-commerce e il 53% ha acquistato un prodotto o un servizio nell’ultimo mese. Inoltre è aumentata la spesa media dell’8%, raggiungendo i 595 euro a testa, concentrati nell’abbigliamento e nei prodotti cosmetici, seguiti dall’acquisto di viaggi e vacanze, e infine giocattoli. Grazie a questi report, le aziende italiane che non sono ancora al passo con l’evoluzione dell’e-commerce hanno dei validi motivi per destinare risorse a questo ambito, poiché anche nel nostro Paese la crescita dell’e-commerce è senza dubbio inarrestabile.

Leggi anche: Digital food: un nuovo approccio nel modo in cui le persone acquistano e consumano il cibo

mercato-digitale-italia

L’andamento dell’eCommerce in Italia prosegue quindi a doppia cifra registrando un +15% e si prevede che il valore degli acquisti online possa arrivare a toccare i 27 miliardi di euro quest’anno. Un dato molto positivo che conferma la crescita del trend e preannuncia un futuro sempre più roseo per il commercio elettronico. L’eCommerce registra dunque una crescita costante: la facilità di acquistare prodotti con pochi clic comodamente da casa evitando code, attese e parcheggi rappresenta ormai un’abitudine di consumo e non più un semplice fenomeno online.

Leggi anche: Logistica 4.0: come cambia la logistica italiana, un trend in forte crescita

L'articolo E-commerce: cresce il mercato digitale e raggiunge 65 miliardi di euro proviene da Business.it.

]]>
Digital food: un nuovo approccio nel modo in cui le persone acquistano e consumano il cibo https://www.business.it/digital-food-nuovo-approccio-modo-persone-acquistano-consumano-cibo/ Thu, 15 Nov 2018 10:45:16 +0000 https://www.business.it/?p=35329 Gli e-shopper italiani che hanno acquistato food online sui siti italiani e stranieri sono 5 milioni per un totale di circa 11 milioni di transazioni. Lo rivela l’Osservatorio

L'articolo Digital food: un nuovo approccio nel modo in cui le persone acquistano e consumano il cibo proviene da Business.it.

]]>
Gli e-shopper italiani che hanno acquistato food online sui siti italiani e stranieri sono 5 milioni per un totale di circa 11 milioni di transazioni. Lo rivela l’Osservatorio eCommerce B2C Netcomm Politecnico di Milano. Il food & grocery online registra quindi un trend positivo nel 2018, raggiungendo il valore di 1,1 miliari di euro e crescendo del 34% rispetto allo scorso anno. Un settore, quello dell’e-Commmerce Food&Grocery in crescita, come confermato da un successo senza precedenti del food delivery. Gli e-shopper italiani che hanno acquistato food online sui siti italiani e stranieri sono passati dal 12% al 24% negli ultimi tre anni: in tale 5 milioni di consumatori per un totale di circa 11 milioni di transazioni. Tuttavia oggi l’e-commerce food rappresenta solo una minima percentuale del fatturato italiano proveniente dal commercio online (3%). Questo dato potrebbe però variare nel giro di pochi anni e raggiungere una percentuale più elevata, visto che il settore è in evidente crescita.

digital-food-grocery

Leggi anche: Foodtech, quando tecnologia e agroalimentare si fondono (ma non in Italia)

Gli acquisti online riferiti al segmento del grocery alimentare, nel 2016 hanno raggiunto un valore di 188 milioni di euro. Una crescita del 40% rispetto al 2015. Si tratta prevalentemente della spesa effettuata sui siti e-commerce dei supermercati con consegna al piano. Tra i primi grandi supermercati che hanno deciso di mettersi in gioco citiamo: Carrefour, Esselunga, e Tigros. É anche possibile effettuare la spesa online e ritirarla al supermercato, risparmiando tempo e denaro. Ad affiancare queste catene di supermercati troviamo anche realtà importanti quali: Eataly, Prime Now di Amazon e Supermercato 24.

Propulsori di questa nuovissima tendenza di fare la spesa online.
Il vantaggio di queste realtà, oltre al risparmio in termini di tempo e denaro, è la possibilità di ricevere la spesa in giornata, anche a distanza di 1 o 2 ore dall’effettuazione dell’ordine. Il digital food si presenta oggi con profonde dinamiche competitive e di posizionamento dove marketplaceeRetailer, brand e nuovi player guidano il mercato, soddisfacendo i nuovi desideri espressi dai clienti e sfruttando strategie di branding e di digital marketing. Il digitale apre la porta a molteplici prospettive, consentendo ai player di offrire sia alle aziende clienti sia ai consumatori vantaggi in termini di flessibilità, varietà dell’offerta e ricchezza di informazioni.

Leggi anche: Amazon con Whole Foods: ecco come conquisteranno il mondo

digital-food-grocery

La voglia di italianità è particolarmente forte quando si tratta di capire il grado di trasparenza e completezza dell’etichettatura. Le persone acquistano un prodotto solo se sono nelle condizioni di capire bene cosa stanno comprando e se il prodotto aderisce in pieno alle aspettative sui diversi piani. Infatti, il 77% degli italiani dichiara di essere pronto a pagare qualcosa in più per prodotti alimentari che utilizzano ingredienti italiani. Questo perché magari è legato alla convinzione che il prodotto italiano sia più buono, più genuino, di qualità più alta.

Al di là del giudizio di valore che esprime l’atto d’acquisto, il dato decisivo è che la spesa alimentare – il cibo – oggi è al centro dell’attenzione sociale, in particolare dei giovani: anche perché è uno degli ambiti in cui meglio si può esprimere un proprio punto di vista, una propria idea di società, e lo si fa provando a rendere coerente ciò che si compra e si mangia con i propri valori. Oggi ci troviamo al centro di una vera e propria digital food revolution che apre alle imprese e gli operatori italiani nuove prospettive, grazie a innovativi servizi per attrarre nuovi consumatori digitali a cui offrire nuove esperienze, a efficaci strategie di digital marketing, alla valorizzazione del Made in Italy.

Leggi anche: Foodora: piattaforma di consegne, chiude in Italia, Francia Olanda e Australia

 

L'articolo Digital food: un nuovo approccio nel modo in cui le persone acquistano e consumano il cibo proviene da Business.it.

]]>
Dark Web: o web oscuro, cos’è e cosa si rischia https://www.business.it/dark-web-web-oscuro-cose-cosa-rischia/ Wed, 14 Nov 2018 11:06:17 +0000 https://www.business.it/?p=35273 In TV e sui giornali si sente parlare sempre più spesso di Deep Web, o Dark Web, ma cos’è e come entrare? Per rispondere a questa domanda in parole povere, il Deep Web

L'articolo Dark Web: o web oscuro, cos’è e cosa si rischia proviene da Business.it.

]]>
In TV e sui giornali si sente parlare sempre più spesso di Deep Web, o Dark Web, ma cos’è e come entrare? Per rispondere a questa domanda in parole povere, il Deep Web è una parte di Web “sommersa” in cui vengono svolte tantissime attività, da quelle più discutibili e illegali (come la vendita di documenti falsi) ad altre molto più “tranquille”. Trattasi sostanzialmente di siti “nascosti” che non si trovano facendo delle normali ricerche in Google e che possono essere visitati solo sfruttando la rete di anonimizzazione (come TOR ). Deep web non va confuso con dark web: se accedere al deep web è facile, le risorse messe a disposizione sul dark web non sono invece accessibili con i browser più noti, almeno nella loro configurazione predefinita.

dark-web-mondo-oscuro

Il Surface, la parte “chiara” di internet

Il primo livello della nostra avventura è rappresentata dal “Surface Web“, cioè di quello che sta alla superficie. Uno dei pilastri di internet sono i motori di ricerca: questi, attraverso dei software automatici chiamati crawler, scandagliano le pagine di internet. I programmi verificano i contenuti dei siti, seguono i link, leggono le directory che raccolgono i principali portali esistenti. Alla fine, i dati raccolti sono conservati in enormi database per essere restituiti a qualsiasi utente quando fa una ricerca nella mascherina, ad esempio di Google.

Questo è il “Surface web“, ovvero la parte visibile, normalmente accessibile e catalogabile senza troppi sforzi di internet. Di questo mondo fanno parte i normali siti di informazione, gli e-commerce più famosi, i social network che usiamo comunemente (almeno una loro parte). Insomma è il web che conosciamo.

Leggi anche: Sicurezza informatica: la ricetta efficace contro le minacce interne alla security

Deep Web e Dark Web le differenze

Con il termine Deep Web si indica l’insieme dei contenuti presenti sul web e non indicizzati dai comuni motori di ricerca (ad es. Google, Bing). Si tratta di dati che non sono più immediatamente accessibili e per poter essere raggiunti gli utenti devono avere delle capacità più ampie della norma. Devono conoscere l’esatto indirizzo URL della risorsa che cercano o essere avviati da qualcuno verso un contenuto. Questo è il deep web, la parte più profonda di internet. E’ una zona amplissima e riservata, nascosta dalla luce del sole, che è terreno fertile per lo scambio di informazioni sensibili. 

Mentre il Dark Web è la parte totalmente inaccessibile ai normali utenti, utilizzata sostanzialmente per una vasta serie di traffici illegali. E’ dove si trova il peggio della rete. Elementi appartenenti al Dark Web sono anche i contenuti privati scambiati tra utenti all’interno di un network chiuso di computer, strutture definite come darknet. Qui vige una regola fondamentale: l’anonimato. In questo modo, il traffico e i dati scambiati attraverso questi “nodi” intermedi, diventa cifrato e anonimo, e la propria identità viene efficacemente camuffata

Leggi anche: Sicurezza informatica: la ricetta efficace contro le minacce interne alla security

dark-web-mondo-oscuro

Cosa si trova nel Dark Web?

Innanzitutto, droga e ogni tipo di sostanza. Esistono dei veri e propri e-commerce nascosti, chiamati “Black Market”, dove si vendono in maniera sistematica, generi illegali. Dalla Cannabis alla marijuana, per arrivare alle droghe pesanti come ecstasy, eroina e cocaina. Ma anche medicinali per stimolare i rapporti sessuali, allucinogeni e farmaci antidepressivi, ansiolitici e psicofarmaci, che normalmente avrebbero bisogno di ricetta medica.

In secondo luogo: armi. Armi più leggere come scacciacani e pistole corte, fino ad armi da fuoco in dotazione alle forze dell’ordine o fucili da caccia, per arrivare, anche se bisogna cercare bene e pagare molto, a mitragliatori, piccole bombe e bazooka. Gadget presenti e molto richiesti, anche bombe molotov, bottiglie incendiarie e una vasta gamma di esplosivi, dai più semplici ai più complessi. Un’altro raccapricciante pilastro del Dark Web è rappresentato dalla pornografia minorile. In un mondo anonimo, l’essere umano si abbandona agli istinti più bassi, e questa parte oscura del web è il paradiso di ogni tipo di pervertito o di pedofilo. Il Dark Web è luogo, per rimanere in tema, di orrore e di morbosità.

Leggi anche: Social media: come i giganti tecnologici utilizzano la cocaina comportamentale

Il web che tutti conosciamo non rappresenta che solo una parte delle pagine complessivamente disponibili online. Esiste infatti anche un web sommerso, sconosciuto ai più, che non è direttamente accessibile e che non è indicizzato dai motori di ricerca tradizionali. Le pagine web che compongono la “parte superficiale” del Web che tutti conosciamo non occupano che il 4-5% del totale: si tratta delle pagine complessivamente indicizzate dai motori di ricerca, circa un miliardo di siti ovvero quelli che gli utenti possono potenzialmente raggiungere, ogni giorno, a livello mondiale. Il Dark Web, come abbiamo visto, è un ambiente difficile da monitorare per ammissione stessa degli esponenti delle agenzie di intelligence e delle forze dell’ordine, è naturale quindi che cellule terroristiche lo utilizzino per le proprie attività. La pericolosità del Dark Web è oramai testimoniata da diverse operazioni di polizia internazionale, che hanno portato allo scoperto diverse organizzazioni criminali e attività illecite. Eliminare il più grande mercato della rete oscura della storia è un’altra sfida per le forze dell’ordine. Tuttavia si spera che The Dark Web svanisca presto.

Leggi anche: Internet: capire quanto è terribile per la nostra salute mentale

L'articolo Dark Web: o web oscuro, cos’è e cosa si rischia proviene da Business.it.

]]>
Logistica 4.0: come cambia la logistica italiana, un trend in forte crescita https://www.business.it/logistica-4-0-cambia-logistica-italiana-trend-forte-crescita/ Mon, 12 Nov 2018 08:21:08 +0000 https://www.business.it/?p=35072 Il futuro della logistica, è destinato a subire l’impatto del trend Logistica 4.0, cioè investimenti in tecnologie 4.0 applicate alla movimentazione di fabbrica e agli ambiti di stoccaggio e trasporto.

L'articolo Logistica 4.0: come cambia la logistica italiana, un trend in forte crescita proviene da Business.it.

]]>
Il futuro della logistica, è destinato a subire l’impatto del trend Logistica 4.0, cioè investimenti in tecnologie 4.0 applicate alla movimentazione di fabbrica e agli ambiti di stoccaggio e trasporto. Il concetto di Industria 4.0, rappresenta uno degli elementi chiave per lo sviluppo futuro del settore industriale e produttivo. La tendenza all’automazione produce, infatti, significativi benefici in termini (soprattutto) di performance e monitoraggio attivo, con opportune e inevitabili considerazioni anche sulla sostenibilità dei processi (intesa sia da un punto di vista ambientale che energetico).

logistica4.0-italia

Leggi anche: Nexive: una nuova piattaforma digitale a supporto dell’e-commerce

Logistica 4.0 indica uno stravolgimento delle modalità di trasferire ordini nel più breve tempo possibile, grazie ad uno sviluppo tecnologico di gran lunga superiore a quello verificatosi almeno un cinquantennio fa e alla nuova trasformazione della macchina manifatturiera connessa all’industria, così definita della Quarta Rivoluzione. Cambiano i metodi di produzione, così come si trasforma il modo d’intendere i processi logistici di un’azienda: gli ordini devono viaggiare quasi alla velocità della luce, devono essere monitorati in real time e devono raggiungere le destinazioni predefinite in pochissimo tempo. Al fine di mettere in campo nella maniera più adeguata i nuovi concetti di industria e di logistica è doveroso applicare costantemente i nuovi sistemi di inter-connessione sviluppati in campo informatico, tecnologico ed ingegneristico.

Leggi anche: E-commerce: Cina, chi sono i principali concorrenti di Alibaba

logistica4.0-italia

La logistica italiana si conferma in buona salute. Per il terzo anno consecutivo cresce il fatturato di quel nugolo di aziende grandi e piccine che muove le merci nel nostro Paese.  Il mercato dei servizi di logistica conto terzi sale a 82 miliardi di euro, in crescita dello 0,6% rispetto al 2017. In particolare è tornato a crescere dopo molti anni il numero degli operatori (oggi 97mila, sono in aumento soprattutto gestori di magazzino e corrieri, grazie all’eCommerce). Inoltre dall’inizio del 2017 si sono registrate ben 40 operazioni di fusione e acquisizione.

Con i nuovi sistemi di integrazione sviluppati grazie ad una digitalizzazione globale della nuova industria vanno a modificarsi anche le attività lavorative da svolgere per portare a termine adeguatamente la produzione della merce e, soprattutto, la spedizione della medesima in tempi sempre più brevi. Si parla, dunque, di flussi tendenzialmente ottimizzati e della loro importanza all’interno dei concetti di logistica 4.0: i percorsi, i processi produttivi della merce, le destinazioni vengono invase da una nuova ventata di innovazione che non è solo tecnologica ma anche strutturale e sistemica.

Leggi anche: Logistica: nell’e-commerce la fase di consegna è fondamentale

L'articolo Logistica 4.0: come cambia la logistica italiana, un trend in forte crescita proviene da Business.it.

]]>
HR Data Driven Innovation: sempre più una priorità per la direzione HR https://www.business.it/hr-data-driven-innovation-priorita-direzione-hr/ Thu, 08 Nov 2018 11:28:39 +0000 https://www.business.it/?p=34894 Grazie alle tecnologie di dati e analisi, il reclutamento sta subendo molti cambiamenti. L'automazione sta diventando un fattore più importante nel reclutamento

L'articolo HR Data Driven Innovation: sempre più una priorità per la direzione HR proviene da Business.it.

]]>
Grazie alle tecnologie di dati e analisi, il reclutamento sta subendo molti cambiamenti. L’automazione sta diventando un fattore più importante nel reclutamento intelligente. Nuovi strumenti stanno emergendo per aiutare i team delle risorse umane a identificare e valutare i migliori candidati. Ci sono dati sul reclutamento, dati sulla progressione di carriera, dati di allenamento, cifre sull’assenteismo, dati sulla produttività, revisioni dello sviluppo personale, profili di competenza e dati sulla soddisfazione del personale, solo per i principianti. Inoltre, oltre alle tradizionali serie di dati sulle risorse umane, le aziende possono ora raccogliere molti più dati, ad esempio la scansione di dati sui social media o l’analisi del contenuto delle e-mail per valutare il sentimento dei dipendenti.

L’utilizzo dei dati delle risorse umane può essere impegnativo dal punto di vista legale ed etico, ma incredibilmente prezioso, probabilmente il più grande vantaggio del team delle risorse umane. Perché? Perché quando i dati delle risorse umane vengono utilizzati per migliorare le decisioni, rendere i dipendenti più soddisfatti e ottimizzare i processi, aggiungono valore all’azienda.

hr-data-driven-risorse-umane

Leggi anche: Cercare lavoro e sperare di non trovarlo: dati choc sugli italiani. Benedetto reddito di cittadinanza

Il percorso verso la trasformazione in “data-driven company” obbliga” le aziende a vedere il dato non come elemento tecnico ma come pilastro strategico del business. Non basta solo la tecnologia, per questo passaggio è necessario portare la cultura del dato a tutti i livelli aziendali.  La diffusione della digitalizzazione dei processi e delle modalità di relazione comporta una crescita esponenziale dei dati, trasformati poi in informazioni utili per la Direzione HR. Per questi motivi c’è grande attenzione su questo tema.

Tuttavia, in Italia siamo ancora in fase esplorativa, nelle organizzazioni italiane l’uso di HR Analytics & Big Data è ancora limitato, e legato alla semplice reportistica descrittiva – eventualmente personalizzata per i manager – o, al più, al confronto attraverso sistemi di benchmark esterni. Il panorama internazionale invece, inizia a mostrare diversi casi di successo di implementazione di advanced analytics in ambito HR. Ora, nell’era dei big data e dell’analisi, le aziende stanno trasformando i loro dati in intuizioni, come prevedere quando i dipendenti se ne andranno, dove reclutare i candidati più adatti, come identificare e attrarre i candidati idonei e come mantenerli felice quando diventano dipendenti. Tutto ciò significa che i dati delle risorse umane sono più preziosi che mai. 

Leggi anche: Robot nelle aziende, ma davvero ci ruberanno il posto di lavoro?

hr-data-driven-risorse-umane

Con questa nuova metodologia, ci si aspetta che i responsabili delle risorse umane migliorino continuamente il valore in dollari dell’innovazione e della produttività della forza lavoro fino a quando l’azienda non guiderà l’industria in un confronto parallelo. Aziende come Powerhouse come Google e Apple, aziende che eccellono in innovazione, velocità, adeguatezza e valutazioni di titoli eccezionali hanno già dimostrato con successo l’impatto sul business di questo tipo di approccio basato sui dati. Una cultura basata sui dati è un must per avere successo in questo spazio in quanto ci aiuterà a capire meglio come possiamo organizzare / gestire al meglio i talenti per misurare i risultati di business che stiamo cercando di ottenere e per monitorare i progressi rispetto a questi risultati. E se le risorse umane non stanno prendendo questo sul serio, ci saranno altri dipartimenti che prenderanno questo spazio. 

Leggi anche: Tecnologia: l’innovazione della blockchain nell’agroalimentare

L'articolo HR Data Driven Innovation: sempre più una priorità per la direzione HR proviene da Business.it.

]]>
ICT, come colmare il gender gap tra uomini e donne https://www.business.it/ict-gender-gap-uomini-e-donne/ Wed, 07 Nov 2018 13:21:54 +0000 https://www.business.it/?p=34835 Secondo un recente studio, portato avanti dalla Commissione Europea, il divario di genere tra maschi e femmine che lavorano nel settore digitale risulta sempre più profondo.

L'articolo ICT, come colmare il gender gap tra uomini e donne proviene da Business.it.

]]>
L’Ict è l’acrononimo di Information and Communications Technology, e si riferisce all’ambito di tutte quelle infrastrutture collegate ad internet e alla rete digitale.

Secondo un recente studio, portato avanti dalla Commissione Europea, il divario di genere tra i maschi e le femmine che si interessano o lavorano in questo settore risulta ancora molto ampio.

Perchè?

Lo studio dal titolo Women in Digital Age 2018, osserva il gender gap in ogni contesto, dall’educazione alla carriera intrapresa.

Leggi anche: Chicago vanta la più grande concentrazione di donne imprenditrici, ecco perchè

donne-occupazione-tech

Cosa riferisce lo studio europeo

Le richieste di professioni sempre più specializzate nell’ambito cresce ogni giorno, eppure l’offerta non è adeguatamente rappresentata. In più, mancano donne che siano adeguatamente formate.

Gli studi professionali e universitari nelle materie Ict registrano una percentuale maschile 4 volte superiore a quella femminile.

Coloro che lavorano o si occupano di una professione nel settore sono tre volte maschili rispetto alla presenza femminile.

Eppure di donne che accedono a questo tipo di professioni ce ne sono eccome, ma purtroppo lasciano il proprio lavoro in ambito digitale, recando un danno di 16, 2 miliardi di euro.

Sempre secondo lo studio, le startup guidate al femminile hanno maggiori possibilità di successo rispetto a quelle maschili, eppure la partecipazione in investimenti nel settore digitale di imprenditorialità femminile è molto più basso rispetto a quello guidato dagli uomini.

Quali sono le cause? Le donne studiano di più, ottengono voti più alti, ma scelgono facoltà tecnologiche in misura minore rispetto a quelle degli uomini. Perché? Meno portate, o forse perpetra il pregiudizio che alcune facoltà siano appannaggio solo degli uomini?

Leggi anche: Donne e impresa: la tecnologia premia la loro tenacia

le-donne-scalano-il-cda

Una cultura da cambiare

Forse la mentalità tradizionale è la prima cosa da abbattere per procedere verso l’uguaglianza di genere, anche in questo specifico ambito.

Guardando i dati, la naturale conseguenza si è concretizzata sul Piano d’azione dell’educazione digitale, la strategia annunciata dalla stessa Commissione Europea che ha lo scopo di ridurre il gender gap ed spronare le nuove generazioni a studiare e scommettere sul Ict, vera economia del futuro. Mariya Gabriel, Commissaria europea al digitale, ha ufficializzato l’inizio di un vero e proprio percorso per educare al meglio maschi e femmine, ed incoraggiare queste ultime a intraprendere strade importanti e concorrenziali.

Sono estremamente preoccupata dall’assenza delle donne nell’economia digitale. Solo il 24,9% delle donne si laurea in settori legati alla tecnologia e solo il 14,8% dei fondatori di start-up sono donne”, dichiara a tal proposito Gabriel. Dal timore, ecco gli strumenti per risolvere una preoccupante situazione, che ci guarda tutti da vicino.

L'articolo ICT, come colmare il gender gap tra uomini e donne proviene da Business.it.

]]>
Intelligenza artificiale: costruire un sistema di AI a livello umano che potrebbe cambiare il mondo https://www.business.it/lintelligenza-artificiale-costruire-sistema-ai-livello-umano-cambiare-mondo/ Mon, 05 Nov 2018 11:36:28 +0000 https://www.business.it/?p=34639 Siamo al punto in cui facciamo progressi costanti nel settore dell’IA, ma dove non possiamo fare previsioni certe. Quali sono le posizioni degli esperti? E cosa ci fa capire

L'articolo Intelligenza artificiale: costruire un sistema di AI a livello umano che potrebbe cambiare il mondo proviene da Business.it.

]]>
Siamo al punto in cui facciamo progressi costanti nel settore dell’IA, ma dove non possiamo fare previsioni certe. Quali sono le posizioni degli esperti? E cosa ci fa capire che il dibattito è molto più articolato di quanto si possa immaginare? Il nuovo salto di qualità nell’ambito dell’intelligenza artificiale è suggerito nuovamente dallo studio del cervello umano. Tuttavia il cervello è molto più complesso e coinvolge circa 180 regioni distinguibili e specializzate, solo alcune delle quali sono le regioni della corteccia visiva. Vi sono regioni per il linguaggio, per l’udito, e così via per molte funzioni inerenti la memoria, il ragionamento astratto, etc. Le tecniche di imaging sviluppate negli ultimi anni hanno consentito di ricostruire l’architettura del connettoma di alto livello che collega queste 180 regioni, e poi la struttura interna delle regioni – ciascuna delle quali processa determinati stimoli in un modo proprio.

Nel 2012 la Waterloo University in Canada ha realizzato SPAUN, un semplice robot costituito da una telecamera e un braccio, il cui cervello però era dotato di 5 milioni di neuroni artificiali organizzati secondo un connettoma in miniatura che includeva il minimo indispensabile per emulare circa una decina di regioni del cervello. Questa rete di reti di neuroni artificiali consente di elaborare l’immagine e reagire con in modo appropriato, come copiare “a mano” con il braccio meccanico le lettere percepite mediante la telecamera, risolvere problemi matematici e di logica come le matrici logiche di Raven, dimostrando quindi intelligenza fluida.

Il prototipo è stato ulteriormente sviluppato intorno al progetto Nengo nel 2018. Questo sistema si può definire una meta-IA, cioè un sistema basato, anzichè su una sola rete neurale che emula una regione del cervello, su una rete di reti di neuroni artificiali collegate tra di loro in cui il funzionamento complessivo risulta da come è organizzato il connettoma di alto livello.

intelligenza-artificiale-livello-umano

Leggi anche: L’Intelligenza Artificiale creerà tanti posti quanti ne cancellerà

Tutti questi sforzi nel costruire applicazioni AI di nicchia potrebbero realmente servire nel mondo reale?

Sicuramente molti ingegneri hanno obbiettivi irraggiungibili ma uno in particolare rimane nell’orizzonte degli scienziati informatici:  costruire un sistema di intelligenza artificiale a livello umano che potrebbe cambiare il mondo. Cosa succederà quando l’intelligenza artificiale raggiungerà il livello dell’intelligenza umana? In realtà ci sarebbero prima altre domande a cui rispondere. Domande del tipo: l’IA riuscirà mai a raggiungere il livello dell’intelligenza umana? Se sì, quando succederà?

Ad una conferenza sull’ HLAI tenuta da GoodAI, una startup AI con base a Praga, in agosto, a un certo numero di esperti di IA e leader del pensiero è stata posta una semplice domanda: “Perché dovremmo preoccuparci di cercare di creare intelligenza artificiale a livello umano?” Ben Goertzel, CEO di SingularityNET e Chief Scientist di Hanson Robotics: “L’intelligenza artificiale è una grande sfida intellettuale e ha anche più potenziale per fare il bene di qualsiasi altra invenzione. Tranne l’intelligenza superumana che ha ancora di più”.

Tomas Mikolov, ricercatore scientifico di Facebook AI: “L’IA a livello umano ci darà modi per rendere la vita più efficiente e fondamentalmente guida umanità”. Kenneth Stanley, professore presso la University of Central Florida, Senior Engineering Manager e Staff Scientist presso Uber AI Labs: “Penso che vorremmo capire meglio noi stessi e come migliorare la nostra vita”. Pavel Kordik, professore associato presso la Czech Technical University e cofondatore di Recombee: “Per creare una singolarità, forse.” Ryota Kanai, CEO di ARAYA: “Per capire noi stessi”.

intelligenza-artificiale-livello-umano

Leggi anche: Pentagono, investe $ 2 miliardi in intelligenza artificiale

Cosa ne pensano le aziende italiane?

Per i nostri manager le innovazioni tecnologiche aiutano a semplificare il lavoro, aumentare efficienza e la produttività, supportare le persone. Solo l’11% delle nostre imprese si dichiara contrario a introdurre robot e sistemi di intelligenza artificiale nelle proprie organizzazioni. Il 61%, invece, è pronto e disponibile ad aprirsi alle innovazioni tecnologiche. Essenzialmente per tre ragioni: innanzitutto per semplificare il lavoro, renderlo più sicuro e meno fatico (93% del campione).

In secondo luogo, per aumentare l’efficienza e la produttività (90%). Infine, per raggiungere scoperte e risultati un tempo impensabili (85%). È quanto emerge dal primo rapporto AIDP-LABLAW 2018 a cura di DOXA su Robot, Intelligenza artificiale e lavoro in Italia. Tuttavia, l’89% di aziende e manager è convinto che robot e IA non potranno mai sostituire del tutto le persone. A riprova di questa convinzione c’è anche il fatto che nel 56% delle imprese queste tecnologie sono state impiegate solo come un supporto e un’estensione delle attività umane e non in loro sostituzione.

Le aziende che hanno già sperimentato sistemi di intelligenza artificiale e robot riferiscono che due dei vantaggi principali ottenuti grazie al ricorso alla tecnologia sono stati una maggiore flessibilità dell’orario di lavoro in entrata e in uscita (38%) e la riorganizzazione degli spazi di lavoro/uffici (35%). Fra i benefici riscontrati anche la promozione di servizi di benessere e welfare per i lavoratori (31%); il lavoro a distanza e smart working (26%) e la riduzione dell’orario di lavoro (22%). Le aziende che non si sono ancora aperte a queste innovazioni, invece, tendono a “sovrastimare” una serie di conseguenze negative, smentite nei fatti dalla pratica delle aziende robotizzate.

Leggi anche: Tecnologia: l’intelligenza artificiale e la robotica stanno aiutando l’industria dei trasporti merce

L'articolo Intelligenza artificiale: costruire un sistema di AI a livello umano che potrebbe cambiare il mondo proviene da Business.it.

]]>
Millennials: ecco cosa chiedono alle aziende https://www.business.it/millennials-cosa-chiedono-aziende/ Tue, 23 Oct 2018 10:00:48 +0000 https://www.business.it/?p=33900 Diventato ormai un termine di uso comune, per “Millennials” si intendono i giovani nati tra il 1980 e la metà degli anni Duemila. Una generazione enorme, forse la

L'articolo Millennials: ecco cosa chiedono alle aziende proviene da Business.it.

]]>
Diventato ormai un termine di uso comune, per “Millennials” si intendono i giovani nati tra il 1980 e la metà degli anni Duemila. Una generazione enorme, forse la più ricca di sfaccettature che abbia mai abitato questo mondo: i Millennials sono creativi, amanti della tecnologia, proiettati verso la carriera. E investono nel capitale umano più di quanto sia mai stato fatto prima. E se anche c’è chi li descrive pigri, è puro pregiudizio. Ma come approcciano al mondo del lavoro? cosa chiedono alle aziende? 

millennials-aziende-richieste

Vogliono un piano di carriera chiaro e preciso.

Vogliono sapere cosa gli accadrà professionalmente. Devono avere parametri definiti e precisi in modo da conoscerli e condividerli. L’ambiente di lavoro ideale, innanzitutto, deve essere un luogo in cui le persone vengono valorizzate e riescono a sentirsi indipendenti da un lato e parte di una squadra dall’altro. Il fattore umano, le interazioni e le relazioni saranno sempre più importanti. Il mentoring, infatti, è sempre più popolare e apprezzato nelle nuove generazioni. Altrettanto fondamentale è l’attenzione al benessere dei dipendenti. Aree fitness e relax, presenza di psicologici e mental coach, spazi verdi, mensa che proponga un’alimentazione bilanciata sono tutti servizi che i lavoratori del futuro amano tantissimo.

Leggi anche: Mercato del lusso, Millennials e cinesi i consumatori più influenti

Formazione

La formazione e l’apprendimento continuo rappresentano un fattore di scelta determinante. I millennials scelgono aziende che investono sulla loro crescita professionale e non soltanto nel primo anno ma per tutta la loro permanenza in azienda. Difatto le aziende che hanno un vero e proprio programma di Talent Development sono tra le prime scelte dei migliori potenziali.

millennials-aziende-richieste

Leggi anche: Dimissioni sul lavoro: perchè i millennials lo fanno di più rispetto alle generazioni precedenti

I millennials amano la tecnologia

Per attirare i talenti più giovani, le aziende devono essere in grado anche di costruire un’infrastruttura tecnologica. “Tutti noi vogliamo utilizzare i nostri dispositivi mobili anche per il lavoro senza essere costretti a cambiare device ma ciò ovviamente richiede flessibilità di software e soprattutto un buon livello di criptatura dati, necessaria nel momento in cui quei dispositivi lasciano l’ufficio con sessioni di lavoro in standby” conferma Chris Barksdale, VP of Scripps Networks Interactive. I Millennials, infatti, sono attirati dall’intelligenza artificiale, ma al tempo stesso ne sono spaventati: temono che l’automazione possa “rubare” posti di lavoro. Per catturare l’attenzione dei Millennials occorre stimolarli in maniera dinamica.

L’essere cresciuti durante il processo di democratizzazione di Internet ha fatto sì che i Millennials crescessero come la generazione più informata e, di conseguenza, ha generato degli individui esigenti e consapevoli che chiedono sempre di più alle aziende, ai prodotti e al cibo. Più di qualunque altra generazione che li ha preceduti, i Millennials vogliono sapere come, dove e da chi viene prodotto ciò che acquistano e non esitano a confrontarsi con le aziende produttrici utilizzando i canali digitali a disposizione e, soprattutto, ricordarsi sempre che questa generazione, al contrario di tutte quelle che l’hanno preceduta, è la generazione del “noi”, del “di più”, dell’“adesso”.

Leggi anche: Millennials: rinunciano allo shampoo una settimana, piuttosto che smettere di usare il telefono

L'articolo Millennials: ecco cosa chiedono alle aziende proviene da Business.it.

]]>
Nuovo Pixel 3, quali sono le funzioni innovative dello smartphone di Google https://www.business.it/nuovo-pixel-3-quali-sono-le-funzioni-innovative-dello-smartphone-di-google/ Fri, 19 Oct 2018 11:51:16 +0000 https://www.business.it/?p=33680 Google ha appena annunciato il nuovo smartphone Pixel 3. Tante nuove funzioni innovative, volte a competere con la supremazia dell'iPhone.

L'articolo Nuovo Pixel 3, quali sono le funzioni innovative dello smartphone di Google proviene da Business.it.

]]>
Possiamo anche dimenticarci del “banale” selfie. Google ha appena annunciato il nuovo smartphone Pixel 3, mostrando una funzione che renderà invidiosi gli utenti dell’ iPhone, almeno fino a quando Apple deciderà di copiare la stessa funzione.

Il pixel 3 utilizza due telecamere, entrambe di 8 megapixel. (La fotocamera posteriore è infatti di 12,2 megapixel). Con un tocco rapido, è possibile abilitare la seconda telecamera che ha un campo visivo di 97 gradi. La cattura è abbastanza ampia, può quindi riprendere un gruppo folto tutto in una volta, anche con le persone più ai margini. Fa ciò che normalmente funzionerebbe su uno smartphone con il normale campo visivo di 73 gradi, praticamente come l’iPhone. Si tratta quindi di un obiettivo grandangolare montato su uno smartphone.

Leggi anche: Google: evento hardware, nuovi prodotti incluso il suo nuovo smartphone Pixel 3

Nuove funzionalità per i selfie

L’idea di poter offrire l’inquadratura nitida di un folto gruppo di persone non è nuova. Diversi anni fa, le foto del dietro le quinte, scattate durante gli Academy Awards ed altri eventi importanti, mostravano i membri del cast o un intero gruppo di celebrità che si facevano un selfie. E se si usa un bastone per un selfie, si possono facilmente includere tutti in uno scatto.Tuttavia, con un obiettivo grandangolare come quello sullo smartphone Pixel 3, si possono scattare più foto spontanee di un gruppo, senza bisogno del bastone.

L’aggiunta di una seconda fotocamera sul davanti facilita l’acquisizione di più scene con un gruppo di amici, come ad esempio uno scatto di fronte al Grand Canyon o in un contesto simile

Google ha rilasciato un video molto divertente, che mostra perché molti selfie non vengono bene. Ad un certo punto del video, anche alcune scimmiette si lamentano del problema!

Le fotocamere degli smartphone possiedono sicuramente trucchi interessanti per catturare al meglio un selfie di gruppo. Ad esempio, una delle ultima funzioni può rilevare quando qualcuno sta sorridendo e automaticamente scatta la foto. Google utilizza i nuovi software di IA proprio per la fotocamera, aiutando quando serve come nei momenti di luce scarsa, oppure determinando meglio la messa a fuoco.

Leggi anche: Privacy: Google tiene traccia della tua cronologia, ecco come fermarlo

Innovazione e sicurezza di Pixel 3

Il Pixel 3 è un telefono potente e ricco di funzionalità, tanto quanto gli iPhone. Google continua a migliorare questo telefono annualmente. Risulta un buon prodotto, solido e resistente, inoltre c’è un nuovo chip per che aggiunge ulteriore sicurezza: chiamato Titan M, crittografa i dati e rende più difficile agli hacker la cattura del codice di accesso.

Google sta infine affrontando anche la dipendenza da telefono. Sperimenta infatti una nuova funzionalità di benessere: ciò significa che è possibile impostare il telefono a faccia in giù in qualsiasi momento, attivando la modalità “Non disturbare”. Inoltre, si può scoprire quanto tempo si  trascorre sulle app. Questo dovrebbe almeno darci qualche informazione ulteriore per fare migliori scelte di utilizzo del telefono.

L'articolo Nuovo Pixel 3, quali sono le funzioni innovative dello smartphone di Google proviene da Business.it.

]]>
Samsung acquisisce Zhilabs, la startup di analisi di rete, per promuovere la 5G https://www.business.it/samsung-acquisisce-zhilabs-5g/ Wed, 17 Oct 2018 13:28:34 +0000 https://www.business.it/?p=33514 É ufficiale: Samsung Electronics acquisterà Zhilabs, una startup di analisi di reti in tempo reale, con sede a Barcellona, per ​​facilitare la transizione dalle tecnologie da 4G a 5G.

L'articolo Samsung acquisisce Zhilabs, la startup di analisi di rete, per promuovere la 5G proviene da Business.it.

]]>
É notizia di poche ore fa: Samsung Electronics acquisterà Zhilabs, una startup di analisi di reti in tempo reale, con sede a Barcellona, per ​​facilitare la transizione dalle tecnologie da 4G a 5G. I dettagli finanziari dell’accordo, che è stato annunciato solo oggi, non sono stati ancora resi noti. Zhilabs diventerà quindi interamente di proprietà della Samsung, ma continuerà ad operare in modo indipendente, continuando i progetti in corso sotto la propria gestione.

Leggi anche: UnSpoil me, il servizio di Samsung Electronics per cancellare la memoria!

La startup spagnola

“I primi fondatori e impiegati di Zhilabs hanno lavorato in team per diversi anni, concentrandosi sempre sullo sviluppo di software all’avanguardia. A partire da HP, che hanno trasformato in HP Service Activator; per poi passare a NetSpira Networks, dove hanno realizzato il motore a pacchetti che ha alimentato i nodi centrali Ericsson, e dove infine avviato Zhilabs per progettare software con lo scopo di domare lo tsunami dei dati in tempo reale”.

Questo è ciò che si legge ufficialmente sul sito dell’azienda, una mission che predice più che altro cosa avverrà in futuro, ma soprattutto come potranno essere sfruttati i Big Data.

dati-personali

L’acquisizione di Zhilabs fa parte dell’iniziativa di Samsung, annunciata ad agosto: si parla di un investimento da 25 trilioni di won (circa 22 miliardi di dollari) in aziende che lavorano su AI, 5G, componenti per veicoli a guida autonoma e tecnologie biofarmaceutiche. Questi i settori su cui punta il colosso della tecnologia per sbaragliare la concorrenza.

Leggi anche: Startup: Larry Page investe sulla tecnologia delle macchine volanti

Il futuro nella 5G

In una dichiarazione, Youngky Kim, presidente di Samsung Electronic e responsabile delle reti aziendali, ha dichiarato ufficialmente che: “La rete 5G consentirà nuovi servizi senza precedenti, attribuiti alla generazione di traffico di dati esponenziali, per i quali strumenti di analisi di rete automatizzati e intelligenti, sono fondamentali. L’acquisizione di Zhilabs aiuterà Samsung a soddisfare queste richieste per assicurare a ciascun abbonato il miglior servizio possibile”.

Fondati nel 2008, i prodotti della startup Zhilabs sono utilizzati dai clienti tra cui Hewlett Packard Enterprise, Vodafone e Telefonica: analizzano e testano le prestazioni della rete in tempo reale. Poiché queste innovative soluzioni consentono di rilevare e correggere automaticamente i problemi di servizio, l’automazione basata su AI di Zhilabs aiuterà Samsung a lanciare nuovi servizi relativi sia all’Internet of Things industriale sia alle auto intelligenti.

sperimentazione-5g

L'articolo Samsung acquisisce Zhilabs, la startup di analisi di rete, per promuovere la 5G proviene da Business.it.

]]>
Alexa Echo: la relazione di un bambino con l’assistente vocale di Amazon https://www.business.it/alexa-echo-relazione-bambino-assistente-vocale-amazon/ Wed, 17 Oct 2018 10:00:37 +0000 https://www.business.it/?p=33474 Navigare in rete può essere un’esperienza entusiasmante, che permette ai bambini di ampliare le loro conoscenze e approfondire i propri interessi: ascoltare storie e canzoni in una lingua straniera, consultare enciclopedie interattive, conoscere culture lontane e affascinanti. La rete non deve necessariamente portare ad isolarsi, al contrario può diventare un luogo di socializzazione, dove interagire con gli… Leggi tutto »Alexa Echo: la relazione di un bambino con l’assistente vocale di Amazon

L'articolo Alexa Echo: la relazione di un bambino con l’assistente vocale di Amazon proviene da Business.it.

]]>
Navigare in rete può essere un’esperienza entusiasmante, che permette ai bambini di ampliare le loro conoscenze e approfondire i propri interessi: ascoltare storie e canzoni in una lingua straniera, consultare enciclopedie interattive, conoscere culture lontane e affascinanti. La rete non deve necessariamente portare ad isolarsi, al contrario può diventare un luogo di socializzazione, dove interagire con gli amici o fare attività in famiglia. Un classico esempio sono i videogiochi: quando genitori e figli giocano e si divertono insieme si rafforzano i legami famigliari. Senza un’adeguata guida i bambini tendono a trascorrere troppo tempo utilizzando smartphone, tablet e pc: un comportamento negativo che, soprattutto nell’infanzia, può provocare rischi per la salute. I genitori devono insegnare ai figli ad utilizzare internet in modo sicuro, impegnandosi prima di tutto a conoscere questo strumento loro stessi. Essere consapevoli dei rischi come delle opportunità è essenziale per scegliere protezioni adeguate: l’educazione e l’utilizzo di sistemi per filtrare i contenuti efficaci e aggiornati sono i principali modi per difendere i bambini dai pericoli di internet.

alexa-echo-bambini

Oggi l’intelligenza artificiale è parte integrante delle nostre vite, sopratutto quando le nostre case sono abitate da dispositivi intelligenti come Alexa, l’assistente vocale di Amazon. Tuttavia molti bambini interagiscono con loro, e questo  è sempre più comune, dicono gli esperti. Le prime quattro parole che il mio bambino capì erano “mamma”, “papà”, “gatto” e “Alexa”. É il caso di Cameron, un bambino che ha riconosciuto per la prima volta il nome di assistente vocale di Amazon mentre era seduto, coperto con salsa di spaghetti, nel suo seggiolone. “Avevo appena detto “Alexa” che alzò la testa per guardare l’altoparlante Echo nascosto dietro il pothos dorato in vaso sulla libreria. Mi aveva sentito dire molte volte Alexa (mi chiedevo spesso se pensava che fosse la pianta a rispondere), ma questa volta sapeva che l’Eco si sarebbe acceso e avrebbe detto qualcosa.” Afferma la mamma.

Per Cameron, che ora ha 20 mesi, Alexa non è solo un’assistente virtuale – è la DJ di casa, il promemoria per togliere la lasagna dal forno e quella che oscura le luci quando siamo troppo stanchi per scendere dal divano . Quando Alexa risponde più o meno dopo, sorride. “Qualsiasi parola tu dica molto diventa presto una parola per i bambini piccoli”, ha detto Kathy Hirsh-Pasek, presidente della International Society for Infant Studies. Questa è la prima generazione a crescere con l’intelligenza artificiale onnipresente. Secondo la società di ricerche di mercato ABI, dispositivi domestici intelligenti come Google Home e Amazon Echo saranno presenti in oltre 50 milioni di case in tutto il mondo entro la fine di quest’anno.

Leggi anche: Amazon Echo, Alexa e le registrazioni “furtive”: le spiegazioni di Amazon

alexa-echo-bambini

Leggi anche: Amazon: la realtà virtuale discrimina i candidati donna

La relazione dei bambini con gli assistenti digitali come Alexa è sempre più comune, dicono gli esperti, e avere la parola nelle prime lingue non è così sorprendente come si potrebbe pensare. Ecco perché è facile capire come un bambino possa dire come prime parole mamma, papà e Alexa. Qualsiasi cosa generi una risposta è un probabile candidato per una prima parola di un bambino. È uno dei motivi principali per cui “mamma” è una buona parola da insegnare ai bambini. Ma l’interesse di un bambino per Alexa è legato alla naturale curiosità. Amazon offre un sacco di contenuti adatti ai bambini per i dispositivi Echo, compresi i podcast che riproducono storie della buonanotte e persino giochi basati sull’audio, come l’app Disney’s Cars Adventure, che consente ai bambini di dare indicazioni di svolta a una svolta da Lightning McQueen. Alexa potrebbe non essere la relazione più ricca nella vita di un bambino, ma è una presenza che probabilmente durerà a lungo.

Leggi anche: Amazon Business, la nuova esperienza di acquisto per le aziende

L'articolo Alexa Echo: la relazione di un bambino con l’assistente vocale di Amazon proviene da Business.it.

]]>
Internet: capire quanto è terribile per la nostra salute mentale https://www.business.it/internet-capire-terribile-nostra-salute-mentale/ Thu, 11 Oct 2018 09:04:56 +0000 https://www.business.it/?p=33033 Capita spesso oramai di trascorrere sempre più tempo al computer navigando, chattando e leggendo messaggi di posta elettronica; di spegnere il modem e provare una

L'articolo Internet: capire quanto è terribile per la nostra salute mentale proviene da Business.it.

]]>
Capita spesso oramai di trascorrere sempre più tempo al computer navigando, chattando e leggendo messaggi di posta elettronica; di spegnere il modem e provare una sensazione insopportabile di vuoto; di alzarti, la notte, spinto da un irrefrenabile desiderio di riprendere la navigazione in internet o di leggere la posta elettronica; e tutto ciò comincia a crearti seri problemi al lavoro o in famiglia? Se la risposta è sì, è probabile che tu stia manifestando i segni di un nuovo disturbo che gli psicologi nordamericani hanno chiamato Internet Addiction Disorder ovvero Disturbo da Dipendenza da Internet.

Può sembrare esagerato, ma siamo sempre connessi al mondo virtuale, gli adolescenti di oggi rischiano di distaccarsi troppo dalla vita reale. L’allarme degli psichiatri riguarda l’Attenzione agli effetti dell’iperstimolazione tecnologica e al rischio della memoria, cognitività, attenzione e relazioni sociali. Alterazione delle competenze emotive, affettive e relazionali, fino allo scarso rendimento scolastico. Sono solo alcuni dei rischi a cui sono esposti bambini e ragazzi internet-dipendenti. L’eccessivo utilizzo di smartphone, internet e gaming, specialmente quando è cronico, può produrre conseguenze a lungo termine, influenzando il processo adolescenziale di rimodulazione dei circuiti cerebrali. La dipendenza dalle tecnologie può creare uno stato di allerta, con conseguenze che si riscontrano sull’attenzione, sulla memoria e sui ritmi del sonno.

internet-salute-mentale

Un team di ricercatori europei ha in programma di capire quanto danno psicologico possa causare la rete – e come potremmo essere in grado di aiutare le persone che fa male. Gli scienziati hanno annunciato un nuovo gruppo denominato Rete di ricerca europea di utilizzo problematico di Internet (EU-PUI). È un boccone, ma l’idea è di creare un hub per capire meglio i problemi psicologici legati all’uso di internet. “L’uso problematico di Internet è un problema serio”, ha detto il presidente della rete, Naomi Fineberg. “Quasi tutti usano Internet, ma mancano ancora molte informazioni sull’uso dei problemi.”

Questa collaborazione internazionale, spera, aiuterà i ricercatori a identificare i “grandi quadri” su Internet e sulla salute mentale. Ora che la rete di ricerca  è operativa, i ricercatori possono utilizzarla in vari modi. Possono accedere a risorse che potrebbero aiutare nella loro ricerca o condividere ciò che hanno imparato sui comportamenti problematici, come la dipendenza da gioco e le compulsioni legate allo shopping e all’utilizzo dei social network. Dopodiché, il prossimo passo sarà trovare i modi migliori per prevenire e trattare questi problemi, il che potrebbe garantire che Internet sia una forza positiva per la salute mentale di tutti, non solo di alcuni di noi.

Leggi anche: Internet non funziona: cosa succede se internet smette di funzionare per un giorno

internet-salute-mentale

La tecnologia comporta una modificazione dei concetti di tempo e spazio, permettendo di osservare una profonda accelerazione dei ritmi di vita e allo stesso tempo riducendo le distanze. Gli adolescenti di oggi sono stati correttamente definiti “nativi digitali”. Questa terminologia sottolinea che l’adolescente vive il proprio sviluppo identitario in un mondo in cui uno degli aspetti centrali è rappresentato dalla tecnologia. Diviene quindi fondamentale cercare di comprendere quale possa essere l’effetto di questi strumenti nel percorso di modellazione cerebrale adolescenziale. L’utilizzo eccessivo di questi strumenti può riempire il vuoto che deriva dalle difficoltà a livello socio-relazionale, creando una sorta di stabilizzazione, di falso equilibrio, che porta a forti crisi quando viene ad essere interrotto. È quindi centrale la necessità di prestare attenzione ai ragazzi che mostrano un pattern problematico di utilizzo di questi mezzi.

Leggi anche: Internet of Things: Google lancia Android Things, piattaforma per sviluppatori IoT

L'articolo Internet: capire quanto è terribile per la nostra salute mentale proviene da Business.it.

]]>
Opera Touch, ecco l’alternativa a Safari su iPhone https://www.business.it/opera-touch-iphone/ Tue, 02 Oct 2018 12:11:28 +0000 https://www.business.it/?p=32396 La compagnia di navigazione Opera è tornata a fare ciò che sa fare meglio, ovvero offrire alternative meravigliosamente progettate rispetto ai browser di Google e Apple che tutti utilizziamo come Chrome, Safari, Firefox ed Edge. Proprio questa settimana la società ha portato il proprio browser, ”Opera Touch” su iOS per offrire ai possessori di iPhone… Leggi tutto »Opera Touch, ecco l’alternativa a Safari su iPhone

L'articolo Opera Touch, ecco l’alternativa a Safari su iPhone proviene da Business.it.

]]>
La compagnia di navigazione Opera è tornata a fare ciò che sa fare meglio, ovvero offrire alternative meravigliosamente progettate rispetto ai browser di Google e Apple che tutti utilizziamo come Chrome, Safari, Firefox ed Edge.

Proprio questa settimana la società ha portato il proprio browser, ”Opera Touch” su iOS per offrire ai possessori di iPhone una nuova alternativa al browser Safari di base.

L’app è stata lanciata per la prima volta lo scorso aprile, inizialmente solo per Android, ma come già notato allora, è riuscita a reinventare molti dei paradigmi consolidati per funzionare bene su schermi mobile e che magari non presentano un pulsante home, cosa che sta diventando costante su ogni dispositivo premium del mercato attuale.

Leggi anche: Miglior browser 2018: qual è il browser più sicuro per la privacy

browser-migliore-privacy

Opera Touch: le novità

Opera Touch for iOS sarà particolarmente interessante per i possessori di iPhone X o dei nuovi dispositivi come iPhone XR di Apple XS, iPhone XS Max e per tutti i prossimi iPhone, poiché il nuovo browser è stato ottimizzato per l’uso con una sola mano. Vale a dire che riesce ad utilizzare la stessa interfaccia utente, elegante, vista sull’app Android, consentendo di aprire o chiudere le schede, passare alla ricerca, tornare indietro o avanti, tutto utilizzando una barra dei menu situata nella parte inferiore dello schermo. Una cosa che manca, almeno per ora, è la gestione più completa dei segnalibri.

L’app include anche la tecnologia ‘Flow’ di Opera: questa innovazione consente all’utente di passare collegamenti, immagini e note dal proprio telefono ad un browser Opera sul proprio computer utilizzando una connessione “sicura e privata”.

Per chi già conosce o utilizza frequentemente il browser Opera, saprà che è dotato di blocco degli annunci incorporato e la solita protezione della società da parte di cryptojacking: questo è il processo di hacking e di utilizzo della CPU per facilitare l’estrazione della crittografia da qualcun altro.

Leggi anche: Miglior browser internet 2018: i più usati

browser-migliore-privacy

Le caratteristiche ineguagliabili

Per coloro che invece non conoscono ancora Opera Touch, il browser dell’omonima società è partito in sordina circa cinque mesi, prendendo alcune idee dal browser desktop sperimentale Opera Neon della compagnia e confezionandolo in un pacchetto altamente utilizzabile per Android, con una versione iOS disponibile dal 1 ottobre.

Non è tanto l’innovazione che conta, quanto che il browser  sia stato appositamente progettato con l’idea di mettere l’utente al primo posto. Si vede infatti dai piccoli tocchi, da come si mette il commutatore di tabulazione e si accede ai segnalibri nella parte inferiore della pagina, in modo da non dover allungare troppo le dita per raggiungere di nuovo la parte superiore dello schermo (evitando di usare entrambe le mani).
Gli utenti di Safari avranno sicuramente familiarità con l’accesso a queste funzionalità nella parte inferiore dello schermo, ma sui principali browser Android, di fatto è tutt’ora assente.

Quando infatti si tiene premuta l’icona, il pulsante “azione rapida” dà anche un facile accesso alle  schede e con un semplice tocco consente di avviare rapidamente una ricerca o digitare un URL.

Abbiamo spostato le funzioni chiave del browser a portata di mano“, ha dichiarato Maciej Kocemba, product manager di Opera ad aprile.  Ciò significa che, a differenza della maggior parte degli altri browser, si può navigare e cercare più facilmente sul Web anche quando siamo in movimento.”

Tutto sommato, sul browser Opera Touch vale la pena di fare un giro soprattutto se si dispone di nuovi dispositivi senza pulsante home di Apple e cercare un’alternativa al browser Safari pre-caricato. Altre opzioni potrebbero invece includere Google Chrome, recentemente ridisegnato per il suo decimo anniversario, nonché Mozilla, UC Web, Dolphin e Brave. A voi la scelta.

L'articolo Opera Touch, ecco l’alternativa a Safari su iPhone proviene da Business.it.

]]>
Lavoro e robot: chi sono gli italiani che rischiano di più https://www.business.it/lavoro-robot-sono-italiani-rischiano-di-piu/ Fri, 28 Sep 2018 09:24:04 +0000 https://www.business.it/?p=32149 Oggi si parla di Industria 4.0 per fare riferimento ai nuovi sistemi produttivi caratterizzati da tecnologie all’avanguardia. Nel contesto di quella che viene

L'articolo Lavoro e robot: chi sono gli italiani che rischiano di più proviene da Business.it.

]]>
Oggi si parla di Industria 4.0 per fare riferimento ai nuovi sistemi produttivi caratterizzati da tecnologie all’avanguardia. Nel contesto di quella che viene definita “quarta rivoluzione industriale“, la robotica funziona spesso da ponte tra il digitale e la materiale produzione di beni e benessere e non poche sono le preoccupazioni generate, soprattutto tra gli studiosi, dall’avvento dell’automazione. La tecnologia odierna, di fatto, è in grado di fare cose che fino poco tempo fa sembravano impensabili in moltissimi settori, come per esempio nel campo della salute, delle stampe 3D, della logistica o dei beni di consumo, in cui i “robot” hanno comportato e stanno comportando sempre più una drastica riduzione del fabbisogno di manodopera. Ciononostante dinnanzi a questi cambiamenti, quello che in molti si chiedono è : ma i robot ci ruberanno il lavoro?

robot-lavoro-over50

La trasformazione digitale non ci ruba il lavoro dandolo a un robot, ma crea efficienza e rende inutili molti lavori. Restare inefficienti senza perdere competitività si può, ma solo a una condizione: occorre creare cose nuove e puntare, quindi, sulla creatività, ma anche sull’istruzione e sulla formazione continua. Tuttavia i giornali riportano dati preoccupanti sulla possibile perdita di posti di lavoro conseguenti ad una automazione sempre più intelligente. Le previsioni statistiche parlano chiaro: entro il 2030 saranno gli over 50 a rischiare il posto a causa della rivoluzione dei robot, ecco i motivi. Accanto a posti di lavoro che potrebbero sparite in pochi anni, ce ne sono altri che potrebbero nascere, grazie all’innovazione digitale. A rimetterci saranno quelle mansioni ripetitive e a dirlo è l’ultimo rapporto “ The Twin Threats of Aging and Autmation” realizzato da Mercer e Oliver Wyman. Secondo questo report, l’Italia è uno dei paesi in cui l’automazione avrà ripercussioni peggiori per gli over 50, poiché il 58% svolge lavori ripetitivi con poche competenze, quindi sostituibili dai robot.

Leggi anche: Lavoro: i mestieri che gli italiani non vogliono fare e che scomparirebbero senza gli immigratirobot-lavoro-over50

Leggi anche: Tecnologia: questo robot è la prossima frontiera nella lotta contro il cancro

I posti di lavoro a rischio sparizione

Detto questo occorre anche notare che esiste un problema molto più grosso in termini di impatto sui posti di lavoro che non i robot (e l’intelligenza artificiale): il problema non è che un robot mi sostituisca facendo quello che faccio io (magari meglio, più velocemente, a qualità maggiore e costante, con minor costo). Il problema vero è che quello che faccio ora non serve e non ha senso farlo. La trasformazione digitale fa proprio questo: non ci ruba il lavoro dandolo ad un altro (robot), semplicemente rende inutile il lavoro.  Il rapporto mette in luce una situazione italiane per nulla rosea. Prendendo in considerazione 15 paesi europei, l’Italia è quello che risulta più vecchio con lavoratori tra 50 e i 64 anni che saranno il 38% entro il 2030 e operativi in mestieri dequalificati o con competenze facilmente sostituibili dall’intelligenza artificiale.

Saranno i grandi paesi manifatturieri a pagare le conseguenze dell’intelligenza artificiale, la percentuale più alta di over 50 che, entro il 2030, rischiano di essere sostituiti dai robot, sono presenti per il 59% in Giappone, 60% in Sud Corea e Cile, il 70% in Vietnam e Thailandia, il 76% in Cina subito dopo ci sono Italia e Germania. Il report sembra confermare in un certo senso un precedente studio di Mercer secondo cui, entro il 2020, 7 milioni di posti di lavoro spariranno, molti dei quali nelle funzioni amministrative, settore manifatturiero e i processi produttivi. A subire il cambiamento a livello globale saranno gli operai delle fabbriche, le attività di segreteria, mansioni generiche varie. A fronte di 7 milioni di posti persi in questi settori ne saranno creati 2 milioni in settori in crescite quali finanza, ingegneria e management.

Leggi anche: Robot Alter Ego, perla tecnologica Made in Italy

L'articolo Lavoro e robot: chi sono gli italiani che rischiano di più proviene da Business.it.

]]>
Digital For Non Profit, tutti i numeri dell’evento https://www.business.it/digital-for-non-profit/ Thu, 27 Sep 2018 12:31:56 +0000 https://www.business.it/?p=32028 Due giornate all’insegna dell’innovazione sviluppata nel sociale, quelle che si sono svolte lo scorso 21 e 22 settembre, registrando numeri da record. Ben 600 partecipanti e 30 relatori tra i maggiori esperti del digitale, rappresentanti di grandi aziende e ONP hanno presenziato l’evento.

L'articolo Digital For Non Profit, tutti i numeri dell’evento proviene da Business.it.

]]>
Si è conclusa pochi giorni fa la seconda edizione di D4NP – Digital For Non Profit, l’evento di Search On Media Group realizzato in collaborazione con la Comunità San Patrignano. Due giornate all’insegna dell’innovazione sviluppata nel sociale, quelle che si sono svolte lo scorso 21 e 22 settembre, registrando numeri da record. Ben 600 partecipanti e 30 relatori tra i maggiori esperti del digitale, rappresentanti di grandi aziende e ONP hanno presenziato l’evento.

La seconda giornata in particolare è stata incentrata sul tema Lo stato di digitalizzazione delle associazioni di volontariato nel 2018”, condotta  realizzata da Search On Media Group e dal Web Marketing Festival, che ha potuto godere di visibilità tramite il palco del PalaSanpa.

Numerosi gli input emersi, partendo dalle percentuale: il 95% dei primi 500 enti del 5×1000 ha attivo un proprio sito web. Anche altri parametri presentato e sviluppati, come l’Accessibilità, e su questo ci sono grosse defezioni: solo il 41% delle realtà monitorate ha un sito che accessibile e performante
Cosmano Lombardo, CEO Search On Media Group, ha commentato il parametro come fulcro fondamentale della questione nel nostro paese: “Un fattore come quello dell’Accessibilità impatta in modo significativo sull’inclusione sociale: se da un lato è una caratteristica invisibile per la maggior parte di noi, dall’altro è essenziale per chi ne ha realmente bisogno. Dobbiamo sicuramente fare di più su questo fronte, e questo è solo il primo dei 100 passi che vogliamo percorrere in questa direzione. E lo abbiamo fatto anche insieme a Davy Mariotti, docente e formatore sordo, che ha lanciato un messaggio di apertura e condivisione rivolto sia alle profit che agli operatori ONP”. 

La situazione generale non migliora se si prende in considerazione il settore pubblico di enti e istituzioni. I comuni, ad esempio, sono attivi digitalmente solo nel 40% dei casi, mentre le Università italiane  restano a quota 61,5%.

Ulteriore parametro preso in considerazione è il Mobile Friendly: solo il 65% ha un sito Mobile Friendly. Molto poco, se si prendono in considerazione numeri dei paesi europei, ma la notizia positiva è l’aumento del +15% rispetto allo scorso anno.

Anche in questo caso Lombardo si mostra fiducioso, dichiarando: Un chiaro segnale di come le ONP, ma non solo, stiano cercando di adeguarsi al comportamento di utenti sempre più propensi a donare online attraverso dispositivi come smartphone e tablet”, ha concluso Lombardo.

Leggi anche: D4NF- Digital For Non Profit è l’evento che unisce il mondo digitale e quello del non profit

La Formazione

La prima giornata del D4NP è stata inaugurata prima da Cosmalo Lombardo, per poi proseguire con uno degli interventi più importanti,“Il digitale al servizio della società”, di Mario Rizzante, Fondatore e AD di Reply. É stato in grado di portare all’attenzione dei partecipanti e dei ragazzi di San Patrignano presenti all’evento la storia di successo di un brand da oltre 20 anni nel mondo digitale. L’esempio che si può costruire e produrre con successo, guardando avanti sempre.

La giornata è proseguita poi con Digital Strategy, Facebook, Instagram, Google Grants e Ads, SEO e Email Marketing, tematiche al centro della prima giornata formativa a cura dei professionisti del team Consulenza di Search On Media Group, costituito da Marco Quadrella, Giorgio Taverniti, Gabriele Benedetti, Michela Lombardo e Vito Esposito.

Sullo specifico tema di una business unit legata alla crescita, al valore e alle nuove opportunità digitale applicabili nel profit e non profit, Quadrella ha commentato che: “Acquisire competenze sul marketing digitale significa imparare a creare e sfruttare nuovi punti di contatto tra l’ente e i suoi stakeholder. Contatti con i donatori a fini di fundraising, ma anche con dipendenti, volontari, beneficiari diretti e società tutta con il fine di creare nuove occasioni per impattare positivamente nel quotidiano di ciascuno di noi”.

Leggi anche: Benessere digitale: chi curerà la dipendenza dal telefono

La cronaca della seconda giornata

Durante la seconda giornata, insieme a Cosmano Lombardo e Antonio Tinelli, Presidente Comunità San Patrignano, c’era anche Fausta Chiesa, giornalista del Corriere della Sera e, per l’occasione, presentatrice dell’evento. “Per San Patrignano il digitale è già una realtà per favorire l’accoglienza, la formazione professionale, la comunicazione e la raccolta fondi. Con questa due giorni abbiamo voluto presentare ai nostri ragazzi la realtà del digitale e condividere con le altre non profit l’importanza di un corretto uso del web”, questo ciò che ha orgogliosamente sottolineato Tinelli.

Numerosi interventi si sono susseguiti, tra cui Francesca PatellaniGeographic Services Lead & Corporate Citizenship Lead in Italia, Europa Centrale e Grecia, che ha descritto l’importanza della crescita da parte delle onlus nel digitale: “È fondamentale che il non profit acquisisca le competenze utili per utilizzare al meglio gli strumenti digitali ed è importante continuare a studiare in un campo come questo in continua evoluzione. Solo in questa maniera il digitale potrà diventare inclusivo ed essere una risorsa per il sociale”.

Marco Moretti, CIO A2A Group e A2A Smart City President, che invece ha toccato il tema della “Sostenibilità, smart cities e impatto sociale”. MentreMario Calderini, Direttore Tiresia Politecnico di Milano e Vice Presidente Fondazione Politecnico di Milano, Alessandra Santacroce e Federica Tamburri di IBM Italia, e Massimiliano D’Amico, Founder BE-COME e Collaboratore Milano Investment Partners hanno sviluppato i temi su imprenditorialità, tecnologie innovative e digital transformation applicata alle realtà Non Profit.

Il pomeriggio della seconda giornata è stato interessato da una sessione di lavori grazie a Giuliano Trenti, Fondatore e Presidente Neurexplore SRL, Davide Grande, Partner McKinsey & Company, e Massimo Tessitore, Head of multichannel, mobile payment, e/m commerce Intesa Sanpaolo. Mentre Grande ha raccontato il progetto pro bono di trasformazione digitale realizzato da McKinsey per il FAI, Tessitore ha invece spiegato l’impegno sul fronte digital transformation nel Terzo Settore e l’impatto che questa ha avuto all’interno di Intesa Sanpaolo. Del rapporto tra digitale e fattore umano, invece, ne ha parlato Irene Candian, Global Communications Manager @The Human Safety Net Generali, che ha preceduto gli interventi di Giorgio Taverniti, Founder e COO Area Network Search On Media Group, e di Mara Moioli, Co Founder Italia Non Profit. Quest’ultima in particolare ha portato all’attenzione dei partecipanti le sfide che dovranno affrontare le ONP italiane alla luce delle innovazioni tecnologiche e delle Riforma.

L'articolo Digital For Non Profit, tutti i numeri dell’evento proviene da Business.it.

]]>
Capire meglio i clienti: arriva il neuromarketing https://www.business.it/capire-clienti-ecco-neuromarketing/ Mon, 10 Sep 2018 08:32:15 +0000 https://www.business.it/?p=30840 Il neuromarketing è un fenomeno che a breve conquisterà i mercati, grazie alla grande importanza di riuscire a capire ciò di cui il cliente ha bisogno

L'articolo Capire meglio i clienti: arriva il neuromarketing proviene da Business.it.

]]>
Tutti sanno che l’arte del marketing è quella di convincere le persone a fare qualcosa come, ad esempio, comprare uno specifico prodotto. Un campo che invece è ancora poco conosciuto è quello del neuromarketing. Vediamo assieme di cosa si tratta.

Che cos’è il neuromarketing

La parola neuromarketing si spiega facilmente da sola, infatti si tratta di quel settore del marketing che utilizza le conoscenze e le ricerche effettuate in campo neurologico e psicologico per impiegarle nel campo della pubblicità. Il concetto fondamentale è che le decisioni di tipo economico vengono prese anche attraverso dei processi inconsci. Infatti le persone agiscono nella maggioranza dei casi seguendo la parte più irrazionale e le emozioni.

Il neuromarketing si focalizza quindi proprio su questo fatto e, grazie all’utilizzo di metodi neurocognitivi, indaga quali siano le abitudini dei consumatori…anche quelle più nascoste.

Quando è nato il neuromarketing?

Il confronto fra Coca Cola e Pepsi è significativo per la storia del neuromarketing. Nel 2004 diversi ricercatori guidati da McClure hanno scoperto che la scelta di una delle due bevande non è legata solamente alla marca ma anche al fatto che queste attivano delle regioni differenti del cervello. La notizia ha portato alla diffusione del neuromarketing e alla stesura da parte dello scienziato Hans-Georg Häusel della famosa Limbic Map®.

Conscio ed inconscio

Proprio perché ogni decisione viene influenzata da fattori consci ed inconsci, il neuromarketing vuole agire in entrambi i campi. Infatti una decisione razionale può essere supportata dando ai consumatori diverse informazioni mentre quella più emozionale può essere incentivata tramite immagini e testi. Lo scopo è quindi attivare nei consumatori delle determinate sensazioni – sia razionali che non – capaci di spingerlo all’acquisto di un dato prodotto.

Il cliente tipo

Al centro del neuromarketing c’è ovviamente il cliente tipo, ovvero il target che si vuole raggiungere con campagne pubblicitarie di diverso tipo (ad esempio tramite l’email marketing). Il primo passo è quindi raccogliere una grande quantità di informazioni sul consumatore modello. Queste includono anche i bisogni, i desideri, le paure, i valori e le esperienze di vita. Domande come “che cosa vorrebbe il mio cliente tipo? Come posso aiutarlo a raggiungere ciò che vuole?” sono fondamentali.

Qui tutte le indicazioni: https://www.newsletter2go.it/creare-newsletter/

Esempi di neuromarketing: Eye Tracking e Facial Coding:

Sia l’Eye Tracking che il Facial Coding rientrano nel campo del neuromarketing. Il primo permette di tracciare e analizzare i movimenti degli occhi quando si legge un testo su uno schermo. Ciò permette di stabilire dove si sofferma l’occhio per più tempo e dove invece cala l’attenzione. Grazie ai dati si potranno poi collocare dei banner o degli annunci pubblicitari nei posti chiave.  Con il Facial Coding si tracciano invece le espressioni facciali in modo da associarle ad una data emozione. Ciò serve a comprendere la risposta autentica ad un determinato input e i risultati possono tornare sicuramente utili nel campo del marketing.

Il neuromarketing è quindi la nuova frontiera in questo settore ed è destinato a prendere sempre più piede proprio perché apre una nuova porta nella comprensione dei clienti e dei loro bisogni più nascosti.

 (Margherita Grizzo Online Marketing Manager)

L'articolo Capire meglio i clienti: arriva il neuromarketing proviene da Business.it.

]]>
Acqua minerale online, il Gruppo Sant’Anna sbarca sul web https://www.business.it/acqua-minerale-online-il-gruppo-santanna-sbarca-sul-web/ Sat, 08 Sep 2018 07:00:56 +0000 https://www.business.it/?p=30825 Acqua minerale naturale e ecommerce. A quanto pare è giunto il momento anche per l’acqua in bottiglia di debuttare online. La prima a rompere il muro è l’acqua Sant’Anna, o meglio il gruppo del quale fa parte (Gruppo Sant’Anna, che comprende l’acqua minerale, le bevande a marchio SanThè e Karma, un mix di frutta e… Leggi tutto »Acqua minerale online, il Gruppo Sant’Anna sbarca sul web

L'articolo Acqua minerale online, il Gruppo Sant’Anna sbarca sul web proviene da Business.it.

]]>
Acqua minerale naturale e ecommerce. A quanto pare è giunto il momento anche per l’acqua in bottiglia di debuttare online. La prima a rompere il muro è l’acqua Sant’Anna, o meglio il gruppo del quale fa parte (Gruppo Sant’Anna, che comprende l’acqua minerale, le bevande a marchio SanThè e Karma, un mix di frutta e verdura) mostra la propria vetrina online.

L’acqua e tutti i prodotti del gruppo potranno essere facilmente acquistati tramite un click, con la comodità di vederli recapitare a casa entro un massimo di 3 giorni.

Leggi anche: Acqua minerale: l’oro blu che vale due miliardi di euro l’anno

acqua potabile

I prodotti del beverage finalmente online

Finalmente il progetto virtuale ha visto la luce dopo due anni di progettazione e sviluppo.

Lo scopo è stato fin dall’inizio quello di raggiungere non solo gli abituali consumatori di bevande Sant’Anna anche attraverso il nuovo mondo dell’ecommerce, ma intercettare coloro che già utilizzano la rete per fare la spesa, mostrando un prodotto di ordinario consumo e incentivandone la facilità di acquisto.

La vetrina web farà dunque mostra di tutti i prodotti dell’azienda, dalla classica è più conosciuta acqua Sant’Anna, fino alle nuove bevande Santhé, preparate con ingredienti di altissima qualità.

Le formule per l’acquisto sono inoltre diverse, basta scegliere quello più appropriata: esiste infatti un abbonamento in grado di ripetere con una certa frequenza lo stesso ordine, facendo risparmiare ulteriore tempo all’utente-consumatore.

Leggi anche: Acqua potabile: finalmente in arrivo la soluzione anche nei paesi in via di sviluppo

acqua minerale il business

I commenti dei manager

“Abbiamo investito molto in questo progetto, vogliamo diventare protagonisti del mercato on line e siamo la prima azienda del settore ai vertici del mercato a tentare l’impresa. Già oggi vendiamo 30mila bottiglie a settimana sui principali e-commerce, a cui si aggiungono gli acquisti fatti attraverso le piattaforme online dei principali supermercati”, afferma orgoglioso Alberto Bertone, Presidente e Ad. Si dimostra perfettamente d’accordo il Direttore Commerciale Luca Cheri, che dichiara:

Vogliamo gestire le vendite online con le nostre logiche ed essere sempre presenti per il consumatore, garantendo sempre la disponibilità di tutti i nostri prodotti. Confidiamo in particolare nel target 25-50, avvezzo ad acquistare online, e nel consumatore più affezionato alla marca, che vive l’acquisto diretto dal produttore, anche online, come un rapporto di fiducia più profondo. Se a questo aggiungiamo la grande comodità del servizio di consegna a casa, che con un costo fisso di spedizione abbiamo voluto fosse democratico, ci aspettiamo che questa novità sia accolta con entusiasmo dai nostri consumatori.”

Marco Balbiano, responsabile IT dell’azienda spiega invece come abbiano scelto la piattaforma finale:

Per l’e-commerce Sant’Anna abbiamo scelto Magento 2, una delle migliori piattaforme al mondo per gestione degli ordini e tempi di risposta”. L’esperienza digitale è stata invece affidata all’agenzia SpotView di base a Bologna.

Leggi anche: Acqua, un uso consapevole e razionale per evitare sperperi

La distrubuzione

Le consegne raggiungeranno tutta Italia, isole incluse, per garantire una distribuzione capillare (i prodotti partiranno dal magazzino centrale di Beinasco, Torino).

Il Gruppo Sant’Anna è leader del settore ed il primo a compiere questo passo importante verso l’innovazione. Probabilmente è partita una fase in cui troveremo presto tutti i marchi di beverage italiani disponibili anche online.

L'articolo Acqua minerale online, il Gruppo Sant’Anna sbarca sul web proviene da Business.it.

]]>
Sensat è la startup britannica che ha già raccolto 4,5 milioni di dollari, ecco perchè https://www.business.it/sensat-e-la-startup-britannica-che-ha-gia-raccolto-45-milioni-di-dollari-ecco-perche/ Fri, 10 Aug 2018 11:55:54 +0000 https://www.business.it/?p=30577 SenSat è una startup britannica che punta a utilizzare i dati visivi e spaziali per "simulare la realtà" e aiutare i computer a capire meglio il mondo fisico.

L'articolo Sensat è la startup britannica che ha già raccolto 4,5 milioni di dollari, ecco perchè proviene da Business.it.

]]>
SenSat è una startup britannica che punta a utilizzare i dati visivi e spaziali per “simulare la realtà” e aiutare i computer a capire meglio il mondo fisico. É già riuscita a raccogliere 4,5 milioni di dollari di finanziamenti iniziali, una cifra quasi record. Questo denaro verrà utilizzato per sviluppare ulteriormente la tecnologia ed investire nel nuovo ufficio di San Francisco. Il round è stato sostenuto soprattutto da Force Over Mass, Round Hill Venture Partners e Zag (il braccio dell’agenzia creativa globale BBH).

Lanciata nel 2017 dai fondatori James Dean (CEO) e Harry Atkinson (Responsabile del prodotto), SenSat ha saputo trasformare complessi dati visivi e spaziali in quella che viene descritta come una “realtà simulata in tempo reale”, progettata per consentire ai computer di risolvere i problemi del mondo reale.

Leggi anche: Avviare un’impresa: i segreti delle startup di successo

SenSat-StartUp-NewYork

Come funziona SenSat

L’idea è proprio quella di consentire alle aziende che operano in domini fisici, a partire dal settore delle costruzioni infrastrutturali, di utilizzare l’intelligenza artificiale per aiutare a prendere decisioni più informate in base a più variabili, che sono di grandi dimensioni e di grandi complessità.

Ma per fare questo, prima bisogna simulare il mondo reale e combinarlo con quello delle simulazioni, facendolo interagire con i dati che i computer possono comprendere. Tutto questo inizia con l’utilizzo di nuove tecnologie per fotografare il mondo reale con un livello di dettaglio che va oltre le immagini satellitari, quindi di qualità altissima.

Il mio background è nel telerilevamento satellitare, si tratta della scienza della comprensione di un oggetto senza entrare in contatto con esso“, afferma il CEO di SenSat, James Dean. “Questo mi ha dato l’idea iniziale: se tutto ciò che facciamo dai satelliti può essere fatto a 200 miglia di distanza usando droni autonomi, allora la risoluzione delle informazioni corrispondenti deve essere commercialmente valida”. 

Dean afferma che la tecnologia sviluppata da SenSat sta rendendo possibile ai computer la comprensione del mondo reale attraverso la lente di realtà simulate altamente dettagliate, al fine di “imparare come funzionano le cose e cambiare il modo in cui prendiamo le decisioni”. L’azienda fa ciò, creando repliche digitali di luoghi del mondo reale, infondendo poi insiemi di dati spaziali in tempo reale con un alto grado di accuratezza statistica da fonti di dati aperte e proprietarie.

Le simulazioni risultanti sono realistiche e completamente digitali, consentendo l’apprendimento automatico su larga scala e l’analisi dei dati applicate ad una scala senza precedenti”, afferma.

Ma perché SenSat ha scelto inizialmente come obiettivo la costruzione di infrastrutture? “A livello tecnico ci consente di costruire realtà simulate per aree fisiche medio-piccole per le quali abbiamo conosciuto variabili. Ciò significa che possiamo controllare e quantificare i nostri risultati rispetto al mondo reale, aiutandoci a costruire una base che possa ridimensionare dimensioni e complessità. La costruzione, pur rimanendo un pilastro fondamentale delle economie mondiali, è il secondo settore meno innovativo del pianeta (battuto solo dalla caccia e dalla pesca). In quanto settore, dal 1970 ha registrato un aumento della produttività pari allo zero per cento, il che significa che ci sono molte opportunità per l’automazione”.

Leggi anche: Startup: Blade Runners gli arti artificiali ad alte prestazioni

Le regole di progettazione

Inoltre, i tempi e i costi per le fasi di progettazione di grandi progetti di costruzione di infrastrutture civili possono raggiungere il 40% dell’intero valore patrimoniale. Poiché SenSat ricrea digitalmente il mondo e insegna alla sua intelligenza artificiale a comprenderlo, l’avvio può automatizzare molte attività di progettazione manuale.

Un esempio? James Dean dichiara che quando si costruisce una nuova ferrovia, “si può stabilire che la pista può avere solo un gradiente di soli 5 gradi, e che i carriponte devono essere posizionati ogni 100 metri e le piste devono essere poste a 1,4 metri di distanza. Tradizionalmente, ci vorrebbero degli ingegneri per misurare accuratamente grandi distanze, ipotizzare e testare, ma l’intelligenza artificiale di SenSat può eseguire migliaia di opzioni, seguendo esattamente le stesse regole di progettazione, in pochi minuti. L’avvio può quindi produrre un progetto di opzioni ottimali pienamente convalidato, che spesso rappresenta milioni di dollari di risparmi”.

Nel frattempo, al di là della costruzione di infrastrutture, l’avvio comporta una serie di flussi di ricerca per scoprire in quale altro modo la sua tecnologia potrebbe evolversi ed essere applicata. Un’area esplorata è quella dei veicoli autonomi, che potrebbero utilizzare la piattaforma per eseguire milioni di ore di simulazione senza conducente.

La nostra realtà simulata replica esattamente quello che sta accadendo nel mondo reale, e come tale diventa un luogo sensato per sperimentare lo sviluppo di tecnologie all’interno di ambienti reali, aiutando il ciclo di feedback e fornendo l’accesso agli scenari del mondo reale“, aggiunge Dean.

Basate sulle rappresentazioni digitali a più alta risoluzione del mondo, compresi mobili come lampioni stradali, segnaletica orizzontale, possiamo simulare milioni di ore di guida in condizioni reali per addestrare agenti autonomi e dimostrare casi di utilizzo di sicurezza. Questo sarà un passo importante per convincere i regolatori a passare agli AV a flusso libero sulle nostre strade, specialmente quando la tecnologia inizierà a raggiungere l’autonomia di livello 4 e il problema dell’integrazione diventerà il fattore di arresto”

L'articolo Sensat è la startup britannica che ha già raccolto 4,5 milioni di dollari, ecco perchè proviene da Business.it.

]]>
Le aziende crescono di più se incoraggiano la diversity ai ruoli vertice: ecco perchè https://www.business.it/aziende-crescono-di-piu-se-incoraggiano-diversity/ Tue, 07 Aug 2018 12:25:28 +0000 https://www.business.it/?p=30420 Una ricerca afferma che le aziende crescono più velocemente quando più donne vengono promosse nei ruoli di leadership. Non si tratta di un’astrazione, né di un femminismo conclamato.

L'articolo Le aziende crescono di più se incoraggiano la diversity ai ruoli vertice: ecco perchè proviene da Business.it.

]]>
Una ricerca afferma che le aziende crescono più velocemente quando più donne vengono promosse nei ruoli di leadership. Non si tratta di un’astrazione, né di un femminismo conclamato. Dati alla mano, sono stati raccolti i risultati di più di 2.400 organizzazioni in tutto il mondo, affermando che le donne sono meglio equipaggiate degli uomini per gestire l’era digitale.

La relazione completa arriva dalla collaborazione tra DDI, The Conference Board ed EY: integra i dati di 25.812 leader e 2.547 professionisti delle risorse umane in 2488 organizzazioni provenienti da 54 paesi e 26 settori industriali principali.

Questo studio chiarisce nero su bianco quali sono i cambiamenti avvenuti sul lavoro nell’era della digital transformation: con la robotica e l’intelligenza artificiale progettate per coinvolgere due miliardi di posti di lavoro nel prossimo decennio, questo imponente studio ha rivelato quattro mega-tendenze di leadership per le aziende impegnate a passare a una forza lavoro più proficua dal punto di vista del digitale.

Leggi anche: Sviluppo professionale femminile, Inspiring Girls e la gender diversity

le-donne-scalano-il-cda

Le linee guida dello studio internazionale

1. Il primo passo consiste nel promuovere più donne in ruoli di leadership.

Secondo i dati demografici raccolti da oltre 2.400 organizzazioni in tutto il mondo, è emerso che le aziende con più donne in ruoli dirigenziali hanno 1,4 volte più probabilità di avere una crescita sostenuta e redditizia. Inoltre sono meglio preparate a gestire le interruzioni e i problemi che possono accadere nel mondo digitale. Il rapporto infatti dichiara ufficialmente che : “I leader di più aziende dirette da donne hanno il doppio delle probabilità rispetto alle loro controparti a bassa diversità di genere di riferire che i loro leader lavorano insieme per creare nuove soluzioni e opportunità e che molteplici prospettive determinano il successo“.

2. Il secondo passo è quello di sviluppare forti culture lavorative: un esempio viene dato da Peter Drucker, che ha detto scherzosamente: “La cultura mangia la strategia per colazione”. Ovvero questo concetto è chiaramente evidente nei dati, poiché le aziende con una forte cultura lavorativa nello studio, che quindi investono nella conoscenza e nella preparazione, superano il mercato del 42 %. In quanto “custodi della cultura“, tali leader costruiscono capisaldi culturali come coaching tra pari, sperimentazioni, sicurezza psicologica, abbracciando relazioni e competenze diverse attraverso linee generazionali trasversali.

3. Impiegare le abilità di coaching in tutti i livelli di leadership. Ecco il terzo spunto promosso dalla ricerca.

I dati hanno infatti dimostrato che i leader di oggi lavorano sempre in situazioni di dirigenza condivisa, e utilizzano il coaching per aiutarsi reciprocamente a prendere decisioni di leadership sane e durature. Nelle aziende più giovani e innovative, si possono trovare leader a tutti i livelli che risolvono i problemi nell’intera azienda ad un ritmo molto più veloce, proprio attraverso le competenze di coaching.

4. Gen Xers alla pari con i Millennials, questo è l’ultimo spunto dello studio poiché, dato che i Millennials sono cresciuti con la tecnologia, si potrebbe pensare che la “digital sapienza” rappresenterebbe una seconda natura. Tuttavia, secondo i dati di oltre 25.000 leader, le valutazioni di Gen Xers mostrano che “sono altrettanto fiduciosi nelle loro capacità di leadership digitale come Millennials”. Inoltre, mentre si considerano leggermente più efficaci nell’alfabetizzazione digitale e guidano con competenza la digitalizzazione, “i Millennial sono meno fiduciosi nella loro efficacia a guidare i team virtuali, forse perché mancano di esperienza complessiva nei team principali”. Ecco quindi quattro linee da seguire per guidare e crescere un’azienda di successo nell’era della digital revolution.

L'articolo Le aziende crescono di più se incoraggiano la diversity ai ruoli vertice: ecco perchè proviene da Business.it.

]]>
Influencer virtuali: cresce il numero di modelli generati al computer https://www.business.it/influencer-virtuali-cresce-numero-modelli-generati-computer/ Wed, 01 Aug 2018 07:00:38 +0000 https://www.business.it/?p=30012 Dapprima fu Miquela la prima influencer virtuale dalla bellezza non stereotipata, che ha guadagnato persino una collaborazione con Prada. Ma ora, pare che il fenomeno si stia allargando e, qualche tempo fa, ha fatto il suo ingresso su Instagram la prima super modella digitale del mondo. Una donna bellissima, dalle misure e dal volto perfetto: Shudu… Leggi tutto »Influencer virtuali: cresce il numero di modelli generati al computer

L'articolo Influencer virtuali: cresce il numero di modelli generati al computer proviene da Business.it.

]]>
Dapprima fu Miquela la prima influencer virtuale dalla bellezza non stereotipata, che ha guadagnato persino una collaborazione con Prada. Ma ora, pare che il fenomeno si stia allargando e, qualche tempo fa, ha fatto il suo ingresso su Instagram la prima super modella digitale del mondo. Una donna bellissima, dalle misure e dal volto perfetto: Shudu Gram. La top, creata dall’artista Cameron-James Wilson, è già una star della piattaforma social con ben 73.000 follower e una serie di liaison nate con diversi brand, tra cui Fenty Puma by Rihanna. Sul profilo Shudu posa per editoriali e cover proprio come una vera modella.

L’influencer marketing è ormai diventato una strategia ben definita capace di garantire degli ottimi risultati. In questo momento di incertezza sui social, dove la reach organica si abbassa sempre di più e si inseguono i cambiamenti degli algoritmi dei diversi social media, lavorare con gli influencer riesce a portare degli ottimi risultati. Ma oltre ai content creator in carne e ossauna nuova realtà si sta affacciando sul mercato: gli influencer virtuali. Sono delle modelle digitali create con grande maestria ma che, nonostante la loro essenza volatile, sono capaci di coinvolgere milioni di follower. Prodotto di marketing dalle enormi potenzialità.

shudu-gram-virtual-influencer

Leggi anche: Influencer Marketing, una strategia di campagna efficace

La moda degli influencer virtuali.

Hanno una fisicità ma non hanno un corpo fisico, li possiamo incontrare sui social, ma non dal vivo. Sono la nuova frontiera dell’influencer marketing. Sono gli influencer virtuali. Troppo bella per essere vera: Shudu Gram è la prima modella virtuale al mondo e una star di Instagram. Pelle d’ebano, volto perfetto, occhi da gatta e fisico mozzafiato: Shudu è una donna bellissima. In breve tempo ha conquistato non solo il mondo del web, ma anche i principali marchi di moda. La top model digitale è stata creata da Cameron-James Wilson, artista e fotografo, che ha utilizzato un programma per immagini 3D. Tutto è iniziato per gioco. Wilson ha iniziato a lavorare sulla creazione di Shudu per un progetto creativo, ma con il tempo l’idea si è evoluta sempre di più creando un mito mediatico. “È l’incarnazione di tutte le mie passioni” ha spiegato l’artista al Daily Mail. Per creare il volto e il corpo dell’indossatrice, Wilson si è lasciato ispirare da Duckie Thot, modella in carne ed ossa che assomiglia in modo impressionante a Shudu.

shudu-gram-virtual-influencer

Leggi anche: Instagram: i 10 influencer più pagati al mondo

Non mancano le critiche

Nonostante le voci in suo favore siano numerose, da Alicia Keys a Naomi Campbell, il fotografo è stato accusato di appropriazione culturale e razzismo, proprio per la decisione di creare una modella di colore. Accuse che non paiono aver intaccato il successo della sua creazione. Quando è stato creato l’account Instagram di Shudu Gram, il pubblico non si era subito reso conto che la modella fosse finta, ma nel momento in cui i follower hanno scoperto che la top model era un fake, perché digitale, sono nate le prime critiche. Wilson, è stato criticato infatti per avere ideato una donna dalla pelle nera. Diverse le accuse di razzismo che sono state rivolte al giovane fotografo diffuse su Twitter e nei commenti sotto la foto della modella su Instagram.

Wilson ha risposto alle polemiche dicendo che “Shudu rappresenta ciò che ho sempre visto come bello”. Anche se l’artista sostiene di voler diffondere un messaggio di maggiore inclusione c’è stata una reazione negativa sul web, arrivando persino a dire che creando una modella nera il fotografo porta via il lavoro alle donne reali. “Un fotografo bianco ha trovato un modo per trarre profitto dalle donne nere senza mai doverne pagare una”, ha scritto un utente di Twitter. Wilson afferma di non aver mai avuto cattive intenzioni: “Per me è speciale, sì, ma come lo sono milioni di uomini e donne africani della vita reale”.

L’account della modella apre infatti il 22 aprile 2017 e in un solo anno raggiunge gli attuali 116mila. L’engagement medio dei post è altissimo, si oscilla da una media del 10% a picchi di oltre il 20%, mentre i suoi video sono visti da quasi il doppio dei follower totali della pagina. Un successo incredibile! La creazione e l’utilizzo di influencer virtuali avranno delle enormi potenzialità future in quanto potranno permettere il controllo totale sui contenuti, anche se saranno delle strategie a lungo termine. Instagram si pone come una delle piattaforme più interessanti per lo sviluppo di personalità digitali. Il settore della moda si è dimostrato più ricettivo verso le potenzialità di questi influencer virtuali. Nei prossimi anni sicuramente vedremo nuove personalità digitali affacciarsi nel mondo dell’influencer marketing. Il futuro della moda è virtuale? In molti sono convinti di sì anche se le critiche nel caso di Shudu non sono mancate.

Leggi anche: Artificial Influencer: con oltre un milione di follower, la prima influencer non in carne e ossa

L'articolo Influencer virtuali: cresce il numero di modelli generati al computer proviene da Business.it.

]]>
Imprese: ecco la classifica delle aziende che fanno innovazione in Italia https://www.business.it/imprese-classifica-aziende-innovazione-italia/ Sun, 29 Jul 2018 07:00:52 +0000 https://www.business.it/?p=29932 Le startup aumentano, ma restano gracili, gli investimenti di capitale di rischio sulle nuove imprese sono ancora deboli anche perché, come un cane che si morde la coda, i ritorni sono assai incerti.

L'articolo Imprese: ecco la classifica delle aziende che fanno innovazione in Italia proviene da Business.it.

]]>
Le startup aumentano, ma restano gracili, gli investimenti di capitale di rischio sulle nuove imprese sono ancora deboli anche perché, come un cane che si morde la coda, i ritorni sono assai incerti. In altre parole, nel cosiddetto ecosistema vengono immessi pochi soldi perché non produce risultati attraenti per chi dovrebbe rischiarli. Comprese le aziende che investono poco o nulla (il corporate venture capital è ancora embrionale in Italia) ma si parla tanto di open innovation. Questa è la parte positiva. Internet, il mobile, l’economia delle reti sociali stanno velocemente trasformando il mondo, spingendo verso nuovi orizzonti tecnologici e applicativi e generando nuove opportunità di crescita per quanti, paesi, settori economici, imprese, accolgono la sfida del cambiamento attraverso l’innovazione digitale. Anche in Italia la pressione dell’evoluzione tecnologica sta producendo effetti significativi sui segmenti più legati al web e al mobile.

innovazione-imprese-italia

Leggi anche: Startup: aumenta il numero delle startup in Italia, ma non decollano gli investimenti

La migliore azienda per l’innovazione in Italia

È Vetrya la migliore azienda per l’innovazione in Italia, secondo la società di ricerca Great Place to Work. Prima nella classifica Best Workplaces for Innovation Italia 2018, tra 127 partecipanti. Il merito è quello di adottare misure e strategie, rivolte ai collaboratori, che favoriscono il cambiamento. Vetrya SpA progetta di essere il principale player di innovazione in Italia nei servizi mobili, di telecomunicazione, televisione e banda larga attraverso le esperienze dei suoi fondatori. La missione è creare innovazione nel mondo dei servizi a banda larga. Nella sede di Orvieto, in Umbria, ci sono aree per lo sport e lo svago, un asilo per i figli dei dipendenti. Niente cartellini da timbrare, si lavora per obiettivi. E si investe in corsi e attività di formazione per i lavoratori (età media 33 anni). si punta a valorizzare l’interazione tra persone e tecnologia. Nuove aree dedicate a Industria 4.0, applicazioni di AI, smart agriculture e un percorso di “disintossicazione” digitale. L’Ad Tomassini: “Creiamo condizioni di lavoro attrattive”.

Favorisce il successo dei Clienti introducendo innovazione in tutta la catena del valore, con un’ampia offerta di piattaforme in cloud computing multi screen per reti di telecomunicazioni broadband e ultra broadband, media asset management, mobile entertainment, mobile commerce, servizi a valore aggiunto, internet tv, broadcasting, digital advertising e produzione di contenuti. Applica l’elevata competenza ed esperienza nel cloud computing, big data e internet degli oggetti ad ogni dispositivo connesso alla rete. Il Gruppo opera sui mercati digital, media, telco, broadband, product, outsourcing e content management. L’azienda ha già ricevuto diversi riconoscimenti per il welfare. Vetrya è un gruppo italiano quotato in Borsa, con 123 dipendenti e sedi anche a Rio, Madrid, Kuala Lumpur, Palo Alto.

innovazione-imprese-italia

Leggi anche: Il trucco con cui Steve Jobs identificava il “time to market” perfetto per le sue innovazioni

Ecco la classifica delle aziende che fanno innovazione

1. Vetrya (telecomunicazioni)

2. American Express Italia (servizi finanziari e assicurazioni)

3. Cisco Systems Italy (telecomunicazioni)

4. Hilton (ospitalità/hotel)

5. Zeta Service (servizi professionali)

6. Nutricia Italia (prodotti alimentari)

7. Biogen (biotecnologie)

8. Iconsulting (consulenza IT)

9. Volvo Servizi Finanziari (servizi finanziari e assicurazioni)

10. Musement (Information technology)

Leggi anche: Startup: in finale due startup italiane al concorso di innovazione in Cina

L'articolo Imprese: ecco la classifica delle aziende che fanno innovazione in Italia proviene da Business.it.

]]>
Privacy: smartphone tracciabili anche senza GPS https://www.business.it/privacy-smartphone-tracciabili-senza-gps/ Wed, 18 Jul 2018 09:03:07 +0000 https://www.business.it/?p=29641 La società moderna è diventata oramai una società di spionaggio in cui tutti noi che usiamo quotidianamente smartphone e tablet possiamo essere costantemente rintracciati e spiati. Purtroppo questo è uno dei lati negativi della tecnologia avanzata. Per questo non basta utilizzare dispositivi sempre più all’avanguardia poiché essi diventano sempre più sensibili al controllo satellitare che viene effettuato attraverso il rilevamento del segnale GPS. Ma in… Leggi tutto »Privacy: smartphone tracciabili anche senza GPS

L'articolo Privacy: smartphone tracciabili anche senza GPS proviene da Business.it.

]]>
La società moderna è diventata oramai una società di spionaggio in cui tutti noi che usiamo quotidianamente smartphone e tablet possiamo essere costantemente rintracciati e spiati. Purtroppo questo è uno dei lati negativi della tecnologia avanzata. Per questo non basta utilizzare dispositivi sempre più all’avanguardia poiché essi diventano sempre più sensibili al controllo satellitare che viene effettuato attraverso il rilevamento del segnale GPS. Ma in alcuni casi la tracciabilità dello smartphone è possibile, anche senza consenso. È uno degli aspetti che emerge da uno studio dei ricercatori di Boston che hanno scoperto che è possibile risalire agli spostamenti anche con sistemi di localizzazione spenti. Non serve il GPS acceso per essere spiati. Scopriamo perché.

smartphone-tracciabile-senza-gps

Leggi anche: Privacy: perché lasciamo molti dati personali nelle schede di memoria usate

Gps e smartphone tacciabili

Quando siamo sicuri di essere lontani da ogni tipo di spionaggio solo perché abbiamo spento il GPS o disattivato i dati mobili e li che stiamo commettendo il più grande errore. Si perché i ricercatori della Northeastern University di Boston hanno scoperto che è possibile risalire agli spostamenti dello smartphone anche senza i servizi di localizzazione. Ciò è reso possibile da quelli che in gergo vengono definiti Side Channel attacks, si tratta di dati che suggerirebbero appunto la posizione del device anche senza localizzatori accesi.

Leggi anche: Privacy: migliaia di app per Android e iOS perdono dati sensibili

C’è da dire che la conformazione delle strade di Boston si presta parecchio a questo tipo di indagine, poiché è strutturata in modo facilmente identificabile. In questo caso la percentuale di precisione di individuare gli spostamenti è del 50%. Si arriva però al 90% di precisione quando il soggetto compie gli stessi spostamenti con una certa routine, ad esempio per i percorsi che si fanno tutti i giorni, come quelli da casa al lavoro e viceversa. La situazione però si complica maledettamente se si vuole indagare su altre città strutturate in maniera differente, come ad esempio le grandi metropoli.

smartphone-tracciabile-senza-gps

La rapida crescita dei dispositivi connessi e dei dati sensibili che generano rappresenta una sfida significativa per i produttori che cercano di proteggere in modo completo i loro dispositivi dagli attacchi. In effetti, i consumatori si aspettano che i loro dispositivi e dati IoT siano adeguatamente protetti da una vasta gamma di vulnerabilità e exploit. In parole povere, alti livelli di sicurezza devono ora essere implementati come un parametro di progettazione primario, piuttosto che un ripensamento terziario.

Ad ogni modo, il principio alla base della scoperta è che sfruttando esclusivamente i sensori presenti in quasi tutti i nostri smartphone, come ad esempio accelerometro, giroscopio e bussola digitale, è possibile avere un’idea più o meno fedele degli spostamenti fatti. I ricercatori hanno effettuato tale analisi su smartphone Android, ma ci assicurano che il principio è il medesimo anche per iOS, quindi il risultato sarebbe lo stesso. E’ bene infine precisare che per leggere tali spostamenti i ricercatori si sono serviti di un’app atta ad effettuare tale analisi. Scongiurato quindi il pericolo che si possa essere spiati con mezzi improvvisati, anche se la falla resta.

Leggi anche: Viaggi e Vacanze: le migliori app da installare sul proprio smartphone

L'articolo Privacy: smartphone tracciabili anche senza GPS proviene da Business.it.

]]>
Web news, arriva Google wi-fi https://www.business.it/web-news-google-wi-fi/ Thu, 28 Jun 2018 11:05:05 +0000 https://www.business.it/?p=29039 Il mondo del web è a dir poco sorprendente e i colossi che lo dominano si fanno la gara a colpi di competizione. Tra le novità dei dispositivi di ultima generazione c’è senza dubbio Google wi-fi. Si tratta di un dispositivo aggiuntivo, che ha lo scopo di potenziare i router già installati in casa. Lo… Leggi tutto »Web news, arriva Google wi-fi

L'articolo Web news, arriva Google wi-fi proviene da Business.it.

]]>
Il mondo del web è a dir poco sorprendente e i colossi che lo dominano si fanno la gara a colpi di competizione. Tra le novità dei dispositivi di ultima generazione c’è senza dubbio Google wi-fi. Si tratta di un dispositivo aggiuntivo, che ha lo scopo di potenziare i router già installati in casa. Lo scopo è quello di fornire un’ampio segnale internet, che renda la connessione più stabile e veloce, e possa coprire l’intera superficie della casa.

Leggi anche: Google maps: arriva la nuova versione con consigli personalizzati

internet-consumo-dati-smartphone

Il prezzo

Google wi-fi si presenta come un dispositivo estremamente funzionale, ma anche semplice da utilizzare. Partiamo dal prezzo, una delle caratteristiche più interessanti:

Google wi-fi costa 139 euro in Italia, ed è disponibile sul mercato dal 26 giugno. É possibile acquistarlo nei rivenditori TIM, ma per adesso è già disponibile su Amazon e Google Store.

Esiste anche la possibilità di uno sconto, se infatti si desiderano acquistare 3 pezzi il costo complessivo ammonta a 359 euro.

Leggi anche: Google investe nell’e-commerce cinese JD.com

google-profitti

La App e la tecnologia Mesh

L’innovazione di Google Wi-Fi sta nel rendere iperconnessi tutti gli access point, per creare una condivisione totale ed efficiente, infatti ogni dispositivo sarà in grado di attaccarsi alla rete più stabile e veloce, senza il problema di selezionarla ogni volta. Proprio come già succede con la connessione dei cellulari.

Per utilizzarlo al meglio, Google wi-fi non poteva non disporre di una App dedicata, attraverso la quale si possono gestire gli orari i cui il wi-fi è acceso. La App è già disponibile per iOs e Android.

Google wi-fi è anche capace di dare maggior risalto ad un dispositivo piuttosto che all’altro, a seconda della necessità e del bisogno. Utilizzando poi la tecnologia Mesh, è capace di creare più punti di accesso wi-fi, che riescono a garantire una copertura ottimale, poiché è capace di comporre un sistema modulare, che si adatta a tutte le esigenze.

Leggi anche: Facebook, Google e Twitter contro la crisi dei farmaci da banco

L'articolo Web news, arriva Google wi-fi proviene da Business.it.

]]>
Facebook, Google e Twitter contro la crisi dei farmaci da banco https://www.business.it/facebook-google-e-twitter-contro-la-crisi-dei-farmaci-da-banco/ Tue, 26 Jun 2018 12:00:30 +0000 https://www.business.it/?p=28936 I colossi più importanti del web come Facebook, Google, Twitter e Instagram hanno deciso di incontrarsi per prendere un’importante decisione questa stessa settimana. La questione in ballo è come risolvere la crisi dei farmaci da prescrizione, o cosiddetti da banco. Il problema è molto sentito negli Stati Uniti, tant’è che vengono avviati numerosi tavoli di… Leggi tutto »Facebook, Google e Twitter contro la crisi dei farmaci da banco

L'articolo Facebook, Google e Twitter contro la crisi dei farmaci da banco proviene da Business.it.

]]>
I colossi più importanti del web come Facebook, Google, Twitter e Instagram hanno deciso di incontrarsi per prendere un’importante decisione questa stessa settimana.

La questione in ballo è come risolvere la crisi dei farmaci da prescrizione, o cosiddetti da banco. Il problema è molto sentito negli Stati Uniti, tant’è che vengono avviati numerosi tavoli di confronto per cercare di arginare il problema.

Quello che unirà insieme i colossi del web sarà un vero e proprio Summit, definito il Summit degli Oppioidi, organizzato dalla FDA (Food and Drug Administration), è in programma mercoledì 27 giugno a Washington DC.

L’obiettivo del vertice è in pratica quello di reprimere la vendita illegale di oppioidi su piattaforme Internet, che purtroppo è aumentata drasticamente negli ultimi anni.

Leggi anche: Amazon novità: venderà anche farmaci da banco

viagra-farmaco-da-banco-in-uk-2

Dati e numeri

Si stima che i ricavi delle vendite online di droghe illecite sono aumentati, passando da 15 milioni di dollari nel 2012 ai 180 milioni di dollari nel 2015, questi i numeri secondo uno studio della Carnegie Mellon University.

Inoltre nell’ultimo decennio, sono purtroppo aumentati anche i decessi correlati al consumo di oppioidi, in maniera esponenziale: da circa 12.900 nel 2005 a oltre 42.000 nel 2016. I dati provengono dal Centers for Disease Control and Prevention e FDA.

Si calcola che esiste una media di 115 americani morti ogni giorno a causa dell’abuso di oppioidi. La overprescription di antidolorifici legali come Oxycontin e un afflusso di eroina hanno poi contribuito e aggravato ulteriormente il problema.

Leggi anche: Intelligenza Artificiale: tutto pronto per invadere il settore della sanità

Facebook-twitter-summit

Divieto di vendita su internet

Il Summit degli oppioidi presieduto dai colossi del web affronterà lo stato della crisi dei farmaci da banco, invitando tutte le parti interessate di Internet a presentare in che modo le loro aziende stanno cercando di contrastare la vendita dei farmaci sui loro siti.

Il commissario della FDA Scott Gottlieb ha anche invitato a presenziare all’evento le entità governative più importanti, i ricercatori accademici e i gruppi di difesa.

Facebook in particolare rappresenta una di queste società che ha recentemente annunciato sforzi per impedire la vendita di oppioidi sul suo sito.
Gli utenti di Facebook stanno infatti cercando di acquistare oppioidi e mirano alla verifica di un trattamento per la dipendenza, che sarà indirizzato verso informazioni su come trovare referral gratuiti e riservati.

L'articolo Facebook, Google e Twitter contro la crisi dei farmaci da banco proviene da Business.it.

]]>
Produzione multimediale: Banijay lancia Studios italiani per contenuti originali https://www.business.it/banijay-studios-italiani-contenuti-originali/ Tue, 26 Jun 2018 11:12:01 +0000 https://www.business.it/?p=28926 Le case di produzione e distribuzione oramai non fanno più capo solo all’America come quartier generale. Nel mondo stanno nascendo numerose succursali in diversi paesi, soprattuto per venire incontro alla grande richiesta di contenuti da parte del pubblico. Si tratti di serie tv, contenuti video, contenuti televisivi e film: oggi il mercato del settore è… Leggi tutto »Produzione multimediale: Banijay lancia Studios italiani per contenuti originali

L'articolo Produzione multimediale: Banijay lancia Studios italiani per contenuti originali proviene da Business.it.

]]>
Le case di produzione e distribuzione oramai non fanno più capo solo all’America come quartier generale. Nel mondo stanno nascendo numerose succursali in diversi paesi, soprattuto per venire incontro alla grande richiesta di contenuti da parte del pubblico. Si tratti di serie tv, contenuti video, contenuti televisivi e film: oggi il mercato del settore è in grande espansione.

Il tempo a disposizione è sempre minore per riuscire a guardare qualcosa da seguire in un determinato orario.

Per questo le piattaforme digitali si stanno espandendo, rivoluzionando completamente il modo di fruizione e di visibilità dei contenuti.

Leggi anche: Dal Parlamento Europeo nuove misure per la produzione alimentare

Rai Canone

Le produzioni di successo

Il Banijay Group ha sede in numerosi paesi, tra cui anche a Roma. Si tratta di un’azienda globale di produzione e distribuzione, che crea contenuti premium per piattaforme televisive e multimediali di tutti i generi.
Comprende Magnolia, Nonpanic, Aurora TV e DRYMEDIA, occupandosi di contenuti a tutto tondo come programmi di intrattenimento, teatro, realtà, docudrama e contenuti per bambini.

Il Gruppo ha finora prodotto programmi di successo famosi in tutto il mondo come The Real World, Al passo con i Kardashian, Wild Things, Beat The Star e Temptation Island.

Massimo del Frate è diventato il nuovo direttore del Banijay Studios Italia dopo aver ricoperto lo stesso ruolo in Endemol Shine. La sede di Roma concentrerà la sua attività su contenuti innovativi di qualità per broadcaster, emittenti locali e piattaforme Ott, Del Frate seguirà le sviluppo di iniziative in coproduzione.

Nella sua carriera, Del Frate ha preso parte alla realizzazione di serie tv molto famose, andate in onda sia su Rai che su Mediaset, come Scomparsa, Sorelle, Provaci ancora Prof!, l’Allieva, Il Generale dalla Chiesa.

Leggi anche: Bad Robot e Tencent, al via l’accordo per un progetto senza precedenti

Banijay-Studios-Italy

Nuovi contenuti

Del Frate è il partner perfetto per  guidare i Banijay Studios in Italia al fine di diversificare e promuovere la nostra posizione sul mercato, perchè crediamo che l’azienda abbia le carte in regola per diventare un attore chiave nell’ecosistema del genere drama italiano”. Queste le parole di Peter Langenberg, COO di Banijay Group.

Sanjay Banijay Studios Italia avrà quindi l’ulteriore scopo di trovare modi diversi per adattare, a livello locale, l’ampio catalogo di contenuti del Gruppo Banijay.

In precedenza il Gruppo Banijay ha avuto accordi con diverse società di produzione in Italia, tra cui DRY, Do not Repeat Yourself, produttori delle versioni italiane di successo come X Factor, Masterchef e Next Top Model. 

L'articolo Produzione multimediale: Banijay lancia Studios italiani per contenuti originali proviene da Business.it.

]]>
Beach&Love 2018: dove, quando e come iscriversi all’evento https://www.business.it/beachlove-2018-dove-quando-come-iscriversi/ Tue, 26 Jun 2018 09:21:46 +0000 https://www.business.it/?p=28901 L’estate è la stagione degli eventi per eccellenza, tanto più se questi si svolgono in località di mare. Cosa c’è di meglio che seguire un tema che ci interessa, circondati da un contesto vacanziero? Dove e quando Beach&Love è questo e molto altro! L’edizione 2018 si svolgerà nella splendida cittadina di Civitanova Marche, il giorno… Leggi tutto »Beach&Love 2018: dove, quando e come iscriversi all’evento

L'articolo Beach&Love 2018: dove, quando e come iscriversi all’evento proviene da Business.it.

]]>
L’estate è la stagione degli eventi per eccellenza, tanto più se questi si svolgono in località di mare. Cosa c’è di meglio che seguire un tema che ci interessa, circondati da un contesto vacanziero?

Dove e quando

Beach&Love è questo e molto altro! L’edizione 2018 si svolgerà nella splendida cittadina di Civitanova Marche, il giorno 19 luglio. Per l’occasione lo Shada Club ospiterà professionisti, relatori e chiunque voglia partecipare dalle 9.30 del mattino fino alle ore 18.

Completamente gratuito, l’evento sarà incentrato sul futuro del digital e del local marketing,

Leggi anche: Intelligenza Artificiale: Big Data & AI: The Future of Marketing, l’evento allo IULM di Milano

Quali sono i temi

<<Un evento con i piedi nella sabbia e la testa nel futuro prossimo del digital e local marketing.  Comunicare e coinvolgere il pubblico, nel mondo digital ma anche sotto l’ombrellone. Creare una strategia di comunicazione online per attrarre clienti offline che poi trasferiranno le loro emozioni online. Così, all’infinito, come il moto perpetuo delle onde del mare>>. Queste le parole di Salvatore Russo, founder e direttore creativo di Beach&Love.

Beach&Love fa parte degli eventi del progetto &Love, un format che condivide l’enorme attenzione per l’esperienza dei partecipanti, la generosità dei contenuti offerti e la qualità degli ospiti e professionisti coinvolti.

beachlove-salvatore-russo

Il SEO&Love

Il più conosciuto al pubblico finora è senza dubbio il SEO&Love, l’evento dedicato agli innamorati del Digital Marketing. La scorsa edizione, svoltasi a Verona, ha visto protagonisti, presso il prestigioso Teatro Nuovo, oltre 700 partecipanti, 30 relatori e 2 grandi personaggi di fama nazionale: Piero Angela e Giovanni Rana, ai quali è stato consegnato il premio “Comunicatore Universale”.

Beach&Love può essere definita come la versione estiva di SEO&Love: la leggerezza e l’informalità del contesto marino fanno da sfondo ad una qualità di contenuti, rivolti in particolare all’ambito che vede uniti digitale e turismo, valorizzazione del territorio e partecipazione di istituzioni e aziende locali.

Gli ospiti

I professionisti per l’evento marchigiano provengono da tutta Italia. Si tratta di nomi illustri del settore digital come Matteo Flora (CEO e Fondatore di The Fool, la Digital Reputation Company italiana hacker), Sandro Giorgetti (Responsabile del Social Media Team della Regione Marche), Giulia Bezzi (Esperta SEO, Event Coordinator di &Love e Founder de LeROSA), Silvia Badriotto, Luigi De Seneen, Elisa Piemontesi, Antonio Meraglia, Lorenzo Lucca, Francesca Romagnoli, Ezio Totorizzo e Sara Bolzani.

Leggi anche: PreventivApp: interazione tra domanda e offerta di lavoro

 

I temi trattati

Argomenti e temi si concentreranno soprattutto in ambito SEO, Content Marketing, Visual Storytelling, Google My Business, Social Network, Casi Studio, GDPR, Brand Reputation, Brand Building e Brand Territoriale.

<< Il Beach&Love è un’occasione unica per incontrare tanti professionisti in un ambiente rilassato e piacevole. Ci saranno molti momenti in cui socializzare e condividere idee, riflessioni e bigliettini da visita>>, afferma Russo.

Posto anche alle numerose realtà imprenditoriali del territorio, che hanno risposto in maniera entusiasta all’iniziativa. 

beach&love-2018-evento-estate

Collaborazioni e patrocini

Lo Shada Club vanta il supporto di Digital All srl, che cura l’allestimento scenografico, Romaoggetto che presenterà le nuove t-shirt a tema e Navitas Coworking, che insieme a Radio Linea collaboreranno alla diffusione dell’evento sul territorio.

Il Comune di Civitanova Marche patrocina l’edizione, insieme alla Regione Marche.

L’edizione 2918 vanta anche la collaborazione con il gruppo provinciale LeRosa Macerata, un progetto che si occupa di benessere femminile, business e talento sul territorio.

Business.it seguirà l’evento per aggiornarvi su tutte le novità!

Per saperne di più:

L'articolo Beach&Love 2018: dove, quando e come iscriversi all’evento proviene da Business.it.

]]>
Tecnologia, quali sono i vantaggi per combattere i problemi globali https://www.business.it/tecnologia-vantaggi-per-combattere-problemi-globali/ Mon, 25 Jun 2018 09:08:27 +0000 https://www.business.it/?p=28848 Ogni volta che si verifica una crisi sociale, che colpisca a livello locale, globale o internazionale, la  tecnologia sembra essere il capro espiatorio preferito. La tecnologia porterà alla morte dell’umanità, la tecnologia porterà il caos e l’autodistruzione, è tutta colpa della tecnologia se oggi molta gente muore di fame. Un approccio semplicistico e superficiale denota… Leggi tutto »Tecnologia, quali sono i vantaggi per combattere i problemi globali

L'articolo Tecnologia, quali sono i vantaggi per combattere i problemi globali proviene da Business.it.

]]>
Ogni volta che si verifica una crisi sociale, che colpisca a livello locale, globale o internazionale, la  tecnologia sembra essere il capro espiatorio preferito. La tecnologia porterà alla morte dell’umanità, la tecnologia porterà il caos e l’autodistruzione, è tutta colpa della tecnologia se oggi molta gente muore di fame.

Un approccio semplicistico e superficiale denota non solo la mancanza di un disegno più ampio, ma che la sottovalutazione di alcuni dati concreti che invece portano iscrivono la tecnologia tra i progressi più efficaci degli ultimi anni.

Leggi anche: Richard Branson, Virgin e l’innovazione: “La tecnologia rende tutto più facile ma…”

Tecnologia come soluzione ai problemi sociali

La tecnologia, grazie ai suoi strumenti, ma soprattutto alle persone che hanno saputo impiegarla negli ambiti sociali più importanti, ha saputo vincere numerose battaglie. La lotta all’obesità, il miglioramento di cure e trattamenti non invasivi per la persona, la rivoluzione energetica e sostenibile.

La tecnologia possiede infatti il pregio di saper affrontare alcuni dei problemi e dei disagi più devastanti del mondo. Di conseguenza, merita almeno un processo equo.

Proviamo a fare alcuni esempi: aziende e imprese come VIA si appoggiano all’intelligenza artificiale e all’Internet of Things per rendere più affidabile la distribuzione di energia.

VIA non è la sola azienda innovativa capace di implementare l’intelligenza artificiale per il miglioramento della vita umana. Come osserva KR Sanjiv, Chief technology officer di Wipro Limited (che vanta più di 160.000 dipendenti che lavorano con clienti in tutto il mondo), in realtà molte aziende stanno iniziando ad integrare l’intelligenza artificiale nelle loro responsabilità ripetitive per incrementare la produttività e l’innovazione.

tecnologia-del-futuro

Per coloro che invece sono riluttanti nell’implementare i propri servizi con l’AI, lo stesso Sanjiv offre una specie di rassicurazione: “L’intelligenza artificiale non è una forma di coscienza, mentre può imparare da un livello di base e crescere esponenzialmente. L’intelligenza artificiale non raggiunge il livello dell’intelligenza umana né rappresenta una minaccia per i lavoratori umani: una volta compreso che molti problemi si possono risolvere con l’intelligenza artificiale, vedrai cosa è in gradi di fare il mondo”.

In altre parole, Sanjiv come altri dichiarano apertamente che le tecnologie come l’intelligenza artificiale non devono essere viste come dei pericoli, ma rappresentano invece potenti strumenti per migliorare una serie di industrie per il bene dell’umanità. Alcune prove concrete? Esistono veri e propri settori dove la tecnologia ha rivoluzionato le aspettative in maniera del tutto positiva.

Leggi anche: Facebook, nuovo scandalo: dati condivisi con big cinesi della tecnologia

Miglioramenti e accesso alle cure e ai trattamenti

Un modo intelligente per vedere quali campi sono maggiormente interessati dalla tecnologia è seguire i soldi spesi per incentivare soluzioni digitali e tecnologiche.

Nel 2017, i dati di vare ricerche internazionali di settore hanno dichiarato che le venture capitalist hanno investito quasi 6 miliardi di dollari in aziende, prodotti, progetti e servizi digitalizzati nel settore sanitario.

Entro il 2021, Frost & Sullivan prevedono che l’IA  infrangerà la barriera da $ 6 miliardi in campo medico, e non troppo presto. L’AI può infatti aiutare il settore sanitario a ridurre i costi e migliorare l’efficienza. La tecnologia ha fatto passi da gigante nel mondo della salute mentale, un’indicazione che potrebbe portare le altre tecnologia a supportare tutta l’assistenza sanitaria.

Aumenta la sicurezza e l’efficienza della produzione

La realtà aumentata può essere non solo sfruttata per il gioco, ma un aiuto valido e utile anche nella vita reale.

Operai e macchinisti sono al lavoro per studiare come la tecnologia AR indossabile possa aiutarli in modo più sicuro e rapido a sistemare gli oggetti sovrapponendo i dati agli oggetti stessi

Ciò porta con sé numerosi vantaggi: le cosiddette macchine “intelligenti” con IoT, AI e AR stanno finalmente invadendo le fabbriche di numerosi settori, risparmiando tempo e vite. Pensiamo ai droni che possono visitare luoghi e territori che potrebbero essere pericolosi per gli umani, ritrasmettendo importanti informazioni alle aziende.

Leggi anche: Tecnologia dell’informazione: incredibile potenziale di crescita per il lavoro fino al 2024

apple-battaglia-ambientalista

Sta salvando il pianeta dal disastro ambientale

Dalle discariche piene di rifiuti elettronici alle server farm che alimentano energia, la tecnologia è stata a lungo accusata di danneggiare l’ambiente. Oggi, tuttavia, le industrie in ogni ambito stanno cercando la tecnologia per cercare di risolvere i nostri problemi ambientali.

Ad esempio, gli agricoltori che affrontano gli effetti dei cambiamenti climatici stanno utilizzando un sistema basato su sensori per migliorare i loro raccolti.n

La stessa Google sta usando l’intelligenza artificiale per ridurre il suo consumo di energia, seguita da numerose altre aziende del settore.

Anche gli aggiornamenti tecnologici di routine possono avere un impatto. Peter Seligmann, che ha fondato Conservation International nel 1987, un’organizzazione che ha registrato entrate per 158 milioni di dollari lo scorso anno, osserva che le aziende sono in grado di risparmiare fino a 1 miliardo sostituendo la tecnologia obsoleta e aggiornandosi ade scempio con lampadine a basso consumo energetico. “Alcuni dei più grandi marchi del mondo hanno scoperto che gli investimenti sostenibili danno loro un vantaggio nell’innovazione di prodotto e nell’immagine del marchio“.

L'articolo Tecnologia, quali sono i vantaggi per combattere i problemi globali proviene da Business.it.

]]>
Social Media, le donne più connesse degli uomini https://www.business.it/social-media-le-donne-piu-connesse-degli-uomini/ Fri, 22 Jun 2018 06:30:00 +0000 https://www.business.it/?p=28801 Quello tra le donne e i social media è un legame forte, più duraturo e intenso di quanto non lo sia per gli uomini. Spesso mogli e fidanzate rimproverano i loro partner perché passano troppo tempo davanti ad uno schermo, magari giocando ai videogiochi o facendo zapping comodamente sdraiati sul divano. Ebbene, d’ora in poi… Leggi tutto »Social Media, le donne più connesse degli uomini

L'articolo Social Media, le donne più connesse degli uomini proviene da Business.it.

]]>
Quello tra le donne e i social media è un legame forte, più duraturo e intenso di quanto non lo sia per gli uomini.

Spesso mogli e fidanzate rimproverano i loro partner perché passano troppo tempo davanti ad uno schermo, magari giocando ai videogiochi o facendo zapping comodamente sdraiati sul divano. Ebbene, d’ora in poi non potranno più lamentarsi: secondo le statistiche sono le donne a trascorrere più tempo sui social, non solo a leggere ma anche a commentare e condividere post, ovvero a socializzare anche quando potrebbero impiegare diversamente il proprio tempo.

Leggi anche: Imprenditoria femminile, da Eurointerim il bando Donne e Lavoro 2018

Le motivazioni

I social attirano le donne con un potere che le sovrasta, attraverso un fascino del tutto inaspettato. Prima il target a cui i social si riferivano era prettamente maschile, poi col tempo la tendenza è completamente cambiata.

I motivi sono numerosi, l’Università di Buffalo a New York, ha provato a fare un test prendendo in esame 311 persone, dai venti ai trent’anni. La ricerca ha sottolineato un netta differenza di comportamento tra uomini e donne, attribuire ad una diversa concezione di sé e al conseguente atteggiamento verso il pubblico mediatico.

La parte femminile, rispetto a quella maschile, tiene più alla cura della propria persona (anche se il fenomeno sta cambiando, interessando anche quella maschile), le donne restano ancora le più interessate ad un atteggiamento di cura di sé, della propria persona e di conseguenza desiderano l’approvazione del pubblico social.

L’autore dello studio in questione, Michael A. Stefanone, afferma che i risultati della ricerca “suggeriscono persistenti differenze nel comportamento di uomini e donne che derivano da un focus culturale sull’immagine femminile e l’aspetto”.

A quanto pare è proprio così: uomini e donne possiedono e mettono in atto comportamenti diversi quando si parla di social media. E in questo contesto gioca moltissimo se l’autostima si basa sui “like” di approvazione, oppure se la persona è già profondamente appagata nel privato e non ha bisogno di consensi digitali.

donne imprenditrici imprenditoria femminile idee

Leggi anche: Maverick social network: arriva l’app per giovani donne

L’emotività condivisa

Le donne sono tremendamente emotive: esternano sensazioni, emozioni e stati d’animo in maniera molto più esplicita di quanto non facciano gli uomini. Per questo i social sono presto diventati il “caro diario” in versione pubblica, dove esternare il primo pensiero della mattina, come ci si sente in una determinata situazione, coda fare in vacanza, cosa indossare, cosa è stato regalato dal marito, le coccole da dedicare all’amico a quattro zampe.

Tutto ma proprio tutto viene così postato e condiviso, inoltre tutto viene osservato e visionato, basta pensare al numero crescente di blogger, influncer, alla produzione di tutorial e della pratica sempre più diffusa di recensioni online (le cosiddette unboxing).

Se il fenomeno cambierà, staremo a guardare: nel frattempo dobbiamo considerare che il pubblico social è donna.

Leggi anche: Imprenditoria femminile 2018, cresce il numero di aziende guidate da donne

L'articolo Social Media, le donne più connesse degli uomini proviene da Business.it.

]]>
Instagram lancia l’app IGTV, caricamenti video da 1 ora https://www.business.it/instagram-lancia-igtv-caricamenti-video-un-ora/ Thu, 21 Jun 2018 08:51:13 +0000 https://www.business.it/?p=28786 Instagram festeggia un milione di utenti e lancia la tv in verticale. Per competere con colossi come YouTube, il social media fotografico ha annunciato tramite una conferenza nella città di San Francisco che sarà disponibile a breve una grossa novità: su Instagram potranno essere caricati video di varia durata, perfino della lunghezza di un’ora. Finora infatti… Leggi tutto »Instagram lancia l’app IGTV, caricamenti video da 1 ora

L'articolo Instagram lancia l’app IGTV, caricamenti video da 1 ora proviene da Business.it.

]]>
Instagram festeggia un milione di utenti e lancia la tv in verticale. Per competere con colossi come YouTube, il social media fotografico ha annunciato tramite una conferenza nella città di San Francisco che sarà disponibile a breve una grossa novità: su Instagram potranno essere caricati video di varia durata, perfino della lunghezza di un’ora. Finora infatti i piccoli video su Instagram potevano avere massimo la lunghezza di un minuto.

Come funziona il nuovo aggiornamento?

Leggi anche: Instagram: i 10 influencer più pagati al mondo

É appena stato lanciato IGTV, grazie ad un pulsante di situato all’interno della “home” di Instagram, dove si potranno visualizzare i video più popolari delle celebrità di Instagram.

È tempo che il video passi in avanti e si evolva“, ha dichiarato l’amministratore delegato di Instagram Kevin Systrom durante l’evento:  IGTV serve appositamente per guardare a lungo i video dei tuoi creatori preferiti”.

Instagram-social-media

Come funziona IGTV

IGTV è la nuova funzione che permette a chiunque di essere un creatore di contenuti. Le persone saranno in grado di caricare video verticali attraverso l’app di Instagram oppure tramite il web. Praticamente tutti potranno registrare in maniera immediata video di un’ora, con l’opzione di visibilità verso tutti.

L’app IGTV sarà presto disponibile a livello globale su iOS e Android, così come nell’app Instagram attraverso un pulsante “TV “, situato sopra le Stories. “Abbiamo creato un’app dedicata in modo che tu possa toccarla e goderti i video senza alcuna distrazione“, ha spiegato Systrom, sottolineandone i vantaggi.

Nell’app dedicata a IGTV e nel suo spazio su Instagram, gli spettatori saranno in grado di far scorrere una varietà di video molto più lunghi, secondo varie categorie: video consigliati video popolari, in pratica mostrati come tanti canali TV. Gli utenti riceveranno anche un callout dal pulsante IGTV che li avvisa di nuovi contenuti.

Inoltre IGTV permetterà inoltre ai suoi creatori di sviluppare canali Instagram personalizzati, ovvero completi di diversi video ai quali le persone potranno iscriversi. I creator saranno in grado di inserire collegamenti nella descrizione dei loro video per indirizzare il traffico dove desiderano.

Leggi anche: Instagram stories, musica in arrivo: novità e metodi per condividere i propri brani preferiti

instagram per aziende

Non ci sono pubblicità?

Un po’ per battere la concorrenza di Snapchat, un po’ per insidiare la supremazia di YouTube, Instagram ha pensato bene di puntare su IGTV aumentando i propri servizi e di conseguenza cercando di attirare un maggior numero di utenti.

La quota raggiunta di 1 miliardo è solo l’inizio di quella che si preannuncia come una rivoluzione digitale tramite smartphone.

Oggi non sono previsti annunci pubblicitari in IGTV“, ha dichiarato Systrom. Ciò non toglie che in futuro la direzione andrà verso la monetizzazione.

Si prevede infatti che Instagram creerà un’opzione di monetizzazione per i creatori di IGTV, dove sarebbero potenzialmente incluse le quote di eventuali entrate pubblicitarie.

Leggi anche: Instagram download dati personali: il social delle fotografie si adegua alla normativa GDPR

La grande base di utenti di cui Instagram potrebbe attirare anche gli inserzionisti

 

eMarketer si aspetta già che Instagram ottenga 5,48 miliardi di dollari di entrate pubblicitarie negli Stati Uniti a fine 2018.

Il social media si è evoluto ben oltre la semplicità della condivisione delle foto, cambiando aspetto, aggiungendo funzioni e offrendo agli utenti progetti sempre più interessanti.

Da quando è stato lanciato nel 2010, le reti mobili, gli schermi e le videocamere non erano ancora pronte per video di durata più lunga, e a dir la verità nemmeno gli utenti.

Oggi sempre più famiglie tolgono l’abbonamento alla TV via cavo, gli adolescenti ignorano del tutto la televisione, e Instagram coglie al volo l’opportunità di diventare “la TV” dei dispositivi mobili. Certo, il potere del concorrente video YouTube può sempre vantare una gamma più ampia di contenuti, ma scommettiamo che attraverso la cura dei creatori video e dei contenuti promossi dagli editori, Instagram potrebbe effettivamente diventare il luogo affidabile in cui guardare qualcosa di eccezionale sullo schermo del cellulare.

L'articolo Instagram lancia l’app IGTV, caricamenti video da 1 ora proviene da Business.it.

]]>
DoctaPrint, la qualità della stampa tutta italiana https://www.business.it/stampa-italiana-doctaprint/ Tue, 19 Jun 2018 07:47:49 +0000 https://www.business.it/?p=28683 Nel mondo contemporaneo, dove il digitale impera indiscusso conquistando numerosi ambiti della nostra vita, c’è chi preferisce prova nostalgia per la vecchia carta stampata. Prima delle email, dei messaggini sul telefono e delle videochiamate su skype, il solo contatto che si poteva intrattenere con un’altra persona era cartografico. C’è stata un’epoca in cui era una… Leggi tutto »DoctaPrint, la qualità della stampa tutta italiana

L'articolo DoctaPrint, la qualità della stampa tutta italiana proviene da Business.it.

]]>
Nel mondo contemporaneo, dove il digitale impera indiscusso conquistando numerosi ambiti della nostra vita, c’è chi preferisce prova nostalgia per la vecchia carta stampata.

Prima delle email, dei messaggini sul telefono e delle videochiamate su skype, il solo contatto che si poteva intrattenere con un’altra persona era cartografico.

C’è stata un’epoca in cui era una vera e propria emozione odorare una lettera appena arrivata, che profumava di inchiostro e di promesse.
Molti di noi ricorderanno i tempi della scuola, in cui aprire un libro significava immergersi in un mondo nuovo: sfogliare le pagine, curiosare tra le figure era un passatempo ben più importante che studiare. E poi i block notes, i quaderni e i diari, scelti come confidenti di vita e di esperienze vissute.

Oggi il mondo è completamente cambiato: con l’avvento del digitale anche la scuola e i suoi strumenti hanno fatto un passo avanti. Come le tipografie, che adesso sono diventate digitali, si possono contattare facilmente online, ricevendo comodamente a casa il prodotto richiesto.

Quando un progetto fai-da-te su carta diventa tanto desiderabile, lo diventa ancor di più per una stampa che si rispetti e che sia degna di tale onore. Questo è il momento dell’eccellenza che fornisce DoctaPrint.

planning_top-doctaprint

DoctaPrint, la qualità della stampa tutta italiana

DoctaPrint è un’azienda attiva nel settore della stampa, con un’esperienza di oltre 40 anni alle

spalle. DoctaPrint stampa flyer, volantini, dépliant, pieghevoli, biglietti da visita e tutto il materiale che serve per promuovere un’attività, ma non solo: con la stampa digitale si può anche decorare un ambiente o una parete grazie a calendari o manifesti completamente personalizzati.

Tutto può essere stampato e consegnato attraverso la garanzia di un servizio rapido,

accurato, ma soprattutto di alta qualità, che è proprio ciò che DoctaPrint garantisce. Coloro che hanno nostalgia o desiderano semplicemente utilizzare un buon design e una stampa di alta qualità possono farlo grazie alle migliori tecnologie di stampa con il vantaggio di potersi appoggiare ad una produzione tutta italiana.

pieghevole16facciate_doctaprint

Facile ed economico

I bisogni, i gusti, le esigenze degli utenti sono svariati e molteplici: il mondo della stampa non ha limiti ma occorre qualcuno che sia specializzato nel settore.

DoctaPrint offre un personale altamente specializzato e un utilizzo dei macchinari altamente innovativi, facendo di DoctaPrint l’azienda leader italiana nel campo della stampa e dell’online demand.

Chi l’ha già provato ha potuto costatare l’elevata qualità del servizio personalmente: non esistono errori di stampa, i colori sono nitidi e vivaci, senza alcuna sbavatura, e la qualità della carta fornita per block notes, bigliettini, flyer e altri materiali è di spessore notevole e piacevole al tatto.

Il procedimento e il funzionamento del servizio è estremamente semplice. Sono tre i

passaggi principali attraverso cui si articola:

-la scelta del prodotto

-il caricamento del file grafico

-la conferma dell’ordine e spedizione

Per questo dietro l’alta qualità fornita da DoctaPrint si cela una cura assoluta per i dettagli di ogni fase della lavorazione del prodotto. Infatti, per quanto riguarda il servizio clienti e i tempi di consegna, non ci sono sorprese negative: il costo è modico e altamente competitivo per il servizio richiesto, ed i tempi di consegna sono brevi e sempre rispettati (salvo imprevisti del corriere).

Infine, la DoctaPrint offre un’ulteriore opzione esclusiva: grazie ad un “controllo professionale con un operatore”, l’utente potrà ricevere un supporto dalla Produzione che verificherà il file grafico caricato prima di effettuare la stampa.

Che servano flyer o volantini per il settore pubblicitario come per quello comunicativo, oppure per il semplice desiderio di possedere un prodotto personalizzato, DoctaPrint rappresenta l’innovativo servizio di stampa semplice, veloce e fortemente competitivo.

L'articolo DoctaPrint, la qualità della stampa tutta italiana proviene da Business.it.

]]>
Mercato delle app, i dati del 2017 e cosa aspettarci in futuro https://www.business.it/mercato-delle-app-i-dati-del-2017-e-cosa-aspettarci-in-futuro/ Tue, 19 Jun 2018 06:45:25 +0000 https://www.business.it/?p=28663 La rivoluzione digitale ha cambiato le nostre vite. Non è raro ritrovarsi a spingere i tasti di un cellulare più di quanto vorremmo. Il comfort e la tecnologia che supporta le nostre vite ci spinge a chiedere di più, consapevoli di una trasformazione inarrestabile.  Il numero della App, le famose applicazioni da scaricare, è aumentato… Leggi tutto »Mercato delle app, i dati del 2017 e cosa aspettarci in futuro

L'articolo Mercato delle app, i dati del 2017 e cosa aspettarci in futuro proviene da Business.it.

]]>
La rivoluzione digitale ha cambiato le nostre vite. Non è raro ritrovarsi a spingere i tasti di un cellulare più di quanto vorremmo. Il comfort e la tecnologia che supporta le nostre vite ci spinge a chiedere di più, consapevoli di una trasformazione inarrestabile. 

Il numero della App, le famose applicazioni da scaricare, è aumentato esponenzialmente, tanto che nel 2017, i dati della ricerca di App Annie ha riscontrato una percentuale di crescita mai registrata finora.

I risultati sono reperibili sul sito, tutti a disposizione  degli utenti.

apple-design-awards-2018-vincitori

I nuovi mercati: Cina e India

Sono molte i trend che balzano all’occhio, in particolare l’ascesa dei mercati cinesi e indiani. Cina India sono infatti le due aree che rappresenteranno una svolta epocale nel settore, per questo i paesi occidentali hanno iniziato ad investire in maniera puntuale e proficua.

Tutti i mercati emergenti stanno infatti registrando un’impennata trascinando tutta la crescita del settore, dovuta anche alla diffusione della connessione 4G nel mondo.

Il risultato? 175 miliardi di applicazioni scaricate lo scorso anno, la metà delle quali nella Repubblica popolare cinese.

I dati offrono anche altri tipi di indicazione, come il tempo trascorso dagli utenti. Se prendiamo in considerazione un intero anno solare, la media si attesta sui 43 giorni.

Leggi anche: Apple Design AWARDS 2018, tutti i vincitori della 21esima edizione

Gli ostacoli

Eppure al giorno d’oggi, visti i tempi e le leggi sulla privacy, gli investimenti e l’andamento dei mercati, risulta molto meno difficile lasciare una applicazione sul mercato occidentale rispetto appunto a paesi come Cina e India. Il problema risiede nel fatto che la maggior parte della popolazione ancora non possiede uno smartphone e la connessione installata è ancora lenta.

Colossi come Facebook e Youtube, per non rinunciare a questi mercati, hanno scelto di creare applicazioni che andassero comunque bene con quel tipo di connessioni: ecco quindi le versioni di Facebook Lite e YouTube Go.

Leggi anche: App educative per bambini: è nata Marshmallow Games

whatsapp-come-guadagna

Un settore in crescita esponenziale

Il nostro mondo così come lo conosciamo, sta cambiando volto attraverso la rivoluzione digitale. Come le app del settore bancario stanno mettendo da parte i servizi bancari che eravamo abituati ad utilizzare solo fino a pochi anni fa, anche la frizione di contenuti si dirige verso lo sconvolgimento totale: distributori come Netflix e Amazon Prime Video hanno preso il posto della tv, proponendo allo spettatore un’ampia gamma di scelta e la possibilità di guardare il contenuto dove, come e quando si vuole.

La libertà di scelta e di fruizione prima di qualsiasi altra cosa. E vista la crescita della app scaricate nel 2017, con un’impennata del 40% è certo che il settore gode di ottima salute e può essere sfruttato in una miriade di opportunità.

Leggi anche: Intelligenza artificiale, la Startup Oben fa il suo debutto con Personal AI App

L'articolo Mercato delle app, i dati del 2017 e cosa aspettarci in futuro proviene da Business.it.

]]>
Google investe nell’e-commerce cinese JD.com https://www.business.it/google-investe-nelle-commerce-cinese-jd-com/ Mon, 18 Jun 2018 11:12:21 +0000 https://www.business.it/?p=28653 Siamo oramai abituati ai cambiamenti e alle strategie che i colossi del digitale e della comunicazione intraprendono per accrescere la loro posizione su scala internazionale. L’ultima notizia arriva direttamente da Mountain View: Google ha deciso di investire in maniera a dir poco strategica la cifra di 550 milioni di dollari nella società di e-commerce cinese… Leggi tutto »Google investe nell’e-commerce cinese JD.com

L'articolo Google investe nell’e-commerce cinese JD.com proviene da Business.it.

]]>
Siamo oramai abituati ai cambiamenti e alle strategie che i colossi del digitale e della comunicazione intraprendono per accrescere la loro posizione su scala internazionale.

L’ultima notizia arriva direttamente da Mountain View: Google ha deciso di investire in maniera a dir poco strategica la cifra di 550 milioni di dollari nella società di e-commerce cinese JD.com.

Già negli ultimi tempi, Google aveva effettivamente dichiarato di voler aumentare la propria presenza in Cina: adesso le intenzioni si concretizzano, vista l’accettazione di una partnership strategica con la società di e-commerce JD.com fra le più grandi sul mercato orientale.

Leggi anche: Google: il nuovo Gmail punta al mercato delle aziende

Google mobile first indexing

Le nuove strategie

Google ha già investito in Cina, ha aperto uffici che includono un hub A.I., ma adesso sta lavorando con JD.com in gran parte al di fuori della Cina. In una dichiarazione congiunta le due società hanno detto ufficialmente che avrebbero “collaborato a una serie di iniziative strategiche, tra cui lo sviluppo congiunto di soluzioni di vendita al dettaglio”, da effettuarsi in Europa, negli Stati Uniti e nel Sud-Est asiatico.

L’obiettivo della collaborazione è quello di unire l’esperienza di JD.COM tra la tecnologia nella supply chain e quella nella logistica: in Cina, l’azienda ha già aperto nuovi centri che utilizzano robot al posto dei lavoratori con la portata, i dati e il marketing di Google dl fine di produrre nuovi tipi di vendita al dettaglio online.

Inizialmente, questo avrà dei cambiamenti: vedrà i due team riunirsi per offrire prodotti JD.com in vendita sulla piattaforma di Google Shopping in tutto il mondo, ma la collaborazione non finisce qui: JD.com ha infatti un valore di circa $ 60 miliardi basato sul prezzo delle azioni NASDAQ. La società ha stretto una partnership con aziende del calibro di Walmart, le quali hanno investito molto nella tecnologia di magazzino automatizzata, in droni e in un nuovo tipo di negozi e logistica di “ultima generazione”.

Leggi anche: Google investe in Go-jek, l’app del futuro in Indonesia

JD.com-e-commerce-cinese

Verso il mercato orientale

Questa ulteriore mossa strategica, definita per una piattaforma di distribuzione come Google a sostegno di un fornitore di servizi come JD.com, è molto interessante se in più si nota che l’azienda di Mountain View, attraverso la ricerca e la pubblicità, ha stretto rapporti anche con una serie di aziende di e-commerce tra cui la rinomata Alibaba.

La nuova strategia rappresenta un segno dei tempi per Google, che ha già sviluppato relazioni non soltanto con JD.com, ma anche con il suo più grande sostenitore Tencent, il gigante di Internet cinese da 500 miliardi di dollari. Tutte e tre le aziende hanno sostenuto Go-Jek, mentre solo Tencent e Google hanno in precedenza firmato una partnership per la condivisione di brevetti e hanno coinvestito in startup come XtalPi. Staremo a vedere quali saranno i risultati degli accordi e cosa porteranno di nuovo al mercato orientale.

Leggi anche: Google Home Vs Amazon Echo: differenze (e non) tra gli assistenti per la Smart Home

L'articolo Google investe nell’e-commerce cinese JD.com proviene da Business.it.

]]>
Come sarà la Seo nel futuro? Parla Leonardo Saroni di Booking.com https://www.business.it/seo-futuro-affiliate-marketing-leonardo-saroni-booking-com/ Thu, 14 Jun 2018 08:30:09 +0000 https://www.business.it/?p=28501 Leonardo Saroni è partito dalla Toscana spinto da una forte passione per il Digital Marketing. Dopo due università, un master e numerose esperienze accademiche e professionale, svolge oggi il ruolo di Senior Product Owner presso la sede centrale di booking.com ad Amsterdam. Crede nell’innovazione tecnologica, ma soprattutto nella condivisione del know-how e dà un consiglio… Leggi tutto »Come sarà la Seo nel futuro? Parla Leonardo Saroni di Booking.com

L'articolo Come sarà la Seo nel futuro? Parla Leonardo Saroni di Booking.com proviene da Business.it.

]]>
Leonardo Saroni è partito dalla Toscana spinto da una forte passione per il Digital Marketing. Dopo due università, un master e numerose esperienze accademiche e professionale, svolge oggi il ruolo di Senior Product Owner presso la sede centrale di booking.com ad Amsterdam. Crede nell’innovazione tecnologica, ma soprattutto nella condivisione del know-how e dà un consiglio ai giovani: “Seguite la vostra strada finché siete in tempo, non avete niente da perdere”.

  1. Ci racconti del suo percorso accademico e professionale. Ne è soddisfatto? O c’è qualcosa che cambierebbe?

Provengo da una famiglia dove mio padre era direttore d’albergo e mia madre una insegnante di inglese. Ho quindi sempre respirato un’aria poliglotta, che mi ha permesso di ricevere quell’impronta determinante per la mia futura vita accademica e professionale.
Dapprima ho frequentato l’istituto tecnico turistico di Viareggio. Dopo il diploma, mi sono prima laureato alla triennale in Economia Aziendale presso l’Università di Pisa, poi ho conseguito la laurea Specialistica alla Bocconi di Milano in Management, un corso completamente sviluppato in inglese. Mentre la prima è stata un’università più teorica, è la seconda, privata, che mi ha offerto le basi pratiche attraverso stage, laboratori di gruppo e formazione fuori dall’aula. Insomma, una vera e propria Business School, che mi ha permesso di mettere in pratica il mio know how ed imparare direttamente sul campo. In realtà, già lavoravo all’epoca: mi occupavo di distribuzione all’estero per la vendita di prodotti per un’azienda di belle arti. É stata un’esperienza senza dubbio formativa, dove potevo parlare e perfezionare il mio inglese, ma la passione mi ha portato verso il mondo del Marketing. Ho sviluppato infatti la mia tesi sull’Affiliate Marketing quando nessuno sapeva ancora bene di cosa trattasse, tant’è che il mio lavoro ha rappresentato e rappresenta tuttora uno dei pochi materiali accademici sull’argomento. Dopo la Specialistica e il conseguimento di un Master in Innovation Management, ho svolto uno stage come investment banker a New York, dopodiché ho lavorato un anno in Piaggio.

Ma la passione per i motori di ricerca e per un sito come Booking, che conosco fin dalla sua nascita, mi ha permesso di trasformare la mia passione in opportunità lavorativa. Ho creato la mia startup nel 2001, un sito di turismo che all’inizio non godeva di eccezionali risultati: perché?

Allora gli albergatori non avevano un sito che presentava la loro struttura, così compravano visibilità con le “inserzioni”. Ma le rete, la conoscenza della SEO e il pay per click mi hanno dato modo di approfondire un intero settore, a me sconosciuto. Mi sono appassionato, e da semplice partner di booking sono diventato un esperto di affiliazioni. Curiosare nel mondo digital mi ha spalancato le porte della conoscenza sul marketing digitale.

Leggi anche: Sanità e comunicazione: intervista a Franco Balestrieri, GVM Care & Research

 

2) Com’è arrivato a Booking.com, fino a ricoprire il ruolo di Senior Product owner?

É stato un percorso lungo anni. Dapprima lo sviluppo della mia tesi in Affiliate Marketing nel settore “travel” mi ha dato la possibilità di approfondire la mia conoscenza su booking.com, del quale ero già partner grazie alla mia startup. Così, dopo l’esperienza in Piaggio, sono partito alla volta di Roma, per occuparmi di affiliate e partnership per il mercato italiano di Booking. Un ruolo più commerciale rispetto quello che ricopro adesso, ma che mi ha dato l’opportunità di esplorare anche il mondo delle app e quello dei social, in costante crescita ed espansione, provando quali strategie funzionavano e quali no, per esportare successivamente  i modelli vincenti in tutti i paesi.

Nel 2011 ho quindi avuto la possibilità di recarmi nella sede centrale di Amsterdam per ricoprire il ruolo di Area Manager Distribution, e poi quello di Business Development Manager Distribution.

Booking.com ha investito nel traffico fin dalla sua nascita. Lo scopo, nel momento in cui Booking continuava ad espandersi mentre Google, seppur crescendo, non era un canale altrettanto interessato da una crescita esponenziale, era quello di trovare dei canali alternativi più adeguati. L’anno successivo mi sono quindi occupato del team SEO a livello globale, ricoprendo il ruolo di SEO e Social Media Product Owner. Da un primo ruolo, di natura più commerciale, sono passato negli anni a specializzarmi in mansioni progettuali, fino al ruolo strategico di cui sono oggi il responsabile.

leo-saroni-intervista

3) Qual è il valore di mercato dell’online booking attualmente? E cosa ci riserva il futuro del booking in piena rivoluzione digitale?

Esistono due grandi trend, che a mio parere, interesseranno la crescita e l’evoluzione del settore: quello tecnologico e quello dei servizi offerti dalle OTA (Online Travel Agencies). Il boom delle prenotazione online è ciò che è avvenuto negli anni 2000, rivoluzionando l’intero settore. Se prima infatti si prenotava una camera chiamando direttamente la struttura, adesso basta un click. Di conseguenza, la prima ondata ha coinvolto l’online booking, mentre la seconda, avvenuta intorno agli anni 2010 – 2012, ha interessato le OTA. Il consolidamento di queste agenzie e la leadership  nel contesto sarà vinta da chi per primo sarà in grado di sbaragliare la concorrenza in ambito tecnologico e da chi, allo stesso tempo, offrirà esperienze originali. Ormai prenotare un volo o una stanza è diventato qualcosa di consueto, il prossimo passo riguarderà prenotare cosa si fa una volta giunti a destinazione. Descrivere quindi l’esperienza offerta, raccontare cosa si può fare in vacanza rappresenterà la prossima svolta del marketing digitale.

4) La vita fuori dall’Italia: si trova bene in Olanda? É un’esperienza che consiglierebbe?

Non si è mai del tutto pronti per una vita fuori dall’Italia, lontano da casa. Io per primo credo di essermene andato tardi perché vivevo in luogo meraviglioso: la Versilia offre tutto, dal mare alla montagna, fino alla vicinanza con le più suggestive città d’arte toscane. Probabilmente se fossi vissuto in un’altra realtà come la pianura padana sarei stato colto prima dalla frenesia di muovermi e vivere in posti diversi. Il mio percorso è stato lento e graduale. Ho studiato a Copenaghen, ho svolto una stage a New York, ma già prima la mia mente era rivolta all’estero, occupandomi di distribuzione fuori dall’Italia. Quando poi mi sono trasferito in Olanda, più precisamente ad Amsterdam, ho avuto modo di apprezzare questo popolo, molto diverso da noi. Gli olandesi sono pratici e concreti. Per loro non esiste restare a lavoro fino alle 10 di sera, come ad esempio accade a Milano, perché significa che non non ci si riesce ad organizzare bene. Qui c’è la mentalità opposta, contano i risultati, non chi si fa vedere o chi fa il furbo. Anche per i neogenitori esistono delle convenzioni importanti come un giorno a testa, alla settimana, in cui si può stare col figlio. Di conseguenza, se i genitori si alternano, il piccolo frequenta il nido solo 3 giorni a settimana.

La qualità della vita è alta, non posso dire lo stesso del nostro paese.

Leggi anche: Intervista a Mirko Pallera, CEO Ninja Marketing: “Fermarsi e respirare nuove energie, oggi, è fondamentale”

5) Quali consigli si sente di dare ai giovani che vorrebbero intraprendere una carriera come la sua?

Il mio consiglio più importante sembrerà quello più scontato e banale: seguire la propria passione paga sempre. Quando ho conseguito la Specialistica in Bocconi, tutti i miei colleghi studenti facevano a gara per accaparrarsi un posto come consulente strategico o investment banker.

Io ci ho provato, ma ero più interessato al mondo SEO ed è quello che mi ha portato a conquistare esperienza e conoscenza, fino ad arrivare al ruolo che ricopro oggi in booking.com.

Un secondo consiglio altrettanto importante che mi sento di offrire ai giovani è proprio quello di sperimentare, di buttarsi nel settore di cui si è più attratti appena laureati. Da neolaureati non si ha niente da perdere. Oggi, a 36 anni, avrei molto difficoltà a cambiare ambito e mestiere, perché sono effettivamente entrato in una zona di comfort dalla quale mi costa molto uscire. Appena si è laureati bisogna invece cambiare, fare esperienza, e comprendere pian piano qual è il posto giusto, quello più adatto. Io ci ho provato, e l’ho fatto anni fa investendo in un sito che poi non si posizionava per via del traffico! Perchè? Mi sono chiesto. E da lì è partita la mia avventura.

dataland-intervista-leo-saroni

6) Cosa pensa delle opportunità professionali oggi, in Italia, a confronto con quelle estere?

Nel mio settore, il marketing digitale, ci sono sicuramente più corsi di formazione oggi di quanti ce ne fossero quando ho iniziato io. Ma questo significa anche maggior concorrenza, che non deve necessariamente spaventare, anzi spingere ad essere più competenti e innovativi possibile. L’Italia offre un panorama professionale che soprattuto nel digitale pecca ancora di scarsità di investimenti, soprattutto statali.  Sono troppo pochi gli incubatori che supportano l’innovazione imprenditoriale e i fondi e gli incentivi messi a disposizione dallo stato, mentre bisognerebbe puntare sul digitale, la vera economia del millennio. Investire sul know how, sui talenti: questo aiuterebbe il nostro paese a mettersi in linea con il resto d’Europa.

7) Booking.com è nata come una startup, mentre adesso è una delle più grandi aziende di e-commerce del mondo: dal suo punto di vista, quali sono le startup che nel prossimo futuro saranno capaci di imporsi sulla scena internazionale?

Non sapevo che Booking sarebbe diventato quello che è attualmente, ovvero una società quotata in borsa dal valore di oltre 100 miliardi di dollari. Lo scenario che vedo intorno a me segue fondamentalmente 2 trend: il primo andrà a svilupparsi all’interno dell’ambito “travel”, nel quale emergeranno startup capaci di imporsi su mercati di nicchia come coloro che proporranno prenotazioni di spostamenti dall’aeroporto all’albergo, o quelli che saranno in grado di offrire esperienze alternative durante il soggiorno. Il secondo trend riguarderà invece l’espansione di realtà in ambito fintech, e tutte le venture capital che saranno capaci di offrire competenze ed esperienza oltre al mero investimento. Non basta il denaro per finanziare un buon progetto, ci vuole la capacità di condividere la conoscenza.

Leggi anche: Cosmano Lombardo, Founder&CEO di Search On Media Group, ci parla di sè e della digital technology

8) L’intelligenza artificiale: strumento o condanna nel mondo del lavoro?

Mi esprimo in maniera positiva riguardo l’intelligenza artificiale, il timore e la paura derivano probabilmente da un uso distorto che ne può derivare. In realtà sono anni che l’A.I. viene impiegata nel mondo digitale, come in altri ambiti: pensiamo ad Amazon e al machine learning che viene utilizzato da tempo ormai. I Big Data hanno un potenziale incredibile. Che senso avrebbe mandare la stessa email a milioni e milioni di utenti? La personalizzazione per la finale soddisfazione dell’utente sta alla base di un processo senza dubbio positivo, che migliora l’esperienza. Vedo quindi l’intelligenza artificiale come uno strumento di supporto, più che una condanna nel mondo del lavoro. Se utilizzata in modo opportuno può dare il via ad una grande rivoluzione, come in parte ha già iniziato a fare.

Grazie Leonardo. Vuole aggiungere qualcosa?

Sì, nel mio tempo libero mi occupo di investimenti e consulenza per altri progetti imprenditoriali, sempre nel digitale, oltre alla formazione. Mi piace condividere quello che so e che ho imparato negli anni, per questo tengo corsi anche in Italia, come quello al Sole24ore, e sono speaker a diversi eventi internazionali. Tra i prossimi eventi potrete trovarmi al Web Marketing Festival, al Baltic Digital Days e al Marketing Business Summit.

Per seguire novità e aggiornamenti cliccate su:

https://www.linkedin.com/in/leonardosaroni/

www.leonardosaroni.com

L'articolo Come sarà la Seo nel futuro? Parla Leonardo Saroni di Booking.com proviene da Business.it.

]]>
Web Marketing Festival 2018: a Milano la conferenza stampa di presentazione all’evento https://www.business.it/web-marketing-festival-2018-conferenza-stampa-presentazione-evento/ Wed, 13 Jun 2018 15:22:27 +0000 https://www.business.it/?p=28467 Il Web Marketing Festival si avvicina, mancano pochi giorni e l’evento più importante sull’innovazione digitale sta per inaugurare la sua sesta edizione. Proprio ieri si è tenuta a Milano la conferenza stampa di presentazione. Quest’anno le novità sono numerose, a partire dalla durata della manifestazione, che stavolta si svilupperà in tre giorni anziché due: il 21,… Leggi tutto »Web Marketing Festival 2018: a Milano la conferenza stampa di presentazione all’evento

L'articolo Web Marketing Festival 2018: a Milano la conferenza stampa di presentazione all’evento proviene da Business.it.

]]>
Il Web Marketing Festival si avvicina, mancano pochi giorni e l’evento più importante sull’innovazione digitale sta per inaugurare la sua sesta edizione.

Proprio ieri si è tenuta a Milano la conferenza stampa di presentazione.

Quest’anno le novità sono numerose, a partire dalla durata della manifestazione, che stavolta si svilupperà in tre giorni anziché due: il 21, 22 e 23 giugno 2018. Più tempo quindi per sviluppare in maniera adeguata gli oltre 50 eventi e le 20 iniziative del programma. Il luogo fisico si espande, con l’utilizzazione di uno spazio espositivo maggiormente ampliato.

Spazio dunque alla formazione professionale sul marketing e sul digitale, puntando tutto sull’innovazione digital e social. La sesta edizione sarà caratterizzata da talk, dibattiti e partner d’eccezione come Amazon, Barilla e Enel.

Quest’anno il Web Marketing Festival ospiterà personaggi illustri come Cristina Chiabotto e Elio e le Storie tese. L’evento sarà condotto dal CEO e chairman Cosmano Lombardo:
Dal 21 al 23 Giugno il Web Marketing Festival sarà l’occasione per formarsi, creare opportunità di business e fare il punto sull’innovazione digitale e sul suo impatto nella società, nell’ambiente e nelle singole industry. Un evento, dunque, che costituisce un acceleratore di formazione e innovazione, uno strumento di crescita e formazione che non si esaurisce durante i giorni della manifestazione, ma che porta avanti durante l’arco dell’anno anche iniziative di educazione sulle nuove forme di imprenditorialità e sul web marketing. Un ringraziamento va ai relatori che permettono la realizzazione di questa manifestazione e a tutti gli sponsor e le aziende che ci supportano”, afferma con entusiasmo e orgoglio.

L’offerta formativa, come già sottolineato, sarà ricca di temi interessanti, che verranno ripresi e sviluppati a partire dalle 45 sale formative e durante lo svolgimento dei 15 workshop dedicati in particolare al marketing e all’innovazione: Ecommerce e Retail, Crowdfunding, Coding & IT, Blockchain e Criptovalute, Digital HR e Digital for PMI. Inoltre anche speech and talk sula Realtà Aumentata e Virtuale, Big Data & Aerospace, Sostenibilità Ambientale, Open Innovation. Infine verrà dedicato un focus importante sull’Intelligenza Artificiale, con approfondimenti a cura di Oracle e Microsoft.

La sesta edizione del Web Marketing Festival sarà caratterizzata inoltre numerose iniziative già collaudate come la Startup Competition, giunta alla 5^ edizione, e due Hackathon: uno dedicato alle Fake News, con partner d’eccellenza a livello nazionale come La Stampa e l’agenzia ANSA, e uno realizzato insieme a Infinity, il primo organizzato dal Gruppo Mediaset.

Spazio anche al lavoro del futuro, con il focus sulle professioni digitali grazie al Digital Job Placement, il servizio di recruitment del Festival che da quest’anno ha sviluppato un’omonima piattaforma proprietaria,  capace  di offrire nuove opportunità di lavoro e concrete occasioni di matching tra aziende e professionisti in cerca di occupazione.

A fronte di ciò il Web Marketing Festival è entrato  di diritto nella Coalizione “Digital Skills and Job dell’UE” e, insieme ad altri 350 partner prestigiosi come Google e Microsoft e si sta impegnando al fine di ridurre e colmare il divario di competenze digitali in Europa.

Infine vede la luce anche il progetto di Change Education del Web Marketing Festival, composto sia dal WMF Lab – il laboratorio che ha coinvolto più di 20 tra istituti e università in tutta Italia nato per introdurre gli studenti verso la cultura dell’imprenditorialità -, sia Digital4Sport – pensato per avvicinare i ragazzi dai 6 ai 14 anni a un uso sempre più consapevole degli strumenti digitali.

L'articolo Web Marketing Festival 2018: a Milano la conferenza stampa di presentazione all’evento proviene da Business.it.

]]>
Now TV Smart Stick, la rivoluzione dei contenuti on demand https://www.business.it/now-tv-smart-stick-la-rivoluzione-dei-contenuti-on-demand/ Tue, 12 Jun 2018 06:30:11 +0000 https://www.business.it/?p=28327 Arriva NOW TV SMART STICK. Sapete di cosa si tratta? Dopo il box, più grande e più difficoltoso da utilizzare, arriva l’innovazione che tutti si aspettavano: finalmente una chiavetta multimediale, in grado di soddisfare tutte le esigenze degli utenti. Messo via il vecchio box ci si trova di fronte ad una piccolissima stick. Viene venduta… Leggi tutto »Now TV Smart Stick, la rivoluzione dei contenuti on demand

L'articolo Now TV Smart Stick, la rivoluzione dei contenuti on demand proviene da Business.it.

]]>
Arriva NOW TV SMART STICK. Sapete di cosa si tratta?

Dopo il box, più grande e più difficoltoso da utilizzare, arriva l’innovazione che tutti si aspettavano: finalmente una chiavetta multimediale, in grado di soddisfare tutte le esigenze degli utenti.

Messo via il vecchio box ci si trova di fronte ad una piccolissima stick. Viene venduta con 3 mesi di abbonamento, più l’opzione per vedere canali e contenuti in hd.

Leggi anche: Amazon: il nuovo Fire tv Cube che tutti stavamo aspettando

Rai Canone

Costi e novità

Il costo è estremamente competitivo: 29.99 euro al mese, quindi è come se il costo stesso della chiavetta non venisse calcolato. Essendo come una vera e propria chiavetta basta collegarla la televisore e il gioco à fatto. In alternativa, se occorre vedere i contenuti attraverso un altro dispositivo, la chiavetta è dotata di un adattatore a parete, incluso nella confezione, al quale va collegato e inserito nella presa di corrente.

Diciamo pure che rispetto ai box del digitale terrestre, oppure a quelli forniti dalle tv in abbonamento come Sky risulta moltissimi passi avanti. Piccolo leggero, intuitivo, veloce e facilmente fruibile. Il tutto è dotato di un piccolo telecomando: contiene una piccola finestra per l’infrarosso, con la quale si può accendere e spegnere la TV, oltre aa regolarne il volume. È corredato poi di tasti classici, ai quali è stato aggiunto uno specifico cercare direttamente i canali interessati. Infine quattro, dedicati principalmente a Now TV, Serie TV, Intrattenimento, Cinema e Sport.

Leggi anche: Google Assistant funziona su 5mila device smart home e presenta nuove funzioni

cinema 3D

Now Tv UK e il confronto con l’Italia

Anni luce dunque dagli obsoleti box: Now Tv Smart Stick appare molto più semplice e innovativo.

Ci sono inoltre alcune novità che riguardano la società.

Lo scorso febbraio, quando è stato annunciato ufficialmente il lancio della NOW TV Smart Stick, la associata NOW TV UK ha rivelato che ci saranno grosse novità: verranno introdotte, entro la fine del 2018, la qualità “full HD” di tutti i contenuti trasmessi in streaming e on demand da Sky Atlantic, Sky One e Sky Sports. Attualmente? Per adesso i contenuti di NOW TV UK arrivano solo a 720p. Per fare un confronto con il nostro paese, in Italia i canali sportivi su NOW TV sono quelli considerati standard (SD) e trasmessi standard. Invece se consideriamo i canali live di Cinema, Intrattenimento e Serie TV, ebbene questi sono trasmessi in HD a 720p, mentre i contenuti on demand, o alcuni di essi, arrivano a 1080p.

Vedremo cosa aspettarci in futuro dai nuovi contenuti trasmessi in Italia.

L'articolo Now TV Smart Stick, la rivoluzione dei contenuti on demand proviene da Business.it.

]]>
Città del futuro: non solo NewYork, ecco la città più importante del futuro https://www.business.it/citta-futuro-non-solo-newyork-citta-piu-importante-futuro/ Mon, 11 Jun 2018 10:39:52 +0000 https://www.business.it/?p=28294 Entro il 2050, circa i due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle città. Questo spostamento democratico significa che è particolarmente importante, per i centri urbani, iniziare a prepararsi per il futuro attraverso il miglioramento delle infrastrutture, l’innovazione tecnologica, l’elaborazione delle politiche, la protezione dell’ambiente e altre strategie lungimiranti. In un mondo sempre più urbanizzato, le… Leggi tutto »Città del futuro: non solo NewYork, ecco la città più importante del futuro

L'articolo Città del futuro: non solo NewYork, ecco la città più importante del futuro proviene da Business.it.

]]>
Entro il 2050, circa i due terzi della popolazione mondiale vivrà nelle città. Questo spostamento democratico significa che è particolarmente importante, per i centri urbani, iniziare a prepararsi per il futuro attraverso il miglioramento delle infrastrutture, l’innovazione tecnologica, l’elaborazione delle politiche, la protezione dell’ambiente e altre strategie lungimiranti. In un mondo sempre più urbanizzato, le città sono un punto di incontro e scambio imprescindibile per la società contemporanea, e le interconnessioni tra politiche urbane, sociali e alimentari sono la chiave per decifrare le linee di sviluppo che coinvolgono gli abitati urbani, le aree metropolitane circostanti, ma anche le aree rurali, con le quali i confini si fanno via via meno netti.

Non so se abbiate avuto la fortuna di visitare la grande mela, spero di sì. E’ praticamente impossibile trovare una persona che non sia rimasta affascinata dalla luce che emana questa città, e non le luci di Times Square o dei milioni di neon sparsi per la città. La luce di cui vi parlo è quella sprigionata da qualunque cosa circondi e costituisca New York: i muri, le persone, le auto, l’asfalto, il fumo dai tombini. New York è un tipo particolare nella tecnologia. È estremamente datata nelle sue infrastrutture, ma allo stesso tempo incredibilmente progressista. Infatti i newyorkesi hanno la reputazione di pensare che la loro città sia al centro del mondo. Potrebbero avere ragione, ma non per molto. Un nuovo rapporto di AT Kearney, una società di consulenza di business globale, ha pubblicato il Global Cities Report di quest’anno e ha conferito a New York City il primo posto nella classifica dell’Indice delle città globali.

L’azienda schiera 135 città sulla base dell’attuale posizione globale e dell’influenza sul mondo. Ma il rapporto include una seconda classifica, chiamata Global Cities Outlook, che misura come il potenziale di importanza di una città in futuro si accumula nei confronti di altre città. In questa classifica, San Francisco ha superato New York per rivendicare il primo posto nella città più influente del futuro. New York è sicuramente la città più influente di oggi, un leader in finanza, media, moda e cibo, ma San Francisco ha il parente più potenziale di altre città per diventare la città più importante del futuro.

san-francisco-citta-futuro

Leggi anche: Città del futuro: la Norvegia e il suo progetto di città perfetta

San Francisco è la città migliore al mondo per l’innovazione

Ed è proprio S. Francisco la capitale della rivoluzione digitale che ha investito il mondo nell’ultimo ventennio, ospita infatti le più grandi aziende dell’hi-tech: da Google a Apple  passando per HP. Oltre alle big company ci sono anche delle piccole aziende che con i loro progetti stanno trasformando la città: infatti non è così assurdo incontrare tra le strade della città Californiana dei robot che effettuano consegne o auto a guida autonoma. L’innovazione in questa città è alle fondamenta di ogni idea.

Le città sono la via del futuro. Le città che cresceranno maggiormente sono quelle che si affidano a tecnologie all’avanguardia e creano opportunità per le persone di svilupparne di nuove. Per avere un senso di quali città lavorano al meglio da questo punto di vista San Francisco prende il primo posto. È l’epicentro innegabile di tutte le tecnologie, dalla sua gigantesca cultura di startup alla scena del venture capital alla sua popolazione di designer e programmatori. La Silicon Valley vince in quasi tutte le categorie, perché la catena di approvvigionamento dell’innovazione l’ha scelta come casa.

Leggi anche: 9 città del mondo con il costo della vita più alto: la classifica del 2018

san-francisco-citta-futuro

Nonostante i prezzi delle case fuori controllo e il costo della vita, San Francisco continua ad attrarre le migliori compagnie, i migliori talenti e il maggior numero di investimenti. Ci sono ragioni per questo. Secondo AT Kearney, San Francisco è il principale centro mondiale per l’innovazione e l’imprenditorialità. San Francisco, in California, è in assoluto la meta privilegiata dei lavoratori americani intenzionati a trasferirsi per inseguire il lavoro dei sogni. San Francisco, da sola, ha raccolto il 12,4% del totale di candidature rivolte alle aziende dai lavoratori intenzionati a cambiare lavoro. Non a caso nell’area di San Francisco hanno sede giganti tecnologici noti anche ai consumatori italiani come Uber, AirBnb, Yelp, Lyft, Dropbox e Salesforce.

Ma questa concentrazione di ricchezza e potere ha peggiorato un mercato immobiliare già disastroso, e non tutti possono permettersi di rimanere. La carenza di alloggi e l’elevata domanda, soprattutto da parte di tecnici che possono permettersi di aumentare i prezzi delle case, hanno reso impossibile per alcuni acquistare una casa nella zona della baia con uno stipendio della classe media. Il prezzo medio di una casa a San Francisco è di $ 1,5 milioni e una persona ha bisogno di un reddito annuo di almeno $ 303.000 per permettersi il pagamento del 20% in una casa così cara.

Leggi anche: Smart City, definizione ed esempi: le nuove tecnologie per le città del futuro

L'articolo Città del futuro: non solo NewYork, ecco la città più importante del futuro proviene da Business.it.

]]>
Crescita professionale, come prepararsi per una carriera che ancora non esiste https://www.business.it/crescita-professionale-prepararsi-carriera-ancora-non-esiste/ Mon, 11 Jun 2018 09:18:04 +0000 https://www.business.it/?p=28279 Uno degli aspetti maggiormente interessanti del nostro tempo è come le innovazioni tecnologiche stiano progressivamente cambiando lo stile di vita, le relazioni, la cultura e anche il modo di lavorare degli individui, in una direzione sempre più proiettata verso il mondo digitale e virtuale. Tuttavia i repentini e grandi mutamenti tecnologici in atto e la… Leggi tutto »Crescita professionale, come prepararsi per una carriera che ancora non esiste

L'articolo Crescita professionale, come prepararsi per una carriera che ancora non esiste proviene da Business.it.

]]>
Uno degli aspetti maggiormente interessanti del nostro tempo è come le innovazioni tecnologiche stiano progressivamente cambiando lo stile di vita, le relazioni, la cultura e anche il modo di lavorare degli individui, in una direzione sempre più proiettata verso il mondo digitale e virtuale. Tuttavia i repentini e grandi mutamenti tecnologici in atto e la digitalizzazione hanno comportato non pochi problemi nel gestire e nell’accettare l’innovazione in ambito lavorativo. Il futuro è alle porte. Le tecnologie sono sempre più parte integrante dei nostri giorni e viene spontaneo domandarci quanto queste influenzeranno le nostre vite. Non è un caso che storicamente è proprio in base alle rivoluzioni tecnologiche che è cambiato il modo di lavorare.

C’è chi in modo pessimistico si aspetta un futuro lavorativo sempre più “invaso” dalle tecnologie, usate per sostituire l’uomo nell’eseguire compiti in modo più veloce e più efficiente, a tal punto da poter causare una progressiva disoccupazione. Oltre alla categoria dei pessimisti, c’è chi invece possiede una visione ottimistica, che riesce ad intravedere i vantaggi di una imminente nuova era dell’imprenditorialità. Un’era nella quale i progressi tecnologici possono aprire le porte a nuovi progetti lavorativi, a innovativi modi di vedere la forza lavoro, a nuove possibilità di occupazione e a nuove vie di business, nella quale i lavoratori sono spinti ad aggiornarsi e riqualificarsi per adattarsi di fronte a nuovi ruoli professionali. Per molti, grazie alle tecnologie la società evolve, migliorando i servizi, offrendo prospettive nuove e differenti, possibilmente migliori.

Così l’uso delle tecnologie, adoperate per aumentare la produttività e realizzare progetti impensabili anche solo qualche decennio fa, porta il lavoratore a chiedersi se il suo lavoro stia diventando inutile. In merito a questa questione, potresti non sapere quale sarà la tua carriera in futuro perché potrebbe essere una carriera che non esiste ancora. Quindi, come puoi prepararti all’incertezza della strada professionale? Segui questi suggerimenti.

preparare-carriera-che-non-esiste

Leggi anche: Crescita professionale, essere leader: cosa c’è da sapere

Sviluppa un Set di Abilità ad ampio raggio

Probabilmente avremo cinque o sei diverse carriere nel corso della nostra vita e dovremmo prepararci di conseguenza sviluppando un set di competenze abbastanza ampio da adattarsi a qualsiasi nuova ricerca professionale. È importante sviluppare competenze per distinguere te stesso dai molti altri nella tua linea di lavoro, ma è anche fondamentale per creare e mantenere la flessibilità in modo da non essere alla mercè dei venti del cambiamento. Cerca modi per imparare nuove abilità adiacenti, non importa quale sia la professione in cui ti trovi.

 

Costruisci una rete ampia e robusta

C’è un famoso detto sull’importanza delle relazioni quando si tratta di successo professionale: non è quello che sai, è chi conosci. Credo che sia ciò che sai che chi conosci si rivelerà estremamente prezioso nel corso della carriera, quindi è fondamentale investire non solo nella creazione del set di competenze, ma nello sviluppo della rete. Alla gente piace fare affari con le persone che gli piacciono e quando la tua carriera viene sconvolta dal cambiamento, trarrai grandi benefici dall’avere relazioni con persone di altre aziende che saranno in grado di gettarti un’ancora di salvezza.

Leggi anche: Intelligenza artificiale: la tecnologia dell’anno per le grandi aziende

preparare-carriera-che-non-esiste

Rimani aggiornato sulle novità e le tendenze

Anche i più astuti tra noi sono spesso imbarazzati nel cercare di prevedere cosa accadrà dopo. Se sapessimo esattamente cosa succederebbe domani, i bookmaker non esisterebbero. Ma possiamo avere un’idea di cosa accadrà mantenendoti informato, consumando le informazioni disponibili e apprezzando la storia e le tendenze. Sappiamo che la storia si ripete, quindi prenditi il tempo per capire cosa sta succedendo intorno a te e l’impatto che potrebbe avere su ciò che deve ancora venire. Fortunatamente, viviamo in un’era in cui le notizie e le informazioni sono sempre state più facilmente accessibili.

 

Excel in qualunque cosa tu stia facendo

Concentrati su ciò che è nel tuo campo visivo ed eccelli a qualsiasi tentativo tu stia perseguendo. Qualunque cosa tu faccia dopo nella tua carriera, sviluppare una reputazione di eccellenza ti aiuterà a posizionarti bene. I datori di lavoro cercano un track record di successo nell’assumere candidati. E poiché molti dei lavori del futuro saranno nuovi di zecca, il tipo di esperienza sarà meno importante della qualità dell’esperienza. Dimostrando di poter padroneggiare un mestiere si genera la sicurezza di poter padroneggiare il prossimo, indipendentemente da cosa sia, anche se non esiste ancora.  

Leggi anche: Internet of Things Italia: un mercato in crescita esponenziale

L'articolo Crescita professionale, come prepararsi per una carriera che ancora non esiste proviene da Business.it.

]]>
Bad Robot e Tencent, al via l’accordo per un progetto senza precedenti https://www.business.it/bad-robot-e-tencent-al-via-laccordo-per-un-progetto-senza-precedenti/ Fri, 08 Jun 2018 10:09:02 +0000 https://www.business.it/?p=28181 Bad Robot, la società di produzione multimediale guidata dal famoso regista, produttore e sceneggiatore J.J. Abrams, ha deciso di espandersi ulteriormente, sbarcando nell’ambito dei videogiochi. I film di Abrams hanno fatto epoca, e cavalcando l’impronta amarcord di Spielberg, il regista americano viene da molti definito come il “signore della nostalgia”: tra i suoi titoli più… Leggi tutto »Bad Robot e Tencent, al via l’accordo per un progetto senza precedenti

L'articolo Bad Robot e Tencent, al via l’accordo per un progetto senza precedenti proviene da Business.it.

]]>
Bad Robot, la società di produzione multimediale guidata dal famoso regista, produttore e sceneggiatore J.J. Abrams, ha deciso di espandersi ulteriormente, sbarcando nell’ambito dei videogiochi. I film di Abrams hanno fatto epoca, e cavalcando l’impronta amarcord di Spielberg, il regista americano viene da molti definito come il “signore della nostalgia”: tra i suoi titoli più famosi ricordiamo Mission: Impossible 3, Star Trek, Super 8, gli ultimi episodi della saga di Star Wars, oltre ad aver creato e girato numerose serie tv di successo come Alias, Lost e Fringe.

Leggi anche: Fandango lancia la vendita dei biglietti del cinema su Instagram

 

L’accordo con Tencent

A quanto pare il mondo del cinema e della tv non gli basta più. Il suggestivo autore ha deciso di partecipare ad un progetto più ampio, incoraggiando gli sviluppatori e offrendo un servizio innovativo ai clienti. Per far questo è stato fatto un accordo con il conglomerato tecnologico cinese Tencent.
Già alla ribalta delle cronache per la collaborazione con La Lego per creare una gamma di contenuti digitali rivolta i bambini cinesi, ma soprattutto per l’inserimento nella classifica stilata dal The Boston Consulting Group come una delle aziende più innovative del mondo, la società si appresta ora a lavorare con la Bad Robot di Abrams, prestando tutta la sua esperienza di sviluppo alla casa di produzione cinematografica, sia a livello indipendente sia a quello commerciale.

Sono un grande appassionato di giochi, e sempre più invidioso degli incredibili strumenti con cui gli sviluppatori possono lavorare, e dei mondi in cui possono giocare“, ha spiegato Abrams in occasione dell’annuncio della partnership. “Ora stiamo raddoppiando il nostro impegno nei confronti dello spazio con un approccio di co-sviluppo unico nel mondo del gioco, che ci consente di concentrarci su ciò che sappiamo fare meglio e, auspicabilmente, essere un moltiplicatore significativo per i nostri partner sviluppatori”.

jj-abrams-tencent-bad-robot

Leggi anche: Tecnologia e cinema, quando la fruizione di contenuti incontra il mondo digitale

Le novità della partnership

Nel progetto verranno coinvolti designer, artisti visivi e sceneggiatori di Bad Robot, che collaboreranno con gli sviluppatori di Tencent puntando a tutti i mercati del gioco e del videogioco: partendo dal PC, passando per le console e atterrando infine su tutti i dispositivi mobili.

L’accordo vero e proprio è rimasto segreto in gran parte segreto, ma sarà facile supporre che la società cinese fornirà soprattutto finanziamenti e competenze, in cambio di diritti commerciali per la distribuzione dei titoli che verranno prodotti.

Questo potrebbe forse limitare la nuova azienda, lasciando ad Abrams e alla Bad Robot Games quello che sa fare meglio: ringiovanire il franchising con un’estetica moderna, migliorare le immagini, gli effetti speciali e garantire nuovi strumenti di narrazione. Alla promozione commerciale, ma sopratutto allo sbocco sui mercati asiatici penserà invece Tencent. 

Leggi anche: Cinema e realtà virtuale: la tecnologia del futuro

tencent-accordo-bad-robot

Chi seguirà l’ambizioso progetto

Abrams stesso non sarà, secondo l’accordo, colui che dirigerà la nuova impresa; le redini saranno invece di Dave Baranoff, che ha realizzato i contenuti interattivi e di gioco per Bad Robot negli ultimi dieci anni. Questa non è la sua prima incursione nel settore dei videogames: lui e la stessa Bad Robot stanno attualmente lavorando con Epic e ChAIR su un misterioso titolo chiamato “Spyjinx”. Presumibilmente questo accordo rappresenta solo l’inizio di qualcosa di più grande di una partnership o di una promozione cinematografica.

Intanto a Tim Keenan è stato affidato il ruolo di direttore creativo.

Non si sa altro, a parte il fatto che la Warner Bros Interactive parteciperà al progetto come socio di minoranza.

L'articolo Bad Robot e Tencent, al via l’accordo per un progetto senza precedenti proviene da Business.it.

]]>
Tecnologia: 7 pazzi gadget che la tua casa avrà nel prossimo decennio https://www.business.it/tecnologia-7-pazzi-gadget-tua-casa-avra-prossimo-decennio/ Fri, 08 Jun 2018 08:16:05 +0000 https://www.business.it/?p=28148 Come cambieremo nel giro di dieci anni? Quali tecnologie, che al momento riusciamo solo a intravedere o che non hanno ancora raggiunto la giusta maturità, modificheranno a fondo la nostra vita? Difficile dirlo. Anche se l’innovazione sta già prendendo piede, cosa dovremmo aspettarci? Sicuramente saranno i flussi d’investimento a decidere su quali fronti scommettere la propria golden share, spingendoli alla diffusione,… Leggi tutto »Tecnologia: 7 pazzi gadget che la tua casa avrà nel prossimo decennio

L'articolo Tecnologia: 7 pazzi gadget che la tua casa avrà nel prossimo decennio proviene da Business.it.

]]>
Come cambieremo nel giro di dieci anni? Quali tecnologie, che al momento riusciamo solo a intravedere o che non hanno ancora raggiunto la giusta maturità, modificheranno a fondo la nostra vita? Difficile dirlo. Anche se l’innovazione sta già prendendo piede, cosa dovremmo aspettarci? Sicuramente saranno i flussi d’investimento a decidere su quali fronti scommettere la propria golden share, spingendoli alla diffusione, al successo e al miglioramento della qualità dell’esistenza di milioni di persone. Senza dubbio, lo si è visto anche nel corso degli appuntamenti degli ultimi mesi, dal Ces di Las Vegas al Mobile World Congress di Barcellona, nell’arco di cinque anni, per non parlare di un lasso più ampio, la realtà non sarà più quella di prima

Le aziende stanno cambiando i loro modelli di business e le strutture organizzative nell’epoca della trasformazione digitale. Dal robot intelligenti e macchine driverless,  alla modifica dei geni, alla stampa 3D, emerge con forza il drammatico cambiamento tecnologico che sta accadendo intorno a noi alla velocità della luce. La quarta rivoluzione industriale è stata guidata da una serie impressionante di nuove tecnologie che stanno sfumando i confini tra le persone, internet e il mondo fisico. Si tratta di una trasformazione nel modo di vivere, lavorare e in relazione tra loro nei prossimi anni, che colpisce intere industrie e intere economie, sfidando la nostra nozione di ciò che significa essere umani.

Ma quello che già è in fase di cambiamento oggi sono proprio le nostre case: le case intelligentiSono abitazioni dotate di tecnologie che forniscono agli occupanti informazioni complete sullo stato della casa e permettono di controllare, anche in remoto, tutti i dispositivi connessi. Una nuova generazione di abitazione, un trend sempre più attuale che ci sta accompagnando nello sviluppo tecnologico di questi ultimi anni è quello relativo alla Smart Home o casa intelligente e interattiva. Le necessità della popolazione sono cambiate, come anche gli usi e costumi e, per avere una casa che letteralmente risponda alle nostre esigenze non resta che affidarsi alla tecnologia del cambiamento.

Il futuro è, naturalmente, sconosciuto, ma oggi abbiamo strumenti particolarmente efficaci per prevedere quale sarà lo scenario tra qualche anno. Ovvero quali tecnologie saranno in grado di rivoluzionare i mercati nei prossimi anni. Questo cambierà presto, secondo un recente e divertente post sul blog della compagnia britannica a banda larga Plunset. L’azienda ha recentemente esaminato una serie di esperti per ottenere le loro previsioni su come le nostre case saranno trasformate dalla tecnologia nei prossimi decenni. Ecco alcune delle loro idee su come potrebbe essere la tua casa nel 2050.

1. Illuminazione potenziata dell’umore (e del sonno)

Una serie di prove scientifiche dimostrano che l’illuminazione non solo influisce sulla nostra capacità di addormentarsi ( ad esempio la luce blu proveniente dagli schermi influisce negativamente sul sonno prima di addormentarci) ma anche il nostro umore. L’intelligente dimora del futuro userà questa verità per mettere a punto le tue luci su ciò che è naturalmente migliore per gli umani. Installando proiettori piuttosto che televisori per limitare la quantità di luce innaturale a cui sono esposti i nostri occhi e la pelle dopo il tramonto.

Leggi anche: Internet of Things in Italia e nel mondo: la rivoluzione dell&#039;Internet delle Cose

sette-gadget-futuro

2. La cucina senza cucina

Non ti piace cucinare? Che ne dici di fare la spesa? Non preoccuparti, tra un paio di decenni la tua casa si prenderà cura di tutto ciò che fa per te. La cucina diventerà un frigorifero integrato, un distributore automatico di nastri trasportatori, una stufa, un lavello, una lavastoviglie e un sistema di stoccaggio: significa che, senza l’intervento umano, mantiene un inventario di prodotti alimentari e riordini secondo necessità. Braccia robotizzate per preparare i pasti e poi il flusso di lavoro procede per pulire i piatti sporchi e posizionare i piatti e gli utensili puliti nel posto giusto.

3. Una bilancia da bagno che ti mantiene in salute

Anche le bilance eseguiranno una scansione del corpo e forniranno aggiornamenti e progressi per i membri della famiglia durante i loro viaggi di salute, riferiranno sulla composizione corporea e forniranno previsioni su quando possiamo raggiungere i nostri obiettivi di salute.

4. Arredamento virtuale (e abbigliamento)

In futuro, non dovrai preoccuparti di annoiarti della tua arte murale o persino dei tuoi vestiti. Le decorazioni per la casa cambieranno man mano che sempre più persone scelgono di acquistare quadri virtuali, decorazioni per la casa virtuale e opzioni virtuali di pittura e carta da parati. Questo vale anche per i vestiti. I vestiti saranno composti di tessuti particolari e integrati con componenti elettronici in miniatura: saranno in grado di cambiare colore e forma e di tenere caldo o freddo a seconda delle esigenze di chi li sta indossando. Così come essere sovrapposti a realtà aumentata.

5. Giardini interni climatizzati

Una serie di ricerche mostra quanto sia benefica la natura e il verde per la nostra salute e produttività. Le case del futuro avranno piante al chiuso e controllate dal clima, in modo che i giardini siano più interni che all’aperto, a puro beneficio della salute.

6. Vacanze virtuali su richiesta

La realtà virtuale, la realtà mista e l’interfaccia diretta cervello-computer possono creare vacanze on-demand. In qualsiasi momento, le persone possono scegliere di tessere dentro e fuori dal multiverso o dimensioni create da realtà virtuali. 

Leggi anche: Tecnologia, smart home ci farà preoccupare maggiormente della privacy

sette-gadget-futuro

7. Niente più garage

L’auto che si guida da sola prima o poi arriverà. La casa del futuro sembra destinata ad avere molte caratteristiche, ma è destinato a perdere almeno uno dei maggiori: il garage. A parte i ricchi, la maggior parte della popolazione opterà per vendere le proprie auto a favore di servizi di ridershare a basso costo, auto-guidanti che possono trasportarci ovunque ci sia bisogno, come risultato, di conseguenza, coloro che vivono ancora in case unifamiliari convertiranno i loro garage in spazi abitabili aggiuntivi.

 

In futuro, sarà mai possibile ritornare off-line?

La società non sarà più la stessa a causa della progressiva robotizzazione, con la sostituzione di compiti e ruoli prima svolti dagli uomini. Nell’arco di un decennio non sarà affatto difficile, tanto per fare un esempio, rivoluzionare i parametri dell’assistenza ai malati e agli anziani attraverso macchine intelligenti in grado di svolgere diversi compiti. Sarà possibile arrivare nel giro di un decennio a tecnologie predittive sempre più raffinate. Entro i prossimo anni, si prevede che più di un trilione di sensori saranno collegati a Internet. L’internet delle cose creerà enormi quantità di dati. La tecnologia sta diventando sempre più personale e individuale.

I computer si stanno muovendo dalle nostre scrivanie per entrare nelle nostre tasche e presto saranno integrati nel nostro abbigliamento se non applicati direttamente sulla nostra pelle. Ma che ne sarebbe della nostra privacy, la sicurezza dei nostri dati e le nostre relazioni personali? In futuro, sarà mai possibile ritornare off-line? La tecnologia e il futuro del progresso saranno fatti su misura per noi? di sicuro possiamo aspettarci ancora una enorme evoluzione delle nostre abitazioni e del modo in cui vivremo al loro interno, sicuramente incentivato dal basso costo della tecnologia, dai nuovi sistemi di interazione e dalla scelta ampliata che offrirà il mercato.

Leggi anche: Gadget tecnologici: dal MIT arriva AlterEgo, l’indossabile che legge le parole nella nostra testa

L'articolo Tecnologia: 7 pazzi gadget che la tua casa avrà nel prossimo decennio proviene da Business.it.

]]>
Unione Bancaria e Basilea 3, a Roma l’evento sul Risk Management https://www.business.it/unione-bancaria-e-basilea-3-a-roma-levento-sul-risk-management/ Fri, 08 Jun 2018 08:00:30 +0000 https://www.business.it/?p=28144 Il Palazzo dei Congressi di Roma ospiterà il 14 e 15 giugno 2018 l’evento Unione Bancaria e Basilea 3, convegno organizzato da ABI Servizi e promosso da ABI, l’Associazione Bancaria Italiana e rivolto in particolare a banche, imprese, agenzie di rating, Direttori, responsabili ed esperti delle aree: credito, nanza, corporate risk management, internal audit, commerciale,… Leggi tutto »Unione Bancaria e Basilea 3, a Roma l’evento sul Risk Management

L'articolo Unione Bancaria e Basilea 3, a Roma l’evento sul Risk Management proviene da Business.it.

]]>
Il Palazzo dei Congressi di Roma ospiterà il 14 e 15 giugno 2018 l’evento Unione Bancaria e Basilea 3, convegno organizzato da ABI Servizi e promosso da ABI, l’Associazione Bancaria Italiana e rivolto in particolare a banche, imprese, agenzie di rating, Direttori, responsabili ed esperti delle aree: credito, nanza, corporate risk management, internal audit, commerciale, investment, Banking, project nance, legale, organizzazione, sistemi informativi, studi, marketing. Si tratta di un appuntamento molto importante per fare il punto sul Risk Management, il capitale e la vigilanza europea, confrontando e integrando le visioni di supervisors, manager, consulenti e accademici. Ci saranno 12 sessioni di approfondimento e tra i tanti temi trattati ci saranno Rischio di Credito, LGD e NPL,Rischio di Liquidità, Funding, Rischi di Controparte e di Mercato,Banche Less Significant e Intermediari Finanziari, Rischio Operativo, Cyber e Conduct, IFRS9, Pillar II e SREP Decisions, Interazione traCFO, CRO e Boars, Gestione e Comunicazione dei dati. Le Sessioni Plenarie saranno dedicate ai più importanti aspetti regolamentari e gestionali per supportare una crescita sana dell’economia, e al tema, attualissimo, della comunicazione finanziaria verso prenditori e finanziatori. Di seguito l’agenda dell’edizione 2018 di Unione Bancaria e Basilea 3, con il programma delle sessioni del 14 giugno.

unionebancaria-basilea3-evento

Programma del 14 giugno

Sessione Plenaria di Apertura – Aspetti regolamentari e gestionali per una crescita sana dell’economia e del credito

09:15 – 13:15 – 14/06/2018
Moderatore: Luca Davi, Giornalista, IlSole24Ore

TEMI:
▪ Allineare ripresa economica, politica monetaria, ripresa del credito, stabilizzazione ed equità
regolamentare, e contenimento dei rischi

Parallela A – Rischio di credito

14:30 – 17:30 – 14/06/2018

Moderatore: Giacomo De Laurentis, Professore Ordinario di Finanza Università Bocconi

TEMI:
▪ La revisione della regolamentazione prudenziale sul rischio di credito
▪ Dopo i TRIM e le Guidelines EBA: il cambiamento dei requisiti regolamentari per lo sviluppo e la
validazione dei modelli di rischio di credito
▪ Un framework per il margin of conservatism
▪ Nuovo regime contabile degli IFRS9, time horizon, default definition, PIT/TTC orientation e
implicazioni per le modalità di stima del default risk
▪ Quale sarà l’impatto delle novità regolamentari e contabili sulle politiche di concessione dei
crediti?

Parallela B – Stima della LGD e gestione dei NPL
14:30 – 17:30 – 14/06/2018

Moderatore: Giampaolo Gabbi, Professore Ordinario di Economia degi Intermediari Finanziari Università di Siena

TEMI:
▪ La review dei modelli interni e l’impatto sul recovery rate
▪ Le Loss function per i modelli di Loss Given Default e il problema delle posizioni aperte
▪ Il legame fra loss given default, scenario macroeconomico, e valore del real estate
▪ I Recovery Rate degli NPLs
▪ I riflessi degli IFRS9 sulla stima della LGD e sulla gestione dei NPL

Parallela C – Rischi di liquidità, funding, controparte e mercato

14:30 – 17:30 – 14/06/2018

Moderatore: Mario Anolli, Professore Università Cattolica del Sacro Cuore

TEMI:
▪ Phasing-in FRTB (Fundamental review del trading book)
▪ Il rischio sovrano nei portafogli bancari: rischi regolamentari e gestionali
▪ I rischi di tasso di interesse, liquidità e funding tra attese di politica monetaria (uscita dal TLTRO),
scelte gestionali e requisiti regolamentari
▪ Misurazione e gestione del rischio degli strumenti L2 e L3
▪ Stress testing EBA 2018: cosa attendersi

Parallela D – Banche less significant e intermediari finanziari

14:30 – 17:30 – 14/06/2018

Moderatore: Franco Fiordelisi, Professore Ordinario di Economia degi Intermediari Finanziari Università Roma Tre

TEMI:
▪ Unione Bancaria, regolamentazione e concorrenza: l’impatto sulle banche di minori dimensioni, sui
poli delle BCC e sugli intermediari finanziari
▪ Cosa resta della proporzionalità? Gli stress test per le LSI
▪ SREP decisions, recovery e resolution plans per le LSI
▪ La gestione dei crediti deteriorati da parte del LSI
▪ La revisione di Basilea 3 in tema di operational risk e rischio di credito: l’impatto sulle LSI

Parallela E – Rischio operativo

14:30 – 17:30 – 14/06/2018

Moderatore: Pasqualina Porretta, Professore Associato in Risk Management delle Banche e Assicurazioni Università La Sapienza

TEMI:
▪ Novità o continuità: aggiornamenti regolamentari da Basilea e da Francoforte
▪ Dati, scenari e soluzioni organizzative: la regolamentazione influenzerà la gestione?

Leggi anche: Come organizzare le proprie attività in modo efficente

L'articolo Unione Bancaria e Basilea 3, a Roma l’evento sul Risk Management proviene da Business.it.

]]>
Classifica aziende più innovative, tra le prime 50 manca l’Italia https://www.business.it/classifica-aziende-piu-innovative/ Thu, 07 Jun 2018 11:07:09 +0000 https://www.business.it/?p=28096 Come ogni anno il Boston Consulting Group rilascia il report preciso e dettagliato delle 50 aziende che compongono la classifica delle più innovative. The Boston Consulting Group Nata nel 1963, The Boston Consultino Group è leader della consulenza strategica. Vanta sedi in più di 50 paesi del mondo e oltre 14.000 professionisti che lavorano a… Leggi tutto »Classifica aziende più innovative, tra le prime 50 manca l’Italia

L'articolo Classifica aziende più innovative, tra le prime 50 manca l’Italia proviene da Business.it.

]]>
Come ogni anno il Boston Consulting Group rilascia il report preciso e dettagliato delle 50 aziende che compongono la classifica delle più innovative.

The Boston Consulting Group

Nata nel 1963, The Boston Consultino Group è leader della consulenza strategica. Vanta sedi in più di 50 paesi del mondo e oltre 14.000 professionisti che lavorano a ritmo serrato per identificare e far conoscere come si trasforma il business e quali sono le realtà innovative più sorprendenti a livello globale.

Leggi anche: Aziende innovative: in America le startup fanno provare le loro app agli ubriachi

 

La classifica

Da dodici anni non ci sono sorprese al vertice: Apple è salda alla prima posizione, seguita subito dopo da Google e Microsoft. Le più futuristiche, aggiornate, interattive e al passo coi tempi sono proprio loro, e continuano a non avere concorrenza. D’altronde parlano i numeri e gli utenti che ogni anno utilizzano e apprezzano la qualità dei loro software, considerati sempre più performanti.
I dati sono stati elaborati da una survey che ha coinvolto circa 1.000 senior innovation leader di aziende internazionali. I settori sono i più svariati e vanno da quello tecnologico all’ambito commerciale.

Quali sono dunque le novità della 12esima edizione di “The Most Innovative Companies 2018: Innovators Go All In on Digital”? Le aziende francesi entrano prepotentemente nella classifica, imponendosi grazie ad originalità e lungimiranza. Nella classifica anche Alibaba Group per la primissima volta.

Leggi anche: Apple: Live Listen, la straordinaria tecnologia degli AirPod

le-aziende-piu-ammirate

Aziende tedesche e francesi

Nell’elenco anche 8 aziende tedesche: con quelle francesi siamo a quota 15 su 50. Tra le più rinomate ricordiamo Siemens, Orange e Unilever.

Purtroppo il duro colpo lo incassa la nostra penisola: non ci sono infatti aziende italiane. Perché? L’innovazione non è forse una priorità nel nostro paese? Vero è che il presidente Macron ha dato una spinta al settore come da tempo non faceva un leader europeo. Ha dichiarato che è pronto ad investire sulla Francia, facendola diventare un incubatore di aziende tecnologiche proprio come succede nella Silicon Valley californiana.
Eppure, secondo gli intervistati italiani, il 91%, ben oltre la media del 77% mondiale e l’85% di quella europea, reputa gli investimenti in innovazione la vera priorità del nostro paese.

top 5 aziende digitali

L’era del digital

Quali sono i settori? Delle 50 aziende in classifica 11 appartengono all’ambito digital native, tra le più importanti per la prima volta in elenco ricordiamo l’ingresso di Uber e della già citata Alibaba Group, mentre per quanto riguarda le società per azioni d’investimento, la cinese Tencent entra direttamente tra le prime 20.

Largo dunque all’innovazione e alla crescita che ha incoraggiato lo sviluppo di nuove tecnologie digitali.

L'articolo Classifica aziende più innovative, tra le prime 50 manca l’Italia proviene da Business.it.

]]>
Smau Bologna R2B, i protagonisti e gli eventi dell’evento https://www.business.it/smau-bologna-r2b-i-protagonisti-e-gli-eventi-dellevento/ Wed, 06 Jun 2018 12:11:35 +0000 https://www.business.it/?p=28033 Al via domani SMAU Bologna | R2B, con tante iniziative e i protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione nazionale e del territorio. L’evento dedicato all’Innovazione e alla Ricerca Industriale è realizzato da Smau e ASTER, il Consorzio regionale per l’innovazione. Saranno 40 le startup, 50 i laboratori che, insieme a player del digital come Cisco, Intesa Sanpaolo, QVC, SAP, Seeweb e TIM, avranno il compito di affiancare imprese e… Leggi tutto »Smau Bologna R2B, i protagonisti e gli eventi dell’evento

L'articolo Smau Bologna R2B, i protagonisti e gli eventi dell’evento proviene da Business.it.

]]>
Al via domani SMAU Bologna | R2B, con tante iniziative e i protagonisti dell’ecosistema dell’innovazione nazionale e del territorio. L’evento dedicato all’Innovazione e alla Ricerca Industriale è realizzato da Smau e ASTER, il Consorzio regionale per l’innovazione. Saranno 40 le startup50 laboratori che, insieme a player del digital come Cisco, Intesa Sanpaolo, QVC, SAP, Seeweb e TIM, avranno il compito di affiancare imprese e pubbliche amministrazioni nell’intero processo di Trasformazione Digitale. Nell’area espositiva non mancheranno poi i Tecnopoli, gli incubatori, i Clust-ER regionali, i laboratori di ricerca che presenteranno progetti e prodotti al servizio delle imprese.

Gli eventi e i protagonisti

Più di 120 gli eventi in programma tra workshop a cura di docenti, analisti e professionisti del digital e convegni che quest’anno avranno il compito di delineare le nuove traiettorie dell’innovazione: si parlerà di Big Data con un approfondimento sull’Industria 4.0 a cui sarà dedicato il convegno di apertura di domani alle ore 10.00, che presenterà alcuni insediamenti industriali e tecnologici all’avanguardia a livello regionale e nazionale e di competenze richieste dal futuro tra Humanities e tecnologiecon un confronto tra esperti internazionali, imprese e mondo della formazione. Tra gli ospiti Scott Hartley, venture capitalist e autore del volume “The fuzzy and the Techie”. Ancora si parlerà di economia circolare con un focus sul Piano della Commissione Europea, le nuove normative che rappresentano anche una spinta all’innovazione del settore; di innovazione sociale e di politiche di impatto, di cultura e rigenerazione urbana e di cambiamenti climatici. Nelle arene, nel cuore del padiglione, saranno affrontati, attraverso pillole formative da 50 minuti temi d’attualità come la cybersecurity, l’intelligenza artificiale, il GDPR, il marketing digitale, i social media per le imprese, l’e-commerce e poi, ancora, IoT, big data e analytics, cloud e molto altro. Quest’anno l’attenzione sarà puntata anche sulla trasformazione digitale delle imprese e sull’incontro e la connessione con startup, aziende e grandi player del digital per far nascere nuove collaborazioni e nuovi progetti all’insegna dell’Open Innovation. Proprio l’Open Innovation, sarà uno dei temi al centro di numerose iniziative in programma nei due giorni: dal tavolo di lavoro che ospiterà un confronto tra i principali esponenti dell’innovazione del territorio sul tema del company rebuilding organizzato da Seeweb e DHH, al programma QVC Next presentato, attraverso l’intervento di Paolo Penati, Amministratore Delegato di QVC, nell’ambito del Live Show dedicato all’Open Innovation in programma venerdì 8 alle 16.00. Di Open Innovation si parlerà con Intesa Sanpaolo, attraverso la presentazione delle attività dell’Innovation Center e con TIM, attraverso TIM OPEN e TIM WCAP, l’hub di open innovation di TIM che presenta a Bologna due startup: Artplace e Viveat. In fiera sarà inoltre presente il Barcamper di Dpixel per fare scouting di startup ad alto impatto tecnologico. Due i live show dedicati al tema dell’Open Innovation, giovedì 7 giugno alle 13.00 e venerdì 8 alle 16.00, all’interno dei quale si racconteranno esperienze di collaborazione tra aziende ed enti del territorio e l’ecosistema delle startup, tra cui Interporto di Bologna, Fondazione ANT, INAIL e si assisterà al confronto tra realtà come Aster, dPixel, Italia Startup, Confindustria Piccola Industria, Intesa Sanpaolo, DHH, Mindsetter, QVC.

smau-berlino-programma

I temi dell’edizione 2018

Industria 4.0, innovazione nel settore agroalimentare, nel settore dei servizi e nelle smart communities, saranno gli altri temi affrontati nei due giorni attraverso iLive Show tematici che si susseguiranno nei due giorni e che ospiteranno una sessione di speed pitching di startup e imprese che offrono soluzioni per quel settore e, successivamente un momento di confronto tra player del digitale, stakeholder del territorio e le 31 imprese ed enti locali vincitori del Premio Innovazione. Tra le aziende vincitrici di questa edizione: Ascom Bologna, Baxter, Bucci Industries, COTABO, Gollinucci, Inail, Interporto di Bologna, Notartel, Matalcastello, Poggipolini, Valmex e molti altri. Sono orientati all’incontro e allo scambio di idee e di progetti tra imprese, enti locali e startup, incubatori e player del digital presenti i nuovi Startup Safari, tour gratuiti della Fiera che accompagneranno i visitatori agli stand delle realtà presenti – startup, incubatori e imprese digital. A ogni ora, dal capolinea dello Startup Safari partiranno tour personalizzati in base al settore di appartenenza delle imprese: ICT, smart communities e PA, Industria e servizi. Sul sito www.smau.it/bologna18 il programma giornaliero dei percorsi.

Leggi anche: Battiti, la call per startup ad alto impatto si presenta a Ferrara

L'articolo Smau Bologna R2B, i protagonisti e gli eventi dell’evento proviene da Business.it.

]]>
Microsoft: Windows offrirà un decennio di aggiornamenti gratuiti ai dispositivi IoT https://www.business.it/microsoft-windows-decennio-aggiornamenti-gratuiti-dispositivi-iot/ Wed, 06 Jun 2018 10:42:16 +0000 https://www.business.it/?p=28006 Quanti di voi possiedono un dispositivo che funziona con l’Internet of Things? La rete IoT si espande ogni giorno di più, ed aumenta esponenzialmente anche il numero di nuovi collegamenti che dal solo mondo informatico passano alla rete. Anche Microsoft ha fatto questo salto, tanto innovativo quanto essenziale: il servizio IoT di Windows 10, garantisce… Leggi tutto »Microsoft: Windows offrirà un decennio di aggiornamenti gratuiti ai dispositivi IoT

L'articolo Microsoft: Windows offrirà un decennio di aggiornamenti gratuiti ai dispositivi IoT proviene da Business.it.

]]>
Quanti di voi possiedono un dispositivo che funziona con l’Internet of Things? La rete IoT si espande ogni giorno di più, ed aumenta esponenzialmente anche il numero di nuovi collegamenti che dal solo mondo informatico passano alla rete.

Anche Microsoft ha fatto questo salto, tanto innovativo quanto essenziale: il servizio IoT di Windows 10, garantisce una funzionalità che dura anni ed è il primo della sua categoria a fare una cosa del genere. L’intento è quello di garantire la sicurezza del programma e le patch del sistema operativo per un decennio, durante il quale verranno effettuati costanti aggiornamenti.

Leggi anche: Internet of Things: cos’è e dove viene applicata

bill-gates-patrimonio-figli

Il mondo dell’Internet of Things

L’idea è come i partner possano costruire applicazioni sulla base dei servizi IoT di Windows 10, e come possano poi creare le app da pagare a Microsoft per garantire aggiornamenti per questi dispositivi per un intero decennio. Ciò può aiutare i clienti a non essere vulnerabili.

Ma il servizio fa più che fornire aggiornamenti, offre infatti agli OEM, c’è la possibilità di gestire gli aggiornamenti e di valutare la performance del dispositivo.

“L’offerta di servizi Windows IoT Core sta consentendo ai partner di commercializzare dispositivi IoT sicuri, collegati da un supporto leader del settore. E così che i produttori di dispositivi avranno la possibilità di gestire gli aggiornamenti per il sistema operativo, per le app e per le impostazioni per i file specifici OEM “. Queste le parole ufficiali di Dinesh Narayanan, direttore dello sviluppo del business per i mercati emergenti.

Offre agli OEM la possibilità di creare applicazioni basate su Windows, sulle macchine come dispositivi sanitari o sportelli automatici in grado di gestirli per un lungo periodo.
Ciò è particolarmente importante in quanto questi dispositivi tendono ad avere un periodo di utilizzo più esteso rispetto a un PC o tablet tradizionalmente assemblato. “Vogliamo estendere il supporto ed impegnarci a lungo la performance di questi dispositivi che detengono un ciclo di vita più lungo“, ha detto Narayanan.

Oltre alla longevità, vantaggio inoppugnabile, il servizio fornisce anche ai clienti l’accesso al Device Update Center, in cui si possono controllare e personalizzare anche come e quando i dispositivi vengono aggiornati.

Leggi anche: Tecnologia medicale: l’ultima frontiera dell’Internet of things

satya-nadella

Il Device Health Attestation

La gamma dei servizi possiede anche un altro livello di sicurezza chiamato Device Health Attestation,  che consente agli OEM di valutare l’affidabilità dei dispositivi prima di ancora di essere aggiornarti, utilizzando appunto un servizio di terze parti.

Tutto ciò è quindi progettato per dare a Microsoft un punto d’appoggio nel crescente spazio IoT e al fine di fornire un sistema operativo maggiormente performanti per questi dispositivi. Mentre le previsioni variano notevolmente, Gartner ( la principale società di consulenza e ricerca del mondo) ha previsto una cifra impressionante: 20 miliardi di dispositivi saranno connessi online entro il 2020.

E anche se ovviamente non tutti saranno basati su Windows, e solo alcuni richiederanno funzionalità di gestione avanzate, quelli che sceglieranno di usare il sistema operativo di Microsoft potranno essere sicuri che il loro fornitore utilizza questo programma per gestire i loro dispositivi e mantenerli costantemente aggiornati. E visto che stiamo parlando di Internet of Things, è probabile che ciò diventi fondamentale.

Internet-of-things

L'articolo Microsoft: Windows offrirà un decennio di aggiornamenti gratuiti ai dispositivi IoT proviene da Business.it.

]]>
La cultura degli spazi urbani e l’incontro con il mondo digitale https://www.business.it/cultura-spazi-urbani-incontro-mondo-digitale/ Wed, 06 Jun 2018 07:00:29 +0000 https://www.business.it/?p=27965 La digital transformation ha cambiato le nostre vite, catapultandoci in un mondo a metà tra il sogno e la fantasia. Solo gli autori e gli artisti dotati di fervida immaginazione avevano colto qualche previsione, raccontando in tempi non sospetti una realtà fatta di iperconnessioni, spostamenti rapidi, servizi personalizzati e città a misura d’uomo. Oggi, contesto… Leggi tutto »La cultura degli spazi urbani e l’incontro con il mondo digitale

L'articolo La cultura degli spazi urbani e l’incontro con il mondo digitale proviene da Business.it.

]]>
La digital transformation ha cambiato le nostre vite, catapultandoci in un mondo a metà tra il sogno e la fantasia. Solo gli autori e gli artisti dotati di fervida immaginazione avevano colto qualche previsione, raccontando in tempi non sospetti una realtà fatta di iperconnessioni, spostamenti rapidi, servizi personalizzati e città a misura d’uomo.

Oggi, contesto in cui la fantascienza è diventata realtà, assistiamo al cambiamento di ciò che ci circonda, compresi i contesti urbani, che diventano un tutt’uno con la rivoluzione digitale, ridefinendo il concetto di spazio pubblico.

Le città sono il luogo dove i cittadini convivono, condividono esperienze: rappresentano il luogo dove le stesse istituzioni incontrano e interagiscono con chi governano. Ecco perché sono divenute estremamente fondamentali nel processo di rivoluzione digitale che stiamo tutt’oggi attraversando.

Leggi anche: Smart City, definizione ed esempi: le nuove tecnologie per le città del futuro

citta-del-futuro

Il paesaggio culturale

Oggi c’è un concetto fondamentale che si sta via via modificando: quello di paesaggio culturale, dove insieme all’ambiente, inteso sia come spazio fisico e come spazio sociale che caratterizza una città, esiste anche la tecnologia. Quest’ultima infatti non è più solo appannaggio dell’industria, così com’era avvenuto durante la rivoluzione industriale, ma adesso è alla portata dei consumatori che la utilizzano in ogni aspetto della propria vita.

Cambia quindi la cultura della visione urbana, considerata come lo specchio del cambiamento antropologico.

Assistiamo ad una vera e propria innovazione degli spazi e della connettività, intesa come scambio di idee, contenuti e informazioni. Uno dei paradigmi più studiati è infatti il mobile/locative, secondo il quale il corpo assume importanza una volta definito nello spazio fisico in cui si trova e come può comunicare con le altre persone, gli altri luoghi e le altre istituzioni, dando il via ad una serie di legami mai definiti prima dell’epoca contemporanea.

Leggi anche: Città del futuro: la Norvegia e il suo progetto di città perfetta

città galleggianti in mezzo al pacifico

Connected City, come cambia la città moderna

Fioccano le istituzioni che celebrano la nascita della cosiddetta città tecnologica. Oggi, ad esempio, si svolge “Connected City: la città del futuro passa attraverso dati e tecnologia”

L’evento è organizzato dalle Officine Grandi Riparazioni di Torino, si tratta della prima edizione del programma nazionale di open innovation di Talent Garden.  Vengono così chiamati a presentarsi i protagonisti della città: lo scopo è quello di condividere idee e identificare progetti al fine di migliorare e contribuire all’evoluzione della città stessa e dei suoi simboli.

Connected City è promossa da Talent Garden (la più grande piattaforma europea di networking e formazione per l’innovazione digitale), capace di lanciare un vero e proprio programma nazionale di open innovation per osservare, identificare e sperimentare progetti originali capaci di contribuire allo sviluppo di servizi per i cittadini, basati sui Big Data e sulle nuove tecnologie.

La call è aperta: sono chiamate a partecipare istituzioni, imprese e comunità di innovatori: confrontarsi e definire le priorità per la realizzazione un programma preciso rivolta alle città, le città di oggi, le città connesse, le città con una nuova visione urbana.

Leggi anche: 9 città del mondo con il costo della vita più alto: la classifica del 2018

L'articolo La cultura degli spazi urbani e l’incontro con il mondo digitale proviene da Business.it.

]]>
Battiti, la call per startup ad alto impatto si presenta a Ferrara https://www.business.it/battiti-la-call-per-startup-ad-alto-impatto-si-presenta-a-ferrara/ Tue, 05 Jun 2018 16:00:17 +0000 https://www.business.it/?p=27973 Continua il percorso di presentazione di Battiti, la call per startup ad alto impatto promossa da Emil Banca Credito Coperativo con il contributo tecnico di Kilowatt. Dopo l’evento di Bologna, il 7 giugno sarà la volta di Ferrara dove il percorso di accelerazione per idee innovative verrà presentato presso Factory Grisù. Il progetto cerca startup che vogliono… Leggi tutto »Battiti, la call per startup ad alto impatto si presenta a Ferrara

L'articolo Battiti, la call per startup ad alto impatto si presenta a Ferrara proviene da Business.it.

]]>
Continua il percorso di presentazione di Battiti, la call per startup ad alto impatto promossa da Emil Banca Credito Coperativo con il contributo tecnico di Kilowatt. Dopo l’evento di Bologna, il 7 giugno sarà la volta di Ferrara dove il percorso di accelerazione per idee innovative verrà presentato presso Factory Grisù. Il progetto cerca startup che vogliono generare un cambiamento rilevante e misurabile nella società e nel mercato in cui operano, e offre loro un programma di accelerazione ad alta intensità, gratuito e della durata di 6 mesi. La call chiude il 30 giugno, tutte le info: www.emilbanca.it/battiti

startup-battiti-call

Cos’è e cosa offre

Battiti nasce da una conoscenza diretta del mondo dell’incubazione e dell’accelerazione di impresa e dalla volontà di adattare strumenti, approcci e strategie alle peculiarità dei nostri territori.  Con Battiti vogliamo mettere a sistema le potenzialità e le opportunità presenti nell’area emiliana per consolidare le nuove imprese. Crediamo che tra i primi bisogni di una startup ci sia l’essere parte di un network fatto di opportunità, collaborazioni, scambi di competenze e fiducia. Per questo motivo Battiti è inteso come un progetto corale, dove il sostegno e l’accompagnamento passano anche attraverso l’inserimento in una comunità di riferimento (di mercato, di filiera, di interessi). Battiti è un progetto promosso da Emil Banca e realizzato con il contributo tecnico di Kilowatt. È un percorso di accelerazione, collegato a servizi finanziari e di networking per progetti d’impresa che abbiano un prodotto/servizio in fase prototipale che ancora non è arrivato sul mercato. Questa call accompagna le nuove imprese nella fase di testing e validazione in un’ottica di ecosistema, grazie all’attivazione di una rete di aziende, partner, esperti del territorio emiliano. Le startup che accederanno al programma potranno beneficiare di un programma di accelerazione ad alta intensità, gratuito e della durata di 6 mesi. Un’esperienza hands-on durante la quale costruire un percorso di validazione e accesso al mercato. Il miglior progetto potrà accedere gratuitamente alla piattaforma di crowdfunding IdeaGinger, per una campagna di raccolta fondi / pre-selling. Le migliori startup potranno accedere a un investimento da parte di Emil Banca fino a 30.000 euro in conto capitale, a fronte di una quota di minoranza della società, pari al 10% massimo.

startup-battiti-call

Gli organizzatori

Ad organizzare l’iniziativa sarà Emil Banca Credito Cooperativo. Si tratta di un’azienda di credito senza finalità di lucro, che aderisce al sistema a rete del Credito Cooperativo Italiano. È una banca orientata alla responsabilità sociale che utilizza le risorse economiche per generare benessere e partecipare allo sviluppo dei territori in cui opera. Con oltre un secolo di storia alle spalle e l’esperienza delle 13 Casse Rurali ed Artigiane da cui ha avuto origine, Emil Banca è una cooperativa di credito locale che da sempre fa finanza reale. La ricchezza del territorio viene impiegata a favore delle famiglie e delle piccole e medie imprese affinché ritorni ad essere energia per lo sviluppo dell’economia locale. Emil Banca condivide con i propri soci una precisa idea di promozione e di sviluppo e la possibilità di mettere in pratica una relazione paritaria, basata sullo scambio mutualistico e la partecipazione. Il contributo tecnico dell’organizzazione di #Battiti sarà di Kilowatt. Kilowatt è un modello innovativo di incubatore di idee ad alto impatto sociale ed ambientale, poichè è animato da una rete di imprese, liberi professionisti, progettisti e associazioni, e mette a valore le competenze di ciascuno per la crescita professionale di tutti. Kilowatt è una startup che ha adottato la forma della cooperativa, composta da diverse anime che operano nei settori dell’innovazione sociale, dell’economia circolare, della comunicazione e della rigenerazione.

Leggi anche: Smau Italy RestartsUp In Berlin, programma e speaker

L'articolo Battiti, la call per startup ad alto impatto si presenta a Ferrara proviene da Business.it.

]]>
Smau Italy RestartsUp in Berlin, l’innovazione Made in Italy in mostra https://www.business.it/smau-italy-restartsup-in-berlin-linnovazione-made-in-italy-in-mostra/ Tue, 05 Jun 2018 13:07:20 +0000 https://www.business.it/?p=27971 Una quarta edizione, quella di Smau | Italy RestartsUp in Berlin powered by ICE e Smau, in programma il 13, 14 e 15 giugno, che si propone di rafforzare le connessioni con il mondo delle imprese tedesche sempre più interessato all’innovazione proveniente dal nostro Paese, come dimostra la presenza all’evento di numerose realtà di primaria importanza… Leggi tutto »Smau Italy RestartsUp in Berlin, l’innovazione Made in Italy in mostra

L'articolo Smau Italy RestartsUp in Berlin, l’innovazione Made in Italy in mostra proviene da Business.it.

]]>
Una quarta edizione, quella di Smau | Italy RestartsUp in Berlin powered by ICE e Smau, in programma il 13, 14 e 15 giugno, che si propone di rafforzare le connessioni con il mondo delle imprese tedesche sempre più interessato all’innovazione proveniente dal nostro Paese, come dimostra la presenza all’evento di numerose realtà di primaria importanza in Germania, ma anche a livello internazionale. Il modello scelto è quello dell’Open Innovation: per favorire le connessioni e le partnership tra i due ecosistemi il programma dei tre giorni sarà fittissimo di eventi e momenti di networking e permetterà di approfondire le innovazioni presentate dalle 40 le startup provenienti da diverse Regioni d’Italia: Campania, Lazio, Liguria, Lombardia, Trentino e Sicilia e dalla delegazione di innovatori italiani: incubatori, acceleratori e aziende che in Italia stanno portando avanti programmi di Open Innovation. Dall’Italia saranno infatti presenti Mattia Corbetta del Mise, Paolo Penati, Amministratore Delegato di QVC, Maurizio Montagnese, Presidente Intesa Sanpaolo Innovation Center, Alberto Fioravanti, fondatore di Digital Magics e poi, ancora Dompè, Roche, l’Agenzia della Coesione, Giorgio Ventre direttore della Apple Developer AcademyItalia Startup e le agenzie regionali per lo sviluppo.

Programma dell’evento

SMAU | Italy RestartsUp in Berlin powered by ICE and SMAU sarà inaugurato mercoledì 13 giugno con un Networking Cocktail all’Ambasciata italiana a Berlino alla presenza dei rappresentanti istituzionali delle Regioni coinvolte, delle startup selezionate e degli investitori e imprese tedesche coinvolti nell’iniziativa. Giovedì 14 giugno, presso Palazzo Italia, dalle ore 10.00 alle ore 18.00, si terrà un calendario di panel tematici con i rappresentanti dell’ecosistema dell’innovazione italiano e tedesco, unitamente agli speed pitching delle startup, in cui le giovani imprese si presenteranno in due minuti ciascuna al pubblico di investitori e imprese tedesche interessate ad entrare in contatto con l’ecosistema italiano delle startup. Tra i temi di questa edizione: l’innovazione nel settore del Fashion e del Design e nelle Scienze della Vita, il tema dell’Industria 4.0 con particolare riferimento a tecnologie come la realtà virtuale e realtà aumentata, Fintech e Insurtech e Smart City. A latere delle conferenze sono previsti momenti d’incontro one-to-one tra investitori e startup per approfondire le soluzioni e i prodotti presentati durante gli speed pitching. Venerdì 15 giugno il programma continua con un tour degli incubatori e acceleratori appartenenti all’ecosistema berlinese dell’innovazione. L’obiettivo è quello di stimolare la nascita di collaborazioni, partnership e alleanze strategiche.

Gli speaker

Tra gli speaker internazionali  Patrick Hansen, Project Manager Startups di Bitkom, l’Associazione tedesca per l’IT, le Telecomunicazioni e i New Media che rappresenta più di 2.500 aziende tedesche della digital economy, Benjamin Rohe, Founding Managing Director di German Tech Entrepreneurship Center (GTEC), Ruben Vezzoli, Online Marketing Manager Italy di Lesara, sito di e-commerce dedicato all’abbigliamento, scarpe e accessori, Carla Miro Querol, Retail Manager Italy di Zalando, Gerrit Stehle, Managing Partner di Elephant & Castle Capital GmbH, Josef Korte, Co-Founder & Managing Director Bonify, la prima e maggior piattaforma indipendente di consulenza finanziaria e di credit scoring in Germania, Sebastian Herzog, Senior Vice President di hy!, l’ecosistema di imprese supportate da Axel Springer, Simone Viganò, Director Open Banking Raisin, il marketplace di investimenti leader in Europa, Constantin von Bergmann-Korn, Investment Manager di APX Axel Springer Porsche Accelerator, Axel Menneking, Vice President Startup Incubation & Venturing di Deutsche Telekom, Marius Pigulla, Head of Beyond1435, la piattaforma di Open Innovation di Deutsche Bahn Group, Stefan Jaroch, Head of External Innovation Technologies Co-Laborator Bayer, Martin Olczyk, Managing Director di Metro Hospitality Accelerator, il programma di accelerazione nato dalla partnership tra METRO e Techstars, Jovan Stevovic, co-founder and CEO di Chino.io, società che aiuta le aziende che sviluppano applicazioni sanitarie ad assicurare il rispetto delle normative sulla protezione dati.

Leggi anche: Forum della Comunicazione 2018, il programma dell’evento

L'articolo Smau Italy RestartsUp in Berlin, l’innovazione Made in Italy in mostra proviene da Business.it.

]]>
Cibo e mondo digitale, nasce Wikonsumer: cos’è e come utilizzarlo https://www.business.it/cibo-e-mondo-digitale-nasce-wikonsumer-cose-e-come-utilizzarlo/ Tue, 05 Jun 2018 10:03:02 +0000 https://www.business.it/?p=27949 La frontiera del sapere passa anche dal mondo digitale, e chi utilizza internet per imparare nuove cose lo sa bene: l’ormai nota enciclopedia digitale wikipedia ha superato ogni record di visualizzazioni, utilizzata ormai da tutti coloro che desiderano conoscere qualcosa in maniera veloce e immediata. Fondandosi sul contributo dei lettori, si tratta però di un’enciclopedia… Leggi tutto »Cibo e mondo digitale, nasce Wikonsumer: cos’è e come utilizzarlo

L'articolo Cibo e mondo digitale, nasce Wikonsumer: cos’è e come utilizzarlo proviene da Business.it.

]]>
La frontiera del sapere passa anche dal mondo digitale, e chi utilizza internet per imparare nuove cose lo sa bene: l’ormai nota enciclopedia digitale wikipedia ha superato ogni record di visualizzazioni, utilizzata ormai da tutti coloro che desiderano conoscere qualcosa in maniera veloce e immediata.

Fondandosi sul contributo dei lettori, si tratta però di un’enciclopedia digitale alquanto sommaria e superficiale. Sono infatti questi in difetti che gli vengono attribuiti dagli utenti. Nonostante questo resta l’archivio del sapere generale digitale più cliccato. Gli argomenti sono variegati, dalla scuola ai personaggi famosi, dalle discipline scientifiche alle parole di uso comune, su wikipedia si trova di tutto e il database continua ad arricchirsi di schede tecniche.

Leggi anche: Kiwibot: arriva il fattorino telecomandato che consegna il cibo a domicilio

future food startup competition

 

Cos’è Wikonsumer

 

Visto il successo della nota enciclopedia digitale, che ha sostituito di sana pianta quelle poggiate in bella mostra sugli scaffali e le mensole dei salotti di casa nostra, è nato un altro archivio interamente dedicato al mondo alimentare: si chiama Wikonsumer e ha tutta l’aria di voler diventare  il leader del settore.

Wikonsumer è ciò che mancava: un archivio digitale dove gli utenti possono andare a caccia di informazioni nel mondo del cibo. Wikonsumer sarà infatti in grado non solo di fornire informazioni riguardo gli alimenti, la loro storia, come sono composti e da cosa, ma fornire anche risposte alle domande più frequenti: cosa fa male e cosa no, cosa è meglio consumare prima o dopo determinate attività, come proteggere la salute dei più piccoli, cosa evitare per non rischiare problemi di salute, quali sono i cibi che garantiscono una forma fisica degna di nota.

wikonsumer-internet

 

Caratteristiche

 

Come la sorella più grande (wikipedia), wikonsomer è online, accessibilmente gratuita e alla portata di tutti. Per quanto riguarda l’inserimento dei contenuti, wikonsomer funziona esattamente come wikipedia, ovvero viene garantita da contributor esterni, indipendenti e ogni tipologia che riguarda un’aggiunta piuttosto che una scelta viene messa al corrente dell’intera community web, rappresentando quindi una garanzia.

Una volta entrati nel sito, sono visibili le categorie: guida agli alimenti, classifiche dei prodotti, rubriche. C’è un’inoltre una sezione su come partecipare attivamente al progetto. Wikonsumer si presenta infatti con ben 7 categorie di prodotti, spiegate e classificate nel dettaglio. Ma il progetto è costantemente vagliato da esperti, che forniranno le risposte alle domande più frequenti degli utenti in modo da ampliare la conoscenza e l’approfondimento di ciascuna categoria, e all’occorrenza, di organizzare di nuove.

Leggi anche: UberEats: il servizio di consegna del cibo dell&#039;azienda di San Francisco si afferma con grande forza

 

Miglioramenti

 

L’unico difetto riscontrato finora, se così possiamo chiamarlo, è rappresentato dal fatto che i marchi dei prodotti appartengono soprattutto alle grandi multinazionali, riferiti quindi ai prodotti più facilmente acquistabili al supermercato. Mancano quelli di nicchia, proprio quelli considerati più salutari e senza dubbio meno aggressivi.

Staremo a vedere se per ampliare la scelta consapevole del consumatore, Wikonsumer sarà in grado di proporre un archivio dettagliato e più che mai variegato, al fine di garantire una guida di riferimento del mondo alimentare completa e soddisfacente.

L'articolo Cibo e mondo digitale, nasce Wikonsumer: cos’è e come utilizzarlo proviene da Business.it.

]]>
App educative per bambini: è nata Marshmallow Games https://www.business.it/app-educative-per-bambini-marshmallow-games/ Tue, 05 Jun 2018 08:51:21 +0000 https://www.business.it/?p=27886 Il mondo digitale influenza moltissimo anche i più piccoli. I bambini nati negli anni 2000 vengono chiamati “nativi digitali”: per loro è del tutto normale crescere usando il touch screen e fruendo di contenuti digitali è una quotidianità affermata. Visto quindi il contesto entro il quale i più piccoli crescono e formano le loro percezioni,… Leggi tutto »App educative per bambini: è nata Marshmallow Games

L'articolo App educative per bambini: è nata Marshmallow Games proviene da Business.it.

]]>
Il mondo digitale influenza moltissimo anche i più piccoli. I bambini nati negli anni 2000 vengono chiamati “nativi digitali”: per loro è del tutto normale crescere usando il touch screen e fruendo di contenuti digitali è una quotidianità affermata. Visto quindi il contesto entro il quale i più piccoli crescono e formano le loro percezioni, esistono numerose app definite “educative”, ovvero che sono state appositamente studiate per bambini e ragazzi in modo tale da fornire un contenuto didattico oltre che divertente. 

Tra questi, citiamo Marshmallows games. La startup crea app e giochi per i bimbi garantendo contenuti semplici, divertenti e didattici allo stesso tempo. Quelli che marshmallow games propone sono contenuti educativi verificati, in quanto creati da un team di professionisti, specializzati in apprendimento. Non solo, per garantire la massima sicurezza vengono abitualmente fatti dei test atti a validare il lavoro svolto, in modo tale da comprendere la prospettiva di un bambino e modificare il contenuto in base alle sue esigenze. Inoltre non ci sono pubblicità, una svolta fondamentale per un contenuto fruibile digitalmente. 

Leggi anche: Editouch è il tablet che supporta lo studio dei bambini dislessici

Una realtà innovativa… e didattica

I contenuti sono poi specifici per tutte le età. Dai più piccoli, fino ai teenager, ogni prodotto è studiato a misura di consumatore. Ovviamente tutto è condito dal gioco, in modo tale che l’approccio sia più spensierato possibile. Il motto è sempre quello di imparare divertendosi!

“Cari genitori, i nostri contenuti educativi sono stati pensati da un team di esperti e validati da centinaia di piccoli tester. Siamo orgogliosi di potervi offrire una divertente e innovativa esperienza di gioco. Attraverso i nostri giochi i vostri bambini possono imparare specifiche abilità che potete monitorare da una apposita sezione dell’app a voi dedicata. Potrete sperimentare una nuova esperienza di apprendimento da vivere con vostro figlio, e non dimenticate che sarà il vostro contributo a renderla speciale”.

Leggi anche: Bambini e tecnologia, modi e tempi di fruizione dei contenuti digitali

mamacrowd-crowdfunding

La campagna di crowdfunding

Questo è scritto a chiare lettere sul sito, e vale come una vera e propria dichiarazione di intenti. Marshmallow Games è inoltre protagonista di una campagna di equity crowdfunding. Dove? Sul portale più conosciuto, quello di Mamacrowd. L’obiettivo?Raccogliere 100.000€ attraverso l’ingresso di nuovi soci.

Se siete indecisi se investire o meno in questo progetto, sappiate che si tratta di una fabbrica di applicazioni mobili interattive per bambini, e che le app sono create in modo tale da fondere gioco ed apprendimento con un approccio innovativo e divertente.

Ogni bambino si ritrova in mano presto o tardi un tablet o un dispositivo mobile: tanto vale utilizzarlo al meglio, con i migliori strumenti.

D’altronde il successo di Marshmallow Games è indubbio: col tempo è stata capace di affermarsi sulla scena internazionale, e i suoi prodotti sono arrivati al vertice delle classifiche riguardanti i download di tutto il mondo. 

I partner più importanti? Clementoni, TIM, DNA (Coccole Sonore) e Action Aid.

Partecipare alla campagna di crowdfunding è molto facile: basta registrarsi su Mamacrowd, visitare la pagina della campagna di crowdfunding. Si possono così consultare le informazioni e i documenti sulla società e valutare l’investimento. 

I capitali raccolti? Saranno utilizzati per espandere il team, sempre a caccia di talenti e innovazione, consentendo così l’avvio di possibili collaborazioni strategiche  e motivazionali. 

L'articolo App educative per bambini: è nata Marshmallow Games proviene da Business.it.

]]>
Forum della Comunicazione 2018, l’evento a Milano il 7 giugno https://www.business.it/forum-della-comunicazione-2018-levento-milano-7-giugno/ Mon, 04 Jun 2018 07:42:49 +0000 https://www.business.it/?p=27870 Il 7 giugno 2018 presso il Palazzo Lombardia di Milano si terrà il Forum della Comunicazione, consueto appuntamento che giunge quest’anno all’undicesima edizione. Si tratta del principale evento dedicato alla comunicazione a livello nazionale, dedicato in particolare alla comunicazione d’impresa e istituzionale con focus specifico sui temi dell’innovazione. Il tema di quest’anno sarà “opportunità aperte”. In… Leggi tutto »Forum della Comunicazione 2018, l’evento a Milano il 7 giugno

L'articolo Forum della Comunicazione 2018, l’evento a Milano il 7 giugno proviene da Business.it.

]]>
Il 7 giugno 2018 presso il Palazzo Lombardia di Milano si terrà il Forum della Comunicazione, consueto appuntamento che giunge quest’anno all’undicesima edizione. Si tratta del principale evento dedicato alla comunicazione a livello nazionale, dedicato in particolare alla comunicazione d’impresa e istituzionale con focus specifico sui temi dell’innovazione. Il tema di quest’anno sarà “opportunità aperte”. In programma 15 Sessioni di lavoro, l’intervento di oltre 100 Speaker, e la partecipazione di 29 aziende Partner. Di seguito l’agenda completa della main session, con tutti gli interventi in programma al Forum della Comunicazione 2018.

Programma dell’evento

ore 8.30
Apertura accrediti e registrazione

ore 9.30 – 9.15
Saluti di apertura
Intervengono Fabrizio Cataldi, Founder & Chairman For Human Relations

ore 9.15 – 9.30
Open Talk #CollaborazioneAumentata
Intervengono Renato Geremicca, Partner & Art Director Laboratorio Creativo GereBros

ore 9.30 – 9.45
Keynote Speech
COME DIVENTARE UN EXPERIENCE MAKER. IL NUOVO RUOLO DEL MARKETING NELL’ERA DIGITALE.
Keynote Speech Annasara Bonandrini, Marketing Manager Italy, Iberica, Campaign Manager EMEA, Marketing Cloud Adobe

ore 9.45 – 10.00
Keynote Speech #CreativitàAumentata
CREATIVITÀ & OPPORTUNITÀ AUMENTATE: UN DIALOGO IN EVOLUZIONE
Keynote Speech Daniele Agiman, Maestro – Direttore di Orchestra e Docente Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano

ore 10.00 – 11.15
Plenaria di Apertura #OpportunitàAumentate
DALLA STRATEGIA AI RISULTATI: CON L’ACCELERAZIONE DEL CAMBIAMENTO IN ATTO, LE PERSONE SONO LE LEVE ESSENZIALI PER COGLIERE LE OPPORTUNITÀ AUMENTATE GRAZIE ALLA TRASFORMAZIONE DIGITALE.
Conduce Federico Luperi, Direttore Innovazione & Nuovi Media (GMC) Adnkronos
Intervengono Daniele Agiman, Maestro – Direttore di Orchestra e Docente Conservatorio Giuseppe Verdi di Milano; Marco Barra Caracciolo, Head of Italy Digital Solution Enel
Antonio Bosio, Head of Product and Solutions Samsung Electronics Italia; Barbara Cominelli, Direttore Marketing & Operations Microsoft; Massimo Claudio Comparini, CEO/Chief Executive Officer E-Geos; Furio Massimo Garbagnati, Chief Executive Officer Weber Shandwick.

ore 11.15 – 11.40
Interview Face to Face
INTELLIGENZA AUMENTATA, OVVERO LA CAPACITÀ DI RICONOSCERE IL VERO
Conduce Vito Sinopoli, Amministratore Unico Duesse Communication – Business People
Intervengono Cristina Scocchia, CEO Kiko Make Up Milano – Milano Cosmetics

ore 11.40 – 12.40
Talk Show #EngamentAumentato in collaborazione con INDEED
COME AUMENTARE IL COINVOLGIMENTO DI DIPENDENTI E CANDIDATI ATTRAVERSO IL DIGITALE.
#InternalCommunication #EmployerBranding #HRMarketing #BusinessCulture #Storytelling
Conduce Raul Alvarez, Giornalista presso L’Impresa e Senior Partner Inalto Management & Consulting
Keynote Speech Gianluca Bonacchi, Evangelist, Employer Insights Indeed
Intervengono Marcello Bugari, Responsabile di Academy e Comunicazione Interna – Direzione Risorse Reale Mutua Assicurazioni; Dario D’Odorico, Sales Director Italy Indeed; Enrico Gambardella, Head of People Aviva Italia; Alessandra Mazzei, Direttore Osservatorio Employee Relations and Communication Università IULM (Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM); Valentina Uboldi, Head of Internal Communication Eni.

ore 12.40 – 13.10
Innovation Speech #MappaAumentata
MAPPA AUMENTATA: INDICAZIONI PRATICHE PER NON PERDERSI (IL MEGLIO).
La mappa del mondo 4.0 continua a modificarsi. Unire i puntini prima degli eventi, diventa indispensabile. Individuare le coordinate dei puntini ancora di più.
Intervengono Maurizio Audone, Presidente e Direttore Creativo Adverteaser; Giacomo Ferrari, Docente di Linguistica Computazionale e ricercatore AI Università degli Studi del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro; Stefano Solani, Musicista.

ore 13.00 – 13.45
Professional Panel in collaborazione con FERPI e CONNEXIA
IL NUOVO CHIEF COMMUNICATION OFFICER
Evoluzioni, cambiamenti, disruption: quale ruolo per i nuovi comunicatori?
Conduce Alessandra Mazzei, Direttore Osservatorio Employee Relations and Communication Università IULM (Libera Università di Lingue e Comunicazione IULM)
Intervengono Luca Pacitto, Head of Communication Fastweb; Alessandro Papini, Head of Events Communication Regione Lombardia / Ferpi – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana; Massimiliano Trisolino, Chief Strategy Officer Connexia; Pier Donato Vercellone, Direttore Comunicazione Sisal / Presidente Ferpi – Federazione Relazioni Pubbliche Italiana

ore 14.30 – 15.30
Talk Show #CittàAumentata in collaborazione con UTILITALIA
L’ECOSISTEMA DIGITALE E LE INFRASTRUTTURE PER AMPLIARE I SERVIZI ALLE PERSONE NELLE CITTÀ DEL FUTURO.
Conduce Gian Luca Spitella, Direttore Area Comunicazione Utilitalia
Intervengono Gianluca Bufo, Amministratore Delegato Iren Mercato; Andrea Gallo, Direttore FASI.biz EU Media; Pietro Urbano Mimmo, Head of Innovation & Communication Sirti; Alessandro Musumeci, Presidente CDTI Club Dirigenti Tecnologie dell’Informazione Roma; Fabio Pressi, CEO Infoblu; Nicola Rivezzi, Direttore ICT MM – Metropolitana Milanese.

ore 15.40 – 15.45
Innovation Speech #Realta’Aumentata
VR/AR, DALLE PAROLE AI FATTI, DAL GIOCO AL BUSINESS.
Keynote Speech Marco La Rosa, Direzione Generale Operations TT Tecnosistemi

ore 15.45 – 16.15
Interview Face to Face #IntelligenzaAumentata
LE SFIDE DELLE TECNOLOGIE COGNITIVE PER MIGLIORARE IL BUSINESS E LE CONDIZIONI DI VITA DELL’UOMO.
Conduce Alberto Padula, Professore Straordinario di Comunicazione Istituzionale e Sociale LUMSA Università
Intervengono Massimo Canducci, Head of Innovation Engineering Ingegneria Informatica; Daniele Grassi, Vice President CE Samsung Electronics Italia.

Leggi anche: Smart Working Day 2018, programma dell’evento

L'articolo Forum della Comunicazione 2018, l’evento a Milano il 7 giugno proviene da Business.it.

]]>
Bambini e tecnologia, modi e tempi di fruizione dei contenuti digitali https://www.business.it/bambini-tecnologia-fruizione-contenuti-digitali/ Fri, 01 Jun 2018 15:04:08 +0000 https://www.business.it/?p=27821 “Ci sono tantissime abilità che un bambino in età prescolare deve ancora imparare. Queste richiedono un’interazione sociale che non sempre si verifica davanti a uno schermo a due dimensioni”. Questo è quello che dichiara Elizabeth Sowell, PhD e direttrice del Laboratorio di sviluppo cognitivo e di neuroimaging dell’Ospedale dei bambini di Los Angeles al sito… Leggi tutto »Bambini e tecnologia, modi e tempi di fruizione dei contenuti digitali

L'articolo Bambini e tecnologia, modi e tempi di fruizione dei contenuti digitali proviene da Business.it.

]]>
Ci sono tantissime abilità che un bambino in età prescolare deve ancora imparare. Queste richiedono un’interazione sociale che non sempre si verifica davanti a uno schermo a due dimensioni”. Questo è quello che dichiara Elizabeth Sowell, PhD e direttrice del Laboratorio di sviluppo cognitivo e di neuroimaging dell’Ospedale dei bambini di Los Angeles al sito WebMD.

In effetti ciò che preoccupa i genitori di nuova generazione è quale approccio devono tenere verso i bambini e le nuove tecnologie.

Siamo abituati a controllare il nostro cellulare mille volte al giorno, a guardare contenuti video su numerosi dispositivi, ad usare mezzi elettronici per svolgere numerose azioni nella nostra vita quotidiana.

É vero, un buon utilizzo dei dispositivi digitali e della televisione fa parte del buon senso di una famiglia. Ma se i genitori stessi ne fanno un uso spropositato mezzi, allora questi dovranno essere limitati laddove ci sono situazioni improprie o scorrette.

Leggi anche: Editouch è il tablet che supporta lo studio dei bambini dislessici

intelligenza-emotiva-lavoro

Cosa dicono gli esperti

Secondo l’American Academy of Pediatrics (AAP), esistono nuove regole in merito: si vieta ai bimbi al di sotto dei sei anni l’utilizzo di schermi per un tempo illimitato, che va ridotto al massimo una o due ore al giorno. La regola comprende tutto, dalla tv, all’ipad, passando per i telefonini e via dicendo.

Stare davanti ad uno schermo, visualizzare video e contenuti digitali, secondo le statistiche, comporta l’alzamento della percentuale del rischio di obesità, di ritardi nel linguaggio o di problemi una volta entrati nel percorso scolastico obbligatorio.

Insomma, mettere un limite serve per creare una sorta di abitudine sana, in modo tale che i più piccoli sanno cosa da guardare, quanto e come.

Leggi anche: Save the Children, donazioni 5 per mille: aiutare i bambini

 

Le regole

La fruizione dei contenuti digitali non è sbagliata a prescindere: ci sono molti cartoni animati e filmati educativi che stimolano la conoscenza e un approccio facilitato nel mondo dei new media. I bimbi che vivono nella nostra epoca sono bambini che hanno a che fare le nuove tecnologie fin dalla nascita. Per questo poche ma sane abitudini possono aiutare nell’approccio:

ad esempio, avvertire il bambino quanto tempo potrà stare davanti allo schermo;

mettere un timer nel momento in cui finirà, o delle scritte proprio sopra gli schermi che sottolineino quanto tempo ci si possa dedicare;

selezionare i contenuti in maniera appropriata, in base all’età del bambino, in modo tale che anche lui si senta a proprio agio con il contenuto digitale con il quale interagisce.

Infine, aiutarlo nella selezione e nell’utilizzo, al fine di far comprendere anche a lui una giusta ed adeguata fruizione, fa comprendere ai genitori le potenzialità positive della tecnologia.

 

L'articolo Bambini e tecnologia, modi e tempi di fruizione dei contenuti digitali proviene da Business.it.

]]>
VeeamON Forum 2018, a Monza l'evento per comprendere e gestire i dati https://www.business.it/veeamon-forum-2018-monza-levento-comprendere-gestire-dati/ Sat, 26 May 2018 14:00:06 +0000 https://www.business.it/?p=25848 ll 7 giugno nella prestigiosa location dell’Autodromo di Monza si terrà il VeeamON Forum 2018, un evento dedicato alla comprensione e alla gestione dei dati. Il VeeamON Forum Italia 2018 è studiato per fare incontrare i maggiori esponenti ed esperti del settore, grazie una giornata che rappresenta un’opportunità impareggiabile per apprendere come garantire l’Hyper-Availability. In un mondo… Leggi tutto »VeeamON Forum 2018, a Monza l'evento per comprendere e gestire i dati

L'articolo VeeamON Forum 2018, a Monza l'evento per comprendere e gestire i dati proviene da Business.it.

]]>
ll 7 giugno nella prestigiosa location dell’Autodromo di Monza si terrà il VeeamON Forum 2018, un evento dedicato alla comprensione e alla gestione dei dati. Il VeeamON Forum Italia 2018 è studiato per fare incontrare i maggiori esponenti ed esperti del settore, grazie una giornata che rappresenta un’opportunità impareggiabile per apprendere come garantire l’Hyper-Availability. In un mondo in cui ogni clic, transazione e dispositivo Internet of Things (IoT) generano nuovi dati, raccoglierli, conservarli e proteggerli non basta più. Il business moderno richiede un nuovo tipo d’intelligenza. Il VeeamON Forum 2018 è l’unico evento in Italia dove si potrà provare tutto ciò in prima persona. Tra i relatori che interverranno nel corso del VeeamON Forum 2018 ci saranno Albert Zammar, Vice President della Southern EMEA Region di Veeam; Carlo Alberto Carnevale Maffè, SDA Bocconi; Cristina Pozzi, Co-fondatore e CEO di Impactscool e Vice Presidente di 10 volte meglio; Maurizio Porta, Flexible Production Expert, Amministratore Delegato Porta Solutions. Andiamo ora a conoscere insieme l’agenda dell’edizione 2018 di questo importante evento dove i maggiori esponenti ed esperti del settore, parleranno di Availability di dati e applicazioni, ambiento multi-Cloud e futuro digitale.

Data Scientist offerte lavoroProgramma

9.00 –  Registrazione, welcome coffee e visita all’area espositiva
10.00 – Apertura lavori e benvenuto
10.15 – Opening Keynote
11.30 – Better Together – Veeam e le Alleanze
12.00 – La voce dei Clienti Veeam
12.30 – Veeam Availability Platform: Any app. Any data. Any cloud
13.00 – Buffet lunch e visita all’area espositiva
14.30 – Sessione di Approfondimento Tecnico
15.00 – Multi-cloud strategy — It’s everyone’s reality
17.00 – Veeam VIP Experience
18.00 – Chiusura lavori

professioni-creative-più-richiesteGli organizzatori

Ad organizzare l’evento sarà Veeam Software, fornitore di soluzioni di Intelligent Data Management per la Hyper-Available Enterprise. Fondata nel 2006, Veeam è un leader nella gestione intelligente dei dati per l’Hyper-Available Enterprise. Ad oggi, possiamo contare su oltre 294K clienti in tutto il mondo, 55K partner di canale e uffici in oltre 30 Paesi. Veeam conferisce valore ogni giorno. Unisciti a noi e dai il tuo contributo al team che cambia il futuro della gestione dei dati.

L'articolo VeeamON Forum 2018, a Monza l'evento per comprendere e gestire i dati proviene da Business.it.

]]>
Netcomm Forum 2018, l'evento su e-commerce, digital retail e digital transformation https://www.business.it/netcomm-forum-2018-levento-commerce-digital-retail-digital-transformation/ Sat, 26 May 2018 10:00:44 +0000 https://www.business.it/?p=25846 Il 30 e 31 maggio a Milano torna Netcomm Forum, un evento unico in Italia dedicato a e-commerce, digital retail e digital transformation. Quella di quest’anno sarà la tredicesima edizione di quest’evento: una quarantott’ore dedicata al business, alla formazione e al networking per far crescere la tua impresa. Tra i temi che verranno trattati ci sono le trasformazioni… Leggi tutto »Netcomm Forum 2018, l'evento su e-commerce, digital retail e digital transformation

L'articolo Netcomm Forum 2018, l'evento su e-commerce, digital retail e digital transformation proviene da Business.it.

]]>
Il 30 e 31 maggio a Milano torna Netcomm Forum, un evento unico in Italia dedicato a e-commerce, digital retail e digital transformation. Quella di quest’anno sarà la tredicesima edizione di quest’evento: una quarantott’ore dedicata al business, alla formazione e al networking per far crescere la tua impresa. Tra i temi che verranno trattati ci sono le trasformazioni e l’evoluzione del settore del digital retail, oltre ad un focus importante sulla digital transformation che coinvolge aziende italiane e internazionali. L’edizione 2018 del Netcomm Forum dovrebbe ospitare più di 12.000 partecipanti, con 195 espositori che parteciperanno alla manifestazione; i relatori dei convegni e delle sessioni plenarie dovrebbero essere 169 con 91 diversi workshop che attendono i partecipanti. L’evento si terrà a Milano presso il Mico. Andiamo ora a vedere nel dettaglio quale sarà il programma di Netcomm Forum 2018.

netcomm-Milano-programmaL’agenda del Netcomm Forum 2018

Mancano ormai pochi giorni all’inizio del Netcomm Forum 2018 e l’agenda degli appuntamenti è già stata definita. Il 30 maggio ad esempio sono in programma due sessioni plenarie, la prima alle ore 9.00 e la seconda alle ore 16.30. Per quanto riguarda la prima plenaria (ore 9.00 – ore 11.00), il titolo sarà “E-commerce & Next Retail, Come il digitale ridefinisce il contesto competitivo”. Verranno analizzati i dati più aggiornati e i principali trend del mercato e-commerce in Italia e nel mondo, le tecnologie più innovative: quale impatto sulla relazione con il cliente e sui rapporti di filiera, i driver di sviluppo e i nuovi modelli di business in un contesto competitivo in forte evoluzione. Gli speaker della prima plenaria saranno Roberta Cocco – Assessore a Trasformazione Digitale e Servizi Civici, Comune di Milano, Roberto Liscia – Presidente, Netcomm, Riccardo Mangiaracina – Direttore Scientifico dell’Osservatorio eCommerce B2C, School of Management, Politecnico di Milano. Sono previsti poi due interventi, uno a cura di Google e uno a cura di Reply. Infine, ultimo intervento, quello di Milo Maneo – Senior Director eCommerce, Adidas. La seconda plenaria del 30 maggio (ore 16.30 – ore 18.00), avrà come titolo “L’innovazione come motore per il successo – Su quali leve deve scommettere un mercato in continua trasformazione. Nel corso di questo incontro verrà trattato come rileggere il proprio posizionamento e il contesto competitivo, come valorizzare i propri asset in chiave digitale, come rispondere alle nuove attese del mercato e rimodulare la propria value proposition. A condurre questo momento sarà Andrea Cabrini, Managing Editor, ClassCNBC. Durante la prima giornata, sono previsti 42 workshop che affronteranno diverse tematiche. Il 31 maggio invece, è prevista una plenaria dalle ore 9.00 alle ore 11.00 dal titolo “L’era del Next Retail e del consumatore unico – Nuovi consumatori e nuove modalità di shopping”. In questo ambito si analizzeranno come i canali di relazione con il cliente assumono nuove forme e nuovi ruoli, come il consumatore guida la trasformazione e ridisegna il retail 4.0 e infine come le tecnologie accelerano il cambiamento anticipando i bisogni del consumatore. Nella giornata conclusiva, sono previsti 37 workshop.

netcomm-milano-programmaGli organizzatori

Netcomm, il Consorzio del Commercio Digitale Italiano, è il punto di riferimento in materia di e-commerce e retail digitale nel panorama nazionale e internazionale. Nato nel 2005, riunisce oltre 300 aziende composte da società internazionali e piccole-medie realtà di eccellenza. Netcomm promuove lo sviluppo dell’e-commerce e dell’evoluzione digitale delle imprese, generando valore per l’intero sistema economico italiano e per i consumatori. Netcomm è uno dei membri fondatori dell’Associazione Europea del Commercio Elettronico, Ecommerce Europe.
Leggi anche: Forum HR Banche e Risorse Umane, il programma completo

L'articolo Netcomm Forum 2018, l'evento su e-commerce, digital retail e digital transformation proviene da Business.it.

]]>
Roma Web Fest 2018, novità e informazioni sulla sesta edizione https://www.business.it/roma-web-fest-novita/ Sat, 26 May 2018 06:30:06 +0000 https://www.business.it/?p=25841 Lo scorso anno ha registrato un successo inaspettato, e la prossima edizione si augura di fare altrettanto: il sesto appuntamento del Roma Web Fest si svolgerà dal 28 al 30 novembre 2018 e sarà ricco di novità. Roma Web Fest 2018 Il Roma Web Fest è il primo e più importante festival completamente dedicato all’audiovisivo… Leggi tutto »Roma Web Fest 2018, novità e informazioni sulla sesta edizione

L'articolo Roma Web Fest 2018, novità e informazioni sulla sesta edizione proviene da Business.it.

]]>
Lo scorso anno ha registrato un successo inaspettato, e la prossima edizione si augura di fare altrettanto: il sesto appuntamento del Roma Web Fest si svolgerà dal 28 al 30 novembre 2018 e sarà ricco di novità.

Roma Web Fest 2018

Il Roma Web Fest è il primo e più importante festival completamente dedicato all’audiovisivo webnativo e al mondo dell’innovazione. Promuove in particolare i progetti dei millennials, che grazie alle loro idee innovative e originali arricchiscono il panorama webseriale di creatività.
3 giorni dedicati all’industria dell’immagine attraverso prodotti digitali come: web serie, fashion film, viral video, cortometraggi, influencer, videogiochi e i più innovativi contenuti di realtà aumentata e virtuale. Il Roma Web Fest rappresenta quel motore di creatività che permette alle aziende di conoscere i nuovi talenti al fine di introdurli nella filiera produttiva sia in Italia che all’estero.
Leggi anche: Roma Web Fest 2017: il cinema ai tempi del web

Il bando

Sul sito ufficiale del Roma Web Fest c’è il bando per partecipare alla sua sesta edizione. Da domenica 13 maggio fino al 30 Settembre 2018 è possibile effettuare l’iscrizione per partecipare al concorso.
Il bando presenta alcune novità rispetto alle edizioni precedenti, in quanto alle sezioni web serie, puntate pilota e cortometraggi, sono stati aggiunti i prodotti di realtà virtuale e aumentata. In questo modo viene data la possibilità di partecipare alla rassegna con i nuovi formati audiovisivi che stanno cambiando il modo di raccontare storie e di apprendere. Importanti partnership con il mondo della branded economy, con televisioni e produzioni cinematografiche renderanno indimenticabile un’edizione che si svolgerà dal 28 al 30 novembre presso La Casa del Cinema.

Le partnership

Diretto da Janet De Nardis, sua ideatrice, il Roma Web Fest vanta importanti partnership internazionali (tra cui Los Angeles, Korea, Rio De Janeiro, Melbourne, Marsiglia, Berlino e molte altre) che ogni anno regalano ai primi classificati l’opportunità di partecipare alla selezione finale nei Paesi promotori dell’iniziativa come accadrà per “Super Italian Family” che, grazie al volo e all’alloggio offerto dal festival, volerà a Rio De Janeiro per la finale. Ma tra i tanti prodotti promossi dal festival ricordiamo Romolo + Giuly, vincitore del premio Movieland, che presto sarà una serie tv, I Licaoni vincitori del premio Sky e talenti come Ivan Silvestrini, oggi al cinema con “Arrivano i prof” o Vincenzo Alfieri vincitore di un nastro d’argento con “I peggiori”. Ma sono davvero tanti i casi di successo che hanno trovato nel Roma Web Fest il punto di svolta, spesso anche grazie a importanti premi, messi in palio dalle aziende partner del festival, che vanno dai 500,00 Euro ai 20,000.00 Euro come nel caso della web serie AMI.

Gli Sponsor

Promosso dal Mibact, dalla Regione Lazio e da altre importanti realtà come la Roma Lazio Film Commission, il Roma Web Fest, è l’evento che permette di stabilire un dialogo concreto tra il mondo dei filmmaker, youtuber e influencer con l’editoria e l’industria cinematografica, televisiva, pubblicitaria, musicale e di animazione. Festival di ispirazione per tutte le nuove rassegne che all’interno di contesti più tradizionali mirano ad intercettare le nuove tendenze.
Leggi anche: Intervista al Prof. Mario La Torre, ospite e coordinatore del Roma Web Fest 2017

 I premi

Proprio perché i gusti e le opinioni del pubblico sono considerati fondamentali e imprescindibili, anche per quest’edizione è previsto il premio del “pubblico online”, e tutte le opere che vorranno partecipare a questa sezione potranno essere votate dagli utenti della rete dal momento dell’iscrizione fino al termine di chiusura del concorso.

Come si partecipa

Le iscrizioni si chiuderanno il 30 settembre 2018 e la selezione ufficiale verrà pubblicata entro il 15 Ottobre. Successivamente le opere finaliste verranno valutate da una Giuria Qualificata, costituita da rappresentanti di importanti produzioni e broadcaster, istituzioni e volti noti del mondo cinematografico e del web. I vincitori saranno annunciati durante la cerimonia di premiazione il 30 Novembre.
Come ogni anno durante il secondo giorno della manifestazione, il mondo della Rete si tingerà di glamour con una rassegna dedicata ai fashion film e un concorso la cui giuria sarà presieduta da noti personaggi del mondo della moda.
Leggi anche: Intervista a Janet De Nardis: Il mio Roma Web Fest è tutta un’altra serie

Janet De Nardis è fondatrice e direttrice del Roma Web FestLe opportunità

A rendere ancora più completa questa realtà, accanto a screening, workshop e panel, i creativi potranno avvalersi dell’opportunità di sedersi faccia a faccia con importanti produttori nazionali e internazionali nella sezione dedicata al mercato. Per questo sarà fondamentale inviare le proprie proposte inedite per la selezione ai Pitch.
Infine, il Roma Web Fest è il momento di incontro dal vivo con i beniamini del grande e del piccolo schermo. Un festival su misura per tutti, in cui sogno e realtà si confondono per lasciare spazio all’immaginazione, grazie all’ausilio dei visori che tutti potranno usare per sperimentare nuove emozioni.
Segui tutte le novità del Roma Web Fest su Business.it!

L'articolo Roma Web Fest 2018, novità e informazioni sulla sesta edizione proviene da Business.it.

]]>
Come sviluppare e promuovere il tuo business su Instagram https://www.business.it/come-sviluppare-e-promuovere-il-tuo-business-su-instagram/ Thu, 24 May 2018 12:00:12 +0000 https://www.business.it/?p=25747 La promozione del proprio brand e del proprio business è essenziale al giorno d’oggi per riuscire a sopravvivere e sopratutto per offrire un prodotto che sia capace di raggiungere il maggior numero di clienti possibili. I social network hanno spostato il marketing su un piano completamente nuovo e nonostante la novità pian piano sia diventata… Leggi tutto »Come sviluppare e promuovere il tuo business su Instagram

L'articolo Come sviluppare e promuovere il tuo business su Instagram proviene da Business.it.

]]>
La promozione del proprio brand e del proprio business è essenziale al giorno d’oggi per riuscire a sopravvivere e sopratutto per offrire un prodotto che sia capace di raggiungere il maggior numero di clienti possibili. I social network hanno spostato il marketing su un piano completamente nuovo e nonostante la novità pian piano sia diventata routine, ci sono ancora potenzialità nascoste e aspetti inesplorati che potrebbero essere utilizzati a vantaggio della propria idea imprenditoriale. Quando si parla di social network però non bisogna fermarsi subito al solo Facebook, strumento sicuramente molto utile ed importante ma è necessario guardare più in là. Instagram ad esempio può essere un elemento che potrebbe dare forte impulso al vostro business e alla promozione del vostro brand con uno sforzo minimo. Si tratta di un social network al momento tra i più utilizzati e il suo concept per immagini e video, a cui si sono aggiunte quelle temporanee delle stories, è un modo per mostrare ai propri follower e al mondo quali sono i vostri servizi e i vostri prodotti e fare promozione a costi contenuti. Ma quali sono i segreti per sviluppare e promuovere il proprio business attraverso Instagram? Ecco alcuni segreti per sfruttare questo social network a proprio vantaggio.

instagram-sviluppo-businessCreate un percorso tematico e differenziate le pubblicazioni

Così come con altri strumenti di marketing e in particolare per le compagne pensate per i social network, la content strategy è quanto mai fondamentale per cercare di sfruttare al meglio il potenziale di una piattaforma come Instagram. Una strategia di pubblicazione è la base da cui partire per poi elaborare i contenuti da pubblicare: tematizzare i giorni di pubblicazione può essere un buon punto di partenza per dare varietà e spingere chi vi segue ad essere stimolato a seguire quello che verrà pubblicato. Una calendarizzazione dei post, alternando la pura promozione del vostro brand a contenuti che creino affiliazione. Questo concetto è molto utile e può valere anche per le Instagram Stories, elemento molto utile e ancora più dinamico per coinvolgere i follower e renderli partecipi in prima persona della vostra strategia di marketing. A questo proposito, le Stories possono essere molto utili per il coinvolgimento dell’utente grazie all’utilizzo di sondaggi, sia per quanto riguarda quelli con percentuale che per i più recenti a scorrimento che sfruttano gli emoji. Un altro elemento utile poi, per dare massima trasparenza e avvicinare il vostro business all’utente, può essere quello di pubblicare dei back stage video, contenuti multimediali da “dietro le quinte” che diano un punto di vista diverso ai follower e li coinvolgano ancora di più. Infine, cercate di sfruttare a pieno anche le possibilità offerte dalle dirette.

Lavorate sui legami B2B

Instagram e le sue opzioni di pubblicazione dei contenuti possono essere sfruttati anche per costruire dei legami B2B con altri brand. Ovviamente sarà fondamentale la scelta di questi, selezionando quelli che sono a voi affini per valori ma che non siano vostri competitor. Taggateli o citateli nelle vostre Stories magari cercando di costruire anche una possibile rete di collaborazione.
Leggi anche: EndeavorX: il programma lanciato da Endeavor Italia

L'articolo Come sviluppare e promuovere il tuo business su Instagram proviene da Business.it.

]]>
Sport Digital Marketing Festival, il programma completo dell'evento https://www.business.it/sport-digital-marketing-festival-programma-completo-dellevento/ Mon, 21 May 2018 10:00:25 +0000 https://www.business.it/?p=25502 Manca ormai meno di un mese allo Sport Digital Marketing Festival, il primo evento a livello internazionale dedicato alla comunicazione e al marketing digitale in ambito sportivo. L’appuntamento è il 13 e 14 giugno a Riccione, presso il Palazzo dei Congressi, dove si svolgerà una due giorni molto intesa che vedrà intervenire alcuni tra i professionisti… Leggi tutto »Sport Digital Marketing Festival, il programma completo dell'evento

L'articolo Sport Digital Marketing Festival, il programma completo dell'evento proviene da Business.it.

]]>
Manca ormai meno di un mese allo Sport Digital Marketing Festival, il primo evento a livello internazionale dedicato alla comunicazione e al marketing digitale in ambito sportivo. L’appuntamento è il 13 e 14 giugno a Riccione, presso il Palazzo dei Congressi, dove si svolgerà una due giorni molto intesa che vedrà intervenire alcuni tra i professionisti più influenti del panorama internazionale. Questo evento è stato pensato come un percorso formativo e professionale per comprendere tecniche e strategie dei grandi club/organizzazioni internazionali, anticipare le tendenze del mercato sport-business, conoscere i protagonisti dello Sport System 4.0, costruire o allargare la propria rete dei contatti facendo networking e gettando le basi per nuovi business che sfruttino tutte le potenzialità dei social media. Per maggiori informazioni, è possibile consultare il portale ufficiale dello Sport Digital Marketing Festival. Di seguito il programma ufficiale delle due giornate dell’evento, con gli interventi degli speaker e i temi trattati.

Digital-Sport-Marketing-FestivalIl programma del 13 giugno

Apertura H. 10.00
Saluti Istituzionali
Simone Fregonese – Imoco Volley Conegliano – Contenuti “like”… Attenzione al Cliente/Tifoso “doppio like” !
Annalisa De Luca – Intervento speciale del Coni – Appassionare fan e praticanti attraverso content strategy e storytelling di qualità e una crescente reach digitale: le case history di successo di Italia Team, CONI e dei grandi eventi sportivi.
Veronica Gentili – Web Marketing Star- Facebook Marketing e Sport: la cassetta per gli attrezzi
Claudio Limardi – Emporio Armani Milano – Olimpia Milano: la comunicazione. Dai numeri dei #meninred alla game experience.
Tom Schreurs – Twente FC – Selling 10% more season tickets with a personalised digital marketing campaign
Enrico Bertoni – Azimut Modena Volley – Modena Volley: portare online il tempio della Pallavolo. Abbassare l’età media e alzare il lifetime value in una piazza storica a livello mondiale.
Unai Artetxe – SB Eibar – David contra Goliat, o cómo los clubes pequeños compiten contra los grandes. How LIGA smaller clubs compete at the level of marketing and communication with big ones like FC Barcelona, Real Madrid and Atlético de Madrid, from creativity and imagination.
Federico Palomba con Gabriele Cucinella, Stefano Maggi e Ottavio Nava – Juventus FC e We Are Social. Digital Goals. Live Talk con Federico Palomba (Juventus FC) su obiettivi e strategie in ambito digital per il calcio del futuro. Modera Rudy Bandiera.
Paolo Tardio – Sir Safety Perugia – Social e volley: la vera sfida è fuori dal taraflex. Uno sguardo alle strategie comunicative degli sport più social per non rimanere nell’oblio della rete
Giorgio Pomponi – Lega Basket Femminile – Come un gatto in tangenziale. Non attraversare la strada. Non ci sono speranze. In fondo è stata una buona idea.
Alessandro Spigno – Legavolley Femminile – Dal web alla realtà. Video, campagne social e attivazioni: tanti dati, ma quale è il loro riscontro con il reale? Analisi di diverse case-history legate al mondo della pallavolo e delle strategie social per diffondere i valori dello sport femminile.
Elena Pascucci – Cesena Calcio – #DaiBurdel: La romagna con un unico cuore. Come un semplice hashtag può cambiare la comunicazione e la community di una squadra in termini quantitativi e qualitativi.
Christian Fasulo – EPOKA Group – Best practice nella gestione di un’icona dello sport
Andrea Boscaro -Web Marketing Star – Tbd
GianMarco Terracciano – Web Marketing Specialist – Neuroni specchio, emozioni e comportamento
Come rendere più coinvolgenti, attrattivi e persuasivi i tuoi contenuti web attraverso un corretto utilizzo delle neuroscienze e dell’economia comportamentale.
Paco Cepeda – Fortaleza Ceif – Be Smart, Smile. In the Be Smart, Smile conference we’ll approach a broad variety of themes; entrepreneurship, dreams, the future, the digital age, how to be leaders in evolution, creativity, innovation, football as an actor of change, success stories among others.
Marco Di Noia – Vivoazzurro – Da Giornalismo a Social Media Management: ideare contenuti per grandi e piccole web community sportive

social-marketing-produce-soldiIl programma del 14 giugno

Apertura H. 10.00
David Ciaralli – Federazione Ginnastica Italiana – DA “IL GINNASTA” A “GINNASTE – VITE PARALLELE”: la comunicazione della Federazione Ginnastica d’Italia attraverso l’evoluzione del giornalismo sportivo italiano.
Antonio Pellegrino – Federazione Italiana Rugby – La comunicazione in FIR: dall’uso dei trend topic alla formazione degli atleti sull’uso dei social
Greg Newcombe – The Football Association – Gen Z for The Emirates FA Cup: Telling the story of the oldest domestic cup competition to a new audience
Riccardo Scandellari – Web Marketing Star -Tbd
Alessandro Noto – Federscherma – Federscherma 2.0. Strategie Social per portare alla ribalta uno sport minore e i suoi atleti.
Marco Michelin – Pordenone Calcio – La Fantasia non si programma. (Il dietro le quinte di Pordenone – Inter).
Marco Dalla Dea – Yak Agency – Social Media & Sport: unleashing the power of niches
Dino Amenduni – Agenzia Proforma – tbd
Nicola Lombardo – Ss Calcio Napoli – tbd
Antonio Caianiello – Lega Basket Maschile Serie A – LBA e i Social: un nuovo piano editoriale tra esigenze dei fan e innovazione.
Fabrizio Rossini e Fabrizio D’Alessandro – Lega Pallavolo Serie A – Lega Pallavolo Serie A, nel nome dei fan (uno sport giovane, veloce, con un campionato fra i più apprezzati nel mondo, che del racconto digitale ha fatto una propria identità. Dal Video Check, ideato dalla stessa Lega, a Instagram su maxischermo, radiografia di uno sport che più social non si può. Perché nel volley devi sempre passare la palla, da regolamento)
Michele Evangelisti – Atleta Ultratrailer – Pensarsi come piattaforma. La bussola del running.
Sara Cardin – Campionessa Del Mondo Di Karate 2014 – Atleta e Social network. L’importanza di creare un corretto posizionamento digitale.
Gianfranco Galanti – Famila Wuber Schio – Famila Basket Schio: tra mecenatismo e responsabilità sociale.
Ugo Esposito – EPOKA Group – La valorizzazione digitale delle società calcistiche europee.
Elisa Guarnieri, Hubcomm, con Moris Gasparri, Studioso E Ricercatore Sportivo – Lessons from U.S.A. Cultura e pragmatismo applicate allo Sport.
Marco Ferrari, Legnano Knights. Digital Power: i Legnano Knights nell’era digitale. Come cambia il business sportivo.
Miriam Torrente, Web marketing specialist. Gestione della Crisis Management per atleti e società sportive
Leggi anche: ITForum 2018, l’evento dedicato a consulenti finanziari, trader e risparmiatori

L'articolo Sport Digital Marketing Festival, il programma completo dell'evento proviene da Business.it.

]]>
Novità YouTube, caratteristiche e prezzo delle versioni Premium e Music https://www.business.it/novita-youtube-caratteristiche-e-prezzo-delle-versioni-premium-e-music/ Fri, 18 May 2018 09:50:02 +0000 https://www.business.it/?p=25407 Ultime novità dal mondo digitech: Google presenta gli ultimissimi servizi che amplieranno l’offerta di contenuti e news grazie a due novità: YouTube Premium e YouTube Music. Da tempo si vociferava di ulteriori connessioni tra il canale video e le piattaforme streaming, che andranno a sostituire i vecchi RED e Play Music. Così l’utente avrà la… Leggi tutto »Novità YouTube, caratteristiche e prezzo delle versioni Premium e Music

L'articolo Novità YouTube, caratteristiche e prezzo delle versioni Premium e Music proviene da Business.it.

]]>
Ultime novità dal mondo digitech: Google presenta gli ultimissimi servizi che amplieranno l’offerta di contenuti e news grazie a due novità: YouTube Premium e YouTube Music.

Da tempo si vociferava di ulteriori connessioni tra il canale video e le piattaforme streaming, che andranno a sostituire i vecchi RED e Play Music.

Così l’utente avrà la possibilità di fare un contratto con nuove formule di abbonamento che garantiranno un’offerta di un maggior numero di contenuti musicali, audio e video.

Youtube Premium rimpiazzerà così RED, il servizio a pagamento di Google già attivo finora in Usa, Australia, Corea del Sud e Nuova Zelanda. Le altre nazioni potranno usufruire del servizio nelle prossime settimane.

Si tratta dunque, più che di una nuova versione, di una versione rinnovata ed aggiornata, adatta ad ascoltare e vedere tutta la musica in streaming, con ulteriori caratteristiche e funzionalità, simili a quelle già conosciute ed utilizzate di Spotify e di Apple Music.

Leggi anche: YouTube, l’aggiornamento introduce l’opzione Take a Break: tutte le novità

YouTube RedYouTube Premium: caratteristiche

Cosa ci sarà di diverso? Con YouTube la versione basic è gratuita, quindi perché prendere un servizio in abbonamento? Il vantaggio sta nel fatto che la visione dei video potrà essere prolungata ed esclusiva, senza alcuna aggiunta di interruzione pubblicitaria. Inoltre sarà provvista di nuove funzioni, come il download dei filmati, che se effettuato, potrà rilasciare la visione anche quando il wifi non c’è ed è possibile ottimizzare la visione offline.

Youtube Premium arriverà anche in altri paesi oltre a quelli che già posseggono il servizio basic, come il nostro, l’Austria, il Canada, la Danimarca, Finlandia, Germania, Francia, Norvegia, Russia, Spagna, Svezia, Svizzera e Regno Unito.

Infine saranno presenti nuovi contenuti multimediali, film e serie Tv originali proprio come accadde già attraverso altre piattaforme come Netflix.

Youtube Music 

Youtube Music è l’altra nuova offerta presentata da Google, che si propone sul mercato come un’alternativa ai programmi ampiamente utilizzati come Spotify, Apple e Music e Deezer.

Come Youtube Premium che rimpiazza RED, anche YouTube Music rimpiazzerà tutto ciò che finora era Play Music. Sia tratta quindi di un servizio esclusivamente di streaming musicale abbinato ad un’applicazione di Google, connessa ad un nuovissimo player desktop.

Leggi anche: Youtuber italiani: ora su iOS e Android grazie a Greater Fool e 2ManyApps

Caratteristiche

Quali saranno le funzionalità? Come già sottolineato si tratta di un servizio in streaming di musica, vincolato ad un contratto di pagamento. In questo caso la riproduzione musicale avviene senza pubblicità ed è possibile effettuare il download dei brani preferiti.

Quanto costerà?

YouTube Premium avrà un costo di circa 12 dollari. Questo è il prezzo stabilito per gli Stati Uniti, ma non è dato ancora sapere quale sarà quello italiano, né in generale quello prefissato per i paesi europei.

L'articolo Novità YouTube, caratteristiche e prezzo delle versioni Premium e Music proviene da Business.it.

]]>
Social Media Marketing Digital Communication Days, dal 17 al 19 maggio a Milano https://www.business.it/social-media-marketing-digital-communication-days-dal-17-al-19-maggio-milano/ Mon, 14 May 2018 08:00:44 +0000 https://www.business.it/?p=24582 Mancano pochi giorni all’edizione 2018 dei Social Media Marketing Digital Communication Days, l’appuntamento dedicato ad aziende, professionisti e associazioni che vogliono approfondire le tematiche legate al social media marketing e alla digital communication in ambito professionale. L’evento si terrà a Milano dal 17 al 19 maggio 2018, presso gli spazi espositivi di MiCo – FieraMilanoCity. Una… Leggi tutto »Social Media Marketing Digital Communication Days, dal 17 al 19 maggio a Milano

L'articolo Social Media Marketing Digital Communication Days, dal 17 al 19 maggio a Milano proviene da Business.it.

]]>
Mancano pochi giorni all’edizione 2018 dei Social Media Marketing Digital Communication Days, l’appuntamento dedicato ad aziende, professionisti e associazioni che vogliono approfondire le tematiche legate al social media marketing e alla digital communication in ambito professionale. L’evento si terrà a Milano dal 17 al 19 maggio 2018, presso gli spazi espositivi di MiCo – FieraMilanoCity. Una tre giorni molto intensa che prevede numerosi interventi di esperti e un panel già molto fitto di appuntamenti imperdibili volti a spiegare tecniche, condividere progetti, esperienze, competenze e cultura sui Social Media e sul Digital nel mondo Business in Italia.

Il programma dell’evento

17 maggio

9.00      Registrazione e Networking
10.00 Social Media Marketing e Digital Communication Trends 2018-2019
10.30 Social Media e Giornalismo, l’evoluzione di Ansa
11.00 Il Caso Fanpage.it: fare Informazione tra tecniche di comunicazione digitale e pagine Facebook
11.30 Il caso di Medici Senza Frontiere – Comunicare temi sociali al tempo dei Social Media
12.00 La lobby moderna alla prova dei social e del digitale
12.30 Social Media, Video and Live. Trends and KPI 2018-2019
13.00 Pausa Networking e Pranzo Libero
14.30 Loyalty program e social media: il caso IP
15.00 Il caso del ‘Milanese Imbruttito’ tra comunicazione digitale e racconto ironico di Milano
15.30 Linkedin + Social Media CRM per la gestione della comunicazione di marketing con i clienti
16.00 Sport nell’era dei Social Media e della Digital Communication
16.30 Gestione della Privacy e applicazione del Regolamento Europeo della Privacy (GDPR) in ambito Digital Marketing e Social Media
17.00 SEO per il tuo Business: metodi, correlazioni per ottenere risultati tangibili.

18 maggio

9.00      Registrazione e Networking
10.00 Social Media e Comunicazione Digitale tra Editoria online, giornalismo e Agenzie di Comunicazione
10.30 Neuromarketing e brand positioning per il mondo social
11.00 I lettori al comando, il caso del Fatto Quotidiano
11.30 Social Media e la Gestione della Community delle Assistenti di direzione. Il caso Secretary.it
12.00 Nuove Figure Professionali in azienda – il CDO (Chief Digital Officer), il Community Manager, il Social Media Manager
12.30 Istruzioni per sopravvivere tra marketing, cyber war e comunicazione digitale. I Social media come campo di battaglia
13.00   Pausa Networking e Pranzo Libero
14.30 Big Data e Social Media la sfida dei dati per comunicare
15.00 Customer Experience nell’era digital e social: la rivoluzione del concetto di mobilità. ‘Any car. Anytime. Anywhere’ Il caso LeasePlan.
15.30 Il caso Bticino: social media, video strategy e corporate communication
16.00 Strategia online2offline o2o, trend di mercato, strumenti e numeri. II caso DoveConviene
16.30 Il caso Alitalia: Real-time Marketing e comunicazione comparativa sui Social, tecniche di engagement e customer service innovativo
17.00 Banche, Social Media e Comunicazione Digitale

19 maggio

9.00      Registrazione e Networking
10.00 Social Media ed Evoluzione della SEO
10.30 Social Media Tools Tips & Tricks
11.00 Digital Coaching e resistenza al cambiamento digitale e social in azienda
11.30 Ruba, distorci, inganna con i social ed il digital
12.00 La gestione della Reputazione online attraverso la comunicazione sui Social Media
12.30 Linkedin come strumento di comunicazione, marketing e generazione lead
13.00 Pausa Networking e Pranzo Libero
14.30 Le più belle frasi di Osho’: come un hobby su Facebook diventa fenomeno social e poi un’esperienza editoriale e televisiva (case histories con analytics)
15.00 Social Media e Comunicazione Digitale per promuovere Territorio e Turismo. Il Caso Comune del Trieste e l’approccio della Pubblica Amministrazione
15.30 Strumenti per il livestreaming professionale
16.00 Il caso Naba: passare dalla comunicazione/marketing tradizionale ad una strategia social su Facebook, Instagram e Linkedin
16.30 Social Media e Customer Care
17.00 Caso di Social Media Policy
Chiusura Evento, saluti e prossimi appuntamenti

social-media-dayIl format dei SMMDayiT

Il format dei SMMDayiT è molto semplice e consiste nell’intervento di 40 Speakers che racconteranno 40 temi Social Media e Digital Communication integrati nelle differenti aree chiave dell’online e del web, spiegati praticamente. Per ogni tema trattato ci saranno 20 minuti di spiegazione pratica di esperienze reali seguiti da 10 minuti di discussione con il pubblico.
Leggi anche: Lavorare da casa, ecco cosa fare: le professioni più redditizie da remoto

L'articolo Social Media Marketing Digital Communication Days, dal 17 al 19 maggio a Milano proviene da Business.it.

]]>
Data Driven Innovation, a Roma l'evento su mondo dei dati e innovazione https://www.business.it/data-driven-innovation-roma-levento-mondo-dati-innovazione/ Sat, 12 May 2018 10:00:26 +0000 https://www.business.it/?p=24555 Il 18 e 19 maggio 2018 a Roma importante occasione di incontro e di confronto sul tema dei big data e dell’innovazione: presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Roma Tre si terrà infatti Data Driven Innovation, la più grande conferenza italiana sul mondo dei dati e sull’innovazione giunta quest’anno alla terza edizione. DDI è… Leggi tutto »Data Driven Innovation, a Roma l'evento su mondo dei dati e innovazione

L'articolo Data Driven Innovation, a Roma l'evento su mondo dei dati e innovazione proviene da Business.it.

]]>
Il 18 e 19 maggio 2018 a Roma importante occasione di incontro e di confronto sul tema dei big data e dell’innovazione: presso il Dipartimento di Ingegneria dell’Università di Roma Tre si terrà infatti Data Driven Innovation, la più grande conferenza italiana sul mondo dei dati e sull’innovazione giunta quest’anno alla terza edizione. DDI è l’appuntamento annuale in cui data scientist e addetti ai lavori raccontano come la cultura dei dati sta cambiando la nostra società e la nostra economia. L’iniziativa è promossa dall’Università degli Studi di Roma Tre e da Rome Maker Faire con il contributo scientifico del Centro di iniziativa giuridica Piero Calamandrei. Andiamo ora a scoprire alcuni dettagli sul programma di Data Driven Innovation 2018. Per partecipare all’evento e per avere maggiori informazioni, consultate il portale ufficiale di Data Driven Innovation.

L’agenda

L’evento comincerà alle ore 9.30 del 18 maggio con i saluti di Luca Pietromarchi (Rettore Università Roma Tre), Andrea Benedetto (Direttore Dipartimento Ingegneria Università Roma Tre), Lorenzo Tagliavanti (Presidente Camera di Commercio di Roma). A seguire si terrà la Keynote speech “The two AI: conscious and unconscious” presieduta da Hugues Bersini – Università Libera di Bruxelles. Dopo la pausa caffè inizieranno i lavori paralleli su diverse tematiche che potete approfondire qui. Dalle 13.30 alle 15 si terrà la sessione plenaria “Governare i dati/Governare attraverso i dati” con gli interventi di: Giuseppe Busia (Segr. gen Garante Privacy), Marina D’Amato (Università Roma Tre), Stefano Firpo (Direttore Generale per la Politica Industriale, la Competitività e le PMI – MISE), Antonio Nicita (Commissario Agcom), Andrea Minuto Rizzo (Agcm), Andrea Stazi (Google) e coordinata da Riccardo Luna. Sabato 19 maggio invece si comincerà subito con i parallel tracks alle ore 9.30, poi a seguire, alle ore 11.30 uno speciale intervento con le Special Guest: “AM I? Artificial Music Intelligence” – AMI vs DANILO REA con: Danilo Rea + Alex Braga + AMI. La chiusura della due giorni è prevista alle ore 12.30.

Gli organizzatori

Il Data Driven Innovation – Rome 2018 Open Summit è una iniziativa promossa dal Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli studi Roma Tre e da Maker Faire Rome – The European Edition, con il contributo scientifico della Fondazione “Centro di iniziativa giuridica Piero Calamandrei”. Il Comitato organizzatore è composto da: Paolo Atzeni
Giuseppe Di BattistaPaolo MerialdoRiccardo TorloneVincenzo Zeno-ZencovichLorenzo TagliavantiAlessandro Ranellucci. Il Dipartimento di Ingegneria dell’Università degli Studi Roma Tre è sede della ricerca, dell’alta formazione e del trasferimento tecnologico in tutti i settori dell’ingegneria, intesa come insieme delle discipline che contribuiscono al miglioramento della vita civile e allo sviluppo socio-economico, attraverso processi di ideazione, analisi, progettazione e realizzazione, fondati su solide basi tecniche e scientifiche. Maker Faire Rome è la più grande manifestazione europea dedicata ai maker e all’innovazione. È organizzata da Innova Camera, azienda speciale della Camera di Commercio, ed unisce impresa, scienza, tecnologia, educazione, manifattura, artigianato, cibo ed agricoltura chiamando a raccolta il mondo dei maker e degli innovatori, insieme ad aziende, startup, università e centri di ricerca, rivolgendosi ad un pubblico di addetti ai lavori, famiglie, investitori, studenti e ovviamente di maker. Giunta alla sua VI edizione, Maker Faire Rome 2018 si svolgerà dal 12 al 14 ottobre. La Fondazione “Centro di iniziativa giuridica Piero Calamandrei” opera da trent’anni nel campo delle libertà fondamentali e delle intersezioni giuridiche, economiche e sociali dei mezzi di comunicazione di massa, delle nuove tecnologie informatiche e delle telecomunicazioni. L’intento costante della Fondazione è stato quello di sviluppare modelli e strumenti innovativi di promozione e tutela della persona umana.
Leggi anche: Sport Digital Marketing Festiva, meno di un mese all’evento di Riccione

L'articolo Data Driven Innovation, a Roma l'evento su mondo dei dati e innovazione proviene da Business.it.

]]>
PA Social Day, in tutta Italia l'evento sui nuovi servizi digitali https://www.business.it/pa-social-day-tutta-italia-levento-sui-nuovi-servizi-digitali/ Thu, 10 May 2018 10:00:54 +0000 https://www.business.it/?p=24531 Comincia ufficialmente il conto alla rovescia verso il PA Social Day, un’iniziativa completamente nuova che per la prima volta si pone l’obiettivo di mettere al centro i nuovi servizi digitali che la comunicazione pubblica può utilizzare facendo il punto sullo stato dell’arte. L’evento si terrà il 6 giugno in tutta Italia e coinvolgerà 17 città… Leggi tutto »PA Social Day, in tutta Italia l'evento sui nuovi servizi digitali

L'articolo PA Social Day, in tutta Italia l'evento sui nuovi servizi digitali proviene da Business.it.

]]>
Comincia ufficialmente il conto alla rovescia verso il PA Social Day, un’iniziativa completamente nuova che per la prima volta si pone l’obiettivo di mettere al centro i nuovi servizi digitali che la comunicazione pubblica può utilizzare facendo il punto sullo stato dell’arte. L’evento si terrà il 6 giugno in tutta Italia e coinvolgerà 17 città lungo tutto lo Stivale in cui si terranno convegni che avranno la comunicazione pubblica come motivo d’unione ma che affronteranno tutte le tematiche legate a questo aspetto. Tra i principali argomenti che verranno trattati ci saranno servizi pubblici e gestione delle emergenze, cultura del digitale, marketing territoriale, nuova organizzazione e profili professionali, cultura, musei e spettacolo, intelligenza artificiale e chatbot, ambiente, chat, community e comunità, fondi europei, sanità, fake news, servizi digitali, open data e partecipazione, web reputation, nuovi linguaggi, telepresenza. Un’iniziativa di certo molto interessante che mette sotto i riflettori la trasformazione digitale all’interno delle pubbliche amministrazioni, un’argomento sempre molto delicato e difficile da affrontare. Le città coinvolte come detto in precedenza saranno 17 in tutta Italia: Ancona, Bari, Bologna, Cagliari, Campobasso, Catania, Cosenza, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Padova, Perugia, Pescara, Roma, Torino e Trieste. Andiamo ora a vedere nel dettaglio quali saranno le iniziative in programma nelle singole città, le tematiche affrontate e gli speaker d’eccezione che porteranno sul palco e davanti alla platea di partecipanti la loro esperienza. Per maggiori informazioni potete consultare il portale dedicato a PA Social Day.

PA Social Day, un’evento da non perdere

Sarà una giornata dedicata ai tanti temi, obiettivi, proposte, confronto, scambio di buone pratiche. In ogni regione si terrà un convegno #pasocial, aperto alla partecipazione di tutti, in cui sarà affrontato e approfondito un tema specifico legato alla nuova comunicazione, tutti gli eventi saranno in contemporanea e in diretta web e social (dalle 9.30 alle 13.30). L’obiettivo è ampliare il dibattito, sollecitare un confronto, raccogliere idee e proposte, allargare ulteriormente la rete della nuova comunicazione, dare visibilità all’ottimo lavoro che viene portato avanti su tutto il territorio nazionale, sviluppare e incentivare la nascita di nuove esperienze, tirare le somme delle tante cose fatte fino ad oggi, ma soprattutto costruire il lavoro del presente e del futuro. 17 eventi, tante città e regioni impegnate, molti temi da affrontare e approfondire. Per quanto riguarda le Regioni protagoniste e gli argomenti trattati:
Marche – Ancona – Chat e pagine social
Puglia e Basilicata – Bari – Servizi digitali
Emilia Romagna – Bologna – Intelligenza artificiale e chat bot
Sardegna – Cagliari – Sanità
Molise – Campobasso – Sviluppi e scenari della nuova comunicazione pubblica
Sicilia – Catania – Web reputation e nuovi linguaggi
Calabria – Cosenza – Open data e partecipazione
Toscana – Firenze – Ambiente
Liguria – Genova – Marketing territoriale
Lombardia – Milano – Servizi pubblici e gestione delle emergenze
Campania – Napoli – Fake news e corretto uso del web
Veneto – Padova –  Nuova organizzazione e profili professionali per la comunicazione pubblica
Umbria – Perugia – Telepresenza
Abruzzo – Pescara – Fondi Europei
Lazio – Roma – Community e comunità
Piemonte e Valle d’Aosta – Torino – Cultura digitale
Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige – Trieste – Cultura, musei, spettacolo

Chi è PA Social

PA Social è la prima associazione italiana dedicata allo sviluppo della nuova comunicazione, quella portata avanti attraverso social network, chat, tutti gli strumenti innovativi. Si occupa di divulgazione, formazione, pubblicazioni, ricerche ed è la prima rete a livello mondiale dedicata alla nuova comunicazione con la partecipazione di numerosi professionisti, amministratori, manager, enti e aziende pubbliche, associazioni e imprese.
Leggi anche: Cercare lavoro online, 5 consigli per trovare occupazione sul web

L'articolo PA Social Day, in tutta Italia l'evento sui nuovi servizi digitali proviene da Business.it.

]]>
Tecnologia e moda, quando l’industria tessile diventa high tech https://www.business.it/tecnologia-moda-industria-tessile-high-tech/ Wed, 09 May 2018 11:09:26 +0000 https://www.business.it/?p=24811 Il settore tessile insegue l’innovazione come ogni altra azienda moderna che si rispetti. Gli abiti che indossiamo, quelli di ultimissima generazione, finiscono per essere definiti “high tech”. Non solo nel processo produttivo, ma lo diventano acquisendo l’integrazione nel prodotto finito. Inizialmente la tecnologia applicata alla moda ha avuto a che fare con la funzionalità. Sono… Leggi tutto »Tecnologia e moda, quando l’industria tessile diventa high tech

L'articolo Tecnologia e moda, quando l’industria tessile diventa high tech proviene da Business.it.

]]>
Il settore tessile insegue l’innovazione come ogni altra azienda moderna che si rispetti. Gli abiti che indossiamo, quelli di ultimissima generazione, finiscono per essere definiti “high tech”. Non solo nel processo produttivo, ma lo diventano acquisendo l’integrazione nel prodotto finito.

Inizialmente la tecnologia applicata alla moda ha avuto a che fare con la funzionalità. Sono numerosi i brand che hanno creato funzioni tecnologiche da indossare per i disabili, per alcune divise specifiche o per occasioni particolari come le olimpiadi invernali.

Ultimamente il confine con la mera funzionalità è diventato più labile, facendo spazio anche al divertimento, all’arte e al design. Di cosa parliamo? Di abiti corredati di luci led, magliette che suonano, giacche che si riscaldano e costumi capaci di ricaricare un telefonino.

Leggi anche: Giacche tech per il team Usa alle olimpiadi invernali
moda-digital-award

Tecnologia nei processi produttivi

L’innovazione parte dal principio, dagli smart textiles, capaci di integrare sensori, fibre ottiche etc reagendo a seconda delle condizioni esterne o tramite sensori stimolanti.

Come si produce tutto ciò? Grazie all’adozione di tecniche all’avanguardia, che gestiscono tutta la filiera produttiva con tagli laser, stampanti 3D, software digitali tutti con l’obiettivo di rendere unico e performante qualsiasi cosa indossiamo.

Leggi anche: Innovazione digitale in Design e Moda, i migliori progetti del Digital Award

Tecnologia nei tessuti

Tutta questa innovazione è accessibile a tutti, vista la diffusione attraverso la quale la moda high tech sta ottenendo consensi. I campi in cui si sviluppa questa nuova tipologia sono molteplici: in primo luogo si riversa un’attenzione particolare ai tessuti, sempre più ecostenibili e ottenuto da materiali naturali combinati con fibre elastiche, resistenti, ergonomiche e antimacchia.

Le nanotecnologie rappresentano l’innovazione più studiata e ricercata al momento. Offrono infatti la possibilità di lavorare su dimensioni microscopiche andando a modificare le caratteristiche strutturali del tessuto.

Come gli enzimi che rappresentano una valida alternativa alle sostanze chimiche e nocive, utilizzate per il finissaggio dei tessuti.

tommy-hilfigerModa high tech per i non udenti

L’abbigliamento high tech non è solo qualcosa che può aiutare la nostra quotidianità come la  la Solar powered jacket del noto barba Tommy Hilfiger, dotata di pannelli fotovoltaici integrati che permettono al capo di poter ricaricare telefoni, smartphone e piccoli dispositivi elettronici.

La moda è anche funzionale, l’esempio è dato da Sound Shirt. Si tratta di una maglietta, ideata e progettata dall’azienda CuteCircuit, capace di trasformare i suoni in vibrazione e quindi di far ascoltare la musica anche a non udenti.

Non possiede fili né strani dispositivi elettronici: ha semplicemente dei sensori collegati al tessuto che trasforma in vibrazioni i suoni catturati dalla musica riprodotta.

Leggi anche: Il lusso ecosostenibile di Livia Firth

L'articolo Tecnologia e moda, quando l’industria tessile diventa high tech proviene da Business.it.

]]>
Big Data news, alle aziende serve un nuovo modello organizzativo https://www.business.it/big-data-news-aziende-nuovo-modello-organizzativo/ Wed, 09 May 2018 09:03:41 +0000 https://www.business.it/?p=24793 L’innovazione e le nuove tecnologie sono diventate oramai imprescindibili nella nostra vita privata, come sul lavoro. Di qualunque tipologia professionale si tratti, il futuro ci riserva ruoli specifici che hanno a che fare soprattutto con i servizi digitali, sempre più dilaganti e performanti. Nella nostra vita contemporanea, tutto si rinnova e tutto si trasforma velocemente.… Leggi tutto »Big Data news, alle aziende serve un nuovo modello organizzativo

L'articolo Big Data news, alle aziende serve un nuovo modello organizzativo proviene da Business.it.

]]>
L’innovazione e le nuove tecnologie sono diventate oramai imprescindibili nella nostra vita privata, come sul lavoro. Di qualunque tipologia professionale si tratti, il futuro ci riserva ruoli specifici che hanno a che fare soprattutto con i servizi digitali, sempre più dilaganti e performanti.

Nella nostra vita contemporanea, tutto si rinnova e tutto si trasforma velocemente. Siamo connessi 24ore su 24 grazie a dispositivi che rendono la nostra quotidianità capace di trasformarsi secondo le nostre esigenze.

Anche le aziende di conseguenza, hanno compreso la necessità e le potenzialità per sfruttare i big data. Raccogliendo, analizzando e migliorando i dati, anche il business migliora poiché sarà perfezionata l’esperienza del cliente.

Certo, la protezione dei dati sensibili resta comunque qualcosa da proteggere e preservare, ma resta indubbio il fatto che sia necessario garantire una maggiore sicurezza sul lavoro.

Leggi anche: Ecco come i big data stanno cambiando il business
Management aziendale riunione

Big data: lo studio

Il successo delle imprese che hanno investito sul digitale e sullo sviluppo di nuove professioni, hanno senza dubbio consolidato una struttura organizzata che ha favorito una cultura interamente dedicata ai big data.

Anche le aziende meno innovative, che sono rimaste indietro rispetto alla sperimentazione tecnologica e all’inclusione di nuove pratiche, possono darsi da fare colmando le lacune semplicemente puntando su figure competenti e preparate e cambiando i meccanismi interni.

Per questo sono stati effettuati studi e ricerche approfondite, al fine di imparare a sfruttare le enormi risorse a disposizione, riuscendo a creare un vero e proprio business.

Fra questi, Gabriele Troilo e Paolo Guenzi dell’Università Bocconi, insieme a Luigi M. De Luca dell’Università di Cardiff hanno pubblicato “Linking Data-Rich Environments with Service Innovation in Incumbent Firms: A Conceptual Framework and Research Propositions”.

Lo studio dà l’idea di come le aziende possano utilizzare i big data non solo attraverso la tecnologia ma adottando una mentalità che ha a che fare con competenze adeguate, ruoli specifici e processi all’avanguardia.

La ricerca, nel concreto, mostra quali sono i meccanismi organizzativi che rendono favorevole e auspicabile la realizzazione dei risultati offerti dai Big Data.

Leggi anche: Big Data, opportunità di lavoro e risorsa per fare business

Un nuovo modello organizzativo

ll vero tema connesso ai big data non è di tipo tecnologico, ma manageriale-organizzativo”, afferma Gabriele Troilo. Il semplice investimento sull’innovazione tecnologica non rende performante un’azienda: occorre la necessità di adottare nuovi modelli organizzativi, comprendendo i valori dei Dati e come poterli utilizzare soddisfacendo il cliente e aumentando il business.

Solo in questo modo le aziende pre-digital, ovvero nate prima della rivoluzione digitale potranno sopravvivere e investire nel futuro.

Stessa cosa per l’acquisizione di nuovi ruoli: “Si fa un gran parlare di data scientist. Tutti gli intervistati ci hanno spiegato che il data scientist non deve avere solo competenze tecniche, ma anche di business e relazionali. Deve assumere un ruolo educativo, comunicare con le altre funzioni, aiutare le persone che prendono decisioni a capire il valore del dato”.

top 5 aziende digitaliLeggi anche: Aziende che assumono: offerte di lavoro per Big Data Developers

L'articolo Big Data news, alle aziende serve un nuovo modello organizzativo proviene da Business.it.

]]>
Raccolta email con Facebook rispettando il consenso, Newsletter2Go spiega come https://www.business.it/raccolta-email-facebook-consenso-newsletter2go/ Tue, 08 May 2018 08:08:24 +0000 https://www.business.it/?p=24712 Dopo lo scandalo “Cambridge Analytica”, la più ampia questione sulla privacy nella rete è qualcosa che ha finito per coinvolgere tutti. In particolare, le società annesse e connesse a Facebook sono corse ai ripari, cercando di garantire protezione dei dati e nuovi strumenti per rispettare appieno il consenso degli utenti. Anche Newsletter2Go, il programma per… Leggi tutto »Raccolta email con Facebook rispettando il consenso, Newsletter2Go spiega come

L'articolo Raccolta email con Facebook rispettando il consenso, Newsletter2Go spiega come proviene da Business.it.

]]>
Dopo lo scandalo “Cambridge Analytica”, la più ampia questione sulla privacy nella rete è qualcosa che ha finito per coinvolgere tutti. In particolare, le società annesse e connesse a Facebook sono corse ai ripari, cercando di garantire protezione dei dati e nuovi strumenti per rispettare appieno il consenso degli utenti.

Anche Newsletter2Go, il programma per newsletter capace di creare ed inviare in modo facile e veloce sia newsletter professionali, sia campagne di email marketing automatizzateha indagato come poter utilizzare il più famoso social network come strumento per aumentare la mailing list rispettando la privacy e il consenso degli utenti.

Leggi anche: Cancellazione dalla newsletter: Newsletter2Go, l’innovazione del settore

Newsletter2Go, cos’è e come funziona

Newsletter2Go è un programma che ha lo scopo di aumentare il business dell’azienda di riferimento con caratteristiche innovative, mirando alla funzionalità e all’efficacia della gestione dei contatti.

Email e campagne marketing offrono la rete attraverso la quale è possibile comunicare, creando un approccio preciso e personalizzato. I risultati delle newsletter vengono valutati in tempo reale verificando la performance di rendimento.

Se si possiede già una newsletter consolidata ma si ha la necessità di aumentare il numero degli utenti, una buona strategia risulta quella di utilizzare Facebook. Newsletter2Go ha infatti compreso che il social network è una fonte essenziale di contatti estremamente importanti. Sfruttandolo al meglio si crea la reale possibilità di come una sorta di contenuto valoriale ad hoc.

Newsletter-LogoCome funziona? La strategia messa in atto da Newsletter2Go è quella di trasformare i follower del profilo in contatti utili alla mailing list. Invogliare quindi i contatti a iscriversi alla newsletter, aumentando notevolmente le possibilità di accrescere le possibilità di business.

Raccolta contatti via Facebook

In primo luogo bisogna capire come funziona la raccolta dei contatti, quindi indirizzi essenziali, via Facebook.

La prima cosa da fare, facile e veloce, e pubblicizzare un post dove si esplicita la newsletter e si invitano gli utenti ad iscriversi.

Più il post è accattivante, più i follower saranno interessati a iscriversi. Ciò può avvenire tramite foto, video o qualunque cosa spieghi in maniera adeguata di cosa tratta la newsletter e perché sarebbe vantaggioso farne parte.

Cosa fondamentale da ricordare proprio per la protezione della privacy è chiedere sempre il consenso dell’utente. Il meccanismo è stato sancito anche grazie all’introduzione del nuovo GDPR a maggio 2018.

Proseguendo nei suggerimenti per incentivare il numero di utenti ad iscriversi, è quello di inserire una Call To Action: un pulsante che rimandi ad una pagina d’iscrizione alla tua newsletter.

Questa è una opzione non a pagamento, ma serve il caricamento di un breve video e successivamente apparirà il pulsante “iscriviti”.

In secondo luogo, l’ulteriore possibilità è scaricare l’integrazione per Facebook alla piattaforma di email marketing, personalizzando così il modulo previsto e scaricandolo sulla pagina Facebook.

newsletter2goSuccessivamente è utile raccogliere gli indirizzi grazie alle inserzioni sul social. Questa opzione è estremamente importante perché permette di aumentare il numero di iscritti alla newsletter non solo a chi segue il profilo, ma anche da nuovi potenziali interessati.

Si possono poi raccogliere nuovi indirizzi grazie alle inserzioni su Facebook, dove è possibile scegliere i destinatari, ovvero personalizzarli secondo esigenze di area geografica, interessi, lavoro, età etc.. Qual è il trucco? Un regalo che gli utenti potranno ricevere in cambio della propria registrazione.

Leggi anche: Sito Web: 6 strategie di progettazione per un sito vincente

Lead Ads e altre opzioni

Un’ulteriore opzione offerta da Facebook a pagamento è quella del Lead Ads. Sono annunci che permettono di aprire il modulo d’iscrizione direttamente all’interno dell’app di Facebook. Di conseguenza i dati inseriti dall’utente, salvati su Facebook, vengono presi e messi nel modulo tramite la compilazione automatica. Cliccando Invia, l’utente sarà automaticamente registrato alla newsletter. Nuovi iscritti in poco tempo, dove nel momento dell’accettazione, si accetta anche la normativa sulla privacy dell’azienda.

Offrendo poi privatamente e concretamente l’invito, questo è sempre un buon metodo per spiegare ed incoraggiare nuovi utenti all’iscrizione, privilegiando un approccio più concreto e personale.

L’ultima opzione offerta da Newsletter2Go e Facebook è quella dell’utilizzazione del pulsante di CTA oppure del modulo di registrazione. In questo caso è opportuno seguire la procedura di Double-opt-in, una funzionalità specifica che molte piattaforme utilizzano per l’email marketing proprio come Newsletter2Go e che comporta il click dell’utente per confermare la sua registrazione alla newsletter. Così facendo solo le persone davvero interessate si registreranno e avranno espresso in modo chiaro sia il proprio interesse sia il proprio consenso al trattamento dei dati personali.

Tanti motivi per scegliere Newsletter2Go utilizzando un social come Facebook nel modo più appropriato.

L'articolo Raccolta email con Facebook rispettando il consenso, Newsletter2Go spiega come proviene da Business.it.

]]>
Industria 4.0, Innovation Mix: crescere con le 4 "i" dell'Innovazione https://www.business.it/industria-4-0-innovation-mix-crescita-4-i-innovazione/ Mon, 07 May 2018 13:26:50 +0000 https://www.business.it/?p=24627 Jerome Mc Carthy e Philip Kotler non sono solo luminari del marketing, ma sono soprattutto degli eccellenti esperti di storytelling. Saper spiegare un concetto enormemente vasto con semplicità è un grande dono per tutti coloro che hanno voglia di migliorare le proprie conoscenze. McCarthy, con le sue quattro P del marketing ha saputo schematizzare la… Leggi tutto »Industria 4.0, Innovation Mix: crescere con le 4 "i" dell'Innovazione

L'articolo Industria 4.0, Innovation Mix: crescere con le 4 "i" dell'Innovazione proviene da Business.it.

]]>
Jerome Mc Carthy e Philip Kotler non sono solo luminari del marketing, ma sono soprattutto degli eccellenti esperti di storytelling. Saper spiegare un concetto enormemente vasto con semplicità è un grande dono per tutti coloro che hanno voglia di migliorare le proprie conoscenze. McCarthy, con le sue quattro P del marketing ha saputo schematizzare la sua teoria, mentre a Kotler, che ha ripreso il concetto con grande chiarezza, va ascritto il merito di averla resa facile da ricordare.

Prezzo, Prodotto, Posizionamento e Promozione. Il fatto di rappresentare le 4 componenti del marketing mix, associando il fatto che iniziano tutte con la stessa lettera, fissa nella memoria anche il loro significato, facilitando quindi la comprensione generale della teoria.

Da molto tempo affrontiamo l’ingombrante tema dell’Innovazione, in tutte le sue sfaccettature. Mettiamo enfasi quando l’innovazione è disruptive e quando effettivamente il risultato trova spazio sul mercato.

Le aziende innovative, votate alla creazione di prodotti e servizi “smart”, hanno implementato strategie e messo in campo risorse e scienziati per assicurarsi un vantaggio competitivo in piena quarta rivoluzione industriale.

Così ci siamo divertiti a razionalizzare tutta la letteratura prodotta sull’argomento identificando le 4 “I” dell’Innovation Mix.

I come Intelligenza

L’intelligence necessita di un elemento essenziale: il dato.

Anzi, per essere intelligenti si ha bisogno di enormi moli di dati, quanto più raffinati possibile. Alla base dell’Innovazione deve esserci la capacità di acquisire dei dati e creare algoritmi in grado di evolverli proprio come farebbe un cervello umano. Tanti anni fa, un certo Alan Turing ha creato il primo elaboratore informatico inventandosi un linguaggio in grado di fornire istruzioni a una macchina. Oggi la sfida è quella di rendere la macchina intelligente e ottenere istruzioni da quest’ultima.

Possiamo concludere che, i “big data” sono il carburante di un progetto innovativo, mentre l’Intelligenza, sia artificiale che umana, è un ingrediente imprescindibile.

I come Intuito

L’intuito è forse l’elemento dell’Innovation Mix più etereo. Si tratta di una qualità che pochi possiedono ma che è di cruciale importanza. L’intuito serve a capire prima degli altri che un determinato meccanismo inesistente è in grado di impattare positivamente sul mercato. Con il senno di poi, certe intuizioni sembrano banali, ma se le contestualizziamo, se hanno prodotto risultati significativi, devono sempre essere accompagnate dall’aggettivo “geniali”.

Per fare un esempio volutamente banale, quando Steve Jobs tornò nella sua Apple e, tenendo in mano il pennino di un vecchio Touch Pad disse “a che serve una penna se abbiamo il dito?”. Da una semplice intuizione è in effetti nato il progetto che ha dato vita al primo iPhone con schermo “touch” perfettamente utilizzabile con il dito.

I come Immaginazione

L’immaginazione è legata all’Intuito ma è un ingrediente che necessita di requisiti diversi. Non si tratta di un concetto onirico ma anzi, è legato alla straordinaria capacità di ipotizzare con realismo le caratteristiche di un contesto futuro ed il ruolo che un innovazione può avere nella sua determinazione.

Molte innovazioni si basano infatti su ipotesi di mercato o sociologiche irrealistiche, e per questo falliscono miseramente.

L’immaginazione è quello che permette di proiettare nel futuro una dinamica innovativa, se non addirittura la facoltà di creare uno scenario futuro possibile proprio grazie ad un certo pezzo d’innovazione.

Quando Reid Hoffman, chiusa l’esperienza PayPal, decise di lanciare Linkedin, scrisse un business plan che definire immaginifico è riduttivo. In quel business plan emerge una visione del mondo del lavoro proiettata nel futuro che, successivamente, non solo si è rivelata fondata, ma che la stessa Linkedin ha contribuito a generare.

Reid Hoffman ha avuto il grande merito di immaginare quali dinamiche avrebbero regolato la ricerca e l’offerta di lavoro online e la sua innovazione lo ha reso uno dei 500 uomini più ricchi del mondo secondo Forbes.

innovazione-start-up-programmi-politici-post-elezioniI come Irriverenza

L’irriverenza ha sicuramente un significato negativo. Vuol dire letteralmente “mancanza di rispetto”. Questo sarebbe vero se l’irriverenza fosse nei confronti delle persone.

In realtà una buona dose d’irriverenza è necessaria nei confronti delle regole e dei dogmi accettati dalla società.

Per essere dirompente un’innovazione deve rompere delle regole e crearne di nuove ed è risaputo che molti geni e scienziati si sono comportati in modo irriverente nei confronti di tali regole.

L’irriverenza verso le regole è ciò che ha consentito a John Forbes Nash di formulare, con la sua teoria dei giochi, lo straordinario teorema dell’equilibrio. L’irriverenza verso il mondo delle auto a carburante è stato l’impulso che ha spinto Elon Musk a creare il mondo Tesla, che si spinge ben oltre l’elettrificazione del settore automobilistico.

Ci sarebbe una quinta “I” che è necessario non dimenticare e che riguarda la capacità d’Investimento. Per innovare bisogna investire saggiamente, ma questo più che un ingrediente è una necessità!

L'articolo Industria 4.0, Innovation Mix: crescere con le 4 "i" dell'Innovazione proviene da Business.it.

]]>
Realtà virtuale e arredamento di design, l'innovazione dell'azienda italiana Rifra https://www.business.it/realta-virtuale-arredamento-design-innovazione-azienda-italiana-rifra/ Mon, 07 May 2018 10:57:28 +0000 https://www.business.it/?p=24636 L’arredamento di design è un settore in continua evoluzione. Come ogni ambito che si rispetti oggigiorno, anche in questo contesto sono arrivate le innovazioni di tecnologia ed informatica, rivoluzionando la messa in opera e aggiungendo al mestiere alta qualità. L’ultima frontiera nel mondo dell’arredamento di design è rappresentato proprio da un progetto dove viene applicata… Leggi tutto »Realtà virtuale e arredamento di design, l'innovazione dell'azienda italiana Rifra

L'articolo Realtà virtuale e arredamento di design, l'innovazione dell'azienda italiana Rifra proviene da Business.it.

]]>
L’arredamento di design è un settore in continua evoluzione. Come ogni ambito che si rispetti oggigiorno, anche in questo contesto sono arrivate le innovazioni di tecnologia ed informatica, rivoluzionando la messa in opera e aggiungendo al mestiere alta qualità.

L’ultima frontiera nel mondo dell’arredamento di design è rappresentato proprio da un progetto dove viene applicata proprio la realtà virtuale. Stiamo parlando di Rifra, azienda italiana leader nel settore.

La storia

Rifra è un marchio che opera nell’arredamento della casa da oltre 45 anni. Propone progetti riconoscibili, che sono sinonimo di eleganza, stile e innovazione.

Come si legge nella descrizione del suo brand, la mission è quella di proceder verso una qualità globale personalizzata.

Tutto ha avuto inizio una piccola bottega di falegnameria, che si è con gli anni trasformata in grande azienda di arredamento di design.

realta-virtuale-immobiliareGiovanni Rivolta ne è stato il fondatore negli anni ’30. Da allora la qualità è diventata la caratteristica imprenscindibile ed essenziale per ogni progetto che si rispetti. I materiali che vengono scelti per creare cucine e bagni sono di eccellenza, come le risorse umane, scelte con competenze adeguate e motivate e lavorare nel settore. Il tutto si unisce al mondo della tecnologia, che mostrano come i prodotti Rifra raggiungano standard elevatissimi.

Leggi anche: Innovazione digitale in Design e Moda, i migliori progetti del Digital Award

Rifra è poi una delle poche aziende che vanta il controllo tutta la filiera, partendo dalla progettazione e arrivando fino alla produzione, alla finitura, all’assemblaggio, e alla consegna del prodotto finale.

Il progetto con la realtà virtuale

Rifra ha avuto una vera e propria intuizione: ha creato una piattaforma capace di progettare una cucina da remoto. Il lavoro può essere eseguito online, un architetto segue tutte le fasi e una volta terminato arriverà direttamente a casa un pacco con un visore per realtà virtuale.

Bisogna semplicemente inserire al proprio interno lo smartphone e attivare la app di riferimento. Il sogno diventa realtà! Grazie al visore si potrà tranquillamente esplorare, come fosse vero, il progetto che abbiamo richiesto. In questo modo ulteriori modifiche, spostamenti e ripensamenti vari su colori e materiali potranno avvenire prima che il progetto venga effettivamente prodotto.

Da cosa nasce un’intuizione tanto innovativa? ”
L’idea nasce dall’esigenza di abbattere le barriere fisiche tra il marchio che produce e il cliente finale, dando la possibilità di fare vivere a un cliente online, la stessa esperienza di un cliente che visita uno store. E così dopo diversi step, siamo arrivati a questa soluzione che coniuga sia l’effetto emozionale di vedere con la realtà virtuale una cucina a casa propria prima di procedere con l’acquisto della stessa, sia la facilità di uso del sistema da parte del cliente”. Queste le parole dell’amministratore delegato di RiFRA Matteo Rivolta all’Adnkronos.

Leggi anche: Pavimenti 3D, l’ultima frontiera dell’interior design

rifra-cucine-realtà-virtualeIl target di riferimento

Non solo in questo modo si rende più accessibile al servizio, ma si allarga notevolmente la fascia di coloro che sono avvezzi alle nuove tecnologie, utilizzando semplicemente uno smartphone.

L’utilizzo della piattaforma è stato pensato per tutti, perché ormai tutti hanno uno smartphone. Da dati in nostro possesso, elaborati da analisi relativi alle campagne di marketing che stiamo effettuando sui principali social network, una delle fasce di età più attiva e responsiva è quella delle persone tra i 50 ed i 60 anni. A mio avviso non esiste affatto un ‘digital divide’, lo smartphone è l’oggetto più importante del nostro quotidiano, indipendentemente dall’età. E’ sempre connesso alla rete ed è facile da usare. E’ compito nostro rendere facile l’uso di questa tecnologia che deve poter essere usata da chiunque sia interessato ad una nuova cucina”. E se lo afferma Rivolta non possiamo che essere d’accordo e offrire un plauso alla nuova tecnologia che rende le nostre esperienze sempre più emozionali e performanti, anche quando andiamo ad acquistare un nuovo arredo.

L'articolo Realtà virtuale e arredamento di design, l'innovazione dell'azienda italiana Rifra proviene da Business.it.

]]>
Linkami Web Summit 2018, il primo evento dedicato al link building https://www.business.it/linkami-web-summit-2018-il-primo-evento-dedicato-al-link-building/ Mon, 07 May 2018 10:00:14 +0000 https://www.business.it/?p=24409 Giovedì 31 maggio appuntamento da non perdere a Milano dove si terrà il Linkami Web Summit 2018, il primo evento in Italia dedicato al link building. Nella prestigiosa location dell’Hotel Michelangelo si riuniranno i maggiori professionisti della SEO a livello nazionale per fare il punto sulla situazione e offrire case study e la propria esperienza… Leggi tutto »Linkami Web Summit 2018, il primo evento dedicato al link building

L'articolo Linkami Web Summit 2018, il primo evento dedicato al link building proviene da Business.it.

]]>
Giovedì 31 maggio appuntamento da non perdere a Milano dove si terrà il Linkami Web Summit 2018, il primo evento in Italia dedicato al link building. Nella prestigiosa location dell’Hotel Michelangelo si riuniranno i maggiori professionisti della SEO a livello nazionale per fare il punto sulla situazione e offrire case study e la propria esperienza personale. Una giornata di alta formazione che copre tutti i principali temi per saper valutare al meglio il proprio profilo backlink e costruire un profilo offsite che ti permetta di far decollare i propri progetti. Davanti alla platea che occuperà la Sala Congressi, si alterneranno circa 11 relatori ai quali si aggiungono 6 esperti che invece prenderanno parte direttamente alla tavola rotonda finale. Per partecipare all’evento è possibile acquistare i biglietti grazie al portale di Linkami Web. Al momento è disponibile una tariffa da 190 euro (iva esclusa) che comprende il biglietto di accesso all’evento, alla tavola rotonda e ai coffee break. Per chi invece è alla ricerca di un’esperienza personalizzata, è possibile acquistare un pass da 399 euro (iva esclusa) che comprende anche una consulenza di 30 minuti dagli esperti di Linkami. Linkami Web Summit è organizzato da Linkami Web Srls. Ci occupiamo di Consulenza Web Marketing e servizi di Digital PR. Specializzati in ambito Finance, Trading e Assicurativo. Andiamo ora a vedere nel dettaglio quale sarà il programma dell’evento che si terrà a Milano giovedì 31 maggio e quali saranno gli speaker che interverranno al Linkami Web Summit 2018.

Il programma dell’evento

Introduzione
Massimo Fattoretto, Stefano Schirru, Jacopo Matteuzzi
Dalle 9.00 alle 9.30
Link Audit – Come fare un’audit seo per i link
Gaetano Romeo
Dalle 9.30 alle 10.00
Strategia e pianificazione delle attività di link building
Claudio Fiorentino
Dalle 10.00 alle 10.30
Link building per ecommerce
Emanuele Arosio
Dalle 10.30 alle 11.00
Coffee Break
Dalle 11.00 alle 11.30
Link building per la local search
Luca Bove
Dalle 11.30 alle 12.00
Come si è evoluta la link building
Benedetto Motisi
Dalle 12.00 alle 12.30
Quando le Digital PR incontrano la Link Building
Flavio Mazzanti
Dalle 12.30 alle 13.00
Pausa Pranzo
Dalle 13.00 alle 14.30
Pbn – come costruirle da zero in modo efficace
Claudio Marchetti
Dalle 14.30 alle 15.00
Link building per settori competitivi
Matteo Monari
Dalle 15.00 alle 15.30
Link building: quando, perchè e visioni sul futuro
Ivano di Biasi
Dalle 15.30 alle 16.00
La link building è veramente necessaria? In questo intervento si proverà a capire quando sia veramente il caso di fare link building, in che modo affrontare la propria campagna e come prepararsi per la link building del futuro
Coffee Break
Dalle 16.00 alle 16.30
Strategie di posizionamento per un sito mono-pagina
Emanuele Tolomei
Dalle 16.30 alle 17.00
SUPER Case Study: integrazione Link Building, Digital PR e Brand Awareness
Leonardo Saroni
Dalle 17.30 alle 17.50
Tavola Rotonda
Enrico Altavilla, Sante J Achille, Leonardo Saroni e Adriano De Arcangelis
Dalle 17.50 alle 18.30

I relatori che interverranno

Come detto in precedenza ci saranno undici relatori e sei specialisti che parteciperanno alla tavola rotonda: Matteo Monari, Luca Bove, Ivano di Biasi, Gaetano Romeo, Benedetto Motisi, Flavio Mazzanti, Emanuele Tolomei, Jacopo Matteuzzi, Claudio Marchetti, Claudio Fiorentino, Emanuele Arosio. A questi si aggiungono Enrico Altavilla, Adiriano De Arcangelis, Sante J Achille, Leonardo Saroni, Stefano Schirru, Massimo Fattoretto. Per maggiori informazioni è possibile collegarsi al portale dedicato a Linkami Web Summit.
Leggi anche: CX Now Milano 2018, l’evento dedicato alle tecnologie emergenti

 

L'articolo Linkami Web Summit 2018, il primo evento dedicato al link building proviene da Business.it.

]]>
Marketing del futuro, in Brasile lo sponsor compare solo se la maglia è sudata https://www.business.it/marketing-del-futuro-brasile-lo-sponsor-compare-solo-la-maglia-sudata/ Mon, 07 May 2018 09:00:16 +0000 https://www.business.it/?p=24539 Individuare chi non corre e chi in campo non si impegna non è mai stato così facile. Solitamente l’indice per capire chi ha dato tutto in ambito sportivo è vedere quanto “sudore” gli riga il volto e il corpo e proprio a questo proposito arriva dal Brasile una trovata di marketing che potrebbe aiutare anche… Leggi tutto »Marketing del futuro, in Brasile lo sponsor compare solo se la maglia è sudata

L'articolo Marketing del futuro, in Brasile lo sponsor compare solo se la maglia è sudata proviene da Business.it.

]]>
Individuare chi non corre e chi in campo non si impegna non è mai stato così facile. Solitamente l’indice per capire chi ha dato tutto in ambito sportivo è vedere quanto “sudore” gli riga il volto e il corpo e proprio a questo proposito arriva dal Brasile una trovata di marketing che potrebbe aiutare anche i tifosi ad individuare quale dei loro beniamini non si è per nulla sforzato durante tutta la partita. Manco a dirlo, questa nuova trovata di marketing arriva dal mondo del calcio. A metterla in pratica è stato il Corinthians, squadra carioca molto famosa nella quale hanno militato anche tante vecchie conoscenze del calcio italiano. Il momento giusto per mostrare al Brasile e al mondo intero questa iniziativa futuristica è stata una partita di campionato contro il Fluminense, quando i giocatori del club bianco nero sono scesi in campo con una maglia che aveva uno sponsor realizzato con un materiale molto particolare che permetteva di rivelare la scritta soltanto a tessuto bagnato. Una trovata molto particolare che sul momento ha lasciato interdetti molti tifosi della squadra di San Paolo che pensavano a qualche errore nel lavaggio delle magliette oppure ad una scelta legata a qualche particolare motivazione.

Marketing del futuro, ecco le motivazioni della scelta

Ma come mai è stato scelto questo espediente di marketing sopratutto come è stato realizzato? Il trucco è presto spiegato. La patch dello sponsor è stata realizzata con un particolare tessuto idrocromatico che a contatto con il bagnato rivela la scritta che normalmente sarebbe invisibile. Quasi come uno di quei giochi per bambini che si trovano in numerosi negozi. Sicuramente al momento dell’ingresso in campo molti hanno storto il naso ma dopo che la partita è iniziata tutti hanno potuto ammirare questa trovata di marketing. Una scelta che inizialmente potrebbe sembrare insolita ma che è collegata proprio alla natura del prodotto a cui si vuole fare pubblicità. Trattandosi di un detersivo con formula antibatterica (studiata per togliere l’odore dai tessuti) l’idea sarebbe quella di esaltarne le proprietà mostrando la differenza tra una maglia pulita e una sudata. Un’idea a dir poco geniale e un metodo infallibile per individuare in campo i cosiddetti “lavativi” e chi invece corre e suda per la squadra: i tifosi avranno così un’arma in più per individuare chi dover motivare oppure all’indirizzo di chi tributare un’applauso.

strategia di marketing per la gen zMarketing e calcio: le trovate più assurde

La scelta operata dall’ufficio marketing del Corinthians è stata sicuramente stravagante ma non è la più strana mai vista nel mondo del calcio. Le trovate assurde sono state tante, alcune hanno lasciato il segno mentre altre sono passate più inosservate. Per fare alcuni esempi, sempre provenienti dal Brasile, è difficile non citare la Fluminense che per sponsorizzare alcuni prodotti, decise di sostituire i numeri di maglia con i prezzi degli articoli in vendita. Sulla schiena dei giocatori dunque si poteva scorgere un numero grande e più in piccolo l’indicazione dei centesimi, tutto rigorosamente in real.
Leggi anche: Eima Show 2018, l’evento sull’agricoltura digitale

L'articolo Marketing del futuro, in Brasile lo sponsor compare solo se la maglia è sudata proviene da Business.it.

]]>
Web Marketing Festival 2018: al via il Fake News Hackathon https://www.business.it/web-marketing-festival-2018-fake-news-hackathon/ Sat, 05 May 2018 07:00:00 +0000 https://www.business.it/?p=24466 L’edizione 2018 del Web Marketing 2018 verrà inaugurata il prossimo 21 giugno.  Tra le novità di quest’anno ce n’è una in particolare che attirerà l’attenzione di tutti: si tratta dell’Hackathon realizzato per contrastare il fenomeno delle Fake News, ormai sempre più serio e dilagante. Fake News Hackatohn: di cosa si tratta? Il WMF, l’evento più… Leggi tutto »Web Marketing Festival 2018: al via il Fake News Hackathon

L'articolo Web Marketing Festival 2018: al via il Fake News Hackathon proviene da Business.it.

]]>
L’edizione 2018 del Web Marketing 2018 verrà inaugurata il prossimo 21 giugno. 

Tra le novità di quest’anno ce n’è una in particolare che attirerà l’attenzione di tutti: si tratta dell’Hackathon realizzato per contrastare il fenomeno delle Fake News, ormai sempre più serio e dilagante.

Fake News Hackatohn: di cosa si tratta?

Il WMF, l’evento più completo sull’Innovazione Digitale, vanta una ricchezza e una varietà di interventi formativi, oltre a numerosi occasioni di confronto e di networking con i maggiori esperti del settore, offrendo la possibilità ai rappresentanti delle aziende leader nel digitali di confrontarsi tra loro. Esperti, provenienti da aziende leader del calibro di Amazon, Google, Microsoft, in accordo con le istituzioni, offriranno esperienza e copertine.

Leggi anche: Web Marketing Festival 2018: le novità della VI edizione

Web-Marketing-FestivalTra i vari temi toccati, quello della disinformazione online è uno dei più importanti. Durante l’edizione 2018 avrà luogo la prima gara tra idee innovative sul tema Fake News, per questo è nato il Fake News Hackathon, con il supporto e grazie alla collaborazione di importanti player del mondo editoriale, imprenditoriale e accademico come Ansa, AlmaCube, Booster Box Digital, Digital Magics, Droidcon, Google Developer Group Catania, Keliweb, La Stampa, Quilsar, Startupitalia, SEMRush, Lo Stre o Digitale, Tim WCap.

A tal proposito si è espresso il Chairman del Web Marketing Festival Cosmano Lombardo:

Contrastare la disinformazione online rappresenta, da tempo, uno degli obiettivi del Web Marketing Festival e con questa nuova iniziativa vogliamo compiere un ulteriore passo avanti in questa direzione. Per fare chiarezza e risolvere una questione delicata e quanto mai attuale come quella delle Fake News, fenomeno che ha generato un impatto socio-economico trasversale a tutti i settori, è necessaria la collaborazione di tutti in un percorso di continua innovazione, sfruttando al massimo il potenziale costruttivo digitale”.

Leggi anche: Intervista a Cosmano Lombardo Chairman WMF

Cosmano-Web-MarketingIl Funzionamento

L’iniziativa del Fake News Hackaton è gratuita e si rivolge a programmatori, business developer, data analyst, UX e UI designers, graphic designer e a tutti i professionisti del mondo editoriale, oltre a digital strategist e digital marketers.

Las prima edizione si svolgerà durante la giornata di sabato 23 Giugno, sempre all’interno del Palacongressi di Rimini, dove ha luogo l’evento. Per partecipare c’è tempo fino al 31 maggio. 

Un team multidisciplinare sarà chiamato a ideare prodotti innovativi utilizzando tecniche e strumenti in ambito Business Intelligence, Analy cs, Big Data, Content e SEO. Ma il team non sarà lasciato solo,  bensì supportati da mentori che al termine della competizione, selezioneranno 3 progetti per presentare il proprio lavoro davanti ad una giuria di esperti del settore. Il premio finale? Un package

Durante tutte le fasi di lavoro dell’hackathon ogni team verrà supportato da un gruppo di mentori e, al termine del progetto ne verranno selezionati 3 che potranno presentare il proprio lavoro a una platea composta da esperti ed aziende leader del settore. Sarà una giuria di specialisti a decretare il vincitore dell’Hackathon, che riceverà come premio un Package SEMrush GURU per 1 anno del valore di 3359,40 euro e un Voucher Keliweb in server dedica del valore di 1500 euro.

L'articolo Web Marketing Festival 2018: al via il Fake News Hackathon proviene da Business.it.

]]>
Web eCom 2018 Bari, l'evento dedicato ad eCommerce e Digital Marketing https://www.business.it/web-ecom-2018-bari-levento-dedicato-ecommerce-digital-marketing/ Thu, 03 May 2018 10:00:03 +0000 https://www.business.it/?p=24307 L’Hotel Parco dei Principi di Bari sarà il teatro di Web eCom 2018, la seconda edizione dell’evento dedicato all’eCommerce e al Digital Marketing, organizzato dalla web agency Aproweb. La seconda edizione si terrà l’8 e 9 giugno 2018 e punta a superare il successo di quella precedente che ha visto la partecipazione di oltre 150 persone… Leggi tutto »Web eCom 2018 Bari, l'evento dedicato ad eCommerce e Digital Marketing

L'articolo Web eCom 2018 Bari, l'evento dedicato ad eCommerce e Digital Marketing proviene da Business.it.

]]>
L’Hotel Parco dei Principi di Bari sarà il teatro di Web eCom 2018, la seconda edizione dell’evento dedicato all’eCommerce e al Digital Marketing, organizzato dalla web agency Aproweb. La seconda edizione si terrà l’8 e 9 giugno 2018 e punta a superare il successo di quella precedente che ha visto la partecipazione di oltre 150 persone che hanno avuto la possibilità di ascoltare 10 speaker d’eccezione. Web eCom 2018 è stato concepito per essere un punto di networking, formazione e informazione nel Sud Italia. Andiamo ora a vedere nel dettaglio quale sarà il programma dell’evento.

Programma dell’evento

Web eCom 2018 si terrà come detto in precedenza a Bari, presso l’Hotel Parco dei Principi, l’8 e il 9 giugno 2018. Il programma dell’evento è già quasi completamente definito anche se mancano ancora alcuni dettagli. Di seguito vi riportiamo le informazioni già note.
8 GIUGNO

  • Ore 8:00 – Registrazione
  • Ore 9:15 – Saluti a cura di Daniele Rutigliano
  • Ore 9:30 – Titolo workshop in fase di definizione – A cura di BRT
  • Ore 10:15 – Titolo workshop in fase di definizione – A cura di Gianluca Laterza, Tripadvisor
  • Ore 11:00 – Pausa caffè
  • Ore 11:45 – Workshop: “Modellare l’industria dei Pagamenti Digitali” – A cura di Roberto Galati, ComNpay
  • Ore 12:30 – Tavola rotonda sul fashion
    • Enrico Faraci, galione.com
    • Marcello Magistà, max1980.it
    • Alfredo Giovine, Lancaster
    • Vittorio Ronzitti, sbirulino.it
    • Francesco Morisco, braccialettiaua.com
  • Ore 13:15 – Pausa pranzo
  • Ore 15:30 – Tavola rotonda sul turismo con Vincenzo Picardi, villaggio African Beach
  • Ore 16:15 – Titolo workshop in fase di definizione – A cura di Luigi Ditano, Ditano.com
  • Ore 17:00 – Pausa caffè
  • Ore 17:30 – Tavola rotorna sui pagamenti
    • Roberto Galati, Comnpay
    • Andrea Galdino, Ingenico
    • Angelo Tafuro, Banca Sella
  • Ore 18:15 – Titolo workshop in fase di definizione – A cura di Imad El Kanj, italygotstyle.com
  • Ore 19:00 – Titolo workshop in fase di definizione – A cura di Luca Mastroianni, Prestashop
  • Ore 19:45 – Fine prima giornata

9 GIUGNO

  • Ore 09:00 – Tavola rotonda sulla logistica con Luca Ruggieri di GLS
  • Ore 09:45 – Workshop “Il linguaggio persuasivo nel marketing turistico (oltre lo storytelling)” – A cura di
    Marco Volpe
  • Ore 10:30 – Pausa caffè
  • Ore 11:00 – Workshop “E-commerce Farmaceutico: scenario e mercato” – A cura di Francesco Zaccariello, eFarma
  • Ore 11:45 – Tavola rotonda sul food
    • Nunzia Bellomo, Miele di Lavanda
    • Francesco Altamura, Bis Dolciaria
    • Giuseppe Martinelli, Granoro
  • Ore 12:30 – Workshop in fase di definizione – A cura di MultiSafePay
  • Ore 13:15 – Pausa pranzo
  • Ore 15:30 – Tavola rotonda sul delivery food
    • Andrea Paccapelo, DrinkMe
    • Celero
  • Ore 16:15 – Workshop: “Costruire la fiducia tra cliente e fornitore: il ruolo dei social media” – A cura di Prof. Filippo Lanubile, Dipartimento di Informatica
  • Ore 17:00 – Workshop: “Il potere delle valutazioni: e il suo impatto su SEO, SEA e Marketing online” – A cura di Eva Zanettin di eKomi
  • Ore 17:15 – Pausa caffè
  • Ore 17:45 – Workshop: “Content Strategy: un processo di innovazione basato su creatività e dati per misurare sforzi e risultati” – A cura di Marta Migliore e Emanuele Arosio
  • Ore 18:30 – Workshop “E-commerce B2B: strategie ed opportunità” – A cura di Daniele Rutigliano di Aproweb.it
  • Ore 19:30 – Saluti finali

Chi organizza Web eCom 2018

Ad organizzare Web eCom 2018 sarà ancora Aproweb. Si tratta della web agency guidata da Daniele Rutigliano, specializzata nella realizzazione di piattaforme di ecommerce e strategie di marketing online. Da più di 10 anni Aproweb offre soluzione personalizzate per le aziende B2C e B2B che desiderano avviare o ampliare la loro attività di commercio elettronico. Aproweb progetta e realizza siti web di ecommerce ad hoc o con CMS quali Magento e Prestashop, sviluppa piani di digital marketing per aumentare il fatturato online tramite attività di SEM (Seach Engine Marketing), SEO (Search Engine Optimization), SEA (Search Engine Advertising), Email marketing e marketplace (Amazon ed eBay).
Leggi anche: Avviare un franchise, tre buoni motivi per i quali non bisogna fare questa scelta

L'articolo Web eCom 2018 Bari, l'evento dedicato ad eCommerce e Digital Marketing proviene da Business.it.

]]>
Lampadine intelligenti che cambiano colore, cosa le rende davvero uniche https://www.business.it/lampadine-intelligenti-cambiano-colore/ Thu, 03 May 2018 06:30:36 +0000 https://www.business.it/?p=24312 Le lampadine intelligenti, quelle in particolare che cambiano colore, rappresentano quelle innovazioni domestiche che avranno vita lunga nelle nostre case. Ne esistono numerosi modelli in commercio: Lifx, Nanoleaf, Sylvania e Philips Hue, lampadine a dir poco lucenti, disponibili dai colori più vivaci a quelli più fluidi, tutte dotate di accensione tramite comando vocale o con… Leggi tutto »Lampadine intelligenti che cambiano colore, cosa le rende davvero uniche

L'articolo Lampadine intelligenti che cambiano colore, cosa le rende davvero uniche proviene da Business.it.

]]>
Le lampadine intelligenti, quelle in particolare che cambiano colore, rappresentano quelle innovazioni domestiche che avranno vita lunga nelle nostre case. Ne esistono numerosi modelli in commercio: Lifx, Nanoleaf, Sylvania e Philips Hue, lampadine a dir poco lucenti, disponibili dai colori più vivaci a quelli più fluidi, tutte dotate di accensione tramite comando vocale o con un tocco sullo smartphone. L’idea è quella di rendere qualsiasi ambiente più moderno e a dir poco sorprendente con un semplice tocco di tecnologia all’avanguardia.

Se siete indecisi o ancora non ne possedete una, ecco 5 motivi che potrebbero farvi cambiare idea.

Leggi anche: Lampadine intelligenti e il vintage design, il passato sposa il futuro

Allarmi visivi

In primo luogo queste lampadine possono essere impostate come degli alert per ricordarci le cose da fare. Certo, per questo ci sono i timer e le sveglie, ma non funzionano nel caso in cui stiamo ascoltando musica con le cuffie oppure siamo sotto la doccia. Ma le lampadine intelligenti possono fare comunque da dispositivo di allarme cambiando improvvisamente colore: collegate, ad esempio con il dispositivo Amazon Echo, le luci intelligenti possono tranquillamente fare le veci di allarmi visivi.

Come una sveglia

La seconda funzione importante è rappresentata dal fatto che le luci intelligenti possono fungere da sveglia. Alcune persone hanno bisogno di tutta l’assistenza necessaria per svegliarsi al mattino.

Praticamente qualsiasi luce intelligente consentirà di programmare un cambiamento di luce ricorrente in un momento specifico della giornata, quindi anche programmare le luci della camera da letto in modo tale che si accendano automaticamente al mattino, proprio all’ora in cui bisogna alzarsi. Se le luci possono cambiare colore, si può sfruttare la dissolvenza ed essere catapultati nella nuova giornata in modo lento ma intenso. Coordinata alla radiosveglia, la luce impostata darà tutt’altra impronta alla nostra giornata.

Addormentarsi in dissolvenza

La stessa cosa si può dire della terza funzione, ovvero quella di addormentarsi con la luce che si dissolve, cambiando sfumatura.

In camera da letto, le luci che cambiano colore possono rendere le cose un po’ più rilassanti. Una lenta dissolvenza anche nella fase di addormentamento concilia un risposo sereno. Un esempio? La scelta di un tono arancione opaco in primo luogo può aiutare a imitare un tramonto, e poi, scurendosi, può cullare nel sonno di una notte tranquilla.

Leggi anche: Dispositivi intelligenti, arriva il robot comò che aiuta i disabili a vestirsi

lampadine-vintage-intelligentiTemporale in salotto

Un’altra caratteristica a dir poco sorprendente è quella di simulare agenti atmosferici come un temporale o un fuoco scoppiettante! La maggior parte delle lampadine in commercio è comunque capace di sincronizzare i colori con la musica, una cosa altrettanto impressionante. Si collegano con apposite App disponibili su dispositivi Android e iOS e costano solo un paio di dollari.

Connessioni a film Tv

Infine, la caratteristica più scenografica riguarda la trasformazione di far diventare una serata al cinema ancora più magica! Come? Le migliori connessioni saranno in grado di collegare le luci che cambiano colore e con quelle che guardiamo in TV. Philips, ad esempio, è in testa con le nuove integrazioni “Hue Entertainment” che consentono di sincronizzare i cambiamenti di colore con i giochi per PC più diffusi. Presto il nuovo software Hue Sync permetterà alle lampadine intelligenti di sincronizzarsi con qualunque cosa si trovi sullo schermo, appunto anche un film.

L’effetto è particolarmente sorprendente con i film animati, la maggior parte dei quali sono caratterizzati da immagini vivide e tavolozze di colori intensamente saturi. In pratica è una caratteristica particolarmente adatta ai più piccoli… un motivo in più per accontentare tutta la famiglia!

L'articolo Lampadine intelligenti che cambiano colore, cosa le rende davvero uniche proviene da Business.it.

]]>
GDPR testo: 5 cose che devi sapere assolutamente https://www.business.it/gdpr-testo-5-cose-devi-sapere-assolutamente/ Fri, 27 Apr 2018 16:00:34 +0000 https://www.business.it/?p=24060 Il regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD, in inglese GDPR, General Data Protection Regulation- Regolamento UE 2016/679) è un regolamento con il quale la Commissione europea intende rafforzare e rendere più omogenea la protezione dei dati personali di cittadini dell’Unione europea e dei residenti nell’Unione europea, sia all’interno che all’esterno dei confini dell’Unione europea… Leggi tutto »GDPR testo: 5 cose che devi sapere assolutamente

L'articolo GDPR testo: 5 cose che devi sapere assolutamente proviene da Business.it.

]]>
Il regolamento generale sulla protezione dei dati (RGPD, in inglese GDPR, General Data Protection Regulation- Regolamento UE 2016/679) è un regolamento con il quale la Commissione europea intende rafforzare e rendere più omogenea la protezione dei dati personali di cittadini dell’Unione europea e dei residenti nell’Unione europea, sia all’interno che all’esterno dei confini dell’Unione europea (UE). Il testo, pubblicato su Gazzetta Ufficiale Europea il 4 maggio 2016 ed entrato in vigore il 25 maggio dello stesso anno, inizierà ad avere efficacia il 25 maggio 2018. Il testo affronta anche il tema dell’esportazione di dati personali al di fuori dell’UE e obbliga tutti i titolari del trattamento dei dati (anche con sede legale fuori dall’Unione europea) che trattano dati di residenti nell’Unione europea ad osservare ed adempiere agli obblighi previsti.

google-profittiQuali sono gli obblighi del GDPR?

Gli obiettivi principali della Commissione europea nel GDPR sono quelli di restituire ai cittadini il controllo dei propri dati personali e di semplificare il contesto normativo che riguarda gli affari internazionali unificando e rendendo omogenea la normativa privacy dentro l’UE. Dal 25 maggio 2018, il GDPR andrà a sostituire la direttiva sulla protezione dei dati (ufficialmente Direttiva 95/46/EC) istituita nel 1995, abrogherà le norme del codice per la protezione dei dati personali (dlgs.n. 196/2003) che risulteranno con esso incompatibili. Ciò potrà generare confusione per alcuni ma si attende una normativa italiana “di raccordo” che metta ordine e inserisca le norme del codice privacy non incompatibili all’interno dell’impianto normativo del Regolamento. Tramite un’altra Direttiva collegata, la UE 2016/680, in aggiunta a questo nuovo regolamento, sarà applicata una disciplina speciale e in parte derogatrice per i trattamenti dei dati da parte dell’Autorità Giudiziaria e di tutte le forze di polizia; in ragione della caratteristica dell’istituto della direttiva europea tali trattamenti dei dati (Autorità Giudiziaria e forze di polizia) continueranno ad essere differenti da Stato a Stato ed oggetto di una legislazione separata nazionale. Qui di seguito, scopriamo 5 cose che devi sapere assolutamente sul testo della nuova tutela della privacy.
Leggi anche: Scandalo privacy Facebook e nuovo GDPR, implicazioni per aziende

1. La scadenza è vicina, muoviti!

La scadenza per la conformità GDPR è, come già detto, in programma venerdì 25 maggio 2018, e qualsiasi azienda che non sarà pienamente conforme dopo quella data potrebbe trovarsi a ricevere alcune penali severe comprese multe salate. È probabile che verrà data una certa indulgenza durante i primi giorni del nuovo regolamento, soprattutto se le aziende possono dimostrare che stanno già adottando misure per mettersi in piena conformità. Ma è meglio assicurarsi di non infrangere la legge. Il consiglio? Se non hai iniziato il percorso di conformità, probabilmente è troppo tardi per portare la tua azienda completamente in linea prima che la scadenza termini. Ciò non significa che non dovresti provarci.

2. Occhio, le multe sono salatissime

Il GDPR si basa su due diversi livelli di ammenda a cui è possibile essere sottoposti, ma in entrambi i casi è meglio evitarli del tutto. Il livello inferiore arriva fino a 10 milioni di euro o il 2% del fatturato globale annuale della società, mentre il livello più elevato arriva a 20 milioni di euro o al 4% del fatturato globale annuale. Queste sanzioni sono molto più severe delle sanzioni previste dalla legislazione precedente, e c’è una ragione per questo: le vecchie leggi non sono riuscite a tenere il passo con la quantità di dati che abbiamo creato e l’importanza che abbiamo posto su di essa. I dati ora sono un bene più prezioso del petrolio. Non c’è da meravigliarsi se le multe per inadempienza risulteranno essere così elevate.

3. Non riguarda solo l’Unione Europea

Molte persone sembrano pensare che potranno scamparla se non si trovano fisicamente nell’Unione Europea. Dopotutto, è una legislazione europea e copre i cittadini dell’UE. Ma le aziende che credono in questa versione saranno quelle che si troveranno con una multa inaspettata che potrebbe affondare la propria azienda. Questo perché, come già detto,  il GDPR si applica a qualsiasi azienda che elabora i dati personali dei cittadini dell’UE, indipendentemente da dove queste aziende si trovino fisicamente. Pertanto, se il tuo sito web consente ai visitatori dell’UE di creare account o se spedisci prodotti ed elabori i pagamenti a livello internazionale, sei coperto dal GDPR e devi assicurarti di essere conforme.
Leggi anche: Facebook e privacy, ecco come agisce prima del GDPR

4. È di estrema attualità

Ammettiamolo, i dati e il modo in cui le aziende sono autorizzate a utilizzarli sono argomenti caldi al momento, grazie in parte allo scandalo di Cambridge Analytica che sta attualmente scuotendo Facebook. Se i dati personali possono essere utilizzati per influenzare le elezioni, non sorprende che l’uso e la conservazione dei dati personali siano sottoposti a un controllo più approfondito, come non è mai stato fatto prima. Infatti, mentre le multe per la non conformità del GDPR possono essere devastanti e sufficienti per affondare una società a titolo definitivo, il danno alla tua reputazione potrebbe essere altrettanto grave. Nessuno vorrà collaborare con te o comprare da te se pensa che tu non abbia intenzione di mantenere i suoi dati al sicuro…regole-gdpr-applicate-anche-alla-voce-ecco-come

5. Il GDPR è per il bene comune

GDPR è progettato per proteggere la privacy delle persone e non solo per causare disagi al marketing digitale. Certo, potrebbe sembrare un inconveniente assicurarti che il tuo approccio alla raccolta e all’elaborazione dei dati sia aggiornato, ma non lo fai solo per te stesso. Lo stai facendo per proteggere i tuoi clienti. In questa visione, la conformità GDPR è un gioco da ragazzi. Questa nuova normativa  è progettata per dare ai consumatori un maggiore controllo sui loro dati e per rendere più semplice che mai il fatto di resistere agli abusi e agli abusi da parte delle grandi aziende.
Leggi anche: Instagram, download dati personali

L'articolo GDPR testo: 5 cose che devi sapere assolutamente proviene da Business.it.

]]>
Disruptive technology: per l'innovazione dirompente servono diversità e capacità di collaborare https://www.business.it/disruptive-innovation-ecco-cosa-serve/ Fri, 27 Apr 2018 08:00:33 +0000 https://www.business.it/?p=23966 Quando si parla di innovazione che cosa è meglio dal punto di vista sociologico, rendere una cosa migliore e più funzionale o generare un’idea totalmente nuova per risolvere un problema? Sono entrambe tipologie di innovazione che hanno senso. La prima riguarda più creare una nuova versione di un prodotto o un servizio con migliorie incrementali.… Leggi tutto »Disruptive technology: per l'innovazione dirompente servono diversità e capacità di collaborare

L'articolo Disruptive technology: per l'innovazione dirompente servono diversità e capacità di collaborare proviene da Business.it.

]]>
Quando si parla di innovazione che cosa è meglio dal punto di vista sociologico, rendere una cosa migliore e più funzionale o generare un’idea totalmente nuova per risolvere un problema?

Sono entrambe tipologie di innovazione che hanno senso. La prima riguarda più creare una nuova versione di un prodotto o un servizio con migliorie incrementali. Per fare un esempio, siamo passati da un telefono con la rotella a quello con il pulsante per poi arrivare alla tastiera di un cellulare sempre più sofisticata fino alla pennetta dei primi smartphone e finalmente allo schermo touch. Di fatto si è sempre utilizzato il dito ma si è arrivati ad un sistema innovativo e sofisticato attraverso miglioramenti tecnologici progressivi.

Disruptive” significa “dirompente” ed è l’aggettivo che si associa all’innovazione quando si crea una nuova categoria. Tornando all’esempio del telefono, il passaggio dal telefono fisso al cellulare è stata un’innovazione disruptive che ha modificato il modo di comunicare. Un altro esempio è l’auto elettrica rispetto all’auto a carburante.

Le innovazioni che cambiano il mondo non avvengono per caso e soprattutto richiedono “visione”, la capacità di immaginare cosa non esiste oggi ma dovrebbe e potrebbe esistere. Questo è solitamente frutto del lavoro di un team multi-dimensionale in cui le idee vengono condivise ed in cui c’è grande collaborazione. Più il team è diversificato in termini di provenienza geografica dei componenti, sesso, cultura e background accademico e più dirompente è il risultato dell’innovazione prodotta.

Leggi anche: Innovazione: le 10 tecnologie più innovative di oggi

disruptive-innovation-5-ecco-cosa-serveL’innovazione “disruptive”, al giorno d’oggi, non è mai il frutto di un’intuizione geniale di una sola persona ma avviene attraverso un viaggio ricco di insidie e di tensioni che genera risultati solo grazie alla perseveranza e al lavoro duro.

La diversità e l’inclusione sono due fattori decisivi per favorire la scoperta di un’innovazione. Uno studio recente di McKinsey dimostra che le aziende che impiegano squadre formate da persone etnicamente e culturalmente diverse hanno il 33% di possibilità in più di generare un profitto maggiore. D’altro canto innovare significa scoprire uno spazio inesplorato ed è più facile riuscirci motivando persone con un background diverso a intraprendere un percorso scientifico con l’obiettivo di migliorare la vita, la società e di conseguenza creare un segmento di business.

Paradossalmente esistono pregiudizi che riguardano la carriera scientifica. Come ad esempio il fatto che sia estremamente faticoso e che sia necessario essere un genio naturale. In realtà sono proprio i geni come Einstein o Marconi a creare problemi. Non ha senso spaventarsi di fronte a personaggi dalle menti cosi raffinate, basta quell’irrefrenabile voglia e curiosità di voler risolvere un problema interagendo con passione, all’interno di un team per motivare una persona a diventare uno scienziato.

Collaborazione, Tecnologia e Intuizione risultano nella Differenziazione

Non è questione di assumere scienziati “diversi”. Non esiste una formula magica per risolvere i problemi che il raggiungimento di un’innovazione comporta. Le componenti critiche sono la capacità di collaborare, lo stato della tecnologia e l’intuizione. Se una di queste tre non c’è le aziende fanno fatica a raggiungere un risultato.

Puoi avere una tecnologia all’avanguardia e un team competente, ma se non hai la capacità intuitive di capire che cosa chiede un cliente, ti limiterai a realizzare un prodotto di cui nessuno ha bisogno. Se hai l’intuizione ma non hai mezzi tecnologici, otterrai solo migliorie marginali

Un caso di studio interessante riguarda 3M dove le connessioni tra gli scienziati con background diversificati vengono facilitati al 3M Technical Forum. Circa 10.000 membri e 1000 eventi dove scienziati e tecnici provenienti da reparti e da paesi diversi condividono approcci, discipline e scoperte alfine di apprendere come migliorare il proprio metodo e le tecnologie a disposizione al loro lavoro.

In 3M sono state condivise ben 46 piattaforme tecnologiche con l’idea di evitare compartimenti stagni all’interno dei team globali che si occupano di R&D. Ad esempio, quando un team di scienziati internazionali collabora con gli esperti globali di “manufacturing” in ambito “automotive”, vengono fatte osservazioni preziose circa la base clienti del settore che generano intuizioni e nuovi approcci che servono a migliorare l’elettrificazione del mondo auto.

Ispirare per avanzare nell’innovazione

3M cerca di incoraggiare persone con background diversi a intraprendere una carriera scientifica. Per farlo è stata creata una partnership con Nobel Media e sono stati istituiti una serie di programmi che sono parte del “Nobel Prize inspiration initiative”. Si tratta di programmi progettati per ispirare e coinvolgere più di 1000 studenti e ricercatori per creare i “problem solver” del futuro. Connettere giovani aspiranti scienziati con ricercatori esperti è un tipo di diversità che porta indubbi benefici, proprio come il fatto di generare think-tank che stimolano il dialogo tra persone con background accademici, modi di pensare, culture, prospettive e provenienze geografiche diverse.

Leggi anche: Leadership: come i capi visionari fanno fiorire l’innovazione
disruptive-innovation-innovazione-dirompente

L'articolo Disruptive technology: per l'innovazione dirompente servono diversità e capacità di collaborare proviene da Business.it.

]]>
Pagamenti aziendali: ecco quanto tempo perde la tua azienda per la gestione https://www.business.it/pagamenti-aziendali-ecco-quanto-tempo-perdono-aziende/ Thu, 26 Apr 2018 06:55:48 +0000 https://www.business.it/?p=23785 La gestione dei pagamenti aziendali è un’operazione ricorrente e inevitabile per chi possiede un’attività e, sempre più spesso, come emerso da una recente indagine sull’argomento, è inefficiente e porta a una notevole perdita di tempo quotidiana. Analizzando i dati emersi dal Soldo PMI Spend Management Report 2018, infatti, emerge che gli acquisti effettuati dai dipendenti… Leggi tutto »Pagamenti aziendali: ecco quanto tempo perde la tua azienda per la gestione

L'articolo Pagamenti aziendali: ecco quanto tempo perde la tua azienda per la gestione proviene da Business.it.

]]>
La gestione dei pagamenti aziendali è un’operazione ricorrente e inevitabile per chi possiede un’attività e, sempre più spesso, come emerso da una recente indagine sull’argomento, è inefficiente e porta a una notevole perdita di tempo quotidiana.
Analizzando i dati emersi dal Soldo PMI Spend Management Report 2018, infatti, emerge che gli acquisti effettuati dai dipendenti di un’azienda e i relativi processi di controllo e rendicontazione sono tanto macchinosi e time-consuming da impedire spesso che l’acquisto vada a buon fine nei tempi stabiliti o rispetti il limite di spesa inizialmente accordato. Lo studio è stato condotto dall’Istituto Piepoli su 400 PMI italiane e sulle attività finanziarie di queste ultime e dei rispettivi dipendenti, portando alla luce una situazione piuttosto drammatica.
Capi e personale dei reparti amministrativi si sono trovati davanti a varie casistiche, da acquisti per i quali mancava l’autorizzazione ad anticipi di cassa mai arrivati, fino a parti di budget avanzate e mai restituite a chi di dovere dal dipendente in trasferta. Per risolvere questi problemi e provvedere alla corretta allocazione delle spese, chiedersi quanto tempo viene sprecato mensilmente all’interno della propria azienda è un buon punto di partenza. La soluzione per correre ai ripari, infatti, c’è ed è attualmente in crescita esponenziale: si tratta dell’adozione di soluzioni fintech, che, se utilizzate nel modo corretto, hanno un enorme potenziale in termini di semplificazione dei processi di amministrazione delle spese.

soldo-pagamenti-2Oltre il 60% delle PMI italiane spreca tempo per l’amministrazione interna delle spese

Passando in rassegna più approfonditamente i dati raccolti nello studio, emerge che il 62% delle imprese analizzate ammette di dedicare fin troppo tempo per il controllo delle spese; il 10% delle PMI intervistate, in particolare, impiega fino a 4 ore/mese in questa attività e il 5% arriva addirittura ad investire più di una giornata lavorativa.
In aggiunta a ciò, è stato segnalato un notevole impiego di tempo da parte dei dipendenti per la compilazione di note spese: pare infatti che, in media, ogni mese un dipendente impieghi più di 3 ore per compilare la propria nota spese (spese di viaggio, articoli acquistati per conto dell’azienda, ecc.). Un notevole spreco di tempo e, dunque, di produttività.
Se a queste problematiche si uniscono anche l’uso dei soldi aziendali per acquisti non autorizzati da parte dei dipendenti (succede a 1 dipendente su 5) e la mancata riscossione dell’anticipo di cassa che il lavoratore non utilizza in trasferta, è chiaro come urga la necessità di affidarsi a soluzioni concrete che permettano di gestire e controllare le spese aziendali in maniera pratica e soddisfacente.
Soldo, che ha commissionato il sondaggio da cui abbiamo estrapolato le precedenti informazioni, ha lanciato un sistema di carte prepagate che permette ai dipendenti di effettuare in autonomia le proprie spese, e al reparto amministrativo di tenerle sotto controllo in tempo reale grazie alla dashboard dedicata.
Una gestione semplificata di questo tipo può indurre vantaggi di rilievo, a cominciare dalla riduzione dello stress dei dipendenti e a un aumento della loro fiducia nei confronti dell’azienda, che può tradursi in una crescita della produttività e in una maggiore disponibilità a trasferte lavorative. L’azienda, quindi, oltre a ridurre gli sprechi di denaro potrà contare anche su un uso più produttivo del tempo, dato che le ore dedicate al monitoraggio dei movimenti di denaro e al controllo dei budget subiranno un netto calo grazie all’automatizzazione fornita dal sistema di prepagate Soldo.

L'articolo Pagamenti aziendali: ecco quanto tempo perde la tua azienda per la gestione proviene da Business.it.

]]>
Aruba presenta un nuovo servizio Cloud per le aziende: ecco i dati su tecnologia SAP https://www.business.it/aruba-servizio-cloud-aziende-dati-tecnologia-sap/ Wed, 25 Apr 2018 11:21:37 +0000 https://www.business.it/?p=23810 Aruba S.P.A, leader sul mercato nei servizi di web hosting, e-mail, PEC e registrazione domini, presenta un nuovo e innovativo progetto: si chiama IaaS per SAP HANA, e si tratta di un servizio Cloud che permette di ottenere macchine virtuali su hardware certificato o supportato SAP. Su quest’ultimo esiste la possibilità di installare ambienti HANA… Leggi tutto »Aruba presenta un nuovo servizio Cloud per le aziende: ecco i dati su tecnologia SAP

L'articolo Aruba presenta un nuovo servizio Cloud per le aziende: ecco i dati su tecnologia SAP proviene da Business.it.

]]>
Aruba S.P.A, leader sul mercato nei servizi di web hosting, e-mail, PEC e registrazione domini, presenta un nuovo e innovativo progetto: si chiama IaaS per SAP HANA, e si tratta di un servizio Cloud che permette di ottenere macchine virtuali su hardware certificato o supportato SAP. Su quest’ultimo esiste la possibilità di installare ambienti HANA (High-performance Analytic Appliance) in modalità BYOL (Bring Your Own License).

Leggi anche: Aziende digital che assumono: Cloud4Wi

Chi è Aruba?

Aruba S.p.A. è stata fondata nel 1994, ed è la prima società in Italia per i servizi di data center, web hosting, e-mail, PEC e registrazione domini. Aruba gestisce un numero enorme di domini: ben oltre 2 milioni, oltre alla gestione di più di 7 milioni di caselle e-mail, oltre 5 milioni di caselle PEC, oltre 130.000 tra server fisici e virtuali. I clienti in totale sono 4,7 milioni.

La società è attiva sui principali mercati europei, vantando la leadership in Repubblica Ceca e Slovacca. In aggiunta ai servizi di web hosting, Aruba fornisce anche servizi di server dedicati, come housing e colocation, oltre a servizi managed, la firma digitale, la conservazione sostitutiva e la produzione di smart-card. Dal 2011 ha ampliato la sua offerta con servizi Cloud, diventando nel 2014 Registro ufficiale della prestigiosa estensione “.cloud”, inoltre ha acquisito una grande esperienza nella gestione dei data center.

Leggi anche: L’email sta morendo, anzi no… forse

Sap Hana, cos’è

Si tratta di una soluzione che avviene tramite applicazione della digital transformation. Oggi utilizziamo sempre di più i dati, denominati come il nuovo petrolio delle imprese e della tecnologia ad esse connesse. Il massiccio e costante utilizzo continuo di questi dati, che servono all’economia in numerosi ambiti di sviluppo e crescita, danno la possibilità di proiettarsi verso il futuro in maniera più adeguata. Visto che non tutte le aziende sono preparate al data processing, la soluzione studiata da Aruba offre un nuovo modo di combinare le informazioni in un singolo sistema.

Sap Hana si pone infatti come elemento abilitatore, grazie alla potenza del suo database in-memory. La soluzione è straordinariamente innovativa perché può facilitare e ottimizzare la gestione di questi dati.

Insieme a Dell e VMware, Aruba ha sviluppato Iaas, un servizio che consente a tutti i clienti l’utilizzo di Sap Hana sul proprio cloud.

big-data-opportunitàQuali sono i vantaggi di questo servizio?

Quattro fondamentali vantaggi definiscono, tra gli altri, le innovazione di Sap Hana.

In primo luogo esiste un’intera piattaforma multi tenant, ovvero progettata appositamente per supportare i big data e il loro massiccio utilizzo.

Poi esistono diverse opzioni di storage SSD di massima qualità, come ad esempio macchine virtuali per integrare i carichi di lavoro di ogni azienda che sceglierà questo tipo di soluzione.

Non mancherà un supporto di un Team tecnico altamente specializzato che si proporrà a disposizione per risolvere problemi ed ottimizzare le risorse.

Leggi anche: Cancellazione dalla newsletter: Newsletter2Go, l’innovazione del settore

Infine sicurezza e virtualizzazione garantiranno protezione dei dati center (come il Global Cloud Data Center, campus tecnologico di Aruba più grande d’Italia) e un altissimo livello di affidabilità  VMware ESXi Enterprise Plus 6.5, software leader per la virtualizzazione certificato SAP HANA.

Con il servizio Iaas per SAP HANA è possibile scalare le risorse in maniera semplice e veloce. Come si fa? Si richiede un’estensione dell’istanza cloud in caso di crescita. Questa caratteristica risulta fondamentale perché permette al cliente di dimensionare l’utilizzo effettivo del servizio sulle sue reali necessità. Così facendo si riducono i costi e si evitano investimenti non necessari e poco proficui.

aruba-multa

L'articolo Aruba presenta un nuovo servizio Cloud per le aziende: ecco i dati su tecnologia SAP proviene da Business.it.

]]>
Cebit 2018 Hannover, l'evento dedicato alla trasformazione digitale https://www.business.it/cebit-2018-hannover-levento-dedicato-alla-trasformazione-digitale/ Wed, 25 Apr 2018 10:30:35 +0000 https://www.business.it/?p=23877 La Germania e in particolare Hannover saranno il teatro di uno degli eventi più importanti a livello internazionale dedicato alla digital trasformation. Stiamo parlando di Cebit 2018 che dal 11 al 15 giugno si terrà nella città tedesca. Un appuntamento ormai consolidato e imperdibile che quest’anno si rinnova e si arricchisce con tante novità che… Leggi tutto »Cebit 2018 Hannover, l'evento dedicato alla trasformazione digitale

L'articolo Cebit 2018 Hannover, l'evento dedicato alla trasformazione digitale proviene da Business.it.

]]>
La Germania e in particolare Hannover saranno il teatro di uno degli eventi più importanti a livello internazionale dedicato alla digital trasformation. Stiamo parlando di Cebit 2018 che dal 11 al 15 giugno si terrà nella città tedesca. Un appuntamento ormai consolidato e imperdibile che quest’anno si rinnova e si arricchisce con tante novità che sono volte ad offrire qualcosa di unico ai partecipanti. Come evento a largo raggio con mostre, conferenze e networking, Cebit copre la digitalizzazione del business, del governo e della società da ogni angolazione. Le sue quattro sezioni – d!Conomy, d!Tec, d!Talk e d!Campus – rappresentano un approccio completamente nuovo, ma una cosa rimane invariata: l’obiettivo principale dello show nel generare lead e business per tutti gli interessati. Come anticipato in precedenza, le novità saranno tante e tra queste anche un nuovo format di conferenze per l’edizione 2018. Più di 500 star e pionieri della digitalizzazione saranno presenti per la prima volta in più di dieci tappe con esperti e imprese – proprio nel cuore delle sale della fiera. Tra i nomi più illustri che saranno presenti sul palco ricordiamo esperti del calibro di Jaron Lanier, Ranga Yogeshwar o Julia Shaw. Andiamo a scoprire ora nel dettaglio quale sarà il programma di Cebit 2018 e come si articoleranno le giornate di questo imperdibile evento dedicato all’innovazione e trasformazione digitale in ambito B2B.

L’edizione 2018 di Cebit, tante novità in programma

Il Cebit 2019 amplia e arricchisce il suo programma rispetto alle edizioni precedenti. L’organizzazione dell’evento è sempre a cura di Deutsche Messe, leader internazionale nell’organizzazione di fiere ed eventi in Germania e in tutto il mondo. La novità più importante dell’edizione 2018 sarà senza dubbio la suddivisione in quattro macro aree, d!Conomy, d!Tec, d!Talk e d!Campus. D!Conomy è la sezione dedicata alla trasformazione digitale di aziende e pubblica amministrazione; d!campus, sarà l’area dedicata alla scoperta per il networking in un’atmosfera rilassata da festival; d!talk comprende l’ampio programma di sessioni, conferenze e speech ed infine d!Tec che sarà punto d’incontro per le startup presenti e per innovazioni che queste porteranno con sé. Saranno presenti più di 500 relatori di fama internazionale, uomini e donne che hanno già lasciato il segno nel processo di digitalizzazione e trasformazione della nostra società. Tra i più importanti ricordiamo Marc Raibert della Boston Dynamics, insieme al suo ultimo robot Spot Mini, l’esperto di sicurezza Mikko Hypponen, Chief Research Officer di F-Secure, Jaron Lanier, consulente informatico e saggista, inventore del termine stesso realtà virtuale, Chris Barton, co-fondatore di Shazam.

L’agenda con le conferenze

Cebit 2018 comincerà lunedì 11 giugno con un programma di conferenze ricco di spunti molto interessanti e che vedrà sul palco succedersi i nomi più importanti nell’ambito dell’innovazione. Per camminare all’interno dell’Expo però bisognerà aspettare fino a martedì visto che le sale espositive in realtà non si aprono ai visitatori fino al 12 giugno, ma l’attesa dei partecipanti sarà ripagata da una prima giornata dedicata al Take-off Monday con un programma a tema di digitalizzazione di alto livello che include una serie di eventi di conversazione nell’area della conferenza del centro congressi, oltre all’evento serale “Welcome Night” nella Hall 11. Per maggiori informazioni e per scoprire tutto il programma, potete consultare il portale ufficiale di Cebit.
Leggi anche: Milano Startup Weekend 2018

L'articolo Cebit 2018 Hannover, l'evento dedicato alla trasformazione digitale proviene da Business.it.

]]>
Innovazione digitale in Design e Moda, i migliori progetti del Digital Award https://www.business.it/innovazione-digitale-design-moda-progetti-digital-award/ Tue, 24 Apr 2018 10:13:14 +0000 https://www.business.it/?p=23790 Il mondo digitale è sempre più connesso a contesti ed ambiti che lo rendono rivoluzionario. Le nostre vite sono cambiate: la rivoluzione della Rete, applicata alle nuove tecnologie, ha in sé quella visione di insieme che ci proietta verso un futuro molto più innovativo di quanto riusciamo ad immaginare. Ormai il digitale è entrato a… Leggi tutto »Innovazione digitale in Design e Moda, i migliori progetti del Digital Award

L'articolo Innovazione digitale in Design e Moda, i migliori progetti del Digital Award proviene da Business.it.

]]>
Il mondo digitale è sempre più connesso a contesti ed ambiti che lo rendono rivoluzionario. Le nostre vite sono cambiate: la rivoluzione della Rete, applicata alle nuove tecnologie, ha in sé quella visione di insieme che ci proietta verso un futuro molto più innovativo di quanto riusciamo ad immaginare.

Ormai il digitale è entrato a far parte della nostra quotidianità quasi senza che ce ne accorgessimo, eppure adesso non possiamo più farne a meno. Dal risveglio la mattina fino all’ora di andare a dormire le nostre azioni sono supportate da una tecnologia che interagisce con noi al punto tale da diventare nostra complice ed alleata.

Design e Moda Digital

Due ambiti che in particolare hanno visto l’influenza del digitale e sono diventati estremamente futuristi sono il Design e la Moda.

Entrambi i mondi si sono rivolti al digitale per migliorare le proprie performance di produzione, al fine di ottenere un maggior feedback dal consumatore e incoraggiare l’acquisto attraverso un’esperienza gratificante.

Stiamo parlando di abbigliamento sportivo, di occhiali con la possibilità di un’esperienza tattile e del coraggio di gettarsi completamente verso l’innovazione.

Il Design e la Moda sono due settori che in Italia risiedono nelle prime file di rilevanza economica per numero di occupati e valore del prodotto. Non a caso sono appunto quelle che per prime hanno puntato sull’innovazione, testando la sperimentazione digitale attraverso i processi produttivi per un risultato finale più performante e altamente qualitativo. Un risultato che possa quindi fare la differenza e riesca a strutturarsi in maniera diversa rispetto alla concorrenza mondiale. A tal proposito sei è svolto qualche mese fa un premio a chi investe nel cambiamento, quel Digital Award sponsorizzato dalla Regione Lombardia che si propone ogni anno di valorizzare le best practice innovative delle imprese (anche di soggetti pubblico-privati e di professionisti che utilizzano il digitale) come leva di competitività per la moda e il design.

Leggi anche: Giacche tech per il team Usa alle olimpiadi invernali

moda-digital-awardDigital Award, i migliori progetti edizione 2017

Dall’edizione 2017 sono usciti 8 vincitori, in grado di stabilire un vero e proprio punto di riferimento nell’ambito moda e design, raccontando come hanno deciso di puntare su cambiamento e innovazione.

In attesa dell’edizione 2018, ecco alcun dei progetti vincitori in ambito Design:

Il progetto MUSAA, Museo di Street Art Aumentata – Bepart è stato in grado di proporre un percorso innovativo volto allan digitalizzazione del design. Il fine era quello di mostrare un arredo urbano attraverso la realizzazione di avamposti museali. Questi ultimi sarebbero accessibile grazie alla tecnologia della realtà aumentata. Si tratta di un prototipo funzionante, permanente e comunicabile della cosiddetta Cultural Smart City.

Ha a che fare con l’ecommerce e la sostenibilità il progetto relativo a Deesup Srl.
Si tratta della creazione di un marketplace dell’arredamento di design firmato a prezzi competitivi. Vi si può accedere per vendere i propri oggetti di design di seconda mano, oppure per e comprare i desiderabilia, ma a prezzi più contenuto. Il progetto rappresenta un’esclusiva una novità sul mercato italiano, rendendo accessibile il design di qualità anche a chi non potrebbe permetterselo. Deesup dà una nuova possibilità ad oggetti di design già usati grazie allo scambio regolato dalla piattaforma innovativa, con lo scopo di che semplificare la compravendita.

Nel mondo della Moda segnaliamo i progetti:

La scarpa MIA DIY si presenta come un prodotto altamente innovativo. É rivolta ai bambini affetti da deficit motori e per questa ragione sono costretti ad indossare dei tutori ortopedici ai piedi. Questa scarpa si propone come un vero progetto rivoluzionario: è funzionale, progettata per esser anche bella esteticamente e unisce insieme moda e tecnologie di digital fabrication, insieme a competenze chinesiologiche.

pop-up-shop-deesup-srlLeggi anche: Milano Design Award 2018, le migliori istallazioni del Fuorisalone

Infine c’è il progetto BREATH, di Breath Srl, che ha vinto anche il Premio Speciale Camera di Commercio di Milano.

Breath è stata in grado di proporre un’intera collezione di abbigliamento sportivo specificamente dedicato per le persone che seguono dei corsi di yoga. Gli outfit innovativi propongono tessuti in fibre naturali, e combina fashion design e tecnologia: la smart t-shirt è collegata ad un electronic device e ad un’app capace di seguire l’attività respiratoria, dando la possibilità di creare un archivio personale di esercizi da svolgere in completa autonomia.

L'articolo Innovazione digitale in Design e Moda, i migliori progetti del Digital Award proviene da Business.it.

]]>
Social Media Marketing Digital Communication Days, a maggio la sesta edizione dell'evento https://www.business.it/social-media-marketing-digital-communication-days-maggio-la-sesta-edizione-dellevento/ Mon, 23 Apr 2018 08:00:29 +0000 https://www.business.it/?p=23609 I Social Media Marketing Digital Communication Days Italia sono una realtà ormai consolidata all’interno del panorama degli eventi dedicati temi del social media marketing e della digital communication per aziende, professionisti, associazioni, PA. Si tratta di un evento molto atteso che ogni anno si rinnova ed è capace di portare nuovi spunti ai partecipanti. I Social Media Marketing… Leggi tutto »Social Media Marketing Digital Communication Days, a maggio la sesta edizione dell'evento

L'articolo Social Media Marketing Digital Communication Days, a maggio la sesta edizione dell'evento proviene da Business.it.

]]>
Social Media Marketing Digital Communication Days Italia sono una realtà ormai consolidata all’interno del panorama degli eventi dedicati temi del social media marketing e della digital communication per aziende, professionisti, associazioni, PA. Si tratta di un evento molto atteso che ogni anno si rinnova ed è capace di portare nuovi spunti ai partecipanti. I Social Media Marketing Digital Communication Days si svolgeranno nell’ambito di Technology Hub, l’evento dedicato alle tecnologie innovative che sarà ospitato dal 17 al 19 maggio al MiCo – FieraMilanoCity. Durante le tre giornate del convegno ci saranno oltre 30 interventi verticali su temi-chiave del social e del digital,  per spiegare tecniche, condividere progetti, esperienze, competenze e cultura sui Social Media e sul Digital nel mondo Business in Italia. Il format dei SMMDayiT è molto semplice e consiste nell’intervento di 40 Speakers che racconteranno 40 temi Social Media e Digital Communication integrati nelle differenti aree chiave dell’online e del web, spiegati praticamente. Per ogni tema trattato ci saranno 20 minuti di spiegazione pratica di esperienze reali seguiti da 10 minuti di discussione con il pubblico. Andiamo ora a vedere nel dettaglio l’agenda dei tre giorni dei Social Media Marketing Digital Communication Days Italia e l’audience al quale si rivolge questo tipo di evento.

A chi si rivolge l’evento

I Social Media Marketing Digital Communication Days Italia si rivolgono in particolare ad un’audience che comprende Imprenditori e Management delle aziende, Direzione vendite, Funzione marketing e comunicazione, Servizio clienti, Customer care, Communication officer, Responsabili di progetti Web/Online/Digital, Responsabili di progetti Social Media Marketing/Communication, Social Media Manager, Digital Communication Manager, Responsabile della Reputation Online e Social. Marketing Manager, Digital Communication Manager, Sales Manager, CEO, Direttore Ufficio Stampa, Relazioni Pubbliche, Digital PR, Legal, Titolare, Direttori, Account, Social Media Manager, ADV Manager, Campaign Manager, Digital Project Manager, Direttore dipartimento Digital, ecommerce, Grafici, Video Maker, Web Designer, Giornalisti, Capo Redattore, Redattore, Direttore editoriale, Addetto Stampa, Prof Universitari.

L’agenda dei SMMDayiT

17 maggio

9.00      Registrazione e Networking
10.00 Social Media Marketing e Digital Communication Trends 2018-2019
10.30 Social Media e Giornalismo, l’evoluzione di Ansa
11.00 Il Caso Fanpage.it: fare Informazione tra tecniche di comunicazione digitale e pagine Facebook
11.30 Il caso di Medici Senza Frontiere – Comunicare temi sociali al tempo dei Social Media
12.00 La lobby moderna alla prova dei social e del digitale
12.30 Social Media, Video and Live. Trends and KPI 2018-2019
13.00 Pausa Networking e Pranzo Libero
14.30 Loyalty program e social media: il caso IP
15.00 Il caso del ‘Milanese Imbruttito’ tra comunicazione digitale e racconto ironico di Milano
15.30 Linkedin + Social Media CRM per la gestione della comunicazione di marketing con i clienti
16.00 Sport nell’era dei Social Media e della Digital Communication
16.30 Gestione della Privacy e applicazione del Regolamento Europeo della Privacy (GDPR) in ambito Digital Marketing e Social Media
17.00 SEO per il tuo Business: metodi, correlazioni per ottenere risultati tangibili.

18 maggio

9.00      Registrazione e Networking
10.00 Social Media e Comunicazione Digitale tra Editoria online, giornalismo e Agenzie di Comunicazione
10.30 Neuromarketing e brand positioning per il mondo social
11.00 I lettori al comando, il caso del Fatto Quotidiano
11.30 Social Media e la Gestione della Community delle Assistenti di direzione. Il caso Secretary.it
12.00 Nuove Figure Professionali in azienda – il CDO (Chief Digital Officer), il Community Manager, il Social Media Manager
12.30 Istruzioni per sopravvivere tra marketing, cyber war e comunicazione digitale. I Social media come campo di battaglia
13.00   Pausa Networking e Pranzo Libero
14.30 Big Data e Social Media la sfida dei dati per comunicare
15.00 Customer Experience nell’era digital e social: la rivoluzione del concetto di mobilità. ‘Any car. Anytime. Anywhere’ Il caso LeasePlan.
15.30 Il caso Bticino: social media, video strategy e corporate communication
16.00 Strategia online2offline o2o, trend di mercato, strumenti e numeri. II caso DoveConviene
16.30 Il caso Alitalia: Real-time Marketing e comunicazione comparativa sui Social, tecniche di engagement e customer service innovativo
17.00 Banche, Social Media e Comunicazione Digitale

19 maggio

9.00      Registrazione e Networking
10.00 Social Media ed Evoluzione della SEO
10.30 Social Media Tools Tips & Tricks
11.00 Digital Coaching e resistenza al cambiamento digitale e social in azienda
11.30 Ruba, distorci, inganna con i social ed il digital
12.00 La gestione della Reputazione online attraverso la comunicazione sui Social Media
12.30 Linkedin come strumento di comunicazione, marketing e generazione lead
13.00 Pausa Networking e Pranzo Libero
14.30 Le più belle frasi di Osho’: come un hobby su Facebook diventa fenomeno social e poi un’esperienza editoriale e televisiva (case histories con analytics)
15.00 Social Media e Comunicazione Digitale per promuovere Territorio e Turismo. Il Caso Comune del Trieste e l’approccio della Pubblica Amministrazione
15.30 Strumenti per il livestreaming professionale
16.00 Il caso Naba: passare dalla comunicazione/marketing tradizionale ad una strategia social su Facebook, Instagram e Linkedin
16.30 Social Media e Customer Care
17.00 Caso di Social Media Policy
Chiusura Evento, saluti e prossimi appuntamenti
Leggi anche: Technology Hub Milano, l’evento dedicato alle tecnologie innovative

L'articolo Social Media Marketing Digital Communication Days, a maggio la sesta edizione dell'evento proviene da Business.it.

]]>
Tecnologia e cinema, quando la fruizione di contenuti incontra il mondo digitale https://www.business.it/tecnologia-cinema-fruizione-mondo-digitale/ Mon, 23 Apr 2018 06:30:29 +0000 https://www.business.it/?p=23479 Il modo di guardare film è totalmente cambiato dall’invenzione del cinema nel 1895 ad oggi. In poco più di un secolo siamo passati all’esperienza della sala cinematografica alla visione domestica fino alla fruizione digitale, che la maggior parte del pubblico moderno oramai predilige. Quante sono le piattaforme che propongono contenuti multimediali? Da Google Play a… Leggi tutto »Tecnologia e cinema, quando la fruizione di contenuti incontra il mondo digitale

L'articolo Tecnologia e cinema, quando la fruizione di contenuti incontra il mondo digitale proviene da Business.it.

]]>
Il modo di guardare film è totalmente cambiato dall’invenzione del cinema nel 1895 ad oggi. In poco più di un secolo siamo passati all’esperienza della sala cinematografica alla visione domestica fino alla fruizione digitale, che la maggior parte del pubblico moderno oramai predilige.

Quante sono le piattaforme che propongono contenuti multimediali? Da Google Play a Tim Vision, da Netflix a iTunes, c’è solo l’imbarazzo della scelta. Abbonarsi e guardare in tutta comodità un film quando e dove si vuole non ha prezzo in termini di comodità, accessibilità e fruibilità.

Anche il mondo del mercato cinematografico è stato sconvolto dalla rivoluzione digitale, tant’è che numerosi contenuti non vengono più acquistati dal produttore al distributore solo per il grande schermo. Adesso le anteprime sono anche digitali, e gli utenti, in questo modo, vengono incoraggiati a sottoscrivere un abbonamento in vista di un contenuto originale, che si tratti di un film o di una serie esclusiva.

Leggi anche: Loving Vincent, il film che racconta l’arte attraverso il cinema

Il caso Warner Bros. Italia

L’ultima novità in ordine di tempo ad offrire un contenuto sulla propria piattaforma in occasione del Digital day è stata la Warner Bros. Italia: è stata data la possibilità di scegliere un film, disponibile per 30 giorni e una volta prenotato, va guardato entro 48 ore. É permesso anche l’acquisto, che mette a disposizione il contenuto scelto su tutti i device in cui è installata la piattaforma, fruibile quindi dove, quando e come si vuole.

Warner Bros.ha saputo aggiungere alla fruibilità classica un’altra possibilità, che garantisce la massima qualità, proponendosi come partner per offrire i suoi contenuti al meglio come la risoluzione 4k. Il grande schermo non resta più il solo luogo dove la visione è ottimale e l’esperienza totalmente immersiva: oggi anche le piattaforme digitali fruibili su un buon dispositivo possono regalare risultati altrettanto performanti.

Il caso Mymovieslive

In Italia il primo esperimento di cinema digitale condiviso è avvenuto qualche anno fa grazie alla lungimiranza del sito Mymovies.it.  Mymovieslive! la piattaforma streaming per guardare film on demand è stata la prima ad offrire un contenuto disponibile in Rete prima che al cinema.

L’offerta del sito è ampia, ed è caratterizzata da una selezione di film che hanno ricevuto premi e riconoscimenti ai maggiori Festival nazionali ed internazionali, anteprime web delle migliori release cinematografiche e home video, alcuni di questi usciti nelle sale cinematografiche. La proposta è inoltre ricca di grandi classici della storia del cinema.

Leggi anche: Cinema e realtà virtuale: la tecnologia del futuro

Mymovieslive si presenta quindi come una piattaforma di riferimento per la diffusione digitale del cinema indipendente e di qualità al pubblico italiano.

Ha avuto la capacità di rinnovarsi, offrendo ad esempio la possibilità di guadare film on demand programmando eventi live con la partecipazione di amici e familiari  che possono fruire della visione gratuitamente. Il mondo social che incontra quello delle piattaforme digitali, con contenuti originali: quindi la creazione di una vera piattaforma social cinematografica.

Se nella giungla di proposte esclusive non sapete cosa scegliere, Mymovies ha pensato anche ad uno strumento in grado di orientare l’acquisto e il noleggio dei film digitali, il Trovastreaming. Grazie ad una partenership con Netflix, il sito ha saputo offrire agli utenti uno strumento di confronto più che utile. 

Chi ne fa già parte? iTunes, CHILI, Google Play, Wuaki, Infinity e RaiPlay.

Il commento

L’Italia è dunque all’avanguardia sulle piattaforme digitali, ma necessita di fondi importanti per restare al passo con il resto d’Europa e con gli Usa: “Occorrerà sostenere anche finanziariamente le piattaforme europee per compensare i costi aggiuntivi che queste affrontano per essere presenti sul proprio mercato domestico, rispetto ai costi delle piattaforme statunitensi, che mediamente sono del 60% più elevati”, ha dichiarato in merito il Ministro Dario Franceschini. Tocca al nuovo governo stabilire come e quanto il nostro paese potrà investire nel nuovo mercato.

L'articolo Tecnologia e cinema, quando la fruizione di contenuti incontra il mondo digitale proviene da Business.it.

]]>
GDPR, in arrivo la nuova privacy europea. Quale sarà l’impatto nel digital marketing? https://www.business.it/gdpr-arrivo-la-nuova-privacy-europea-quale-sara-impatto-digital-marketing/ Sun, 22 Apr 2018 10:27:31 +0000 https://www.business.it/?p=23507 La data di entrata in vigore del nuovo regolamento europeo relativo alla privacy è dietro l’angolo: 25 Maggio 2018. Tale regolamento, chiamato GDPR (General Data Protection Regulation) ha lo scopo di regolare il tema della protezione dei dati personali e il modo in cui tali dati possono viaggiare tra un paese e l’altro. Nel GDPR… Leggi tutto »GDPR, in arrivo la nuova privacy europea. Quale sarà l’impatto nel digital marketing?

L'articolo GDPR, in arrivo la nuova privacy europea. Quale sarà l’impatto nel digital marketing? proviene da Business.it.

]]>
La data di entrata in vigore del nuovo regolamento europeo relativo alla privacy è dietro l’angolo: 25 Maggio 2018. Tale regolamento, chiamato GDPR (General Data Protection Regulation) ha lo scopo di regolare il tema della protezione dei dati personali e il modo in cui tali dati possono viaggiare tra un paese e l’altro.

Nel GDPR emerge in modo evidente la maggiore responsabilità attribuita al titolare del trattamento dei dati in caso di mancato o errato rispetto delle politiche che riguardano la privacy. Il provvedimento include diversi nuovi obblighi e relative procedure tecniche e operative che il titolare del trattamento deve mettere in opera per garantire la “trasparenza” e la “protezione” del dato. Il garante mantiene una certa autonomia nella gestione delle violazioni ma con il GDPR viene effettivamente introdotto il concetto di “valutazione dell’impatto” sulla “data protection”, con particolare riferimento ai diritti e alle libertà delle persone.

Per le imprese che trattano vaste quantità di dati sensibili e giudiziari viene imposta la nomina di un “Data Protection Officer”, che deve accertare il sistematico controllo dei requisiti in materia di privacy. Una figura che diventa obbligatoria per organizzazioni pubbliche e che, in ogni caso, deve dimostrare competenza e professionalità in questo ambito. Una funzione di sorveglianza di supporto al responsabile del trattamento che ha la mansione di valutare l’impatto sulla protezione dei dati ed eventualmente collaborare con il Garante.

Per quanto riguarda le persone fisiche, sarà introdotto il diritto all’oblio, ossia la possibilità di cancellarsi da un database, da menzioni in articoli o pagine pubbliche e quindi dai motori di ricerca. Tutti potranno richiederà la “portabilità dei dati” e quindi richiedere e ottenere una copia leggibile in un formato standard dei dati in possesso di un’impresa o organizzazione.

Leggi anche: GDPR news: sarà applicato anche alle nostre voci

protezione-dati-personaliIl GDPR spaventa per il notevole inasprimento delle sanzioni applicabili per l’inosservanza delle regole. I massimali arrivano infatti a punire le violazioni con pene pecuniarie che toccano i 20 milioni di euro o, per le aziende, fino al 4% del fatturato globale annuo dell’anno precedente, se superiore alla cifra sopra citata.  Le stesse sanzioni possono venire imposte anche in caso in cui un ordine dell’autorità di controllo non venga preso in carico ed implementato.

Il GDPR, che riguarda tutta l’Unione Europea, prevede anche la possibilità per l’autorità di controllo di vietare del tutto il trattamento dei dati.

L’adozione di uno strumento normativo come il Regolamento, che è valevole per tutta l’area UE, agevolerà l’esercizio del business di un’impresa che sarà facilitata, avendo limitato quell’incertezza giuridica derivante da normative diverse per ogni Stato e che spesso hanno rappresentato dei limiti alla crescita con necessario incremento di costi e attività burocratiche per superarli.

Chiaramente l’obiettivo del GDPR è quello di eliminare tutte le possibili incertezze giuridiche che hanno portato a polemiche e scandali. Non ultimo quello relativo a Cambridge Analytica (di cui abbiamo parlato qui) che, com’è noto, ha potuto avvalersi di dati sensibili (50 milioni) ottenuti tramite una app chiamata “this is your digital life”, realizzata dal giovane informatico Aleksandr Kogan grazie all’interfacciamento con Facebook.

Leggi anche: Facebook accesso dati: l’eco di Cambridge Analytica, forti limiti alle App e il caso Tinder

Il consenso alla privacy, cosa cambia?

La regolamentazione del consenso al trattamento dei dati è in effetti lo spauracchio per tutte le imprese che fanno business con i dati.

Il problema di fondo è che spesso il consenso è dato dalle persone senza la consapevolezza reale di ciò che si sta facendo. Quando si utilizza un’applicazione ludica, quando si decide di provare un quiz divertente o di partecipare ad un sondaggio, si può fornire dati sensibili senza che ci se ne renda conto. D’altronde, il dato personale è spesso l’obiettivo dell’applicazione che ha in mente di monetizzarlo con qualche formula commerciale.

Il GDPR, con il concetto di privacy by design, si propone di tutelare la persona fisica che deve poter essere adeguatamente informata del fatto che sta cedendo il dato e deve essere libera di non farlo. Questo significa che ottenere il consenso non sarà più una banale procedura dettata dall’interpretazione di processo ma sarà legata alla tecnologia ed al modello di business dell’impresa o organizzazione che sta acquisendo il dato.

Che cosa significa questo? E’ presto detto! Chi cerca di accaparrarsi dati personali offre un servizio gratuito in cambio del dato. Una specie di scambio che può sembrare equo se c’è piena coscienza da parte del potenziale fruitore del servizio. Anche colossi come Google o Facebook di fatto funzionano in questo modo. Tuttavia, non sarà più possibile esercitare alcuna pressione per forzare la mano su questo scambio.

Facendo un esempio pratico che può essere capitato a tutti. Se una applicazione interfacciata con Facebook ti invita a fornire dati relativi ai propri amici, ai propri interessi o anche la geo-localizzazione, ma il servizio è semplicemente quello di mostrarti quale celebrità ti somiglia, c’è una forzatura. Questo perché i dati che fornisci non sono essenziali per far funzionare il servizio ma servono solo a impinguare una preziosa banca dati utile per essere commercializzata a scopo pubblicitario.

Ebbene, se il modello di business dell’app in questione non necessita dati ma obbliga la loro cessione per poter permettere l’erogazione del servizio, il consenso potrà essere ritenuto non valido e potranno essere applicate le multe.

Leggi anche: Privacy: la sicurezza rischia quando si accede con facebook

Ecco quali tuoi dati personali usa Facebook per mostrarti la pubblicitàEvidentemente l’abolizione della regola che permette a molti business di richiedere i dati per erogare un qualsiasi servizio solo perché è gratuito cambia in modo pesante lo scenario del digital marketing. Le persone sanno bene che Facebook è utile e val bene il fatto di cedergli il dato perché ci permette di fare numerose cose piacevoli. Tuttavia non è piacevole sapere che i dati che si cedono sono molto più di quelli che si credeva e che in un attimo, potrebbero finire chissà dove per una banale distrazione o per mancanza di conoscenza dei funzionamenti di una applicazione apparentemente innocua.

Insomma, dal 25 Maggio il GDPR cambierà molto le regole che finora hanno permesso a molte imprese di ottenere i dati degli utenti. Le persone avranno molto più potere decisionale nei riguardi della possibilità di fornire all’economia digitale i propri dati e le informazioni che li riguardano mentre le aziende dovranno avere la capacità di dimostrarsi responsabili di proteggere tali dati.

Le implicazioni sulla concessione del consenso al trattamento e le direttive sulla data protection sono solo alcuni dei tanti aspetti del nuovo regolamento europeo riguardante la privacy. Il GDPR è una legge applicabile a livello internazionale e avrà una portata enorme che potrà cambiare le carte in tavola a tantissime imprese digitali. L’impressione è che molti addetti ai lavoro stiano sottovalutando questo terremoto ma in realtà si tratta di una regolamentazione a dir poco rivoluzionaria alla quale è bene prestare molta attenzione. La sensazione è che il GPDR possa davvero cambiare il corso della quarta rivoluzione industriale.

L'articolo GDPR, in arrivo la nuova privacy europea. Quale sarà l’impatto nel digital marketing? proviene da Business.it.

]]>
Cybersecurity, rischi e soluzioni nell'era dell'Industria 4.0 https://www.business.it/cybersecurity-rischi-soluzioni-nellera-dellindustria-4-0/ Fri, 20 Apr 2018 10:25:10 +0000 https://www.business.it/?p=23468 Il tema delle sicurezza sul web è fra i più dibattuti non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per gli utenti che si trovano in una sorta di limbo tra la curiosità di navigare sempre più liberi e quella di proteggersi da attacchi invasivi. Nell’era della digital transformation anche l’evoluzione dell’industria 4.0 è… Leggi tutto »Cybersecurity, rischi e soluzioni nell'era dell'Industria 4.0

L'articolo Cybersecurity, rischi e soluzioni nell'era dell'Industria 4.0 proviene da Business.it.

]]>
Il tema delle sicurezza sul web è fra i più dibattuti non solo per gli addetti ai lavori, ma anche per gli utenti che si trovano in una sorta di limbo tra la curiosità di navigare sempre più liberi e quella di proteggersi da attacchi invasivi.

Nell’era della digital transformation anche l’evoluzione dell’industria 4.0 è un contesto specifico nel quale la cybersicurezza gioca un ruolo fondamentale.

Leggi anche: Cybersecurity in Sanità, il primo gruppo studi per la protezione dati dei pazienti

Cos’è la cybersicurezza

In  primo luogo definiamo cos’è: la cybersicurezza è l’insieme di tutte quelle tecnologie informatiche finalizzate alla protezione di un computer.

A cosa serve? A difendere le informazioni personali dell’utente da chi vorrebbe accedervi illegalmente o senza un’autorizzazione consapevole da parte della persona che ha creato il profilo.

cyber-criminali-aiL’industria 4.0 e il rischio di attacchi informatici

Cos’è invece l’industria 4.0 e perché i due mondi sono interconnessi? L’industry 4.0 indica l’attuale tendenza dell’automazione industriale, ovvero quella di integrare le nuove tecnologie produttive al fine di rendere più efficienti e migliorando le condizioni di lavoro. In questo modo lo scopo sarà quello di  aumentare la produttività e la qualità produttiva degli impianti già esistenti e di quelli in progettazione.

Il tema delle cybersicurezza collegato a quella dell’industria 4.0 è appunto quello della sicurezza dei dati: perdita, compromissione, rimaneggiamento, danneggiamento e furto di dati.

Quali sono i rischi ai quali andiamo incontro?

In primo luogo c’è quello che nell’ambiente viene definito warning. I rischi di tipo aziendale per quanto riguarda la sicurezza informatica sono diversi da quelli che possono manifestarsi per l’utente nella sfera privata.

Il warning è la possibilità che il “tutto” connesso aumenti a dismisura le possibilità di intrusione da parte di hacker. Il rischio è appunto quello della sottrazione di dati importanti come info dedicate, dati e know-how fondamentali per lo sviluppo dell’azienda.

Leggi anche: Cyber criminali: la nuova frontiera degli hacker è costituita dal bitcoin e, in particolare, dal mining

Poi c’è il rischio della sottovalutazione del rischio stesso. La perdita di dati, la copia e le relative manipolazioni possono causare gravi danni all’azienda in questione, che si traducono in progetti distrutti e migliaia di euro persi. In Italia, come nel resto del mondo, manca una vera e propria sensibilizzazione su questo tema, come se le conseguenze non fossero abbastanza serie.

Tra i numerosi rischi non c’è solo quello dell’infrazione e dell’acquisizione di dati fondamentali, bensì quello che gli hacker utilizzino i server aziendali come punti di snodo dai quali sferrare ulteriori ulteriori attacchi verso terzi. I danni sarebbero così irreparabili, non solo per l’azienda interessata, ma anche per le numerose aziende colpite successivamente, che si rifarebbero su quest’ultima a livello penale e legale, nonostante di fatto sia anch’essa vittima dell’attacco.

cyber-criminali-aiSoluzioni

Una soluzione al problema sarebbe innanzitutto quella di potenziare la sicurezza informatica attraverso programmi, software specializzati e tutto ciò che può “proteggere” il sistema dati. Andrebbe infatti potenziato l’intero ecosistema cyber nazionale, che dovrebbe di fatto aumentare il livello di awareness per tutte le imprese collegate, siano esse pubbliche o private.

Inoltre l’intera comunità digitale andrebbe sensibilizzata, con il fine di prevenire i rischi e gestire prontamente gli eventuali attacchi.

L'articolo Cybersecurity, rischi e soluzioni nell'era dell'Industria 4.0 proviene da Business.it.

]]>
Nuove App: Veritaps è l’applicazione che riconosce quando stiamo mentendo https://www.business.it/nuove-app-veritaps-lapplicazione-riconosce-stiamo-mentendo/ Fri, 20 Apr 2018 09:15:17 +0000 https://www.business.it/?p=23451 Chi non ricorda il poligrafo, ovvero la tanto temuta macchina della verità? Fin dai primordi l’uomo ha sempre cercato modi e maniere per capire quando una persona dice la verità e quando mente per una bugia. Siamo stati abituati a vedere nei film fili collegati a mani e testa pur di persone che sudavano spaventate… Leggi tutto »Nuove App: Veritaps è l’applicazione che riconosce quando stiamo mentendo

L'articolo Nuove App: Veritaps è l’applicazione che riconosce quando stiamo mentendo proviene da Business.it.

]]>
Chi non ricorda il poligrafo, ovvero la tanto temuta macchina della verità?

Fin dai primordi l’uomo ha sempre cercato modi e maniere per capire quando una persona dice la verità e quando mente per una bugia.

Siamo stati abituati a vedere nei film fili collegati a mani e testa pur di persone che sudavano spaventate pur di comprendere la veridicità delle loro affermazioni. Nella vita reale veniamo spesso traditi dalle emozioni, che nella maggior parte dei casi, rivelano più di quanto è nostra intenzione comunicare.

Ma c’è anche chi è un bugiardo per vocazione, quindi smascherare questa straordinaria abilità non è affatto facile.

Leggi anche: App di messaggistica 2018, la Francia dice stop a WhatsApp e Telegram?

La tecnologia a supporto della verità

In supporto ai cavalieri della verità a tutti costi arriva la tecnologia. La macchina della verità è solo un prodotto oramai obsoleto e ampiamente superato. Oggi, grazie a studi e ricerche sull’argomento, è stata inventata un’app che potrebbe trasformare lo smartphone in un vero e proprio rivelatore di bugie.

Insomma, esiste di fatto un algoritmo di apprendimento automatico, capace di rivelare la verità o la bugia a seconda delle interazioni digitali sul telefono.

La ricerca in questione è stata effettuata presso l’Università di Copenaghen e si è concentrata in particolare sul movimento delle mani: secondo il documento di ricerca, pubblicato una settimana fa, si legge che la persona “bugiarda” farebbe un maggior numero di movimenti delle mani rispetto a quella “onesta”.

apps-veritaps

L’algoritmo in questione, collegato alla App, si chiama Veritaps: un segno di spunta lampeggia in verde quando delle affermazioni veritiere vengono inserite in uno smartphone, rilevando invece informazioni dubbiose con un punto interrogativo di colore rosso.

L’app è ancora in fase sperimentale: funziona già su telefoni Android, ma non è ancora disponibile al pubblico.

Finora non si conoscono i veri vantaggi di questa applicazione, tant’è che rivela comunque dei limiti e non rappresenta uno strumento adatto per essere utilizzato in tribunali o in altri ambienti istituzionali.

Le innovazioni per smascherare le bugie

Il poligrafo, o macchina della verità, è stato uno strumento a lungo discusso e bombardato da critiche negative nonostante il suo largo utilizzo, fin dall’epoca della sua creazione, gli anni ’20.

Da allora il mondo è andato avanti molto velocemente in ambito tecnologico e digitale, per questo l’innovazione non ha prettamente lo scopo di sostituire i poligrafi, ma piuttosto di fungere da ulteriore strumento di rilevamento della bugia. L’esempio concreto è rappresentato da una startup, Converus: ha creato un test che analizza la veridicità misurando piccolissimi cambiamenti negli occhi di una persona, come la dilatazione della pupilla e il battito degli occhi. Il suo sistema si chiama “EyeDetect” ed è preciso all’86 percento.

Converus non è l’unico esempio al mondo. NuraLogix, aziende canadese, ha sperimentato l’utilizzo di una videocamera convenzionale, proprio come quella che si trova sul telefono o sul portatile, per rilevare i cambiamenti di flusso di sangue nel viso di una persona. Diventare paonazzi mentre mentite vi tradirà! La tecnologia, denominata Transdermal Optical Imaging, ha la capacità di applicare quindi algoritmi di apprendimento automatico rilevando elementi come la frequenza cardiaca e la pressione sanguigna.

Leggi anche: Intelligenza Artificiale, debutta un nuovo sistema di apprendimento applicato ai cani

I test di applicazione di Veritaps

Arriviamo dunque ai nostri smartphone e a come potranno capire quando stiamo mentendo. I ricercatori della App Veritaps hanno condotto tre studi per valutare in che modo la disonestà ha influenzato le interazioni dell’utente con un dispositivo mobile come il cellulare. Ebbene, hanno effettivamente trovato qualcosa e cioè che i bugiardi si sono fermati poco prima di rispondere.

Secondo lo studio, ai partecipanti della ricerca è stato chiesto di mentire o dire la verità su un colore mostrato sullo schermo dei loro telefonini. Il risultato? I bugiardi hanno in media impiegato più tempo a rispondere! In un altro test, ad una persona è stato consegnato del denaro e gli è stato detto di dividerla con un’altra persona. Quando viene data l’opzione di mentire sull’importo ricevuto, tuttavia, in genere le persone hanno statisticamente impiegato più tempo prima di inserire l’importo da donare.

Infine, l’ultimo test ha interessato i partecipanti di un gioco di dadi. Durante questo esperimento, i giocatori non sono stati incoraggiati a mentire, ma sono stati premiati in base al punteggio riportato, rendendo redditizio ottenerlo. I ricercatori hanno scoperto che le voci veritiere sono state sfruttate più vicino al centro dello schermo e con più pressione. I giocatori disonesti hanno invece usato più movimento delle mani rispetto ai giocatori onesti.

Per cosa può essere usata Veritaps nel mondo reale?

I ricercatori puntano su ambiti come la dichiarazione dei redditi, il risarcimento e i mercati online, ma affermano che servirebbe soprattutto per migliorare noi stessi e comprendere quando ci inganniamo da soli.

Il rilevamento meno della bugia soleva questione etiche come è sempre stato da decenni a questa parte: “È facile prevedere come possa essere usato in modi non ottimaliQuello che suggeriamo è che non riporti la classificazione delle menzogne, ma invece riporta le verità, perché ciò significa che è possibile verificare un’interazione” afferma il giovane ricercatore danese Aske Mottelson. 

L'articolo Nuove App: Veritaps è l’applicazione che riconosce quando stiamo mentendo proviene da Business.it.

]]>
Dati personali su internet, quanto costano e come proteggerli https://www.business.it/dati-personali-internet-quanto-costano-come-proteggerli/ Wed, 18 Apr 2018 11:40:36 +0000 https://www.business.it/?p=23286 Dopo lo scandalo Cambridge Analytica la questione della privacy è all’ordine del giorno. Gli utenti della Rete, sempre più preoccupati su cosa o come possa violare la sicurezza dei loro profili, cercano di capire come proteggersi. Ma se il fenomeno ha interessato “la vendita” delle nostre informazioni personali a società di marketing, quanto costano le… Leggi tutto »Dati personali su internet, quanto costano e come proteggerli

L'articolo Dati personali su internet, quanto costano e come proteggerli proviene da Business.it.

]]>
Dopo lo scandalo Cambridge Analytica la questione della privacy è all’ordine del giorno. Gli utenti della Rete, sempre più preoccupati su cosa o come possa violare la sicurezza dei loro profili, cercano di capire come proteggersi. Ma se il fenomeno ha interessato “la vendita” delle nostre informazioni personali a società di marketing, quanto costano le nostre informazioni? Quanto valgono i dati nel mondo del web e quali sono le tariffe sul mercato sommerso?

Data Breach: cosa sono

Tutto questo ha a che fare in primo luogo con i data breach. Per DATA BREACH si intende un vero proprio incidente di sicurezza, ovvero un momento in cui si è creato un problema di sicurezza dove i dati vengono rubati, o copiati, o consultati senza permesso né autorizzazione del soggetto interessato. Questa divulgazione non consentita può avvenire solitamente tramite un furto, una violazione aziendale o un accesso abusivo causato da una violazione informatica che ne ha divulgato informazioni preziose.

Esistono numerose società di sicurezza informatica che, dopo lo scandalo, hanno reso noti i costi delle informazioni, in euro. La Top10VPN ha stilato una lista di numeri, nero su bianco, sui dati che di solito forniamo e quanto valgono sul mercato.

internet-consumo-dati-smartphoneLeggi anche: Facebook e fake news: il vero problema sono i meme

Quanto valgono i nostri dati in euro

Nel dettaglio: un profilo Facebook può valere fino a 6 euro, e risulta uno dei più “convenienti” in ambito web. Infatti il costo sale se ci affacciamo ad altre realtà, nuove come Netflix dove il costo è di circa 8 euro. Il profilo più richiesto, e che quindi ha un valore maggiore sul mercato? Senza dubbio l’account Apple, ritenuto dai compratori il più ricco di informazioni, può arrivare a 15 euro a profilo. Se si parla poi di profili completi, ricchi di tutte le informazioni più appetibili, come accessi alle note piattaforme di PayPal, Amazon oppure Spotify, si arriva a 1200 euro di valore.

Insomma, di fatto le informazioni costano care, anche perché promettono guadagni più che considerevoli.

Leggi anche: Facebook Stories 2018: nuove funzionalità, introdotti i boomerang come su Instagram

Perché i nostri dati sono così preziosi?

Diciamo pure che le informazioni generali su una persona, che possono riguardare l’età, il sesso, la posizione sociale, così come gusti, tendenze, abitudini, hobby e interessi valgono intorno a $0,0005 per il singolo, o $0,50 per 1.000 persone. D’altronde, se un utente dimostra interesse sta per acquistare un’auto, piuttosto che una vacanza o un prodotto finanziario risulta preziosissima  per le aziende. Le aziende infatti sono sempre a caccia di nuovi consumatori, e saranno ben contente di promuovere i propri prodotti se sanno già che la persona ha manifestato interesse, in quanto rappresenta un cliente praticamente sicuro. Le nostre informazione girano e ogni soggetto fa la sua parte secondo il proprio fine.

Consigli pratici

L’unica soluzione per difenderci è proteggere la nostra privacy in modo efficace. In che modo? Attivando sistemi che segnalino ogni qual volta i nostri dati siano attaccati o “rubati”, avvertendoci in caso di anomalie o accessi non autorizzati. Leggendo sempre, attentamente, le informazioni sulla privacy e sul consenso delle nostre informazioni sensibili. Non accettando violazioni camuffate, filtrando cosa rilasciamo e cosa no. Utilizzare sempre password sicure, utilizzare la crittografia e il cloud, ed effettuare periodicamente dei backup. 

L'articolo Dati personali su internet, quanto costano e come proteggerli proviene da Business.it.

]]>
Internet of Things, Microsoft annuncia Azure Sphere: nuovi software e hardware per IoT https://www.business.it/internet-of-things-microsoft-annuncia-azure-sphere-nuovi-software-hardware-iot/ Tue, 17 Apr 2018 12:30:11 +0000 https://www.business.it/?p=23151 In occasione di un evento stampa a San Francisco, Microsoft ha annunciato nella notte italiana il lancio di un prodotto IoT end-to-end sicuro che si concentra sui dispositivi basati su MicroCrontollori Unit, ovvero il tipo di dispositivi che utilizzano microcontrollori (MCU) di piccole dimensioni e relativamente poco potenti per svolgere funzioni di controllo o di… Leggi tutto »Internet of Things, Microsoft annuncia Azure Sphere: nuovi software e hardware per IoT

L'articolo Internet of Things, Microsoft annuncia Azure Sphere: nuovi software e hardware per IoT proviene da Business.it.

]]>
In occasione di un evento stampa a San Francisco, Microsoft ha annunciato nella notte italiana il lancio di un prodotto IoT end-to-end sicuro che si concentra sui dispositivi basati su MicroCrontollori Unit, ovvero il tipo di dispositivi che utilizzano microcontrollori (MCU) di piccole dimensioni e relativamente poco potenti per svolgere funzioni di controllo o di connettività. In genere, questi tipi di dispositivi, che possono andare da un giocattolo a un gadget domestico o un’applicazione industriale, non vengono aggiornati di frequenza e quindi la sicurezza spesso ne risente. Così Microsoft ha rilanciato il progetto Azure Sphere: cuore del progetto è l’introduzione di una nuova classe di MCU certificati. Come ha affermato il presidente e direttore legale di Microsoft, Brad Smith, nell’annuncio di oggi, l’azienda concede in licenza questi nuovi chip Azure Sphere gratuitamente. Poiché è difficile proteggere un dispositivo che non si può aggiornare costantemente, non sorprende che questi device offrano la cosiddetta connettività integrata. E con questa connettività, questi dispositivi possono anche connettersi al servizio di sicurezza di Azure Sphere.

Microsoft sceglie Linux

Questi dispositivi eseguiranno, come sistema operativo, Microsoft? Per la prima volta in assoluto, l’azienda di Redmond sta lanciando un kernel e una distribuzione del sistema operativo Linux personalizzato: si tratta per l’appunto di Azure Sphere. È un aggiornamento della tipologia di sistemi operativi in ​​tempo reale che gli MCU di oggi utilizzano spesso. Ma perché usare Linux? “Con Azure Sphere, Microsoft sta affrontando una classe completamente nuova di dispositivi IoT, l’MCU”, ha detto Rob Lefferts, direttore partner di Microsoft per la sicurezza e l’impresa Windows. “L’IoT di Windows gira su unità a microprocessore (MPU) che hanno almeno 100 volte la potenza della MCU. Il kernel Linux protetto da Microsoft utilizzato nel sistema IoT Azure Sphere è condiviso con una licenza OSS in modo che i partnerpossano rapidamente abilitare le nuove innovazioni.”E questi partner sono anche molto contenti di prendere un rilascio open source e integrarlo con i loro prodotti.” Per avviare il processo, MediaTek produrrà il primo set di questi nuovi MCU. Si tratta di sistemi ARM-A7 single-core a bassa potenza che funzionano a 500 MHz e includono la connettività WiFi e una serie di altre opzioni I / O.

L’importanza dell’eco-sistema aperto

Per quanto concerne l’ecosistema aperto, invece, Smith ha specificato che i dispositivi possono essere utilizzati con servizi che funzionano su qualsiasi altro cloud, indipendentemente dal fatto che si tratti di AWS o di Alibaba Cloud. È bene notare che l’unità AWS di Amazon ha annunciato un progetto in qualche modo simile a quello di Microsfot solo un anno fa. Probabilmente non è una sorpresa che questi grandi fornitori di servizi cloud siano interessati agli MCU, dato che mentre i dispositivi stessi non sono vincolati a nessun cloud, l’unico modo per ottenerne il pieno valore è in combinazione con questi servizi, sia per l’autenticazione di nuovi dispositivi, l’aggiornamento dei sistemi operativi o la gestione del software che viene eseguito su di essi.
Leggi anche: Internet of Things Italia, un mercato in crescita esponenziale

L'articolo Internet of Things, Microsoft annuncia Azure Sphere: nuovi software e hardware per IoT proviene da Business.it.

]]>
Internet of Things Italia: un mercato in crescita esponenziale https://www.business.it/internet-of-things-italia-un-mercato-in-crescita-esponenziale/ Tue, 17 Apr 2018 06:30:11 +0000 https://www.business.it/?p=23092 Il mercato dell’Internet of things è in forte crescita in Italia: i dati parlano chiaro e registrano un +32% nel 2017, una percentuale che si traduce in 3,7 miliardi di euro. Già nel 2016 il settore aveva registrato numeri da record, raggiungendo i 2.8 miliardi di euro, con una crescita del 40% rispetto all’anno precedente. Un… Leggi tutto »Internet of Things Italia: un mercato in crescita esponenziale

L'articolo Internet of Things Italia: un mercato in crescita esponenziale proviene da Business.it.

]]>
Il mercato dell’Internet of things è in forte crescita in Italia: i dati parlano chiaro e registrano un +32% nel 2017, una percentuale che si traduce in 3,7 miliardi di euro.
Già nel 2016 il settore aveva registrato numeri da record, raggiungendo i 2.8 miliardi di euro,
con una crescita del 40% rispetto all’anno precedente. Un vero successo ed una una curva che sembra destinata a rimanere alta ancora a lungo.
Leggi anche: Internet of Things: cos’è e dove viene applicata

Le potenzialità dello Iot

Questi risultati arrivano direttamente dall’Osservatorio Internet of Things della School of Management del Politecnico di Milano.

“Il 2017 è stato un anno molto positivo per l’Internet of Things, sia in Italia che a livello internazionale. La crescita del mercato, l’evoluzione tecnologica e la proliferazione di startup sono tutti fattori che dimostrano come le potenzialità dell’IoT non possano più essere ignorate: dalle imprese coinvolte nel processo di trasformazione digitale delle fabbriche, alle Pubbliche Amministrazioni che grazie alla tecnologia possono collaborare con gli attori privati per avviare progetti di Smart City, fino ai consumatori sempre più orientati all’acquisto di soluzioni smart per la casa, l’auto, la salute e il tempo libero”. Questo il rapporto della Politecnico di Milano, orgoglioso di diffondere numeri tanto positivi. 

Rispetto all’anno precedente la crescita è continuata in maniera esponenziale, portando l’Italia ad essere uno tra i paesi europei più avanzati in questo settore.

Internet of things è un ambito che copre numerosi contesti: gli oggetti di uso quotidiano diventano intelligenti e se collegati ad internet, interagiscono con noi. La rete è in grado di allargarsi, dal web si giunge all’universo fisico.

Ecco dunque che macchine, dispositivi, gadget elettronici, apparecchi medicali ci riconoscono e tramite il machine learning ci aiutano e migliorano l’ambiente nel quale viviamo. 

Leggi anche: IOTA, la criptovaluta dell’Internet of Things, è in crescita

Internet-of-thingsLo smart Metering e gli altri settori

Nel mercato di internet of things, in continuo sviluppo, la parte più importante, che fin dallo scorso anno traina tutto il resto è lo smart metering: si tratta dei nuovi contatori elettrici per i servizi di gas, luce e acqua.

L’obbligo di installare questi contatori intelligenti ha ovviamente determinato un boom tale da registrare una crescita del 90% solo in questo settore. Sempre più industrie, così come startup e aziende specializzate investono nell’Iot grazie ai contributi previsti dal Piano Nazionale Industria 4.0.

A seguire il settore del Metering troviamo quello delle Smart Car, Smart Building, Smart City e Smart Home.

Si tratta dunque di innovazioni tecnologiche che si rivolgono a tutti i contesti in cui viviamo: dall’auto che guidiamo, alla casa che abitiamo. Lasciarsi travolgere dalla rivoluzione digitale è ormai più che doveroso. E tra lo sviluppo della sensoristica e l’aspettativa nei confronti della rete 5G anche in Italia, l’innovazione tecnologica avrà lo spazio di esprimersi attraverso nuovi modelli di business. 

L'articolo Internet of Things Italia: un mercato in crescita esponenziale proviene da Business.it.

]]>
Economia digitale: investire nel digital economy https://www.business.it/economia-digitale-investire-nel-digital-economy/ Sat, 14 Apr 2018 07:00:07 +0000 https://www.business.it/?p=22940 I cambiamenti che stanno apportando le recenti innovazioni tecnologiche sono sempre in aumento. Un esempio su tutti? L’intelligenza artificiale, che insieme ad altre innovazioni hanno creato una vera e propria economia digitale; nasce quindi, soprattutto per le società che vogliono investire nel digital, la necessità di quantificare l’impatto di questa tipologia di economia nel mondo “reale”. Gli… Leggi tutto »Economia digitale: investire nel digital economy

L'articolo Economia digitale: investire nel digital economy proviene da Business.it.

]]>
I cambiamenti che stanno apportando le recenti innovazioni tecnologiche sono sempre in aumento. Un esempio su tutti? L’intelligenza artificiale, che insieme ad altre innovazioni hanno creato una vera e propria economia digitale; nasce quindi, soprattutto per le società che vogliono investire nel digital, la necessità di quantificare l’impatto di questa tipologia di economia nel mondo “reale”.

Gli investimenti in pubblicità digitale sono in forte aumento. Anche l’occupazione del settore digitale segna un importante aumento: il numero di impiegati è salito in un anno da 220.000 a 253.000, mantenendo un ritmo di crescita superiore rispetto a quello dei ricavi. Tutto questo è possibile perché il processo di digitalizzazione delle competenze è più rapido ed anticipato a livello temporale rispetto alla crescita dei ricavi.

Economia digitale? Il significato è complesso e va molto oltre l’investimento tecnologico necessario a gestire i cicli di vita dell’hardware e del software. L’economia digitale, infatti, rappresenta il macro universo che ruota attorno all’innovazione del business. Secondo le ultime previsioni IDC, l’economia digitale sta tagliando in due il mercato. Da una parte ci sono le imprese che, cavalcando la trasformazione digitale, si stanno rinnovando. Dall’altra, ci sono tutte le aziende che sono ferme perché ancorate a logiche tradizionali. Non entrare a far parte dell’economia digitale, avvertono gli esperti, è irrazionale e rischioso. Perché il cuore della digital trasformation (DX) non è la tecnologia. Sono le vision.

economia-digitale

Leggi anche: Intelligenza Artificiale: gli startupper di BigProfiles

Economia digitale: che cos’è e cosa significa

L’economia digitale è basata sulle tecnologia informatica è l’economia che ruota attorno al digitale. Il termine economia digitale è stato usato per la prima volta più di vent’anni fa da Don Tapscott, business executive, consulente e saggista canadese. Sua l’intuizione quando, nel 1995,  scrisse un saggio intitolato: The Digital Economy: Promise and Peril in the Age of Networked Intelligence. Il libro anticipava l’impatto di Internet sul mondo del business, introducendo nuove regole e nuove dinamiche associate all’intelligenza delle reti. Il concetto è stato poi ripreso dall’economista americano Thomas Masembourg , che aveva identificato le tre componenti chiave dell’economia digitale:

  • Infrastruttura a supporto dell’e-business: ovvero l’insieme dell’hardware, del software, dei sistemi di telecomunicazione, delle reti e delle risorse di supporto
  • E-business: vale a dire la vera e propria gestione del business mediata da computer collegati in rete, con tutto il corollario di processi informatizzati correlati
  • E-commerce: ossia tutte le vendite on line che comportano il trasferimento delle merci

Quanto vale la digital transformation?

IDC stima che la spesa tecnologica mondiale per la trasformazione digitale sfiorerà i 1.300 miliardi di dollari nel 2018 (in crescita del 16,8% rispetto al 2017) per arrivare a 1.700 miliardi nel 2019 (con una crescita del 42%  rispetto al 2017). Da qui ai prossimi due anni le previsioni parlano di 400 miliardi investiti nelle quattro tecnologie che compongono la Terza Piattaforma costituita da mobile, cloud, big data, social media. Altri 1.300 miliardi di investimenti sono veicolati in quelli che l’analista americano chiama Acceleratori dell’Innovazione: IoT, robotica, cognitive/IA, realtà aumentata e virtuale, blockchain. L’economia digitale, infatti, è incentrata su uno sviluppo tecnologico continuo sempre più integrato e complesso. Chi governa le aziende non deve perdere di vista gli obiettivi, che non sono le tecnologie in sé e per sé. 

A farla da padrone, all’interno di questo nuovo ecosistema economico, è l’advertising sui social network con particolare focus sulla produzione di contenuti video seguito molto da vicino dagli investimenti in pubblicità su smartphone. La pubblicità da mobile è infatti cresciuta in questo ultimo anno del 40%, pur a fronte di ritorni economici non sempre in linea con gli investimenti ed il tempo speso dagli utenti sui device mobile.

Considerando poi il cosiddetto perimetro allargato dell’economia digitale, tenendo conto cioè delle imprese del settore digitale che stanno estendendo i propri investimenti pubblicitari anche al di fuori dei canali online, possiamo fare una valutazione ancora più veritiera sul settore digitale. Il valore stimato è di circa 80 miliardi di euro con una forza lavoro impegnata nel settore di oltre 600.000 unità.

Queste cifre testimoniano quindi che il digitale non è solo legato ad attività fini a se stesse, ma di fatto ha creato un vero e proprio indotto economico che continua a crescere; è un treno che le aziende non possono, e non devono, perdere per poter partecipare attivamente alla costruzione dell’economia del domani.

Leggi anche: Tutti i numeri di Sisal e la nuova rivoluzione digitale

Ma chi è che raccoglie i nostri dati?

Oggi la raccolta dei dati è gestita molto spesso da algoritmi in grado non solo di catalogare le informazioni, ma anche di strutturarle, così da renderle interessanti. Non c’è alcun dubbio che la principale fonte di raccolta dati sia la navigazione online. Un acquisto su un sito di e-commerce, un preventivo per una polizza auto, ma anche la semplice navigazione producono un’enorme quantità di dati che ci riguardano. Mediamente sono almeno ottanta le aziende che, grazie al comportamento online di un utente, riescono ad agganciare il suo indirizzo IP e a seguirne i passi, scoprendone affinità e abitudini.

Ma la raccolta avviene nei modi più disparati. Il direct email marketing, per esempio, si fonda sulla raccolta di dati di società perlopiù attraverso le newsletter. Pacchetti di informazioni vengono poi messe a disposizione di società – Magnews, Contactlab, Teradata solo per fare alcuni nomi – che tramite software li gestiscono e li analizzano, proponendo in molti casi anche progetti di comunicazione.  L’email marketing ha cambiato faccia e si tende a lavorare su strategie personalizzate possibili grazie a software ad hoc. 

Quanto valgono i nostri dati?

Sono gli algoritmi i veri protagonisti della rivoluzione digitale che stiamo attraversando e dei cambiamenti dirompenti del nostro modo di vivere e del modo di operare delle imprese. Ai dati sono interessate le grandi aziende, ma anche le PMI.

In tutto questo non c’è però da rimanere delusi nell’apprendere che i nostri dati valgano pochi centesimi di euro. Le regole sono dettate dal mercato. Acquistare online 10mila indirizzi email contenenti cinque parametri personali (gli anni, il sesso, i libri letti, le automobili preferite e gli sport seguiti) costa 164 dollari, e cioè 1,6 centesimi di dollaro per ogni singolo indirizzo mail. Di norma, comunque, i dati di una singola persona sono venduti per un prezzo che sta ben al di sotto di un euro. Profilazione degli utenti a parte, il tessuto imprenditoriale italiano non può fare a meno dei Big Data. Ne va di mezzo la competitività. 

Leggi anche: Rivoluzione digitale: ecco come le nuove tecnologie cambiano il modo di fare industria

L'articolo Economia digitale: investire nel digital economy proviene da Business.it.

]]>
Universitari europei pronti per l'Erasmus Digitale con Erasmus+ https://www.business.it/universitari-europei-erasmus-digitale/ Fri, 13 Apr 2018 06:30:44 +0000 https://www.business.it/?p=22828 Chi è andato all’Università o ha amici e familiari che l’hanno frequentata, conosce sicuramente un progetto di studi interdisciplinari che promuove la permanenza degli studenti all’estero: si chiama Erasmus e proprio l’anno scorso l’Unione Europea lo ha festeggiato con 30 anni di attività di successo. Chi ne ha fatto esperienza parla di un periodo importante,… Leggi tutto »Universitari europei pronti per l'Erasmus Digitale con Erasmus+

L'articolo Universitari europei pronti per l'Erasmus Digitale con Erasmus+ proviene da Business.it.

]]>
Chi è andato all’Università o ha amici e familiari che l’hanno frequentata, conosce sicuramente un progetto di studi interdisciplinari che promuove la permanenza degli studenti all’estero: si chiama Erasmus e proprio l’anno scorso l’Unione Europea lo ha festeggiato con 30 anni di attività di successo.

Chi ne ha fatto esperienza parla di un periodo importante, nel quale si fanno incontri con persone di un’altra nazionalità, si sperimenta la vita cittadina e universitaria in un altro paese, si impara una nuova lingua. Se contiamo poi che il tutto avviene durante gli anni universitari, tra i 20 e i 25 anni, il tutto acquista un sapore più spensierato e divertente.

Leggi anche: Università, atenei irregolari e ricercatori che rientrano in Italia

Erasmus: simbolo dell’UE

L’Unione Europea ha favorito l’abitudine a spostarsi più facilmente da uno stato all’altro. Soprattuto per i giovani, che si tratti di esperienze di studio o di vacanza, andare all’estero è diventata una tappa fondamentale per acquisire strumenti importanti di crescita, flessibilità e adattabilità.

Un programma simbolo dell’Ue, che sviluppa talenti e competenze dei giovani cittadini europei”, ha dichiarato lo scorso giugno il presidente Junker, ricordando che molti membri della Commissione hanno fatto l’Erasmus quando frequentavano l’università: “Lavorare e studiare all’estero fa cambiare l’idea dell’Europa”.

HAT big data privacyErasmu+: la nuova frontiera digitale

L’Erasmus ha interessato ben 9 milioni di cittadini europei in questi 30 anni di attività, e come ogni progetto che tende ad evolversi è diventato digitale, nel vero e più specifico senso del termine. La App dedicata, Erasmus+, lancia il programma di mobilità europea in una nuova era. Si tratta di un progetto voluto fortemente dalla Commissione Europea, che vedrà i giovani cittadini europei condividere la propria esperienza con il supporto delle nuove tecnologie: potranno interfacciarsi gestendo contemporaneamente corsi online di lingua grazie ad un mentoring interattivo online.

Leggi anche: Affitti studenti: Uniplaces è la Startup internazionale, leader del settore

Nuovi paesi coinvolti nel progetto

La Commissione europea ha dunque deciso di puntare tutto sul nuovo programma Erasmus+, volto a formare 25mila giovani attraverso un dialogo interculturale grazie alle nuove tecnologie a disposizione. I paesi coinvolti sono 33, compresi quasi tutti i paesi che si affacciamo sul Mediterraneo, segno che anche l’Europa sta allargando il bacino di interesse dove prima vi erano ancora delle barriere politiche. Il programma digitale ha lo scopo di connettere i giovani partecipanti ed invitarli a discutere su temi che riguardano i loro paesi e ipotizzare soluzioni e idee per migliorare il clima di scambio.

“Un punto di partenza per portare nuovi aggiornamenti e migliorie al programma tenendo conto delle esigenze della “generazione Erasmus”, si può ancora fare, ha dichiarato il Commissario Junker. Erasmus+ è solo l’inizio. 

europa-ecologia

L'articolo Universitari europei pronti per l'Erasmus Digitale con Erasmus+ proviene da Business.it.

]]>
Creare una start up digitale in Italia: 5 motivi per cui è diventato più difficile https://www.business.it/creare-startup-digitale-italia-5-ostacoli/ Tue, 10 Apr 2018 10:30:24 +0000 https://www.business.it/?p=22571 Premettiamo che abbiamo detto “difficile” e non impossibile, ma sicuramente, rispetto a qualche anno fa, lanciarsi in un’attività imprenditoriale totalmente basata su un modello di business online è diventato un compito decisamente più arduo. Con questo articolo non vogliamo certo scoraggiare nessuno, tutt’altro! Il grado di difficoltà può essere visto come una sfida e come… Leggi tutto »Creare una start up digitale in Italia: 5 motivi per cui è diventato più difficile

L'articolo Creare una start up digitale in Italia: 5 motivi per cui è diventato più difficile proviene da Business.it.

]]>
Premettiamo che abbiamo detto “difficile” e non impossibile, ma sicuramente, rispetto a qualche anno fa, lanciarsi in un’attività imprenditoriale totalmente basata su un modello di business online è diventato un compito decisamente più arduo.

Con questo articolo non vogliamo certo scoraggiare nessuno, tutt’altro! Il grado di difficoltà può essere visto come una sfida e come un avvertimento riguardante la meticolosità con cui è necessario valutare attentamente le opportunità, le minacce e l’incombenza di eventuali scenari negativi.

1. Intelligenza Artificiale e Machine Learning non sono per tutti

 

L’AI e la capacità di sviluppare algoritmi di “deep learning” è al momento una sorta di corsa all’oro. Ci sono ampi margini per creare prodotti in grado di sfruttare al meglio l’intelligenza artificiale, le start-up digitali che si stanno buttando in questo campo sono tantissime, e molte hanno una missione chiara.

Tuttavia, l’intelligenza artificiale richiede investimenti significativi e professionalità di non semplice reperimento. Oggi le imprese digitali di successo puntano alla creazione di complesse e costose piattaforme tecnologiche e, in questo senso, il limitato accesso al credito ed ai finanziamenti degli startupper italiani è un limite invalicabile.

Inoltre, l’AI richiede i “big data” e questo non è un dettaglio. Reperire e gestire correttamente i dati è indubbiamente difficile tanto quanto elaborarli ed arricchirli, e lo sarà sempre di più.

Un’attività imprenditoriale non deve per forza adottare tecnologie AI ma certamente questo è l’ambito in cui ci sono le migliori opportunità.

professioni-creative-più-richieste2. Il valore del contenuto è in calo

C’era una volta l’editoria accessibile a tutti…

Purtroppo il valore del contenuto è in netto calo perché è diventato difficile valorizzarlo e renderlo reperibile.

La SEO come la conoscevamo alcuni anni fa è definitivamente defunta. Oggi un prodotto editoriale deve produrre articoli realmente unici (come questo) e soprattutto utili e in grado di generare “engagement” (speriamo di riuscirci!). La popolarità di un sito può essere acquisita con fatica e sudore in modo del tutto spontaneo ed è finito il tempo in cui attrarre traffico dai motori di ricerca dipendeva soprattutto dalla qualità della scrittura SEO.

Un discorso analogo riguarda la possibilità di attrarre traffico organico dai social network. Com’è noto Facebook ha ridotto la portata delle pagine ed ha fatto capire a tutti che i link all’esterno non sono apprezzati.

Va un po’ meglio con coloro che si occupano di produrre notizie locali e rilevanti ma quello che è certo è che il traffico gratuito è diventata una chimera.

Soprattutto, il “programmatic advertising” è un’opportunità ma al contempo ha abbassato il valore della resa pubblicitaria ed ha allontanato l’editore dall’inserzionista.

Produrre contenuto multimediale di valore è diventato dispendioso. Il contenuto video può effettivamente procurare dei buoni ritorni di investimento, ma solo se è originale e realmente apprezzato dagli utenti.

influencer-marketing-facebook-novita

3. Fare pubblicità non è sempre “cost effective”

Oggi l’RMP (revenue per mile) di una pagina web non è sufficiente a giustificare investimenti nell’acquisizione di traffico. Acquisire un lettore è spesso oneroso e fidelizzarlo non è banale.

Questo vale anche per l’ecommerce. Nonostante in questo caso social network come Pinterest, Instagram, Facebook e molti altri abbiano ideato risorse per favorire gli shop online, il costo del traffico è spesso proibitivo ed è necessario ideare promozioni aggressive per riuscire a invogliare gli utenti.

La  persuasione passa attraverso il re-targeting ma è un processo lungo e anch’esso dispendioso che necessita di investimenti significativi.

Piattaforme come Amazon o Ebay sono estremamente “price sensitive” e la concorrenza è agguerrita.

Questo non significa ovviamente che non sia possibile ottenere un ROI accettabile ma sicuramente, per un nuovo brand o un nuovo shop, la strada per costruire un marketing mix efficace è irta di ostacoli.

Se da una parte strumenti come i “chat bot” ed i sistemi di marketing automation possono aiutare a creare un customer journey di successo, dall’altra l’email marketing e l’affiliation marketing sono entrambi canali di acquisizione del traffico che stanno vedendo calare le proprie performance.

amazon-lending-fintech4. Siamo nelle mani di Google e Facebook

Anni fa esisteva una pluralità di fonti di traffico e regole più elastiche per catturare l’interesse di un utente per generare una lead, una action o una vendita.

Oggi il web è decisamente meno democratico ed esiste una struttura oligopolistica che è in gran parte dipendente da Google e da Facebook. La gran parte del traffico e del tempo medio speso sul web, sia desktop che mobile, avviene su queste piattaforme le cui politiche e sono decisamente mutevoli.

La quarta rivoluzione industriale è ancora in atto e la “disruption” che ne consegue è in gran parte dovuta a delle scosse di assestamento che possono generare opportunità ma anche radere al suolo migliaia di imprese.

Di recente, dopo il caso Cambridge Analytica (di cui abbiamo parlato qui), Facebook ha deciso di limitare l’accesso ai dati delle app. Il risultato sarà che molte imprese che facevano affidamento su questo meccanismo saranno fuori dai giochi.

Google negli anni ha invaso il campo che apparteneva ad attori che, comunque, acquisivano il proprio traffico dai motori di ricerca. Si pensi per esempio ai comparatori di prezzo che ad un certo momento hanno dovuto fare i conti con Google Shopping.

Oppure le minacce che Google Jobs, peraltro potenziato da un evoluto sistema di intelligenza artificiale, può rappresentare per siti di annunci di lavoro come Monster.com o Infojobs.

Un altro esempio che ha messo in crisi i ricavi delle società di telecomunicazioni è WhatsApp o Telegram, che oggi propongono anche soluzioni per le aziende molto efficaci.

La necessità di monetizzare porterà colossi come Google e Facebook, Snapchat, Twitter, Linkedin e tutti gli altri, a limitare il loro sfruttamento gratuito ed a lanciare nuovi servizi a pagamento che andranno inevitabilmente a danneggiare il business di altri player.

Prima di lanciare una start-up che si appoggia ai servizi di Google o di Facebook è fondamentale chiedersi se prima o poi il suo business corra il rischio di essere fagocitato da questi oligarchi.

Google-25. Generare un brand riconoscibile è diventato un “must”

Prima era possibile far soldi con Internet anche senza disporre di un marchio riconoscibile.

Oggi invece la “brand awareness” è tornata ad essere decisiva.

La fidelizzazione si può conquistare affermando un marchio con il giusto posizionamento e anche questo richiede investimenti non indifferenti e tanta pazienza.

La riconoscibilità di un marchio passa attraverso la capacità di creare engagement ed instaurare un dialogo con il potenziale cliente, attraverso l’influencer marketing, i cui parametri di valutazione sono tutt’ora incerti, e l’offerta di una customer experience di primo piano che posso rappresentare un elemento di differenziazione.

In conclusione, lo start-upper digitale ha davanti a se l’arduo compito di valutare bene la potenzialità e la sostenibilità del business in uno scenario in cui gli investimenti richiesti possono essere ingenti e il tempo necessario a ottenere la profittabilità più lungo del previsto.

La vera sfida è capire come sfruttare le opportunità che saranno generate dalla disruption che segue inesorabilmente la quarta rivoluzione industriale, e non restare intrappolato dall’inevitabile cambio nelle dinamiche che regolano il comportamento di Google, Facebook, Amazon, Apple e tutti gli altri colossi.

Leggi anche: Facebook accesso dati: l’eco di Cambridge Analytica, forti limiti alle App e il caso Tinder

L'articolo Creare una start up digitale in Italia: 5 motivi per cui è diventato più difficile proviene da Business.it.

]]>
Nuove funzionalità Skype per i creatori di contenuti: nasce "Skype for Content Creators" https://www.business.it/skype-for-content-creators-funzionalita/ Mon, 09 Apr 2018 08:00:57 +0000 https://www.business.it/?p=22431 L’epoca digitale ha rivoluzionato il mondo del lavoro non solo per quanto concerne le nuove mansioni ma anche in termini di barriere e distanze geografiche. Ma il business di Skype è in continua evoluzione. Da qualche ora è disponibile Skype for Content Creators, la nuova nuova funzione che Microsoft sta preparando per il suo servizio di… Leggi tutto »Nuove funzionalità Skype per i creatori di contenuti: nasce "Skype for Content Creators"

L'articolo Nuove funzionalità Skype per i creatori di contenuti: nasce "Skype for Content Creators" proviene da Business.it.

]]>
L’epoca digitale ha rivoluzionato il mondo del lavoro non solo per quanto concerne le nuove mansioni ma anche in termini di barriere e distanze geografiche. Ma il business di Skype è in continua evoluzione. Da qualche ora è disponibile Skype for Content Creators, la nuova nuova funzione che Microsoft sta preparando per il suo servizio di chiamate e messaggistica. Si tratta della possibilità, finalmente integrata nel programma desktop, di registrare chiamate e videochiamate, per poi poterle direttamente condividere tramite i più noti servizi di streaming, oppure importarle in software appositi per un’ulteriore fase di editing. L’obiettivo di Skype sia quello di venire incontro ai creatori di contenuti online, che generano un business di enormi dimensioni, nel quale però Microsoft non è mai stata in prima fila. Attualmente la funzione è disponibile in anteprima nei programmi Windows e macOS, attivando la modalità Content Creators.

privacy skypeCome funziona Skype for Content Creators

Skype for Content Creators consentirà alle emittenti digitali, agli streamer e ai vlogger di registrare video, podcast e chiamate in streaming live “senza dover investire in costose attrezzature da studio”. Invece, gli utenti di Windows 10 e Mac saranno in grado di utilizzare la modalità Content Creators per posizionare e registrare le loro chiamate direttamente in software abilitati NDI come Wirecast, Xsplit o Vmix, ad esempio. Gli utenti non avranno bisogno di altri software di registrazione o di programmi per la cattura dello schermo stando a quanto dichiarato da Microsoft. Anche lo scenario della chiamata può essere personalizzato. La funzione Skype for Content Creators consentirà, a coloro che registrano le chat video con altri ospiti remoti, di poter avere ad esempio uno show call-in settimanale, ma può anche funzionare per le chiamate trasmesse in streaming su altre piattaforme, come Facebook, Twitter o YouTube. Se la chiamata Skype non viene trasmessa in diretta, la registrazione può essere importata in altre app per ulteriori modifiche, come Adobe Premier Pro o Adobe Audition.
Leggi anche: Privacy su Skype a rischio?

skype rischio privacyIl precedente Skype Interviews

Questa non è la prima volta che Skype cerca di sfruttare un caso d’uso specifico per incoraggiare le persone ad adottare il proprio software di comunicazione. Ad esempio, l’azienda ha lanciato Skype Interviews lo scorso anno, rivolto a reclutatori che desiderano testare le capacità di codifica dei candidati durante le conversazioni. In entrambi i casi, Skype si rivolge a un sottoinsieme dei suoi utenti con funzionalità create appositamente per loro. Mantenere gli utenti e coinvolgere i nuovi arrivati ​​è fondamentale poiché la crescita di Skype si è stabilizzata negli ultimi anni. In Microsoft Build 2016, la società ha dichiarato di avere 300 milioni di utenti. L’azienda, tuttavia, non è l’unica che sta tentando di trasmettere video per i creatori di contenuti. YouTube a marzo ha anche lanciato una nuova funzionalità che consente agli utenti di “andare in diretta” dal proprio desktop senza encoder. Intanto, Skype for Content Creators andrà in “scena” questa estate, ma sarà presentato alla conferenza NAB di Las Vegas la prossima settimana.
Leggi anche:  Colloquio di lavoro su Skype, alcuni consigli utili

L'articolo Nuove funzionalità Skype per i creatori di contenuti: nasce "Skype for Content Creators" proviene da Business.it.

]]>
Ecco come i big data stanno cambiando il business https://www.business.it/big-data-business/ Mon, 09 Apr 2018 07:04:47 +0000 https://www.business.it/?p=22427 I Big Data e le loro implicazioni hanno un impatto su ogni azienda, dalle società individuali alle multinazionali. Poiché la raccolta dei dati, l’analisi e l’interpretazione di tali dati diventano più facilmente accessibili, avranno un impatto su ogni attività commerciale in vari modi importanti, indipendentemente dal campo in cui tu e la tua azienda operate o… Leggi tutto »Ecco come i big data stanno cambiando il business

L'articolo Ecco come i big data stanno cambiando il business proviene da Business.it.

]]>
I Big Data e le loro implicazioni hanno un impatto su ogni azienda, dalle società individuali alle multinazionali. Poiché la raccolta dei dati, l’analisi e l’interpretazione di tali dati diventano più facilmente accessibili, avranno un impatto su ogni attività commerciale in vari modi importanti, indipendentemente dal campo in cui tu e la tua azienda operate o dalle dimensioni della tua attività. Oggi anche le aziende più piccole producono dati. Sia che tu abbia un sito web, una presenza sui social media o che tu accetti pagamenti con carta di credito, hai dati che puoi raccogliere dai tuoi clienti, dalla loro esperienza utente e altro ancora. E tu hai la possibilità di analizzare questi dati per migliorare l’esperienza dei tuoi clienti e quindi migliorare il tuo business.

Big Data e privacy

I Big Data consentono alle aziende di raccogliere più dati di marketing migliori su di te, offrendo alle aziende un’idea migliore di ciò che desideri, di ciò che utilizzerai e dei canali che utilizzi abitualmente per acquistare. Questo potrebbe sembrare un po’ fastidioso per alcuni, ma dall’altra parte, le aziende dovranno creare e mantenere in modo proattivo le politiche sulla privacy e i sistemi / sicurezza necessari per proteggere i dati. Mentre le aziende cercano continuamente nuove opportunità per beneficiare della raccolta dei dati, la protezione dei dati nell’UE sta diventando più severa. Il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) impone nuovi requisiti ai dati personali e conferisce maggiori diritti alle persone. GDPR presenta diverse nuove sfide che dovrebbero essere prese in considerazione. Alcune delle più complesse per le società che raccolgono ed elaborano dati personali includono il requisito aggiuntivo del consenso della persona interessata e la capacità di limitare del tutto il trattamento dei dati personali.

A cosa servono i Big Data

In generale, possiamo sostenere che i Big Data saranno utilizzati principalmente per migliorare l’esperienza del cliente. Ma gli utilizzi possono essere molti altri e non solo a fine commerciali: con i Big Data sarà infatti possibile monitorare le condizioni ambientali dei dipendenti durante il lavoro e cercare di migliorarle. Ad esempio, è possibile utilizzare sensori, barometri, fotocamere e microfoni per identificare quando le condizioni di lavoro sono al di fuori della norma. Possono anche essere utilizzati per rilevare posizioni e persino posture e movimenti corporei umani per rilevare una caduta, localizzare la posizione di qualcuno o stimare il carico fisico di un corpo, il tutto per garantire una maggiore sicurezza sul lavoro senza un invasivo – e poco rispettoso della privacy – controllo a vista. I Big Data hanno insomma aperto un nuovo mondo di possibilità e continuano a cambiare il nostro modo di fare business, dentro e fuori il contesto aziendale.
Leggi anche: Google Mobile First in Italia: cosa cambia per le aziende

L'articolo Ecco come i big data stanno cambiando il business proviene da Business.it.

]]>
Settimana delle culture digitali: dal 9 in tutta Italia la terza edizione https://www.business.it/settimana-delle-culture-digitali-9-aprile-roma-la-terza-edizione/ Fri, 06 Apr 2018 16:30:19 +0000 https://www.business.it/?p=22361 Giunge quest’anno alla terza edizione la Settimana delle Culture Digitali, iniziativa promossa dalla Rete Digital Cultural Heritage, Arts & Humanities School che riunisce oltre 70 soggetti tra università, enti di ricerca nazionali, istituti di cultura, associazioni e altre organizzazioni. L’edizione 2018, che si terrà in tutta Italia a partire da lunedì 9 aprile fino al… Leggi tutto »Settimana delle culture digitali: dal 9 in tutta Italia la terza edizione

L'articolo Settimana delle culture digitali: dal 9 in tutta Italia la terza edizione proviene da Business.it.

]]>
Giunge quest’anno alla terza edizione la Settimana delle Culture Digitali, iniziativa promossa dalla Rete Digital Cultural Heritage, Arts & Humanities School che riunisce oltre 70 soggetti tra università, enti di ricerca nazionali, istituti di cultura, associazioni e altre organizzazioni. L’edizione 2018, che si terrà in tutta Italia a partire da lunedì 9 aprile fino al 15 aprile, è dedicata alla figura del Prof. Antonio Parodi: figura di spicco del mondo scientifico, viene ricordato come fervente promotore della diffusione delle scienze. Fu Ministro dell’Università e della Ricerca e già dal 1991 si fece promotore della Settimana della cultura scientifica. L’idea di dedicare la Settimana dell Cultura Digitale a questa figura significa dare continuità tra il grato ricordo per una vita interamente dedicato alla cultura scientifica e l’attuale apertura verso il paradigma digitale che sempre di più e più profondamente, influisce sul nostro modo di vivere e pensare la cultura. Il tema di quest’anno è stato riassunto con la frase “I giovani titolari dell’Europa”: lo scopo comune è rispondere al bisogno di formazione sulle competenze da parte degli operatori dei settori patrimonio culturale, arti e scienze umanistiche, trasformare la domanda da potenziale ad attuale, ottimizzare il contesto di mercato, orientando le scelte politiche in Italia e in Europa sulla base delle più avanzate attività di ricerca e innovazione.

digital_transformationSettimana della Cultura Digitale: il programma, in cosa consiste

Un programma ricco ma sopratutto la possibilità di discutere del mondo digital sotto un diverso punto di vista. Un evento che coinvolge tutto lo stivale e che rappresenta una possibilità molto importante specialmente per i giovani che sono nativi digitali e che nel digitale cercano il loro futuro. L’aspetto più interessante poi è la territorialità della SCUD2018 che sarà protagonista con diversi eventi in tutta Italia. L’idea dunque è quella di coinvolgere il maggior numero di persone con questa iniziativa. Ma in cosa consiste esattamente la Settimana delle Culture Digitali? Si tratta di una 7 giorni, dal 9 al 15 aprile, che prevede un programma molto ricco con convegni, seminari e iniziative di orientamento, laboratori aperti, performance e ogni altra manifestazione o forma di comunicazione suggerita dalla creatività dei proponenti, purché efficace in funzione dell’obettivo di divulgare una seria cultura digitale di base. In parallelo alla Settimana delle culture digitali, viene promosso anche il concorso “Crowddreaming: i giovani co-creano culture digitali” rivolto a tutte le scuole di ogni ordine e grado.

digital innovation specialistEventi in tutta Italia nel segno delle culture digitali

Dal 9 al 15 aprile dunque aprite il calendario e segnate attentamente tutti gli eventi che la terza edizione della Settimana delle culture digitali propone. Sul sito dedicato a questa iniziativa è consultabile una mappa interattiva su cui è possibile visualizzare tutti gli eventi in programma con la geolocalizzazione e il dettaglio di quello che verrà proposto. Al momento sono disponibili 46 eventi programmati in tutta Itali. È possibile inoltre proporre il proprio evento, complicando un apposito form online. Non vi rimane dunque che prepararvi a partecipare ad una di queste iniziative: sicuramente si tratta di un’iniziativa molto interessante e da non perdere su una tematica di grande interesse.
Leggi anche: Costruire la resilienza sul lavoro

L'articolo Settimana delle culture digitali: dal 9 in tutta Italia la terza edizione proviene da Business.it.

]]>
Google Mobile First in Italia: cosa cambia per la visibilità online delle aziende https://www.business.it/google-mobile-first-visibilita-aziende/ Fri, 06 Apr 2018 14:52:04 +0000 https://www.business.it/?p=22345 Google è una delle aziende più influenti del mondo e con le sue decisioni può determinare anche cambiamenti repentini delle logiche di mercato, non solo sul web. Ultimamente abbiamo ascoltato e letto molto sull’indicizzazione dei risultati di ricerca sui dispositivi mobili, come l’ultimo sviluppo dei continui sforzi di Google per rendere il web più mobile-friendly e… Leggi tutto »Google Mobile First in Italia: cosa cambia per la visibilità online delle aziende

L'articolo Google Mobile First in Italia: cosa cambia per la visibilità online delle aziende proviene da Business.it.

]]>
Google è una delle aziende più influenti del mondo e con le sue decisioni può determinare anche cambiamenti repentini delle logiche di mercato, non solo sul web. Ultimamente abbiamo ascoltato e letto molto sull’indicizzazione dei risultati di ricerca sui dispositivi mobili, come l’ultimo sviluppo dei continui sforzi di Google per rendere il web più mobile-friendly e riflettere quindi le tendenze del comportamento degli utenti. Questo sviluppo viene chiamato Google Mobile First e sta per esser implementato anche in Italia. La maggior parte degli utenti del web nell’arco di una normale giornata naviga su internet e compie azioni, da leggere un articolo fino ad acquistare un bene o un servizio, attraverso uno smartphone o un altro dispositivo mobile con un tablet. Ecco perché Google, che in Italia detiene oltre il 90% della quota di mercato tra i motori di ricerca (con installazione nativa su dispositivi come Android), giudica il mobile prioritario su qualsiasi altro investimento, attualmente.
Ma non tutti sono al corrente di cosa sia esattamente il mobile first indexing e c’è anche molta confusione su ciò che questo significa per il proprietario medio di un’azienda. Da imprenditore, se ti faccio questa domanda, sai rispondere? Cosa faresti per adeguare il sito della tua azienda al mobile first indexing? Devi cambiare qualcosa? Qualunque cosa? Se il tuo sito è ottimizzato per i dispositivi mobili, sarà sufficiente? Provo a darti qualche risposta.

Google mobile first indexing che cos'èChe cos’è l’indicizzazione “mobile-first”?

L’indicizzazione mobile-first è esattamente quello che dice il suo nome. Significa solo che la versione mobile del tuo sito web diventa il punto di partenza per ciò che Google include nel suo indice di ricerca e la base per come determina le sue pagine di risultato. Se monitori il traffico dei crawler sul tuo sito, ad esempio con Google Analytics, potresti notare un aumento del traffico da Smartphone Googlebot e le versioni memorizzate nella cache delle pagine saranno in genere la versione mobile della pagina.
Si chiama “mobile-first” perché  quello di Google non è un indice solo per dispositivi mobili: ad esempio, se un sito non ha una versione ottimizzata per i dispositivi mobili, il sito desktop può ancora essere incluso nell’indice. Ma la mancanza di un’esperienza mobile-friendly potrebbe avere un impatto negativo sul ranking di quel sito, vale a dire sulla sua posizione nelle pagine di risultato (SERP). Un sito con una migliore esperienza mobile, invece, potrebbe potenzialmente ricevere un aumento di ranking anche per gli utenti che effettuano ricerche su un desktop.
Leggi anche: Facebook, Zuckerberg dice: “Pochi anni per sistemarlo”, ma sa cosa non funziona più?
Potresti anche voler pensare alla frase “mobile-first” come riferimento al fatto che la versione mobile sarà considerata la versione principale del tuo sito web. Pertanto, se le versioni mobile e desktop sono equivalenti, ad esempio se hai ottimizzato i tuoi contenuti per dispositivi mobili e/o se utilizzi un design responsive per il tuo sito web, questa modifica dovrebbe (in teoria) non avere un impatto significativo in termini di prestazioni del tuo sito nei risultati di ricerca.
Tuttavia, rappresenta un’inversione fondamentale nel modo in cui Google sta pensando al contenuto del tuo sito web e a come dare la priorità nella scansione e nell’indicizzazione delle pagine. Fino ad ora il sito desktop era considerato la versione principale e il sito mobile era considerato una versione “alternativa” per un particolare caso d’uso. Questo è il motivo per cui Google ha incoraggiato i webmaster con un sito mobile separato (m.domain.com) ad implementare tag che indicavano l’esistenza di una versione di URL per dispositivi mobili. Google potrebbe anche non compiere lo sforzo di sottoporre a scansione e memorizzare nella cache le versioni mobili di tutte queste pagine, in quanto potrebbero semplicemente visualizzare l’URL per dispositivi mobili agli utenti che effettuano ricerche su questo tipo di dispositivi.
Questa visione della versione desktop come principale spesso significava in pratica che il sito desktop era privilegiato dai SEO e dai team di marketing ed era stato considerata la versione più completa di un sito Web, con contenuti completi, markup dei dati strutturati, hreflang (tag internazionali ), la maggior parte dei backlink, ecc .. Mentre la versione mobile poteva avere contenuti più leggeri e/o non includere lo stesso livello di markup e struttura, e quasi certamente non riceverebbe la maggior parte dei backlink e l’attenzione esterna.

Google mobile first indexingGoogle mobile first: cosa devono fare le aziende sul proprio sito

La prima cosa da sapere è che non c’è bisogno di andare in panico. Finora questo cambiamento è solo nelle primissime fasi di test, ed è stato implementato molto gradualmente solo per i siti web che Google ritiene siano “pronti” a sufficienza affinché questo cambiamento abbia un impatto minimo. Secondo le ultime indicazioni di Google sull’argomento, se il tuo sito web è reattivo o comunque identico nelle versioni desktop e mobile, potresti non dover fare nulla in modo diverso (assumendo che tu sia soddisfatto delle classifiche attuali!). Detto questo, anche con un sito totalmente reattivo, ti consigliamo di assicurarti che la velocità della pagina mobile e il tempo di caricamento siano prioritari e che le immagini e altri elementi (potenzialmente) dinamici siano ottimizzati correttamente per l’esperienza da mobile.
Se hai un sito mobile separato, ti consigliamo di controllare quanto segue:

  • Contenuto: assicurati che la tua versione mobile abbia tutto il contenuto di alta qualità e di valore presente sul tuo sito desktop. Questo potrebbe includere testo, video e immagini. Assicurati che i formati utilizzati nella versione mobile siano scansionabili e indicizzabili (compresi gli attributi alt per le immagini).
  • Dati strutturati: dovresti includere lo stesso markup dei dati strutturati su entrambe le versioni del sito. Gli URL visualizzati all’interno di dati strutturati su pagine mobili devono essere la versione mobile dell’URL. Evita di aggiungere dati strutturati non necessari se non è rilevante per il contenuto specifico di una pagina.
  • Metadati: assicurati che titoli e meta descrizioni siano equivalenti su entrambe le versioni di tutte le pagine. Nota che la guida ufficiale dice “equivalente” piuttosto che “identico”: potresti comunque voler ottimizzare i titoli per cellulari per conteggi di caratteri più brevi, ma assicurati che siano incluse le stesse informazioni e le parole chiave pertinenti.
  • Hreflang: se utilizzi rel = hreflang per le eventuali versioni internazionali del tuo sito, le annotazioni hreflang dei tuoi URL per dispositivi mobili devono puntare alla versione mobile delle varianti del tuo paese o della lingua e gli URL desktop devono puntare alle versioni desktop.
  • Metadati sociali: i tag OpenGraph, le schede Twitter e altri metadati sociali dovrebbero essere inclusi sia nella versione mobile sia nella versione desktop.
  • Sitemap XML e multimediali: assicurati che tutti i collegamenti alle sitemap siano accessibili dalla versione mobile del sito. Questo vale anche per le direttive sui robot (robots.txt e tag dei meta-robot in-page) e potenzialmente anche link come i collegamenti alla pagina della privacy policy.
  • Verifica su Search Console: se hai verificato solo il tuo sito desktop su Google Search Console, assicurati di aggiungere e verificare anche la versione mobile.
  • Indicizzazione dell’app: se hai impostato l’indicizzazione delle app per il tuo sito desktop, ti consigliamo di assicurarti di aver verificato la versione mobile del sito in relazione ai file di associazione delle app stesse.
  • Capacità del server: assicurati che i server host possano gestire una maggiore velocità di scansione. Questo vale solo per i siti con la loro versione mobile su un host separato, ad esempio m.dominio.com
  • Switchboard Tag: se al momento sono implementati tag di switchboard mobili, non è necessario modificare questa implementazione.

Leggi anche: Come usare lo storytelling per vendere il tuo brand e la tua vision

L'articolo Google Mobile First in Italia: cosa cambia per la visibilità online delle aziende proviene da Business.it.

]]>
Big Data, opportunità di lavoro e risorsa per fare business https://www.business.it/big-data-opportunita-lavoro-risorsa-business/ Fri, 06 Apr 2018 09:36:29 +0000 https://www.business.it/?p=22304 Avete mai sentito parlare di Quora? Si tratta di un social network dove vengono scritte domande e risposte di tutti i tipi, un po’ come fosse la versione aggiornata di Yahoo Answer. Su questo social è apparsa una risposta fondamentale, data ad una domanda che ultimamente impazza sui forum di mezzo mondo: che cosa sono i… Leggi tutto »Big Data, opportunità di lavoro e risorsa per fare business

L'articolo Big Data, opportunità di lavoro e risorsa per fare business proviene da Business.it.

]]>
Avete mai sentito parlare di Quora? Si tratta di un social network dove vengono scritte domande e risposte di tutti i tipi, un po’ come fosse la versione aggiornata di Yahoo Answer.

Su questo social è apparsa una risposta fondamentale, data ad una domanda che ultimamente impazza sui forum di mezzo mondo: che cosa sono i Big Data e a cosa servono?

É certo che i Big Data stanno cambiando il business in modi sempre più sorprendenti, aprendo un mondo di possibilità.

Leggi anche: New economy: i Big data sostituiranno il petrolio

professioni-creative-più-richiesteL’opinione di Kris Lahiri

La risposta più esauriente l’ha data Kris Lahiri, il cofondatore e capo della sicurezza di Egnyte.com.

Lahiri parte affermando che i Big Data hanno il potere di coinvolgere tutti, ogni azienda, grande o piccola che sia. Poiché la raccolta dei dati, l’analisi e l’interpretazione diventano più facilmente accessibili ogni giorno che passa, ciò avrà un impatto su ogni attività commerciale in modi diversi ma ugualmente importanti, indipendentemente dal campo in cui opera l’azienda o dalle dimensioni della stessa.

Oggi anche le più piccole attività producono dati. Sia che si utilizzi un sito web, i social media o si accettino pagamenti con carta di credito, i dati che possono essere raccolti dai clienti e dalla loro esperienza utente, poichè l’azione diventa fondamentale e sempre più preziosa. I dati si possono quindi analizzare per migliorare l’esperienza dei clienti e, di conseguenza, migliorare il business.

Raccolta dati, migliori informazioni

I Big Data consentono alle aziende di raccogliere più dati di marketing, offrendo un’idea migliore di ciò che l’utente stesso desidera, di quello che utilizzerà e quali canali vengono utilizzati per acquistare. Lahiri precisa che questo processo potrebbe in effetti spaventare qualcuno per la grande portata di informazioni generata e la responsabilità delle aziende volte a creare e mantenere in modo proattivo le politiche sulla privacy e i sistemi di sicurezza necessari a proteggere i dati.

Leggi anche: Big date: il nuovo modo di fare business

aziende digital che assumono cortiliaL’UE si pronuncia severamente

Sulla questione della sicurezza, si è pronunciata la commissione UE, legiferando regole sempre più severe.

Il regolamento generale sulla protezione dei dati (GDPR) impone nuovi requisiti ai dati personali e conferisce maggiori diritti alle persone. Il GDPR dichiara inoltre l’obbligo, per le società che raccolgono ed elaborano dati personali, di includere il requisito aggiuntivo al consenso della persona interessata e alla possibilità di limitare del tutto il trattamento dei dati personali.

Lahiri conclude la sua risposta su Quora affermando una grande verità: i big data saranno utilizzati principalmente per migliorare l’esperienza del cliente. Non solo, verranno infatti utilizzati anche per monitorare le condizioni ambientali dei dipendenti durante il lavoro. Un esempio? Attraverso sensori, barometri, fotocamere e microfoni serviranno ad identificare quando le condizioni di lavoro sono fuori norma, oppure essere utilizzati per rilevare posizioni e persino posture e movimenti corporei umani nel momento in cui succede di cadere, localizzando la posizione di qualcuno o stimando il carico fisico di un corpo.

Insomma, i Big Data rappresentano la svolta delle aziende sotto molteplici aspetti ed aprono ad un un nuovo mondo ricco di possibilità, incarnando un modo innovativo di fare business.

L'articolo Big Data, opportunità di lavoro e risorsa per fare business proviene da Business.it.

]]>
Programmatic Days 2018, a Milano due giorni sulle nuove frontiere digitali della comunicazione https://www.business.it/programmatic-day-2018-milano-due-giorni-nuove-frontiere-digitali-comunicazione/ Thu, 05 Apr 2018 17:00:32 +0000 https://www.business.it/?p=22182 Le nuove frontiere della comunicazione digitale sotto la lente d’ingrandimento a Milano il 18 e 19 aprile: tornano infatti i Programmatic Days, la due giorni dedicata alla tecnologia applicata alla comunicazione online che giunge quest’anno alla quarta edizione. Una tradizione iniziata nel 2015 e portata avanti con costanza e crescita graduale, che ha portato questo… Leggi tutto »Programmatic Days 2018, a Milano due giorni sulle nuove frontiere digitali della comunicazione

L'articolo Programmatic Days 2018, a Milano due giorni sulle nuove frontiere digitali della comunicazione proviene da Business.it.

]]>
Le nuove frontiere della comunicazione digitale sotto la lente d’ingrandimento a Milano il 18 e 19 aprile: tornano infatti i Programmatic Days, la due giorni dedicata alla tecnologia applicata alla comunicazione online che giunge quest’anno alla quarta edizione. Una tradizione iniziata nel 2015 e portata avanti con costanza e crescita graduale, che ha portato questo evento ad affermarsi sempre di più fino ad arrivare ad aprile 2018: la necessità di dare più spazio ai diversi temi trattati ha portato ad ampliare l’evento che si articolerà su due giornate ricche di conferenze ed occasioni di networking. L’obiettivo è quello di offrire a un pubblico di tipo professionale – principalmente aziende, editori, agenzie e centri media – una panoramica completa sul mercato programmatico, dall’analisi dello scenario, alla definizione degli obiettivi perseguibili attraverso l’ad-tech, degli strumenti disponibili in Italia e della misurazione dei risultati. Oltre alle conferenze e al networking, saranno proposte anche attività di taglio didattico grazie all’offerta proposta Engage Digital School. Teatro dell’evento sarà l’Auditorium IULM di Milano. Si tratta sicuramente di un’occasione molto utile di confronto e di apprendimento, con esperti del settore. Per conoscere meglio le attività e il programma dei Programmatic Days 2018, di seguito illustreremo la scaletta con il dettaglio degli orari e degli interventi degli esperti previsti.

costruire-resilienza-lavoroProgramma Day 1 – 18 aprile

ore 9.00 Programmatic trends & expectations 2018
Giacomo Fusina – CEO di Human Highway
Erik Rosa – Managing Director di Xaxis Italia
Enrico Quaroni – Managing Director Italy di Sizmek
ore 9.30 The Future of Supply: Brand Safety, Inventory Quality & Remaining Relevant in a World of Walled Gardens
Giovanni Tricarico – Account Strategy Lead di Mediamath
ore 9.50 Viewable Display: la rinascita del display advertising
Lucio Mormile – Head of Programmatic di Teads
ore 10.10 Massimizzare l’impatto del messaggio pubblicitario con un tempo di esposizione controllato
Gaetano Polignano – Country Manager Italia di Tradelab
ore 10.30 TRASPARENZA NEL PROGRAMMATIC:a che punto siamo?
Elisa Lupo – Director di IAS
Massimo Pattano – Marketing Manager di 4W MarketPlace
Marco Losito – Digital Manager di FCA Italy Market
Filippo Marchio – Managing Director di Adasta
t.b.d. – Italiaonline
ore 11.00 Coffee Break
ore 11.45 Unified View: il ruolo del Programmatic all’interno di una grande concessionaria
Carmine Laltrelli – Responsabile Programmatic Advertising Business Unit Large Account di Italiaonline
Sabina Lombardo – Responsabile Media Center Business Unit Large Account di Italiaonline
ore 12.05 Digitalizzazione e centralizzazione dati per una purchase history di successo:
il caso De Agostini Publishing
Valeria Mazzon – Country Manager di Adform Italia
Andrea Stefanini –  Analytics and Digital Operations Manager di De Agostini Publishing Italia
ore 12.25 Il Programmatic Audio in Italia: Overview
Mirko Lagonegro – Founder & CEO di DIGITALMDE
Davide Panza –  CMO & Co-Founder di DIGITALMDE
ore 12.30 Programmatic Audio: Le Prime Esperienze Concrete
Davide Panza –  CMO & Co-Founder di DIGITALMDE
Benvenuto Alfieri – Head of Sales di S4M
Paolo Artioli – Programmatic Principal di Dentsu Aegis Network
Giangiacomo Corno – Managing Director di Triboo Media
ore 13 Chiusura Lavori

lavorare-casa-remotoProgramma Day 2 – 19 aprile

La seconda giornata di Programmatic Days 2018 si aprirà con la presentazione dei dati quantitativi sul Programmatic nel 2018. Quanto vale il mercato, dove si concentrano gli investimenti, quali sono le prospettive di crescita per il 2018. Ricerche e commenti per approfondire gli scenari evolutivi del settore. Al momento non è ancora stato dettagliata l’agenda completa. Per ulteriori informazioni è possibile consultare il portale dedicato ai Programmatic Days.

L'articolo Programmatic Days 2018, a Milano due giorni sulle nuove frontiere digitali della comunicazione proviene da Business.it.

]]>
Riconoscimento facciale: tutto quello che si dovrebbe sapere su questa incredibile tecnologia https://www.business.it/riconoscimento-facciale-news-facebook/ Wed, 04 Apr 2018 14:30:51 +0000 https://www.business.it/?p=22032 La quarta rivoluzione industriale è iniziata ormai da tempo e miliardi di persone condividono giornalmente una stratosferica quantità di testi, tweet, dati, video, foto, coordinate GPS, aggiornamenti di stato, mi piace, commenti, preferenze… e miliardi di segnali che vanno a comporre una sorta di universo digitale. Questo è il presente, ed il futuro non potrà… Leggi tutto »Riconoscimento facciale: tutto quello che si dovrebbe sapere su questa incredibile tecnologia

L'articolo Riconoscimento facciale: tutto quello che si dovrebbe sapere su questa incredibile tecnologia proviene da Business.it.

]]>
La quarta rivoluzione industriale è iniziata ormai da tempo e miliardi di persone condividono giornalmente una stratosferica quantità di testi, tweet, dati, video, foto, coordinate GPS, aggiornamenti di stato, mi piace, commenti, preferenze… e miliardi di segnali che vanno a comporre una sorta di universo digitale. Questo è il presente, ed il futuro non potrà che essere caratterizzato un enorme mole di dati da elaborare e comprendere con lo scopo di “ragionare”.

In questo momento, questo oceano di dati è appetibile per tutte le imprese “high tech”. Si sta scatenando una vera e propria corsa all’oro perché si è consapevoli che l’Intelligenza Artificiale rappresenta sono alla base dell’innovazione tecnologica. Archiviare e processare i “big data” prodotti dal nostro ecosistema e creare algoritmi e tecniche di machine learning in grado di evolvere il dato è il focus di molte aziende, grandi e piccole.

Ma come opera la tecnologia di AI per digerire questi dati? Per spiegarlo semplicemente, si affida a dei dispositivi interconnessi che riescono ad eseguire il “deep learning” attraverso reti artificiali neurali che utilizzano algoritmi di machine learning che trattano il dato usando regole e dinamiche del tutto analoghe a quelle del cervello umano. Utilizzando giganteschi contenitori di dati, il deep learning può identificare e interpretare dei pattern complessi proprio come se fossero il risultato di un “ragionamento”. Alcune delle reti neurali artificiali riescono a emulare il modo in cui il cervello umano riconosce un volto di una persona.

Tante sono le aziende che possono avvantaggiarsi di una tecnologia che può riconoscere un viso, prima di tutto Facebook, che colleziona volti e che nel 2015 ha introdotto una funzionalità per taggare le foto che impiega DeepFace, una rete neurale a 9 strati che riesce a effettuare un matching tra una foto ed un profilo con un accuratezza del 97%.

Non solo DeepFace può abbinare la tua foto al tuo nome ma può addirittura scovare la tua faccia in una folla di persone. Si calcola che un cervello umano può far meglio ma solo per un 28%.  Com’è noto, Facebook ha investito miliardi di dollari per garantirsi la migliore tecnologia di riconoscimento facciale a colpi di acquisizioni (face.com, Faciometrics, Masquerade).

Di recente Facebook ha ottenuto un nuovo brevetto, “tecniche per rilevare emozioni e fornire contenuti”, per poter catturare le espressioni facciali tramite una fotocamera in tempo reale quando si scrolla il newsfeed, in modo da intercettare le emozioni nei volti delle persone. Un dato che potremmo definire “emozionale” che potrebbe personalizzare il tuo feed di Facebook in un modo straordinario con notevoli applicazioni per il business. Immagina infatti delle fotocamere in grado di identificare uno shopper e mostrare un’informazione in base al suo mood? Oggi lo shopper è triste? Forse è bene fargli ascoltare la sua canzone preferita mentre si avvicina allo scaffale delle scarpe?

Leggi anche: Realtà virtuale: Facebook spaces ti trasforma in un avatar

facebookLe possibilità per creare un’esperienza di acquisto totalmente personalizzata è infinita. E malgrado Facebook abbia una posizione dominante, se non altro per il gigantesco bacino di utenti che è in grado di “riconoscere”, non è l’unica azienda che sta studiando come creare un customer journey unico attraverso questo tipo di tecnologia.

Ebookers è un sito di viaggi di proprietà di Expedia ed ha introdotto un tool denominato SanseSational che utilizza un software di riconoscimento facciale in tempo reale per monitorare i volti degli utenti che scelgono  immagini e i suoni con lo scopo di comprenderne le sensazioni. Il sistema poi divide gli utenti in quattro “tribù” denominate “Avventurieri”, “Collezionisti di Cultura”, “Cercatori di Sole” e “Bon Vivant”. In base a ciò vengono suggerite destinazioni e attività turistiche che si combinano con le preferenze di viaggio dei vari gruppi di utenti.

La società Singapore Technologie Electronics invece promuove il suo sistema basato su un tool di riconoscimento facciale ad aziende che gestiscono il trasporto pubblico e privato. Si tratta di un prodotto che identifica le caratteristiche facciali dei viaggiatori quando passano attraverso i cancelletti e che attiva pre-pagamento eliminando il bisogno di mostrare il proprio abbonamento. Un ottimo modo per eliminare gli affollamenti durante le ore di punta.

Non è un segreto che sia Google, con il suo Android, che l’iPhone X hanno tecnologie di “facial recognition” per facilitare l’identificazione del possessore dello smartphone, al posto dell’impronta digitale o del codice segreto. Ed è proprio l’identità facciale, la cosiddetta “FaceId” ad aprire nuovi scenari per molti business.

Ever AI, un’azienda leader nello sviluppo di sistemi di riconoscimento facciale, ha creato un enorme database di foto e video in un Cloud, denominato EverAlbum. La app è disponibile sia su Google Play che su l’Apple store e permette agli utenti di organizzare i proprio album multimediali con diverse funzionalità.

Cosi facendo Ever AI ha raccolto oltre 13 miliardi di immagini taggate dagli utenti in modo analogo a ciò che accade su Facebook, con i nomi e cognomi delle persone. Con il “machine learning” e un tale quantità di dati, è uno scherzo fare in modo che le persone possano essere taggate automaticamente con un accuratezza vicina al 100% (previo consenso ovviamente), per permettere agli utenti di trovare le foto facilmente. Di fatto Ever AI crea un identità alle persone semplicemente affinando la capacità di riconoscerle.

L’intelligenza artificiale è una realtà e molti giganti della tecnologia, data scientist ed imprenditori ammettono che è tempo di parlare delle sfide e delle consequenze che possono essere generate da questa nuova frontiera. Sono note le vicissitudini di Facebook riguardanti la privacy ed in effetti c’è stata molta resistenza al suo DeepFace che ha trascinato in estenuanti battaglie legali. Se Facebook avesse davvero degli “occhi” in grado di riconoscere delle persone, può anche controllarti mentre guardi altri siti o addirittura mentre fai le tue cose in casa? Acquisire dati direttamente da una fotocamera richiederebbe un consenso? Dove verrebbero archiviati i dati e chi può accedere a un database così delicato?

Le problematiche riguardanti la libertà civile non sono banali. I dati provenienti dai software di riconoscimento facciale potrebbero facilmente essere utilizzati in modo eticamente sbagliato ed è probabile che, con la diffusione di questa tecnologia, imprenditori e aziende dovranno fare i conti con proteste vibranti.

Tantissime sono le aziende adottano questa tecnologia nel settore della sicurezza, ad esempio per riconoscere un ladro in un supermercato attraverso telecamere opportunamente dotate di un software di riconoscimento facciale. Nelle giuste mani il riconoscimento facciale può diventare molto utile.

Ad esempio, la stazione dei treni di Mumbai ha annunciato che implementerà telecamere dotate di riconoscimento facciale entro la fine del 2018 per tracciare i movimenti dei criminali e per poter quindi procedere al loro arresto in caso dovessero viaggiare.

Come sempre ci sono vantaggi e svantaggi ma la propagazione dell’Intelligenza Artificiale pare inarrestabile e molte aziende stanno intraprendendo iniziative basate sul deep learning sotto una pluralità di forme e per migliaia di applicazioni diverse.

Siamo solo all’inizio!

Leggi anche: Intelligenza artificiale: occhiali da sole con riconoscimento facciale
cina-occhiali-tecnologia

L'articolo Riconoscimento facciale: tutto quello che si dovrebbe sapere su questa incredibile tecnologia proviene da Business.it.

]]>
Macron, la Francia punta sull'innovazione grazie ad un investimento da 1,5 miliardi di euro https://www.business.it/macron-francia-innovazione-investimento/ Wed, 04 Apr 2018 10:27:59 +0000 https://www.business.it/?p=22098 Che il mondo intero stia andando verso la direzione a senso unico dell’innovazione digitale è cosa nota. Meno conosciuto è chi vuole partecipare al progresso, e cosa più importante, scegliere di farne parte investendo nelle nuove tecnologie. La situazione italiana L’Italia siamo in difficoltà, partendo dalle startup: la maggior parte di esse non trova investimenti… Leggi tutto »Macron, la Francia punta sull'innovazione grazie ad un investimento da 1,5 miliardi di euro

L'articolo Macron, la Francia punta sull'innovazione grazie ad un investimento da 1,5 miliardi di euro proviene da Business.it.

]]>
Che il mondo intero stia andando verso la direzione a senso unico dell’innovazione digitale è cosa nota. Meno conosciuto è chi vuole partecipare al progresso, e cosa più importante, scegliere di farne parte investendo nelle nuove tecnologie.

La situazione italiana

L’Italia siamo in difficoltà, partendo dalle startup: la maggior parte di esse non trova investimenti adeguati a sviluppare le proprie idee, non riesce a trovare voce sul mercato e cosa gravissima, non investe nel digitale, ritrovandosi molto spesso senza un sito funzionante e nessuno sbocco social che funzioni davvero. Le promesse elettorali precedenti alle elezioni dello scorso 4 marzo hanno garantito numerosi investimenti nel settore delle nuove tecnologie, da parte di tutti i partiti: banda larga, pubblica amministrazione digitale, fibra ottica e industria 4.0. “Siamo consapevoli che una parte importante dello sviluppo e della crescita di questo paese dipenderà dalle scelte strategiche di fondo che il nuovo Governo farà in relazione a questi temi”, afferma speranzoso l?AD di Digital 360 Andrea Rangone. Le buone intenzioni ci sono, abbiamo dunque bisogno di fatti, e più avanti vedremo se il nostro paese sarà in grado di allinearsi almeno con il resto d’Europa.

Leggi anche: L’Italia dell’innovazione, la ricerca di Talent Garden svela cosa condividono gli italiani

Il caso Francia

Chi sembra, almeno nei propositi, lanciarsi a tutta velocità nel mondo dell’innovazione è senza dubbio la Francia. I nostri cugini d’oltralpe hanno sviluppato un piano che prevede la spesa di un miliardo e mezzo da investire nei prossimi 4 anni, presi da quei 10 miliardi di euro di Fondi per l’Innovazione e l’industria, stanziati a gennaio. Lo scopo è quello di implementare ancora l’ambito dell’Intelligenza Artificiale, battendo la concorrenza di Cina e Stati Uniti. La Francia occupa già un posto di tutto rispetto in Europa: insieme alla Germania è leader nell’innovazione tecnologica. Ma vuole puntare più in alto, e la dichiarazione d’investimento è stata esplicitata dallo stesso Presidente Macron appena prima di Pasqua.

macron-presidente-franciaIl progetto 

L’Eliseo ha un piano ben preciso, che include anche gli investimenti privati e dà la priorità ai progetti in collaborazione con il governo tedesco.

D’altronde, solo pochi giorni prima del suo discorso, colossi della tecnologia digitale come Samsung e Deepmind avevano già affermato di voler potenziare i propri servizi nella capitale francese, segno che la strada intrapresa è quella giusta. Nei progetti di Macron c’è lo zampino di un illustre matematico, Cedric Villani, che sta offrendo il suo contributo al fine di pianificare una strategia più ampia verso lo sviluppo dell’intelligenza artificiale. Il deep learning aiuterà il potenziamento dei dati e, di conseguenza, al qualità della vita pubblica. Quattro infatti sono gli ambiti di sperimentazione, dalla mobilità alla sanità, dall’ambiente alla difesa e sicurezza, tutte volte a garantire efficienza e mantenimento dell’occupazione in territorio francese.

Leggi anche: Start up: la Francia di Macron guida la svolta tech europea

La sfida di Macron

Non dobbiamo cadere nella vecchia trappola francese di vedere gli aspetti negativi di una nuova tecnologia e usare questo come alibi per rifiutare la tecnologia stessa”, ha dichiarato il presidente Macron, facendo chiarezza su ciò che intende sviluppare tra imprese disruptive, startup, ricerca e formazione. Il presidente garantisce infatti un codice etico per dati e algoritmi, che incarnerà principi quali trasparenza e correttezza. Dopo lo scandalo Cambridge-Analytica, Macron corre ai ripari affermando la massima affidabilità al sistema.

bando miur 1305 posti per ricercatoriIl Raporto Villani

Che Macron sia un uomo ambizioso, non c’è dubbio alcuno, l’incertezza semmai è nel trasformare la Francia nella Silicon Valley d’Europa, partendo da un aumento di stipendio ai ricercatori, che di solito vengono invece reclutati da multinazionali e startup straniere.

Nero su bianco infine le indicazioni dello stesso Villani, che nel suo Rapporto dichiara la necessità di: “Sostenere l’ecosistema dell’AI, sviluppare una politica di apertura proattiva dei dati, avere un quadro regolatorio francese e europeo, stimolare un dibattito politico e etico”. Affinché il sogno francese si realizzi.

L'articolo Macron, la Francia punta sull'innovazione grazie ad un investimento da 1,5 miliardi di euro proviene da Business.it.

]]>
Google news, cavi sottomarini transoceanici e nuovi Data Center https://www.business.it/google-news-cavi-sottomarini-transoceanici-data-center/ Wed, 04 Apr 2018 08:39:20 +0000 https://www.business.it/?p=22069 Se parliamo di Google, è indubbio il nesso con l’innovazione tecnologica. Il colosso di Mountain View continua la sua corsa verso l’espansione dell’universo digitale e lo fa arrivando fino ai confini del mondo, che in questo caso significa Oriente. Ha in progetto di costruire un nuovo cavo sottomarino con lo scopo di connettere la piattaforma… Leggi tutto »Google news, cavi sottomarini transoceanici e nuovi Data Center

L'articolo Google news, cavi sottomarini transoceanici e nuovi Data Center proviene da Business.it.

]]>
Se parliamo di Google, è indubbio il nesso con l’innovazione tecnologica. Il colosso di Mountain View continua la sua corsa verso l’espansione dell’universo digitale e lo fa arrivando fino ai confini del mondo, che in questo caso significa Oriente.
Ha in progetto di costruire un nuovo cavo sottomarino con lo scopo di connettere la piattaforma cloud fino in Asia, compresi gli stati di Giappone, Guam e Australia. Il nuovo sistema di cavi sottomarini sarà per l’appunto chiamato JGA, e collegherà Tokyo a Osaka, fino a Guam e da quest’ultima giungerà fino a Sidney. La sua estensione sarà di circa 6mila miglia e il completamento del progetto è previsto per il 2019.

Leggi anche: Google acquista Tenor, la piattaforma GIF per migliorare la ricerca di immagini

La Rete diventa globale

Collaborano attivamente con Google per la realizzazione dei collegamenti sottomarini anche l’ISP australiano AARNet e RTI-C, il produttore dei cavi.

Questo piano per espandere la rete saprà offrire una migliore connessione, dunque maggiore velocità a Mumbai, Singapore, Taiwan, Tokyo e Sydney, tutte regioni che saranno interessate dai servizi già disponibili di Google Cloud Platform.

Il cavo sottomarino del progetto si unisce ad altri 3 cavi già installati per formare una rete globale sempre più efficiente: Indigo collega Perth, Sydney e Singapore a Giacarta, HK-G collega Hong Kong a Guam, e SJC collega il Giappone alla Cina, Hong Kong, Filippine, Brunei, Tailandia e Singapore.

Questo serve non solo agli utenti, che vivendo in quelle zone vedranno ampliata la portata della piattaforma di Google, ma significherà maggiore interattività per tutte le multinazionali come Coca Cola, Best Buy, Niantic, Spotify, Motorola, Paypal, Apple iCloud e Airbus, che vedranno prestazioni più elevate e minori interruzioni sul servizio.

Leggi anche: Google blockchain: per supportare il proprio business nel cloud

Google-app-flutterNumerosi progetti in cantiere

Il progetto del cavo sottomarino in Asia non è certo l’unico piano a cui sta lavorando il colosso di Mountain View. Entro la fine del 2019 altri tre nuovi cavi sottomarini in fibra ottica sono previsti partendo dall’Oceano Pacifico e arrivando fino al Mare del Nord. Lo scopo è sempre quello di mantenere alte le prestazioni, espandendo il cloud business e provando a battere la concorrenza sempre più incalzante di competitor come Amazon e Microsoft.

Ben Treynor Sloss, vicepresidente della piattaforma cloud di Google, ha dichiarato: “Insieme, questi investimenti, migliorano ulteriormente la nostra rete, la più grande del globo, che fornisce il 25% circa del traffico Internet mondiale. Aziende come PayPal sfruttano la nostra rete e infrastruttura per gestire efficacemente le loro attività”.

Ogni cavo, come già riportato in precedenza, ha un nome. Ad esempio si chiama Curie quello che da Los Angeles arriverà fino in Cile, mentre Havfrue è il nome di quello che collegherà Stati Uniti, Danimarca e Irlanda.

11 in tutto i progetti per i cavi sottomarini in cantiere, accompagnati dalla costruzioni di nuovissimi Data Center in cinque diversi paesi.

Se il mondo della tecnologia corre veloce, Google resta al passo, realizzando un tassello dopo l’altro, la strada da percorrere sempre più rapidamente.

Leggi anche: Google, l’A.I. di Deepmind ha iniziato a camminare con le sue gambe
Google-sottomarini-cavi

L'articolo Google news, cavi sottomarini transoceanici e nuovi Data Center proviene da Business.it.

]]>
Vodafone Future Jobs Finder, la piattaforma per trovare lavoro nella digital economy https://www.business.it/vodafone-future-jobs-finder-la-piattaforma-trovare-lavoro-nella-digital-economy/ Sun, 01 Apr 2018 07:00:19 +0000 https://www.business.it/?p=21801 La trasformazione digitale sta condizionando il mondo del lavoro e i tanti giovani che sono a caccia di un’occupazione dovranno cercare di inserirsi in questo segmento professionale per cercare di fare carriera. Oggi giorno è sempre più difficile trovare un lavoro che soddisfa e con la disoccupazione crescente che grava su molti paesi, anche alcuni… Leggi tutto »Vodafone Future Jobs Finder, la piattaforma per trovare lavoro nella digital economy

L'articolo Vodafone Future Jobs Finder, la piattaforma per trovare lavoro nella digital economy proviene da Business.it.

]]>
La trasformazione digitale sta condizionando il mondo del lavoro e i tanti giovani che sono a caccia di un’occupazione dovranno cercare di inserirsi in questo segmento professionale per cercare di fare carriera. Oggi giorno è sempre più difficile trovare un lavoro che soddisfa e con la disoccupazione crescente che grava su molti paesi, anche alcuni colossi hanno deciso di scendere in campo per offrire un plus ai tanti giovani meritevoli ancora a caccia di un lavoro. Tra le aziende leader mondiali c’è anche Vodafone che proprio alcuni giorni fa ha lanciato la piattaforma Future Jobs Finder che si propone di aiutare le nuove generazioni ad introdursi nel panorama della digital economy e di tutte quelle professioni che ad esso sono collegate. Il colosso britannico delle telecomunicazioni punta forte dunque sui cosiddetti Millennials introducendo un metodo nuovo per la ricerca del lavoro ma anche per la formazione professionale visto che il portale, oltre a dare accesso a diverse offerte di lavoro, offre alcuni corsi online che permettono anche una crescita dal punto di vista delle competenze per chi si registra. Una soluzione interessante dunque, che sfrutta il web in modo interattivo proprio per quelle generazioni native digitali. Andiamo ora a vedere nel dettaglio come funziona questo strumento e in particolare a chi si rivolge.

lavoro-colloqui-skypeVodafone Future Jobs Finder: una piattaforma per i Millennials

Questa nuova iniziativa di Vodafone è stata presentata lo scorso 20 marzo e ha l’ambizione di rivolgersi ai 10 milioni di Millennials che vivono in 18 paesi diversi in particolare attraverso il programma internazionale “What will you be?” che avrà il compito di aiutare i giovani nel costruire il loro futuro professionale. L’idea è quella di offrire ai giovani anche delle competenze digitali adeguate, in un mondo del lavoro sempre più orientato in questo senso. La piattaforma Vodafone Future Jobs Finder è stata creata ad hoc e studiata nei minimi dettagli affinché possa aiutare i giovani: per la creazione di questo strumento sono stati consultati psicologi, consulenti del lavoro e professionisti della formazione che hanno messo a punto una piattaforma facile ed intuitiva che possa essere facilmente utilizzata e consultata da desktop, tablet e smartphone. La necessità di elaborare questo tipo di soluzione nasce anche dai risultati ottenuti da alcune ricerche che YouGov ha portato avanti per conto di Vodafone e che hanno evidenziato come esista una grande percentuale di giovani (circa il 67%) che afferma di non aver ricevuto adeguati e sufficienti consigli sulla propria carriera e circa il 23% addirittura creda di non avere le competenze per un lavoro.

smartworking-lavoro-casaCome funziona la piattaforma proposta da Vodafone

Come detto in precedenza, l’uso di questa piattaforma è molto semplice: basta registrarsi all’indirizzo https://futurejobsfinder.vodafone.com/# da pc, tablet e smartphone e iniziare con il primo step previsto, vale a dire una serie di test psicometrici atti ad individuare in particolare attitudini e interessi di ciascun utente e indirizzarlo già verso le professioni della digital economy più adatte al suo profilo. A quel punto verranno proposte alcune opportunità di lavoro e in aggiunta proposti alcuni corsi di formazione online.

L'articolo Vodafone Future Jobs Finder, la piattaforma per trovare lavoro nella digital economy proviene da Business.it.

]]>